XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Lunedì 25 giugno 2012

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 25 giugno 2012.

      Albonetti, Antonione, Bergamini, Bindi, Bocchino, Bocci, Brugger, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Commercio, Gianfranco Conte, Corsini, D'Alema, Dal Lago, De Girolamo, Della Vedova, Donadi, Dozzo, Gianni Farina, Renato Farina, Fava, Tommaso Foti, Franceschini, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guzzanti, Iannaccone, Lombardo, Lucà, Lupi, Malgieri, Mazzocchi, Melchiorre, Migliori, Milanato, Misiti, Moffa, Mogherini Rebesani, Mosca, Mura, Mussolini, Nucara, Leoluca Orlando, Pecorella, Pisicchio, Rigoni, Paolo Russo, Stefani, Stucchi, Valducci, Vitali, Volontè.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

      Antonione, Bergamini, Bindi, Bocchino, Bocci, Bongiorno, Brugger, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Castagnetti, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Commercio, Gianfranco Conte, Corsini, D'Alema, Dal Lago, De Girolamo, Della Vedova, Donadi, Dozzo, Fallica, Gianni Farina, Renato Farina, Fava, Tommaso Foti, Franceschini, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guzzanti, Iannaccone, Jannone, Leone, Lombardo, Lucà, Lupi, Malgieri, Mazzocchi, Melchiorre, Migliori, Milanato, Misiti, Moffa, Mogherini Rebesani, Mosca, Mura, Mussolini, Nucara, Leoluca Orlando, Paniz, Pecorella, Pisicchio, Rigoni, Paolo Russo, Stefani, Stucchi, Valducci, Vitali, Volontè.

Annunzio di proposte di legge.

      In data 21 giugno 2012 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
          MINARDO: «Agevolazione tributaria per gli interventi di manutenzione, recupero e valorizzazione del patrimonio storico, artistico, architettonico e ambientale» (5305);
          FIORIO ed altri: «Disposizioni per la disciplina e la promozione dell'agricoltura sociale» (5306);
          D'INCECCO ed altri: «Soppressione delle prove di ammissione per l'accesso ad alcuni corsi universitari» (5307);
          VILLECCO CALIPARI ed altri: «Norme concernenti l'impiego di manodopera civile qualificata da parte dei reparti del Genio campale» (5308);
          NARDUCCI: «Concessione di un contributo al Centro Pio Rajna, in Roma, per il sostegno degli studi danteschi e delle attività di ricerca sulla lingua e sulla letteratura italiana» (5309).

      Saranno stampate e distribuite.

Assegnazione di progetti di legge
a Commissioni in sede referente.

      A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

          I Commissione (Affari costituzionali):
      LA LOGGIA ed altri: «Istituzione del Comitato interministeriale per le politiche urbane» (5264) Parere delle Commissioni V, VII, VIII, IX, X, XI, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
      CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO: «Nuova disciplina per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e conseguente modifica dei testi unici di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n.  361, e al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n.  533» (5279).

          II Commissione (Giustizia):
      DONADI e PALOMBA: «Introduzione dell'articolo 31-bis della legge 4 maggio 1983, n.  184, in materia di certificazione di fatti e circostanze richiesti da Stati esteri a fine di adozione internazionale» (5272) Parere delle Commissioni I, III, V e XII.

          III Commissione (Affari esteri):
      FEDI ed altri: «Disposizioni per la revisione dei trattamenti economici del personale della carriera diplomatica e dei compensi comunque erogati dal Ministero degli affari esteri» (4820) Parere delle Commissioni I, V e XI;
      «Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e la Gran Jamahiriya araba libica popolare socialista per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, fatta a Roma il 10 giugno 2009» (5271) Parere delle Commissioni I, V e VI.

          VI Commissione (Finanze):
      SANTELLI ed altri: «Modifiche all'articolo 7 del decreto-legge 29 novembre 2008, n.  185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.  2, in materia di pagamento dell'imposta sul valore aggiunto al momento dell'effettiva riscossione del corrispettivo, e agli articoli 53 e 54 del regio decreto 16 marzo 1942, n.  267, in materia di realizzazione dei crediti tributari privilegiati nelle procedure fallimentari» (5255) Parere delle Commissioni I, II, V, X e XIV.

          VII Commissione (Cultura):
      GRANATA ed altri: «Disposizioni per la celebrazione del centenario della fondazione dell'Istituto nazionale per il dramma antico e per la valorizzazione dei siti e degli edifici storici di interesse culturale ad esso collegati» (5239) Parere delle Commissioni I, V, VIII, X e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

          X Commissione (Attività produttive):
      QUARTIANI ed altri: «Disposizioni per la promozione e lo sviluppo delle fiere rurali» (5265) Parere delle Commissioni I, III, V, VII, VIII, XIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

          XI Commissione (Lavoro):
      GHIZZONI ed altri: «Modifica all'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214, in materia di requisiti di accesso al trattamento pensionistico per il personale della scuola» (5293) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria) e VII.

          XII Commissione (Affari sociali):
      SCHIRRU ed altri: «Modifica all'articolo 36 del decreto legislativo 9 novembre 2007, n.  206, concernente il rilascio del diploma di formazione specifica in medicina generale» (5251) Parere delle Commissioni I, V, VII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
      PALAGIANO ed altri: «Disposizioni per il controllo delle dosi di esposizione a radiazioni ionizzanti derivanti da esami radiologici» (5254) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

          XIII Commissione (Agricoltura):
      CATANOSO GENOESE: «Riordino e trasferimento di funzioni svolte dall'Agenzia per le erogazioni in agricoltura al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali» (5252) Parere delle Commissioni I, V, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
      DELFINO e NARO: «Istituzione della Lega ippica italiana e disposizioni per la promozione del settore ippico nonché in materia di scommesse ippiche» (5262) Parere delle Commissioni I, II, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), VII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), IX, X, XI, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dalla Corte dei conti.

      La Corte dei conti – sezione del controllo sugli enti – con lettera in data 20 giugno 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n.  259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Autorità portuale di Gioia Tauro, per gli esercizi dal 2007 al 2010. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n.  435).

      Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla IX Commissione (Trasporti).

Trasmissione dal Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro.

      Il presidente del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL) ha trasmesso un documento, approvato dall'assemblea del CNEL nella seduta del 20 giugno 2012, contenente osservazioni e proposte concernenti «La spending review:
aspetti di metodo e di merito».

      Questo documento è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

      Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 18 giugno 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 4 della legge 12 agosto 1982, n.  576, e successive modificazioni, la relazione concernente l'attività svolta dall'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo (ISVAP) nell'anno 2011 (doc. CCVI, n.  1).

      Questo documento è trasmesso alla VI Commissione (Finanze).

Trasmissione dal ministro della difesa.

      Il ministro della difesa, con lettera in data 19 giugno 2012, ha trasmesso copia della nota aggiuntiva allo stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno 2012.

      Questa documentazione è trasmessa alla IV Commissione (Difesa) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal ministro degli affari esteri.

      Il ministro degli affari esteri, con lettera in data 20 giugno 2012, ha comunicato, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 6 febbraio 1992, n.  180, concernente la partecipazione dell'Italia alle iniziative di pace e umanitarie in sede internazionale, che intende devolvere un contributo al comitato per la promozione e protezione dei diritti umani e al VIS (Volontariato internazionale per lo sviluppo) per l'organizzazione di un convegno internazionale a beneficio degli studenti della laurea magistrale delle principali università di Roma.

      Tale comunicazione è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri).

Trasmissione dal Comitato interministeriale per la programmazione economica.

      La Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, in data 22 giugno 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 31 dicembre 2009, n.  196, le seguenti delibere CIPE, che sono trasmesse alle Commissioni sottoindicate:
          n.  33/2012 del 23 marzo 2012, concernente «Assegnazione di 300 milioni di euro a Rete ferroviaria italiana Spa – Contratto di programma – parte investimenti – Annualità 2012» – alla V Commissione (Bilancio) e alla IX Commissione (Trasporti);
          n.  61/2012 del 30 aprile 2012, concernente «Fondo per lo sviluppo e la coesione. Rapporto finale UVER sulle verifiche svolte in attuazione della delibera CIPE n.  79/2010. Definanziamento interventi regionali periodo 2000-2006 – alla V Commissione (Bilancio).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

      Il dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 21 giugno 2012, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 3 e 19 della legge 4 febbraio 2005, n.  11, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

      Tali atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

      La Commissione europea, in data 21 e 22 giugno 2012, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
          Proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo di riammissione delle persone in posizione irregolare tra l'Unione europea e la Repubblica di Turchia (COM(2012)239 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
          Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n.  850/98 del Consiglio per la conservazione delle risorse della pesca attraverso misure tecniche per la protezione del novellame e che abroga il regolamento (CE) n.  1288/2009 del Consiglio (COM(2012)298 final), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);
          Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n.  1005/2008 del Consiglio che istituisce un regime comunitario per prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (COM(2012)332 final), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);
          Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio relazione sullo stato dei lavori per lo sviluppo del sistema di informazione Schengen di seconda generazione (SIS II) - Luglio 2011-dicembre 2011 (COM(2012)334 final), che è assegnata in sede primaria alla I Commissione (Affari costituzionali);
          Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per la gestione della responsabilità finanziaria nei procedimenti per la risoluzione delle controversie tra investitori e Stati istituiti da accordi internazionali di cui l'Unione europea è parte (COM(2012)335 final), che è assegnata in sede primaria alla II Commissione (Giustizia);
          Proposta di regolamento del Consiglio che istituisce un meccanismo di assistenza finanziaria per gli Stati membri la cui moneta non è l'euro (COM(2012)336 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
          Progetto di bilancio rettificativo n.  4 al bilancio generale 2012 stato generale delle entrate – Stato delle spese per sezione – Sezione III – Commissione (COM(2012)340 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione del consiglio della Provincia autonoma di Bolzano.

      Il presidente del consiglio della Provincia autonoma di Bolzano, con lettera in data 14 giugno 2012, ha trasmesso il testo di un voto, approvato dal consiglio provinciale stesso nella seduta del 7 giugno 2012, volto a chiedere che le scuole della Provincia di Bolzano di lingua tedesca e ladina siano esentate dall'obbligo di cantare l'inno di Mameli nelle scuole dell'Alto Adige.

      Questa documentazione è trasmessa alla VII Commissione (Cultura).

Trasmissione dal consiglio regionale delle Marche.

      Il presidente del consiglio regionale delle Marche, con lettera in data 14 giugno 2012, ha trasmesso il testo di un voto concernente osservazioni sul programma di lavoro della Commissione europea per il 2012 (COM(2011)777 definitivo) e sulla risoluzione del comitato delle regioni «Le priorità del comitato delle regioni per il 2012 sulla base del programma legislativo e di lavoro della Commissione europea».

      Questa documentazione è trasmessa alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Richieste di parere parlamentare su atti del Governo.

      Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 20 giugno 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, della legge 15 marzo 1997, n. 59, e dell'articolo 14, comma 21, lettera c), della legge 28 novembre 2005, n. 246, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante la determinazione del maggior fabbisogno relativo agli anni 2003-2007 in favore di alcune regioni per l'esercizio delle funzioni e dei compiti conferiti ai sensi degli articoli 8 e 12 del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, in materia di trasporto pubblico locale (485).

      Tale richiesta è assegnata, dal Presidente del Senato della Repubblica, d'intesa con il Presidente della Camera dei deputati, alla Commissione parlamentare per la semplificazione, che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 25 luglio 2012.

      Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 21 giugno 2012, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 1, commi 3 e 5, e 33 della legge 7 luglio 2009, n. 88, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo concernente ulteriori modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 141, recante attuazione della direttiva 2008/48/CE relativa ai contratti di credito ai consumatori nonché modifiche del titolo V del testo unico bancario in merito alla disciplina dei soggetti operanti nel settore finanziario, degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi (486).

      Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla VI Commissione (Finanze) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere il prescritto parere entro il 4 agosto 2012. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 15 luglio 2012.

      Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 19 giugno 2012, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 17, commi 2 e 4-bis, della legge 23 agosto 1988, n.  400, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche e integrazioni al regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 2001, n.  245, nonché disciplina dell'organismo indipendente di valutazione della performance (487).

      Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla I Commissione (Affari costituzionali), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 25 luglio 2012. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 10 luglio 2012.

Atti di controllo e di indirizzo.

      Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B  al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.

      Sono pervenute alla Presidenza dai competenti Ministeri risposte scritte ad interrogazioni. Sono pubblicate nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

DISEGNO DI LEGGE: S. 3249 – DISPOSIZIONI IN MATERIA DI RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO IN UNA PROSPETTIVA DI CRESCITA (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 5256)

A.C. 5256 – Questioni pregiudiziali

QUESTIONI PREGIUDIZIALI PER MOTIVI DI COSTITUZIONALITÀ

      La Camera,
          valutato il disegno di legge n.  5256, approvato dal Senato della Repubblica, recante «Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita»;
          premesso che:
              il rilievo costituzionale del diritto del lavoro costituisce una delle manifestazioni più significative ed importanti di quella caratterizzazione in senso sociale dello Stato democratico che trova nella Carta costituzionale la sua espressione fondamentale;
              il disegno di legge governativo non si limita a modificare singole disposizioni o singole discipline regolate dal diritto del lavoro, ma lo novella nella sua totalità, intervenendo su ogni suo aspetto e in alcuni casi introducendo discipline ex novo che sostituiscono le previgenti: dalle tipologie contrattuali agli ammortizzatori sociali, dai fondi di solidarietà alla materia dei licenziamenti e delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, limitandosi a citare alcuni ambiti e discipline a titolo di esempio;
              si tratta, quindi, di un corpus normativo unitario, come emerge già dal titolo del provvedimento che contiene l'espressione «riforma del mercato del lavoro», nonostante la contestuale presenza del distico che la precede («Disposizioni in materia di») possa trarre in errore chi si appresti a leggerlo;
              spetta dunque al Parlamento, anche mediante la valutazione attenta di un bilanciamento tra principi costituzionali, verificare se il disegno di legge nel suo insieme rispetta i numerosi principi contenuti in Costituzione in materia di lavoro e attua i diritti fondamentali che essa riconosce e garantisce alle lavoratrici e ai lavoratori;
              il ruolo centrale assegnato dalla Costituzione al lavoro emerge dal fatto che questo è posto come valore base dell'ordinamento nazionale (articolo 1 della Costituzione). La Carta costituzionale, nel momento in cui afferma che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, sancisce l'importanza centrale del lavoro nell'ordinamento costituzionale. Il lavoro viene configurato come un vero e proprio diritto sociale, in quanto costituisce la fonte del sostentamento per l'individuo e la sua famiglia e lo strumento tramite il quale l'individuo afferma la sua dignità sociale e sviluppa la sua persona (articoli 2 e 3 della Costituzione);
              l'articolo 4, comma 1, della Costituzione riconosce ad ogni cittadino il diritto al lavoro. La norma deve essere letta in connessione con l'articolo 3, comma 2, che stabilisce il principio dell'uguaglianza sostanziale, e va intesa come obiettivo da raggiungere mediante l'impegno e l'utilizzo di tutti gli organi operanti in seno allo Stato repubblicano. Pur non essendo assimilabile ad un diritto soggettivo, il diritto al lavoro mantiene una fondamentale valenza di parametro costituzionale e qualitativo del buon andamento dell'attività generale della politica di Governo. Esso è inteso anche come diritto alla realizzazione da parte dello Stato di tutte le condizioni utili per agevolare l'ingresso nel mercato del lavoro;
              l'articolo 35, comma 1, della Costituzione conferma che la tutela del lavoro assume per lo Stato repubblicano valenza primaria essendo un suo compito fondamentale;
              l'articolo 36 della Costituzione sancisce il diritto del lavoratore ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro, che sia in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla sua famiglia un'esistenza libera e dignitosa. Sulla base di esso la giurisprudenza ha individuato nelle retribuzioni stabilite dalla contrattazione collettiva il trattamento minimo inderogabile che deve essere riconosciuto ai lavoratori, anche nel caso in cui ad essi non si applichi alcun contratto collettivo. Lo stesso articolo riconosce come irrinunciabili il diritto al riposo settimanale e alle ferie annuali retribuite;
              l'articolo 38, comma 2, della Costituzione sancisce che ai lavoratori devono essere preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Ai compiti previsti da questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato;
              gli articoli 39 e 40 della Costituzione assicurano la libertà sindacale e il diritto di sciopero;
              l'articolo 41 della Costituzione sancisce la libertà dell'iniziativa economica privata, vietandone però lo svolgimento in contrasto con l'utilità sociale o in modo da cagionare danno alla sicurezza, alla libertà ed alla dignità umana. La collocazione della norma all'interno del testo costituzionale e vicina alle norme sul lavoro indica il tentativo della Carta di individuare un equilibro tra il fattore lavoro e quello capitalistico della produzione, teso al necessario sviluppo economico nel continuo miglioramento delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori;
              le disposizioni costituzionali indicate ai punti precedenti non esauriscono l'intero tessuto di principi e garanzie concernenti il lavoro, le lavoratrici e i lavoratori, ma ne rappresentano la trama e la vascolarizzazione profonda;
              il disegno di legge del Governo, nella sua struttura complessiva, non è compatibile con i predetti principi, diritti e doveri costituzionali;
              sul versante delle tipologie contrattuali non opera né una semplificazione né una riduzione. Sono conservate le cinque principali tipologie di rapporti subordinati (a tempo indeterminato; a tempo determinato; a tempo parziale; di inserimento; di apprendistato) e quelle di lavoro parasubordinato, come il contratto a progetto, le partite IVA e la somministrazione;
              il lavoro a tempo indeterminato, pur essendo ancora indicato come il contratto di lavoro subordinato normale, continua ad essere eroso dalle altre tipologie contrattuali, in particolare quelle che pur essendo di fatto subordinate, nella forma non lo sono. Tale erosione si manifesta nella certificazione di una precarietà che non risiede nell'onere del lavoratore di adattarsi a cambiare più lavori, ma nel mantenimento di un sistema che priva il lavoro della giusta retribuzione e non garantisce continuità e adeguatezza di versamenti contributivi e coperture assicurative. Nel disegno di legge ciò avviene, ad esempio: attraverso l'eliminazione della causalità nei contratti a tempo determinato; l'aumento del rapporto tra lavoratori dell'azienda e apprendisti, nonché la possibilità di continuare ad assumerne di nuovi anche se non vengono stabilizzati quelli già impiegati; la conservazione del lavoro intermittente; l'equiparazione dei contributi nel lavoro a progetto ma non delle prestazioni dovute rispetto agli altri lavoratori (ad esempio la maternità, la copertura della malattia e dell'infortunio);
              l'allentamento dei criteri di presunta subordinazione, ma soprattutto l'individuazione di un livello reddituale molto basso (al di sotto di 18 mila euro annui lordi, pari a poco più di 750 euro mensili) superato il quale non possono operare le azioni di conversione delle false partite IVA e al contempo, in caso di conversione, l'obbligo per il giudice di dichiarare la sussistenza di un contratto di lavoro a progetto, anziché subordinato a tempo indeterminato;
              sul versante dei licenziamenti individuali e collettivi si procede nella direzione della riduzione di garanzie al lavoratore attraverso l'introduzione o il rafforzamento di elementi vessatori, che è possibile desumere da: la decorrenza del licenziamento economico fin dalla sua comunicazione in caso di insuccesso della procedura di conciliazione e il riconoscimento dell'ASpl subordinato al successo della conciliazione; la tutela reale nel caso di insussistenza di licenziamenti motivati da ragioni economiche rimessa alla discrezionalità del giudice e non prevista esplicitamente come sanzione per l'illegittimità del licenziamento; l'insussistenza del fatto posto a base del licenziamento economico che deve apparire «manifesto» perché possa essere riconosciuta l'illegittimità; il riconoscimento dell'indennizzo e non del reintegro, in caso di licenziamento illegittimo, in caso di presenza di vizi formali nella procedura o di carenza di motivazione; l'indennità risarcitoria parametrata, in presenza di un riconosciuto licenziamento illegittimo, a quanto il lavoratore ha fatto o avrebbe potuto fare per procurarsi un nuovo lavoro;
              sul versante degli ammortizzatori sociali viene smantellato l'attuale sistema, per crearne uno la cui unica ragione sociale dichiarata non viene realizzata perché non raggiunge l'obiettivo dell'universalità, non include effettivamente i lavoratori discontinui e non migliora le prestazioni: la cosiddetta mini ASpl viene riconosciuta per la metà delle settimane su cui sono stati versati i contributi, producendo un taglio rispetto al valore dell'indennità di disoccupazione con requisiti ridotti attualmente corrisposta; la previsione di copertura figurativa delle settimane lavorate nel biennio mobile, cumulata alla riduzione della durata di erogazione dell'indennità, produce un peggioramento significativo dei diritti previdenziali. I collaboratori a progetto non vengono inclusi strutturalmente nel sistema e i requisiti di accesso e le modalità di calcolo dell'indennità non estendono la sua applicazione e fanno diminuire gli importi spettanti. Pur procrastinato al 2017, l'abbassamento delle tutele nei confronti di chi oggi beneficia dell'indennità di mobilità è fortissimo, specie per i lavoratori più anziani. Il mantenimento di condizioni agevolate di finanziamento degli ammortizzatori sociali per alcuni settori non garantisce un sistema universale finanziato in eguale misura da tutti anche attraverso l'estensione delle tutele. Infine, per quanto riguarda gli ammortizzatori in deroga la previsione di spesa è insufficiente, avuto anche riguardo al perdurare della crisi e al venire meno, dal 2012, del concorso economico e funzionale delle regioni, l'intesa con le quali scade nel 2012 e non è previsto il rinnovo;
              sul versante dei fondi di solidarietà il sistema è discriminatorio in quanto esclude dalla loro copertura i lavoratori occupati in imprese con meno di 15 dipendenti. In tal modo il sistema non riesce ad essere universale, senza che sia possibile supplire all'esclusione attraverso il ricorso al modello alternativo previsto al comma 14 dell'articolo 3, consistente in un adeguamento di quanto oggi è previsto in alcuni settori, come l'artigianato. Infatti, l'universalità delle tutele in costanza di rapporto di lavoro non viene assolto dalla riproposizione di un'esperienza di fonte pattizia che era giustificata proprio per l'assenza di uno strumento pubblico cui ricorrere. Inoltre il diritto all'erogazione dell'ASpl viene fatto derivare dall'avvenuta preventiva erogazione di un intervento integrativo da parte dell'ente bilaterale. Infine si realizza un trasferimento di risorse dai fondi interprofessionali, che sono uno strumento di politica attiva del lavoro, ad uno strumento di politica passiva;
              gli elementi che precedono, esemplificativi ma non esaustivi, letti unitariamente appalesano una violazione del tessuto organico rappresentato dalle disposizioni della Costituzione precedentemente indicate;
              la valutazione del disegno di legge come corpus normativo unitario non consente di salvarne l`impianto mediante la valorizzazione degli aspetti positivi che è possibile cogliere in singole disposizioni o commi;
              inoltre lo stesso comportamento del Governo ha impedito di poter salvare nel disegno di legge le parti che non pongono problemi di costituzionalità;
              infatti, il Governo ha alterato il procedimento legislativo che richiede l'approvazione dei disegni di legge articolo per articolo e con votazione finale (articolo 72 della Costituzione), mediante l'escamotage di accorpare gli originari 77 articoli di cui si componeva il disegno di legge in soli 4 articoli, su ciascuno dei quali ha posto al Senato questioni di fiducia il 30 e 31 maggio 2012;
              la scelta del Governo di annunciare la posizione della questione di fiducia sul provvedimento anche alla Camera dei deputati, senza consentire nessuna modifica al testo licenziato dal Senato, rafforza le ragioni di incostituzionalità, in quanto sottrae al Parlamento la funzione legislativa che è esercitata collettivamente dalle due Camere (articolo 70 della Costituzione), in una materia caratterizzata da diritti fondamentali ed indisponibili;
              lo strumento della posizione della fiducia, pur essendo una prerogativa del Governo (articolo 94 della Costituzione), in uno con le altre scelte consentite dai regolamenti, si presta anche ad un uso distorto che finisce col diventare incompatibile con la Costituzione e la funzione legislativa,

delibera

di non procedere all'esame del disegno di legge.
n.  1.    Donadi, Di Pietro, Paladini, Formisano, Evangelisti, Borghesi.

      La Camera,
          in sede di esame del disegno di legge Atto Camera 5256, recante «Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita»;
          premesso che:
              innanzitutto, la scelta del Governo di procedere ad una riforma del mercato del lavoro coprendone i relativi oneri attraverso nuove imposizioni fiscali e maggiori costi aziendali, colpendo cittadini e famiglie già drammaticamente lesi dalla crisi economica in atto, invece che percorrendo la strada dei tagli alla spesa pubblica, in un'ottica di risparmio e riduzione degli sprechi, evidenzia una violazione del principio di cui al secondo comma dell'articolo 54 della Costituzione;
          rilevato nel merito che:
              il provvedimento all'esame nulla attua in merito al superamento del dualismo tra sistema pubblico e sistema privato demandando, al comma 8 dell'articolo 1, in un futuro senza certezza dei tempi, l'armonizzazione della disciplina lavoristica del settore pubblico a quello privato; nessuna norma immediatamente precettiva che equipari, con l'obiettivo di aumentare la produttività a parità di salario, l'orario ordinario di lavoro applicato al comparto del pubblico impiego a quello del settore privato (oggi rispettivamente di 36 e di 40 ore); nessuna disposizione volta a prevedere e regolare anche nel pubblico impiego i licenziamenti individuali per giusta causa o giustificato motivo;
              la predetta esclusione del settore statale della riforma viola palesemente il principio di eguaglianza sancito ex articolo 3 della Costituzione;
              l'aumento del cuneo fiscale, ovvero la differenza tra costo del lavoro pagato dalle imprese e reddito percepito dal lavoratore, di cui al comma 28, dell'articolo 2 del provvedimento, non genererà virtuosismi occupazionali, come utopicamente auspicato, perché il sistema delle imprese non è in grado oggigiorno di sostenere nuovi ed ulteriori oneri; invero, si rischia che il maggior carico contributivo sia fatto pagare ai lavoratori sotto forma di salari più bassi; ciò in manifesta inadempienza del dettame costituzionale ex articolo 36;
              l'impianto normativo messo in atto, ai sensi del comma 26 dell'articolo 1 del provvedimento all'esame, per contrastare fenomeni distorsivi del mercato del lavoro nel ricorso a prestazioni di lavoro occasionale, muove da una presunzione di colpevolezza invece che di innocenza fino a prova contraria, come sancito dall'articolo 27 della Costituzione;
              si ravvisa, inoltre, una violazione del principio ex articolo 81, ultimo comma, della Costituzione, relativamente alle disposizioni sulla flessibilità in uscita dal punto di vista processuale, mancando ab origine una quantificazione degli oneri scaturenti dal nuovo carico di lavoro per la magistratura;
              in conclusione appare evidente il profilo di incostituzionalità in violazione degli articoli 3, 4, 27, 35, 36, 37, 38, 54, 81 e 117 della Costituzione e delibera di non procedere all'esame dell'Atto Camera n.  5256.
n.  2.    Dozzo, Volpi, Fedriga, Caparini, Bonino, Munerato, Alessandri, Allasia, Bitonci, Bossi, Bragantini, Buonanno, Callegari, Cavallotto, Chiappori, Comaroli, Consiglio, Crosio, Dal Lago, D'Amico, Desiderati, Di Vizia, Dussin, Fabi, Fava, Fogliato, Follegot, Forcolin, Fugatti, Gidoni, Giorgetti, Goisis, Grimoldi, Isidori, Lanzarin, Lussana, Maggioni, Maroni, Martini, Meroni, Molgora, Laura Molteni, Nicola Molteni, Montagnoli, Negro, Paolini, Pastore, Pini, Polledri, Rainieri, Reguzzoni, Rivolta, Rondini, Simonetti, Stefani, Stucchi, Togni, Torazzi, Vanalli.

A.C. 5256 – Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO

Sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito:

PARERE FAVOREVOLE

A.C. 5256 – Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 1.
(Disposizioni generali, tipologie contrattuali e disciplina in tema di flessibilità in uscita e tutele del lavoratore).

      1. La presente legge dispone misure e interventi intesi a realizzare un mercato del lavoro inclusivo e dinamico, in grado di contribuire alla creazione di occupazione, in quantità e qualità, alla crescita sociale ed economica e alla riduzione permanente del tasso di disoccupazione, in particolare:
          a) favorendo l'instaurazione di rapporti di lavoro più stabili e ribadendo il rilievo prioritario del lavoro subordinato a tempo indeterminato, cosiddetto «contratto dominante», quale forma comune di rapporto di lavoro;
          b) valorizzando l'apprendistato come modalità prevalente di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro;
          c) ridistribuendo in modo più equo le tutele dell'impiego, da un lato contrastando l'uso improprio e strumentale degli elementi di flessibilità progressivamente introdotti nell'ordinamento con riguardo alle tipologie contrattuali; dall'altro adeguando contestualmente alle esigenze del mutato contesto di riferimento la disciplina del licenziamento, con previsione altresì di un procedimento giudiziario specifico per accelerare la definizione delle relative controversie;
          d) rendendo più efficiente, coerente ed equo l'assetto degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive in una prospettiva di universalizzazione e di rafforzamento dell'occupabilità delle persone;
          e) contrastando usi elusivi di obblighi contributivi e fiscali degli istituti contrattuali esistenti;
          f) promuovendo una maggiore inclusione delle donne nella vita economica;
          g) favorendo nuove opportunità di impiego ovvero di tutela del reddito per i lavoratori ultracinquantenni in caso di perdita del posto di lavoro;
          h) promuovendo modalità partecipative di relazioni industriali in conformità agli indirizzi assunti in sede europea, al fine di migliorare il processo competitivo delle imprese.

      2. Al fine di monitorare lo stato di attuazione degli interventi e delle misure di cui alla presente legge e di valutarne gli effetti sull'efficienza del mercato del lavoro, sull'occupabilità dei cittadini, sulle modalità di entrata e di uscita nell'impiego, è istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in collaborazione con le altre istituzioni competenti, un sistema permanente di monitoraggio e valutazione basato su dati forniti dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) e da altri soggetti del Sistema statistico nazionale (Sistan). Al sistema concorrono altresì le parti sociali attraverso la partecipazione delle organizzazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale dei datori di lavoro e dei lavoratori.
      3. Il sistema di cui al comma 2 assicura, con cadenza almeno annuale, rapporti sullo stato di attuazione delle singole misure, sulle conseguenze in termini microeconomici e macroeconomici, nonché sul grado di effettivo conseguimento delle finalità di cui al comma 1. Il sistema assicura altresì elementi conoscitivi sull'andamento dell'occupazione femminile, rilevando, in particolare, la corrispondenza dei livelli retributivi al principio di parità di trattamento. Dagli esiti del monitoraggio e della valutazione di cui ai commi da 2 a 6 sono desunti elementi per l'implementazione ovvero per eventuali correzioni delle misure e degli interventi introdotti dalla presente legge, anche alla luce dell'evoluzione del quadro macroeconomico, degli andamenti produttivi, delle dinamiche del mercato del lavoro e, più in generale, di quelle sociali.
      4. Allo scopo di assicurare il monitoraggio e la valutazione indipendenti della riforma, l'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) e l'ISTAT organizzano delle banche dati informatizzate anonime, rendendole disponibili, a scopo di ricerca scientifica, a gruppi di ricerca collegati a università, enti di ricerca o enti che hanno anche finalità di ricerca italiani ed esteri. I risultati delle ricerche condotte mediante l'utilizzo delle banche dati sono resi pubblici e comunicati al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
      5. Le banche dati di cui al comma 4 contengono i dati individuali anonimi, relativi ad età, genere, area di residenza, periodi di fruizione degli ammortizzatori sociali con relativa durata ed importi corrisposti, periodi lavorativi e retribuzione spettante, stato di disoccupazione, politiche attive e di attivazione ricevute ed eventuali altre informazioni utili ai fini dell'analisi di impatto e del monitoraggio.
      6. L'attuazione delle disposizioni dei commi da 1 a 5 non deve comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica ed è effettuata con le risorse finanziarie, umane e strumentali previste a legislazione vigente.
      7. Le disposizioni della presente legge, per quanto da esse non espressamente previsto, costituiscono princìpi e criteri per la regolazione dei rapporti di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.  165, e successive modificazioni, in coerenza con quanto disposto dall'articolo 2, comma 2, del medesimo decreto legislativo. Restano ferme le previsioni di cui all'articolo 3 del medesimo decreto legislativo.
      8. Al fine dell'applicazione del comma 7 il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche, individua e definisce, anche mediante iniziative normative, gli ambiti, le modalità e i tempi di armonizzazione della disciplina relativa ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche.
      9. Al decreto legislativo 6 settembre 2001, n.  368, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) all'articolo 1, il comma 01 è sostituito dal seguente:
      «01. Il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato costituisce la forma comune di rapporto di lavoro»;
          b) all'articolo 1, dopo il comma 1 è inserito il seguente:
      «1-bis. Il requisito di cui al comma 1 non è richiesto nell'ipotesi del primo rapporto a tempo determinato, di durata non superiore a dodici mesi, concluso fra un datore di lavoro o utilizzatore e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione, sia nella forma del contratto a tempo determinato, sia nel caso di prima missione di un lavoratore nell'ambito di un contratto di somministrazione a tempo determinato ai sensi del comma 4 dell'articolo 20 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276. I contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale possono prevedere, in via diretta a livello interconfederale o di categoria ovvero in via delegata ai livelli decentrati, che in luogo dell'ipotesi di cui al precedente periodo il requisito di cui al comma 1 non sia richiesto nei casi in cui l'assunzione a tempo determinato o la missione nell'ambito del contratto di somministrazione a tempo determinato avvenga nell'ambito di un processo organizzativo determinato dalle ragioni di cui all'articolo 5, comma 3, nel limite complessivo del 6 per cento del totale dei lavoratori occupati nell'ambito dell'unità produttiva»;
          c) all'articolo 1, comma 2, le parole: «le ragioni di cui al comma 1» sono sostituite dalle seguenti: «le ragioni di cui al comma 1, fatto salvo quanto previsto dal comma 1-bis relativamente alla non operatività del requisito della sussistenza di ragioni di carattere tecnico, organizzativo, produttivo o sostitutivo»;
          d) all'articolo 4, dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
      «2-bis. Il contratto a tempo determinato di cui all'articolo 1, comma 1-bis, non può essere oggetto di proroga»;
          e) all'articolo 5, comma 2, le parole: «oltre il ventesimo giorno» sono sostituite dalle seguenti: «oltre il trentesimo giorno» e le parole: «oltre il trentesimo giorno» sono sostituite dalle seguenti: «oltre il cinquantesimo giorno»;
          f) all'articolo 5, dopo il comma 2 è inserito il seguente:
      «2-bis. Nelle ipotesi di cui al comma 2, il datore di lavoro ha l'onere di comunicare al Centro per l'impiego territorialmente competente, entro la scadenza del termine inizialmente fissato, che il rapporto continuerà oltre tale termine, indicando altresì la durata della prosecuzione. Le modalità di comunicazione sono fissate con decreto di natura non regolamentare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali da adottare entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente disposizione»;
          g) all'articolo 5, comma 3, le parole: «dieci giorni» sono sostituite dalle seguenti: «sessanta giorni» e le parole: «venti giorni» sono sostituite dalle seguenti: «novanta giorni»;
          h) all'articolo 5, comma 3, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «I contratti collettivi di cui all'articolo 1, comma 1-bis, possono prevedere, stabilendone le condizioni, la riduzione dei predetti periodi, rispettivamente, fino a venti giorni e trenta giorni nei casi in cui l'assunzione a termine avvenga nell'ambito di un processo organizzativo determinato: dall'avvio di una nuova attività; dal lancio di un prodotto o di un servizio innovativo; dall'implementazione di un rilevante cambiamento tecnologico; dalla fase supplementare di un significativo progetto di ricerca e sviluppo; dal rinnovo o dalla proroga di una commessa consistente. In mancanza di un intervento della contrattazione collettiva, ai sensi del precedente periodo, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, decorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sentite le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, provvede a individuare le specifiche condizioni in cui, ai sensi del periodo precedente, operano le riduzioni ivi previste»;
          i) all'articolo 5, comma 4-bis, al primo periodo sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «; ai fini del computo del periodo massimo di trentasei mesi si tiene altresì conto dei periodi di missione aventi ad oggetto mansioni equivalenti, svolti fra i medesimi soggetti, ai sensi del comma 1-bis dell'articolo 1 del presente decreto e del comma 4 dell'articolo 20 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, e successive modificazioni, inerente alla somministrazione di lavoro a tempo determinato».

      10. Al decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) all'articolo 13, comma 1, lettera a), sono soppresse le parole da: «in deroga» fino a: «ma»;
          b) al comma 4 dell'articolo 20, dopo il primo periodo è inserito il seguente: «È fatta salva la previsione di cui al comma 1-bis dell'articolo 1 del decreto legislativo 6 settembre 2001, n.  368»;
          c) all'articolo 23, il comma 2 è abrogato.

      11. All'articolo 32, comma 3, della legge 4 novembre 2010, n.  183, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) la lettera a) è sostituita dalla seguente:
              «a) ai licenziamenti che presuppongono la risoluzione di questioni relative alla qualificazione del rapporto di lavoro ovvero alla nullità del termine apposto al contratto di lavoro, ai sensi degli articoli 1, 2 e 4 del decreto legislativo 6 settembre 2001, n.  368, e successive modificazioni. Laddove si faccia questione della nullità del termine apposto al contratto, il termine di cui al primo comma del predetto articolo 6, che decorre dalla cessazione del medesimo contratto, è fissato in centoventi giorni, mentre il termine di cui al primo periodo del secondo comma del medesimo articolo 6 è fissato in centottanta giorni»;
          b) la lettera d) è abrogata.

      12. Le disposizioni di cui al comma 3, lettera a), dell'articolo 32 della legge 4 novembre 2010, n.  183, come sostituita dal comma 11 del presente articolo, si applicano in relazione alle cessazioni di contratti a tempo determinato verificatesi a decorrere dal 1o gennaio 2013.
      13. La disposizione di cui al comma 5 dell'articolo 32 della legge 4 novembre 2010, n.  183, si interpreta nel senso che l'indennità ivi prevista ristora per intero il pregiudizio subìto dal lavoratore, comprese le conseguenze retributive e contributive relative al periodo compreso fra la scadenza del termine e la pronuncia del provvedimento con il quale il giudice abbia ordinato la ricostituzione del rapporto di lavoro.
      14. Gli articoli 54, 55, 56, 57, 58 e 59 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, sono abrogati.
      15. Nei confronti delle assunzioni effettuate fino al 31 dicembre 2012 continuano ad applicarsi le disposizioni abrogate ai sensi del comma 14, nella formulazione vigente anteriormente alla data di entrata in vigore della presente legge.
      16. All'articolo 2 del testo unico dell'apprendistato, di cui al decreto legislativo 14 settembre 2011, n.  167, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) al comma 1, dopo la lettera a) è inserita la seguente:
              «a-bis) previsione di una durata minima del contratto non inferiore a sei mesi, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 4, comma 5»;
          b) al comma 1, lettera m), primo periodo, le parole: «2118 del codice civile» sono sostituite dalle seguenti: «2118 del codice civile; nel periodo di preavviso continua a trovare applicazione la disciplina del contratto di apprendistato»;
          c) il comma 3 è sostituito dal seguente:
      «3. Il numero complessivo di apprendisti che un datore di lavoro può assumere, direttamente o indirettamente per il tramite delle agenzie di somministrazione di lavoro ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, e successive modificazioni, non può superare il rapporto di 3 a 2 rispetto alle maestranze specializzate e qualificate in servizio presso il medesimo datore di lavoro; tale rapporto non può superare il 100 per cento per i datori di lavoro che occupano un numero di lavoratori inferiore a dieci unità. È in ogni caso esclusa la possibilità di assumere in somministrazione apprendisti con contratto di somministrazione a tempo determinato di cui all'articolo 20, comma 4, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276. Il datore di lavoro che non abbia alle proprie dipendenze lavoratori qualificati o specializzati, o che comunque ne abbia in numero inferiore a tre, può assumere apprendisti in numero non superiore a tre. Le disposizioni di cui al presente comma non si applicano alle imprese artigiane per le quali trovano applicazione le disposizioni di cui all'articolo 4 della legge 8 agosto 1985, n.  443»;
          d) dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti:
      «3-bis. L'assunzione di nuovi apprendisti è subordinata alla prosecuzione del rapporto di lavoro al termine del periodo di apprendistato, nei trentasei mesi precedenti la nuova assunzione, di almeno il 50 per cento degli apprendisti dipendenti dallo stesso datore di lavoro. Dal computo della predetta percentuale sono esclusi i rapporti cessati per recesso durante il periodo di prova, per dimissioni o per licenziamento per giusta causa. Qualora non sia rispettata la predetta percentuale, è consentita l'assunzione di un ulteriore apprendista rispetto a quelli già confermati, ovvero di un apprendista in caso di totale mancata conferma degli apprendisti pregressi. Gli apprendisti assunti in violazione dei limiti di cui al presente comma sono considerati lavoratori subordinati a tempo indeterminato, al di fuori delle previsioni del presente decreto, sin dalla data di costituzione del rapporto.
      3-ter. Le disposizioni di cui al comma 3-bis non si applicano nei confronti dei datori di lavoro che occupano alle loro dipendenze un numero di lavoratori inferiore a dieci unità».

      17. All'articolo 4, comma 2, del testo unico dell'apprendistato, di cui al decreto legislativo 14 settembre 2011, n.  167, le parole: «per le figure professionali dell'artigianato individuate dalla contrattazione collettiva di riferimento» sono sostituite dalle seguenti: «per i profili professionali caratterizzanti la figura dell'artigiano individuati dalla contrattazione collettiva di riferimento».
      18. La disposizione di cui all'articolo 2, comma 3, del testo unico dell'apprendistato, di cui al decreto legislativo 14 settembre 2011, n.  167, come sostituito dal comma 16, lettera c), del presente articolo, si applica esclusivamente con riferimento alle assunzioni con decorrenza dal 1o gennaio 2013. Alle assunzioni con decorrenza anteriore alla predetta data continua ad applicarsi l'articolo 2, comma 3, del predetto testo unico di cui al decreto legislativo n.  167 del 2011, nel testo vigente prima della data di entrata in vigore della presente legge.
      19. Per un periodo di trentasei mesi decorrente dalla data di entrata in vigore della presente legge, la percentuale di cui al primo periodo del comma 3-bis dell'articolo 2 del testo unico di cui al decreto legislativo 14 settembre 2011, n.  167, introdotto dal comma 16, lettera d), del presente articolo, è fissata nella misura del 30 per cento.
      20. All'articolo 3 del decreto legislativo 25 febbraio 2000, n.  61, sono apportate le seguenti modifiche:
          a) al comma 7, dopo il numero 3) è aggiunto il seguente:
      «3-bis) condizioni e modalità che consentono al lavoratore di richiedere l'eliminazione ovvero la modifica delle clausole flessibili e delle clausole elastiche stabilite ai sensi del presente comma»;
          b) al comma 9 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Ferme restando le ulteriori condizioni individuate dai contratti collettivi ai sensi del comma 7, al lavoratore che si trovi nelle condizioni di cui all'articolo 12-bis del presente decreto ovvero in quelle di cui all'articolo 10, primo comma, della legge 20 maggio 1970, n.  300, è riconosciuta la facoltà di revocare il predetto consenso».

      21. Al decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) all'articolo 34:
              1) al comma 1, le parole: «ai sensi dell'articolo 37» sono soppresse;
              2) il comma 2 è sostituito dal seguente:
      «2. Il contratto di lavoro intermittente può in ogni caso essere concluso con soggetti con più di cinquantacinque anni di età e con soggetti con meno di ventiquattro anni di età, fermo restando in tale caso che le prestazioni contrattuali devono essere svolte entro il venticinquesimo anno di età»;
          b) all'articolo 35 è aggiunto, in fine, il seguente comma:
      «3-bis. Prima dell'inizio della prestazione lavorativa o di un ciclo integrato di prestazioni di durata non superiore a trenta giorni, il datore di lavoro è tenuto a comunicarne la durata con modalità semplificate alla Direzione territoriale del lavoro competente per territorio, mediante sms, fax o posta elettronica. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, possono essere individuate modalità applicative della disposizione di cui al precedente periodo, nonché ulteriori modalità di comunicazione in funzione dello sviluppo delle tecnologie. In caso di violazione degli obblighi di cui al presente comma si applica la sanzione amministrativa da euro 400 ad euro 2.400 in relazione a ciascun lavoratore per cui è stata omessa la comunicazione. Non si applica la procedura di diffida di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 23 aprile 2004, n.  124»;
          c) l'articolo 37 è abrogato.

      22. I contratti di lavoro intermittente già sottoscritti alla data di entrata in vigore della presente legge, che non siano compatibili con le disposizioni di cui al comma 21, cessano di produrre effetti decorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.
      23. Al decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) il comma 1 dell'articolo 61 è sostituito dal seguente:
      «1. Ferma restando la disciplina degli agenti e rappresentanti di commercio, i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa prevalentemente personale e senza vincolo di subordinazione, di cui all'articolo 409, numero 3), del codice di procedura civile, devono essere riconducibili a uno o più progetti specifici determinati dal committente e gestiti autonomamente dal collaboratore. Il progetto deve essere funzionalmente collegato a un determinato risultato finale e non può consistere in una mera riproposizione dell'oggetto sociale del committente, avuto riguardo al coordinamento con l'organizzazione del committente e indipendentemente dal tempo impiegato per l'esecuzione dell'attività lavorativa. Il progetto non può comportare lo svolgimento di compiti meramente esecutivi o ripetitivi, che possono essere individuati dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale»;
          b) al comma 1 dell'articolo 62, la lettera b) è sostituita dalla seguente:
              «b) descrizione del progetto, con individuazione del suo contenuto caratterizzante e del risultato finale che si intende conseguire»;
          c) l'articolo 63 è sostituito dal seguente:
      «Art. 63. – (Corrispettivo) – 1. Il compenso corrisposto ai collaboratori a progetto deve essere proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro eseguito e, in relazione a ciò nonché alla particolare natura della prestazione e del contratto che la regola, non può essere inferiore ai minimi stabiliti in modo specifico per ciascun settore di attività, eventualmente articolati per i relativi profili professionali tipici e in ogni caso sulla base dei minimi salariali applicati nel settore medesimo alle mansioni equiparabili svolte dai lavoratori subordinati, dai contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale a livello interconfederale o di categoria ovvero, su loro delega, ai livelli decentrati.
      2. In assenza di contrattazione collettiva specifica, il compenso non può essere inferiore, a parità di estensione temporale dell'attività oggetto della prestazione, alle retribuzioni minime previste dai contratti collettivi nazionali di categoria applicati nel settore di riferimento alle figure professionali il cui profilo di competenza e di esperienza sia analogo a quello del collaboratore a progetto»;
          d) al comma 1 dell'articolo 67, le parole: «o del programma o della fase di esso» sono soppresse;
          e) il comma 2 dell'articolo 67 è sostituito dal seguente:
      «2. Le parti possono recedere prima della scadenza del termine per giusta causa. Il committente può altresì recedere prima della scadenza del termine qualora siano emersi oggettivi profili di inidoneità professionale del collaboratore tali da rendere impossibile la realizzazione del progetto. Il collaboratore può recedere prima della scadenza del termine, dandone preavviso, nel caso in cui tale facoltà sia prevista nel contratto individuale di lavoro»;
          f) all'articolo 68, comma 1, e all'articolo 69, commi 1 e 3, le parole: «, programma di lavoro o fase di esso» sono soppresse;
          g) al comma 2 dell'articolo 69 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Salvo prova contraria a carico del committente, i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto, sono considerati rapporti di lavoro subordinato sin dalla data di costituzione del rapporto, nel caso in cui l'attività del collaboratore sia svolta con modalità analoghe a quella svolta dai lavoratori dipendenti dell'impresa committente, fatte salve le prestazioni di elevata professionalità che possono essere individuate dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale».

      24. L'articolo 69, comma 1, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, si interpreta nel senso che l'individuazione di uno specifico progetto costituisce elemento essenziale di validità del rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, la cui mancanza determina la costituzione di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
      25. Le disposizioni di cui ai commi 23 e 24 si applicano ai contratti di collaborazione stipulati successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge.
      26. Al capo I del titolo VII del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, dopo l'articolo 69 è aggiunto il seguente:
      «Art. 69-bis. – (Altre prestazioni lavorative rese in regime di lavoro autonomo). – 1. Le prestazioni lavorative rese da persona titolare di posizione fiscale ai fini dell'imposta sul valore aggiunto sono considerate, salvo che sia fornita prova contraria da parte del committente, rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, qualora ricorrano almeno due dei seguenti presupposti:
          a) che la collaborazione abbia una durata complessivamente superiore a otto mesi nell'arco dell'anno solare;
          b) che il corrispettivo derivante da tale collaborazione, anche se fatturato a più soggetti riconducibili al medesimo centro d'imputazione di interessi, costituisca più dell'80 per cento dei corrispettivi complessivamente percepiti dal collaboratore nell'arco dello stesso anno solare;
          c) che il collaboratore disponga di una postazione fissa di lavoro presso una delle sedi del committente.

      2. La presunzione di cui al comma 1 non opera qualora la prestazione lavorativa presenti i seguenti requisiti:
          a) sia connotata da competenze teoriche di grado elevato acquisite attraverso significativi percorsi formativi, ovvero da capacità tecnico-pratiche acquisite attraverso rilevanti esperienze maturate nell'esercizio concreto di attività;
          b) sia svolta da soggetto titolare di un reddito annuo da lavoro autonomo non inferiore a 1,25 volte il livello minimo imponibile ai fini del versamento dei contributi previdenziali di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 2 agosto 1990, n.  233.

      3. La presunzione di cui al comma 1 non opera altresì con riferimento alle prestazioni lavorative svolte nell'esercizio di attività professionali per le quali l'ordinamento richiede l'iscrizione ad un ordine professionale, ovvero ad appositi registri, albi, ruoli o elenchi professionali qualificati e detta specifici requisiti e condizioni. Alla ricognizione delle predette attività si provvede con decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, da emanare, in fase di prima applicazione, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sentite le parti sociali.
      4. La presunzione di cui al comma 1, che determina l'integrale applicazione della disciplina di cui al presente capo, ivi compresa la disposizione dell'articolo 69, comma 1, si applica ai rapporti instaurati successivamente alla data di entrata in vigore della presente disposizione. Per i rapporti in corso a tale data, al fine di consentire gli opportuni adeguamenti, le predette disposizioni si applicano decorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione.
      5. Quando la prestazione lavorativa di cui al comma 1 si configura come collaborazione coordinata e continuativa, gli oneri contributivi derivanti dall'obbligo di iscrizione alla gestione separata dell'INPS ai sensi dell'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n.  335, sono a carico per due terzi del committente e per un terzo del collaboratore, il quale, nel caso in cui la legge gli imponga l'assolvimento dei relativi obblighi di pagamento, ha il relativo diritto di rivalsa nei confronti del committente».

      27. La disposizione concernente le professioni intellettuali per l'esercizio delle quali è necessaria l'iscrizione in albi professionali, di cui al primo periodo del comma 3 dell'articolo 61 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, si interpreta nel senso che l'esclusione dal campo di applicazione del capo I del titolo VII del medesimo decreto riguarda le sole collaborazioni coordinate e continuative il cui contenuto concreto sia riconducibile alle attività professionali intellettuali per l'esercizio delle quali è necessaria l'iscrizione in appositi albi professionali. In caso contrario, l'iscrizione del collaboratore ad albi professionali non è circostanza idonea di per sé a determinare l'esclusione dal campo di applicazione del suddetto capo I del titolo VII.
      28. All'articolo 2549 del codice civile è aggiunto, in fine, il seguente comma:
      «Qualora l'apporto dell'associato consista anche in una prestazione di lavoro, il numero degli associati impegnati in una medesima attività non può essere superiore a tre, indipendentemente dal numero degli associanti, con l'unica eccezione nel caso in cui gli associati siano legati all'associante da rapporto coniugale, di parentela entro il terzo grado o di affinità entro il secondo. In caso di violazione del divieto di cui al presente comma, il rapporto con tutti gli associati il cui apporto consiste anche in una prestazione di lavoro si considera di lavoro subordinato a tempo indeterminato».

      29. Sono fatti salvi, fino alla loro cessazione, i contratti in essere che, alla data di entrata in vigore della presente legge, siano stati certificati ai sensi degli articoli 75 e seguenti del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276.
      30. I rapporti di associazione in partecipazione con apporto di lavoro instaurati o attuati senza che vi sia stata un'effettiva partecipazione dell'associato agli utili dell'impresa o dell'affare, ovvero senza consegna del rendiconto previsto dall'articolo 2552 del codice civile, si presumono, salva prova contraria, rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato. La predetta presunzione si applica, altresì, qualora l'apporto di lavoro non presenti i requisiti di cui all'articolo 69-bis, comma 2, lettera a), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, introdotto dal comma 26 del presente articolo.
      31. All'articolo 86 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, il comma 2 è abrogato.
      32. Al decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) l'articolo 70 è sostituito dal seguente:
      «Art. 70. – (Definizione e campo di applicazione). – 1. Per prestazioni di lavoro accessorio si intendono attività lavorative di natura meramente occasionale che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a 5.000 euro nel corso di un anno solare, annualmente rivalutati sulla base della variazione dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati intercorsa nell'anno precedente. Fermo restando il limite complessivo di 5.000 euro nel corso di un anno solare, nei confronti dei committenti imprenditori commerciali o professionisti, le attività lavorative di cui al presente comma possono essere svolte a favore di ciascun singolo committente per compensi non  superiori a 2.000 euro, rivalutati annualmente ai sensi del presente comma.
      2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano in agricoltura:
          a) alle attività lavorative di natura occasionale rese nell'ambito delle attività agricole di carattere stagionale effettuate da pensionati e da giovani con meno di venticinque anni di età se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, compatibilmente con gli impegni scolastici, ovvero in qualunque periodo dell'anno se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso l'università;
          b) alle attività agricole svolte a favore di soggetti di cui all'articolo 34, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n.  633, che non possono, tuttavia, essere svolte da soggetti iscritti l'anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.

      3. Il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio da parte di un committente pubblico è consentito nel rispetto dei vincoli previsti dalla vigente disciplina in materia di contenimento delle spese di personale e, ove previsto, dal patto di stabilità interno.
      4. I compensi percepiti dal lavoratore secondo le modalità di cui all'articolo 72 sono computati ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno»;
          b) all'articolo 72, comma 1, dopo le parole: «carnet di buoni» sono inserite le seguenti: «orari, numerati progressivamente e datati,» e dopo le parole: «periodicamente aggiornato» sono aggiunte le seguenti: «, tenuto conto delle risultanze istruttorie del confronto con le parti sociali»;
          c) all'articolo 72, comma 4, dopo il primo periodo è aggiunto il seguente: «La percentuale relativa al versamento dei contributi previdenziali è rideterminata con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze in funzione degli incrementi delle aliquote contributive per gli iscritti alla gestione separata dell'INPS».

      33. Resta fermo l'utilizzo, secondo la previgente disciplina, dei buoni per prestazioni di lavoro accessorio, di cui all'articolo 72 del decreto legislativo n.  276 del 2003, già richiesti alla data di entrata in vigore della presente legge e comunque non oltre il 31 maggio 2013.
      34. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo e le regioni concludono in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano un accordo per la definizione di linee-guida condivise in materia di tirocini formativi e di orientamento, sulla base dei seguenti criteri:
          a) revisione della disciplina dei tirocini formativi, anche in relazione alla valorizzazione di altre forme contrattuali a contenuto formativo;
          b) previsione di azioni e interventi volti a prevenire e contrastare un uso distorto dell'istituto, anche attraverso la puntuale individuazione delle modalità con cui il tirocinante presta la propria attività;
          c) individuazione degli elementi qualificanti del tirocinio e degli effetti conseguenti alla loro assenza;
          d) riconoscimento di una congrua indennità, anche in forma forfetaria, in relazione alla prestazione svolta.

      35. In ogni caso, la mancata corresponsione dell'indennità di cui alla lettera d) del comma 34 comporta a carico del trasgressore l'irrogazione di una sanzione amministrativa il cui ammontare è proporzionato alla gravità dell'illecito commesso, in misura variabile da un minimo di 1.000 a un massimo di 6.000 euro, conformemente alle previsioni di cui alla legge 24 novembre 1981, n.  689.
      36. Dall'applicazione dei commi 34 e 35 non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
      37. Il comma 2 dell'articolo 2 della legge 15 luglio 1966, n.  604, è sostituito dal seguente:
      «2. La comunicazione del licenziamento deve contenere la specificazione dei motivi che lo hanno determinato».

      38. Al secondo comma dell'articolo 6 della legge 15 luglio 1966, n.  604, e successive modificazioni, la parola: «duecentosettanta» è sostituita dalla seguente: «centottanta».
      39. Il termine di cui all'articolo 6, secondo comma, primo periodo, della legge 15 luglio 1966, n.  604, come modificato dal comma 38 del presente articolo, si applica in relazione ai licenziamenti intimati dopo la data di entrata in vigore della presente legge.
      40. L'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n.  604, è sostituito dal seguente:
      «Art. 7. – 1. Ferma l'applicabilità, per il licenziamento per giusta causa e per giustificato motivo soggettivo, dell'articolo 7 della legge 20 maggio 1970, n.  300, il licenziamento per giustificato motivo oggettivo di cui all'articolo 3, seconda parte, della presente legge, qualora disposto da un datore di lavoro avente i requisiti dimensionali di cui all'articolo 18, ottavo comma, della legge 20 maggio 1970, n.  300, e successive modificazioni, deve essere preceduto da una comunicazione effettuata dal datore di lavoro alla Direzione territoriale del lavoro del luogo dove il lavoratore presta la sua opera, e trasmessa per conoscenza al lavoratore.
      2. Nella comunicazione di cui al comma 1, il datore di lavoro deve dichiarare l'intenzione di procedere al licenziamento per motivo oggettivo e indicare i motivi del licenziamento medesimo nonché le eventuali misure di assistenza alla ricollocazione del lavoratore interessato.
      3. La Direzione territoriale del lavoro trasmette la convocazione al datore di lavoro e al lavoratore nel termine perentorio di sette giorni dalla ricezione della richiesta: l'incontro si svolge dinanzi alla commissione provinciale di conciliazione di cui all'articolo 410 del codice di procedura civile.
      4. La comunicazione contenente l'invito si considera validamente effettuata quando è recapitata al domicilio del lavoratore indicato nel contratto di lavoro o ad altro domicilio formalmente comunicato dal lavoratore al datore di lavoro, ovvero è consegnata al lavoratore che ne sottoscrive copia per ricevuta.
      5. Le parti possono essere assistite dalle organizzazioni di rappresentanza cui sono iscritte o conferiscono mandato oppure da un componente della rappresentanza sindacale dei lavoratori, ovvero da un avvocato o un consulente del lavoro.
      6. La procedura di cui al presente articolo, durante la quale le parti, con la partecipazione attiva della commissione di cui al comma 3, procedono ad esaminare anche soluzioni alternative al recesso, si conclude entro venti giorni dal momento in cui la Direzione territoriale del lavoro ha trasmesso la convocazione per l'incontro, fatta salva l'ipotesi in cui le parti, di comune avviso, non ritengano di proseguire la discussione finalizzata al raggiungimento di un accordo. Se fallisce il tentativo di conciliazione e, comunque, decorso il termine di cui al comma 3, il datore di lavoro può comunicare il licenziamento al lavoratore.
      7. Se la conciliazione ha esito positivo e prevede la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, si applicano le disposizioni in materia di Assicurazione sociale per l'impiego (ASpI) e può essere previsto, al fine di favorirne la ricollocazione professionale, l'affidamento del lavoratore ad un'agenzia di cui all'articolo 4, comma 1, lettere a), c) ed e), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276.
      8. Il comportamento complessivo delle parti, desumibile anche dal verbale redatto in sede di commissione provinciale di conciliazione e dalla proposta conciliativa avanzata dalla stessa, è valutato dal giudice per la determinazione dell'indennità risarcitoria di cui all'articolo 18, settimo comma, della legge 20 maggio 1970, n.  300, e successive modificazioni, e per l'applicazione degli articoli 91 e 92 del codice di procedura civile.
      9. In caso di legittimo e documentato impedimento del lavoratore a presenziare all'incontro di cui al comma 3, la procedura può essere sospesa per un massimo di quindici giorni».

      41. Il licenziamento intimato all'esito del procedimento disciplinare di cui all'articolo 7 della legge 20 maggio 1970, n.  300, oppure all'esito del procedimento di cui all'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n.  604, come sostituito dal comma 40 del presente articolo, produce effetto dal giorno della comunicazione con cui il procedimento medesimo è stato avviato, salvo l'eventuale diritto del lavoratore al preavviso o alla relativa indennità sostitutiva; è fatto salvo, in ogni caso, l'effetto sospensivo disposto dalle norme del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela della maternità e della paternità, di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n.  151. Gli effetti rimangono altresì sospesi in caso di impedimento derivante da infortunio occorso sul lavoro. Il periodo di eventuale lavoro svolto in costanza della procedura si considera come preavviso lavorato.
      42. All'articolo 18 della legge 20 maggio 1970, n.  300, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) la rubrica è sostituita dalla seguente: «Tutela del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo»;
          b) i commi dal primo al sesto sono sostituiti dai seguenti:
      «Il giudice, con la sentenza con la quale dichiara la nullità del licenziamento perché discriminatorio ai sensi dell'articolo 3 della legge 11 maggio 1990, n.  108, ovvero intimato in concomitanza col matrimonio ai sensi dell'articolo 35 del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n.  198, o in violazione dei divieti di licenziamento di cui all'articolo 54, commi 1, 6, 7 e 9, del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n.  151, e successive modificazioni, ovvero perché riconducibile ad altri casi di nullità previsti dalla legge o determinato da un motivo illecito determinante ai sensi dell'articolo 1345 del codice civile, ordina al datore di lavoro, imprenditore o non imprenditore, la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, indipendentemente dal motivo formalmente addotto e quale che sia il numero dei dipendenti occupati dal datore di lavoro. La presente disposizione si applica anche ai dirigenti. A seguito dell'ordine di reintegrazione, il rapporto di lavoro si intende risolto quando il lavoratore non abbia ripreso servizio entro trenta giorni dall'invito del datore di lavoro, salvo il caso in cui abbia richiesto l'indennità di cui al terzo comma del presente articolo. Il regime di cui al presente articolo si applica anche al licenziamento dichiarato inefficace perché intimato in forma orale.
      Il giudice, con la sentenza di cui al primo comma, condanna altresì il datore di lavoro al risarcimento del danno subìto dal lavoratore per il licenziamento di cui sia stata accertata la nullità, stabilendo a tal fine un'indennità commisurata all'ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione, dedotto quanto percepito, nel periodo di estromissione, per lo svolgimento di altre attività lavorative. In ogni caso la misura del risarcimento non potrà essere inferiore a cinque mensilità della retribuzione globale di fatto. Il datore di lavoro è condannato inoltre, per il medesimo periodo, al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
      Fermo restando il diritto al risarcimento del danno come previsto al secondo comma, al lavoratore è data la facoltà di chiedere al datore di lavoro, in sostituzione della reintegrazione nel posto di lavoro, un'indennità pari a quindici mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto, la cui richiesta determina la risoluzione del rapporto di lavoro, e che non è assoggettata a contribuzione previdenziale. La richiesta dell'indennità deve essere effettuata entro trenta giorni dalla comunicazione del deposito della sentenza, o dall'invito del datore di lavoro a riprendere servizio, se anteriore alla predetta comunicazione.
      Il giudice, nelle ipotesi in cui accerta che non ricorrono gli estremi del giustificato motivo soggettivo o della giusta causa addotti dal datore di lavoro, per insussistenza del fatto contestato ovvero perché il fatto rientra tra le condotte punibili con una sanzione conservativa sulla base delle previsioni dei contratti collettivi ovvero dei codici disciplinari applicabili, annulla il licenziamento e condanna il datore di lavoro alla reintegrazione nel posto di lavoro di cui al primo comma e al pagamento di un'indennità risarcitoria commisurata all'ultima retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione, dedotto quanto il lavoratore ha percepito, nel periodo di estromissione, per lo svolgimento di altre attività lavorative, nonché quanto avrebbe potuto percepire dedicandosi con diligenza alla ricerca di una nuova occupazione. In ogni caso la misura dell'indennità risarcitoria non può essere superiore a dodici mensilità della retribuzione globale di fatto. Il datore di lavoro è condannato, altresì, al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dal giorno del licenziamento fino a quello della effettiva reintegrazione, maggiorati degli interessi nella misura legale senza applicazione di sanzioni per omessa o ritardata contribuzione, per un importo pari al differenziale contributivo esistente tra la contribuzione che sarebbe stata maturata nel rapporto di lavoro risolto dall'illegittimo licenziamento e quella accreditata al lavoratore in conseguenza dello svolgimento di altre attività lavorative. In quest'ultimo caso, qualora i contributi afferiscano ad altra gestione previdenziale, essi sono imputati d'ufficio alla gestione corrispondente all'attività lavorativa svolta dal dipendente licenziato, con addebito dei relativi costi al datore di lavoro. A seguito dell'ordine di reintegrazione, il rapporto di lavoro si intende risolto quando il lavoratore non abbia ripreso servizio entro trenta giorni dall'invito del datore di lavoro, salvo il caso in cui abbia richiesto l'indennità sostitutiva della reintegrazione nel posto di lavoro ai sensi del terzo comma.
      Il giudice, nelle altre ipotesi in cui accerta che non ricorrono gli estremi del giustificato motivo soggettivo o della giusta causa addotti dal datore di lavoro, dichiara risolto il rapporto di lavoro con effetto dalla data del licenziamento e condanna il datore di lavoro al pagamento di un'indennità risarcitoria onnicomprensiva determinata tra un minimo di dodici e un massimo di ventiquattro mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto, in relazione all'anzianità del lavoratore e tenuto conto del numero dei dipendenti occupati, delle dimensioni dell'attività economica, del comportamento e delle condizioni delle parti, con onere di specifica motivazione a tale riguardo.
      Nell'ipotesi in cui il licenziamento sia dichiarato inefficace per violazione del requisito di motivazione di cui all'articolo 2, comma 2, della legge 15 luglio 1966, n.  604, e successive modificazioni, della procedura di cui all'articolo 7 della presente legge, o della procedura di cui all'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n.  604, e successive modificazioni, si applica il regime di cui al quinto comma, ma con attribuzione al lavoratore di un'indennità risarcitoria onnicomprensiva determinata, in relazione alla gravità della violazione formale o procedurale commessa dal datore di lavoro, tra un minimo di sei e un massimo di dodici mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto, con onere di specifica motivazione a tale riguardo, a meno che il giudice, sulla base della domanda del lavoratore, accerti che vi è anche un difetto di giustificazione del licenziamento, nel qual caso applica, in luogo di quelle previste dal presente comma, le tutele di cui ai commi quarto, quinto o settimo.
      Il giudice applica la medesima disciplina di cui al quarto comma del presente articolo nell'ipotesi in cui accerti il difetto di giustificazione del licenziamento intimato, anche ai sensi degli articoli 4, comma 4, e 10, comma 3, della legge 12 marzo 1999, n.  68, per motivo oggettivo consistente nell'inidoneità fisica o psichica del lavoratore, ovvero che il licenziamento è stato intimato in violazione dell'articolo 2110, secondo comma, del codice civile. Può altresì applicare la predetta disciplina nell'ipotesi in cui accerti la manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giustificato motivo oggettivo; nelle altre ipotesi in cui accerta che non ricorrono gli estremi del predetto giustificato motivo, il giudice applica la disciplina di cui al quinto comma. In tale ultimo caso il giudice, ai fini della determinazione dell'indennità tra il minimo e il massimo previsti, tiene conto, oltre ai criteri di cui al quinto comma, delle iniziative assunte dal lavoratore per la ricerca di una nuova occupazione e del comportamento delle parti nell'ambito della procedura di cui all'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n.  604, e successive modificazioni. Qualora, nel corso del giudizio, sulla base della domanda formulata dal lavoratore, il licenziamento risulti determinato da ragioni discriminatorie o disciplinari, trovano applicazione le relative tutele previste dal presente articolo.
      Le disposizioni dei commi dal quarto al settimo si applicano al datore di lavoro, imprenditore o non imprenditore, che in ciascuna sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo nel quale ha avuto luogo il licenziamento occupa alle sue dipendenze più di quindici lavoratori o più di cinque se si tratta di imprenditore agricolo, nonché al datore di lavoro, imprenditore o non imprenditore, che nell'ambito dello stesso comune occupa più di quindici dipendenti e all'impresa agricola che nel medesimo ambito territoriale occupa più di cinque dipendenti, anche se ciascuna unità produttiva, singolarmente considerata, non raggiunge tali limiti, e in ogni caso al datore di lavoro, imprenditore e non imprenditore, che occupa più di sessanta dipendenti.
      Ai fini del computo del numero dei dipendenti di cui all'ottavo comma si tiene conto dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato parziale per la quota di orario effettivamente svolto, tenendo conto, a tale proposito, che il computo delle unità lavorative fa riferimento all'orario previsto dalla contrattazione collettiva del settore. Non si computano il coniuge e i parenti del datore di lavoro entro il secondo grado in linea diretta e in linea collaterale. Il computo dei limiti occupazionali di cui all'ottavo comma non incide su norme o istituti che prevedono agevolazioni finanziarie o creditizie.
      Nell'ipotesi di revoca del licenziamento, purché effettuata entro il termine di quindici giorni dalla comunicazione al datore di lavoro dell'impugnazione del medesimo, il rapporto di lavoro si intende ripristinato senza soluzione di continuità, con diritto del lavoratore alla retribuzione maturata nel periodo precedente alla revoca, e non trovano applicazione i regimi sanzionatori previsti dal presente articolo»;
          c) all'ultimo comma, le parole: «al quarto comma» sono sostituite dalle seguenti: «all'undicesimo comma».

      43. All'articolo 30, comma 1, della legge 4 novembre 2010, n.  183, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «L'inosservanza delle disposizioni di cui al precedente periodo, in materia di limiti al sindacato di merito sulle valutazioni tecniche, organizzative e produttive che competono al datore di lavoro, costituisce motivo di impugnazione per violazione di norme di diritto».
      44. All'articolo 4, comma 9, della legge 23 luglio 1991, n.  223, al secondo periodo, la parola: «Contestualmente» è sostituita dalle seguenti: «Entro sette giorni dalla comunicazione dei recessi».
      45. All'articolo 4, comma 12, della legge 23 luglio 1991, n.  223, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Gli eventuali vizi della comunicazione di cui al comma 2 del presente articolo possono essere sanati, ad ogni effetto di legge, nell'ambito di un accordo sindacale concluso nel corso della procedura di licenziamento collettivo».
      46. All'articolo 5 della legge 23 luglio 1991, n.  223, il comma 3 è sostituito dal seguente:
      «3. Qualora il licenziamento sia intimato senza l'osservanza della forma scritta, si applica il regime sanzionatorio di cui all'articolo 18, primo comma, della legge 20 maggio 1970, n.  300, e successive modificazioni. In caso di violazione delle procedure richiamate all'articolo 4, comma 12, si applica il regime di cui al terzo periodo del settimo comma del predetto articolo 18. In caso di violazione dei criteri di scelta previsti dal comma 1, si applica il regime di cui al quarto comma del medesimo articolo 18. Ai fini dell'impugnazione del licenziamento si applicano le disposizioni di cui all'articolo 6 della legge 15 luglio 1966, n.  604, e successive modificazioni».

      47. Le disposizioni dei commi da 48 a 68 si applicano alle controversie aventi ad oggetto l'impugnativa dei licenziamenti nelle ipotesi regolate dall'articolo 18 della legge 20 maggio 1970, n.  300, e successive modificazioni, anche quando devono essere risolte questioni relative alla qualificazione del rapporto di lavoro.
      48. La domanda avente ad oggetto l'impugnativa del licenziamento di cui al comma 47 si propone con ricorso al tribunale in funzione di giudice del lavoro. Il ricorso deve avere i requisiti di cui all'articolo 125 del codice di procedura civile. Con il ricorso non possono essere proposte domande diverse da quelle di cui al comma 47 del presente articolo, salvo che siano fondate sugli identici fatti costitutivi. A seguito della presentazione del ricorso il giudice fissa con decreto l'udienza di comparizione delle parti. L'udienza deve essere fissata non oltre quaranta giorni dal deposito del ricorso. Il giudice assegna un termine per la notifica del ricorso e del decreto non inferiore a venticinque giorni prima dell'udienza, nonché un termine, non inferiore a cinque giorni prima della stessa udienza, per la costituzione del resistente. La notificazione è a cura del ricorrente, anche a mezzo di posta elettronica certificata. Qualora dalle parti siano prodotti documenti, essi devono essere depositati presso la cancelleria in duplice copia.
      49. Il giudice, sentite le parti e omessa ogni formalità non essenziale al contraddittorio, procede nel modo che ritiene più opportuno agli atti di istruzione indispensabili richiesti dalle parti o disposti d'ufficio, ai sensi dell'articolo 421 del codice di procedura civile, e provvede, con ordinanza immediatamente esecutiva, all'accoglimento o al rigetto della domanda.
      50. L'efficacia esecutiva del provvedimento di cui al comma 49 non può essere sospesa o revocata fino alla pronuncia della sentenza con cui il giudice definisce il giudizio instaurato ai sensi dei commi da 51 a 57.
      51. Contro l'ordinanza di accoglimento o di rigetto di cui al comma 49 può essere proposta opposizione con ricorso contenente i requisiti di cui all'articolo 414 del codice di procedura civile, da depositare innanzi al tribunale che ha emesso il provvedimento opposto, a pena di decadenza, entro trenta giorni dalla notificazione dello stesso, o dalla comunicazione se anteriore. Con il ricorso non possono essere proposte domande diverse da quelle di cui al comma 47 del presente articolo, salvo che siano fondate sugli identici fatti costitutivi o siano svolte nei confronti di soggetti rispetto ai quali la causa è comune o dai quali si intende essere garantiti. Il giudice fissa con decreto l'udienza di discussione non oltre i successivi sessanta giorni, assegnando all'opposto termine per costituirsi fino a dieci giorni prima dell'udienza.
      52. Il ricorso, unitamente al decreto di fissazione dell'udienza, deve essere notificato, anche a mezzo di posta elettronica certificata, dall'opponente all'opposto almeno trenta giorni prima della data fissata per la sua costituzione.
      53. L'opposto deve costituirsi mediante deposito in cancelleria di memoria difensiva a norma e con le decadenze di cui all'articolo 416 del codice di procedura civile. Se l'opposto intende chiamare un terzo in causa deve, a pena di decadenza, farne dichiarazione nella memoria difensiva.
      54. Nel caso di chiamata in causa a norma degli articoli 102, secondo comma, 106 e 107 del codice di procedura civile, il giudice fissa una nuova udienza entro i successivi sessanta giorni, e dispone che siano notificati al terzo, ad opera delle parti, il provvedimento nonché il ricorso introduttivo e l'atto di costituzione dell'opposto, osservati i termini di cui al comma 52.
      55. Il terzo chiamato deve costituirsi non meno di dieci giorni prima dell'udienza fissata, depositando la propria memoria a norma del comma 53.
      56. Quando la causa relativa alla domanda riconvenzionale non è fondata su fatti costitutivi identici a quelli posti a base della domanda principale il giudice ne dispone la separazione.
      57. All'udienza, il giudice, sentite le parti, omessa ogni formalità non essenziale al contraddittorio, procede nel modo che ritiene più opportuno agli atti di istruzione ammissibili e rilevanti richiesti dalle parti nonché disposti d'ufficio, ai sensi dall'articolo 421 del codice di procedura civile, e provvede con sentenza all'accoglimento o al rigetto della domanda, dando, ove opportuno, termine alle parti per il deposito di note difensive fino a dieci giorni prima dell'udienza di discussione. La sentenza, completa di motivazione, deve essere depositata in cancelleria entro dieci giorni dall'udienza di discussione. La sentenza è provvisoriamente esecutiva e costituisce titolo per l'iscrizione di ipoteca giudiziale.
      58. Contro la sentenza che decide sul ricorso è ammesso reclamo davanti alla corte d'appello. Il reclamo si propone con ricorso da depositare, a pena di decadenza, entro trenta giorni dalla comunicazione, o dalla notificazione se anteriore.
      59. Non sono ammessi nuovi mezzi di prova o documenti, salvo che il collegio, anche d'ufficio, li ritenga indispensabili ai fini della decisione ovvero la parte dimostri di non aver potuto proporli in primo grado per causa ad essa non imputabile.
      60. La corte d'appello fissa con decreto l'udienza di discussione nei successivi sessanta giorni e si applicano i termini previsti dai commi 51, 52 e 53. Alla prima udienza, la corte può sospendere l'efficacia della sentenza reclamata se ricorrono gravi motivi. La corte d'appello, sentite le parti, omessa ogni formalità non essenziale al contraddittorio, procede nel modo che ritiene più opportuno agli atti di istruzione ammessi e provvede con sentenza all'accoglimento o al rigetto della domanda, dando, ove opportuno, termine alle parti per il deposito di note difensive fino a dieci giorni prima dell'udienza di discussione. La sentenza, completa di motivazione, deve essere depositata in cancelleria entro dieci giorni dall'udienza di discussione.
      61. In mancanza di comunicazione o notificazione della sentenza si applica l'articolo 327 del codice di procedura civile.
      62. Il ricorso per cassazione contro la sentenza deve essere proposto, a pena di decadenza, entro sessanta giorni dalla comunicazione della stessa, o dalla notificazione se anteriore. La sospensione dell'efficacia della sentenza deve essere chiesta alla corte d'appello, che provvede a norma del comma 60.
      63. La Corte fissa l'udienza di discussione non oltre sei mesi dalla proposizione del ricorso.
      64. In mancanza di comunicazione o notificazione della sentenza si applica l'articolo 327 del codice di procedura civile.
      65. Alla trattazione delle controversie regolate dai commi da 47 a 64 devono essere riservati particolari giorni nel calendario delle udienze.
      66. I capi degli uffici giudiziari vigilano sull'osservanza della disposizione di cui al comma 65.
      67. I commi da 47 a 66 si applicano alle controversie instaurate successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge.
      68. I capi degli uffici giudiziari vigilano sull'osservanza della disposizione di cui al comma 67.
      69. Dall'attuazione delle disposizioni di cui ai commi da 47 a 68 non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, ovvero minori entrate.

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE ALL'ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE

ART. 1.
(Disposizioni generali, tipologie contrattuali e disciplina in tema di flessibilità in uscita e tutele del lavoratore).

      Sopprimerlo.
1. 1. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 1, sostituire l'alinea con il seguente: La presente legge, nel rispetto dell'articolo 1 della Costituzione, riconosce e valorizza la pari dignità del lavoro in qualunque forma espletato e dispone misure e interventi volti a facilitare la creazione di occasioni di lavoro sia subordinato che autonomo, a tempo indeterminato o determinato, anche secondo le linee espresse in proposito dagli organismi dell'Unione Europea. A tal fine, per contribuire altresì alla crescita occupazionale, sociale, economica, sia in termini qualitativi, sia con la riduzione permanente del tasso di disoccupazione, agisce in particolare:
1. 2. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 1, alinea, sopprimere la parola: inclusivo.
1. 3. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 1, lettera a), sopprimere le parole: , cosiddetto «contratto dominante»,
1. 4. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 1, lettera b), aggiungere, in fine, le parole: da tradursi da parte delle stesse imprese, dopo il tempo necessario per l'espletamento dello stesso apprendistato non inferiore a diciotto mesi, né superiore a quattro anni, in assunzione immediata del giovane con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato.
1. 300. Scilipoti.

      Al comma 1, lettera c), sostituire le parole da: , da un lato fino alla fine della lettera con le seguenti: e contrastando, al contempo, l'uso improprio e strumentale degli elementi di flessibilità.
1. 7. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 1, sostituire la lettera d) con la seguente:
          d) prevedendo un rimborso spese in relazione alla prestazione svolta.
1. 9. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 1, lettera d), dopo la parola: coerente aggiungere la seguente: , efficace.
1. 10. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 1, lettera g), sostituire la parola: ultracinquantenni con la seguente: ultraquarantacinquenni.
1. 11. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 1, dopo la lettera g), aggiungere la seguente:
          g-bis) favorendo l'inclusione di soggetti diversamente abili.
1. 12. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
      1-bis. Al comma 90 sostituire le parole: «della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano» con: «della Conferenza Unificata».
1. 8. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 2, primo periodo, dopo le parole: di entrata e di uscita nell'impiego, aggiungere le seguenti: anche con riguardo al diverso impatto territoriale,
1. 13. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 3, primo periodo, dopo le parole: con cadenza almeno annuale aggiungere le seguenti: e con presentazione presso le Commissioni parlamentari competenti.
1. 15. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 3, primo periodo, dopo le parole: rapporti sullo stato di attuazione delle singole misure, aggiungere le seguenti: individuate dalla presente legge, e.
1. 14. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 3, dopo il primo periodo, aggiungere il seguente: I predetti rapporti sono presentati annualmente presso le Commissioni parlamentari competenti.
1. 16. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 3, secondo periodo, aggiungere, in fine, le parole: nonché elementi cognitivi sulla precarietà dei soggetti occupati.
1. 17. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 4, primo periodo, sopprimere le parole: Allo scopo di assicurare il monitoraggio e la valutazione indipendenti della riforma,
1. 18. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 4, primo periodo, aggiungere, in fine, le parole: nonché agli organismi paritetici nazionali.
1. 19. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 4, secondo periodo, aggiungere, in fine, le parole: nonché alle Commissioni parlamentari competenti.
1. 20. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 8, aggiungere, in fine, le parole: allo scopo di ottimizzare la produttività del lavoro pubblico.
1. 21. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 8, aggiungere, in fine, le parole: tenuto conto del principio della meritocrazia.
1. 22. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 8, aggiungere, in fine, le parole: secondo il criterio meritocratico.
1. 23. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 8, aggiungere, in fine, le parole: attraverso interventi connessi all'accrescimento della produttività del lavoro.
1. 24. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 8, aggiungere il seguente:
      8-bis. In considerazione della eccezionalità della situazione economica nazionale ed internazionale, in via sperimentale per un triennio, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, sui redditi percepiti dal personale di cui all'articolo 15 e seguenti del decreto legislativo n.165 del 2001, è applicato un contributo di perequazione del 2 per cento, destinato ad alimentare i fondi di cui all'articolo 3, comma 19 e seguenti, della presente legge.
1. 25. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 8, aggiungere il seguente:
      8-bis. In occasione dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali del pubblico impiego successivi alla data di entrata in vigore della presente legge, l'orario ordinario di lavoro applicato al settore del pubblico impiego dovrà essere elevato a quaranta ore settimanali, armonizzandolo a quello del settore privato. L'aumento delle ore contrattuali di lavoro non comporta un incremento di salario.
1. 26. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 8, aggiungere il seguente:
      8-bis. In occasione dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali del pubblico impiego successivi alla data di entrata in vigore della presente legge, la disciplina di cui alla presente legge dovrà trovare applicazione anche al settore del pubblico impiego.
1. 27. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 8, aggiungere il seguente:
      8-bis. In sede di rinnovo dei contratti nel pubblico impiego si procederà all'armonizzazione della disciplina di cui alla presente legge.
1. 29. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 8, aggiungere il seguente:
      8-bis. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge il Governo è delegato ad emanare uno o più decreti legislativi ad applicare la disciplina in tema di flessibilità in uscita e tutele del lavoratore di cui alla presente legge ai dipendenti pubblici.
1. 28. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 8, aggiungere il seguente:
      8-bis. Ai fini dell'equiparazione dei trattamenti disciplinari tra il settore pubblico ed il settore privato, il Governo è delegato ad emanare, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi volti a regolare i licenziamenti individuali per giusta causa o giustificato motivo soggettivo nel pubblico impiego secondo i seguenti principi e criteri direttivi:
          a) il licenziamento deve essere comunicato in forma scritta;
          b) la comunicazione deve contenere la specificazione dei motivi che lo hanno determinato;
          c) il termine per il ricorso giudiziale è fissato in 180 giorni;
          d) previsione di un'indennità risarcitoria onnicomprensiva determinata tra un minimo di dodici ed un massimo di ventiquattro mensilità dell'ultima retribuzione di fatto.
1. 30. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 8, aggiungere l seguenti:
      8-bis. In occasione dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali del pubblico impiego successivi alla data di entrata in vigore della presente legge, le retribuzioni dei pubblici dipendenti dovranno essere commisurate al costo medio della vita nelle province in cui tali dipendenti svolgono la loro attività lavorativa, adeguando automaticamente e proporzionalmente al rialzo le retribuzioni dei dipendenti che operano in Province nelle quali il costo medio della vita risulti superiore a quello nazionale. A tal fine, il Ministro dell'economia delle finanze definisce, con decreto da adottarsi entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, i criteri e le modalità di rilevazione del costo medio della vita di cui al presente comma.
      8-ter. Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma 8-bis, quantificati in 600 milioni di euro, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi del comma 2 della medesima disposizione e dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 31. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 8, aggiungere i seguenti:
      8-bis. Al fine di incentivare la conversione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa in contratto di lavoro a tempo indeterminato, in via sperimentale, per un periodo di tre anni a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, è consentita l'apposizione di clausole nel contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato che attribuiscono al datore di lavoro la facoltà di:
          a) diminuire l'orario di lavoro normale settimanale;
          b) aumentare l'orario di lavoro normale settimanale, ferma restando la durata massima stabilita dall'articolo 4 del decreto legislativo 8 aprile 2003, n.  66, e successive modificazioni;
          c) modificare le mansioni stabilite dal contratto anche in deroga all'articolo 2103 del codice civile, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 2, comma 3.

      8-ter. Le clausole di cui al comma 8-bis devono risultare da atto scritto. Copia del contratto contenente le clausole è consegnata al lavoratore non oltre il primo giorno di inizio della prestazione lavorativa, a pena di nullità della stessa clausola.
      8-quater. Il datore di lavoro può esercitare la facoltà prevista dal comma 8-bis solo in presenza di comprovate e specifiche esigenze di carattere tecnico, organizzativo o produttivo.
      8-quinquies. Il datore di lavoro, a pena di inefficacia della clausola di cui al comma 8-bis e fermo restando che alla scadenza di quest'ultima il lavoratore riacquista per intero i diritti maturati fino al momento dell'esercizio della facoltà di cui al medesimo articolo 1, comunica per scritto al lavoratore:
          a) le esigenze tecniche, organizzative o produttive che giustificano l'apposizione delle clausole con un preavviso di almeno cinque giorni;
          b) il periodo temporale di durata delle clausole, nel limite massimo della durata di tre anni.

      8-sexies. La facoltà di modifica peggiorativa delle mansioni del lavoratore può essere esercitata solo qualora la clausola sia sottoscritta dal lavoratore, insieme al datore di lavoro, presso la direzione provinciale del lavoro competente per territorio in base alla residenza del lavoratore con l'assistenza o con la rappresentanza di un delegato sindacale o di un avvocato di fiducia al quale lo stesso lavoratore conferisce mandato e non incide sulla progressione in carriera.
      8-septies. Per l'attività lavorativa prestata in attuazione della clausola di cui al comma 8-bis la retribuzione è riproporzionata sulla base delle modifiche contrattuali ed è prevista la riduzione di tre punti percentuali degli oneri contributivi dovuti dal datore di lavoro, senza effetti negativi sulla determinazione dell'importo pensionistico del lavoratore.
      8-octies. La retribuzione di cui al comma 8-septies non può comunque essere inferiore ai minimi contrattuali stabiliti dalla contrattazione collettiva nazionale di lavoro del settore interessato.
      8-novies. Qualora la deroga all'articolo 2103 del codice civile, prevista ai sensi del comma 8-bis, lettera c), abbia una durata superiore a sei mesi o pari all'intero periodo transitorio di tre anni, di cui al medesimo comma 8-bis, al lavoratore spetta un'indennità economica di flessibilità il cui ammontare non può essere inferiore al 15 per cento della retribuzione minima stabilita dalla contrattazione collettiva nazionale di lavoro per il nuovo livello di inquadramento. Tale indennità è riconosciuta per dodici mensilità e non ha alcun effetto sugli istituti retributivi indiretti quali il trattamento di fine rapporto, le mensilità aggiuntive, le ferie, la riduzione dell'orario di lavoro per malattia e il preavviso.
      8-decies. In deroga a quanto stabilito dall'articolo 29 del testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n.  1124, e successive modificazioni, l'indennità di cui al comma 8-novies è esente dall'imposizione contributiva previdenziale. Tale indennità è soggetta, ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, all'aliquota del 10 per cento per i lavoratori con un reddito da lavoro dipendente inferiore o pari a 35.000 euro annui e all'aliquota del 20 per cento in caso di redditi superiori a tale limite.
      8-undecies. Allo scopo di conservare le competenze e le conoscenze professionali acquisite, il lavoratore è tenuto a svolgere un programma di formazione continua di almeno venti ore annue, la cui organizzazione e i cui costi sono posti a carico del datore di lavoro. Il programma ha per oggetto le materie relative all'area professionale del lavoratore. L'estraneità delle materie all'area professionale o la mancata effettuazione del programma di formazione per cause imputabili al datore di lavoro determina la nullità delle clausole di flessibilità sottoscritte. I costi del programma di formazione sono deducibili dall'imponibile dell'azienda ai fini dell'applicazione dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP). A tale scopo rientrano tra i costi deducibili per ogni programma annuale di formazione:
          a) i costi sostenuti per docenze esterne, entro il limite di 1.000 euro;
          b) i costi per l'affitto di aule o di attrezzature di docenza, entro il limite di 500 euro;
          c) il costo orario del lavoratore che partecipa al programma di formazione.

      8-duodecies. Le agevolazioni di cui al comma 8-undecies sono sempre cumulabili con quelle già previste, anche per gli stessi lavoratori, ai fini della determinazione dell'imponibile soggetto all'IRAP.
      8-terdecies. Agli oneri derivanti dall'attuazione dei commi da 8-octies a 8-duodecies, valutati in 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.

      Conseguentemente, al comma 9, lettera a), capoverso «01», sostituire la parola: comune con la seguente: prevalente.
1. 32. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, alinea, premettere le parole: Fatte salve diverse disposizioni previste in contratti collettivi stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale,

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 33. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, sostituire la lettera a) con la seguente:
              a) all'articolo 1 le parole: «, anche se riferibili alla ordinaria attività del datore di lavoro» sono soppresse;

      Conseguentemente:
          al medesimo comma, sopprimere le lettere b), c), d), e), g), h);
          sopprimere il comma 10.
1. 34. Paladini, Aniello Formisano, Borghesi.

      Al comma 9, sostituire la lettera a) con la seguente:
          a) all'articolo 1, il comma 01 è sostituito dal seguente:
      «01. Nell'ambito dei principi richiamati nell'articolo 1 della presente legge, il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato costituisce la forma principale di rapporto di lavoro. Altre forme di lavoro alternative ed a termine sono consentite secondo la normativa vigente per assicurare flessibilità alle imprese, opportunità di lavoro e guadagno»;
1. 35. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera b), sostituire il capoverso «1-bis», con il seguente:
      «1-bis. Qualora il numero complessivo di lavoratori a tempo determinato non superi il 5 per cento del totale dei lavoratori occupati nell'ambito di un'unità produttiva, il requisito di cui al comma 1 non è richiesto ai fini dell'impiego nella medesima unità produttiva, per lo svolgimento di qualsiasi tipo di mansione, di lavoratori subordinati a tempo determinato e di lavoratori in somministrazione nell'ambito di un contratto di somministrazione a tempo determinato ai sensi dell'articolo 20, comma 4, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276».
1. 37. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera b), capoverso «1-bis», primo periodo, sostituire le parole da: nell'ipotesi del primo rapporto fino alla fine del capoverso con le seguenti: , ai fini dell'impiego a tempo determinato per lo svolgimento di qualsiasi tipo di mansione, per un numero massimo di lavoratori pari al 15 per cento del totale dei lavoratori subordinati a tempo determinato e dei lavoratori in somministrazione nell'ambito di un contratto di somministrazione a tempo determinato ai sensi dell'articolo 20, comma 4, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276. A tal fine si assume a riferimento la platea dei lavoratori impiegati nella stessa unità produttiva alla data di stipula dei nuovi contratti.
1. 38. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera b), capoverso «1-bis», primo periodo, sostituire le parole da: di durata non superiore a dodici mesi fino alla fine del capoverso con le seguenti: stipulato successivamente alla data di entrata in vigore della presente disposizione, di durata non superiore a ventiquattro mesi concluso fra un datore di lavoro e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 36. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera b), capoverso «1-bis», primo periodo, sostituire le parole: dodici mesi con le seguenti: due anni.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 43. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera b), capoverso «1-bis», primo periodo, sostituire le parole: dodici mesi con le seguenti: ventiquattro mesi.
1. 40. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera b), capoverso «1-bis», primo periodo, sostituire le parole: dodici mesi con le seguenti: diciotto mesi.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 42. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera b), capoverso «1-bis», sostituire il secondo periodo con il seguente: Il requisito di cui al comma 1 non è richiesto per i contratti a termine stipulati entro il limite percentuale del 9 per cento degli addetti a tempo indeterminato occupati nell'impresa o, nel caso di organizzazioni plurilocalizzate, nel gruppo di imprese di riferimento.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 45. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera b), capoverso «1-bis», sostituire il secondo periodo con il seguente: Tale limite massimo di durata non trova applicazione per i datori di lavoro che abbiano alle proprie dipendenze un numero di lavoratori con contratto a tempo indeterminato, ivi compresi i rapporti di apprendistato, superiore al 70 per cento della media annuale sul totale dei rapporti di lavoro subordinato.
1. 44. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera b), capoverso «1-bis», secondo periodo, sostituire le parole: 6 per cento con le seguenti: 9 per cento.
1. 41. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, sopprimere la lettera d).

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 47. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera f), capoverso «2-bis» primo periodo, aggiungere, in fine, le parole: a pena della definitiva decadenza del contratto medesimo.
1. 48. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera f), capoverso «2-bis» secondo periodo, sostituire le parole: un mese con le seguenti: 2 mesi.
1. 49. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera f), capoverso «2-bis» primo periodo, sostituire le parole: un mese con le seguenti: 45 giorni.
1. 50. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera f) capoverso «2-bis», aggiungere, in fine, il seguente periodo: Con il medesimo decreto sono altresì determinate le sanzioni a carico del datore di lavoro nelle ipotesi di omessa comunicazione.
1. 51. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, sopprimere la lettera g).
1. 52. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera g) sostituire le parole: sessanta giorni con le seguenti: venti giorni.

      Conseguentemente:
          al medesimo comma, sostituire le parole: novanta giorni con le seguenti: trenta giorni.
1. 55. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera g) sostituire le parole: sessanta giorni con le seguenti: trenta giorni.

      Conseguentemente:
          al medesimo comma, sostituire le parole: novanta giorni con le seguenti: quarantacinque giorni;
          aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 54. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera g), dopo le parole: novanta giorni, aggiungere il seguente periodo: Sono fatti salvi dall'applicazione dei nuovi termini di intervallo i contratti a tempo determinato per lo svolgimento di attività stagionali;.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 57. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera g), dopo le parole: novanta giorni, aggiungere il seguente periodo: I nuovi termini di intervallo non si applicano ai contratti a tempo determinato per lo svolgimento di attività stagionali.
1. 56. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera h), sopprimere le parole da: nei casi in cui l'assunzione a termine fino a: commessa consistente.
1. 58. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera h), dopo la parola: consistente aggiungere le seguenti: ; da intensificazioni dell'attività nel settore del turismo.
1. 61. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, lettera h), sopprimere l'ultimo periodo.
1. 60. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, sopprimere la lettera i).

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 63. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, sostituire la lettera i) con la seguente:
          i) all'articolo 5, comma 4-bis, al primo periodo, in fine, sono aggiunte le seguenti parole: «; ai fini del computo del periodo massimo di trentasei mesi non si tiene altresì conto dei periodi di missione aventi ad oggetto mansioni equivalenti, svolti tra i medesimi soggetti ai sensi del comma 1-bis dell'articolo 1 e del comma 4 dell'articolo 20 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, con lavoratori assunti dall'Agenzia con contratto di lavoro a tempo indeterminato, oltre che, in ogni caso, dei periodi di missione svolti a norma del comma 3 dell'articolo 20 del decreto legislativo 10 settembre 2003 n.  276».

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 64. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, sostituire la lettera i) con la seguente:
          i) all'articolo 5, comma 4-bis, al primo periodo, in fine, sono aggiunte le seguenti parole: «; ai fini del computo del periodo massimo di trentasei mesi non si tiene conto dei periodi di missione svolti ai sensi del comma 1-bis dell'articolo 1 e dei comma 3 e 4 dell'articolo 20 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276».

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 65. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, dopo la lettera i), aggiungere la seguente:
          i-bis) all'articolo 10, comma 3, primo periodo, le parole: «tre giorni» sono sostituite dalle seguenti: «sette giorni».
1. 67. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, dopo la lettera i), aggiungere la seguente:
          i-bis) all'articolo 10, comma 3, il secondo periodo è sostituito dal seguente: «La comunicazione dell'assunzione deve essere effettuata al centro per l'impiego prima dell'inizio della prestazione lavorativa, mediante fax o posta elettronica certificata. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, da adottarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono individuate ulteriori modalità semplificate di comunicazione.».
1. 66. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 10, sostituire la lettera a) con la seguente:
          a) all'articolo 20, dopo il comma 4 è inserito il seguente:
      «4-bis. Il requisito di cui al comma 1 non è richiesto nell'ipotesi di somministrazione a tempo determinato, di durata non superiore a dodici mesi, per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione, di un lavoratore inviato per la prima volta presso l'utilizzatore successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge, nonché di somministrazione di lavoratori assunti dall'agenzia per il lavoro con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Resta fermo quanto previsto dall'articolo 22, comma 2 del presente decreto».

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 68. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 10, sostituire la lettera a) con la seguente:
          a) all'articolo 13, comma 1, lettera a), sono soppresse le parole: «ai sensi del comma 2 dell'articolo 23».
1. 69. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 10, dopo la lettera b) aggiungere le seguenti:
          b-bis) all'articolo 20, comma 5-ter, dopo la lettera c), è inserita la seguente:
              «c-bis) per i lavoratori assunti dall'Agenzia con contratto di lavoro a tempo indeterminato;»;
          b-ter) all'articolo 20, comma 5-ter, dopo le parole: «preveda l'utilizzo» sono aggiunte le seguenti: «, all'atto dell'assunzione»;
          b-quater) il comma 2 dell'articolo 22 è sostituito dal seguente:
      «2. Nel caso in cui il prestatore di lavoro sia assunto con contratto stipulato a tempo determinato si applica la disciplina di cui al decreto legislativo 6 settembre 2001, n.  368, per quanto compatibile, e in ogni caso con esclusione delle disposizioni di cui all'articolo 5, commi 3 e seguenti. Le disposizioni dell'articolo 5, commi 3, 4, 4-quater e seguenti non si applicano altresì con riferimento all'utilizzatore rispetto ai diversi periodi di missione che coinvolgano il medesimo lavoratore. Il termine inizialmente posto al contratto di lavoro può in ogni caso essere prorogato, con il consenso del lavoratore e per atto scritto, nei casi e per la durata prevista dal contratto collettivo applicato dal somministratore».
1. 70. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 10, dopo la lettera b) aggiungere la seguente:
          b-bis) all'articolo 20, comma 5-ter, dopo la lettera c), è inserita la seguente:
          «c-bis) di lavoratori assunti dall'agenzia con contratto di lavoro a tempo indeterminato».
1. 71. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 10, dopo la lettera b) aggiungere la seguente:
          b-bis) all'articolo 20 comma 5-ter, primo periodo, dopo le parole: «preveda l'utilizzo» sono aggiunte le seguenti: «all'atto dell'assunzione».
1. 72. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere i commi 11 e 12.
1. 73. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 11, aggiungere il seguente:
      11-bis. All'articolo 32 della legge 4 novembre 2010, n.  183, dopo il comma 5, è aggiunto il seguente:
      «5-bis. L'indennità di cui al comma 5 si applica anche nei casi in cui il giudice dichiari la costituzione di un rapporto di lavoro ai sensi dell'articolo 27 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, ovvero in conseguenza di qualsiasi ragione di invalidità, ivi compresa la nullità, inerente rapporti di lavoro in somministrazione».
1. 76. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere i commi 14 e 15.
1. 77. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 15, premettere le parole: Fatte salve diverse disposizioni previste in contratti collettivi stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale,
1. 79. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sostituire il comma 16 con il seguente:
      16. Al testo unico dell'apprendistato, di cui al decreto legislativo 14 settembre 2011, n.  167, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) all'articolo 2, comma 1, dopo la lettera a) è inserita la seguente:
              «a-bis) previsione di una durata minima del contratto non inferiore a sei mesi, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 4, comma 5»;
          b) all'articolo 2, comma 3, primo periodo, le parole: «, direttamente o indirettamente per il tramite delle agenzie di somministrazione di lavoro ai sensi dell'articolo 20, comma 3, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276,» sono soppresse;
          c) all'articolo 3, comma 1, primo periodo, la parola: «quindici», è sostituita dalla seguente: «sedici»;
          d) all'articolo 3, comma 1, secondo periodo, le parole: «a tre anni ovvero quattro nel caso di diploma quadriennale regionale» sono sostituite dalle seguenti: «a due anni»;
          e) all'articolo 4, comma 2, le parole: «ovvero cinque per le figure professionali dell'artigianato individuate dalla contrattazione collettiva di riferimento» sono soppresse;
          f) all'articolo 7, comma 1, ultimo periodo, le parole: «un congruo termine al datore di lavoro per adempiere» sono sostituite dalle seguenti: «al datore di lavoro un termine per adempiere non superiore alla durata residua del contratto»;
          g) all'articolo 7, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente:
      «1-bis. Laddove persista l'inadempimento di cui al comma 1, il contratto di apprendistato si trasforma automaticamente in ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con l'inquadramento contrattuale che sarebbe stato conseguito dal lavoratore al termine del periodo di apprendistato»;
          h) all'articolo 7, il comma 4 è abrogato;
          i) all'articolo 7, comma 9, le parole: «, con esclusione dei lavoratori assunti ai sensi del comma 4 del presente articolo» sono soppresse.
1. 241. Paladini, Borghesi, Aniello Formisano.

      Al comma 16, sopprimere la lettera c).

      Conseguentemente:
          al medesimo comma, lettera d), capoverso «3-bis»:
              primo periodo, sostituire le parole:
50 per cento con le seguenti: 70 per cento;
              sopprimere il terzo periodo;
              al comma 19, sostituire le parole:
30 per cento con le seguenti: 50 per cento.
1. 81. Borghesi, Paladini, Aniello Formisano.

      Al comma 16, lettera c), capoverso «3», primo periodo, sostituire le parole: dieci unità con le seguenti: quindici unità.
1. 82. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 16, lettera d), capoverso «3-bis», premettere le parole: Salvo diversa previsione dei contratti collettivi nazionali, aziendali o territoriali,
1. 84. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 16, lettera d), capoverso «3-bis», primo periodo, aggiungere, in fine, le parole: assunti con contratto di apprendistato professionalizzante.
1. 86. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 16, lettera d), dopo il capoverso «3-bis», aggiungere il seguente:
      «3-bis.1. I contratti collettivi di lavoro stipulati a livello nazionale da associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, aziendale o territoriale possono prevedere deroghe alle disposizioni di cui ai commi 3 e 3-bis del presente articolo».
1. 91. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 16, lettera d), capoverso «3-ter», sostituire le parole: dieci unità con le seguenti: quindici unità.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 87. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere i commi 17, 18, 19.
1. 94. Aniello Formisano, Borghesi, Paladini.

      Al comma 19, premettere le parole: Fatte salve diverse disposizioni previste in contratti collettivi stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale,
1. 80. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 20, sopprimere la lettera a).
1. 95. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 20, aggiungere il seguente:
      20-bis. Per le nuove assunzioni con contratto a tempo parziale delle categorie di lavoratori studenti al primo impiego sono ridotti di due punti percentuali gli oneri contributivi dovuti dal datore di lavoro, senza effetti negativi sulla determinazione dell'importo pensionistico del lavoratore.

      Conseguentemente, all'articolo 4, dopo il comma 69, aggiungere i seguenti:
      69-bis. A decorrere dal 1o gennaio 2012, in deroga all'articolo 3 della legge 27 luglio 2000, n.  212, su tutti i redditi di importo superiore a 90.000 euro lordi annui, è dovuto un contributo di solidarietà del 5 per cento sulla parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10 per cento sulla parte eccedente 150.000 euro.

      69-ter. Il comma 31-bis dell'articolo 24 del decreto-legge n.  201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n.  214 del 2011, è sostituito dal seguente:
      «31-bis. Il primo periodo del comma 22-bis dell'articolo 18 del decreto-legge n.  98 del 2011, convertito, con modificazioni, in legge n.  111 del 2011, è sostituito dal seguente: «In considerazione della eccezionalità della situazione economica internazionale e tenuto conto delle esigenze prioritarie di raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea, a decorrere dal 1o gennaio 2012, i trattamenti pensionistici complessivi corrisposti da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie, sono assoggettati ad un contributo di perequazione pari:
          a) al 10 per cento della parte eccedente l'importo di 90.000 euro lordi annui fino a 120.000 euro lordi annui;
          b) al 15 per cento della parte eccedente l'importo di 120.000 euro lordi annui fino a 150.000 euro lordi annui;
          c) al 20 per cento della parte eccedente l'importo di 150.000 euro lordi annui fino a 200.000 euro lordi annui;
          d) al 25 per cento della parte eccedente l'importo di 200.000 euro lordi annui fino a 260.000 euro lordi annui;
          e) al 30 per cento della parte eccedente l'importo di 260.000 euro lordi annui fino a 300.000 euro lordi annui;
          f) al 35 per cento della parte eccedente l'importo di 300.000 euro lordi annui fino a 350.000 euro lordi annui;
          g) al 40 per cento della parte eccedente l'importo di 350.000 euro lordi annui fino a 390.000 euro lordi annui;
          h) al 50 per cento della parte eccedente l'importo di 390.000 euro lordi annui».
          69-quater. Al fine di consentire alle amministrazioni centrali di conseguire una progressiva riduzione della spesa corrente primaria in rapporto al PIL per gli anni 2012 e 2013, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 1, comma 01, del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, le spese di funzionamento relative alle missioni di spesa di ciascun Ministero sono ulteriormente ridotte, rispettivamente, nella misura dello 0,5 per cento per ciascun anno rispetto alle spese risultanti dal bilancio consuntivo relativo all'anno 2010 e le dotazioni finanziarie delle missioni di spese di ciascun Ministero, previste dalla legge di bilancio, relative agli interventi, sono ridotte di un ulteriore 0,5 per cento. Nella medesima misura prevista dal periodo precedente, per gli stessi anni le dotazioni finanziarie per le missioni di spesa per ciascun Ministero previste dalla legge di bilancio, relative agli oneri comuni di parte corrente e di conto capitale, sono ridotte di un ulteriore 0,5 per cento per ciascuno dei due anni, fermo restando che per gli anni 2014, 2015 e 2016 la spesa primaria del bilancio dello Stato può aumentare in termini nominali, in ciascun anno, rispetto alla spesa corrispondente registrata nel rendiconto dell'anno precedente, di una percentuale non superiore al 50 per cento dell'incremento del PIL previsto dal Documento di economia e finanza di cui all'articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n.  196, come approvato nella apposita risoluzione parlamentare. Il Governo, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta misure intese a consentire che i provvedimenti attuativi di cui alla legge 4 marzo 2009, n.  15, del piano industriale di cui all'articolo 01 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, e delle disposizioni di cui al comma 4-quater, per ogni anno del triennio producano effettivi maggiori risparmi di spesa.
1. 97. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere i commi 21 e 22.
1. 98. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 21, sopprimere la lettera a).
1. 99. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 21, lettera a), sostituire il numero 1) con il seguente:
      1) al comma 1, le parole: «ovvero per periodi predeterminati nell'arco della settimana, del mese o dell'anno ai sensi dell'articolo 37.», sono sostituite dalle seguenti: «anche per periodi predeterminati nell'arco della settimana, del mese o dell'anno».
1. 101. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 21, lettera a), dopo il comma 1), aggiungere il seguente:
      1-bis) dopo il comma 1, è inserito il seguente:
          «1-bis. Il contratto di lavoro intermittente può in ogni caso essere stipulato nelle ipotesi di cui all'articolo 10, comma 3, del decreto legislativo 6 settembre 2001, n.  368».
1. 100. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 21, lettera a), numero 2), capoverso «2», sostituire le parole: cinquantacinque anni di età con le seguenti: quarantacinque anni di età.
1. 5. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 21, lettera b), capoverso «3-bis», primo periodo, dopo la parola: sms aggiungere le seguenti: con avviso di ricezione.
1. 104. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 21, lettera b), capoverso «3-bis», terzo periodo, sostituire le parole: da euro 400 ad euro 2.400 con le seguenti: da euro 100 ad euro 800.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 107. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 21, lettera b), capoverso «3-bis», terzo periodo, sostituire le parole: da euro 400 ad euro 2.400 con le seguenti: da euro 200 ad euro 1.200.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 106. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 21, lettera b), capoverso «3-bis», terzo periodo, sostituire le parole: da euro 400 ad euro 2.400 con le seguenti: da euro 200 ad euro 1.000.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 109. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere i commi da 23 a 25.
1. 111. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 23, lettera a), capoverso, premettere le parole: Fatte salve diverse disposizioni previste in contratti collettivi stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale,
1. 114. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 23, lettera a), capoverso, primo periodo, sostituire le parole: degli agenti e rappresentanti di commercio con le seguenti: dei soggetti che svolgono le attività di cui agli articoli 73 e 74 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n.  59.
1. 115. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 23, lettera a), capoverso, primo periodo, dopo le parole: degli agenti e rappresentanti di commercio aggiungere le seguenti: e degli incaricati alla vendita diretta a domicilio di cui all'articolo 3, comma 3, legge 17 agosto 2005, n.  173.
1. 116. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 23, lettera a), capoverso, primo periodo, sostituire le parole da: gestiti autonomamente fino alla fine del capoverso con le seguenti: per attività svolte autonomamente dal collaboratore che dovrà coordinarsi con l'organizzazione del medesimo committente. Il progetto deve prevedere un termine finale, essere articolato nel contenuto ed essere funzionalmente collegato a un determinato risultato finale. Il progetto può anche rientrare nell'ambito dell'oggetto sociale del committente, ma non può essere individuato attraverso il mero richiamo all'attività svolta dal committente. L'attività oggetto della collaborazione a progetto non può essere meramente esecutiva.
1. 113. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 23, lettera a), capoverso, sostituire il terzo periodo con i seguenti: Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente norma, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con decreto, identifica le attività che potranno essere svolte nella modalità a progetto solo ove i relativi contratti siano stati preventivamente certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I. Il suddetto decreto può essere modificato dagli accordi interconfederali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, aziendale o territoriale”.
1. 112. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 23, lettera a), capoverso, terzo periodo, aggiungere, in fine, le parole: o territoriale.
1. 117. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 23, lettera b), capoverso b), dopo la parola: descrizione aggiungere le seguenti: e durata.
1. 118. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 23, lettera c), capoverso «Art. 63», comma 2, aggiungere, in fine, il seguente periodo: Entro i sei mesi successivi all'emanazione di un apposito decreto ministeriale i contratti a progetto in corso sono rivisitati per il relativo adeguamento del compenso se inferiore.
1. 6. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 23, lettera g), sostituire le parole: sia svolta con modalità analoghe a quella svolta con le seguenti: riguardi l'esecuzione di progetti analoghi a quelli svolti.
1. 119. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 23, lettera g), sostituire la parole da: svolta con modalità fino alla fine della lettera con le seguenti: identica, per mansioni e ambiti di responsabilità, a quella svolta dai lavoratori dipendenti dell'impresa committente, ricorrendo altresì gli indici identificativi della subordinazione.
1. 120. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 23, lettera g), aggiungere, in fine, le parole: o territoriale.
1. 121. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 25, aggiungere il seguente:
      25-bis. Le disposizioni di cui al presente articolo non si applicano agli agenti e ai rappresentanti di commercio ed a quei professionisti che operano con modalità analoghe da determinare con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
1. 122. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere i commi 26 e 27.
1. 123. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 26, capoverso, Art. 69-bis, comma 1, alinea, premettere le parole: Fatte salve diverse disposizioni previste in contratti collettivi stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale,
1. 124. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 1, alinea, sopprimere le parole: , salvo che sia fornita prova contraria da parte del committente,
1. 126. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 1, alinea, sostituire le parole collaborazione coordinata e continuativa con le seguenti: lavoro subordinato di cui all'articolo 2094 del codice civile.

      Conseguentemente, al medesimo capoverso:
          al medesimo comma:
              lettera
a), sostituire le parole: otto mesi con le seguenti: sei mesi;
              lettera
b), sostituire le parole dell'80 per cento con le seguenti: del 75 per cento;
              lettera c), sopprimere la parola: fissa.
          sopprimere il comma 5.
1. 127. Borghesi, Aniello Formisano, Paladini.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 1, alinea, sostituire le parole collaborazione coordinata e continuativa con le seguenti: lavoro subordinato di cui all'articolo 2094 del codice civile.

      Conseguentemente, al medesimo capoverso, sopprimere il comma 5.
1. 128. Paladini, Borghesi, Aniello Formisano.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 1, lettera a), sostituire le parole: otto mesi con le seguenti: dieci mesi.
1. 129. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 1, lettera b), sostituire le parole da: , anche se fatturato fino alla fine della lettera con le seguenti: si riferisca a prestazioni periodiche e non a singole attività svolte.
1. 130. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 1, lettera b), sostituire le parole da: , anche se fatturato fino alla fine della lettera con le seguenti: si riferisca a medesime prestazioni ripetute e non a singole attività svolte.
1. 131. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 1, lettera b), sostituire le parole: più dell'80 per cento con le seguenti: il 100 per cento.
1. 133. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 1, lettera b), sostituire le parole: più dell'80 per cento con le seguenti: almeno il 95 per cento.
1. 132. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 1, sopprimere la lettera c).
1. 134. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 1, lettera c), dopo le parole: postazione fissa di lavoro aggiungere le seguenti: a lui riservata in maniera esclusiva.
1. 135. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 2, lettera b), sostituire le parole: 1,25 con le seguenti: 2,25.
1. 136. Evangelisti, Paladini, Borghesi, Aniello Formisano.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 3, primo periodo, dopo la parola: altresì aggiungere le seguenti: con riguardo agli incaricati alle vendite e.
1. 137. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 4, primo periodo, sopprimere le parole: , che determina l'integrale applicazione della disciplina di cui al presente capo, ivi compresa la disposizione dell'articolo 69, comma 1,
1. 140. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 4, primo periodo, sostituire le parole da: , che determina fino alla fine del comma con le seguenti: trova applicazione con riferimento ai rapporti instaurati successivamente alla data di entrata in vigore della presente disposizione. Per i rapporti in corso a tale data, al fine di consentire gli opportuni adeguamenti, le predette disposizioni si applicano decorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione. Nel caso di accertamento giudiziale, ai sensi del comma 1, il contratto di lavoro autonomo viene convertito in contratto di collaborazione coordinata e continuativa di durata pari a quella del contratto originario. In tal caso, la mancanza di progetto rappresenta una eccezione alla regola generale assimilabile ai casi di cui all'articolo 61, comma 3.
1. 139. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 4, primo periodo, sostituire le parole: ivi compresa la con le seguenti: ad eccezione della.
1. 141. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 26, capoverso Art. 69-bis, comma 5, dopo le parole: legge 8 agosto 1995, n.  335 aggiungere le seguenti: , al netto delle eventuali rivalse Inps già versate.
1. 142. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 27, primo periodo, dopo le parole: albi professionali aggiungere le seguenti: ordini ed elenchi.

      Conseguentemente al medesimo comma, secondo periodo, dopo le parole: albi professionali aggiungere le seguenti: ordini ed elenchi.
1. 143. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 27, primo periodo, aggiungere, in fine le parole: incompatibili con la prestazione di lavoro subordinato.
1. 144. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 27, primo periodo, aggiungere, in fine le parole: , nonché i contratti di consulenza che richiedono un apporto di competenza professionale specifica nella fase operativa.
1. 145. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 28, capoverso, premettere le parole: Fatte salve diverse disposizioni previste in contratti collettivi stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale,
1. 148. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 28, sostituire il capoverso con il seguente:
      «Qualora il conferimento dell'associato consista anche in una prestazione di lavoro, il numero degli associati impegnati in una medesima attività non può essere superiore a tre, indipendentemente dal numero degli associanti, con l'unica eccezione in cui gli associati siano legati da rapporto coniugale, di parentela entro il terzo grado o di affinità entro il secondo. In caso di violazione del divieto di cui al presente comma, il rapporto con tutti gli associati si considera di lavoro subordinato a tempo indeterminato, salva prova contraria vertente sia sull'effettiva sussistenza del rischio economico a carico dell'associato che sulla consegna del rendiconto previsto dall'articolo 2552 del codice civile».
1. 146. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 28, capoverso, sostituire il primo periodo con il seguente: Qualora il conferimento dell'associato consista solo in una prestazione di lavoro, i rapporti di associazione in partecipazione possono essere instaurati esclusivamente nel caso in cui gli associati e l'associante siano legati da rapporto coniugale, di parentela entro il terzo grado o di affinità entro il secondo.
1. 147. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 30, primo periodo, sostituire le parole da: partecipazione dell'associato fino alla fine del comma con le seguenti: sussistenza dei rischio economico a carico dell'associato, ovvero senza consegna del rendiconto previsto dall'articolo 2552 del codice civile, si considerano di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
1. 149. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 32, lettera a), capoverso Art. 70, comma 1, primo periodo, dopo le parole: meramente occasionale aggiungere le seguenti: , episodica e discontinua.
1. 157. Paladini, Borghesi, Aniello Formisano.

      Al comma 32, lettera a), capoverso Art. 70, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: con riferimento alla totalità dei committenti con le seguenti: per ciascun committente.

      Conseguentemente:
          al medesimo comma, secondo periodo, sostituire le parole: complessivo di 5.000 euro con le seguenti: di 5.000 euro per ciascun committente.
          aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 151. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 32, lettera a), capoverso Art. 70, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: 5.000 euro con le seguenti: 10.000 euro.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 153. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 32, lettera a), capoverso Art. 70, comma 1, sopprimere il secondo periodo.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 152. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 32, lettera a), capoverso Art. 70, comma 1, sopprimere il secondo periodo.
1. 156. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 32, lettera a), capoverso Art. 70, comma 1, secondo periodo, sostituire le parole: 5.000 euro con le seguenti: 10.000 euro.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 155. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 32, lettera a), capoverso Art. 70, comma 2, lettera a), dopo le parole: da pensionati aggiungere le seguenti: , da casalinghe.
1. 240. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 32, lettera a), capoverso Art. 70, comma 2, lettera a), sostituire le parole: venticinque anni con le seguenti: trentacinque anni.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 160. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 32, lettera a), capoverso Art. 70, comma 2, lettera a), sostituire le parole: venticinque anni con le seguenti: trenta anni.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 159. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 32, lettera a), capoverso Art. 70, comma 2, lettera a), sostituire le parole: venticinque anni con le seguenti: ventinove anni.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 158. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 32, lettera a), capoverso Art. 70, comma 3, aggiungere, in fine, il seguente periodo: Per gli enti locali che si avvalgono delle prestazioni di lavoro accessorio per lavori di utilità sociale sul proprio territorio, finalizzati a potenziare i servizi alla comunità, le relative spese sono conteggiate tra le spese per il sociale.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 162. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 32, lettera a), capoverso Art. 70, dopo il comma 3, aggiungere il seguente:
          3-bis. Le società appaltatrici dei servizi possono ricorrere a prestazioni di lavoro accessorio presso impianti fieristici ed eventi culturali, nonché presso tutti gli impianti sportivi a prescindere dalla capienza.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 163. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 32, sopprimere la lettera b).
1. 164. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 32, lettera c), dopo le parole: Ministro del lavoro e delle politiche sociali aggiungere le seguenti: , da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione,
1. 165. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 33, aggiungere il seguente:
      33-bis. All'articolo 20 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) al comma 2, il secondo periodo è soppresso;
          b) il comma 3 è sostituito dal seguente:
      «3. Il contratto di somministrazione di lavoro può essere concluso unicamente a termine».
1. 166. Aniello Formisano, Borghesi, Paladini.

      Al comma 34, alinea, sostituire le parole: centottanta giorni con le seguenti: 3 mesi.
1. 168. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 34, alinea, sostituire le parole da: e le regioni fino a: Bolzano con le seguenti: , le Regioni, le Province ed i Comuni stipulano in sede di Conferenza Unificata di cui al decreto legislativo n.  281 del 1997,
1. 167. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 34, lettera a), sostituire la parola: forme con la seguente: tipologie.
1. 173. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 34, sopprimere la lettera d).
1. 169. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 34, aggiungere il seguente:
      34-bis. All'articolo 11, comma 1, lettera a), numero 5), del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n.  446, e successive modificazioni, dopo le parole: «di formazione e lavoro» sono aggiunte le seguenti: «e per i soggetti di cui all'articolo 10 della legge 20 maggio 1970, n.  300, assunti con contratto a tempo indeterminato».

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      70. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
1. 172. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere il comma 35.
1. 174. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 35, sostituire le parole: 1.000 euro con le seguenti: 500 euro.
1. 175. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 35, sostituire le parole: 6.000 euro con le seguenti: 3.000 euro.
1. 176. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 36 aggiungere il seguente:
      36-bis. All'articolo 13, della legge 23 aprile 2004, n.  124, dopo il comma 2 sono aggiunti i seguenti:
      «2-bis. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano a tutte le ipotesi di illegittima conclusione e di mancata trasformazione in contratti di lavoro subordinati a tempo indeterminato dei contratti di lavoro subordinati non a tempo indeterminato o parasubordinati. Alle medesime ipotesi si applicano le sanzioni amministrative previste dall'articolo 3 del decreto-legge 22 febbraio 2002, n.  12, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2002, n.  73, e successive modifiche, diminuite di due terzi».
      «2-ter. Ai fini del comma precedente sono considerati contratti di lavoro subordinati non a tempo indeterminato o parasubordinati i contratti di lavoro a termine, i contratti di somministrazione a termine, i contratti a progetto, i contratti di prestazioni occasionali, i contratti di apprendistato, nonché i contratti di collaborazione coordinata e continuativa e di associazione in partecipazione con previsione di termine finale».
1. 177. Paladini, Aniello Formisano, Borghesi.

      Sopprimere i commi da 37 a 41.
1. 178. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere i commi 38 e 39.
1. 179. Aniello Formisano, Borghesi, Paladini.

      Sopprimere il comma 40.

      Conseguentemente, al comma 42, lettera b):
          al sesto capoverso, sopprimere le parole: , della procedura di cui all'articolo 7 della presente legge, o della procedura di cui all'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n.  604, e successive modificazioni,
          al settimo capoverso, terzo periodo, sopprimere le parole: e del comportamento delle parti nell'ambito della procedura di cui all'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n.  604, e successive modificazioni.
1. 180. Paladini, Borghesi, Aniello Formisano.

      Al comma 40, capoverso Art. 7, comma 1, sostituire le parole da: preceduto da una comunicazione effettuata dai datore di lavoro alla Direzione territoriale del lavoro del luogo dove il lavoratore presta la sua opera, e trasmessa per conoscenza al lavoratore con le seguenti: comunicato dal datore di lavoro alla Direzione territoriale del lavoro del luogo dove il lavoratore presta la sua opera, e contestualmente al lavoratore.
1. 181. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 40, capoverso Art. 7, comma 3, sostituire la parola: richiesta con la seguente: comunicazione.
1. 185. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 40, capoverso Art. 7, comma 4, sopprimere le parole da: è recapitata, fino a: ovvero.
1. 188. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 40, capoverso Art. 7, comma 5, sostituire le parole: da un avvocato o un consulente del lavoro con le seguenti: dai soggetti di cui all'articolo 1, comma 1, della legge 11 gennaio 1979, n.  12.
1. 189. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 40, capoverso Art. 7, dopo il comma 8, aggiungere il seguente:
      «8-bis. Il licenziamento intimato all'esito del procedimento disciplinare di cui all'articolo 7 della legge 20 maggio 1970, n.  300, oppure all'esito del procedimento di cui al presente articolo, produce effetto dal giorno della comunicazione con cui il procedimento medesimo è stato avviato, salvo l'eventuale diritto del lavoratore al preavviso o alla relativa indennità sostitutiva».
1. 191. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 40, capoverso Art. 7, comma 9, sostituire le parole: quindici giorni con le seguenti: trenta giorni.
1. 192. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere i commi 42 e 43.
1. 193. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere il comma 42.
1. 194. Borghesi, Paladini, Aniello Formisano.

      Sostituire il comma 42 con il seguente:
      42. All'articolo 18 della legge 20 maggio 1970, n.  300, primo comma, la parola: «quindici» è sostituita, ovunque ricorra, con la seguente: «dieci».
1. 195. Paladini, Aniello Formisano, Borghesi.

      Al comma 42, lettera b), capoverso primo comma, terzo periodo, sostituire le parole: servizio entro trenta giorni, con le seguenti: servizio entro novanta giorni.

      Conseguentemente, alla medesima lettera, capoverso quarto comma, ultimo periodo, sostituire le parole: servizio entro trenta giorni, con le seguenti: servizio entro novanta giorni.
1. 196. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), capoverso primo comma, terzo periodo, sostituire le parole: servizio entro trenta giorni, con le seguenti: servizio entro sessanta giorni.

      Conseguentemente, alla medesima lettera, capoverso quarto comma, ultimo periodo, sostituire le parole: servizio entro trenta giorni, con le seguenti: servizio entro sessanta giorni.
1. 199. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), capoverso primo comma, terzo periodo, sostituire le parole: servizio entro trenta giorni, con le seguenti: servizio entro quarantacinque giorni.

      Conseguentemente, alla medesima lettera, capoverso quarto comma, ultimo periodo, sostituire le parole: servizio entro trenta giorni, con le seguenti: servizio entro quarantacinque giorni.
1. 200. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), capoverso primo comma, terzo periodo, sostituire le parole: dall'invito del datore di lavoro con le seguenti: dal ricevimento dell'invito.

      Conseguentemente, alla medesima lettera, capoverso quarto comma, ultimo periodo, sostituire le parole: dall'invito del datore di lavoro con le seguenti: dal ricevimento dell'invito del datore di lavoro o dalla comunicazione del deposito della sentenza.
1. 201. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), capoverso primo comma, terzo periodo, sostituire le parole: dall'invito del datore di lavoro con le seguenti: dal ricevimento dell'invito del datore di lavoro o dalla comunicazione del deposito della sentenza.
1. 198. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), capoverso secondo comma, dopo le parole: un'indennità commisurata aggiungere le seguenti: alla durata del rapporto di lavoro ed.
1. 197. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), capoverso terzo comma, dopo le parole: un'indennità aggiungere le seguenti: commisurata alla durata del rapporto di lavoro e.
1. 202. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), capoverso quarto comma, primo periodo, sopprimere le parole: , nonché quanto avrebbe potuto percepire dedicandosi con diligenza alla ricerca di una nuova occupazione.

      Conseguentemente, alla medesima lettera, settimo capoverso, sopprimere il terzo periodo.
1. 203. Borghesi, Aniello Formisano, Paladini.

      Al comma 42, lettera b), capoverso quarto comma, primo periodo, sostituire le parole: previsioni dei contratti collettivi ovvero dei codici disciplinari con le seguenti: tipizzazioni di giustificato motivo soggettivo e di giusta causa previste dai contratti collettivi.
1. 204. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), capoverso quinto comma, primo periodo, sostituire le parole: dichiara risolto il rapporto di lavoro con effetto dalla data del licenziamento con le seguenti: annulla il licenziamento.

      Conseguentemente, alla medesima lettera:
          capoverso sesto comma:
              sostituire le parole:
di cui al quinto comma con le seguenti: di cui al quarto comma;
              sostituire le parole:
di cui ai commi quarto, quinto o settimo con le seguenti: di cui ai commi quarto o settimo;
          capoverso settimo comma, sostituire il secondo periodo con il seguente: Applica altresì la predetta disciplina nell'ipotesi in cui accerti la manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, nonché nelle altre ipotesi in cui accerta che non ricorrono gli estremi del predetto giustificato motivo.
1. 205. Aniello Formisano, Borghesi, Paladini.

      Al comma 42, lettera b), capoverso settimo comma, sostituire il secondo periodo con i seguenti: Deve altresì applicare la predetta disciplina nell'ipotesi in cui accerti la insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Qualora, nel corso del giudizio, sulla base della domanda formulata dal lavoratore, il licenziamento risulti determinato da ragioni discriminatorie o disciplinari, trovano applicazione le relative tutele previste dal presente articolo.
1. 206. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), capoverso settimo comma, secondo periodo, sostituire le parole: Può altresì applicare la predetta disciplina nell'ipotesi in cui accerti la manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giustificato motivo oggettivo con le seguenti: In mancanza di qualunque nesso causa le tra il fatto addotto a sostegno del licenziamento per giustificato motivo oggettivo del licenziamento stesso, il giudice può applicare la predetta disciplina.
1. 207. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), capoverso settimo comma, secondo periodo, sostituire le parole: Può altresì applicare la predetta disciplina nell'ipotesi in cui accerti la manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giustificato motivo oggettivo con le seguenti: Il giudice altresì applica la predetta disciplina nell'ipotesi in cui accerti l'insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, se ciò è previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, ovvero dal contratto collettivo aziendale o territoriale applicabile all'unità produttiva in cui il lavoratore risulta stabilmente occupato.
1. 208. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), capoverso settimo comma, secondo periodo, sostituire le parole: la manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giustifico motivo oggettivo con le seguenti: la mancanza di un qualunque nesso causale tra il fatto utilizzato a sostegno del licenziamento per giustificato motivo oggettivo ed il licenziamento stesso.
1. 209. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), dopo il capoverso settimo comma, aggiungere il seguente:
          «Il datore di lavoro che intenda indicare i medesimi fatti o circostanze sia come motivo soggettivo che come motivo oggettivo di licenziamento è tenuto a esperire contestualmente sia il procedimento disciplinare di cui all'articolo 7 della presente legge, sia il procedimento di cui all'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n.  604».
1. 210. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), capoverso ottavo comma, sostituire le parole: più di quindici, ovunque ricorrano, con le seguenti: più di venti.
1. 212. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), capoverso ottavo comma, sostituire le parole: più di cinque, ovunque ricorrano, con le seguenti: più di dieci.
1. 211. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), capoverso ottavo comma, sostituire le parole: più di cinque, ovunque ricorrano, con le seguenti: più di otto.
1. 213. Santori.

      Al comma 42, lettera b), dopo il capoverso ottavo comma, aggiungere il seguente:
      «In caso di incorporazione o di fusione di due o più imprese che, alla data di entrata in vigore della presente disposizione e fino alla conclusione del processo di incorporazione o di fusione, occupino ciascuna alle proprie dipendenze un numero di lavoratori pari o inferiore a 15, la disciplina di cui ai commi che precedono si applica decorsi cinque anni dall'incorporazione o dalla fusione, fatte salve le disposizioni di cui ai commi primo, secondo e terzo».
1. 214. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, lettera b), aggiungere, in fine, il seguente capoverso:
      «La prescrizione dei diritti derivanti dai rapporti di lavoro assistiti dalle tutele del presente articolo, dal comma quarto al comma settimo, decorre in corso di rapporto».
1. 215. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sostituire il comma 43 con il seguente:
      43. L'articolo 30 della legge 4 novembre 2010, n.  183, è abrogato.
1. 238. Paladini, Borghesi, Aniello Formisano.

      Sostituire il comma 43 con il seguente:
      43. All'articolo 30 della legge 4 novembre 2010, n.  183, il comma 1 è abrogato.
1. 216. Paladini, Aniello Formisano, Borghesi.

      Sopprimere i commi da 44 a 46.
*1. 218. Borghesi, Aniello Formisano, Paladini.

      Sopprimere i commi da 44 a 46.
*1. 219. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 45, aggiungere i seguenti:
      45-bis. All'articolo 24, comma 14, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214, e successive modificazioni, le parole: «4 dicembre 2011», ovunque ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2011».
      45-ter. Il comma 2-ter dell'articolo 6 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n.  216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n.  14, è sostituito dal seguente:
      «2-ter. Il termine per l'emanazione del decreto ministeriale di cui all'articolo 24, comma 15, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214, e successive modificazioni, è prorogato al 30 giugno 2012 e, con le procedure di cui al medesimo comma 15, sono inclusi tra i soggetti interessati alla concessione del beneficio di cui al comma 14 del medesimo articolo 24, e successive modificazioni, oltre ai lavoratori di cui allo stesso comma 14, anche i lavoratori il cui rapporto di lavoro si sia risolto o debba risolversi in ragione di accordi individuali sottoscritti, anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile, o in applicazione di accordi collettivi stipulati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011».

      45-quater. Qualora alla data di entrata in vigore della presente legge il decreto ministeriale di cui all'articolo 24, comma 15, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214, e successive modificazioni, sia stato già adottato, i Ministri competenti provvedono prontamente e comunque non oltre trenta giorni, sentite le parti sociali, a modificarlo e integrarlo in conformità alle disposizioni introdotte dai commi 45-bis e 45-ter.
      45-quinquies. Ai maggiori oneri derivanti dall'attuazione dei commi 45-bis, 45-ter e 45-quater, valutati in 500 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2012, si provvede mediante utilizzo delle maggiori entrate determinate, a decorrere dall'anno 2012, dall'applicazione delle disposizioni del presente articolo.
      45-sexies. Il comma 1 dell'articolo 30-bis del decreto-legge 29 novembre 2008, n.  185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.  2, è sostituito dal seguente:
      «1. Il prelievo erariale unico di cui all'articolo 39, comma 13, del decreto-legge 30 settembre 2003, n.  269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n.  326, e successive modificazioni, è determinato, in capo ai singoli soggetti passivi d'imposta, applicando un'aliquota pari al 13,5 per cento».

      45-septies. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze è disposta la destinazione delle maggiori entrate derivanti dall'applicazione delle disposizioni di cui al comma 45-quater a copertura degli oneri derivanti dall'attuazione dei commi 45-bis e 45-ter. Le eventuali maggiori entrate, che risultino comunque eccedenti rispetto ai predetti oneri, sono versate all'entrata del bilancio dello Stato.
1. 301. Borghesi, Paladini, Aniello Formisano.

      Sopprimere il comma 47.
1. 222. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere i commi 48, 49 e 50.
1. 223. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere i commi da 51 a 57.
1. 224. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 51, primo periodo, sostituire le parole: trenta giorni con le seguenti: novanta giorni.
1. 225. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 51, primo periodo, sostituire le parole: trenta giorni con le seguenti: sessanta giorni.
1. 226. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 54, sostituire le parole: sessanta giorni con le seguenti: quindici giorni.
1. 227. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 54, sostituire le parole: sessanta giorni con le seguenti: trenta giorni.
1. 228. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 57, sostituire le parole: dieci giorni con le seguenti: sette giorni.
1. 229. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere i commi da 58 a 64.
1. 230. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 58, secondo periodo, sostituire le parole: Il reclamo con le seguenti: L'opposizione.
1. 233. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 58, secondo periodo, sostituire le parole: trenta giorni con le seguenti: novanta giorni.
1. 231. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 58, secondo periodo, sostituire le parole: trenta giorni con le seguenti: sessanta giorni.
1. 232. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 60, sostituire le parole: dieci giorni con le seguenti: sette giorni.
1. 234. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 62, primo periodo, sostituire le parole: sessanta giorni, con le seguenti: novanta giorni.
1. 235. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere i commi da 65 a 69.
1. 236. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 69 aggiungere il seguente:
      70. Per quanto non espressamente disposto dalla presente legge si applica la disciplina di cui alla Sezione II del Capo I del Titolo IV del Libro secondo del Codice di procedura civile, in materia di procedimento per controversie individuali di lavoro.
1. 237. Aniello Formisano, Paladini, Borghesi.

      Dopo il comma 69, aggiungere il seguente:
      70. All'articolo 412, secondo comma, numero 2), del codice di procedura civile, le parole: «e l'eventuale richiesta di decidere secondo equità, nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento e dei principi regolatori della materia, anche derivanti da obblighi comunitari» sono soppresse.
1. 240. Paladini, Borghesi, Aniello Formisano.

      Dopo il comma 69 aggiungere il seguente:
      70. All'articolo 31 della legge 4 novembre 2010, n.  183 sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) al comma 10, dopo il terzo periodo, sono aggiunti i seguenti: «Il lavoratore ha sempre la facoltà di revocare la propria volontà di devolvere ad arbitri le controversie in relazione al rapporto di lavoro entro diciotto mesi dalla data dell'avvenuta certificazione della clausola da parte delle commissioni di certificazione, fatto salvo che per le controversie per le quali si sia già proceduto alla nomina degli arbitri. La caducazione della clausola compromissoria non inficia il contratto di lavoro»;
          b) il comma 11 è abrogato.
1. 239. Paladini, Borghesi, Aniello Formisano.

A.C. 5256 – Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 2.
(Ammortizzatori sociali).

      1. A decorrere dal 1o gennaio 2013 e in relazione ai nuovi eventi di disoccupazione verificatisi a decorrere dalla predetta data è istituita, presso la Gestione prestazioni temporanee ai lavoratori dipendenti, di cui all'articolo 24 della legge 9 marzo 1989, n.  88, l'Assicurazione sociale per l'impiego (ASpI), con la funzione di fornire ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione un'indennità mensile di disoccupazione.
      2. Sono compresi nell'ambito di applicazione dell'ASpI tutti i lavoratori dipendenti, ivi compresi gli apprendisti e i soci lavoratori di cooperativa che abbiano stabilito, con la propria adesione o successivamente all'instaurazione del rapporto associativo, un rapporto di lavoro in forma subordinata, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 3 aprile 2001, n.  142, e successive modificazioni, con esclusione dei dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.  165, e successive modificazioni.
      3. Le disposizioni di cui al presente articolo non si applicano nei confronti degli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato, per i quali trovano applicazione le norme di cui all'articolo 7, comma 1, del decreto-legge 21 marzo 1988, n.  86, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 maggio 1988, n.  160, e successive modificazioni, all'articolo 25 della legge 8 agosto 1972, n.  457, all'articolo 7 della legge 16 febbraio 1977, n.  37, e all'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n.  247, e successive modificazioni.
      4. L'indennità di cui al comma 1 è riconosciuta ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione e che presentino i seguenti requisiti:
          a) siano in stato di disoccupazione ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 21 aprile 2000, n.  181, e successive modificazioni;
          b) possano far valere almeno due anni di assicurazione e almeno un anno di contribuzione nel biennio precedente l'inizio del periodo di disoccupazione.

      5. Sono esclusi dalla fruizione dell'indennità di cui al comma 1 i lavoratori che siano cessati dal rapporto di lavoro per dimissioni o per risoluzione consensuale del rapporto, fatti salvi i casi in cui quest'ultima sia intervenuta nell'ambito della procedura di cui all'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n.  604, come modificato dal comma 40 dell'articolo 1 della presente legge.
      6. L'indennità di cui al comma 1 è rapportata alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi due anni, comprensiva degli elementi continuativi e non continuativi e delle mensilità aggiuntive, divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per il numero 4,33.
      7. L'indennità mensile è rapportata alla retribuzione mensile ed è pari al 75 per cento nei casi in cui la retribuzione mensile sia pari o inferiore nel 2013 all'importo di 1.180 euro mensili, annualmente rivalutato sulla base della variazione dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati intercorsa nell'anno precedente; nei casi in cui la retribuzione mensile sia superiore al predetto importo l'indennità è pari al 75 per cento del predetto importo incrementata di una somma pari al 25 per cento del differenziale tra la retribuzione mensile e il predetto importo. L'indennità mensile non può in ogni caso superare l'importo mensile massimo di cui all'articolo unico, secondo comma, lettera b), della legge 13 agosto 1980, n.  427, e successive modificazioni.
      8. All'indennità di cui al comma 1 non si applica il prelievo contributivo di cui all'articolo 26 della legge 28 febbraio 1986, n.  41.
      9. All'indennità di cui al comma 1 si applica una riduzione del 15 per cento dopo i primi sei mesi di fruizione. L'indennità medesima, ove dovuta, è ulteriormente decurtata del 15 per cento dopo il dodicesimo mese di fruizione.
      10. Per i periodi di fruizione dell'indennità sono riconosciuti i contributi figurativi nella misura settimanale pari alla media delle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali di cui al comma 6 degli ultimi due anni. I contributi figurativi sono utili ai fini del diritto e della misura dei trattamenti pensionistici; essi non sono utili ai fini del conseguimento del diritto nei casi in cui la normativa richieda il computo della sola contribuzione effettivamente versata.
      11. A decorrere dal 1o gennaio 2016 e in relazione ai nuovi eventi di disoccupazione verificatisi a decorrere dalla predetta data:
          a) per i lavoratori di età inferiore a cinquantacinque anni, l'indennità di cui al comma 1 viene corrisposta per un periodo massimo di dodici mesi, detratti i periodi di indennità eventualmente fruiti nel medesimo periodo, anche in relazione ai trattamenti brevi di cui al comma 20 (mini-ASpI);
          b) per i lavoratori di età pari o superiore ai cinquantacinque anni, l'indennità è corrisposta per un periodo massimo di diciotto mesi, nei limiti delle settimane di contribuzione negli ultimi due anni, detratti i periodi di indennità eventualmente fruiti nel medesimo periodo ai sensi del comma 4 ovvero del comma 20 del presente articolo.

      12. L'indennità di cui al comma 1 spetta dall'ottavo giorno successivo alla data di cessazione dell'ultimo rapporto di lavoro ovvero dal giorno successivo a quello in cui sia stata presentata la domanda.
      13. Per fruire dell'indennità i lavoratori aventi diritto devono, a pena di decadenza, presentare apposita domanda, esclusivamente in via telematica, all'INPS, entro il termine di due mesi dalla data di spettanza del trattamento.
      14. La fruizione dell'indennità è condizionata alla permanenza dello stato di disoccupazione di cui all'articolo 1, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 21 aprile 2000, n.  181, e successive modificazioni.
      15. In caso di nuova occupazione del soggetto assicurato con contratto di lavoro subordinato, l'indennità di cui al comma 1 è sospesa d'ufficio, sulla base delle comunicazioni obbligatorie di cui all'articolo 9-bis, comma 2, del decreto-legge 1o ottobre 1996, n.  510, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 novembre 1996, n.  608, e successive modificazioni, fino ad un massimo di sei mesi; al termine di un periodo di sospensione di durata inferiore a sei mesi l'indennità riprende a decorrere dal momento in cui era rimasta sospesa.
      16. Nei casi di sospensione, i periodi di contribuzione legati al nuovo rapporto di lavoro possono essere fatti valere ai fini di un nuovo trattamento nell'ambito dell'ASpI o della mini-ASpI di cui al comma 20.
      17. In caso di svolgimento di attività lavorativa in forma autonoma, dalla quale derivi un reddito inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, il soggetto beneficiario deve informare l'INPS entro un mese dall'inizio dell'attività, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarre da tale attività. Il predetto Istituto provvede, qualora il reddito da lavoro autonomo sia inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, a ridurre il pagamento dell'indennità di un importo pari all'80 per cento dei proventi preventivati, rapportati al tempo intercorrente tra la data di inizio dell'attività e la data di fine dell'indennità o, se antecedente, la fine dell'anno. La riduzione di cui al periodo precedente è conguagliata d'ufficio al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi; nei casi di esenzione dall'obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi, è richiesta al beneficiario un'apposita autodichiarazione concernente i proventi ricavati dall'attività autonoma.
      18. Nei casi di cui al comma 17, la contribuzione relativa all'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti versata in relazione all'attività di lavoro autonomo non dà luogo ad accrediti contributivi ed è riversata alla Gestione prestazioni temporanee ai lavoratori dipendenti, di cui all'articolo 24 della legge 9 marzo 1989, n.  88.
      19. In via sperimentale per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015 il lavoratore avente diritto alla corresponsione dell'indennità di cui al comma 1 può richiedere la liquidazione degli importi del relativo trattamento pari al numero di mensilità non ancora percepite, al fine di intraprendere un'attività di lavoro autonomo, ovvero per avviare un'attività in forma di auto impresa o di micro impresa, o per associarsi in cooperativa. Tale possibilità è riconosciuta nel limite massimo di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 24, comma 27, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di natura non regolamentare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono determinati limiti, condizioni e modalità per l'attuazione delle disposizioni di cui al presente comma.
      20. A decorrere dal 1o gennaio 2013, ai soggetti di cui al comma 2 che possano far valere almeno tredici settimane di contribuzione di attività lavorativa negli ultimi dodici mesi, per la quale siano stati versati o siano dovuti i contributi per l'assicurazione obbligatoria, è liquidata un'indennità di importo pari a quanto definito nei commi da 6 a 10, denominata mini-ASpI.
      21. L'indennità di cui al comma 20 è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione nell'ultimo anno, detratti i periodi di indennità eventualmente fruiti nel periodo.
      22. All'indennità di cui al comma 20 si applicano le disposizioni di cui ai commi 3, 4, lettera a), 5, 6, 7, 8, 9, 10, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18 e 19.
      23. In caso di nuova occupazione del soggetto assicurato con contratto di lavoro subordinato, l'indennità è sospesa d'ufficio sulla base delle comunicazioni obbligatorie di cui all'articolo 9-bis, comma 2, del decreto-legge 1o ottobre 1996, n.  510, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 novembre 1996, n.  608, e successive modificazioni, fino ad un massimo di cinque giorni; al termine del periodo di sospensione l'indennità riprende a decorrere dal momento in cui era rimasta sospesa.
      24. Le prestazioni di cui all'articolo 7, comma 3, del decreto-legge 21 marzo 1988, n.  86, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 maggio 1988, n.  160, si considerano assorbite, con riferimento ai periodi lavorativi dell'anno 2012, nelle prestazioni della mini-ASpI liquidate a decorrere dal 1o gennaio 2013.
      25. Con effetto sui periodi contributivi maturati a decorrere dal 1o gennaio 2013, al finanziamento delle indennità di cui ai commi da 1 a 24 concorrono i contributi di cui agli articoli 12, sesto comma, e 28, primo comma, della legge 3 giugno 1975, n.  160.
      26. Continuano a trovare applicazione, in relazione ai contributi di cui al comma 25, le eventuali riduzioni di cui all'articolo 120 della legge 23 dicembre 2000, n.  388, e all'articolo 1, comma 361, della legge 23 dicembre 2005, n.  266, nonché le misure compensative di cui all'articolo 8 del decreto-legge 30 settembre 2005, n.  203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n.  248, e successive modificazioni.
      27. Per i lavoratori per i quali i contributi di cui al comma 25 non trovavano applicazione, e in particolare per i soci lavoratori delle cooperative di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1970, n.  602, il contributo è decurtato della quota di riduzione di cui all'articolo 120 della legge 23 dicembre 2000, n.  388, e all'articolo 1, comma 361, della legge 23 dicembre 2005, n.  266, che non sia stata ancora applicata a causa della mancata capienza delle aliquote vigenti alla data di entrata in vigore delle citate leggi n.  388 del 2000 e n.  266 del 2005. Qualora per i lavoratori di cui al periodo precedente le suddette quote di riduzione risultino già applicate, si potrà procedere, subordinatamente all'adozione annuale del decreto di cui all'ultimo periodo del presente comma in assenza del quale le disposizioni transitorie di cui al presente e al successivo periodo non trovano applicazione, ad un allineamento graduale alla nuova aliquota ASpI, come definita dai commi 1 e seguenti, con incrementi annui pari allo 0,26 per cento per gli anni 2013, 2014, 2015, 2016 e pari allo 0,27 per cento per l'anno 2017. Contestualmente, con incrementi pari allo 0,06 per cento annuo si procederà all'allineamento graduale all'aliquota del contributo destinato al finanziamento dei Fondi interprofessionali per la formazione continua ai sensi dell'articolo 25 della legge 21 dicembre 1978, n.  845. A decorrere dall'anno 2013 e fino al pieno allineamento alla nuova aliquota ASpI, le prestazioni di cui ai commi da 6 a 10 e da 20 a 24 vengono annualmente rideterminate, in funzione dell'aliquota effettiva di contribuzione, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare entro il 31 dicembre di ogni anno precedente l'anno di riferimento, tenendo presente, in via previsionale, l'andamento congiunturale del relativo settore con riferimento al ricorso agli istituti di cui ai citati commi da 6 a 10 e da 20 a 24 e garantendo in ogni caso una riduzione della commisurazione delle prestazioni alla retribuzione proporzionalmente non inferiore alla riduzione dell'aliquota contributiva per l'anno di riferimento rispetto al livello a regime.
      28. Con effetto sui periodi contributivi di cui al comma 25, ai rapporti di lavoro subordinato non a tempo indeterminato si applica un contributo addizionale, a carico del datore di lavoro, pari all'1,4 per cento della retribuzione imponibile ai fini previdenziali.
      29. Il contributo addizionale di cui al comma 28 non si applica:
          a) ai lavoratori assunti a termine in sostituzione di lavoratori assenti;
          b) ai lavoratori assunti a termine per lo svolgimento delle attività stagionali di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 ottobre 1963, n.  1525, nonché, per i periodi contributivi maturati dal 1o gennaio 2013 al 31 dicembre 2015, di quelle definite dagli avvisi comuni e dai contratti collettivi nazionali stipulati entro il 31 dicembre 2011 dalle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative. Alle minori entrate derivanti dall'attuazione della presente disposizione, valutate in 7 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 24, comma 27, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214;
          c) agli apprendisti;
          d) ai lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.  165, e successive modificazioni.

      30. Nei limiti delle ultime sei mensilità il contributo addizionale di cui al comma 28 è restituito, successivamente al decorso del periodo di prova, al datore di lavoro in caso di trasformazione del contratto a tempo indeterminato. La restituzione avviene anche qualora il datore di lavoro assuma il lavoratore con contratto di lavoro a tempo indeterminato entro il termine di sei mesi dalla cessazione del precedente contratto a termine. In tale ultimo caso, la restituzione avviene detraendo dalle mensilità spettanti un numero di mensilità ragguagliato al periodo trascorso dalla cessazione del precedente rapporto di lavoro a termine.
      31. In tutti i casi di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per causa diversa dalle dimissioni, intervenuti a decorrere dal 1o gennaio 2013, è dovuta, a carico del datore di lavoro, una somma pari al 50 per cento del trattamento mensile iniziale di ASpI per ogni dodici mesi di anzianità aziendale negli ultimi tre anni. Nel computo dell'anzianità aziendale sono compresi i periodi di lavoro con contratto diverso da quello a tempo determinato, se il rapporto è proseguito senza soluzione di continuità o se comunque si è dato luogo alla restituzione di cui al comma 30.
      32. Il contributo di cui al comma 31 è dovuto anche per le interruzioni dei rapporti di apprendistato diverse dalle dimissioni o dal recesso del lavoratore, ivi incluso il recesso del datore di lavoro ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera m), del testo unico dell'apprendistato, di cui al decreto legislativo 14 settembre 2011, n.  167.
      33. Il contributo di cui al comma 31 non è dovuto, fino al 31 dicembre 2016, nei casi in cui sia dovuto il contributo di cui all'articolo 5, comma 4, della legge 23 luglio 1991, n.  223.
      34. Per il periodo 2013-2015, il contributo di cui al comma 31 non è dovuto nei seguenti casi: a) licenziamenti effettuati in conseguenza di cambi di appalto, ai quali siano succedute assunzioni presso altri datori di lavoro, in attuazione di clausole sociali che garantiscano la continuità occupazionale prevista dai contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale; b) interruzione di rapporto di lavoro a tempo indeterminato, nel settore delle costruzioni edili, per completamento delle attività e chiusura del cantiere. Alle minori entrate derivanti dal presente comma, valutate in 12 milioni di euro per l'anno 2013 e in 38 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015, si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 24, comma 27, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214.
      35. A decorrere dal 1o gennaio 2017, nei casi di licenziamento collettivo in cui la dichiarazione di eccedenza del personale di cui all'articolo 4, comma 9, della legge 23 luglio 1991, n.  223, non abbia formato oggetto di accordo sindacale, il contributo di cui al comma 31 del presente articolo è moltiplicato per tre volte.
      36. A decorrere dal 1o gennaio 2013 all'articolo 2, comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 14 settembre 2011, n.  167, è aggiunta, in fine, la seguente lettera:
          «e-bis) assicurazione sociale per l'impiego in relazione alla quale, in via aggiuntiva a quanto previsto in relazione al regime contributivo per le assicurazioni di cui alle precedenti lettere ai sensi della disciplina di cui all'articolo 1, comma 773, della legge 27 dicembre 2006, n.  296, con effetto sui periodi contributivi maturati a decorrere dal 1o gennaio 2013 è dovuta dai datori di lavoro per gli apprendisti artigiani e non artigiani una contribuzione pari all'1,31 per cento della retribuzione imponibile ai fini previdenziali. Resta fermo che con riferimento a tale contribuzione non operano le disposizioni di cui all'articolo 22, comma 1, della legge 12 novembre 2011, n.  183».

      37. L'aliquota contributiva di cui al comma 36, di finanziamento dell'ASpI, non ha effetto nei confronti delle disposizioni agevolative che rimandano, per l'identificazione dell'aliquota applicabile, alla contribuzione nella misura prevista per gli apprendisti.
      38. All'articolo 1, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1970, n.  602, dopo le parole: «provvidenze della gestione case per lavoratori» sono aggiunte le seguenti: «; Assicurazione sociale per l'impiego».
      39. A decorrere dal 1o gennaio 2013 l'aliquota contributiva di cui all'articolo 12, comma 1, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, è ridotta al 2,6 per cento.
      40. Si decade dalla fruizione delle indennità di cui al presente articolo nei seguenti casi:
          a) perdita dello stato di disoccupazione;
          b) inizio di un'attività in forma autonoma senza che il lavoratore effettui la comunicazione di cui al comma 17;
          c) raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
          d) acquisizione del diritto all'assegno ordinario di invalidità, sempre che il lavoratore non opti per l'indennità erogata dall'ASpI.

      41. La decadenza si realizza dal momento in cui si verifica l'evento che la determina, con obbligo di restituire l'indennità che eventualmente si sia continuato a percepire.
      42. All'articolo 46, comma 1, della legge 9 marzo 1989, n.  88, dopo la lettera d) è inserita la seguente:
          «d-bis) le prestazioni dell'Assicurazione sociale per l'impiego».

      43. Ai contributi di cui ai commi da 25 a 39 si applica la disposizione di cui all'articolo 26, comma 1, lettera e), della legge 9 marzo 1989, n.  88.
      44. In relazione ai casi di cessazione dalla precedente occupazione intervenuti fino al 31 dicembre 2012, si applicano le disposizioni in materia di indennità di disoccupazione ordinaria non agricola di cui all'articolo 19 del regio decreto-legge 14 aprile 1939, n.  636, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 luglio 1939, n.  1272, e successive modificazioni.
      45. La durata massima legale, in relazione ai nuovi eventi di disoccupazione verificatisi a decorrere dal 1o gennaio 2013 e fino al 31 dicembre 2015, è disciplinata nei seguenti termini:
          a) per le prestazioni relative agli eventi intercorsi nell'anno 2013: otto mesi per i soggetti con età anagrafica inferiore a cinquanta anni e dodici mesi per i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquanta anni;
          b) per le prestazioni relative agli eventi intercorsi nell'anno 2014: otto mesi per i soggetti con età anagrafica inferiore a cinquanta anni, dodici mesi per i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquanta anni e inferiore a cinquantacinque anni, quattordici mesi per i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquantacinque anni, nei limiti delle settimane di contribuzione negli ultimi due anni;
          c) per le prestazioni relative agli eventi intercorsi nell'anno 2015: dieci mesi per i soggetti con età anagrafica inferiore a cinquanta anni, dodici mesi per i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquanta anni e inferiore a cinquantacinque anni, sedici mesi per i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquantacinque anni, nei limiti delle settimane di contribuzione negli ultimi due anni.

      46. Per i lavoratori collocati in mobilità a decorrere dal 1o gennaio 2013 e fino al 31 dicembre 2016 ai sensi dell'articolo 7 della legge 23 luglio 1991, n.  223, e successive modificazioni, il periodo massimo di diritto della relativa indennità di cui all'articolo 7, commi 1 e 2, della legge 23 luglio 1991, n.  223, è ridefinito nei seguenti termini:
          a) lavoratori collocati in mobilità nel periodo dal 1o gennaio 2013 al 31 dicembre 2013:
              1) lavoratori di cui all'articolo 7, comma 1: dodici mesi, elevato a ventiquattro per i lavoratori che hanno compiuto i quaranta anni e a trentasei per i lavoratori che hanno compiuto i cinquanta anni;
              2) lavoratori di cui all'articolo 7, comma 2: ventiquattro mesi, elevato a trentasei per i lavoratori che hanno compiuto i quaranta anni e a quarantotto per i lavoratori che hanno compiuto i cinquanta anni;
          b) lavoratori collocati in mobilità nel periodo dal 1o gennaio 2014 al 31 dicembre 2014:
              1) lavoratori di cui all'articolo 7, comma 1: dodici mesi, elevato a ventiquattro per i lavoratori che hanno compiuto i quaranta anni e a trenta per i lavoratori che hanno compiuto i cinquanta anni;
              2) lavoratori di cui all'articolo 7, comma 2: diciotto mesi, elevato a trenta per i lavoratori che hanno compiuto i quaranta anni e a quarantadue per i lavoratori che hanno compiuto i cinquanta anni;
          c) lavoratori collocati in mobilità nel periodo dal 1o gennaio 2015 al 31 dicembre 2015:
              1) lavoratori di cui all'articolo 7, comma 1: dodici mesi, elevato a diciotto per i lavoratori che hanno compiuto i quaranta anni e a ventiquattro per i lavoratori che hanno compiuto i cinquanta anni;
              2) lavoratori di cui all'articolo 7, comma 2: dodici mesi, elevato a ventiquattro per i lavoratori che hanno compiuto i quaranta anni e a trentasei per i lavoratori che hanno compiuto i cinquanta anni;
          d) lavoratori collocati in mobilità nel periodo dal 1o gennaio 2016 al 31 dicembre 2016:
              1) lavoratori di cui all'articolo 7, comma 1: dodici mesi, elevato a diciotto per i lavoratori che hanno compiuto i cinquanta anni;
              2) lavoratori di cui all'articolo 7, comma 2: dodici mesi, elevato a diciotto per i lavoratori che hanno compiuto i quaranta anni e a ventiquattro per i lavoratori che hanno compiuto i cinquanta anni.

      47. A decorrere dal 1o gennaio 2016 le maggiori somme derivanti dall'incremento dell'addizionale di cui all'articolo 6-quater, comma 2, del decreto-legge 31 gennaio 2005, n.  7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n.  43, come modificato dal comma 48 del presente articolo, sono riversate alla gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali dell'INPS, di cui all'articolo 37 della legge 9 marzo 1989, n.  88, e successive modificazioni.
      48. All'articolo 6-quater del decreto-legge 31 gennaio 2005, n.  7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n.  43, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) al comma 2, dopo le parole: «è destinato» sono inserite le seguenti: «fino al 31 dicembre 2015»;
          b) dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti:
      «3-bis. La riscossione dell'incremento dell'addizionale comunale di cui al comma 2 avviene a cura dei gestori di servizi aeroportuali, con le modalità in uso per la riscossione dei diritti di imbarco. Il versamento da parte delle compagnie aeree avviene entro tre mesi dalla fine del mese in cui sorge l'obbligo.
      3-ter. Le somme riscosse sono comunicate mensilmente all'INPS da parte dei gestori di servizi aeroportuali con le modalità stabilite dall'Istituto e riversate allo stesso Istituto, entro la fine del mese successivo a quello di riscossione, secondo le modalità previste dagli articoli 17 e seguenti del decreto legislativo 9 luglio 1997, n.  241. Alle somme di cui al predetto comma 2 si applicano le disposizioni sanzionatorie e di riscossione previste dall'articolo 116, comma 8, lettera a), della legge 23 dicembre 2000, n.  388, per i contributi previdenziali obbligatori.
      3-quater. La comunicazione di cui al comma 3-ter costituisce accertamento del credito e dà titolo, in caso di mancato versamento, ad attivare la riscossione coattiva, secondo le modalità previste dall'articolo 30 del decreto-legge 31 maggio 2010, n.  78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.  122, e successive modificazioni».

      49. I soggetti tenuti alla riscossione di cui all'articolo 6-quater, comma 2, del decreto-legge n.  7 del 2005, convertito, con modificazioni, dalla legge n.  43 del 2005, come modificato dal comma 48 del presente articolo, trattengono, a titolo di ristoro per le spese di riscossione e comunicazione, una somma pari allo 0,25 per cento del gettito totale. In caso di inadempienza rispetto agli obblighi di comunicazione si applica una sanzione amministrativa da euro 2.000 ad euro 12.000. L'INPS provvede all'accertamento delle inadempienze e all'irrogazione delle conseguenti sanzioni. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui alla legge 24 novembre 1981, n.  689.
      50. All'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n.  241, è aggiunta, in fine, la seguente lettera:
              «h-quinquies) alle somme che i soggetti tenuti alla riscossione dell'incremento all'addizionale comunale debbono riversare all'INPS, ai sensi dell'articolo 6-quater del decreto-legge 31 gennaio 2005, n.  7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n.  43, e successive modificazioni».

      51. A decorrere dall'anno 2013, nei limiti delle risorse di cui al comma 1 dell'articolo 19 del decreto-legge 29 novembre 2008, n.  185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.  2, e successive modificazioni, è riconosciuta un'indennità ai collaboratori coordinati e continuativi di cui all'articolo 61, comma 1, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, iscritti in via esclusiva alla Gestione separata presso l'INPS di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n.  335, con esclusione dei soggetti individuati dall'articolo 1, comma 212, della legge 23 dicembre 1996, n.  662, i quali soddisfino in via congiunta le seguenti condizioni:
          a) abbiano operato, nel corso dell'anno precedente, in regime di monocommittenza;
          b) abbiano conseguito l'anno precedente un reddito lordo complessivo soggetto a imposizione fiscale non superiore al limite di 20.000 euro, annualmente rivalutato sulla base della variazione dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati intervenuta nell'anno precedente;
          c) con riguardo all'anno di riferimento sia accreditato, presso la predetta Gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge n.  335 del 1995, un numero di mensilità non inferiore a uno;
          d) abbiano avuto un periodo di disoccupazione ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 21 aprile 2000, n.  181, e successive modificazioni, ininterrotto di almeno due mesi nell'anno precedente;
          e) risultino accreditate nell'anno precedente almeno quattro mensilità presso la predetta Gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge n.  335 del 1995.

      52. L'indennità è pari a un importo del 5 per cento del minimale annuo di reddito di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 2 agosto 1990, n.  233, moltiplicato per il minor numero tra le mensilità accreditate l'anno precedente e quelle non coperte da contribuzione.
      53. L'importo di cui al comma 52 è liquidato in un'unica soluzione se pari o inferiore a 1.000 euro, ovvero in importi mensili pari o inferiori a 1.000 euro se superiore.
      54. Restano fermi i requisiti di accesso e la misura del trattamento vigenti alla data del 31 dicembre 2012 per coloro che hanno maturato il diritto entro tale data ai sensi dell'articolo 19, comma 2, del decreto-legge 29 novembre 2008, n.  185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.  2, e successive modificazioni.
      55. A decorrere dal 1o gennaio 2013 le lettere a), b) e c) del comma 1 dell'articolo 19 del decreto-legge 29 novembre 2008, n.  185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.  2, sono abrogate.
      56. In via transitoria per gli anni 2013, 2014 e 2015: a) il requisito di cui alla lettera e) del comma 51, relativo alle mensilità accreditate, è ridotto da quattro a tre mesi; b) l'importo dell'indennità di cui al comma 52 è elevato dal 5 per cento al 7 per cento del minimale annuo; c) le risorse di cui al comma 51 sono integrate nella misura di 60 milioni di euro per ciascuno dei predetti anni e al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 24, comma 27, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214. Nel corso del periodo transitorio, in sede di monitoraggio effettuato ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della presente legge, con particolare riferimento alle misure recate dai commi 23 e seguenti del medesimo articolo 1, si provvede a verificare la rispondenza dell'indennità di cui al comma 51 alle finalità di tutela, considerate le caratteristiche della tipologia contrattuale, allo scopo di verificare se la portata effettiva dell'onere corrisponde alle previsioni iniziali e anche al fine di valutare, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, eventuali correzioni della misura stessa, quali la sua sostituzione con tipologie di intervento previste dal comma 20 del presente articolo.
      57. All'articolo 1, comma 79, della legge 24 dicembre 2007, n.  247, al primo periodo, le parole: «e in misura pari al 26 per cento a decorrere dall'anno 2010» sono sostituite dalle seguenti: «, in misura pari al 26 per cento per gli anni 2010 e 2011, in misura pari al 27 per cento per l'anno 2012, al 28 per cento per l'anno 2013, al 29 per cento per l'anno 2014, al 30 per cento per l'anno 2015, al 31 per cento per l'anno 2016, al 32 per cento per l'anno 2017 e al 33 per cento a decorrere dall'anno 2018» e, al secondo periodo, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «per gli anni 2008-2011, al 18 per cento per l'anno 2012, al 19 per cento per l'anno 2013, al 20 per cento per l'anno 2014, al 21 per cento per l'anno 2015, al 22 per cento per l'anno 2016, al 23 per cento per l'anno 2017 e al 24 per cento a decorrere dall'anno 2018».
      58. Con la sentenza di condanna per i reati di cui agli articoli 270-bis, 280, 289-bis, 416-bis, 416-ter e 422 del codice penale, nonché per i delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto articolo 416-bis ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni previste dallo stesso articolo, il giudice dispone la sanzione accessoria della revoca delle seguenti prestazioni, comunque denominate in base alla legislazione vigente, di cui il condannato sia eventualmente titolare: indennità di disoccupazione, assegno sociale, pensione sociale e pensione per gli invalidi civili. Con la medesima sentenza il giudice dispone anche la revoca dei trattamenti previdenziali a carico degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza, ovvero di forme sostitutive, esclusive ed esonerative delle stesse, erogati al condannato, nel caso in cui accerti, o sia stato già accertato con sentenza in altro procedimento giurisdizionale, che questi abbiano origine, in tutto o in parte, da un rapporto di lavoro fittizio a copertura di attività illecite connesse a taluno dei reati di cui al primo periodo.
      59. I condannati ai quali sia stata applicata la sanzione accessoria di cui al comma 58, primo periodo, possono beneficiare, una volta che la pena sia stata completamente eseguita e previa presentazione di apposita domanda, delle prestazioni previste dalla normativa vigente in materia, nel caso in cui ne ricorrano i presupposti.
      60. I provvedimenti adottati ai sensi del comma 58 sono comunicati, entro quindici giorni dalla data di adozione dei medesimi, all'ente titolare dei rapporti previdenziali e assistenziali facenti capo al soggetto condannato, ai fini della loro immediata esecuzione.
      61. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro della giustizia, d'intesa con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, trasmette agli enti titolari dei relativi rapporti l'elenco dei soggetti già condannati con sentenza passata in giudicato per i reati di cui al comma 58, ai fini della revoca, con effetto non retroattivo, delle prestazioni di cui al medesimo comma 58, primo periodo.
      62. Quando esercita l'azione penale, il pubblico ministero, qualora nel corso delle indagini abbia acquisito elementi utili per ritenere irregolarmente percepita una prestazione di natura assistenziale o previdenziale, informa l'amministrazione competente per i conseguenti accertamenti e provvedimenti.
      63. Le risorse derivanti dai provvedimenti di revoca di cui ai commi da 58 a 62 sono versate annualmente dagli enti interessati all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate ai capitoli di spesa corrispondenti al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell'usura, di cui all'articolo 2, comma 6-sexies, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n.  225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n.  10, e agli interventi in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, di cui alla legge 3 agosto 2004, n.  206.
      64. Al fine di garantire la graduale transizione verso il regime delineato dalla riforma degli ammortizzatori sociali di cui alla presente legge, assicurando la gestione delle situazioni derivanti dal perdurare dello stato di debolezza dei livelli produttivi del Paese, per gli anni 2013-2016 il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, può disporre, sulla base di specifici accordi governativi e per periodi non superiori a dodici mesi, in deroga alla normativa vigente, la concessione, anche senza soluzione di continuità, di trattamenti di integrazione salariale e di mobilità, anche con riferimento a settori produttivi e ad aree regionali, nei limiti delle risorse finanziarie a tal fine destinate nell'ambito del Fondo sociale per occupazione e formazione, di cui all'articolo 18, comma 1, lettera a), del decreto-legge 29 novembre 2008, n.  185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.  2, come rifinanziato dal comma 65 del presente articolo.
      65. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto-legge 20 maggio 1993, n.  148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n.  236, confluita nel Fondo sociale per occupazione e formazione, di cui all'articolo 18, comma 1, lettera a), del decreto-legge 29 novembre 2008, n.  185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.  2, è incrementata di euro 1.000 milioni per ciascuno degli anni 2013 e 2014, di euro 700 milioni per l'anno 2015 e di euro 400 milioni per l'anno 2016.
      66. Nell'ambito delle risorse finanziarie destinate alla concessione, in deroga alla normativa vigente, anche senza soluzione di continuità, di trattamenti di integrazione salariale e di mobilità, i trattamenti concessi ai sensi dell'articolo 33, comma 21, della legge 12 novembre 2011, n.  183, nonché ai sensi del comma 64 del presente articolo possono essere prorogati, sulla base di specifici accordi governativi e per periodi non superiori a dodici mesi, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. La misura dei trattamenti di cui al periodo precedente è ridotta del 10 per cento nel caso di prima proroga, del 30 per cento nel caso di seconda proroga e del 40 per cento nel caso di proroghe successive. I trattamenti di sostegno del reddito, nel caso di proroghe successive alla seconda, possono essere erogati esclusivamente nel caso di frequenza di specifici programmi di reimpiego, anche miranti alla riqualificazione professionale. Bimestralmente il Ministero del lavoro e delle politiche sociali invia al Ministero dell'economia e delle finanze una relazione sull'andamento degli impegni delle risorse destinate agli ammortizzatori in deroga.
      67. Al fine di garantire criteri omogenei di accesso a tutte le forme di integrazione del reddito, si applicano anche ai lavoratori destinatari dei trattamenti di integrazione salariale in deroga e di mobilità in deroga, rispettivamente, le disposizioni di cui all'articolo 8, comma 3, del decreto-legge 21 marzo 1988, n.  86, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 maggio 1988, n.  160, e di cui all'articolo 16, comma 1, della legge 23 luglio 1991, n.  223.
      68. Con effetto dal 1o gennaio 2013 le aliquote contributive pensionistiche di finanziamento e di computo di cui alle tabelle B e C dell'allegato 1 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214, si applicano ai lavoratori iscritti alla gestione autonoma coltivatori diretti, mezzadri e coloni dell'INPS che non fossero già interessati dalla predetta disposizione incrementale. Le aliquote di finanziamento sono comprensive del contributo addizionale del 2 per cento previsto dall'articolo 12, comma 4, della legge 2 agosto 1990, n.  233.
      69. A decorrere dal 1o gennaio 2013, sono abrogate le seguenti disposizioni:
          a) articolo 19, commi 1-bis, 1-ter, 2 e 2-bis, del decreto-legge 29 novembre 2008, n.  185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.  2;
          b) articolo 7, comma 3, del decreto-legge 21 marzo 1988, n.  86, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 maggio 1988, n.  160;
          c) articolo 40 del regio decreto-legge 4 ottobre 1935, n.  1827, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 aprile 1936, n.  1155.

      70. A decorrere dal 1o gennaio 2016, l'articolo 3 della legge 23 luglio 1991, n.  223, è abrogato.
      71. A decorrere dal 1o gennaio 2017, sono abrogate le seguenti disposizioni:
          a) articolo 5, commi 4, 5 e 6, della legge 23 luglio 1991, n.  223;
          b) articoli da 6 a 9 della legge 23 luglio 1991, n.  223;
          c) articolo 10, comma 2, della legge 23 luglio 1991, n.  223;
          d) articolo 16, commi da 1 a 3, della legge 23 luglio 1991, n.  223;
          e) articolo 25, comma 9, della legge 23 luglio 1991, n.  223;
          f) articolo 3, commi 3 e 4, del decreto-legge 16 maggio 1994, n.  299, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1994, n.  451;
          g) articoli da 9 a 19 della legge 6 agosto 1975, n.  427.

      72. All'articolo 4 della legge 23 luglio 1991, n.  223, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) al comma 1, le parole: «le procedure di mobilità» sono sostituite dalle seguenti: «la procedura di licenziamento collettivo»;
          b) al comma 3, le parole: «la dichiarazione di mobilità» sono sostituite dalle seguenti: «il licenziamento collettivo» e le parole: «programma di mobilità» sono sostituite dalle seguenti: «programma di riduzione del personale»;
          c) al comma 8, le parole: «dalla procedura di mobilità» sono sostituite dalle seguenti: «dalle procedure di licenziamento collettivo»;
          d) al comma 9, le parole: «collocare in mobilità» sono sostituite dalla seguente: «licenziare» e le parole: «collocati in mobilità» sono sostituite dalla seguente: «licenziati»;
          e) al comma 10, le parole: «collocare in mobilità» sono sostituite dalla seguente: «licenziare» e le parole: «posti in mobilità» sono sostituite dalla seguente: «licenziati».

      73. All'articolo 5, commi 1 e 2, della legge 23 luglio 1991, n.  223, le parole: «collocare in mobilità» sono sostituite dalla seguente: «licenziare».

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE ALL'ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE

ART. 2.
(Ammortizzatori sociali).

      Al comma 2, dopo le parole: Sono compresi nell'ambito di applicazione dell'ASpI aggiungere le seguenti: tutti i lavoratori con contratti di cui al Capo I del Titolo III, ai Capi I, II e III del Titolo V e ai Capi I e II del Titolo VII del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, nonché.

      Conseguentemente, all'articolo 4:
          comma 69:
              alinea, sostituire le parole:
1.719 milioni di euro per l'anno 2013, 2.921 milioni di euro per l'anno 2014, 2.501 milioni di euro per l'anno 2015, 2.482 milioni di euro per l'anno 2016, 2.038 milioni di euro per l'anno 2017, 2.142 milioni di euro per l'anno 2018, 2.148 milioni di euro per l'anno 2019, 2.195 milioni di euro per l'anno 2020 e 2.225 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021 con le seguenti: 2.719 milioni di euro per l'anno 2013, 3.921 milioni di euro per l'anno 2014, 3.501 milioni di euro per l'anno 2015, 3.482 milioni di euro per l'anno 2016, 3.038 milioni di euro per l'anno 2017, 3.142 milioni di euro per l'anno 2018, 3.148 milioni di euro per l'anno 2019, 3.195 milioni di euro per l'anno 2020 e 3.225 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021.
          dopo la lettera b), aggiungere la seguente:
              b-bis) quanto a 1.000 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013, mediante utilizzo delle maggiori entrate derivanti dalle disposizioni di cui al comma 76-bis.
              dopo il comma 76, aggiungere i seguenti:
      76-bis. Il comma 1 dell'articolo 30-bis del decreto-legge 29 novembre 2008, n.  185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.  2, è sostituito dal seguente:
          «1. A decorrere dal 1o gennaio 2013, il prelievo erariale unico di cui all'articolo 39, comma 13, del decreto-legge 30 settembre 2003, n.  269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n.  326, e successive modificazioni, è determinato, in capo ai singoli soggetti passivi d'imposta, applicando un'aliquota pari al 14 per cento».
      76-ter. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze è disposta la destinazione delle maggiori entrate, che risultino a seguito di quanto disposto dal comma 76-bis, a copertura degli oneri di cui alla presente legge, ed è altresì disposta la destinazione delle eventuali maggiori entrate, che risultino comunque eccedenti rispetto ai predetti oneri, all'entrata del bilancio dello Stato.
2. 45. Paladini, Borghesi, Aniello Formisano.

      Al comma 4, lettera b), sostituire le parole: almeno due anni di assicurazione con le seguenti: un'anzianità assicurativa pari ad almeno due anni.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Al fine di consentire alle amministrazioni centrali di conseguire una progressiva riduzione della spesa corrente primaria in rapporto al PIL per gli anni 2012 e 2013, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 1, comma 01, del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, le spese di funzionamento relative alle missioni di spesa di ciascun Ministero sono ulteriormente ridotte, rispettivamente, nella misura dello 0,5 per cento per ciascun anno rispetto alle spese risultanti dal bilancio consuntivo relativo all'anno 2010 e le dotazioni finanziarie delle missioni di spese di ciascun Ministero, previste dalla legge di bilancio, relative agli interventi, sono ridotte di un ulteriore 1,5 per cento. Nella medesima misura prevista dal periodo precedente, per gli stessi anni le dotazioni finanziarie per le missioni di spesa per ciascun Ministero previste dalla legge di bilancio, relative agli oneri comuni di parte corrente e di conto capitale, sono ridotte di un ulteriore 1,5 per cento per ciascuno dei due anni, fermo restando che per gli anni 2014, 2015 e 2016 la spesa primaria del bilancio dello Stato può aumentare in termini nominali, in ciascun anno, rispetto alla spesa corrispondente registrata nel rendiconto dell'anno precedente, di una percentuale non superiore al 50 per cento dell'incremento del PIL previsto dal Documento di economia e finanza di cui all'articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n.  196, come approvato nella apposita risoluzione parlamentare. Il Governo, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta misure intese a consentire che i provvedimenti attuativi di cui alla legge 4 marzo 2009, n.  15, del piano industriale di cui all'articolo 01 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, e delle disposizioni di cui al presente comma, per ogni anno del triennio producano effettivi maggiori risparmi di spesa.
2. 1. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 4, lettera b), sostituire le parole: due anni con le seguenti: diciotto mesi.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Al fine di consentire alle amministrazioni centrali di conseguire una progressiva riduzione della spesa corrente primaria in rapporto al PIL per gli anni 2012 e 2013, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 1, comma 01, del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, le spese di funzionamento relative alle missioni di spesa di ciascun Ministero sono ulteriormente ridotte, rispettivamente, nella misura dello 0,5 per cento per ciascun anno rispetto alle spese risultanti dal bilancio consuntivo relativo all'anno 2010 e le dotazioni finanziarie delle missioni di spese di ciascun Ministero, previste dalla legge di bilancio, relative agli interventi, sono ridotte di un ulteriore 1,5 per cento. Nella medesima misura prevista dal periodo precedente, per gli stessi anni le dotazioni finanziarie per le missioni di spesa per ciascun Ministero previste dalla legge di bilancio, relative agli oneri comuni di parte corrente e di conto capitale, sono ridotte di un ulteriore 1,5 per cento per ciascuno dei due anni, fermo restando che per gli anni 2014, 2015 e 2016 la spesa primaria del bilancio dello Stato può aumentare in termini nominali, in ciascun anno, rispetto alla spesa corrispondente registrata nel rendiconto dell'anno precedente, di una percentuale non superiore al 50 per cento dell'incremento del PIL previsto dal Documento di economia e finanza di cui all'articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n, 196, come approvato nella apposita risoluzione parlamentare. Il Governo, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta misure intese a consentire che i provvedimenti attuativi di cui alla legge 4 marzo 2009, n.  15, del piano industriale di cui all'articolo 01 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, e delle disposizioni di cui al presente comma, per ogni anno del triennio producano effettivi maggiori risparmi di spesa.
2. 2. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, primo periodo, sostituire le parole: 15 per cento con le seguenti: 5 per cento.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
2. 5. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 9, primo periodo, sostituire le parole: 15 per cento con le seguenti: 10 per cento.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
2. 4. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 10, primo periodo, sostituire le parole da: nella misura settimanale fino alla fine del comma con le seguenti: pari alla media delle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali dei periodi effettivamente lavorati negli ultimi due anni.

      Conseguentemente, dopo il comma 10, aggiungere il seguente:
      10-bis. In aggiunta a quanto previsto dall'articolo 1, comma 01, del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, al fine di consentire alle amministrazioni centrali di pervenire ad una progressiva riduzione della spesa corrente primaria in rapporto al PIL, le spese di funzionamento relative alle missioni di spesa di ciascun Ministero sono ridotte in via permanente di un ammontare aggiuntivo pari a 150 milioni di euro per l'anno 2012 e di 300 milioni a decorrere dall'anno 2013 e le dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di ciascun Ministero, previste dalla legge di bilancio, relative agli interventi, sono ridotte in via permanente di un ammontare aggiuntivo pari a 250 milioni di euro per l'anno 2012 e di 500 milioni a decorrere dall'anno 2013. Le dotazioni finanziarie per le missioni di spesa per ciascun Ministero previste dalla legge di bilancio, relative agli oneri comuni diparte corrente, sono ridotte in via permanente di un ammontare aggiuntivo di 25 milioni di euro per l'anno 2012 e di 50 milioni a decorrere dall'anno 2013. Il Governo, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta misure intese a consentire che i provvedimenti attuativi di cui alla legge 4 marzo 2009, n.  15, del Piano industriale di cui all'articolo 01 decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, e delle disposizioni di cui al presente comma, per ogni anno del triennio producano effettivi maggiori risparmi di spesa.
2. 6. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 11, lettera a), sostituire le parole: cinquantacinque anni con le seguenti: quarantacinque anni.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
2. 8. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 11, lettera a), sostituire le parole: cinquantacinque anni con le seguenti: cinquanta anni.

      Conseguentemente:
          al medesimo comma, lettera
b), sostituire le parole: cinquantacinque anni con le seguenti: cinquanta anni.
          al comma 45:
              lettera
b) sostituire le parole: dodici mesi per i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquanta anni e inferiore a cinquantacinque anni, quattordici mesi per i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquantacinque con le seguenti: quattordici mesi per i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquanta;
              lettera c) sostituire le parole: dodici mesi per i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquanta anni e inferiore a cinquantacinque anni, sedici mesi per i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquantacinque con le seguenti: sedici mesi per i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquanta.
2. 300. Paladini, Aniello Formisano.

      Al comma 11, lettera a), sostituire le parole: cinquantacinque anni con le seguenti: cinquanta anni.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
2. 7. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 11, lettera a), sostituire le parole: di dodici mesi con le seguenti: di ventiquattro mesi.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Al fine di consentire alle amministrazioni centrali di conseguire una progressiva riduzione della spesa corrente primaria in rapporto al PIL per gli anni 2012 e 2013, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 1, comma 01, del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, le spese di funzionamento relative alle missioni di spesa di ciascun Ministero sono ulteriormente ridotte, rispettivamente, nella misura dello 0,5 per cento per ciascun anno rispetto alle spese risultanti dal bilancio consuntivo relativo all'anno 2010 e le dotazioni finanziarie delle missioni di spese di ciascun Ministero, previste dalla legge di bilancio, relative agli interventi, sono ridotte di un ulteriore 2,5 per cento. Nella medesima misura prevista dal periodo precedente, per gli stessi anni le dotazioni finanziarie per le missioni di spesa per ciascun Ministero previste dalla legge di bilancio, relative agli oneri comuni di parte corrente e di conto capitale, sono ridotte di un ulteriore 2,5 per cento per ciascuno dei due anni, fermo restando che per gli anni 2014, 2015 e 2016 la spesa primaria del bilancio dello Stato può aumentare in termini nominali, in ciascun anno, rispetto alla spesa corrispondente registrata nel rendiconto dell'anno precedente, di una percentuale non superiore al 50 per cento dell'incremento del PIL previsto dal Documento di economia e finanza di cui all'articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n.  196, come approvato nella apposita risoluzione parlamentare. Il Governo, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta misure intese a consentire che i provvedimenti attuativi di cui alla legge 4 marzo 2009, n.  15, del piano industriale di cui all'articolo 01 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, e delle disposizioni di cui al presente comma, per ogni anno del triennio producano effettivi maggiori risparmi di spesa.
2. 10. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 11, lettera a), sostituire le parole: di dodici mesi con le seguenti: di diciotto mesi.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Al fine di consentire alle amministrazioni centrali di conseguire una progressiva riduzione della spesa corrente primaria in rapporto al PIL per gli anni 2012 e 2013, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 1, comma 01, del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, le spese di funzionamento relative alle missioni di spesa di ciascun Ministero sono ulteriormente ridotte, rispettivamente, nella misura dello 0,5 per cento per ciascun anno rispetto alle spese risultanti dal bilancio consuntivo relativo all'anno 2010 e le dotazioni finanziarie delle missioni di spese di ciascun Ministero, previste dalla legge di bilancio, relative agli interventi, sono ridotte di un ulteriore 2,0 per cento. Nella medesima misura prevista dal periodo precedente, per gli stessi anni le dotazioni finanziarie per le missioni di spesa per ciascun Ministero previste dalla legge di bilancio, relative agli oneri comuni di parte corrente e di conto capitale, sono ridotte di un ulteriore 2,0 per cento per ciascuno dei due anni, fermo restando che per gli anni 2014, 2015 e 2016 la spesa primaria del bilancio dello Stato può aumentare in termini nominali, in ciascun anno, rispetto alla spesa corrispondente registrata nel rendiconto dell'anno precedente, di una percentuale non superiore al 50 per cento dell'incremento del PIL previsto dal Documento di economia e finanza di cui all'articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n.  196, come approvato nella apposita risoluzione parlamentare. Il Governo, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta misure intese a consentire che i provvedimenti attuativi di cui alla legge 4 marzo 2009, n.  15, del piano industriale di cui all'articolo 01 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, e delle disposizioni di cui al presente comma, per ogni anno del triennio producano effettivi maggiori risparmi di spesa.
2. 9. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 11, lettera a), sostituire le parole: nel medesimo periodo con le seguenti: nello stesso arco temporale.
2. 11. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 11, lettera b), sostituire le parole: di diciotto mesi con le seguenti: di ventiquattro mesi.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Al fine di consentire alle amministrazioni centrali di conseguire una progressiva riduzione della spesa corrente primaria in rapporto al PIL per gli anni 2012 e 2013, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 1, comma 01, del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, le spese di funzionamento relative alle missioni di spesa di ciascun Ministero sono ulteriormente ridotte, rispettivamente, nella misura dello 0,5 per cento per ciascun anno rispetto alle spese risultanti dal bilancio consuntivo relativo all'anno 2010 e le dotazioni finanziarie delle missioni di spese di ciascun Ministero, previste dalla legge di bilancio, relative agli interventi, sono ridotte di un ulteriore 2,5 per cento. Nella medesima misura prevista dal periodo precedente, per gli stessi anni le dotazioni finanziarie per le missioni di spesa per ciascun Ministero previste dalla legge di bilancio, relative agli oneri comuni di parte corrente e di conto capitale, sono ridotte di un ulteriore 2,5 per cento per ciascuno dei due anni, fermo restando che per gli anni 2014, 2015 e 2016 la spesa primaria del bilancio dello Stato può aumentare in termini nominali, in ciascun anno, rispetto alla spesa corrispondente registrata nel rendiconto dell'anno precedente, di una percentuale non superiore al 50 per cento dell'incremento del PIL previsto dal Documento di economia e finanza di cui all'articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n, 196, come approvato nella apposita risoluzione parlamentare. Il Governo, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta misure intese a consentire che i provvedimenti attuativi di cui alla legge 4 marzo 2009, n.  15, del piano industriale di cui all'articolo 01 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, e delle disposizioni di cui al presente comma, per ogni anno del triennio producano effettivi maggiori risparmi di spesa.
2. 12. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 11, lettera b), sostituire le parole: nel medesimo periodo con le seguenti: nello stesso arco temporale.
2. 13. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 12, sostituire le parole: dall'ottavo giorno successivo alla data di cessazione dell'ultimo rapporto di lavoro ovvero dal giorno successivo con le seguenti: dal giorno successivo alla data di cessazione dell'ultimo rapporto di lavoro ovvero.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
2. 14. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 13, sostituire le parole: due mesi, con le seguenti: tre mesi.
2. 15. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 17, primo periodo, sostituire le parole: un mese, con le seguenti: tre mesi.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
2. 16. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 19, secondo periodo, sostituire le parole: 20 milioni con le seguenti: 30 milioni.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
2. 17. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 21 sostituire le parole: alla metà delle settimane con le seguenti: alle settimane.
2. 19. Borghesi, Paladini, Aniello Formisano.

      Al comma 26, dopo le parole: comma 25, aggiungere le seguenti: anche per gli apprendisti.
2. 18. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere il comma 28.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi del comma 2 della medesima disposizione e dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
2. 301. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 40, dopo la lettera d), aggiungere la seguente:
          e) tutte le altre ipotesi previste dalla legge.
2. 29. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, capoverso d-bis), dopo le parole: per l'impiego aggiungere le seguenti: (AspI e mini-ASpI).
2. 30. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 46, aggiungere i seguenti:
      46-bis. All'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) al comma 14:
              1) all'alinea, le parole: «nei limiti delle risorse stabilite ai sensi del comma 15 e sulla base della procedura ivi disciplinata» sono soppresse;
              2) le parole: «4 dicembre 2011», ovunque ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: «31 gennaio 2012»;
              3) la lettera d) è sostituita dalla seguente:
          «d) ai lavoratori che siano stati autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione e che abbiano presentato la relativa domanda alla data del 31 gennaio 2012»;
              4) è aggiunta, in fine, la seguente lettera:
          «e-ter) ai lavoratori che alla data del 31 dicembre 2011 si trovino in mobilità o in cassa integrazione guadagni e che maturino requisiti di accesso alla pensione secondo il sistema previgente prima della data di entrata in vigore del presente decreto nei periodo di percezione del trattamento di sostegno al reddito ovvero entro i due anni successivi al termine del trattamento medesimo»;
          b) al comma 15, il terzo periodo è soppresso.

      46-ter. All'articolo 6, comma 2-ter, del decreto-legge 29 dicembre 2011, n.  216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n.  14, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) le parole: «nei limiti delle risorse e» sono soppresse;
          b) le parole: «il cui rapporto di lavoro si sia risolto entro il 31 dicembre 2011, in ragione di accordi individuali sottoscritti» sono sostituite dalle seguenti: «il cui rapporto di lavoro si risolva in ragione di accordi individuali sottoscritti entro il 31 gennaio 2012»;
          c) le parole: «la decorrenza del trattamento medesimo» sono sostituite dalle seguenti: «la maturazione del diritto al trattamento pensionistico».

      46-quater. All'onere derivante dall'attuazione dei commi 46-bis e 46-ter si provvede, a decorrere dall'anno 2013, mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n.  289, e successive modificazioni, relativa al Fondo per lo sviluppo e la coesione di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 31 maggio 2011, n.  88.
2. 31. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 47, sostituire la parola: 2016 con la seguente: 2018.
2. 33. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 47, sostituire la parola: 2016 con la seguente: 2017.
2. 32. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 51, sostituire la lettera a) con la seguente:
          a)
abbiano conseguito dal monocommittente o committente prevalente compensi di importo inferiore al 130 per cento dei minimi previsti dalla disciplina collettiva applicabile nell'impresa committente per mansioni di contenuto analogo, a parità di estensione temporale dell'attività oggetto della prestazione. Ai fini dei raffronto, nel compenso di riferimento devono essere computati anche i ratei delle eventuali mensilità aggiuntive e la quota di accantonamento per il trattamento di fine rapporto;

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
2. 35. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 51, lettera a), sostituire le parole: precedente in regime di monocommittenza con le seguenti: solare precedente in regime di monocommittenza o di committenza prevalente, intendendo per tale la committenza dalla quale il prestatore ricavi più del 75 per cento dei compensi complessivamente percepiti nel corso dello stesso anno solare.

      Conseguentemente:
      al medesimo comma, sostituire la lettera
b) con la seguente:
          b) abbiano conseguito dal monocommittente o committente prevalente compensi di importo inferiore al 150 per cento dei minimi previsti dalla disciplina collettiva applicabile nell'impresa committente per mansioni di contenuto analogo, a parità di estensione temporale dell'attività oggetto della prestazione. Ai fini del raffronto, nel compenso di riferimento devono essere computati anche i ratei delle eventuali mensilità aggiuntive e la quota di accantonamento per il trattamento di fine rapporto;
      dopo il comma 55, aggiungere i seguenti:

          55-bis. Ai maggiori oneri derivanti dal comma 51, lettere a) e b), si provvede, a decorrere dall'anno 2013, entro il limite di 250 milioni di euro annui, a valere su quota parte dei maggiori risparmi di spesa derivanti dalla disposizione di cui al comma 55-ter.
          55-ter. In aggiunta a quanto previsto dall'articolo 1, comma 01, del decreto-legge 13 agosto 2011, n, 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, al fine di consentire alle amministrazioni centrali di pervenire ad una progressiva riduzione della spesa corrente primaria in rapporto al PIL, le spese di funzionamento relative alle missioni di spesa di ciascun Ministero sono ridotte in via permanente di un ammontare aggiuntivo pari a 10 milioni di euro per l'anno 2012 e 100 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013 e le dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di ciascun Ministero, previste dalla legge di bilancio, relative agli interventi, sono ridotte in via permanente di un ammontare aggiuntivo pari a 10 milioni di euro per l'anno 2012 e 100 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013. Le dotazioni finanziarie per le missioni di spesa per ciascun Ministero previste dalla legge di bilancio, relative agli oneri comuni di parte corrente, sono ridotte in via permanente di un ammontare aggiuntivo pari a 5 milioni di euro per l'anno 2012 e 50 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013. Il Governo, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta misure intese a consentire che i provvedimenti attuativi di cui alla legge 4 marzo 2009, n.  15, del Piano industriale di cui all'articolo 01 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, e delle disposizioni di cui al presente comma, per ogni anno del triennio producano effettivi maggiori risparmi di spesa.
2. 36. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 51, lettera a), sostituire le parole: precedente in regime di monocommittenza con le seguenti: solare precedente in regime di monocommittenza o di committenza prevalente, intendendo per tale la committenza dalla quale il prestatore ricavi più del 75 per cento dei compensi complessivamente percepiti nel corso dello stesso anno solare.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
2. 34. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 51, lettera b), sostituire le parole: 20.000 euro con le seguenti: 15.000 euro.

      Conseguentemente, all'articolo 4, dopo il comma 69, aggiungere i seguenti:
      69-bis. A decorrere dal 1o gennaio 2012, in deroga all'articolo 3 della legge 27 luglio 2000, n.  212, su tutti i redditi di importo superiore a 90.000 euro lordi annui, è dovuto un contributo di solidarietà del 5 per cento sulla parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10 per cento sulla parte eccedente 150.000 euro.
      69-ter. Il comma 31-bis dell'articolo 24 del decreto-legge n.  201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n.  214 del 2011, è sostituito dal seguente:
      «31-bis. Il primo periodo del comma 22-bis dell'articolo 18 del decreto-legge n.  98 del 2011, convertito, con modificazioni, in legge n.  111 del 2011, è sostituito dal seguente: »In considerazione della eccezionalità della situazione economica internazionale e tenuto conto delle esigenze prioritarie di raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea, a decorrere dal 1o gennaio 2012, i trattamenti pensionistici complessivi corrisposti da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie, sono assoggettati ad un contributo di perequazione pari:
          a) al 10 per cento della parte eccedente l'importo di 90.000 euro lordi annui fino a 120.000 euro lordi annui;
          b) al 15 per cento della parte eccedente l'importo di 120.000 euro lordi annui fino a 150.000 euro lordi annui;
          c) al 20 per cento della parte eccedente l'importo di 150.000 euro lordi annui fino a 200.000 euro lordi annui;
          d) al 25 per cento della parte eccedente l'importo di 200.000 euro lordi annui fino a 260.000 euro lordi annui;
          e) al 30 per cento della parte eccedente l'importo di 260.000 euro lordi annui fino a 300.000 euro lordi annui;
          f) al 35 per cento della parte eccedente l'importo di 300.000 euro lordi annui fino a 350.000 euro lordi annui;
          g) al 40 per cento della parte eccedente l'importo di 350.000 euro lordi annui fino a 390.000 euro lordi annui;
          h) al 50 per cento della parte eccedente l'importo di 390.000 euro lordi annui».
2. 37. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere il comma 55.
2. 38. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 64, dopo le parole: specifici accordi governativi aggiungere le seguenti: con le Regioni.
2. 40. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 64, aggiungere il seguente:
      64-bis. Possono essere destinatari dei trattamenti di integrazione salariale di cui al comma 64 i lavoratori appartenenti ai settori non coperti dalla normativa in materia di integrazione salariale, sino alla costituzione dei fondi di solidarietà di cui ai commi 4 e 5 dell'articolo 3. Oltre tale data, i trattamenti in oggetto possono essere destinati ai lavoratori non coperti dalla normativa in materia di integrazione salariale e non destinatari delle prestazioni dei fondi di solidarietà, anche in considerazione del requisito dimensionale di cui al successivo articolo 3, comma 7. Per tutto il periodo di concessione dei trattamenti in oggetto, i datori di lavoro sono soggetti al contributo previsto dall'articolo 12 della legge n.  153 del 1969 così come modificata dal del decreto legislativo n.  314 del 1997.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
2. 41. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 66, terzo periodo, aggiungere, in fine, le parole: organizzati anche dalle regioni.
2. 42. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 68, aggiungere il seguente:
      68-bis. Con decorrenza dalla data di entrata in vigore della presente legge, l'aliquota del contributo per la CIG ordinaria per gli operai del settore edile, di cui alla legge n.  427 del 6 agosto 1975 e successive modificazioni, è fissata nella misura dell'1,90 per cento per le imprese fino a 50 dipendenti e del 2,20 per cento per le imprese oltre i 50 dipendenti.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      74. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 75 della presente legge.
2. 43. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 68, aggiungere i seguenti:
      68-bis. Ha diritto all'indennità disciplinata dall'articolo 19, primo comma, del regio decreto-legge 14 aprile 1939, n.  636, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 luglio 1939, n.  1272, e dagli articoli 7 del decreto-legge 21 marzo 1988, n.  86, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 maggio 1988, n.  160, e successive modificazioni, e 1 del decreto-legge 29 marzo 1991, n.  108, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o giugno 1991, n.  169, anche il personale artistico, teatrale e cinematografico che presta un'opera che richiede una preparazione tecnica, culturale o artistica.
      68-ter. Il numero 5 dell'articolo 40 del regio decreto-legge 4 ottobre 1935, n.  1827, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 aprile 1936, n.  1155, è abrogato.
      68-quater. Alla lettera a) del comma 2 dell'articolo 2 del decreto legislativo 30 aprile 1997, n.  182, le parole: «120 contributi giornalieri» sono sostituite dalle seguenti: «60 contributi giornalieri».
2. 44. Borghesi, Aniello Formisano, Paladini.

A.C. 5256 – Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 3.
(Tutele in costanza di rapporto di lavoro).

      1. All'articolo 12 della legge 23 luglio 1991, n.  223, dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
      «3-bis. A decorrere dal 1o gennaio 2013 le disposizioni in materia di trattamento straordinario di integrazione salariale e i relativi obblighi contributivi sono estesi alle seguenti imprese:
          a) imprese esercenti attività commerciali con più di cinquanta dipendenti;
          b) agenzie di viaggio e turismo, compresi gli operatori turistici, con più di cinquanta dipendenti;
          c) imprese di vigilanza con più di quindici dipendenti;
          d) imprese del trasporto aereo a prescindere dal numero di dipendenti;
          e) imprese del sistema aeroportuale a prescindere dal numero di dipendenti».

      2. A decorrere dal 1o gennaio 2013 ai lavoratori addetti alle prestazioni di lavoro temporaneo occupati con contratto di lavoro a tempo indeterminato nelle imprese e agenzie di cui all'articolo 17, commi 2 e 5, della legge 28 gennaio 1994, n.  84, e successive modificazioni, e ai lavoratori dipendenti dalle società derivate dalla trasformazione delle compagnie portuali ai sensi dell'articolo 21, comma 1, lettera b), della medesima legge n.  84 del 1994, è riconosciuta un'indennità di importo pari a un ventiseiesimo del trattamento massimo mensile di integrazione salariale straordinaria, comprensiva della relativa contribuzione figurativa e degli assegni per il nucleo familiare, per ogni giornata di mancato avviamento al lavoro, nonché per le giornate di mancato avviamento al lavoro che coincidano, in base al programma, con le giornate definite festive, durante le quali il lavoratore sia risultato disponibile. L'indennità è riconosciuta per un numero di giornate di mancato avviamento al lavoro pari alla differenza tra il numero massimo di ventisei giornate mensili erogabili e il numero delle giornate effettivamente lavorate in ciascun mese, incrementato del numero delle giornate di ferie, malattia, infortunio, permesso e indisponibilità. L'erogazione dei trattamenti di cui al presente comma da parte dell'INPS è subordinata all'acquisizione degli elenchi recanti il numero, distinto per ciascuna impresa o agenzia, delle giornate di mancato avviamento al lavoro, predisposti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in base agli accertamenti effettuati in sede locale dalle competenti autorità portuali o, laddove non istituite, dalle autorità marittime.
      3. Alle imprese e agenzie di cui all'articolo 17, commi 2 e 5, della legge 28 gennaio 1994, n.  84, e successive modificazioni, e alle società derivate dalla trasformazione delle compagnie portuali ai sensi dell'articolo 21, comma 1, lettera b), della medesima legge n.  84 del 1994, nonché ai relativi lavoratori, è esteso l'obbligo contributivo di cui all'articolo 9 della legge 29 dicembre 1990, n.  407.
      4. Al fine di assicurare la definizione, entro l'anno 2013, di un sistema inteso ad assicurare adeguate forme di sostegno per i lavoratori dei diversi comparti, le organizzazioni sindacali e imprenditoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale stipulano, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, accordi collettivi e contratti collettivi, anche intersettoriali, aventi ad oggetto la costituzione di fondi di solidarietà bilaterali per i settori non coperti dalla normativa in materia di integrazione salariale, con la finalità di assicurare ai lavoratori una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell'attività lavorativa per cause previste dalla normativa in materia di integrazione salariale ordinaria o straordinaria.
      5. Entro i successivi tre mesi, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, si provvede all'istituzione presso l'INPS dei fondi cui al comma  4.
      6. Con le medesime modalità di cui ai commi 4 e 5 possono essere apportate modifiche agli atti istitutivi di ciascun fondo. Le modifiche aventi ad oggetto la disciplina delle prestazioni o la misura delle aliquote sono adottate con decreto direttoriale dei Ministeri del lavoro e delle politiche sociali e dell'economia e delle finanze, sulla base di una proposta del comitato amministratore di cui al comma 35.
      7. I decreti di cui al comma 5 determinano, sulla base degli accordi, l'ambito di applicazione dei fondi di cui al comma 4, con riferimento al settore di attività, alla natura giuridica dei datori di lavoro ed alla classe di ampiezza dei datori di lavoro. Il superamento dell'eventuale soglia dimensionale fissata per la partecipazione al fondo si verifica mensilmente con riferimento alla media del semestre precedente.
      8. I fondi di cui al comma 4 non hanno personalità giuridica e costituiscono gestioni dell'INPS.
      9. Gli oneri di amministrazione di ciascun fondo di cui al comma 4 sono determinati secondo i criteri definiti dal regolamento di contabilità dell'INPS.
      10. L'istituzione dei fondi di cui al comma 4 è obbligatoria per tutti i settori non coperti dalla normativa in materia di integrazione salariale in relazione alle imprese che occupano mediamente più di quindici dipendenti. Le prestazioni e i relativi obblighi contributivi non si applicano al personale dirigente se non espressamente previsto.
      11. I fondi di cui al comma 4, oltre alla finalità di cui al medesimo comma, possono avere le seguenti finalità:
          a) assicurare ai lavoratori una tutela in caso di cessazione dal rapporto di lavoro, integrativa rispetto all'assicurazione sociale per l'impiego;
          b) prevedere assegni straordinari per il sostegno al reddito, riconosciuti nel quadro dei processi di agevolazione all'esodo, a lavoratori che raggiungano i requisiti previsti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato nei successivi cinque anni;
          c) contribuire al finanziamento di programmi formativi di riconversione o riqualificazione professionale, anche in concorso con gli appositi fondi nazionali o dell'Unione europea.

      12. Per le finalità di cui al comma 11, i fondi di cui al comma 4 possono essere istituiti, con le medesime modalità di cui al comma 4, anche in relazione a settori e classi di ampiezza già coperti dalla normativa in materia di integrazioni salariali. Per le imprese nei confronti delle quali trovano applicazione gli articoli 4 e seguenti della legge 23 luglio 1991, n.  223, e successive modificazioni, in materia di indennità di mobilità, gli accordi e contratti collettivi con le modalità di cui al comma 4 possono prevedere che il fondo di solidarietà sia finanziato, a decorrere dal 1o gennaio 2017, con un'aliquota contributiva nella misura dello 0,30 per cento delle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali.
      13. Gli accordi ed i contratti di cui al comma 4 possono prevedere che nel fondo di cui al medesimo comma confluisca anche l'eventuale fondo interprofessionale istituito dalle medesime parti firmatarie ai sensi dell'articolo 118 della legge 23 dicembre 2000, n.  388, e successive modificazioni. In tal caso, al fondo affluisce anche il gettito del contributo integrativo stabilito dall'articolo 25, quarto comma, della legge 21 dicembre 1978, n.  845, e successive modificazioni, con riferimento ai datori di lavoro cui si applica il fondo e le prestazioni derivanti dall'attuazione del primo periodo del presente comma sono riconosciute nel limite di tale gettito.
      14. In alternativa al modello previsto dai commi da 4 a 13 e dalle relative disposizioni attuative di cui ai commi 22 e seguenti, in riferimento ai settori di cui al comma 4 nei quali siano operanti, alla data di entrata in vigore della presente legge, consolidati sistemi di bilateralità e in considerazione delle peculiari esigenze dei predetti settori, quale quello dell'artigianato, le organizzazioni sindacali e imprenditoriali di cui al citato comma 4 possono, nel termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, adeguare le fonti istitutive dei rispettivi fondi bilaterali alle finalità perseguite dai commi da 4 a 13, prevedendo misure intese ad assicurare ai lavoratori una tutela reddituale in costanza di rapporto di lavoro, in caso di riduzione o sospensione dell'attività lavorativa, correlate alle caratteristiche delle attività produttive interessate.
      15. Per le finalità di cui al comma 14, gli accordi e i contratti collettivi definiscono:
          a) un'aliquota complessiva di contribuzione ordinaria di finanziamento non inferiore allo 0,20 per cento;
          b) le tipologie di prestazioni in funzione delle disponibilità del fondo di solidarietà bilaterale;
          c) l'adeguamento dell'aliquota in funzione dell'andamento della gestione ovvero la rideterminazione delle prestazioni in relazione alle erogazioni, tra l'altro tenendo presente in via previsionale gli andamenti del relativo settore in relazione anche a quello più generale dell'economia e l'esigenza dell'equilibrio finanziario del fondo medesimo;
          d) la possibilità di far confluire al fondo di solidarietà quota parte del contributo previsto per l'eventuale fondo interprofessionale di cui al comma 13;
          e) criteri e requisiti per la gestione dei fondi.

      16. In considerazione delle finalità perseguite dai fondi di cui al comma 14, volti a realizzare ovvero integrare il sistema, in chiave universalistica, di tutela del reddito in costanza di rapporto di lavoro e in caso di sua cessazione, con decreto, di natura non regolamentare, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentite le parti sociali istitutive dei rispettivi fondi bilaterali, sono dettate disposizioni per determinare: requisiti di professionalità e onorabilità dei soggetti preposti alla gestione dei fondi medesimi; criteri e requisiti per la contabilità dei fondi; modalità volte a rafforzare la funzione di controllo sulla loro corretta gestione e di monitoraggio sull'andamento delle prestazioni, anche attraverso la determinazione di standard e parametri omogenei.
      17. In via sperimentale per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015 l'indennità di cui all'articolo 2, comma 1, della presente legge è riconosciuta ai lavoratori sospesi per crisi aziendali o occupazionali che siano in possesso dei requisiti previsti dall'articolo 2, comma 4, e subordinatamente ad un intervento integrativo pari almeno alla misura del 20 per cento dell'indennità stessa a carico dei fondi bilaterali di cui al comma 14, ovvero a carico dei fondi di solidarietà di cui al comma 4 del presente articolo. La durata massima del trattamento non può superare novanta giornate da computare in un biennio mobile. Il trattamento è riconosciuto nel limite delle risorse non superiore a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015; al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 24, comma 27, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
      18. Le disposizioni di cui al comma 17 non trovano applicazione nei confronti dei lavoratori dipendenti da aziende destinatarie di trattamenti di integrazione salariale, nonché nei casi di contratti di lavoro a tempo indeterminato con previsione di sospensioni lavorative programmate e di contratti di lavoro a tempo parziale verticale.
      19. Per i settori, tipologie di datori di lavoro e classi dimensionali comunque superiori ai quindici dipendenti, non coperti dalla normativa in materia di integrazione salariale, per i quali non siano stipulati, entro il 31 marzo 2013, accordi collettivi volti all'attivazione di un fondo di cui al comma 4, ovvero ai sensi del comma 14, è istituito, con decreto non regolamentare del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, un fondo di solidarietà residuale, cui contribuiscono i datori di lavoro dei settori identificati.
      20. Il fondo di solidarietà residuale finanziato con i contributi dei datori di lavoro e dei lavoratori dei settori coperti, secondo quanto definito dai commi 22, 23, 24 e 25, garantisce la prestazione di cui al comma 31, per una durata non superiore a un ottavo delle ore complessivamente lavorabili da computare in un biennio mobile, in relazione alle causali di riduzione o sospensione dell'attività lavorativa previste dalla normativa in materia di cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria.
      21. Alla gestione del fondo di solidarietà residuale provvede un comitato amministratore, avente i compiti di cui al comma 35 e composto da esperti designati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative a livello nazionale, nonché da due funzionari, con qualifica di dirigente, in rappresentanza, rispettivamente, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell'economia e delle finanze. Le funzioni di membro del comitato sono incompatibili con quelle connesse a cariche nell'ambito delle organizzazioni sindacali. La partecipazione al comitato è gratuita e non dà diritto ad alcun compenso né ad alcun rimborso spese.
      22. I decreti di cui ai commi 5, 6, 7 e 19 determinano le aliquote di contribuzione ordinaria, ripartita tra datori di lavoro e lavoratori nella misura, rispettivamente, di due terzi e di un terzo, in maniera tale da garantire la precostituzione di risorse continuative adeguate sia per l'avvio dell'attività sia per la situazione a regime, da verificare anche sulla base dei bilanci di previsione di cui al comma 28.
      23. Qualora sia prevista la prestazione di cui al comma 31, è previsto, a carico del datore di lavoro che ricorra alla sospensione o riduzione dell'attività lavorativa, un contributo addizionale, calcolato in rapporto alle retribuzioni perse, nella misura prevista dai decreti di cui ai commi 5, 6, 7 e 19 e comunque non inferiore all'1,5 per cento.
      24. Per la prestazione straordinaria di cui al comma 32, lettera b), è dovuto, da parte del datore di lavoro, un contributo straordinario di importo corrispondente al fabbisogno di copertura degli assegni straordinari erogabili e della contribuzione correlata.
      25. Ai contributi di finanziamento di cui ai commi da 22 a 24 si applicano le disposizioni vigenti in materia di contribuzione previdenziale obbligatoria, ad eccezione di quelle relative agli sgravi contributivi.
      26. I fondi istituiti ai sensi dei commi 4, 14 e 19 hanno obbligo di bilancio in pareggio e non possono erogare prestazioni in carenza di disponibilità.
      27. Gli interventi a carico dei fondi di cui ai commi 4, 14 e 19 sono concessi previa costituzione di specifiche riserve finanziarie ed entro i limiti delle risorse già acquisite.
      28. I fondi istituiti ai sensi dei commi 4 e 19 hanno obbligo di presentazione, sin dalla loro costituzione, di bilanci di previsione a otto anni basati sullo scenario macroeconomico coerente con il più recente Documento di economia e finanza e relativa Nota di aggiornamento.
      29. Sulla base del bilancio di previsione di cui al comma 28, il comitato amministratore di cui al comma 35 ha facoltà di proporre modifiche in relazione all'importo delle prestazioni o alla misura dell'aliquota di contribuzione. Le modifiche sono adottate, anche in corso d'anno, con decreto direttoriale dei Ministeri del lavoro e delle politiche sociali e dell'economia e delle finanze, verificate le compatibilità finanziarie interne al fondo, sulla base della proposta del comitato amministratore.
      30. In caso di necessità di assicurare il pareggio di bilancio ovvero di far fronte a prestazioni già deliberate o da deliberare, ovvero di inadempienza del comitato amministratore in relazione all'attività di cui al comma 29, l'aliquota contributiva può essere modificata con decreto direttoriale dei Ministeri del lavoro e delle politiche sociali e dell'economia e delle finanze, anche in mancanza di proposta del comitato amministratore. In ogni caso, in assenza dell'adeguamento contributivo di cui al comma 29, l'INPS è tenuto a non erogare le prestazioni in eccedenza.
      31. I fondi di cui al comma 4 assicurano almeno la prestazione di un assegno ordinario di importo pari all'integrazione salariale, di durata non superiore a un ottavo delle ore complessivamente lavorabili da computare in un biennio mobile, in relazione alle causali previste dalla normativa in materia di cassa integrazione ordinaria o straordinaria.
      32. I fondi di cui al comma 4 possono inoltre erogare le seguenti tipologie di prestazioni:
          a) prestazioni integrative, in termini di importi o durate, rispetto a quanto garantito dall'ASpI;
          b) assegni straordinari per il sostegno al reddito, riconosciuti nel quadro dei processi di agevolazione all'esodo, a lavoratori che raggiungano i requisiti previsti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato nei successivi cinque anni;
          c) contributi al finanziamento di programmi formativi di riconversione o riqualificazione professionale, anche in concorso con gli appositi fondi nazionali o dell'Unione europea.

      33. Nei casi di cui al comma 31, i fondi di cui ai commi 4 e 19 provvedono inoltre a versare la contribuzione correlata alla prestazione alla gestione di iscrizione del lavoratore interessato. La contribuzione dovuta è computata in base a quanto previsto dall'articolo 40 della legge 4 novembre 2010, n.  183.
      34. La contribuzione correlata di cui al comma 33 può altresì essere prevista, dai decreti istitutivi, in relazione alle prestazioni di cui al comma 32. In tal caso, il fondo di cui al comma 4 provvede a versare la contribuzione correlata alla prestazione alla gestione di iscrizione del lavoratore interessato.
      35. Alla gestione di ciascun fondo istituito ai sensi del comma 4 provvede un comitato amministratore con i seguenti compiti:
          a) predisporre, sulla base dei criteri stabiliti dal consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS, i bilanci annuali, preventivo e consuntivo, della gestione, corredati da una propria relazione, e deliberare sui bilanci tecnici relativi alla gestione stessa;
          b) deliberare in ordine alla concessione degli interventi e dei trattamenti e compiere ogni altro atto richiesto per la gestione degli istituti previsti dal regolamento;
          c) fare proposte in materia di contributi, interventi e trattamenti;
          d) vigilare sull'affluenza dei contributi, sull'ammissione agli interventi e sull'erogazione dei trattamenti, nonché sull'andamento della gestione;
          e) decidere in unica istanza sui ricorsi in ordine alle materie di competenza;
          f) assolvere ogni altro compito ad esso demandato da leggi o regolamenti.

      36. Il comitato amministratore è composto da esperti designati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori stipulanti l'accordo o il contratto collettivo, in numero complessivamente non superiore a dieci, nonché da due funzionari, con qualifica di dirigente, in rappresentanza, rispettivamente, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell'economia e delle finanze. Le funzioni di membro del comitato sono incompatibili con quelle connesse a cariche nell'ambito delle organizzazioni sindacali. Ai componenti del comitato non spetta alcun emolumento, indennità o rimborso spese.
      37. Il comitato amministratore è nominato con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e rimane in carica per quattro anni o per la diversa durata prevista dal decreto istitutivo.
      38. Il presidente del comitato amministratore è eletto dal comitato stesso tra i propri membri.
      39. Le deliberazioni del comitato amministratore sono assunte a maggioranza e, in caso di parità nelle votazioni, prevale il voto del presidente.
      40. Partecipa alle riunioni del comitato amministratore del fondo il collegio sindacale dell'INPS, nonché il direttore generale del medesimo Istituto o un suo delegato, con voto consultivo.
      41. L'esecuzione delle decisioni adottate dal comitato amministratore può essere sospesa, ove si evidenzino profili di illegittimità, da parte del direttore generale dell'INPS. Il provvedimento di sospensione deve essere adottato nel termine di cinque giorni ed essere sottoposto, con l'indicazione della norma che si ritiene violata, al presidente dell'INPS nell'ambito delle funzioni di cui all'articolo 3, comma 5, del decreto legislativo 30 giugno 1994, n.  479, e successive modificazioni; entro tre mesi, il presidente stabilisce se dare ulteriore corso alla decisione o se annullarla. Trascorso tale termine la decisione diviene esecutiva.
      42. La disciplina dei fondi di solidarietà istituiti ai sensi dell'articolo 2, comma 28, della legge 23 dicembre 1996, n.  662, è adeguata alle norme dalla presente legge con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sulla base di accordi collettivi e contratti collettivi, da stipulare tra le organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale entro il 30 giugno 2013.
      43. L'entrata in vigore dei decreti di cui al comma 42 determina l'abrogazione del decreto ministeriale recante il regolamento del relativo fondo.
      44. La disciplina del fondo di cui all'articolo 1-ter del decreto-legge 5 ottobre 2004, n.  249, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 dicembre 2004, n.  291, è adeguata alle norme previste dalla presente legge con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sulla base di accordi collettivi e contratti collettivi, anche intersettoriali, stipulati entro il 30 giugno 2013 dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale nel settore del trasporto aereo e del sistema aeroportuale.
      45. La disciplina del fondo di cui all'articolo 59, comma 6, della legge 27 dicembre 1997, n.  449, è adeguata alle norme previste dalla presente legge con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sulla base di accordi collettivi e contratti collettivi, anche intersettoriali, stipulati entro il 30 giugno 2013 dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale nel settore del trasporto ferroviario.
      46. A decorrere dal 1o gennaio 2013, sono abrogate le seguenti disposizioni:
          a) articolo 1-bis del decreto-legge 5 ottobre 2004, n.  249, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 dicembre 2004, n.  291;
          b) articolo 2, comma 37, della legge 22 dicembre 2008, n.  203.

      47. A decorrere dal 1o gennaio 2014, sono abrogate le seguenti disposizioni:
          a) articolo 2, comma 28, della legge 23 dicembre 1996, n.  662;
          b) regolamento di cui al decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 27 novembre 1997, n.  477;
          c) articolo 1-ter del decreto-legge 5 ottobre 2004, n.  249, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 dicembre 2004, n.  291;
          d) articolo 59, comma 6, quarto, quinto e sesto periodo, della legge 27 dicembre 1997, n.  449.

      48. All'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n.  244, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) al comma 475 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Il Fondo opera nei limiti delle risorse disponibili e fino ad esaurimento delle stesse»;
          b) al comma 476 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «La sospensione non comporta l'applicazione di alcuna commissione o spesa di istruttoria ed avviene senza richiesta di garanzie aggiuntive»;
          c) dopo il comma 476 è inserito il seguente:
      «476-bis. La sospensione di cui al comma 476 si applica anche ai mutui:
          a) oggetto di operazioni di emissione di obbligazioni bancarie garantite ovvero di cartolarizzazione ai sensi della legge 30 aprile 1999, n.  130;
          b) erogati per portabilità tramite surroga ai sensi dell'articolo 120-quater del testo unico di cui al decreto legislativo 1o settembre 1993, n.  385, che costituiscono mutui di nuova erogazione alla data di perfezionamento dell'operazione di surroga;
          c) che hanno già fruito di altre misure di sospensione purché tali misure non determinino complessivamente una sospensione dell'ammortamento superiore a diciotto mesi»;
          d) il comma 477 è sostituito dal seguente:
      «477. La sospensione prevista dal comma 476 non può essere richiesta per i mutui che abbiano almeno una delle seguenti caratteristiche:
              a) ritardo nei pagamenti superiore a novanta giorni consecutivi al momento della presentazione della domanda da parte del mutuatario, ovvero per i quali sia intervenuta la decadenza dal beneficio del termine o la risoluzione del contratto stesso, anche tramite notifica dell'atto di precetto, o sia stata avviata da terzi una procedura esecutiva sull'immobile ipotecato;
              b) fruizione di agevolazioni pubbliche;
              c) per i quali sia stata stipulata un'assicurazione a copertura del rischio che si verifichino gli eventi di cui al comma 479, purché tale assicurazione garantisca il rimborso almeno degli importi delle rate oggetto della sospensione e sia efficace nel periodo di sospensione stesso»;
          e) al comma 478, le parole: «dei costi delle procedure bancarie e degli onorari notarili necessari per la sospensione del pagamento delle rate del mutuo» sono sostituite dalle seguenti: «degli oneri finanziari pari agli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione, corrispondente esclusivamente al parametro di riferimento del tasso di interesse applicato ai mutui e, pertanto, al netto della componente di maggiorazione sommata a tale parametro»;
          f) il comma 479 è sostituito dal seguente:
      «479. L'ammissione al beneficio di cui al comma 476 è subordinata esclusivamente all'accadimento di almeno uno dei seguenti eventi, intervenuti successivamente alla stipula del contratto di mutuo e verificatisi nei tre anni antecedenti alla richiesta di ammissione al beneficio:
              a) cessazione del rapporto di lavoro subordinato, ad eccezione delle ipotesi di risoluzione consensuale, di risoluzione per limiti di età con diritto a pensione di vecchiaia o di anzianità, di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, di dimissioni del lavoratore non per giusta causa;
              b) cessazione dei rapporti di lavoro di cui all'articolo 409, numero 3), del codice di procedura civile, ad eccezione delle ipotesi di risoluzione consensuale, di recesso datoriale per giusta causa, di recesso del lavoratore non per giusta causa;
              c) morte o riconoscimento di handicap grave, ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n.  104, ovvero di invalidità civile non inferiore all'80 per cento».

      49. Le disposizioni di cui ai commi da 475 a 479 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n.  244, come modificati dal comma 48 del presente articolo, si applicano esclusivamente alle domande di accesso al Fondo di solidarietà presentate dopo la data di entrata in vigore della presente legge.

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE ALL'ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE

ART. 3.
(Tutele in costanza di rapporto di lavoro).

      Al comma 1, capoverso 3-bis, sopprimere la lettera a).

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      50. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
3. 1. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:
      3-bis. Al decreto-legge 24 gennaio 2012, n.  1, convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, legge 24 marzo 2012, n.  27, il comma 2 dell'articolo 37 è abrogato.
3. 3. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 4, sostituire le parole: più rappresentative a livello nazionale con le seguenti: più rappresentative a livello territoriale.
3. 4. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 8, dopo la parola: gestioni, aggiungere la seguente: autonome.

      Conseguentemente, all'articolo 4:
          sostituire il comma 11 con il seguente:

      11. Le disposizioni di cui al presente articolo trovano applicazione anche in relazione alle assunzioni di donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno diciotto mesi.
          aggiungere, in fine, il seguente comma:
      50. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
3. 6. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 11, aggiungere, in fine, la seguente lettera:
          d) prestare garanzie volte a favorire l'accesso al credito bancario da parte di soggetti privi di occupazione che intendano avviare attività imprenditoriali e professionali.
3. 7. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 49, aggiungere il seguente:
      50. I datori di lavoro agricolo che, sulla base delle dichiarazioni trimestrali della manodopera agricola presentate all'INPS, applicano il contratto collettivo nazionale di lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti, stipulato dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori agricoli comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, sono iscritti al Fondo interprofessionale per la formazione continua di cui all'articolo 118 della legge 23 dicembre 2000, n.  388, costituito dalle organizzazioni datoriali e sindacali che sottoscrivono il predetto contratto collettivo nazionale di lavoro, salvo diversa ed espressa volontà.
3. 9. Santori.

A.C. 5256 – Articolo 4

ARTICOLO 4 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 4.
(Ulteriori disposizioni in materia di mercato del lavoro).

      1. Nei casi di eccedenza di personale, accordi tra datori di lavoro che impieghino mediamente più di quindici dipendenti e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello aziendale possono prevedere che, al fine di incentivare l'esodo dei lavoratori più anziani, il datore di lavoro si impegni a corrispondere ai lavoratori una prestazione di importo pari al trattamento di pensione che spetterebbe in base alle regole vigenti, ed a corrispondere all'INPS la contribuzione fino al raggiungimento dei requisiti minimi per il pensionamento.
      2. I lavoratori coinvolti nel programma di cui al comma 1 debbono raggiungere i requisiti minimi per il pensionamento, di vecchiaia o anticipato, nei quattro anni successivi alla cessazione dal rapporto di lavoro.
      3. Allo scopo di dare efficacia all'accordo di cui al comma 1, il datore di lavoro interessato presenta apposita domanda all'INPS, accompagnata dalla presentazione di una fideiussione bancaria a garanzia della solvibilità in relazione agli obblighi.
      4. L'accordo di cui al comma 1 diviene efficace a seguito della validazione da parte dell'INPS, che effettua l'istruttoria in ordine alla presenza dei requisiti in capo al lavoratore ed al datore di lavoro.
      5. A seguito dell'accettazione dell'accordo di cui al comma 1 il datore di lavoro è obbligato a versare mensilmente all'INPS la provvista per la prestazione e per la contribuzione figurativa. In ogni caso, in assenza del versamento mensile di cui al presente comma, l'INPS è tenuto a non erogare le prestazioni.
      6. In caso di mancato versamento l'INPS procede a notificare un avviso di pagamento; decorsi centottanta giorni dalla notifica senza l'avvenuto pagamento l'INPS procede alla escussione della fideiussione.
      7. Il pagamento della prestazione avviene da parte dell'INPS con le modalità previste per il pagamento delle pensioni. L'Istituto provvede contestualmente all'accredito della relativa contribuzione figurativa.
      8. In relazione alle assunzioni effettuate, a decorrere dal 1o gennaio 2013, con contratto di lavoro dipendente, a tempo determinato anche in somministrazione, in relazione a lavoratori di età non inferiore a cinquanta anni, disoccupati da oltre dodici mesi, spetta, per la durata di dodici mesi, la riduzione del 50 per cento dei contributi a carico del datore di lavoro.
      9. Nei casi di cui al comma 8, se il contratto è trasformato a tempo indeterminato, la riduzione dei contributi si prolunga fino al diciottesimo mese dalla data della assunzione con il contratto di cui al comma 8.
      10. Nei casi di cui al comma 8, qualora l'assunzione sia effettuata con contratto di lavoro a tempo indeterminato, la riduzione dei contributi spetta per un periodo di diciotto mesi dalla data di assunzione.
      11. Le disposizioni di cui ai commi da 8 a 10 si applicano nel rispetto del regolamento (CE) n.  800/2008 della Commissione, del 6 agosto 2008, anche in relazione alle assunzioni di donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell'ambito dei fondi strutturali dell'Unione europea e nelle aree di cui all'articolo 2, punto 18), lettera e), del predetto regolamento, annualmente individuate con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, nonché in relazione alle assunzioni di donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi, ovunque residenti.
      12. Al fine di garantire un'omogenea applicazione degli incentivi all'assunzione, ivi compresi quelli previsti dall'articolo 8, comma 9, della legge 29 dicembre 1990, n.  407, e dagli articoli 8, commi 2 e 4, e 25, comma 9, della legge 23 luglio 1991, n.  223, per i periodi di vigenza come ridefiniti dalla presente legge, si definiscono i seguenti princìpi:
          a) gli incentivi non spettano se l'assunzione costituisce attuazione di un obbligo preesistente, stabilito da norme di legge o della contrattazione collettiva; gli incentivi sono esclusi anche nel caso in cui il lavoratore avente diritto all'assunzione viene utilizzato mediante contratto di somministrazione;
          b) gli incentivi non spettano se l'assunzione viola il diritto di precedenza, stabilito dalla legge o dal contratto collettivo, alla riassunzione di un altro lavoratore licenziato da un rapporto a tempo indeterminato o cessato da un rapporto a termine; gli incentivi sono esclusi anche nel caso in cui, prima dell'utilizzo di un lavoratore mediante contratto di somministrazione, l'utilizzatore non abbia preventivamente offerto la riassunzione al lavoratore titolare di un diritto di precedenza per essere stato precedentemente licenziato da un rapporto a tempo indeterminato o cessato da un rapporto a termine;
          c) gli incentivi non spettano se il datore di lavoro o l'utilizzatore con contratto di somministrazione abbiano in atto sospensioni dal lavoro connesse ad una crisi o riorganizzazione aziendale, salvi i casi in cui l'assunzione, la trasformazione o la somministrazione siano finalizzate all'acquisizione di professionalità sostanzialmente diverse da quelle dei lavoratori sospesi oppure siano effettuate presso una diversa unità produttiva;
          d) gli incentivi non spettano con riferimento a quei lavoratori che siano stati licenziati, nei sei mesi precedenti, da parte di un datore di lavoro che, al momento del licenziamento, presenti assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli del datore di lavoro che assume ovvero risulti con quest'ultimo in rapporto di collegamento o controllo; in caso di somministrazione tale condizione si applica anche all'utilizzatore.

      13. Ai fini della determinazione del diritto agli incentivi e della loro durata, si cumulano i periodi in cui il lavoratore ha prestato l'attività in favore dello stesso soggetto, a titolo di lavoro subordinato o somministrato; non si cumulano le prestazioni in somministrazione effettuate dallo stesso lavoratore nei confronti di diversi utilizzatori, anche se fornite dalla medesima agenzia di somministrazione di lavoro, di cui all'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo n.  276 del 2003, salvo che tra gli utilizzatori ricorrano assetti proprietari sostanzialmente coincidenti ovvero intercorrano rapporti di collegamento o controllo.
      14. All'articolo 8, comma 9, della legge 29 dicembre 1990, n.  407, le parole: «quando esse non siano effettuate in sostituzione di lavoratori dipendenti dalle stesse imprese per qualsiasi causa licenziati o sospesi» sono sostituite dalle seguenti: «quando esse non siano effettuate in sostituzione di lavoratori dipendenti dalle stesse imprese licenziati per giustificato motivo oggettivo o per riduzione del personale o sospesi».
      15. L'inoltro tardivo delle comunicazioni telematiche obbligatorie inerenti l'instaurazione e la modifica di un rapporto di lavoro o di somministrazione producono la perdita di quella parte dell'incentivo relativa al periodo compreso tra la decorrenza del rapporto agevolato e la data della tardiva comunicazione.
      16. Il comma 4 dell'articolo 55 del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n.  151, è sostituito dal seguente:
      «4. La risoluzione consensuale del rapporto o la richiesta di dimissioni presentate dalla lavoratrice, durante il periodo di gravidanza, e dalla lavoratrice o dal lavoratore durante i primi tre anni di vita del bambino o nei primi tre anni di accoglienza del minore adottato o in affidamento, o, in caso di adozione internazionale, nei primi tre anni decorrenti dalle comunicazioni di cui all'articolo 54, comma 9, devono essere convalidate dal servizio ispettivo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali competente per territorio. A detta convalida è sospensivamente condizionata l'efficacia della risoluzione del rapporto di lavoro».

      17. Al di fuori dell'ipotesi di cui all'articolo 55, comma 4, del citato testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n.  151, come sostituito dal comma 16 del presente articolo, l'efficacia delle dimissioni della lavoratrice o del lavoratore e della risoluzione consensuale del rapporto è sospensivamente condizionata alla convalida effettuata presso la Direzione territoriale del lavoro o il Centro per l'impiego territorialmente competenti, ovvero presso le sedi individuate dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale.
      18. In alternativa alla procedura di cui al comma 17, l'efficacia delle dimissioni della lavoratrice o del lavoratore e della risoluzione consensuale del rapporto è sospensivamente condizionata alla sottoscrizione di apposita dichiarazione della lavoratrice o del lavoratore apposta in calce alla ricevuta di trasmissione della comunicazione di cessazione del rapporto di lavoro di cui all'articolo 21 della legge 29 aprile 1949, n.  264, e successive modificazioni. Con decreto, di natura non regolamentare, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, possono essere individuate ulteriori modalità semplificate per accertare la veridicità della data e la autenticità della manifestazione di volontà della lavoratrice o del lavoratore, in relazione alle dimissioni o alla risoluzione consensuale del rapporto, in funzione dello sviluppo dei sistemi informatici e della evoluzione della disciplina in materia di comunicazioni obbligatorie.
      19. Nell'ipotesi in cui la lavoratrice o il lavoratore non proceda alla convalida di cui al comma 17 ovvero alla sottoscrizione di cui al comma 18, il rapporto di lavoro si intende risolto, per il verificarsi della condizione sospensiva, qualora la lavoratrice o il lavoratore non aderisca, entro sette giorni dalla ricezione, all'invito a presentarsi presso le sedi di cui al comma 17 ovvero all'invito ad apporre la predetta sottoscrizione, trasmesso dal datore di lavoro, tramite comunicazione scritta, ovvero qualora non effettui la revoca di cui al comma 21.
      20. La comunicazione contenente l'invito, cui deve essere allegata copia della ricevuta di trasmissione di cui al comma 18, si considera validamente effettuata quando è recapitata al domicilio della lavoratrice o del lavoratore indicato nel contratto di lavoro o ad altro domicilio formalmente comunicato dalla lavoratrice o dal lavoratore al datore di lavoro, ovvero è consegnata alla lavoratrice o al lavoratore che ne sottoscrive copia per ricevuta.
      21. Nei sette giorni di cui al comma 19, che possono sovrapporsi con il periodo di preavviso, la lavoratrice o il lavoratore ha facoltà di revocare le dimissioni o la risoluzione consensuale. La revoca può essere comunicata in forma scritta. Il contratto di lavoro, se interrotto per effetto del recesso, torna ad avere corso normale dal giorno successivo alla comunicazione della revoca. Per il periodo intercorso tra il recesso e la revoca, qualora la prestazione lavorativa non sia stata svolta, il prestatore non matura alcun diritto retributivo. Alla revoca del recesso conseguono la cessazione di ogni effetto delle eventuali pattuizioni a esso connesse e l'obbligo in capo al lavoratore di restituire tutto quanto eventualmente percepito in forza di esse.
      22. Qualora, in mancanza della convalida di cui al comma 17 ovvero della sottoscrizione di cui al comma 18, il datore di lavoro non provveda a trasmettere alla lavoratrice o al lavoratore la comunicazione contenente l'invito entro il termine di trenta giorni dalla data delle dimissioni e della risoluzione consensuale, le dimissioni si considerano definitivamente prive di effetto.
      23. Salvo che il fatto costituisca reato, il datore di lavoro che abusi del foglio firmato in bianco dalla lavoratrice o dal lavoratore al fine di simularne le dimissioni o la risoluzione consensuale del rapporto, è punito con la sanzione amministrativa da euro 5.000 ad euro 30.000. L'accertamento e l'irrogazione della sanzione sono di competenza delle Direzioni territoriali del lavoro. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui alla legge 24 novembre 1981, n.  689.
      24. Al fine di sostenere la genitorialità, promuovendo una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all'interno della coppia e per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in via sperimentale per gli anni 2013-2015:
          a) il padre lavoratore dipendente, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio, ha l'obbligo di astenersi dal lavoro per un periodo di un giorno. Entro il medesimo periodo, il padre lavoratore dipendente può astenersi per un ulteriore periodo di due giorni, anche continuativi, previo accordo con la madre e in sua sostituzione in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest'ultima. In tale ultima ipotesi, per il periodo di due giorni goduto in sostituzione della madre è riconosciuta un'indennità giornaliera a carico dell'INPS pari al 100 per cento della retribuzione e per il restante giorno in aggiunta all'obbligo di astensione della madre è riconosciuta un'indennità pari al 100 per cento della retribuzione. Il padre lavoratore è tenuto a fornire preventiva comunicazione in forma scritta al datore di lavoro dei giorni prescelti per astenersi dal lavoro almeno quindici giorni prima dei medesimi. All'onere derivante dalla presente lettera, valutato in 78 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, si provvede, quanto a 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 24, comma 27, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214, e, quanto a 13 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013-2015, ai sensi del comma 69 del presente articolo;
          b) nei limiti delle risorse di cui al comma 26 e con le modalità di cui al comma 25, è disciplinata la possibilità di concedere alla madre lavoratrice, al termine del periodo di congedo di maternità, per gli undici mesi successivi e in alternativa al congedo parentale di cui al comma 1, lettera a), dell'articolo 32 del citato testo unico di cui al decreto legislativo n.  151 del 2001, la corresponsione di voucher per l'acquisto di servizi di baby-sitting, ovvero per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati, da richiedere al datore di lavoro.

      25. Con decreto, di natura non regolamentare, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, da adottare entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti, nei limiti delle risorse di cui al comma 26:
          a) i criteri di accesso e le modalità di utilizzo delle misure sperimentali di cui al comma 24;
          b) il numero e l'importo dei voucher di cui al comma 24, lettera b), tenuto anche conto dell'indicatore della situazione economica equivalente del nucleo familiare di appartenenza.

      26. Il decreto di cui al comma 25 provvede altresì a determinare, per la misura sperimentale di cui al comma 24, lettera b), e per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, la quota di risorse del citato fondo di cui all'articolo 24, comma 27, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214, nel limite delle quali è riconosciuto il beneficio previsto dalla predetta misura sperimentale.
      27. Alla legge 12 marzo 1999, n.  68, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) all'articolo 4, comma 1, il primo periodo è sostituito dai seguenti: «Agli effetti della determinazione del numero di soggetti disabili da assumere, sono computati di norma tra i dipendenti tutti i lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato. Ai medesimi effetti, non sono computabili: i lavoratori occupati ai sensi della presente legge, i soci di cooperative di produzione e lavoro, i dirigenti, i lavoratori assunti con contratto di inserimento, i lavoratori occupati con contratto di somministrazione presso l'utilizzatore, i lavoratori assunti per attività da svolgersi all'estero per la durata di tale attività, i soggetti impegnati in lavori socialmente utili assunti ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo 28 febbraio 2000, n.  81, i lavoratori a domicilio, i lavoratori che aderiscono al programma di emersione, ai sensi dell'articolo 1, comma 4-bis, della legge 18 ottobre 2001, n.  383, e successive modificazioni. Restano salve le ulteriori esclusioni previste dalle discipline di settore»;
          b) all'articolo 5, comma 2, dopo il secondo periodo è inserito il seguente: «Indipendentemente dall'inquadramento previdenziale dei lavoratori è considerato personale di cantiere anche quello direttamente operante nei montaggi industriali o impiantistici e nelle relative opere di manutenzione svolte in cantiere»;
          c) all'articolo 5, dopo il comma 8-quater è aggiunto il seguente:
      «8-quinquies. Al fine di evitare abusi nel ricorso all'istituto dell'esonero dagli obblighi di cui all'articolo 3 e di garantire il rispetto delle quote di riserva, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.  281, da emanare, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n.  400, entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono ridefiniti i procedimenti relativi agli esoneri, i criteri e le modalità per la loro concessione e sono stabilite norme volte al potenziamento delle attività di controllo»;
          d) all'articolo 6, comma 1, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «I medesimi organismi sono tenuti a comunicare, anche in via telematica, con cadenza almeno mensile, alla competente Direzione territoriale del lavoro, il mancato rispetto degli obblighi di cui all'articolo 3, nonché il ricorso agli esoneri, ai fini della attivazione degli eventuali accertamenti».

      28. Al terzo periodo del comma 67 dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n.  247, sono soppresse le parole: «In via sperimentale, con riferimento al triennio 2008-2010,» e, al comma 68, i periodi secondo, terzo e quarto sono sostituiti dal seguente: «A decorrere dall'anno 2012 lo sgravio dei contributi dovuti dal lavoratore e dal datore di lavoro è concesso secondo i criteri di cui al comma 67 e con la modalità di cui al primo periodo del presente comma, a valere sulle risorse, pari a 650 milioni di euro annui, già presenti nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, relative al Fondo per il finanziamento di sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di secondo livello». Conseguentemente è abrogato il comma 14 dell'articolo 33 della legge 12 novembre 2011, n.  183.
      29. Per l'anno 2011, per gli sgravi contributivi di cui all'articolo 1, comma 47, quarto periodo, della legge 13 dicembre 2010, n.  220, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali è autorizzato ad utilizzare le risorse iscritte sui pertinenti capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero già impegnate per le medesime finalità.
      30. All'articolo 22, comma 11, secondo periodo, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, le parole: «per un periodo non inferiore a sei mesi» sono sostituite dalle seguenti: «per un periodo non inferiore ad un anno ovvero per tutto il periodo di durata della prestazione di sostegno al reddito percepita dal lavoratore straniero, qualora superiore. Decorso il termine di cui al secondo periodo, trovano applicazione i requisiti reddituali di cui all'articolo 29, comma 3, lettera b)».
      31. All'articolo 29, comma 2, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) al primo periodo sono premesse le seguenti parole: «Salvo diversa disposizione dei contratti collettivi nazionali sottoscritti da associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative del settore che possono individuare metodi e procedure di controllo e di verifica della regolarità complessiva degli appalti,»;
          b) i periodi dal secondo al quinto sono sostituiti dai seguenti: «Il committente imprenditore o datore di lavoro è convenuto in giudizio per il pagamento unitamente all'appaltatore e con gli eventuali ulteriori subappaltatori. Il committente imprenditore o datore di lavoro può eccepire, nella prima difesa, il beneficio della preventiva escussione del patrimonio dell'appaltatore medesimo e degli eventuali subappaltatori. In tal caso il giudice accerta la responsabilità solidale di tutti gli obbligati, ma l'azione esecutiva può essere intentata nei confronti del committente imprenditore o datore di lavoro solo dopo l'infruttuosa escussione del patrimonio dell'appaltatore e degli eventuali subappaltatori. Il committente che ha eseguito il pagamento può esercitare l'azione di regresso nei confronti del coobbligato secondo le regole generali».

      32. All'articolo 36, comma 1, lettera b-bis), del decreto legislativo 8 luglio 2003, n.  188, dopo le parole: «definiti dalla contrattazione collettiva» è inserita la seguente: «nazionale» e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «o, in via delegata, dalla contrattazione a livelli decentrati».
      33. Al decreto legislativo 21 aprile 2000, n.  181, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) all'articolo 3, dopo il comma 1 sono aggiunti i seguenti:
      «1-bis. Nei confronti dei beneficiari di ammortizzatori sociali per i quali lo stato di disoccupazione costituisca requisito, gli obiettivi e gli indirizzi operativi di cui al comma 1 devono prevedere almeno l'offerta delle seguenti azioni:
          a) colloquio di orientamento entro i tre mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione;
          b) azioni di orientamento collettive fra i tre e i sei mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione, con formazione sulle modalità più efficaci di ricerca di occupazione adeguate al contesto produttivo territoriale;
          c) formazione della durata complessiva non inferiore a due settimane tra i sei e i dodici mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione, adeguata alle competenze professionali del disoccupato e alla domanda di lavoro dell'area territoriale di residenza;
          d) proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo entro la scadenza del periodo di percezione del trattamento di sostegno del reddito.
      1-ter. Nei confronti dei beneficiari di trattamento di integrazione salariale o di altre prestazioni in costanza di rapporto di lavoro, che comportino la sospensione dall'attività lavorativa per un periodo superiore ai sei mesi, gli obiettivi e gli indirizzi operativi di cui al comma 1 devono prevedere almeno l'offerta di formazione professionale della durata complessiva non inferiore a due settimane adeguata alle competenze professionali del disoccupato»;
          b) all'articolo 3, la rubrica è sostituita dalla seguente: «Livelli essenziali delle prestazioni concernenti i servizi per l'impiego»;
          c) all'articolo 4, comma 1:
              1) la lettera a) è abrogata;
              2) alla lettera c), le parole: «con durata del contratto a termine o, rispettivamente, della missione, in entrambi i casi superiore almeno a otto mesi, ovvero a quattro mesi se si tratta di giovani,» sono soppresse;
              3) la lettera d) è sostituita dalla seguente:
          «d) sospensione dello stato di disoccupazione in caso di lavoro subordinato di durata inferiore a sei mesi».

      34. Con accordo in sede di Conferenza unificata di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n.  281, ed in coerenza con i documenti di programmazione degli interventi cofinanziati con fondi strutturali europei è definito un sistema di premialità, per la ripartizione delle risorse del fondo sociale europeo, legato alla prestazione di politiche attive e servizi per l'impiego.
      35. Entro il 30 giugno 2013 l'INPS predispone e mette a disposizione dei servizi competenti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera g), del decreto legislativo 21 aprile 2000, n.  181, e successive modificazioni, una banca dati telematica contenente i dati individuali dei beneficiari di ammortizzatori sociali, con indicazione dei dati anagrafici, di residenza e domicilio, e dei dati essenziali relativi al tipo di ammortizzatore sociale di cui beneficiano.
      36. Ai fini della verifica della erogazione dei servizi in misura non inferiore ai livelli essenziali definiti ai sensi dell'articolo 3 del citato decreto legislativo n.  181 del 2000, è fatto obbligo ai servizi competenti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera g), del medesimo decreto legislativo, di inserire nella banca dati di cui al comma 35, con le modalità definite dall'INPS, i dati essenziali concernenti le azioni di politica attiva e di attivazione svolte nei confronti dei beneficiari di ammortizzatori sociali.
      37. Dall'attuazione delle disposizioni di cui ai commi da 34 a 36 non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni interessate provvedono con le risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente.
      38. Nei casi di presentazione di una domanda di indennità nell'ambito dell'ASpI, la dichiarazione di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 21 aprile 2000, n.  181, e successive modificazioni, può essere resa dall'interessato all'INPS, che trasmette la dichiarazione al servizio competente per territorio mediante il sistema informativo di cui al comma 35 del presente articolo.
      39. Al fine di semplificare gli adempimenti connessi al riconoscimento degli incentivi all'assunzione, le regioni e le province mettono a disposizione dell'INPS, secondo modalità dallo stesso indicate, le informazioni di propria competenza necessarie per il riconoscimento degli incentivi all'assunzione, ivi comprese le informazioni relative all'iscrizione nelle liste di mobilità, di cui all'articolo 6 della legge 23 luglio 1991, n.  223, e successive modificazioni, e le informazioni relative al possesso dello stato di disoccupazione e alla sua durata, ai sensi del decreto legislativo 21 aprile 2000, n.  181. Le informazioni di cui al primo periodo sono messe inoltre a disposizione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per la pubblicazione nella borsa continua nazionale del lavoro di cui all'articolo 15 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276, e successive modificazioni.
      40. Il lavoratore sospeso dall'attività lavorativa e beneficiario di una prestazione di sostegno del reddito in costanza di rapporto di lavoro, ai sensi dell'articolo 3 della presente legge, decade dal trattamento qualora rifiuti di essere avviato ad un corso di formazione o di riqualificazione o non lo frequenti regolarmente senza un giustificato motivo.
      41. Il lavoratore destinatario di una indennità di mobilità o di indennità o di sussidi, la cui corresponsione è collegata allo stato di disoccupazione o di inoccupazione, decade dai trattamenti medesimi, quando:
          a) rifiuti di partecipare senza giustificato motivo ad una iniziativa di politica attiva o di attivazione proposta dai servizi competenti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera g), del decreto legislativo 21 aprile 2000, n.  181, e successive modificazioni, o non vi partecipi regolarmente;
          b) non accetti una offerta di un lavoro inquadrato in un livello retributivo superiore almeno del 20 per cento rispetto all'importo lordo dell'indennità cui ha diritto.

      42. Le disposizioni di cui ai commi 40 e 41 si applicano quando le attività lavorative o di formazione ovvero di riqualificazione si svolgono in un luogo che non dista più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore, o comunque che è raggiungibile mediamente in 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici.
      43. Nei casi di cui ai commi 40, 41 e 42, il lavoratore destinatario dei trattamenti di sostegno del reddito perde il diritto alla prestazione, fatti salvi i diritti già maturati.
      44. È fatto obbligo ai servizi competenti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera g), del decreto legislativo 21 aprile 2000, n.  181, e successive modificazioni, di comunicare tempestivamente gli eventi di cui ai commi da 40 a 43 all'INPS, che provvede ad emettere il provvedimento di decadenza, recuperando le somme eventualmente erogate per periodi di non spettanza del trattamento.
      45. Avverso il provvedimento di cui al comma 44 è ammesso ricorso al comitato provinciale di cui all'articolo 34 del decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1970, n.  639.
      46. Al decreto-legge 5 ottobre 2004, n.  249, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 dicembre 2004, n.  291, l'articolo 1-quinquies è abrogato.
      47. All'articolo 19 del decreto-legge 29 novembre 2008, n.  185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.  2, il comma 10 è abrogato.
      48. All'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n.  247, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) al comma 30, alinea, le parole: «in conformità all'articolo 117 della Costituzione e agli statuti delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, e alle relative norme di attuazione» sono sostituite dalle seguenti: «mediante intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.  281»;
          b) al comma 30, la lettera a) è sostituita dalla seguente:
          «a)  servizi per l'impiego e politiche attive»;
          c) al comma 31, dopo la lettera e) sono aggiunte le seguenti:
          «e-bis) attivazione del soggetto che cerca lavoro, in quanto mai occupato, espulso o beneficiario di ammortizzatori sociali, al fine di incentivarne la ricerca attiva di una nuova occupazione;
          e-ter) qualificazione professionale dei giovani che entrano nel mercato del lavoro;
          e-quater) formazione nel continuo dei lavoratori;
          e-quinquies) riqualificazione di coloro che sono espulsi, per un loro efficace e tempestivo ricollocamento;
          e-sexies) collocamento di soggetti in difficile condizione rispetto alla loro occupabilità».

      49. I decreti di cui all'articolo 1, comma 30, alinea, della legge n.  247 del 2007 sono adottati entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.
      50. Nell'esercizio della delega di cui all'articolo 1, comma 30, lettera a), della legge 24 dicembre 2007, n.  247, come modificata dal comma 48, lettera b), del presente articolo, deve essere assicurata l'armonizzazione degli emanandi decreti con le disposizioni di cui ai commi da 33 a  49.
      51. In linea con le indicazioni dell'Unione europea, per apprendimento permanente si intende qualsiasi attività intrapresa dalle persone in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale. Le relative politiche sono determinate a livello nazionale con intesa in sede di Conferenza unificata, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentito il Ministro dello sviluppo economico e sentite le parti sociali, a partire dalla individuazione e riconoscimento del patrimonio culturale e professionale comunque accumulato dai cittadini e dai lavoratori nella loro storia personale e professionale, da documentare attraverso la piena realizzazione di una dorsale informativa unica mediante l'interoperabilità delle banche dati centrali e territoriali esistenti.
      52. Per apprendimento formale si intende quello che si attua nel sistema di istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e che si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti anche in apprendistato a norma del testo unico di cui al decreto legislativo 14 settembre 2011, n.  167, o di una certificazione riconosciuta.
      53. Per apprendimento non formale si intende quello caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi indicati al comma 52, in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese.
      54. Per apprendimento informale si intende quello che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell'ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero.
      55. Con la medesima intesa di cui al comma 51 del presente articolo, in coerenza con il principio di sussidiarietà e nel rispetto delle competenze di programmazione delle regioni, sono definiti, sentite le parti sociali, indirizzi per l'individuazione di criteri generali e priorità per la promozione e il sostegno alla realizzazione di reti territoriali che comprendono l'insieme dei servizi di istruzione, formazione e lavoro collegati organicamente alle strategie per la crescita economica, l'accesso al lavoro dei giovani, la riforma del welfare, l'invecchiamento attivo, l'esercizio della cittadinanza attiva, anche da parte degli immigrati. In tali contesti, sono considerate prioritarie le azioni riguardanti:
          a) il sostegno alla costruzione, da parte delle persone, dei propri percorsi di apprendimento formale, non formale ed informale di cui ai commi da 51 a 54, ivi compresi quelli di lavoro, facendo emergere ed individuando i fabbisogni di competenza delle persone in correlazione con le necessità dei sistemi produttivi e dei territori di riferimento, con particolare attenzione alle competenze linguistiche e digitali;
          b) il riconoscimento di crediti formativi e la certificazione degli apprendimenti comunque acquisiti;
          c) la fruizione di servizi di orientamento lungo tutto il corso della vita.

      56. Alla realizzazione e allo sviluppo delle reti territoriali dei servizi concorrono anche:
          a) le università, nella loro autonomia, attraverso l'inclusione dell'apprendimento permanente nelle loro strategie istituzionali, l'offerta formativa flessibile e di qualità, che comprende anche la formazione a distanza, per una popolazione studentesca diversificata, idonei servizi di orientamento e consulenza, partenariati nazionali, europei e internazionali a sostegno della mobilità delle persone e dello sviluppo sociale ed economico;
          b) le imprese, attraverso rappresentanze datoriali e sindacali;
          c) le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura nell'erogazione dei servizi destinati a promuovere la crescita del sistema imprenditoriale e del territorio, che comprendono la formazione, l'apprendimento e la valorizzazione dell'esperienza professionale acquisita dalle persone;
          d) l'Osservatorio sulla migrazione interna nell'ambito del territorio nazionale istituito con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 11 dicembre 2009, di cui al comunicato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.  65 del 13 marzo 2010; le strutture territoriali degli enti pubblici di ricerca.

      57. Dall'attuazione delle disposizioni di cui ai commi 55 e 56 non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni interessate provvedono con le risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente.
      58. Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, sentito il Ministro dello sviluppo economico, d'intesa con la Conferenza unificata, nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e formative, delle università e degli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica, sentite le parti sociali, uno o più decreti legislativi per la definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni, riferiti agli ambiti di rispettiva competenza dello Stato, delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, per l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali, con riferimento al sistema nazionale di certificazione delle competenze di cui ai commi da 64 a 68, sulla base dei seguenti princìpi e criteri direttivi:
          a) individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali di cui ai commi 53 e 54, acquisiti dalla persona, quali servizi effettuati su richiesta dell'interessato, finalizzate a valorizzare il patrimonio culturale e professionale delle persone e la consistenza e correlabilità dello stesso in relazione alle competenze certificabili e ai crediti formativi riconoscibili ai sensi dei commi da 64 a 68;
          b) individuazione e validazione dell'apprendimento non formale e informale di cui alla lettera a) effettuate attraverso un omogeneo processo di servizio alla persona e sulla base di idonei riscontri e prove, nel rispetto delle scelte e dei diritti individuali e in modo da assicurare a tutti pari opportunità;
          c) riconoscimento delle esperienze di lavoro quale parte essenziale del percorso educativo, formativo e professionale della persona;
          d) definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per l'erogazione dei servizi di cui alla lettera a) da parte dei soggetti istituzionalmente competenti in materia di istruzione, formazione e lavoro, ivi incluse le imprese e loro rappresentanze nonché le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura;
          e) possibilità di riconoscimento degli apprendimenti non formali e informali convalidati come crediti formativi in relazione ai titoli di istruzione e formazione e alle qualificazioni compresi nel repertorio nazionale di cui al comma 67;
          f) previsione di procedure di convalida dell'apprendimento non formale e informale e di riconoscimento dei crediti da parte dei soggetti di cui alla lettera d), ispirate a principi di semplicità, trasparenza, rispondenza ai sistemi di garanzia della qualità e valorizzazione del patrimonio culturale e professionale accumulato nel tempo dalla persona;
          g) effettuazione di riscontri e prove di cui alla lettera b) sulla base di quadri di riferimento e regole definiti a livello nazionale, in relazione ai livelli e ai sistemi di referenziazione dell'Unione europea e in modo da assicurare, anche a garanzia dell'equità e del pari trattamento delle persone, la comparabilità delle competenze certificate sull'intero territorio nazionale.

      59. Nell'esercizio della delega di cui al comma 58, con riferimento alle certificazioni di competenza, è considerato anche il ruolo svolto dagli organismi di certificazione accreditati dall'organismo unico nazionale di accreditamento ai sensi del regolamento (CE) n.  765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008.
      60. Entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore dei decreti legislativi di cui al comma 58, il Governo può adottare eventuali disposizioni integrative e correttive, con le medesime modalità e nel rispetto dei medesimi princìpi e criteri direttivi.
      61. Dall'adozione dei decreti legislativi di cui al comma 58 non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, ferma restando la facoltà delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano di stabilire la quota dei costi a carico della persona che chiede la convalida dell'apprendimento non formale e informale e la relativa certificazione delle competenze.
      62. Al fine di conferire organicità e sistematicità alle norme in materia di informazione e consultazione dei lavoratori, nonché di partecipazione dei dipendenti agli utili e al capitale, il Governo è delegato ad adottare, entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, uno o più decreti legislativi finalizzati a favorire le forme di coinvolgimento dei lavoratori nell'impresa, attivate attraverso la stipulazione di un contratto collettivo aziendale, nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi:
          a) individuazione degli obblighi di informazione, consultazione o negoziazione a carico dell'impresa nei confronti delle organizzazioni sindacali, dei lavoratori, o di appositi organi individuati dal contratto medesimo, nel rispetto dei livelli minimi fissati dal decreto legislativo 6 febbraio 2007, n.  25, di recepimento della direttiva 2002/14/CE sull'informazione e consultazione dei lavoratori;
          b) previsione di procedure di verifica dell'applicazione e degli esiti di piani o decisioni concordate, anche attraverso l'istituzione di organismi congiunti, paritetici o comunque misti, dotati delle prerogative adeguate;
          c) istituzione di organismi congiunti, paritetici o comunque misti, dotati di competenze di controllo e partecipazione nella gestione di materie quali la sicurezza dei luoghi di lavoro e la salute dei lavoratori, l'organizzazione del lavoro, la formazione professionale, la promozione e l'attuazione di una situazione effettiva di pari opportunità, le forme di remunerazione collegate al risultato, i servizi sociali destinati ai lavoratori e alle loro famiglie, forme di welfare aziendale, ogni altra materia attinente alla responsabilità sociale dell'impresa;
          d) controllo sull'andamento o su determinate scelte di gestione aziendali, mediante partecipazione di rappresentanti eletti dai lavoratori o designati dalle organizzazioni sindacali in organi di sorveglianza;
          e) previsione della partecipazione dei lavoratori dipendenti agli utili o al capitale dell'impresa e della partecipazione dei lavoratori all'attuazione e al risultato di piani industriali, con istituzione di forme di accesso dei rappresentanti sindacali alle informazioni sull'andamento dei piani medesimi;
          f) previsione che nelle imprese esercitate in forma di società per azioni o di società europea, a norma del regolamento (CE) n.  2157/2001 del Consiglio, dell'8 ottobre 2001, che occupino complessivamente più di trecento lavoratori e nelle quali lo statuto preveda che l'amministrazione e il controllo sono esercitati da un consiglio di gestione e da un consiglio di sorveglianza, in conformità agli articoli da 2409-octies a 2409-quaterdecies del codice civile, possa essere prevista la partecipazione di rappresentanti dei lavoratori nel consiglio di sorveglianza come membri a pieno titolo di tale organo, con gli stessi diritti e gli stessi obblighi dei membri che rappresentano gli azionisti, compreso il diritto di voto;
          g) previsione dell'accesso privilegiato dei lavoratori dipendenti al possesso di azioni, quote del capitale dell'impresa, o diritti di opzione sulle stesse, direttamente o mediante la costituzione di fondazioni, di appositi enti in forma di società di investimento a capitale variabile, oppure di associazioni di lavoratori, i quali abbiano tra i propri scopi un utilizzo non speculativo delle partecipazioni e l'esercizio della rappresentanza collettiva nel governo dell'impresa.

      63. Per l'adozione dei decreti legislativi di cui al comma 62 si applicano le disposizioni di cui al comma 90 dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n.  247, in quanto compatibili. Dai decreti legislativi di cui alle lettere a), b), c), d), f) e g) del comma 62 non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Il decreto legislativo di cui alla lettera e) del comma 62 può essere adottato solo dopo che la legge di stabilità relativa all'esercizio in corso al momento della sua adozione avrà disposto le risorse necessarie per far fronte agli oneri derivanti dal decreto legislativo stesso.
      64. Il sistema pubblico nazionale di certificazione delle competenze si fonda su standard minimi di servizio omogenei su tutto il territorio nazionale nel rispetto dei princìpi di accessibilità, riservatezza, trasparenza, oggettività e tracciabilità.
      65. La certificazione delle competenze acquisite nei contesti formali, non formali ed informali è un atto pubblico finalizzato a garantire la trasparenza e il riconoscimento degli apprendimenti, in coerenza con gli indirizzi fissati dall'Unione europea. La certificazione conduce al rilascio di un certificato, un diploma o un titolo che documenta formalmente l'accertamento e la convalida effettuati da un ente pubblico o da un soggetto accreditato o autorizzato. Le procedure di certificazione sono ispirate a criteri di semplificazione, tracciabilità e accessibilità della documentazione e dei servizi, soprattutto attraverso la dorsale informativa unica di cui al comma 51, nel rispetto delle norme di accesso agli atti amministrativi e di tutela della privacy.
      66. Per competenza certificabile ai sensi del comma 64, si intende un insieme strutturato di conoscenze e di abilità, acquisite nei contesti di cui ai commi da 51 a 54 e riconoscibili anche come crediti formativi, previa apposita procedura di validazione nel caso degli apprendimenti non formali e informali secondo quanto previsto dai commi da 58 a 61.
      67. Tutti gli standard delle qualificazioni e competenze certificabili ai sensi del sistema pubblico di certificazione sono raccolti in repertori codificati a livello nazionale o regionale, pubblicamente riconosciuti e accessibili in un repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali.
      68. Con il medesimo decreto legislativo di cui al comma 58, sono definiti:
          a) gli standard di certificazione delle competenze e dei relativi servizi, rispondenti ai princìpi di cui al comma 64, che contengono gli elementi essenziali per la riconoscibilità e ampia spendibilità delle certificazioni in ambito regionale, nazionale ed europeo;
          b) i criteri per la definizione e l'aggiornamento, almeno ogni tre anni, del repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali;
          c) le modalità di registrazione delle competenze certificate, anche con riferimento al libretto formativo ed alle anagrafi del cittadino.

      69. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, valutato complessivamente in 1.719 milioni di euro per l'anno 2013, 2.921 milioni di euro per l'anno 2014, 2.501 milioni di euro per l'anno 2015, 2.482 milioni di euro per l'anno 2016, 2.038 milioni di euro per l'anno 2017, 2.142 milioni di euro per l'anno 2018, 2.148 milioni di euro per l'anno 2019, 2.195 milioni di euro per l'anno 2020 e 2.225 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021, si provvede:
          a) quanto a 1.138 milioni di euro per l'anno 2013, 2.014 milioni di euro per l'anno 2014 e 1.716 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2015, mediante utilizzo delle maggiori entrate e dei risparmi di spesa derivanti dai commi da 72 a 79;
          b) quanto a 581 milioni di euro per l'anno 2013, 907 milioni di euro per l'anno 2014, 785 milioni di euro per l'anno 2015, 766 milioni di euro per l'anno 2016, 322 milioni di euro per l'anno 2017, 426 milioni di euro per l'anno 2018, 432 milioni di euro per l'anno 2019, 479 milioni di euro per l'anno 2020 e 509 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021, mediante riduzione delle dotazioni finanziarie del programma di spesa «Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi di imposta» nell'ambito della missione «Politiche economico-finanziarie e di bilancio» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.

      70. Ai sensi dell'articolo 17, comma 12, della legge 31 dicembre 2009, n.  196, il Ministero dell'economia e delle finanze provvede al monitoraggio degli effetti finanziari derivanti dalle disposizioni introdotte dalla presente legge. Nel caso in cui si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni di cui al comma 69, fatta salva l'adozione dei provvedimenti di cui all'articolo 11, comma 3, lettera l), della citata legge n.  196 del 2009, il Ministro dell'economia e delle finanze provvede, a decorrere dall'anno 2013, con proprio decreto, alla riduzione lineare, nella misura necessaria alla copertura finanziaria, delle dotazioni finanziarie disponibili iscritte a legislazione vigente in termini di competenza e di cassa, nell'ambito delle spese rimodulabili di parte corrente delle missioni di spesa di ciascun Ministero, di cui all'articolo 21, comma 5, lettera b), della legge 31 dicembre 2009, n.  196. Sono esclusi gli stanziamenti relativi all'istituto della destinazione del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, gli stanziamenti relativi alle spese per la tutela dell'ordine e la sicurezza pubblica, nonché per il soccorso pubblico. Il Ministro dell'economia e delle finanze, ai fini delle successive riduzioni, è autorizzato ad accantonare e rendere indisponibili le predette somme. Le amministrazioni potranno proporre variazioni compensative, anche relative a missioni diverse, tra gli accantonamenti interessati, nel rispetto dell'invarianza sui saldi di finanza.
      71. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
      72. All'articolo 164, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.  917, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) alla lettera b), le parole: «nella misura del 40 per cento» e le parole: «nella suddetta misura del 40 per cento» sono sostituite dalle seguenti: «nella misura del 27,5 per cento»;
          b) alla lettera b-bis), le parole: «nella misura del 90 per cento» sono sostituite dalle seguenti: «nella misura del 70 per cento».

      73. Le disposizioni di cui al comma 72 si applicano a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge. Nella determinazione degli acconti dovuti per il periodo di imposta di prima applicazione si assume, quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata applicando le disposizioni di cui al comma 72.
      74. All'articolo 37, comma 4-bis, primo periodo, del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.  917, le parole: «15 per cento» sono sostituite dalle seguenti: «5 per cento». La disposizione di cui al presente comma si applica a decorrere dall'anno 2013.
      75. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 6-quater, comma 2, del decreto-legge 31 gennaio 2005, n.  7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n.  43, come modificato dal comma 48 dell'articolo 2 della presente legge, l'addizionale comunale sui diritti di imbarco di passeggeri sugli aeromobili di cui all'articolo 2, comma 11, della legge 24 dicembre 2003, n.  350, è ulteriormente incrementata, a decorrere dal 1o luglio 2013, di due euro a passeggero imbarcato. Le maggiori somme derivanti dall'incremento dell'addizionale disposto dal presente comma sono versate all'INPS con le stesse modalità previste dalla disposizione di cui al comma 48, lettera b), dell'articolo 2, e in riferimento alle stesse si applicano le disposizioni di cui ai commi 49 e 50 del medesimo articolo 2.
      76. Il contributo di cui all'articolo 334 del codice delle assicurazioni private di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n.  209, applicato sui premi delle assicurazioni per la responsabilità civile per i danni causati dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, per il quale l'impresa di assicurazione ha esercitato il diritto di rivalsa nei confronti del contraente, è deducibile, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, lettera e), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.  917, dal reddito complessivo del contraente medesimo per la parte che eccede 40 euro. La disposizione di cui al presente comma si applica a decorrere dall'anno 2012.
      77. L'INPS e l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), nell'ambito della propria autonomia, adottano misure di razionalizzazione organizzativa, aggiuntive rispetto a quelle previste dall'articolo 4, comma 66, della legge 12 novembre 2011, n.  183, e dall'articolo 21, commi da 1 a 9, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.  214, volte a ridurre le proprie spese di funzionamento, in misura pari a 90 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2013. Le riduzioni sono quantificate, rispettivamente, in 18 milioni di euro annui per l'INAIL e in 72 milioni di euro per l'INPS, sulla base di quanto stabilito con il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, emanato in applicazione del citato articolo 4, comma 66, della legge 12 novembre 2011, n.  183. Le somme derivanti dalle riduzioni di spesa di cui al presente comma sono versate entro il 30 giugno di ciascun anno ad apposito capitolo dell'entrata del bilancio dello Stato.
      78. L'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, nell'ambito della propria autonomia, adotta misure di razionalizzazione organizzativa, aggiuntive rispetto a quelle previste dall'articolo 4, comma 38, della legge 12 novembre 2011, n.  183, volte a ridurre le proprie spese di funzionamento, in misura pari a euro 10 milioni a decorrere dall'esercizio 2013, che sono conseguentemente versati entro il 30 giugno di ciascun anno ad apposito capitolo dello stato di previsione dell'entrata.
      79. I Ministeri vigilanti verificano l'attuazione degli adempimenti di cui ai commi 77 e 78, comprese le misure correttive previste dalle disposizioni vigenti ivi indicate, anche con riferimento alla effettiva riduzione delle spese di funzionamento degli enti interessati.

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE ALL'ARTICOLO 4 DEL DISEGNO DI LEGGE

ART. 4.
(Ulteriori disposizioni in materia di mercato del lavoro).

      Al comma 8, dopo le parole: anche in somministrazione aggiungere le seguenti: e di inserimento.
4. 1. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 8, sostituire le parole: cinquanta anni con le seguenti: quaranta anni.
4. 300. Paladini, Aniello Formisano.

      Al comma 9, sostituire le parole: fino al diciottesimo mese con le seguenti: fino al ventiquattresimo mese.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente:
      80. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi del comma 69 del presente articolo.
4. 2. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 10, dopo le parole: qualora l'assunzione sia effettuata con contratto di lavoro a tempo indeterminato aggiungere le seguenti: anche in somministrazione.
4. 3. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 10, sostituire le parole: diciotto mesi con le seguenti: ventiquattro mesi.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      80. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi del comma 69 del presente articolo.
4. 4. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 12, lettera b), sostituire le parole: dalla legge con le seguenti: dall'articolo 5 del decreto legislativo n.  368 del 2001 e successive integrazioni e modificazioni.
4. 5. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 12, lettera b), dopo le parole: contratto collettivo aggiungere le seguenti: di riferimento.
4. 6. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 12, aggiungere i seguenti:
      12-bis. È garantita la partecipazione dei lavoratori dipendenti alla gestione dell'impresa in attuazione dell'articolo 46 della Costituzione, dell'articolo 27 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000, di cui alla comunicazione 7 dicembre 2000, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee n.  C 364 del 18 dicembre 2000, e degli articoli 21 e 22 della Carta sociale europea, fatta a Strasburgo il 3 maggio 1996 e resa esecutiva dalla legge 9 febbraio 1999, n.  30, che sanciscono il diritto dei lavoratori all'informazione, alla consultazione e alla partecipazione, nonché della direttiva 94/45/CE del Consiglio, del 22 settembre 1994, riguardante l'istituzione di un comitato aziendale europeo o di una procedura per l'informazione e la consultazione dei lavoratori nelle imprese e nei gruppi di imprese di dimensioni comunitarie, e della direttiva 2002/14/CE che istituisce un quadro generale relativo all'informazione e alla consultazione dei lavoratori, recepita con il decreto legislativo 6 febbraio 2007, n.  25.
      12-ter. Nelle imprese esercitate in forma di società per azioni o costituite in forma di società europea, ai sensi del regolamento (CE) n.  2157/2001 del Consiglio, dell'8 ottobre 2001, le quali occupano complessivamente più di duecento lavoratori dipendenti e nelle quali lo statuto prevede che l'amministrazione e il controllo siano esercitati da un consiglio di gestione e da un consiglio di sorveglianza in conformità agli articoli da 2409-octies a 2409-quaterdecies del codice civile, deve essere prevista la partecipazione di almeno un rappresentante dei lavoratori nel consiglio di sorveglianza.
      12-quater. Ai fini del computo del numero dei dipendenti di cui al comma 12-ter, il calcolo è basato sul numero medio ponderato mensile dei lavoratori subordinati impiegati negli ultimi due anni. I lavoratori occupati con contratto a tempo determinato sono computabili qualora il contratto abbia durata superiore a nove mesi. Per i datori di lavoro che svolgono attività di carattere stagionale, il periodo di nove mesi di durata del contratto a tempo determinato si calcola sulla base delle corrispondenti giornate lavorative effettivamente prestate, anche non continuative.
      12-quinquies. Il rappresentante dei lavoratori da eleggere nel consiglio di sorveglianza è scelto tra i soggetti iscritti nel registro dei revisori contabili istituito presso il Ministero della giustizia o agli albi professionali dei commercialisti ed esperti contabili, degli avvocati, dei notai e dei consulenti del lavoro, nonché tra professori universitari in materie economiche o giuridiche.
      12-sexies. Non può essere eletto rappresentante dei lavoratori nel consiglio di sorveglianza, e se eletto decade dal suo ufficio, l'interdetto, l'inabilitato, il fallito o chi è stato condannato a una pena che importa l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l'incapacità a esercitare uffici direttivi.
      12-septies. Non può essere eletto rappresentante dei lavoratori nel consiglio di sorveglianza il soggetto che risponde ai requisiti di cui al comma 12-quinquies, ma che è legato all'impresa o alle imprese da questa controllate o a quelle sottoposte a comune controllo da un rapporto di lavoro o da un rapporto continuativo di consulenza o di prestazione d'opera retribuita che ne compromette l'indipendenza.
      12-octies. Il rappresentante dei lavoratori nel consiglio di sorveglianza è eletto da tutti i dipendenti dell'impresa che hanno un'anzianità di lavoro di almeno sei mesi al momento della votazione.
      12-novies. I candidati per l'elezione sono presentati dalle rappresentanze sindacali unitarie, dalle rappresentanze aziendali o dai lavoratori.
      12-decies. L'elezione è a scrutinio segreto.
      12-undecies. È eletto rappresentante dei lavoratori il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi.
      12-terdecies. Nel caso in cui nessun candidato ottenga la maggioranza di cui al comma 12-undecies si procede a un secondo turno di votazione e sono ammessi al ballottaggio i due candidati che hanno ottenuto al primo turno il maggior numero di voti.
      12-quaterdecies. Al secondo turno di votazione è eletto rappresentante dei lavoratori il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti.
      12-quinquiesdecies. In conformità a quanto previsto dall'articolo 2409-duodecies del codice civile, il rappresentante dei lavoratori eletto nel consiglio di sorveglianza resta in carica per tre esercizi, che scadono alla data della successiva assemblea convocata ai sensi del secondo comma dell'articolo 2364-bis del medesimo codice civile.
      12-sexiesdecies. Il rappresentante dei lavoratori nel consiglio di sorveglianza è rieleggibile per più mandati non consecutivi.
      12-septies-decies. Fermi restando i criteri fissati dalla presente legge, le procedure elettorali hanno luogo con le modalità stabilite da un apposito regolamento da adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della medesima legge, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, sentite le parti sociali.
      12-duodevicies. Il rappresentante dei lavoratori è membro effettivo del consiglio di sorveglianza ed esercita gli stessi diritti, poteri e prerogative degli altri membri del consiglio di sorveglianza ai sensi dell'articolo 2409-terdecies del codice civile.
      12-undevicies. Il rappresentante dei lavoratori eletto nel consiglio di sorveglianza ha, in ogni caso, il diritto di essere informato e consultato sempre e comunque su tutte le questioni concernenti:
          a) l'evoluzione storica delle attività dell'impresa e dell'unità produttiva, nonché della situazione economica generale;
          b) la cessazione o il trasferimento dell'impresa o di parti della medesima, le fusioni e le incorporazioni, i nuovi insediamenti e la costituzione di rapporti di cooperazione con altre società;
          c) le limitazioni, gli ampliamenti o le modifiche delle attività aziendali, le riconversioni produttive, nonché le modificazioni dell'organizzazione imprenditoriale e del lavoro che comportano rilevanti conseguenze sull'occupazione e sulla mobilità dei lavoratori.

      12-vicies. In caso di violazione delle disposizioni di cui al comma 12-undevicies da parte degli amministratori, dei direttori generali, dei dirigenti e degli altri soggetti tenuti a obblighi di comunicazione o di informazione nei confronti del consiglio di sorveglianza, i colpevoli sono puniti con la reclusione da uno a quattro anni.
      12-vicies semel. Nelle imprese esercitate in forma di società per azioni o costituite in forma di società europea, ai sensi del regolamento (CE) n.  2157/2001 del Consiglio, dell'8 ottobre 2001, le quali occupano complessivamente più di duecento lavoratori dipendenti e nelle quali non è prevista la partecipazione dei lavoratori nel consiglio di sorveglianza ai sensi del comma 12-ter, deve essere prevista la partecipazione di almeno un rappresentante dei lavoratori nel consiglio di amministrazione oppure, qualora sia stato costituito al suo interno, al comitato di controllo sulla gestione.
      12-vicies bis. I requisiti di eleggibilità e di ineleggibilità, nonché il procedimento finalizzato a eleggere i rappresentanti dei lavoratori di cui al comma 12-vicies semel sono disciplinati dagli articoli 12-vicies ter e 12-vicies quater.
      12-vicies ter. I rappresentanti dei lavoratori di cui al presente articolo sono rieleggibili per più mandati non consecutivi.
      12-vicies quater. Ai rappresentanti dei lavoratori eletti nel consiglio di amministrazione oppure, qualora sia stato costituito al suo interno, al comitato di controllo sulla gestione, si applica il comma 12-vicies quinquies.
      12-vicies quinquies. La presente legge non pregiudica i diritti in materia di informazione, di consultazione e di partecipazione dei lavoratori alla gestione dell'impresa già stabiliti dall'ordinamento nazionale e comunitario.
      12-vicies sexies. Ferme restando le disposizioni della presente legge, sono fatti salvi le disposizioni e le prassi in vigore più favorevoli ai lavoratori, nonché gli accordi stabiliti in sede di contrattazione collettiva che attribuiscono una maggiore rappresentanza o maggiori diritti, prerogative e poteri ai rappresentanti dei soci nel consiglio di sorveglianza o nel consiglio di amministrazione, oppure, qualora sia costituito al suo interno, nel comitato di controllo sulla gestione.
4. 302. Borghesi, Paladini, Aniello Formisano.

      Sostituire i commi da 16 a 22 con i seguenti:
      16. Dopo il primo comma dell'articolo 2118 del codice civile sono inseriti i seguenti:
      «Il recesso del prestatore di lavoro è nullo in mancanza di forma scritta, revocabile entro tre giorni dalla data della sua comunicazione al datore di lavoro.
      La risoluzione consensuale è nulla in mancanza di forma scritta, revocabile dalle parti entro tre giorni dalia data della stipulazione.
      Il recesso del prestatore di lavoro e la risoluzione consensuale di cui ai commi secondo e terzo possono avvenire esclusivamente nelle forme e secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione».

      17. Dopo l'articolo 2118 del codice civile è inserito il seguente:
      «Art. 2118-bis.(Recesso dal contratto di lavoro subordinato e assimilati). – La forma e le modalità prescritte dall'articolo 2118 per il recesso del prestatore di lavoro o la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro si applicano a pena di nullità a tutti i rapporti di lavoro subordinato comunque conclusi, indipendentemente dalle caratteristiche, salvo diversa espressa disposizione di legge.
      Ai fini del recesso e della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro sono assimilati al rapporto di lavoro subordinato i contratti di collaborazione coordinata e continuativa anche a progetto, i contratti di collaborazione di natura occasionale di cui al comma 3 dell'articolo 61 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n, 276, i contratti di associazione in partecipazione di cui all'articolo 2549, per cui l'associato fornisce prestazioni lavorative e in cui i suoi redditi derivanti dalla partecipazione agli utili sono qualificati come redditi di lavoro autonomo».

      18. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, da emanare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono predisposti i moduli da utilizzare per il recesso del prestatore di lavoro e per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro previsti dagli articoli 2118 e 2118-bis del codice civile.
      19. I moduli di cui al comma 18 riportano un codice alfanumerico progressivo di identificazione, la data di emissione, nonché spazi, da compilare a cura del firmatario, o dei firmatari in caso di lettera di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, destinati all'identificazione della lavoratrice, del lavoratore, della prestatrice d'opera o del prestatore d'opera e del datore di lavoro, della datrice di lavoro o del committente, della tipologia di contratto da cui si intende recedere, della data della sua stipulazione e di ogni altro elemento utile, specificando quali campi devono essere compilati obbligatoriamente e quali sono invece solo facoltativi.
      20. Il decreto di cui al comma 18 indica le modalità per evitare eventuali contraffazioni o falsificazioni dei moduli, che devono riportare sullo sfondo una griglia a quadretti di 50 millimetri di lato in colore grigio chiaro.
      21. I moduli hanno validità di quindici giorni dalla data di emissione.
      22. I moduli di cui al presente articolo sono resi disponibili gratuitamente dalle direzioni provinciali del lavoro, dagli uffici comunali e dai centri per l'impiego nonché attraverso il sito internet del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, secondo modalità definite con il decreto di cui al comma 18, che garantiscano la certezza dell'identità del richiedente, o dei richiedenti in caso di lettera di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, la riservatezza dei dati personali nonché l'individuazione della data di rilascio, ai fini della verifica del rispetto del termine di validità di cui al comma 21.
      22-bis. Mediante convenzioni a titolo gratuito stipulate nelle forme definite con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da emanare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono disciplinate le modalità attraverso le quali è reso possibile, alla lavoratrice, al lavoratore, alla prestatrice d'opera o al prestatore d'opera e, in caso di lettera di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, al datore di lavoro, alla datrice di lavoro o al committente di acquisire gratuitamente i moduli di cui al presente articolo, anche tramite i patronati, le organizzazioni sindacali dei lavoratori e, in caso di lettera di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro.
      22-ter. All'attuazione delle disposizioni di cui ai commi da 16 a 22-bis si provvede nell'ambito delle risorse finanziarie già previste a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.
4. 7. Di Giuseppe, Paladini, Aniello Formisano, Borghesi.

      Sostituire i commi da 17 a 22 con il seguente:
      17. Il lavoratore o la lavoratrice presenta le dimissioni o la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro al Centro per l'impiego territorialmente competente, che le acquisisce, e, previa convalida, le restituisce alla persona interessata con il compito di consegnarle al datore di lavoro o al committente.
4. 8. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 17, aggiungere le seguenti: , ovvero presso le sedi degli Uffici della Consigliera di parità territoriale.
4. 9. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sostituire i commi da 24 a 26 con i seguenti:
      24. Al testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui ai decreto legislativo 26 marzo 2001, n, 151, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) il comma 1 dell'articolo 22 è sostituito dal seguente:
      «1. Le lavoratrici hanno diritto a un'indennità giornaliera pari al 100 per cento della retribuzione per tutto il periodo del congedo di maternità, anche in attuazione degli articoli 7, comma 6, e 12, comma 2».
          b) l'articolo 28 è sostituito dal seguente:
      «Art. 28. – (Congedo di paternità). – 1. Il padre lavoratore è tenuto:
          a) a presentare al datore di lavoro, entro trenta giorni dalla data del parto, il certificato di nascita del figlio, ovvero la dichiarazione sostitutiva, ai sensi dell'articolo 46 del testo unico dalle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n.  445;
          b) ad astenersi obbligatoriamente dal lavoro per un periodo di quindici giorni lavorativi continuativi entro i tre mesi successivi alla data di nascita del figlio, previa comunicazione al datore di lavoro.

      2. Il padre lavoratore ha diritto di astenersi dal lavoro per tutta la durata del congedo di maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla lavoratrice, in caso di morte o di grave infermità della madre ovvero di abbandono, nonché in caso di affidamento esclusivo del bambino al padre.
      3. Il padre lavoratore che intenda avvalersi del diritto di cui al comma 2 presenta al datore di lavoro la certificazione relativa alle condizioni ivi previste, in caso di abbandono, il padre lavoratore ne rende dichiarazione ai sensi dell'articolo 47 del citato testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n.  445».

      25. Agli oneri derivanti dalle modifiche introdotte dal comma 24, pari a 100 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012, si provvede con quota parte delle maggiori entrate determinate a decorrere dall'anno 2012 dalle disposizioni di cui al comma 26, ed accertate con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze.
      26. Il comma 1 dell'articolo 30-bis del decreto-legge 29 novembre 2008, n.  185, convertito con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.  2, è sostituito dal seguente:
      «1. A decorrere dal 1o luglio 2012, il prelievo erariale unico di cui all'articolo 39, comma 13, del decreto-legge 30 settembre 2003, n.  269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n.  326, e successive modificazioni, è determinato, in capo ai singoli soggetti passivi d'imposta, applicando le seguenti aliquote per scaglioni di raccolta delle somme giocate:
          a) 13,1 per cento, fino a concorrenza di una raccolta pari a quella dell'anno 2008;
          b) 12,1 per cento, sull'incremento della raccolta, rispetto a quella del 2008, pari ad un importo non superiore al 15 per cento della raccolta del 2008;
          c) 11,1 per cento, sull'incremento della raccolta, rispetto a quella del 2008, pari ad un importo compreso tra il 15 per cento e il 40 per cento della raccolta del 2008;
          d) 9,5 per cento, sull'incremento della raccolta, rispetto a quella del 2008, pari ad un importo compreso tra il 40 per cento e il 65 per cento della raccolta del 2008;
          e) 8,5 per cento, sull'incremento della raccolta, rispetto a quella del 2008, pari ad un importo superiore al 65 per cento della raccolta del 2008».

      26-bis. Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, un decreto legislativo per la riforma della disciplina a tutela della maternità.
      26-ter. Il decreto legislativo di cui al comma 26-bis è adottato nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi:
          a) riconoscimento, senza vincoli di anzianità contributiva, alle lavoratrici iscritte alla Gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n.  335, che non risultino iscritte ad altre gestioni di previdenza obbligatoria, e alle lavoratrici iscritte ad una delle gestioni dell'Istituto nazionale della previdenza sociale previste per i lavoratori autonomi, del diritto ad un'indennità per maternità per i due mesi precedenti la data effettiva del parto e per i tre mesi successivi alla data stessa di entità pari all'80 per cento del reddito medio giornaliero da lavoro prodotto nei dodici mesi precedenti l'inizio del congedo di maternità ovvero pari, se superiore, all'80 per cento della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita annualmente con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali per ciascuna tipologia di lavoro autonomo e professionale;
          b) riconoscimento alle lavoratrici di cui alla lettera a) della facoltà di astensione totale o parziale dal lavoro per il periodo di godimento dell'indennità per maternità, anche ai fini dell'applicazione nel medesimo periodo di un regime di contribuzione previdenziale di tipo totalmente o parzialmente figurativo;
          c) riconoscimento, ai fini dell'accesso alla contribuzione figurativa di cui alla lettera b), del diritto all'astensione anticipata per gravidanza a rischio, secondo le fattispecie e modalità di cui all'articolo 17 del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n.  151, e successive modificazioni;
          d) estensione, con particolare riferimento alle piccole e micro imprese, della possibilità di sostituzione in caso di maternità delle lavoratrici autonome, già riconosciuta dall'articolo 4, comma 5, del citato testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n.  151, ai familiari della lavoratrice stessa, come individuati ai sensi dell'articolo 230-bis del codice civile, nonché ai soci, anche attraverso il riconoscimento di forme di compresenza della lavoratrice e del suo sostituto;
          e) riconoscimento di una speciale indennità di maternità per il periodo intercorrente fra i due mesi precedenti la presunta data del parto ed i tre mesi successivi alla nascita alle donne che non godono di trattamenti economici per malattia, di trattamento di disoccupazione, sia ordinario sia speciale, di trattamento di integrazione salariale sia ordinario sia straordinario, di indennità di maternità di cui al testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità di cui al decreto legislativo marzo 2001, n.  151, o dei trattamenti di cui alla lettera a) del presente comma.
4. 14. Mura, Di Giuseppe, Donadi, Borghesi, Paladini, Aniello Formisano.

      Sostituire i commi da 24 a 26 con i seguenti:
      24. Al fine di sostenere la genitorialità, promuovendo una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all'interno della coppia e per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in via sperimentale per gli anni 2013-2015:
          a) il padre lavoratore dipendente, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio, ha l'obbligo di astenersi dal lavoro per un periodo di tre giorni, anche continuativi, con un riconoscimento di un'indennità giornaliera a carico dell'INPS pari al 100 per cento della retribuzione. Il padre lavoratore è tenuto a fornire comunicazione in forma scritta al datore di lavoro. All'onere derivante dalla presente lettera valutato in 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi del comma 69 del presente articolo;
          b) è disciplinata la possibilità di concedere alla madre lavoratrice, al termine del periodo di congedo di maternità, per gli undici mesi successivi e in alternativa al congedo parentale di cui al comma 1, lettera a), dell'articolo 32 del citato testo unico di cui al decreto legislativo n.  151 del 2001, la corresponsione di voucher per l'acquisto di servizi di baby-sitting da richiedere al datore di lavoro.

      25. Con decreto, di natura non regolamentare, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti i criteri di accesso e le modalità di utilizzo delle misure sperimentali di cui al comma 24, il numero, l'importo e le modalità di corresponsione dei voucher di cui alla lettera b) del comma 24, tenuto anche conto dell'indicatore della situazione economica equivalente del nucleo familiare di appartenenza.
4. 15. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 24, sostituire la lettera a) con la seguente:
          a) il padre, qualora sia lavoratore dipendente a tempo indeterminato anche della pubblica amministrazione, ha l'obbligo di astenersi dal lavoro fra il quarto ed il sesto mese dalla nascita del figlio per un periodo di cinque giorni continuativi in sostituzione della madre. A lui spetta lo stesso trattamento economico e previdenziale della lavoratrice madre. Il padre lavoratore è tenuto a fornire al datore di lavoro, almeno quindici giorni prima dall'inizio dell'astensione, la comunicazione in forma scritta dei giorni prescelti. La richiesta deve essere corredata da contestuale dichiarazione della madre, se lavoratrice dipendente o autonoma, di non avvalersi dei giorni di astensione nei quali è obbligato il padre;

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      80. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi del comma 69, del presente articolo.
4. 17. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 24, lettera a), sostituire le parole: , ha l'obbligo di astenersi dal lavoro per un periodo di un giorno con le seguenti: o dall'adozione di un minore, ha l'obbligo di astenersi dal lavoro per un periodo di tre giorni, anche continuativi, con un riconoscimento di un'indennità giornaliera a carico dell'INPS pari al 100 per cento della retribuzione.

      Conseguentemente, alla medesima lettera, sostituire le parole: 78 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, si provvede, quanto a 65 milioni con le seguenti: 131 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, si provvede, quanto a 118 milioni.
4. 16. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 24, lettera a), sostituire le parole: 78 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, si provvede, quanto a 65 milioni con le seguenti: 500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, si provvede, quanto a 150 milioni.

      Conseguentemente, al medesimo comma:
          alla medesima lettera, aggiungere, in fine, le parole: e quanto a 200 milioni di euro a valere su quota parte dei maggiori risparmi di spesa di cui alla lettera a-bis);
          dopo la lettera a) aggiungere la seguente:
              a-bis) in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 1, comma 01, del decreto legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, al fine di consentire alle amministrazioni centrali di pervenire ad una progressiva riduzione della spesa corrente primaria in rapporto al PIL, le spese di funzionamento relative alle missioni di spesa di ciascun Ministero sono ridotte in via permanente di un ammontare aggiuntivo pari a 150 milioni di euro per l'anno 2012 e di 300 milioni a decorrere dall'anno 2013 e le dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di ciascun Ministero, previste dalla legge di bilancio, relative agli interventi, sono ridotte in via permanente di un ammontare aggiuntivo pari a 250 milioni di euro per Vanno 2012 e di 500 milioni a decorrere dall'anno 2013. Le dotazioni finanziarie per le missioni di spesa ciascun Ministero previste dalla legge di bilancio, relative agli oneri comuni di parte corrente, sono ridotte in via permanente di un ammontare aggiuntivo di 25 milioni di euro per Vanno 2012 e di 50 milioni a decorrere dall'anno 2013. Il Governo, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta misure intese a consentire che i provvedimenti attuativi di cui alla legge 4 marzo 2009, n, 15, del Piano industriale di cui all'articolo 01 decreto legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, e delle disposizioni di cui alla presente lettera per ogni anno del triennio producano effettivi maggiori risparmi di spesa;
          dopo la lettera b) aggiungere la seguente:
              c) le lavoratrici ed i lavoratori dipendenti in condizione di accedere al congedo parentale di cui all'articolo 32 del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n.  151, possono richiedere al datore di lavoro, in alternativa all'accesso a tale istituto, la trasformazione reversibile del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale in misura non superiore al 50 per cento, per un periodo massimo di un anno. A seguito dell'esercizio della facoltà di cui alla presente lettera, i datori di lavoro sono esonerati, per tutta la durata del rapporto a tempo parziale, dall'obbligo del versamento dei contributi alle forme di assicurazione generale obbligatoria. I medesimi datori di lavoro sono tenuti a corrispondere alle lavoratrici ed ai lavoratori, a titolo di integrazione della retribuzione, una percentuale non inferiore ad un terzo dei contributi ammessi all'esonero. I periodi di attività lavorativa a tempo parziale sono coperti da contribuzione figurativa utile ai fini della maturazione del diritto e del calcolo della misura delle prestazioni previdenziali, secondo le disposizioni di cui all'articolo 8 della legge 23 aprile 1981, n.  155.
4. 18. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 27, lettera a), dopo le parole: Ai medesimi effetti non sono computabili: i lavoratori occupati ai sensi della presente legge aggiungere le seguenti: , ovvero con contratto a tempo determinato di durata non superiore a 9 mesi e gli apprendisti.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine il seguente comma:
      80. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi del comma 69, del presente articolo.
4. 20. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 27, lettera a), dopo le parole: i soggetti impegnati in lavori socialmente utili assunti ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo 28 febbraio 2000, n.  81, aggiungere le seguenti: e i lavoratori assunti con contratto di reinserimento ai sensi dell'articolo 20, comma 4, della legge 223 del 1991.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      80. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi del comma 69, del presente articolo.
4. 21. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 27, lettera a), ultimo periodo, dopo la parola: discipline aggiungere le seguenti: legislative e regolamentari.
4. 22. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 27, dopo la lettera d), aggiungere la seguente:
          e) all'articolo 6, sono aggiunti in fine, i seguenti commi:
              «2-bis. Al fine di migliorare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, prevenire la disoccupazione di lunga durata, promuovere l'inserimento ovvero il reinserimento delle persone svantaggiate e/o diversamente abili, sostenere la mobilità geografica del lavoro ed il reinserimento lavorativo dei lavoratori a rischio di espulsione dal mercato del lavoro, nonché favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, le Regioni promuovono, anche per le finalità di cui alla presente legge, un sistema di servizi per il lavoro fondato sulla cooperazione tra operatori pubblici e privati autorizzati o accreditati ai sensi del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.  276 e successive modifiche ed integrazioni, dell'articolo 1, comma 31, della legge 24 dicembre 2007, n.  247.
              2-ter. Con proprie disposizioni le Regioni regolamentano le modalità di individuazione, autorizzazione e accreditamento degli operatori autorizzati allo svolgimento di attività di intermediazione, attività di ricerca e selezione del personale e attività di supporto alla collocazione e ricollocazione professionale, nonché delle modalità di collaborazione con i servizi pubblici per l'impiego».
4. 23. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 27, dopo la lettera d), aggiungere la seguente:
          e) all'articolo 8, dopo il comma 2 è inserito il seguente:
              «2-bis. L'accettazione di un'offerta di lavoro a tempo determinato o di lavoro temporaneo non determina la cancellazione dall'elenco di cui al comma precedente.»
4. 301. Porcu.

      Dopo il comma 29, aggiungere il seguente:
      29-bis. I contributi versati ad associazioni di categoria dalle società di capitali controllate dallo Stato non possono superare, in ogni caso, i 10.000 euro annuali.
4. 24. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 29, aggiungere il seguente:
      29-bis. Gli articoli 23, 24 e 25 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n.  600, recante «Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi», e successive modificazioni ed integrazioni, sono abrogati.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      80. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
4. 25. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 29, aggiungere il seguente:
      29-bis. A decorrere dal 1o luglio 2012, ai datori di lavoro del settore privato che ne facciano richiesta, è messo a disposizione, da parte dell'Istituto nazionale della previdenza sociale un importo pari al 10 per cento delle retribuzioni complessive dagli stessi erogate nei sei mesi antecedenti la domanda. Tale importo è portato in compensazione nelle denunce periodiche, secondo le modalità che saranno definite dall'Istituto nazionale della previdenza sociale. Nelle predette denunce periodiche verranno altresì compensati gli interessi sugli importi presi a prestito. L'importo concedibile di cui ai periodi precedenti è soggetto a revisione semestrale, in relazione alla dinamica della base retributiva di riferimento. Per le finalità di cui alle precedenti norme, l'Istituto nazionale della previdenza sociale si avvale di finanziamenti da parte della Cassa depositi e prestiti, la quale può fare ricorso sia a fondi propri, sia a fondi ottenuti da banche d'affari, in competizione tra loro sul saggio di interesse. L'erogazione del prestito è garantita, con le stesse modalità già previste per il trattamento di fine rapporto, dal Fondo di cui all'articolo 2 della legge 29 luglio 1982, n.  297.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      80. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi del comma 69 del presente articolo.
4. 26. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 29, aggiungere il seguente:
      29-bis. All'articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n.  633, dopo il comma 5, sono inseriti i seguenti:
      «5-bis. Qualora il pagamento del corrispettivo non avvenga entro i 30 giorni successivi alla scadenza contrattualmente prevista tra le parti ed espressamente indicata in fattura, il soggetto passivo di cui all'articolo 17, comma 1, ha la facoltà di non considerare a debito, nella liquidazione del periodo di riferimento, l'IVA relativa alle fatture insolute. Qualora sia stata già versata l'IVA relativa alle fatture insolute, il soggetto passivo ha la facoltà di portare in detrazione l'importo nella prima liquidazione periodica utile.
      5-ter. Nel caso si avvalga della facoltà di cui al comma precedente, il cedente/prestatore ha l'obbligo di comunicarlo all'Agenzia delle entrate e al cessionario/committente.
      5-quater. Il cessionario/committente che riceve tale comunicazione non deve esercitare il diritto alla detrazione di cui all'articolo 19, comma 1 per gli importi comunicati, o, qualora tale diritto sia già stato esercitato, deve provvedere al versamento all'Erario dei relativi importi effettivamente portati in detrazione alla prima liquidazione periodica utile.
      5-quinquies. Le modalità con cui effettuare, preferibilmente in via telematica, le comunicazioni di cui al precedete comma 5-ter, sono stabilite con provvedimento dell'Agenzia delle entrate da emanarsi entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione.
      5-sexies. Al fine di consentire alle amministrazioni centrali di conseguire una progressiva riduzione della spesa corrente primaria in rapporto al PIL per gli anni 2012 e 2013, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 1, comma 01, del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, le spese di funzionamento relative alle missioni di spesa di ciascun Ministero sono ulteriormente ridotte, rispettivamente, nella misura dello 0,5 per cento per ciascun anno rispetto alle spese risultanti dal bilancio consuntivo relativo all'anno 2010 e le dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di ciascun Ministero, previste dalla legge di bilancio, relative agli interventi, sono ridotte di un ulteriore 0,5 per cento. Nella medesima misura prevista dal periodo precedente, per gli stessi anni le dotazioni finanziarie per le missioni di spesa per ciascun Ministero previste dalla legge di bilancio, relative agli oneri comuni di parte corrente e di conto capitale, sono ridotte di un ulteriore 0,5 per cento per ciascuno dei due anni, fermo restando che per gli anni 2014, 2015 e 2016 la spesa primaria del bilancio dello Stato può aumentare in termini nominali, in ciascun anno, rispetto alla spesa corrispondente registrata nel rendiconto dell'anno precedente, di una percentuale non superiore al 50 per cento dell'incremento del PIL previsto dal Documento di economia e finanza di cui all'articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n.  196, come approvato nella apposita risoluzione parlamentare. Il Governo, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, adotta misure intese a consentire che i provvedimenti attuativi di cui alla legge 4 marzo 2009, n.  15, del Piano di revisione integrale della spesa pubblica di cui all'articolo 01 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, e delle disposizioni di cui al presente comma, per ogni anno del triennio producano effettivi maggiori risparmi di spesa».

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      80. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, quantificati in 500 milioni di euro, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi del comma 5-sexies dell'articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n.  633, e dell'articolo 4, comma 69, della presente legge.
4. 27. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 29, aggiungere i seguenti:
      29-bis. Per i periodi di imposta 2012 e 2013, ai fini della determinazione del valore della produzione netta ai fini IRAP delle imprese con meno di 50 dipendenti, si considerano deducibili le spese per il personale dipendente ed assimilato assunto a partire dal 1o gennaio 2011.
      29-ter. Al fine di consentire alle amministrazioni centrali di conseguire una progressiva riduzione della spesa corrente primaria in rapporto al PIL per gli anni 2012 e 2013, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 1, comma 01, del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, le spese di funzionamento relative alle missioni di spesa di ciascun Ministero sono ulteriormente ridotte, rispettivamente, nella misura dello 0,5 per cento per ciascun anno rispetto alle spese risultanti dal bilancio consuntivo relativo all'anno 2010 e le dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di ciascun Ministero, previste dalla legge di bilancio, relative agli interventi, sono ridotte di un ulteriore 0,5 per cento. Nella medesima misura prevista dal periodo precedente, per gli stessi anni le dotazioni finanziarie per le missioni di spesa per ciascun Ministero previste dalla legge di bilancio, relative agli oneri comuni di parte corrente e di conto capitale, sono ridotte di un ulteriore 0,5 per cento per ciascuno dei due anni, fermo restando che per gli anni 2014, 2015 e 2016 la spesa primaria del bilancio dello Stato può aumentare in termini nominali, in ciascun anno, rispetto alla spesa corrispondente registrata nel rendiconto dell'anno precedente, di una percentuale non superiore al 50 per cento dell'incremento del PIL previsto dal Documento di economia e finanza di cui all'articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n.  196, come approvato nella apposita risoluzione parlamentare. 11 Governo, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta misure intese a consentire che i provvedimenti attuativi di cui alla legge 4 marzo 2009, n.  15, del Piano di revisione integrale della spesa pubblica di cui all'articolo 01 decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, e delle disposizioni di cui al presente comma, per ogni anno del triennio producano effettivi maggiori risparmi di spesa.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      80. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, quantificati in 500 milioni di euro, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi del comma 2 della medesima disposizione e del comma 69 del presente articolo.
4. 28. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 29, aggiungere il seguente:
      29-bis. Al fine di favorire l'acquisto della prima casa, a partire dal 1o gennaio 2012, è istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri un Fondo di garanzia per la copertura dei rischi di insolvenza derivanti dalla stipulazione di mutui da parte di giovani coppie o nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, con priorità per quelli i cui componenti non risultano occupati con rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministro della pubblica amministrazione e semplificazione, d'intesa con la Conferenza unificata, ai sensi dell'articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.  281, sono disciplinati, fermo restando il rispetto dei vincoli di finanza pubblica, i criteri per l'accesso al Fondo di garanzia. Tale fondo di garanzia è costituito da beni immobili rientranti nel patrimonio disponibile dello Stato individuati con provvedimento dell'Agenzia del demanio da adottarsi nel termine di sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      80. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, quantificati in 1.000 milioni di euro, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi del comma 3 della medesima disposizione e del comma 69 del presente articolo.
4. 29. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 29, aggiungere il seguente:
      29-bis. Al comma 4-ter dell'articolo 2 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, la lettera c) è sostituita dalla seguente:
          «c) lo stipendio ed i compensi comunque corrisposti dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali e dai loro enti, in via continuativa a prestatori d'opera e ogni altro tipo di emolumento a chiunque destinato, di importo superiore a mille euro, debbono essere erogati con strumenti di pagamento elettronici bancari o postali, ivi comprese le carte di pagamento prepagate e le carte di cui all'articolo 4 del decreto-legge 31 maggio 2010, n.  78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.  122. Il limite di importo di cui al periodo precedente può essere modificato con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze. Per le pensioni la presente disposizione vale per importi superiore a millecinquecento euro».
4. 30. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 29, aggiungere il seguente:
      29-bis. All'articolo 9 del decreto legge 24 gennaio 2012, n.  1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n.  27, dopo il comma 4, è inserito il seguente:
      «4-bis. Il compenso per le prestazioni professionali è pattuito al momento del conferimento dell'incarico professionale. Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessità dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento dei conferimento alla conclusione dell'incarico e deve altresì indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell'esercizio dell'attività professionale. In ogni caso la misura del compenso, previamente resa nota al cliente anche in forma scritta se da questi richiesta, deve essere adeguata all'importanza dell'opera e va pattuita indicando per le singole prestazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi. L'inottemperanza di quanto disposto nel presente comma costituisce sanzione amministrativa del professionista, in base a quanto sarà previsto dal Ministero dell'economia e delle finanze e dal Ministero della giustizia».
4. 31. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 29, aggiungere il seguente:
      29-bis. All'articolo 7 del decreto-legge 30 settembre 2003, n.  269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n.  326, dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:
      «1-bis. I professionisti iscritti in ordini o collegi, per lo svolgimento della propria attività lavorativa, devono sottoscrivere valida e capiente polizza assicurativa per la copertura della responsabilità civile professionale conto terzi. Le sanzioni amministrative derivanti da violazioni imputabili ai professionisti, vengono irrogate al soggetto che ne ha tratto effettivo beneficio, il quale potrà provvedere alle opportune azioni di rivalsa nei confronti del soggetto che le ha commesse. In assenza di copertura assicurativa, le sanzioni vengono irrogate al soggetto che le ha materialmente commesse».

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      80. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi del comma 2 della medesima disposizione e del comma 69 del presente articolo.
4. 32. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 29, aggiungere il seguente:
      29-bis. All'articolo 27 del decreto-legge 6 luglio 2011, n.  98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.  111, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) nella rubrica dell'articolo le parole: «in mobilità» sono sostituite dalle seguenti: «dipendenti e/o pensionati.»;
          b) il comma 1 è sostituito dal seguente:
      «1. Per favorire la costituzione di nuove imprese o di nuove attività professionali da parte di giovani ovvero di coloro che sono lavoratori dipendenti e pensionati gli attuali regimi forfettari sono riformati e concentrati in funzione di questi obiettivi. Conseguentemente, a partire dal 1o gennaio 2012, il regime di cui all'articolo 1, commi da 96 a 117, della legge 24 dicembre 2007, n.  244, si applica:
          a) per il periodo d'imposta in cui l'attività è iniziata e per i tre successivi, esclusivamente alle persone fisiche che intraprendono un'attività d'impresa, arte o professione;
          b) per i periodi d'imposta successivi al quarto solo per coloro che svolgono una attività secondaria con obbligo di partita IVA e che sono lavoratori dipendenti e/o pensionati e ciò risulta comprovato dalla certificazione rilasciata dal datore di lavoro (Modello CUD);
          c) per i periodi d'imposta successivi al quarto solo per coloro che svolgono una attività secondaria con obbligo di partita IVA e che sono soci di società e svolgono prevalentemente l'attività all'interno della stessa e ciò risulta comprovato dalla certificazione della quota di partecipazione agli utili e dal versamento contributivo presso l'istituto di previdenza o presso le Casse di previdenza private per le professioni intellettuali;
          d) per coloro che l'hanno intrapresa successivamente al 31 dicembre 2007, l'imposta sostitutiva dell'imposta sui redditi e delle addizionali regionali e comunali prevista dal comma 105 dell'articolo 1 della legge n.  244 del 24 dicembre 2007 è ridotta al 5 per cento»;
          c) dopo il comma 2, sono inseriti i seguenti:
      «2-bis. Per attività secondaria con obbligo di partita IVA si intende quella con minori ricavi o compensi rispetto al reddito dichiarato per lo stesso anno come lavoratore dipendente o pensionato o socio di società o studi professionali associati.
      2-ter. Il regime dei contribuenti minimi cessa di avere applicazione dal periodo di imposta successivo a quello in cui la persona fisica ha ricavi e/o compensi superiori al reddito dichiarato come lavoratore dipendente, pensionato o socio di società o studi professionali associati.
      2-quater. Il regime dei contribuenti minimi cessa di avere applicazione dal periodo di imposta successivo a quello in cui la persona fisica non è più lavoratore dipendente o socio di società o studi professionali associati».
          d) il comma 3 è abrogato;
          e) dopo il comma 7, è inserito il seguente:
      «7-bis. Il comma 96, lettera a), numero 1), della legge 24 dicembre 2007, n.  244, è sostituito dal seguente:
      «1) hanno conseguito ricavi ovvero hanno percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori ad euro 50.000,00;».

      Conseguentemente, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      80. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati, nonché ai sensi del comma 2 della medesima disposizione e del comma 69 del presente articolo.
4. 33. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sopprimere il comma 30.
4. 34. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sostituire il comma 30 con il seguente:
      30. Il comma 11 dell'articolo 22 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, è abrogato.
4. 36. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sostituire il comma 30 con il seguente:
      30. All'articolo 22, comma 11 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, il primo periodo è sostituito con il seguente: «La perdita del posto di lavoro costituisce motivo di revoca del permesso di soggiorno al lavoratore extracomunitario ed ai suoi familiari legalmente soggiornanti».
4. 35. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sostituire il comma 30 con il seguente:
      30. All'articolo 22, comma 11, secondo periodo, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, le parole: «anche per dimissioni» sono soppresse.
4. 38. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sostituire il comma 30, con il seguente:
      30. All'articolo 22, comma 11, secondo periodo, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, le parole: «anche per dimissioni» sono sostituite dalle seguenti: «per cause a lui non imputabili».
4. 39. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sostituire il comma 30, con il seguente:
      30. All'articolo 22, comma 11, secondo periodo, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, dopo le parole: «nelle liste di collocamento» sono inserite le seguenti: «previa presentazione delle referenze dell'ultimo datore di lavoro,».
4. 40. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sostituire il comma 30, con il seguente:
      30. All'articolo 22, comma 11, secondo periodo, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, le parole da: «e comunque» fino alla fine del comma sono soppresse.
4. 37. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 30, sostituire le parole da: non inferiore ad un anno fino alla fine del comma con le seguenti: di durata pari alla validità del permesso di soggiorno.
4. 41. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 30, sostituire le parole: non inferiore ad un anno ovvero per tutto il periodo di durata della prestazione di sostegno al reddito percepita dal lavoratore straniero, qualora superiore con le seguenti: non inferiore a 7 mesi.
4. 46. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 30, sostituire le parole: non inferiore ad un anno ovvero per tutto il periodo di durata della prestazione di sostegno al reddito percepita dal lavoratore straniero, qualora superiore con le seguenti: non inferiore a 8 mesi.
4. 45. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 30, sostituire le parole: non inferiore ad un anno ovvero per tutto il periodo di durata della prestazione di sostegno al reddito percepita dal lavoratore straniero, qualora superiore con le seguenti: non inferiore a 10 mesi.
4. 44. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 30, primo periodo, sostituire le parole: non inferiore ad un anno con le seguenti: massimo di sei mesi.
4. 42. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 30, sopprimere le seguenti parole: ovvero per tutto il periodo di durata della prestazione di sostegno al reddito percepita dal lavoratore straniero, qualora superiore.
4. 43. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 30, sopprimere le parole: Decorso il termine di cui al secondo periodo, trovano applicazione i requisiti reddituali di cui all'articolo 29, comma 3, lettera b).
4. 47. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 30, sostituire le parole: Decorso il termine di cui al secondo periodo, trovano applicazione i requisiti reddituali di cui all'articolo 29, comma 3, lettera b) con le seguenti: Durante tale periodo, ai fini del ricongiungimento familiare di cui all'articolo 29, il lavoratore straniero deve dimostrare la disponibilità di un reddito minimo annuo derivante da fonti lecite pari a tre volte l'importo dell'assegno sociale.
4. 49. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 30, sostituire le parole: Decorso il termine di cui al secondo periodo, trovano applicazione i requisiti reddituali di cui all'articolo 29, comma 3, lettera b) con le seguenti: Durante tale periodo i requisiti reddituali di cui all'articolo 29, comma 3, lettera b) sono raddoppiati.
4. 48. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Dopo il comma 30, aggiungere il seguente:
      30-bis. All'articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 11 agosto 1993, n.  375, così come sostituito dall'articolo 9-ter, comma 3, del decreto-legge 1o ottobre 1996, n.  510, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 novembre 1996, n.  608, le parole: «che applicano i contratti collettivi nazionali di categoria ovvero i contratti collettivi territoriali ivi previsti», si interpretano nel senso che le retribuzioni previste dai contratti collettivi non devono essere inferiori ai minimali retributivi di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 9 ottobre 1989, n.  338, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 1989, n.  389, previsti per il settore agricolo.
4. 50. Santori.

      Dopo il comma 30, aggiungere i seguenti:
      30-bis. In funzione dell'attuazione del Regolamento (CE) n.  862/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 luglio 2007, relativo alle statistiche comunitarie in materia di migrazione e di protezione internazionale, in armonia con gli impegni assunti nel Patto europeo sull'immigrazione e l'asilo adottato dal Consiglio europeo a Bruxelles il 15-16 ottobre 2008, a decorrere dal 1o gennaio 2013, per il periodo di due anni, è sospesa l'applicazione dell'articolo 21 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, sulla determinazione dei flussi di ingresso e, conseguentemente, l'adozione dei decreti di cui all'articolo 3, comma 4, del medesimo decreto.
      30-ter. Il Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali istituisce una Commissione tecnica di studio sui flussi migratori che, nel periodo di cui al comma 1, procede:
          a) alla raccolta di dati ed all'elaborazione di statistiche sulle migrazioni internazionali, sulla popolazione dimorante abitualmente e sull'acquisizione della cittadinanza, sui permessi di soggiorno e sul soggiorno di cittadini di paesi extracomunitari, nonché sui rimpatri;
          b) al monitoraggio del fenomeno della disoccupazione degli stranieri titolari di permesso di soggiorno conseguente alla crisi economica in atto e alla formulazione di politiche attive di reinserimento di tali categorie di lavoratori;
          c) all'analisi della capacità ricettiva del paese, in rapporto alle singole realtà territoriali, in riferimento ai posti di lavoro disponibili nei diversi settori occupazionali, alla disponibilità di alloggi, alla disponibilità e al costo dei servizi garantiti;
          d) all'analisi dell'impatto dell'immigrazione sotto il profilo del rapporto tra costi e benefici con particolare riguardo ai pubblici servizi;
          e) all'analisi del grado di integrazione degli stranieri presenti sul territorio nazionale anche in rapporto ai paesi di provenienza;
          f) alla formulazione di proposte per la revisione del meccanismo dei flussi di ingresso di cui all'articolo 21 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286, finalizzate ad includere nelle quote annualmente stabilite anche gli ingressi nel territorio dello Stato per motivi di ricongiungimento familiare.

      30-quater. Sono esclusi dalla disposizione di cui al comma 1 gli ingressi per lavoro in casi particolari di cui all'articolo 27 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.  286.
      30-quinquies. Al fine di consentire alle amministrazioni centrali di conseguire una progressiva riduzione della spesa corrente primaria in rapporto al PIL per gli anni 2012 e 2013, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 1, comma 01, del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, le spese di funzionamento relative alle missioni di spesa di ciascun Ministero sono ulteriormente ridotte, rispettivamente, nella misura dello 0,5 per cento per ciascun anno rispetto alle spese risultanti dal bilancio consuntivo relativo all'anno 2010 e le dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di ciascun Ministero, previste dalla legge di bilancio, relative agli interventi, sono ridotte di un ulteriore 0,5 per cento. Nella medesima misura prevista dal periodo precedente, per gli stessi anni le dotazioni finanziarie per le missioni di spesa per ciascun Ministero previste dalla legge di bilancio, relative agli oneri comuni di parte corrente e di conto capitale, sono ridotte di un ulteriore 0,5 per cento per ciascuno dei due anni, fermo restando che per gli anni 2014, 2015 e 2016 la spesa primaria del bilancio dello Stato può aumentare in termini nominali, in ciascun anno, rispetto alla spesa corrispondente registrata nel rendiconto dell'anno precedente, di una percentuale non superiore al 50 per cento dell'incremento del PIL previsto dal Documento di economia e finanza di cui all'articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n.  196, come approvato nella apposita risoluzione parlamentare. Il Governo, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta misure intese a consentire che i provvedimenti attuativi di cui alla legge 4 marzo 2009, n.  15 del Piano di revisione integrale della spesa pubblica di cui all'articolo 01 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, e delle disposizioni di cui al presente comma, per ogni anno del triennio producano effettivi maggiori risparmi di spesa.
4. 51. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 33, lettera a), capoverso 1-bis, dopo la lettera d), aggiungere la seguente:
          e) percorsi di orientamento alle possibilità offerte dalla normativa nazionale e regionale in tema di autoimpiego e lavoro autonomo, inclusa l'esistenza di fondi di garanzia per il microcredito a livello locale, regionale e nazionale anche sulla base di linee guida emanate dall'Ente nazionale per il Microcredito.
4. 52. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 33, lettera a), capoverso 1-bis, dopo la lettera d), aggiungere la seguente:
          e) consentire ai disoccupati di età superiore ai quaranta anni, entro i tre mesi successivi allo stato di disoccupazione, oltre all'erogazione del trattamento di sostegno al reddito o erogazione di ammortizzatori sociali, la possibilità di avere un canale preferenziale per essere ricollocati immediatamente nel mondo lavorativo, in maniera adeguata alle competenze professionali del disoccupato e alla domanda di lavoro relativa all'area territoriale di competenza.
4. 305. Scilipoti.

      Al comma 38, sostituire la parola: resa con la seguente: presentata.
4. 54. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 41, lettera b), sostituire le parole: 20 per cento con le seguenti: 35 per cento .
4. 55. Aniello Formisano, Paladini, Borghesi.

      Al comma 42, sostituire le parole: dalla residenza con le seguenti: dalla dimora abituale.
4. 56. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 42, dopo le parole: dalla residenza aggiungere le seguenti: o dal domicilio.
4. 57. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 48, lettera a), sostituire le parole da: mediante intesa fino alla fine della lettera con le seguenti: mediante intesa in Conferenza unificata Stato Regioni ed Enti Locali di cui al decreto legislativo n.  281 del 1997.
4. 58. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 48, lettera c), sostituire il capoverso e-bis) con il seguente:
          e-bis) incentivazione e sostegno alla ricerca attiva di lavoro da parte dei disoccupati o beneficiari di ammortizzatori sociali.
4. 59. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 48, lettera c), capoverso e-ter), aggiungere, in fine, le parole: anche attraverso l'orientamento scolastico e professionale e la formazione tecnica e scientifica.
4. 60. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 48, lettera c), sostituire il capoverso e-quater) con il seguente:
          e-quater) apprendimento permanente dei lavoratori.
4. 61. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 48, lettera c), sostituire il capoverso e-quater) con il seguente:
          e-quater) formazione qualificata di corsi per lavoratori che prevedano un aggiornamento minimo di trenta ore l'anno per attività di approfondimento di lingue straniere e di informatica con docenti esterni all'azienda.
4. 303. Scilipoti.

      Dopo il comma 48, aggiungere il seguente:
      48-bis. Per la realizzazione delle finalità di rafforzamento del sistema dei servizi per l'impiego, necessarie all'esercizio della delega di cui all'articolo 1, comma 30, lettera a), della legge 24 dicembre 2007, n.  247, come modificato dal comma 48, lettera a) e b) del presente articolo, Governo e Regioni convengono la destinazione di specifiche risorse finanziarie, definite in riferimento a quanto previsto dai piani regionali di adeguamento ai livelli essenziali delle prestazioni dei servizi per l'impiego e stabilite sulla base di un specifico piano triennale di adeguamento dei servizi per l'impiego a quanto previsto dall'intesa di cui all'articolo 1, comma 30, lettera a), della legge 24 dicembre 2007, n.  247 come modificato dal comma 48 lettera a) del presente articolo. Il piano di adeguamento è concordato tra Stato, regioni e province ed approvato in sede di Conferenza unificata Stato Regioni ed Enti locali di cui al decreto legislativo n.  281 del 1997.
4. 62. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 55, alinea, sopprimere le parole: anche da parte degli immigrati.
4. 63. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 56, aggiungere, in fine, le seguenti lettere:
          e)
le cooperative e le associazioni ONLUS senza scopo di lucro;
          f) liberi professionisti con le occorrenti specifiche competenze di settore.
4. 304. Scilipoti.

      Al comma 64, sostituire le parole: Il sistema pubblico nazionale di con le seguenti: La.
4. 64. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 64, sopprimere la parola: nazionale.
4. 65. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sostituire il comma 66, con il seguente:
      66. Per competenza certificabile ai sensi del comma 64 si intende un insieme di conoscenze, abilità e capacità personali utilizzabili in contesti di studio o di lavoro e nello sviluppo professionale, esercitabili con un determinato grado di autonomia e responsabilità.
4. 66. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Sostituire il comma 69 con i seguenti:
      69. Al fine di consentire alle amministrazioni centrali di conseguire una progressiva riduzione della spesa corrente primaria in rapporto al PIL per gli anni 2012 e 2013, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 1, comma 01, del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, le spese di funzionamento relative alle missioni di spesa di ciascun Ministero sono ulteriormente ridotte, rispettivamente, nella misura del 2,5 per cento per ciascun anno rispetto alle spese risultanti dal bilancio consuntivo relativo all'anno 2010 e le dotazioni finanziarie delle missioni di spese di ciascun Ministero, previste dalla legge di bilancio, relative agli interventi, sono ridotte di un ulteriore 2 per cento. Nella medesima misura prevista dal periodo precedente, per gli stessi anni le dotazioni finanziarie per le missioni di spesa per ciascun Ministero previste dalla legge di bilancio, relative agli oneri comuni di parte corrente e di conto capitale, sono ridotte di un ulteriore 2,5 per cento per ciascuno dei due anni, fermo restando che per gli anni 2014, 2015 e 2016 la spesa primaria del bilancio dello Stato può aumentare in termini nominali, in ciascun anno, rispetto alla spesa corrispondente registrata nel rendiconto dell'anno precedente, di una percentuale non superiore al 50 per cento dell'incremento del PIL previsto dal Documento di economia e finanza di cui all'articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n.  196, come approvato nella apposita risoluzione parlamentare. Il Governo, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta misure intese a consentire che i provvedimenti attuativi di cui alla legge 4 marzo 2009, n.  15, del piano industriale di cui all'articolo 01 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.  138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.  148, e delle disposizioni di cui al presente comma, per ogni anno del triennio producano effettivi maggiori risparmi di spesa.
      69-bis. A decorrere dal 1o luglio 2012, in deroga all'articolo 3 della legge 27 luglio 2000, n.  212, su tutti i redditi di importo superiore a 90.000 euro lordi annui, è dovuto un contributo di solidarietà del 5 per cento sulla parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10 per cento sulla parte eccedente 150.000 euro.
      69-ter. Il comma 31-bis dell'articolo 24 del decreto-legge n.  201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n.  214 del 2011, è sostituito dal seguente:
      «31-bis. Il primo periodo del comma 22-bis dell'articolo 18 del decreto-legge n.  98 del 2011, convertito, con modificazioni, in legge n.  111 del 2011, è sostituito dal seguente: «In considerazione della eccezionalità della situazione economica internazionale e tenuto conto delle esigenze prioritarie di raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea, a decorrere dallo gennaio 2012, i trattamenti pensionistici complessivi corrisposti da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie, sono assoggettati ad un contributo di perequazione pari:
          a) al 10 per cento della parte eccedente l'importo di 90.000 euro lordi annui fino a 120.000 euro lordi annui;
          b) al 15 per cento della parte eccedente l'importo di 120.000 euro lordi annui fino a 150.000 euro lordi annui;
          c) al 20 per cento della parte eccedente l'importo di 150.000 euro lordi annui fino a 200.000 euro lordi annui;
          d) al 25 per cento della parte eccedente l'importo di 200.000 euro lordi annui fino a 260.000 euro lordi annui;
          e) al 30 per cento della parte eccedente l'importo di 260.000 euro lordi annui fino a 300.000 euro lordi annui;
          f) al 35 per cento della parte eccedente l'importo di 300.000 euro lordi annui fino a 350.000 euro lordi annui;
          g) al 40 per cento della parte eccedente l'importo di 350.000 euro lordi annui fino a 390.000 euro lordi annui;
          h) al 50 per cento della parte eccedente l'importo di 390.000 euro lordi annui».

      69-quater. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, a copertura dei restanti oneri si provvede mediante rideterminazione, in misura tale da conseguire un maggior gettito pari all'onere residuo di cui alla presente legge, con decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, dell'aliquota di accisa dei tabacchi lavorati.
4. 68. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 69, lettera a), sostituire le parole: mediante utilizzo delle maggiori entrate e dei risparmi di spesa derivanti dai commi da 72 a 79 con le seguenti: mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n.  289, e successive modificazioni, relativa al Fondo per lo sviluppo e la coesione di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 31 maggio 2011, n.  88.
4. 69. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 74, sostituire il primo periodo con il seguente: All'articolo 1, comma 126, della legge 27 dicembre 2006, n.  206, il secondo periodo è soppresso.
4. 71. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 74, primo periodo, sostituire le parole da: le parole: «15 per cento» fino alla fine del comma con le seguenti: dopo la parola: «locazione» sono aggiunti i seguenti periodi: «Ai sensi del comma 3 dell'articolo 2 della legge 9 dicembre 1998, n.  431, nei comuni di cui all'articolo 1 del decreto legge 30 dicembre 1988, n.  551, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 1989, n.  61, e successive modificazioni. Per le altre tipologie contrattuali qualora il canone di locazione sia superiore al reddito medio ordinario di cui al comma 1, il reddito è determinato in misura pari a quella del canone di locazione. La disposizione di cui al presente comma si applica a decorrere dall'anno 2013».
4. 70. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.

      Al comma 74, primo periodo, sostituire le parole: 5 per cento con le seguenti: 11 per cento.
4. 72. Santori.

      Al comma 74, primo periodo, sostituire le parole: 5 per cento con le seguenti: 10 per cento.
4. 73. Fedriga, Caparini, Munerato, Bonino.