XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 10 febbraio 2011

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 10 febbraio 2011.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Berlusconi, Bindi, Bocchino, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Bratti, Brugger, Brunetta, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Donadi, Fava, Fitto, Franceschini, Franzoso, Frattini, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Melchiorre, Meloni, Miccichè, Migliavacca, Mura, Mussolini, Leoluca Orlando, Pecorella, Pini, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Roccella, Romani, Rotondi, Saglia, Sardelli, Stefani, Tabacci, Tremonti, Vito.

Annunzio di proposte di legge.

In data 9 febbraio 2011 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
MURGIA: «Legge per la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dei territori montani e delega al Governo per il riassetto e la codificazione delle disposizioni legislative in materia» (4067);
DAMIANO ed altri: «Norme per promuovere l'avvio di attività autoimprenditoriali dei giovani e delle donne e per lo sviluppo dell'occupazione nonché in materia di trattamento previdenziale dei lavoratori autonomi e iscritti alla Gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335. Modifiche al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di detrazioni in favore delle madri lavoratrici» (4068).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

La proposta di legge PAGLIA: «Modifica all'articolo 38 del decreto legislativo 30 dicembre 1997, n. 490, in materia di avanzamento degli ufficiali appartenenti ai ruoli tecnici e degli specialisti delle Forze armate» (1655) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Di Biagio e Bosi.
La proposta di legge MARANTELLI ed altri: «Norme concernenti l'installazione di dispositivi di videosorveglianza presso gli impianti di distribuzione dei carburanti» (4015) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Nicolais, Oliverio, Peluffo e Traversa.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

III Commissione (Affari esteri):
«Ratifica ed esecuzione dello Scambio di lettere tra il Governo della Repubblica italiana e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) per la concessione di un immobile in Roma come sede per la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM), fatto a Roma il 19 gennaio e il 24 marzo 2006» (4027) Parere delle Commissioni I, V, VI e XIII.

VI Commissione (Finanze):
DEL TENNO: «Istituzione del contributo di soggiorno in favore dei comuni» (4012) Parere delle Commissioni I, V, VII, VIII, X (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), XI, XII, XIII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

XI Commissione (Lavoro):
CODURELLI ed altri: «Modifiche all'articolo 9 e introduzione dell'articolo 9-bis della legge 8 marzo 2000, n. 53, in materia di misure di incentivazione e di sostegno della flessibilità oraria e del lavoro a tempo parziale» (3907) Parere delle Commissioni I, V, X, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dalla Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.

Il presidente della Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, con lettera in data 2 febbraio 2011, ha trasmesso il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla situazione economico-finanziaria delle Casse privatizzate anche in relazione alla crisi dei mercati internazionali, approvato il 19 gennaio 2011 dalla Commissione medesima ai sensi dell'articolo 144, comma 3, del regolamento della Camera (doc. XVII-bis, n. 3).

Tale documento sarà stampato e distribuito.

Trasmissione dalla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza.

Il presidente della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, con lettera in data 8 febbraio 2011, ha trasmesso il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva su aspetti dell'attuazione delle politiche a favore dell'infanzia e dell'adolescenza, approvato l'8 febbraio 2011 dalla Commissione medesima ai sensi dell'articolo 144, comma 3, del regolamento della Camera (doc. XVII-bis n. 4).

Tale documento sarà stampato e distribuito.

Trasmissione dal Comitato interministeriale per la programmazione economica.

La Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, in data 9 febbraio 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, le seguenti delibere CIPE, che sono trasmesse alla V Commissione (Bilancio), nonché alle Commissione sottoindicate:
n. 33 del 2010 del 13 maggio 2010, concernente «Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443 del 2001). Potenziamento delle linea ferroviaria Rho - Arona. Tratta Rho - Gallarate. Primo lotto funzionale Rho - Parabiago. Approvazione progetto definitivo e finanziamento» - alla IX Commissione (Trasporti);
n. 61 del 2010 del 22 luglio 2010, concernente «1o Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443 del 2001). Esame situazione interventi programma "Grandi stazioni" - Opere complementari» - alla IX Commissione (Trasporti).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

La Commissione europea, in data 9 febbraio 2011, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni affrontare le sfide relative ai mercati dei prodotti di base e alle materie prime (COM(2011)25 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio Seconda relazione sull'attuazione e sul funzionamento del regime di traffico frontaliero locale introdotto con regolamento (CE) n. 1931/2006 (COM(2011)47 definitivo), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e III (Affari esteri);
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni concernente la risposta alla relazione del gruppo di esperti sulla valutazione intermedia del Settimo programma quadro per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione e alla relazione del gruppo di esperti sulla valutazione intermedia del meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi (COM(2011)52 definitivo), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite VII (Cultura) e X (Attività produttive).

Trasmissione dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, con lettera in data 9 febbraio 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 21 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, una segnalazione in materia di modalità di individuazione del numero chiuso per l'accesso ai corsi di laurea in medicina veterinaria.

Questa documentazione è trasmessa alla VII Commissione (Cultura).

Trasmissione dal Garante del contribuente della Provincia autonoma di Bolzano.

Il Garante del contribuente della Provincia autonoma di Bolzano, con lettera in data 31 gennaio 2011, ha trasmesso la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale riferita all'anno 2010, predisposta ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge del 27 luglio 2000, n. 212.

Questa documentazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Richiesta di un parere parlamentare su una proposta di nomina.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 9 febbraio 2011, ha inviato, ai sensi dell'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978, n. 14, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina dell'ammiraglio di squadra Franco Paoli a presidente della Lega navale italiana (107).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla IV Commissione (Difesa).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative volte ad assicurare la continuità territoriale aerea con la Sardegna, con particolare riferimento all'imposizione di oneri di servizio pubblico - 2-00954.

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
in data 14 gennaio 2011, pubblicati sulla Gazzetta ufficiale del 27 gennaio 2011, sono stati emanati i seguenti decreti del Ministro delle infrastrutture e trasporti, con i quali si dispone: «Imposizione di oneri di servizio pubblico sulle rotte Cagliari-Milano Linate e viceversa, Cagliari-Bologna e viceversa, Cagliari-Torino e viceversa, Cagliari-Verona e viceversa, Olbia-Napoli e viceversa, Olbia-Bologna e viceversa, Olbia-Genova e viceversa, Olbia-Palermo e viceversa, Olbia-Firenze e viceversa, Alghero-Roma Fiumicino e viceversa, Alghero-Venezia e viceversa, Alghero-Bari e viceversa, Tortolì-Roma Fiumicino e viceversa, Tortolì-Milano Linate e viceversa» (decreto n. 11); «Imposizione di oneri di servizio pubblico sulle rotte Alghero-Milano Linate e viceversa, Cagliari-Roma Fiumicino e viceversa, Olbia-Roma Fiumicino e viceversa, Olbia-Milano Linate e viceversa» (decreto n. 12); «Imposizione di oneri di servizio pubblico sulle rotte Cagliari-Firenze e viceversa, Cagliari-Napoli e viceversa, Cagliari-Palermo e viceversa, Olbia-Verona e viceversa, Alghero-Bologna e viceversa, Alghero-Torino e viceversa» (decreto n. 13);
in data 7 settembre 2010 è stato sottoscritto il protocollo di intesa per la continuità territoriale aerea da e per la Sardegna tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) e la regione autonoma della Sardegna;
nei giorni 11 marzo 2010, 25 marzo 2010, 21 maggio 2010 e 8 giugno 2010 si sono tenute le riunioni della conferenza di servizi;
di tali procedure e adempimenti la Camera dei deputati non è stata informata, nonostante precisa richiesta in tal senso formulata in occasione del dibattito avvenuto presso la IX Commissione della Camera dei deputati, a seguito del quale è stata approvata la risoluzione conclusiva n. 8-00064;
i decreti prevedono che i servizi aerei di linea relativi alle rotte tra gli aeroporti della Sardegna e i principali nazionali e viceversa siano sottoposti ad oneri di servizio pubblico;
gli oneri di servizio pubblico, di cui all'articolo 1 del decreto del 14 gennaio 2011, diverranno obbligatori dal 27 marzo 2011;
i vettori comunitari, secondo quanto disposto dai decreti, che intendono operare i servizi aerei di linea sulle rotte indicate all'articolo 1 dei decreti, in conformità degli oneri di servizio pubblico previsti dai decreti stessi, senza corrispettivo finanziario, devono presentare alla regione Sardegna, per ogni singola rotta, l'accettazione del servizio secondo le modalità indicate nell'allegato al decreto;
nel caso in cui nessun vettore abbia dichiarato alla regione Sardegna la propria intenzione di istituire, a decorrere dalla data di entrata in vigore degli oneri di servizio pubblico di cui all'articolo 1 dei decreti, servizi aerei di linea sulle rotte, senza corrispettivo finanziario, il diritto di effettuare i servizi aerei di linea sulle rotte sopra dette, tra gli aeroporti della Sardegna e i principali nazionali e viceversa, sarà concesso, ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 9 e paragrafo 10, del regolamento (CE) 1008/2008, ad un unico vettore, tramite gare pubbliche, per un periodo di tre anni, secondo la procedura prevista dall'articolo 17 del regolamento (CE) 1008/2008;
i decreti prevedono che la regione Sardegna sia incaricata di esperire le gare di cui all'articolo 3, comma 2, di pubblicare sul proprio sito internet www.regione.sardegna.it i bandi di gara ed il testo dell'imposizione e di fornire informazioni e mettere a disposizione a titolo gratuito la documentazione correlata alle gare e agli oneri di servizio pubblico;
gli oneri di servizio pubblico di cui all'articolo 1 diventano obbligatori a decorrere dal 27 marzo 2011;
nei decreti del 14 gennaio 2011 risultano evidenti alcune macroscopiche discriminazioni che costituiscono non solo la palese violazione di principi di equità e di libero mercato, ma penalizzano in modo grave lo sviluppo economico della Sardegna e violano il diritto alla mobilità tra l'ambito nazionale-europeo e quello da e per la Sardegna;
la continuità territoriale si inserisce, infatti, nel quadro più generale di garanzia dell'uguaglianza sostanziale dei cittadini e di coesione di natura economica e sociale, promosso in sede europea;
il trasporto, infatti, se da un lato, si configura come attività di tipo economico, dall'altro, come elemento essenziale del «diritto alla mobilità» previsto all'articolo 16 della Costituzione, costituisce un servizio di interesse economico generale e, quindi, tale da dover essere garantito a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro dislocazione geografica;
risultano evidenti tali discriminazioni in tutte le rotte proposte dove si registra in taluni casi una differenza pari al doppio delle tariffe tra cittadini residenti e non residenti e in alcuni casi quasi il triplo;
in particolar modo si registrano:
a) discriminazioni rilevanti tra residenti e non residenti;
b) scostamenti rilevanti rispetto alla lunghezza della tratta;
c) assenza totale di proporzionalità tra la lunghezza delle tratte e la tariffa imposta;
risultano totalmente disattese le indicazioni votate all'unanimità dalla Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati che aveva impegnato il Governo:
«ad avviare un immediato confronto per ridefinire, nell'ambito della conferenza di servizi che il Presidente della Regione Sardegna è stato delegato ad istituire e presiedere dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, la disciplina della continuità territoriale, superando quella vigente, che risulta inadeguata sia sotto il profilo concettuale che sotto quello dei servizi e dei costi, per pervenire a un modello di continuità territoriale intesa come un fattore di riequilibrio di condizioni permanenti di svantaggio derivanti dall'insularità e di garanzia del diritto alla mobilità per i territori svantaggiati, tenendo conto anche di quanto previsto dalla legge 5 maggio 2009, n. 42, in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione;
ad assumere le appropriate iniziative per definire e attuare una continuità territoriale che tenga conto, oltre che degli effetti del processo di liberalizzazione del mercato del trasporto aereo, anche dei seguenti obiettivi:
a) favorire l'individuazione di un maggior numero di voli e di rotte aeree da e per la Sardegna che consenta, nel contesto dello sviluppo potenziale della domanda, di avere più operatori sulla stessa rotta;
b) favorire la possibilità di determinare, sulla base del principio di riequilibrio legato alle condizioni insulari della Sardegna, una tariffa massima a cui si applichi il regime degli oneri di servizio pubblico, applicando, come parametro, le condizioni più favorevoli del costo ferroviario;
c) favorire la possibilità per tutte le compagnie aeree di poter viaggiare sulle rotte di collegamento con gli aeroporti della Sardegna, proponendo, nell'ambito di una situazione di concorrenza, ribassi rispetto alla tariffa massima prestabilita in relazione agli oneri di servizio pubblico;
ad assumere le appropriate iniziative volte a verificare, con i competenti organismi comunitari e nel rispetto della normativa dell'Unione europea e degli indirizzi stabiliti dalla Commissione europea, la possibilità di estendere il regime di continuità territoriale a tutti i cittadini, in ottemperanza al principio di non discriminazione riaffermato dalla decisione della Commissione n. 2007/332/CE del 23 aprile 2007, e, nell'ambito delle competenze attribuite ai singoli soggetti istituzionali dalla normativa vigente, a prevedere che a tutti i cittadini residenti nel territorio nazionale ed europeo che intendano effettuare voli da e per la Sardegna sia applicata la tariffa sottoposta ad onere di servizio pubblico, in modo da garantire il rispetto del principio di riequilibrio territoriale in relazione all'insularità della regione;
a proporre una puntuale definizione delle competenze dello Stato e della regione Sardegna relativamente alla continuità territoriale, in relazione al trasferimento alla regione Sardegna delle funzioni in materia, disposto dall'articolo 1, comma 837, della legge 29 dicembre 2006, n. 296, con la contestuale individuazione delle risorse necessarie per l'esercizio di tali funzioni;
ad assumere le opportune iniziative per sollecitare gli enti competenti in materia di vigilanza sul trasporto aereo a comunicare tempestivamente alle compagnie aeree le nuove e più basse tariffe di trasporto aereo per i cittadini residenti in Sardegna, applicabili a seguito delle risultanze emerse dall'istruttoria effettuata da Enac in merito alla revisione delle tariffe prevista dal paragrafo 5.6. dell'allegato del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 5 agosto 2008, al fine di rimuovere in tempi rapidi ogni ostacolo alla corretta attuazione della continuità territoriale da e per la Sardegna;
ad assumere le opportune iniziative per promuovere, nei limiti delle competenze in materia delegate alla regione Sardegna e del mantenimento degli attuali costi ricadenti sul bilancio dello Stato, la revisione, anche in ragione dell'impegno assunto dal rappresentante del Governo nelle dichiarazioni rese presso la IX Commissione (trasporti, poste e telecomunicazioni), in data 29 ottobre 2009, delle condizioni di trasporto dei passeggeri che necessitano della barella, in particolare per quanto riguarda la tariffa agevolata;
le tariffe onerate risultano modificate con un sensibile aumento, in contrasto con quanto comunicato dal Governo nella seduta della Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati del 29 ottobre del 2009, quando furono annunciate formalmente le nuove tariffe, passando da euro 49,00 a euro 41,00 per Roma Fiumicino e da 59,00 a euro 50,00 da e per (Milano Linate), comprensive di iva ed al netto delle tasse e degli oneri aeroportuali;
le tariffe previste nell'imposizione dell'onere del servizio pubblico risultano, ad avviso degli interpellanti, prive di qualsiasi razionalità considerato che:
a) la tratta Cagliari-Bologna per i non residenti costa 87 euro, mentre la tratta Cagliari-Roma sempre per i non residenti costa 98 euro: appare evidente che Roma, essendo più vicina a Cagliari, sarebbe dovuta costare meno e non molto di più rispetto alla tratta con Bologna;
b) la tratta Cagliari-Milano sempre per i non residenti costa 136 euro a fronte della tratta Cagliari-Verona, più lunga, che costa 87 euro, ben 49 euro in meno;
c) la tratta Alghero-Roma per i non residenti costa 99 euro; sempre da Alghero per Milano, tratta quasi doppia, 95 euro, 4 euro in meno per una percorso quasi doppio;
d) le tratte per Roma da Alghero, da Cagliari, da Olbia, da Tortolì costano sempre 46 euro per i residenti, quando le stesse tratte vengono esercitate per i non residenti subiscono aumenti indiscriminati e irrazionali: basti pensare che la tratta Olbia-Roma per i non residenti costa 65 euro, la tratta Alghero-Roma 98 euro (33 euro in più) e la Cagliari-Roma 99 euro, 34 euro in più di Olbia e un 1 in più di Alghero;
e) le tratte Tortolì-Roma per i non residenti costano 87 euro: la stessa cifra per fare la tratta doppia verso Milano»;
il Governo, relativamente al regime fiscale gravante sulla stessa continuità territoriale e la richiesta di uno sgravio conseguente alla condizione insulare della Sardegna, rispondendo ad atto di sindacato ispettivo del primo firmatario di tale interpellanza aveva affermato: «relativamente alle iniziative dirette ad un diverso regime fiscale sulle tariffe dei voli sardi, si conferma la disponibilità del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ad esaminare la questione di concerto con il dicastero competente» -:
se non ritenga il Ministro interpellato di revocare i decreti relativi alla continuità territoriale aerea per la Sardegna, al fine di riesaminare i contenuti degli stessi alla luce della risoluzione parlamentare in materia di trasporto aereo da e per la Sardegna;
se non ritenga, alla luce delle incongruenze rilevate in questi stessi atti, di valutare l'esigenza improcrastinabile di estendere la tariffa onerata anche ai cittadini europei in transito da aeroporti italiani verso la Sardegna, al fine di evitare tariffe discriminatorie, riequilibrando lo svantaggio insulare della regione;
se non ritenga di dover immediatamente attivare le procedure per definire con maggior puntualità le tariffe a base dell'imposizione dell'onere del servizio pubblico, considerato che nemmeno un anno fa il Governo aveva comunicato al Parlamento tariffe sensibilmente più basse di quelle indicate nei decreti;
se non ritenga di dover attivare un supplemento di istruttoria, considerato che la stessa regione Sardegna ha ritenuto di dover chiedere il blocco dell'efficacia dei decreti;
se non ritenga, di concerto con i Ministri competenti, di valutare l'esigenza di definire uno sgravio fiscale per gli scali sardi, proprio in funzione della coesione e del riequilibrio insulare di cui la Sardegna ha diritto;
se non ritenga di dover assumere le necessarie iniziative dirette a prevedere una proroga del termine del 27 marzo 2011 per la cessazione degli oneri di servizio pubblico, prorogandoli per il tempo strettamente necessario a definire la nuova proposta di continuità territoriale per la Sardegna.
(2-00954)
«Pili, Murgia, Nizzi, Porcu, Vella, Testoni, Bonciani, Germanà, Tommaso Foti, Ghiglia, Vincenzo Antonio Fontana, Speciale, Garagnani, Holzmann, Ceroni, Pizzolante, Lainati, Mistrello Destro, Torrisi, Vitali, Saltamartini, Stanca, Formichella, Simeoni, Piso, Lehner, Ventucci, Renato Farina, Dell'Elce, Picchi, Antonione, Catanoso, Nola, Gottardo, Dima, Pianetta, De Angelis, Scalera, Stasi, Cattaneo, Luciano Rossi, Barbieri, Carlucci, Aprea, Sbai, Scelli, Nastri, Gava, Iapicca, Centemero, Cazzola, Antonino Foti, Castellani, Bocciardo, Nirenstein, Girlanda, Di Virgilio, Leo, Abelli, Mazzuca, Armosino, Stradella, Vessa, Garofalo, Tortoli, Palmieri, Mariarosaria Rossi, Minardo, Biancofiore, Gioacchino Alfano, Barani, De Luca, De Corato, Lorenzin, Di Cagno Abbrescia, Del Tenno, Aracri, Aracu, Bernardo, Milanese, Osvaldo Napoli, Bertolini».

Iniziative nei confronti di Ferrovie dello Stato per uno sviluppo infrastrutturale coerente con le linee strategiche definite dal Governo e dal Parlamento - 2-00961.

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
«Il problema della Grande Milano vale cento volte quello della Torino-Lione». È quanto ha sostenuto il 7 febbraio 2011 l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, intervenendo alla Mobility conference 2011. Secondo il manager la competizione globale si gioca anche sulla competizione tra le grandi conurbazioni e in Italia Milano è la più grande. Per questo, secondo Moretti, devono essere affrontati, ancor prima che i problemi dei grandi assi internazionali, i problemi delle grandi conurbazioni. Se queste non vivono, è difficile che possano produrre risultati sui grandi assi, per questo la realizzazione della Torino-Lione è meno importante del progetto della Grande Milano;
queste dichiarazioni sono l'ennesima testimonianza di quanto l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato ritenga scarsamente strategica la realizzazione della tratta italiana del corridoio 5, nonostante la Camera dei deputati abbia approvato non più tardi di due mesi fa una mozione approvata all'unanimità che riconferma la strategicità dell'opera;
sarebbe opportuno, ad avviso degli interpellanti, che le linee di sviluppo strategico infrastrutturale dell'Italia siano discusse e decise nelle competenti sedi istituzionali, più che in convegni come quello di cui in premessa -:
quali iniziative il Governo intenda intraprendere affinché le Ferrovie dello Stato e il loro amministratore delegato operino concordemente con le linee strategiche definite dal Governo e dal Parlamento.
(2-00961)
«Esposito, Fontanelli, Luongo, Cesare Marini, Boccuzzi, Berretta, Cuperlo, Portas, D'Antoni, Ginoble, Razzi, Bossa, Iannuzzi, Mario Pepe (Pd), Vernetti, Margiotta, Froner, Marchignoli, Cambursano, Verini, Bordo, Motta, Lolli, De Micheli, Tullo, Arturo Mario Luigi Parisi, Santagata, Zunino, Bellanova, Calgaro, Graziano».

Elementi in merito alla procedura per il conferimento di incarichi di collaborazione presso l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata - 2-00955.

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
punto prioritario dell'azione del Governo in carica è il contrasto alla criminalità organizzata di qualsivoglia matrice e, in ragione di ciò, sono stati raggiunti risultati eccezionali sia sotto il profilo della repressione criminale sia sotto quello dell'arresto di numerosissimi latitanti, molti dei quali inseriti nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi;
nell'ambito di tale azione di Governo, è stata istituita l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ai sensi del decreto-legge n. 4 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 50 del 2010), posta sotto la vigilanza del Ministro interpellato (articolo 1, comma 2);
detta azione di vigilanza, specie alla luce delle modifiche introdotte dal decreto-legge n. 187 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 217 del 2010, ha natura di vigilanza giuridica e non solo politica;
il contrasto alla criminalità organizzata richiede anche interventi di natura sociale ed economica, e principalmente l'abbattimento di quel sistema «pseudoculturale» che costituisce l'humus al cui interno la criminalità si alimenta e prolifera;
con particolare riguardo alla Calabria, notoriamente caratterizzata da forti tassi di disoccupazione giovanile, è assolutamente necessario ai fini di cui sopra, come ripetutamente affermato dagli esponenti del Popolo della Libertà, anche nel corso delle recenti campagne elettorali nazionali e regionali, che le assunzioni si correlino al merito espresso dai candidati e non ad amicizie, relazioni, clientele ed altro;
recentemente, presso la citata Agenzia nazionale si sarebbe svolta la selezione a mezzo di procedura comparativa per il conferimento di quattro incarichi di collaborazione coordinata e continuativa ad esperti in ambito giuridico-legale ed economico aziendale (tre dei quali per la sede principale di Reggio Calabria ed uno per la sede secondaria di Roma);
come previsto dall'articolo 1 del disciplinare di selezione collegato al bando pubblicato dalla stessa Agenzia in data 14 ottobre 2010, «La figura professionale richiesta dovrà essere funzionale e idonea a svolgere attività professionale diretta alla soluzione delle problematiche giuridico-legali ed economico-aziendali relative alle attività di amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. L'incaricato dovrà, in particolare: redigere testi, relazioni su problematiche giuridico-legali ed economico-aziendali legate all'attività istituzionale dell'Agenzia; analizzare gli affari legali con conseguente predisposizione di memorie da inoltrare all'Avvocatura dello Stato, per gli adempimenti conseguenti a difesa delle ragioni erariali; redigere rapporti di analisi sulla gestione e valorizzazione dei beni e processi aziendali e dei beni immobili a vocazione produttiva sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, anche ai fini della tutela e dello sviluppo dei livelli occupazionali; redigere analisi di fattibilità tecnico-economica e valutazione degli investimenti; controllare le gestioni societarie anche attraverso la verifica dell'attendibilità dei bilanci, conti, scritture, e ogni altro documento contabile; predisposizione di atti transattivi. I soggetti individuati dovranno svolgere l'incarico affidatogli garantendo continuità, flessibilità e reperibilità, anche grazie all'impiego di strumenti tecnologici e a visite presso gli uffici dell'Agenzia, a seconda delle necessità. Dovrà inoltre garantire la propria presenza in occasione di eventuali urgenze o esigenze straordinarie in relazione ad esigenze di particolare rilievo»;
come si legge all'articolo 4, la valutazione risulta affidata ad «una Commissione giudicatrice, appositamente nominata, formata da tre membri ed un segretario», che provvederà alla selezione «attraverso l'esame del curriculum e un colloquio»;
il punteggio massimo complessivo per ogni candidato risulta fissato in 100, di cui 40 per il curriculum (20 per i titoli culturali e 20 per le esperienze professionali) e 60 per il colloquio;
i titoli culturali dovranno consistere in «attestazioni dottorati di ricerca, specializzazioni post-laurea o master presso istituzioni universitarie autorizzate al rilascio di titoli di studio aventi valore legale, in materie pertinenti a quelle sulle quali verterà l'incarico di collaborazione con l'Agenzia», mentre le esperienze professionali dovranno riguardare le attività «di supporto specialistico giuridico-legale ed economico-aziendale in amministrazioni ed enti pubblici, compresa l'Agenzia, anche in sede di stage e/o tirocinio formativo svolto nei cinque anni antecedenti la data di scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione alla presente procedura comparativa», «professionale forense o di dottore commercialista, nei cinque anni antecedenti la data di scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione alla presente procedura comparative» e «altri titoli e attestazioni di studio, culturali e professionali che il candidato ritiene di esibire, purché pertinenti alle materie sulle quali verterà l'incarico di collaborazione con l'Agenzia»;
nel bando di selezione non sono indicati i criteri di valutazione (e il peso ponderale ai fini del punteggio) dei singoli titoli culturali e delle singole esperienze professionali, con la conseguente illegittimità della procedura nel caso in cui detti criteri non siano stati individuati dalla commissione giudicatrice prima di aver avuto conoscenza dei curricula prodotti dai candidati;
tale assenza di indicazione e/o individuazione dei criteri appare ancor più opaca ove si pensi al preponderante peso sul punteggio complessivo attribuito al colloquio orale;
a quanto risulta agli interpellanti diversi candidati avrebbero prodotto curricula notevolmente migliori (sia sotto il profilo dei titoli culturali, ad esempio con la previsione di un dottorato di ricerca, che sotto il profilo delle esperienze professionali, ad esempio con il riferimento ad un significativo esercizio della professione forense) rispetto a quelli prodotti dai vincitori;
per quanto risulta agli interpellanti i colloqui orali dei candidati, svoltisi a Roma e per la maggior parte in un solo giorno, avrebbero avuto una durata di pochi minuti e, conseguentemente, non sarebbero stati in sé idonei ad una corretta e approfondita valutazione dei candidati stessi (a maggior ragione ove si pensi, come già sopra evidenziato, al preponderante peso dell'esito del colloquio ai fini del punteggio complessivo);
le segnalate opacità meritano un approfondimento da parte del Ministro interpellato, stante il preminente interesse a che l'attività dell'Agenzia venga sempre caratterizzata dal massimo della trasparenza ed a che vengano evitati comportamenti rilevanti non solo sul piano dell'illegittimità;
detto approfondimento, a tacere di quanto pubblicato nei mesi scorsi dal quotidiano Libero, appare ancor più necessario alla luce di altro bando di selezione dell'Agenzia, segnatamente quello del 10 novembre 2010 (per il conferimento di un incarico di consulenza ad esperto in ambito bancario e finanziario), nel quale si prevede, all'articolo 4, che «la valutazione verrà effettuata insindacabilmente dal Direttore dell'Agenzia attraverso l'esame del curriculum», così venendo meno in via assoluta le garanzie proprie di una commissione giudicatrice;
come pubblicato sulla stampa, tra i candidati posizionatisi in graduatoria entro l'ottavo posto rientrano, tacendo di altri con significative vicinanze politiche, il dottor Falcomatà, cognato del consigliere regionale del Partito Democratico onorevole Naccari (già assessore regionale della giunta Loiero), ed il dottor Neri, collega di studio del dottor Falcomatà;
su Il quotidiano della Calabria veniva pubblicato l'articolo riportante un'intervista rilasciata dal prefetto Morcone, con la quale questi, riferiva di taluni passaggi concernenti le procedure oggetto dell'interrogazione;
ad opinione degli interpellanti in modo del tutto singolare, il prefetto Morcone si doleva del fatto che i senatori presentatori di un'interrogazione sul punto non gli avessero telefonato («sarebbe bastata una telefonata»), così mostrando di ignorare che le istituzioni interloquiscono per atti formali e che l'istituto del sindacato ispettivo è l'unico strumento utilizzabile con trasparenza dai parlamentari per fini conoscitivi;
nel corso dell'intervista, il prefetto Morcone, senza nulla dire in merito al bando del 10 novembre 2010, affermava, con esclusivo riferimento al bando del 14 ottobre 2010, che i criteri e l'iter seguiti erano pubblici e che i candidati, dopo la prova di inglese, avevano sostenuto prima un esame di gruppo (in numero di 10), al fine di verificare la loro capacità relazionale, e poi un esame singolo;
alla luce dell'intervista del prefetto Morcone, giova ribadire che una cosa è indicare i titoli valutabili (titoli culturali ed esperienze professionali) ed il relativo punteggio e cosa ben diversa è stabilire, prima della conoscenza dei singoli curricula, il punteggio da attribuire ai singoli titoli culturali (ad esempio, voto di laurea o dottorato di ricerca) ed alle singole esperienze professionali (ad esempio, durata e qualità dell'esercizio della professione forense);
una cosa è indicare il punteggio dell'esame orale, cosa ben diversa è stabilire le modalità di svolgimento dell'esame ovvero il peso ai fini del punteggio che deve attribuire alla prova di inglese rispetto a quella più specificamente attinente alle materie effetto di incarico;
nel bando di selezione del 14 ottobre 2010 non era previsto alcun esame di gruppo, né era indicato il requisito della capacità relazionale come elemento di valutazione dell'esame orale;
pertanto, l'aver proceduto all'esame di gruppo e l'aver valutato la «capacità relazionale» costituisce un vulnus ulteriore alla legittimità della procedura indicata nel bando;
peraltro, la valutazione dei candidati non può che essere affidata ad esperti della specifica materia -:
quali siano i nominativi dei vincitori della selezione di cui al bando del 14 ottobre 2010 per il conferimento di quattro incarichi di collaborazione coordinata e continuativa ad esperti in ambito giuridico-legale ed economico aziendale;
quali siano i curricula prodotti dai vincitori della selezione e quelli prodotti dagli altri candidati;
quali siano i nominativi dei componenti della commissione giudicatrice;
se la commissione giudicatrice, prima di conoscere i curricula dei candidati, abbia provveduto ad individuare i criteri per la valutazione (e relativo punteggio) dei singoli titoli culturali e delle singole esperienze professionali di cui ai curricula prodotti dai candidati;
in quanti giorni si siano svolti i colloqui orali e, in particolare, quanti colloqui si siano svolti al giorno e la loro relativa durata;
come il Ministro interpellato valuti l'aver proceduto ad un esame orale di gruppo al fine di verificare la capacità relazionale dei candidati, con particolare riferimento alla legittimità della procedura;
quali titoli avessero i componenti della commissione giudicatrice per procedere all'esame di lingua inglese e alla valutazione della capacità relazionale e, nel caso in cui detti titoli non fossero sufficienti, se non ritenga, anche sotto tale profilo, che la procedura sia viziata da illegittimità;
se le prove orali (inglese, esame di gruppo ed esame singolo) si siano svolte garantendo la necessaria pubblicità ovvero, con specifico riguardo alla prova di inglese ed all'esame singolo, si siano svolte senza la presenza degli altri candidati;
se, nel caso in cui gli esami orali si fossero svolti senza la presenza degli altri candidati, non ritenga, anche sotto tale profilo, che la procedura sia viziata da illegittimità;
se, nell'ambito dei poteri di vigilanza e sempre che si siano verificate le indicate anomalie, il Ministro interpellato non intenda richiamare l'Agenzia, in via di autotutela, all'annullamento della procedura ovvero ad avvalersi della clausola prevista dall'articolo 7 del citato disciplinare di selezione;
se, sempre nell'ambito dei poteri di vigilanza, non intenda richiamare l'Agenzia, in via di autotutela, all'annullamento del bando del 10 novembre 2010 per il conferimento di incarico di consulenza ad esperto in ambito bancario e finanziario ovvero per la modifica dello stesso nel senso di prevedere che la valutazione dei curricula, similarmente a tutti i bandi emessi dall'Agenzia, venga affidata ad una commissione giudicatrice e non al giudizio insindacabile del direttore dell'Agenzia;
quali iniziative intenda adottare per evitare in futuro che l'azione dell'Agenzia, con particolare riguardo alle assunzioni a tempo determinato (previste dal decreto-legge n. 187 del 2010), possano ulteriormente peccare della necessaria e dovuta trasparenza.
(2-00955)
«Traversa, Pittelli, Dima, Golfo, Versace, Cazzola, Vignali, Migliori, Toccafondi, Mottola, Giammanco, Vincenzo Antonio Fontana, Barani, De Luca, Girlanda, Soglia, Castellani, Bocciardo, Abelli, Antonino Foti, Gibiino, Ghiglia, Tommaso Foti, Bonciani, Di Cagno Abbrescia, Rampelli, Palmieri, Garofalo, Minardo, Pugliese, Lorenzin, Santelli, Saltamartini, Calderisi, Bianconi».

Iniziative volte a favorire l'approvazione in sede di Unione europea della normativa sull'etichettatura di origine dei prodotti alimentari - 2-00960.

D)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri della salute e delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere - premesso che:
con l'approvazione del disegno di legge «Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari», l'Italia è il primo Paese in Europa ad avere etichette chiare e trasparenti a tutela dei prodotti tipici e tradizionali e a vantaggio dei consumatori, che saranno informati sulla qualità del prodotto che acquistano;
come già segnalato in fase di approvazione della legge rimangono, tuttavia, ancora da approfondire alcuni aspetti fondamentali, tra i quali il principale è rappresentato dal fatto che si tratta di un provvedimento applicato solo in Italia e non a livello europeo; la nuova disciplina, infatti, risulta avanzata rispetto all'orientamento europeo;
in sede europea è in discussione la proposta di regolamento relativo alla fornitura di informazioni alimentari ai consumatori (COM(2008)40), presentata dalla Commissione europea il 30 gennaio 2008; nel mese di dicembre 2010, in sede di Consiglio europeo occupazione, politiche sociali, sanità e consumatori, è stato raggiunto un accordo politico sulla proposta di regolamento, rendendo obbligatoria solo l'etichettatura per gli indicatori nutrizionali, dei valori energetici e delle quantità di certi elementi (grassi, acidi grassi saturi, proteine, zucchero e sale);
l'obbligo di indicare in etichetta il luogo di provenienza per i prodotti agricoli, per i prodotti monoingrediente e per carne e pesce, ove utilizzati come unico ingrediente nei prodotti trasformati, che era stato introdotto in sede di Parlamento europeo dopo il lungo e complesso lavoro della Commissione agricoltura, è stato sostituito da un sistema di etichettatura su base volontaria, ad eccezione del caso in cui si induca in errore il consumatore; i Ministri europei, poi, per gli altri prodotti rimandano ad una relazione della Commissione, da presentare al Parlamento entro tre anni, per valutare l'opportunità di introdurre sistemi di etichettatura obbligatoria;
nei giorni scorsi è trapelata la notizia che i Commissari alla salute, John Dalli, e all'agricoltura, Dacian Ciolos, hanno inviato una lettera al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali in relazione alla legge italiana sull'etichettatura, nella quale definiscono «inopportuna» l'approvazione della normativa nazionale, in quanto «aggiunge tensione e complessità» ai negoziati in corso sulla direttiva riguardante le informazioni ai consumatori, sulla quale il 14 febbraio 2011 il Consiglio «adotterà formalmente una posizione comune», dopo il parere del Parlamento europeo del 16 giugno 2010;
il 14 febbraio 2011, quando i Ministri della salute degli Stati membri voteranno in seconda lettura la proposta di regolamento sulle informazioni ai consumatori, è quindi una data cruciale per difendere l'etichettatura di origine e l'Italia ha il compito di promuovere e far accogliere la posizione che, già maturata nel Parlamento europeo, chiede l'etichettatura per tutti i prodotti freschi e per quelli trasformati monoingrediente; infatti, da questo successo dipende la piena applicazione della normativa italiana sull'etichettatura di origine -:
se siano in corso sforzi negoziali, e quali, per assicurare che nel Consiglio dei Ministri della salute del 14 febbraio 2011 ci sia una maggioranza a favore dell'approvazione delle disposizioni sull'etichettatura di origine prevista all'articolo 9, paragrafo 1, lettera i), della proposta di regolamento comunitario, così come è stata approvata dal Parlamento europeo, e che, prevedendo l'obbligo dell'etichettatura di origine per la carne, il pollame, i prodotti lattiero-caseari, gli ortofrutticoli freschi e gli altri prodotti a base di un unico ingrediente di carne, pollame e pesce, ove utilizzati come ingrediente in prodotti alimentari trasformati, di fatto consentirà la piena applicazione della normativa italiana sull'etichettatura e il suo inserimento e coordinamento nella disciplina comunitaria in materia di etichettatura di origine.
(2-00960)
«Oliverio, Zucchi, Agostini, Brandolini, Marco Carra, Cenni, Cuomo, Dal Moro, Fiorio, Marrocu, Mario Pepe (PD), Sani, Servodio, Trappolino, Vaccaro, Fadda, Coscia, Madia, Siragusa, Villecco Calipari, Vannucci, Losacco, Bellanova, Nannicini, Cavallaro, Gianni Farina, Viola, Strizzolo, Baretta, Ferranti, Rigoni, Rubinato, Giorgio Merlo, D'Antoni».