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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 29 di lunedì 7 luglio 2008

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 11,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 3 luglio 2008.

I deputati in missione sono quarantaquattro.

Discussione del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009-2013 (doc. LVII, n. 1).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione.

GIUSEPPE VEGAS, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

GABRIELE TOCCAFONDI (PdL), Relatore per la maggioranza. Nel rilevare come il documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009-2013 definisca le coordinate fondamentali di una manovra triennale di stabilizzazione della finanza pubblica, sottolinea la novità della contestuale predisposizione da parte del Governo di una serie di provvedimenti attuativi della manovra stessa, tra i quali la preannunziata riforma in senso federale del sistema fiscale e, soprattutto, il decreto-legge n. 112 del 2008, che esplicita gli obiettivi della manovra economica. Ricordati i contenuti del DPEF, con particolare riferimento alla riduzione della spesa pubblica, senza intaccare la quota di garanzia sociale, ed alla mancata introduzione di nuove tasse, richiama i dati che caratterizzano lo stato attuale dell'economia del Paese, anche alla luce del contesto sovranazionale, sottolineando come il sistema economico italiano soffra di inflazione importata.
Nel ricordare altresì le misure preannunziate dal Ministro dell'economia e delle finanze a favore delle famiglie non appena si paleseranno i primi segnali di ripresa, sottolinea la necessità di restituire fiducia al sistema economico nazionale, onde consentire la produzione di nuove ricchezze da ridistribuire successivamente.

PIER PAOLO BARETTA (PD), Relatore di minoranza. Ritiene che il DPEF in discussione sia emblematico di un atteggiamento rinunciatario e pessimistico del Governo, che interviene unicamente con tagli indiscriminati alla sfera pubblica, senza introdurre incisive misure per lo sviluppo e il sostegno del potere d'acquisto dei redditi e delle retribuzioni. Nel giudicare lesivo delle prerogative del Parlamento lo stravolgimento delle regole che presiedono allo svolgimento della sessione di bilancio, rileva che il documento in discussione disattende la promessa elettorale di riduzione della pressione fiscale, e sottolinea la necessità di attivare una politica di sostegno alla domanda interna, quindi dei redditi da lavoro e pensioni, al fine di consentire un effettivo rilancio dell'economia, atteso peraltro il tasso di inflazione programmata.

GIULIO SANTAGATA (PD). Nell'esprimere un giudizio fortemente critico sul DPEF, manifesta perplessità sull'efficacia dei previsti tagli orizzontali di spesa, stigmatizzando Pag. IVil sostanziale esautoramento del ruolo di controllo e di indirizzo del Parlamento sulle poste del bilancio dello Stato. Manifestata quindi contrarietà sui preventivati tagli agli investimenti, giudica poco credibili le politiche delineate per restituire efficienza al settore della pubblica amministrazione e reputa arrendevole e sostanzialmente erronea la politica economica preannunziata dal Governo che, anche in relazione agli scenari economici sovranazionali, appare carente sul versante del sostegno alla domanda interna, ai salari e alle strutture, e soprattutto priva di una vera e propria strategia di crescita.

ENRICO FARINONE (PD). Nel ritenere che gli interventi delineati nel documento di programmazione economico-finanziaria in discussione non rispondano alle legittime aspettative delle famiglie, paventa il rischio che la cosiddetta Robin tax possa influire negativamente sui prezzi al consumo finali. Nel reputare quindi non credibile il tasso di inflazione programmata, esprime un giudizio negativo su un documento che non affronta le questioni salariali, ma, al contrario, riduce gli investimenti ed opera tagli indiscriminati in settori strategici del Paese, in particolare nella scuola, nella sanità e nel comparto sicurezza.

La seduta, sospesa alle 12,25, è ripresa alle 15.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono quarantacinque.

MICHELE POMPEO META (PD). Espresso un giudizio fortemente critico, dal punto di vista del metodo e del merito, sulla manovra economico-finanziaria predisposta dal Governo, lamenta che, anche attraverso il ricorso alla decretazione d'urgenza, sono state di fatto stravolte le regole che disciplinano la sessione di bilancio. Ritiene, inoltre, che le scelte operate dall'Esecutivo non siano idonee ad affrontare i problemi del Paese e rischino di risultare controproducenti ai fini del riassetto della finanza pubblica. Evidenzia, infine, le conseguenze negative che deriveranno dalla riduzione degli stanziamenti destinati ai settori delle infrastrutture e dei trasporti.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Richiamati i disastrosi effetti delle politiche attuate dai Governi di centrodestra nel quinquennio 2001-2006, che hanno prodotto un arretramento socio-economico del Paese, ulteriormente aggravato dai primi provvedimenti adottati dell'Esecutivo in carica, osserva che le misure proposte sostanziano una manovra depressiva che colpirà i consumi e i servizi essenziali, con gravi ripercussioni per i cittadini e per gli enti locali.
Nel rilevare, inoltre, che l'attuale manovra antideficit è costituita in larga parte da maggiori entrate, lamenta, tra l'altro, l'azzeramento del programma straordinario di edilizia residenziale pubblica, l'incoerenza, rispetto al programma elettorale della maggioranza in tema di sicurezza, del prospettato taglio di seimila unità delle forze dell'ordine, nonché l'evidente penalizzazione delle famiglie derivante dalla fissazione dell'inflazione programmata all'1,7 per cento per l'anno corrente e all'1,5 per cento per gli anni successivi.

LIVIA TURCO (PD). Nel lamentare la scarsa attenzione riservata dal documento in discussione al comparto sanitario, cui si fa riferimento unicamente per la riduzione assolutamente immotivata dei relativi stanziamenti, che potrà compromettere i livelli essenziali delle prestazioni assistenziali, sottolinea la volontà del Governo di mettere in discussione il patto per la salute, estromettendo di fatto le regioni dalla determinazione del fabbisogno sanitario.
Invita, quindi, l'Esecutivo ad assumere tutte le iniziative necessarie al fine di eliminare il previsto ticket e di incrementare le risorse per il personale e per gli investimenti nel predetto settore.

ROCCO GIRLANDA (PdL). Osserva preliminarmente che il documento di programmazione Pag. Veconomico-finanziaria per gli anni 2009-2013 imposta in modo innovativo la politica economica del Paese e rappresenta una prova di efficienza dell'Esecutivo in carica, il cui proposito è quello di dare ai cittadini risposte concrete, basate sui necessari confronti, studi ed approfondimenti. Rileva, quindi, che il documento in discussione, al quale si affianca un provvedimento d'urgenza già all'esame del Parlamento, che anticipa larga parte della manovra finanziaria, è finalizzato a dare immediata concretizzazione al programma elettorale della maggioranza. Evidenzia, infine, che il Governo intende assicurare il completamento degli interventi nell'arco del prossimo triennio mediante provvedimenti concernenti, tra l'altro, il federalismo fiscale e la perequazione tributaria, al fine di restituire fiducia al Paese e benessere alle famiglie.

MARIA COSCIA (PD). Osservato che gli interventi delineati nel DPEF non affrontano i nodi della crescita economica e del recupero del potere d'acquisto dei salari, ritiene che le misure da esso recate riducano le spese per gli investimenti e operino tagli indiscriminati, in particolare per gli enti locali e per il settore della scuola. Preannunzia pertanto, in proposito, la presentazione di specifiche proposte migliorative del testo.

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Nel sottolineare come il Governo, contestualmente alla presentazione del DPEF, abbia predisposto un pacchetto di provvedimenti attuativi della manovra economica, richiama i caratteri salienti della medesima con specifico riferimento alla riduzione della spesa pubblica, senza l'introduzione di nuove tasse, all'esigenza di rendere più efficiente la pubblica amministrazione, alla semplificazione normativa e burocratica, al rilancio dell'economia del Paese, alla redistribuzione dell'extragettito attraverso la cosiddetta social card per i soggetti economicamente più deboli. Manifesta soddisfazione, altresì, per la preannunciata riforma in senso federale del sistema fiscale, a coronamento di un più che ventennale impegno della sua parte politica.

MARIO PEPE (PD). Lamentato il fatto che nel DPEF in discussione non sono indicati strumenti per risanare la pubblica amministrazione e risolvere i problemi più urgenti del Paese, quali l'inflazione e la precarietà dei salari, ritiene che le misure in esso contenute, che giudica approssimative ed incomprensibili, non rilancino la crescita economica e non favoriscano in alcun modo l'attuazione di un reale federalismo fiscale.

LUDOVICO VICO (PD). Osservato che, contrariamente a quanto normativamente previsto, la manovra economica già presentata dal Governo alle Camere di fatto vincola e condiziona il DPEF, esprime perplessità per le iniziative intraprese dal Ministro dell'economia in ambito comunitario per il contrasto alle speculazioni legate allo shock petrolifero, in carenza di una politica fiscale in grado di difendere il potere di acquisto delle famiglie. In tal senso reputa preferibile diminuire la pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente o da pensione, nonché innalzare le detrazioni fiscali - contrastando efficacemente l'evasione - e fissare al massimo consentito il tasso di inflazione programmata.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC). Osserva che dagli interventi delineati nel DPEF si evince la mancata diminuzione della pressione fiscale, a dispetto delle promesse elettorali formulate dal Presidente del Consiglio, un modesto tasso di crescita economica e tagli generalizzati in settori strategici del Paese. Pur giudicando condivisibili gli obiettivi del pareggio di bilancio entro il 2011 e della lotta agli sprechi nella pubblica amministrazione, manifesta delusione e preoccupazione per il fatto che la manovra economica predisposta dal Governo non rechi misure strutturali a favore della famiglia, segnatamente l'introduzione del quoziente familiare.

Pag. VI

AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Nel sottolineare il carattere apodittico e lacunoso delle strategie delineate nel DPEF in discussione per lo sviluppo energetico del Paese, segnatamente rispetto al settore nucleare, e per la politica infrastrutturale soprattutto nel Meridione, giudica preoccupante la situazione in cui versano i trasporti pubblici - soprattutto a livello locale - ed esprime forti perplessità in merito al «piano-casa» reclamizzato dal Governo.

ANTONIO MILO (Misto-MpA). Nell'osservare preliminarmente che il risanamento della finanza pubblica si attua principalmente tramite il contenimento delle spese di parte corrente, evidenzia che la sua componente politica, nell'ambito dei provvedimenti adottati dal Governo, ha esercitato un ruolo di stimolo nei confronti delle politiche riguardanti la crescita economica ed il potenziamento infrastrutturale del Mezzogiorno. Esprime, infine, apprezzamento per i contenuti del DPEF, invitando a rivolgere particolare attenzione all'introduzione del cosiddetto federalismo fiscale, nonché all'esigenza di perseguire un nuovo modello di sviluppo basato, tra l'altro, su una maggiore coesione sociale.

CESARE MARINI (PD). Nel manifestare un orientamento contrario al documento di programmazione economico-finanziaria in discussione, ritiene che le decisioni assunte dal Governo siano gravemente penalizzanti per le regioni meridionali, i cui problemi sono riconducibili, tra l'altro, al basso tasso di crescita economica e all'inadeguatezza delle politiche a difesa delle retribuzioni. Sottolinea, in particolare, la necessità della creazione di un'area di libero scambio nel Mediterraneo, sulla base dell'Accordo di Barcellona, che offrirebbe al Mezzogiorno straordinarie possibilità di sviluppo.

SIMONE BALDELLI (PdL). Osservato che il documento di programmazione economico-finanziaria in discussione definisce una manovra di ampio respiro per il prossimo triennio, richiama i risultati concreti già conseguiti con i provvedimenti varati dall'Esecutivo che concorrono al raggiungimento degli obiettivi prefissati per il rilancio dello sviluppo economico e il sostegno delle famiglie.

AMEDEO CICCANTI (UdC). Nel ricordare le promesse elettorali del Presidente Berlusconi in politica economica, evidenzia che il DPEF delinea interventi inadeguati a rilanciare lo sviluppo, come dimostrano le stime relative ad un tasso di crescita del PIL nettamente inferiore a quello degli altri paesi europei. Lamenta inoltre la mancata previsione di una sostanziale riduzione della spesa corrente ed i tagli operati ai trasferimenti agli enti locali ed agli interventi infrastrutturali nel Mezzogiorno. Evidenziate, dunque, le diverse visioni in tema di federalismo fiscale presenti nella maggioranza, rammenta che il decreto-legge n. 112 del 2008, pur perseguendo l'obiettivo del risanamento dei conti pubblici, non reca misure ordinamentali volte a modificare in maniera sostanziale i meccanismi di spesa.

LORENZO RIA (PD). Rivendica al proprio gruppo non soltanto il merito di avere individuato i punti di debolezza economica, le contraddizioni e le ambiguità, rispetto agli obiettivi dichiarati, del documento di programmazione economico-finanziaria in discussione, ma anche quello di avere formulato puntuali proposte alternative in materia di inflazione programmata, di contenimento della spesa pubblica, di tutela delle fasce più deboli della popolazione, nonché di investimenti infrastrutturali. Nell'esprimere, quindi, profonda delusione per il notevole scarto tra promesse elettorali e concrete misure proposte dal Governo, manifesta un orientamento contrario al DPEF in discussione, preannunziando che il suo gruppo contrasterà con convinzione la complessiva manovra di finanza pubblica predisposta dall'Esecutivo, anche in considerazione della mancanza di qualsivoglia riferimento a politiche in favore del Mezzogiorno e della forzatura delle norme costituzionali che Pag. VIIsanciscono le attribuzioni del Parlamento e del Governo in materia di manovra di bilancio.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

Discussione della mozione Vico n. 1-00007: Iniziative in materia di marchio d'origine ed etichettatura dei prodotti.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Raisi n. 1-00020, Polledri n. 1-00021 e Anna Teresa Formisano n. 1-00022 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

LUDOVICO VICO (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00007, sulla quale auspica un'ampia convergenza dell'Assemblea, finalizzata alla protezione del marchio d'origine e all'introduzione di disposizioni in materia di etichettatura dei prodotti, a tutela dei consumatori. Evidenzia, quindi, le possibili conseguenze, in termini di perdita di posti di lavoro, derivanti dall'incremento dell'importazione di alcuni prodotti da Paesi terzi, in particolare dalla Cina. Ricordate altresì le iniziative assunte dall'Italia, anche in ambito comunitario, al fine di tutelare il marchio made in Italy, sottolinea la necessità che i prodotti, segnatamente del settore tessile, provenienti da Paesi terzi siano soggetti agli stessi standard applicati all'interno dell'Unione europea.

IGNAZIO ABRIGNANI (PdL). Illustra la mozione Raisi n. 1-00020, richiamando i dati relativi al deprecabile fenomeno della contraffazione dei prodotti, che costituisce una reale minaccia per la sicurezza del consumatore e per importanti settori dell'economia nazionale, alterando il principio della libera concorrenza del mercato. Sottolinea altresì la necessità di adottare una normativa a livello comunitario al fine di regolare il marchio di origine e la tracciabilità delle merci. Invita quindi il Governo ad adoperarsi fattivamente presso le competenti autorità europee affinché siano adeguatamente tutelati il diritto dei consumatori alla salute e quello dei produttori nei confronti delle frodi commerciali.

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Illustra la mozione Polledri n. 1-00021, rilevando preliminarmente che l'attuale crisi economica è dovuta in gran parte alle reiterate misure di stampo assistenzialistico - segnatamente in favore del Mezzogiorno - che hanno caratterizzato la politica economica del nostro Paese. Giudica necessario, inoltre, al fine di contrastare il fenomeno della contraffazione, garantire effettivi controlli delle frontiere nazionali, anche attraverso la previsione di dazi ed il rafforzamento delle attività di indagine, nonché assicurare, nel quadro della tutela dei marchi italiani, che le funzioni dell'Alto commissario per la lotta alla contraffazione, che stanno per essere soppresse, siano affidate al Ministro competente. Invita, dunque, il Governo a mantenere l'etichettatura obbligatoria, tutelando anche i marchi non registrati ed assumendo tutte le iniziative idonee a fronteggiare la concorrenza sleale subita dagli imprenditori italiani da parte dei produttori in special modo cinesi.

CATIA POLIDORI (PdL). Sottolineata l'importanza della problematica oggetto delle mozioni in discussione, manifesta apprezzamento per i provvedimenti varati dal Governo in direzione del recupero della competitività. Ritiene altresì che l'imponente distribuzione di prodotti contraffatti costituisca un rischio per la salute dei consumatori ed una minaccia per vasti settori dell'economia. Invita quindi il Governo ad adottare tutte le iniziative necessarie a tutelare il patrimonio di conoscenze acquisito dalle nostre piccole e medie imprese, intensificando, tra l'altro, i Pag. VIIIcontrolli doganali e rafforzando il coordinamento con gli enti locali e le aziende operanti sul territorio.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ALBERTO GIORGETTI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Nel ringraziare i presentatori delle mozioni in discussione, delle quali condivide pienamente il contenuto, ribadisce che il Governo, ritenendo assolutamente necessario procedere ad un adeguamento della normativa europea in materia di etichettatura dei prodotti, si attiverà fattivamente al fine di tutelare le produzioni italiane dalla concorrenza sleale di produttori stranieri, segnatamente dell'area del Sud-est asiatico, ricordando in proposito che diversi interventi in tale direzione sono già contenuti in una serie di provvedimenti all'esame del Parlamento.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

ALBERTO GIORGETTI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Prospetta, infine, una possibile formulazione comune del dispositivo delle mozioni in discussione.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
In attesa delle determinazioni della Conferenza dei presidenti di gruppo, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 18,10, è ripresa alle 21.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Comunica la modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea predisposta a seguito della odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo (vedi resoconto stenografico pag. 52).

Assegnazione alla V Commissione dei disegni di legge relativi al rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2007 e all'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2008.

PRESIDENTE. Comunica che, a norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti disegni di legge sono assegnati alla V Commissione, in sede referente, con il parere di tutte le altre Commissioni permanenti e della Commissione parlamentare per le questioni regionali: «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2007» (1416); «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2008» (1417).
Ricorda che il calendario dei lavori dell'Assemblea prevede che la discussione sulle linee generali di tali disegni di legge abbia inizio nella seduta di lunedì 28 luglio 2008. Le Commissioni dovranno pertanto concluderne l'esame in sede consultiva e in sede referente compatibilmente con i tempi previsti dal calendario per l'esame da parte dell'Assemblea.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 8 luglio 2008, alle 10,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 53).

La seduta termina alle 21,05.