XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 477 di martedì 24 maggio 2011

Pag. III

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 13,45.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono cinquantanove.

Su un lutto del deputato Pierluigi Mantini.

PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore del deputato Pierluigi Mantini, colpito da un grave lutto: la perdita della madre.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 2665, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 34 del 2011: Disposizioni urgenti in favore della cultura, in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione, di razionalizzazione dello spettro radioelettrico, di moratoria nucleare, di partecipazioni della Cassa depositi e prestiti, nonché per gli enti del Servizio sanitario nazionale della regione Abruzzo (approvato dal Senato) (A.C. 4307).

Nella seduta del 23 maggio 2011 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato.

Sull'ordine dei lavori.

LUDOVICO VICO (PD). Nel giudicare errato e inadeguato il piano industriale predisposto dalla società Fincantieri, chiede che il Governo intervenga immediatamente, d'intesa con le parti interessate, per assumere iniziative di sostegno del settore cantieristico, anche in ottemperanza degli impegni contenuti in una risoluzione unitaria approvata dalla X Commissione della Camera.

Si riprende la discussione.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)

CARMELO LO MONTE (Misto-MpA-Sud). Esprime netto dissenso dalla scelta del Governo di adottare esclusivamente misure di carattere contingente mediante decretazione d'urgenza, in assenza di una complessiva visione strategica che coinvolga anche il Mezzogiorno.

BRUNO TABACCI (Misto-ApI). Nel sottolineare che la questione di fiducia posta sul decreto-legge in esame appare finalizzata esclusivamente a celare le divisioni interne alla maggioranza, richiama l'attenzione sulla stagnazione dell'economia italiana, nei confronti della quale il Governo reagisce con misure inadeguate e contraddittorie, quali gli stanziamenti per la cultura, che aumentano il prelievo fiscale sui carburanti, oppure di stampo arrogante, come il piano per l'energia nucleare, ritirato per aggirare la volontà che i cittadini avrebbero espresso nel prossimo referendum; Pag. IVdichiara quindi che la sua componente politica negherà convintamente la fiducia all'Esecutivo.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Stigmatizzate preliminarmente le assenze nei banchi del Governo, lamenta le promesse non mantenute del Presidente del Consiglio, come quelle relative alla riduzione della pressione fiscale, alla diminuzione del tasso di disoccupazione, agli interventi a favore delle popolazioni colpite dal sisma in Abruzzo, alla soluzione dell'emergenza rifiuti a Napoli ed alla drammatica situazione legata al flusso di immigrati a Lampedusa. Giudicate, inoltre, inopportune le dichiarazioni del Presidente del Consiglio sull'energia nucleare, manifesta la forte ed assoluta contrarietà del suo gruppo alle linee politiche dell'attuale Esecutivo.

VINCENZO D'ANNA (IR). Nel ritenere che le disposizioni contenute nel provvedimento d'urgenza in esame siano volte a fornire adeguate risposte a problematiche inerenti diversi settori, respinge le critiche formulate da numerosi esponenti dell'opposizione. Manifestato, altresì, pieno sostegno alle decisioni assunte dal Governo in materia di energia nucleare, dichiara che il suo gruppo confermerà la fiducia all'Esecutivo.

ANTONIO BUONFIGLIO (FLpTP). Nel denunciare come il ruolo del Parlamento risulti sminuito da un'attività legislativa caotica e incoerente, giudica negativamente le nuove competenze attribuite alla Cassa depositi e prestiti, che reintroducono un ruolo dello Stato in economia improntato ad un interventismo ormai superato, rendendo il sistema produttivo nazionale scarsamente attrattivo per gli investimenti stranieri. Evidenziato inoltre come alla scelta populista di aggirare il referendum sull'energia nucleare sarebbe stato preferibile un rinvio condiviso dello stesso, accompagnandolo con un piano energetico razionale e pragmatico, sottolinea la contraddittorietà della decisione di reperire risorse per il settore della cultura aumentando il prelievo fiscale sui carburanti.

MARCO CALGARO (UdCpTP). Nel rilevare l'assenza dei prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza ed il carattere fortemente eterogeneo del decreto-legge in esame, pur apprezzando gli stanziamenti destinati al FUS, esprime un giudizio negativo sullo stesso, lamentando, in particolare, le deleterie conseguenze sulla pressione fiscale delle disposizioni volte ad incrementare le accise sui carburanti, nonché l'evidente finalità delle norme sul nucleare di vanificare la prossima consultazione referendaria, dimostrando peraltro l'assenza di un serio piano energetico. Giudica, inoltre, incoerente la decisione del Governo di ampliare l'ambito di intervento della Cassa depositi e prestiti tramite meccanismi di partecipazione azionaria connotati da eccessiva discrezionalità. Stigmatizzata, infine, l'ennesima posizione della questione di fiducia e la compressione dei tempi riservati all'iter in Commissione del decreto-legge in esame, dichiara che il suo gruppo negherà con convinzione la fiducia al Governo.

ALESSANDRO MONTAGNOLI (LNP). Sottolineata la valenza riformista delle disposizioni contenute nel provvedimento d'urgenza in esame, segnatamente con riferimento all'incremento delle risorse destinate al FUS e al programma di interventi per l'area archeologica di Pompei, evidenzia la necessità una revisione in senso federalista della struttura amministrativa dello Stato. Ricordato, inoltre, che il suo gruppo ha presentato un ordine del giorno volto a garantire un adeguato sostegno alle emittenti televisive locali, invita il Governo, al quale conferma la fiducia da parte del suo gruppo, a proseguire nell'azione politica fin qui condotta.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Lamentato come la produzione legislativa divenuta ormai prassi di questo Esecutivo sia quasi esclusivamente demandata alla decretazione d'urgenza, stigmatizza il totale disinteresse manifestato dal Governo nei Pag. Vconfronti dell'immenso e strategico patrimonio culturale italiano, le cui insufficienti risorse sono state solo lievemente incrementate, imponendo peraltro ai cittadini un ulteriore aumento del prelievo fiscale sui carburanti. Denunciato quindi il palese conflitto di interessi rappresentato dalle disposizioni in materia di incroci tra stampa e televisione, esprime l'auspicio che il referendum sul nucleare si svolga ugualmente, nonostante il tentativo dell'Esecutivo di aggirarlo per evitare il raggiungimento del quorum. Nel ritenere inoltre che le disposizioni sulla Cassa depositi e prestiti vadano ulteriormente chiarite, dichiara il voto contrario del suo gruppo, giudicando il centrodestra inadeguato a governare il Paese, che invece merita al più presto un'alternativa.

GIUSEPPE CALDERISI (PdL). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà con convinzione la fiducia al Governo, giudica immotivate le critiche formulate dall'opposizione circa un presunto eccessivo ricorso alla decretazione d'urgenza e alla questione di fiducia, pur sottolineando la necessità di una riforma regolamentare che dia piena attuazione all'articolo 72, secondo comma, della Costituzione. Osservato, inoltre, che il decreto-legge in esame presenta i prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, rileva che in realtà le disposizioni in tema di energia nucleare recepiscono l'istanza sottesa al quesito referendario vertente sulla stessa materia. Constata infine il prevalere delle componenti massimaliste nell'ambito del centrosinistra.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD), RITA BERNARDINI (PD) e MAURIZIO TURCO (PD).

PRESIDENTE. Indíce la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato, sulla cui approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.

(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

(Nel corso della chiama, dalle tribune riservate alle autorità vengono esposti drappi recanti le scritte: «Ferma il nucleare!» «Vota sì», successivamente rimossi su invito del Presidente).

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti 606
Votanti 604
Astenuti 2
Maggioranza 303
Hanno risposto 313
Hanno risposto no 291

(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente respinte tutte le proposte emendative presentate.

La seduta, sospesa alle 16,35, è ripresa alle 17.

(Trattazione degli ordini del giorno)

PRESIDENTE. Dà conto degli ordini del giorno dichiarati inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 27).

Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati ERMETE REALACCI (PD), MICHELE POMPEO META (PD), LUDOVICO VICO (PD), GIOVANNI SANGA (PD), ANDREA LULLI (PD), GIUSEPPE GIULIETTI (Misto), SALVATORE VASSALLO (PD) e EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD).

Pag. VI

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Intervengono quindi per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati RICARDO FRANCO LEVI (PD), MARIA COSCIA (PD), EUGENIO MAZZARELLA (PD), MARIO TULLO (PD), MARIA LETIZIA DE TORRE (PD), RENZO CARELLA (PD), MARIA GRAZIA LAGANÀ FORTUGNO (PD), ILEANA ARGENTIN (PD), WALTER TOCCI (PD), ALESSANDRO BRATTI (PD), MARIO LOVELLI (PD), SILVIA VELO (PD), MANUELA GHIZZONI (PD), ANTONIO CUOMO (PD) e LINO DUILIO (PD).

PRESIDENTE. Secondo le intese intercorse, rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.

Per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.

Interviene per sollecitare la risposta ad un suo atto di sindacato ispettivo il deputato GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 25 maggio 2011, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 51).

La seduta termina alle 18,55.