XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 20 gennaio 2011

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 20 gennaio 2011.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Antonione, Berlusconi, Bindi, Bocchino, Bocci, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brugger, Brunetta, Buttiglione, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cossiga, Craxi, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Donadi, Fitto, Franceschini, Frattini, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Lombardo, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Melchiorre, Meloni, Miccichè, Nucara, Leoluca Orlando, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Roccella, Romani, Rotondi, Saglia, Sardelli, Stefani, Tabacci, Tremonti, Vito.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Antonione, Berlusconi, Bindi, Bocchino, Bocci, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brugger, Brunetta, Caparini, Carfagna, Casero, Chiappori, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cossiga, Craxi, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Donadi, Fallica, Fitto, Gregorio Fontana, Franceschini, Frattini, Garofani, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Lombardo, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Melchiorre, Meloni, Miccichè, Migliavacca, Nucara, Leoluca Orlando, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Rigoni, Roccella, Romani, Rotondi, Saglia, Sardelli, Stefani, Tabacci, Tremonti, Vito.

Annunzio di proposte di legge.

In data 19 gennaio 2011 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
APREA ed altri: «Disposizioni per il finanziamento di interventi di manutenzione e consolidamento del Duomo di Milano» (4013);
STANCA: «Disposizioni e delega al Governo per l'effettuazione dello scrutinio delle schede e la trasmissione dei risultati delle consultazioni elettorali e referendarie anche mediante strumenti informatici» (4014);
MARANTELLI: «Norme concernenti l'installazione di dispositivi di videosorveglianza presso gli impianti di distribuzione dei carburanti» (4015);
BOBBA ed altri: «Modifiche alla legge 8 agosto 1995, n. 335, in materia di cumulabilità dei trattamenti pensionistici ai superstiti con i redditi del beneficiario, nonché sottoposizione dei medesimi trattamenti a un'imposta sostitutiva dell'imposta sul reddito» (4016).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di un deputato a proposte di legge.

Le seguenti proposte di legge sono state successivamente sottoscritte dal deputato Carlucci:
CAZZOLA ed altri: «Delega al Governo per sostenere l'unificazione della Cassa nazionale di previdenza e assistenza a favore dei dottori commercialisti e della Cassa nazionale di previdenza e assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali e modifiche all'articolo 8 del decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, in materia di contribuzione previdenziale integrativa a carico dei liberi professionisti» (1601);
BACCINI ed altri: «Nuova disciplina della riparazione dell'errore giudiziario, della riparazione per l'ingiusta detenzione e dell'equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo» (1602);
SAGLIA ed altri: «Disposizioni concernenti la disciplina dei contratti di lavoro e di apprendistato, gli sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di secondo livello, l'estensione degli strumenti di integrazione del reddito e la riduzione dei premi dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro in favore delle imprese artigiane e delle piccole imprese» (1613);
CICU: «Disposizioni per l'attuazione e l'operatività delle zone franche previste dal decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 75, nel territorio della regione autonoma della Sardegna» (1618);
CALABRIA: «Disposizioni in favore dei soggetti affetti da sensibilità chimica multipla (MCS)» (1621);
CATANOSO ed altri: «Conferimento della qualità di forza di polizia al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, riconoscimento della qualità di "lavoro usurante" per le attività svolte dal personale appartenente al medesimo Corpo e delega al Governo per la riforma del trattamento economico del personale, per la riforma del servizio volontario, nonché per l'immissione del personale volontario nei ruoli» (1638);
CASSINELLI: «Modifiche all'articolo 2477 del codice civile in materia di controllo legale dei conti sulle società a responsabilità limitata» (1639);
CONTENTO: «Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, nonché al decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274, in materia di remissione tacita della querela» (1640);
CATANOSO ed altri: «Istituzione del Nucleo operativo agroalimentare e forestale del Corpo forestale dello Stato» (1668);
CENTEMERO: «Disciplina delle istituzioni scolastiche italiane all'estero e delle iniziative per la diffusione della lingua e della cultura italiane all'estero» (1676);
MUSSOLINI ed altri: «Modifica dell'articolo 251 del codice civile, concernente il riconoscimento di figli incestuosi» (1701);
MUSSOLINI: «Disposizioni di attuazione dell'articolo 30 della Costituzione in favore dei figli naturali» (1702);
MUSSOLINI ed altri: «Modifica dell'articolo 262 del codice civile, concernente il cognome del figlio naturale» (1703);
CASSINELLI: «Modifica all'articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, in materia di esigibilità dell'imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi effettuate nell'esercizio di arti e professioni» (1746);
CASSINELLI: «Modifica all'articolo 2, comma 283, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, in materia di reclutamento del personale da destinare alle funzioni di medicina penitenziaria trasferite al Servizio sanitario nazionale» (1747);
BARANI ed altri: «Disciplina dei diritti e dei doveri di reciprocità dei conviventi» (1756);
GIAMMANCO ed altri: «Modifiche al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e altre disposizioni tributarie in favore del coniuge non assegnatario dell'abitazione familiare in caso di separazione o di scioglimento del matrimonio» (1757);
COSTA: «Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici dei dirigenti di azienda» (1759);
CASSINELLI e SCANDROGLIO: «Disposizioni per la perequazione degli inquadramenti dei funzionari del Corpo di polizia penitenziaria, della Polizia di Stato e del Corpo forestale dello Stato» (1768);
CATANOSO: «Misure per il recupero e la salvaguardia dei limoneti caratteristici» (1810);
CASSINELLI: «Delega al Governo per la riforma del codice della navigazione» (1815);
CATANOSO: «Estensione dell'applicazione del procedimento negoziale del personale direttivo e dirigente del Corpo nazionale dei vigili del fuoco al personale appartenente ai profili amministrativo-contabili e tecnico-informatici del medesimo Corpo e delega al Governo per il riordino dei relativi ruoli e carriere» (1829):
CATANOSO ed altri: «Istituzione e regolamentazione del titolo di esperto in medicina manuale vertebrale» (1839);
RAMPELLI: «Nuova disciplina dello spettacolo dal vivo» (1849);
LABOCCETTA: «Disposizioni in materia di tutela del diritto all'oblio dei soggetti sottoposti a procedimento penale» (1851);
ARACRI ed altri: «Disposizioni per il riconoscimento di un ulteriore indennizzo ai cittadini, agli enti e alle società italiani titolari di beni, diritti e interessi perduti a seguito di provvedimenti emanati dalle autorità libiche» (1871);
COSTA e CASSINELLI: «Modifica all'articolo 6 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, in materia di imposta comunale sugli immobili tenuti a disposizione da cittadini non residenti nel territorio comunale» (1880);
CIRIELLI: «Modifiche agli articoli 105 del testo unico di cui al regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592, e 8 della legge 18 marzo 1958, n. 311, in materia di cumulo degli incarichi di ufficiale superiore o generale delle Forze armate e di professore o ricercatore universitario» (1910);
BERTOLINI: «Norme per il riconoscimento della qualifica di agente di pubblica sicurezza ai conducenti di automezzi utilizzati per tutela o scorta dipendenti dal Ministero della giustizia» (1941);
GIOACCHINO ALFANO: «Modifiche al testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, concernenti l'espropriazione di immobili abbandonati per l'attuazione di piani di recupero e valorizzazione» (1943);
CASSINELLI ed altri: «Modifica all'articolo 12 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, per l'esclusione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili dagli obblighi in materia di prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio» (1954);
MUSSOLINI e BARANI: «Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, concernente il diritto del minore ad una famiglia» (1959);
BARBIERI: «Modifiche alla legge 13 maggio 1978, n. 180, in materia di trattamenti sanitari volontari e obbligatori» (1984);
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE HOLZMANN e DE ANGELIS: «Modifica all'articolo 25 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, in materia di requisito della residenza per l'esercizio del diritto elettorale attivo» (2002);
PAROLI: «Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, e altre disposizioni sulla cittadinanza» (2006);
SBAI: «Modifiche all'articolo 12 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di revoca della cittadinanza» (2035);
CASSINELLI: «Modifiche all'articolo 21 della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, e all'articolo 20 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, in materia di rilascio dei permessi di costruire e di termini per la loro impugnazione da parte di soggetti terzi» (2050);
CICCIOLI ed altri: «Disposizioni in materia di assistenza psichiatrica» (2065);
CASSINELLI: «Interpretazione autentica degli articoli 415 e 435 del codice di procedura civile in materia di termini per la notificazione di atti nelle controversie di lavoro» (2080);
CASSINELLI ed altri: «Introduzione degli articoli 517-bis e 517-ter e modifica dell'articolo 519 del codice di procedura penale, in materia di applicazione della pena su richiesta, domanda di oblazione e diritti delle parti in caso di nuove contestazioni» (2081);
STRADELLA ed altri: «Delega al Governo per l'emanazione di norme volte alla tutela della salute, al risanamento dell'ambiente nonché alla bonifica e allo smaltimento dell'amianto» (2082);
ARACU: «Introduzione dell'articolo 15-ter della legge 22 aprile 1941, n. 633, concernente l'esenzione dal pagamento del compenso agli autori per esecuzioni musicali svolte nel corso di manifestazioni sportive dilettantistiche» (2147);
PELINO e SBAI: «Modifica all'articolo 275 del codice di procedura penale, concernente la disciplina dei criteri di scelta delle misure cautelari da applicare nei procedimenti per reati di violenza sessuale» (2167);
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE BACCINI ed altri: «Modifiche agli articoli 83, 85 e 86 della Costituzione. Riforma dell'elezione del Presidente della Repubblica» (2168);
SAGLIA ed altri: «Disposizioni in materia di utilizzo del metano come carburante per autotrazione» (2172);
RAMPELLI ed altri: «Nuova disciplina della cinematografia» (2181);
DE ANGELIS: «Disposizioni concernenti il rinvio del pensionamento con diretta corresponsione dei contributi previdenziali al lavoratore, nonché istituzione di un Fondo di solidarietà per la stabilizzazione dei lavoratori precari e l'adeguamento dei trattamenti previdenziali» (2211);
ANTONIONE ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla condizione dei profughi provenienti dai territori ceduti alla ex Jugoslavia e sui loro diritti» (2225);
FRASSINETTI e GRANATA: «Disposizioni per promuovere lo sport attraverso la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi» (2251);
RAMPELLI: «Disciplina delle attività musicali» (2256);
CALABRIA: «Modifiche all'articolo 8 del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 198, in materia di riammissione in servizio del personale dell'Arma dei carabinieri cessato dal servizio permanente» (2261);
DI CAGNO ABBRESCIA: «Modifica all'articolo 12 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, per il sostegno delle piccole e medie imprese nei rapporti con il sistema bancario» (2295);
STRADELLA: «Disposizioni concernenti l'accesso alla professione di costruttore edile» (2306);
SAGLIA ed altri: «Disposizioni in materia di previdenza per i lavoratori autonomi non esercenti professioni regolamentate, delega al Governo per il riordino e la razionalizzazione del prelievo contributivo, nonché interpretazione autentica dell'articolo 2116 del codice civile» (2312);
LUCIANO ROSSI ed altri: «Disciplina dell'attività professionale di costruttore edile e delle attività professionali di completamento e finitura in edilizia» (2313);
CASSINELLI: «Modifica dell'articolo 30 della legge 31 maggio 1995, n. 218, in materia di legge regolatrice dei rapporti patrimoniali tra coniugi» (2347);
LO PRESTI e HOLZMANN: «Disposizioni concernenti le attività professionali subacquee e iperbariche» (2369);
CONTENTO: «Modifica all'articolo 182-bis del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, in materia di accordi di ristrutturazione dei debiti degli imprenditori in stato di crisi» (2370).

Ritiro di una proposta di legge.

Il deputato Orsini ha comunicato di ritirare, anche a nome degli altri firmatari, la seguente proposta di legge:
ORSINI ed altri: «Disposizioni per il finanziamento di interventi di manutenzione e consolidamento del Duomo di Milano» (3656).

La proposta di legge sarà pertanto cancellata dall'ordine del giorno.

Trasmissione dal Senato.

In data 19 gennaio 2011 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge:
S. 2507. - «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 novembre 2010, n. 196, recante disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti» (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (3909-B).
Sarà stampato e distribuito.

Assegnazione di una proposta di inchiesta parlamentare a Commissione in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, la seguente proposta di inchiesta parlamentare è assegnata, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
Commissioni riunite II (Giustizia) e VII (Cultura):
BELTRANDI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul settore calcistico nonché sulle vicende connesse agli illeciti contestati in relazione ai campionati nazionali di calcio disputati nel triennio 2003-2006 (doc. XXII, n. 22) - Parere delle Commissioni I e V.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

I Commissione (Affari costituzionali):
RIA: «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione del Senato della Repubblica» (3944).

X Commissione (Attività produttive):
LANZILLOTTA ed altri: «Norme per il mercato e la concorrenza» (3814) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI, VII, VIII, IX (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
PAGANO ed altri: «Disposizioni concernenti il divieto di produzione, importazione e commercio di merci prodotte mediante l'impiego di manodopera forzata e in schiavitù» (3887) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), III, V, VI, XI e XIV.

XII Commissione (Affari sociali):
BOBBA ed altri: «Misure a sostegno dell'impresa sociale» (3867) Parere delle Commissioni I, II, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), X (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

La Commissione europea, in data 19 gennaio 2011, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni concernente la strategia tematica sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti (COM(2011)13 definitivo), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Comunicazioni di nomine ministeriale.

La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 14 e 18 gennaio 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le seguenti comunicazioni concernenti il conferimento, ai sensi del comma 4 del medesimo articolo 19, o la revoca di incarichi di livello dirigenziale generale, che sono trasmesse alla I Commissione (Affari costituzionali), nonché alle Commissioni sottoindicate:
le comunicazioni concernenti i seguenti incarichi nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei ministri:
la revoca dell'incarico, conferito alla dottoressa Fiorenza Barazzoni, nell'ambito della struttura di supporto al ministro per la semplificazione normativa;
il conferimento, al dottor Renato Catalano, dell'incarico di dirigente amministrativo della scuola superiore della pubblica amministrazione;
alla V Commissione (Bilancio) la comunicazione concernente il conferimento del seguente incarico nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze:
al dottor Paolo Valletta, l'incarico di ispettore generale capo dell'ispettorato generale del bilancio del dipartimento della Ragioneria generale dello Stato;
alla XIII Commissione (Agricoltura) la comunicazione concernente il conferimento del seguente incarico nell'ambito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali:
al dottor Stefano Vaccari, l'incarico ad interim di direttore della direzione generale dello sviluppo agroalimentare e della qualità, nell'ambito del dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della qualità.

Il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con lettera in data 19 gennaio 2011, ha dato comunicazione, ai sensi dell'articolo 9 della legge 24 gennaio 1978, n. 14, delle nomine del consigliere Andrea Baldanza e del dottor Paolo Venuti, rispettivamente, a commissario e a sub-commissario della Federconsorzi.

Tale comunicazione è trasmessa alla XIII (Agricoltura).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative in merito all'elezione del Consiglio dell'ordine nazionale dei biologi, con particolare riferimento all'eventuale nomina di un commissario straordinario - 2-00905

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
il Consiglio dell'ordine nazionale dei biologi, oramai prossimo alla scadenza, con la delibera del 23 ottobre 2010 indiceva l'elezione del nuovo Consiglio secondo le modalità di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 169, fissando la prima convocazione nei giorni 8 e 9 novembre 2010, presso l'unico seggio costituito presso la sede di Roma, di lì procedendo con le scadenze previste dalla legge;
in ossequio alla citata normativa è concesso agli iscritti di esercitare il diritto di voto per lettera raccomandata, così come disposto dell'articolo 3, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica n. 169 del 2005;
nel dar corso alle procedure elettorali per raccomandata, individuata quale elemento imprescindibile la richiesta di schede formalizzata dall'iscritto, la segreteria dell'Ordine nazionale dei biologi riteneva di accogliere tutte le istanze (circa 1000) giunte prima della indizione delle elezioni e, quindi, ad avviso degli interpellanti, in violazione dei termini previsti dalla legge, procedendo ai conseguenti invii di schede;
nei giorni successivi la segreteria dell'Ordine nazionale dei biologi riceveva a mezzo fax oltre 7000 richieste di schede elettorali che, senza alcun tipo di protocollo, erano evase secondo gli interpellanti in spregio di qualsivoglia regola di trasparenza, senza fornire alcun tipo di riscontro agli iscritti. Infatti, le schede erano dapprima inviate con posta raccomandata, poi con un servizio di posta privata «mail express» ed infine, laconicamente, con una semplice spedizione prioritaria. Anche in questo caso la segreteria dell'Ordine nazionale dei biologi ha ritenuto legittimo disattendere la normativa di riferimento e finanche il buon senso, non solo non prevedendo un protocollo che scandisse la priorità di evasione delle richieste ricevute dagli iscritti, ma, come se non bastasse, valutando superfluo garantire l'invio delle schede in modo da assicurare la tracciabilità della spedizione;
la ricezione delle schede è stata regolata dal legislatore con un termine perentorio, individuando nella chiusura della prima convocazione l'ultimo momento in cui è possibile ricevere le volontà degli elettori tramite lettera raccomandata;
il dottor Nicola Tafuri, nella qualità di vice presidente dell'Ordine nazionale dei biologi, su invito del presidente dell'Ordine nazionale dei biologi, dottor Fiorenzo Pastoni, nella mattinata del 1o novembre 2010, si recava presso la sede dell'ente accompagnato dal consulente informatico dell'Ordine nazionale dei biologi, onde poter verificare lo stato dell'arte delle procedure elettorali in corso. La suddetta richiesta aveva lo scopo di raccogliere i riscontri delle operazioni sino a quel punto effettuate dalla segreteria dell'Ordine nazionale dei biologi e, di lì, poter procedere alla pubblicazione dei dati sul sito istituzionale www.onb.it, garantendo la trasparenza e la correttezza delle operazioni elettorali;
la necessità di rendere pubblici i dati riscontrati nasceva dall'esigenza di dare l'opportunità ai colleghi che decidevano di partecipare al voto di poter verificare ictu oculi la ricezione da parte dell'ente della richiesta di schede elettorali e la data di ricevimento del fax presso l'Ordine nazionale dei biologi e, quindi, di poter verificare l'invio di dette schede da parte dell'ente presso il domicilio dell'elettore richiedente;
la richiesta di schede, eventualmente inoltrata da terzi a nome di qualche ignaro iscritto, avrebbe trovato l'immediato riscontro sul sito consentendo una verifica in tempo, pressoché, reale, atteso che tale circostanza era stata già segnalata da alcuni iscritti e, addirittura, diffusa su alcuni social network. A tal riguardo, si ricorda che erano giunte presso la segreteria dell'Ordine nazionale dei biologi circa 1000 richieste di schede elettorali, inoltrate ben prima del termine previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 169 del 2005, individuato nella data di indizione della contesa elettorale, ovvero il 23 ottobre 2010, e si rendeva necessaria una verifica anche di tali iscritti;
gli iscritti all'albo che intendono esercitare il diritto di voto, ricorrendo alla facoltà di cui al comma 7 del citato articolo 3 (ovvero mediante lettera raccomandata) hanno a disposizione un ristrettissimo arco temporale (solo quindici giorni, ex articolo 3, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 169 del 2005): a) per richiedere il rilascio della scheda alla segreteria dell'ordine; b) per ottenere la scheda; c) per esercitare il diritto di voto; d) per inviare la lettera raccomandata con la scheda compilata. Quindi, ogni fase di questa complessa procedura avrebbe dovuto essere accompagnata da tutte le garanzie di legge per dare immediata risposta alle mai sopite esigenze di trasparenza e di correttezza che accompagnano una contesa elettorale;
nella mattina del 1o novembre 2010, il consulente informatico dell'ente, in compagnia del presidente e del vice presidente dell'Ordine nazionale dei biologi, si recava presso i competenti uffici onde poter procedere alla verifica dei dati da pubblicare sul sito, allorquando erano rilevate gravi e significative anomalie sia sulle modalità di invio delle richieste, sia nella gestione e nella conservazione di dette istanze, in quanto parzialmente cancellate dalla segreteria. La necessità di un controllo puntuale e completo doveva, quindi, essere soddisfatta acquisendo il materiale cartaceo, onde poter accertare l'entità e la natura delle richieste inoltrate alla segreteria dell'Ordine nazionale dei biologi e poter rendere disponibili agli elettori dati, quali il numero di richieste ricevuto, il numero di schede inviate, il numero di richieste non valide e altro, da pubblicare sul sito www.onb.it in conformità alle disposizioni del presidente Pastoni. A seguito di ciò, la responsabile della segreteria informava che la disposta pubblicazione dei dati non poteva avere alcun seguito in quanto, a suo dire, senza alcun giustificato motivo, il Presidente non era in condizioni di impartire tali disposizioni, ragion per cui in virtù della condotta omissiva della segreteria, non si poteva, quindi, procedere ad alcun tipo di riscontro delle richieste di schede elettorali con le missive effettivamente evase, dando così contezza agli iscritti delle modalità elettorali seguite;
di tali circostanze è stata resa edotta la procura della Repubblica di Roma, nonché il Ministero della giustizia, auspicando un intervento risolutivo che sino ad oggi non ha avuto alcun riscontro;
a tutt'oggi, quindi, non vi sono certezze sulle modalità di invio delle schede elettorali, né è stata garantita la dovuta trasparenza sulle modalità (e priorità) di ricezione delle richieste di voto, con un'evidente lesione dei diritti degli iscritti che vedono mortificata la legittima intenzione di partecipare ad una contesa elettorale;
nei giorni a seguire sono state segnalate numerose lamentele da parte di biologi che hanno regolarmente richiesto la scheda elettorale nei termini di legge, ma, per motivi facilmente desumibili, l'hanno ricevuta in tempo non utile per esercitare il diritto di voto. In ragione di ciò, il presidente dell'Ordine nazionale dei biologi, dottor Fiorenzo Pastoni, evidentemente consapevole delle mancanze della segreteria, con la nota del 5 novembre 2010 richiedeva al Ministero della giustizia una proroga del termine per la ricezione delle schede elettorali inviate per lettera raccomanda, sottolineando che un «numero molto elevato di biologi aventi diritto al voto che alla data odierna (5 novembre 2010) hanno segnalato di non aver ancora ricevuto le schede inviate dagli uffici di segreteria dell'ordine e si trovano pertanto in una condizione di obbiettiva difficoltà, non a loro imputabile, a far pervenire le schede votate entro il termine in precedenza ricordato»;
il Ministero della giustizia, con le note del 9 novembre 2010, invitava il presidente dell'Ordine nazionale dei biologi prima a «voler procedere nel migliore dei modi per garantire a tutti gli elettori l'esercizio del proprio diritto» e poi «a voler procedere alla proroga del termine già stabilito, dandone comunicazione agli iscritti secondo le procedure di legge, al fine di consentire a tutti gli elettori l'esercizio tempestivo del proprio diritto»;
in ragione di ciò il dottor Nicola Tafuri, in qualità di presidente facente funzione, stante l'improvviso malore che colpiva il presidente Pastoni, dava corso alla determina presidenziale già predisposta, con la quale era dato asilo alle esigenze degli iscritti inopinatamente estromessi dal voto, prorogando il termine di ricezione delle schede richieste in ossequio alla legge;
oltre a ciò, si rilevavano ulteriori anomalie sia con riferimento ai criteri di accettazione delle schede di votazione, sia nel corso delle operazioni di spoglio che destavano sincero sconcerto tra gli associati e che giustificano, ad avviso degli interpellanti, una richiesta di intervento del Ministro vigilante al fine di superare ogni perplessità nella gestione di questa delicata fase della vita dell'Ordine nazionale dei biologi -:
se, e con quali iniziative, ritenga necessario, preso atto della gravità dei fatti, procedere alla nomina di un commissario straordinario che dia corso ad una contesa elettorale conforme al diritto ed alle aspettative che merita un'intera categoria di professionisti, oggi svilite dall'operato di chi, al limite della legalità, tenta di impadronirsi dell'Ordine nazionale dei biologi.
(2-00905)
«D'Anna, Porfidia, Stagno D'Alcontres, Grimaldi, Scalia, Pugliese, Stasi, Petrenga, Fallica, Granata, Aniello Formisano, Sardelli, Cesario, Belcastro, Di Caterina, Milo, Cuomo, Laffranco, Gioacchino Alfano, Barani, De Luca, Girlanda, Ciccioli, Castiello, Gottardo, Taddei, Nastri, Landolfi, Bossa, Graziano, Mario Pepe (PdL)».
(2 dicembre 2010)

Iniziative ispettive in relazione allo svolgimento di un'indagine della procura della Repubblica di Napoli nella quale risulta coinvolto un deputato - 2-00912

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
da un articolo di stampa pubblicato su Il Fatto quotidiano, in data 17 dicembre 2010, a pagina 3, a firma di Lillo e Massari, si dava ampio risalto ad un'indagine condotta dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli, dai pubblici ministeri Curcio e Woodcock, e relativa ad una presunta loggia massonica deviata e subito denominata «P4», tendente a compiere attività proibite di dossieraggio, e si faceva preciso riferimento ad attività di indagine compiuta nei confronti del parlamentare onorevole Alfonso Papa, indicato come persona «coinvolta» in detta indagine e possibile referente istituzionale del gruppo svolgente tali illecite attività;
di spalla allo stesso articolo si riportava, poi, un profilo di detto parlamentare contenente allusive e offensive illazioni sulla sua persona come soggetto già lambito senza essere indagato, quando era magistrato con incarichi dirigenziali al Ministero della giustizia, da attività investigative compiute dall'allora pubblico ministero Luigi De Magistris, oggi parlamentare europeo, dando risalto ad intercettazioni svolte nei confronti dell'onorevole Papa;
da articoli di stampa pubblicati su Il Fatto quotidiano e la Repubblica, in data 18 dicembre 2010, si ritornava sulla vicenda, rendendo noto che nei confronti dell'onorevole Papa erano state svolte attività di intercettazioni, pedinamenti e addirittura fotografie e sulla sua persona erano state assunte sommarie informazioni da amministratori locali, esponenti politici, magistrati e addirittura da un Ministro della Repubblica;
entrambi gli articoli indicavano come accusatore dell'onorevole Papa un altro magistrato, in forza peraltro proprio al tribunale di Napoli, e da essi stessi indicato come persona mossa da rancori personali nei confronti del suddetto parlamentare;
in data 18 dicembre 2010, medesima notizia era riportata dal quotidiano Il Giornale, che confermava l'esistenza di un'attività di indagine fatta di pedinamenti, addirittura fin sotto il Parlamento ed intercettazioni effettuate nei confronti dell'onorevole Papa, e si dava, altresì, risalto al fatto che durante l'esame di esponenti politici erano state mostrate fotografie del parlamentare scattate all'ingresso della Camera dei deputati;
in data 19 dicembre 2010, il quotidiano la Repubblica dava notizia di una dichiarazione del procuratore della Repubblica di Napoli, che nella sostanza confermava l'esistenza di detta attività di indagine;
sempre in data 19 dicembre 2010, il quotidiano Il Mattino pubblicava un articolo nel quale si confermava l'esistenza di indagini svolte nei confronti dell'onorevole Papa e nascenti da dichiarazioni spontanee rilasciate da un magistrato sempre del tribunale di Napoli ai pubblici ministeri napoletani nei confronti del parlamentare;
se tali fatti dovessero rispondere a verità ci si troverebbe di fronte ad un'attività d'indagine svolta, ad avviso degli interpellanti, nel totale dispregio delle prerogative e guarentigie parlamentari, con attività di pedinamento assimilabili alle intercettazioni perché finalizzate a carpire incontri o conversazioni del parlamentare con altri parlamentari o terzi fin sotto l'ingresso della Camera dei deputati, intercettazioni di conversazioni anche telefoniche effettuate nella conoscenza della qualità di parlamentare del soggetto, fotografie del parlamentare stesso effettuate per fini investigativi poco comprensibili, nonché attività svolte in via generale in palese violazione di tutte le norme in materia di competenza territoriale, visto che i giornali hanno dato ampio risalto della persona di un magistrato che svolge servizio a Napoli che sarebbe stato in buona sostanza l'accusatore del parlamentare -:
se non intenda assumere iniziative ispettive con riferimento a quanto riportato in premessa.
(2-00912)
«Laboccetta, Tortoli, Cicchitto, Garofalo, Germanà, Pittelli, Pelino, Bocciardo, Angelucci, Speciale, Cristaldi, Lehner, Aprea, D'Anna, Contento, Cassinelli, Bergamini, Galati, Soglia, Calderisi, Biancofiore, Migliori, Zacchera, Vella, Pili, Martinelli, Massimo Parisi, Distaso, Mazzocchi, Dima, Osvaldo Napoli, Misiti, Franzoso, Mariarosaria Rossi, De Nichilo Rizzoli, Traversa, Nicolucci, Nucara, Lisi, Toccafondi, Aracri, Beccalossi, Lainati, Sbai, Bianconi, Saltamartini, Laffranco, Formichella, Sisto, Catanoso, Iapicca, Scandroglio, Malgieri, Minasso, Torrisi, Biava, Vincenzo Antonio Fontana, Corsaro, Barani, Ciccioli, Ventucci, De Luca, Pugliese, Simeoni, Scelli, Castiello, Mario Pepe (PdL), Savino, Renato Farina, Gioacchino Alfano, Versace, De Camillis, De Angelis, Porcu, Abrignani, Mussolini, Tommaso Foti, Fallica, Di Caterina, Cesario».
(22 dicembre 2010)

Orientamenti del Governo circa la previsione di un costo standard per l'assistenza post acuzie di patologie gravi, con particolare riferimento ai malati oncologici - 2-00922

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere - premesso che:
i tumori rappresentano la seconda causa di mortalità per la popolazione italiana (dopo le malattie cardiocircolatorie), con 254.979 morti stimati per il 2010;
la ricerca farmacologica ha messo a punto alcuni farmaci innovativi, specifici per il contrasto delle patologie tumorali ed oncoematologiche, che si sono rivelati particolarmente efficaci. Si tratta di farmaci autenticamente «salvavita» in quanto suscettibili di rappresentare, per i pazienti che li assumono, la differenza tra la sopravvivenza e la morte. Per questi farmaci il concetto di «salvavita» va, dunque, considerato in senso letterale e non come termine utilizzato per indicare categorie di farmaci importanti, per i quali viene riconosciuto un più favorevole regime di assoggettamento al ticket;
come tutti i farmaci, anche questi prodotti subiscono un rigoroso processo di verifica e di accertamento a cura dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) e, successivamente, a richiesta delle aziende produttrici, a cura dell'Agenzia italiana per il farmaco (Aifa), organismo quest'ultimo nel quale sono rappresentate anche le regioni italiane;
nel 2010 l'osservatorio permanente sulla condizione assistenziale dei malati oncologici, (costituito dalla Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo), Minsalute, Associazione medici oncologici (Aiom), Associazione italiana radioterapia oncologica (Airo), Inps, Censis) ha pubblicato il 2o rapporto sulla condizione assistenziale del malati oncologici, documentando la sostanziale trascuratezza del sistema sanitario pubblico per la fase successiva ai trattamenti terapeutici «salvavita», i quali, mentre evitano la morte dei malati, producono effetti invalidanti, che richiedono controlli continui, riabilitazione specifica, assistenza domiciliare integrata, riconoscimenti d'invalidità e sostegni di vario tipo;
tale situazione interessa oltre 2 milioni e 200 mila ammalati. In questo campo le carenze sono gravi e le differenze tra regioni parimenti rimarchevoli e pregiudizievoli. Il rischio è che con il federalismo incombente le divaricazioni tendano ad aumentare in violazione del principio dell'uguaglianza dei trattamenti;
nel decreto di attuazione del federalismo si sta introducendo il principio dei costi standard per tipi definiti di prestazioni, così da stimolare tutte le regioni a confrontarsi alle buone pratiche delle regioni migliori -:
se non ritenga opportuno, in sede di determinazione dei costi standard, individuare, nell'ambito della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, uno specifico costo standard riferito all'assistenza post acuzie di patologie gravi;
se non ritenga opportuno che tale norma debba essere assistita da un monitoraggio a cura del Ministero della salute e dalla previsione dell'esercizio di un potere sostitutivo nei casi di inadempienza, trattandosi di comportamenti che incidono negativamente sulla condizione di salute ed esistenziale dei malati oncologici.
(2-00922)
«Mario Pepe (PdL), Di Centa, De Girolamo, Bernini Bovicelli, Bruno, Osvaldo Napoli, Biasotti, Garagnani, Giorgio Conte, Proietti Cosimi, Carlucci, Misuraca, Papa, Milanese, Del Tenno, Nirenstein, Sbai, Scelli, Gioacchino Alfano, Renato Farina, Contento, Palumbo, Lehner, Ventucci, Mannucci, Franzoso, Cristaldi, Stradella, Speciale, Scapagnini, Baccini, Mussolini, Dell'Elce, Lazzari, Gava, Golfo, Pianetta, Stanca».
(12 gennaio 2011)

Iniziative del Governo per il ripristino e la messa in sicurezza della diga di Montedoglio in provincia di Arezzo - 2-00921

D)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere - premesso che:
in data 29 dicembre 2010, si è verificato un crollo dei tre conci dello sfioratore della diga di Montedoglio sul Tevere in provincia di Arezzo, e che tale crollo ha generato situazioni di criticità che sollecitano interventi urgenti;
tale crollo, che ha visto un rapido intervento dell'ente irriguo umbro toscano, nonché delle due regioni e degli enti locali interessati, nonché del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ha ingenerato serie preoccupazioni nelle popolazioni dei territori della Valtiberina toscana ed umbra;
tali preoccupazioni suggeriscono, di fatto, il coinvolgimento delle istituzioni locali, provinciali e regionali, nei monitoraggi e nella sorveglianza dell'invaso stesso;
si è verificato il sequestro della diga da parte dell'autorità giudiziaria al fine di addivenire alla definizione delle responsabilità del crollo stesso;
è evidente la necessità di una riparazione tempestiva dello scarico di superficie anche per la messa in sicurezza dell'invaso che, come è noto, svolge un compito insostituibile per la laminazione delle piene finalizzata alla salvaguardia dei territori a valle;
la riparazione tempestiva è indispensabile per ritornare, in tempi rapidi, alle quote di invaso consentite, tenendo conto che l'invaso svolge un ruolo determinante sia nell'approvvigionamento idropotabile che riguarda ben tre province umbro-toscane, sia per l'uso irriguo di un vasto comprensorio agricolo;
l'ente irriguo umbro toscano, che è il soggetto gestore dell'invaso, risulta inserito tra gli enti inutili e, in conseguenza di quanto previsto dall'articolo 2, comma 4, del decreto-legge n. 194 del 2009, terminerà la propria competenza tra pochi mesi;
è chiara la necessità di definire in tempi brevi e, comunque, entro il termine di decadenza di funzioni dell'ente irriguo umbro toscano, quale soggetto debba assumersi la competenza della gestione, visto che la suddetta legge n. 194 del 2009, parlando di liquidazione, sembra escludere la possibilità di una successione del nuovo soggetto nei diversi rapporti in corso;
l'evento ha interessato ed interessa numerosi agricoltori, sia in considerazione del fatto che l'opera è destinata anche a fini irrigui, sia per i danni prodotti dal crollo;
con lettera in data 10 gennaio 2011, a firma dei presidenti delle regioni Toscana ed Umbria, viene richiesto un incontro urgente con i Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e delle politiche agricole, alimentari e forestali al fine di discutere degli aspetti sia finanziari, sia procedurali sottesi al ripristino del pieno funzionamento dell'invaso, sia del tema del percorso istituzionale connesso al trasferimento di funzioni dell'ente irriguo umbro toscano ad un nuovo soggetto gestore -:
quali iniziative intendano assumere e in che tempi i Ministri interpellati al fine di:
a) recepire le risorse per il ripristino e la messa in sicurezza della diga di Montedoglio;
b) definire il percorso istituzionale per dare vita ad un nuovo soggetto gestore da definire in un percorso istituzionale che coinvolga tutti i soggetti interessati, entro il termine di decadenza dalle funzioni dell'ente irriguo umbro toscano;
c) intervenire a sostegno delle imprese agricole danneggiate.
(2-00921)
«Mattesini, Verini, Cenni, Trappolino, Mariani, Nannicini, Minniti, Sereni, Coscia, Boccuzzi, Berretta, Motta, La Forgia, Laganà Fortugno, Mazzarella, Ginoble, Giorgio Merlo, Porta, Rigoni, Colombo, Fontanelli, Gianni Farina, Pistelli, Fluvi, De Pasquale, Zunino, Cesare Marini, Fadda, Bellanova, Zamparutti, Bernardini, Mecacci, Castagnetti, Bucchino, Servodio».
(12 gennaio 2011)

Iniziative normative volte a garantire maggiore sicurezza nella circolazione stradale delle microcar - 2-00933

E)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e per le politiche europee, per sapere - premesso che:
si sono verificati negli ultimi tempi, e sempre con maggior frequenza, gravi incidenti stradali che hanno come protagoniste le microcar e che hanno causato numerosi morti e feriti;
tali mezzi di circolazione sono spesso guidati da giovanissimi, senza esperienza al volante, e sono costruiti con materiale leggero quale la plastica, per un peso di circa 400 chilogrammi contro i 1000 chilogrammi di una piccola auto;
tali veicoli sono spesso guidati da persone che non hanno conseguito la patente, o alle quali è stata ritirata;
si tenga poi presente che spesso chi è alla guida, sentendosi sicuro nell'abitacolo, compie manovre azzardate e, se i motori vengono potenziati, essendo veicoli tarati a una velocità non superiore a 45 chilometri orari e non hanno pneumatici, freni e carrozzeria pensate per velocità maggiori, si determinano situazioni di grave pericolo;
molti sindaci e, in particolare, il sindaco Alemanno, hanno messo in evidenza l'urgenza di intervenire dal punto di vista normativo per far fronte alla pericolosità della circolazione di questi quadricicli che sono assurdamente disciplinati come ciclomotori;
pare difficile ipotizzare ulteriori iniziative a livello normativo, dal momento che le regole che fissano i criteri di omologazione sono stabilite dall'Unione europea, rendendo inoltre arduo per i costruttori di tali veicoli dotarli di ulteriori sistemi di sicurezza;
l'associazione di categoria Confindustria Ancma-Gruppo Quadricicli si è messa a disposizione dei pubblici ministeri per ogni informazione sulle microcar che, tuttavia, proprio perché considerate ciclomotori a quattro ruote, soddisfano le normative di omologazione previste dall'Unione europea, pur non assicurandone la sicurezza;
entro il 19 gennaio 2011 l'Italia dovrà recepire la direttiva europea 2006/126/CE che prevede la revisione del sistema patente, imponendo un esame teorico e pratico anche per chi si mette alla guida delle microcar -:
quali ulteriori iniziative normative il Governo intenda adottare per garantire da subito maggiore sicurezza nella circolazione stradale delle suddette microcar e come intenda intervenire in sede di Unione europea per rendere la normativa europea più stringente ed efficace in tale delicato ambito.
(2-00933)
«Carlucci, Abrignani, Ascierto, Barani, De Angelis, De Camillis, Di Virgilio, Gregorio Fontana, Formichella, Germanà, Giammanco, Gibiino, Grimaldi, Iapicca, Lainati, Landolfi, Milanato, Moles, Pagano, Pecorella, Antonio Pepe, Petrenga, Pili, Mariarosaria Rossi, Saltamartini, Sammarco, Scalera, Stracquadanio, Vignali, Zacchera».
(18 gennaio 2011)

Intendimenti del Governo circa la possibile realizzazione di un impianto per lo smaltimento e per il trattamento delle lastre di amianto nell'area di Villa Santa Lucia, in provincia di Frosinone - 2-00929

F)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute, per sapere - premesso che:
cresce la protesta dei residenti di Villa Santa Lucia, in provincia di Frosinone, da quando è trapelata la notizia della possibile realizzazione, in quell'area, di un impianto per lo smaltimento e per il trattamento delle lastre di amianto;
si tratta di un impianto che prevede il trattamento in forni, per la vetrificazione delle fibre attraverso il fenomeno della ceramizzazione, di lastre d'amianto fino ad un massimo di 60 mila tonnellate all'anno;
l'area del cassinate è già ampiamente fornita di strutture ad alto rischio ambientale come la discarica di Cerreto, l'impianto di smaltimento rifiuti di Colfelice ed il termovalorizzatore di San Vittore;
l'installazione di un impianto per lo smaltimento dell'amianto a Villa Santa Lucia potrebbe penalizzare ulteriormente l'ambiente e la salute dei cittadini residenti;
la regione Lazio ha dato il parere in relazione all'impatto ambientale dell'impianto, ma con alcune prescrizioni riguardanti il ciclo di produzione in uscita, inoltre mancano altri requisiti importanti, come la valutazione della prevenzione incendi;
l'area nella quale dovrebbe essere realizzato l'impianto si caratterizza per la presenza di importanti corsi d'acqua, nell'ambito del bacino idrografico del Liri-Garigliano; proprio in relazione a tale aspetto logistico, sussistono le maggiori preoccupazioni per il concreto rischio di una pericolosa contaminazione delle falde acquifere che avrebbe pesanti ripercussioni sulla salute dei cittadini e sull'integrità dell'ambiente e delle risorse idriche -:
se i Ministri interpellati, ognuno per quanto di propria competenza, siano a conoscenza del progetto presentato dalla società e se siano state valutate le effettive conseguenze, prima ancora che l'impianto entri in funzione, per la salute dei cittadini che non si sentono adeguatamente rassicurati sulle possibili conseguenze connesse all'attività dell'impianto.
(2-00929)
«Anna Teresa Formisano, Dionisi, Libè, Galletti».
(18 gennaio 2011)

Elementi ed iniziative di competenza in relazione alla quotazione in borsa del Sole 24 Ore - 2-00928

G)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
sul giornale on line Affari Italiani il 29 novembre 2010 è apparsa una lettera di un'azionista del Sole 24 Ore spa, in cui «contesta, bilanci alla mano, gli errori di gestione del gruppo. Dall'ipo, alle acquisizioni, alle scelte editoriali»;
il prospetto informativo di un ipo (initial public offering) è un documento che fornisce le informazioni necessarie «affinché gli investitori possano pervenire a un fondato giudizio sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria e sull'evoluzione dell'attività dell'emittente nonché sui prodotti finanziari e sui relativi diritti»;
in linea di massima, si può ritenere che l'ipo sia un documento ispirato al rispetto dei principi di buona fede e correttezza, che consente una consapevole formazione della volontà contrattuale da parte dell'investitore, favorendo lo sviluppo di un clima di fiducia nel mercato finanziario da parte del pubblico dei risparmiatori-investitori;
all'epoca della quotazione in borsa del Sole 24 Ore (secondo semestre 2007), il presidente del consiglio di amministrazione era il cavalier Giancarlo Cerutti che, alla vigilia dell'evento, assicurava che «il titolo Sole 24 Ore ha l'obiettivo di rappresentare un investimento tranquillo, solido, anche per investitori di lungo periodo, perché basa la propria forza sulla cultura dei fatti e dei risultati»;
l'ops (offerta pubblica di sottoscrizioni) del titolo venne curata da Mediobanca di cui lo stesso cavalier Cerutti era azionista aderente al patto di sindacato e membro di diversi organi sociali (prima del consiglio di amministrazione e poi del consiglio di sorveglianza);
non vi era stato debutto in borsa negli ultimi due anni che avesse avuto un tasso relativamente così basso di sottoscrizione da parte degli istituzionali;
in occasione della quotazione del Sole 24 Ore è stata rilevata un'assegnazione anomala delle azioni fra investitori istituzionali e piccoli risparmiatori. In particolare, si sono spostate azioni dal book degli istituzionali ai piccoli risparmiatori, a cui sono state travasate 7 milioni di azioni in più;
all'epoca, l'intervallo di prezzo dell'ops del Sole 24 Ore (5,75-7,00 euro) fu ritenuto di dubbia congruità: Morgan Stanley, una delle più importanti banche d'affari del mondo, sostenne che «per rendere attraente il titolo sarebbe necessario collocarlo ad un prezzo vicino ai 4 euro» (sarà poi quotato a 5,75 euro);
in seguito, si è assistito ad una continua discesa del titolo che, a dispetto di tutti gli indici e panieri di riferimento, nella prima settimana di dicembre 2010 ha toccato l'ennesimo minimo storico (-80 per cento dalla quotazione);
con l'ops sono stati raccolti 210 milioni di euro, ma nei 42 mesi successivi il gruppo ne ha bruciati circa 203 milioni (in altri termini ed a parità di condizioni, senza i soldi raccolti dai piccoli risparmiatori, la società sarebbe andata in default) -:
se abbia ricevuto informazioni e quali eventuali iniziative di competenza intenda adottare in considerazione di quanto stabilito dall'articolo 1 del decreto-legge n. 95 del 1974.
(2-00928)
«Palagiano, Borghesi, Evangelisti, Donadi, Di Pietro, Messina, Barbato, Favia, Palomba, Leoluca Orlando, Di Stanislao, Cambursano, Zazzera, Monai, Cimadoro, Paladini, Porcino, Mura, Di Giuseppe, Rota, Piffari, Aniello Formisano».
(17 gennaio 2011)

DISEGNO DI LEGGE: CONVERSIONE IN LEGGE, CON MODIFICAZIONI, DEL DECRETO-LEGGE 26 NOVEMBRE 2010, N. 196, RECANTE DISPOSIZIONI RELATIVE AL SUBENTRO DELLE AMMINISTRAZIONI TERRITORIALI DELLA REGIONE CAMPANIA NELLE ATTIVITÀ DI GESTIONE DEL CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI (APPROVATO DALLA CAMERA E MODIFICATO DA SENATO) (A.C. 3909-B)

A.C. 3909-B - Parere della I Commissione

PARERE DELLA I COMMISSIONE SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

NULLA OSTA

sugli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 1.

A.C. 3909-B - Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO E SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

Sul testo del provvedimento

PARERE FAVOREVOLE

Sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

PARERE CONTRARIO

sull'emendamento 1.5, in quanto suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

sui restanti emendamenti.

A.C. 3909-B - Articolo unico

ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

1. Il decreto-legge 26 novembre 2010, n. 196, recante disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, è convertito in legge, con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.

2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO DEL GOVERNO

Articolo 1.
(Impiantistica ed attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti).

1. All'articolo 9, comma 1, del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni dalla legge 14 luglio 2008, n. 123, le parole: «Andretta (AV) - località Pero Spaccone (Formicoso)», «e località Cava Vitiello» e «; Serre (Sa) - località Valle della Masseria» sono soppresse.
2. Al fine di garantire la realizzazione urgente di impianti nella regione Campania destinati al recupero, produzione o fornitura di energia mediante trattamenti termici di rifiuti, il Presidente della Regione, ferme le procedure amministrative e gli atti già posti in essere, può procedere, sentiti le Province e gli enti locali interessati, alla nomina di commissari straordinari che, con funzioni di amministrazione aggiudicatrice, individuano il soggetto aggiudicatario sulla base delle previsioni di cui all'articolo 57 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e provvedono in via di somma urgenza ad individuare le aree occorrenti, assumendo le necessarie determinazioni, anche ai fini dell'acquisizione delle disponibilità delle aree medesime, e conseguendo le autorizzazioni e le certificazioni pertinenti. Si applicano le disposizioni di cui all'articolo 9, comma 5, del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123, ed, a tale fine, i commissari predetti svolgono, in luogo del Presidente della Regione Campania, le funzioni già attribuite al Sottosegretario di Stato di cui all'articolo 1 del predetto decreto-legge, avvalendosi, per l'attuazione delle disposizioni contenute nel presente comma, degli uffici della Regione e delle Province interessate, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato e nei limiti delle risorse allo scopo finalizzate nell'ambito dei bilanci degli enti interessati. I termini dei procedimenti relativi al rilascio delle autorizzazioni, di certificazioni e di nulla osta sono ridotti alla metà.
3. In considerazione degli interventi tecnici praticati presso gli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti di cui all'articolo 6, comma 1, del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123, e volti a conseguire idonei livelli di biostabilizzazione dei rifiuti, all'articolo 6-ter, comma 1, del richiamato decreto-legge n. 90 del 2008 sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo le parole: «CER 19.05.01» sono inserite le seguenti: «, CER 19.05.03»;
b) è infine aggiunto il seguente periodo: «I rifiuti aventi codice CER 19.05.03, previa autorizzazione regionale, possono essere impiegati quale materiale di ricomposizione ambientale per la copertura e risagomatura di cave abbandonate e dismesse, di discariche chiuse ed esaurite, ovvero quale materiale di copertura giornaliera per gli impianti di discarica in esercizio.».

4. Dopo il comma 1 dell'articolo 6-ter del citato decreto-legge n. 90 del 2008, è inserito il seguente: «1-bis. Presso gli impianti di cui al comma 1 è autorizzata la realizzazione di impianti di digestione anaerobica della frazione organica derivante dai rifiuti.».
5. Il comma 2 dell'articolo 9 del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, è sostituito dal seguente: «2. La provincia di Napoli assicura la funzionalità dell'impiantistica al servizio del ciclo di gestione dei rifiuti nel territorio di competenza e gestisce gli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti ubicati nei comuni di Giugliano e Tufino tramite la propria società provinciale cui sono attribuiti gli introiti derivanti dalle relative tariffe. Presso detti impianti la provincia di Napoli, tramite la propria società, conferisce e tratta prioritariamente i rifiuti prodotti nel territorio di competenza.».
6. All'articolo 11, comma 5, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Nel caso di mancato rispetto, da parte dei comuni, degli obiettivi minimi di raccolta differenziata stabiliti dall'articolo 11, comma 1, del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123, così come certificati dalla regione Campania, il Prefetto diffida il comune inadempiente a mettersi in regola con il sistema della raccolta differenziata, assegnandogli il termine perentorio di sei mesi. Decorso inutilmente tale termine, il Prefetto attiva le procedure di nomina di un commissario ad acta.».
7. Fino alla completa realizzazione degli impianti necessari per la chiusura del ciclo integrato di gestione dei rifiuti nella regione Campania previsti dal decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123, così come modificato dal presente decreto, ove si verifichi la non autosufficienza del sistema di gestione dei rifiuti urbani non pericolosi prodotti in Campania, tale da non poter essere risolta con le strutture e dotazioni esistenti nella stessa Regione, il Governo promuove, nell'ambito di una seduta della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, appositamente convocata anche in via d'urgenza, su richiesta della Regione, un accordo interregionale volto allo smaltimento dei rifiuti campani anche in altre regioni. L'attuazione del presente comma non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Articolo 2.
(Consorzi operanti nel settore dei rifiuti).

1. Al personale non collocato nell'ambito della dotazione organica dei Consorzi operanti nella regione Campania nel settore dei rifiuti, determinata ai sensi dell'articolo 13 del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, continuano ad applicarsi, non oltre il termine del 31 dicembre 2011, le disposizioni di cui al comma 2 del citato articolo 13, in vista del loro reimpiego.
2. Le funzioni del Consorzio unico di bacino delle province di Napoli e di Caserta di cui all'articolo 11, comma 8, del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123, alla data di entrata in vigore del presente decreto sono esercitate separatamente, su base provinciale, in termini funzionali al corretto ciclo di gestione dei rifiuti, secondo le disposizioni dei relativi Piani di gestione adottati in ambito regionale e provinciale. Dall'attuazione del presente comma non derivano ulteriori oneri a carico del bilancio dello Stato.

Articolo 3.
(Misure finanziarie di sostegno al ciclo integrato dei rifiuti e di compensazione ambientale).

1. Al fine di consentire le indispensabili iniziative anche di carattere impiantistico volte al coordinamento della complessiva azione gestoria del ciclo dei rifiuti regionale, anche adottando le misure di esercizio del potere sostitutivo previsto a legislazione vigente, nonché per assicurare comunque l'attività di raccolta, spazzamento, trasporto dei rifiuti e per l'incremento della raccolta differenziata attraverso iniziative di carattere strutturale, la regione Campania è autorizzata a disporre delle risorse finanziarie necessarie all'esecuzione delle attività di cui sopra, nel limite di 150 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo aree sottoutilizzate, per la quota regionale spettante, annualità 2007-2013.
2. Il comma 12 dell'articolo 11 del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123, è sostituito dal seguente: «12. Agli interventi di compensazione ambientale e bonifica di cui all'Accordo di programma dell'8 aprile 2009 si provvede, nel limite massimo di 282 milioni di euro, a carico del Fondo per le aree sottoutilizzate di cui all'articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, per la parte di competenza dello Stato, pari a 141 milioni di euro, a valere sulla quota assegnata alla stessa Regione, di cui all'articolo 1, punto 1.2, della delibera CIPE n. 1 del 6 marzo 2009, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 137 del 16 giugno 2009, che viene corrispondentemente ridotta e, per la parte di competenza della regione Campania, pari a 141 milioni di euro, a valere sulle medesime risorse che, per il corrispondente importo, vengono immediatamente trasferite alla stessa Regione.».

Articolo 4.
(Entrata in vigore).

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

A.C. 3909-B - Modificazioni della Camera

MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA CAMERA

All'articolo 1:
al comma 2:
al primo periodo, le parole:
«Al fine di garantire la realizzazione urgente di impianti nella regione Campania destinati al recupero, produzione o fornitura di energia mediante trattamenti termici di rifiuti,» sono sostituite dalle seguenti: «Al fine di garantire la realizzazione urgente dei siti da destinare a discarica, nonché ad impianti di trattamento o di smaltimento dei rifiuti destinati al recupero, alla produzione o alla fornitura di energia mediante trattamenti termici di rifiuti nella regione Campania,», le parole: «può procedere» sono sostituite dalla seguente: «procede» e le parole: «di commissari straordinari che» sono sostituite dalle seguenti: «, per la durata massima di dodici mesi, di commissari straordinari, da individuare fra il personale della carriera prefettizia o fra i magistrati ordinari, amministrativi o contabili o fra gli avvocati dello Stato o fra i professori universitari ordinari con documentata e specifica competenza nel settore dell'impiantistica di trattamento dei rifiuti, che abbiano adeguate competenze tecnico-giuridiche, i quali»;
dopo il primo periodo è inserito il seguente: «All'individuazione delle ulteriori aree dove realizzare siti da destinare a discarica provvede, sentiti le province e i comuni interessati, il commissario straordinario individuato, ai sensi del periodo precedente, fra il personale della carriera prefettizia»;
al secondo periodo, le parole da: «Si applicano le disposizioni» fino a: «predetto decreto-legge,» sono sostituite dalle seguenti: «In deroga alle disposizioni relative alla valutazione di impatto ambientale (VIA) di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, nonché alla pertinente legislazione regionale in materia, per la valutazione relativa all'apertura delle discariche e all'esercizio degli impianti, i commissari straordinari di cui al primo periodo del presente comma procedono alla convocazione della conferenza di servizi, che è tenuta a rilasciare il proprio parere entro e non oltre quindici giorni dalla convocazione. Qualora il parere reso dalla conferenza di servizi non intervenga nei termini previsti dal presente comma, il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, si esprime in ordine al rilascio della VIA entro i sette giorni successivi. Qualora il parere reso dalla conferenza di servizi sia negativo, il Consiglio dei ministri si esprime entro i sette giorni successivi. A tale fine, i commissari predetti svolgono, in luogo del Presidente della regione Campania, le funzioni già attribuite al Sottosegretario di Stato di cui all'articolo 1 del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123,» e le parole: «il bilancio dello Stato» sono sostituite dalle seguenti: «la finanza pubblica»;
al terzo periodo, dopo le parole: «di nulla osta» sono inserite le seguenti: «, pertinenti all'individuazione delle aree di cui al primo periodo del presente comma,»;
al comma 5, capoverso, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Dall'attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica»;
al comma 6, al primo periodo, le parole: «sei mesi» sono sostituite dalle seguenti: «tre mesi».

Dopo l'articolo 1 è inserito il seguente:
«Art. 1-bis. - (Disposizioni in materia di competenze dei comuni e in materia di tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e di tariffa integrata ambientale). - 1. All'articolo 11 del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2-ter, le parole: "31 dicembre 2010" sono sostituite dalle seguenti: "31 dicembre 2011";
b) al comma 5-bis, le parole: "Per l'anno 2010", le parole: "30 settembre 2010" e le parole: "per l'anno 2010" sono sostituite, rispettivamente, dalle seguenti: "Per gli anni 2010 e 2011", "30 settembre 2011" e "per gli anni 2010 e 2011";
c) al comma 5-ter, le parole: "Per l'anno 2010" sono sostituite dalle seguenti: "Per gli anni 2010 e 2011";
d) al comma 5-quater, le parole: "A decorrere dal 1o gennaio 2011" sono sostituite dalle seguenti: "A decorrere dal 1o gennaio 2012"».

L'articolo 2 è sostituito dal seguente:
«Art. 2. - (Consorzi operanti nel settore dei rifiuti). - 1. All'articolo 13, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Le disposizioni di cui al presente comma si applicano non oltre il termine del 31 dicembre 2011".
2. Al comma 8 dell'articolo 11 del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123, e successive modificazioni, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: "A decorrere dal 27 novembre 2010, le funzioni del consorzio unico di cui al precedente periodo sono esercitate separatamente, su base provinciale, in termini funzionali al corretto ciclo di gestione dei rifiuti, secondo le disposizioni dei relativi Piani di gestione adottati in ambito regionale e provinciale. Dall'attuazione della disposizione di cui al periodo precedente non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica"».

A.C. 3909-B - Modificazioni del Senato

MODIFICAZIONI APPORTATE DAL SENATO

All'articolo 1:
al comma 1, dopo le parole: «"e località Cava Vitiello"» sono inserite le seguenti: «, "; Caserta - località Torrione (Cava Mastroianni)"»;
al comma 2:
al primo periodo, le parole:
«Al fine di garantire la realizzazione urgente di impianti nella regione Campania destinati al recupero, produzione o fornitura di energia mediante trattamenti termici di rifiuti,» sono sostituite dalle seguenti: «Al fine di garantire la realizzazione urgente dei siti da destinare a discarica, nonché ad impianti di trattamento o di smaltimento dei rifiuti nella regione Campania,», le parole: «può procedere» sono sostituite dalla seguente: «procede» e le parole: «di commissari straordinari che» sono sostituite dalle seguenti: «, per la durata massima di dodici mesi, di commissari straordinari, da individuare fra il personale della carriera prefettizia o fra i magistrati ordinari, amministrativi o contabili o fra gli avvocati dello Stato o fra i professori universitari ordinari con documentata e specifica competenza nel settore dell'impiantistica di trattamento dei rifiuti, che abbiano adeguate competenze tecnico-giuridiche, i quali»;
dopo il primo periodo è inserito il seguente: «All'individuazione delle ulteriori aree dove realizzare siti da destinare a discarica anche tra le cave abbandonate o dismesse con priorità per quelle acquisite al patrimonio pubblico provvede, sentiti le province e i comuni interessati, il commissario straordinario individuato, ai sensi del periodo precedente, fra il personale della carriera prefettizia»;
al secondo periodo, le parole da: «Si applicano le disposizioni» fino a: «predetto decreto-legge,» sono sostituite dalle seguenti: «In deroga alle disposizioni relative alla valutazione di impatto ambientale (VIA) di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, nonché alla pertinente legislazione regionale in materia, per la valutazione relativa all'apertura delle discariche e all'esercizio degli impianti, i commissari straordinari di cui al primo periodo del presente comma procedono alla convocazione della conferenza di servizi, che è tenuta a rilasciare il proprio parere entro e non oltre quindici giorni dalla convocazione. Qualora il parere reso dalla conferenza di servizi non intervenga nei termini previsti dal presente comma, il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, si esprime in ordine al rilascio della VIA entro i sette giorni successivi. Qualora il parere reso dalla conferenza di servizi sia negativo, il Consiglio dei ministri si esprime entro i sette giorni successivi. A tale fine, i commissari predetti svolgono, in luogo del Presidente della regione Campania, le funzioni già attribuite al Sottosegretario di Stato di cui all'articolo 1 del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123,» e le parole: «il bilancio dello Stato» sono sostituite dalle seguenti: «la finanza pubblica»;
al terzo periodo, dopo le parole: «di nulla osta» sono inserite le seguenti: «, pertinenti all'individuazione delle aree di cui al primo periodo del presente comma,»;

dopo il comma 2 è inserito il seguente:
«2-bis. Al fine di garantire la realizzazione urgente di impianti nella regione Campania destinati al recupero, alla produzione e alla fornitura di energia mediante trattamenti termici di rifiuti, fermi le procedure amministrative e gli atti già posti in essere, il Presidente della regione Campania, ovvero i commissari straordinari individuati ai sensi del comma 2, nell'ambito territoriale di competenza, con funzione di amministrazione aggiudicatrice sulla base delle previsioni di cui agli articoli 25 e 27 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, provvede, in via di somma urgenza, ad individuare le aree occorrenti assumendo tutte le necessarie ulteriori determinazioni anche ai fini dell'acquisizione della disponibilità delle aree medesime e conseguendo le autorizzazioni e le certificazioni pertinenti. Si applicano le disposizioni di cui all'articolo 9, comma 5, del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123, e le funzioni già attribuite al Sottosegretario di Stato di cui all'articolo 1 del predetto decreto-legge sono svolte dal Presidente della regione ed i termini dei procedimenti relativi al rilascio di autorizzazioni, di certificazioni e di nulla osta sono ridotti della metà. A tal fine il Presidente della regione costituisce un'apposita struttura di supporto composta da esperti del settore aventi adeguate professionalità nel numero massimo di cinque unità. Alle spese di funzionamento della struttura di supporto si provvede nel limite massimo di euro 350.000 nell'ambito delle risorse di cui all'articolo 3, comma 1»;
al comma 5, capoverso, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Dall'attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica»;
al comma 6, al primo periodo, le parole: «sei mesi» sono sostituite dalle seguenti: «tre mesi».

dopo comma 7, sono aggiunti i seguenti:
«7-bis. Nella permanenza di condizioni di criticità derivanti dalla non autosufficienza del sistema di gestione dei rifiuti prodotti nella regione Campania e fino alla completa realizzazione dell'impiantistica necessaria per la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti prevista dal decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123, il Presidente della regione Campania provvede, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali previste a legislazione vigente incluse quelle indicate all'articolo 3, con una o più ordinanze, anche in deroga a quanto previsto dall'articolo 191 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, all'apprestamento delle misure occorrenti a garantire la gestione ottimale dei rifiuti e dei relativi conferimenti per ambiti territoriali sovraprovinciali.
7-ter. In relazione all'intervenuta attuazione di quanto previsto dal comma 7, stante l'accertata insufficienza del sistema di gestione dei rifiuti urbani nella regione Campania, fino alla data del 31 dicembre 2011, si applica la disciplina di cui all'articolo 6 del decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2008, n. 210».

Dopo l'articolo 1 è inserito il seguente:
«Art. 1-bis. - (Disposizioni in materia di competenze dei comuni e in materia di tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e di tariffa integrata ambientale). - 1. All'articolo 11 del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2-ter, le parole: "31 dicembre 2010" sono sostituite dalle seguenti: "31 dicembre 2011";
b) al comma 5-bis, le parole: "Per l'anno 2010", le parole: "30 settembre 2010" e le parole: "per l'anno 2010" sono sostituite, rispettivamente, dalle seguenti: "Per gli anni 2010 e 2011", "30 settembre 2011" e "per gli anni 2010 e 2011";
c) al comma 5-ter, le parole: "Per l'anno 2010" sono sostituite dalle seguenti: "Per gli anni 2010 e 2011";
d) al comma 5-quater, le parole: "A decorrere dal 1o gennaio 2011" sono sostituite dalle seguenti: "A decorrere dal 1o gennaio 2012"».

L'articolo 2 è sostituito dal seguente:
«Art. 2. - (Consorzi operanti nel settore dei rifiuti). - 1. All'articolo 13, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Le disposizioni di cui al presente comma si applicano non oltre il termine del 31 dicembre 2011".
2. Al comma 8 dell'articolo 11 del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123, e successive modificazioni, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: "A decorrere dal 27 novembre 2010, le funzioni del consorzio unico di cui al precedente periodo sono esercitate separatamente, su base provinciale, in termini funzionali al corretto ciclo di gestione dei rifiuti, secondo le disposizioni dei relativi Piani di gestione adottati in ambito regionale e provinciale. Dall'attuazione della disposizione di cui al periodo precedente non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica"».

All'articolo 3 è aggiunto, in fine, il seguente comma:
«2-bis. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, è ridotto del 50 per cento, per le imprese registrate ai sensi del regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009 (Emas), e del 40 per cento, per quelle in possesso della certificazione ambientale ai sensi della norma UNI EN ISO 14001, l'importo delle garanzie finanziarie di cui all'articolo 208, comma 11, lettera g), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni».

A.C. 3909-B - Proposte emendative

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE ALL'ARTICOLO 1 DEL DECRETO-LEGGE

ART. 1.
(Impiantistica ed attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti).

Al comma 2, secondo periodo, dopo le parole: patrimonio pubblico aggiungere le seguenti:, previe opportune ed adeguate verifiche e nel rispetto della normativa tecnica nazionale e comunitaria,
1. 4. Piffari, Barbato, Aniello Formisano, Donadi, Borghesi, Evangelisti, Palagiano.

Al comma 2-bis, primo periodo, dopo le parole: trattamenti termici di rifiuti aggiungere le seguenti: nonché a impianti di compostaggio e di biostabilizzazione,

Conseguentemente dopo il comma 2-bis, aggiungere i seguenti:
2-ter. La realizzazione degli impianti di cui al comma 2-bis deve prevedere un impianto di termovalorizzazione, nonché impianti di compostaggio e di biostabilizzazione, realizzati mediante l'applicazione delle migliori tecnologie disponibili a salvaguardia della salute della popolazione e dell'ambiente e individuati sulla base delle indicazioni emerse dal tavolo tecnico di cui al comma 2-quater.
2-quater. Ai fini dell'individuazione degli impianti di compostaggio e di biostabilizzazione da realizzare urgentemente con le modalità di cui al comma 2-bis, e necessari a sostenere lo sviluppo della raccolta differenziata, nonché al raggiungimento di un'adeguata capacità complessiva di trasformazione e trattamento dei rifiuti prodotti nella regione Campania, il Presidente della regione attiva un tavolo tecnico, con la partecipazione di rappresentanti del Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare, dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, delle province e degli enti locali interessati. I comuni sono obbligati a conferire prioritariamente i rifiuti presso gli impianti ubicati negli ambiti territoriali più vicini.
1. 5. Piffari, Barbato, Aniello Formisano, Donadi, Borghesi, Evangelisti, Palagiano.

Al comma 2-bis, primo periodo, sopprimere le parole:, fermi le procedure amministrative e gli atti già posti in essere.
1. 6. Barbato, Piffari, Aniello Formisano, Donadi, Borghesi, Evangelisti, Palagiano.

Al comma 2-bis, sopprimere il terzo ed il quarto periodo.
1. 1. Mariani, Iannuzzi, Margiotta, Bonavitacola, Realacci, Bratti, Braga, Benamati, Boccia, Esposito, Ginoble, Marantelli, Morassut, Motta, Viola.

Al comma 7-bis, sopprimere le parole:, anche in deroga a quanto previsto dall'articolo 191 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
*1. 2.Mariani, Iannuzzi, Margiotta, Bonavitacola, Realacci, Bratti, Braga, Benamati, Boccia, Esposito, Ginoble, Marantelli, Morassut, Motta, Viola.

Al comma 7-bis, sopprimere le parole:, anche in deroga a quanto previsto dall'articolo 191 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
*1. 7. Piffari, Barbato, Aniello Formisano, Donadi, Borghesi, Evangelisti, Palagiano.

Sopprimere il comma 7-ter.
**1. 3. Ferranti, Tenaglia, Mariani, Iannuzzi, Margiotta, Bonavitacola, Realacci, Bratti, Braga, Benamati, Boccia, Esposito, Ginoble, Marantelli, Morassut, Motta, Viola, Capano, Cavallaro, Ciriello, Concia, Cuperlo, Melis, Andrea Orlando, Picierno, Rossomando, Samperi, Tidei, Touadi.

Sopprimere il comma 7-ter.
**1. 8. Piffari, Barbato, Aniello Formisano, Donadi, Borghesi, Evangelisti, Palagiano.

A.C. 3909-B - Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
l'articolo 1, comma 7-bis, introdotto nel corso dell'esame del provvedimento presso il Senato della Repubblica, nell'attribuire al presidente della regione Campania la potestà di provvedere «con una o più ordinanze, anche in deroga a quanto previsto dall'articolo 191 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152», introduce una disposizione derogatoria di una norma che già consente di agire in deroga alle disposizioni vigenti nel rispetto, tuttavia, di talune condizioni (quali, ad esempio, il termine di efficacia delle ordinanze, l'indicazione delle norme cui le ordinanze intendono derogare, l'obbligo di garantire un elevato livello di tutela della salute e dell'ambiente e alcuni obblighi di comunicazione degli atti adottati), facendo così venir meno l'obbligo, in capo al presidente della regione, di rispettare le anzidette condizioni;
già in occasione dell'esame dell'A.C. 3196-A, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, era stato accettato dal Governo un ordine del giorno a firma Lo Presti e Gibiino, con il quale, in relazione all'introduzione di un nuovo strumento di carattere emergenziale volto ad affiancarsi al più generale e tradizionale istituto delle ordinanze contingibili ed urgenti - dal quale mutuava il regime di pubblicità -, si impegnava il Governo ad adottare le iniziative opportune di sua competenza, anche mediante un'apposita modifica dell'articolo 5 della legge n. 225 del 1992, per assicurare piena conoscenza in sede parlamentare degli atti adottati ai sensi delle predette disposizioni e per individuare strumenti che mettessero gli organi parlamentari in condizione di esercitare le proprie funzioni di indirizzo e controllo;
la materia delle ordinanze di protezione civile e, più in generale, delle ordinanze contingibili e urgenti, è stato oggetto di particolare approfondimento nell'ambito del Comitato per la legislazione che ha potuto disporre, sul tema, anche di un contributo di ricerca offerto dall'onorevole Duilio, pubblicato in allegato al resoconto della seduta del Comitato del 23 novembre 2010;
la disposizione in oggetto, nel consentire al presidente della regione Campania di emettere ordinanze contingibili e urgenti - non soggette quindi ad un regime di pubblicità analogo a quello delle ordinanze contingibili e urgenti - non soggette quindi ad un regime di pubblicità analogo a quello delle ordinanze (pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) né alla relativa trasmissione al Parlamento - in deroga a quanto previsto dall'articolo 191 del decreto legislativo n. 152 del 2006, recante norme in materia ambientale, non garantisce che le anzidette ordinanze rispettino, quanto meno, le disposizioni vigenti in materia di tutela ambientale, sanitaria e di pubblica sicurezza, nonché alle disposizioni sul potere di ordinanza di cui all'articolo 5 della legge n. 225 del 1992,

impegna il Governo

a verificare che, in sede di attuazione della disposizione in questione, le ordinanze emesse dal presidente della regione Campania rispettino le disposizioni vigenti in materia di tutela ambientale, sanitaria e di pubblica sicurezza, nonché le disposizioni sul potere di ordinanza di cui all'articolo 5 della legge n. 225 del 1992.
9/3909-B/1. Zaccaria, Lo Moro, Duilio.

La Camera,
premesso che:
dall'inizio della legislatura per ben sei volte il Governo Berlusconi ha fatto ricorso allo strumento della decretazione d'urgenza per affrontare la vicenda della gestione dei rifiuti in Campania, una questione di enorme rilievo, non soltanto per le comunità campane, ma per l'intero Paese, per la molteplicità delle conseguenze negative che ne sono derivate su tanti fronti, anche per l'infiltrazione devastante della criminalità organizzata;
la logica dell'emergenza non giustifica la scelta legislativa di assegnare alle province, in luogo dai comuni, tutte le competenze legate alla gestione del ciclo dei rifiuti, per le attività di raccolta, di trasporto, di spazzamento dei rifiuti in ciascun territorio comunale, per la raccolta differenziata, perfino per la gestione e la riscossione della TARSU e della TIA;
detta scelta appare irragionevole ed arbitraria e contrasta sia con il principio di sussidiarietà previsto dall'ordinamento comunitario - e sancito dall'articolo 5 del Trattato CE - sia con le politiche federaliste che l'attuale Governo sostiene di voler attuare;
nonostante le istanze e le sollecitazioni sia dell'ANCI sia dei sindaci della Campania, si è scelto di ignorare le numerose esperienze di eccellenza e qualità, che, ad esempio nel campo della raccolta differenziata, si realizzano in tante realtà comunali in Campania,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di prevedere, in tempi e modi da stabilire sulla base dell'apertura di un tavolo di confronto con l'ANCI, la restituzione agli enti locali delle proprie istituzionali competenze in materia di gestione dei rifiuti.
9/3909-B/2. Iannuzzi, Realacci, Mariani, Benamati, Bocci, Braga, Bratti, Esposito, Ginoble, Marantelli, Margiotta, Morassut, Motta, Viola, Zamparutti.

La Camera,
premesso che:
la riduzione delle quantità di rifiuti prodotta e il riciclo attraverso la raccolta differenziata sono le priorità per evitare il ripetersi di nuove crisi e per uscire dallo stato di emergenza. È possibile perseguire tali priorità anzitutto garantendo un approccio più semplice per i cittadini e razionalizzando il sistema dei tributi legati alla gestione dei rifiuti;
tale finalità doveva essere perseguita grazie all'articolo 238 del codice ambientale (decreto legislativo n. 152 del 2006) in cui è stato sancito il passaggio dalla TARSU come tributo fisso alla TIA come tributo basato sulla reale produzione di rifiuti. In tal senso la TIA farebbe sì che la tariffa sulla raccolta dei rifiuti sia parametrata all'effettiva quantità di rifiuti prodotta e non più su altri criteri di carattere presuntivo. Ciò sarebbe certamente il migliore incentivo per i cittadini a contenere la produzione dei rifiuti e ad attuare la raccolta differenziata;
tuttavia, come dimostra in modo eloquente il caso della Campania, il sistema virtuoso sopra descritto è entrato in funzione a macchia di leopardo sia per le continue proroghe intervenute negli anni, sia per il mancato varo, finora, da parte del Ministero dell'ambiente del previsto regolamento attuativo di cui al comma 6 dello stesso articolo 238 del codice ambientale che avrebbe lo scopo di stabilire «i criteri generali sulla base dei quali vengono definite le componenti dei costi e viene determinata la tariffa»,

impegna il Governo

a varare nei tempi più brevi possibili, riconoscendo a questo obiettivo carattere di priorità, il regolamento di cui al comma 6 dell'articolo 238 del codice ambientale, dando così un contributo importante per far sì che si diffonda la politica della prevenzione rispetto alla produzione incontrollata di rifiuti e ai problemi nell'attuare la raccolta differenziata.
9/3909-B/3.Cosenza.

La Camera,
premesso che:
negli ultimi anni la regione Campania è stata colpita da una serie ininterrotta di offese ambientali e il suo territorio è a tutt'oggi tra i più martoriati dall'attività delle cosiddette ecomafie;
ad oggi, ancora non si conosce con esattezza l'effettiva entità dei danni apportati dalle pratiche di smaltimento illecito dei rifiuti all'ambiente e sulle persone;
la Campania è ormai una regione avvelenata dal suo interno: più di 2.500 siti potenzialmente contaminati che interessano decine di comuni concentrati in prevalenza nelle province di Napoli e Caserta; falde acquifere inquinate da continui versamenti «selvaggi», centinaia di tonnellate di rifiuti industriali tossici sparsi in una quantità indefinibile di discariche abusive che hanno costruito un ambiente altamente insalubre per la popolazione locale, sempre più soggetta a malattie mortali e malformazioni congenite;
un'opera di bonifica dei siti colpiti è più che necessaria, tenendo anche conto che l'opera di bonifica può rappresentare un'autentica fonte per la creazione di nuovi e duraturi posti di lavoro qualificato e non per centinaia di giovani campani, altrimenti costretti a lasciare le proprie terre all'incuria e al degrado più diffuso,

impegna il Governo:

ad avviare una penetrante opera di bonifica per ridonare dignità e vivibilità all'interno territorio campano;
ad istituire una commissione medica ad hoc per lo studio e il monitoraggio del livello di vivibilità ambientale campana;
ad assumere iniziative normative volte a rafforzare la tutela della salute per le popolazioni che attualmente risiedono vicino ai territori che risultano fortemente inquinati;
ad assumere iniziative normative volte a rafforzare i controlli di qualità sulle produzioni agricole provenienti da terreni che risultano fortemente inquinati;
ad assumere iniziative specifiche di carattere culturale volte ad illustrare alla popolazione e in particolar modo nelle scuole - con particolare riguardo alla situazione campana che presenta picchi di particolare intensità - i danni che l'inquinamento reca all'ambiente e alle popolazioni, con l'intento di veicolare aziende e consumatori verso comportamenti virtuosi in materia di produzione e smaltimento dei rifiuti.
9/3909-B/4.Porfidia.