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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di venerdì 5 dicembre 2008

TESTO AGGIORNATO AL 29 GENNAIO 2009

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 5 dicembre 2008.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Balocchi, Berlusconi, Bernini Bovicelli, Bindi, Bocchino, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brancher, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, D'Amico, Di Biagio, Donadi, Gianni Farina, Fassino, Fedi, Fitto, Frattini, Galati, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Malfa, La Russa, Leone, Lo Monte, Lombardo, Lupi, Malgieri, Mantovano, Maroni, Martini, Mazzocchi, Melchiorre, Meloni, Menia, Miccichè, Migliori, Molgora, Mura, Porta, Prestigiacomo, Repetti, Rigoni, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Scajola, Soro, Stefani, Tempestini, Tremaglia, Tremonti, Urso, Valducci, Vegas, Vitali, Vito, Volontè, Zacchera.

Annunzio di proposte di legge.

In data 4 dicembre 2008 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
DISTASO: «Norme in materia di definizione transattiva dei crediti erariali derivanti da sentenze di condanna della Corte dei conti» (1982);
PALOMBA: «Modifica all'articolo 8 della legge 22 febbraio 2001, n. 36, in materia di competenze dei comuni per la tutela della salute pubblica dall'inquinamento elettromagnetico» (1983);
BARBIERI: «Modifiche alla legge 13 maggio 1978, n. 180, in materia di trattamenti sanitari volontari e obbligatori» (1984);
CAPARINI ed altri: «Disciplina dell'attività di agente degli artisti dello spettacolo e istituzione del registro nazionale degli agenti dello spettacolo» (1985);
POLIDORI: «Incentivi per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro mediante la riduzione degli importi dei premi dovuti all'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro in favore delle imprese presso le quali non si verificano infortuni sul lavoro» (1986).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

La proposta di legge ASCIERTO: «Disposizioni per l'ammissione dei soggetti fabici all'impiego nelle Forze armate» (141) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Luciano Rossi.
La proposta di legge ALESSANDRI ed altri: «Modifiche al decreto legislativo 1o settembre 1998, n. 333, recante attuazione della direttiva 93/119/CE, relativa alla protezione degli animali durante la macellazione o l'abbattimento» (1458) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Mannucci.
La proposta di legge ALESSANDRI ed altri: «Disposizioni in materia di inquinamentoacustico» (1760) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Luciano Rossi.
La proposta di legge CIRIELLI ed altri: «Disposizioni per la valorizzazione dell'Abbazia della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni» (1889) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Giulio Marini.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

I Commissione (Affari costituzionali):
GARAGNANI ed altri: «Istituzione dell'Autorità per la vigilanza sull'attività degli enti cooperativi» (1623) Parere delle Commissioni II, V, X, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
BRIGUGLIO: «Disposizioni di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione in materia di partiti politici» (1722) Parere delle Commissioni II e V;
FEDI ed altri: «Istituzione del consiglio nazionale per l'integrazione e il multiculturalismo» (1867) Parere delle Commissioni III, V, VII, XI, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

II Commissione (Giustizia):
OSVALDO NAPOLI e CUPERLO: «Disposizioni per il rafforzamento dell'amministrazione di sostegno e soppressione degli istituti dell'interdizione e dell'inabilitazione» (510) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria) e XII;
DI PIETRO ed altri: «Modifiche al codice di procedura penale per il compimento di prelievi di campioni biologici o di accertamenti medici su persone viventi» (1107) Parere delle Commissioni I, V e XII;
CAPANO ed altri: «Riforma dell'ordinamento della professione di avvocato» (1494) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
COTA e LUSSANA: «Disposizioni per l'incentivazione del mercato delle abitazioni, il contrasto dell'evasione fiscale e la tutela degli acquirenti di immobili» (1752) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VIII, X e XIV.

IV Commissione (Difesa):
CIRIELLI: «Modifica all'articolo 6 del decreto legislativo 28 febbraio 2001, n. 82, in materia di arruolamento per chiamata diretta nominativa nel ruolo dei volontari di truppa in servizio permanente in favore dei congiunti delle vittime del dovere» (1896) Parere delle Commissioni I e V.

V Commissione (Bilancio):
DI CAGNO ABBRESCIA ed altri: «Disposizioni per il sostegno della partecipazione femminile al lavoro e all'attività sociale in Puglia» (1673) Parere delle Commissioni I, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, X, XI, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

VII Commissione (Cultura):
CIOCCHETTI: «Disposizioni generali di indirizzo per l'innovazione del sistema educativo» (1102) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti allamateria tributaria), XI, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

X Commissione (Attività produttive):
STAGNO D'ALCONTRES ed altri: «Delega al Governo e altre disposizioni per la disciplina dello svolgimento del gioco d'azzardo in apposite strutture e delle connesse attività turistico-commerciali, ricreative e d'intrattenimento» (1751) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), IV, V, VI, VII, VIII, XI, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

XII Commissione (Affari sociali):
LIVIA TURCO: «Delega al Governo per il riordino del servizio farmaceutico e altre disposizioni sulle farmacie e sulla classificazione dei medicinali» (1795) Parere delle Commissioni I, V, X, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Commissioni riunite IV (Difesa) e XII (Affari sociali):
FAVA ed altri: «Delega al Governo per la riforma della sanità militare mediante l'istituzione di un Servizio sanitario militare unificato interforze» (1268) Parere delle Commissioni I, III, V, VII, XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dal Presidente del Consiglio dei ministri.

Il Presidente del Consiglio dei ministri, con lettera in data 2 dicembre 2008, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 8, comma 4, della legge 12 giugno 1990, n. 146, copia di una ordinanza, emessa dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 21 novembre 2008, relativa agli scioperi proclamati per il giorno 25 novembre 2008, riguardanti i piloti delle società Meridiana, Eurofly e Air One e i lavoratori di Alitalia Airport, del gruppo Alitalia e dei settori amministrativo e informatico di Alitalia e Alitalia servizi.
Questa documentazione è trasmessa alla IX Commissione (Trasporti) e alla XI Commissione (Lavoro).

Trasmissione dalla Corte dei conti.

Il Presidente della Corte dei conti ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 63, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, la relazione sullo stato delle procedure in corso per il potenziamento dei controlli sulle gestioni, in attuazione del comma 62 del medesimo articolo 3 della legge n. 244 del 2007 (doc. XXVII, n. 3).
Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

Comunicazione di una nomina ministeriale.

Il Ministero dello sviluppo economico, con lettera in data 1o dicembre 2008, ha dato comunicazione, ai sensi dell'articolo 9 della legge 24 gennaio 1978, n. 14, della nomina del dottor Alessandro Fedrigoni a membro del consiglio di amministrazione della Stazione sperimentale carta, cartoni e paste per carta in Milano.

Tale comunicazione è trasmessa alla X Commissione (Attività produttive).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B  al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.

Sono pervenute alla Presidenza dai competenti Ministeri risposte scritte ad interrogazioni. Sono pubblicate nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

MOZIONI BORGHESI ED ALTRI N. 1-00073 E STRACQUADANIO ED ALTRI N. 1-00078 CONCERNENTI INIZIATIVE PER FRONTEGGIARE LA CRISI ECONOMICA E FINANZIARIA IN ATTO

Mozioni

La Camera,
premesso che:
negli ultimi mesi si sono manifestati in maniera evidente gli effetti di una crisi finanziaria che ha coinvolto e coinvolge la totalità dei Paesi occidentali, in particolare in quelli maggiormente industrializzati;
l'estensione di tale crisi dimostra ancora una volta come la globalizzazione non sia solo un'astrazione culturale, ma una realtà concreta capace di produrre effetti di breve, medio e lungo termine, riscontrabili nella vita quotidiana della maggioranza della popolazione mondiale;
in una fase come quella attuale, nella quale i confini e le dimensioni del mondo tradizionale, i suoi punti di riferimento sono in via di superamento, o comunque di profondo ripensamento, appare quanto mai necessario governare il cambiamento;
l'allargamento della dimensione dei mercati finanziari, l'acquisita consapevolezza degli effetti globali di determinate decisioni, la scomparsa di molti limiti ed ostacoli politici, il superamento della politica dei blocchi, la comparsa di un nuovo mondo senza frontiere non possono legittimare l'affermazione di un processo di deregolamentazione costante dei processi decisionali nei mercati finanziari;
proprio in una fase come quella contemporanea è necessario ragionare per individuare nuove forme di governo del cambiamento. L'idea della capacita di autoregolamentazione del mercato, della sua completa autosufficienza, è evidentemente poco percorribile, come dimostrano gli effetti di una crisi mondiale dovuta in parte anche a questa convinzione, che ha portato, tra le altre cose, alla creazione di speculazioni su vasta scala, cresciute proprio all'ombra dei mancati controlli, nonché alla creazione di strumenti finanziari dalla dubbia utilità o ancora di aree off shore svincolate da qualsiasi controllo, anzi create appositamente per questo fine;
la crisi che abbiamo di fronte non può essere considerata esclusivamente come un fenomeno finanziario, relegata esclusivamente all'ambito economico; appare, al contrario, come qualcosa di più profondo tanto da potersi definire una «crisi di sistema»;
le imprese del settore finanziario degli Stati Uniti hanno esportato in tutto il mondo i loro mutui tossici sotto forma di titoli garantiti da assets. Hanno esportato ovunque la loro filosofia del libero mercato deregolamentato, la cultura dell'irresponsabilità delle aziende multinazionali, delle stock options non trasparenti che favoriscono quel genere di pessima amministrazione che ha rivestito un ruolo di primo piano in questa crisi, come è accaduto per lo scandalo Enron di alcuni anni fa;
la crisi è oramai dilagata non solo in Europa ed in Giappone, ma anche nei Paesi emergenti e nei Paesi meno sviluppati;
dieci anni fa, all'epoca della crisi finanziaria in Asia, si dichiarò da più parti che occorreva riformare l'architettura finanziaria globale. È stato fatto poco o niente. Oggi potrebbe rendersi necessaria una nuova Bretton Woods. Le stesse organizzazioni oggi esistenti (Fondo monetario internazionale, Banca mondiale ed altre) hanno ammesso la necessità di procedere a riforme. Ma oggi, rispetto alla scorsa conferenza di Bretton Woods, il panorama globale è completamento diverso. Le dottrine veicolate dai vecchi organismi, in particolare dal Fondo monetario internazionale, si sono rivelate fallimentari non solo nei Paesi sottosviluppati, ma perfino nei Paesi d'origine del capitalismo attuale;
in presenza di libertà di movimenti di capitali, i problemi di stabilità finanziaria e di equilibrio macroeconomico mondiale non possono essere risolti a livello nazionale. A fronte di mercati internazionalizzati, il semplice coordinamento è insufficiente: bisogna passare ad un livello di governo sovranazionale. Questo è oltremodo difficile da conseguire a «livello mondo» e attribuire ad un organismo mondiale un ruolo di regolatore con poteri amministrativi è irrealistico, così come è irrealistico pensare ad un Tesoro mondiale, anche se c'è molto da fare sul piano della riforma del Fondo monetario internazionale e del rafforzamento delle sue capacità di sorveglianza sulla stabilità dei mercati finanziari e sul superamento degli squilibri macroeconomici globali. Tuttavia un passo avanti verso un più corretto processo di governance dell'economia globale può essere realizzato su scala europea;
finora la politica economica dell'Europa si era limitata all'indipendenza della Banca centrale europea, al patto di stabilità e all'uso del bilancio pubblico prevalentemente per la politica agricola comune. Tutto questo è largamente insufficiente, sia per finalità di crescita, sia per finalità anticrisi;
la risposta europea alla globalizzazione dei mercati e alla crisi finanziaria deve articolarsi in una serie di riforme economiche, che si affiancano a quelle politiche e che richiedono, entrambe, la disponibilità a consentire da parte degli Stati nazionali deleghe di sovranità indispensabili per tradurre in pratica obiettivi che appaiono condivisi;
l'attuale crisi finanziaria rende le esigenze di riforma ancora più pressanti, ma è anche l'occasione per attrarre entro la sfera dell'euro dei Paesi ora esterni (Svezia e Danimarca) che si sentono sicuri entro questa area valutaria. Sul fronte economico i terreni di riforma sono molteplici (riforma della Banca centrale europea e della politica di bilancio; armonizzazione fiscale; realizzazione di una politica energetica comune; realizzazione di una politica europea che, di fronte agli shock della globalizzazione, garantisca flessibilità del mercato del lavoro, ma anche sicurezza di reddito e occupazione);
in Europa l'autorità preposta al controllo della moneta risiede in un'istituzione sovranazionale, la Banca centrale europea; le autorità di regolazione preposte alla stabilità finanziaria operano a livello nazionale e, infine, le istituzioni che sovraintendono all'attribuzione alla collettività dei costi sociali dei salvataggi, i Tesori, rimangono istituzioni nazionali, mentre sarebbe opportuno un diverso assetto;
tanto più le banche e le assicurazioni operano a livello multinazionale, quanto più i singoli Stati dovrebbero trovare forme di regolazione comune e, soprattutto, non dovrebbero adottare misure prudenziali o di salvataggio in un'ottica nazionalistica;
il patto di stabilità ha svolto un'importante funzione nella fase della nascita dell'euro, soprattutto per finalità politiche. La rigidità con la quale è stato disegnato,tuttavia, ha impedito che gli obiettivi di Lisbona (fare dell'Europa un'economia della conoscenza) trovassero i necessari finanziamenti per essere realizzati. Oggi è richiesta una modifica sostanziale del patto;
l'affermazione di una politica economica ispirata ai principi del liberalismo non può coincidere con la rivendicazione di un abbassamento dei controlli e con l'aggiramento delle regole che governano i mercati. Al contrario, proprio nelle democrazie liberali più avanzate esistono regole ferree, intese come riferimenti costanti e collettivi, e controlli rigidi, affinché le regole vengano rispettate, il tutto nell'interesse della collettività;
in un sistema democratico liberale, le regole che disciplinano i mercati finanziari devono essere chiare e precise, un riferimento costante, non solo per gli operatori del settore;
i controlli appaiono necessari poiché i reati finanziari hanno effetti particolarmente odiosi perché colpiscono cittadini ignari, in massima parte piccoli risparmiatori;
per riuscire a governare il cambiamento si avverte la necessità di intervenire su diversi livelli. Da una parte è necessario affermare regole individuali più adeguate, puntuali e vincolanti rivolte al singolo operatore e cittadino, dall'altro è altresì fondamentale disegnare un nuovo sistema di regole di sistema: entrambe non possono essere ideate in senso esclusivamente punitivo, ma devono, però, essere riferimenti vincolanti per l'agire economico e sociale, necessario ad affermare il giusto livello di sicurezza;
negli Stati Uniti, patria del liberismo economico più avanzato, la pena per il reato di falso in bilancio, secondo quando stabilito dalla cosiddetta «legge Sarbanes-Oxley», è di 25 anni di carcere; in Italia il reato di falso in bilancio è stato depenalizzato;
l'Europa è impegnata da tempo alla formazione di un sistema di regole uniformi e coerenti che possano essere uno degli strumenti su cui basare il rilancio della competitività economica dell'intero continente, regole alle quali si intende affiancare, a tutela dell'interesse collettivo dei cittadini europei, gli opportuni controlli;
il nostro Paese non è stato immune nel recente passato da scandali legati ad illeciti di questo tipo (basti ricordare i casi Cirio, Parmalat o ancora quello dei bond argentini); contemporaneamente è stato caratterizzato da ripetuti interventi di deregolamentazione e di depenalizzazione;
oggi l'attuale Governo pare volersi muovere ancora in questa direzione. Infatti, nel disegno di legge di «Delega al Governo per il riordino della legislazione in materia di gestione delle crisi aziendali», proposto dal Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, si ripropone, all'articolo 2, comma 4, lettera r), sostanzialmente lo stesso contenuto normativo e precettivo del cosiddetto emendamento «salva manager», presentato recentemente al Senato della Repubblica, ma poi venuto meno nel corso dell'iter parlamentare del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 134 del 2008. Il dispositivo viene riproposto con un effetto addirittura più ampio, per il quale, per essere perseguiti penalmente per una cattiva gestione aziendale, è necessario che l'impresa si trovi in stato di fallimento. Se invece è gestita da un commissario, non si potrà mettere sotto accusa chi ha determinato la crisi: non saranno, dunque, più perseguibili i reati di bancarotta compiuti dai dirigenti di società per le quali c'è stata la dichiarazione di insolvenza, non seguita, però, dal fallimento;
si sceglie, dunque, a quanto pare, ancora una volta la strada della deregolamentazione, dell'abbassamento del livello dei controlli. Eppure, al riguardo, pareva che il Ministro dell'economia e delle finanze si fosse espresso in maniera tanto chiara quanto contraria: «se si immagina che la linea del Governo sia quellaespressa in un emendamento che prevede una riduzione della soglia penale per alcune attività di amministratori, si sbaglia: quello è un emendamento extra ordinem, fuori dalla logica di questo Governo. O va via, quell'emendamento, o va via il Ministro dell'economia»;
i Governi occidentali, incluso quello italiano, di fronte alla grave crisi dei mercati finanziari, sono intervenuti avendo a cuore, soprattutto, la stabilità del sistema del credito e di quello finanziario (interventi necessari anche se effettuati con delle modalità discutibili), mettendo a disposizione a tale fine ingenti risorse, senza ottenere dalle banche garanzie su un futuro comportamento più corretto, senza prevedere le dovute tutele per i risparmiatori, senza predisporre adeguate misure per il credito a favore della piccole e medie imprese, che, in particolare nel nostro Paese, rappresentano tanto parte del nostro apparato produttivo, e, più in generale, senza definire un quadro di interventi in grado di rilanciare l'economia sulla base di un nuovo modello di sviluppo;
infatti, questa crisi è in gran parte determinata dall'enorme squilibrio tra ricchi e poveri nella distribuzione del reddito venutasi a creare in questi decenni;
l'attuale crisi finanziaria sta provocando una vera e propria recessione anche nel nostro Paese;
già oggi si assiste ad un profondo peggioramento dell'economia reale, perché gli effetti della crisi si stanno propagando in tutto il sistema produttivo e dei servizi;
l'aumento vertiginoso della cassa integrazione ed il calo degli investimenti pongono come priorità il rilancio dell'economia, dell'occupazione e il sostegno ai redditi delle classi popolari;
lo Stato non si può limitare a fornire una sorta di ammortizzatore sociale solo agli istituti di credito in difficoltà;
il vero problema è rappresentato dalla riduzione dei consumi, con il rischio di una possibile deflazione, che rappresenta il male maggiore da combattere;
questo rischio deriva dall'intenso processo di redistribuzione dei redditi e della ricchezza, processo che analogamente a quanto accadde negli anni '20, che precedettero la depressione del 1929, ha lentamente ridotto uno dei volani dell'economia;
in Italia metà della ricchezza è posseduta dal 10 per cento delle famiglie;
una tale concentrazione di ricchezza favorisce la crescita degli investimenti speculativi e non produttivi, che generano bolle finanziarie, mentre il calo dei consumi determina una pericolosa crisi dell'economia;
l'indagine della Corte dei conti ha confermato l'effetto negativo delle norme sui cosiddetti «condoni Tremonti» dell'anno 2001 e seguenti, grazie alle quali molti evasori hanno potuto beneficiare degli effetti favorevoli della sanatoria, senza in realtà pagare neppure le somme, ampiamente scontate rispetto a quanto originariamente dovuto, che si erano impegnati a versare con la dichiarazione di condono. Le rate non pagate sono state stimate in 5,2 miliardi di euro, pari al 20 per cento delle entrate a suo tempo annunciate;
nei primi 9 mesi del 2008 il calo del gettito iva (-1,3 per cento) è stato pari a più di 6 volte rispetto al calo delle vendite (-0,2 per cento). L'evasione sta dunque di nuovo crescendo, perché c'è meno rigore nelle norme e nei controlli. L'evasione iva si tradurrà, con le dichiarazioni dei redditi a giugno 2009, in una corrispondente evasione di imposte dirette (irpef);
a ottobre 2008 le ore di cassa integrazione (ordinaria e straordinaria) sono arrivate a quota 23 milioni;
nell'industria la sola cassa integrazione ordinaria è cresciuta a settembre 2008, rispetto al 2007, del 69 per cento;
in Lombardia sono 800 le aziende che hanno chiesto la cassa integrazione; nella provincia di Torino sono 260; il Nordest è in recessione;
alla crisi ormai consolidata del tessile, si aggiunge quella dell'auto, degli elettrodomestici, della chimica, della siderurgia e perfino dell'alimentare, un classico settore anticiclico;
i fondi per gli ammortizzatori sociali stanziati nel disegno di legge finanziaria per il 2009 sono pari a quelli del 2008 (480 milioni circa), con l'aggiunta di 150 milioni di euro finalizzati alla copertura della cassa integrazione in deroga, ossia quella destinata alle aziende che altrimenti non ne avrebbero diritto; si tratta di risorse da giudicare del tutto insufficienti;
sono a rischio almeno 200 mila posti di lavoro, nonché il lavoro di 300-400 mila precari, tra i quali 200 mila precari non stabilizzati della pubblica amministrazione;
molti altri lavoratori sono in queste settimane a rischio di licenziamento: lo testimonia l'aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione, mentre le figure del lavoro cosiddetto atipico (apprendisti, interinali, collaboratori ed altre) sono senza alcun sostegno al proprio reddito;
il Governo sembra insistere con provvedimenti generosi per le imprese e i redditi più alti, mentre ai lavoratori dipendenti e ai ceti più deboli concede solo elemosine e, soprattutto, non sembra avere ricette per la massa di nuovi disoccupati che si prevedono a breve,

impegna il Governo:

ad avviare un programma di lavori pubblici di immediata esecuzione, dando la priorità ad un piano triennale di 20 miliardi di euro per la messa in sicurezza, coibentazione e alimentazione con energie rinnovabili degli edifici scolastici;
a sostenere i processi di risparmio ed efficienza energetica nella produzione, nei trasporti e nel civile;
ad assumere iniziative normative volte a ripristinare le risorse tolte al Fondo per le aree sottoutilizzate;
a prevedere forme di agevolazione fiscale alle imprese che reinvestono i propri profitti;
ad assicurare la continuità dell'attività di garanzia del fondo rivolto alle piccole e medie imprese, di cui all'articolo 15 della legge n. 266 del 1997, e ad attivarsi affinché sia previsto che al fondo sia riconosciuta, ai fini dell'accordo di Basilea 2, la mitigazione di favore attribuita allo Stato («ponderazione zero»);
ad assumere iniziative normative volte a:
a) aumentare le somme a disposizione sia del fondo per la competitività e lo sviluppo (cosiddetto «fondo Bersani per industria 2015»), estendendone il campo di intervento anche alla produzione di autoveicoli ecologici ed alle misure per il risparmio energetico, sia del fondo per la finanza d'impresa;
b) innalzare, per il triennio 2009-2011, il tetto annuo per la compensazione automatica, da parte delle imprese, dei crediti d'imposta e contributivi da 516 mila euro a un milione di euro;
c) istituire un fondo rotativo presso la Cassa depositi e prestiti, per anticipare i pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese;
d) procedere alla revisione degli studi di settore per le piccole e medie imprese al fine di adeguarli alle mutate condizioni di redditività;
e) a restituire il fiscal drag, cominciando dalla detassazione delle tredicesime dei lavoratori dipendenti e dei pensionati per un importo medio di 500 euro;
f) prevedere forme, ancorché limitate nel tempo, di sostegno al reddito pertutti i lavoratori che attualmente non ne hanno diritto (parasubordinati, associati in partecipazione con apporto di solo lavoro, lavoratori a termine, lavoratori non subordinati delle cooperative ed altri);
g) rivedere le norme che hanno precarizzato i rapporti di lavoro, valutando altresì programmi di stabilizzazione dei lavoratori precari;
ad utilizzare per la realizzazione di tali programmi i fondi che potranno derivare:
a) dal recupero, con procedure semplificate ed immediate, dei 5,2 miliardi di euro delle somme non pagate relative ai condoni dell'anno 2001 e seguenti;
b) dal ripristino delle norme antievasione abrogate da questo Governo, quali l'obbligo dell'elenco clienti e fornitori e le misure sulla tracciabilità dei compensi;
c) dall'utilizzo dei risparmi sugli interessi relativi al debito: nel 2009 scadranno titoli di Stato per un quinto del nostro debito. La crisi ha fatto scendere il loro rendimento di circa uno-due punti, a seconda delle scadenze. Alcuni economisti hanno calcolato che avremmo un risparmio di circa 3,8 miliardi di euro;
d) dal taglio dei costi e degli sprechi della politica, anche attraverso iniziative di riforma costituzionale volte a dimezzare il numero dei parlamentari e ad abolire le province, nonché attraverso la diminuzione del numero dei consiglieri delle municipalizzate e delle società partecipate dagli enti locali, la soppressione delle comunità montane, il taglio dei quattrocentomila stipendi o prebende e consulenze che ogni anno la politica distribuisce in Italia;
alla luce di tutto quanto esposto, ad intervenire per predisporre le specifiche iniziative, anche legislative, necessarie per allineare il nostro Paese allo standard di severità, con cui vengono disposte le regole e con cui sono applicate le sanzioni, che caratterizza gli altri Paesi europei ed occidentali rispetto ai reati finanziari;
ad adottare iniziative sul piano internazionale al fine di creare, coinvolgendo i Paesi emergenti e con l'obiettivo di riformare il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale, un sistema finanziario più stabile e più equo;
ad adoperarsi in sede di Unione europea al fine di ottenere una modifica del patto di stabilità, cominciando a sottrarre dalla definizione dei cosiddetti «parametri di Maastricht» gli investimenti (finanziati dagli Stati, insieme alla Banca europea per gli investimenti, con o senza la partecipazione dei privati) in grandi infrastrutture, in ricerca e sviluppo e in impianti per la produzione energetica (tradizionale e alternativa) e per il risparmio energetico.
(1-00073)
(Nuova formulazione) «Borghesi, Cambursano, Messina, Barbato, Piffari, Monai, Misiti, Favia, Cimadoro, Paladini, Porcino, Evangelisti, Donadi».
(3 dicembre 2008)

La Camera,
premesso che:
il giorno 19 novembre 2008 è stata approvata dall'Assemblea la mozione Stracquadanio ed altri n. 1-00062 e sono state respinte le mozioni Veltroni ed altri n. 1-00057, Casini ed altre n. 1-00063 ed Evangelisti ed altri n. 1-00064, concernenti detrazioni fiscali per i redditi da lavoro dipendente e da pensione e misure di finanza pubblica per la riduzione della pressione fiscale sulle famiglie e a favore delle persone che perdono il lavoro;
la mozione approvata impegnava il Governo:
a) ad adottare ogni iniziativa in coerenza e unità d'intenti e d'azione con gli indirizzi espressi dall'Unione europea;
b) ad adottare tempestivamente i provvedimenti necessari ad attuare in Italia le decisioni comuni assunte in sede G20, Ecofin e Eurogruppo;
c) a dare rapida attuazione alle misure di sostegno al reddito dei meno abbienti, già approvate dal Parlamento, con particolare riferimento alla social card per sostenere, in particolare, le famiglie numerose e quelle con disabili e anziani non autosufficienti;
d) a tradurre in proposte operative e condivise - conclusa la consultazione in atto - le indicazioni del libro verde sul futuro del modello sociale, predisposto dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali;
e) a rendere permanenti le misure di salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie previste nel decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, contenente «Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie», convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, con particolare riferimento alla soppressione dell'ici sulle prime abitazioni e alle agevolazioni fiscali per il lavoro straordinario e altre componenti del reddito da lavoro dipendente correlate ad aumenti di produttività;
f) a predisporre un provvedimento comprendente misure necessarie e urgenti di sostegno alle famiglie e alle imprese con l'obbiettivo di incrementare la crescita del prodotto interno lordo, fermi restando gli obiettivi di finanza pubblica;
g) a valutare, nella predisposizione di tale provvedimento, l'opportunità dell'adozione di alcune misure a favore delle imprese, quali:
1) disciplina dell'iva per cassa e rimborsi iva in tempi certi e accelerati;
2) nuove procedure di pagamento dei fornitori della pubblica amministrazione che garantiscano tempi certi e accelerati;
3) parziale riduzione dell'irap, con priorità sulla base imponibile relativa al costo del lavoro, alla quale fare fronte attraverso un'equivalente riduzione dei sussidi alle imprese;
4) nuove misure di detassazione del reddito d'impresa e di lavoro autonomo reinvestito;
5) sterilizzazione degli studi di settore nei prossimi anni, ovvero rendere gli studi di settore fiscalmente equi ed efficaci, attraverso una rappresentazione reale delle condizioni economiche e finanziarie del Paese, tenuto conto che l'impatto dei nuovi studi sta diventando eccessivamente oneroso per i contribuenti: infatti, il numero dei soggetti non congrui è passato dal 15 per cento per l'anno fiscale 2006 all'attuale 50 per cento per l'anno fiscale 2007 e si stima che l'impatto della crisi economica in atto comporterà la non congruità al 70 per cento dei casi, con un insostenibile «shock fiscale» per le piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale della nostra struttura produttiva;
h) a valutare, nella predisposizione di tale provvedimento, l'opportunità dell'adozione di misure a favore delle famiglie, quali:
1) misure che tengano conto - ferme restando le indicazioni contenute nel documento di programmazione economico finanziaria circa il tasso di inflazione programmato - di quanto potrà emergere dal tavolo del negoziato interconfederale per la definizione dei parametri a cui riferire il recupero del potere d'acquisto delle retribuzioni e delle pensioni;
2) misure di rafforzamento del sistema degli ammortizzatori sociali, da realizzare anche potenziando l'impegno diretto delle parti sociali negli enti bilaterali; in tale ambito vanno valutati interventi specifici a favore delle forme di lavoro flessibile;
3) negoziazione con la grande distribuzione e con le principali categorie rappresentative degli esercenti commerciali per raggiungere accordi di contenimento e stabilizzazione dei prezzi di generi di prima necessità, come già realizzato in passato;
4) specifiche deduzioni fiscali a favore delle famiglie con figli;
5) incremento del maggiore potere d'acquisto realizzato attraverso la social card in favore degli anziani che costituiscono un nucleo familiare composto da una sola persona;
6) ulteriori strumenti a disposizione dei cittadini per la rinegoziazione dei mutui immobiliari;
7) misure per allineare la velocità di variazione dell'andamento dei prezzi al consumo dei combustibili per autotrazione in relazione alla variazione del prezzo delle materie prime;
8) accelerazione dell'implementazione del «piano casa», previsto dall'articolo 11 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, attraverso la presentazione del previsto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri alla conferenza unificata;
i) a sollecitare l'Unione europea a predisporre strumenti finanziari adeguati a rendere più efficiente la raccolta dei capitali necessari alla realizzazione in tempi rapidi delle reti infrastrutturali europee;
l) a dare rapida attuazione alle delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica, concernenti la realizzazione dei progetti infrastrutturali già deliberati, in particolare nelle aree al Nord e al Sud del Paese, dove la carenza di infrastrutture costruisce un freno allo sviluppo e alla crescita;
m) ad assumere, attraverso il Comitato interministeriale per la programmazione economica, le necessarie delibere per la realizzazione delle infrastrutture previste nei diversi documenti di finanza pubblica e negli atti di indirizzo parlamentare già approvati;
il giorno 28 novembre 2008 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha comunicato che:
«il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 12,30 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi.
Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Gianni Letta.
Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ed il Ministro dell'economia e delle finanze, Giulio Tremonti, hanno illustrato al Consiglio il decreto-legge con il quale il Governo vara oggi misure a sostegno della famiglia, del lavoro, dell'occupazione e dell'impresa, ridisegnando in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale.
Alla luce della delicata congiuntura economica internazionale il Governo interviene con un pacchetto di rilevanti misure volte e direttamente ed indirettamente ad alleviare gli effetti negativi che l'attuale globale recessione economica provoca sulle famiglie e sui soggetti più bisognosi, ma anche sull'economia e sul mondo della produzione, si produrranno così ripercussioni positive sull'intera società civile.
Tra le misure: i cittadini residenti che compongono un nucleo familiare a basso reddito da lavoro dipendente o pensione o redditi assimilati riceveranno un bonus straordinario tra i duecento ed i mille euro, parametrato al numero dei componenti del nucleo familiare e a seconda che in famiglia vi siano portatori di handicap; i mutui per l'acquisto della prima casa non potranno superare il 4 per cento e, per i mutui già stipulati, lo Stato si accollerà l'eventuale parte eccedente, le tariffe vengono bloccate o ridotte per tutte le forniture abituali (fuorché l'acqua) fino al 31 dicembre 2009; a decorrere dal 1o gennaio 2009 le famiglie economicamente svantaggiate che hanno diritto all'applicazione delle tariffe agevolate per la fornitura di energia elettrica avranno anche diritto alla compensazione della spesa per la fornitura di gas naturale; in aiuto ai lavoratori pendolari sono bloccati i pedaggi autostradali e le tariffe ferroviarie sulle tratte regionali. Viene inoltre previsto un prestito (a tasso particolarmente agevolato) alle famiglie nel cui ambito avvengano nuove nascite, al fine di sopportare le spese connesse alle esigenze dei primi anni di vita. A tali misure va aggiunto il beneficio della "carta acquisti" recentemente varato dal Governo.
Il decreto-legge vara anche una serie di importanti misure a sostegno dell'economia e dell'impresa: l'imposta sul reddito delle società e l'imposta regionale sulle attività produttive vengono ridotte di tre punti percentuali; viene prorogata la detassazione dei salari di produttività con innalzamento da 30 a 35.000 euro del reddito massimo per beneficiare dell'aliquota agevolata e con innalzamento da 3 a 6.000 euro del salario di produttività agevolato fiscalmente. Il sostegno "in deroga" al reddito di coloro che perdono il lavoro sarà garantito dal nuovo Fondo sociale per l'occupazione e la formazione, nel quale confluisce anche il Fondo occupazione per gli ammortizzatori in deroga, finanziato per un miliardo e 26 milioni di euro. La detassazione riguarderà anche i militari e le forze dell'ordine e di soccorso. L'iva verrà pagata al momento dell'effettiva riscossione dei corrispettivi. Vengono inoltre ridotti i costi amministrativi sostenuti dalle imprese e viene prevista la revisione degli studi di settore, soprattutto in talune aree del Paese, per rimodulare gli indicatori di reddito agli effetti della congiuntura. Al fine di incentivare il rientro in Italia di ricercatori residenti all'estero viene previsto che siano fiscalmente imponibili solo per il dieci per cento.
Il decreto-legge concreta poi il deciso intendimento del Governo di accelerare le procedure per la realizzazione di opere, comprese quelle di messa in sicurezza delle scuole. Interventi a sostegno dei trasporti pubblici locali e delle ferrovie e ulteriori misure di lotta e contrasto all'evasione fiscale completano la manovra di sostegno all'economia»;
tale decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, recante «Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anticrisi il quadro strategico nazionale» dà attuazione alla deliberazione della Camera dei deputati assunta il giorno 19 novembre 2008 con l'approvazione della mozione Stracquadanio ed altri n. 1-00062 e la contestuale reiezione delle mozioni Veltroni ed altri n. 1-00057, Casini ed altri n. 1-00063 ed Evangelisti ed altri n. 1-00064, concernenti detrazioni fiscali per i redditi da lavoro dipendente e da pensione e misure di finanza pubblica per la riduzione della pressione fiscale sulle famiglie e a favore delle persone che perdono il lavoro;
il giorno 3 dicembre 2008 si è tenuta presso le Commissioni riunite V e XIV della Camera dei deputati l'audizione del Ministro dell'economia e delle finanze sulla comunicazione della Commissione europea al Consiglio europeo sul piano europeo di ripresa economica;
nel corso di tale audizione il Ministro dell'economia e delle finanze ha anche illustrato, su sollecitazione dei deputati intervenuti, il decreto-legge del 28 novembre 2008;
in particolare il Ministro dell'economia e delle finanze ha annunciato modifiche all'articolo 29 del suddetto decreto - in ordine ai commi da 6 a 11 concernenti le detrazioni ai fini dell'irpef relativa a specifici interventi finalizzati al risparmio energetico - così da rimuovere la retroattività delle norme e fare salvi i diritti quesiti per tutti i contribuenti che abbiano già avviato gli interventi previsti e le relative procedure di accesso alla detrazione fiscale nella misura del 55 per cento delle spese documentate,

impegna il Governo:

a dare attuazione agli orientamenti espressi dal Ministro dell'economia e delle finanze nell'audizione svoltasi il 3 dicembre 2008 presso le Commissioni riunite V e XIV della Camera dei deputati;
a valutare l'opportunità di ulteriori misure per dare attuazione alle deliberazioni della Camera dei deputati assunte il 19 novembre 2008 relative alla sterilizzazione degli studi di settore nei prossimi anni, ovvero rendere gli studi di settore fiscalmente equi ed efficaci, attraverso una rappresentazione reale delle condizioni economiche e finanziarie del Paese;
a valutare l'opportunità di rivisitare, per gli enti locali che rispettino il patto di stabilità interno e il cui stock di debito sia di lieve entità, i criteri del patto di stabilità esclusivamente in ordine agli investimenti, fatto salvo il rispetto dei parametri del patto di stabilità interno per quanto attiene la spesa corrente;
a valutare l'opportunità di introdurre meccanismi di fiscalità di vantaggio per favorire investimenti nelle aree a minor sviluppo;
ad accelerare, ove occorra, attraverso l'adozione dei necessari atti amministrativi, l'implementazione delle norme che realizzano in Italia la cosiddetta «strategia di Lisbona», adottata dall'Unione Europea nel Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 e volta a «fare dell'Unione Europea l'economia più competitiva del mondo», norme adottate con l'approvazione dei disegni di legge collegati alla legge finanziaria e derivanti dallo stralcio del disegno di legge n. 1441 presentato dal Governo alla Camera dei deputati il 2 luglio 2008, recante «Misure per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria».
(1-00078)
«Stracquadanio, Bitonci, Iannaccone, Gioacchino Alfano, Aracu, Armosino, Catone, Ceroni, Corsaro, De Angelis, Franzoso, Girlanda, Laboccetta, Leo, Marinello, Marsilio, Moroni, Ravetto, Toccafondi, Traversa, Zorzato, Lanzarin, Polledri, Simonetti, Volpi, Baldelli».
(5 dicembre 2008)
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)