XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 5 maggio 2011

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 5 maggio 2011.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Antonione, Berlusconi, Bindi, Bocci, Bonaiuti, Bongiorno, Bossi, Brambilla, Bratti, Brugger, Brunetta, Buttiglione, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Corsini, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Della Vedova, Donadi, Renato Farina, Fava, Fitto, Franceschini, Frattini, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Lombardo, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Mecacci, Melchiorre, Meloni, Miccichè, Migliavacca, Migliori, Leoluca Orlando, Pecorella, Picchi, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Roccella, Romani, Rotondi, Saglia, Sardelli, Stefani, Stucchi, Tabacci, Tremonti, Vito, Volpi.

Annunzio di proposte di legge.

In data 4 maggio 2011 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
LAFFRANCO: «Istituzione del ruolo d'onore del Corpo militare della Croce rossa italiana» (4334);
CRISTALDI ed altri: «Disposizioni per l'individuazione di aree da destinare agli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili» (4335);
ROSATO: «Norme in materia di stabilizzazione dei vigili del fuoco volontari discontinui e delega al Governo per l'adeguamento del ruolo organico e della pianta organica del Corpo nazionale dei vigili del fuoco» (4336);
GAROFALO ed altri: «Istituzione dell'Autorità per la regolazione della gestione di reti, infrastrutture e servizi di pubblico trasporto ferroviari e stradali e il collegamento con le infrastrutture nodali» (4337);
CAVALLOTTO: «Istituzione del Giorno della memoria dei caduti del Grande Torino» (4338);
BITONCI: «Disposizioni concernenti l'integrazione dell'armamento degli appartenenti alla polizia municipale ai quali è conferita la qualità di agente di pubblica sicurezza» (4339);
DAMIANO ed altri: «Norme sulla rappresentanza e sulla rappresentatività delle organizzazioni sindacali, sull'efficacia dei contratti collettivi di lavoro e sui diritti dei lavoratori in materia di informazione e consultazione aziendale» (4340);
BOFFA: «Iniziative per la promozione e la diffusione dei valori e dei temi etici dello sport e istituzione del passaporto del tifoso» (4341).

Saranno stampate e distribuite.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

I Commissione (Affari costituzionali):
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE MANTINI ed altri: «Modifica di articoli della parte seconda della Costituzione in tema di istituzione del Senato federale della Repubblica, di riduzione del numero dei parlamentari e delle province, di sfiducia costruttiva, di referendum, di ridefinizione delle competenze legislative e di tutela dell'interesse nazionale, nonché di garanzie dei parlamentari e di composizione del Consiglio superiore della magistratura» (4315) Parere delle Commissioni II, V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

VI Commissione (Finanze):
CARDINALE ed altri: «Istituzione di una zona franca per lo sviluppo e la legalità nei territori della provincia di Caltanissetta e dei comuni ad essa limitrofi appartenenti alle province di Enna e di Agrigento» (4270) Parere delle Commissioni I, II, V, VIII, X (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), XI, XIII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

XI Commissione (Lavoro):
DI PIETRO ed altri: «Modifiche all'articolo 11 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503, e all'articolo 5 del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, in materia di adeguamento delle pensioni al costo della vita, nonché disposizioni per l'unificazione degli istituti di previdenza e aumento del prelievo erariale unico sugli apparecchi e congegni per il gioco» (4268) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, X e XII.

XII Commissione (Affari sociali):
DI VIRGILIO ed altri: «Disposizioni in materia di donazione e di utilizzo del corpo umano post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica» (4273) Parere delle Commissioni I, II, V, VII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

XIII Commissione (Agricoltura):
CALLEGARI ed altri: «Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e naturale» (4309) Parere delle Commissioni I, V, VII, VIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione di delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica.

La Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, in data 5 maggio 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, la delibera CIPE n.100/2010 del 18 novembre 2010, concernente «Contratto di programma tra il Ministero dello sviluppo economico e la società Portovesme Srl», che è trasmessa alla X Commissione (Attività produttive) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione da Ministeri.

I Ministeri competenti hanno dato comunicazione dei decreti ministeriali recanti variazioni di bilancio autorizzate ai sensi delle sottoindicate disposizioni legislative:
articolo 1, commi 182 e 350, della legge 24 dicembre 2007, n. 244;
articolo 23, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289;
articolo 617, comma 2, del codice di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66.

Tali comunicazioni sono trasmesse alla V Commissione (Bilancio), nonché alle Commissioni competenti per materia.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea

La Commissione europea, in data 4 maggio 2011, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la proposta di decisione del Consiglio concernente la conclusione dell'accordo tra l'Unione europea e la Georgia relativo alla protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli e alimentari e i relativi allegati (COM(2011)223 definitivo), che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alla III Commissione (Affari esteri), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Comunicazioni ai sensi dell'articolo 3, comma 44, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

La CONSIP Spa, con lettera in data 29 aprile 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 44, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, la comunicazione concernente atti comportanti spese per emolumenti o retribuzioni, con l'indicazione del nominativo dei destinatari e dell'importo dei relativi compensi.

Tale comunicazione è trasmessa alla V Commissione (Bilancio).

Comunicazione di una nomina ministeriale.

Il presidente del Consiglio di Stato, con lettera in data 3 maggio 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la comunicazione concernente il conferimento al dottor Filippo Gai dell'incarico di livello dirigenziale di direttore della direzione generale per le risorse umane ed organizzative, che è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali).

Richiesta di un parere parlamentare su atti del Governo

Il ministro degli affari esteri, con lettera in data 29 aprile 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n.448, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2011, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (363).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla III Commissione (Affari esteri), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 25 maggio 2011.

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B  al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.

Sono pervenute alla Presidenza dai competenti ministeri risposte scritte ad interrogazioni. Sono pubblicate nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Orientamenti del Governo circa la rimborsabilità di alcuni farmaci per la cura della disfunzione erettile - 2-01039

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere - premesso che:
le lesioni che coinvolgono il midollo spinale o il plesso pelvico possono compromettere la funzione erettile e una particolare forma di disfunzione erettile da neuro lesione di importante impatto sociale e clinico è quella da chirurgia pelvica o da terapia radiante;
la disfunzione erettile legata all'asportazione radicale della prostata per carcinoma è la più importante e la sua prevalenza dipende dal tipo di intervento eseguito;
i farmaci in grado di indurre un'erezione sono di due tipi: per soluzione iniettabile (aprostadil, contenuto nel caverjet) e per via orale (sildenafil, vardenafil, tadalafil);
ai sensi della nota 75, emanata dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) il 4 gennaio 2007, soltanto il caverjet rientra tra i farmaci di fascia A (rimborsabili) a carico del sistema sanitario nazionale e soltanto per disfunzione erettile da lesioni permanenti e complete del midollo spinale o del plesso pelvico iatrogene, traumatiche o infiammatorie/degenerative (tra le quali rientra senza alcun dubbio l'asportazione della prostata per carcinoma);
per i farmaci da assumere per via orale, invece, è necessario un piano terapeutico del medico specialista e la loro rimborsabilità deve essere concordata insieme all'azienda titolare del medicinale -:
come il Governo intenda intervenire per permettere anche ai farmaci per via orale diretti alla riduzione della disfunzione erettile di rientrare nella fascia A limitatamente alle gravi patologie citate in premessa.
(2-01039) «Gava, Lazzari, Golfo, Vignali, Pelino, Vincenzo Antonio Fontana, Mario Pepe (IR), Grassano, Mistrello Destro, Milanato, Scandroglio, Catanoso Genoese, Torrisi, Bocciardo, Cassinelli, Dell'Elce, Lehner, Ventucci, Scapagnini, Aracu, Garagnani, Antonio Martino, Abrignani, Nicolucci, Cazzola, Minardo, Sammarco, Gottardo, Barbaro, Barani, Ascierto, Simeoni, Abelli, Bellotti, Di Virgilio, Galati, Giorgio Conte».

Iniziative di competenza in relazione alle difficoltà finanziarie del gruppo San Raffaele di Roma, nell'ambito del riordino del servizio sanitario della regione Lazio - 2-01047

B)

I sottoscritti chiede di interpellare i Ministri della salute e del lavoro e delle politiche sociali, per sapere - premesso che:
il gruppo San Raffaele di Roma rappresenta una fondamentale realtà nel campo della sanità a livello nazionale, con diversi centri di riconosciuta eccellenza nel Lazio e in Abruzzo, specializzati soprattutto nei settori della riabilitazione ad alta specialità e della lungo degenza;
nei giorni scorsi, con una lettera inviata a tutte le autorità e istituzioni coinvolte, San Raffaele spa, ha preannunciato la cessazione di tutte le proprie attività sanitarie, a partire dal 15 aprile 2011, in conseguenza del collasso finanziario venutosi a determinare per la mancata soluzione delle numerose problematiche concernenti la riorganizzazione del gruppo stesso nell'ambito del complessivo riordino della sanità laziale e per il mancato pagamento delle prestazioni sanitarie già rese dalle strutture ospedaliere;
ciò comporterà un gravissimo danno per l'intero tessuto sociale del Lazio: al licenziamento dei 3171 lavoratori del gruppo si aggiunge, infatti, la necessità di procedere, da parte delle Asl di competenza, alla presa in carico dei 2283 assistiti attualmente ricoverati, al fine di garantire loro la necessaria continuità assistenziale;
è ben nota la situazione della sanità laziale, ormai giunta al collasso, che non può quindi ritenersi in grado di far fronte ad una «tragedia» di tali proporzioni;
in particolare, secondo il gruppo San Raffaele, alla situazione descritta si sarebbe giunti a causa dell'inerzia della regione Lazio, che si protrae ormai da due anni, in merito sia alla sottoscrizione di intese per la riorganizzazione del gruppo, sia ai pagamenti delle prestazioni rese;
quanto alla prima questione, la proposta di un protocollo di intesa per la riconversione dell'attività sanitaria è stata presentata dal gruppo San Raffaele a più riprese: ad ottobre 2009, ad ottobre 2010 e infine a marzo 2011, senza che nulla si sia mai determinato al riguardo;
detto protocollo presupponeva il trasferimento e la riconversione di posti letto in attuazione del decreto commissariale n. 80/2010, nonché la definizione dell'assetto dell'Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) San Raffaele Pisana con l'attribuzione dei posti letto di alta specialità, ma a tale richiesta non si è dato seguito;
sempre in merito all'Irccs, nonostante le reiterate richieste, non è stato mai possibile definire gli appositi accordi previsti dalla normativa nazionale inerenti allo svolgimento dell'attività e alle modalità di remunerazione;
dal decreto commissariale n. 9/2011, uno dei provvedimenti attuativi del decreto commissariale n. 80/2010, emerge poi chiaramente la disparità di trattamento tra l'Irccs Santa Lucia, che si è vista attribuire ben 160 posti letto di alta specialità riabilitativa sui 200 disponibili, e l'Irccs San Raffaele Pisana a cui non ne è stato assegnato alcuno. Ed, anzi, all'Irccs San Raffaele Pisana sono stati tagliati 93 posti letto di riabilitazione corrispondenti ad un terzo della propria capacità ricettiva;
peraltro, risulta agli interpellanti che in quella struttura siano attivi reparti di riabilitazione cardiorespiratoria, per le disabilità pediatriche gravi, per le malattie neuro-degenerative quali la sclerosi laterale amiotrofica (sla) e il parkinson, supportati da un centro di ricrea all'avanguardia in sede nazionale ed internazionale, che, ovviamente, dovrebbero rientrare nella qualifica di «alta specialità riabilitativa»;
sempre con riferimento all'Irccs San Raffaele Pisana la regione non sta ottemperando alla recente sentenza del consiglio di Stato n. 3083/09 e alla sentenza del Tar Lazio n. 30406/2010 in merito all'accreditamento e al relativo finanziamento delle attività di specialistica ambulatoriale, relativamente alle strutture di specialistica ambulatoriali afferenti all'Irccs San Raffaele Pisana;
quanto invece al blocco delle certificazioni e delle liquidazioni, va segnalato che la necessità manifestata dalla regione di procedere ad una verifica tecnico-contabile sulle attività rese dalla casa di cura San Raffaele Cassino nel periodo 2007-2009 (verifiche più volte sollecitate dalla stessa casa di cura) ha di fatto portato al blocco finanziario relativo a tutte le attività sanitarie della struttura, ritenendo la regione di dover compensare il credito certo della casa di cura con quello presunto (20 milioni di euro) nascente da un eventuale esito negativo delle verifiche, e ciò ben oltre il danno massimo ipotizzato dalla stessa regione: infatti, attualmente il blocco dei pagamenti ha riguardato oltre 40 milioni di euro, pari al doppio del presunto credito vantato dalla regione;
oltre a contestare la legittimità stessa della compensazione effettuata, il gruppo San Raffaele sottolinea come essa non sarebbe stata necessaria se la regione e l'Agenzia di sanità pubblica del Lazio avessero effettuato tempestivamente i controlli, che, di fatto, dopo quattro anni non sono ancora definiti ma solo recentemente iniziati a seguito dei reiterati solleciti da parte del gruppo stesso;
il blocco delle certificazioni e delle liquidazioni ha così determinato una sospensione delle risorse finanziarie provenienti da Unicredit Factor con conseguenti effetti negativi anche sulle altre strutture del gruppo San Raffaele;
nel luglio 2010 presso la regione Lazio si è tenuta una riunione tra i tecnici della Asl di Frosinone, i rappresentanti della casa di cura San Raffaele Cassino e i dirigenti regionali all'esito della quale la regione, di fatto riconoscendo l'abnormità delle trattenute effettuate sui crediti correnti della casa di cura, ha convenuto: il ripristino della regolare fatturazione mensile a decorrere da gennaio 2010; lo sblocco delle liquidazioni per fatture pregresse fino al 2009; il mantenimento del blocco su una parte delle liquidazioni pregresse 2009 con accantonamento di 6 milioni di euro a riserva, in attesa della verifica sulla valorizzazione dell'effettiva produzione; l'attivazione di un gruppo di lavoro composto da tecnici dell'Asl di Frosinone, dell'Agenzia di sanità pubblica del Lazio e della casa di cura per il controllo delle schede nosologiche e la valorizzazione delle prestazioni di riabilitazione;
tuttavia, detto accordo è rimasto inspiegabilmente senza alcun seguito da parte della regione;
altre disposizioni mai attuate parte della regione sono poi quelle relative a: riprendere le liquidazioni nel limite dell'80 per cento della remunerazione riconoscibile entro i livelli massimi di finanziamento previsti per l'anno 2009; procedere alla liquidazione e pagamento per l'anno 2010, nei limiti della valorizzazione consentita dal budget contrattato e dal sistema di remunerazione regolamentato dai provvedimenti regionali, accantonando, anche per il 2010, un'ulteriore riserva pari a complessivi 6.000.000 euro e di procedere analogamente nell'anno 2011 qualora, a seguito delle risultanze del gruppo di lavoro, l'importo da recuperare presentasse un'ulteriore esposizione;
inoltre, a ottobre 2010 il Tar Lazio ha emesso un'ordinanza in cui, dando atto dell'accoglimento del ricorso al Tar presentato dalla società San Raffaele, ha disposto di dare esecuzione al provvedimento del commissario ad acta con cui venivano assegnati alle strutture San Raffaele fondi per prestazioni di alta specialità, ammontanti a 7.329.278 euro: anche in questo caso si è ancora in attesa dell'erogazione dei fondi da parte della regione, nonostante i solleciti e gli atti di diffida già notificati;
l'inerzia della regione Lazio nei confronti del gruppo San Raffaele sembra essere in contrasto con l'atteggiamento tenuto invece dalla medesima regione nei confronti di altri soggetti privati operanti nella sanità laziale, che stipulano regolarmente intese con le autorità regionali e in tempi rapidissimi;
ove ciò rispondesse al vero, si tratterebbe di un gravissimo atteggiamento discriminatorio nei confronti di un gruppo che dà lavoro a 3171 persone e che assiste 2283 pazienti ricoverati nelle proprie strutture, per non parlare delle migliaia di prestazioni assistenziali rese in sede ambulatoriale;
appare inoltre evidente come il blocco delle liquidazioni e il continuo rinvio, da circa due anni, della stipula di intese con il gruppo San Raffaele da parte della regione Lazio abbiano creato un danno patrimoniale sempre maggiore all'intera realtà assistenziale del San Raffaele, con inevitabili ripercussioni in termini di assistenza ai malati e di occupazione, rendendo ormai insostenibile per detto gruppo il regolare pagamento degli stipendi, dei farmaci, dei presidi sanitari e di quanto altro necessario per una corretta assistenza, anche in ragione della conseguente indisponibilità degli istituti di credito a concedere ulteriori finanziamenti;
ad ulteriore riprova di quanto sopra esposto, basti considerare la mobilitazione che in questi giorni ha visto protagonisti sia i lavoratori delle strutture coinvolte che le associazioni dei parenti dei malati, che hanno inviato alla stampa e alle autorità competenti numerose lettere di protesta contro l'inerzia regionale e di solidarietà e supporto alla meritoria attività svolta quotidianamente da medici, infermieri e operatori sanitari di tali strutture -:
quali iniziative il Governo intenda porre in essere, per quanto di propria competenza, anche per il tramite del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari, al fine di dirimere l'annosa questione descritta in premessa ed impedire così che migliaia di lavoratori restino senza stipendio e migliaia di malati restino senza un'adeguata assistenza.
(2-01047) «Mario Pepe (IR), Sardelli».

Iniziative normative per il riordino dell'imposta provinciale di trascrizione - 2-01069

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
il decreto legislativo in materia di «Autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario» approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri il 31 marzo 2011, ma non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, interviene, tra l'altro, sui tributi connessi al trasporto su gomma;
in base all'articolo 13, il finanziamento delle province si incentra anche sull'imposta sulle assicurazioni per la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei motori (rc auto), che diviene tributo proprio derivato con aliquota del 12,5 per cento, manovrabile dal 2011 in aumento o in diminuzione nella misura di 3,5 punti percentuali, nonché sull'imposta provinciale di trascrizione (ipt), di cui peraltro viene previsto un riordino finalizzato, per gli atti soggetti all'Iva, al passaggio dall'attuale pagamento in misura fissa a quello di una tariffa modulata sulle caratteristiche di potenza e portata dei veicoli;
i trasferimenti regionali destinati al finanziamento delle spese provinciali sono soppressi, con compensazione, dal 2013, mediante istituzione di una compartecipazione provinciale al gettito della tassa automobilistica regionale; il gettito di tale compartecipazione affluisce, in misura non superiore al 30 per cento, ad un fondo sperimentale di riequilibrio regionale, di durata triennale, per essere poi devoluto ad ogni singola provincia, previo accordo;
l'attribuzione dell'autonomia di entrata alle province in forma territorialmente equilibrata dovrebbe essere garantita - solo dal 2012 - mediante un fondo sperimentale di riequilibrio provinciale, di durata biennale, alimentato solamente con le entrate derivanti dalla compartecipazione provinciale all'Irpef; nessun meccanismo di perequazione viene previsto in merito alla prevista devoluzione del gettito della circolazione dei motori (rc auto) e dell'imposta provinciale di trascrizione (ipt);
l'articolo 13 prevede la possibilità di aumentare o diminuire l'addizionale sul premio della circolazione dei motori (rc auto) nella misura di 3,5 punti percentuali e questo implica un rincaro dell'importo netto che le compagnie assicurative incassano come premio che sarà inevitabilmente trasferito sugli automobilisti; questo determinerà un inevitabile incremento dei premi assicurativi; il costo medio della responsabilità civile in Italia è già molto più elevato che in altri Paesi europei: circa 400 euro contro i 200 euro del resto d'Europa;
il Ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, ha prospettato «una rivisitazione complessiva del meccanismo assicurativo» volta all'abbassamento dei premi assicurativi;
occorre, inoltre, sottolineare che esiste una forte sperequazione nella distribuzione regionale dell'intero gettito delle tasse automobilistiche e, in particolare, del gettito sulla responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, nonché una forte sperequazione della distribuzione su base regionale del gettito dell'imposta provinciale di trascrizione;
dai dati del sistema di gestione archivio tasse automobilistiche (Sgata) dell'Agenzia delle entrate risulta, infatti, un'ingente sperequazione tra il gettito di una regione come la Lombardia che ha 986,7 milioni di euro e quello di altre regioni come la Liguria che ha 134,9 milioni di euro, come la Toscana che ha 414,9 milioni di euro, come l'Umbria che ha 89,7 milioni di euro, come la regione Molise con appena 26,8 milioni di euro;
dal 1994 al 2010 i premi per la responsabilità civile dell'auto sono aumentati del 180 per cento; con la manovra finanziaria per il 2011 le autonomie hanno subito pesanti tagli dei trasferimenti e, secondo alcuni calcoli, il federalismo fiscale determinerà una perdita di 4,5 miliardi di euro di risorse per le province; pertanto è verosimile ipotizzare che tali enti saranno costretti ad applicare per intero la flessibilità fiscale loro concessa -:
se i Ministri interpellati non ritengano di promuovere il riordino dell'imposta provinciale di trascrizione mediante un'apposita iniziativa normativa e non mediante la legge di stabilità che, in base alle regole sull'emendabilità dei documenti di bilancio, non può contenere norme di natura dispositiva o ordinamentale, integrando anche quanto disposto al comma 5-bis dell'articolo 13, di cui in premessa, sul passaggio dall'attuale pagamento dell'imposta provinciale di trascrizione (ipt) in misura fissa a quello di una tariffa modulata sulle caratteristiche di potenza e portata dei veicoli, allo scopo di esentare dall'imposta provinciale di trascrizione (ipt) gli acquirenti di veicoli nuovi o usati di piccola potenza (utilitarie) o media potenza e gli autoveicoli classificabili come beni mobili strumentali.
(2-01069) «Velo, Berretta, Lulli, Vico, Meta, Marchignoli, Cenni, Ciriello, Froner, De Biasi, Margiotta, Rampi, Scarpetti, Giovanelli, Pizzetti, Sanga, Damiano, Tidei, Carella, Fontanelli, Naccarato, Brandolini, Rossomando, Mariani, Braga, Lovelli, Zunino, Tullo, Bordo, Ginefra, Recchia, Pes, Marantelli, Marco Carra, Schirru».

Chiarimenti in merito alle modalità di presentazione delle domande per il bando «Patto per la Scuol@ 2.0» - 2-01068

D)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere - premesso che:
il dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali - direzione generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi - ufficio V - del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ha inoltrato a tutte le scuole statali di ogni ordine grado presenti sul territorio nazionale il bando per il programma «Patto per la Scuol@ 2.0». Tale bando con protocollo n. 2221 veniva inviato a tutti gli istituti scolastici, a mezzo posta elettronica, il giorno 20 aprile 2010, data in cui gli istituti scolastici erano in procinto di interrompere le normali attività didattiche per la pausa delle festività pasquali;
il bando prevedeva come termine per la presentazione delle domande di partecipazione il 2 maggio 2011, dando, dunque, agli istituti scolastici un preavviso di appena 3 giorni lavorativi, considerando la suddetta chiusura festiva;
con tale programma, che intende proseguire il percorso di innovazione didattica e di trasformazione degli ambienti di apprendimento attraverso l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione avviato con il Piano nazionale scuola digitale, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca punta a realizzare 10 scuole 2.0, contando su un sistema di cofinanziamento con amministrazioni locali e regionali. Il programma prevede, tra l'altro, che il numero delle scuole 2.0 potrà essere aumentato in ragione delle risorse finanziarie che si renderanno disponibili, anche da parte di altri soggetti pubblici o privati;
la rappresentazione della proposta di partecipazione da parte delle scuole doveva pervenire da parte degli interessati esclusivamente via mail, con richiesta di conferma di avvenuta lettura del messaggio all'indirizzo di posta elettronica ufficio.schietroma@istruzione.it entro il 2 maggio 2011, entro le ore 16;
le modalità di partecipazione prevedevano che le istituzioni scolastiche interessate producessero:
a) l'impegno scritto di ente locale, provincia o comune di riferimento, nonché dell'assessore regionale di competenza a supportare la scuola, anche in termini finanziari, in questa iniziativa;
b) una dichiarazione riguardante eventuali fonti aggiuntive di cofinanziamento a sostegno dell'iniziativa da parte di soggetti terzi;
c) un report dettagliato sulle iniziative di innovazione didattica e organizzativa realizzate negli ultimi tre anni;
d) la descrizione dettagliata delle tecnologie già installate e funzionanti;
e) una dichiarazione di disponibilità a realizzare, con la collaborazione e il coordinamento di organi e istituzioni individuate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, la progettazione pedagogico-didattica e la strutturazione dei modelli di organizzazione delle risorse umane, strutturali ed infrastrutturali dell'istituzione scolastica stessa;
f) una dichiarazione di disponibilità a partecipare al monitoraggio di enti individuati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca delle soluzioni progettuali adottate;
g) una dichiarazione del dirigente scolastico che assicuri la permanenza delle condizioni infrastrutturali, organizzative e di sicurezza durante l'intero periodo del progetto;
h) un'attestazione dell'idoneità dei locali;
i) la delibera di partecipazione del collegio dei docenti;
l) la delibera del consiglio di istituto con la quale si richiede di partecipare garantendo che tutte le condizioni richieste siano presenti nella scuola;
le proposte di partecipazione saranno esaminate da un'apposita commissione nazionale nominata dal capo del dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
i lavori della commissione nazionale avranno termine il 7 maggio 2011 -:
quale criterio sia stato adottato per:
a) proporre alle scuole statali di ogni ordine e grado presenti sul territorio nazionale il bando «Patto per la Scuol@ 2.0», inviando una circolare agli istituti scolastici a mezzo posta elettronica il 20 aprile 2011 e prevedendo la scadenza del bando il 2 maggio 2011;
b) richiedere che le domande fossero corredate da tutta una serie di attestazioni da parte degli enti locali territoriali referenti degli istituti scolastici interessati a partecipare, nonché da parte degli stessi collegi scolastici dei medesimi istituti in così breve lasso di tempo;
quali siano i parametri di qualità che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca si attende dai progetti presentati dagli istituti scolastici;
quale obiettivo di miglioramento, confrontabile con altre esperienze europee, si attenda il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
(2-01068) «De Torre, Bachelet, Coscia, Pes, De Pasquale, Cavallaro, Giovanelli, Nicolais, Strizzolo, Corsini, Castagnetti, La Forgia, Rossa, Giulietti, Fadda, Ghizzoni, Giacomelli, Sereni, Nannicini, Boccuzzi, Piffari, Aniello Formisano, Cimadoro, Marchioni, Baretta, Duilio, Vannucci, Pollastrini, Siragusa, Giorgio Merlo».