XVI LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 79 di mercoledì 5 novembre 2008
Pag. VPRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI
La seduta comincia alle 9,40.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
I deputati in missione sono ottanta.
Annunzio della nomina dei componenti della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, e della sua convocazione.
PRESIDENTE. Comunica i nominativi dei deputati e dei senatori chiamati a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali (vedi resoconto stenografico pag. 1).
D'intesa con il Presidente del Senato, la Commissione è convocata per martedì 11 novembre 2008, alle 15, per procedere alla propria costituzione.
Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di inchiesta parlamentare: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali (doc. XXII, n. 1 ed abbinati-A).
Nella seduta del 23 ottobre 2008 si è svolta la discussione sulle linee generali.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il seguito del dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
Le Commissioni I e V hanno espresso i prescritti pareri.
Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
Sull'ordine dei lavori.
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Lamenta l'atteggiamento irriguardoso assunto dagli operatori di una trasmissione televisiva nei confronti dei deputati che stanno accedendo a Palazzo Montecitorio.
Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo 1)
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sull'articolo 1, ritiene del tutto prioritario comprendere le condizioni in cui versa il sistema sanitario del Paese, al fine di tutelare adeguatamente il diritto alla salute attraverso un'attenta analisi del rischio clinico.
ANTONIO PALAGIANO (IdV). Esprime soddisfazione per l'elezione a Presidente degli Stati Uniti d'America di Barack Obama, al quale rivolge le congratulazioni della sua parte politica.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
Per consentire l'ulteriore decorso dei termini regolamentari di preavviso, sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 9,50, è ripresa alle 10,05.
Pag. VISIMONE BALDELLI (PdL). Rilevato che sul testo unificato in esame si è registrata un'ampia convergenza, ritiene che, a fronte degli elevati deficit sanitari che si registrano in alcune regioni, si dovrebbe limitare la tendenza all'intervento dello Stato premiando le situazioni maggiormente virtuose. Manifesta, quindi, un orientamento favorevole all'istituzione della Commissione parlamentare d'inchiesta, auspicando che anche il prosieguo del dibattito si svolga in un clima costruttivo.
PRESIDENTE. Avverte che è stata ritirata la richiesta di votazione nominale.
La Camera approva l'articolo 1, al quale non sono riferiti emendamenti.
(Votazione dell'articolo 2)
La Camera approva l'articolo 2, al quale non sono riferiti emendamenti.
(Esame dell'articolo 3)
Intervengono sul complesso delle proposte emendative riferite all'articolo 3 i deputati GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD), MARIO PEPE (PdL) e DOMENICO DI VIRGILIO (PdL).
PAOLA BINETTI (PD), Relatore. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 3.50 della Commissione, invita al ritiro degli emendamenti Farina Coscioni 3.9, 3.10 e 3.11 ed esprime parere contrario sull'emendamento Farina Coscioni 3.5. Esprime quindi parere favorevole sulle restanti proposte emendative, purché riformulate.
FRANCESCA MARTINI, Sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali. Concorda.
La Camera approva l'emendamento 3.50 della Commissione.
BARBARA SALTAMARTINI (PdL). Accetta la riformulazione proposta dell'emendamento Contento 3.12.
La Camera approva gli emendamenti Contento 3.12, Palagiano 3.1, Farina Coscioni 3.6, Mura 3.2 e Farina Coscioni 3.7 e 3.8 nei testi riformulati e l'articolo 3, nel testo emendato.
(Esame dell'articolo 4)
PAOLA BINETTI (PD), Relatore. Esprime parere favorevole sull'emendamento Palombo 4.5.
FRANCESCA MARTINI, Sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali. Concorda.
La Camera approva l'emendamento Palumbo 4.5 e l'articolo 4, nel testo emendato.
(Votazione dell'articolo 5)
La Camera approva l'articolo 5, al quale non sono riferiti emendamenti.
(Votazione dell'articolo 6)
La Camera approva l'articolo 6, al quale non sono riferiti emendamenti.
(Dichiarazioni di voto finale)
NUNZIO FRANCESCO TESTA (UdC). Nel ritenere che la grave situazione in cui versa il sistema sanitario nazionale abbia reso necessario l'impegno comune di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta, rileva che gli errori in campo sanitario derivano principalmente da carenze strutturali e solo raramente da responsabilità riconducibili al personale. Sottolineato quindi il divario esistentePag. VIInella gestione dei servizi fra le varie regioni del Paese, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul testo unificato in esame, auspicando altresì che l'istituenda Commissione possa accertare eventuali responsabilità personali nel controllo della spesa e che il Governo possa varare una moderna e condivisa riforma del settore.
ANTONIO PALAGIANO (IdV). Sottolineata la necessità di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta che, senza perseguire alcun intento punitivo, faccia chiarezza sugli errori in campo sanitario, in relazione ai quali si registra un aumento del contenzioso e delle spese connesse ai premi assicurativi, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul testo unificato in esame.
DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-R). Ritiene preliminarmente assai significativa l'istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta di cui al testo unificato in esame, che si colloca in una linea di continuità con il proficuo lavoro svolto dall'analogo organismo istituito nella scorsa legislatura, con cui si persegue l'obiettivo di garantire ai cittadini la tutela del diritto alla salute attraverso la tipizzazione degli errori in campo sanitario. Sottolineata quindi la necessità di prevenire il rischio clinico e di accertare eventuali responsabilità personali nel consolidamento dei disavanzi sanitari regionali, dichiara il voto favorevole della sua componente politica sul testo unificato in esame.
DOMENICO DI VIRGILIO (PdL). Osservato che la sanità italiana continua ad essere connotata da insufficienza delle strutture e scarse risorse economiche, da cui derivano episodi di malasanità che compromettono il rapporto fiduciario tra cittadini e sistema sanitario, auspica che vengano fornite risposte rapide ed efficaci in tema di tutela del diritto alla vita e alla salute, anche mediante il monitoraggio costante delle regioni nelle quali si registrano gravi disavanzi. Dichiara, infine, il convinto voto favorevole del suo gruppo sul testo unificato in esame.
LAURA MOLTENI (LNP). Sottolineata la necessità di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta che persegua l'obiettivo di garantire ai cittadini la tutela del diritto alla salute, reputa tale strumento idoneo a fare luce sugli sconcertanti casi di malasanità, nonché sulle responsabilità personali nella gestione delle strutture sanitarie e sulle cause dei disavanzi che si registrano in ambito regionale. Stigmatizzata, quindi, la differenza che si registra nella percentuale di controlli effettuati in materia tra la Lombardia e il resto del Paese, ritiene che un'adeguata attività di prevenzione possa ridurre il rischio clinico, auspicando altresì la definizione di un sistema sanitario che assicuri l'omogeneità nella qualità delle prestazioni rese nell'intero territorio nazionale ed una piena responsabilità regionale nel controllo della spesa.
MARCO CALGARO (PD). Osservato che il sistema sanitario italiano, pur essendo, uno dei migliori in ambito mondiale, presenta segni di sofferenza, dovuti anche ad un aumento continuo e strutturale della spesa, giudica necessaria una razionalizzazione del settore, che consenta di evitare il ripetersi di errori, di superare le disparità che si registrano tra Nord e Sud del Paese e di comprendere le cause dei disavanzi sanitari regionali, segnatamente attraverso un monitoraggio della corretta allocazione delle risorse. Pur esprimendo rammarico per il fatto che non si sia potuto procedere all'istituzione di un organismo bicamerale, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul testo unificato in esame.
Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati MARIO PEPE (PdL), ALESSANDRA MUSSOLINI (PdL), DOMENICO SCILIPOTI (IdV), CARLO CICCIOLI (PdL), ILEANA ARGENTIN (PD) e FURIO COLOMBO (PD).
GIUSEPPE PALUMBO (PdL), Presidente della XII Commissione. Ringrazia i componenti della Commissione e gli UfficiPag. VIIIdella Camera per il proficuo lavoro svolto nell'elaborazione del testo unificato in esame.
La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
La Camera, con votazione finale elettronica, approva il testo unificato dei doc. XXII, n. 1 ed abbinati.
Seguito della discussione del disegno di legge S. 1018, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 143 del 2008: Funzionalità del sistema giudiziario (approvato dal Senato) (A.C. 1772).
Nella seduta del 3 novembre 2008 si è svolta la discussione sulle linee generali.
Le Commissioni I e V hanno espresso i prescritti pareri.
(Esame dell'articolo unico)
Intervengono sul complesso delle proposte emendative presentate i deputati DONATELLA FERRANTI (PD), ALFONSO PAPA (PdL) e DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-R).
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Parlando sull'ordine dei lavori, ritiene intollerabile l'accusa di razzismo precedentemente rivolta dal deputato Colombo alla sua parte politica. Chiede, pertanto, che sia avviata la procedura di cui all'articolo 58 del Regolamento.
PRESIDENTE. Ritiene che non ricorrano i presupposti per avviare la procedura di cui all'articolo 58 del Regolamento.
Intervengono sul complesso delle proposte emendative presentate i deputati LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP) e AMEDEO CICCANTI (UdC).
LAURA MOLTENI (LNP). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica inopportuni i richiami rivolti dal Presidente ad esponenti del suo gruppo che stavano interloquendo con il rappresentante del Governo.
PRESIDENTE. Precisa che è dovere della Presidenza richiamare i deputati che distolgono l'attenzione dei rappresentanti del Governo dal dibattito in corso.
SALVATORE TORRISI (PdL), Relatore. Invita al ritiro di tutte le proposte emendative presentate, sulle quali esprime altrimenti parere contrario.
GIACOMO CALIENDO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Invita al ritiro dell'emendamento Belcastro 2.12 ed esprime parere contrario sulle restanti proposte emendative.
GUIDO MELIS (PD). Manifesta un orientamento favorevole all'emendamento di Pietro 1.2, giudicando inopportuna la norma che vieta l'assegnazione dei magistrati di prima nomina alle sedi disagiate.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Evidenziata la portata limitata del provvedimento d'urgenza in esame, richiama le finalità dell'emendamento Di Pietro 1.2, ritenendo che il sistema degli incentivi economici sia inadeguato a risolvere il problema delle vacanze di organico nelle sedi disagiate.
GAETANO PECORELLA (PdL). Nel ricordare che la norma citata dal deputato Palomba è stata introdotta per iniziativa del Governo Prodi, giudica un errore eliminare il requisito dell'esperienza per l'affidamento ai magistrati di importanti funzioni.
MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Nel giudicare disorganiche e inadeguate le misure recate dal provvedimento d'urgenza in esame, sottolinea l'opportunità di destinare i magistrati di prima nomina a funzioni di carattere collegiale, senza peraltro elevare tale principio a regola assoluta.Pag. IXDichiara quindi l'astensione del suo gruppo sull'emendamento Di Pietro 1.2.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Di Pietro 1.2.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Nel prendere atto dell'atteggiamento di chiusura assunto dal Governo e dalla maggioranza, richiama le finalità dell'emendamento Di Pietro 1.3.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Di Pietro 1.3.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Insiste per la votazione dell'emendamento Di Pietro 1.1, di cui richiama le finalità.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Di Pietro 1.1.
CINZIA CAPANO (PD). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Rao 1.23, ritiene necessaria una revisione delle circoscrizioni giudiziarie.
MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Richiama le finalità dell'emendamento Rao 1.23, giudicando opportuno il ripristino del criterio del limite regionale per il trasferimento dei magistrati nelle sedi disagiate.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Rao 1.23, sottolineando la necessità di una più approfondita riflessione sulla materia oggetto del decreto-legge in esame.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Rao 1.23.
MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Ritira l'emendamento Rao 1.22 e richiama le finalità dell'emendamento Rao 1.17, volto ad introdurre una deroga alle disposizioni recate dall'articolo 1 dal decreto-legge in esame in caso di imprescindibili esigenze di servizio.
DONATELLA FERRANTI (PD). Nel giudicare non condivisibili i previsti vincoli al trasferimento in sedi disagiate dei magistrati di prima nomina, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Rao 1.17.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Rao 1.17, che giudica un efficace correttivo alle disposizioni recate dall'articolo 1 del decreto-legge in esame.
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Ritiene che l'adozione del provvedimento d'urgenza in esame non si sarebbe resa necessaria se il Consiglio superiore della magistratura avesse provveduto alla copertura delle sedi disagiate.
DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-R). Sottolinea l'importanza della deroga prevista dall'emendamento Rao 1.17, giudicando necessaria una valutazione circa l'opportunità di evitare ulteriori disfunzioni del sistema giustizia.
Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato CINZIA CAPANO (PD).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Rao 1.17.
GUIDO MELIS (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 1.10, ricordando che in nessun altro settore esistono normePag. Xche vietano ai vincitori di concorso di esercitare le funzioni per le quali sono stati abilitati.
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Evidenzia l'incapacità dell'organo di autogoverno della magistratura di provvedere alla copertura delle sedi disagiate.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Osservato che gli incentivi economici non costituiscono il rimedio alle carenze di organico delle sedi disagiate, dichiara il convinto voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Melis 1.10.
FILIPPO ASCIERTO (PdL). Ritiene che, nel momento in cui si rivolge la dovuta attenzione alle esigenze delle sedi giudiziarie disagiate, si dovrebbe assumere analogo atteggiamento nei confronti degli operatori delle Forze dell'ordine la cui attività si svolge nei medesimi contesti.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Melis 1.10.
MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Ricordate le peculiarità dei componenti l'ordine giudiziario, richiama le finalità dell'emendamento Rao 1.19.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Ritiene che le dichiarazioni rese dal deputato Ascierto confermino indirettamente le tesi sostenute dal suo gruppo.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Rao 1.19.
ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza a garantire la regolarità delle votazioni nonché, considerata l'ora, a valutare l'opportunità di sospendere l'esame del provvedimento.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.
La seduta, sospesa alle 13,25, è ripresa alle 15.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
ANIELLO FORMISANO (IdV). Illustra la sua interrogazione n. 3-00212, sulle misure per contrastare la diffusione ed il radicamento della camorra.
ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 48) - Replica il deputato ANIELLO FORMISANO (IdV), che, nel dare atto alle forze dell'ordine per la proficua opera svolta, stigmatizza l'avvenuto ridimensionamento della scuola, il cui contributo alla affermazione della cultura della legalità giudica imprescindibile, segnatamente nei territori dove la camorra è più diffusa e radicata.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC). Illustra l'interrogazione Casini n. 3-00213, sulle iniziative per ovviare alla carenza di risorse destinate alle forze di polizia impegnate in Campania.
ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 49) - Replica il deputato FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC), che, nel rilevare la marginalità dei risultati conseguiti attraverso l'impiego dei militari nelle strade, stabilisce la necessità di dotare il personale di polizia di adeguate risorse.
FABIO RAMPELLI (PdL). Illustra l'interrogazione Cicchitto n. 3-00214, sulle iniziative per la modifica delle disposizioni in materia di iscrizione anagrafica delle persone senza fissa dimora.
ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazionePag. XI(vedi resoconto stenografico pag. 51) - Replica il deputato FABIO RAMPELLI (PdL), che, nel ringraziare il Ministro per le opportune iniziative legislative ed amministrative intraprese, reputa necessaria una loro implementazione onde contrastare efficacemente un fenomeno che reputa preoccupante.
MARINA SERENI (PD). Illustra la sua interrogazione n. 3-00215, sulle direttive impartite alle questure e alle prefetture in relazione alle manifestazioni di dissenso in ambito scolastico ed universitario.
ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 53) - Replica il deputato GIANCLAUDIO BRESSA (PD), il quale si dichiara indignato, più che insoddisfatto, per gli imbarazzanti silenzi e l'assoluta impotenza che caratterizzano l'azione dell'Esecutivo, determinando un appannamento della fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nei principi costituzionali.
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Illustra l'interrogazione Cota n. 3-00216, sugli intendimenti del Governo in merito alla riforma organica della magistratura onoraria.
GIANFRANCO ROTONDI, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 54) - Replica il deputato MATTEO BRIGANDÌ (LNP), che, giudicata più che esauriente la risposta del Ministro, invita il Governo a valorizzare adeguatamente il personale della magistratura onoraria, alla luce del fondamentale apporto fornito nell'amministrazione della giustizia del Paese.
DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-R). Illustra la sua interrogazione n. 3-00217, sulle iniziative in merito all'investimento in obbligazioni garantite dalla società Lehman Brothers da parte dell'Ente di previdenza dei periti industriali e dei periti industriali laureati.
GIANFRANCO ROTONDI, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 56) - Replica il deputato DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-R), che si dichiara profondamente insoddisfatta per una risposta che giudica evasiva.
La seduta, sospesa alle 15,45, è ripresa alle 16,05.
I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono ottantaquattro.
Sull'ordine dei lavori.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Ricorda, in polemica con le posizioni sostenute dalla Lega Nord Padania, l'elezione a Presidente degli Stati Uniti d'America di Barack Obama.
Si riprende la discussione.
(Ripresa esame dell'articolo unico)
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Ribadisce che le misure varate dal Governo in materia di trasferimento di magistrati in sedi disagiate si sono rese necessarie a causa dell'inadeguata attività svolta, al riguardo, dal Consiglio superiore dalla magistratura.
SIMONE BALDELLI (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza di verificare se vi siano Commissioni convocate in concomitanza con i lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Assicura che si procederà alle opportune verifiche.
ALFONSO PAPA (PdL). Ricorda che il provvedimento d'urgenza in esame persegue, tra l'altro, l'obiettivo di valorizzare la professionalità dei magistrati dotati di maggiore esperienza, ponendo fine ad una inaccettabile situazione di carenza di organico nelle sedi giudiziarie disagiate.
Pag. XIIGIOVANNI BATTISTA BACHELET (PD). Stigmatizza le dichiarazioni rese dal deputato Brigandì sull'attività svolta dal Consiglio superiore dalla magistratura, il cui operato è conforme ai principi sanciti dalla Costituzione.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Giudicati inopportuni i rilievi formulati dal deputato Brigandì sul principio, costituzionalmente sancito, dell'inamovibilità dei magistrati, richiama le finalità dell'emendamento Di Pietro 1.4, che invita l'Assemblea ad approvare.
GIACOMO CALIENDO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Ritiene che l'emendamento Di Pietro 1.4 potrebbe essere dichiarato inammissibile.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Di Pietro 1.4.
CINZIA CAPANO (PD). Ritiene necessario istituire un collegamento tra sedi disagiate e numero di affari penali, con particolare riferimento a quelli relativi alla criminalità organizzata.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Richiama le finalità dell'emendamento Di Pietro 1.5, il quale prevede specifici criteri per l'individuazione delle sedi disagiate.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Di Pietro 1.5.
MARILENA SAMPERI (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 1.12, ritenendo inaccettabile la mancanza di riferimento a parametri oggettivi nella definizione di sedi disagiate.
MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Manifesta un orientamento contrario ad un meccanismo di individuazione delle sedi disagiate legato esclusivamente al criterio della mancata copertura.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Samperi 1.12.
GUIDO MELIS (PD). Insiste per la votazione dell'emendamento Concia 1.11.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Concia 1.11.
PASQUALE CIRIELLO (PD). Richiama le finalità sottese all'emendamento Rossomando 1.13, giudicando incomprensibili le ragioni dell'orientamento contrario espresso dal relatore e dal Governo.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Rossomando 1.13.
MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Richiama le finalità dell'emendamento Rao 1.18
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Rao 1.18.
LANFRANCO TENAGLIA (PD). Richiama le ragioni per le quali con gli identici emendamenti Di Pietro 1.9, Ferranti 1.14 e Rao 1.20, si propone la soppressione della norma che consente ai magistrati ingiustamente sottoposti a processo di assumere funzioni direttive anche oltre i settantacinque anni di età, a suo avviso non rispondente a criteri di buona amministrazione ma dettata da meri scopi di carattere personalistico.
Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato MARIO CAVALLARO (PD).
FEDERICO PALOMBA (IdV). Stigmatizza il comportamento del Governo, il quale nel corso dell'iter al Senato ha surrettiziamente inserito nel provvedimento d'urgenza in esame una norma inaccettabile per meri scopi personalistici;Pag. XIIIpreannuncia per tale ragione il voto contrario del suo gruppo sul relativo disegno di legge di conversione.
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Contesta le affermazioni relative al presunto carattere personalistico della norma di cui al comma 8-bis dell'articolo 1.
GAETANO PECORELLA (PdL). Giudica gravi e pretestuosi i rilievi mossi dal deputato Palomba al comma 8-bis dell'articolo 1.
Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato CINZIA CAPANO (PD).
MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Manifestate perplessità, sul piano del metodo, in ordine all'atteggiamento della maggioranza e del Governo, i quali introducono surrettiziamente nei provvedimenti all'esame del Parlamento norme ad personam, giudica non rispondente al principio di buon andamento della pubblica amministrazione la scelta di conferire funzioni giudiziarie direttive ad ultrasettantacinquenni.
Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati ALFONSO PAPA (PdL), ANTONIO DI PIETRO (IdV), GIORGIO CLELIO STRACQUADANIO (PdL), ENRICO LA LOGGIA (PdL), GIUSEPPE CONSOLO (PdL), GIANCARLO LEHNER (PdL), AMEDEO CICCANTI (UdC), FRANCESCO BARBATO (IdV) e AMEDEO LABOCCETTA (PdL).
FRANCESCO NUCARA (Misto-LD-R). ritiene incongrui i giudizi espressi dai deputati dell'opposizione sul giudice Carnevale.
Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati MARILENA SAMPERI (PD), CALOGERO MANNINO (UdC) e PASQUALE CIRIELLO (PD).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Di Pietro 1.9, Ferranti 1.14 e Rao 1.20.
LANFRANCO TENAGLIA (PD). Segnala un errore materiale contenuto nel testo del suo articolo aggiuntivo 1.02, di cui illustra le finalità.
PRESIDENTE. Avverte che, non essendovi obiezioni, l'articolo aggiuntivo Tenaglia 1.02 sarà posto in votazione con la correzione prospettata dal presentatore.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'articolo aggiuntivo Tenaglia 1.02, nel testo corretto.
RITA BERNARDINI (PD). Precisa le ragioni che la inducono a proporre con il suo emendamento 1-bis.30, la soppressione dell'articolo 1-bis.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento Bernardini 1-bis.30.
Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato DONATELLA FERRANTI (PD).
MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'emendamento Bernardini 1-bis.30, pur giudicando condivisibile la proposta di sopprimere le specifiche disposizioni recate dall'articolo 1-bis in tema di destinazione dei magistrati a funzioni non giudiziarie.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Bernardini 1-bis.30.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Richiama le finalità dell'emendamento Di Pietro 1-bis.1.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Di Pietro 1-bis.1.
Pag. XIVFEDERICO PALOMBA (IdV). Illustra il contenuto dell'emendamento Di Pietro 2.2.
MASSIMO DONADI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza a garantire la regolarità delle votazioni.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Di Pietro 2.2, 2.3 e 2.5.
ELIO VITTORIO BELCASTRO (Misto-MpA). Insiste per la votazione del suo emendamento 2.12, del quale richiama le finalità.
CINZIA CAPANO (PD). Manifesta un orientamento favorevole all'emendamento Belcastro 2.12.
ANTONIO DI PIETRO (IdV). Manifesta perplessità sul contenuto dell'emendamento Belcastro 2.12.
NICOLA MOLTENI (LNP). Fa presente che le esigenze sottese all'emendamento Belcastro 2.12 sono già soddisfatte dal comma 7 dell'articolo 2.
MANLIO CONTENTO (PdL). Evidenzia che l'eventuale approvazione dell'emendamento in esame impedirebbe di fatto il funzionamento del Fondo unico giustizia.
Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato CARMELO LO MONTE.
PRESIDENTE. Su richiesta del gruppo Italia dei Valori, dispone il controllo delle tessere di votazione (I deputati Segretari procedono al controllo delle tessere di votazione).
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Belcastro 2.12, Di Pietro 2.6 e 2.7.
CINZIA CAPANO (PD). Richiama le motivazioni sottese alla rimodulazione delle quote delle risorse da devolvere al Ministero dell'interno ed al Ministero della giustizia, come previsto dall'emendamento Mantini 2.30.
MASSIMO DONADI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, annuncia che il suo gruppo abbandonerà l'aula in segno di protesta per le reiterate irregolarità nelle votazioni che si stanno verificando nei banchi della maggioranza.
ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta l'atteggiamento ironico con cui la maggioranza ha sottolineato la protesta dei deputati del gruppo dell'Italia dei Valori, invitando nuovamente la Presidenza a garantire la regolarità delle operazioni di voto.
GIACOMO CHIAPPORI (LNP). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza a verificare anche le irregolarità che si verificano nei banchi dell'opposizione.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza a disporre il controllo delle tessere a votazione aperta, sottolineando la necessità che ciascun deputato si attenga scrupolosamente al proprio dovere di non votare per conto di colleghi assenti.
SIMONE BALDELLI (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, contesta la richiesta formulata dal gruppo del Partito Democratico di procedere al controllo delle tessere a votazione aperta, invitando l'Assemblea a tornare ad esaminare il merito del provvedimento.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, preannunzia che non prenderà parte alle prossime votazioni, invitando la Presidenza ad utilizzare gli strumenti a propria disposizione per evitare l'espressione di voti doppi.
GIUSEPPE CONSOLO (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, ritiene adeguate le ordinarie modalità di controllo delle tessere.
Pag. XVMATTEO BRIGANDÌ (LNP). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza a quale fine rilevi la presenza in aula del deputato Palomba, il quale non prenderà parte alle operazioni di voto; nel ritenere altresì che non sussistano problemi relativamente alla presenza dei deputati della maggioranza, auspica la sollecita ripresa dell'esame del provvedimento.
PRESIDENTE. Invita i deputati Segretari ad effettuare un ulteriore controllo delle tessere di votazione (I deputati Segretari ottemperano all'invito del Presidente).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Mantini 2.30.
PASQUALE CIRIELLO (PD). Richiama le finalità del suo emendamento 2.20.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Ciriello 2.20.
MARIO CAVALLARO (PD). Richiama le ragioni sottese alla rimodulazione delle quote destinate al Ministero dell'interno ed al Ministero della giustizia prevista dal suo emendamento sostitutivo 2.8.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Cavallaro 2.8.
CINZIA CAPANO (PD). Precisa le ragioni che lo inducono a proporre, con il suo emendamento 2.9, la soppressione del comma 7-bis dell'articolo 2.
MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Espressa perplessità sulla legittimità costituzionale della norma recata dal comma 7-bis dell'articolo 2, auspica l'approvazione degli identici emendamenti Di Pietro 2.1, Capano 2.9 e Rao 2.21, volti a sopprimere la predetta disposizione.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Di Pietro 2.1, Capano 2.9 e Rao 2.21.
GUGLIELMO VACCARO (PD). Nel sottolineare l'impossibilità di instaurare un dialogo costruttivo con la maggioranza sulla materia oggetto del provvedimento d'urgenza in esame, richiama le finalità del suo emendamento 2.10, del quale auspica l'approvazione.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Vaccaro 2.10.
DONATELLA FERRANTI (PD). Richiama le finalità sottese all'emendamento Gianni Farina 2.11 e ne auspica l'approvazione.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Gianni Farina 2.11.
(Trattazione degli ordini del giorno)
PRESIDENTE. Avverte che la Presidenza non ritiene ammissibili gli ordini del giorno Latteri n. 24, Commercio n. 25 e Milo n. 26.
Avverte altresì che gli ordini del giorno Cuomo n. 2 e Costa n. 15 sono stati ritirati dai rispettivi presentatori.
Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati RITA BERNARDINI (PD) e MARIO PEPE (PdL).
GIACOMO CALIENDO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Accetta gli ordini del giorno Cassinelli n. 1, Di Pietro n. 5, Tenaglia n. 19 e Capano n. 24. Accetta altresì, purché riformulati, gli ordini del giorno Palomba n. 4, Monai n. 6, Pisicchio n. 9, Mario Pepe (PdL) n. 14, Bernardini n. 17, Capano n. 20 e Samperi n. 21. Accoglie inoltre come raccomandazione gli ordini del giorno Gagliano n. 3, D'Ippolito Vitale n. 13 (Nuova formulazione), VannucciPag. XVIn. 15 e Ferranti n. 18. Non accetta gli ordini del giorno Donadi n. 7, Evangelisti n. 8, Leoluca Orlando n. 12, Belcastro n. 22 e Lo Monte n. 23. Invita al ritiro dei restanti ordini del giorno, che altrimenti non accetta.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Donadi n. 7, Evangelisti n. 8, Borghesi n. 10, Aniello Formisano n. 11 e Leoluca Orlando n. 12.
Intervengono i deputati IDA D'IPPOLITO VITALE (PdL) e MARIO PEPE (PdL), che accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 14, RITA BERNARDINI (PD), che non accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 17, e ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD), che dichiara di voler sottoscrivere il medesimo atto di indirizzo.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Bernardini n. 17.
Interviene il deputato ELIO VITTORIO BELCASTRO (Misto-MpA).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Belcastro n. 22.
Intervengono i deputati CARMELO LO MONTE e JOLE SANTELLI (PdL), i deputati GIUSEPPE RUVOLO (UdC), ALESSANDRA SIRAGUSA (PD) e BENEDETTO FABIO GRANATA (PdL), che dichiarano di voler sottoscrivere l'ordine del giorno Lo Monte n. 23, nonché i deputati ANGELO CERA (UdC), FILIPPO ASCIERTO (PdL), ANTONINO LO PRESTI (PdL), MASSIMO ENRICO CORSARO (PdL), SERGIO ANTONIO D'ANTONI (PD) e VINCENZO GAROFALO (PdL) e il sottosegretario di Stato per la giustizia GIACOMO CALIENDO, che invita al ritiro dell'ordine del giorno Lo Monte n. 23; intervengono altresì i deputati MARIO TASSONE (UdC), FRANCESCO BOSI (UdC), ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO (Misto-MpA), nonché i deputati ANGELO CAPODICASA (PD) e GIUSEPPE BERRETTA (PD), che dichiarano di voler sottoscrivere l'ordine del giorno in esame, NICOLÒ CRISTALDI (PdL), ITALO BOCCHINO (PdL) e ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD) ed il sottosegretario di Stato per la giustizia GIACOMO CALIENDO, che, modificando il precedente avviso, accetta l'ordine del giorno Lo Monte n. 23, purché riformulato; intervengono successivamente i deputati CARMELO LO MONTE e ANTONINO RUSSO (PD).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Lo Monte n. 23.
(Dichiarazioni di voto finale)
ELIO VITTORIO BELCASTRO (Misto-MpA). Dichiara il voto decisamente contrario della sua componente politica sul disegno di legge di conversione in esame, atteso lo sfavore nei confronti del Mezzogiorno sotteso a talune disposizioni da esso recate.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Manifesta l'orientamento nettamente contrario del suo gruppo, che peraltro ha deciso di abbandonare l'Aula, al provvedimento d'urgenza in esame, che reca disposizioni contraddittorie e illegittime; lamentato, in particolare, il carattere personalistico della norma di cui al comma 8-bis dell'articolo 1, auspica che all'interno della maggioranza si affermi un crescente dissenso dalla logica che ispira l'operato del Governo, il quale ha finora compiuto scelte penalizzanti per il Mezzogiorno e per le fasce più deboli della popolazione.
DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-R). Espresso un giudizio fortemente critico sui contenuti del provvedimento d'urgenza in esame, ritiene che si sia persa una significativa occasione per apportare effettive migliorie al funzionamento del sistema giudiziario. Manifestata contrarietà, in particolare, alle disposizioni concernenti l'età del personale di magistratura,Pag. XVIInonché su quelle relative alla destinazione del Fondo unico giustizia, dichiara il voto contrario della sua componente politica sul disegno di legge di conversione in esame.
MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, che non affronta il nodo della revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Evidenzia altresì la palese frattura determinatasi, in occasione della trattazione dell'ordine del giorno Lo Monte n. 23, all'interno della maggioranza, la quale non riesce ad esprimere una visione unitaria dei problemi del Paese, segnatamente del Mezzogiorno.
NICOLA MOLTENI (LNP). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza che reca significative ed efficaci misure volte ad ovviare alla carenza di organico che affliggono varie sedi giudiziarie disagiate. Espressa altresì soddisfazione per la prevista proficua utilizzazione di risorse finanziarie dormienti attraverso il Fondo unico giustizia, dà atto al Governo di aver mostrato una fattiva volontà di migliorare l'amministrazione della giustizia, in attesa delle auspicate e necessarie riforme organiche di più ampio respiro.
MARILENA SAMPERI (PD). Nel dichiarare voto contrario sul disegno di legge di conversione in esame, che giudica disorganico e inidoneo ad affrontare i problemi della giustizia, lamenta la reiterata lesione delle prerogative della Camera, costretta sovente a svolgere un ruolo di mera ratifica di decisioni assunte in altre sedi.
Nel manifestare altresì rammarico per il mancato accoglimento delle proposte migliorative del testo presentate dalla sua parte politica, segnatamente in tema di assegnazione di magistrati di prima nomina a sedi disagiate, esprime un giudizio fortemente critico, tra l'altro, sulle disposizioni concernenti il conferimento di funzioni giudiziarie direttive e la destinazione del Fondo unico giustizia.
ALFONSO PAPA (PdL). Richiamato il contenuto del provvedimento d'urgenza in esame, sottolinea come le misure in esso previste costituiscono strumenti concreti ed efficaci volti al miglioramento dell'amministrazione della giustizia nel Paese, segnatamente con riferimento alla copertura delle vacanze di organico di personale di magistratura ed al previsto Fondo unico giustizia. Ricordata altresì la convergenza su tale provvedimento d'urgenza di parte delle forze politiche di opposizione nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato RITA BERNARDINI (PD).
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede un rigoroso controllo delle tessere di votazione, rilevando che la maggioranza non appare in grado di garantire autonomamente la sussistenza del numero legale.
PRESIDENTE. Invita i deputati Segretari a procedere al controllo delle tessere di votazione (I deputati Segretari ottemperano all'invito del Presidente).
La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 1772.
Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo.
CARLO NOLA (PdL). Espressa solidarietà al deputato Carlucci per l'incresciosa aggressione subita, nei pressi della Camera, ad opera degli inviati di una trasmissionePag. XVIIItelevisiva, invita la Presidenza ad una approfondita riflessione sull'esigenza di tutelare la dignità dei parlamentari a fronte di atteggiamenti offensivi o intimidatori.
ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD). Sollecita la risposta ad un atto di sindacato ispettivo da lei presentato.
SIMONE BALDELLI (PdL). Ritiene ingiustificata la scelta di taluni gruppi di opposizione di non prendere parte alla votazione finale del disegno di legge di conversione n. 1772, sul quale, peraltro, si era registrato presso l'altro ramo del Parlamento un consenso unanime.
ANTONINO LO PRESTI (PdL). Sollecita la risposta ad un atto di sindacato ispettivo da lui presentato.
PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Nel respingere ogni addebito di atteggiamento ostruzionistico rivolto al suo gruppo, stigmatizza la mancata disponibilità della maggioranza a modificare il testo del provvedimento d'urgenza esaminato nella seduta odierna, reputando a tal fine non vincolanti le convergenze registratesi nel corso della prima lettura presso l'altro ramo del Parlamento. Nel richiamarsi anche all'andamento dei lavori svoltisi nella giornata odierna presso la Commissione bilancio in sede referente sul disegno di legge finanziaria, sottolinea la mancanza di un consenso unanime all'interno della maggioranza attorno a numerose questioni di rilevante peso politico.
GIORGIO CLELIO STRACQUADANIO (PdL). Giudica infondate le critiche rivolte dal deputato Quartiani alla maggioranza, la quale, peraltro, ha poc'anzi dimostrato di poter garantire la sussistenza del numero legale.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Giovedì 6 novembre 2008, alle 10.
(Vedi resoconto stenografico pag. 122).
La seduta termina alle 20,50.