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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 33 di venerdì 11 luglio 2008

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 9,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono cinquantacinque.

Discussione del disegno di legge S. 692, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 92 del 2008: Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica (approvato dal Senato) (A.C. 1366).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

DONATO BRUNO (PdL), Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, per le parti di competenza della I Commissione, richiamando, in particolare, le disposizioni volte ad attribuire maggiore rilievo alle funzioni dei sindaci in materia di ordine pubblico e di contrasto dell'immigrazione irregolare, anche in ossequio al principio di sussidiarietà. Ricordato inoltre che il Governo ha preannunziato la presentazione di ulteriori provvedimenti legislativi in materia di sicurezza pubblica, evidenzia le misure finalizzate alla prevenzione ed al contrasto della criminalità presenti nel decreto-legge in discussione, anche mediante il ricorso a contingenti delle Forze armate. Sottolinea infine le innovative disposizioni concernenti la raccolta di dati e l'utilizzo di sistemi informativi, nonché l'attività della polizia locale e della polizia giudiziaria.

GIULIA BONGIORNO (PdL), Relatore per la maggioranza per la II Commissione. Illustra il contenuto del decreto-legge in discussione, limitatamente alla parte di competenza della II Commissione, volto ad introdurre, mediante norme penali sostanziali e processuali e misure di prevenzione, disposizioni finalizzate ad apprestare un quadro normativo più efficiente per contrastare fenomeni di illegalità diffusa collegati all'immigrazione clandestina e alla criminalità organizzata, nonché norme dirette a tutelare la sicurezza della circolazione stradale. Ritiene, inoltre, che per risolvere alcuni problemi relativi alla sicurezza vi sia la necessità di procedere ad una riforma organica della materia, che dovrà investire anche l'organizzazione degli uffici giudiziari e del processo penale. Ricorda, in proposito, che il Governo ha presentato al Senato un disegno di legge in cui sono previsti ulteriori interventi in materia di sicurezza. Evidenzia, altresì, che il Ministro per i rapporti con il Parlamento ha preannunziato la presentazione di alcune proposte emendative all'articolo 2-ter, che introduce deroghe alla ordinaria disciplina del processo penale, volte ad accogliere i rilievi sollevati dai gruppi di opposizione.

PRESIDENTE. Constata l'assenza del relatore di minoranza per la II Commissione Di Pietro.

GIACOMO CALIENDO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Ricordato che il provvedimento d'urgenza in discussione è stato modificato dal Senato, preannunzia l'intendimento del Governo di presentarePag. IVemendamenti volti a modificare gli articoli 2-bis e 2-ter, con particolare riferimento al tema della sospensione dei processi, auspicando che ciò contribuisca ad un'ampia convergenza delle forze politiche sulla conversione in legge di un decreto-legge che affronta il tema della sicurezza dei cittadini, particolarmente avvertito nel Paese.

GIANLUCA BUONANNO (LNP). Stigmatizzata l'assenza del relatore di minoranza, Di Pietro, ringrazia il Ministro dell'interno per essersi impegnato seriamente, attraverso l'adozione del provvedimento d'urgenza in discussione, nel predisporre misure in grado di approntare un quadro normativo più efficiente per contrastare fenomeni di illegalità diffusa collegati all'immigrazione clandestina e alla criminalità organizzata. Nel condividere l'ampliamento, previsto dall'articolo 6 del decreto-legge, delle competenze attribuite ai sindaci, segnatamente per quanto riguarda i poteri di ordinanza a fronte di situazioni di grave pericolo per l'incolumità pubblica e per la sicurezza delle aree urbane, evidenzia alcuni aspetti di particolare criticità in tema di sicurezza ereditati dal precedente Governo, ribadendo l'auspicio che episodi come quello dell'omicidio della signora Reggiani, consumatosi a Roma qualche mese fa, non abbiano più a ripetersi, grazie ad interventi mirati in materia di immigrazione clandestina.

MARIO TASSONE (UdC). Nel ringraziare i relatori per il proficuo lavoro svolto, osserva che il tema della sicurezza suscita sempre vivo interesse nella società. Esprime quindi perplessità su alcune misure recate dal provvedimento d'urgenza in discussione, che giudica omnicomprensivo e di carattere eterogeneo, quali l'utilizzo dell'esercito in materia di immigrazione - che richiederebbe invece l'adozione di efficaci politiche di inserimento e di integrazione - e l'assegnazione di nuovi poteri ai sindaci in materia di sicurezza senza prevedere mezzi e strumenti adeguati, auspicando peraltro un potenziamento dell'attività di formazione in tema di sicurezza stradale. Nel ritenere, quindi, impraticabile e non condivisibile la disciplina recata dagli articoli 2-bis e 2-ter, lamenta che, a tutt'oggi, non si conosce il testo dell'emendamento predisposto al riguardo dal Governo, il cui esito condizionerà la valutazione del suo gruppo sul provvedimento.
Preannunzia quindi la presentazione di proposte emendative migliorative del testo.

MARILENA SAMPERI (PD). Osservato preliminarmente che l'opposizione ha dimostrato un atteggiamento di piena disponibilità a collaborare alla definizione di un testo atto a contrastare efficacemente i fenomeni di illegalità diffusa collegati all'immigrazione clandestina ed alla criminalità organizzata, ricorda che il precedente Esecutivo, consapevole della necessità di dotare il Paese di misure idonee in materia, aveva elaborato un «pacchetto sicurezza» dal quale sono state mutuate molte delle disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in discussione. Nel giudicare, quindi, condivisibili l'inasprimento delle pene previste per i reati associativi di stampo mafioso e per quelli più gravi commessi da soggetti in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope, nonché il potenziamento degli strumenti di identificazione delle persone, reputa sbagliato stabilire un binomio tra immigrazione e clandestinità. In particolare, ritiene che il fenomeno della permanenza illegale sul territorio dello Stato possa essere contrastato soltanto incentivando forme di cooperazione con le popolazioni in difficoltà ed affiancando alle misure repressive efficaci iniziative di prevenzione e controllo, dotando le forze di polizia di adeguate risorse.
Rileva infine la contraddittorietà tra il previsto inasprimento delle sanzioni per alcune tipologie di reati e la misura introdotta dall'articolo 2-ter, concernente la sospensione dei processi relativi alla commissione degli stessi reati prima del 30 giugno 2002.

CARLO COSTANTINI (IdV). Precisa preliminarmente, in riferimento alle inopportunePag. Vdichiarazioni rese dal rappresentante della Lega Nord, che sarebbe stato paradossale formulare la relazione di minoranza in considerazione dello stravolgimento del testo del provvedimento d'urgenza in esame a seguito degli emendamenti preannunziati dal Governo. Nel ritenere altresì che il decreto-legge rechi misure antitetiche e di carattere propagandistico, prevedendo, tra l'altro, l'inasprimento delle pene e, al contempo, il blocco dei processi, senza peraltro promuovere efficaci attività di prevenzione e senza dotare le forze dell'ordine delle necessarie risorse finanziarie, sottolinea l'opportunità di riaffermare il principio della certezza della pena.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

CARLO COSTANTINI (IdV). Pur giudicando condivisibili le disposizioni finalizzate al potenziamento delle funzioni dei sindaci in materia di sicurezza, esprime profonde perplessità sulla reale efficacia dell'impianto del provvedimento in discussione, rilevando peraltro i profili di incostituzionalità insiti negli articoli 2-bis e 2-ter, sulla precedenza dei ruoli d'udienza e sulla sospensione dei processi. Nel dare infine conto delle misure contenute nella proposta di legge predisposta in materia di immigrazione dal suo gruppo, finalizzata a disciplinare i flussi di ingresso regolari, a promuovere idonee politiche di integrazione sociale e a prevedere efficaci interventi contro il fenomeno dell'immigrazione clandestina, si riserva di formulare, nel prosieguo del dibattito, una valutazione più compiuta sulle proposte della maggioranza.

JOLE SANTELLI (PdL). Sottolineata la straordinaria necessità ed urgenza del decreto-legge in discussione, auspica che su di esso si svolga un confronto sereno e costruttivo, anche alla luce degli emendamenti preannunziati dal Governo sugli articoli 2-bis e 2-ter. Richiamati, quindi, gli incisivi provvedimenti varati dall'Esecutivo in materia di ICI e di detassazione degli straordinari, evidenzia l'innegabile connessione esistente tra il fenomeno dell'immigrazione irregolare e quello della criminalità organizzata, rilevando che il decreto-legge prevede, tra l'altro, norme più severe per contrastare l'immigrazione clandestina, anche attraverso una specifica aggravante, e la ridefinizione dei centri di permanenza temporanea. Ricordato, inoltre, che le disposizioni del decreto-legge che attribuiscono maggiori poteri ai sindaci in materia di ordine pubblico e di contrasto dell'immigrazione irregolare sono volte a porre le amministrazioni locali in condizioni di svolgere le nuove funzioni loro attribuite in tema di sicurezza, rileva che il previsto ricorso a contingenti delle Forze armate è essenzialmente riconducibile alle carenze di organico delle forze di polizia.

GIOVANNI FAVA (LNP). Stigmatizzato preliminarmente l'episodio teppistico di cui è stata oggetto nella scorsa notte una sede della Lega Nord a Crema, invita la Presidenza della Camera a farsi interprete della preoccupata indignazione della sua parte politica. Nel ricordare l'impegno lungamente profuso dal proprio gruppo sui temi della sicurezza, prioritaria preoccupazione dei cittadini, sottolinea che il decreto-legge in discussione onora un preciso impegno assunto con gli elettori dall'attuale maggioranza. Evidenziato altresì il collegamento fra la crescita dell'immigrazione clandestina e l'aumento dei fenomeni di microcriminalità, richiama le modalità previste dal provvedimento circa il concorso delle Forze armate al delicato compito di controllo del territorio, sottolineando come le previste misure di identificazione personale - lungi dal costituire provvedimenti xenofobi - rappresentino strumenti volti a garantire la tutela dei diritti delle persone, segnatamente dei minori. Nel manifestare, infine, l'orientamento favorevole del suo gruppo al decreto-legge in discussione, che giudica adeguato ed innovativo, ne auspica una sollecita conversione in legge, esprimendoPag. VIperplessità per l'atteggiamento pregiudizialmente contrario di parte dell'opposizione.

DONATELLA FERRANTI (PD). Sottolineata la necessità di adottare incisive iniziative per risolvere le gravi problematiche sussistenti in tema di sicurezza, in relazione alle quali il precedente Governo era già intervenuto, evidenzia, in particolare, alcune criticità del provvedimento d'urgenza in discussione, segnatamente con riferimento alla disposizione di cui al n. 11-bis) dell'articolo 61 del codice penale che stabilisce un aggravamento di pena connesso ad una presunzione di pericolosità sociale che, a suo avviso, richiederebbe accertamenti concreti. Ritiene, altresì, che gli articoli 2-bis e 2-ter, oltre a vertere su materia estranea al tema della sicurezza, contraddicono i principi di celerità ed immediatezza dell'azione penale e che il decreto-legge in esame non rechi idonee misure di prevenzione. Ricorda, quindi, che il suo gruppo ha presentato alcune proposte emendative finalizzate a conferire maggiore coerenza alle misure relative ai procedimenti penali.

PAOLO FONTANELLI (PD). Osservato preliminarmente che il provvedimento d'urgenza in discussione, pur essendo volto a fornire risposte alla domanda di sicurezza diffusa nel Paese, reca disposizioni inadeguate e sproporzionate, anche perché ispirate ad una impostazione meramente propagandistica, lamenta quindi che la mancanza di un confronto costruttivo tra maggioranza ed opposizione - tra l'altro su una materia così complessa - è ascrivibile essenzialmente all'inserimento nel testo degli articoli 2-bis e 2-ter, con i quali si persegue l'obiettivo di tutelare la posizione del Presidente del Consiglio.
Ricordato il quadro normativo internazionale in tema di immigrazione, esprime un giudizio critico sulle disposizioni volte ad attribuire maggior rilievo alle funzioni dei sindaci in materia di ordine pubblico, con particolare riferimento al ruolo dei prefetti, preannunziando al riguardo la presentazione di proposte emendative. Giudica infine non credibile il tentativo di affrontare il problema della sicurezza, a fronte dell'intenzione di ridurre le risorse destinate alle forze dell'ordine, come previsto nella manovra economica del Governo.

IGNAZIO MESSINA (IdV). Pur condividendo alcune misure contenute nel provvedimento d'urgenza in discussione, che recepisce interventi già previsti dal precedente Governo - segnatamente con riferimento ai poteri attribuiti ai sindaci, che tuttavia ritiene di difficile attuazione, alle norme di contrasto della criminalità organizzata e in materia di guida pericolosa -, ritiene che il decreto-legge non individui adeguate soluzioni al problema della sicurezza e non garantisca un esercizio della funzione giudiziaria ispirato ai principi di certezza della pena, efficacia e celerità dei processi. Esprime, inoltre, forti perplessità in merito alla norma che prevede l'espulsione dei clandestini che, a suo avviso, potrebbe risolversi in una forma di criminalizzazione tout court di tali soggetti. Lamenta, infine, la scarsa chiarezza della portata normativa delle proposte emendative preannunziate dal Governo in riferimento agli articoli 2-bis e 2-ter, scontata conseguenza dell'approvazione, nella seduta di ieri, del cosiddetto lodo Alfano.

FRANCESCO PAOLO SISTO (PdL). Ritiene che il provvedimento d'urgenza in discussione, che si iscrive nell'ambito di una complessiva strategia finalizzata ad affrontare un quadro normativo più efficiente per contrastare fenomeni di illegalità diffusa, prefiguri interventi coerenti ed organici in tema di sicurezza. Nel richiamare quindi gli aspetti salienti del decreto-legge, giudica condivisibili le modifiche da esso apportate alla legislazione penale sostanziale e processuale, esprimendo particolare apprezzamento per la scelta della corsia preferenziale in tema di infortuni sul lavoro.

ALESSANDRO NACCARATO (PD). Osservato che il provvedimento d'urgenza in discussione, sul quale manifesta un orientamentoPag. VIIcontrario, ripropone la stagione degli interventi legislativi a favore di Berlusconi, rileva che la maggioranza ed il Governo non hanno esitato ad utilizzare strumentalmente il tema della sicurezza allo scopo di bloccare il processo che vede imputato il Presidente del Consiglio per corruzione in atti giudiziari, stravolgendo il testo originario del decreto-legge e offendendo il principio di legalità. Nell'evidenziare, quindi, il carattere essenzialmente propagandistico delle disposizioni contenute nell'articolo 7-bis, a fronte dei tagli operati con altro provvedimento d'urgenza all'esame del Parlamento, nonché l'incostituzionalità dell'aggravante prevista dall'articolo 1, che configura una disparità di trattamento contrastante anche con la normativa comunitarie, ritiene che il bisogno di sicurezza dei cittadini possa essere soddisfatto modificando la legge Bossi-Fini, attuando un'efficace politica di accoglienza e di integrazione e rendendo effettivi i meccanismi di allontanamento di chi delinque dal territorio dello Stato.

PRESIDENTE. Esprime solidarietà alla Lega Nord Padania per l'atto vandalico compiuto la scorsa notte a Crema ai danni di una sua sede.

NICOLA MOLTENI (LNP). Ritiene che il provvedimento d'urgenza in discussione risponda alla primaria esigenza di contrastare i deprecabili fenomeni della criminalità organizzata e dell'immigrazione clandestina, fortemente avvertiti dai cittadini, segnatamente nel Nord del Paese, e confermati nella loro gravità dal capo della Polizia. Espresso quindi apprezzamento e pieno sostegno al Ministro Maroni per il contributo fornito alla definizione del cosiddetto pacchetto sicurezza, sottolinea l'efficacia delle misure contenute nel decreto-legge, in particolare di quelle relative all'ampliamento della portata applicativa delle disposizioni sull'espulsione degli stranieri e all'attribuzione di maggiori poteri ai sindaci in materia di ordine pubblico, ritenendo peraltro essenziale istituire il reato di immigrazione clandestina.

AMEDEO CICCANTI (UdC). Pur condividendo l'esigenza di introdurre nell'ordinamento norme più severe, volte a contrastare con maggiore efficacia la diffusa illegalità connessa all'immigrazione clandestina e alla criminalità organizzata, giudica il provvedimento d'urgenza in esame, complessivamente caratterizzato da interventi poco ponderati ed essenzialmente propagandistici, emblematico dell'atteggiamento cinico e strumentale con il quale il Governo affronta i problemi dell'ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini.
Manifesta, quindi, netta contrarietà, tra le altre, alle disposizioni del decreto-legge che prevedono un'aggravante generica svincolata dalla gravità del fatto e dalla pericolosità sociale del reo e una misura di allontanamento dal territorio dello Stato non conforme al principio di proporzionalità, nonché a quelle, tuttora presenti nel testo, che introducono nel sistema una sorta di amnistia occulta e generalizzata al fine di sottrarre il Presidente del Consiglio al giudizio della magistratura milanese.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Ricordata la sensibilità che la sua parte politica ha sempre dimostrato sul tema oggetto del provvedimento d'urgenza in discussione, ritiene che un'efficace politica in materia di sicurezza presupponga la valorizzazione degli enti locali, che vengono invece penalizzati dal Governo il quale, con l'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, li ha privati dalle risorse proprie necessarie per una sana attività di programmazione; giudica, inoltre, opportuno ottimizzare il ruolo della polizia municipale, preannunziando la presentazione di proposte emendative in tal senso. Rilevato, inoltre, il ritardo culturale con cui nel nostro Paese si disciplinano i fenomeni migratori, sottolinea la necessità di coniugare i diritti dei migranti con quelli dei residenti, confermando infine che il suo gruppo respinge con fermezza qualsiasi ipotesi di scambio tra l'approvazione del cosiddetto lodo Alfano e la soppressione delle norme «bloccaprocessi» inserite nel decreto-legge in discussione.

Pag. VIII

ISABELLA BERTOLINI (PdL). Nel precisare come il decreto-legge in discussione introduca solo la prima parte di un più ampio insieme di misure predisposte dal Governo per garantire una maggiore sicurezza ai cittadini, ricorda le modifiche migliorative al testo del provvedimento apportate e preannunziate dall'Esecutivo, stigmatizzando le polemiche strumentali dell'opposizione, segnatamente in merito alle accuse di xenofobia, che reputa del tutto infondate. Nel sottolineare come il provvedimento d'urgenza in esame tenti di rimediare alle emergenze verificatesi - a suo giudizio - a seguito del fallimento dell'attività di controllo dell'immigrazione clandestina da parte del Governo Prodi, nonché della deleteria disapplicazione della legge Bossi-Fini ad opera di parte della magistratura, ne auspica una tempestiva conversione in legge, invitando altresì il Governo ad assicurare il necessario sostegno finanziario alle forze dell'ordine per garantire l'assolvimento dei compiti ad esse affidate dal provvedimento stesso.

FRANCO NARDUCCI (PD). Rilevato che l'oggetto del provvedimento d'urgenza in discussione impone una più ampia riflessione sul fenomeno di migrazione di massa che ha caratterizzato la storia del nostro Paese, ritiene che la legalità sia il migliore antidoto contro la criminalità, a condizione che essa sia accompagnata da adeguate politiche di accoglienza ed integrazione dell'immigrato. Osserva, quindi, che il presente decreto-legge denota il tentativo del Governo di cercare consenso e legittimazione politica facendo perno sulle paure dei cittadini italiani e dando vita ad una pericolosa spinta xenofoba, che non facilita la soluzione del problema, mentre avrebbe ritenuto opportuno che il fenomeno fosse affrontato come questione europea.

CLAUDIO D'AMICO (LNP). Nel sottolineare la preoccupante recrudescenza dei fenomeni di microcriminalità nel Paese, che reputa connessa all'aumento incontrollato dell'immigrazione clandestina, anche per effetto di scelte politiche e legislative dei Governi di centro-sinistra giudicate gravemente erronee, stigmatizza le polemiche - che ritiene infondate e pretestuose - insorte attorno a talune misure introdotte dal provvedimento d'urgenza in discussione. Richiamata altresì la risoluzione approvata dall'Assemblea parlamentare dell'OSCE contro la tratta di esseri umani, esprime gratitudine al Ministro dell'interno ed al Governo nel suo complesso per le meritevoli iniziative intraprese al fine di garantire ai cittadini il rispetto dei diritti fondamentali.

PAOLA PELINO (PdL). Osservato che con il provvedimento d'urgenza in discussione il Governo si è proposto di offrire prime e immediate risposte alla richiesta di sicurezza dei cittadini, si sofferma sulle disposizioni volte ad attribuire maggior rilievo alle funzioni dei sindaci in materia di ordine pubblico e di contrasto dell'immigrazione irregolare, esprimendo apprezzamento per il ruolo affidato alla polizia municipale.

ANTONIO RUGGHIA (PD). Nel ricordare l'impegno profuso dal Governo Prodi sui nodi della sicurezza dei cittadini, osserva come nel decreto-legge in discussione siano confluite misure già prefigurate in precedenza dal Ministro dell'interno Amato ed allora sostanzialmente osteggiate dall'attuale maggioranza. Richiamato il contenuto del provvedimento - che giudica in parte condivisibile, in parte piegato a logiche propagandistiche e recante talune misure xenofobe - esprime forti perplessità in merito alla sua effettiva applicazione, lamentando i drastici tagli al comparto sicurezza e difesa profilati dal decreto-legge n. 112 del 2008 sulla manovra economica, attualmente all'esame della Camera.

GIORGIO CLELIO STRACQUADANIO (PdL). Rilevato che il decreto-legge in discussione riprende in larga parte misure elaborate dal Ministro Amato nella scorsa legislatura, all'indomani dell'omicidio della signora Reggiani, osserva che il Partito Democratico ha perso una straordinariaPag. IXoccasione per attuare la politica riformista con cui si è presentato agli elettori. Stigmatizzato, quindi, l'atteggiamento demagogico che ha caratterizzato gli interventi dell'opposizione, sottolinea che il provvedimento d'urgenza in discussione garantirà città più libere e più sicure.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
Avverte che, a seguito della presentazione degli emendamenti del Governo relativi agli articoli 2-bis e 2-ter del decreto-legge in esame, il gruppo Italia dei Valori ha comunicato alla Presidenza la rinuncia alla designazione del relatore di minoranza, già intervenuta ai sensi dell'articolo 79, comma 12, del Regolamento, contestualmente dovendosi intendere ritirata la relazione di minoranza con il testo alternativo.
Prende altresì atto che i relatori ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica e rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Lunedì 14 luglio 2008, alle 17.

(Vedi resoconto stenografico pag. 73).

La seduta termina alle 14,55.