XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Lunedì 26 novembre 2012

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 26 novembre 2012.

      Alessandri, Antonione, Bindi, Bongiorno, Boniver, Borghesi, Brugger, Bruno, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Commercio, Gianfranco Conte, D'Alema, Dal Lago, Della Vedova, Dozzo, Dussin, Fallica, Fava, Gregorio Fontana, Franceschini, Frassinetti, Giancarlo Giorgetti, Guzzanti, Iannaccone, Jannone, Leo, Leone, Lombardo, Lucà, Lupi, Lusetti, Martini, Antonio Martino, Mazzocchi, Melchiorre, Migliavacca, Migliori, Milanato, Misiti, Moffa, Mura, Nucara, Palumbo, Paniz, Pecorella, Pisacane, Pisicchio, Rigoni, Paolo Russo, Stefani, Stucchi, Tenaglia, Valducci.

Annunzio di proposte di legge.

      In data 22 novembre 2012 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa dei deputati:
          IANNACCONE ed altri: «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n.  361, in materia di elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n.  533, in materia di elezione del Senato della Repubblica» (5600).

      In data 23 novembre 2012 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa del deputato:
          OSVALDO NAPOLI: «Disposizioni concernenti l'esercizio dell'attività di trasporto funerario e di onoranze funebri» (5601).

      Saranno stampate e distribuite.

Assegnazione di un progetto di legge a Commissione in sede referente.

      A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, il seguente progetto di legge è assegnato, in sede referente, alla sottoindicata Commissione permanente:
          VIII Commissione (Ambiente):
      PISACANE ed altri: «Istituzione del fascicolo del fabbricato per la sicurezza degli immobili» (5550) Parere delle Commissioni I, II, V, X e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

      La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 19 novembre 2012, ha dato comunicazione, ai sensi dell'articolo 8-ter del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n.  76, dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri con cui è autorizzato, in relazione a interventi da realizzare tramite contributi assegnati in sede di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, l'utilizzo delle economie di spesa realizzate dai soggetti sottoindicati:
          comune di Montalto delle Marche (Ascoli Piceno), a valere sul contributo concesso nel 2003, per ulteriori opere di completamento dei lavori di restauro e recupero dell'ex chiesa di Santa Maria ad Collem, da adibire a teatro comunale;
          parrocchia San Tommaso d'Aquino in Sant'Agata de’ Goti (Benevento), a valere sul contributo concesso nel 2010, per l'esecuzione di scavi archeologici inerenti ai lavori di consolidamento e restauro della relativa chiesa.

      Tali comunicazioni sono trasmesse alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

      Il dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 22 novembre 2012, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 3 e 19 della legge 4 febbraio 2005, n.  11, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
      Tali atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
      Nell'ambito dei predetti documenti, il Governo ha richiamato l'attenzione sulla proposta di regolamento del Consiglio che stabilisce, per il 2013, le possibilità di pesca concesse nelle acque dell'Unione europea e, per le navi dell'Unione europea, in determinate acque non appartenenti all'Unione europea, per alcuni stock ittici e gruppi di stock ittici che sono oggetto di negoziati o accordi internazionali (COM(2012)668 final), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura).
      Con la medesima comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
          Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante il miglioramento dell'equilibrio di genere fra gli amministratori senza incarichi esecutivi delle società quotate in Borsa e relative misure (COM(2012)614 final), assegnata, in data 20 novembre 2012, in sede primaria alla VI Commissione (Finanze), nonché alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà;
          Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Equilibrio di genere ai vertici delle società: un contributo a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (COM(2012)615 final), assegnata, in data 20 novembre 2012, in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);
          Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Rendere efficace il mercato interno dell'energia (COM(2012)663 final), assegnata, in data 21 novembre 2012, in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);
          Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio – Piano d'azione per ridurre le catture accidentali di uccelli marini negli attrezzi da pesca (COM(2012)665 final), assegnata, in data 20 novembre 2012, in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);
          Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo – Istituzione di adeguate relazioni tra l'Unione europea e l'Agenzia spaziale europea (COM(2012)671 final), assegnata, in data 20 novembre 2012, in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);
          Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee (COM(2012)673 final), assegnata, in data 15 novembre 2012, in sede primaria alla VIII Commissione (Ambiente).

      La Commissione europea in data 22 e 23 novembre 2012, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
          Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sul sistema volontario di progettazione ecocompatibile per decoder complessi (COM(2012)684 final) e relativo documento di lavoro dei servizi della Commissione – Sintesi della valutazione d'impatto (SWD(2012)392 final), che sono assegnati in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);
          Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'andamento delle spese del FEAGA – Sistema d'allarme n.  8/2012 e n.  9/2012 (COM(2012)692 final), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);
          Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio recante deroga temporanea alla direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità (COM(2012)697 final), che è assegnata in sede primaria alla VIII Commissione (Ambiente). Tale proposta è altresì assegnata alla XIV Commissione ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al trattato sull'Unione europea, decorre dal 23 novembre 2012;
          Relazione della Commissione sui lavori dei comitati nel 2011 (COM(2012)685 final), che è assegnata in sede primaria alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dal consiglio regionale dell'Emilia Romagna.

      Il presidente del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, con lettera in data 20 novembre 2012, ha trasmesso il testo di un voto concernente osservazioni sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati (COM(2012)628 final).

      Questa documentazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Atti di controllo e di indirizzo.

      Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

TESTO UNIFICATO DEI PROGETTI DI LEGGE: MUSSOLINI E CARLUCCI; BINDI ED ALTRI; PALOMBA E BORGHESI; CAPANO E FERRANTI; D'INIZIATIVA DEL GOVERNO; BINETTI ED ALTRI; BRUGGER E ZELLER: DISPOSIZIONI IN MATERIA DI RICONOSCIMENTO DEI FIGLI NATURALI (APPROVATI, IN UN TESTO UNIFICATO, DALLA CAMERA E MODIFICATO DAL SENATO) (A.C. 2519-3184-3247-3516-3915-4007-4054-B)

A.C. 2519-B – Questione pregiudiziale

QUESTIONE PREGIUDIZIALE PER MOTIVI DI COSTITUZIONALITÀ

      La Camera,
          premesso che:
              il testo unificato dei progetti di legge in esame dà attuazione ad un principio fondamentale di civiltà, nel solco della Costituzione italiana, prevedendo la piena parificazione dei diritti spettanti ai figli nati fuori dal matrimonio con quelli nati nel matrimonio;
              al contempo, nel predetto testo, sono state inserite surrettiziamente delle disposizioni che contraddicono tale principio e violano patentemente la Costituzione;
              in particolare l'articolo 3 detta una nuova formulazione dell'articolo 38 delle disposizioni di attuazione del codice civile, eliminando dal testo dell'articolo 38 il riferimento all'articolo 317-bis del codice civile, così sottraendo al tribunale per i minorenni la competenza sulle controversie relative all'esercizio della potestà e all'affidamento dei figli naturali, attribuendola invece al tribunale ordinario;
              inoltre, attraverso la soppressione nello stesso articolo 38 dei relativi riferimenti formativi, riconosce al tribunale ordinario, anziché al tribunale dei minorenni, la competenza nelle seguenti materie: disciplina dell'amministrazione del fondo patrimoniale (articolo 171); costituzione dell'usufrutto sui beni di un coniuge in relazione alle necessità della prole (articolo 194, secondo comma); riconoscimento dei figli naturali (articolo 250); affidamento del figlio naturale e suo inserimento nella famiglia legittima (articolo 252); assunzione del cognome del minore (articolo 262); autorizzazione all'impugnazione del riconoscimento del figlio naturale (articolo 264); decisioni nell'interesse del tiglio in caso di contrasto tra i genitori (articolo 316), esercizio della potestà dei genitori (articolo 317-bis); dichiarazione giudiziale di paternità o maternità (articolo 269, primo comma). Con riferimento poi all'adozione da parte del giudice di provvedimenti in presenza di una condotta del genitore pregiudizievole per i figli (articolo 333), viene confermata la competenza del tribunale per i minorenni, salvo che sia in corso un procedimento di separazione o divorzio o in materia di esercizio della potestà genitoriale, nel qual caso la competenza è attribuita al giudice ordinario;
              la previsione del trasferimento al tribunale ordinario di molte materie già attribuite alla competenza del tribunale per i minorenni viola gli articoli 3 e 30 della Costituzione in quanto la scelta processuale di riunificare la materia della modulazione e controllo dell'esercizio della potestà genitoriale dei rapporti tra genitori e figli nel caso di disgregazione della famiglia con quella di separazione e divorzio non risolve l'intrinseca e ragionevole diversificazione della disciplina applicabile, tenuto conto della non coincidenza degli interessi sottostanti alla domanda;
              invero la disciplina intrusivamente introdotta nel testo originario in violazione dell'articolo 3 della Costituzione, attraverso il mero trasferimento della competenza dinanzi al giudice ordinario, ne accentua la disparità di trattamento, visto che il procedimento di separazione e di divorzio, avendo quale oggetto lo scioglimento degli effetti del matrimonio, è diretto a risolvere il vincolo esistente tra gli adulti che lo hanno costituito, mentre tale interesse non sussiste nell'ipotesi di modulazione dell'esercizio della potestà sui figli nel caso di genitori non uniti in matrimonio e nella materia del controllo della potestà genitoriale (dichiarazione di decadenza);
              ulteriore disparità di trattamento (articolo 3 della Costituzione) è data dal fatto che il giudice ordinario investito dell'applicazione dell'articolo 317-bis del codice civile potrebbe escludere entrambi i genitori dall'esercizio della potestà e provvedere alla nomina di un tutore mentre non potrebbe applicare la medesima disciplina ai figli nati dal matrimonio;
              parimenti è irragionevole il trasferimento dinanzi al giudice ordinario della materia della decadenza della potestà genitoriale in corso di separazione tra i coniugi in quanto ciò determina una disparità di trattamento, in violazione dell'articolo 3 della Costituzione, rispetto ai figli dei genitori non uniti in matrimonio, la cui disciplina della decadenza della potestà genitoriale rimane dinanzi al tribunale per i minori, che è competente anche nel caso di domanda da parte del pubblico ministero minorile, ovvero dei parenti entro il sesto grado ai sensi dell'articolo 336 del codice civile nel caso di figli nati nel matrimonio, con conseguente possibile contraddittorietà di giudizi ed in contrasto con il principio di effettività e di concentrazione delle tutele sottesi all'articolo 111 della Costituzione,
              risulta, altresì, violato l'articolo 3 della Costituzione per l'applicazione di regole processuali diverse in quanto, nella prospettata modifica dell'articolo 38 delle disposizione di attuazione al codice civile, non è stata considerata la difficoltà nell'individuazione di un unico rito applicabile per il riconoscimento dei diritti dei figli nati nel matrimonio da quelli nati fuori dal matrimonio, visto che nel testo unificato in esame, il giudice ordinario dovrebbe applicare la procedura di cui agli articoli 737 e seguenti del codice di procedura civile (rito camerale), che è quella, allo stato, applicata dal giudice minorile, e non quella di separazione e divorzio;
              il trasferimento della competenza delle materie riguardanti le situazioni di pregiudizio del minore e quelle concernenti il suo esclusivo interesse in materia di dichiarazione di paternità e maternità (articoli 269 e seguenti del codice civile) e riconoscimento dei figli (articolo 250, quarto comma, del codice civile) non rispetta l'ottica della specializzazione ex articolo 102 della Costituzione, riconosciuta ampiamente dalla giurisprudenza costituzionale e di legittimità;
              il trasferimento di competenza viola l'articolo 2 della Costituzione e l'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo in quanto, non rispettando la Convenzione di Strasburgo del 1996 e l'indirizzo del Consiglio d'Europa sulle Linee guida sulla giustizia a misura di minore del 17 novembre 2010, assegna la materia minorile ad un giudice non investito esclusivamente della materia dell'ascolto e della partecipazione processuale del minore così non riconoscendone pienamente un suo fondamentale diritto di personalità;
              il trasferimento di competenza incide sull'organizzazione del sistema giudiziario perché determina un'inevitabile compromissione della titolarità dell'azione del pubblico ministero minorile (si veda l'articolo 73 dell'ordinamento giudiziario) quale azione pubblica a tutela dell'infanzia e, quindi in violazione dell'articolo 2 della Costituzione e dell'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo appena richiamato;
              è incostituzionale, altresì, la disciplina dell'incondizionato riconoscimento dei figli incestuosi, di cui all'articolo 1, comma 3, in violazione dell'articolo 2 della Costituzione e dell'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo per l'evidente incidenza di tale riconoscimento sul regolare sviluppo della personalità del figlio minore, frutto della relazione incestuosa, ove non considera gli effetti del riconoscimento riguardo all'esercizio della potestà genitoriale che, paradossalmente, verrebbe automaticamente attribuita al genitore abusante e violento e comunque determinerebbe una grave interferenza nella gestione e cura del figlio da parte del genitore vittima di abusi e violenza intrafamiliare,

delibera

di non procedere all'esame del testo unificato dei progetti di legge n.  2519-3184-3247-3516-3915-4007-4054-B.
n.  1. Palomba.

NOTA DI VARIAZIONI AL BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO PER L'ANNO FINANZIARIO 2013 E BILANCIO PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2013-2015 (A.C. 5535-BIS)

A.C. 5535-bis – Nota di variazioni

VARIAZIONE AL DISEGNO DI LEGGE

Art. 15.
(Sostituito).
(Totale generale della spesa).

      1. Sono approvati, rispettivamente, in euro 761.806.869.746, in euro 765.857.224.294 e in euro 805.037.762.081 in termini di competenza, nonché in euro 776.762.488.301, in euro 777.670.837.319 e in euro 815.655.016.170 in termini di cassa, i totali generali della spesa dello Stato per il triennio 2013-2015.

DISEGNO DI LEGGE: BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO PER L'ANNO FINANZIARIO 2013 E BILANCIO PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2013-2015 (A.C. 5535-A)

A.C. 5535-A – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

      La Camera,
          premesso che:
              è ormai divenuta prassi comune, per alcune società direttamente partecipate dallo Stato, l'uso di provvedere ai propri bisogni finanziari, comprendenti il ripianamento in toto o in parte delle perdite di bilancio attraverso l'aumento di componenti delle bollette energetiche che gravano sui cittadini;
              in particolare si pone a titolo esemplificativo il caso, non unico, della delibera dell'Autorità per l'energia ed il gas n.  268 del 2012: «con la comunicazione del 7 giugno 2012, la Sogin (società del Governo per la gestione dei rifiuti radioattivi) ha trasmesso all'Autorità un aggiornamento del piano finanziario per il 2012», ai sensi di una delibera dell'autorità, «evidenziando l'esigenza di ulteriori erogazioni a proprio favore» cui non segue nessuna ulteriore analisi, critica e commento, nemmeno un semplice ammonimento a spendere meno, visti i tempi, e l'Autorità sancisce al primo articolo della delibera: «Articolo 1. Disposizioni alla cassa conguaglio. La cassa provvede all'erogazione alla Sogin di 20 milioni di euro entro il 15 luglio, 20 milioni di euro entro il 31 luglio, e di 20 milioni di euro entro il 15 settembre»;
              la prassi seguita verte quindi sul principio, decisamente discutibile, dell'erogazione di cifre importanti a semplice richiesta, nemmeno motivata, da parte di società dello Stato aventi forma giuridica di Spa, senza che queste siano sottoposte all'obbligo di una attenta e oculata gestione, vincolandole almeno al raggiungimento del pareggio di bilancio, o ad una spending review che sia sostanziale e non meramente formale;
              è estremamente significativo il fatto che, mentre da un lato si compie l'apprezzabile tentativo di limitare la spesa dell'intero apparato pubblico nazionale, razionalizzando la stessa e coinvolgendo sempre più i cittadini nel contribuire al risanamento del debito pubblico, vi sono società di cui lo Stato è azionista di larghissima maggioranza a cui non viene richiesto alcun intervento sulle spese, nemmeno a fronte di bilanci disastrosi e da anni in perdita;
              è quest'ultimo il caso, sempre a titolo esemplificativo, della RAI, già ripresa duramente dalla Corte dei Conti per le spese esagerate e la mancanza di azioni idonee a recuperare la grande mole di canoni evasi, che nonostante la prevista perdita per il 2012 di circa 200 milioni e gli introiti derivanti dalla pubblicità in costante calo, non pare voler limitare le spese e continua ad assicurare compensi milionari a presentatori, soubrettes e opinionisti, giornalisti, inviati speciali – ad esempio una nota comica che percepisce 1.800.000 in tre anni per mezz'ora di trasmissione settimanale; ciò nonostante si sta in questi giorni paventando la copertura della perdita attraverso aumenti del canone o, peggio, attraverso l'aumento della bolletta elettrica;
              la prassi di attuare gestioni aziendali in cui ogni spesa è possibile, anche a fronte di imponenti perdite e indebitamenti, senza che vi siano responsabilità in ciò, senza che si faccia nulla per porre argine a tale trend negativo, senza una seria azione di spending review, forti dell'intervento dello Stato azionista che copre le perdite attingendo dalle risorse dei cittadini, rappresenta non solo una palese ingiustizia verso gli italiani che già stanno dando tanto per far fronte al debito pubblico, ma disincentiva l'opera stessa del Governo intenta al risanamento e alla riorganizzazione dello Stato su basi e principi di risparmio, di giustezza di spesa e di economicità, principi che se applicati farebbero divenire competitive queste aziende e capaci di passare da costo e debito per lo Stato a fonte di ricavi e di entrate per la collettività,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di provvedere con gli idonei atti legislativi o con gli strumenti propri dell'azionista di maggioranza, affinché a tali società sia imposto l'obiettivo del raggiungimento almeno del pareggio di bilancio, del contenimento delle spese, della redditività aziendale, ponendo anche rigorosi limiti alla possibilità, per queste, di richiedere aumenti su canoni e bollette al fine di provvedere alle proprie esigenze di finanziamento o di copertura delle perdite, specialmente in assenza di seri piani di risparmio e di razionalizzazione delle spese.
9/5535-A/1. Galli.


      La Camera,
          premesso che:
              il provvedimento in esame prevede che il Ministro dell'economia e delle finanze provveda, con propri decreti, alla riassegnazione ai pertinenti programmi dello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno finanziario 2013 delle somme versate all'entrata del bilancio dello Stato da amministrazioni ed enti pubblici per essere destinate al Corpo forestale dello Stato in virtù di accordi di programma, convenzioni e intese per il raggiungimento di finalità comuni in materia di lotta contro gli incendi boschivi, sicurezza pubblica, monitoraggio e protezione dell'ambiente, divulgazione ed educazione ambientale e tutela delle riserve naturali statali affidate al Corpo medesimo, ivi compresa la salvaguardia della biodiversità anche attraverso la vivaistica sperimentale per la conservazione delle risorse genetiche forestali nazionali;
              il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato a riassegnare, con propri decreti, nell'ambito del programma «Tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità», le somme di pertinenza del Corpo forestale dello Stato;
              alle esigenze di tutela del territorio, del paesaggio e dell'ambiente, della fauna e della flora, si aggiunge la capacità di vigilanza venatoria (articolo 27, comma 1, lettera b), della legge n.  157 del 1992, e leggi regionali in materia venatoria), di vigilanza ittica (articolo 21, della legge n.  963 del 1965), di vigilanza per la pesca nelle acque interne (testo unico delle leggi sulla pesca, di cui al regio decreto n.  1604 del 1931), di vigilanza ambientale (decreto-legge n.  312 del 1985, convertito, con modificazioni, dalla legge n.  431 del 1985, legge n.  394 del 1991, decreto legislativo n.  152 del 2006 e legge della regione Sicilia n.  98 del 1981);
              nei luoghi in cui vi è da preservare la fauna, la flora e la biodiversità si possono incontrare molti tipi di persone, dalla persona onesta, al bracconiere, al piromane, al pescatore di frodo, alla persona che inquina e deturpa l'ambiente e le falde acquifere, fino al delinquente latitante, e si rende necessario anche l'apporto delle guardie venatorie volontarie;
              gli aspiranti agenti volontari per svolgere tale attività devono frequentare un corso organizzato dalla propria associazione di appartenenza, previa autorizzazione degli organi competenti, ovvero l'assessorato regionale competente per l'agricoltura e le foreste, e, nella regione Sicilia, per il tramite delle ripartizioni faunistico-venatorie e ambientali della rispettiva provincia,

impegna il Governo

a riassegnare, nell'ambito della facoltà attribuita al Ministro dell'Economia e delle finanze, le opportune somme di pertinenza del Corpo forestale dello Stato ai fini dell'istituzione di corsi di preparazione, aggiornamento e di specializzazione riservati alle guardie venatorie volontarie, anche nell'ambito di istituzioni e fondazioni universitarie, volte al rilascio del titolo di tecnico della prevenzione ambientale e della tutela del patrimonio storico, artistico e paesaggistico della nazione.
9/5535-A/2. Scilipoti.


      La Camera,
          premesso che:
              il provvedimento in esame prevede che il Ministro dell'economia e delle finanze provveda, con propri decreti, alla riassegnazione ai pertinenti programmi dello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno finanziario 2013 delle somme versate all'entrata del bilancio dello Stato da amministrazioni ed enti pubblici per essere destinate al Corpo forestale dello Stato in virtù di accordi di programma, convenzioni e intese per il raggiungimento di finalità comuni in materia di lotta contro gli incendi boschivi, sicurezza pubblica, monitoraggio e protezione dell'ambiente, divulgazione ed educazione ambientale e tutela delle riserve naturali statali affidate al Corpo medesimo, ivi compresa la salvaguardia della biodiversità anche attraverso la vivaistica sperimentale per la conservazione delle risorse genetiche forestali nazionali;
              il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato a riassegnare, con propri decreti, nell'ambito del programma «Tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità», le somme di pertinenza del Corpo forestale dello Stato;
              alle esigenze di tutela del territorio, del paesaggio e dell'ambiente, della fauna e della flora, si aggiunge la capacità di vigilanza venatoria (articolo 27, comma 1, lettera b), della legge n.  157 del 1992, e leggi regionali in materia venatoria), di vigilanza ittica (articolo 21, della legge n.  963 del 1965), di vigilanza per la pesca nelle acque interne (testo unico delle leggi sulla pesca, di cui al regio decreto n.  1604 del 1931), di vigilanza ambientale (decreto-legge n.  312 del 1985, convertito, con modificazioni, dalla legge n.  431 del 1985, legge n.  394 del 1991, decreto legislativo n.  152 del 2006 e legge della regione Sicilia n.  98 del 1981);
              nei luoghi in cui vi è da preservare la fauna, la flora e la biodiversità si possono incontrare molti tipi di persone, dalla persona onesta, al bracconiere, al piromane, al pescatore di frodo, alla persona che inquina e deturpa l'ambiente e le falde acquifere, fino al delinquente latitante, e si rende necessario anche l'apporto delle guardie venatorie volontarie;
              gli aspiranti agenti volontari per svolgere tale attività devono frequentare un corso organizzato dalla propria associazione di appartenenza, previa autorizzazione degli organi competenti, ovvero l'assessorato regionale competente per l'agricoltura e le foreste, e, nella regione Sicilia, per il tramite delle ripartizioni faunistico-venatorie e ambientali della rispettiva provincia,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di riassegnare, nell'ambito della facoltà attribuita al Ministro dell'Economia e delle finanze, le opportune somme di pertinenza del Corpo forestale dello Stato ai fini dell'istituzione di corsi di preparazione, aggiornamento e di specializzazione riservati alle guardie venatorie volontarie, anche nell'ambito di istituzioni e fondazioni universitarie, volte al rilascio del titolo di tecnico della prevenzione ambientale e della tutela del patrimonio storico, artistico e paesaggistico della nazione.
9/5535-A/2.    (Testo modificato nel corso della seduta).     Scilipoti.


      La Camera,
          premesso che:
              nel corso dell'esame del disegno di legge del bilancio sono stati incrementati gli stanziamenti del Programma 2.6 dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, rispettivamente di 2 milioni di euro per il 2013 e 2 milioni per il 2014;
              si ritiene di dover destinare prioritariamente detti stanziamenti incrementati per il dragaggio del Porto di S. Benedetto del Tronto in quanto a rischio di chiusura per insabbiamento, stante l'insufficienza di risorse finanziarie per il Provveditorato opere marittime di Marche ed Emilia Romagna da destinare a tale scopo,

impegna il Governo

a voler valutare il carattere prioritario dell'intervento di cui in premessa destinando le ulteriori risorse previste nel disegno di legge di bilancio, nonché ulteriori disponibilità finanziarie in quanto necessarie.
9/5535-A/3. Agostini, Ciccanti.


      La Camera,
          vista l'assegnazione dell'importo di oltre 122 milioni di euro per gli interventi attuativi del piano di edilizia carceraria disposta dal CIPE nei primi mesi dell'anno;
          evidenziato come una parte del predetto importo, pari a circa un terzo, risulti essere in corso di trasferimento o, addirittura, già trasferita alla contabilità del commissario per l'emergenza carceraria;
          ricordato come i primi interventi facciano riferimento alla realizzazione di quattro nuovi istituti penitenziari rappresentando, così, un contributo significativo alla creazione di strutture idonee a migliorare la difficile situazione in cui versa il sistema penitenziario;
          sottolineata, quindi, l'importanza dell'intervento previsto, nonché l'opportunità che l'esecuzione dei nuovi istituti sia accelerata attraverso la pronta disponibilità delle risorse finanziarie necessarie,

impegna il Governo

a provvedere, con la massima sollecitudine e, comunque, non appena risulti l'approvazione dei progetti delle nuove opere pubbliche in esame, all'immediato trasferimento delle ulteriori somme rese disponibili per 2013 al commissario per l'emergenza carceraria.
9/5535-A/4. Contento.


      La Camera,
          vista l'assegnazione dell'importo di oltre 122 milioni di euro per gli interventi attuativi del piano di edilizia carceraria disposta dal CIPE nei primi mesi dell'anno;
          evidenziato come una parte del predetto importo, pari a circa un terzo, risulti essere in corso di trasferimento o, addirittura, già trasferita alla contabilità del commissario per l'emergenza carceraria;
          ricordato come i primi interventi facciano riferimento alla realizzazione di quattro nuovi istituti penitenziari rappresentando, così, un contributo significativo alla creazione di strutture idonee a migliorare la difficile situazione in cui versa il sistema penitenziario;
          sottolineata, quindi, l'importanza dell'intervento previsto, nonché l'opportunità che l'esecuzione dei nuovi istituti sia accelerata attraverso la pronta disponibilità delle risorse finanziarie necessarie,

impegna il Governo

a provvedere nei tempi dovuti al trasferimento delle ulteriori somme rese disponibili per 2013 al commissario per l'emergenza carceraria.
9/5535-A/4.    (Testo modificato nel corso della seduta).     Contento.


      La Camera,
          premesso che:
              il disegno di legge di bilancio per il 2013 dispone un'ingente riduzione di risorse stanziate a favore della missione relativa alla tutela ed alla valorizzazione dei beni e delle attività culturali e paesaggistici;
              il provvedimento in esame presenta uno squilibrio fra le risorse stanziate in favore del settore della cultura e arte contemporanea e i tagli ingenti previsti nei confronti di biblioteche nazionali ed istituzioni di rilevante importanza storica come la Biblioteca italiana per ciechi «Regina Margherita» di Monza e il Teatro comunale dell'Opera Carlo Felice di Genova che, tra l'altro, vive una situazione di acuta crisi;
              sono stati altresì operati ingenti tagli al programma relativo alla tutela dei beni archeologici, nonché al programma relativo alla tutela dei beni librari, alla promozione ed al sostegno del libro e dell'editoria, per il quale è stato previsto lo stanziamento di una somma di 13,5 milioni di euro inferiore rispetto al dato assestato per il 2012,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di riequilibrare, attraverso l'adozione di tempestive iniziative normative, la distribuzione delle risorse per i programmi di interesse della missione «tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici» interessate da una decurtazione delle stesse, adottando ogni iniziativa utile al fine di considerare il sapere e la cultura un investimento sociale ed economico.
9/5535-A/5. Frassinetti.


      La Camera,
          premesso che:
              il disegno di legge di bilancio per il 2013 dispone un'ingente riduzione di risorse stanziate a favore della missione relativa alla tutela ed alla valorizzazione dei beni e delle attività culturali e paesaggistici;
              il provvedimento in esame presenta uno squilibrio fra le risorse stanziate in favore del settore della cultura e arte contemporanea e i tagli ingenti previsti nei confronti di biblioteche nazionali ed istituzioni di rilevante importanza storica come la Biblioteca italiana per ciechi «Regina Margherita» di Monza e il Teatro comunale dell'Opera Carlo Felice di Genova che, tra l'altro, vive una situazione di acuta crisi;
              sono stati altresì operati ingenti tagli al programma relativo alla tutela dei beni archeologici, nonché al programma relativo alla tutela dei beni librari, alla promozione ed al sostegno del libro e dell'editoria, per il quale è stato previsto lo stanziamento di una somma di 13,5 milioni di euro inferiore rispetto al dato assestato per il 2012,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di riequilibrare, attraverso l'adozione di tempestive iniziative normative, la distribuzione delle risorse per i programmi di interesse della missione «tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici» interessate da una decurtazione delle stesse, adottando ogni iniziativa utile al fine di considerare il sapere e la cultura un investimento sociale ed economico.
9/5535-A/5.    (Testo modificato nel corso della seduta).     Frassinetti.


      La Camera,
          esprimendo apprezzamento per il riconoscimento da parte del Governo del carattere essenziale del contributo che potrebbe giungere dal coinvolgimento del mondo delle autonomie nel controllo del territorio;
          sottolineando come nella relazione illustrativa premessa alla Tabella 8 del Progetto di Bilancio pluriennale si invochi sulla base di quanto precede l'instaurazione di forme di cooperazione sempre più spinta tra le polizie statali a competenza generale e le polizie locali,

impegna il Governo

a dar corso agli auspici enunciati nella relazione illustrativa premessa allo stato di previsione dell'Amministrazione degli interni, allargando quanto prima l'area di condivisione delle banche dati, i cui attuali limiti circoscrivono notevolmente il possibile apporto delle polizie locali al controllo del territorio.
9/5535-A/6. Gidoni.


      La Camera,
          premesso che:
              la Commissione Bilancio ha approvato in sede referente l'emendamento Tab. 2.1. che prevede lo stanziamento di un milione di euro per il 2013, sul capitolo 3075 recante il fondo per interventi strutturali di politica economica nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione: 1 – Politiche economico-finanziarie e di bilancio, programma: 1.7 – Analisi, monitoraggio e controllo della finanza pubblica e politiche di bilancio; stanziamento finalizzato a sostenere l'organizzazione del commercio equo e solidale in Italia;
              la Commissione attività produttive ha iniziato l'esame in sede referente lo scorso 7 novembre di tre proposte di legge recanti disposizioni per la promozione del commercio equo e solidale e la disciplina del suo esercizio (C. 58 Realacci, C. 3746 Di Stanislao e C. 5184 Duilio) che hanno la finalità di introdurre nell'ordinamento un insieme articolato e sistematico di disposizioni che regolino l'attività del commercio equo e solidale, attualmente carente di una normativa nazionale;
              negli ultimi anni il commercio equo e solidale si è rivelato uno dei modi più efficaci per promuovere lo sviluppo e ha visto crescere il consenso dei cittadini nei confronti dell'obiettivo di assicurare ai produttori del sud del mondo la possibilità di vivere con dignità nei loro Paesi,

impegna il Governo

a destinare l'incremento del Fondo previsto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, pari ad un milione di euro, in favore di iniziative legislative in materia di promozione del commercio equo e solidale.
9/5535-A/7. Duilio, Lulli.