XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 489 di martedì 21 giugno 2011

Pag. V

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 10,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono sessantuno.

Modifica nella denominazione di un gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Comunica che il presidente del gruppo parlamentare Iniziativa Responsabile (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione) ha reso noto che il gruppo ha modificato la propria denominazione in Iniziativa Responsabile Nuovo Polo (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione).

Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 70 del 2011: Semestre europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia (A.C. 4357-A).

Nella seduta del 20 giugno 2011 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento Dis. 1.1, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione.

ALBERTO GIORGETTI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Rende precisazioni in relazione ad un mero errore materiale contenuto nel testo dell'emendamento Dis. 1.1 del Governo.

PRESIDENTE. Ne prende atto, avvertendo che il testo dell'emendamento si intende conseguentemente modificato.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)

CARMELO LO MONTE (Misto-MpA-Sud). Nel ritenere il decreto-legge in esame improntato a criteri di azione meramente emergenziali e demagogici in riferimento alla questione meridionale, sottolinea viceversa l'esigenza di interventi strutturali e duraturi passando da una prospettiva di mera assistenza alla promozione di uno sviluppo economico e sociale. Giudicate quindi fallimentari le politiche meridionalistiche del Governo, che reputa prioritariamente orientato agli interessi del Nord Italia, ribadisce la necessità di addivenire ad un riequilibrio infrastrutturale nel Mezzogiorno, nonché di prevedere idonee forme di fiscalità di vantaggio.

DONATO RENATO MOSELLA (Misto-ApI). Nel giudicare indispensabile il rilancio dell'economia e lo sviluppo dell'occupazione e del benessere dei cittadini, considerata la sfavorevole congiuntura economica del Paese, lamenta il ricorso alla questione di fiducia, che dimostra la debolezza della maggioranza e del Governo e la loro incapacità di operare in termini di progettazione. Reputa altresì il provvedimento d'urgenza in esame di stampo meramente Pag. VIburocratico, modesto e assolutamente inadeguato a perseguire il rilancio dell'economia nazionale.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Nel sottolineare come il provvedimento d'urgenza in esame sia inidoneo a perseguire gli ambiziosi obiettivi di rilancio e sviluppo dell'economica italiana, segnatamente con riferimento al settore del turismo, che costituisce una fondamentale risorsa soprattutto per le regioni meridionali, evidenzia lo scarso impegno del Governo nella lotta all'illegalità e alla corruzione, giudicando vergognosa l'alimentazione dell'industria dei giochi e delle scommesse e l'assenza di interventi volti a garantire la trasparenza delle procedure relative agli appalti ed ai subappalti.

ROBERTO MARMO (IRNP). Ribadito l'impegno della propria parte politica a sostenere l'Esecutivo nella difficile congiuntura finanziaria che caratterizza i mercati internazionali, richiama i proficui risultati conseguiti dal Governo nella gestione della crisi economica, segnatamente nella tutela delle fasce più deboli, nonché le riforme approvate nel corso della legislatura. Nel ricordare inoltre che il decreto-legge in esame, di cui richiama i contenuti salienti, si inserisce nella logica strutturale europea di riattivare il ciclo economico, evidenzia come le misure in esso previste si rivelino del tutto attuabili e compatibili con la situazione in essere nel Paese. Sottolineata altresì l'esigenza di approvare al più presto una riforma del sistema fiscale, nonché di dare tempestiva attuazione al Piano per il sud, dichiara che il suo gruppo confermerà la fiducia all'Esecutivo.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP). Lamentata preliminarmente l'assenza di Ministri in Aula, esprime un giudizio fortemente negativo sul provvedimento d'urgenza in esame, che contiene misure scarsamente incisive in direzione del rilancio e dello sviluppo del Paese, drammaticamente colpito dalla sfavorevole congiuntura economica. Nel constatare, peraltro, l'ormai evidente debolezza della maggioranza e del Governo, incapaci di realizzare con coraggio adeguate e indispensabili riforme, dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia all'Esecutivo.

AMEDEO CICCANTI (UdCpTP). Evidenziato come nell'incerto quadro macroeconomico internazionale la situazione italiana sia particolarmente delicata, essendo caratterizzata da un evidente ristagno del PIL e della produzione industriale, sottolinea l'inidoneità del decreto-legge in esame, che giudica di carattere meramente propagandistico, a perseguire un effettivo rilancio del sistema economico e dell'occupazione. Rilevata, altresì, l'insufficienza delle risorse destinate all'introduzione del credito di imposta per la ricerca scientifica e per la creazione di nuovi posti di lavoro nel Mezzogiorno, dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.

ALESSANDRO MONTAGNOLI (LNP). Pur esprimendo apprezzamento per l'operato del Governo, sottolinea la necessità di un cambio di passo da parte dello stesso nell'attuazione del programma, cogliendo significativi segnali in tal senso nel decreto-legge in esame. Richiamato quindi il proficuo contributo del suo gruppo alla definizione di talune misure recate dal provvedimento d'urgenza, segnatamente in tema di accesso ai confidi da parte dei professionisti, tutela del made in Italy, scuola e distretti turistici, evidenzia la necessità che il Governo adotti tempestive ed efficaci misure per assicurare l'accesso al credito per le piccole e medie imprese e ponga mano ad una riforma del sistema fiscale che contemperi le esigenze di equità e trasparenza senza comprimere la ripresa del ciclo produttivo. Sottolineata altresì l'esigenza di una revisione del Patto di stabilità interno in senso più favorevole ai comuni virtuosi, nonché di ridurre i costi della burocrazia statale, dichiara che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo solo di fronte all'impegno del medesimo ad accogliere le richiamate istanze.

Pag. VII

PIER PAOLO BARETTA (PD). Sottolinea che l'ennesimo ricorso del Governo alla posizione della questione di fiducia dimostra l'incertezza e l'affanno dello stesso e della maggioranza, nonché la grave condizione di degrado politico nel quale ormai hanno trascinato il Paese.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

PIER PAOLO BARETTA (PD). Lamentato, inoltre, il caotico iter del decreto-legge in esame, che rivela l'arroganza del Governo, il quale ha posto la questione di fiducia su un testo differente da quello prospettato in Commissione, perdendo pertanto di credibilità, esprime un giudizio fortemente negativo sulle disposizioni in esso contenute, che giudica dannose per lo sviluppo e il rilancio economico del Paese. Reputato infine inaccettabile e inopportuno l'attacco rivolto al Presidente della Repubblica, auspica l'avvio di una nuova fase politica che colmi il grave divario tra Paese reale e istituzioni.

MAURIZIO BERNARDO (PdL). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà convintamente la fiducia al Governo, richiama le condivisibili misure varate dall'Esecutivo nel corso della legislatura per far fronte alla grave crisi economica in atto, garantendo la competitività delle imprese ed un'efficace lotta all'evasione fiscale. Ribadisce, altresì, la solidità della maggioranza, che si accinge a varare ulteriori importanti riforme, alle quali auspica che l'opposizione partecipi con spirito costruttivo.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato RITA BERNARDINI (PD).

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

PRESIDENTE. Indíce la votazione per appello nominale sull'emendamento Dis. 1.1 del Governo, nel testo modificato, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, sulla cui approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia.

(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI INDI DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti 612
Votanti 610
Astenuti 2
Maggioranza 306
Hanno risposto 317
Hanno risposto no 293

(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente precluse le restanti proposte emendative.
Rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.

Modifica nella composizione della Giunta per le autorizzazioni.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Giunta per le autorizzazioni il deputato Mario Pepe (gruppo Misto).

La seduta, sospesa alle 13,25, è ripresa alle 14,35.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantadue.

Pag. VIII

Si riprende la discussione.

(Trattazione degli ordini del giorno)

PRESIDENTE. Dà conto degli ordini del giorno dichiarati inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 25).
Avverte che l'ordine del giorno Pili n. 134 è stato ritirato.

ANTONINO RUSSO (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza a riconsiderare la declaratoria di inammissibilità del suo ordine del giorno n. 63.

ANGELO COMPAGNON (UdCpTP). Parlando sull'ordine dei lavori, rileva come non sia ancora in distribuzione il fascicolo degli ordini del giorno presentati, prospettando al riguardo l'opportunità di una breve sospensione della seduta.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Nel condividere le considerazioni del deputato Compagnon, ritiene comunque che il fascicolo degli ordini del giorno non sia indispensabile nella fase di illustrazione degli stessi.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza a riconsiderare la declaratoria di inammissibilità del suo ordine del giorno n. 5.

PRESIDENTE. Avverte che, sulla base dei criteri adottati dalla Presidenza per la declaratoria di inammissibilità, ritiene di poter considerare ammissibili tutti gli ordini del giorno presentati.

Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati MICHELE VENTURA (PD), PAOLA BINETTI (UdCpTP), ENZO RAISI (FLpTP), FABIO EVANGELISTI (IdV), OSVALDO NAPOLI (PdL), MICHELE POMPEO META (PD), LUIGI MURO (FLpTP), ANITA DI GIUSEPPE (IdV), LINO DUILIO (PD), ANGELO COMPAGNON (UdCpTP), EUGENIO MAZZARELLA (PD), ROBERTO MORASSUT (PD) e AUGUSTO DI STANISLAO (IdV).

ALBERTO GIORGETTI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Accetta tutti gli ordini del giorno presentati.

Interviene il deputato DOMENICO SCILIPOTI (IRNP).

GIAN LUCA GALLETTI (UdCpTP). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza che venga garantita l'effettiva attuazione degli ordini del giorno.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Scilipoti n. 13.

PRESIDENTE. Avverte che gli ordini del giorno Di Pietro n. 33, Galletti n. 54, Cicchitto n. 123 e Muro n. 128 vertono tutti sulla medesima materia dell'ordine del giorno Franceschini n. 17 e sono stati tutti accettati dal Governo.
Avverte inoltre che l'ordine del giorno Franceschini n. 17, in virtù dell'ordine di presentazione ed essendovene richiesta da parte dei presentatori, sarà posto in votazione per primo, essendo quello che reca anche la formulazione più ampia. Qualora lo stesso fosse approvato, assorbirebbe gli ordini del giorno Di Pietro n. 33, Galletti n. 54 e Muro n. 128, limitatamente alla parte relativa al trasferimento dei Ministeri, e precluderebbe l'ordine del giorno Cicchitto n. 123.

Interviene il deputato DARIO FRANCESCHINI (PD), che insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 17.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

PRESIDENTE. Precisa che, in base alla prassi, qualora i presentatori insistano per Pag. IXla votazione dei loro ordini del giorno nonostante il parere favorevole del Governo, si procederà comunque alla loro votazione (Commenti del deputato Fiano, che il Presidente richiama all'ordine).

LUCIANO DUSSIN (LNP). Manifesta perplessità sulla procedura seguita per la votazione degli ordini del giorno in questione.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Ritiene che l'eventuale approvazione dell'ordine del giorno Franceschini n. 17 non comporti l'assorbimento dell'ordine del giorno Di Pietro n. 33, stanti i più ampi contenuti di quest'ultimo.

Intervengono i deputati GIAN LUCA GALLETTI (UdCpTP), BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP), MASSIMO DONADI (IdV) e PINO PISICCHIO (Misto-ApI).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Franceschini n. 17.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando per un richiamo al Regolamento, invita la Presidenza ad approfondire le incongruenze inerenti l'articolo 88, comma 2, del Regolamento e la prassi regolamentare, rilevando altresì l'opportunità di porre in votazione gli ordini del giorno accettati dal Governo prescindendo da eventuali effetti preclusivi.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP). Nel condividere le considerazioni del deputato Giachetti, si dichiara fiducioso che la maggioranza chiederà di porre comunque in votazione l'ordine del giorno Cicchitto n. 123, rilevando inoltre l'esistenza di gravi divisioni all'interno della compagine di Governo.

GIANCARLO LEHNER (IRNP). Giudica del tutto pretestuosi i rilievi critici formulati da alcuni esponenti dell'opposizione, sottolineando la sostanziale compattezza della maggioranza.

PRESIDENTE. Ribadisce le ragioni per le quali conferma la decisione della Presidenza di porre in votazione gli ordini del giorno accettati dal Governo e per i quali i presentatori insistano.

Interviene il deputato ANTONIO DI PIETRO (IdV), che insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 33.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli ordini del giorno Di Pietro n. 33 e Galletti n. 54.

Intervengono i deputati FABRIZIO CICCHITTO (PdL), che non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 123, ETTORE ROSATO (PD) e VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO (PD), che dichiarano di voler sottoscrivere l'ordine del giorno Cicchitto n. 123 e di insistere per la sua votazione.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, ritiene che, se il deputato Cicchitto non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 123, questo debba intendersi precluso da una precedente votazione dell'Assemblea su identico argomento.

PIER FERDINANDO CASINI (UdCpTP). Sottolineata la necessità di verificare il grado di attuazione degli ordini del giorno accettati dal Governo, che potrebbe generare un malcostume politico-istituzionale, chiede alla Presidenza di convocare la Giunta per il Regolamento al fine di chiarire la problematica inerente l'ammissibilità degli ordini del giorno.

MASSIMO DONADI (IdV). Nel rispettare le decisioni che assumerà la Presidenza in merito all'ordine del giorno Cicchitto n. 123, ricorda che comunque l'Assemblea si è già espressa in maniera inequivocabile contro l'ipotesi di trasferire alcuni Ministeri al Nord, il che equivale ad una bocciatura politica della linea della maggioranza.

Pag. X

DARIO FRANCESCHINI (PD). Stigmatizzato l'abuso inerente l'accettazione degli ordini del giorno da parte del Governo al fine di evitare la votazione degli stessi, invita la Presidenza a porre in votazione il documento di indirizzo in questione o a dichiararlo precluso.

PRESIDENTE. Rileva come il rispetto del Regolamento imponga che, poiché il deputato Cicchitto, peraltro con furberia tattica, non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 123, lo stesso non debba essere posto ai voti.

FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Ritiene improprie le dichiarazioni testè formulate dal Presidente Fini, che lo ha accusato di aver fatto ricorso ad una «furberia tattica», sottolineando come il suo gruppo si sia rigorosamente attenuto alle disposizioni regolamentari concernenti la trattazione degli ordini del giorno; ricorda altresì che l'esito dell'odierno voto di fiducia ha evidenziato la reale forza della maggioranza.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP). Nel constatare come la richiesta formulata dal deputato Cicchitto sia riconducibile a mera strategia politica, stigmatizza il fatto che i deputati della Lega Nord non si siano espressi nelle votazioni sugli ordini del giorno relativi al trasferimento dei Ministeri.

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Nel ritenere che il deputato Cicchitto si sia comunque attenuto a quanto disposto dal Regolamento in materia di votazione degli ordini del giorno, sottolinea la palese contraddizione tra il contenuto degli ordini del giorno già approvati dall'Assemblea e quanto previsto dall'ordine del giorno Cicchitto n. 123 sull'ipotesi di trasferire le sedi di taluni Dicasteri al Nord.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Ritiene che gli ordini del giorno presentati dal suo gruppo precedenti all'ordine del giorno Muro n. 128 debbano essere posti in votazione.

Interviene il deputato LUIGI MURO (FLpTP).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva l'ordine del giorno Muro n. 128.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP). Parlando sull'ordine dei lavori, esprime apprezzamento per il voto favorevole espresso dai deputati del Popolo della Libertà sull'ordine del giorno Muro n. 128, il cui contenuto è in senso contrario alla richiesta della Lega Nord di trasferire le sedi di taluni Ministeri.

Interviene il deputato ETTORE ROSATO (PD).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli ordini del giorno Rosato n. 58 e Fallica n. 59.

Intervengono i deputati SERGIO ANTONIO D'ANTONI (PD) e AMEDEO CICCANTI (UdCpTP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno D'Antoni n. 62.

Interviene il deputato ANTONINO RUSSO (PD).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli ordini del giorno Antonino Russo n. 63 e Capodicasa n. 71.

Interviene il deputato MARCO CAUSI (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Causi n. 74.

Interviene il deputato GIULIO CALVISI (PD).

Pag. XI

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli ordini del giorno Calvisi n. 75 e Bocci n. 82.

Interviene il deputato ALESSANDRO BRATTI (PD).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli ordini del giorno Bratti n. 84 e Morassut n. 86.

Interviene il deputato AMALIA SCHIRRU (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Schirru n. 91.

Interviene il deputato SIMONETTA RUBINATO (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Rubinato n. 92.

Interviene il deputato LORENZO RIA (UdCpTP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Ria n. 103.

Interviene il deputato MAURO LIBÈ (UdCpTP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Libè n. 111.

Interviene il deputato PIERLUIGI MANTINI (UdCpTP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Mantini n. 121.

Interviene il deputato MARCO PUGLIESE (PdL).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Pugliese n. 122.

Interviene il deputato PIPPO GIANNI (IRNP).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli ordini del giorno Gianni n. 124 e Strizzolo n. 133.

Interviene il deputato ALESSANDRO PAGANO (PdL).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Pagano n. 155.

PRESIDENTE. Avverte che è convocata la Conferenza dei presidenti di gruppo.

La seduta, sospesa alle 18,15, è ripresa alle 18,35.

(Dichiarazioni di voto finale)

CARMELO LO MONTE (Misto-MpA-Sud). Nel giudicare fallimentari le politiche meridionalistiche del Governo, come dimostra, tra l'altro, la mancata presentazione del piano per il Sud, paventa il rischio che la prossima manovra finanziaria possa intaccare ulteriormente il Fondo per le aree sottoutilizzate, invitando i deputati meridionali appartenenti a tutte le forze politiche ad una forte opposizione parlamentare a tale deprecabile eventualità.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Nel dichiarare il convinto voto contrario della sua componente politica sul provvedimento in esame, considera ingannevole il risultato raggiunto dal Governo attraverso l'odierna conferma della fiducia, ritenendo che la maggioranza sia oramai avviata verso un'irreversibile crisi politica. Giudicate, quindi, patetiche, oltre che deleterie, le nuove e ampie riforme strumentalmente annunziate dall'Esecutivo, del quale evidenza e stigmatizza l'assoluta inadeguatezza e le gravi incapacità di governo nella difficile congiuntura economica internazionale, Pag. XIIsottolinea con preoccupazione i negativi dati macroeconomici del Paese.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Giudica il decreto-legge in esame un provvedimento manifesto, che, tra l'altro, elude le indicazioni provenienti dalle istituzioni comunitarie al fine di sostenere la tenuta del sistema economico-finanziario, ritenendo peraltro le misure in esso contenute inidonee a rilanciare lo sviluppo del Paese. Espresso quindi un giudizio fortemente negativo sulla politica economica dell'Esecutivo, come confermato dalla crescita abnorme del debito pubblico, ricorda le perplessità degli investitori internazionali sull'effettivo stato dei conti pubblici italiani, rilevando altresì l'incapacità della compagine governativa di varare riforme strutturali a favore di una maggiore produttività industriale e di concrete liberalizzazioni.

VINCENZO D'ANNA (IRNP). Nel manifestare il pieno sostegno della propria parte politica al Governo, esprime apprezzamento per i provvedimenti assunti e le riforme attuate dall'Esecutivo, segnatamente con il decreto-legge in esame, che reputa efficace per l'effettivo rilancio economico e per una maggiore equità fiscale, sul quale dichiara il voto favorevole del suo gruppo, considerando pretestuose, strumentali e catastrofistiche le critiche formulate dalle opposizioni. Nel ritenere, quindi, auspicabili limitate deroghe agli stringenti vincoli finanziari europei al fine di perseguire lo sviluppo e la ripresa economica, rivendica l'autonomia del proprio gruppo, del quale sottolinea la collocazione nel centrodestra.

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Nel ritenere che l'ennesimo ricorso alla questione di fiducia sia emblematico dell'arroganza del Governo, che ha impedito ogni dibattito su un provvedimento importante che, se non si fosse rivelato inadeguato, avrebbe dovuto garantire il rilancio dell'economia nazionale, gravemente colpita dalla crisi internazionale e caratterizzata da un notevole divario sociale, denuncia la colpevole disattenzione del centrodestra verso i reali problemi del Paese, atteso che in questa fase il Presidente del Consiglio appare esclusivamente impegnato a varare misure irrilevanti solo per accontentare l'alleato leghista. Nel sottolineare quindi che la prossima manovra economica, che si annuncia molto consistente, dovrà essere necessariamente accompagnata da una serie di riforme strutturali in grado di garantire crescita economica e sviluppo, rileva l'incapacità dell'Esecutivo di avviare il predetto percorso di riforma e dichiara il voto contrario del suo gruppo sul provvedimento in esame.

GIAN LUCA GALLETTI (UdCpTP). Rilevato preliminarmente il contenuto omnibus, di carattere propagandistico e strumentale del provvedimento d'urgenza in esame, ne evidenzia l'inadeguatezza a perseguire sviluppo e crescita economica, manifestando severe critiche circa le politiche economiche e fiscali attuate dal Governo, che giudica contraddittorie, inique e sensibili a non condivisibili pressioni di lobby e gruppi di potere. Nel ritenere, quindi, necessaria una riorganizzazione dello Stato che riduca i poteri pubblici in economia, eccessivamente invasivi e costosi, auspica al riguardo un cambio di passo della maggioranza ed un'azione politica più coraggiosa.

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Nel sottolineare che il provvedimento d'urgenza in esame rispetta pienamente i vincoli e le priorità stabilite in sede comunitaria relativamente alla stabilità dell'economia dei singoli Stati membri, evidenzia la necessità di analizzare le misure varate dall'Esecutivo alla luce della situazione strutturale e congiunturale nazionale ed internazionale, in relazione alla quale si è agito con responsabilità e prudenza perseguendo l'obiettivo della tenuta dei conti pubblici. Ricordato quindi il complesso di misure adottate dal Governo che, puntando in particolare su semplificazione ed incentivazione alle attività produttive, garantiranno il rilancio dell'economia senza tralasciare l'esigenza di contenere la spesa Pag. XIIIpubblica e di prestare la giusta attenzione alle necessità in particolare abitative delle fasce sociali più deboli, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

ALBERTO FLUVI (PD). Giudicata preliminarmente ingannevole e precaria la fiducia confermata all'Esecutivo da una maggioranza politica debole e in affanno, della quale rileva le dichiarazioni discordanti e le intime e insanabili contraddizioni, con particolare riferimento all'odierno atteggiamento di voto della Lega Nord Padania durante la fase della trattazione degli ordini del giorno, manifesta rammarico per l'espunzione dal testo del provvedimento di rilevanti norme introdotte durante l'iter in sede referente su iniziativa della propria parte politica. Nel dichiarare, quindi, il convinto voto contrario del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in esame, giudica inefficaci, illusorie e deleterie le disposizioni da esso recate, segnatamente in riferimento alla reale entità dei crediti di imposta per gli investimenti in ricerca e per le nuove assunzioni nel Mezzogiorno, nonché alle modifiche al codice dei contratti pubblici.

MASSIMO ENRICO CORSARO (PdL). Nel sottolineare come gli interventi dei deputati delle opposizioni non abbiano affatto affrontato nel merito i contenuti di un decreto-legge compiutamente e approfonditamente esaminato in Commissione, richiama le misure più significative da esso recate, segnatamente il credito di imposta per la ricerca scientifica, l'introduzione dei distretti turistici, le nuove modalità di accertamento fiscale e i provvedimenti di semplificazione, che consentiranno il rilancio dell'economia senza determinare un aumento della spesa pubblica, come invece accaduto con i precedenti Governi di centrosinistra. Sottolineata quindi l'inefficacia delle iniziative assunte dall'opposizione nel tentativo di mettere in difficoltà l'Esecutivo facendo leva su inesistenti divisioni interne alla maggioranza, ritiene che solo il centrodestra potrà realizzare le riforme necessarie al rilancio e allo sviluppo del Paese, come quella fiscale.

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (PdL), Relatore per la V Commissione. Anche a nome del relatore per VI Commissione, rivolge un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito all'iter del disegno di legge di conversione in esame.

La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 4357-A.

Per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.

Interviene per sollecitare la risposta ad un suo atto di sindacato ispettivo il deputato ANNA TERESA FORMISANO (UdCpTP).

Sull'ordine dei lavori.

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato ALESSANDRO BRATTI (PD).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Intervengono altresì sull'ordine dei lavori i deputati STEFANO ESPOSITO (PD), FABIO EVANGELISTI (IdV), LUCA BELLOTTI (PdL), LAURA MOLTENI (LNP), PINA PICIERNO (PD), ANDREA ORSINI (IRNP) e EMANUELE FIANO (PD).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 22 giugno 2011, alle 11.

(Vedi resoconto stenografico pag. 95).

La seduta termina alle 20,25.