XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 707 di martedì 23 ottobre 2012

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 14,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 15 ottobre 2012.

I deputati in missione sono quarantanove.

Sull'ordine dei lavori.

MARIA COSCIA (PD). Richiamate le aggressioni avvenute nella giornata di ieri in talune scuole di Roma da parte di gruppi neofascisti, chiede che il Governo riferisca sollecitamente alla Camera sull'accaduto e sugli interventi che intende adottare a fronte di atti che configurano apologia del fascismo.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Preannunzia la presentazione di un atto di sindacato ispettivo in merito agli atteggiamenti oltraggiosi di cui è stato oggetto don Maurizio Patriciello nella prefettura di Napoli.

Discussione del disegno di legge: Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili (A.C. 5019-bis-A ed abbinati).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 18 ottobre 2012.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

DONATELLA FERRANTI (PD), Relatore per la maggioranza. Illustra il contenuto del disegno di legge in discussione, volto a deflazionare il drammatico sovraffollamento delle carceri, nonché il carico di lavoro spesso insostenibile degli uffici giudiziari, ricordando che sono state stralciate dal testo le disposizioni relative alla depenalizzazione. Nel rilevare, quindi, che il provvedimento costituisce un primo passo di avvicinamento ai sistemi penali, come quelli anglosassoni, in cui la pena è commisurata anche alla sua funzione rieducativa, richiama l'approfondito lavoro svolto in Commissione e le modifiche apportate al testo del disegno di legge, che prevede, tra l'altro, la possibilità di applicare la pena detentiva presso l'abitazione o altra dimora pubblica o privata per reati puniti con sanzione detentiva fino a quattro anni ed introduce l'istituto della sospensione del procedimento con messa alla prova per gli imputati di reati di minore allarme sociale, nonché della sospensione del processo nei confronti degli irreperibili, tenendo conto della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo.

Pag. IV

ENRICO COSTA (PdL), Relatore per la maggioranza. Si riserva di intervenire eventualmente in replica.

PRESIDENTE. Constata l'assenza del relatore di minoranza Nicola Molteni: si intende che abbia rinunziato ad intervenire.

PAOLA SEVERINO DI BENEDETTO, Ministro della giustizia. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

LORENZO RIA (UdCpTP). Nel preannunziare l'orientamento favorevole del suo gruppo al provvedimento in discussione, che costituisce un efficace strumento di deflazione del sistema penale e processuale attraverso la previsione di norme immediatamente applicabili, quali quelle relative alla sospensione del procedimento con messa alla prova degli imputati per reati di minore allarme sociale - istituto già presente nel nostro processo minorile - nonché quelle volte a disciplinare pene detentive non carcerarie, in ossequio al disposto del terzo comma dell'articolo 27 della Costituzione, manifesta apprezzamento per la sostanziale eliminazione del processo in contumacia prevista dall'articolo 5, che costituiva tra l'altro un inutile spreco di risorse, e per il contenuto dell'articolo 1, che individua negli arresti domiciliari la pena detentiva principale per tutte le contravvenzioni punite con l'arresto.

MANLIO CONTENTO (PdL). Ricordato l'impegno profuso, pur con specifiche riserve, dalla propria parte politica a sostegno dell'istituto della messa alla prova, segnatamente per irrinunciabili ragioni di civiltà giuridica, preannunzia l'orientamento favorevole del suo gruppo sul disegno di legge in discussione, richiamando le ragioni di sicurezza pubblica che dovrebbero indurre il legislatore ad attribuire al prudente e responsabile apprezzamento del magistrato giudicante la valutazione di meritevolezza in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova, nonché in tema di applicazione di pene detentive non carcerarie. Auspica quindi modifiche migliorative al testo che escludano qualsiasi applicazione astratta e automatica di pene detentive non carcerarie, nonché l'approvazione, in futuro, di leggi di depenalizzazione delle condotte illecite di minore gravità. Richiamata, quindi, la rilevanza di una sollecita attuazione degli interventi di edilizia carceraria previsti dal precedente Esecutivo, invita il Governo a stanziare, nell'ambito del disegno di legge di stabilità, le necessarie risorse finanziarie. Paventato infine il rischio di una disomogenea attuazione sul territorio delle disposizioni in materia di messa alla prova, in relazione alle quali auspica una verifica circa l'adeguatezza delle strutture interessate, esprime taluni rilievi critici sulle previsioni in tema di sospensione del processo per irreperibilità dell'imputato.

GUIDO MELIS (PD). Nel ricordare l'evoluzione legislativa dell'istituto della sospensione del processo con messa alla prova, disciplina ispirata alla probation di origine anglosassone, rileva che le norme contenute nel provvedimento in discussione sono volte ad estendere tale fattispecie dal processo minorile a quello generale in relazione a reati di minore gravità, con effetti benefici sul complessivo ordinamento penale. Sottolineata quindi la necessità di introdurre concrete misure aventi funzione deflattiva sul sistema giudiziario e sul sovraffollamento delle carceri, richiama gli aspetti qualificanti del disegno di legge in esame, sul quale esprime il convinto giudizio positivo del suo gruppo, auspicando altresì che nella prossima legislatura possa essere approvata una riforma più ampia ed organica in grado, tra l'altro, di garantire la risocializzazione ed il recupero dei soggetti detenuti.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP). Manifesta la contrarietà del suo gruppo al provvedimento in discussione, che giudica limitato e contraddittorio, rilevando come la ridotta platea dei soggetti interessati non consentirà di produrre effetti rilevanti Pag. Vsotto il profilo del sovraffollamento delle carceri. Lamenta quindi che l'ampliamento delle previsioni di sanzioni alternative alla detenzione lede, di fatto, il principio di effettività della pena e appare in palese controtendenza con la linea più volte annunciata dal Governo in materia di lotta all'illegalità. Espresse altresì perplessità sulle misure concernenti i limiti edittali delle pene nonché sulle nuove modalità di espletamento degli arresti domiciliari, preannunzia il voto contrario del suo gruppo sul provvedimento in esame, giudicando condivisibili esclusivamente le disposizioni circa la sospensione del procedimento per gli irreperibili e l'inapplicabilità delle novità introdotte ai delinquenti abituali e professionali.

RITA BERNARDINI (PD). Nel ritenere che l'odierna discussione susciti profondo disagio, osserva che le norme recate dal provvedimento in discussione non rispondono minimamente al persistente stato di violazione costituzionale presente negli istituti penitenziari nazionali, richiamando altresì i dati inerenti le reiterate condanne inflitte all'Italia dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per violazione della Convenzione. Giudicate quindi inique le disposizioni che prevedono che le pene detentive non carcerarie si possono applicare ai delitti puniti con la reclusione non superiore al massimo a quattro anni, esprime talune perplessità sul fatto che il Presidente della Repubblica non ha ritenuto di inviare un messaggio alle Camere o di invitare il Parlamento ad avviare un dibattito sulle violazioni perpetrate nelle carceri e sull'irragionevole durata dei processi, preannunziando in relazione a tali tematiche l'intenzione di porre in essere azioni non violente di protesta.

PIERFELICE ZAZZERA (IdV). Nel ricordare il grave problema del sovraffollamento delle carceri, che tuttavia non appare risolto dalle misure contenute nel provvedimento in discussione, manifesta forti perplessità sulle disposizioni in materia di detenzione domiciliare, che risultano imprecise, lacunose e suscettibili di rilievi di incostituzionalità, nonché sulla previsione di strumenti elettronici di controllo, preannunziando al riguardo la presentazione di specifiche proposte emendative, che saranno riferite anche alle norme relative alla sospensione del procedimento con messa alla prova. Rileva infine che il voto finale del suo gruppo sarà subordinato al testo che risulterà dall'iter in Assemblea.

ANNA ROSSOMANDO (PD). Giudicati contraddittori i rilievi critici formulati dai deputati dei gruppi Italia dei Valori e Lega Nord Padania circa la limitata incidenza delle norme recate dal provvedimento in discussione, ritiene che le disposizioni ivi contenute tengano conto dell'evoluzione del pensiero, dell'analisi della realtà e dell'effettività della pena. Nel reputare quindi che il carcere debba essere considerato una extrema ratio, sottolinea la validità del principio della personalizzazione della pena, ritenendo peraltro del tutto prioritario favorire la deflazione del carico processuale con soluzioni alternative.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.

ANTONINO GULLO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Rinunzia alla replica.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate la questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità Dozzo n. 1 e la questione pregiudiziale per motivi di merito Dozzo n. 1.
Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Disposizioni in materia di utilizzo del corpo post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica (A.C. 746 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

Pag. VI

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GERO GRASSI (PD), Relatore. Illustra il contenuto del testo unificato in discussione, volto a disciplinare l'utilizzo del corpo post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica, che riceverebbero un grande aiuto da quanto previsto dal predetto testo, segnatamente per quanto concerne lo studio e la pratica di nuove tecniche chirurgiche, microscopiche e mini invasive. Ricordato il costruttivo lavoro svolto in sede referente, cui hanno contribuito tutte le forze politiche, anche mediante il recepimento dei rilievi contenuti nei pareri espressi dalle Commissioni competenti in sede consultiva, sottolinea la valenza del provvedimento in esame, con il quale si propone la sostanziale estensione del diritto a fare «dono di sé», già sancito dalla legge n. 91 del 1999 sulla donazione degli organi e dei tessuti a fini di trapianto.

ADELFIO ELIO CARDINALE, Sottosegretario di Stato per la salute. Manifesta l'orientamento favorevole del Governo al testo unificato in discussione, finalizzato a promuovere la ricerca scientifica e la formazione degli studenti di medicina, oltre che a colmare una lacuna normativa, in coerenza peraltro con le disposizioni vigenti in materia di donazione degli organi. Sottolinea pertanto che il Ministero avvierà nei tempi previsti dal provvedimento in esame ogni utile iniziativa per promuovere la conoscenza della legge, nonché per emanare il prescritto regolamento di attuazione, individuando altresì le strutture universitarie ed ospedaliere necessarie alla conservazione ed utilizzazione delle salme.

DOMENICO DI VIRGILIO (PdL). Rilevato il progressivo abbandono in Italia della pratica della dissezione di cadaveri per finalità di studio e ricerca, richiama il quadro legislativo vigente in materia, nonché i progetti di legge presentati nelle precedenti legislature. Sottolineato, quindi, che il progresso tecnologico non rende più irrinunciabile, a fini didattici, la dissezione dei cadaveri, esprime apprezzamento per le equilibrate soluzioni legislative contenute nel testo unificato, ampiamente condiviso, predisposto dalla XII Commissione, nel pieno rispetto della dignità del corpo umano e del principio del consenso informato del donatore, manifestato formalmente in vita. Ritiene inoltre che debbano essere superate le riserve espresse dalla V Commissione sulla copertura finanziaria del provvedimento, del quale auspica una sollecita approvazione, osservando che lo stesso risponde ai principi della solidarietà e della tutela della salute pubblica.

MARCO RONDINI (LNP). Paventa il rischio che, con il provvedimento in discussione, si commetta una grave ingiustizia, soprattutto per il diritto naturale, introducendo peraltro una palese assurdità riguardo all'esatta definizione scientifica dell'accertamento della morte che si richiama alla legge n. 578 del 1993, che regola le attività di prelievo di tessuti e di espianto di organi in caso di morte cerebrale «a cuore battente». Auspica pertanto l'approvazione delle proposte emendative presentate dalla propria parte politica, finalizzate ad accertare l'arresto cardiocircolatorio, oltre che cerebrale, di un individuo su cui consentire le esercitazioni a fini di ricerca scientifica.

PAOLA BINETTI (UdCpTP). Richiamato il proficuo ed intenso lavoro svolto dalla XII Commissione sul tema trattato dal testo unificato in esame, ne sottolinea la straordinaria rilevanza medico-scientifica e sociale, evidenziando l'importanza della dissezione dei cadaveri per finalità di studio e di ricerca nel quadro di una disciplina che assicuri la rigorosa osservanza del rispetto della dignità del corpo umano e della volontà libera ed informata previamente espressa in vita dal deceduto donante, in linea con le normative vigenti nei principali ordinamenti giuridici europei.

Pag. VII

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

PAOLA BINETTI (UdCpTP). Richiamate, inoltre, le modifiche migliorative apportate al provvedimento in sede referente, esprime apprezzamento per il complessivo contenuto del testo unificato in discussione, che colmerà una grave lacuna dell'ordinamento giuridico vigente.

ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD). Sottolinea le importanti innovazioni introdotte con il provvedimento in esame, segnatamente l'obbligo di restituzione della salma alla famiglia in condizioni dignitose, con oneri a carico dell'istituzione in cui ha sede il centro di riferimento che l'ha presa in consegna, e l'assenza di fini di lucro in relazione alla donazione, lamentando il ritardo con il quale si è giunti alla predisposizione della normativa in materia rispetto ad altri Paesi europei, anche e soprattutto per quanto riguarda l'adeguamento delle disposizioni riguardanti la formazione. Giudica pertanto il testo unificato in discussione meritevole di sostegno da parte dell'intera Assemblea.

PIERFELICE ZAZZERA (IdV). Nel ricordare che il testo unificato in discussione affronta le tematiche del progresso e della ricerca medica, nonché delle possibilità di migliorare l'apprendimento degli studenti di medicina attraverso il recupero della pratica della ricerca post mortem sui corpi umani, richiama l'importanza di una adeguata cultura della donazione del proprio corpo dopo la morte, evidenziando al riguardo le innovazioni normative introdotte dal provvedimento in esame, che consentono al nostro Paese di adeguarsi alle nazioni europee più avanzate con riferimento alla manifestazione di volontà in ordine alla donazione del corpo post mortem. Lamenta, infine, quale unico limite del testo unificato in discussione, la limitatezza delle risorse stanziate per l'attuazione delle disposizioni in esso contenute e della relativa conoscenza.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

GERO GRASSI (PD), Relatore. Precisa che il testo unificato in discussione non presenta alcun dubbio riguardo alla definizione di post mortem, ricordando peraltro che anche la Chiesa cattolica considera positivamente la donazione del corpo a fini di studio e di ricerca scientifica.

ADELFIO ELIO CARDINALE, Sottosegretario di Stato per la salute. Nel ricordare che il testo unificato in discussione rappresenta un importante passo in avanti in un settore nevralgico per il progresso della scienza medica, quale quello degli studi anatomici, esprime apprezzamento per la predetta iniziativa legislativa parlamentare, che fornirà un importante contributo alla cultura della donazione.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Dionisi n. 1-01087, De Angelis n. 1-01071, Morassut n. 1-01086 e Piffari n. 1-01173: Iniziative a favore degli inquilini degli immobili di proprietà degli enti previdenziali.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Cazzola n. 1-01175 e Di Biagio n. 1-01176 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Avverte altresì che è stata presentata una nuova formulazione della mozione Morassut n. 1-01086.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GABRIELLA CARLUCCI (UdCpTP). Illustra la mozione Dionisi n. 1-01087, sottolineando Pag. VIIIche la situazione determinatasi dopo l'avvio del processo di privatizzazione degli enti previdenziali, con consistenti aumenti dei canoni di locazione e dei prezzi di vendita dei loro immobili, si sta configurando come una vera e propria emergenza sociale per gli inquilini. Auspica pertanto che il Governo intervenga urgentemente, sospendendo le procedure di sfratto e calmierando i canoni di locazione e i prezzi di vendita dei predetti immobili, ed istituisca, in prospettiva, un tavolo tecnico che coinvolga tutti i soggetti interessati, al fine di individuare soluzioni idonee a superare la grave situazione in cui si trovano numerosi cittadini, segnatamente nelle città di Roma e Milano.

MARCELLO DE ANGELIS (PdL). Illustra la sua mozione 1-01071, rilevando una sostanziale convergenza fra tutti i documenti di indirizzo in discussione; osserva quindi come la natura di fatto pubblicistica degli enti previdenziali, i cui immobili sono stati posti in vendita sulla base di valori di mercato non più attuali, dovrebbe indurre ad un diverso atteggiamento verso gli inquilini maggiormente in difficoltà, evitando ogni forma di speculazione. Ricordato quindi quale grave problema sociale sia rappresentato dall'emergenza abitativa per numerosi cittadini sottoposti a procedura di sfratto, ritiene che il Governo dovrebbe assumere opportune e tempestive iniziative per una proroga del blocco degli sfratti, inclusi quelli per morosità.

ROBERTO MORASSUT (PD). Nel sottolineare come l'emergenza abitativa costituisca, nell'attuale fase di crisi economica, uno dei fattori di maggiore tensione sociale che interessa larghi strati della popolazione appartenenti anche al ceto medio, illustra la sua mozione n. 1-01086 (Nuova formulazione), auspicando che il Governo si mostri sensibile all'esigenza di un riordino della materia relativa alla dismissione ed ai contratti di locazione di immobili di proprietà degli enti previdenziali. Nel constatare inoltre l'assenza di un'organica politica per la casa, invita l'Esecutivo ad intervenire presso gli enti previdenziali affinché vengano adottate tutte le procedure necessarie per la ripresa del processo di alienazione degli immobili riammessi in possesso dei predetti enti con le stesse tabelle e garanzie stabilite dalla legge n. 410 del 2001. Giudica altresì indispensabili un riordino normativo riguardante gli enti previdenziali privatizzati, una revisione degli attuali canoni di locazione degli immobili di loro proprietà, l'adozione di misure finalizzate alla concessione di mutui agevolati ai conduttori dei medesimi immobili, con contestuale istituzione di un fondo di garanzia, e una sospensione delle procedure di sfratto.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-01173, richiamando le dimensioni e la portata dell'emergenza abitativa, che coinvolge numerose famiglie italiane in difficoltà per l'impossibilità di sostenere un mutuo o di corrispondere un canone di locazione. Ricorda quindi che tale problematica riguarda molti inquilini di immobili di proprietà di enti previdenziali privatizzati, posti in vendita con il meccanismo della cartolarizzazione ad un prezzo non più corrispondente al reale valore di mercato, che non hanno potuto sostenere le spese per l'acquisto dell'abitazione anche per l'impossibilità di accedere a prestiti bancari o che hanno visto moltiplicarsi il canone di locazione dell'immobile da loro occupato. Nel sottolineare altresì come il Governo non si sia fatto carico di tale problematica, auspica l'individuazione di soluzioni forti e chiare, a partire dall'apertura di un tavolo istituzionale e dal blocco delle procedure di vendita; ritiene altresì che l'Esecutivo dovrebbe adottare una moratoria degli sfratti, almeno nelle città di carattere metropolitano.

GIULIANO CAZZOLA (PdL). Illustra la sua mozione n. 1-01175, della quale richiama la precipua finalità di assicurare l'equilibrato contemperamento tra l'interesse dei locatori all'acquisto a prezzi calmierati e alla prosecuzione della locazione a canoni contenuti e il parimenti Pag. IXrilevante interesse degli enti previdenziali privatizzati a conseguire rendimenti netti dai rispettivi patrimoni immobiliari, che garantiscano la sostenibilità nel lungo periodo dei relativi sistemi pensionistici in conformità alla funzione pubblica, sociale e solidaristica degli enti medesimi. Ritiene, in tal senso, che la dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali privatizzati debba avvenire nel rispetto delle stesse garanzie e procedure previste per la dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali pubblici, con particolare riferimento al diritto di prelazione degli inquilini, alle agevolazioni nell'accesso al credito e alla proroga dei contratti di locazione.

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Illustra la sua mozione n. 1-01176, richiamando la complessità e le rilevanti ripercussioni sociali ed economiche dell'emergenza abitativa, con particolare riferimento agli inquilini di immobili appartenenti ad enti previdenziali privatizzati, a suo avviso vittime di una grande confusione normativa, nonché del venir meno della funzione sociale e solidaristica dei predetti enti, i quali, grazie al susseguirsi di disposizioni in materia di dismissioni e cartolarizzazione, hanno dato vita a vere e proprie manovre speculative. Reputa pertanto necessario adottare con tempestività misure di moratoria degli sfratti, lamentando al contempo un eccesso di demagogia da parte di taluni amministratori locali; auspica quindi che il processo di dismissione dei predetti immobili sia improntato alla massima chiarezza ed efficacia procedurale, salvaguardando in particolare le fasce sociali più deboli.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati LAURA MOLTENI (LNP), FRANCESCO BARBATO (IdV), al quale rende precisazioni il PRESIDENTE, e ROBERTO GIACHETTI (PD).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 24 ottobre 2012, alle 11,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 62).

La seduta termina alle 19,25.