XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Martedì 8 maggio 2012

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta dell'8 maggio 2012.

      Albonetti, Alessandri, Antonione, Bindi, Bongiorno, Brugger, Buonfiglio, Caparini, Chiappori, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Commercio, Gianfranco Conte, D'Alema, Dal Lago, D'Amico, Della Vedova, Di Biagio, Di Stanislao, Donadi, Dozzo, Fallica, Fava, Gregorio Fontana, Franceschini, Fugatti, Giancarlo Giorgetti, Grassano, Graziano, Iannaccone, Leone, Lombardo, Lucà, Lupi, Lussana, Maran, Mazzocchi, Melchiorre, Migliavacca, Migliori, Milanato, Misiti, Moffa, Mura, Osvaldo Napoli, Nucara, Leoluca Orlando, Pecorella, Pisicchio, Recchia, Paolo Russo, Stefani, Stucchi, Tenaglia, Togni, Valducci.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

      Albonetti, Alessandri, Antonione, Bindi, Bongiorno, Boniver, Brugger, Buonfiglio, Caparini, Chiappori, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Commercio, Gianfranco Conte, D'Alema, D'Amico, Dal Lago, Della Vedova, Di Biagio, Di Stanislao, Donadi, Dozzo, Fallica, Fava, Gregorio Fontana, Tommaso Foti, Franceschini, Giancarlo Giorgetti, Grassano, Graziano, Iannaccone, Jannone, Leone, Lombardo, Lucà, Lupi, Lusetti, Lussana, Maran, Mazzocchi, Melchiorre, Migliavacca, Migliori, Milanato, Misiti, Moffa, Mura, Mussolini, Osvaldo Napoli, Nucara, Leoluca Orlando, Pecorella, Pisicchio, Recchia, Paolo Russo, Stefani, Tenaglia, Togni, Valducci.

Annunzio di proposte di legge.

      In data 3 maggio 2012 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
      IANNACCONE: «Delega al Governo per la disciplina dell'esercizio delle competenze dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in materia di rilevazione degli indici di ascolto e di diffusione dei mezzi di comunicazione» (5174);
      MINARDO: «Agevolazioni fiscali per la salvaguardia, la riqualificazione e la tutela dei centri storici nonché per il recupero e la valorizzazione del patrimonio immobiliare anche attraverso l'uso di materiali tipici locali» (5175);
      BERSANI ed altri: «Disposizioni in materia di finanziamento dei partiti e movimenti politici, di detrazioni per le erogazioni liberali, nonché di riduzione dei limiti per le spese elettorali e di estensione della loro applicazione alle elezioni comunali» (5176).

      In data 4 maggio 2012 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa del deputato:
      IANNACCONE: «Disposizioni per l'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione in materia di riconoscimento giuridico dei partiti e movimenti politici, di finanziamento e di rimborso delle spese elettorali» (5177).

      Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

      La proposta di legge VELO ed altri: «Disposizioni per favorire lo sviluppo sostenibile delle isole minori» (1189) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Siragusa.

      La proposta di legge MATTESINI ed altri: «Disposizioni concernenti la tracciabilità delle compravendite di oro e di oggetti preziosi usati e l'estensione delle disposizioni antiriciclaggio, nonché istituzione del borsino dell'oro usato e misure per la promozione del settore orafo nazionale» (4281) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Graziano.

Modifica del titolo di una proposta di legge.

      La proposta di legge n.  5084, d'iniziativa dei deputati MORONI ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Riconoscimento e regolamentazione dell'attività di lobbying e di relazioni istituzionali».

Trasmissione dal Senato.

      In data 7 maggio 2012 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge:
      S. 3221. – «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 marzo 2012, n.  29, concernente disposizioni urgenti recanti integrazioni al decreto-legge 24 gennaio 2012, n.  1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n.  27, e al decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214» (approvato dal Senato) (5178).

      Sarà stampato e distribuito.

Assegnazione di una proposta di inchiesta parlamentare a Commissione in sede referente.

      A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, la seguente proposta di inchiesta parlamentare è assegnata, in sede referente, alla sottoindicata Commissione permanente:

      I Commissione (Affari costituzionali):
          CONTENTO: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'esistenza di trattative tra esponenti delle istituzioni e organizzazioni criminali mafiose a seguito delle stragi degli anni 1992 e 1993» (doc. XXII, n.  34) – Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni) e V.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

      A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

          I Commissione (Affari costituzionali):
      MORONI ed altri: «Riconoscimento e regolamentazione dell'attività di lobbying e di relazioni istituzionali» (5084) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VII, XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
      VERINI ed altri: «Modifiche all'articolo 8 della legge 4 aprile 1956, n.  212, e all'articolo 15 della legge 10 dicembre 1993, n.  515, in materia di sanzioni per l'affissione abusiva di manifesti di propaganda elettorale» (5101) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VII e X;
      BACCINI: «Disposizioni concernenti il finanziamento dei partiti e movimenti politici e delle fondazioni operanti nel campo della cultura politica» (5114) Parere delle Commissioni II, V e VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria);
      RAMPELLI ed altri: «Norme in materia di riconoscimento della personalità giuridica e di finanziamento dei partiti politici, nonché delega al Governo per l'emanazione di un testo unico delle leggi concernenti i partiti politici» (5119) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI, VII, XI, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
      GRAZIANO ed altri: «Disposizioni concernenti il finanziamento dei partiti e movimenti politici» (5134) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V e VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria);
      ANTONIONE ed altri: «Disposizioni concernenti il finanziamento dei partiti e movimenti politici» (5138) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V e VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria);
      BERSANI ed altri: «Disposizioni in materia di finanziamento dei partiti e movimenti politici, di detrazioni per le erogazioni liberali, nonché di riduzione dei limiti per le spese elettorali e di estensione della loro applicazione alle elezioni comunali» (5176) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

          II Commissione (Giustizia):
      FUCCI ed altri: «Modifiche alle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile, di cui al regio decreto 18 dicembre 1941, n.  1368, in materia di consulenti tecnici del giudice nelle discipline medico-chirurgiche» (4775) Parere delle Commissioni I, V e XII.

          X Commissione (Attività produttive):
      CICCHITTO ed altri: «Istituzione di un Fondo di solidarietà per l'erogazione di contributi ai piccoli imprenditori in caso di rigetto di richieste di credito o di revoca di affidamenti da parte di banche o intermediari creditizi» (5132) Parere delle Commissioni I, II, V, VI, VII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

          XII Commissione (Affari sociali):
      PAOLO RUSSO: «Norme per la prevenzione e la cura delle malattie che comportano trombofilie» (237) Parere delle Commissioni I, V, VII, XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
      SAVINO ed altri: «Disposizioni in favore delle famiglie dei minori affetti da patologie ematologiche pediatriche e neoplasie infantili» (5050) Parere delle Commissioni I, III, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

          XIII Commissione (Agricoltura):
      DELFINO e NARO: «Disposizioni in favore del settore della pesca e dell'acquacoltura» (5110) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VIII, X, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissioni dalla Presidenza
del Consiglio dei ministri.

      La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 23 aprile 2012, ha dato comunicazione, ai sensi dell'articolo 8-ter del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n.  76, dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri con cui è autorizzato, in relazione a interventi da realizzare tramite contributi assegnati in sede di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale:
          l'utilizzo del ribasso d'asta realizzato, a valere sul contributo concesso per l'anno 2009, dalla Parrocchia di San Rocco in Montorio al Vomano (Teramo) per il restauro conservativo dell'organo della chiesa;
          l'utilizzo delle economie di spesa realizzate, a valere sul contributo concesso per l'anno 2003, dal Ministero dell'interno – Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione – Direzione centrale per l'amministrazione del Fondo edifici di culto per il completamento del restauro dei dipinti murali del secolo XIV di Pietro Cavallini nella Cappella Brancaccio della Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli.
      Tali comunicazioni sono trasmesse alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

      La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 24 aprile 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 52, comma 4, lettera c), della legge 27 dicembre 2002, n. 289, la relazione della regione Basilicata concernente l'attuazione degli adempimenti previsti dall'accordo del 14 febbraio 2002 tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, in materia di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e di indirizzi applicativi sulle liste di attesa, riferita all'anno 2011 (doc. CCI, n.  37).

      Questo documento – che sarà stampato – è trasmesso alla XII Commissione (Affari sociali).

Trasmissioni dalla Corte dei conti.

      La Corte dei conti – sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali – con lettera in data 27 aprile 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n.  20, le delibere n.  3 e 4 del 2012, adottate dalla sezione stessa nelle adunanze del 20 febbraio e del 19 marzo 2012, con le quali la sezione stessa ha approvato i criteri di programmazione delle attività di controllo e il programma delle attività di controllo per l'anno 2012.
      Questa documentazione è trasmessa alla V Commissione (Bilancio) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

      La Corte dei conti – sezione del controllo sugli enti – con lettera in data 2 maggio 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n.  259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria del Fondo di assistenza per i finanzieri (FAF) per gli esercizi 2007, 2008, 2009 e 2010. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n.  259 del 1958 (doc. XV, n.  416).
      Questo documento – che sarà stampato – è trasmesso alla IV Commissione difesa), alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

      La Corte dei conti – sezione del controllo sugli enti – con lettera in data 3 maggio 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n.  259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Fondazione «La Biennale di Venezia», per l'esercizio 2010. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n.  259 del 1958 (doc. XV, n.  417).
      Questo documento – che sarà stampato – è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

      La Corte dei conti – sezione del controllo sugli enti – con lettera in data 3 maggio 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n.  259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Autorità portuale di Civitavecchia, per gli esercizi dal 2007 al 2010. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dagli enti ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n.  259 del 1958 (doc. XV, n.  418).

      Questo documento – che sarà stampato – è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla IX Commissione (Trasporti).

Trasmissione dal ministro per i rapporti con il Parlamento.

      Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 27 aprile 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 25 febbraio 1999, n.  66, il rapporto informativo sull'attività svolta dall'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, riferito all'anno 2011 (doc. LXXV, n.  5).
      Questo documento – che sarà stampato – è trasmesso alla IX Commissione (Trasporti).

Trasmissione dal ministro della difesa.

      Il ministro della difesa, con lettera del 3 maggio 2012, ha trasmesso una nota relativa all'attuazione data all'ordine del giorno FIANO n.  9/4865-B/4, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 23 febbraio 2012, concernente il rispetto del termine indicato dal Codice dell'ordinamento militare per la conclusione del rinnovo dei consigli della rappresentanza militare.

      La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla IV Commissione (Difesa) competente per materia.

Trasmissione dal ministro dello sviluppo economico.

      Il ministro dello sviluppo economico, con lettera in data 4 maggio 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1-quater, comma 8, del decreto-legge 29 agosto 2003, n.  239, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre 2003, n. 290, il rapporto sull'andamento delle autorizzazioni concernenti la realizzazione o il ripotenziamento di centrali termoelettriche di potenza superiore a 300 MW termici, relativo all'anno 2011.

      Questa documentazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente) e alla X Commissione (Attività produttive).

Trasmissione dal ministro per gli affari europei.

      Il ministro per gli affari europei, con lettera in data 4 maggio 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 15, comma 1, della legge 4 febbraio 2005, n.  11, e successive modificazioni, la relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012 (doc.  LXXXVII-bis, n.  2).
      Questo documento sarà stampato.

Trasmissioni dal Comitato interministeriale per la programmazione economica.

      La Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, in data 30 aprile e 2 e 4 maggio 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 31 dicembre 2009, n.  196, le seguenti delibere CIPE, che sono trasmesse alla V Commissione (Bilancio), nonché alle Commissioni sottoindicate:
          n.  87/2011 del 6 dicembre 2011, concernente «Programma delle infrastrutture strategiche (Legge n.  443 del 2001). Progetto per la salvaguardia della laguna e della città di Venezia: sistema MOSE. Ulteriori finanziamenti (9atranche e incremento capitale mutuato)» – alla VIII Commissione (Ambiente);
          n.  2/2012 del 20 gennaio 2012, concernente «Programma delle infrastrutture strategiche (legge n.  443 del 2001). Interventi programma «Grandi stazioni». Varianti ai progetti definitivi della opere complementari delle stazioni di Roma Termini e Venezia Santa Lucia» – alla IX Commissione (Trasporti);
          n.  5/2011 del 5 maggio 2011, concernente «Programma delle infrastrutture strategiche (legge n.  443 del 2001). Progetto per la salvaguardia della laguna e della città di Venezia: sistema MOSE. Ulteriore finanziamento (8atranche)» – alla VIII Commissione (Ambiente);
          n.  48/2011 del 5 maggio 2011, concernente «Programma multiregionale per il sostegno delle relazioni dei territori regionali con la Cina. Presa d'atto delle relazioni semestrali 2010 sull'avanzamento del programma» – alla III Commissione (Affari esteri);
          n.  53/2011 del 3 agosto 2011, concernente «Itinerario Ragusa – Catania: ammodernamento a quattro corsie della SS 514 «Di Chiaramonte» e della SS 194 «Ragusana» dallo svincolo con la SS 115 allo svincolo con la SS 114. Integrazione prescrizioni della delibera CIPE n.  71/2010» – alla VIII Commissione (Ambiente);
          n.  72/2011 del 3 agosto 2011 concernente «Art. 128 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n.  163 – Programma triennale 2011-2013 dell'Ente parco nazionale del Pollino. Verifica di compatibilità con i documenti programmatori vigenti» – alla VIII Commissione (Ambiente);
          n.  73/2011 del 3 agosto 2011 concernente «Art. 128 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n.  163 – Programma triennale 2011-2013 dell'Ente parco nazionale della Maiella. Verifica di compatibilità con i documenti programmatori vigenti» – alla VIII Commissione (Ambiente);
          n.  74/2011 del 3 agosto 2011 concernente «Art. 128 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n.  163 – Programma triennale 2011-2013 dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi. Verifica di compatibilità con i documenti programmatori vigenti» – alla VIII Commissione (Ambiente).

Annunzio di risoluzioni del Parlamento europeo.

      Il Presidente del Parlamento europeo ha trasmesso il testo di dieci risoluzioni approvate nella sessione dal 28 al 29 marzo 2012, che sono assegnate, a norma dell'articolo 125, comma 1, del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, nonché, per il parere, alla III Commissione (Affari esteri) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), se non già assegnate alle stesse in sede primaria:
          risoluzione legislativa sul progetto di decisione del Consiglio relativa alla conclusione da parte dell'Unione europea dello statuto e del regolamento interno modificati del gruppo internazionale di studio sulla gomma (doc. XII, n.  1037) – alla III Commissione (Affari esteri);
          risoluzione legislativa sulla posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell'adozione della decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione n.  573/2007/CE che istituisce il Fondo europeo per i rifugiati per il periodo 2008-2013, nell'ambito del programma generale «Solidarietà e gestione dei flussi migratori» (doc. XII, n.  1038) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
          risoluzione legislativa sulla posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n.  428/2009 che istituisce un regime comunitario di controllo delle esportazioni, del trasferimento, dell'intermediazione e del transito di prodotti a duplice uso (doc. XII, n.  1039) – alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e X (Attività produttive);
          risoluzione legislativa sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio OTC, sugli strumenti derivati, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni (doc. XII, n.  1040) – alla VI Commissione (Finanze);
          risoluzione legislativa sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2000/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) (diciottesima direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE) (doc. XII, n.  1041) – alle Commissioni riunite XI (Lavoro) e XII (Affari sociali);
          risoluzione legislativa sulla proposta di regolamento del Consiglio relativo alla cooperazione amministrativa in materia di accise (doc. XII, n.  1042) – alla VI Commissione (Finanze);
          risoluzione sulla situazione in Bielorussia (doc. XII, n.  1043) – alla III Commissione (Affari esteri);
          risoluzione sulla relazione 2011 relativa ai progressi compiuti dalla Turchia (doc. XII, n.  1044) – alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e XIV (Politiche dell'Unione europea);
          risoluzione sulla Banca europea per gli investimenti (BEI) – Relazione annuale 2010 (doc. XII, n.  1045) – alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
          risoluzione sulla relazione 2010 sulla cittadinanza dell'Unione: eliminare gli ostacoli all'esercizio dei diritti dei cittadini dell'Unione (doc. XII, n.  1046) – alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

      Il dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 3 maggio 2012, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 3 e 19 della legge 4 febbraio 2005, n.  11, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
      Tali atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
      Con la medesima comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati, si sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
          Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Verso una ripresa fonte di occupazione (COM(2012)173 final), assegnata, in data 26 aprile 2012, in sede primaria alla XI Commissione (Lavoro);
          Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti – La crescita per la Grecia (COM(2012)183 final), assegnata, in data 3 maggio 2012, in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
          Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Relazione di verifica sui preparativi per l'adesione della Croazia (COM(2012)186 final), assegnata, in data 3 maggio 2012, in sede primaria alle Commissionai riunite III (Affari esteri) e XIV (Politiche dell'Unione europea).

      La Commissione europea, in data 3, 4 e 7 maggio 2012, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
          Relazione congiunta della Commissione europea e della Alta rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio – Regione amministrativa speciale di Macao: relazione annuale 2011 (JOIN(2012)10 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
          Relazione congiunta della Commissione europea e della Alta rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio – Regione amministrativa speciale di Hong Kong: relazione annuale 2011 (JOIN(2012)11 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
          Parere della Commissione su un progetto di decisione del Consiglio europeo favorevole all'esame della proposta di modifica ai trattati riguardante l'aggiunta di un protocollo sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea alla Repubblica Ceca (COM(2012)197 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
          Parere della Commissione su un progetto di decisione del Consiglio europeo favorevole all'esame della proposta di modifica ai trattati riguardante l'aggiunta di un protocollo concernente le preoccupazioni del popolo irlandese relative al trattato di Lisbona (COM(2012)198 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
          Proposta di decisione del Consiglio recante modifica della decisione 2000/125/CE del Consiglio, del 31 gennaio 2000, relativa alla conclusione dell'accordo sull'approvazione di regolamenti tecnici applicabili a livello mondiale ai veicoli a motore, agli accessori e alle parti che possono essere installati e/o utilizzati sui veicoli a motore («accordo parallelo») (COM(2012)201 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
          Proposta di decisione del Consiglio recante modifica della decisione 97/836/CE ai fini dell'adesione della Comunità europea all'accordo della commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite relativo all'adozione di prescrizioni tecniche uniformi applicabili ai veicoli a motore, agli accessori ed alle parti che possono essere installati e/o utilizzati sui veicoli a motore ed alle condizioni del riconoscimento reciproco delle omologazioni rilasciate sulla base di tali prescrizioni («Accordo del 1958 riveduto») (COM(2012)202 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
          Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio sulla mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, in conformità al punto 28 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (domanda EGF/2011/020 ES/Comunidad Valenciana Footwear, Spagna) (COM(2012)204 final), che è assegnata in sede primaria alla XI Commissione (Lavoro);
          Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che l'Unione europea adotterà nel comitato per il commercio e lo sviluppo sostenibile istituito dall'accordo di libero scambio tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Corea, dall'altra, per quanto riguarda il funzionamento del forum della società civile e la costituzione di un gruppo di esperti incaricato di esaminare questioni che rientrano nell'ambito di competenza del Comitato per il commercio e lo sviluppo sostenibile (COM(2012)205 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
          Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Strategia europea per un’internet migliore per i ragazzi (COM(2012)196 final), che è assegnata in sede primaria alla IX Commissione (Trasporti);
          Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Prima relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'applicazione della direttiva 2010/13/UE «Direttiva sui servizi di media audiovisivi» – Servizi di media audiovisivi e dispositivi connessi: passato e futuro (COM(2012)203 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite VII (Cultura) e IX (Trasporti).

Assegnazione del programma di lavoro della Commissione europea e della relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.

      La comunicazione recante il programma di lavoro della Commissione per il 2012 (COM(2011)777 definitivo – Vol. 1/2) e i relativi allegati (COM(2011)777 definitivo – Vol. 2/2), già inviata dalla Commissione europea e annunciata in data 11 gennaio 2012, e la relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012 (doc. LXXXVII-bis, n. 2), inviata dal ministro per gli affari europei e annunciata in data odierna, sono assegnate, per l'esame generale, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) e, per l'esame delle parti di rispettiva competenza, a tutte le altre Commissioni permanenti nonché al Comitato per la legislazione.

Annunzio di provvedimenti concernenti amministrazioni locali.

      Il Ministero dell'interno, con lettere in data 26 e 28 aprile 2012, ha dato comunicazione, ai sensi dell'articolo 141, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.  267, dei decreti del Presidente della Repubblica di scioglimento dei consigli comunali di Manduria (Taranto), Monte Sant'Angelo (Foggia), San Zeno Naviglio (Brescia), Bisignano (Cosenza), Cassinetta di Lugagnano (Milano) e Curno (Bergamo).
      Questa documentazione è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Trasmissioni dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

      Il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, con lettera in data 3 maggio 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 8, comma 1, della legge 20 luglio 2004, n.  215, la relazione sullo stato delle attività di controllo e vigilanza in materia di conflitti di interessi svolte dalla medesima Autorità nel secondo semestre 2011 e nel periodo gennaio-aprile 2012 (doc.  CLIII, n.  8).

      Questo documento – che sarà stampato – è stato trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali).

      Il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, con lettera in data 3 maggio 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 21 della legge 10 ottobre 1990, n.  287, una segnalazione relativa all'articolo 33, comma 5, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n.  28, in materia di applicazione di incentivi all'immissione di biocarburanti realizzati a partire da determinati prodotti.
      Questa documentazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente), alla X Commissione (Attività produttive) e alla XIII Commissione (Agricoltura).

Comunicazione di una nomina ministeriale.

      Il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera in data 24 aprile 2012, ha dato comunicazione, ai sensi dell'articolo 9 della legge 24 gennaio 1978, n.  14, della nomina del capitano di vascello Vittorio Alessandro a commissario straordinario dell'Ente parco nazionale delle Cinque Terre.
      Tale comunicazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente).

Richieste di parere parlamentare su proposte di nomina.

      Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera in data 17 aprile 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978, n.  14, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina dell'ingegner Francesco Messineo a presidente dell'Autorità portuale di Marina di Carrara (142).
      Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla IX Commissione (Trasporti).

      Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera in data 17 aprile 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978, n.  14, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina del capitano di vascello Antonino De Simone a presidente dell'Autorità portuale di Messina (143).
      Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla IX Commissione (Trasporti).

Richieste di parere parlamentare su atti del Governo

      Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 4 maggio 2012, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 1, commi 3 e 5, e 41 della legge 7 luglio 2009, n.  88, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 26 marzo 2010, n.  59, di attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno (468).

      Tale richiesta, in data 7 maggio 2012, è stata assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla X Commissione (Attività produttive) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere il prescritto parere entro il 16 giugno 2012. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 27 maggio 2012.

      Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 3 maggio 2012, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 14 e 24, comma 1, della legge 15 dicembre 2011, n.  217, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/126/CE relativa alla fase II del recupero di vapori di benzina durante il rifornimento dei veicoli a motore nelle stazioni di servizio (469).
      Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere il prescritto parere entro il 17 giugno 2012. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 28 maggio 2012.

      Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 4 maggio 2012, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 19 e 24, comma 1, della legge 15 dicembre 2011, n.  217, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2010/60/UE che dispone deroghe per la commercializzazione delle miscele di sementi di piante foraggere destinate a essere utilizzate per la preservazione dell'ambiente naturale (470).
      Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla XIII Commissione (Agricoltura) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere il prescritto parere entro il 17 giugno 2012. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 28 maggio 2012.

      Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 27 aprile 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e dell'articolo 36 del decreto-legge 6 luglio 2011, n.  98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.  111, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante adozione dello statuto dell'Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali (471).
      Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 7 giugno 2012.

      Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 4 maggio 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 17, commi 2 e 4-bis, della legge 23 agosto 1988, n, 400, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante ulteriori modifiche al testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n.  90, per la riorganizzazione del Ministero della difesa, degli uffici di diretta collaborazione del ministro e degli enti vigilati (472).
      Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla I Commissione (Affari costituzionali), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 7 giugno 2012. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 23 maggio 2012.

      Il viceministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 3 aprile 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n.  448, la richiesta di parere parlamentare su un ulteriore nuovo testo dello schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2010, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (473).

      Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 28 maggio 2012.

      Il viceministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 3 aprile 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n.  448, la richiesta di parere parlamentare sul nuovo testo dello schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2011, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (474).

      Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 28 maggio 2012.

      Il viceministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 3 aprile 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n.  448, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (475).

      Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 28 maggio 2012.

Atti di controllo e di indirizzo.

      Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

MOZIONI MOFFA, GIOACCHINO ALFANO, BELLANOVA, FEDRIGA, ENZO CARRA, LO PRESTI, PALADINI, FABBRI, SANTORI ED ALTRI N. 1-00978 E LENZI ED ALTRI N. 1-00955 CONCERNENTI INIZIATIVE IN MATERIA DI GOVERNANCE DELL'INPS

Mozioni

      La Camera,
          premesso che:
              il decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, cosiddetto «Salva Italia», convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214, all'articolo 21 ha disposto la soppressione dell'Inpdap e dell'Enpals a decorrere dal 1o gennaio 2012 e l'attribuzione all'Inps delle relative funzioni;
              le finalità sottese a tale provvedimento vanno ricercate nell'esigenza di armonizzare il sistema pensionistico e migliorare l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa in ambito previdenziale, pervenendo alla riduzione dei costi complessivi di funzionamento e assicurando, nel contempo, livelli elevati ed omogenei di servizio a tutti gli utenti, compresi quelli degli enti previdenziali incorporati;
              le citate finalità, pertanto, rappresentano l'obiettivo strategico cui fare riferimento per potenziare l'efficacia ed il livello dei servizi pubblici di welfare, migliorando nel contempo l'economicità dell'azione amministrativa e i risparmi di gestione;
              tale esigenza appare tanto più rilevante ove si consideri che l'Inps, a seguito dell'attribuzione delle funzioni riguardanti la previdenza dei dipendenti pubblici e dei lavoratori dello spettacolo – e, quindi, quale ente gestore di tutto il sistema pensionistico pubblico, delle prestazioni a sostegno del reddito e di molte delle prestazioni assistenziali – è chiamata ad amministrare, nel complesso, 21 milioni di assicurati, 1,5 milioni di aziende e 23 milioni di pensionati per oltre 700 miliardi di euro di masse amministrate, con un costo di circa 4,6 miliardi di euro di spese di funzionamento;
              a seguito di tale incorporazione l'Inps, peraltro, ha ulteriormente incrementato l'entità delle proprie partecipazioni che, pertanto, attualmente comprende: il 49 per cento della holding di Equitalia che amministra, attraverso le sue società operative Equitalia Nord, Equitalia Centro ed Equitalia Sud, il sistema delle riscossioni dei contributi previdenziali ed erariali dello Stato; un rilevante patrimonio immobiliare nato dalla fusione dei patrimoni immobiliari dei tre enti la cui gestione, tanto per gli immobili da reddito che per quelli strumentali, è effettuata, in parte, direttamente dall'Inps (per il patrimonio di provenienza ex Inpdai), in parte attraverso l'Igei spa, società in liquidazione da 17 anni di cui l'Inps possiede il 51 per cento del valore azionario (per il patrimonio cosiddetto «storico» dell'Inps e per quello di provenienza ex Ipost) e, in parte, attraverso la Idea Fimit sgr di cui l'Inps, per effetto dell'incorporazione di dell'Inpdap e dell'Enpals, detiene ora circa il 30 per cento delle azioni; il 100 per cento di Sispi (Società italiana di servizi per la previdenza integrativa);
              in sintesi, il valore complessivo delle attività in carico all'Inps, rappresentativo di circa il 25 per cento del prodotto interno lordo nazionale, evidenzia il gigantesco perimetro rappresentato dall'operazione di incorporazione, nonché il rilievo che le modalità di governo dei compiti affidati all'Inps può assumere sull'intero «sistema Paese»;
              a questo riguardo – poiché il sistema di governance dell'organo di indirizzo politico dell'Istituto è stato più volte rivisitato negli ultimi tre anni (oltre al citato articolo 21, si richiama l'articolo 7, comma 8, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.  78), prevedendo, di fatto, la trasformazione di una gestione commissariale in una gestione monocratica, mediante il trasferimento delle competenze del consiglio di amministrazione degli enti al presidente dell'Inps, seppur nell'invarianza del quadro ordinamentale vigente, circa le attribuzioni agli altri organi di gestione e controllo, come confermato dalle direttive ministeriali del 29 novembre 2010 e del 28 aprile 2011 – è essenziale verificare se un così rilevante coacervo di interessi pubblici possa essere gestito da un organo di indirizzo politico a carattere monocratico, perpetuando ex lege, nei fatti, una gestione commissariale a carattere straordinario;
              si è in attesa di una più generale riflessione che possa verificare che l'attuale modello di governance – basato sulla concentrazione delle funzioni di indirizzo politico in un organo monocratico – sia pienamente consono con le finalità di assicurare il miglior governo di compiti rilevanti, articolati e complessi come quelli affidati all'Inps in seguito all'incorporazione dell'Inpdap e dell'Enpals, le cui modalità di attuazione finiscono, di fatto, per incidere sulla vita di tutti i soggetti residenti ed operanti sul territorio nazionale,

impegna il Governo:

          nell'ambito dei poteri di vigilanza sull'Istituto che gli competono, a garantire, anche mediante proprie direttive, atti e iniziative di verifica e controllo diretto:
              a) il rispetto del principio di separazione fra indirizzo politico e gestione della cosa pubblica, assicurando anzitutto la distinzione di ruoli fra le competenze del presidente e le competenze del direttore generale;
              b) una puntuale vigilanza in ordine:
                  1) al rispetto delle garanzie amministrative di trasparenza, correttezza, buon andamento ed economicità nell'adozione degli atti finalizzati alle procedure di incorporazione, nonché di un adeguato ruolo delle parti sociali interessate, ripristinando, altresì, il consiglio di amministrazione e riducendo il costo complessivo per i compensi degli appartenenti agli organi amministrativi;
                  2) alla correttezza, trasparenza e buon andamento amministrativo nella gestione degli interessi pubblici a carattere previdenziale nelle società partecipate dall'Inps e relativa, in particolare, al sistema di amministrazione e riscossione dei crediti previdenziali affidati ad Equitalia e alle strutture organizzative ad essa connesse;
                  3) alla correttezza, trasparenza e buon andamento amministrativo nella gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare.
(1-00978) «Moffa, Gioacchino Alfano, Bellanova, Fedriga, Enzo Carra, Lo Presti, Paladini, Fabbri, Santori, Cazzola, Ceccacci Rubino, Ciccanti, D'Ippolito Vitale, Vincenzo Antonio Fontana, Antonino Foti, Giammanco, Muro, Pezzotta, Saltamartini, Tassone, Misiti».
(28 marzo 2012)


      La Camera,
          premesso che:
              l'articolo 21 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 22 dicembre 2011, n.  214, ha disposto la soppressione degli enti Inpdap e Enpals e attribuito le relative funzioni all'Inps, dando vita al più grande ente previdenziale d'Europa, con un bilancio di 700 miliardi di euro, 35.000 dipendenti e una platea di 24,5 milioni di iscritti;
              anche sul fronte delle procedure per l'accertamento, la verifica e il riconoscimento dei trattamenti legati alla disabilità, nel corso degli ultimi anni, il ruolo dell'Inps si è rafforzato e le attività affidate all'ente sono notevolmente aumentate determinando un ulteriore onere funzionale e organizzativo in capo all'Istituto;
              le informazioni che pervengono in merito alla trattativa tra Governo e parti sociali attribuiscono all'ente nuovi rilevanti compiti in tema di ammortizzatori sociali: in particolare, l'ente si troverebbe a gestire ulteriori risorse derivanti dalla assicurazione obbligatoria posta in capo alle imprese;
              il nuovo Inps è chiamato nei prossimi mesi ad una impegnativa e profonda riorganizzazione per ottenere i risparmi previsti, per integrare al meglio gli enti assorbiti, per garantire efficacia ed efficienza al sistema previdenziale, ragione fondante della riunificazione;
              l'incorporazione di Inpdap ed Enpals ha ulteriormente aumentato il già rilevante patrimonio immobiliare dell'ente, mentre le partecipazioni in altri enti pubblici – in particolare rilevano le quote (49 per cento) della holding di Equitalia e il 100 per cento di Sispi, società per la previdenza integrativa – ne fanno una delle realtà economiche più significative del panorama nazionale;
              la governance del nuovo istituto è affidata ad una carica monocratica nella figura del presidente dell'Inps, il cui incarico è stato prolungato fino al 31 dicembre 2014, nonostante la Corte dei conti nella sua relazione del novembre 2011 avesse già espresso perplessità circa la concentrazione dei poteri determinatasi a seguito delle disposizioni del decreto-legge n.  78 del 2010, che aveva trasferito al solo presidente le attribuzioni del soppresso consiglio di amministrazione. La relazione sottolineava «il potenziamento del tutto singolare dell'organo monocratico di vertice dell'istituto cui vengono riconosciute, oltre a quelle di rappresentanza, le attribuzioni di indirizzo gestionale e tutte le competenze non conferite ad altri organi che non trova riscontri nell'assetto degli enti pubblici non economici e neanche nel modello societario». Perplessità che a fronte dell'annessione di Inpdap ed Enpals risultano ulteriormente rafforzate;
              nei confronti dell'attuale dirigenza, sempre la citata relazione della Corte dei conti del novembre 2011 segnalava: «è tuttora in corso l'azione di ristrutturazione organizzativa, condotta per altro in assenza di un compiuto piano unitario e di una previa analisi costi benefici, in modo settoriale e per successive approssimazioni, facendo ampio ricorso a consulenze esterne, onerose e pervasive»;
              anche gli enti previdenziali, ora tutti confluiti nella nuova Inps, sono proprietari di un ingente patrimonio destinato a rappresentare un investimento a garanzia della tenuta del sistema pensionistico. Dal 2001 ad oggi, parte di questo patrimonio è stato messo in vendita e alcune operazioni, secondo i firmatari del presente atto di indirizzo, discutibili messe in campo da precedenti Governi quali le Scip sono state poi revocate (legge n.  14 del 27 febbraio 2009), ma, a fronte della chiara indicazione data dal precedente Governo con la direttiva ministeriale del 10 febbraio 2011 a vendere agli inquilini che ne hanno fatto richiesta e a chiudere il contenzioso, proprio l'Inps è risultato essere inadempiente. Nel frattempo, al momento dell'incorporazione di Inpdap ed Enpals, il presidente dell'Inps ha assunto l'incarico di presidente della Idea Fimit sgr, società di gestione del risparmio, attiva nel settore dei fondi comuni di investimento immobiliari con la mission di promuovere e gestire strumenti di finanza immobiliare in linea con le esigenze degli investitori nazionali ed internazionali. Tale incarico si somma ai molti altri di cui il presidente dell'ente è già titolare;
              si segnala, inoltre, come particolarmente grave quanto evidenziato nella relazione del collegio sindacale dell'Inps sul bilancio consuntivo del 2010, nel quale si è richiamata l'attenzione sul «significativo peggioramento della gestione del patrimonio immobiliare da reddito per il quale non si rinvengono nelle relazioni di bilancio utili elementi informativi»;
              l'Inps, ente pubblico secondo solo allo Stato per dimensione di bilancio, è chiamato a svolgere una funzione sociale di straordinaria importanza, come quella della tutela dalla vecchiaia, in primo luogo gestendo le risorse derivanti dalla contribuzione dei lavoratori pubblici, privati e autonomi e delle imprese, soggetti a cui dovrebbe essere riconosciuto un prioritario ruolo attivo nel governo dell'ente. Parimenti, chi viene chiamato a guidare l'ente assume ad un ruolo di grande responsabilità sociale;
              la gran parte delle risorse finanziarie gestite dall'Istituto proviene dalla contribuzione di lavoratori ed imprese e tale circostanza non appare sufficientemente riconosciuta e assolta dalle attuali funzioni e competenze del comitato di indirizzo e vigilanza dell'Inps,

impegna il Governo:

          a intervenire, soprattutto in questa fase così delicata e impegnativa, anche con iniziative di carattere normativo, al fine di garantire una governance dell'ente equilibrata, collegiale e trasparente, che preveda la compresenza di un organismo di vertice costituito da personalità di comprovata esperienza, autonomia e indipendenza, affiancato da un comitato di indirizzo e vigilanza dai poteri rafforzati, così superando l'attuale fase di gestione straordinaria e riportando la stessa ad un assetto più appropriato per un ente pubblico, come autorevolmente indicato dalla Corte dei conti;
          a verificare la compatibilità operativa, funzionale e gestionale dell'attuale situazione di contemporanea coesistenza di numerosi incarichi in altre società del presidente dell'Inps, nel quadro della richiamata ridefinizione dell'assetto di governance dell'ente.
(1-00955) «Lenzi, Fioroni, Damiano, Giovanelli, Bellanova, Berretta, Bobba, Boccuzzi, Codurelli, Gatti, Gnecchi, Madia, Miglioli, Mosca, Rampi, Santagata, Schirru, Baretta, Motta».
(22 marzo 2012)


TESTO UNIFICATO DELLE PROPOSTE DI LEGGE: PALUMBO E PAGANO; BINETTI ED ALTRI; MIOTTO ED ALTRI: NORME PER CONSENTIRE IL TRAPIANTO PARZIALE DI POLMONE, PANCREAS E INTESTINO TRA PERSONE VIVENTI (A.C. 4003-4477-4489-A)

A.C. 4003-A – Parere della I Commissione

PARERE DELLA I COMMISSIONE SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

NULLA OSTA

sugli emendamenti contenuti nel fascicolo n.  1.

A.C. 4003-A – Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO E SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

Sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito:

PARERE FAVOREVOLE

Sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

NULLA OSTA

sull'emendamento 1. 2.

A.C. 4003-A – Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL TESTO UNIFICATO DELLA COMMISSIONE

Art. 1.
(Trapianto parziale di polmone, pancreas e intestino).

      1. In deroga al divieto di cui all'articolo 5 del codice civile è ammesso disporre a titolo gratuito di parti di polmone, pancreas e intestino al fine esclusivo del trapianto tra persone viventi.
      2. Ai fini di cui al comma 1 si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni della legge 26 giugno 1967, n.  458, e del regolamento di cui al decreto del Ministro della salute 16 aprile 2010, n.  116.
      3. All'attuazione della presente legge si provvede nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

PROPOSTA EMENDATIVA RIFERITA ALL'ARTICOLO 1 DEL TESTO UNIFICATO

ART. 1.
(Trapianto parziale di polmone, pancreas e intestino).

      Al comma 1, aggiungere, in fine, le parole: e clinicamente compatibili.
1. 2. Scilipoti.

A.C. 4003-A – Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL TESTO UNIFICATO DELLA COMMISSIONE

Art. 2.
(Entrata in vigore).

      1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

A.C. 4003-A – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

      La Camera,
          premesso che:
              la finalità del provvedimento in esame è quello di consentire, in deroga al divieto di cui all'articolo 5 del Codice civile, il trapianto a titolo gratuito e tra persone viventi di parti di polmone, pancreas e intestino, con l'evidente obiettivo di aumentare il numero di pazienti che possono essere sottoposti a trapianto, riducendo così la mortalità conseguente alle liste di attesa. Il trapianto cadaverico, al momento attuale, non è infatti in grado di far fronte al numero elevato di pazienti ammalati;
              attualmente il tempo di attesa di un organo cadaverico per i pazienti in lista per trapianto polmonare è molto alto. Secondo i dati a ottobre 2010, del Centro nazionale trapianti, detto tempo di attesa è pari mediamente a circa due anni, e a questa lunga attesa corrisponde una mortalità estremamente elevata, pari a 12,85 per cento, che è la più alta fra tutti i pazienti che attendono un trapianto d'organo;
              i dati statistici di sopravvivenza del trapianto di polmone sia da cadavere che da vivente (consentito all'estero), per quanto notevolmente migliorati restano comunque inferiori, se comparati con i risultati del trapianto di fegato e di rene, e questo anche a seguito di una più elevata percentuale di rigetto cronico che ne condiziona la sopravvivenza;
              alla luce di quanto suesposto, sempre nell'ambito del trapianto polmonare da vivente, è quindi assolutamente necessario che vengano maggiormente selezionati e conseguentemente sensibilmente ridotti di numero i centri esecutori incaricati nelle trapiantologia polmonare, individuandoli a tal fine sulla base dell'esperienza finora maturata, e valutando con rigore i requisiti che li rendono idonei a effettuare tale tipo di trapianto;
              nel 2011 i trapianti complessivi nel nostro Paese sono stati di un numero di poco inferiore a 3 mila, a fronte di circa 9 mila pazienti in attesa. Analizzando i dati del Centro nazionale trapianti, emerge come su 1.539 trapianti di rene circa 800 sono stati eseguiti al nord, 400 al centro e solo 280 al sud;
              le linee guida approvate dalla Conferenza Stato-regioni nel 2002 chiarivano che «per assicurare la qualità dei programmi clinici, gli standard minimi di attività annuale sono individuati rispettivamente in 30 trapianti di rene da cadavere, 25 trapianti di fegato, 25 trapianti di cuore». I controlli spettano alle regioni che, nel caso in cui un centro non raggiunga il numero minimo e il livello medio di sopravvivenza dei pazienti, revocano l'autorizzazione ai trapianti. La realtà però è che su 43 strutture per il trapianto di rene, sedici non hanno superato la soglia dei trenta trapianti annui. Nel caso del trapianto di cuore solo tre centri su sedici hanno superato il numero minimo, mentre per il fegato, su ventidue centri, otto non hanno raggiunto il traguardo dei venticinque interventi l'anno;
              è abbastanza evidente la correlazione tra il numero di trapianti annui eseguiti da un centro, e le garanzie che detto centro può fornire in termini di esperienza maturata dal personale medico, di risultati positivi ottenibili, e in definitiva di maggiori garanzie per i donatori e per i malati in attesa di trapianto,

impegna il Governo:

          nell'ambito del trapianto polmonare da vivente, a prevedere una rigorosa selezione e conseguentemente una sensibile riduzione del numero dei centri esecutori incaricati nella trapiantologia polmonare, individuandoli e autorizzandoli sulla base dell'esperienza finora maturata, e valutando con rigore i requisiti che li rendono idonei a effettuare tale tipo di trapianto;
          a considerare l'opportunità di chiudere quei centri trapianti che non raggiungono gli standard minimi e con basso livello di attività, rispetto a quanto indicato dalle linee guida approvate dalla Conferenza Stato-regioni nel 2002.
9/4003-A/1. Palagiano.


      La Camera,
          premesso che:
              esaminato il testo unificato delle proposte di legge n.  4003 e abbinate,

impegna il Governo

a vigilare affinché, in sede applicativa, il trapianto in oggetto avvenga tra soggetti clinicamente compatibili, secondo le norme scientifiche e cliniche già vigenti.
9/4003-A/2. Scilipoti.


TESTO UNIFICATO DEI PROGETTI DI LEGGE: AMICI ED ALTRI; MOSCA E VACCARO; LORENZIN ED ALTRI; ANNA TERESA FORMISANO E MONDELLO; D'INIZIATIVA DEL GOVERNO; SBROLLINI: DISPOSIZIONI PER PROMUOVERE IL RIEQUILIBRIO DELLE RAPPRESENTANZE DI GENERE NEI CONSIGLI E NELLE GIUNTE DEGLI ENTI LOCALI E NEI CONSIGLI REGIONALI. DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PARI OPPORTUNITÀ NELLA COMPOSIZIONE DELLE COMMISSIONI DI CONCORSO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI (A.C. 3466-3528-4254-4271-4415-4697-A)

A.C. 3466-A – Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO E SUGLI EMENDAMENTI PRESENTATI

Sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito:

NULLA OSTA

Sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

NULLA OSTA

A.C. 3466-A – Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL TESTO UNIFICATO DELLA COMMISSIONE

Art. 1.
(Modifica all'articolo 6 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.  267, in materia di statuti comunali e provinciali).

      1. Al comma 3 dell'articolo 6 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.  267, la parola: «promuovere» è sostituita dalla seguente: «garantire».
      2. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge gli enti locali adeguano i propri statuti e regolamenti alle disposizioni del comma 3 dell'articolo 6 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.  267, come modificato dal comma 1 del presente articolo.

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE ALL'ARTICOLO 1 DEL TESTO UNIFICATO

ART. 1.
(Modifica all'articolo 6 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.  267, in materia di statuti comunali e provinciali).

      Al comma 1, aggiungere, in fine, le parole: e dopo la parola: «presenza» è aggiunta la seguente: «paritaria».
1. 20. Mura, Di Giuseppe, Paladini.

      Al comma 1, aggiungere, in fine, le parole: e dopo la parola: «presenza» è aggiunta la seguente: «equilibrata».
1. 21. Mura, Di Giuseppe, Paladini.

      Al comma 2, dopo le parole: statuti e regolamenti aggiungere le seguenti: , ove non contemplino già misure di maggiore efficacia,
1. 22. Mura, Di Giuseppe, Paladini.

A.C. 3466-A – Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL TESTO UNIFICATO DELLA COMMISSIONE

Art. 2.
(Parità di accesso alle cariche elettive e agli organi esecutivi dei comuni e delle province).

      1. Al testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.  267, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) all'articolo 17, comma 5, dopo il primo periodo è inserito il seguente: «Le modalità di elezione dei consigli circoscrizionali e la nomina o la designazione dei componenti degli organi esecutivi sono comunque disciplinate in modo da garantire il rispetto del principio della parità di accesso delle donne e degli uomini alle cariche elettive, secondo le disposizioni dell'articolo 73, commi 1 e 3, e agli uffici pubblici»;
          b) all'articolo 46, comma 2, dopo la parola: «nominano» sono inserite le seguenti: «, nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini, garantendo la presenza di entrambi i sessi,»;
          c) all'articolo 71:
              1) dopo il comma 3 è inserito il seguente:
      «3-bis. Nelle liste dei candidati è assicurata la rappresentanza di entrambi i sessi. Nelle medesime liste, nei comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati, con arrotondamento all'unità superiore qualora il numero dei candidati del sesso meno rappresentato da comprendere nella lista contenga una cifra decimale inferiore a 50 centesimi»;
              2) al comma 5, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Nei comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 abitanti ciascun elettore può esprimere, nelle apposite righe stampate sotto il medesimo contrassegno, uno o due voti di preferenza, scrivendo il cognome ovvero il nome e il cognome di non più di due candidati compresi nella lista collegata al candidato prescelto alla carica di sindaco. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza»;
          d) all'articolo 73:
              1) al comma 1 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Nelle liste dei candidati nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore a due terzi, con arrotondamento all'unità superiore qualora il numero dei candidati del sesso meno rappresentato da comprendere nella lista contenga una cifra decimale inferiore a 50 centesimi»;
              2) al comma 3, il secondo periodo è sostituito dai seguenti: «Ciascun elettore può altresì esprimere, nelle apposite righe stampate sotto il medesimo contrassegno, uno o due voti di preferenza, scrivendo il cognome ovvero il nome e il cognome di non più di due candidati compresi nella lista collegata al candidato prescelto alla carica di sindaco. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza».

      2. Al testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni comunali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n.  570, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) all'articolo 30, al primo comma:
              1) la lettera d-bis) è sostituita dalla seguente:
          «d-bis) verifica che nelle liste dei candidati, per le elezioni nei comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti, sia rispettata la previsione contenuta nel comma 3-bis dell'articolo 71 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.  267. In caso contrario, riduce la lista cancellando i nomi dei candidati, appartenenti al genere più rappresentato, procedendo dall'ultimo della lista, in modo da assicurare il rispetto del citato comma 3-bis, dell'articolo 71 del testo unico di cui al decreto legislativo n.  267 del 2000. Qualora la lista, all'esito della cancellazione delle candidature eccedenti, contenga un numero di candidati inferiore a quello minimo prescritto, ricusa la lista;»;
              2) alla lettera e), sono aggiunte in fine le seguenti parole «in modo da assicurare il rispetto della previsione contenuta nel comma 3-bis dell'articolo 71 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.  267»;
          b) all'articolo 33, al primo comma:
              1) la lettera d-bis) è sostituita dalla seguente:
          «d-bis) verifica che nelle liste dei candidati sia rispettata la previsione contenuta nel comma 1 dell'articolo 73 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.  267, e successive modificazioni. In caso contrario riduce la lista cancellando i nomi dei candidati, appartenenti al genere più rappresentato, procedendo dall'ultimo della lista, in modo da assicurare il rispetto del citato comma 1 dell'articolo 73 del testo unico di cui al decreto legislativo n.  267 del 2000, e successive modificazioni. Qualora la lista, all'esito della cancellazione delle candidature eccedenti, contenga un numero di candidati inferiore a quello minimo prescritto, ricusa la lista;»;
              2) alla lettera e), sono aggiunte in fine le seguenti parole: «in modo da assicurare il rispetto della previsione contenuta nel comma 1 dell'articolo 73 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.  267, e successive modificazioni».

      3. All'articolo 4, comma 4, del decreto legislativo 17 settembre 2010, n.  156, dopo la parola: «nomina,» sono inserite le seguenti: «nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini, purché sia garantita almeno la presenza di entrambi i sessi,».

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE ALL'ARTICOLO 2 DEL TESTO UNIFICATO

ART. 2.
(Parità di accesso alle cariche elettive e agli organi esecutivi dei comuni e delle province).

      Al comma 1, lettera a), sopprimere le parole: alle cariche elettive.
2. 34. Amici, Lo Moro, Pollastrini, Bressa, Zaccaria, Naccarato, Ferrari, Giovanelli.

      Al comma 1, sostituire la lettera b), con la seguente:
          b) all'articolo 46, il comma 2 è sostituito dal seguente:
      «2. Il sindaco e il presidente della provincia nominano, nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini, garantendo la presenza di entrambi i sessi, i componenti della Giunta, tra cui un vicesindaco e un vicepresidente, e ne danno comunicazione al consiglio nella prima seduta successiva alla elezione. Nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei componenti, non conteggiando il sindaco e il presidente».
2. 2. Zeller, Brugger, Nicco.

      Al comma 1, lettera b), sostituire le parole: la presenza di entrambi i sessi con le seguenti: la presenza paritaria di entrambi i sessi.

      Conseguentemente, al medesimo comma, dopo la lettera b), aggiungere la seguente:
          b-bis) all'articolo 46, comma 2, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «La presenza paritaria può essere disattesa esclusivamente con provvedimento motivato. Il mancato rispetto delle disposizioni di cui al presente articolo è motivo di invalidità dell'atto di nomina dei componenti.»
2. 22. Mura, Di Giuseppe, Paladini.

      Al comma 1, lettera b), sostituire le parole: la presenza di entrambi i sessi con le seguenti: la presenza paritaria di entrambi i sessi.
*2. 23. Mura, Di Giuseppe, Paladini.

      Al comma 1, lettera b), sostituire le parole: la presenza di entrambi i sessi con le seguenti: la presenza paritaria di entrambi i sessi.
*2. 35. Amici, Lo Moro, Pollastrini, Bressa, Zaccaria, Naccarato, Ferrari, Giovanelli.

      Al comma 1, lettera b), sostituire le parole: la presenza di entrambi i sessi con le seguenti: che nessun genere sia rappresentato in misura inferiore al 40 per cento del totale dei membri, con arrotondamento all'unità superiore.
2. 36. Amici, Lo Moro, Pollastrini, Bressa, Zaccaria, Naccarato, Ferrari, Giovanelli.

      Al comma 1, lettera b), sostituire le parole: la presenza di entrambi i sessi con le seguenti: la presenza equilibrata di entrambi i sessi.
*2. 24. Mura, Di Giuseppe, Paladini.

      Al comma 1, lettera b), sostituire le parole: la presenza di entrambi i sessi con le seguenti: la presenza equilibrata di entrambi i sessi.
*2. 28. Amici, Lo Moro, Pollastrini, Bressa, Zaccaria, Naccarato, Ferrari, Giovanelli.

      Al comma 1, dopo la lettera b), aggiungere la seguente:
          b-bis) all'articolo 46, dopo il comma 2, è aggiunto il seguente:
      «2-bis. La Giunta è composta da un numero eguale di componenti per ciascun genere. Qualora il numero totale dei componenti sia dispari, viene conteggiato anche il sindaco o il presidente della provincia. Il mancato rispetto delle disposizioni di cui al presente comma è motivo di invalidità degli atti di nomina»;
2. 25. Mura, Di Giuseppe, Paladini.

      Al comma 1, dopo la lettera b), aggiungere la seguente:
          b-bis) all'articolo 46, dopo il comma 2, è aggiunto il seguente:
      «2-bis. Nelle Giunte dei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti e nelle Giunte provinciali, a pena di invalidità della nomina dei componenti, nessun sesso può essere rappresentato in misura inferiore ad un terzo del totale dei componenti. In caso di quoziente frazionario si procede all'arrotondamento all'unità prossima»;
2. 4. Anna Teresa Formisano.

      Al comma 1, lettera c), numero 1), capoverso, sostituire le parole: è assicurata la rappresentanza di entrambi i sessi. Nelle medesime liste, con le seguenti: nei comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura superiore ai tre quarti con arrotondamento all'unità superiore qualora il numero dei candidati del sesso meno rappresentato da comprendere nella lista contenga una cifra decimale inferiore a cinquanta centesimi;

      Conseguentemente:
          al medesimo comma, lettera
c), numero 2), sostituire le parole: Nei comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 abitanti ciascun elettore con le seguenti: L'elettore;
          al comma 2, lettera
a), numero 1), capoverso, sopprimere le parole: , per le elezioni nei comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti,
2. 29. Amici, Lo Moro, Pollastrini, Bressa, Zaccaria, Naccarato, Ferrari, Giovanelli.

      Al comma 1, lettera c), numero 1), capoverso, sostituire le parole: compresa tra 5.000 e con le seguenti: con popolazione fino a.

      Conseguentemente:
          al medesimo comma, medesima lettera
, numero 2), sostituire le parole: compresa tra 5.000 e con le seguenti: con popolazione fino a;
          al comma 2, lettera
a), numero 1), capoverso, sostituire le parole: superiore ai 5.000 con le seguenti: fino a 15.000.
2. 6. Zeller, Brugger, Nicco.

      Al comma 1, lettera c), numero 1), capoverso, sostituire le parole da: nessuno dei due sessi fino alla fine del capoverso con le seguenti: i candidati e le candidate devono essere presenti in numero paritario.

      Conseguentemente, al medesimo comma, lettera d), numero 1), sostituire le parole da: nessuno dei due sessi fino alla fine del capoverso con le seguenti: è assicurata la rappresentanza di entrambi i sessi. Nelle medesime liste i candidati e le candidate devono essere presenti in numero paritario.
2. 26. Mura, Di Giuseppe, Paladini.

      Al comma 1, lettera c), numero 2), primo periodo, sopprimere le parole: ovvero il nome e il cognome.

      Conseguentemente, al medesimo comma 1, lettera d), numero 2), primo periodo, sopprimere le parole: ovvero il nome e il cognome.
2. 100. La Commissione.
(Approvato)

      Al comma 1, sostituire la lettera d) con la seguente:
          d) all'articolo 73:
              1) al comma 1, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Nelle liste dei candidati, a pena di inammissibilità, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore a due terzi. In caso di quoziente frazionario si procede all'arrotondamento all'unità prossima»;
              2) al comma 3, il secondo periodo è sostituito dai seguenti: «Ciascun elettore può altresì esprimere, nelle apposite righe stampate sotto il medesimo contrassegno, uno o due voti di preferenza, scrivendo il cognome ovvero il nome e il cognome dei candidati compresi nella lista collegata al candidato prescelto alla carica di sindaco. Nel caso di espressione di due preferenze, una deve riguardare un candidato di sesso maschile e l'altra un candidato di sesso femminile della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza».
2. 8. Anna Teresa Formisano.

      Al comma 1, lettera d), numero 2), sostituire le parole: lista collegata al candidato prescelto alla carica di sindaco con le seguenti: lista da lui votata.
*2. 20. Favia, Di Giuseppe.
(Approvato)

      Al comma 1, lettera d), numero 2), sostituire le parole: lista collegata al candidato prescelto alla carica di sindaco con le seguenti: lista da lui votata.
*2. 21. Vassallo.
(Approvato)

      Sostituire il comma 3 con il seguente:
      3. All'articolo 4 del decreto legislativo 17 settembre 2010, n.  156, il comma 4 è sostituito dal seguente:
      «4. Il Sindaco di Roma Capitale nomina, nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini, purché sia garantita almeno la presenza di entrambi i sessi, entro il limite massimo di cui al comma 3, i componenti della Giunta capitolina, tra cui il Vicesindaco, e ne dà comunicazione all'Assemblea capitolina nella prima seduta successiva alla nomina. Nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei componenti, non conteggiando il Sindaco. Il Sindaco può revocare uno o più Assessori, dandone motivata comunicazione all'Assemblea».
2. 12. Zeller, Brugger, Nicco.

      Al comma 3, sostituire le parole: purché sia garantita almeno la presenza di entrambi i sessi con le seguenti: garantendo la presenza di entrambi i sessi in misura paritaria.
*2. 27. Mura, Di Giuseppe, Paladini.

      Al comma 3, sostituire le parole: purché sia garantita almeno la presenza di entrambi i sessi con le seguenti: garantendo la presenza di entrambi i sessi in misura paritaria.
*2. 30. Amici, Lo Moro, Pollastrini, Bressa, Zaccaria, Naccarato, Ferrari, Giovanelli.

      Al comma 3, sostituire le parole: purché sia garantita almeno la presenza di entrambi i sessi con le seguenti: garantendo che nessun genere sia rappresentato in misura inferiore al 40 per cento del totale dei membri, con arrotondamento all'unità superiore.
2. 32. Amici, Lo Moro, Pollastrini, Bressa, Zaccaria, Naccarato, Ferrari, Giovanelli.

      Al comma 3, sostituire le parole: purché sia garantita almeno con la seguente: garantendo.
2. 101. La Commissione.
(Approvato)

      Al comma 3, sostituire le parole: almeno la presenza con le seguenti: la presenza equilibrata.
2. 31. Amici, Lo Moro, Pollastrini, Bressa, Zaccaria, Naccarato, Ferrari, Giovanelli.

      Alla rubrica, sopprimere le parole: e delle province.
2. 33. Amici, Bressa, Lo Moro, Pollastrini, Zaccaria, Naccarato, Ferrari, Giovanelli.

A.C. 3466-A – Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL TESTO UNIFICATO DELLA COMMISSIONE

Art. 3.
(Modifica all'articolo 4 della legge 2 luglio 2004, n.  165, in materia di accesso alle candidature per le elezioni dei consigli regionali).

      1. Al comma 1 dell'articolo 4 della legge 2 luglio 2004, n.  165, è aggiunta, in fine, la seguente lettera:
          «c-bis) promozione della parità di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive attraverso la predisposizione di misure che permettano di incentivare l'accesso alle cariche elettive del genere sottorappresentato».

PROPOSTA EMENDATIVA RIFERITA ALL'ARTICOLO 3 DEL TESTO UNIFICATO

ART. 3.
(Modifica all'articolo 4 della legge 2 luglio 2004, n.  165, in materia di accesso alle candidature per le elezioni dei consigli regionali).

      Al comma 1, capoverso, aggiungere, in fine, le parole: , anche prevedendo la nullità delle liste che non presentino i requisiti previsti.
3. 20. Amici, Lo Moro, Pollastrini, Bressa, Zaccaria, Naccarato, Ferrari, Giovanelli.

A.C. 3466-A – Articolo 4

ARTICOLO 4 DEL TESTO UNIFICATO DELLA COMMISSIONE

Art. 4.
(Modifica all'articolo 1 della legge 22 febbraio 2000, n.  28, in materia di parità di accesso ai mezzi di comunicazione nella campagna elettorale).

      1. All'articolo 1 della legge 22 febbraio 2000, n. 28, è aggiunto, in fine, il seguente comma:
      «2-bis. Ai fini dell'applicazione della presente legge, i mezzi di informazione nell'ambito delle trasmissioni per la comunicazione politica sono tenuti al rispetto dei princìpi di cui all'articolo 51, primo comma, della Costituzione, per la promozione delle pari opportunità tra donne e uomini».

PROPOSTA EMENDATIVA RIFERITA ALL'ARTICOLO 4 DEL TESTO UNIFICATO

ART. 4.
(Modifica all'articolo 1 della legge 22 febbraio 2000, n.  28, in materia di parità di accesso ai mezzi di comunicazione nella campagna elettorale).

      Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
      
2. In occasione delle elezioni regionali e comunali, i soggetti politici devono assicurare la presenza paritaria di candidati e candidate nei programmi di comunicazione politica offerti dalle emittenti radiotelevisive pubbliche e private e, per quanto riguarda i messaggi autogestiti previsti dalla vigente normativa sulle campagne elettorali, offrire loro pari evidenza. L'inosservanza, totale o parziale, delle suindicate disposizioni è motivo di sanzione da parte dell'autorità competente.
4. 20. Mura, Di Giuseppe, Paladini.

A.C. 3466-A – Articolo 5

ARTICOLO 5 DEL TESTO UNIFICATO DELLA COMMISSIONE

Art. 5.
(Modifiche all'articolo 57 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.  165, in materia di pari opportunità).

      1. All'articolo 57 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.  165, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) alla lettera a) del comma 1 sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «; in caso di quoziente frazionario si procede all'arrotondamento all'unità superiore qualora la cifra decimale sia pari o superiore a 0,5 e all'unità inferiore qualora la cifra decimale sia inferiore a 0,5»;
          b) dopo il comma 1 è inserito il seguente:
      «1-bis. L'atto di nomina della commissione di concorso è inviato, entro tre giorni, alla consigliera o al consigliere di parità nazionale ovvero regionale, in base all'ambito territoriale dell'amministrazione che ha bandito il concorso, che, qualora ravvisi la violazione delle disposizioni contenute nel comma 1, lettera a), diffida l'amministrazione a rimuoverla entro il termine massimo di trenta giorni. In caso di inottemperanza alla diffida la consigliera o il consigliere di parità procedente propone, entro i successivi quindici giorni, ricorso ai sensi dell'articolo 37, comma 4, del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n.  198, e successive modificazioni; si applica il comma 5 del citato articolo 37 del codice di cui al decreto legislativo n.  198 del 2006, e successive modificazioni. Il mancato invio dell'atto di nomina della commissione di concorso alla consigliera o al consigliere di parità comporta responsabilità del dirigente responsabile del procedimento, da valutare anche al fine del raggiungimento degli obiettivi».

A.C. 3466-A – Ordine del giorno

ORDINE DEL GIORNO

      La Camera,
          premesso che:
              da decenni organizzazioni di difesa dei diritti delle donne in tutto il mondo hanno evidenziato l'importanza di una rappresentanza equilibrata sotto il profilo di genere negli ambiti pubblici e privati;
              a livello mondiale la quota di donne nelle assemblee politiche decisionali è pari soltanto al 18 per cento. In media le donne guadagnano il 32 per cento in meno dei loro omologhi di sesso maschile. Il 70 per cento delle persone che vivono con meno di un dollaro al giorno è costituito da donne. Si tratta di un chiaro fenomeno di femminilizzazione della povertà;
              l'esclusione socioeconomica delle donne, basata su profili sociali discriminatori e immotivati legati ai ruoli femminile e maschile, colpisce non solo le donne e i loro diritti umani, ma influisce negativamente anche sullo sviluppo di economie sostenibili e sulla protezione dell'ambiente;
              in Europa la scarsa rappresentanza femminile a tutti i livelli decisionali dell'economia costituisce un problema allarmante. Diversi Stati membri dell'Unione europea hanno adottato misure legislative per aumentare la rappresentanza delle donne nei consigli di amministrazione, seguendo il brillante esempio attuato dalla Norvegia nel 2005;
              con il Patto europeo per l'uguaglianza di genere 2011-2012 il Parlamento europeo, in particolare, ritiene che la partecipazione attiva e la piena inclusione delle donne nel mercato del lavoro abbia non solo effetti positivi sulle imprese, ma anche sull'economia e sulla società nel suo insieme e sia una questione che riguarda i diritti fondamentali e democrazia;
              stabilisce, dunque, obiettivi vincolanti per garantire la presenza paritaria di donne e uomini nei posti di responsabilità delle imprese, dell'amministrazione pubblica e degli organi politici. L'obiettivo indicato è piuttosto ambizioso: portare il numero di donne al 30 per cento entro il 2015 e al 40 per cento entro il 2020, tenendo comunque conto delle responsabilità degli Stati membri e delle loro specificità economiche, strutturali (ad esempio le dimensioni delle imprese interessate), giuridiche e regionali;
              inoltre il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione del 13 marzo 2012 sulla parità tra donne e uomini nell'Unione europea,

impegna il Governo:

          ad affrontare in modo coerente, durante l'attuazione della strategia Europa 2020 e dei programmi nazionali di riforma, la parità di genere e a riservare elevata priorità alle barriere relative alla partecipazione femminile all'attuale mercato del lavoro e nei suoi nuovi settori in espansione formulando politiche di creazione di nuovi posti di lavoro che tengano conto della rappresentanza equilibrata di uomini e donne;
              a sostenere iniziative e campagne tese all'abbattimento degli stereotipi relativi alla scarsa efficienza delle lavoratrici e alla mancanza di capacità gestionali e a sostenere, inoltre, le donne nello sviluppo delle proprie carriere e negli sforzi tesi al raggiungimento di posizioni manageriali;
              a promuovere l'imprenditorialità femminile e fornire sostegno finanziario, orientamento e formazione professionale per incoraggiare le donne alla creazione di proprie aziende.
9/3466-A/1. Di Stanislao, Favia, Mura.


      La Camera,
          premesso che:
              da decenni organizzazioni di difesa dei diritti delle donne in tutto il mondo hanno evidenziato l'importanza di una rappresentanza equilibrata sotto il profilo di genere negli ambiti pubblici e privati;
              a livello mondiale la quota di donne nelle assemblee politiche decisionali è pari soltanto al 18 per cento. In media le donne guadagnano il 32 per cento in meno dei loro omologhi di sesso maschile. Il 70 per cento delle persone che vivono con meno di un dollaro al giorno è costituito da donne. Si tratta di un chiaro fenomeno di femminilizzazione della povertà;
              l'esclusione socioeconomica delle donne, basata su profili sociali discriminatori e immotivati legati ai ruoli femminile e maschile, colpisce non solo le donne e i loro diritti umani, ma influisce negativamente anche sullo sviluppo di economie sostenibili e sulla protezione dell'ambiente;
              in Europa la scarsa rappresentanza femminile a tutti i livelli decisionali dell'economia costituisce un problema allarmante. Diversi Stati membri dell'Unione europea hanno adottato misure legislative per aumentare la rappresentanza delle donne nei consigli di amministrazione, seguendo il brillante esempio attuato dalla Norvegia nel 2005;
              con il Patto europeo per l'uguaglianza di genere 2011-2012 il Parlamento europeo, in particolare, ritiene che la partecipazione attiva e la piena inclusione delle donne nel mercato del lavoro abbia non solo effetti positivi sulle imprese, ma anche sull'economia e sulla società nel suo insieme e sia una questione che riguarda i diritti fondamentali e democrazia;
              stabilisce, dunque, obiettivi vincolanti per garantire la presenza paritaria di donne e uomini nei posti di responsabilità delle imprese, dell'amministrazione pubblica e degli organi politici. L'obiettivo indicato è piuttosto ambizioso: portare il numero di donne al 30 per cento entro il 2015 e al 40 per cento entro il 2020, tenendo comunque conto delle responsabilità degli Stati membri e delle loro specificità economiche, strutturali (ad esempio le dimensioni delle imprese interessate), giuridiche e regionali;
              inoltre il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione del 13 marzo 2012 sulla parità tra donne e uomini nell'Unione europea,

impegna il Governo:

          ad affrontare in modo coerente, durante l'attuazione della strategia Europa 2020 e dei programmi nazionali di riforma, la parità di genere e a riservare elevata priorità alle barriere relative alla partecipazione femminile all'attuale mercato del lavoro e nei suoi nuovi settori in espansione formulando politiche di creazione di nuovi posti di lavoro che tengano conto della rappresentanza equilibrata di uomini e donne;
              a sostenere iniziative e campagne tese all'abbattimento degli stereotipi relativi alla scarsa efficienza delle lavoratrici e alla mancanza di capacità gestionali e a sostenere, inoltre, le donne nello sviluppo delle proprie carriere e negli sforzi tesi al raggiungimento di posizioni manageriali;
              a promuovere l'imprenditorialità femminile e fornire sostegno finanziario, nei limiti delle compatibilità finanziarie, orientamento e formazione professionale per incoraggiare le donne alla creazione di proprie aziende.
9/3466-A/1.    (Testo modificato nel corso della seduta)  Di Stanislao, Favia, Mura.


MOZIONI VERNETTI, TEMPESTINI, VOLONTÈ, MENIA, BRUGGER, SANTORI, NUCARA ED ALTRI N. 1-00996, MISITI ED ALTRI N. 1-01023, CALABRIA ED ALTRI N. 1-01024, EVANGELISTI ED ALTRI N. 1-01025, ALLASIA ED ALTRI N. 1-01026 E GUZZANTI ED ALTRI N. 1-01027 CONCERNENTI INIZIATIVE PER LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI E POLITICI IN UCRAINA, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA VICENDA DELL'EX PRIMO MINISTRO YULIA TYMOSHENKO E DI ALTRI ESPONENTI POLITICI

Mozioni

      La Camera,
          premesso che:
              negli ultimi mesi in Ucraina sono state intentate diverse azioni penali a carico di esponenti del precedente Governo, ai sensi degli articoli 364 (abuso d'ufficio) e 365 (abuso di pubblici poteri) del codice penale ucraino;
              tali azioni giudiziarie sono state rivolte, in particolare, contro diversi esponenti governativi, tra i quali l'ex Ministro dell'interno, Yuriy Lutsenko, l'ex Ministro della difesa ad interim, Valeriy Ivashchenko, l'ex Primo viceministro della giustizia Yevhen Korniychuk e l'ex Primo ministro, Yulia Tymoshenko, oggi tutti incarcerati;
              il campo di applicazione degli articoli 364 e 365 del codice penale ucraino è oggettivamente troppo vasto e permette una penalizzazione retroattiva del normale processo di decisione politica, come successo nel caso dell'ex Primo ministro dell'Ucraina, Yulia Tymoshenko, colpevole, a giudizio del tribunale che l'ha giudicata, di avere concluso un accordo sulle forniture di gas ucraino economicamente svantaggioso per il proprio Paese;
              i procedimenti penali di cui sopra sono stati criticati da diversi organismi internazionali, a partire dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, che ha adottato il 26 gennaio 2012 la risoluzione n.  1862 del 2012 sul «Funzionamento delle istituzioni democratiche in Ucraina», con la quale ha criticato le manchevolezze del procedimento, frutto di lacune sistemiche del sistema giudiziario ucraino;
              la medesima risoluzione ha poi criticato la «mancanza d'indipendenza della magistratura, l'eccessivo ricorso alla custodia cautelare e la durata della medesima, la disparità tra gli strumenti a disposizione dell'accusa e della difesa e gli argomenti giuridici non pertinenti addotti dai magistrati inquirenti e giudicanti nei documenti e nelle decisioni ufficiali»;
              le condizioni di salute dell'ex Ministro dell'interno, Yuriy Lutsenko, dell'ex Ministro della difesa ad interim, Valeriy Ivashchenko, e dell'ex Primo ministro, Yulia Tymoshenko, tutti attualmente in stato di custodia cautelare, sono peggiorate notevolmente nelle ultime settimane e sono tutti bisognosi di cure mediche al di fuori del carcere;
              le prossime elezioni politiche parlamentari in Ucraina, previste nel mese di ottobre del 2012, costituiranno un decisivo banco di prova per verificare l'adesione dell'Ucraina agli standard internazionali di rispetto dei diritti umani e la realizzazione di un processo elettorale trasparente, accessibile ed equo;
              l'Unione europea continua a ritenere una propria priorità la prospettiva di una sempre maggiore integrazione dell'economia ucraina nello spazio economico europeo, come confermato dalle conclusioni del 15o vertice Ucraina-Unione europea, tenutosi a Kiev il 19 dicembre 2011;
              tale integrazione sarà, però, possibile solo di fronte ad una serie di riforme radicali nel settore giudiziario, dello Stato di diritto, della difesa dei diritti umani fondamentali, degli standard democratici, senza le quali non sarà possibile giungere all'accordo di associazione tra Ucraina e Unione europea;
              in occasione delle prossime elezioni parlamentari in Ucraina dell'ottobre 2012 vi sarà una significativa missione internazionale di monitoraggio elettorale, alla quale il Parlamento italiano non farà venire meno il proprio sostegno,

impegna il Governo:

          a compiere un passo formale nei confronti dell'Ucraina per richiedere l'immediato rilascio per ragioni umanitarie, alla luce del progressivo peggioramento delle loro condizioni di salute, dell'ex Primo ministro, Yulia Tymoshenko, dell'ex Ministro dell'interno, Yuriy Lutsenko, e dell'ex Ministro della difesa ad interim, Valeriy Ivashchenko;
          a sollecitare le autorità ucraine affinché vengano consentite, senza precondizioni, visite in carcere agli esponenti del precedente Governo da parte di equipe mediche indipendenti, nonché delle delegazioni del Consiglio d'Europa, dell'Unione europea, dell'Osce e dei Parlamenti nazionali che ne faranno richiesta;
          a subordinare il parere favorevole del Governo italiano all'accordo di associazione fra Ucraina e Unione europea alla realizzazione di sostanziali ed incisive riforme nel settore giudiziario, dello Stato di diritto, della difesa dei diritti umani fondamentali e del miglioramento degli standard democratici;
          a sostenere la candidatura di Yulia Tymoshenko a premio Nobel per la pace per il suo impegno profuso come leader della cosiddetta «rivoluzione arancione» per la transizione democratica dell'Ucraina e per la promozione del dialogo e della tolleranza fra le diverse componenti della società ucraina.
(1-00996) «Vernetti, Tempestini, Volontè, Menia, Brugger, Santori, Nucara, Adornato, Binetti, Bobba, Boccuzzi, Calgaro, Carella, Castagnetti, Codurelli, Colombo, Concia, Esposito, Farinone, Giulietti, Gnecchi, Losacco, Lusetti, Cesare Marini, Mosella, Oliverio, Pistelli, Servodio, Strizzolo, Touadi».
(2 aprile 2012)


      La Camera,
          premesso che:
              la situazione dell'Ucraina desta particolare preoccupazione in ambito europeo: diversi esponenti del precedente Governo, fra i quali l'ex Primo ministro Yulia Tymoshenko, l'ex Ministro dell'interno Yuriy Lutsenko, l'ex Ministro della difesa ad interim Valeriy Ivashchenko e l'ex Primo viceministro della giustizia Yevhen Korniychuk sono stati messi in carcere con le accuse di «abuso d'ufficio» e «abuso di poteri pubblici»;
              Yulia Tymoshenko è stata condannata a sette anni di prigione dopo che il tribunale distrettuale di Pechersky l'ha riconosciuta colpevole di «abuso di potere» in relazione ad alcuni contratti da lei siglati per le forniture di gas nel 2009, giudicati svantaggiosi per il proprio Paese; tale condanna implica l'impossibilità dell'ex Primo ministro a candidarsi alle prossime elezioni politiche e alle elezioni presidenziali;
              l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha adottato il 26 gennaio 2012 la risoluzione n.  1862 del 2012 sul «Funzionamento delle istituzioni democratiche in Ucraina», con la quale ha criticato le manchevolezze del procedimento frutto di lacune sistemiche del sistema giudiziario ucraino; inoltre, la medesima risoluzione ha rilevato la «mancanza d'indipendenza della magistratura, l'eccessivo ricorso alla custodia cautelare e la durata della medesima, la disparità tra gli strumenti a disposizione dell'accusa e della difesa e gli argomenti giuridici non pertinenti addotti dai magistrati inquirenti e giudicanti nei documenti e nelle decisioni ufficiali»;
              al peggioramento delle condizioni di salute di Yuriy Lutsenko, Valeriy Ivashchenko e Yulia Tymoshenko si aggiunge la denuncia di violenze fisiche subite dall'ex Primo ministro mentre veniva trasferita dal carcere all'ospedale;
              l'integrazione dell'economia ucraina nello spazio economico europeo continua ad essere una delle priorità dell'Unione europea; tuttavia, tale integrazione deve essere subordinata a una serie di riforme radicali nel settore giudiziario, dello Stato di diritto, della difesa dei diritti umani fondamentali, degli standard democratici, senza le quali non sarà possibile giungere all'accordo di associazione tra Ucraina e Unione europea,

impegna il Governo:

          a richiedere l'immediato rilascio dell'ex Primo ministro Yulia Tymoshenko, dell'ex Ministro dell'interno Yuriy Lutsenko e dell'ex Ministro della difesa ad interim Valeriy Ivashchenko;
          a sollecitare le autorità ucraine affinché i suddetti esponenti del precedente Governo possano essere visitati da equipe mediche indipendenti, nonché dalle delegazioni del Consiglio d'Europa, dell'Unione europea, dell'Osce e dei Parlamenti nazionali che ne faranno richiesta;
          a subordinare il parere favorevole del Governo italiano all'accordo di associazione fra Ucraina e Unione europea all'approvazione di riforme per l'affermazione dello Stato di diritto e per la difesa dei diritti umani fondamentali, che avvicinino l'Ucraina agli standard democratici europei.
(1-01023) «Misiti, Miccichè, Fallica, Grimaldi, Iapicca, Pittelli, Pugliese, Soglia, Stagno d'Alcontres, Terranova».
(3 maggio 2012)


      La Camera,
          premesso che:
              il 5 agosto 2011 il tribunale di Kiev, nel corso del processo che vedeva imputata Yulia Tymoshenko per aver stipulato un contratto per la fornitura di gas russo all'Ucraina senza aver avuto il preventivo consenso del Governo, ha ordinato l'arresto del ex Primo ministro ucraino;
              l'arresto di Yulia Tymoshenko ha fatto seguito a quello del suo ex Ministro dell'interno Yuriy Lutsenko, detenuto in carcere da tre anni con la medesima accusa;
              l'11 ottobre 2011 Yulia Tymoshenko è stata condannata a 7 anni di carcere;
              attualmente, oltre all'ex Primo ministro e al suo Ministro dell'interno, in carcere si trovano anche: l'ex Ministro della difesa Ivashchenko e l'ex Primo Viceministro Korniychuk;
              i procedimenti penali di cui sono stati fatti oggetto gli ex rappresentanti governativi sono stati criticati da diversi organismi internazionali e l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha adottato il 26 gennaio 2012 la risoluzione n.  1862 relativa al «Funzionamento delle istituzioni democratiche in Ucraina», con la quale ha stigmatizzato le carenze del procedimento penale del Paese che evidenzierebbero lacune sistemiche del suo sistema giudiziario;
              in particolare, il campo di applicazione degli articoli 364 e 365, rispettivamente abuso di ufficio e abuso di pubblici poteri, in virtù dei quali sono state fondate le azioni giudiziarie nei confronti degli ex esponenti governativi, appare particolarmente ampio, permettendo una penalizzazione retroattiva delle decisioni politiche;
              nella stessa risoluzione è stata, inoltre, criticata: «la mancanza di indipendenza della magistratura, l'eccessivo ricorso alla custodia cautelare» nonché l'eccessiva durata della medesima ed anche: «la disparità degli strumenti a disposizione delle accusa e della difesa e gli argomenti giuridici non pertinenti addotti dai magistrati inquirenti e giudicanti nei documenti e nelle decisioni ufficiali»;
              nelle ultime settimane le condizioni di salute dell'ex Ministro dell'interno, dell'ex Ministro della difesa e della stessa Yulia Tymoshenko sono particolarmente peggiorate, tanto che il 16 marzo 2012 la Corte europea dei diritti dell'uomo ha intimato le autorità ucraine di fornirle le necessarie cure mediche. Una settimana dopo, però, il Parlamento ucraino ha votato contro il ricovero della Tymoshenko in una clinica specializzata, ignorando così la richiesta avanzata dalla Corte di Strasburgo;
              al momento da quanto si apprende sarebbero in corso trattative tra Ucraina e Germania per un possibile ricovero della Tymoshenko in una clinica tedesca;
              il 1o marzo 2012 il Presidente Silvio Berlusconi, nel corso della consueta riunione del Partito popolare europeo che si svolge a Bruxelles prima del Consiglio europeo, ha avanzato la proposta di istituire una commissione che studi le contromosse per ottenere la libertà dell'ex Primo ministro ucraino; la proposta ha trovato il consenso unanime dei partecipanti, tra i quali anche Angela Merkel;
              l'azione dell'Unione europea, e dei suoi leader politici, nei confronti dell'attuale Governo ucraino si inquadra nel percorso di una sempre maggiore integrazione dell'economia ucraina nello spazio economico europeo; scelta strategica questa confermata dal vertice Ucraina-Unione europea tenutosi a Kiev il 19 dicembre 2011;
              l'integrazione è, però, possibile solo a condizione che l'ex Repubblica sovietica sia disposta ad intraprendere una serie di profonde riforme proprio nel settore giudiziario e nel campo del rispetto dei diritti umani, offrendo la piena garanzia dell'affermazione di un compiuto Stato di diritto;
              in mancanza di un'apertura ucraina su un convincente piano di riforme e di garanzie sul rispetto dei diritti umani, l'Unione europea potrebbe assumere una riflessione sull'ulteriore implementazione dell'accordo di associazione e cooperazione in vigore tra Ucraina e Unione europea;
              il 21 marzo 2012 i giovani del Popolo della Libertà hanno incontrato a Roma, alla Camera dei deputati, Eugenia Tymoshenko, figlia di Yulia, l'ex Primo ministro ucraino oggi in prigione,

impegna il Governo:

          a farsi promotore presso i competenti organismi internazionali di ogni possibile intervento mirato a sollecitare, per ragioni umanitarie, il rilascio di Yulia Tymoshenko e dell'ex Ministro dell'interno Yuriy Lutsenko, nonché dell'ex Ministro della difesa Ivashchenko e dell'ex Primo Viceministro Korniychuk, in particolare alla luce delle loro precarie condizioni di salute;
          a sollecitare l'Unione europea, nel suo complesso, ad un'azione diplomatica di sensibilizzazione che possa accelerare e facilitare lo sviluppo in Ucraina di un percorso di riforme necessarie alla piena affermazione nel Paese di uno Stato di diritto, ponendo questa come condizione necessaria ad una progressiva integrazione economica, commerciale, politica e culturale.
(1-01024) «Calabria, Baldelli, Frattini, Pianetta, Biancofiore, Boniver, Formichella, Di Virgilio, Saltamartini, Barani».
(3 maggio 2012)


      La Camera,
          premesso che:
              il 5 agosto 2011 il tribunale di Kiev, nel corso del processo che vedeva imputata Yulia Tymoshenko per aver stipulato un contratto per la fornitura di gas russo all'Ucraina senza aver avuto il preventivo consenso del Governo, ha ordinato l'arresto del ex Primo ministro ucraino;
              l'arresto di Yulia Tymoshenko ha fatto seguito a quello del suo ex Ministro dell'interno Yuriy Lutsenko, detenuto in carcere da tre anni con la medesima accusa;
              l'11 ottobre 2011 Yulia Tymoshenko è stata condannata a 7 anni di carcere;
              attualmente, oltre all'ex Primo ministro e al suo Ministro dell'interno, in carcere si trovano anche: l'ex Ministro della difesa Ivashchenko;
              i procedimenti penali di cui sono stati fatti oggetto gli ex rappresentanti governativi sono stati criticati da diversi organismi internazionali e l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha adottato il 26 gennaio 2012 la risoluzione n.  1862 relativa al «Funzionamento delle istituzioni democratiche in Ucraina», con la quale ha stigmatizzato le carenze del procedimento penale del Paese che evidenzierebbero lacune sistemiche del suo sistema giudiziario;
              in particolare, il campo di applicazione degli articoli 364 e 365, rispettivamente abuso di ufficio e abuso di pubblici poteri, in virtù dei quali sono state fondate le azioni giudiziarie nei confronti degli ex esponenti governativi, appare particolarmente ampio, permettendo una penalizzazione retroattiva delle decisioni politiche;
              nella stessa risoluzione è stata, inoltre, criticata: «la mancanza di indipendenza della magistratura, l'eccessivo ricorso alla custodia cautelare» nonché l'eccessiva durata della medesima ed anche: «la disparità degli strumenti a disposizione delle accusa e della difesa e gli argomenti giuridici non pertinenti addotti dai magistrati inquirenti e giudicanti nei documenti e nelle decisioni ufficiali»;
              nelle ultime settimane le condizioni di salute dell'ex Ministro dell'interno, dell'ex Ministro della difesa e della stessa Yulia Tymoshenko sono particolarmente peggiorate, tanto che il 16 marzo 2012 la Corte europea dei diritti dell'uomo ha intimato alle autorità ucraine di fornirle le necessarie cure mediche. Una settimana dopo, però, il Parlamento ucraino ha votato contro il ricovero della Tymoshenko in una clinica specializzata, ignorando così la richiesta avanzata dalla Corte di Strasburgo;
              al momento da quanto si apprende sarebbero in corso trattative tra Ucraina e Germania per un possibile ricovero della Tymoshenko in una clinica tedesca;
              il 1o marzo 2012 il Presidente Silvio Berlusconi, nel corso della consueta riunione del Partito popolare europeo che si svolge a Bruxelles prima del Consiglio europeo, ha avanzato la proposta di istituire una commissione che studi le contromosse per ottenere la libertà dell'ex Primo ministro ucraino; la proposta ha trovato il consenso unanime dei partecipanti, tra i quali anche Angela Merkel;
              l'azione dell'Unione europea, e dei suoi leader politici, nei confronti dell'attuale Governo ucraino si inquadra nel percorso di una sempre maggiore integrazione dell'economia ucraina nello spazio economico europeo; scelta strategica questa confermata dal vertice Ucraina-Unione europea tenutosi a Kiev il 19 dicembre 2011;
              l'integrazione è, però, possibile solo a condizione che l'ex Repubblica sovietica sia disposta ad intraprendere una serie di profonde riforme proprio nel settore giudiziario e nel campo del rispetto dei diritti umani, offrendo la piena garanzia dell'affermazione di un compiuto Stato di diritto;
              in mancanza di un'apertura ucraina su un convincente piano di riforme e di garanzie sul rispetto dei diritti umani, l'Unione europea potrebbe assumere una riflessione sull'ulteriore implementazione dell'accordo di associazione e cooperazione in vigore tra Ucraina e Unione europea;
              il 21 marzo 2012 i giovani del Popolo della Libertà hanno incontrato a Roma, alla Camera dei deputati, Eugenia Tymoshenko, figlia di Yulia, l'ex Primo ministro ucraino oggi in prigione;
              l'Italia ha costantemente seguito la preoccupante situazione dello Stato di diritto in Ucraina e anche di recente il Ministro degli affari esteri, Giulio Terzi, ha pubblicamente espresso forte apprensione;
              il Ministro degli affari esteri ha assicurato sia l'impegno della Farnesina, in contatto con i principali partner europei, affinché sia fatta piena luce sulle denunce del difensore civico ucraino, sia la necessità di mantenere una crescente pressione sul caso,

impegna il Governo:

          a farsi promotore presso i competenti organismi internazionali di ogni possibile intervento mirato a sollecitare il rispetto dei diritti legali e un'adeguata assistenza sanitaria a favore di Yulia Tymoshenko e dell'ex Ministro dell'interno Yuriy Lutsenko, nonché dell'ex Ministro della difesa Ivashchenko, anche in vista di possibili soluzioni dei loro casi per ragioni umanitarie, considerando anche l'eventualità di un possibile rilascio, in particolare alla luce delle loro condizioni di salute;
          a sollecitare l'Unione europea, nel suo complesso, ad un'azione diplomatica di sensibilizzazione che possa accelerare e facilitare lo sviluppo in Ucraina di un percorso di riforme necessarie alla piena affermazione nel Paese di uno Stato di diritto, ponendo questa come condizione necessaria per l'associazione politica e l'integrazione economica del Paese con l'Unione europea.
(1-01024)
(Nuova formulazione) «Calabria, Baldelli, Frattini, Pianetta, Biancofiore, Boniver, Formichella, Di Virgilio, Saltamartini, Barani».
(3 maggio 2012)


      La Camera,
          premesso che:
              il movimento meglio noto come rivoluzione arancione si è affermato in Ucraina all'indomani delle elezioni presidenziali del 21 novembre 2004, poi annullate dalla Corte suprema per brogli elettorali contestati da Juscenko nei confronti del rivale Janukovyc; le successive, nuove elezioni vennero fissate per il 26 dicembre 2004 e confermarono la vittoria di Juscenko e della cosiddetta rivoluzione arancione;
              Yulia Tymoshenko è stata una delle anime di questa rivoluzione e fu scelta come Primo ministro proprio dal Presidente Juscenko;
              la coalizione arancione al potere, però, ben presto entrò in crisi. L'8 settembre 2005 la stessa Tymoshenko fu costretta a dimettersi dalla sua carica per dissidi con altri membri dell'Esecutivo e con il Presidente stesso;
              a questo avvenimento seguirono due elezioni parlamentari, nel 2006 e nel 2007, caratterizzate da continue risse politiche e anche da una clamorosa coabitazione tra Juscenko e il rivale Janukovyc come Premier dal 10 agosto 2006 al 18 dicembre 2007. Le elezioni presidenziali del 17 gennaio 2010 hanno poi segnato la definitiva fine di questo periodo con la vittoria di Janukovyc che ha rappresentato una chiara virata di Kiev rispetto alla rotta intrapresa negli anni precedenti con la rivoluzione arancione, rinnegata in seguito dagli stessi ucraini. Il Paese, spaccato in due politicamente, si apprestava in tal modo rientrare nell'orbita russa dopo il fallito obiettivo strategico, tentato da Juscenko, di orientare il Paese verso le principali istituzioni euro-atlantiche;
              la Tymoshenko, essendo stata di nuovo Primo ministro negli anni dal 2007 al 2010, firmò nel 2009 un accordo con la Russia di Putin sul gas, decisione che, in seguito, le costerà una denuncia per abuso d'ufficio per il prezzo ritenuto troppo alto e per altri due capi d'accusa riguardanti la vendita delle quote di gas serra che l'Ucraina non usava e l'acquisto di alcune ambulanze;
              il processo nei suoi confronti si è aperto il 24 giugno 2011 e il 5 agosto 2011 l'ex Premier veniva incarcerata per oltraggio alla Corte per le affermazioni della stessa, la quale continuava a sostenere che si trattasse di un processo-farsa e che la Corte fosse alle dipendenze del presidente Viktor Yanukovich, suo avversario politico;
              l'11 ottobre 2011 viene diffusa la notizia della condanna a sette anni di carcere inflitta alla Tymoshenko, ampiamente ripresa dalla stampa europea; altri esponenti dell'ex Governo sono stati anch'essi incarcerati con motivazioni pretestuose; nei giorni scorsi la Tymoshenko ha cominciato uno sciopero della fame e ha denunciato le violenze fisiche nel corso del suo trasferimento dalla prigione all'ospedale (come dimostrano le foto fatte circolare in questi giorni);
              non è accettabile che, per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nella prospettiva di un'effettiva e convincente creazione di uno Stato di diritto, si possa derogare nel percorso di avvicinamento all'Europa comunitaria dell'Ucraina;
              lo stesso Consiglio d'Europa ha adottato il 26 gennaio 2012 una risoluzione, la n.  1862, nella quale si denunciano, tra le altre, le deficienze e le manchevolezze del sistema giudiziario, la mancanza d'indipendenza della magistratura e l'eccessivo ricorso alla custodia cautelare;
              la figlia dell'ex Premier ucraino, Eugenia, si è appellata nei giorni scorsi al Governo tedesco affinché questi si interessasse alla vicenda che coinvolge la madre e la reazione della Germania non si è fatta attendere: il Presidente tedesco Joachim Gauck ha annullato una visita in Ucraina per protestare contro la mancata autorizzazione all'ex Premier Yulia Tymoshenko a farsi curare in Germania; questa decisione, discussa con la Cancelliera Angela Merkel, come si apprende da agenzie stampa, «è legata alla profonda preoccupazione del Governo tedesco per la sorte dell'ex Premier ucraina», sofferente per problemi alla schiena; la stessa Cancelliera ha più volte ipotizzato, quando non minacciato, di non partecipare all'apertura dei prossimi Europei di calcio, previsti appunto in Polonia e in Ucraina;
              da un lancio di agenzia stampa si apprende che: «la leader dell'opposizione ucraina, Yulia Tymoshenko, sarebbe disposta a far curare l'ernia al disco di cui soffre da mesi anche in Russia, accettando l'invito del Premier russo, Vladimir Putin.  Lo sostiene la figlia dell'eroina della rivoluzione arancione, Evgenia, parlando al telefono con l'Ansa»;
              il presidente della Commissione europea Barroso ha affermato che non si recherà in Ucraina per l'evento sportivo mentre i rappresentanti politici di altri principali Paesi europei si interrogano sull'opportunità di recarvisi;
              in linea con le decisioni che vanno maturando le autorità tedesche, anche a Vienna si sta valutando l'ipotesi di non inviare alcun rappresentante agli imminenti Europei di calcio,

impegna il Governo:

          ad attivarsi tempestivamente presso le autorità ucraine al fine di ottenere l'immediata scarcerazione non solo di Yulia Tymoshenko, ma anche degli altri esponenti politici incarcerati;
          ad attivarsi, di concerto con le istituzioni europee, affinché sul tema della democrazia e dei diritti umani si adottino nei confronti dell'Ucraina, verso la quale forti sono le critiche e le perplessità della comunità internazionale, criteri uniformi volti ad assicurare una concreta azione di deterrenza in favore del rispetto dei diritti umani fondamentali e a garantire la democrazia e lo Stato di diritto;
          a verificare che il processo di partenariato in corso tra l'Unione europea e l'Ucraina contempli precise garanzie in tal senso e sia pienamente conforme alle norme e ai valori europei, e a prevedere che, anche nel corso della stipula di eventuali accordi bilaterali con l'Ucraina, si proceda in tale direzione;
          a valutare concretamente la possibilità di manifestare la propria indignazione attraverso il diniego a presenziare all'apertura ufficiale dei prossimi campionati europei di calcio che si tengono in Polonia e in Ucraina.
(1-01025) «Evangelisti, Donadi, Di Pietro, Borghesi, Leoluca Orlando, Di Stanislao, Barbato, Cimadoro, Di Giuseppe, Favia, Aniello Formisano, Messina, Monai, Mura, Paladini, Palagiano, Palomba, Piffari, Porcino, Rota, Zazzera».
(8 maggio 2012)
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)


      La Camera,
          premesso che:
              l'Unione Europea è in procinto di sottoscrivere con l'Ucraina un accordo di associazione, primo passo sul cammino dell'adesione di Kiev all'Unione europea. Tuttavia, nel popolo ucraino è forte la sensazione che l'Unione europea abbia mantenuto nei suoi confronti un atteggiamento ambiguo che non ha certo contribuito a favorire una stabilizzazione democratica di un Paese segnato da profonda conflittualità interna, a metà strada tra Occidente e Russia, impegnato in una transizione difficile;
              gli ucraini rimproverano all'Unione europea di non avere appoggiato con compattezza e prese di posizione forti la rivoluzione arancione del 2006 e di non avere usato con Kiev quelle aperture di credito verso l'adesione che hanno, ad esempio, rafforzato molto la posizione europea ed internazionale della Turchia, pur partendo da situazioni interne non dissimili per quel che riguarda le garanzie sullo Stato di diritto ed il rispetto dei diritti fondamentali;
              dopo il fallimento della rivoluzione arancione, il nuovo Governo del Presidente Viktor Yanukovich pare abbia usato tutti gli strumenti previsti dal codice penale ucraino per annientare i propri oppositori politici: sono stati incarcerati con l'accusa di «abuso d'ufficio» ed «abuso di poteri pubblici» l'ex Ministro dell'interno Yuriy Lutsenko, l'ex Ministro della difesa ad interim Valeriy Ivashchenko e l'ex Primo viceministro della giustizia Yevhen Korniychuk; il 5 agosto 2011 il tribunale di Kiev, nel corso del processo che vedeva imputata Yulia Tymoshenko per aver stipulato un contratto per la fornitura di gas russo all'Ucraina senza aver avuto il preventivo consenso del Governo, ha ordinato l'arresto del ex Primo ministro ucraino, poi condannata ad una pena di 7 anni;
              la Tymoshenko, che è accusata anche di reati che esulano dalla sua funzione politica, in particolare di evasione fiscale, si trova ora in sciopero della fame per denunciare le violenze di cui sarebbe stata vittima nel carcere in cui è detenuta;
              è chiaro che il sistema giuridico e giudiziario ucraino può essere utilizzato come strumento di lotta politica da parte di un Governo in carica contro gli avversari e ciò non pare essere compatibile con il sistema di diritti su cui si basa la costruzione dell'Unione europea con la quale Kiev chiede di collaborare;
              l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, con la risoluzione n.  1862 del 26 gennaio 2012 relativa al «Funzionamento delle istituzioni democratiche in Ucraina», ha evidenziato come in Ucraina è evidente «la mancanza di indipendenza della magistratura, l'eccessivo ricorso alla custodia cautelare, l'eccessiva durata della medesima e (...) la disparità degli strumenti a disposizione dell'accusa e della difesa e gli argomenti giuridici non pertinenti addotti dai magistrati inquirenti e giudicanti nei documenti e nelle decisioni ufficiali»;
              nelle ultime settimane si aggiungono a tutto questo le preoccupazioni per lo stato di salute di Yulia Tymoshenko, che pare necessiti di cure mediche appropriate e che probabilmente, grazie anche alle pressioni internazionali, sarà curata in Ucraina da medici tedeschi, se il Governo di Kiev, come si auspica, darà la sua autorizzazione;
              il rispetto dei diritti umani fondamentali, per i quali un sistema giudiziario efficace, equo e trasparente è indispensabile, rappresenta uno dei pilastri fondamentali tra i criteri politici di partenariato con l'Unione europea che devono essere rispettati da tutti i Paesi candidati ed associati, ed è l'elemento fondamentale sul quale la stessa Unione europea deve esercitare tutta la sua persuasione nel percorso di associazione e di dialogo con questi Paesi;
              la collaborazione culturale ed economica fra Italia ed Ucraina è consolidata da anni ed in prospettiva può essere ulteriormente ampliata con ritorni positivi per i due Stati,

impegna il Governo:

          a sostenere presso le istituzioni comunitarie, come condizione necessaria per procedere ad ulteriori accordi di associazione con tutti quei Paesi che si candidino ad un partenariato più stretto con l'Unione europea, l'assoluta necessità di richiedere ai Governi ed ai parlamenti di questi Paesi di accelerare le riforme dello Stato di diritto atte a garantire il pieno rispetto dei diritti umani, civili e politici, riforme peraltro già in corso di valutazione ed approvazione nel Parlamento dell'Ucraina, come confermato dalla delegazione parlamentare in visita alla Camera dei deputati nel mese di aprile 2012;
          a sostenere, insieme agli altri partner europei, la necessità di monitorare le condizioni di detenzione in generale nei Paesi che si candidano ad una più stretta collaborazione economica con l'Unione europea e, in particolare, di verificare le condizioni degli esponenti della rivoluzione arancione detenuti in carcere in Ucraina e di pretendere da Kiev la tutela delle loro condizioni di salute;
          ad assumere ogni iniziativa utile al fine di fare piena luce sui fatti denunciati dall'ex Premier Yulia Tymoshenko e relativi alla sua detenzione, in particolare alla denuncia di percosse subite in carcere;
          a valutare se sussistano i presupposti per deferire l'Ucraina alla Corte europea dei diritti dell'uomo, ai sensi dell'articolo 33 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, in relazione alle procedure giuridiche adottate nei confronti di Yulia Tymoshenko, che appaiono in contrasto con i principi e le disposizioni della Convenzione medesima;
          ad attivarsi per mantenere e possibilmente migliorare le relazioni fra Italia e Ucraina al di là del caso Tymoshenko, caso sicuramente grave se venisse accertata la violazione dei diritti umani e da risolvere al più presto, in modo che esso non debba precludere il proficuo partenariato tra i due Paesi.
(1-01026) «Allasia, Stefani, Togni, Lussana, Montagnoli, Fugatti, Fedriga, Fogliato, D'Amico, Maggioni».
(8 maggio 2012)
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)


      La Camera,
          premesso che:
              la leader dell'opposizione in Ucraina, Yulia Tymoshenko, il 5 agosto 2011 è stata arrestata e, successivamente, nel mese di ottobre 2011, condannata da tribunale di Kiev a sette anni di carcere per presunto abuso di potere a fini criminali;
              la storia è iniziata nel 2009, quando la Tymoshenko da Premier stipulò contratti per la fornitura del gas con il colosso russo Gazprom;
              attualmente, oltre all'ex Primo ministro e al suo Ministro dell'interno, in carcere si trovano anche l'ex Ministro della difesa Ivashchenko e l'ex Primo Viceministro Korniychuk;
              la Tymoshenko ha sempre rivendicato la sua innocenza accusando l'attuale Presidente dell'Ucraina, Viktor Yanukovich, di avere orchestrato l'intera vicenda per eliminarla dalla scena politica in vista delle elezioni parlamentari del 2012 e di quelle presidenziali del 2015;
              i processi, per come sono stati condotti, al di là del merito delle accuse, hanno suscitato non poche perplessità in diversi organismi internazionali che hanno evidenziato come il sistema penale in Ucraina presenti evidenti lacune e carenze, a partire da una sospetta mancanza di indipendenza da parte della stessa magistratura;
              nelle ultime settimane le condizioni di salute dell'ex Ministro dell'interno, dell'ex Ministro della difesa e della stessa Yulia Tymoshenko sono particolarmente peggiorate, tanto che il 16 marzo 2012 la Corte europea dei diritti dell'uomo ha intimato alle autorità ucraine di fornirle le necessarie cure mediche;
              subito dopo, però, il Parlamento ucraino ha votato contro il ricovero della Tymoshenko in una clinica specializzata, ignorando, di fatto, la richiesta avanzata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo;
              le condizioni di salute dell'ex Premier e degli altri membri del suo Governo, attualmente in carcere, e i maltrattamenti denunciati dalla stessa Tymoshenko hanno prodotto un'ondata di giuste critiche in Europa e nel mondo;
              la stessa magistratura ucraina, in merito agli ematomi mostrati in alcune foto dalla Tymoshenko, non ha osato smentire quelle immagini, ma ha dichiarato che probabilmente quelle contusioni sarebbero state determinate dal fatto che la Tymoshenko sarebbe andata a sbattere contro un oggetto appuntito;
              l'ex Premier dell'Ucraina ha dichiarato, al contrario, che sarebbe stata picchiata da tre secondini e il 20 aprile 2012 ha cominciato uno sciopero della fame;
              i Governi di Austria e Belgio hanno annunciato ufficialmente che boicotteranno i prossimi Europei di calcio che si svolgeranno a breve in Ucraina e la stessa Cancelliera tedesca, dopo avere espresso una netta condanna per quanto sta avvenendo il quel Paese, ha annunciato che valuterà attentamente se partecipare o no all'inaugurazione dei campionati europei 2012 di calcio;
              il Ministro italiano per gli affari regionali, il turismo e lo sport, Piero Gnudi, secondo notizie riportate dai giornali, ha giustamente dichiarato che «quando vengono violati i diritti soggettivi e i principi democratici lo sport non può voltarsi dall'altra parte»,

impegna il Governo:

          a farsi promotore, presso le competenti autorità a livello internazionale e direttamente nei confronti dell'attuale Governo ucraino, di una forte iniziativa atta a determinare la liberazione, quanto meno per ragioni umanitarie viste le precarie condizioni di salute di Yulia Tymoshenko e degli altri membri, attualmente agli arresti, della precedente compagine governativa;
          a porre la questione, in tutte le sedi internazionali, della salvaguardia dei diritti umani fondamentali in Ucraina come condizione indispensabile e auspicata per proseguire nella strada del confronto e della collaborazione economica e commerciale;
          a sollecitare le autorità ucraine affinché vengano consentite, senza precondizioni, visite in carcere agli esponenti del precedente Governo da parte di equipe mediche indipendenti, nonché delle delegazioni del Consiglio d'Europa, dell'Unione europea, dell'Osce e dei Parlamenti nazionali che ne faranno richiesta;
          a prevedere, in caso di rifiuto da parte delle autorità ucraine di «affrontare» le questioni poste, la possibilità di non inviare alcun rappresentante del Governo, durante le cerimonie che accompagneranno la prossima edizione dei campionati europei di calcio, come atto concreto a difesa dei diritti umani e delle libertà democratiche che così palesemente sono, attualmente, violate in Ucraina.
(1-01027) «Guzzanti, Moffa, Calearo Ciman, Catone, Cesario, D'Anna, Grassano, Gianni, Lehner, Marmo, Milo, Mottola, Orsini, Pionati, Pisacane, Polidori, Razzi, Romano, Ruvolo, Scilipoti, Siliquini, Stasi, Taddei».
(8 maggio 2012)
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)