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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 39 di lunedì 21 luglio 2008

Pag. III

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 16,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 15 luglio 2008.

I deputati in missione sono cinquanta.

Su lutti dei deputati Antonello Soro, Antonio Rugghia e Angelo Zucchi.

PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore del deputato Antonello Soro, colpito da un grave lutto: la perdita della madre.
Rinnova, altresì, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore dei deputati Antonio Rugghia e Angelo Zucchi, colpiti da gravi lutti: la perdita dei rispettivi padri.

Sostituzione di un deputato componente della delegazione presso l'Assemblea parlamentare della NATO.

PRESIDENTE. Comunica di aver chiamato a far parte della delegazione presso l'Assemblea parlamentare della NATO il deputato Italo Bocchino, in sostituzione del deputato Carmelo Briguglio, dimissionario.

Designazione dei componenti della Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi.

PRESIDENTE. Comunica di aver designato i deputati Daniela Sbrollini e Roberto Speciale quali componenti della Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi, istituita, ai sensi dell'articolo 27 della legge 7 agosto 1990, n. 241, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Il Presidente del Senato della Repubblica ha designato quali componenti della stessa Commissione i senatori Gennaro Coronella e Gerardo D'Ambrosio.

Annunzio della formazione di una componente politica nell'ambito del gruppo parlamentare Misto.

PRESIDENTE. Comunica che è stata autorizzata, ai sensi dell'articolo 14, comma 5, secondo periodo, del Regolamento, e sulla base della richiesta pervenuta in data 16 luglio 2008, la formazione, nell'ambito del gruppo parlamentare Misto, della componente politica denominata «Liberal Democratici-Repubblicani», alla quale aderiscono i deputati Daniela Melchiorre, Francesco Nucara e Italo Tanoni.

Sull'ordine dei lavori.

PIERLUIGI CASTAGNETTI (PD). Esprime netta riprovazione per le dichiarazioni rese ed i comportamenti tenuti nei giorni scorsi da ministri del Governo e da componenti della maggioranza, che giudica gravemente lesivi del prestigio e delle istituzioni repubblicane. Stigmatizzata altresì la mancata censura di siffatti comportamenti da parte del Presidente del Consiglio, invita la Presidenza della CameraPag. IVad esprimersi con chiarezza e severità in difesa della sacralità delle istituzioni e dei loro simboli.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Nel ritenere che si debba rivolgere un deferente saluto al Presidente della Repubblica pro tempore, Ciampi, per l'impegno profuso al fine di riaffermare il valore dei simboli dell'unità nazionale, esprime solidarietà agli insegnanti per la meritoria funzione che svolgono nella formazione dei giovani. Ritiene, quindi, che ognuno debba difendere con coerenza le proprie convinzioni.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dai deputati intervenuti, stigmatizza duramente le espressioni utilizzate dal ministro Bossi, auspicando un deciso intervento del Presidente della Camera, analogamente a quanto fatto dal Presidente Schifani. Nel giudicare negativamente le parole rivolte dal ministro Rotondi e dal senatore Gasparri nei confronti della magistratura, esprime preoccupazione per una sottocultura di tipo razzista e sovversivo che sembra ormai emergere.

ALESSANDRA MUSSOLINI (PdL). Nell'intento di replicare al contegno tenuto dal ministro Bossi, oltre che di stemperare i toni della polemica in atto, richiama i valori rappresentati dall'inno nazionale (Attiva in prossimità del microfono un apparato audio che riproduce l'inno nazionale italiano).

FURIO COLOMBO (PD). Nell'associarsi alle considerazioni dei deputati Castagnetti, Casini ed Evangelisti, rinnova la piena solidarietà al Capo dello Stato, che rappresenta l'unità della Nazione, stigmatizzando le gravissime dichiarazioni rese dal ministro Bossi, che ritiene dovrebbe rassegnare le dimissioni.

ROBERTO COTA (LNP). Ritiene che il Ministro Bossi, con le sue condivisibili osservazioni, abbia inteso sottolineare la necessità di superare l'impostazione centralistica del Paese e di avviare un processo di regionalizzazione che parta dal settore della scuola.
Giudicato il carattere strumentale delle critiche rivolte alle suddette affermazioni, ribadisce, infine, la necessità di avviare un adeguato processo riformatore.

ITALO BOCCHINO (PdL). Nel richiamare il senso di responsabilità istituzionale dimostrato negli anni dai parlamentari e dagli esponenti politici della Lega Nord e riconoscendo altresì il contributo costruttivo offerto da tale parte politica al dibattito politico e parlamentare, ribadisce come per il suo gruppo l'unità nazionale costituisca un valore imprescindibile da tutelare e rispettare indefettibilmente al pari dei suoi simboli.

PRESIDENTE. Nel ribadire che chiunque sia chiamato a ricoprire incarichi istituzionali deve essere consapevole che le parole pronunciate e gli atteggiamenti tenuti possono essere oggetto di valutazioni che non attengono unicamente alla buona educazione, auspica che tutti i rappresentanti del popolo abbiano atteggiamenti ed opinioni rispettose non solo del bon ton istituzionale, ma anche del mandato parlamentare che viene loro conferito dagli elettori. Ciò tanto più vale nei confronti di coloro che ricoprono alte cariche istituzionali e giurano fedeltà alla Costituzione, i quali devono avvertire il dovere supplementare di rispetto dei sentimenti nazionali, compresi i loro simboli, quale l'inno nazionale che rappresenta l'elemento distintivo di tanti sacrifici e di una precisa identità.
Nella consapevolezza che il Ministro Bossi vorrà precisare il proprio pensiero, sempre connotato da passione politica ma anche da intelligenza politica, ribadisce che il rispetto dell'unità nazionale e dei suoi simboli è condizione imprescindibile per qualsiasi politica di autentica riforma che porti a quel federalismo, anche fiscale, che è garanzia di sviluppo dell'Italia intera e non solo di una parte di essa.

Pag. V

ROBERTO COTA (LNP). Ritiene che il Ministro Bossi abbia inteso riaffermare la volontà di passare da uno Stato centralista ad uno di tipo federale.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Nel replicare al deputato Cota, ribadisce che il federalismo non può essere realizzato a danno del Mezzogiorno d'Italia.

MANUELA DAL LAGO (LNP). Nel replicare alle considerazioni espresse dal Presidente della Camera, nonché all'intervento del deputato Casini, chiede rispetto per le posizioni assunte dalla sua parte politica, della quale ricorda il forte senso delle istituzioni democratiche, essendo da anni impegnata a farsi interprete delle aspettative di tanti cittadini del Nord Italia che chiedono di essere affrancati da nuove forme di oppressione, come quella rappresentata dalle vessazioni tributarie di uno Stato centralista.

MASSIMO DONADI (IdV). Espresso apprezzamento per le dichiarazioni del Presidente della Camera, rileva che il gruppo della Lega Nord ha finora assicurato il proprio sostegno all'approvazione di norme che di certo non produrranno vantaggi per i cittadini del Nord.

WALTER VELTRONI (PD). Nel ringraziare preliminarmente il Presidente della Camera per la chiarezza delle posizioni espresse, giudica particolarmente gravi le dichiarazioni rese da esponenti del gruppo della Lega Nord Padania a sostegno delle opinioni esternate dal Ministro Bossi e invita quindi il Presidente del Consiglio a chiarire se condivida o meno tali dichiarazioni.

FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Nel ribadire come l'unità nazionale costituisca per la sua parte politica un valore irrinunciabile al pari dei suoi simboli, ricorda il contributo fattivo offerto dalla Lega Nord al dibattito politico e parlamentare, nonché alla crescita ed alla modernizzazione del Paese, sottolineandone altresì la responsabilità istituzionale. Respinge dunque le affermazioni strumentalmente rese dai rappresentanti dell'opposizione, evidenziando la ribadita condivisione della Lega Nord al programma riformatore del Governo e della maggioranza.

Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 112 del 2008: Sviluppo economico, semplificazione, competitività, stabilizzazione della finanza pubblica e perequazione tributaria (A.C. 1386-A).

Nella seduta del 18 luglio 2008 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento Dis. 1.1, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)

SIEGFRIED BRUGGER (Misto-Min.ling.). Pur condividendo gran parte delle misure contenute nel provvedimento d'urgenza in esame, ritiene che il metodo seguito dall'Esecutivo abbia svilito le prerogative del Parlamento, creando un grave precedente. Dichiara, quindi, che la sua componente politica non concederà la fiducia al Governo e si asterrà nella votazione del disegno di legge di conversione.

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO (Misto-MpA). Nel ricordare le perplessità espresse dalla sua parte politica in occasione del varo delle norme in materia di ICI, ricorda il carattere complesso e innovativo della manovra economica in esame, improntata al consolidamento del bilancio pubblico ed allo sviluppo. Nell'auspicare, quindi, un maggior confronto tra Parlamento e Governo anche sul tema delle riforme necessarie per il Paese, ribadisce l'opportunità di compiere uno sforzoPag. VIstraordinario nei confronti del Mezzogiorno, attraverso l'adozione di un sistema di fiscalità di vantaggio e di un piano organico per le infrastrutture.
Dichiara, infine, che la sua componente politica confermerà la fiducia al Governo, preannunziando altresì un'attenta vigilanza sul rispetto degli impegni assunti nei confronti del Meridione.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Stigmatizzata l'assenza del Presidente del Consiglio, lamenta che il ricorso da parte del Governo alla decretazione d'urgenza ed alla questione di fiducia ha impedito un costruttivo confronto, espropriando il Parlamento delle sue prerogative. Nell'esprimere, quindi, apprezzamento per la valenza triennale della manovra, nonché per alcune misure da essa recate, quali quelle relative al Piano casa e alla riduzione delle spese della pubblica amministrazione, manifesta netta contrarietà alla previsione della cosiddetta Robin tax, i cui oneri saranno inevitabilmente traslati sui consumatori, mentre sarebbe stato preferibile colpire le rendite finanziarie, come proposto dalla sua parte politica. Rilevato, inoltre, il sostanziale aumento della pressione fiscale che deriva dal provvedimento d'urgenza in esame, giudica negativamente i tagli previsti a settori delicati come quelli della sanità, dell'istruzione, dell'università ed all'intero comparto sicurezza. Dichiara, infine, che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.

BRUNO TABACCI (UdC). Ricorda l'atteggiamento di opposizione costruttiva e non pregiudiziale assunto dal suo gruppo, il quale negherà la fiducia al Governo, lamentando in particolare il metodo seguito, con il ricorso alla decretazione d'urgenza e alla questione di fiducia, per modificare surrettiziamente le procedure di bilancio. Nell'esprimere un giudizio critico sulle misure adottate con riferimento alle autorità indipendenti, ritiene che la manovra contenuta nel provvedimento d'urgenza in esame sia assolutamente inidonea a garantire la crescita economica del Paese, che costituisce il presupposto indispensabile per il risanamento strutturale dei conti pubblici.

MAURIZIO FUGATTI (LNP). Rilevata preliminarmente la contingente crisi economica nazionale ed internazionale in cui il Governo si trova ad operare, evidenzia la prospettiva triennale della manovra economica in esame. Individuata, inoltre, nell'arretratezza del sistema istituzionale la principale ragione che ha indotto l'Esecutivo a ricorrere allo strumento della decretazione d'urgenza, sottolinea l'impossibilità di attuare una riduzione dell'imposizione fiscale a fronte di una crescita del PIL prossima allo zero. Nel rivendicare altresì al Governo il merito di aver proceduto ad un incremento del carico tributario solo per banchieri e petrolieri e di aver reperito le risorse necessarie per il taglio dei ticket sanitari, ricorda la posizione del suo gruppo in materia di sicurezza e di finanza degli enti locali, auspicando l'introduzione di una riforma in senso federale del sistema fiscale.

PIER LUIGI BERSANI (PD). Nell'invitare la maggioranza ed il Governo a superare l'atteggiamento di chiusura finora assunto ed a confrontarsi con l'opposizione sulla difficile situazione economico-finanziaria del Paese senza indulgere in polemiche capziose, esprime un giudizio fortemente critico sul complesso delle misure recate dal provvedimento d'urgenza in esame. Dichiara quindi che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo, nella convinzione che la manovra predisposta dall'Esecutivo si rivelerà depressiva dei consumi e degli investimenti; lamenta, tra l'altro, la carenza di un immediato sostegno del potere di acquisto delle famiglie e di un efficace contrasto all'evasione fiscale, e giudica inefficaci ed anzi regressive le misure adottate nei cosiddetti settori protetti, invitando sin d'ora la maggioranza ad assumersi la responsabilità per le deleterie conseguenze che deriveranno dalla manovra in esame.

MASSIMO ENRICO CORSARO (PdL). Richiamata la difficilissima congiunturaPag. VIIeconomica internazionale, rileva che il sistema economico italiano si trova in condizioni nettamente peggiori rispetto a quelle dei suoi competitori, atteso l'elevatissimo debito pubblico che vincola eccessivamente la gestione del bilancio al pagamento delle spese per interessi. Esprime, quindi, apprezzamento per le misure recate dal decreto-legge in esame, volte alla riduzione della spesa attraverso il taglio di oneri ed enti inutili, nonché attraverso il contenimento del debito di regioni ed enti locali, unico presupposto per la realizzazione di un vero federalismo fiscale che non sfoci nell'ennesima forma di assistenzialismo. Rilevata, inoltre, la necessità di realizzare riforme concrete in termini di modernizzazione del Paese senza aumentare la pressione fiscale, tranne che per i settori bancario, assicurativo e petrolifero, richiama i positivi provvedimenti adottati dall'Esecutivo per tutelare il potere d'acquisto delle famiglie, quali l'abolizione dell'ICI, nonché le misure relative al Piano casa ed alla diminuzione del costo di scolarizzazione. Dichiara, infine, che il suo gruppo rinnoverà convintamente la fiducia al Governo.

PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sull'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, sulla cui approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione)

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti e votanti576
Maggioranza289
Hanno risposto 323
Hanno risposto no 253
(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente precluse le restanti proposte emendative.
Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Comunica la modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea predisposta a seguito della odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo (vedi resoconto stenografico pag. 33).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 22 luglio 2008, alle 9.

(Vedi resoconto stenografico pag. 33).

La seduta termina alle 19,10.