XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 649 di mercoledì 13 giugno 2012

Pag. III

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 9,30.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono quarantanove.

Informativa urgente del Presidente del Consiglio dei ministri sul vertice informale dei Capi di Stato e di Governo dell'Unione europea svoltosi a Bruxelles il 23 maggio scorso.

PRESIDENTE. Comunica la prevista articolazione del dibattito (vedi resoconto stenografico pag. 1).

MARIO MONTI, Presidente del Consiglio dei ministri. Evidenziata la fase particolarmente intensa e cruciale che interessa attualmente l'Europa e il nostro Paese, dà conto degli incontri bilaterali e multilaterali programmati prima del Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il 28 e 29 giugno prossimi. Osservato, quindi, che la situazione italiana è migliore di quella di altri Paesi europei sul piano della finanza pubblica, del risparmio privato, della stabilità del sistema bancario e del tasso di disoccupazione, preannunzia che nei prossimi giorni saranno varate ulteriori misure per favorire la crescita economica, ricordando peraltro che il Governo ha sempre perseguito tale obiettivo in coerenza con il necessario rigore finanziario. Richiamati, inoltre, gli aspetti salienti della politica attuata dal nostro Paese in ambito comunitario, sottolinea che se nel prossimo Consiglio europeo sarà definita una credibile strategia per la crescita e lo sviluppo ne deriverà, tra l'altro, una riduzione dello spread italiano. Auspica, infine, anche per superare le più recenti tensioni dei mercati finanziari, che si pervenga ad una sollecita approvazione delle riforme all'esame del Parlamento.

ANGELINO ALFANO (PdL). Nel sottolineare preliminarmente l'importanza del prossimo vertice europeo per il futuro del processo di integrazione europea, che deve interessare gli ambiti monetario, politico, bancario, energetico ed infrastrutturale, conferma il sostegno della propria parte politica al Governo, assicurando l'impegno della stessa ad una sollecita approvazione dei provvedimenti pendenti in Parlamento. Sottolineata, inoltre, la necessità di correggere l'errore storico commesso al momento dell'introduzione dell'euro, modificando il mandato alla Banca centrale europea, e di creare condizioni di stabilità attraverso strumenti come gli eurobond, invita il Presidente del Consiglio a far presente in sede comunitaria l'insufficienza della strategia tedesca, basata unicamente sul rigore, e l'esigenza di coniugare quest'ultimo con gli obiettivi della crescita e dello sviluppo.

PIER LUIGI BERSANI (PD). Nel dichiarare che la sua parte politica garantisce pieno sostegno all'azione del Presidente Monti in ambito europeo, reputa doveroso precisare che il Parlamento rappresenta un importante elemento di mediazione, e non un ostacolo, tra la politica del Governo e la realtà del Paese. Evidenziato quindi che le recenti ulteriori Pag. IVdifficoltà che si registrano nell'economia europea erano facilmente prevedibili, attesa l'inadeguatezza delle soluzioni individuate per arginare i problemi finanziari che hanno colpito la Grecia e che ora stanno investendo anche altri Paesi, sull'onda peraltro di talune azioni speculative, sottolinea come alla base della situazione attuale vi sia una mancanza di prospettiva nella costruzione dell'Unione europea. Ribadisce inoltre la necessità, per evitare una gravissima recessione, di attuare una discontinuità netta con la linea di politica economica fin qui seguita, varando misure in grado di ridurre lo spread, di aiutare le banche e di incentivare gli investimenti.

GIANPAOLO DOZZO (LNP). Nel ritenere che l'informativa resa dal Presidente del Consiglio dimostri scarsa considerazione per il ruolo del Parlamento, vero depositario della sovranità popolare, evidenziata anche dall'abuso nel ricorso alla questione di fiducia, rileva che l'azione del Governo ha determinato un peggioramento delle condizioni economica, finanziaria, sociale e occupazionale del Paese. Giudicata, quindi, disastrosa la politica dell'Esecutivo basata sull'aumento dell'imposizione fiscale, che ha gravemente penalizzato le famiglie e le imprese ed ha determinato un crollo del gettito ed un aumento del debito pubblico, invita il Governo a prendere atto del proprio fallimento e a trarne responsabilmente le conseguenze, preannunziando, in particolare, l'assunzione di iniziative finalizzate a chiedere le dimissioni del Ministro Fornero.

PIER FERDINANDO CASINI (UdCpTP). Nel sottolineare l'esigenza di un'assunzione di responsabilità delle forze politiche di fronte al corpo elettorale, considerati altresì i gravosi ma necessari sacrifici richiesti ai cittadini, conferma il convinto appoggio della propria parte politica al Governo, che in poco tempo ha adottato numerosi importanti provvedimenti, proponendo la presentazione di un atto di indirizzo unitario al fine di supportare il Presidente del Consiglio nel rilanciare il processo di unione politica e monetaria europea e nel ritrovare le grandi motivazioni ideali del progetto federalista europeo.

ITALO BOCCHINO (FLpTP). Nel ringraziare il Presidente Monti per l'odierna informativa, necessaria in questa situazione critica per l'Italia e per l'Europa, sottoposte ad attacchi speculativi, evidenzia come il nostro Paese possa comunque contare su una certa forza e solidità del proprio assetto economico-produttivo. Nel ritenere quindi che sul fronte comunitario stia emergendo l'incompletezza del progetto di costruzione dell'Unione europea, sottolinea come il Presidente del Consiglio, forte del sostegno parlamentare che anche il suo gruppo garantisce, dovrebbe intervenire con incisività ed autorevolezza a sostegno delle ragioni italiane in ambito comunitario. Rilevato, inoltre, che le forze politiche dovranno scegliere se agire con responsabilità nell'interesse del Paese o cedere a tentazioni populistiche per convenienza elettorale, invita il Governo ad abbandonare la politica degli annunci e a ridare slancio alla spinta riformista, varando pochi importanti provvedimenti strutturali necessari, segnatamente, a sostenere le imprese e i ceti deboli e a consentire lo sviluppo economico.

MASSIMO DONADI (IdV). Nel giudicare imbarazzante e priva di contenuti l'informativa resa dal Presidente del Consiglio, che denota scarso rispetto nei confronti del Parlamento e dei cittadini italiani, sottolinea che l'Unione europea non si è dimostrata all'altezza dei problemi che ha dovuto affrontare. Osservato, quindi, che tutti i Capi di Governo europei hanno sottovalutato natura e gravità della crisi in atto, considera indispensabile un salto di qualità attribuendo per lo meno una reale sovranità alla Banca centrale europea. Nel rilevare, inoltre, che una politica basata su un eccessivo inasprimento della pressione fiscale ha determinato ulteriore recessione, Pag. Vritiene che l'unico modo per coniugare rigore e sviluppo sia incidere sulla spesa pubblica improduttiva e clientelare.

SILVANO MOFFA (PT). Richiamato il sostegno della sua parte politica al Governo, sottolinea la gravosa e critica situazione in cui versa l'Europa.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

SILVANO MOFFA (PT). Sottolinea pertanto la necessità di una coraggiosa inversione di rotta che conferisca all'Unione europea la capacità di affrontare i temi della crescita e dello sviluppo oltre che del rigore, anche attraverso un ruolo più incisivo della Banca centrale europea.

MARCO PUGLIESE (Misto-G.Sud-PPA). Nell'esprimere apprezzamento, anche a nome della sua componente politica, per la sincerità e la trasparenza dell'intervento del Presidente Monti, che invita a non dimenticare l'esistenza di altre forze politiche, come la sua componente, che sostengono il Governo fin dall'inizio, manifesta apprezzamento circa la bontà della strategia delineata dal Presidente del Consiglio in vista del prossimo vertice europeo, in termini sia di rigore di bilancio, sia di prospettive di crescita, pur richiamando l'attenzione sulle gravi difficoltà che sta attraversando l'economia reale del nostro Paese.

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Sottolineato il momento cruciale per il nostro Paese, che sta attraversando una drammatica fase di impoverimento in assenza di prospettive di ripresa, esprime apprezzamento per l'informativa resa dal Presidente del Consiglio, evidenziando la necessità di affermare un'Europa dei popoli in cui siano evitate limitazioni di sovranità. Considera, quindi, indispensabile che la Banca centrale europea sottoscriva grandi quantità di titoli del debito pubblico italiano.

LUCIANO MARIO SARDELLI (Misto-LI-PLI). Nell'auspicare una ferma presa di posizione politica dell'Italia in ambito europeo, in coerenza con gli impegni già assunti, prospetta l'opportunità di presentare a tal fine una mozione unitaria. Ritiene, inoltre, necessario che il Presidente del Consiglio informi il Parlamento in merito agli esiti del prossimo vertice europeo.

MARIO PEPE (Misto-R-A). Evidenziato come il Presidente Monti non sembri essere consapevole del sentimento di paura e della sensazione di stanchezza che attanagliano i cittadini in questo difficile momento, sottolinea l'esigenza di adottare misure volte ad alleggerire il prelievo tributario e a ridurre le eccessive spese sostenute dal nostro Paese nel comparto difesa. Nel prendere infine atto delle annunciate prospettive di crescita, lamenta tuttavia l'assenza dei partiti nell'attuale fase politica.

ANDREA RONCHI (Misto-FCP). Nel condividere le considerazioni finali svolte dal deputato Angelino Alfano, invita il Presidente del Consiglio a far valere in sede europea le ragioni dell'Italia anche nei confronti della Germania, la cui politica economica sta creando gravi difficoltà agli altri Stati.

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Sottolineata la grave e preoccupante situazione dell'Europa, conferma la piena fiducia della sua componente politica al Presidente del Consiglio, cui spetta un compito particolarmente difficile.

ARTURO IANNACCONE (Misto-NPSud). Osservato come il Presidente Monti abbia oggi perso un'occasione per spiegare ai cittadini come intende affrontare la difficile situazione del Paese, ritiene che il Governo abbia fin qui operato male, evitando di intervenire efficacemente in economia ed alimentando un sentimento di antipolitica; invita quindi il Presidente del Consiglio a partecipare al Pag. VIprossimo vertice europeo ribadendo la necessità di una nuova politica monetaria dell'Unione europea.

RENATO CAMBURSANO (Misto). Sottolinea la necessità di un intervento della Banca centrale europea volto a ridurre i tassi di interesse, nonché di promuovere investimenti in infrastrutture e ricerca e di prevedere aumenti salariali basati sulla produttività.

La seduta, sospesa alle 11,35, è ripresa alle 12.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

Cessazione dal mandato parlamentare del deputato Pietro Tidei.

PRESIDENTE. Avverte che il deputato Pietro Tidei, eletto sindaco di Civitavecchia, ha comunicato, con lettera inviata alla Presidenza, di voler rassegnare le dimissioni dalla carica di deputato.

PIETRO TIDEI (PD). Espresso rammarico per il tenore delle notizie di stampa immediatamente seguenti alla sua elezione a sindaco di Civitavecchia, ringrazia l'intera Assemblea per la proficua collaborazione offertagli nell'assolvimento del mandato parlamentare.

PRESIDENTE. Avverte che, trattandosi di un caso di incompatibilità, la Camera prende atto della comunicazione resa e della conseguente cessazione del deputato Pietro Tidei dal mandato parlamentare.

Proclamazione di un deputato subentrante.

PRESIDENTE. Avverte che, dovendosi procedere alla proclamazione di un deputato, a seguito della presa d'atto delle dimissioni del deputato Pietro Tidei, la Giunta delle elezioni ha accertato che il candidato che, nell'ordine progressivo della stessa lista n. 11, Partito Democratico nella XV Circoscrizione Lazio 1, segue immediatamente l'ultimo degli eletti risulta essere Mario Adinolfi.
Dà atto alla Giunta di questo accertamento e proclama deputato, per la XV Circoscrizione Lazio 1, Mario Adinolfi.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 2156: Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (approvato dal Senato) (A.C. 4434-A ed abbinate).

Nella seduta del 12 giugno 2012 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, degli articoli 10, 13 e 14 del disegno di legge, nel testo delle Commissioni.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo 10)

DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Sottolineata la necessità che nella prossima legislatura non siano eletti in Parlamento soggetti condannati o indagati, dichiara che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo sull'articolo 10 del provvedimento in esame.

DONATO RENATO MOSELLA (Misto-ApI). Dichiara che la sua componente politica voterà la fiducia al Governo, sottolineando l'urgenza di riaffermare la cultura della legalità in una situazione di grave allarme sociale per la diffusa corruzione presente nelle istituzioni del Paese. Espresso, quindi, il pieno apprezzamento della sua parte politica per le norme recate dall'articolo 10 del provvedimento in esame, rileva che sarebbe stato preferibile al conferimento della delega all'Esecutivo il varo di una disciplina immediatamente efficace sull'incandidabilità agli uffici pubblici elettivi in conseguenza di sentenze penali di condanna.

Pag. VII

DAVID FAVIA (IdV). Dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo sull'articolo 10 del disegno di legge in discussione, che appare distante dalle esigenze dei cittadini oltre a risultare illegittimo dal punto di vista costituzionale, conferendo all'Esecutivo una delega eccessivamente discrezionale e temporalmente inappropriata. Manifesta, quindi, rammarico per il mancato recepimento di proposte emendative presentate dalla propria parte politica.

MAURIZIO IAPICCA (Misto-G.Sud-PPA). Dichiara che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo sull'articolo 10 del disegno di legge in esame.

VINCENZO D'ANNA (PT). Dichiara che il suo gruppo voterà la fiducia al Governo sull'articolo 10 del provvedimento in esame e non prenderà parte alle successive votazioni fiduciarie al fine di consentire comunque il varo di una normativa urgente e attesa dal Paese, malgrado le fondate riserve nutrite circa l'introduzione nell'ordinamento penale di nuove fattispecie di reato che giudica fumose, non tassative, penalizzanti per la partecipazione dei cittadini alla vita politica e potenzialmente lesive dell'equilibrio costituzionale tra i poteri dello Stato.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP). Sottolineata la rilevanza della materia oggetto del disegno di legge in esame, esprime apprezzamento per l'impegno del Governo nel portare avanti una riforma strutturale finalizzata alla lotta alla corruzione, che appare strettamente connessa al rilancio economico del Paese. Manifestata, inoltre, forte preoccupazione per la decisione di disciplinare il tema dell'incandidabilità attraverso una delega all'Esecutivo, preannunzia la presentazione di un ordine del giorno in materia. Dichiara infine che il suo gruppo non prenderà parte al voto di fiducia sull'articolo 10, mentre esprimerà voto favorevole sui successivi articoli.

PIERLUIGI MANTINI (UdCpTP). Sottolinea l'importanza delle disposizioni recate dal disegno di legge in esame, volte a contrastare il fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione, che frena lo sviluppo ed inquina la vita sociale e amministrativa del Paese, reputa giustificata la decisione del Governo di porre la questione di fiducia. Espresse quindi talune perplessità sulla fattispecie del traffico di influenze, ritiene necessario prevedere l'incandidabilità dei condannati con sentenza definitiva per gravi reati già nelle prossime elezioni politiche, ricordando di aver presentato uno specifico ordine del giorno al riguardo. Dichiara infine che il suo gruppo accorderà con convinzione e responsabilità la fiducia all'Esecutivo sull'articolo 10.

MATTEO BRAGANTINI (LNP). Dichiara che la sua parte politica negherà la fiducia al Governo, giudicando la posizione della stessa funzionale al superamento di dissidi interni alla maggioranza. Nell'esprimere, quindi, la netta contrarietà del suo gruppo alla inconcludente politica complessiva attuata dall'Esecutivo, auspica un orientamento di voto contrario alla fiducia da parte di tutte le forze politiche non tanto in considerazione del merito dell'articolo 10 del provvedimento in esame, in relazione al quale comunque sarebbero state opportune talune modifiche migliorative, quanto per i suddetti motivi politici generali.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Nel ritenere che non vi possa essere alcun risanamento economico senza un effettivo risanamento civile e morale, sottolinea come il provvedimento in esame costituisca un importante passo in avanti in tal senso.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

ORIANO GIOVANELLI (PD). Dichiara, quindi, che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo, evidenziando che il disegno di legge in discussione, sul quale Pag. VIIIesprime un giudizio convintamente positivo, risponde a sollecitazioni provenienti da organismi internazionali. Manifesta inoltre perplessità sulla decisione di affidare ad una delega all'Esecutivo la disciplina dell'incandidabilità, preannunziando al riguardo la presentazione di un ordine del giorno.

ENRICO COSTA (PdL). Nel giudicare una sostanziale forzatura porre la questione di fiducia su un provvedimento che reca disposizioni di estrema rilevanza per i cittadini, ritiene che sarebbe stato preferibile apportare ulteriori miglioramenti al testo del disegno di legge in esame, richiamando altresì gli effetti negativi derivanti dalla eccessiva burocratizzazione delle procedure amministrative. Sottolineata inoltre la necessità di impedire che soggetti condannati per gravi reati siano eletti in Parlamento, dichiara che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo sull'articolo 10 del provvedimento in discussione.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato ALESSANDRA MUSSOLINI (PdL).

PRESIDENTE. Indice la votazione per appello nominale sull'articolo 10, nel testo delle Commissioni, sulla cui approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:
Presenti 543
Votanti 536
Astenuti 7
Maggioranza 269
Hanno risposto 461
Hanno risposto no 75
(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente respinte tutte le proposte emendative riferite all'articolo 10.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo 13)

ELIO VITTORIO BELCASTRO (Misto-NPSud). Dichiara che la sua componente politica non accorderà la fiducia al Governo, sottolineando i gravi danni che la linea politica da esso seguita sta arrecando ai cittadini e in particolare al Sud del Paese.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Espresso un giudizio complessivamente positivo sul disegno di legge in esame, sottolinea l'importanza di condurre un'incisiva lotta alla corruzione, che postula anche una riconsiderazione del ruolo delle pubbliche amministrazioni, con particolare riferimento all'assenza di controlli di legittimità.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

MARIO TASSONE (UdCpTP). Sottolineata, tra l'altro, la necessità di conferire maggiore trasparenza ed efficienza all'azione amministrativa, con conseguente assunzione di responsabilità, ritiene che l'articolo 13 rappresenti un passo in avanti in tale direzione; dichiara pertanto che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo.

DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Pur manifestando alcune perplessità sulla formulazione dell'articolo 13 del provvedimento in esame, in particolare con riferimento alla disciplina del traffico di influenze illecite di cui all'articolo 346-bis del codice penale, dichiara che la sua componente politica confermerà comunque la fiducia al Governo.

MAURIZIO IAPICCA (Misto-G.Sud-PPA). Evidenziati i profili di palese criticità che caratterizzano il testo dell'articolo 13, che giudica per alcuni aspetti in contrasto con i principi cardine del sistema Pag. IXpenale italiano, dichiara l'astensione della sua componente politica nella votazione sulla questione di fiducia.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Nell'osservare come le disposizioni recate dal provvedimento in esame in materia di concussione e corruzione non rappresentino affatto un miglioramento rispetto alla normativa vigente, grazie alla quale sono stati sanzionati numerosi crimini, come quelli connessi alla cosiddetta vicenda di Mani pulite, lamenta l'inappropriatezza della previsione di equiparare per legge l'induzione alla concussione e la concussione stessa, reputando non paragonabili tali reati né condivisibile sottrarre al giudice il potere discrezionale in materia. Sottolinea quindi che le novità introdotte dall'articolo 13 costituiranno un passo indietro, nonché una causa di incremento dei reati che si vorrebbe contrastare.

CARMELO BRIGUGLIO (FLpTP). Dichiara che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo sugli articoli 13 e 14, reputando il provvedimento in discussione necessario ed importante, in particolare per quanto attiene all'inasprimento di alcune pene previste dal codice penale e all'introduzione di due nuove fattispecie di reato, la concussione per induzione e il traffico di ingerenze illecite. Nel preannunziare al riguardo la presentazione di un ordine del giorno, auspica la sollecita approvazione del disegno di legge in esame.

PIERGUIDO VANALLI (LNP). Stigmatizzato il reiterato ricorso da parte del Governo alla questione di fiducia, ricorda il costruttivo contributo fornito dal suo gruppo nel corso dell'iter in sede referente al fine di migliorare il testo del provvedimento in esame, sottolineando la necessità di una migliore applicazione delle norme già esistenti in materia. Nel paventare, quindi, il rischio che l'efficacia del disegno di legge in discussione sia vanificata da altre iniziative assunte dall'Esecutivo, rendendolo di fatto inapplicabile per lo stato dell'economia, dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo sull'articolo 13.

DONATELLA FERRANTI (PD). Nel dichiarare che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo sull'articolo 13, ritiene doveroso chiarire la portata delle predette disposizioni, che rappresentano comunque un passo in avanti, sia pur migliorabile, rispetto alla normativa vigente, in funzione di un più efficace contrasto alla corruzione, allineando l'Italia agli altri Paesi europei come sollecitato da organismi internazionali. Rilevato che sarebbe stato irresponsabile ritardare ulteriormente il rafforzamento della lotta alla corruzione, che rappresenta un notevole freno allo sviluppo economico, richiama talune proposte migliorative del testo inizialmente presentate della propria parte politica. Nel ricordare quindi che il provvedimento in esame non reca alcuna norma di favore per taluni deputati eccellenti, ne auspica la sollecita approvazione definitiva.

MANLIO CONTENTO (PdL). Nel ritenere che la delicata materia oggetto del provvedimento in esame dovrebbe essere affrontata senza toni propagandistici, dichiara che, per senso di lealtà politica, accorderà la fiducia al Governo sull'articolo 13, in coerenza con la posizione assunta dal suo gruppo. Nel manifestare altresì forte preoccupazione per l'eccessiva indeterminatezza della nuova fattispecie di reato rappresentata dal traffico di influenze illecite, auspica che presso l'altro ramo del Parlamento si possa porre rimedio ad alcune problematiche presenti nel testo del provvedimento in esame, anche con riferimento alla mancata equiparazione tra la concussione per induzione e la corruzione.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato LUIGI VITALI (PdL).

PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sull'articolo 13, nel testo Pag. Xdelle Commissioni, sulla cui approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
indi
DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti 540
Votanti 502
Astenuti 38
Maggioranza 252
Hanno risposto 431
Hanno risposto no 71
(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente respinte tutte le proposte emendative riferite all'articolo 13.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo 14)

DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Pur ritenendo dannose le disposizioni inerenti la modifica dell'articolo 2635 del codice civile, dichiara che la sua componente politica, in considerazione del vincolo di fedeltà all'Esecutivo, accorderà la fiducia al Governo sull'articolo 14 del disegno di legge in esame.

GIUSEPPE OSSORIO (Misto-R-A). Dichiara che per senso di responsabilità la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo sull'articolo 14, sottolineando la necessità di procedere ad una mirata azione di prevenzione della corruzione.

UGO MARIA GIANFRANCO GRIMALDI (Misto-G.Sud-PPA). Dichiara che la sua parte politica si asterrà nel voto di fiducia sull'articolo 14 del provvedimento in esame, che reca norme a suo avviso strumentali e demagogiche, contrarie ai principi di ragionevolezza e di proporzionalità, non rispondenti ai criteri generali del diritto penale e conferenti eccessiva discrezionalità al potere interpretativo del giudice.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Sottolineata la necessità di promuovere efficaci strumenti di lotta al fenomeno della corruzione, ricorda il fattivo operato della sua parte politica finalizzato al contrasto di ogni forma di illegalità, giudicando peraltro del tutto incomprensibile il ricorso allo strumento fiduciario da parte del Governo. Pur manifestando un orientamento favorevole all'introduzione della fattispecie della corruzione tra privati, esprime insoddisfazione per l'impianto complessivo del provvedimento in esame, lamentando in particolare la mancata previsione del reato di autoriciclaggio e l'inadeguatezza dei termini di prescrizione vigenti.

LORENZO RIA (UdCpTP). Nel precisare che il ricorso al voto di fiducia si è reso necessario a causa della mancanza di dialogo politico e del prevalere di interessi di parte, esprime un giudizio complessivamente positivo sull'impianto del provvedimento in esame che, sebbene perfettibile, costituisce un importante strumento per la lotta alla corruzione. Dichiara, infine, che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo sull'articolo 14.

CARMELO BRIGUGLIO (FLpTP). Dichiara che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo sull'articolo 14, richiamandosi alle considerazioni già espresse in sede di dichiarazione di voto sulla fiducia posta sull'articolo 13 del provvedimento in esame.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP). Stigmatizzato l'ennesimo ricorso allo strumento Pag. XIfiduciario su singoli articoli di un disegno di legge che giudica poco chiaro e comprensibile, ritiene comunque condivisibili le finalità delle disposizioni in esso contenute, reputando peraltro opportuno promuovere un'adeguata prevenzione del fenomeno della corruzione tramite l'adozione di procedure trasparenti e di provvedimenti efficaci nei confronti dei dirigenti ritenuti responsabili di tale reato. Osservato, infine, che l'atteggiamento assunto dal Governo vanifica il proficuo lavoro svolto dal Parlamento, dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia all'Esecutivo sull'articolo 14 del disegno di legge in esame.

ANDREA ORLANDO (PD). Dichiara che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo sull'articolo 14, precisando che, grazie alle modifiche apportate al testo nel corso dell'iter parlamentare, l'Italia si conforma alle indicazioni contenute in diverse convenzioni internazionali Sottolineata, altresì, la rilevanza del contenuto del predetto articolo, che, tuttavia, non prevede i reati di autoriciclaggio e falso in bilancio, ritiene che una reale lotta alla corruzione non possa prescindere da un rinnovamento morale delle istituzioni democratiche e della politica.

FRANCESCO PAOLO SISTO (PdL). Dichiara che la sua parte politica accorderà la fiducia al Governo, rilevando tuttavia che la posizione della questione di fiducia da parte di un Esecutivo a composizione «tecnica» appare non giustificata su un provvedimento in materia di giustizia dalle ampie e profonde ricadute sociali, anche in considerazione della dubbia legittimità costituzionale di numerose norme, con particolare riferimento allo sproporzionato inasprimento delle pene. Nell'auspicare, quindi, modifiche correttive che ripristinino la piena conformità alla Costituzione del testo durante l'esame al Senato, lamenta, in particolare, che l'introduzione della nuova fattispecie della corruzione tra privati non preveda la perseguibilità solo a querela di parte, specie in considerazione dell'eccessivo potere in tal modo attribuito alle procure nell'ambito delle attività di impresa esercitate in forma societaria.

PRESIDENTE. Indice la votazione per appello nominale sull'articolo 14, nel testo delle Commissioni, sulla cui approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti 525
Votanti 500
Astenuti 25
Maggioranza 251
Hanno risposto 430
Hanno risposto no 70

(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente respinte tutte le proposte emendative riferite all'articolo 14.
Secondo quanto stabilito nell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Dà conto di un'intesa intercorsa tra i gruppi nel senso di fissare per le 10 di domani il termine per la presentazione degli ordini del giorno.

PRESIDENTE. Ne prende atto.

Su un lutto del deputato Fabio Meroni.

PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione Pag. XIIal dolore del deputato Fabio Meroni, colpito da un grave lutto: la perdita della madre.

Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge.

PRESIDENTE. Comunica che sarà iscritto all'ordine del giorno della seduta di domani il trasferimento alla VII Commissione in sede legislativa della proposta di legge n. 2800 ed abbinate, recanti disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi.

Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea e conseguente aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunica la modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea e il conseguente aggiornamento del programma predisposti a seguito della odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo (vedi resoconto stenografico pag. 87).

Sull'ordine dei lavori.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO (PD) e LUCA BELLOTTI (PdL), al quale rende precisazioni il PRESIDENTE.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 14 giugno 2012, alle 9.

(Vedi resoconto stenografico pag. 91).

La seduta termina alle 19,35.