XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 602 di lunedì 12 marzo 2012

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 12.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 9 marzo 2012.

I deputati in missione sono trenta.

Discussione del disegno di legge S. 3111, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 2 del 2012: Misure straordinarie e urgenti in materia ambientale (approvato dal Senato) (A.C. 4999-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

ANGELO ALESSANDRI (LNP), Presidente della VIII Commissione. In sostituzione del relatore, illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, volto ad introdurre misure straordinarie in materia ambientale, rilevando come originariamente il decreto-legge affrontasse la disciplina relativa alla gestione dei rifiuti in Campania, l'introduzione, a regime, del divieto di commercializzazione di shopper non biodegradabili previsto dalla legge finanziaria per il 2007 e l'esclusione dei materiali di riporto dall'applicazione della normativa sui rifiuti per accelerare il processo di infrastrutturazione del Paese. Ricordate altresì le modifiche apportate al testo a seguito dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento, dà conto delle norme espunte dal provvedimento e delle proposte emendative approvate nel corso dell'iter in sede referente, finalizzate, tra l'altro, a recepire le osservazioni formulate dal Comitato per la legislazione.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Lamentata la scarsa presenza di deputati in Aula, esprime stupore per le negative conseguenze che le disposizioni in discussione comporteranno per il buon funzionamento delle attività di smaltimento dei rifiuti in Campania e che a suo avviso rappresenteranno per la regione un disastroso ritorno al periodo più devastante della emergenza rifiuti ormai quasi superata. Nell'evidenziare l'enorme giro di affari che si registra nella gestione dei rifiuti e che alimenta un collaudato sistema affaristico-criminale basato sui legami tra criminalità organizzata, imprenditoria e politica, in particolare nella provincia partenopea, richiama gli ottimi risultati conseguiti dalla nuova giunta comunale di Napoli, che sta scardinando il predetto meccanismo, adottando misure di razionalizzazione dello smaltimento dei rifiuti e di contenimento della spesa di denaro pubblico, incentivando con forza la raccolta differenziata. Nel rilevare quindi l'opportunità di lasciar decadere le disposizioni recate dal decreto-legge in esame, manifesta netta contrarietà ad ogni forma di gestione commissariale, che rappresenta un inutile spreco di risorse pubbliche, alimentando un sistema di gestione poco trasparente. Sollecita quindi il Governo ad utilizzare le risorse inizialmente destinate alla realizzazione di infrastrutture inutili per investire invece in settori di interesse dei cittadini in sofferenza, come quello del trasporto pendolari.

Pag. IV

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, precisa, in riferimento a talune osservazione del deputato Barbato, che è pienamente rispondente alla prassi la presenza in Aula di pochi deputati nel corso delle discussioni sulle linee generali.

ROBERTO MORASSUT (PD). Richiamate le proposte emendative migliorative del testo presentate dal suo gruppo nel corso dell'iter in sede referente, volte, tra l'altro, a ripristinare un sistema di ordinarietà nel ciclo integrato dei rifiuti in Campania, ritiene ingiustificato l'intendimento di prorogare il mandato degli organi commissariali nella predetta regione, rilevando altresì la necessità di stralciare l'articolo 2-bis del provvedimento d'urgenza in discussione. Nel reputare quindi opportuno anticipare la presentazione del Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti e rimandare la decisione di trasferire i rifiuti dislocati in Campania a specifiche intese fra le regioni interessate, giudica condivisibile concedere una breve proroga all'introduzione del divieto di commercializzazione di shopper non biodegradabili per consentire alle imprese di ottemperare alle disposizioni di legge, concordando peraltro sulle misure inerenti i materiali di riporto.

MANUELA LANZARIN (LNP). Lamenta l'anomalo iter del provvedimento d'urgenza in discussione, il cui testo, approvato dal Senato con modifiche che avevano generato numerose aspettative a livello locale, giunge ora all'esame della Camera nel testo originario, varato dal Consiglio dei Ministri per ottemperare alle pronunce della Corte Costituzionale, ritenendo che tale atteggiamento dovrebbe essere più coerentemente adottato per tutti i provvedimenti. Nel ribadire, quindi, che la sua parte politica esprime la più netta contrarietà al perdurare della situazione emergenziale in Campania in materia di smaltimento dei rifiuti, anche alla luce della fallimentare esperienza della gestione commissariale, che si protrae ormai da quasi vent'anni e che ha comportato un enorme spreco di denaro pubblico, evidenzia come sarebbe più opportuna un'assunzione diretta di responsabilità dei singoli amministratori locali e regionali, sottolineando al riguardo come in luogo del non condivisibile trasferimento dei rifiuti in altre regioni, andrebbero al contrario maggiormente incentivate la realizzazione di impianti di smaltimento a livello locale e la raccolta differenziata dei rifiuti. Nel paventare quindi taluni rischi per le aziende produttrici di shopper non biodegradabili non rientranti nei parametri previsti dal decreto-legge in discussione, manifesta apprezzamento per le misure di promozione e semplificazione del recupero di rifiuti inerti, che ritiene potranno positivamente incentivare le attività di infrastrutturazione del Paese.

FRANCESCO ARACRI (PdL). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.

PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Nel ricordare il monito del Presidente della Repubblica ad utilizzare la decretazione d'urgenza a seguito di vicende emergenziali ed urgenti, giudica impropria l'adozione di un decreto-legge sull'eterogeneo contenuto recato dal provvedimento in discussione. Richiamati quindi gli aspetti di maggior criticità presenti negli interventi delineati, stigmatizza la decisione di affrontare la questione del ciclo dei rifiuti in Campania tramite disposizioni di carattere straordinario, sottolineando la necessità di avviare un'approfondita riflessione sulle norme inerenti l'introduzione del divieto di commercializzazione di shopper non biodegradabili e i materiali di riporto, sulle quali preannunzia la presentazione di specifiche proposte emendative da parte del suo gruppo.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto Pag. Vche il presidente della VIII Commissione e il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Di Stanislao n. 1-00781, Pezzotta n. 1-00408, Gidoni n. 1-00861, Porfidia n. 1-00862, Moffa n. 1-00907, Misiti n. 1-00908 e Rugghia n. 1-00909: Riduzione e razionalizzazione delle spese militari, con particolare riferimento al blocco del programma per la produzione e l'acquisto dei cacciabombardieri Joint Strike Fighter (JSF) F-35.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata l'ulteriore mozione Cicu n. 1-00920 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, sarà discussa congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00781, manifestando soddisfazione per l'esame da parte del Parlamento della materia oggetto degli atti di indirizzo in discussione. Sottolinea, quindi, la necessità di avviare una profonda revisione del sistema difesa, soprattutto attraverso una urgente operazione di efficientamento e riorganizzazione di tutto l'apparato militare, che preveda una riduzione delle ingenti risorse stanziate per gli armamenti, al fine di destinarle più utilmente per il rilancio dell'economia, il sostegno all'occupazione giovanile e la riqualificazione del personale del comparto.

ENZO CARRA (UdCpTP). Illustra la mozione Pezzotta n. 1-00408, lamentando preliminarmente il ritardo con il quale ne è stata calendarizzata la discussione in Assemblea. Rileva, quindi, che, a fronte di politiche restrittive attuate dal precedente Esecutivo e basate su deprecabili e recessivi tagli lineari alla spesa pubblica, la mozione, in linea con i nuovi orientamenti assunti dal Governo in carica in materia, risponde alla necessità di operare tagli selettivi alla suddetta spesa con particolare riferimento al comparto della difesa, sulla base anche dei cambiamenti epocali intervenuti nell'utilizzo e nelle finalità dello strumento militare, nel quadro dell'integrazione europea e delle specificità costituzionali e culturali italiane.

MAURIZIO FUGATTI (LNP). Illustra la mozione Gidoni n. 1-00861, sottolineando la necessità di procedere ad una compressione degli sprechi, anche mediante un ridimensionamento degli effettivi delle Forze armate. Invita, quindi, il Governo a ridurre l'ampiezza delle prossime campagne di arruolamento e ad incentivare l'esodo del personale in esubero, confermando altresì la riduzione quantitativa dell'esperienza della cosiddetta mini naia.

FEDERICA MOGHERINI REBESANI (PD). Illustra la mozione Rugghia n. 1-00909, evidenziando come il dibattito sull'acquisto di un nuovo sistema d'arma dovrebbe collocarsi nel quadro della definizione, in sede parlamentare, di una nuova strategia di sicurezza nazionale basata sull'approfondita analisi delle inedite minacce e dei nuovi rischi seguiti alla fine del mondo bipolare, allo scopo di approntare un nuovo modello di difesa che preveda, tra l'altro, un rafforzamento dei poteri di controllo e monitoraggio da parte delle Camere e una trasparente informazione dell'opinione pubblica. Rilevato, quindi, che il precedente Esecutivo, nonostante gli impegni in tal senso assunti in Commissione difesa, non ha informato il Parlamento, tra il 2009 ed il 2012, sullo stato di avanzamento del programma Joint Strike Fighter, i cui complessivi costi unitamente alle ricadute occupazionali ed industriali restano incerti, invita il Governo, anche in considerazione della difficile congiuntura economica, ad un complessivo Pag. VI cambio di passo assicurando alle politiche di settore maggiore trasparenza oltre all'ineluttabile rivisitazione del modello di difesa della Nazione.

SALVATORE CICU (PdL). Illustra la sua mozione n. 1-00920, sottolineando il ruolo centrale svolto dalle Forze armate italiane nello scacchiere geopolitico della difesa a livello internazionale. Nell'auspicare, quindi, a nome del suo gruppo, che l'eventuale organizzazione di un nuovo modello di intervento militare sia oggetto di ulteriore confronto, tenendo conto dei vincoli imposti della crisi in atto e delle scelte compiute dagli altri Paesi, invita il Governo a presentare in Parlamento il piano di investimenti che intende sostenere con una prospettiva di medio-lungo termine.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-G.Sud-PPA). Illustra la sua mozione n. 1-00908, che, contemperando le giuste preoccupazioni per le pressioni esercitate dai mercati sui titoli del debito sovrano, nonché le conseguenti necessità di razionalizzazione della spesa pubblica, con particolare riferimento al comparto della difesa, con la necessità di assicurare comunque la futura operatività e la capacità di ricerca scientifica delle Forze armate, è intesa ad impegnare il Governo in carica a confermare la riduzione della commessa per la produzione e l'acquisto di cacciabombardieri senza, tuttavia, abbandonare la partecipazione a tale rilevante programma, che giudica essenziale per il necessario ammodernamento dello strumento militare. Preannunzia, quindi, l'orientamento contrario della sua parte politica agli atti di indirizzo volti ad interrompere la predetta partecipazione italiana al programma Joint Strike Fighter F-35.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali sulle mozioni e prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 14,45, è ripresa alle 15,35.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono trenta.

Discussione delle mozioni Montagnoli n. 1-00896, Lombardo n. 1-00901, Fluvi n. 1-00910 e Misiti n. 1-00911: Misure a favore delle piccole e medie imprese in materia di accesso al credito e per la tempestività dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Crosetto n. 1-00913 e Borghesi n. 1-00916 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

MAURIZIO FUGATTI (LNP). Illustra la mozione Montagnoli n. 1-00896, rilevando preliminarmente come ormai non sia più procrastinabile affrontare i gravi problemi causati alle piccole e medie imprese dalle crescenti difficoltà di accesso al credito bancario; sottolinea quindi che la crisi economica e finanziaria internazionale e le soluzioni individuate a livello comunitario per prevenire il ripetersi di tali situazioni, imponendo taluni vincoli alla capitalizzazione del sistema bancario, non faranno altro che aggravare ulteriormente la restrizione creditizia e le negative conseguenze per le imprese. Ritiene pertanto che il Governo dovrebbe assumersi l'onere di sollecitare presso le istituzioni comunitarie una revisione dei parametri eccessivamente rigorosi imposti alle banche, prevedendo Pag. VII possibilmente anche misure agevolative per quegli istituti di credito che con la loro attività sostengono efficacemente l'economia reale, anziché occuparsi esclusivamente di operazioni finanziarie sui mercati.

MARCO CAUSI (PD). Illustra la mozione Fluvi n. 1-00910, evidenziando la preoccupazione del mondo delle imprese in merito alla negativa evoluzione ciclica dell'economia e dell'accesso al credito. Ricordate quindi le operazioni di rifinanziamento straordinarie avviate dalla Banca centrale europea allo scopo di garantire l'accesso alla liquidità agli istituti di credito, auspica che tali iniziative si traducano effettivamente in un sostegno all'economia reale, sottolineando la necessità che siano introdotti nella normativa europea di recepimento dell'accordo «Basilea 3» accorgimenti regolamentari che, nella legittima valutazione del rischio bancario, incentivino i prestiti in favore del sistema imprenditoriale. Giudica infine opportuno che le forze parlamentari convergano su un documento di indirizzo unitario in grado di sollecitare il Governo alla difesa degli interessi nazionali in ambito europeo, affinché l'accordo Basilea 3 trovi un'applicazione coerente con l'attuale situazione del Paese.

MAURIZIO BERNARDO (PdL). Illustra la mozione Crosetto n. 1-00913, rilevando come la recente evoluzione dell'economia mondiale e la grave crisi finanziaria internazionale impongano un mutato atteggiamento dei Governi nei confronti dei sistemi creditizio e bancario; nel reputare opportuno rivedere i parametri eccessivamente vincolanti imposti dalle decisioni dell'Unione europea alle banche, che di conseguenza non potranno garantire un adeguato sostegno alle imprese di piccole e medie dimensioni, ritiene altresì necessario adottare opportune misure volte a contenere i tassi di interesse imposti alle predette imprese. Invita quindi l'Esecutivo a rivedere il quadro normativo che disciplina i pagamenti delle pubbliche amministrazioni alle aziende fornitrici garantendo celerità ed auspica che il nostro Paese possa contare su un'adeguata rappresentanza nelle fasi decisionali delle politiche economiche dell'Unione europea.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-G.Sud-PPA). Illustra la sua mozione n. 1-00911, ricordando il grave problema inerente le difficoltà di accesso al credito per le piccole e medie imprese nazionali. Richiamati altresì gli obiettivi dell'accordo «Basilea 3», segnatamente il rafforzamento del patrimonio bancario al fine di evitare il rischio di una nuova crisi finanziaria, sottolinea, nonostante i provvedimenti adottati dalla Banca centrale europea, le evidenti ripercussioni sull'economia reale del restringimento del credito, ritenendo peraltro penalizzanti i ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione al sistema delle imprese. Invita pertanto il Governo ad attivarsi a livello europeo affinché si ottengano l'unificazione dei criteri per ponderare i rischi delle attività bancarie, correttivi per sollecitare le banche a riservare un trattamento meno stringente per i crediti alle piccole e medie imprese, nonché una riduzione dei tempi di liquidazione dei crediti delle imprese verso lo Stato e le pubbliche amministrazioni.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Illustra la mozione Borghesi n. 1-00916, richiamando preliminarmente l'elevata importanza per la nostra economia del settore delle piccole e medie imprese, che sono maggiormente esposte alle conseguenze negative della stretta creditizia dovuta alla recente crisi economica e finanziaria internazionale; nel ritenere quindi non più sostenibile per le nostre imprese il ritardo con il quale lo Stato provvede ai pagamenti delle pubbliche amministrazioni, di fatto compromettendo il futuro di molte attività produttive, invita l'Esecutivo a valutare l'opportunità di rivedere la normativa che disciplina la gestione dell'IVA dovuta dalle imprese, prevedendo possibilmente nuove modalità di versamento e un diverso regime dei crediti vantati dalle aziende. Ribadisce quindi la Pag. VIIIrichiesta di un intervento del Governo al fine di agevolare l'accesso al credito delle imprese, anche ipotizzando misure per il contenimento del costo del denaro.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GIANFRANCO POLILLO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Auspica la predisposizione di un documento di indirizzo unitario.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Palagiano n. 1-00384, Binetti n. 1-00874, Martini n. 1-00897, Livia Turco n. 1-00900 e Palumbo n. 1-00904: Iniziative per il potenziamento della «medicina di genere».

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Stagno D'Alcontres n. 1-00917 e D'Anna n. 1-00919 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ANTONIO PALAGIANO (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00384, rilevando che la medicina di genere studia le differenze tra i due sessi dal punto di vista non solo anatomico, ma anche biologico, funzionale, psicologico e sociale. Nel sottolineare, quindi, che nelle sperimentazioni dei medicinali vengono utilizzati quasi esclusivamente soggetti di sesso maschile, osserva che gli ormoni femminili possono interferire con l'efficacia di molti farmaci, nonché influenzare alcuni tipi di malattie. Invita, infine, il Governo a prevedere il potenziamento della ricerca nell'ambito della medicina di genere al fine di tutelare realmente, come previsto dall'articolo 32 della Costituzione, la salute di tutti i cittadini ed a promuovere l'inserimento della medicina di genere nei programmi dei corsi di laurea e delle scuole di specializzazione.

PAOLA BINETTI (UdCpTP). Illustra la sua mozione n. 1-00874, evidenziando la necessità di prevedere una diversificazione delle modalità di cura di uomini e donne. Precisato, altresì, che con l'espressione «medicina di genere» si intende la distinzione in campo medico delle ricerche e delle cure in base al genere di appartenenza, al fine di consentire l'individuazione anche delle diverse risposte all'assunzione dei farmaci tra gli individui di sesso maschile e quelli di sesso femminile, sottolinea la rilevanza sul piano sanitario della violenza perpetrata sulle donne. Invita, pertanto, il Governo a predisporre iniziative di prevenzione, promuovendo altresì il potenziamento della ricerca medica, scientifica e farmacologica nell'ambito della medicina di genere e inserendo quest'ultima nei programmi dei corsi di laurea in medicina e chirurgia e delle scuole di specializzazione.

LUCIANA PEDOTO (PD). Illustra la mozione Livia Turco n. 1-00900, sottolineando la cruciale rilevanza di inserire l'approccio di genere nella programmazione delle politiche sanitarie attraverso un orientamento di genere della ricerca scientifica, in linea con i principi autorevolmente affermati in materia dall'ONU, dall'Unione europea e dall'Organizzazione mondiale della sanità. Evidenziate quindi le numerose differenze sostanziali di genere e le inevitabili ricadute nell'ambito eziopatologico e delle reazioni avverse ai farmaci, richiama il disegno di legge sulle sperimentazioni cliniche che stabilisce un principio di equità tra i generi nell'arruolamento di pazienti volontari sani negli studi clinici. Richiamate, altresì, le molteplici risoluzioni presentate in materia presso la XII Commissione, precisa che la Pag. IXmozione è intesa, tra l'altro, ad impegnare il Governo ad inserire fra gli obiettivi strategici del prossimo piano sanitario nazionale la promozione ed il sostegno della medicina di genere, a sviluppare la ricerca di genere in vista di una maggiore appropriatezza terapeutica, a reperire tutte le risorse finanziarie necessarie, ad istituire una commissione nazionale che individui le priorità e le metodologie nell'ambito della ricerca di genere, nonché a prevedere incentivi fiscali per le industrie che producano ricerca di genere.

SABRINA DE CAMILLIS (PdL). Illustra la mozione Palumbo n. 1-00904, richiamando le basi scientifiche della cosiddetta medicina di genere, della quale precisa la corretta accezione. Sottolinea, quindi, la necessità di promuovere un approccio di prevenzione, diagnosi e cura che tenga conto delle peculiarità tipiche di uomini e donne, ricordando le importanti iniziative di ricerca già avviate al riguardo da diversi organismi esistenti nel Paese. Invita, pertanto, il Governo a inserire tra gli obiettivi del piano sanitario nazionale 2013-2015 la medicina di genere, a promuovere incentivi fiscali a favore di quest'ultima e a garantire, attraverso adeguate forme di comunicazione, la diffusione di una corretta informazione su tale materia.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-G.Sud-PPA). Nell'illustrare la mozione Stagno D'Alcontres n. 1-00917, auspica, anche a nome della propria parte politica, la predisposizione di un documento di indirizzo unitario, rilevando l'affinità di contenuti e di impegni di tutte le mozioni in discussione, sulle quali preannunzia l'orientamento favorevole della sua componente politica. Manifestato, quindi, apprezzamento per la sensibilità del Governo in relazione allo sviluppo della medicina di genere dimostrata, tra l'altro, anche dalla presenza in Aula del Ministro della salute, evidenzia che la mozione presentata dalla sua componente politica, è intesa ad impegnare il Governo ad organizzare iniziative di promozione di una cultura di genere per la prevenzione e la cura della salute, a promuovere una pianificazione, in tal senso, dell'attività formativa professionale, nonché a sostenere la ricerca scientifica medica e farmacologica in tale ambito.

LAURA MOLTENI (LNP). Illustra la mozione Martini n. 1-00897, sottolineando che la promozione della salute delle donne rappresenta un obiettivo strategico per la promozione della salute di tutta la popolazione. Nel giudicare, quindi, indispensabile studiare le differenze di genere per garantire il raggiungimento delle finalità stesse del sistema sanitario, nonché per favorire maggiore appropriatezza della terapia, ricorda che l'Organizzazione mondiale della sanità è più volte intervenuta ufficialmente denunciando la palese condizione di svantaggio delle donne rispetto agli uomini per quanto riguarda la tutela della salute. Evidenziata, inoltre, la necessità di una riflessione sulla salute psicologica delle donne, invita il Governo a sviluppare una programmazione delle politiche sanitarie finalizzata a prevedere la diffusione della ricerca nell'ambito della medicina di genere, nonché a promuovere l'inserimento della medicina di genere nei programmi dei corsi di laurea e di specializzazione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

RENATO BALDUZZI, Ministro della salute. Sottolinea di aver voluto essere presente nella discussione in Aula delle mozioni all'ordine del giorno anche per dare atto della loro rilevanza, manifestando apprezzamento e condivisione per i contenuti delle stesse. Richiamati, quindi, gli impegni già assunti dal Dicastero e dall'AIFA per favorire la medicina di genere, i master di primo e secondo livello istituiti al riguardo e l'inserimento della previsione dell'equità di genere nelle sperimentazioni cliniche in uno specifico disegno di legge, il cui esame pende presso il Senato, auspica la predisposizione di un documento unitario, manifestando la disponibilità del Governo a seguire con attenzione il prosieguo del dibattito.

Pag. X

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Servodio n. 1-00869, Delfino n. 1-00905 e Bossi n. 1-00912: Iniziative in materia di uso e sviluppo delle agroenergie, con particolare riferimento agli impianti alimentati a biomasse.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Beccalossi n. 1-00914, Di Giuseppe n. 1-00915, Misiti n. 1-00918 e Di Biagio n. 1-00921 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GIUSEPPINA SERVODIO (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00869 (Nuova formulazione), sottolineando che le biomasse costituiscono un'importante fonte energetica rinnovabile, il cui ruolo potrebbe essere determinante per il raggiungimento degli obiettivi fissati con il Protocollo di Kyoto. Nel sollecitare, quindi, il Governo ad emanare i decreti attuativi del decreto legislativo n. 28 del 2011 e l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas ad emanare le direttive relative alle caratteristiche del biometano, evidenzia talune criticità emerse nella diffusione delle bioenergie, auspicando la realizzazione di impianti compatibili con le esigenze di vivibilità dei territori e con la salvaguardia delle produzioni agricole. Invita, infine, l'Esecutivo a verificare l'applicazione sul territorio nazionale delle linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché a differenziare il sistema degli incentivi sulla base dell'efficienza energetica dell'impianto.

TERESIO DELFINO (UdC). Illustra la su mozione n. 1-00905, sottolineando preliminarmente l'insostenibilità dell'attuale livello globale di emissioni inquinanti e il conseguente allarme mondiale per l'equilibrio biologico del pianeta. Richiamati, quindi, gli impegni assunti a livello europeo e nazionale per il rafforzamento delle fonti energetiche rinnovabili legate all'utilizzo delle biomasse, sottolinea la valenza strategica di politiche per la bioeconomia sia al fine di rispettare gli obiettivi internazionali sia in vista delle rilevanti e positive ricadute industriali e occupazionali sul comparto agricolo e zootecnico. Invita conseguentemente il Governo a garantire un quadro normativo stabile e certo per sostenere la diffusione delle agroenergie sul territorio nazionale evitando deleterie concentrazioni delle stesse e incentivando la ricerca e la sperimentazione nel settore. Invita altresì il Governo a incentivare le aziende agricole a sviluppare le agroenergie nel rispetto del territorio, anche in vista del complessivo rafforzamento della capacità reddituale della filiera.

CORRADO CALLEGARI (LNP). Illustra la mozione Bossi n. 1-00912, ricordando che il piano d'azione nazionale per l'energia da fonti rinnovabili assegna all'energia termica generata da biomasse legnose e al biogas un ruolo di primo piano. Nel ritenere, quindi, indispensabile un sistema incentivante basato su una strategia di filiera allo scopo di garantire uno sviluppo economico a basso impatto ambientale, sottolinea il ruolo fondamentale svolto dalle cooperative forestali nella gestione sostenibile delle risorse legnose locali, rilevando che il maggior potenziale del biogas agricolo è localizzato nelle regioni del Nord Italia. Richiamate, inoltre, talune criticità che caratterizzano la produzione di biogas, invita il Governo ad emanare con urgenza i decreti attuativi del decreto legislativo n. 28 del 2011, riconoscendo, in particolare, agli impianti a biogas di piccola e media taglia tariffe incentivanti adeguate a favorire gli investimenti.

SIMONE BALDELLI (PdL). Illustra la mozione Beccalossi n. 1-00914 evidenziando Pag. XI la rilevanza dell'utilizzo delle biomasse e delle agroenergie anche al fine di ridurre la dipendenza energetica complessiva del Paese nel quadro delle politiche attuate dall'Unione europea e di specifici accordi con le regioni. Nell'auspicare, quindi, la predisposizione di un documento unitario, invita l'Esecutivo ad una sollecita adozione dei decreti attuativi di cui al decreto legislativo n. 28 del 2011.

ANITA DI GIUSEPPE (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00915, rilevando che le biomasse, in particolare quelle legnose, costituiscono un'importante fonte energetica rinnovabile in vista del raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto. Sottolineati, quindi, i vantaggi economici, sociali ed ambientali dell'energia prodotta da biomasse, giudica indispensabili le opere di riforestazione di terreni semideserti, richiamando talune criticità emerse nella diffusione delle bioenergie, quali l'impatto paesaggistico-ambientale degli impianti realizzati. Evidenziata, quindi, la necessità di evitare fenomeni speculativi che abbiano come effetto l'abbandono dei terreni, invita il Governo a differenziare il sistema degli incentivi privilegiando la filiera corta e promuovendo la realizzazione di impianti di piccola e media taglia che utilizzino biomasse di origine locale.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-G.Sud-PPA). Illustra la sua mozione n. 1-00918, evidenziando l'impatto positivo della filiera delle biomasse sull'economia industriale, i costi competitivi di produzione delle stesse nonché la pluralità di soluzioni tecniche in relazione ai profili impiantistici. Sottolineato, quindi, il valore aggiunto che sistemi avanzati di utilizzo delle biomasse e delle agroenergie offrirebbero all'efficiente smaltimento dei rifiuti, invita il Governo a provvedere alla sollecita emanazione dei decreti attuativi di cui al decreto legislativo n. 28 del 2011, nonché ad uniformare la legislazione relativa alla definizione di sottoprodotto ed al ciclo integrato dei rifiuti, associandosi alle considerazioni svolte dal deputato Baldelli circa l'auspicabilità della predisposizione di un atto di indirizzo unitario.

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Illustra la sua mozione n. 1-00921, giudicando particolarmente importante la discussione odierna su un comparto finora trascurato e caratterizzato da lacune normative ed amministrative. Manifestate, quindi, perplessità sul decreto interministeriale che introduce una certificazione di sostenibilità e conformità per i biocarburanti, invita il Governo ad intervenire celermente a favore degli imprenditori operanti nel settore, senza cedere a pressioni lobbistiche.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

MASSIMO VARI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Sottolinea la rilevanza della materia oggetto dei documenti di indirizzo in esame, sui quali si riserva di esprimere successivamente il parere del Governo.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato ROBERTO GIACHETTI (PD).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 13 marzo 2012, alle 12.

(Vedi resoconto stenografico pag. 88).

La seduta termina alle 19,55.