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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di mercoledì 22 ottobre 2008

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 22 ottobre 2008.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Boniver, Bossi, Brancher, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Carfagna, Casero, Casini, Cirielli, Colucci, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, De Angelis, Donadi, Fava, Fitto, Frattini, Galati, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Mazzocchi, Melchiorre, Meloni, Menia, Miccichè, Molgora, Pescante, Prestigiacomo, Roccella, Romani, Ronchi, Rosato, Rotondi, Rugghia, Soro, Stefani, Stucchi, Tremonti, Urso, Vegas, Vito.

Annunzio di proposte di legge.

In data 21 ottobre 2008 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei deputati:
CASSINELLI: «Delega al Governo per la riforma del codice della navigazione» (1815);
NACCARATO: «Introduzione dell'articolo 340-bis del codice penale, concernente il reato di oltraggio a un pubblico ufficiale» (1816);
LARATTA ed altri: «Autorizzazione alla cessione di aree di proprietà dello Stato ai comuni di Cagnano Varano, Fiumicino (ex Idroscalo di Ostia), Follonica, Praia a Mare e Vibo Valentia» (1817);
TORAZZI e REGUZZONI: «Istituzione di un Fondo di garanzia per i lavoratori impiegati con contratti di lavoro flessibile» (1818);
PAGLIA: «Disposizioni per l'adeguamento economico del trattamento pensionistico del personale militare iscritto nel ruolo d'onore» (1819).

Saranno stampate e distribuite.

Modifica del titolo di proposte di legge.

La proposta di legge n. 333, d'iniziativa del deputato BELLOTTI, ha assunto il seguente titolo: «Modifiche alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di caccia».

La proposta di legge n. 1761, d'iniziativa dei deputati LAURA MOLTENI ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Disposizioni a tutela della salute dei bambini e degli adolescenti, in materia di uso informato e responsabile dei farmaci psicotropi nell'età evolutiva».

Ritiro di una proposta di legge.

Il deputato De Poli ha comunicato di ritirare la seguente proposta di legge:
DE POLI: «Disposizioni per l'eguaglianza tra le associazioni costituite per la rappresentanza e la tutela delle personeaffette da minorazioni, nonché istituzione della Consulta nazionale per il superamento dell'handicap» (353).

La proposta di legge sarà pertanto cancellata dall'ordine del giorno.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
I Commissione (Affari costituzionali):

ZELLER: «Norme per la tutela della minoranza linguistica ladina della regione Veneto» (24) Parere delle Commissioni II, III, IV, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, VIII, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;

PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE CAMBURSANO: «Modifica all'articolo 53 della Costituzione, in materia di irretroattività e di decorrenza dell'efficacia delle disposizioni tributarie» (1216) Parere della VI Commissione.
II Commissione (Giustizia):

PALOMBA: «Delega al Governo per l'emanazione di un codice di procedura per i giudizi innanzi alla Corte dei conti» (1196) Parere delle Commissioni I, V, VI e XI.
VIII Commissione (Ambiente):

LO MONTE ed altri: «Interpretazione autentica degli articoli 2, comma 1, primo periodo, e 3, comma 1, lettera g), della legge 9 dicembre 1998, n. 431, in materia di diritto di prelazione e di riscatto da parte dei conduttori di immobili adibiti ad uso abitativo» (1581) Parere delle Commissioni I e II;

MANTINI: «Princìpi fondamentali in materia di governo del territorio» (1794) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), IV, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, IX, X, XIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
X Commissione (Attività produttive):

LUCIANO ROSSI ed altri: «Istituzione di un fondo per il credito in favore degli italiani all'estero per lo sviluppo del commercio e dell'artigianato per l'incremento delle esportazioni» (1540) Parere delle Commissioni I, III, V, VI e XIV;

LO MONTE ed altri: «Disposizioni in materia di uso del coke da petrolio» (1582) Parere delle Commissioni I e VIII.
XII Commissione (Affari sociali):

LAURA MOLTENI ed altri: «Disposizioni a tutela della salute dei bambini e degli adolescenti, in materia di uso informato e responsabile dei farmaci psicotropi nell'età evolutiva» (1761) Parere delle Commissioni I, II, V, VII, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
XIII Commissione (Agricoltura):

BELLOTTI ed altri: «Modifiche alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di caccia» (333). Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI, VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), IX, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Commissioni riunite III (Affari esteri) e VII (Cultura):

RICARDO ANTONIO MERLO: «Istituzione dell'Albo dei radiodiffusori di informazione e cultura italiana all'estero e concessione di un contributo per la produzionedi programmi di cultura italiana radiodiffusi all'estero» (1537) Parere delle Commissioni I, V, IX e XIV.

Annunzio di una proposta di modificazione al regolamento.

In data 22 ottobre 2008 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di modificazione al regolamento d'iniziativa del deputato:
Ria: «Articolo 17-bis, comma 2: Modifica alla disciplina relativa alle dimissioni dal mandato parlamentare» (doc. II, n. 7).

Sarà stampata, distribuita e trasmessa alla Giunta per il regolamento.

Trasmissioni dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 16 e 17 ottobre 2008, ha dato comunicazione, ai sensi dell'articolo 8-ter del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri - che sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) nonché alle Commissioni sottoindicate - con cui sono autorizzati, in relazione ai seguenti interventi da realizzare tramite contributi assegnati in sede di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale:

alla VII Commissione (Cultura):
la variazione dell'oggetto dell'intervento da realizzare con il contributo concesso nel 2005 alla Provincia dei Frati predicatori domenicani di Piemonte e Liguria (Torino);
la variazione del beneficiario del contributo concesso nel 2007 per il completamento del restauro e la valorizzazione del Monastero delle Monache passioniste di Pieve di Offiano (Massa Carrara);
l'utilizzo delle economie di spesa realizzate dal comune di Licata (Agrigento) a valere sul contributo concesso nel 2002 per lavori connessi al restauro del complesso settecentesco del San Salvatore;

alla VIII Commissione (Ambiente):
l'utilizzo delle economie di spesa realizzate dal comune di Santa Croce di Magliano (lsernia) a valere sul contributo concesso nel 2003 per lavori di consolidamento all'interno della villa comunale D'Amico.

Trasmissione dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera in data 20 ottobre 2008, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 4, quarto comma, della legge 29 novembre 1984, n. 798, la relazione sullo stato di attuazione degli interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna, aggiornata al 31 dicembre 2007, predisposta dal Comitato di indirizzo, coordinamento e controllo istituito ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 798 del 1984 (doc. CXLVII, n. 1).

Questo documento- che sarà stampato - è trasmesso alla VIII Commissione (Ambiente).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

DISEGNO DI LEGGE: CONVERSIONE IN LEGGE, CON MODIFICAZIONI, DEL DECRETO-LEGGE 28 AGOSTO 2008, N. 134, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI RISTRUTTURAZIONE DI GRANDI IMPRESE IN CRISI (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 1742-A)

A.C. 1742-A - Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
il disegno di legge di conversione del decreto-legge 28 agosto 2008, n. 134, recante disposizioni urgenti in materia di ristrutturazione di grandi imprese in crisi, prevede sostanzialmente disposizioni volte a trovare un'adeguata soluzione alla crisi dell'Alitalia;
l'apertura e la formalizzazione della crisi Alitalia ha comportato per la compagnia di bandiera Air Alps, che effettuava la tratta Roma-Bolzano in collaborazione con Alitalia, la disdetta del contratto con l'aeroporto di Bolzano dal 1o novembre 2008, per evitare di incorrere anch'essa in un fallimento;
in attesa del formale riconoscimento della suddetta tratta quale onere di servizio pubblico ai sensi dell'articolo 82 della legge n. 289 del 2002 (legge finanziaria per il 2003) ne andrebbe comunque garantita la continuità del servizio di trasporto aereo;
è opportuna la convocazione di una conferenza di servizi che, a norma dell'articolo 36 della legge n. 144 del 1999, determini i contenuti dell'onere del servizio pubblico relativi a tipologie e livelli tariffari, soggetti che usufruiscono di sconti particolari, numero dei voli, orari dei voli, tipi di aeromobili, capacità di offerta, sarebbe auspicabile che la Provincia autonoma di Bolzano possa anticipare o assumere tali oneri,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di consentire alla Provincia autonoma di Bolzano di assumere, anche parzialmente, gli oneri di servizio pubblico di cui all'articolo 36 della legge n. 144 del 1999, al fine di garantire la continuità nel servizio di trasporto aereo sulla tratta da Roma a Bolzano e viceversa anche dopo il 1o novembre 2008 e a riconoscere la tratta Roma - Bolzano come onere di servizio pubblico e conseguentemente a convocare la conferenza di servizi.
9/1742-A/1. Brugger, Zeller, Holzmann, Di Centa, Gnecchi.

La Camera,
premesso che:
la Conferenza dei Presidenti di Gruppo della Regione Campania, nella riunione del 5 settembre 2008 sulle problematiche emergenti dal redigendo piano industriale della Compagnia Aerea Italiana-CAI, ha predisposto un documento che ha già trasmesso all'attenzione del Presidentedel Consiglio dei Ministri, del Ministro del Lavoro e del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri;
la Giunta regionale della Campania ha istituito un'unità di crisi allo scopo di proporre interventi e soluzioni attivando inoltre un tavolo permanente con sindacati, industriali e rappresentanti delle istituzioni;
è da tutti riconosciuto il grande valore tecnico e la redditività economica della realtà industriale costituita a Atitech, che assicura manutenzione di altissimo livello per aeromobili non solo in ambito nazionale ma anche internazionale, nonché la centralità di Atitech nel polo aeronautico campano;
Atitech, che ha sede a Capodichino, è uno dei più grandi centri per la manutenzione di velivoli a medio raggio in Europa, con personale di età media inferiore a quarant'anni altamente qualificato, non a caso, negli ultimi anni, è notevolmente aumentato il numero di operatori italiani e stranieri che affidano all'azienda di Capodichino i propri velivoli;
finora è stato profuso, dalla Regione Campania, un consistente impegno economico nel Polo aeronautico campano, attraverso investimenti realizzati con fondi regionali ed europei, investimenti che non possono assolutamente andare dispersi;
la presenza nel mercato europeo ed extracomunitario di pochi poli manutentivi dei medesimi livelli qualitativi offerti dal polo presente nella regione Campania, rende Atitech assolutamente competitiva e idonea ad attrarre commesse da tutti i paesi, soprattutto del Mediterraneo;
sarebbe inaccettabile che un'azienda del Sud che è altamente competitiva sui mercati nazionali e internazionali venisse penalizzata dal nuovo piano industriale,

impegna il Governo

a sostenere, in un apposito tavolo di confronto che la CAI, includa Atitech nel perimetro industriale della nuova azienda e al contempo, a prevedere, attraverso impegni concreti, l'ulteriore sviluppo del polo aerospaziale campano e delle imprese ad esso collegate.
9/1742-A/2. Belcastro, Lo Monte, Commercio, Iannaccone, Latteri, Lombardo, Milo, Sardelli.

La Camera,
premesso che:
la Conferenza dei Presidenti di Gruppo della Regione Campania, nella riunione del 5 settembre 2008 sulle problematiche emergenti dal redigendo piano industriale della Compagnia Aerea Italiana-CAI, ha predisposto un documento che ha già trasmesso all'attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro del Lavoro e del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri;
la Giunta regionale della Campania ha istituito un'unità di crisi allo scopo di proporre interventi e soluzioni attivando inoltre un tavolo permanente con sindacati, industriali e rappresentanti delle istituzioni;
è da tutti riconosciuto il grande valore tecnico e la redditività economica della realtà industriale costituita a Atitech, che assicura manutenzione di altissimo livello per aeromobili non solo in ambito nazionale ma anche internazionale, nonché la centralità di Atitech nel polo aeronautico campano;
Atitech, che ha sede a Capodichino, è uno dei più grandi centri per la manutenzione di velivoli a medio raggio in Europa, con personale di età media inferiore a quarant'anni altamente qualificato, non a caso, negli ultimi anni, è notevolmente aumentato il numero di operatori italiani e stranieri che affidano all'azienda di Capodichino i propri velivoli;
finora è stato profuso, dalla Regione Campania, un consistente impegnoeconomico nel Polo aeronautico campano, attraverso investimenti realizzati con fondi regionali ed europei, investimenti che non possono assolutamente andare dispersi;
la presenza nel mercato europeo ed extracomunitario di pochi poli manutentivi dei medesimi livelli qualitativi offerti dal polo presente nella regione Campania, rende Atitech assolutamente competitiva e idonea ad attrarre commesse da tutti i paesi, soprattutto del Mediterraneo;
sarebbe inaccettabile che un'azienda del Sud che è altamente competitiva sui mercati nazionali e internazionali venisse penalizzata dal nuovo piano industriale,

impegna il Governo

a trovare soluzione di mantenimento dei livelli occupazionali e produttivi di Atitech ed a prevedere l'ulteriore sviluppo del polo aerospaziale campano e delle imprese ad esso collegate.
9/1742-A/2(Testo modificato nel corso della seduta). Belcastro, Lo Monte, Commercio, Iannaccone, Latteri, Lombardo, Milo, Sardelli.

La Camera,
premesso che:
in questi giorni, tramite apposita conferenza dei servizi convocata a Roma, si sta affrontando la questione legata al proseguimento e alla continuità del servizio delle cosiddette «tratte sociali» che riguardano, tra l'altro, le isole di Pantelleria e Lampedusa;
da tempo si discute dell'allargamento delle «tratte sociali» anche alla Sicilia che, a tutt'oggi, in attesa della realizzazione del Ponte sullo stretto, è di fatto separata dal resto della Penisola;
la richiesta di comprendere la regione Sicilia all'interno delle aree che usufruiscono delle tratte sociali ha una ragione non solo geografica ma soprattutto economica, stante le ben note carenze infrastrutturali che rendono difficili i collegamenti e la mobilità con il resto dell'Italia;

impegna il Governo

a valutare la possibilità di integrare le norme in materia prevedendo che la Regione Sicilia rientri tra le aree territoriali che beneficiano delle «tratte sociali» e, al contempo, di verificare la possibilità, sin dalla prossima finanziaria, di sostenere con adeguati finanziamenti le attuali «tratte sociali» e quelle di eventuale nuova istituzione.
9/1742-A/3. Commercio, Lo Monte, Belcastro, Iannaccone, Latteri, Lombardo, Milo, Sardelli.

La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame interviene con misure tese a favorire il rilancio e il salvataggio dell'Alitalia che è una grande impresa che opera in un settore strategico per lo sviluppo economico del nostro Paese ed in particolare del Sud;
per le regioni del mezzogiorno è fondamentale che la mobilità venga garantita anche dal trasporto aereo attraverso il mantenimento delle rotte e l'ulteriore sviluppo delle stesse;
la mobilità aerea è un volano importantissimo per lo sviluppo del turismo ma anche per il potenziamento dei collegamenti con i mercati europei e l'interscambio turistico e commerciale con particolare riferimento all'area dei Mediterraneo;

impegna il Governo

a rendere operative tutte le procedure in corso per la effettiva funzionalità degli aeroporti del Mezzogiorno;
a potenziare le infrastrutture di collegamento e circostanti gli aeroporti del Mezzogiorno allo scopo di aumentarne l'efficacia e l'efficienza, nonché a sostenerel'aumento dei collegamenti aerei verso il Sud allo scopo di favorire gli interscambi economici e sviluppare il turismo e le attività commerciali.
9/1742-A/4. Lo Monte, Belcastro, Commercio, Iannaccone, Latteri, Lombardo, Milo, Sardelli, Nucara.

La Camera,
premesso che:
l'aeroporto di Salerno - Costa D'Amalfi, riveste una notevole importanza per la provincia di Salerno e l'intera Regione Campania anche per le rotte aeree già attivate; appare evidente che lo sviluppo dei collegamenti nazionali ed internazionali è fondamentale per la crescita dell'intero territorio salernitano e regionale ed in particolar modo per l'incremento delle presenze turistiche;
l'Aeroporto di Salerno - Costa D'Amalfi non ha visto ancora la chiusura definitiva di tutte le procedure che ne permettano la piena funzionalità operativa;
si rende, altresì necessario l'intervento di ampliamento della pista di atterraggio e la realizzazione delle infrastrutture circostanti l'aeroporto per rendere effettiva la possibilità di avvicinamento dei grandi mercati europei ed anche per sostenere l'interscambio turistico e commerciale,

impegna il Governo

a concludere in tempi brevi tutte le procedure per la piena, completa e definitiva funzionalità dell'Aeroporto di Salerno - Costa D'Amalfi, nonché a stanziare risorse adeguate all'ampliamento della pista e alla realizzazione delle infrastrutture circostanti l'aeroporto.
9/1742-A/5. Iannaccone, Milo, Lo Monte, Belcastro, Commercio, Latteri, Lombardo, Sardelli.

La Camera,
premesso che:
l'aeroporto di Salerno - Costa D'Amalfi, riveste una notevole importanza per la provincia di Salerno e l'intera Regione Campania anche per le rotte aeree già attivate; appare evidente che lo sviluppo dei collegamenti nazionali ed internazionali è fondamentale per la crescita dell'intero territorio salernitano e regionale ed in particolar modo per l'incremento delle presenze turistiche;
l'Aeroporto di Salerno - Costa D'Amalfi non ha visto ancora la chiusura definitiva di tutte le procedure che ne permettano la piena funzionalità operativa;
si rende, altresì necessario l'intervento di ampliamento della pista di atterraggio e la realizzazione delle infrastrutture circostanti l'aeroporto per rendere effettiva la possibilità di avvicinamento dei grandi mercati europei ed anche per sostenere l'interscambio turistico e commerciale,

impegna il Governo

a concludere in tempi brevi tutte le procedure per la piena, completa e definitiva funzionalità dell'Aeroporto di Salerno - Costa D'Amalfi.
9/1742-A/5(Testo modificato nel corso della seduta). Iannaccone, Milo, Lo Monte, Belcastro, Commercio, Latteri, Lombardo, Sardelli.

La Camera,
premesso che:
il comma 5-bis dell'articolo 2 del provvedimento al nostro esame aumenta da 1 a 3 euro l'addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sugli aeromobili, destinando le relative entrate al sostegno del reddito e dell'occupazione e della riconversione e riqualificazione del personale del settore del trasporto aereo, e cioè in sostanza agli esuberi Alitalia;
gli esuberi derivanti dall'operazione «nuova Alitalia» sono almeno settemila, il doppio della cifra ufficiale;
aumenta dunque il costo del salvataggio di Alitalia a carico della collettività: i passeggeri di tutti i voli di qualsiasi compagnia in partenza da un aeroporto italiano finanzieranno così gli ammortizzatori sociali dei dipendenti della sola Alitalia attraverso un aumento del costo complessivo del biglietto aereo;
la norma non identifica un periodo di validità dell'aumento dell'addizionale comunale sui diritti d'imbarco che in tal modo rischierebbe di subire una analoga sorte a quella della accise sui carburanti che, una volta istituite per il finanziamento di una necessità sociale, non vengono più eliminate;
tale aumento, che colpisce in particolare tutti i viaggiatori in partenza dagli aeroporti italiani, rischia di avere pesanti ripercussioni non solo sul comparto turistico che utilizza come vettore prioritario il trasporto aereo ma anche su quei viaggiatori che si spostano per lavoro, con inevitabili costi aggiuntivi sul costo del lavoro,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di procedere ad un'ulteriore stima dell'intera operazione e, conseguentemente, ad adottare le opportune iniziative per trovare fonti di finanziamento alternative degli ammortizzatori sociali per i dipendenti Alitalia, al fine di non incrementare il costo delle tariffe aeree che hanno già subito forti rincari dovuti ai fenomeni di inflazione importata, derivanti anche dall'andamento del mercato dei prodotti petroliferi, nonché a fissare un periodo certo di validità dell'aumento dell'addizionale comunale sui diritti d'imbarco che non dovrebbe superare l'anno 2009, termine entro il quale tale imposta rientra nei limiti fissati dal comma 11 dell'articolo 2 della legge n. 350 del 2003.
9/1742-A/6. Scilipoti, Di Giuseppe, Rota, Razzi, Pisicchio.

La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame introduce una serie di modifiche ed integrazioni al decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347 (cosiddetta legge Marzano);
in particolare, i commi 4 e 5 dell'articolo 1 novellano il comma 1-bis dell'articolo 3 del decreto-legge n. 347 del 2003, al fine di estendere l'applicazione degli ammortizzatori sociali da esso previsti anche alle imprese del gruppo, intese anche come imprese che intrattengono rapporti contrattuali in via sostanzialmente esclusiva con l'impresa interessata dalla procedura, per la fornitura di servizi necessari allo svolgimento dell'attività; quanto sopra esclusivamente per le imprese esercenti servizi pubblici essenziali;
appare elemento di assoluta incongruenza la nuova definizione di «imprese del gruppo». In questo modo potranno essere ricomprese in questa categoria solo le imprese partecipate che intrattengono rapporti contrattuali con l'impresa madre in via «sostanzialmente» esclusiva, mentre non vengono ricomprese nell'ambito dell'amministrazione straordinaria le società dell'indotto che lavorano in maniera esclusiva per la società oggetto del provvedimento; e quanto sopra sempre limitatamente alle imprese esercenti servizi pubblici essenziali;
il Ministro per lo sviluppo economico ha recentemente nominato tre commissari straordinari ponendo le società del gruppo Antonio Merloni in amministrazione straordinaria prevista ai sensi della legge Marzano per le grandi imprese in stato di insolvenza; la crisi di questo gruppo mette a rischio 4 mila posti di lavoro negli stabilimenti marchigiani, umbri e emiliani, a cui però se ne aggiungono almeno altri 3-4 mila nell'indotto;
i dipendenti della società Antonio Merloni e quelli delle società partecipate e dell'indotto non avranno diritto agli stessi ammortizzatori sociali del gruppo Alitalia;
quanto sopra appare iniquo anche in considerazione della grande crisi occupazionale che il dissesto dell'Antonio Merloni crea nel distretto umbro-marchigiano della meccanica;
la Regione Marche ha proposto al Governo un Accordo di programma basato sul proprio progetto per il distretto industriale citato,

impegna il Governo

a concludere quanto prima il predetto accordo di programma proposto e richiesto dalle Regioni Marche ed Umbria.
9/1742-A/7. Favia, Paladini, Porcino, Piffari, Monai, Vannucci, Ceroni, Ciccioli, Abrignani.

La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame introduce una serie di modifiche ed integrazioni al decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347 (cosiddetta legge Marzano);
in particolare, i commi 4 e 5 dell'articolo 1 novellano il comma 1-bis dell'articolo 3 del decreto-legge n. 347 del 2003, al fine di estendere l'applicazione degli ammortizzatori sociali da esso previsti anche alle imprese del gruppo, intese anche come imprese che intrattengono rapporti contrattuali in via sostanzialmente esclusiva con l'impresa interessata dalla procedura, per la fornitura di servizi necessari allo svolgimento dell'attività; quanto sopra esclusivamente per le imprese esercenti servizi pubblici essenziali;
appare elemento di assoluta incongruenza la nuova definizione di «imprese del gruppo». In questo modo potranno essere ricomprese in questa categoria solo le imprese partecipate che intrattengono rapporti contrattuali con l'impresa madre in via «sostanzialmente» esclusiva, mentre non vengono ricomprese nell'ambito dell'amministrazione straordinaria le società dell'indotto che lavorano in maniera esclusiva per la società oggetto del provvedimento; e quanto sopra sempre limitatamente alle imprese esercenti servizi pubblici essenziali;
il Ministro per lo sviluppo economico ha recentemente nominato tre commissari straordinari ponendo le società del gruppo Antonio Merloni in amministrazione straordinaria prevista ai sensi della legge Marzano per le grandi imprese in stato di insolvenza; la crisi di questo gruppo mette a rischio 4 mila posti di lavoro negli stabilimenti marchigiani, umbri e emiliani, a cui però se ne aggiungono almeno altri 3-4 mila nell'indotto;
i dipendenti della società Antonio Merloni e quelli delle società partecipate e dell'indotto non avranno diritto agli stessi ammortizzatori sociali del gruppo Alitalia;
quanto sopra appare iniquo anche in considerazione della grande crisi occupazionale che il dissesto dell'Antonio Merloni crea nel distretto umbro-marchigiano della meccanica;
la Regione Marche ha proposto al Governo un Accordo di programma basato sul proprio progetto per il distretto industriale citato,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di definire quanto prima il predetto accordo di programma proposto e richiesto dalle Regioni Marche ed Umbria.
9/1742-A/7(Testo modificato nel corso della seduta). Favia, Paladini, Porcino, Piffari, Monai, Vannucci, Ceroni, Ciccioli, Abrignani.

La Camera,
premesso che:
nel provvedimento in esame si dispone l'applicazione dei commi dal quartoall'ottavo dell'articolo 105 della legge fallimentare, di cui al regio decreto n. 267 del 1942, determinando così l'esclusione della responsabilità dell'acquirente dell'azienda soggetta ad amministrazione straordinaria per i debiti relativi all'esercizio delle aziende cedute e sorti prima del trasferimento;
l'articolo 105 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, riguarda la vendita dell'azienda, di rami, di beni e rapporti in blocco: il quarto comma esclude la responsabilità dell'acquirente per i debiti relativi all'esercizio delle aziende cedute, sorti prima del trasferimento, salva diversa convenzione; in base al quinto comma, il curatore può procedere altresì alla cessione delle attività e delle passività dell'azienda o dei suoi rami, nonché di beni o rapporti giuridici individuabili in blocco, esclusa comunque la responsabilità dell'alienante prevista dall'articolo 2560 del codice civile; il sesto comma si occupa della cessione dei crediti relativi alle aziende cedute, prevedendo che anche in mancanza di notifica al debitore o di sua accettazione, essa ha effetto, nei confronti dei terzi, dal momento dell'iscrizione del trasferimento nel registro delle imprese. Tuttavia il debitore ceduto è liberato se paga in buona fede al cedente. Secondo il settimo comma i privilegi e le garanzie di qualsiasi tipo, da chiunque prestate o comunque esistenti a favore del cedente, conservano la loro validità e il loro grado a favore del cessionario, mentre l'ottavo comma autorizza il curatore a procedere alla liquidazione anche mediante il conferimento in una o più società, eventualmente di nuova costituzione, dell'azienda o di rami della stessa, ovvero di beni o crediti, con i relativi rapporti contrattuali in corso, esclusa la responsabilità dell'alienante ai sensi dell'articolo 2560 del codice civile;
la relazione tecnica presentata dal Governo non fornisce alcun tipo di valutazione in merito alle ricadute di detta esclusione di responsabilità nelle ipotesi di attivazione della procedura nei confronti di soggetti partecipati dallo Stato o da altri enti pubblici e, ancora, prima dell'espresso richiamo dell'amministrazione straordinaria contenuto nel decreto in esame, la clausola di esclusione di responsabilità per i debiti pregressi operava solo nelle procedure di cui agli articoli 1-3 della legge fallimentare, nei quali non figura l'amministrazione straordinaria;
in violazione dell'articolo 81 della Costituzione, manca una quantificazione certa degli oneri per lo Stato derivanti dalla assunzione delle passività, dai benefici concessi al personale in esubero e dal trasferimento ex lege di autorizzazioni, licenze e concessioni pubbliche. Non è quantificato, inoltre, l'onere derivante dalla attribuzione ad una società posta in capo allo Stato di responsabilità per fatti degli amministratori, con l'effetto ulteriore della impossibilità per lo Stato stesso di rivalersi per danno erariale contro questi ultimi;
il decreto comporta la separazione societaria dell'azienda in crisi con attribuzione allo Stato, e quindi ai contribuenti, dell'intero ammontare delle passività, riservando invece la parte attiva ai soli soci-investitori privati e concedendo espressamente a questi ultimi la possibilità di operare sul mercato in posizione dominante ovvero di monopolio, con violazione anche della par condicio creditorum,

impegna il Governo

a fornire al Parlamento, entro trenta giorni dalla conversione in legge del decreto in esame, una stima aggiornata dei costi che lo Stato si accolla per i debiti pregressi di Alitalia.
9/1742-A/8. Evangelisti, Donadi, Di Pietro, Borghesi, Cambursano, Porfidia.

La Camera,
premesso che:
il comma 10 dell'articolo 1 del provvedimento in esame prevede che, per la prima volta da dieci anni or sono, ovvero da quando è stato varato il decretolegislativo 8 luglio 1999, n. 270 (nuova disciplina dell'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza, cosiddetta legge Prodi-bis) per le società operanti nel settore dei servizi pubblici essenziali il commissario straordinario possa individuare l'acquirente a trattativa privata, piuttosto che attraverso una procedura competitiva ad evidenza pubblica, tra i soggetti che garantiscono la continuità del servizio, la rapidità dell'intervento e il rispetto dei requisiti previsti dalla legislazione vigente, nonché dai Trattati sottoscritti dall'Italia;
si prevede, inoltre, che il prezzo di cessione non debba essere inferiore a quello di mercato, risultante dalla perizia effettuata da una primaria istituzione finanziaria e, soprattutto, si dispongono forti deroghe alla normativa antitrust che, affossando il poteri di intervento dell'Autorità garante per la concorrenza e per il mercato, arrivano addirittura ad autorizzare la costituzione di situazioni di monopolio sul mercato per un periodo di tempo non inferiore a tre anni,

impegna il Governo

a monitorare gli effetti della disposizione richiamata in premessa, al fine di adottare, ferme restando le prerogative del Parlamento, le opportune iniziative, anche legislative, per ripristinare nel più breve tempo possibile per l'individuazione degli acquirenti procedure competitive ad evidenza pubblica nel rispetto della disciplina dell'Unione Europea.
9/1742-A/9. Cimadoro, Costantini, Formisano, Palomba, Leoluca Orlando.

La Camera,
premesso che:
Alitalia è una società in crisi da diversi anni;
i motivi strutturali di tale crisi non sono da addebitare al costo del personale che incide per il 18 per cento delle spese totali dell'azienda, percentuale di molto inferiore rispetto a Air France Klm (29 per cento), Lufthansa (25 per cento), Iberia (26 per cento) e British Airways (25 per cento), e di poco superiore a quello delle compagnie low cost che, ad esempio, per quanto concerne Ryanair, è pari al 15 per cento;
viceversa, le responsabilità principali devono essere ricondotte alle scelte del management di Alitalia che per anni, e pervicacemente, non ha saputo dare alla società un'organizzazione efficiente, mentre faceva scelte errate come ad esempio quelle sulle rotte internazionali, chiudendo gli scali più importanti e redditizi;
del provvedimento in esame deve essere stigmatizzata la previsione della deroga alla normativa antitrust, ma soprattutto le norme salva-amministratori, che risultano ancora più incomprensibili in presenza di prefigurati interventi pubblici sul capitale di talune banche che potrebbero essere accompagnati da iniziative nei confronti dei manager incapaci;
ad avviso dei presentatori, il trasferimento di ogni pregressa responsabilità a carico esclusivamente delle società viola l'articolo 27 della Costituzione, dal momento che la responsabilità penale è personale e non attribuibile a persona giuridica. Si vanifica in tal modo il precetto costituzionale di obbligatorietà dell'esercizio dell'azione penale di cui all'articolo 112 della Costituzione, e si configura una vera e propria amnistia, disposta non conformemente all'articolo 79 della Costituzione;
si esclude, senza motivazione espressa, anche la responsabilità amministrativa-contabile dei pubblici dipendenti e di non meglio precisati soggetti «comunque titolari di incarichi pubblici», oltre che degli amministratori, pur trattandosi di società quotata in borsa all'epoca dei fatti;
la situazione di crisi rischia di ripetersi con la cessione di Alitalia alla nuova società se il management, responsabile della situazione di insolvenza diAlitalia, non viene drasticamente sostituito, avvalendosi dell'esperienza dei dirigenti e del management di una grande compagnia, con esperienza consolidata a livello internazionale,

impegna il Governo

a prendere le opportune iniziative affinché la cessione di Alitalia alla nuova società sia contestuale all'individuazione di un socio che sia in grado di apportare alla CAI, che non ha operato nel settore, una consolidata esperienza nel trasporto aereo di livello internazionale.
9/1742-A/10. Misiti, Mura, Zazzera, Giulietti, Palagiano.

La Camera,

impegna il Governo

a prendere le opportune iniziative affinché la CAI individui un socio di minoranza in tempi brevi che sia in grado di apportare una consolidata esperienza nel trasporto aereo di livello internazionale.
9/1742-A/10(Testo modificato nel corso della seduta). Misiti, Mura, Zazzera, Giulietti, Palagiano.

La Camera,
premesso che:
l'articolo 1, comma 10, capoverso 4-quinquies, del decreto in esame pur prevedendo, a carico delle imprese operanti nel settore dei servizi pubblici essenziali che procedono ad operazioni di concentrazione, la previa notifica all'Autorità garante della concorrenza e del mercato, non esclude che, per un periodo non inferiore a tre anni, si determinino comunque situazioni di monopolio su alcune specifiche tratte aeree;
vi è l'esigenza di apprestare idonei strumenti volti ad evitare che le predette operazioni di concentrazione possano determinare condizioni contrattuali ingiustamente gravose per i consumatori,

impegna il Governo

ad adottare ogni iniziativa di sua competenza affinché, anche avvalendosi dell'apporto dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, le operazioni di concentrazione di cui all'articolo 1, comma 10, capoverso 4-quinquies non determinino, in capo alle imprese interessate, l'imposizione di prezzi con riferimento a specifiche tratte aeree gestite in situazione di monopolio, o comunque condizioni contrattuali ingiustamente gravose per i consumatori.
9/1742-A/11. Biasotti.

La Camera,
premesso che:
esiste l'esigenza, nei casi di fallimento di compagnie aeree, di prevedere adeguate garanzie in favore dei passeggeri che abbiano già intrapreso il loro viaggio e si trovino all'estero o che comunque siano in possesso di un biglietto ancora da utilizzare, anche in attuazione dei principi stabiliti dalla carta dei diritti del passeggero;
a tale fine, potrebbe provvedersi mediante l'istituzione di un apposito Fondo speciale di garanzia per i passeggeri, il cui funzionamento, struttura e modalità di gestione sarebbero da stabilire con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri;
il predetto fondo potrebbe essere eventualmente alimentato attraverso un ulteriore limitato incremento dell'addizionale comunale sui diritti di imbarco dei passeggeri sugli aeromobili,

impegna il Governo

ad adottare iniziative normative volte a prevedere l'istituzione di un Fondo speciale di garanzia per i passeggeri, operantenei casi di fallimento di compagnie aeree, stabilendone nel contempo funzionamento e modalità di gestione e prevedendo che lo stesso possa essere eventualmente alimentato mediante un ulteriore limitato incremento dell'addizionale comunale sui diritti di imbarco dei passeggeri sugli aeromobili.
9/1742-A/12. Valducci.

La Camera,
premesso che:
l'articolo 1, comma 10, capoverso 4-quater, del decreto in esame dispone che, con riferimento alle imprese operanti nei settori dei servizi pubblici essenziali, il commissario straordinario individui l'acquirente, a trattativa privata, tra i soggetti che garantiscono la continuità nel medio periodo del relativo servizio, la rapidità dell'intervento e il rispetto dei requisiti previsti dalla legislazione nazionale, nonché dai Trattati sottoscritti dall'Italia,
tra i requisiti necessari ai fini della predetta scelta andrebbe opportunamente ricompreso anche l'impegno, da parte dell'acquirente, di mantenere la quota di controllo delle suddette imprese per un periodo non inferiore a cinque anni,

impegna il Governo

a verificare l'attuazione della disposizione di cui all'articolo 1, comma 10, capoverso 4-quater, affinché, nell'ambito della procedura di individuazione del soggetto acquirente, si possa tenere conto anche dell'esigenza del mantenimento, in capo al medesimo soggetto, della quota di controllo dell'impresa acquisita per un periodo non inferiore a cinque anni.
9/1742-A/13. Montagnoli.

La Camera,
premesso che:
dalla crisi della compagnia di bandiera sono derivate conseguenze economiche negative anche per le imprese dell'indotto che, ancorché non partecipate da Alitalia - Linee aeree italiane S.p.A, intrattenevano comunque, e nella maggior parte dei casi in via esclusiva, rapporti contrattuali con la predetta azienda per la fornitura di servizi necessari allo svolgimento della sua attività;
l'articolo 1, comma 5, del decreto in esame estende l'ambito di applicazione della nuova disciplina dettata dal provvedimento alle «imprese del gruppo», ricomprendendo inopinatamente in tale ambito le sole imprese partecipate da Alitalia - Linee aeree italiane S.p.A;
devono essere assunte apposite iniziative, anche di natura legislativa, in favore delle imprese operanti nell'indotto di Alitalia - Linee aeree italiane S.p.A. che abbiano subito gravi ripercussioni economiche a seguito della crisi della compagnia di bandiera;
c'è, altresì, l'esigenza che le disposizioni previste dagli articoli 1 e 2 del provvedimento in esame possano applicarsi anche alle imprese diverse dalle società operanti nei servizi pubblici essenziali nel caso di situazioni di crisi aziendale con alto impatto occupazionale sulle aree territoriali connesse,

impegna il Governo

ad adottare ogni iniziativa di sua competenza, anche sul piano legislativo, affinché:
a) anche in favore delle imprese operanti nell'indotto di Alitalia-Linee aeree italiane S.p.A, con particolare riferimento a quelle realtà imprenditoriali che intrattenevano rapporti contrattuali in esclusiva con la predetta azienda, possano essere individuati strumenti idonei a mitigare le ripercussioni economiche negative conseguenti alla crisi della compagnia di bandiera;
b) l'ambito di applicazione delle disposizioni previste dagli articoli 1 e 2 del provvedimento possa essere esteso anche alle imprese diverse dalle società operanti nei servizi pubblici essenziali nel caso disituazioni di crisi aziendale con alto impatto occupazionale sulle aree territoriali connesse, che potrebbero essere individuate con delibera del CIPE.
9/1742-A/14. Ciccioli, Favia, Vannucci.

La Camera,
premesso che:
il comparto del mobile imbottito compreso nel distretto di Matera, Santeramo in Colle sta attraversando una difficile congiuntura;
negli ultimi mesi si sono persi circa 6000 posti di lavoro e il ricorso alla cassa integrazione e alla mobilità ha registrato una impennata drammatica;
per il territorio siamo di fronte ad un dramma sociale non indifferente in quanto l'espansione economica degli anni precedenti aveva invogliato molte famiglie ad investire accendendo mutui per l'acquisto di una casa di proprietà;
sono fallite diverse imprese anche con marchio e know how di assoluta rilevanza.
il venir meno del reddito ha provocato una contrazione dei consumi e un incremento anche dei pignoramenti;
l'intervento del Governo in altri casi e in altre crisi ha determinato la legittima aspettativa che si attivino procedure di rilancio industriale anche per il settore del mobile imbottito;
le organizzazioni di categoria e i sindacati hanno denunciato anche le difficoltà che le imprese stanno trovando per l'accesso al credito, considerata anche la crisi del sistema finanziario e bancario di queste settimane;
occorre un immediato intervento al fine di salvaguardare la sopravvivenza di un distretto importantissimo per il Mezzogiorno e il Paese, un marchio del made in Italy che deve reggere la concorrenza non sempre leale dei paesi asiatici,

impegna il Governo

ad attivare immediatamente un tavolo di confronto per aiutare il sistema delle imprese operanti nel settore del mobile imbottito di Matera soprattutto in relazione alla crisi del credito e al sostegno per la competitività anche attraverso l'introduzione di appositi interventi tra le misure allo studio di cui si apprende dagli organi di informazione.
9/1742-A/15. Cuomo, Burtone.

La Camera,
premesso che:
con il complesso delle norme contenute nel provvedimento in esame, si realizza l'obiettivo della salvaguardia dei livelli di esercizio del trasporto aereo anche per garantire la continuità territoriale,

impegna il Governo:

a) ad adottare provvedimenti che prevedano incentivi fiscali che favoriscano l'acquisto di nuove tecnologie (aerei, impianti di gestione del traffico aereo, strumenti di management della sicurezza aerea), la realizzazione di collegamenti di superficie interaeroportuali e la qualificazione del personale interessato, collegati ad una rigorosa verifica dei ritorni economici e produttivi delle iniziative;
b) a rafforzare il tessuto normativo che valorizza le iniziative imprenditoriali che garantiscono il funzionamento delle infrastrutture e dei servizi nel Paese, già a partire dalla prossima discussione dei Contratti di Programma fra ENAC ed Aeroporti, perché essa non si risolva soltanto in una generale impennata delle tariffe;
c) ad intervenire, per quanto di propria competenza, sull'acquirente delle attività della Compagnia affinché siano poste in essere tutte le iniziative tese a valorizzare l'integrazione del sistema aeroportuale lombardo, prevedendo per Linate la trasformazione in City Airport destinatoalle navette nazionali ed ai collegamenti point to point per aerei fino a 120 posti, definitivamente affermando la differenziazione dei ruoli fra i due aeroporti consolidando l'attività su Malpensa per il Lungo Raggio e gli Aerei a grande capacità;
d) a porre in essere ogni iniziativa affinché l'acquirente, come previsto nel piano industriale presentato da CAI, realizzi basi operative distribuite sul territorio nazionale per flessibilizzare l'utilizzo degli aerei e dei naviganti operanti che partirebbero da quelle basi per operare i voli con ritorno sulla stessa base a fine turno, previsione che potrebbe nel medio tempo creare occupazione e contribuire allo sviluppo dell'hinterland soprattutto nel meridione (Napoli, Bari, Catania) e divenire occasione anche di rinnovato «marketing territoriale» che attraverso l'utilizzo di queste flessibilità incrementi le correnti di traffico verso nuovi bacini di utenza.
9/1742-A/16. Laboccetta.

La Camera,
premesso che:
nell'allegato al protocollo dell'intesa tra la Compagnia Aerea Italiana e le maggiori associazioni sindacali è specificato che per il fabbisogno di lavoratori stagionali, la Compagnia si avvarrà dei precari Alitalia e AirOne che abbiano prestato la propria opera negli ultimi 36 mesi, fino a un massimo di mille unità complessive;
la creazione di un bacino in cui recuperare i precari rimasti senza impiego e la disponibilità di CAI ad avvalersi per il prossimo triennio, compatibilmente con le proprie esigenze, di quei lavoratori che hanno prestato la propria opera a favore dei gruppi Alitalia e AirOne non ha certamente tranquillizzato i soggetti interessati che hanno manifestato tutta la loro preoccupazione a fronte di una prima tranche di cassa integrazione che ha interessato i primi quattro mila esuberi di lavoratori a tempo indeterminato di Alitalia,

impegna il Governo

a verificare, per quanto di propria competenza, la corretta applicazione delle intese raggiunte con il protocollo citato soprattutto in relazione alla possibilità di assorbimento dei personale precario di Alitalia e AirOne da parte della Compagnia Aerea Italiana, sollecitando la stessa Compagnia ad aumentare il numero di unità complessivamente assorbibili nel futuro ed estendendo tale impegno non solo ai lavoratori stagionali.
9/1742-A/17. Compagnon.

La Camera,
premesso che:
il comma 1 dell'articolo 3 introduce norme volte a escludere la responsabilità degli amministratori di Alitalia per atti compiuti dal 18 luglio 2007 fino alla data di entrata in vigore del decreto legge (28 agosto 2008);
in primo luogo, si prevede che le responsabilità di amministratori, componenti del collegio sindacale e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili per gli atti posti in essere - nel periodo indicato - sono a carico delle società Alitalia Sp.A. e Alitalia Servizi S.p.A. Tale esimente è limitata ad atti e comportamenti adottati per garantire la continuità aziendale, in considerazione del preminente interesse di assicurare il servizio pubblico di trasporto aereo;
la medesima disposizione esime dalla responsabilità amministrativo-contabile, negli stessi limiti, i soggetti sopra indicati, nonché i pubblici dipendenti e dei soggetti titolari di incarichi pubblici;
nel corso dell'esame del provvedimento al Senato, è emersa la questione della natura di tale responsabilità, anche in relazione al rispetto dei principi di cuiall'articolo 27 della Costituzione. La norma non specifica infatti di quale tipo di responsabilità si tratti e in particolare se si faccia riferimento esclusivamente alla responsabilità civile o anche a quella penale;
al riguardo si ricorda che la Commissione Giustizia nel corso dell'esame al Senato, nella seduta del 1o ottobre 2008, ha espresso parere favorevole sul provvedimento «a condizione che l'esimente dalla responsabilità prevista per gli amministratori del gruppo Alitalia dal comma 1 dell'articolo 3 si intenda riferita unicamente alla responsabilità degli amministratori come definita dagli articoli 2392 e seguenti del codice civile, e non si estenda alla responsabilità penale»;
la Commissione Giustizia della Camera nell'esprimere il parere sul provvedimento ha sostenuto l'opportunità di limitare l'esenzione di responsabilità civile a quella degli amministratori come definita dagli articoli 2392 e seguenti del codice civile (responsabilità verso la società e verso i creditori sociali),

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa, anche normativa volta, ad escludere il riferimento alla responsabilità penale, al fine di evitare di introdurre una surrettizia amnistia per i reati posti in essere dai soggetti individuati dal comma 1 dell'articolo 3 nell'arco temporale individuato dalla norma stessa, in contrasto con l'articolo 79 della Costituzione.
9/1742-A/18. Vietti, Polledri, Crosio, Montagnoli, Allasia, Buonanno, Torazzi.

La Camera,
premesso che:
il comma 1 dell'articolo 3 introduce norme volte a escludere la responsabilità degli amministratori di Alitalia per atti compiuti dal 18 luglio 2007 fino alla data di entrata in vigore del decreto legge (28 agosto 2008);
al riguardo si ricorda che la Commissione Giustizia nel corso dell'esame al Senato, nella seduta del 1o ottobre 2008, ha espresso parere favorevole sul provvedimento «a condizione che l'esimente dalla responsabilità prevista per gli amministratori del gruppo Alitalia dal comma 1 dell'articolo 3 si intenda riferita unicamente alla responsabilità degli amministratori come definita dagli articoli 2392 e seguenti del codice civile, e non si estenda alla responsabilità penale»;
la Commissione Giustizia della Camera nell'esprimere il parere sul provvedimento ha sostenuto l'opportunità di limitare l'esenzione di responsabilità civile a quella degli amministratori come definita dagli articoli 2392 e seguenti del codice civile (responsabilità verso la società e verso i creditori sociali),

impegna il Governo

ad adottare ogni utile iniziativa, anche normativa volta, ad escludere il riferimento alla responsabilità penale, al fine di evitare di introdurre una surrettizia amnistia per i reati posti in essere dai soggetti individuati dal comma 1 dell'articolo 3 nell'arco temporale individuato dalla norma stessa, in contrasto con l'articolo 79 della Costituzione.
9/1742-A/18(Testo modificato nel corso della seduta). Vietti, Polledri, Crosio, Montagnoli, Allasia, Buonanno, Torazzi.

La Camera,
premesso che:
nella congiuntura economica che sta vivendo il Paese, emergono pesanti segnali di crisi anche nel comparto chimico;
nel contesto di un programma di sviluppo dell'economia e della produzioneindustriale italiana un ruolo strategico importante è rappresentato dalla industria chimica di base e fine;
è necessario elaborare un indirizzo complessivo di rilancio del comparto chimico italiano per rafforzare la competitività della produzione e per salvaguardare le prospettive occupazionali che interessano decine di migliaia di lavoratori nei poli chimici oggi presenti in Italia;
a Torviscosa (Udine) è oggi insediato il terzo polo chimico italiano e che l'industria chimica Caffaro del Gruppo SNIA sta vivendo una condizione di crisi che può mettere a repentaglio circa mille posti di lavoro;
la situazione di crisi della industria chimica Caffaro può trovare soluzione soltanto nell'ambito di un rilancio complessivo del settore;

impegna il Governo

a costituire un tavolo di concertazione di livello nazionale, coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali, economici e sociali interessati, per ridefinire un adeguato progetto di rilancio del comparto chimico italiano basato sulla ricerca e sulla innovazione tecnologica, sulla tutela dell'ambiente e sulla salvaguardia dei livelli occupazionali diretti ed indotti.
9/1742-A/19. Strizzolo, Maran, Rosato, Monai.

La Camera,

impegna il Governo

a riferire alle competenti Commissioni parlamentari, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto in esame, sullo stato di attuazione e sulle conseguenze del decreto medesimo.
9/1742-A/20. Lulli, Marantelli.

La Camera,

impegna il Governo

ad adoperarsi, anche attraverso ogni utile iniziativa normativa in tal senso, affinché si possa escludere che la deroga contenuta nel primo periodo del comma 1 dell'articolo 3 sia applicabile alla responsabilità penale.
9/1742-A/21. Amici, Tenaglia.

La Camera,

impegna il Governo

ad adoperarsi in ogni modo, anche con la predisposizione di ulteriori provvedimenti, per assicurare che l'operazione di risanamento della compagnia contempli anche misure di tutela dei piccoli azionisti.
9/1742-A/22. Meta.

La Camera,

impegna il Governo

ad adoperarsi in ogni modo, anche con la predisposizione di ulteriori provvedimenti, per assicurare che l'operazione di risanamento della compagnia includa anche misure a favore delle imprese e dei lavoratori dell'indotto sia per quanto concerne la continuità dei rapporti che per il rispetto degli impegni finanziari in essere.
9/1742-A/23. Vico, Marantelli.

La Camera,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di provvedere, con ulteriori provvedimenti, ad assicurare che l'operazione di risanamento della compagnia includa anche misure a favore delle imprese e dei lavoratori dell'indotto.
9/1742-A/23. (Testo modificato nel corso della seduta). Vico, Marantelli.

La Camera,

impegna il Governo

ad evitare, stante la complessità della situazione che da anni si protraeva, l'estensione delle misure straordinarie contenute nel provvedimento in esame ad altre imprese operanti nel comparto dei servizi.
9/1742-A/24. Velo.

La Camera,
premesso che:
l'attività produttiva della CESAME di Catania, operante nel settore delle ceramiche, è ferma dal 21 dicembre 2007 con i lavoratori che non percepiscono salario da molti mesi;
le vicissitudini dell'azienda sono complesse, essendo stata già in amministrazione straordinaria ai sensi della «legge Prodi»;
nei mesi scorsi è stato attivato un tavolo ministeriale per affrontare una crisi di natura societaria e non di mercato;
la decisione di ricondurre la crisi in sede ministeriale è stata dovuta all'emergere di una serie di problemi di gestione dell'azienda e al mancato rispetto di una serie di impegni già assunti;
il periodo elettorale della scorsa primavera ha di fatto sospeso l'attività del tavolo;
le organizzazioni sindacali hanno, nelle scorse settimane, rinnovato la richiesta di incontro al Ministro dello sviluppo economico, con l'obiettivo di rilanciare il sito produttivo e di garantire i livelli occupazionali,

impegna il Governo

a promuovere, entro sessanta giorni, un nuovo incontro tra le parti interessate e individuare le soluzioni più utili per la ripresa dell'attività di produzione e la salvaguardia dei livelli occupazionali della CESAME di Catania.
9/1742-A/25. Burtone, Cuomo.

La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame reca misure per far fronte alla crisi della società Alitalia che sta causando riflessi negativi sul sistema aeroportuale nazionale;
risulta di particolare importanza per la nostra economia, in una fase di crisi finanziaria internazionale dalle conseguenze ancora imprevedibili, salvaguardare il sistema dei trasporti e della logistica delle aree del Paese più sviluppate, il cui ruolo nelle relazioni commerciali interne e internazionali appare di primaria importanza, a cominciare dalle regioni del Nord Ovest;
in questo contesto gli aeroporti di Malpensa, Torino Caselle e Genova Cristoforo Colombo assumono un ruolo decisivo all'interno dello sviluppo dei grandi corridoi di traffico europei, il 5 e il 24, nei quali sono previsti grandi investimenti a sostegno delle reti ferroviarie, autostradali, dei porti e degli interporti, in funzione dei quali è fondamentale il rafforzamento degli aeroporti esistenti, per favorire una più efficace movimentazione delle merci, oltre che delle persone, e sostenere una intermodalità del trasporto essenziale per evitare strozzature e inefficienze del sistema logistico nazionale;
il ruolo degli aeroporti sopra citati deve trovare perciò una maggiore specificazione nel piano industriale CAI, al fine di salvaguardare impianti, professionalità e attività economiche esistenti, e in particolare, per quanto riguarda Torino e Genova, per salvaguardare e potenziare linee e voli funzionali allo sviluppo produttivo e turistico delle regioni interessatee per le quali si segnalano invece possibili criticità derivanti dall'attuazione del piano industriale CAI;

impegna il Governo

a sostenere i progetti di sviluppo degli aeroporti di Torino e Genova, sulla base dei progetti portati avanti dalle società che li gestiscono, col sostegno di regioni ed enti locali, intervenendo affinché il piano industriale di CAI consolidi e rafforzi i voli e i servizi che li riguardano e promuovendo l'elaborazione di un piano di sviluppo delle strutture aeroportuali delle regioni del Nord Ovest, sulla base delle indicazioni già contenute nel DPEF 2009-2001 anche in funzione dello sviluppo dei corridoi europei 5 e 24.
9/1742-A/26. Lovelli, Fiorio, Tullo.

La Camera,
premesso che:
la legge finanziaria del 2004 (legge n. 350 del 2003) ha istituito ex novo la cosidetta addizionale comunale sui diritti d'imbarco dei passeggeri, quale tassa che va ad incidere sul costo di ogni biglietto aereo, maggiorati di un euro in più, in parte per sovvenzionare il comune con uno scalo aeroportuale e in parte per incrementare il Fondo istituito, dopo gli avvenimenti dell'11 settembre 2001, per la sicurezza e il contrasto al crimine;
la legge 31 marzo 2005, n. 43 ha raddoppiato l'importo di questa addizionale, inserendo alla normativa vigente l'incremento di un euro per sostenere il Fondo speciale per l'occupazione, la riconversione e la riqualificazione del personale del settore del trasporto aereo, a causa della grave crisi del settore;
il provvedimento in esame va ad incidere nuovamente sull'importo della tassa d'imbarco portando l'incremento già previsto dalla citata legge n. 43 da euro a tre euro, per alimentare il Fondo speciale per il sostegno del reddito e dell'occupazione e riconversione e riqualificazione del personale del settore del trasporto aereo;
in questo modo i passeggeri subiranno un aggravio sui biglietti di ben quattro euro totali, per contribuire al risanamento del sistema impresa del trasporto aereo;

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di inserire un termine a questa ulteriore maggiorazione a danno dei passeggeri, in un termine congruo per la ristrutturazione dei nuovi assetti societari.
9/1742-A/27. Nizzi.

La Camera,
premesso che:
le norme introdotte con la modifica del decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347 permettono di avviare le procedure per la ristrutturazione della compagnia aerea Alitalia;
le strategie perseguite dalla compagnia aerea nazionale hanno portato ad un taglio di una fitta rete di collegamenti con l'aeroporto di Malpensa;
osservato che con l'entrata in vigore dell'orario invernale, Alitalia, in riferimento alle suddette strategie, non effettuerà più il volo di collegamento tra la Regione Friuli Venezia Giulia e Milano-Malpensa;
il collegamento Ronchi-Milano sia indispensabile per il sistema economico locale, garantendo così agli utenti del servizio la piena libertà di spostamenti, anche quotidiani;
la tratta Ronchi-Milano ha un bacino di utenza che va ben oltre il territorio regionale, coinvolgendo anche i cittadini stranieri;
la soppressione del volo renda difficoltosi gli spostamenti di molti imprenditori e turisti; pertanto è opportuno che tale decisione venga quanto prima rivista;

impegna il Governo

ad attivarsi, per quanto di propria competenza, presso i soggetti coinvolti nelle procedure di acquisizione della Compagnia aerea nazionale, affinché in futuro continui ad essere garantito il collegamento Ronchi-Milano.
9/1742-A/28. Follegot.

La Camera,
premesso che:
per quanto fino ad ora noto il piano industriale che la nuova compagnia aerea italiana intende applicare per Alitalia, sembrerebbe relegare l'aereoporto di Linate al ruolo di semplice «capolinea» della tratta Milano-Roma, e che per questo aereoporto e per quello di Malpensa, non si è per adesso fatto cenno ad una possibile liberalizzazione del sistema degli slot che risulterebbero inutilizzati da Alitalia nei due suddetti aereoporti,

impegna il Governo

a) a garantire una puntuale verifica ed attuazione della disciplina in materia di utilizzazione degli slot inutilizzati sullo scalo di Malpensa, consentendo anche ad altri vettori di operare, al fine di garantire una reale pluralità di offerta all'utenza;
b) ad adottare le opportune misure per favorire il rafforzamento della crescita del traffico merci mediante un piano di sviluppo mirato al miglioramento dei servizi, quali la logistica merci, l'attività intermodale, i servizi door to door aereo/gomma, il trattamento lungo tutta la filiera della merci dalla preparazione allo stoccaggio;
c) a riattivare un confronto sistematico con le amministrazioni locali lombarde e la società di gestione aeroportuale Sea s.p.a., anche tramite il Tavolo per Milano, al fine di delineare meglio il rapporto tra gli scali di Malpensa e Linate e per la definizione di un coerente piano di sviluppo e miglioramento dell'infrastrutturazione viaria e ferroviaria a supporto e integrazione dello scalo di Malpensa, tenendo conto delle prospettive aperte dall'assegnazione al capoluogo lombardo di Expo 2015.
9/1742-A/29. Fiano, Marantelli, Peluffo.

DISEGNO DI LEGGE: S. 1018 - CONVERSIONE IN LEGGE, CON MODIFICAZIONI, DEL DECRETO-LEGGE 16 SETTEMBRE 2008, N. 143, RECANTE INTERVENTI URGENTI IN MATERIA DI FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA GIUDIZIARIO (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 1772)

A.C. 1772 - Questione pregiudiziale

QUESTIONE PREGIUDIZIALE

La Camera,
premesso che:
non si discute la necessità ed urgenza di un intervento volto a definire in maniera soddisfacente ed adeguata le risorse finanziarie destinate ai bisogni primari della giustizia, la cui situazione è allarmante;
tali risorse sono state via via drasticamente ridotte, passando dai 320 milioni di euro del 2002 ai 178 milioni del 2006. Nel 2007 e 2008 si è avuto un parziale, ma significativo, recupero: 267 milioni nel 2007, 197 milioni (ma di preventivo e non di consuntivo) nel 2008. Le prospettive per i prossimi 3 anni, con il taglio delle spese del 22 per cento nel 2009, del 30 per cento nel 2010 e del 40 per cento nel 2011, sono drammatiche;
la prospettiva di un blocco dell'attività degli uffici giudiziari è quindi quanto mai realistica;
il Ministro della giustizia e il Ministro dell'interno hanno assicurato che i tagli dei rispettivi Ministeri sarebbero stati riassorbiti tramite la creazione del Fondo di cui all'articolo 61, comma 23, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008 n. 133 (quantificato in sede di dichiarazioni in oltre un miliardo di euro) in cui avrebbero dovuto confluire tutte le somme di denaro sequestrate ed i proventi derivanti dai beni confiscati nell'ambito di procedimenti penali o di misure di prevenzione e di cui una parte avrebbe dovuto essere destinata alla tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico ed una quota «al potenziamento dei servizi istituzionali del Ministero della giustizia»;
tale Fondo dovrebbe poi essere alimentato dalla riscossione di pene pecuniarie, ammende, spese processuali che nel 2007 ammontavano a 664 milioni di euro, di cui, però, solo il 7 per cento è stato incassato;
a tali risorse se ne dovrebbero aggiungere ulteriori già nelle disponibilità dello Stato, rappresentate da somme confiscate giacenti (solo presso le Poste sono presenti 1 miliardo 678 milioni di euro su circa 675 mila libretti accesi). Anche la gestione di questa somma, così come quella del Fondo unico, sarebbe affidata a Equitalia S.p.a;
rispetto alla formulazione originaria prevista nel decreto in esame in cui si destinavano tali somme alle esigenze della giustizia, si era adottata, nel corso dell'esame presso il Senato, una soluzione diversa, volta a destinare le stesse alle esigenze della giustizia e del Ministerodell'interno. Tuttavia, anche questa soluzione è stata superata: così, dopo una verifica delle giacenze, le somme recuperate dovrebbero essere annualmente ripartite tra il Ministero dell'interno, delle giustizia e dell'economia;
se l'idea di autofinanziare la giustizia anche con quanto si ricava dalla giustizia medesima (pene pecuniarie, spese processuali, beni confiscati, depositi giacenti) è condivisibile, tuttavia, le risorse necessarie per l'esercizio di funzioni pubbliche di tale delicatezza ed essenzialità non possono, però dipendere esclusivamente da elementi variabili ed incerti;
nel corso dell'esame del provvedimento, l'Assemblea del Senato ha approvato un emendamento in forza del quale, mediante l'aggiunta del comma 7-bis all'articolo 2, si stabilisce che: «Le quote minime delle risorse intestate al Fondo unico giustizia, di cui alle lettere a) e b) del comma 7 possono essere modificate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in caso di urgenti necessità, derivanti da circostanze gravi ed eccezionali del Ministero dell'interno o del Ministero della giustizia». Alla luce di quanto esposto il terzo spettante al Ministero della giustizia può diventare zero, potendo essere tale quota minima modificata;
orbene, potendo le modifiche essere apportate in riduzione, non solo si porrebbe in pericolo l'esercizio di una funzione pubblica di primaria importanza, ma si violerebbe anche il principio per il quale il bilancio è formato e modificato con legge e non con provvedimento amministrativo, ipotesi che violerebbe l'articolo 81 della Costituzione;
il decreto in esame, modificando anche la normativa sui dipendenti pubblici sospesi o dimessisi dall'impiego a causa di procedimento penale, successivamente conclusosi con proscioglimento, abroga, con un emendamento approvato dall'Aula del Senato, la disposizione che pone il limite di settantacinque anni per concorrere agli incarichi direttivi per i magistrati che, dopo essere stati sospesi per procedimenti penali finiti con l'assoluzione, hanno avuto la ricostruzione della carriera;
la norma introdotta viola chiaramente l'articolo 3 della Costituzione, sia perché crea una disuguaglianza volta a favorire determinate persone con una disposizione speciale che di fatto prolunga l'età ordinaria, sia perché appare manifestamente irragionevole, risolvendosi anche in un danno per l'amministrazione che potrebbe essere costretta a mantenere in servizio, con disposizioni ad personam, magistrati oltre l'età prevista per la generalità dell'ordine giudiziario, pur prorogata fino al limite massimo vigente e ben oltre questo, con un'anomalia, perfino ridicola, che ben potrebbe essere sostituita da una compensazione monetaria nel caso di un torto eventualmente patito,

delibera

di non procedere all'esame del disegno di legge n. 1772.
n. 1. Di Pietro, Palomba, Donadi, Evangelisti, Borghesi, Barbato, Cambursano, Cimadoro, Costantini, Di Giuseppe, Favia, Formisano, Giulietti, Messina, Misiti, Monai, Mura, Orlando, Paladini, Palagiano, Piffari, Pisicchio, Porcino, Porfidia, Razzi, Rota, Scilipoti, Zazzera.