XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 593 di lunedì 27 febbraio 2012

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 15,30.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 20 febbraio 2012.

I deputati in missione sono venticinque.

Trasmissione dal Senato di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il disegno di legge n. 4999, di conversione del decreto-legge n. 2 del 2012, recante misure straordinarie e urgenti in materia ambientale.
Il disegno di legge è stato assegnato alla VIII Commissione in sede referente ed al Comitato per la legislazione, per il parere di cui all'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per le questioni regionali il deputato Marco Calgaro, in sostituzione del deputato Anna Teresa Formisano, dimissionaria.

Sull'ordine dei lavori.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Ricordata la recente sentenza della Corte europea dei diritti umani, con la quale si condanna l'Italia per la violazione dell'articolo 3 della Convenzione sui diritti umani e del divieto di espulsione collettiva di migranti, chiede che il Governo riferisca sollecitamente alla Camera sulla predetta vicenda e, in particolare, sul tempestivo adempimento degli impegni contenuti nelle mozioni presentate in materia.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo.

NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO (PD). Chiede l'istituzione di un tavolo di crisi per indurre la multinazionale Coca-Cola a riconsiderare la decisione di non acquistare più le arance prodotte nell'area di Rosarno, attualmente utilizzate nell'aranciata Fanta.

PRESIDENTE. Ritiene che la questione sollevata dal deputato Oliverio potrebbe opportunamente formare oggetto di un atto di sindacato ispettivo.

Discussione delle mozioni Zamparutti n. 1-00760, Braga n. 1-00877, Libè n. 1-00878 e Dussin n. 1-00879: Interventi per la difesa del suolo.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Mosella n. 1-00885, Misiti n. 1-00886, Scilipoti Pag. IVn. 1-00889, Ghiglia n. 1-00890 e Piffari n. 1-00891 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00760, della quale auspica l'accoglimento, ricordando la lunga serie di eventi franosi ed alluvionali che hanno colpito il territorio nazionale. Nel rilevare altresì i dati inerenti la costruzione di edifici in aree ad elevato rischio sismico e idrogeologico, sottolinea la necessità di investire nella prevenzione, anche attraverso l'approvazione di piani di protezione civile, nonché di prevedere un monitoraggio dei fenomeni ed una diffusa conoscenza del livello di esposizione al rischio, richiamando peraltro il contenuto della mozione n. 1-00324, già approvata dalla Camera, che impegnava il Governo a presentare ed a dotare delle opportune risorse il piano nazionale straordinario per il rischio idrogeologico. Invita quindi l'Esecutivo a promuovere la presenza della figura professionale del geologo nella pubblica amministrazione, ad assumere iniziative volte ad istituire un sistema di assicurazione per la copertura finanziaria dei danni causati da disastri naturali e ad invertire la proporzione tra le risorse destinate all'emergenza e quelle stanziate per la prevenzione.

CHIARA BRAGA (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00877, ricordando che gli impegni assunti in materia dal precedente Governo a seguito dell'approvazione di un documento di indirizzo unitario sono stati in larga parte disattesi. Sottolineata, altresì, la necessità di garantire una maggiore efficienza nella gestione delle politiche di tutela del territorio, anche mediante un coordinamento sinergico delle competenze e delle responsabilità delle istituzioni interessate e un'azione effettiva di prevenzione e monitoraggio, invita l'Esecutivo ad assumere iniziative volte a promuovere e sostenere un piano straordinario di manutenzione diffusa del territorio e dei corsi d'acqua, nel rispetto dei principi e dei contenuti delle direttive comunitarie in materia. Auspica, infine, che si possano superare le criticità contenute nella legge n. 10 del 2011, che di fatto impediscono al sistema di protezione civile di operare in modo tempestivo ed efficace nel campo del contrasto ai danni provocati dal dissesto idrogeologico.

GUIDO DUSSIN (LNP). Illustra la sua mozione n. 1-00879, sottolineando la necessità di investire nella prevenzione per la messa in sicurezza del territorio e per tutelare la popolazione dal rischio idrogeologico. Ricordato altresì il contenuto della risoluzione n. 8-00040, approvata dalla VIII Commissione, volta alla definizione di un programma pluriennale di interventi per la difesa del suolo, nonché della mozione n. 1-00324, già approvata all'unanimità dalla Camera, giudica del tutto prioritario attuare una serie di opere per il riassetto territoriale delle aree a rischio, istituendo un sistema di finanziamento basato sulla concessione di risorse direttamente agli enti locali interessati e senza aumentare gli attuali livelli di tassazione. Invita pertanto il Governo ad assumere specifiche iniziative finalizzate all'istituzione di un fondo compartecipato dallo Stato, dalle regioni e dagli enti locali, destinato alla concessione di indennizzi per il risarcimento dei danni provocati dalle calamità naturali, reputando opportuno che i comuni possano concedere crediti edilizi in favore di soggetti che procedono alla delocalizzazione dei propri immobili situati in aree a rischio.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-G.Sud-PPA). Illustra la sua mozione 1-00886, giudicando condivisibili gli obiettivi perseguiti da tutti gli atti di indirizzo in discussione. Nel sottolineare, quindi, la necessità di garantire adeguati investimenti per la prevenzione del rischio idrogeologico, atteso che, secondo una certificazione del Ministero dell'ambiente, circa il dieci per cento del territorio nazionale risulta a rischio alluvioni, frane e valanghe, Pag. Vricorda che la pratica dell'abusivismo sfrenato ha reso ancora più fragile il territorio italiano. Invita, quindi, il Governo, a nome della sua componente politica, a coordinare l'attuazione delle direttive europee in materia, nonché a finanziare un piano straordinario di manutenzione del territorio e dei corsi d'acqua, di concerto con le regioni interessate.

DOMENICO SCILIPOTI (PT). Illustra la sua mozione n. 1-00889, evidenziando preliminarmente l'alto numero di vittime registratosi nel nostro Paese negli ultimi decenni a causa di eventi riconducibili al dissesto idrogeologico del territorio. Nel rilevare quindi come nell'attuale difficile fase economica sarebbe opportuno far sì che le strutture di prevenzione già esistenti a livello locale siano rese realmente funzionanti, anche ricorrendo alle risorse impropriamente accumulate dal settore creditizio grazie alla pratica del cosiddetto signoraggio bancario, sollecita il Governo a completare l'attuazione del piano nazionale di prevenzione del dissesto idrogeologico, anche prevedendo un più idoneo meccanismo di individuazione di eventuali responsabilità e negligenze.

VINCENZO GIBIINO (PdL). Illustra la mozione Ghiglia n. 1-00890, richiamando una mozione in materia di dissesto idrogeologico approvata all'unanimità dall'Assemblea della Camera il 26 gennaio 2010. Osservato, quindi, che la difesa del suolo appare sempre più una necessità ineludibile, ricorda le proposte avanzate in materia già nel 1970 dalla Commissione De Marchi, alla quale va riconosciuto il merito di aver sviluppato un approccio sistemico ai problemi connessi al governo del territorio. Invita, quindi, l'Esecutivo a promuovere iniziative normative di competenza che introducano norme a favore della difesa del suolo e della riduzione del rischio idrogeologico, tramite le quali, nell'assoluto rispetto delle competenze regionali, siano previste misure dissuasive per le costruzioni di scarsa qualità ed in aree a rischio.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Discussione della mozione Forcolin n. 1-00873: Applicabilità degli studi di settore in relazione al nuovo regime dei contribuenti minimi.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 22 febbraio 2012.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Fluvi n. 1-00882, Borghesi n. 1-00883, Bernardo n. 1-00884, Galletti n. 1-00888 e Cesario n. 1-00892 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

MAURIZIO FUGATTI (LNP). Illustra la mozione Forcolin n. 1-00873, ricordando l'ambito di applicazione delle disposizioni introdotte dal decreto-legge n. 98 del 2011, che ha rimodulato taluni benefici fiscali previsti per particolari tipologie di contribuenti, cosiddetti minimi, ossia con soglie di reddito non particolarmente elevate. Sottolineato quindi come i nuovi adempimenti previsti, nonché i limiti di reddito più stringenti, abbiano di fatto reso proibitivo accedere al più agevole regime fiscale succitato, condannando in pratica alla chiusura numerose attività produttive, sollecita l'Esecutivo ad assumere iniziative volte ad esonerare dall'applicazione degli studi di settore i contribuenti che non rientrano più nei parametri utili per godere del predetto regime agevolato.

GIAMPAOLO FOGLIARDI (PD). Illustra la mozione Fluvi n. 1-00882, richiamando Pag. VIi benefici previsti dalla legge n. 244 del 2007 per i cosiddetti contribuenti minimi. Ricordate, quindi, le modifiche apportate in materia del decreto-legge n. 98 del 2011, che hanno determinato l'esclusione dal regime agevolato per il 96 per cento dei precedenti beneficiari, invita il Governo, a nome del suo gruppo, ad assumere iniziative normative volte ad ampliare la platea dei beneficiari del regime speciale, continuando ad esonerare tali soggetti dall'applicazione dell'IVA e degli studi di settore.

MAURIZIO LEO (PdL). Illustra la mozione Bernardo n. 1-00884, richiamando la disciplina normativa vigente in materia di regimi fiscali agevolati per i contribuenti con volumi di affari ridotti. Ricordate quindi talune disposizioni legislative adottate nel corso degli anni, a suo avviso in maniera disorganica, volte a novellare la predetta disciplina nonché a prevedere forme di semplificazione della gestione delle attività produttive interessate, evidenzia come l'attuale Esecutivo abbia previsto requisiti più stringenti per poter usufruire di un regime fiscale agevolato, stabilendo comunque talune facilitazioni per i soggetti fuoriusciti dal suddetto regime per mancanza di requisiti. Nel sottolineare, infine, l'opportunità che tali contribuenti non siano assoggettati ai cosiddetti studi di settore, sollecita il Governo a rivedere in maniera organica la disciplina prevista per i cosiddetti contribuenti minimi, per i quali andrebbero a suo avviso individuate facilitazioni fiscali alternative.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Illustra la mozione Borghesi n. 1-00883, richiamando le conseguenze derivanti dall'articolo 27 del decreto-legge n. 98 del 2011 per i contribuenti fuoriusciti dal regime agevolato dei cosiddetti minimi; invita pertanto il Governo a dare attuazione con tempestività agli impegni definiti dalle mozioni sul contrasto all'evasione e all'elusione fiscale approvate dalla Camera il 7 febbraio 2012, e in particolare all'impegno di rendere operativa la verifica annuale di tutti i codici fiscali con le tecnologie informatiche, nonché a rivedere la normativa sugli studi di settore e a valutare l'opportunità di ripristinare il regime speciale per i contribuenti minimi.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Norme per favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti (A.C. 124 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

ALESSIA MARIA MOSCA (PD), Relatore. Illustra le finalità del testo unificato in discussione, sottolineando preliminarmente le drammatiche condizioni delle carceri italiane a causa del sovraffollamento e del mancato impiego dei detenuti in attività di lavoro che ne consentano il recupero, coerentemente con la finalità rieducativa della pena sancita dalla Costituzione, attuando, nel contempo, virtuose politiche di sicurezza sociale e di risparmio di risorse pubbliche. Richiama, quindi, i contenuti del provvedimento, volto ad estendere sia la durata temporale sia le tipologie degli sgravi contributivi e dei crediti di imposta previsti dalla legge n. 193 del 2000 relativamente all'impiego di detenuti in attività produttive o di servizi. Nell'auspicare, quindi, un sollecito iter del testo unificato in discussione, ne evidenzia le positive ricadute anche in Pag. VIItermini di minore recidiva dei condannati e di promozione di esperienze di autoimprenditorialità.

MICHEL MARTONE, Viceministro del lavoro e delle politiche sociali. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Sottolineata l'importanza sociale e culturale dell'inserimento dei detenuti nel mondo del lavoro, anche in attuazione della funzione rieducativa della pena, auspica al riguardo un'assunzione di responsabilità dell'intero Parlamento, pur in presenza di risorse finanziarie limitate. Manifesta quindi l'orientamento favorevole del suo gruppo al provvedimento in discussione, che reputa un atto di civiltà.

MASSIMILIANO FEDRIGA (LNP). Premesso che la sua parte politica non è pregiudizialmente contraria all'utilizzo del lavoro per favorire il reinserimento sociale dei detenuti senza oneri a carico dello Stato, rileva, tuttavia, che il provvedimento in discussione, nell'attuale congiuntura economica, distrarrebbe risorse del Fondo per l'occupazione dalla loro destinazione alle emergenze occupazionali dei cittadini rimasti senza lavoro per finanziare privilegi e benefici previdenziali e assicurativi da riconoscere a chi, spesso in assenza dello status di cittadino, ha commesso reati anche gravi. Nel preannunziare, quindi, la presentazione di una specifica proposta emendativa volta a favorire la stipula di apposite convenzioni tra gli enti locali e gli istituti penitenziari per consentire l'impiego dei detenuti in lavori socialmente utili, manifesta la netta contrarietà del suo gruppo al testo unificato in discussione.

PAOLA BINETTI (UdCpTP). Nel sottolineare preliminarmente gli evidenti limiti del sistema carcerario nonché l'esigenza di dare attuazione ai principi sanciti dall'articolo 27 della Costituzione, giudica condivisibile il contenuto del testo unificato in discussione, che favorisce l'attività lavorativa all'interno delle carceri e al termine della pena, anche per evitare possibili forme di recidiva. Richiama quindi gli strumenti previsti per perseguire tale finalità, in particolare il sostegno alle cooperative sociali, il credito di imposta e gli sgravi contributivi e fiscali, evidenziando altresì gli aspetti salienti del parere espresso dalla XII Commissione. Manifesta pertanto l'orientamento favorevole del suo gruppo al provvedimento in esame.

RENATO FARINA (PdL). Richiama il decisivo contributo offerto dalla sua parte politica alla predisposizione del testo unificato in discussione, osservando che l'iniziativa legislativa parlamentare ha preso avvio dal confronto con le degradanti realtà degli istituti penitenziari italiani, nonché, con il livello di eccellenza raggiunto dal carcere di Padova nell'esperienza applicativa della cosiddetta legge Smuraglia, che ha determinato straordinari effetti di rafforzamento della sicurezza pubblica, anche attraverso la forte diminuzione del tasso di recidiva, e di contenimento della spesa carceraria. Nell'evidenziare, quindi, la scarsa e inadeguata applicazione della legge n. 193 del 2000, rileva che il provvedimento in discussione ne estende la finalità rieducativa all'accompagnamento dei detenuti nell'effettivo reinserimento sociale, anche una volta espiata la pena.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 18,35, è ripresa alle 18,45.

Pag. VIII

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Durata dei trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro (A.C. 3391 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

MASSIMILIANO FEDRIGA (LNP), Relatore. Richiama preliminarmente gli obiettivi del testo unificato in discussione, frutto di un lungo, proficuo e costruttivo confronto in Commissione, conclusosi con il raggiungimento di un accordo su talune proposte di modifica volte a superare i rilievi presenti nella relazione tecnica predisposta dal Governo, che potranno peraltro essere ulteriormente chiariti allorché la V Commissione esprimerà il prescritto parere. Illustra quindi le misure introdotte al fine di tutelare i lavoratori italiani impiegati in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro, segnatamente prevedendo un trattamento di disoccupazione; auspica infine la sollecita approvazione del provvedimento in esame.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

GABRIELLA GIAMMANCO (PdL). Nel giudicare condivisibile, a nome del suo gruppo, il testo unificato in discussione, volto a tutelare i lavoratori frontalieri italiani in Svizzera garantendo loro misure di sostegno al reddito, sottolinea la sproporzione esistente tra il sistema di ammortizzatori sociali in vigore per i cittadini svizzeri e quello di cui possono avvalersi i suddetti lavoratori. Nel ritenere, quindi, indispensabile un attento monitoraggio del trattamento riservato ai lavoratori in questione, anche a seguito dei significativi problemi verificatisi a causa dell'interruzione dell'Accordo con la Svizzera nel 2009, auspica che il Governo, che pure ha manifestato perplessità sulla copertura finanziaria, sostenga il provvedimento in discussione, del quale ritiene opportuna la sollecita approvazione.

MAURIZIO FUGATTI (LNP). Richiamati gli accordi esistenti precedentemente tra Italia e Svizzera, che prevedevano misure volte a garantire un trattamento speciale di disoccupazione ai lavoratori frontalieri impegnati nei due Stati in caso di perdita del posto di lavoro, evidenzia come talune inadempienze del Paese elvetico abbiano suggerito la presentazione del provvedimento in esame, del quale auspica l'approvazione, finalizzato a prevedere che i fondi accantonati presso la specifica gestione separata dell'Inps siano utilizzati per erogare esclusivamente ai nostri concittadini un trattamento speciale di disoccupazione, di cui si propone di innalzare il limite temporale di un anno.

FRANCO NARDUCCI (PD). Osservato che il testo unificato in discussione è volto a novellare la legge n. 147 del 1997, evidenzia come la disastrosa crisi economico-finanziaria in atto abbia manifestato i suoi effetti anche in Svizzera, segnatamente nel settore turistico ed alberghiero, rilevando che i lavoratori frontalieri sono fortemente svantaggiati rispetto a quelli residenti nel predetto Paese, atteso che non possono utilizzare lo strumento degli ammortizzatori sociali. Nel ritenere, quindi, il lavoro frontaliero un'importante realtà sia per la Svizzera sia per l'Italia, preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sul testo unificato in esame.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Richiamati i presupposti legislativi interni ed internazionali del provvedimento in discussione, ne evidenzia i rilevanti contenuti normativi, precisando che la gestione separata istituita presso l'Inps è destinata esclusivamente all'erogazione del trattamento speciale di disoccupazione fino ad esaurimento della stessa e che il testo unificato rafforza le tutele dei lavoratori frontalieri italiani nel contesto delle accresciute difficoltà del mercato del lavoro Pag. IXelvetico e di una preoccupante aggressione politica a sfondo xenofobo rivolta contro i predetti lavoratori, segnatamente dal partito autonomista ticinese. Manifesta, quindi, l'orientamento favorevole del suo gruppo al testo unificato in esame.

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Esprime soddisfazione per l'attenzione della Camera e del Governo alle tematiche concernenti i trattamenti di disoccupazione a favore dei lavoratori frontalieri rimasti disoccupati, manifestando apprezzamento per il proficuo lavoro svolto nel corso dell'iter in sede referente, che ha portato alla predisposizione di un testo condiviso, sul quale manifesta pertanto l'orientamento favorevole del suo gruppo.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore e il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 28 febbraio 2012, alle 10,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 49).

La seduta termina alle 19,25.