XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di lunedì 10 ottobre 2011

TESTO AGGIORNATO AL 12 OTTOBRE 2011

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 10 ottobre 2011.

Albonetti, Alessandri, Berlusconi, Bernini Bovicelli, Bindi, Bonaiuti, Bosi, Bossi, Brambilla, Brunetta, Carfagna, Casero, Catone, Cicchitto, Colucci, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, D'Amico, Della Vedova, Fitto, Frattini, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Malfa, La Russa, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Mecacci, Meloni, Migliori, Misiti, Moffa, Leoluca Orlando, Palumbo, Arturo Mario Luigi Parisi, Picchi, Polidori, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Roccella, Romani, Rotondi, Saglia, Stefani, Tremonti, Vernetti, Vito.

Annunzio di proposte di legge.

In data 6 ottobre 2011 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
BITONCI: «Istituzione di una lotteria per l'incentivazione del rilascio delle ricevute e degli scontrini fiscali» (4671);
RAMPI: «Concessione di un credito d'imposta per favorire l'inserimento degli studenti universitari nell'attività lavorativa» (4672);
BARBI: «Nuova disciplina in materia di cooperazione allo sviluppo e deleghe al Governo per l'istituzione dell'Agenzia per la cooperazione allo sviluppo e la solidarietà internazionale nonché in materia di servizio civile dei volontari internazionali e di istituzione della Consulta per la cooperazione allo sviluppo» (4673);
GIANNI: «Disposizioni per promuovere l'imprenditoria e l'occupazione giovanile e femminile e istituzione del Fondo di garanzia per il microcredito» (4674);
CICCHITTO ed altri: «Disposizioni per accelerare la ricostruzione nel territorio della regione Abruzzo colpito dal sisma del 6 aprile 2009» (4675).

In data 7 ottobre 2011 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa del deputato:
SCILIPOTI: «Condono delle violazioni in materia fiscale e disposizioni concernenti l'espropriazione forzata per la riscossione coattiva dei crediti tributari» (4677).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

La proposta di legge FRANCESCHINI ed altri: «Norme in materia di incompatibilità tra le cariche elettive e di governo appartenenti a diversi livelli territoriali» (3518) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Marco Carra.
La proposta di legge costituzionale BERSANI ed altri: «Modifica all'articolo 133 della Costituzione, in materia di mutamento delle circoscrizioni provinciali e di soppressione delle province, nonché norme per la costituzione delle città metropolitane e il riassetto delle province» (4439) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Marco Carra.

Ritiro di una proposta di legge.

Il deputato Carlucci ha comunicato di ritirare la seguente proposta di legge:
CARLUCCI: «Modifiche agli articoli 180 e 180-bis della legge 22 aprile 1941, n. 633, nonché delega al Governo in materia di parità di condizioni tra i soggetti che esercitano l'attività di intermediazione dei diritti d'autore» (4103).

La proposta di legge sarà pertanto cancellata dall'ordine del giorno.

Trasmissione dal Senato.

In data 6 ottobre 2011 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza la seguente proposta di legge:
S. 2422. - Senatori DIVINA e PITTONI: «Interpretazione autentica dell'articolo 12, commi 5 e 12, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di esercizio di attività venatoria in ambiti territoriali diversi da quelli di appartenenza» (approvata dal Senato) (4676).

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
I Commissione (Affari costituzionali):
VOLONTÈ: «Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza» (1333) Parere delle Commissioni II, III, V, VII e XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale).

II Commissione (Giustizia):
SCILIPOTI: «Modifiche al codice penale e altre disposizioni per la prevenzione e la repressione della pedofilia, della pedopornografia e degli abusi sui minori. Istituzione di una Commissione parlamentare per gli interventi in materia di pedofilia, pedopornografia e reati contro i minori» (1515) Parere delle Commissioni I, III, V, VII, IX, XI, XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e XIV;
PAGANO e CARLUCCI: «Modifica all'articolo 158 del codice penale, in materia di decorrenza del termine di prescrizione per i reati di violenza sessuale su persona minore, di atti sessuali con minorenne e di corruzione di minorenne» (3718) Parere delle Commissioni I e XII;
MARIAROSARIA ROSSI e VENTUCCI: «Disciplina del settore della tutela del credito» (4583) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), X, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
BERNARDINI ed altri: «Modifiche agli articoli 274, 275, 284 e 308 del codice di procedura penale, in materia di misure cautelari personali» (4616) Parere della I Commissione;
MARINELLO ed altri: «Interpretazione autentica dell'articolo 270, comma 1, del codice di procedura penale, in materia di utilizzazione dei risultati delle intercettazioni in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte» (4638) Parere della I Commissione.

VI Commissione (Finanze):
GIORGIO MERLO e MARIO PEPE (PD): «Norme per il trasferimento a titolo gratuito alle regioni e agli enti locali di beni immobili appartenenti al demanio civile e militare dello Stato non utilizzati da almeno dieci anni» (4630) Parere delle Commissioni I, IV, V, VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

VIII Commissione (Ambiente):
REALACCI e MARTELLA: «Istituzione del Sistema nazionale delle agenzie ambientali e disciplina dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici» (55) Parere delle Commissioni I, II, III, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, X, XI, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
GIANNI: «Disposizioni per ridurre il disagio abitativo mediante la partecipazione delle regioni a fondi immobiliari per l'incremento dell'offerta abitativa, la concessione di finanziamenti per l'adeguamento degli alloggi di anziani ultrasessantacinquenni e l'erogazione di contributi per la locazione di immobili in favore dei nuclei familiari disagiati» (4536) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
GUIDO DUSSIN ed altri: «Istituzione del Sistema elettronico per il controllo dei rifiuti» (4653) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI, IX, X, XI, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

X Commissione (Attività produttive):
DELLA VEDOVA ed altri: «Disposizioni per la formazione della legge annuale per il mercato e la concorrenza» (1577) Parere delle Commissioni I, V, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

XI Commissione (Lavoro):
FRANCESCHINI ed altri: «Abrogazione dell'articolo 8 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, recante disposizioni in materia di sostegno alla contrattazione collettiva di prossimità» (4626) Parere delle Commissioni I, V, IX, X, XII e XIV.

XII Commissione (Affari sociali):
SCILIPOTI ed altri: «Riconoscimento della sindrome di Sjogren quale malattia rara ed esenzione dalla partecipazione al costo per le prestazioni di assistenza sanitaria» (3045) Parere delle Commissioni I, V, VII, X, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
SCILIPOTI: «Disposizioni concernenti le medicine non convenzionali e l'esercizio della professione di biologo nutrizionista esperto in medicine non convenzionali» (3674) Parere delle Commissioni I, II, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), X, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
SCILIPOTI: «Disposizioni per la prevenzione delle malattie croniche degenerative, malformative e oncologiche da inquinamento ambientale» (3758) Parere delle Commissioni I, V, VIII, X, XI, XIII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
FARINA COSCIONI ed altri: «Norme in materia di donazione degli embrioni a fini di nascita e di destinazione dei medesimi a fini di ricerca scientifica» (4308) Parere delle Commissioni I, II e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

XIII Commissione (Agricoltura):
S. 2422. - Senatori DIVINA e PITTONI: «Interpretazione autentica dell'articolo 12, commi 5 e 12, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di esercizio di attività venatoria in ambiti territoriali diversi da quelli di appartenenza» (approvata dal Senato) (4676) Parere delle Commissioni I, V, VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dalla Corte costituzionale.

La Corte costituzionale, con lettera in data 7 ottobre 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, copia conforme della decisione n. 262 del 3 ottobre 2011, con la quale ha disposto la correzione di un errore materiale contenuto della sentenza n. 227 del 19-22 luglio 2011, già assegnata in data 28 luglio 2011 alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e XIII (Agricoltura).

Tale comunicazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente), alla XIII Commissione (Agricoltura), nonché alla I Commissione (Affari costituzionali).

Trasmissione dal Comitato interministeriale per la programmazione economica.

La Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, in data 7 ottobre 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, la delibera CIPE n. 11/2011 del 5 maggio 2011, concernente «Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443 del 2001). SS 675 Umbro-Laziale - Tronco 3o, lotto 1, stralcio B e tronco 2o, lotti 1 e 2: stralcio funzionale tra lo svincolo di Cinelli e il nuovo svincolo di Monte Romano est. Approvazione progetto definitivo».

Tale delibera è trasmessa alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

Il ministro per le politiche europee, con lettere in data 4 e 6 ottobre 2011, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 3 e 19 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
Tali atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
Nell'ambito dei predetti documenti, il Governo, con comunicazione in data 6 ottobre 2011, ha richiamato l'attenzione sui seguenti documenti:
n. 14211/2011 - Decisione del Consiglio che autorizza la Commissione ad avviare negoziati a nome dell'Unione europea per il rinnovo del protocollo dell'accordo di partenariato nel settore della pesca con la Repubblica di Guinea-Bissau, che è assegnato in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
n. 15109/2011 - Proposta di decisione del Consiglio relativa alla firma, a nome dell'Unione europea, e all'applicazione provvisoria del protocollo concordato tra l'Unione europea e la Repubblica di Guinea-Bissau che fissa le possibilità di pesca e la contropartita finanziaria previste dall'accordo di partenariato nel settore della pesca in vigore tra le due parti (COM(2011)604 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
n. 15112/2011 - Proposta di regolamento del Consiglio relativo alla ripartizione delle possibilità di pesca a norma del protocollo concordato tra l'Unione europea e la Repubblica di Guinea-Bissau che fissa le possibilità di pesca e la contropartita finanziaria previste dall'accordo di partenariato nel settore della pesca in vigore tra le due parti (COM(2011)602 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura).

Con la medesima comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - La cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni all'interno del partenariato orientale (COM(2011)564 definitivo), assegnata, in data 27 settembre 2011, in sede primaria alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e III (Affari esteri);
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica l'allegato I del regolamento (CE) n. 1528/2007 del Consiglio per quanto riguarda l'esclusione di alcuni paesi dall'elenco delle regioni o degli Stati che hanno concluso negoziati (COM(2011)598 definitivo), assegnata, in data 5 ottobre 2011, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive).

La Commissione europea, in data 6 ottobre 2011, ha trasmesso un nuovo testo della proposta di direttiva del Consiglio relativa a una base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società (COM(2011)121 definitivo/2), che sostituisce il documento COM(2011)121 definitivo), già assegnato, in data 23 marzo 2011, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alla VI Commissione (Finanze), nonché alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà.
La proposta di direttiva del Consiglio concernente un sistema comune d'imposta sulle transazioni finanziarie e recante modifica della direttiva 2008/7/CE (COM(2011)594 definitivo), già trasmessa dalla Commissione europea e assegnata, in data 6 ottobre 2011, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alla VI Commissione (Finanze), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), è altresì assegnata alla medesima XIV Commissione ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 10 ottobre 2011.

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B  al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni

Sono pervenute alla Presidenza dai competenti Ministeri risposte scritte ad interrogazioni. Sono pubblicate nell'Allegato B al resoconto della sedute odierna.

ERRATA CORRIGE

Nell'Allegato A al resoconto della seduta del 3 agosto 2011, a pagina 7, seconda colonna, alla tredicesima e quattordicesima riga, in luogo di: «alla III Commissione (Affari esteri)» deve leggersi: «alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e XIV (Politiche dell'Unione europea)».

MOZIONI BORGHESI ED ALTRI N. 1-00713, META ED ALTRI N. 1-00715, MEREU ED ALTRI N. 1-00723 E VALDUCCI ED ALTRI N. 1-00724 CONCERNENTI MISURE A FAVORE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Mozioni

La Camera,
premesso che:
il 15 settembre 2011 la Conferenza delle regioni e delle province autonome, all'indomani dell'approvazione definitiva dell'ultima manovra per la «stabilizzazione finanziaria» (decreto-legge n. 138 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011) varata dal Governo, ha diffuso un documento su «manovra economica 2011 e risorse finanziare per il trasporto pubblico locale», nel quale sono segnalati una serie di dati ed elementi di eccezionale gravità che dimostrano, in modo inequivocabile, quanto già denunciato dal gruppo dell'Italia dei Valori nel corso della XVI legislatura, ossia che gli interventi di finanza pubblica adottati durante l'ultimo biennio colpiranno pesantemente le risorse destinate al trasporto pubblico locale, pregiudicandone, di fatto, non tanto la qualità del servizio, quanto piuttosto la stessa sopravvivenza;
alla luce di quanto denunciato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, il taglio complessivo dei trasferimenti destinati al settore ammonta a 1.665 milioni di euro, anche se, in realtà, sono 1.700 milioni di euro le risorse richieste per rispondere in modo concreto alle effettive esigenze del comparto;
in assenza di provvedimenti urgenti, le regioni saranno costrette a causare il totale azzeramento dei servizi, l'azzeramento degli investimenti per il rinnovo materiale rotabile, l'ulteriore ed insostenibile aumento delle tariffe, il licenziamento di migliaia di dipendenti del comparto del trasporto e, infine, l'aumento del contenzioso con le aziende ferroviarie e del trasporto pubblico locale per l'impossibilità di garantire il rispetto dei contratti di servizio sottoscritti nel corso di questi anni;
tale situazione deve essere letta alla luce dei tagli definiti dal Governo nei trasferimenti alle regioni e agli enti locali, che, solo nel 2012, saranno pari a 4,2 miliardi di euro e che, in assenza di adeguati correttivi, si abbatteranno negativamente, oltre che sul settore dei trasporti, anche su quello della difesa del suolo, della formazione e dell'energia, sommandosi ai tagli già decisi per l'anno 2011;
il 19 settembre 2011, anche l'agenzia di rating Moody's ha confermato quanto da giorni stanno sostenendo regioni ed enti locali, ovvero che l'ultima manovra economica varata dal Governo, e non solo, avrà un impatto fortemente recessivo per le economie dei territori;
al riguardo, il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, Vasco Errani, è intervenuto sottolineando come, purtroppo, oggi ci si trova di fronte ad un impianto legislativo totalmente iniquo, con tagli sproporzionati sul versante delle autonomie locali e senza alcuna misura tesa a favorire la crescita e lo sviluppo;
la Costituzione italiana, così come le altre Costituzioni degli Stati di democrazia liberale, garantisce la libertà di circolazione (si veda l'articolo 16 della Costituzione, secondo cui «Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità e di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche. Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvi gli obblighi di legge»);
l'Unione europea è nata intorno ad alcuni grandi principi ed obiettivi, fra i quali va evidenziato, nell'ottica della costruzione di un mercato concorrenziale delle merci e delle prestazioni lavorative, il principio della libera circolazione di merci e persone nel territorio degli Stati membri;
nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, ora incorporata nel Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, la libertà di circolazione è garantita all'articolo II-105 (che recita: «Ogni cittadino dell'Unione ha il diritto di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. La libertà di circolazione e soggiorno può essere accordata, conformemente al Trattato che istituisce la Comunità europea, ai cittadini dei Paesi terzi che risiedono legalmente nel territorio di uno Stato membro»);
il nostro Paese, nel corso di questi ultimi anni, ha garantito, sia pure con difficoltà, l'esercizio del diritto alla mobilità dei cittadini. Tuttavia, l'attuale assenza di certezza di risorse finanziarie adeguate per il settore dei trasporti e della circolazione rischia di pregiudicare in modo inevitabile l'esercizio di tale diritto, colpendo particolarmente le fasce meno abbienti della popolazione e i pendolari che saranno costretti a subire tutte le conseguenze di tale situazione;
appare quanto mai urgente dare seguito a quanto recentemente denunciato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome in relazione ai tagli dall'attuale Governo nel settore del trasporto pubblico locale, sia per far fronte alla crisi attuale, sia per provvedere alle inevitabili necessità future,

impegna il Governo:

ad adottare iniziative immediate volte:
a) ad incrementare, come richiesto dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, la dotazione del fondo per il finanziamento del trasporto pubblico locale, di cui all'articolo 21, comma 3, del decreto-legge n. 98 del 2011, di 1.700 milioni di euro, al fine di dare attuazione a quanto previsto dall'articolo 32, comma 4, del decreto legislativo n. 68 del 2011, che ha disposto la fiscalizzazione, a decorrere dal 2012, di tutti i trasferimenti statali per il trasporto pubblico locale, aventi carattere di generalità e permanenza;
b) a prevedere l'esclusione dell'utilizzo delle suddette risorse, pari a 1.700 milioni di euro, dai vincoli derivanti dal patto di stabilità interno;
c) a fiscalizzare il 90 per cento del totale dei trasferimenti statali per il trasporto pubblico locale aventi carattere di generalità e permanenza e, conseguentemente, a ripartire il rimanente 10 per cento fra le regioni, d'intesa con la Conferenza Stato-regioni, sulla base di criteri premiali individuati da un'apposita struttura paritetica da istituire senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
ad assumere iniziative volte a reperire le risorse economiche necessarie, anche eventualmente ricorrendo:
a) al fondo per gli interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, fondo che l'articolo 1, comma 25, del decreto-legge n. 138 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011, ha incrementato di ben 2 miliardi euro per l'anno 2012 e che più recentemente l'articolo 40, comma 1, del decreto-legge n. 98 del 2011 aveva già incrementato di 835 milioni di euro per il 2011 e di altrettanti 2.850 milioni di euro per l'anno 2012;
b) alla soppressione dei finanziamenti che il Governo ha previsto per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, pari complessivamente a 1 miliardo e 770 milioni di euro, di cui 470 milioni per il solo anno 2012 quale contributo ad Anas s.p.a. per la sottoscrizione e l'esecuzione - a partire dal 2012 - di aumenti di capitale della società Stretto di Messina s.p.a.
(1-00713)
«Borghesi, Monai, Donadi, Evangelisti, Di Pietro, Barbato, Cambursano, Cimadoro, Di Giuseppe, Di Stanislao, Favia, Aniello Formisano, Messina, Mura, Leoluca Orlando, Paladini, Palagiano, Palomba, Piffari, Porcino, Rota, Zazzera».
(22 settembre 2011)

La Camera,
premesso che:
le spese di trasporto pubblico locale sono prestazioni sociali «essenziali», a norma dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione: nel rispetto della Costituzione occorre, pertanto, garantire la maggiore possibile copertura finanziaria della spesa, anche mediante un'integrazione straordinaria delle risorse finanziarie destinate a tale servizio;
negli ultimi anni il settore dei trasporti pubblici locali è stato interessato da logiche di contenimento dei costi e riduzione della spesa pubblica, che, avulsi da qualsiasi riflessione di contenimento selettivo, di rilancio del settore e miglioramento del servizio pubblico universale, sono, senza alcun dubbio, alla base delle gravi inefficienze e degli ostacoli che non assicurano al cittadino la garanzia del diritto alla mobilità individuale, soprattutto in relazione alle fasce di popolazione più deboli, come studenti e anziani;
le gravi inefficienze del settore, l'inadeguatezza e lo stato di usura del materiale rotabile rendono particolarmente disagevole l'utilizzo dei mezzi di trasporto da parte dei numerosi cittadini che sono costretti a servirsi quotidianamente, per studio o lavoro, del servizio pubblico, che, in quanto tale, dovrebbe al contrario rispettare precisi obblighi nei confronti della collettività, derivanti tanto dalla legislazione nazionale, quanto dal diritto comunitario, tra i quali: l'universalità e la continuità del servizio senza interruzioni; la qualità - che è un requisito fondamentale nel diritto comunitario nella regolamentazione dei servizi di interesse generale, in cui è ricompreso il settore dei trasporti pubblici locali; l'accessibilità; la tutela degli utenti;
la definizione dei confini del servizio pubblico in relazione al settore dei trasporti pubblici locali rappresenta uno dei principali adempimenti per gli enti locali, che sono chiamati a svolgere un ruolo di primo piano proprio nell'individuazione e nell'erogazione del servizio pubblico; tale compito è stato profondamente minato dalle politiche del Governo sulla mobilità e sui trasporti pubblici locali. Oggi quei cittadini, che utilizzando il servizio pubblico dei trasporti effettuano una scelta conveniente per l'intera collettività in termini di minor costo ambientale e sanitario, lo fanno in condizioni di estrema difficoltà, a causa del sovraffollamento dei mezzi, della carente pulizia, dell'inadeguatezza degli orari, della mancanza di sicurezza delle stazioni, soprattutto nelle ore serali, della mancanza di capillarità del servizio e della mancanza di competitività per quanto riguarda i tempi di percorrenza;
l'evoluzione e il rinnovamento del settore dei trasporti pubblici locali e la realizzazione di un sistema di mobilità pubblica moderna ed efficiente ha subito un brusco arresto per l'assenza, in questi anni, di investimenti per la modernizzazione e il miglioramento dell'offerta di trasporto pubblico locale e per la concomitante decisione di sottrarre ingenti risorse al settore;
il decreto-legge n. 78 del 2010, infatti, ha stabilito la riduzione delle risorse statali a qualunque titolo spettanti alle regioni a statuto ordinario in misura pari a 4.000 milioni di euro per l'anno 2011 e a 4.500 milioni annui a decorrere dal 2012, a titolo di concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2011-2013. Di tali risorse, in particolare, 1.181 milioni di euro rappresentano i trasferimenti per le esigenze connesse al trasporto pubblico locale, ex articolo 9 del decreto legislativo n. 422 del 1997, che avrebbero dovuto essere trasformati in fiscalità dal 2011, ai sensi dell'articolo 1, comma 302, della legge finanziaria per il 2008 (legge n. 244 del 2007). La norma del secondo Governo Prodi, che il decreto-legge n. 78 del 2010 ha soppresso contestualmente alla riduzione dei trasferimenti per il trasporto pubblico locale, prevedeva che i trasferimenti statali per il trasporto pubblico locale fossero sostituiti, adeguando corrispondentemente la compartecipazione al gettito dell'accisa sul gasolio per autotrazione;
con l'accordo Stato-regioni e province autonome del 16 dicembre 2010, il Governo ha assunto l'impegno di reintegrare i trasferimenti alle regioni per un importo di 400 milioni di euro per l'anno 2011; il Governo è, inoltre, chiamato a reintegrare i finanziamenti per il trasporto pubblico locale di ulteriori 25 milioni di euro, sempre per l'anno 2011, a favore delle regioni a statuto ordinario, con le modalità disposte nella legge di stabilità 2011; a tal fine il decreto-legge n. 98 del 2010, all'articolo 21, comma 3, dispone, dal 2011, l'istituzione presso il Ministero dell'economia e delle finanze del fondo per il finanziamento del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario, con dotazione di 400 milioni di euro annui, il cui utilizzo è escluso dai vincoli del patto di stabilità;
dall'anno 2012 tale fondo sarà ripartito, d'intesa con la Conferenza Stato-regioni, sulla base di criteri premiali individuati da un'apposita struttura paritetica che dovrà svolgere compiti di monitoraggio sulle spese e sull'organizzazione del trasporto pubblico locale; il 50 per cento delle risorse del fondo è attribuito, in particolare, a favore degli enti collocati nella classe degli enti più virtuosi; tra i criteri di premialità è, in particolare, previsto che l'attribuzione della gestione dei servizi di trasporto avvenga con procedura ad evidenza pubblica;
il nuovo fondo per il finanziamento del trasporto pubblico locale è del tutto insufficiente a compensare il taglio operato fino ad ora, ma è anche di molto inferiore al fabbisogno del trasporto pubblico locale registrato negli ultimi anni;
il fabbisogno del settore è rilevante, pari ad un minimo di 1,5 miliardi di euro; le regioni, inoltre, indicano un fabbisogno ancora maggiore pari a 1,9 miliardi derivante dall'onere dei contratti stipulati con le aziende di trasporto, che sono contratti pluriennali e impegnano, in media, appunto, risorse per 1,9 miliardi di euro: si tratta di risorse essenziali per lo svolgimento del servizio secondo gli standard attuali, senza considerare i fondi necessari allo sviluppo del trasporto per far fronte alle esigenze emergenti dei cittadini e delle imprese;
a fronte di tale fabbisogno, le risorse rese disponibili dal Governo per finanziare il trasporto pubblico locale sono solo 400 milioni; come denunciato dalle autonomie territoriali, in molte regioni il taglio dei finanziamenti per il trasporto pubblico locale è compreso tra il 70 e l'80 per cento delle risorse prima disponibili: è di tutta evidenza che in assenza di nuove risorse le regioni non potranno più far circolare autobus e treni locali, a danno della collettività e del diritto alla mobilità, o saranno costretti ad aumentare il prezzo del servizio a livelli inaccessibili per la stragrande maggioranza dell'utenza;
parimenti, in assenza di adeguato reintegro delle risorse, non si può escludere che le imprese di trasporto pubblico locale non siano più in grado di far fronte ai costi del personale e di funzionamento, con inevitabili e gravi conseguenze sul piano occupazionale;
nel maggio 2011 è stato approvato il decreto legislativo n. 98, «Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario», che dovrebbe assicurare autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e un equivalente soppressione degli attuali trasferimenti statali;
il decreto legislativo, oltre a ribadire che le spese di trasporto pubblico locale sono prestazioni sociali «essenziali», come previsto dall'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, con l'articolo 40 disciplina specificamente il trasporto pubblico locale, prevedendo che, al fine di garantire un'integrazione straordinaria delle risorse finanziarie da destinare al trasporto pubblico locale e al fine di garantire la maggiore possibile copertura finanziaria della spesa per gli ammortizzatori sociali, il Governo promuova il raggiungimento di un'intesa con le regioni affinché sia prorogato sino al 31 dicembre 2012 l'accordo con le regioni di utilizzare per tali spese il fondo sociale europeo per gli anni 2009-2010 e sia modificata la regola di riparto del concorso finanziario delle regioni alle spese previste dal programma comunitario;
per la collettività e l'intero Paese, i costi economici dell'assenza di adeguate politiche di trasporto pubblico sono enormi: si stima che la congestione urbana costi 10 miliardi di euro l'anno; la congestione nel trasporto merci costi 56 miliardi di euro; l'incidentalità in ambito urbano ha determinato 2.200 morti solo nell'ultimo anno. Un modello inadeguato di mobilità urbana ha anche un costo sanitario enorme; in Italia in 62 capoluoghi di provincia si superano i valori limite di inquinamento per 54 giorni all'anno, ignorando la direttiva dell'Unione europea che prevede l'obbligo di adottare misure per evitare che i valori limite di inquinamento siano superati per più di 35 giorni all'anno; infine, la mobilità in ambito urbano rappresenta un quinto del consumo energetico globale del Paese: questo è un costo economico insostenibile in un Paese che paga l'energia il 40 per cento in più dei Paesi confinanti;
la mancanza di investimenti per la modernizzazione e il miglioramento dell'offerta di trasporto pubblico locale e la riduzione delle risorse al settore produce rilevanti effetti recessivi anche sul sistema industriale del trasporto: è di questi giorni la decisione della Fiat di dismettere l'azienda italiana Irisbus, che produce autobus, per assenza di commesse che risultano insufficienti a garantire la sopravvivenza dell'azienda, con inevitabili e gravissime conseguenze sul piano occupazionale per i 700 lavoratori dipendenti dell'impresa irpina e i 300 lavoratori dell'indotto;
in occasione dell'approvazione definitiva della manovra finanziaria di agosto 2011, di cui al decreto-legge n. 138 del 2011, è stato votato e approvato l'ordine del giorno n. 9/4612/136, che impegna il Governo «a garantire al trasporto pubblico locale risorse sufficienti alla fornitura di un livello adeguato del servizio su tutto il territorio nazionale», prevedendo la copertura anche dei «costi del personale e di funzionamento» del trasporto pubblico locale;
il medesimo ordine del giorno, inoltre, impegna il Governo a «sostituire tali trasferimenti solo dopo aver assicurato, a regime, adeguate e congrue fonti autonome di finanziamento sufficienti alla copertura delle spese di parte corrente e in conto capitale del servizio di trasporto pubblico» e a «dare attuazione alle disposizioni di cui agli articoli 20 e 21 della legge 42 sul federalismo fiscale affinché nella fase transitoria si provveda al recupero del deficit infrastrutturale per i servizi essenziali, (...) disponendo risorse adeguate e interventi finalizzati agli obiettivi di sviluppo, coesione e solidarietà sociale, tenendo conto "anche" della virtuosità degli enti nell'adeguamento al processo di convergenza ai costi o al fabbisogno standard, nel pieno rispetto dell'articolo 119, quinto comma, della Costituzione»;
da notizie diffuse dal Ministro dello sviluppo economico il successo registrato dall'asta per l'assegnazione delle frequenze dei telefonini di quarta generazione sta determinando, ad oggi, un'eccedenza di entrate, rispetto a quelle preventivate e pari a 2,4 miliardi di euro, di oltre 1 miliardo; una parte di queste risorse potrebbero essere messe a disposizione delle regioni per reintegrare le risorse del trasporto pubblico locale, garantendo il servizio pubblico per milioni di pendolari e scongiurando il rischio che la grave fase di emergenza mini la coesione sociale,

impegna il Governo:

a dare, entro termini ravvicinati e certi, piena attuazione agli impegni assunti con l'ordine del giorno 9/4612/136;
ad utilizzare le maggiori entrate accertate, rispetto a quelle iscritte in bilancio, derivanti dall'asta delle frequenze analogiche per reintegrare le risorse per il trasporto pubblico locale necessarie a garantire la continuità del servizio pubblico e superare la grave emergenza del momento, anche favorendo interventi per il rinnovo del parco circolante;
ad assumere le necessarie iniziative normative coerenti con gli obiettivi e le finalità individuate a livello comunitario con il piano d'azione sulla mobilità urbana, nonché con le indicazioni delineate nel parere espresso dalla Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati, approvato all'unanimità nella seduta del 21 luglio 2010, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, in occasione dell'esame del suddetto piano;
a definire un piano di politica industriale nel settore dei trasporti pubblici che incentivi la ricerca e l'utilizzo delle modalità a più basso impatto ambientale.
(1-00715)
«Meta, Franceschini, Ventura, Maran, Villecco Calipari, Amici, Boccia, Lenzi, Quartiani, Giachetti, Rosato, Boffa, Bonavitacola, Cardinale, Fiano, Gasbarra, Gentiloni Silveri, Ginefra, Laratta, Lovelli, Pierdomenico Martino, Giorgio Merlo, Tullo, Velo, Morassut, Pompili».
(14 settembre 2011)

La Camera,
premesso che:
il trasporto pubblico locale in tutto il mondo adempie la funzione sociale di garantire a tutti i cittadini un adeguato diritto di mobilità, in particolare nelle aree urbane e metropolitane;
la carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e l'articolo 16 della Costituzione riconoscono il principio di libera circolazione e garantiscono la libertà di soggiorno e di mobilità per ogni singolo cittadino;
recentemente la Conferenza delle regioni e delle province autonome ha lanciato l'allarme sulla negativa incidenza degli ultimi provvedimenti finanziari disposti dal Governo sul settore del trasporto in generale e, in particolar modo, sul trasporto pubblico locale, denunciando un considerevole taglio alle risorse che compromette fortemente la qualità del servizio se non addirittura il totale azzeramento dei servizi;
il rendiconto dello Stato per l'anno 2010 e la successiva nota di aggiornamento evidenziano come nell'ambito della missione relativa al «Diritto alla mobilità» gli stanziamenti di competenza iscritti diminuiscono di più del 30 per cento, passando da 8.381 milioni di euro nel 2009 a 5.109,3 milioni di euro nel 2010;
con il decreto-legge n. 185 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 2 del 2009, si è adottato un intervento indirizzato al trasporto ferroviario regionale, attribuendo più di 1.400 milioni di euro alle regioni per consentire la definizione di contratti pluriennali, ma il successivo decreto-legge n.78 del 2010 ha azzerato i trasferimenti alle regioni per il trasporto pubblico locale per 1.635 milioni di euro;
molte regioni sono state costrette ad un incremento delle tariffe e ad un esborso di risorse proprie per coprire i costi di mantenimento del servizio a causa del mancato trasferimento di risorse, pari a più di 1.300 milioni di euro, promesso dal Governo nell'accordo siglato nel dicembre del 2010 con le stesse, ma mai in realtà ad oggi assegnato;
risultano ancora non completamente attuate le disposizioni previste dal decreto legislativo n. 68 del 2011 che, tra l'altro, ha disciplinato il trasporto pubblico locale nella parte in cui si prevede, al fine di garantire un'integrazione straordinaria di risorse, che il Governo promuova intese con le regioni per prorogare al 31 dicembre 2012 l'accordo per l'utilizzo del Fondo sociale europeo per gli anni 2009-2010;
il decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, contenente ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011, non ha previsto disposizioni e impegni di spesa da riferire al settore del trasporto pubblico locale;
i tagli delle risorse al settore e quelli sostenuti dagli enti locali nell'ambito delle due manovre estive porteranno, entro breve, alla paralisi totale del sistema, alla sospensione di un servizio costituzionalmente garantito e alla perdita di numerosi posti di lavoro di dipendenti del comparto;
l'insufficiente erogazione di fondi al comparto del trasporto su ferro penalizza investimenti in funzione dell'adeguamento tecnologico del materiale rotabile e delle vetture e delle misure volte alla sicurezza e alla manutenzione degli stessi, nonché al rispetto dei parametri ambientali a fronte invece delle realtà dei maggiori Paesi europei (Francia e Germania tra tutti) che hanno concluso accordi-quadro con l'industria nazionale per svariati miliardi di euro;
sono sempre più numerosi i disagi e i disservizi, non degni di un Paese occidentale, denunciati da milioni di cittadini che ogni giorno necessitano dell'utilizzo dei mezzi di trasporto per raggiungere il proprio posto di lavoro, di studio o i luoghi di interesse sociale diffusi nel territorio;
negli ultimi allegati infrastrutture al documento di economia e finanza si è ribadito che quella del trasporto pubblico locale rappresenta l'emergenza più grave dell'intera offerta trasportistica, ammettendo inoltre una netta responsabilità del Governo nel definire un'azione organica mirata al superamento dell'emergenza;
l'attuale assenza di risorse finanziarie adeguate per il settore dei trasporti e della circolazione colpisce, in particolar modo, le fasce meno abbienti della popolazione;
poiché oltre i due terzi della spesa sostenuta complessivamente per il servizio sono garantiti dall'intervento pubblico e solo la restante parte deriva dai proventi del traffico, è necessario avviare una riforma organica mirata alla riorganizzazione dell'intero comparto;
garantire un'elevata qualità del servizio di trasporto regionale consente una riduzione di oltre il 30 per cento del costo che le famiglie pagano annualmente per le proprie esigenze di trasporto in ambito locale (dato quantificato dal recente allegato infrastrutture in 38 miliardi di euro circa),

impegna il Governo:

ad assumere le necessarie iniziative dirette a destinare urgentemente adeguate risorse finanziarie per realizzare i necessari investimenti nel settore, al fine di garantire ai cittadini un'adeguata offerta del servizio e il mantenimento di elevati standard di qualità ed efficienza;
a valutare l'opportunità di destinare prioritariamente al settore del trasporto regionale su rotaia e su gomma una quota delle risorse introitate con il superiore gettito dell'IVA stabilito dai recenti provvedimenti di stabilizzazione finanziaria;
a promuovere iniziative mirate all'ottimizzazione della spesa relativa al servizio di trasporto pubblico locale, al fine di migliorare sia il beneficio per l'utenza sia il rapporto costi-benefici del servizio stesso;
a promuovere misure di defiscalizzazione a favore delle regioni per favorire il recupero delle risorse anticipate e garantire l'offerta di trasporto pubblico locale;
a promuovere, d'intesa con le regioni, politiche volte a rendere più efficiente il settore del trasporto collettivo su gomma in ambito extra-urbano e il trasporto urbano su gomma e su guida vincolata in funzione di:
a) individuare su scala nazionale le soglie che caratterizzano i livelli legati all'offerta di servizio pubblico;
b) garantire il ripiano del disavanzo;
c) favorire l'aggregazione delle aziende regionali preposte alla gestione;
d) garantire un riassetto generale delle reti secondarie;
e) programmare interventi in materia di sicurezza dei sistemi di trasporto.
(1-00723)
«Mereu, Compagnon, Galletti, Ciccanti, Volontè, Naro, Anna Teresa Formisano, Libè, Occhiuto».
(10 ottobre 2011)
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)

La Camera,
premesso che:
il trasporto pubblico locale rappresenta oggi il più significativo generatore di spesa pubblica nel settore dei servizi pubblici locali. I costi di produzione del servizio, che risultano essere doppi rispetto ad esempio al Regno Unito e più elevati rispetto agli altri Paesi europei, derivano da una serie di elementi legati, molte volte, alle problematiche inerenti alla scarsa capacità delle imprese e delle amministrazioni di contenere i costi di produzione del servizio;
il trasporto pubblico locale, in tutto il mondo, è caratterizzato dalla funzione sociale di garantire a tutti i cittadini un adeguato diritto alla mobilità, in particolare nelle aree urbane e metropolitane. In un momento di crisi economica internazionale ed in condizioni di ristrettezze economiche, quali quelle che si riscontrano nell'attuale fase congiunturale del Paese e nell'economia mondiale, risulta difficile pensare a nuove espansioni del servizio;
è anche necessario riflettere sulle possibili aree di ottimizzazione della spesa in un settore in cui oltre i due terzi della spesa sostenuta complessivamente per il servizio sono garantiti dall'intervento pubblico e solo un terzo deriva dai proventi del traffico. Quindi, è opportuno considerare se esistano servizi scarsamente utilizzati che possono essere adeguatamente riorganizzati, al fine di migliorare sia il beneficio per l'utenza sia il rapporto costi-benefici del servizio stesso. Questo obiettivo è in gran parte oggi affidato alla potestà regolamentare delle regioni e degli enti locali, chiamati a concorrere, assieme allo Stato, all'allineamento ai parametri economici, che garantiscono il rispetto dei vincoli per la stabilità economica del Paese;
è, quindi, necessario riconsiderare le risorse complessive di cui il settore abbisogna per sostenere adeguati livelli qualitativi e quantitativi di offerta di servizi in un quadro di crescente processo di liberalizzazione dei servizi socialmente sostenibile e consentire uno sviluppo qualitativo e quantitativo delle infrastrutture e dei servizi finalizzato alla massimizzazione dei benefici per gli utenti e per tutti i cittadini e da realizzarsi attraverso il riequilibrio e l'efficientamento del sistema;
in questo quadro economico c'è l'esigenza di realizzare un metodo programmatorio nel settore del trasporto pubblico locale che è determinato dalla necessità di dare all'azione della mano pubblica un'ordinata coerenza con gli obiettivi più generali di sviluppo di un settore che assorbe risorse finanziarie sempre più rilevanti a tutti i livelli di spesa sia centrali che periferici;
il decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, all'articolo 21, comma 3, ha istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze il fondo per il finanziamento del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario, con una dotazione di 400 milioni di euro annui, il cui utilizzo è escluso dai vincoli del patto di stabilità. Dall'anno 2012 il fondo è ripartito, d'intesa con la Conferenza Stato-regioni, sulla base di criteri premiali individuati da un'apposita struttura paritetica da istituire senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Il 50 per cento delle risorse può essere attribuito, in particolare, a favore degli enti collocati nella classe degli enti più virtuosi; tra i criteri di virtuosità è, comunque, inclusa l'attribuzione della gestione dei servizi di trasporto con procedura ad evidenza pubblica;
l'obiettivo principale, in questo contesto di crisi economica internazionale, che genera evidenti problemi sul bilancio dello Stato, è proprio quello di ridurre l'incidenza finanziaria in tale settore sul bilancio pubblico, anche favorendo una maggiore concorrenza fra operatori e, di conseguenza, migliorando l'efficienza dei servizi a disposizione dei cittadini;
è in ogni caso anche da sottolineare che il trasporto pubblico locale è un settore in cui va valorizzata la procedura di gara ad evidenza pubblica per permettere un'effettiva concorrenza tra i soggetti affidatari in modo da ridurre gli sprechi e i costi di gestione. Sarebbe, quindi, importante anche intervenire normativamente attraverso la privatizzazione delle imprese pubbliche che gestiscono tali servizi, garantendo il superamento degli aspetti monopolistici, introducendo regole di concorrenzialità nell'affidamento dei servizi ed incentivando l'incremento della qualità, dell'efficacia, efficienza ed economicità;
è, inoltre, opportuno, alla luce della crisi economica internazionale, imprimere nuovo slancio a processi di liberalizzazione socialmente sostenibili in un quadro di necessaria riconsiderazione delle risorse complessive di cui il settore debba poter disporre per sostenere adeguati livelli qualitativi e quantitativi di offerta dei servizi;
è necessario, quindi, assicurare regole chiare e risorse certe, compatibilmente con le esigenze di bilancio, a sostegno di un reale processo di efficienza e di liberalizzazione,

impegna il Governo:

ad adottare ogni iniziativa idonea a ricercare, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, le risorse necessarie a garantire nell'immediato la regolarità e la continuità dei principali servizi pubblici di trasporto esistenti;
a definire un piano di politica industriale nel settore dei trasporti che incentivi la ricerca e l'utilizzo delle modalità a più basso impatto ambientale, che non prescinda da un'efficace riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale, anche avvalendosi di strumenti quali l'osservatorio sul trasporto pubblico locale, istituto ai sensi dell'articolo 1, comma 300, della legge n. 244 del 2007;
ad assumere le necessarie iniziative coerenti con gli obiettivi e le finalità individuate a livello comunitario con il piano d'azione sulla mobilità urbana, nonché con le indicazioni delineate nel parere espresso dalla Commissione trasporti della Camera dei deputati, approvato all'unanimità nella seduta del 21 luglio 2010, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, in occasione dell'esame del suddetto piano;
a prevedere una politica di integrazione tariffaria tra le varie modalità di trasporto diretta anche ad un adeguamento delle tariffe ai livelli medi europei;
a procedere, nell'ambito di una politica di liberalizzazione e rilancio del settore del trasporto pubblico locale, all'attivazione di una politica industriale connotata dall'esigenza di determinare processi di aggregazione aziendale tali da assicurare una sufficiente competitività anche a livello europeo, anche al fine di superare l'attuale livello di parcellizzazione degli operatori del settore.
(1-00724)
«Valducci, Desiderati, Pionati, Baldelli, Bergamini, Garofalo, Simeoni, Biasotti, Bernardo, Marsilio».
(10 ottobre 2011)
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)