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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 45 di mercoledì 30 luglio 2008

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 10,10.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono sessantuno.

Nuova convocazione della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi per la sua costituzione.

PRESIDENTE. Comunica che, nella seduta di ieri, la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi non ha potuto procedere alla propria costituzione. D'intesa con il Presidente del Senato, la predetta Commissione è stata pertanto nuovamente convocata per giovedì 31 luglio 2008 alle 14.

Discussione del disegno di legge di ratifica S. 759: Trattato di Lisbona (approvato dal Senato) (A.C. 1519).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GIORGIO LA MALFA (PdL), Relatore. Nell'auspicare la sollecita approvazione del disegno di legge di ratifica in discussione, anche alla luce delle esigenze di celerità recentemente rappresentate al Parlamento italiano dal Presidente della Commissione europea, sottolinea la necessità di un'approfondita riflessione sulle cause della crisi del processo di integrazione europea registratasi negli ultimi anni. Nel richiamare altresì le tappe ed i nodi problematici del percorso costituente europeo sin dalla fase dell'integrazione monetaria, evidenzia, tra l'altro, lo strisciante e diffuso senso di insoddisfazione nei confronti delle istituzioni europee, delle quali si lamenta un deficit di democraticità, nonché la crescente resistenza degli Stati membri ad ulteriori cessioni di sovranità verso l'Unione europea. Rilevato infine che il Trattato di Lisbona si muove proprio in direzione di una maggiore democratizzazione delle istituzioni comunitarie, auspica il superamento dell'attuale situazione di stallo, anche attraverso una più diffusa e convinta opera di sensibilizzazione delle opinioni pubbliche.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

MAURO PILI (PdL). Nel considerare acquisita la necessità di ratificare sollecitamente il Trattato di Lisbona, ne sottolinea le differenze rispetto al Trattato che istituisce l'Unione europea, ritenendo necessario rilanciare un progetto costituzionale capace di affrontare le sfide sociali, culturali, economiche e politiche poste dall'allargamento dell'Unione. Osservato, quindi, che il Trattato di Lisbona, frutto di una complessa mediazione, affronta alcuni nodi problematici del processo di integrazione europea, accrescendo il potere decisionale delle istituzioni comunitarie e laPag. VIloro rappresentatività democratica, anche attraverso un più incisivo ruolo dei Parlamenti nazionali, e conferendo maggiore rilevanza alla posizione dell'Europa nel contesto internazionale, evidenzia i maggiori limiti del Trattato, quali quelli riguardanti il rapporto tra i singoli Stati membri e l'Unione europea e la valorizzazione delle diversità e tipicità regionali.

MARIO TASSONE (UdC). Nel sottolineare la più contenuta portata innovativa, sul piano costituente, del Trattato di Lisbona rispetto al Trattato di Roma del 2004, di cui ricorda le mancate ratifiche francese ed olandese, concorda sulla necessità di un'approfondita riflessione sulla recente crisi del processo di integrazione europea, del quale ricorda i valori e gli ideali che ne animarono gli esordi nel secondo dopoguerra. Pur riconoscendo peraltro che l'Europea unita ha contribuito alla pace e alla stabilità economica del continente, sottolinea tuttavia la mancanza di coerenza ed unitarietà nella politica estera e di sicurezza comune dell'Unione, dimostrata ad esempio in occasione della crisi balcanica. Ribadita la necessità di diminuire il distacco avvertito dai popoli degli Stati membri verso una Unione europea intesa come burocrazia e tecnocrazia, evidenzia la criticità del passaggio dall'integrazione europea in senso economico a quella in senso politico, verso la quale ritiene imprescindibile procedere secondo le originarie ispirazioni europeiste, lamentando tuttavia gli errori commessi in tal senso dalla precedente politica di allargamento, che reputa non aver posto le basi per una sintesi unitaria di valori comuni e condivisi. Nel ringraziare il relatore per la lucida analisi condotta, auspica la sollecita approvazione del disegno di legge di ratifica in discussione.

LUCIANO DUSSIN (LNP). Richiamati i dati relativi alle recenti disaffezioni di alcuni Paesi nei confronti dell'attuale assetto istituzionale europeo, sottolinea l'impegno della Lega Nord affinché l'Italia sia protagonista attiva nel processo costituente europeo attualmente in atto. Nel preannunziare quindi il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di ratifica in discussione, stigmatizza alcune scelte politiche fallimentari assunte in ambito europeo, segnatamente nei settori agricolo e manifatturiero, che penalizzano fortemente le relative attività imprenditoriali, invitando il Governo ad adoperarsi fattivamente affinché tali settori siano adeguatamente tutelati dalla concorrenza sleale. Auspica quindi che la futura costituzione europea rechi principi fondamentali ben definiti e strutturati, come l'effettiva tutela della famiglia naturale, esprimendo peraltro forte contrarietà alla preannunziata istituzione di un super tribunale europeo. Nel ricordare, infine, che nel recente documento di programmazione economico-finanziaria sono contenuti specifici indirizzi circa la previsione di riforme costituzionali in grado di valorizzare le positive realtà locali, giudica irrinunciabile inserire all'interno del Trattato di Lisbona dichiarazioni di intenti che segnalino specifiche esigenze del nostro Paese.

FRANCO NARDUCCI (PD). Nel richiamare le tappe del percorso di integrazione europea, del quale sottolinea il contributo fornito alla pace, alla stabilità ed alla tutela dei diritti, evidenzia la mutata fisionomia assunta nel tempo dall'Unione europea, intesa sempre più come soggetto politico autonomo con un ruolo attivo e propositivo sullo scenario politico internazionale. Richiamato il fallimento delle procedure di ratifica del Trattato costituzionale del 2004, reputa necessario porre maggiore attenzione all'avvertito deficit di democraticità delle istituzioni europee ed alla riscontrata lontananza dei cittadini dalle sedi ove vengono adottate scelte meramente burocratiche. Auspica quindi la sollecita ratifica del Trattato di Lisbona, del quale sottolinea il riconoscimento della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e l'adesione dell'Unione stessa alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.

Pag. VII

NICOLA FORMICHELLA (PdL). Osserva preliminarmente che l'approvazione del Trattato di Lisbona costituisce un passaggio obbligato, così come auspicato anche dal Presidente della Repubblica, poiché consente a tutti i cittadini di usufruire al meglio degli strumenti che l'Unione europea mette loro a disposizione. Nel ritenere quindi che le misure recate dal disegno di legge di ratifica in discussione siano un punto di partenza per realizzare un'Europa più democratica, efficiente e solidale, sottolinea la necessità che le istituzioni di quest'ultima soddisfino le legittime aspettative dei cittadini, in particolare dei giovani, auspicando, tra l'altro, la revisione dell'attuale legge elettorale del Parlamento europeo.

ENRICO FARINONE (PD). Nel rilevare come il Trattato di Lisbona riproponga molte delle innovazioni contenute nel Trattato di Roma, condivide le osservazioni concernenti l'avvertito deficit di democraticità delle istituzioni europee. Nell'auspicio che il futuro processo di integrazione torni a valorizzare talune determinazioni precedentemente condivise dagli Stati membri e di fatto rimaste poi non completamente perseguite - quali, tra l'altro, la semplificazione burocratica e la trasparenza, nonché la promozione dell'occupazione -, sottolinea le grandi potenzialità dell'Unione europea nell'affrontare con successo le più gravi problematiche economico-sociali che affliggono la società europea. Ribadita infine la centralità del ruolo dei Parlamenti nazionali nel predetto processo, auspica l'approvazione del disegno di legge di ratifica in discussione.

BRUNO TABACCI (UdC). Rilevato che il processo di integrazione europea non può essere basato su logiche protezionistiche, ritiene che il complesso e farraginoso assetto delle istituzioni comunitarie sia frutto anche dell'irrisolto contrasto tra una visione intergovernativa ed una di stampo più marcatamente federale; sottolineata inoltre la necessità di prevedere una più razionale ripartizione di competenze tra Unione e Stati membri e di accelerare il processo di rafforzamento della moneta unica, evidenzia le rilevanti conseguenze derivanti dalla procedura delineata, in tema di deficit eccessivo, dal Trattato di Lisbona, che prevede un sostanziale trasferimento di competenza dal Consiglio alla Commissione europea. Ritiene infine che l'approvazione del disegno di legge di ratifica in esame determinerà effetti positivi per l'Italia.

MARIO BARBI (PD). Nel ritenere che il Trattato di Lisbona risponda all'esigenza di fornire istituzioni in grado di funzionare e decidere al meglio, evidenzia la rinuncia da parte dell'Unione europea ad adottare una solenne Carta costituzionale. Nel richiamare quindi le importanti novità recate dal suddetto Trattato, segnatamente il nuovo ruolo del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali, che tuttavia giudica ancora insufficienti a rendere l'Europa più unita ed integrata, auspica il rafforzamento degli strumenti della democrazia, la regolazione del principio di sussidiarietà e un ruolo più attivo nei luoghi della governance mondiale. Manifestata infine preoccupazione per lo scetticismo dimostrato da una forza politica della maggioranza nei confronti dell'Europa, invita il Governo ad impegnarsi fattivamente affinché, tra l'altro, venga superato il criterio dell'unanimità per la ratifica dei trattati istituzionali.

ENRICO PIANETTA (PdL). Osservato che il Trattato di Lisbona appare meno ambizioso e più complesso del cosiddetto Trattato costituzionale, rispetto al quale sono venuti meno i riferimenti all'inno, alla bandiera ed alla supremazia del diritto comunitario, manifesta apprezzamento per il mantenimento delle disposizioni relative alla personalità giuridica dell'Unione europea. Espresso, quindi, un giudizio critico sulle disposizioni riguardanti la politica estera europea, nonché sul criterio dell'unanimità per le decisioni, giudica positivamente le innovazioni nella politica di difesa, segnatamente il protocollo sulla cooperazione strutturata permanente.Pag. VIIIEsprime infine preoccupazione per la percezione che i cittadini hanno dell'Europa, considerata un'entità lontana e connotata da eccessivo burocratismo.

GIACOMO STUCCHI (LNP). Nel ritenere che le istituzioni europee siano lontane dalle esigenze e dalle legittime aspettative dei cittadini, rivendica il diritto di esprimere critiche a talune deleterie scelte compiute in ambito comunitario. Manifestata quindi profonda perplessità sulla reale portata democratica delle istituzioni europee, preannunzia un orientamento favorevole alla ratifica del Trattato in discussione, pur sottolineando la necessità di avviare una opportuna riflessione sulla possibilità di apportarvi modifiche migliorative, soprattutto in considerazione del fatto che non si può pretendere che tutti i cittadini si adeguino passivamente a sostanziali cessioni di sovranità nazionale.

ISIDORO GOTTARDO (PdL). Nel rendere preliminarmente omaggio ai Padri fondatori dell'Europa, manifesta apprezzamento per la scelta del Governo di promuovere la ratifica del Trattato di Lisbona prima della sospensione estiva dei lavori parlamentari. Rilevata, quindi, la necessità che il predetto Trattato venga attuato con coerenza, richiama il parere espresso dalla XIV Commissione, con particolare riferimento alla necessità di un'adeguata comunicazione che renda i cittadini consapevoli della nuova fase europea, nonché di un adeguamento del Regolamento della Camera che consenta a quest'ultimo di adempiere alle funzioni che discendono dal Trattato di Lisbona, garantendo, tra l'altro, una partecipazione più attiva alla fase ascendente del processo decisionale comunitario.

LAURA GARAVINI (PD). Nell'auspicare preliminarmente l'unanime consenso delle forze parlamentari sul disegno di legge di ratifica in discussione, richiama le condivisibili finalità del Trattato di Lisbona, che considera un buon compromesso in grado di recare effetti positivi per i cittadini, per la società civile, per i Parlamenti nazionali e per le comunità locali. Espressa quindi l'esigenza di un'approfondita riflessione sui segnali politici emersi da alcuni esiti referendari in ambito europeo, anche in considerazione del fatto che le istituzioni comunitarie sono considerate talvolta come meri apparti burocratici, sottolinea la necessità di un patto sociale condiviso idoneo a rispondere alle legittime aspettative dei cittadini e a stimolare nuovi entusiasmi verso la costituzione europea.

GAETANO NASTRI (PdL). Nel ritenere la ratifica del Trattato di Lisbona un passaggio cruciale per l'Unione europea, rileva che il processo di integrazione europea, in fase di completamento, ha dato finora esiti positivi. Richiamati quindi gli aspetti maggiormente condivisibili del predetto Trattato, che rende possibile intervenire in settori delicati quali l'immigrazione e la sicurezza, consentendo ai Parlamenti nazionali di contribuire al buon funzionamento dell'Unione, giudica incomprensibili le ragioni del voto contrario espresso dai cittadini irlandesi nel referendum di ratifica. Manifesta, inoltre, particolare apprezzamento per l'introduzione della figura dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, auspicando una convinta approvazione da parte della Camera del disegno di legge di ratifica in discussione.

MARCO FEDI (PD). Richiama preliminarmente le condivisibili finalità del Trattato in discussione, che considera un buon compromesso ed una nuova opportunità di crescita economica e sociale per tutti i Paesi dell'Unione in vista del pieno completamento dell'integrazione europea. Sottolinea quindi, in particolare, l'efficacia delle disposizioni tese a tutelare i diritti inalienabili della persona, a valorizzare le diversità ed ad introdurre nuovi meccanismi di solidarietà, auspicando che l'istituzione di fatto di un ministro degli esteri in ambito europeo sia prodromica di una politica aperta e multilaterale in ambito internazionale. Invita, infine, il Governo ad impegnarsi fattivamente con coerenza al fine di dare piena attuazione alle richiamate disposizioni.

Pag. IX

AMEDEO CICCANTI (UdC). Nel richiamare gli importanti risultati conseguiti dall'Unione europea sul piano geopolitico e geoeconomico, nonché le difficili sfide cui è chiamata a confrontarsi nel presente e nell'immediato futuro, ritiene che il processo costituente europeo sia destinato a riprendere quanto prima sulla spinta di una forte richiesta di governance comune in controtendenza rispetto alla tentazione di un ritorno a politiche nazionalistiche. Manifestata preoccupazione, quindi, per la scelta espressa dal popolo irlandese, in attesa dei pronunciamenti ufficiali di Polonia e Repubblica Ceca, auspica che la Presidenza dell'Unione europea riesca a superare l'attuale situazione di stallo, che rischia di bloccare un processo politico di portata epocale. Nel sottolineare infine l'importanza del riconoscimento della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, preannunzia l'orientamento favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di ratifica in discussione.

LUCA BELLOTTI (PdL). Osservato che il Trattato di Lisbona rappresenta un passo ambizioso, anche se ridimensionato rispetto al cosiddetto Trattato costituzionale, ne richiama gli aspetti maggiormente condivisibili, pur rilevando la mancanza del riferimento alle radici giudaico-cristiane dell'Unione europea, che considera ineliminabile.
Rilevata, quindi, la necessità di una strategia comune europea in tema di sicurezza, immigrazione ed economia, attesa la globalizzazione dei mercati, chiede al Governo di sostenere la proposta di un trattato flessibile, accompagnato da un tavolo di confronto, al fine di poterne adeguare i contenuti alle mutevoli esigenze dello scenario internazionale. Manifesta, infine, convinta adesione alla ratifica del Trattato, auspicando che possa rappresentare l'inizio di un processo costituente che produca meno esclusione sociale e più cittadinanza.

ANDREA RIGONI (PD). Nell'esprimere l'auspicio che il Trattato di Lisbona rilanci con decisione il percorso costituente dell'Unione europea, lamenta il ritardo con cui l'Italia si accinge a ratificarlo, di fatto abdicando al suo storico ruolo di padre costituente dell'Europa unita, ascrivendone la responsabilità all'inerzia dell'attuale Governo ed alle divisioni interne alla maggioranza e rivendicando viceversa il proficuo contributo offerto dal Governo Prodi. Espressa preoccupazione, quindi, per l'esito del voto referendario irlandese, auspica una ripresa dell'attivismo europeistico presso l'opinione pubblica e giudica la ratifica del Trattato di Lisbona un passo avanti fondamentale verso la riaffermazione di radici e valori comuni, la prosecuzione del percorso di integrazione europea e l'allargamento dell'Unione stessa anche alla Turchia ed al dialogo con il mondo islamico.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione al prosieguo della seduta.

Sull'ordine dei lavori.

MARIO CAVALLARO (PD). Invita il Governo ad assumere le opportune iniziative a seguito del grave incendio che ieri pomeriggio ha devastato il Teatro Nicola Vaccaj di Tolentino.

PRESIDENTE. Nel manifestare sgomento per l'episodio richiamato, assicura che riferirà al Presidente della Camera.

La seduta, sospesa alle 13,40, è ripresa alle 15.

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

GIUSEPPE RUVOLO (UdC). Illustra la sua interrogazione n. 3-00102, sulle iniziative per un piano straordinario di interventi di programmazione del piano irriguo nazionale e per la manutenzione e l'ammodernamento delle rete di distribuzione, con particolare riferimento al Mezzogiorno ed alla Sicilia.

Pag. X

LUCA ZAIA, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 44) - Replica il deputato GIUSEPPE RUVOLO (UdC), il quale auspica che i confortanti impegni assunti dal Ministro si traducano in fatti concreti.

ARTURO IANNACCONE (Misto-MpA). Illustra la sua interrogazione n. 3-00104, sull'ipotesi di realizzazione di una discarica nel comune di Andretta - località Pero Spaccone (Formicoso) - in provincia di Avellino.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 45) - Replica il deputato ARTURO IANNACCONE (Misto-MpA), che invita il Governo ad un'approfondita riflessione in ordine alla questione evocata nell'atto ispettivo, atteso che la realizzazione di un ulteriore sito per lo smaltimento di rifiuti arrecherebbe un grave danno alla provincia di Avellino.

MARCELLO DI CATERINA (PdL). Illustra l'interrogazione Cicchitto n. 3-00103, sulle misure di sostegno a favore della produzione e del consumo della mozzarella di bufala, in relazione all'emergenza diossina.

LUCA ZAIA, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 47) - Replica il deputato MARCELLO DI CATERINA (PdL), che si dichiara assolutamente soddisfatto della risposta.

JONNY CROSIO (LNP). Illustra l'interrogazione Cota n. 3-00105, sugli interventi per la difesa del suolo, la messa in sicurezza e il riassetto idrogeologico del territorio della Valtellina e delle zone adiacenti.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 49) - Replica il deputato JONNY CROSIO (LNP), che, nel ringraziare il Ministro per la rassicurante risposta, invita il Governo a proseguire nell'azione di messa in sicurezza dei territori evocati nell'atto ispettivo.

CESARE DAMIANO (PD). Illustra la sua interrogazione n. 3-00106, sulle iniziative per evitare un ingiustificato peggioramento dei diritti dei lavoratori in relazione a recenti modifiche della disciplina in materia di lavoro e di sicurezza dei lavoratori.

MAURIZIO SACCONI, Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 51) - Replica il deputato CESARE DAMIANO (PD), si dichiara assolutamente insoddisfatto della risposta.

DOMENICO SCILIPOTI (IdV). Illustra l'interrogazione Donadi n. 3-00107, sulle iniziative normative per la tutela dei consumatori con riguardo ai rischi per la salute derivanti dall'utilizzo di contenitori di plastica per alimenti e bevande.

MAURIZIO SACCONI, Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 52) - Replica il deputato DOMENICO SCILIPOTI (IdV), che, nel ringraziare il Ministro per la risposta, invita il Governo a prestare maggiore attenzione alla necessità di evitare la somministrazione di sostanze altamente tossiche negli alimenti e nelle bevande.

La seduta, sospesa alle 15,45, è ripresa alle 16,10.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantadue.

Si riprende la discussione.

GIULIANO CAZZOLA (PdL). Nel ritenere che l'Europa possa registrare una significativa innovazione sul piano della governance attraverso la ratifica del Trattato di Lisbona, giudica necessario procedere alla riforma del modello sociale europeo, che risulta assolutamente insostenibilePag. XIall'interno dell'attuale processo di globalizzazione, nonché all'attribuzione all'Unione europea di più ampi poteri decisionali in materia di riforme e di integrazione economico-finanziaria, anche attraverso una modifica del mercato dei servizi. Ricorda, inoltre, che il Governo ha già compiuto una scelta essenziale mediante l'impostazione triennale della manovra economica anticipata, che favorirà tra l'altro la riduzione del debito, come richiesto dall'Unione europea.

JEAN LEONARD TOUADI (PD). Nell'osservare preliminarmente che la crescente importanza di una nuova dimensione della cittadinanza rappresenta il frutto del riconoscimento di entità sovranazionali come l'Unione europea, giudica infondate le principali critiche rivolte al Trattato di Lisbona, derivanti soprattutto dal rifiuto di ogni forma di processo innovativo. In particolare, riguardo alle osservazioni inerenti la necessità di salvaguardare le identità culturali, ricorda l'importanza di ispirarsi al principio di sussidiarietà, con particolare riferimento alla dottrina della Chiesa, al pensiero liberale e al pensiero federalista. Sottolinea, quindi, l'infondatezza dei rilievi critici circa la paventata cessione di sovranità nazionale considerata la profonda radicazione dell'Unione europea, l'unica capace di garantire un futuro di pace alle prossime generazioni.

RENATO FARINA (PdL). Sottolinea il generale contesto di assoluta ignoranza circa il significato dell'Europa e delle sue istituzioni nel quale viene proposto il Trattato di Lisbona che, a suo avviso, reca affermazioni di carattere puramente tautologico; lamenta altresì l'assenza nello stesso Trattato di disposizioni che valorizzino le radici cristiane dell'Europa.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

SANDRA ZAMPA (PD). Richiamate le considerazioni espresse recentemente dal Presidente della Repubblica Napolitano, che evidenziano la necessità di riforme, di strumenti adeguati e di un nuovo slancio democratico per consentire una maggiore efficacia delle istituzioni comunitarie, nonché una più incisiva partecipazione dei cittadini dei singoli Paesi membri dell'Unione europea - obiettivi che giudica raggiungibili attraverso il Trattato di Lisbona -, reputa opportuno che i rappresentanti del popolo e del Governo italiani dimostrino maggiore coerenza e fermezza per favorire il processo di integrazione europea. Stigmatizzate altresì le dichiarazioni di alcuni esponenti della Lega Nord all'indomani della bocciatura del Trattato da parte dell'Irlanda, sottolinea che una maggiore partecipazione popolare al processo di allargamento e di integrazione europea può essere conseguita anche grazie ad un maggiore impegno dei media; auspica infine la nascita di una nuova Europa, che guardi allo sviluppo in nome della pace.

FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Nel ritenere che il Trattato di Lisbona rappresenti un utile strumento per sgomberare il campo dal cosiddetto euroscetticismo e per affrontare i problemi reali favorendo il più possibile il processo di integrazione, rileva che per addivenire ad una compiuta realizzazione del federalismo occorre un contesto europeo rafforzato e basato sul raccordo tra politica monetaria e politica di bilancio, vale a dire tra patto di stabilità e patto per la crescita.

LEOLUCA ORLANDO (IdV). Nel ricordare il proficuo lavoro svolto nella III Commissione e la dettagliata relazione del relatore La Malfa, sottolinea come il Trattato in via di ratifica - che giudica comunque innovativo - presenti luci ed ombre. Richiamate quindi le originarie motivazioni che hanno portato alla nascita dell'Unione europea, evidenzia l'assenza di una dimensione politica comunitaria, a fronte di una dimensione economica ben radicata, lamentando la difficoltà di comunicazione alle popolazioni delle finalità del processo in atto di integrazione e diPag. XIIallargamento dell'Europa, che ritiene sia alla base della bocciatura del Trattato da parte di alcuni Stati. Rilevata infine la necessità di raccogliere le nuove e difficili sfide poste dal processo di globalizzazione, preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di ratifica in discussione.

FRANCESCO PAOLO SISTO (PdL). Nell'esaminare sotto il profilo tecnico-giuridico le disposizioni recate dagli articoli 61 e 69 del Trattato in esame in tema di cooperazione giudiziaria in materia penale, ritiene che il percorso apparentemente minimalista in esse delineato sia espressione in realtà di un generale approccio aperto, che alla individuazione prioritaria di un determinato risultato, privilegia la necessità di lavorare insieme per conseguirlo.

GIANCARLO MAZZUCA (PdL). Osservato che la ratifica del Trattato di Lisbona dipinge nuovi scenari per i partner europei, favorendo non solo le prerogative e le determinazioni degli Stati membri, ma anche i valori delle autonomie locali e fornendo un importante contributo alla pace, alla stabilità, alla tutela dei diritti e della dignità umana, sottolinea altresì il riconoscimento del potere di iniziativa legislativa popolare in esso previsto.

RAFFAELE VOLPI (LNP). Nel preannunziare il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di ratifica in discussione, manifesta stupore di fronte all'atteggiamento, che definisce «eurocinico», di talune forze politiche, le quali sembrano avere rinunziato all'affermazione di quel comune retaggio europeo tradizionalmente individuato nei valori della fraternità evangelica, del culto del diritto e dell'aspirazione alla verità e alla giustizia.

ALBERTO TORAZZI (LNP). Pur ritenendo che il Trattato di Lisbona, a fronte del conferimento di eccessivi poteri alla Commissione europea, evidenzi la volontà di esautorare i Parlamenti nazionali, svilendo di fatto i dettami del principio di sussidiarietà, preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di ratifica in discussione.

SIMONE BALDELLI (PdL). Osservato che il Parlamento, nell'accingersi ad approvare il disegno di legge di ratifica del Trattato di Lisbona, ha mostrato di avere piena consapevolezza della responsabilità che si assume nei confronti del Paese e delle nuove generazioni, nonché dei nodi problematici sui quali si è concentrata la riflessione a livello nazionale e comunitario, tra i quali risalta l'inevasa domanda di partecipazione dei cittadini, ritiene necessario proseguire nel processo di integrazione, al fine di perseguire gli obiettivi della pacificazione e della diffusione nel mondo degli ideali di civiltà europea.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

GIORGIO LA MALFA (PdL), Relatore. Prende atto dell'unanime consenso registratosi sul disegno di legge di ratifica in discussione.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Ringrazia il relatore, il presidente della III Commissione e tutti i deputati intervenuti nella discussione, nella quale è emersa la consapevolezza della necessità di continuare ad impegnarsi per ridurre il deficit di democrazia presente nelle istituzioni comunitarie e per valorizzare lo spirito originario che ha animato il processo di integrazione europea, affinché l'Unione possa configurarsi come un'entità in grado di affrontare i problemi concreti dei cittadini. Osserva inoltre che il Trattato di Lisbona introduce strumenti che, se correttamente utilizzati, potranno favorire un rilancio del percorso costituente europeo, nonché una maggiore autorevolezza ed una più incisiva presenza dell'Unione nello scenario internazionale.Pag. XIIISottolinea quindi l'estrema rilevanza del voto che la Camera è chiamata ad esprimere.

(Esame degli articoli)

Le Commissioni I e V hanno espresso i prescritti pareri.

PRESIDENTE. Richiama le ragioni per le quali la Presidenza ritiene inammissibili tutti gli emendamenti presentati (vedi resoconto stenografico pag. 74).

LEOLUCA ORLANDO (IdV). Nel rilevare che gli emendamenti presentati dal suo gruppo non miravano a modificare il Trattato, invita il Governo a valutare con attenzione gli ordini del giorno che ne recepiscono il contenuto.

MANUELA DAL LAGO (LNP). Nel ritenere che il Trattato di Lisbona espropri i Parlamenti nazionali delle proprie prerogative, rileva che sarebbe stato opportuno sottoporre la ratifica del medesimo Trattato al giudizio dei cittadini tramite un referendum. Dichiara, inoltre, il voto favorevole del suo gruppo sull'articolo 1, invitando il Governo ad impegnarsi affinché siano valorizzate le specificità delle realtà locali e l'Europa assuma una connotazione realmente federale.

Modifica nella composizione del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione il senatore Carlo Pegorer, in sostituzione del senatore Gianrico Carofiglio, dimissionario.

Si riprende la discussione.

ALESSANDRO MARAN (PD). Rileva la non completa condivisione del disegno di legge di ratifica in esame all'interno della maggioranza, la quale appare sostanzialmente divisa a causa dell'euroscetticismo di talune forze politiche, aggravato dalla crisi economica in atto.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

ALESSANDRO MARAN (PD). Ritiene, quindi, che l'Italia, rifiutate le riemergenti posizioni ispirate allo statalismo e al protezionismo, debba dimostrarsi capace di affrontare con successo la sfida di modernità proveniente dall'Europa.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 1.

SANDRO GOZI (PD). Nell'evidenziare le nuove sfide poste dal processo di allargamento europeo, ritiene che le maggiori difficoltà nell'ambito dell'integrazione siano il riflesso di una crisi di legittimità politica, e considera un falso problema la paventata cessione di sovranità nazionale. Auspicata dunque l'introduzione di un livello centrale del governo dell'economia comunitaria, ritiene necessario un maggior coinvolgimento dei cittadini nella vita delle istituzioni comunitarie, individuando nelle elezioni europee del 2009 l'occasione migliore per realizzare tale obiettivo, anche al fine di rendere più credibili sulla scena globale le leadership nazionali. Prospetta, infine, l'opportunità di prevedere una clausola di adeguamento dei Regolamenti parlamentari alle modifiche dei trattati.

Pag. XIV

CAROLINA LUSSANA (LNP). Nel ribadire che il Trattato in esame delinea un percorso di integrazione diverso da quello che la sua parte politica avrebbe ritenuto preferibile, pur confermando un atteggiamento non pregiudizialmente contrario del suo gruppo sul relativo disegno di legge di ratifica, manifesta perplessità sulle disposizioni da esso recate in materia giudiziaria, giudicando inaccettabile, tra l'altro, che decisioni assunte non all'unanimità in sede comunitaria possano avere ripercussioni negative sui diritti di libertà sanciti dalla nostra Carta costituzionale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 2.

MASSIMO BITONCI (LNP). Ricordate le difficoltà causate dalla bocciatura del Trattato di Lisbona da parte dell'Irlanda, sottolinea l'inadeguatezza di talune istituzioni comunitarie nella gestione dell'economia europea, in particolare a fronte del processo di globalizzazione. Richiamata quindi la portata innovativa del Trattato in discussione, ne evidenzia alcune lacune, che giudica particolarmente gravi nei settori dell'energia e del contrasto all'immigrazione clandestina; auspica dunque un maggior impegno del Governo finalizzato alla tutela dei lavoratori, della proprietà intellettuale e alla salvaguardia di alcuni settori produttivi, segnatamente di quello agroalimentare.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 3.

Sull'ordine dei lavori.

MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Chiede che il Governo riferisca sollecitamente alla Camera sugli sviluppi delle vicende societarie dell'Alitalia e sugli intendimenti dell'Esecutivo al riguardo.

PRESIDENTE. Assicura che interesserà il Governo.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani, avvertendo che per le dichiarazioni di voto finale dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto è prevista la ripresa televisiva diretta, a partire dalle 11,30.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 31 luglio 2008, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 84).

La seduta termina alle 18,30.