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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 87 di lunedì 17 novembre 2008

Pag. I

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 12,40.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 14 novembre 2008.

I deputati in missione sono cinquantasei.

Annunzio di petizioni.

SILVANA MURA (IdV), Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).

Discussione del disegno di legge S. 1072, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 151 del 2008: Prevenzione e accertamento di reati, contrasto alla criminalità organizzata e all'immigrazione clandestina (approvato dal Senato) (A.C. 1857).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

JOLE SANTELLI (PdL), Relatore per la I Commissione. Nell'osservare preliminarmente che il decreto-legge in discussione persegue quali obiettivi una più efficace prevenzione dei reati, un maggiore contrasto alla criminalità organizzata, nonché l'individuazione di misure idonee a fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina, ricorda le modifiche introdotte dal Senato soffermandosi, in particolare, sulle parti di competenza della I Commissione.
Evidenziate quindi le disposizioni recate dall'articolo 2, volte ad autorizzare l'impiego di un ulteriore contingente di 500 militari per attività di vigilanza e sorveglianza nelle aree in cui persistano specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, sottolinea l'incremento delle disponibilità del Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, ricordando che la disciplina per l'accesso alle elargizioni, nonché alcune clausole di esclusione dai benefici e i criteri per la individuazione dei soggetti aventi diritto sono recate dagli articoli 2-bis, 2-ter, 2-quater e 2-quinquies.
Richiama infine i contenuti dell'articolo 3, la cui finalità è fronteggiare l'intensificarsi del fenomeno dell'immigrazione clandestina, anche garantendo la rapida attuazione della direttiva europea sui rimpatri.

MAURIZIO SCELLI (PdL), Relatore per la II Commissione. Illustra il provvedimento d'urgenza in discussione, limitatamente alle disposizioni rientranti negli ambiti di competenza della II Commissione, volte a modificare la disciplina transitoria contenuta nell'articolo 6 del decreto legislativo n. 109 del 2008, posticipando l'entrata in vigore delle norme relative alla conservazione dei dati sulle chiamate senza risposta e dei dati del traffico telematico al 3 marzo 2009, al fine di contemperare l'esigenza della tutela della riservatezza con quella dell'efficacia delle indagini di polizia. Ricorda, inoltre, che su tale materia il Governo ha avviato un confronto con il Garante per la tutela dei dati personali. Richiama, altresì, il disposto dell'articolo 3-bis, introdotto nel corsoPag. IIdell'iter al Senato, volto a razionalizzare l'attuale disciplina in materia di indennità in favore dei giudici onorari di tribunale e dei vice procuratori onorari che, nel tempo, ha determinato una disomogeneità dei criteri di quantificazione delle medesime indennità.
Precisa, infine, che l'Esecutivo è stato sollecitato a presentare un disegno di legge che contenga una riforma organica della magistratura onoraria, cui dare attuazione già a partire dal 31 dicembre 2009.

MICHELINO DAVICO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Si associa alle considerazioni svolte dai relatori.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Rilevato preliminarmente l'eccessivo ricorso da parte del Governo alla decretazione d'urgenza, che ha caratterizzato lo scorcio iniziale della legislatura, lamenta l'elevata eterogeneità del contenuto del decreto-legge in discussione, il cui testo è stato notevolmente appesantito nel corso dell'iter al Senato con l'aggiunta di disposizioni da inserire più opportunamente in una legge ordinaria, non essendo caratterizzate dai requisiti della necessità e dell'urgenza. Nel ritenere altresì che tale modo di procedere sia lesivo oltre che delle prerogative del Parlamento anche di quelle del Presidente della Repubblica, sul rispetto delle quali il suo gruppo vigilerà attentamente, evidenzia il carattere propagandistico delle disposizioni concernenti l'impiego dei militari per attività di prevenzione della criminalità; stigmatizza quindi l'atteggiamento del Governo, che non ha ritenuto opportuno correggere né taluni errori materiali né distorsioni palesi quali, a suo avviso, l'esclusione degli affini dalla platea dei beneficiari delle erogazioni dei Fondi di solidarietà per le vittime della criminalità.

MARIO TASSONE (UdC). Lamentato l'ennesimo ricorso dell'Esecutivo alla decretazione d'urgenza, nonché la mancanza di organicità della normativa in materia di ordine pubblico, riterrebbe opportuno adottare un testo unico per un serio ed efficace contrasto della criminalità organizzata. Osserva, quindi, che andrebbero affrontati con maggiore serietà il problema del collegamento tra terrorismo e criminalità organizzata e la questione dell'assenza di coordinamento tra le Forze di polizia, anche alla luce dell'ulteriore utilizzo dei militari a presidio del territorio contemplato dal provvedimento d'urgenza in discussione. Nel preannunziare, altresì, la presentazione di una proposta emendativa volta a precisare che i 500 militari previsti dal decreto-legge si intendono compresi nel contingente di 3 mila il cui impiego è stato autorizzato da un precedente provvedimento, rileva che il suo gruppo è orientato ad astenersi nella votazione finale del disegno di legge di conversione.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione al prosieguo della seduta.

Sull'ordine dei lavori.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Giudicati intollerabili il tono ed il contenuto di talune affermazioni rese di recente da esponenti della compagine governativa con riferimento al neoeletto Presidente degli Stati Uniti, nonché al comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, chiede che il Ministro Brunetta chiarisca in sede parlamentare le motivazioni in base alle quali ha rilasciato dichiarazioni offensive nei confronti dei predetti lavoratori che, ove risultassero infondate, dovrebbero indurlo a rassegnare le dimissioni.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera le osservazioni del deputato Giachetti.

La seduta, sospesa alle 14,05, è ripresa alle 15.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cinquantasei.

Pag. III

Si riprende la discussione.

PIETRO TIDEI (PD). Nel ritenere il provvedimento d'urgenza in discussione privo dei requisiti costituzionalmente prescritti di straordinaria necessità ed urgenza, segnatamente per le misure relative alle indennità per il personale della magistratura onoraria, giudica i suoi contenuti fortemente disomogenei fra loro e frutto di mere logiche propagandistiche. Pur non contestando la scelta di impiegare personale delle Forze armate nell'azione di contrasto alla criminalità organizzata, lamenta i conflitti di competenza insorti al riguardo tra il Ministero dell'interno e il Dicastero della difesa, ritenendo invece preferibile un rafforzamento dei presidi stabili delle Forze dell'ordine sul territorio ed una più globale riconsiderazione del ruolo della polizia locale. Giudicato inoltre fallimentare il bilancio dell'attuazione della legge Bossi-Fini, sottolinea il preoccupante aumento del numero degli sbarchi di immigrati clandestini sulle coste del Paese, rilevando l'inefficacia delle misure predisposte dal Governo ed esprimendo perplessità per i previsti tagli alle risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo. Condivise infine le modifiche introdotte al decreto legislativo n. 109 del 2008, reputa ambigua e contraddittoria la politica attuata dall'Esecutivo in materia di intercettazioni. Esprime conclusivamente il dissenso della sua parte politica in merito al complesso del provvedimento d'urgenza in discussione.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP). Sottolineato il carattere di necessità ed urgenza delle misure recate dal decreto-legge in discussione, richiama gli aspetti maggiormente condivisibili, soffermandosi, in particolare, sulle disposizioni inerenti la conservazione, da parte degli operatori di telefonia e di comunicazione elettronica, dei dati relativi al traffico telefonico e telematico, ritenendo che il posticipo dell'entrata in vigore delle suddette norme garantirà una maggiore efficacia delle indagini di polizia. Esprime altresì un giudizio positivo sugli interventi volti a razionalizzare l'attuale disciplina in materia di indennità in favore dei giudici onorari di tribunale e dei vice procuratori onorari che, nel tempo, ha determinato una disomogeneità dei criteri di quantificazione delle medesime indennità, ritenendo peraltro ingiustificate le perplessità sollevate dal deputato Zaccaria sulla prevista redistribuzione di risorse tra il Fondo di solidarietà delle vittime delle richieste estorsive e dell'usura ed il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso.

DORIS LO MORO (PD). Evidenziata preliminarmente la sottovalutazione di cui è oggetto il fenomeno dell'usura, osserva che numerose disposizioni contenute nel decreto-legge in discussione sono volte a porre rimedio ad errori di valutazione insiti in misure precedentemente varate dal Governo; ricordato, in particolare, il termine eccessivamente ristretto originariamente previsto per la conservazione dei dati relativi al traffico telefonico e telematico, sottolinea il carattere lacunoso della normativa concernente l'impiego del personale delle Forze armate con funzioni di presidio del territorio, che peraltro non appare risolutiva dei problemi connessi al contrasto della criminalità organizzata. Giudicate inoltre non condivisibili le modalità individuate per incrementare le risorse del Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, manifesta scetticismo per il modo di procedere frammentario e disorganico e per la logica meramente emergenziale che connotano le iniziative normative promosse dall'Esecutivo.

ROBERTO RAO (UdC). Sottolineata la necessità di un'ampia convergenza tra le forze politiche sui temi della sicurezza dei cittadini, evidenzia parimenti l'esigenza di intervenire in materia in modo tempestivo, organico ed efficiente senza ricorrere a misure meramente di facciata dettate da contingenze emergenziali. Nel ritenere altresì necessario un approfondimento su taluni eventuali profili di dubbia legittimitàPag. IVcostituzionale concernenti le norme in materia di conservazione dei dati relativi al traffico telefonico e telematico, ricorda il sostegno fornito dalla sua parte politica in relazione all'impiego delle Forze armate nel contrasto della criminalità organizzata, rilevando in proposito la necessità di valorizzare la specificità professionale di tale personale. Nel chiedere al Governo di chiarire i suoi orientamenti in merito all'utilizzo degli erigendi nuovi centri di identificazione ed espulsione, ricorda le proposte emendative presentate in materia dal suo gruppo e volte, tra l'altro, a valorizzare il ruolo dei sindaci dei comuni interessati. Giudicate altresì ultronee rispetto al contenuto del decreto-legge in discussione le norme concernenti le indennità per i magistrati onorari, esprime perplessità circa l'efficacia delle misure introdotte, ravvisando peraltro l'esigenza di una sollecita riforma del settore. Esprime infine l'orientamento non pregiudizialmente contrario del suo gruppo al disegno di legge di conversione in esame.

ANDREA ORSINI (PdL). Osservato preliminarmente che il Governo ha inteso intervenire per fronteggiare un problema drammaticamente avvertito dalla popolazione, come la sicurezza, varando norme a suo avviso ispirate a buon senso e basate sulle reali esigenze riscontrate sul territorio, respinge i rilievi circa la presunta inadeguatezza dei militari nello svolgere compiti legati al mantenimento della sicurezza e al controllo del territorio, ricordando la professionalità mostrata dai medesimi nell'adempiere agli obblighi connessi alle missioni all'estero che vedono impegnati contingenti italiani. Esprime quindi un giudizio positivo sul parziale trasferimento di risorse al Fondo per le vittime dei reati di tipo mafioso, da prelevarsi dalle disponibilità proprie del Fondo per le vittime dell'usura, atteso il sostanziale sottoutilizzo di quest'ultimo. Richiamata inoltre la necessità di porre in essere una attività straordinaria per un miglior controllo dei flussi migratori ed un più efficace contrasto all'immigrazione clandestina, contesta le accuse circa il carattere discriminatorio delle misure vertenti su tali materie e ritiene giustificato il ricorso alla decretazione d'urgenza, che pure consente un adeguato confronto parlamentare, scelto dal Governo per intervenire, con senso di responsabilità, al fine di garantire la sicurezza del Paese.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Rilevato che il decreto-legge in discussione appare privo dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente prescritti, manifesta la forte contrarietà del suo gruppo alle misure in esso contenute, ad eccezione del disposto dell'articolo 1, che proroga opportunamente il termine previsto dall'articolo 6 del decreto legislativo n. 109 del 2008. Relativamente a quanto stabilito dall'articolo 2, ritiene che sarebbe stato preferibile rafforzare i presidi delle Forze di polizia, anziché prevedere l'impiego di personale militare, osservando altresì che il Governo non è stato finora in grado di elaborare un'efficace strategia di contrasto della criminalità organizzata e dell'immigrazione clandestina.

SANDRO GOZI (PD). Nel lamentare preliminarmente l'eterogeneità delle materie trattate dal provvedimento d'urgenza in discussione, giudica improprio equiparare l'attività svolta dai militari impegnati all'estero con quella svolta in operazioni di controllo del territorio nazionale.
Richiama quindi i contenuti dell'articolo 3 del decreto-legge sottolineando la particolare inadeguatezza nella gestione dei nuovi centri di identificazione ed espulsione, istituiti disattendendo sostanzialmente le conclusioni della Commissione ad hoc, istituita nella scorsa legislatura presso il Ministero dell'interno, incaricata di valutare l'attività dei centri di permanenza temporanea e che ne aveva rilevato la non conformità alla normativa europea in materia, nonché il carattere discriminatorio.
Espresso quindi un giudizio critico sulla azione complessiva del Governo in materia di immigrazione e, segnatamente, di politica dei flussi, di reato di clandestinitàPag. Ve di procedure di espulsione, evidenzia il carattere meramente propagandistico di talune misure che, lungi dal porsi l'obiettivo dell'integrazione, hanno quale unico effetto la creazione di un clima di tensione, senza peraltro tutelare i reali interessi dei cittadini.

ANNA ROSSOMANDO (PD). Espressa perplessità sul provvedimento d'urgenza in discussione, che evidenzia la contraddittorietà delle misure adottate dal Governo e la sua incapacità di definire progetti strategici ed organici, ritiene che tale modo di procedere incida negativamente non solo sulle prerogative del Parlamento, ma anche sul contenuto e sulle finalità del testo in discussione.
Relativamente al dettato dell'articolo 2, pur ritenendo che l'utilizzo dei militari possa avere una certa efficacia dimostrativa, considera l'impiego di tale personale assolutamente inidoneo a risolvere le problematiche connesse alla sicurezza ed all'immigrazione clandestina.
Nel giudicare condivisibile il disposto dell'articolo 1 e l'incremento del Fondo di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, ritiene che nella gestione di quest'ultimo si attribuisca un potere eccessivamente discrezionale al Ministro dell'interno.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

JOLE SANTELLI (PdL), Relatore per la I Commissione. Pur riconoscendo la delicatezza delle questioni evocate dal deputato Zaccaria, rileva che l'introduzione nei provvedimenti d'urgenza all'esame del Parlamento di disposizioni relative a materie non contemplate dai testi originari è da ricondurre all'esercizio di una facoltà che è diversamente disciplinata, sotto il profilo della sua ammissibilità, dai Regolamenti delle due Camere.
Osserva quindi che alle norme del decreto-legge in discussione relative all'impiego di un contingente militare con compiti di controllo del territorio è sottesa la finalità di contrastare in maniera più efficace, attese peraltro le vacanze di organico delle Forze dell'ordine, l'escalation criminale in atto in determinate aree del Paese.
Evidenzia, infine, come siano ispirate da sano pragmatismo le scelte operate dall'Esecutivo in materia di immigrazione clandestina, nonché di trasferimento di risorse dal Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell'usura al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso.

MAURIZIO SCELLI (PdL), Relatore per la II Commissione. Rilevato che le due disposizioni rientranti nell'ambito di competenze della Commissione Giustizia risultano ampiamente condivise, ribadisce la sussistenza nel decreto-legge in discussione dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente prescritti, auspicando che sulla sua conversione in legge si registri un'ampia convergenza delle forze politiche.

MICHELINO DAVICO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Concorda sostanzialmente con i relatori circa il carattere forte e trasparente della risposta fornita dal Governo, con il provvedimento d'urgenza in discussione, alle emergenze nazionali determinate dalla criminalità organizzata e dall'immigrazione clandestina, riservandosi di svolgere ulteriori e più specifiche considerazioni nel prosieguo del dibattito.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 17,20, è ripresa alle 17,30.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 155 del 2008: Stabilità del sistema creditizio e continuità nell'erogazione del credito (A.C. 1762-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

Pag. VI

GIANFRANCO CONTE (PdL), Relatore. Rileva che il provvedimento d'urgenza in discussione, al quale è stato accorpato il testo del decreto-legge n. 157 del 2008, prevede interventi minimali per garantire i risparmiatori in caso di fallimento delle banche italiane a fronte della grave crisi dei mercati internazionali, che postula la necessità di definire una visione globale dell'economia che consenta di individuare forme di coordinamento tra tutti i Paesi industrializzati. Rileva, quindi, che le ulteriori misure che il Governo intende adottare, pur potendo disporre di risorse limitate, per superare l'attuale fase di recessione e favorire la ripresa economica, saranno possibili grazie all'azione di risanamento dei conti pubblici attuata con la manovra dello scorso luglio; auspica altresì una definitiva assunzione di responsabilità da parte del settore bancario, anche alla luce dell'esigenza di garantire adeguata liquidità al sistema imprenditoriale.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

COSIMO VENTUCCI (PdL). Richiamati i caratteri delle crisi economiche che hanno segnato i primi decenni del secolo scorso, nonché le iniziative assunte dai Governi dell'epoca per contrastarne gli effetti, invita a valutare la deflagrazione in atto sul mercato finanziario globale - che determina drammatiche ripercussioni sulle classi sociali meno abbienti - evitando di ricorrere a sterili contrapposizioni di astratti modelli economici. Manifesta quindi un orientamento favorevole al provvedimento d'urgenza in discussione, volto a dare, in attesa di ulteriori ed immediati interventi, una prima risposta all'emergenza economica, sottolineando altresì la necessità di rimodellare, come evidenziato dal Presidente del Consiglio e dal Ministro dell'economia e delle finanze, le regole comuni che presiedono al funzionamento del sistema finanziario internazionale.

IGNAZIO MESSINA (IdV). Esprime un giudizio negativo su un decreto-legge che ritiene del tutto inutile, atteso che esso non reca alcuna concreta misura a tutela dei consumatori e a sostegno del credito alle imprese, rilevando come la grave crisi del sistema finanziario mondiale sia dovuta alla totale assenza di vigilanza da parte degli organismi internazionali di controllo. Pur apprezzando il proficuo lavoro svolto nel corso dell'iter in Commissione, lamenta la sostanziale blindatura di un provvedimento d'urgenza che interviene unicamente a favore delle grandi banche, evidenziando altresì un eccessivo accentramento di poteri in capo al Ministro dell'economia e delle finanze. Nell'invitare, quindi, il Governo a non adottare disposizioni di carattere propagandistico, come la previsione della cosiddetta social card, auspica l'accoglimento delle proposte emendative migliorative del testo presentate dal suo gruppo, sottolineando l'assoluta necessità di tutelare i risparmiatori, danneggiati dagli istituti di credito, e di sanzionare adeguatamente i relativi responsabili, anche attraverso la reintroduzione del reato di falso in bilancio.

ALBERTO FLUVI (PD). Lamentato preliminarmente il limitato coinvolgimento del Parlamento da parte del Governo nel monitoraggio e nella gestione della grave crisi finanziaria internazionale in atto, condivide la necessità di predisporre strumenti utili a fronteggiare il dissesto che destabilizza l'intero sistema di sviluppo e che reputa rappresentare il fallimento del più recente modello di liberalismo capitalista volto a sostituire lo Stato con il mercato. Nel ritenere insufficienti le misure recate dal decreto-legge in discussione, segnatamente quelle volte a tutelare il risparmio ed a favorire la patrimonializzazione delle banche, sottolinea la necessità di adottare ulteriori provvedimenti finalizzati, tra l'altro, a tutelare i redditi da lavoro e a rilanciare i consumi delle famiglie. Espresse inoltre perplessità sulle modalità con cui dovrebbe essere approntato il piano da 80 milioni di euro preannunciatoPag. VIIdal Governo, paventa il rischio che quest'ultimo stia sostanzialmente sottovalutando la velocità di trasmissione della crisi all'economia reale del Paese. Ricordate inoltre le proposte emendative presentate dal suo gruppo, volte a migliorare il testo del decreto-legge in discussione compatibilmente con il quadro dei conti pubblici, lamenta la limitata disponibilità al confronto sinora manifestata dal Governo, auspicando un orientamento di maggiore apertura da parte dell'Esecutivo, che consenta il coinvolgimento di tutte le forze politiche, sociali ed economiche del Paese; ribadisce infine la disponibilità della sua parte politica alla individuazione degli strumenti più idonei a sostenere l'economia nazionale nell'attuale difficile fase congiunturale.

MARCO CAUSI (PD). Sottolineata la gravità della crisi che sta investendo i mercati finanziari mondiali, richiama le principali cause che hanno determinato profondi squilibri nel sistema economico statunitense, in particolare l'adozione di politiche pubbliche eccessivamente liberiste, in assenza di misure idonee a tutelare la coesione sociale e a contrastare il fenomeno della povertà. Nel rilevare, quindi, la necessità di ricercare un nuovo equilibrio economico mondiale - atteso che dopo la caduta del muro di Berlino non si è ancora trovato un efficace sistema di contrappesi in ambito economico e finanziario - reputa assolutamente prioritario rivedere il ruolo delle istituzioni di coordinamento internazionale e individuare, sulla base di un necessario mutamento culturale, nuovi strumenti di governance mondiale. Nel giudicare insufficienti, quindi, le misure recate dal decreto-legge in discussione, esprime un giudizio nettamente negativo sulla complessiva politica economica attuata dal Governo, inidonea a sostenere l'economia reale. Auspica infine che il Governo valuti con attenzione le proposte emendative presentate con spirito costruttivo dal suo gruppo, che recepiscono, tra l'altro, i pareri espressi dalle Commissioni parlamentari e che sono finalizzate, in particolare, a garantire misure di sostegno al reddito delle famiglie e al credito d'imposta per le imprese.

FRANCO CECCUZZI (PD). Ricordato l'atteggiamento di responsabilità assunto durante l'iter in Commissione dal suo gruppo, che aveva espresso un giudizio positivo sulle finalità del decreto-legge in discussione, considera miope la chiusura del Governo che non ha consentito di apportare al testo talune modifiche migliorative, segnatamente con riguardo al sostegno dei redditi delle famiglie ed alla stabilità del sistema creditizio. Nell'osservare, quindi, che le delicatissime decisioni per fronteggiare la grave crisi finanziaria in atto non devono essere sottratte al confronto parlamentare, giudica necessaria un'approfondita riflessione sulla possibilità di pervenire ad un patto per la produttività ed il contenimento dell'inflazione, nonché ad una redistribuzione dei redditi, atteso che l'aumento delle disuguaglianze comporta effetti negativi per lo sviluppo.

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Osserva che l'esame parlamentare del decreto-legge recante misure urgenti per garantire la stabilità del sistema creditizio nell'attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali avrebbe potuto fornire, anche alla luce del contributo offerto dall'attività conoscitiva svoltasi presso la V Commissione, l'occasione per affrontare con il necessario approfondimento i gravi problemi determinati da un capitalismo basato sulla finanza senza controllo, in vista dell'elaborazione di nuove regole comuni fondate su un rapporto solidale tra Paesi. Nel paventare quindi il rischio di una stretta creditizia che penalizzerebbe ulteriormente le famiglie e le imprese, ritiene necessario evitare contrapposizioni pretestuose, al fine di affrontare la drammatica crisi in atto con metodo partecipativo, eventualmente mediante la costituzione di un apposito comitato interparlamentare. Evidenziati, infine, gli scarsi risultati finora prodotti dal provvedimento d'urgenza in discussione, nonostante i roboanti annunci che ne hanno accompagnatoPag. VIIIl'adozione da parte dell'Esecutivo, sottolinea il senso di responsabilità al quale l'UdC ha informato la sua azione politica - che si traduce in una «opposizione repubblicana» - dall'inizio della legislatura.

IVANO STRIZZOLO (PD). Osservato che la grave crisi finanziaria in atto è dovuta segnatamente all'eccessiva deregolamentazione finanziaria, nonché ad una spinta al liberismo sfrenato, ritiene necessario puntare su un'economia sociale di mercato, evitando rigurgiti di neostatalismo. Rileva, quindi, che nella manovra finanziaria recentemente approvata dal Parlamento l'Esecutivo non ha previsto sufficienti interventi di sostengo alle famiglie ed alle piccole e medie imprese, sottolineando l'importanza della coesione sociale per la tenuta complessiva del sistema. Esprime, altresì, rammarico per l'atteggiamento di chiusura del Governo e della maggioranza a fronte della disponibilità manifestata dall'opposizione a migliorare il testo di un provvedimento d'urgenza complessivamente insufficiente, evidenziando la necessità, a fronte della crisi in atto, di attuare meccanismi di coordinamento a livello europeo.

SILVANA ANDREINA COMAROLI (LNP). Richiamati i contenuti del provvedimento d'urgenza in discussione, sottolinea come le misure in esso previste trovino fondamento nel principio costituzionale della tutela del risparmio e del controllo dell'esercizio del credito da parte dello Stato. Nel giudicare quindi condivisibili le misure predisposte dal Governo, auspica - senza tornare ad una eccessiva ingerenza dello Stato nell'economia - l'emanazione di ulteriori provvedimenti concordati a livello internazionale, volti a preservare il risparmio e a sostenere lo sviluppo, difendendo le famiglie e le imprese dalle inevitabili ripercussioni sull'economia reale della crisi finanziaria in atto, nell'auspicio di una sollecita approvazione del federalismo fiscale. Reputa pertanto necessari maggiori controlli sulle operazioni di cartolarizzazione e nelle erogazioni del credito al risparmio, sottolineando l'opportunità di favorire la liquidità delle imprese, tutelandole, tra l'altro, dalla concorrenza sleale di alcuni Paesi e dalle lungaggini delle procedure di liquidazione dei loro crediti verso le pubbliche amministrazioni.

ELVIRA SAVINO (PdL). Richiamata l'evoluzione della crisi sistemica dei mercati finanziaria internazionali, evidenzia la sostanziale tenuta del sistema creditizio italiano, confermata, tra l'altro, anche dal Governatore della Banca d'Italia. Espresso, quindi, un giudizio positivo sulle misure recate dal decreto-legge in discussione, che ritiene uno strumento fondamentale per presidiare il risparmio, rileva che il Governo ha inteso preliminarmente varare norme per assicurare la stabilità del sistema bancario e successivamente sosterrà adeguatamente l'economia reale, garantendo il reddito delle famiglie e l'erogazione del credito alle imprese. Auspica, infine, che nel prosieguo dell'iter del provvedimento d'urgenza in esame si pervenga ad un testo ampiamente condiviso.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

GIANFRANCO CONTE (PdL), Relatore. Esprime apprezzamento per l'ampia ed approfondita discussione che si è svolta sul provvedimento d'urgenza in esame.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Ricordate le perturbazioni del sistema bancario che hanno reso necessaria l'adozione del provvedimento d'urgenza in discussione, richiama gli obiettivi perseguiti dalle misure preventive e prudenziali da esso recate, esprimendo altresì soddisfazione per la finora non riscontrata necessità di provvedere alla loro attivazione. Nel sottolineare altresì che il medesimo decreto-legge non costituisce un provvedimento meramente di facciata, rileva come il Governo non stia affatto sottovalutando le conseguenze della crisi finanziaria in atto. Evidenziato tuttavia che le misure contenutePag. IXnel decreto-legge in discussione sono frutto di concertazione a livello comunitario e quindi non possono essere oggetto di modifiche unilaterali, preannunzia l'intendimento del Governo di raccogliere i suggerimenti avanzati dall'opposizione in occasione dell'emanazione di un ulteriore provvedimento d'urgenza, concordando sull'opportunità di favorire la ripresa dei consumi attraverso, tra l'altro, una forte politica infrastrutturale, l'immissione di significative risorse finanziarie nel sistema economico ed una consistente riduzione della pressione fiscale. Ricorda infine il fattivo contributo offerto dall'Italia nelle competenti sedi sovranazionali per l'individuazione di adeguate misure finalizzate al contenimento degli effetti della crisi in atto.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 20,50, è ripresa alle 21.

Discussione della mozione Veltroni n. 1-00057: Detrazioni fiscali per i redditi da lavoro dipendente e da pensione e misure di finanza pubblica per la riduzione della pressione fiscale sulle famiglie e a favore delle persone che perdono il lavoro.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 14 novembre 2008.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Stracquadanio n. 1-00062, Casini n. 1-00063 ed Evangelisti n. 1-00064 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ALBERTO FLUVI (PD). Illustra la mozione Veltroni n. 1-00057, che persegue l'obiettivo prioritario di porre all'attenzione del Parlamento il tema del potere d'acquisto delle famiglie, non adeguatamente tutelato dalle misure di politica economica varate dal Governo. Richiamati, quindi, i dati che evidenziano l'estrema gravità della crisi dell'economia reale, confermata da un calo dei consumi anche dei beni di prima necessità, sottolinea l'opportunità di intervenire urgentemente sul sistema dei redditi, prevedendo una riduzione delle imposte sugli stipendi e sulle pensioni con un innalzamento delle relative detrazioni fiscali. Esprime, infine, rammarico per l'approvazione di una legge finanziaria che non contiene disposizioni a sostegno della crescita e non prevede un rilancio dei consumi, manifestando altresì la disponibilità del suo gruppo ad un confronto costruttivo sulle problematiche oggetto dei documenti di indirizzo in discussione.

GIORGIO CLELIO STRACQUADANIO (PdL). Illustra la sua mozione n. 1-00062, nella quale si evidenzia, tra l'altro, l'esigenza di adottare misure volte ad incrementare i redditi più bassi; giudica peraltro incoerenti le critiche rivolte dall'opposizione alla politica economica del Governo, il quale ha perseguito il risanamento dei conti pubblici e l'eliminazione degli sprechi nell'attività delle pubbliche amministrazioni, che costituiscono il presupposto per una necessaria riduzione della pressione fiscale. Nel sottolineare inoltre che un'efficace strategia di incentivazione della crescita e dello sviluppo postula la necessità di migliorare la produttività del lavoro e la competitività del sistema imprenditoriale, giudica irresponsabile la proposta relativa ad un'immediata detassazione delle tredicesime.

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Illustra la mozione Casini n. 1-00063, osservando che la persistente diminuzione del prodotto interno lordo conferma una situazione di sostanziale recessione del Paese. Pur giudicando quindi necessario eliminare sprechi ed inefficienze nella pubblica amministrazione, ritiene che il GovernoPag. Xabbia attuato tagli assolutamente indiscriminati e definito una manovra finanziaria che non tiene conto della situazione reale delle famiglie e delle imprese, in particolare del Mezzogiorno. Invita, quindi, l'Esecutivo ad attivarsi affinché siano adeguatamente affrontate le gravi questioni sollevate nell'atto di indirizzo presentato dal suo gruppo, adottando misure fiscali a sostegno delle piccole e medie imprese, nonché interventi concreti e tempestivi a favore dei nuclei familiari e dei lavoratori precari, particolarmente esposti agli effetti della crisi finanziaria in atto.

IGNAZIO MESSINA (IdV). Illustra la mozione Evangelisti n. 1-00064, rilevando come, a fronte dell'aumento del numero delle famiglie indigenti nel Paese, nonché dell'incremento della pressione fiscale e della disuguaglianza dei redditi, il Governo abbia attuato una politica economica che di fatto favorisce i ceti sociali più abbienti anche a costo di penalizzare le fasce più deboli della popolazione. Nel rilevare la necessità di procedere alle opportune riforme strutturali, quali quelle federaliste, salvaguardando il principio della solidarietà, reputa indispensabile che il Governo assuma iniziative volte a stabilizzare i lavoratori precari, che stanzi congrue risorse per un diffuso impiego degli ammortizzatori sociali, che ridistribuisca i proventi del fiscal drag e che sostenga la ripresa dei consumi delle famiglie, in primo luogo attraverso la detassazione dei redditi.

MARCO CAUSI (PD). Rilevata la necessità di contrastare la negativa evoluzione del reddito disponibile delle famiglie, imputabile al cosiddetto drenaggio fiscale, ad una bassa dinamica di crescita dei salari e degli stipendi ed alla persistente precarizzazione dei rapporti di lavoro, sottolinea l'erronea impostazione sottesa alla politica economica del Governo, lamentando, tra l'altro, la fissazione di un tasso di inflazione programmata nettamente inferiore a quella reale; richiama quindi gli aspetti salienti della mozione Veltroni n. 1-00057, evidenziando, in particolare, l'esigenza di ridurre l'imposizione fiscale sul lavoro e di rendere più efficace il sistema degli ammortizzatori sociali, per garantire un effettivo sostegno dei consumi e della domanda interna.

CESARE DAMIANO (PD). Nell'invitare il Governo a riconoscere gli errori commessi nella predisposizione di una manovra economica in relazione alla quale esprime forte contrarietà per l'affievolimento delle garanzie per i lavoratori, chiede preliminarmente indicazioni chiare in merito all'individuazione e alla destinazione delle risorse finanziarie di cui al provvedimento d'urgenza che il Governo ha preannunziato per preservare l'economia reale del Paese dagli effetti della crisi finanziaria internazionale in atto. Reputa quindi necessario che il Governo tuteli il potere d'acquisto delle famiglie, che adotti misure straordinarie per consentire l'ampio ricorso agli ammortizzatori sociali e per stabilizzare i lavoratori precari. Auspica infine, in controtendenza agli orientamenti finora manifestati dall'Esecutivo, un proficuo ritorno ad uno spirito di concertazione fra le parti sociali nell'individuazione delle più opportune politiche industriali a sostegno dei settori strategici.

SILVANA ANDREINA COMAROLI (LNP). Sottolineata la necessità di concertare a livello europeo politiche volte a contrastare gli effetti della grave crisi finanziaria internazionale, richiama le proficue misure finora adottate dal Governo per salvaguardare il potere d'acquisto delle famiglie, come l'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale; nel giudicare inoltre indispensabile una sollecita introduzione del federalismo fiscale, auspica che la mozione Stracquadanio n. 1-00062 sia approvata con il più ampio consenso possibile.

SIMONE BALDELLI (PdL). Nel ritenere che il provvedimento relativo all'abolizione dell'ICI sulla prima casa sia andato ad esclusivo vantaggio delle famiglie italiane, manifesta un orientamento favorevole alla mozione Stracquadanio n. 1-00062, chePag. XIgiudica esaustiva delle ragioni sottese alle misure di politica economica varate dal Governo.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Annunzio dell'elezione del Presidente e della nomina del Vicepresidente della Corte costituzionale.

PRESIDENTE. Dà lettura della lettera con la quale il professor Giovanni Maria Flick comunica di essere stato eletto Presidente della Corte costituzionale.
Informa inoltre che il giudice costituzionale dottor Francesco Amirante è stato nominato Vicepresidente della Corte.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'infanzia.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'infanzia il deputato Barbara Mannucci, in sostituzione del deputato Elena Centemero, dimissionaria.

Ordine del giorno
della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 18 novembre 2008, alle 14.

(Vedi resoconto stenografico pag. 107).

La seduta termina alle 22,25.