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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 104 di lunedì 15 dicembre 2008

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 19.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 10 dicembre 2008.

I deputati in missione sono cinquantatré.

Discussione del disegno di legge S. 1197, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 180 del 2008: Diritto allo studio, valorizzazione del merito e qualità del sistema universitario e della ricerca (approvato dal Senato) (A.C. 1966).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

STEFANO CALDORO (PdL), Relatore. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, nel testo comprendente le modificazioni apportate dal Senato, con il concorso dell'opposizione, che reca - nell'ottica dell'incremento qualitativo del sistema universitario, della valorizzazione del merito e di una più efficace garanzia del diritto allo studio, in attesa di una riforma organica ispirata ai medesimi criteri - disposizioni relative al reclutamento della docenza, contemplanti, tra l'altro, l'elevazione dal 20 al 50 per cento del limite al turn-over previsto dall'originaria formulazione dell'articolo 66 del decreto-legge n. 112 del 2008, alla produzione e valutazione, ai fini degli incrementi stipendiali biennali e della eventuale partecipazione alle commissioni giudicatrici per le procedure di valutazioni comparative, dell'attività scientifica svolta dai professori ordinari e associati, alle forme di finanziamento degli atenei, delle borse di studio, dei prestiti d'onore e dei progetti per la realizzazione di alloggi e residenze per gli studenti universitari, alla durata del mandato dei componenti il Consiglio nazionale degli studenti universitari, nonché agli ordinamenti didattici delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica. Nel ricordare, infine, che nel corso dell'esame in sede referente sono state ritirate tutte le proposte emendative presentate, ribadisce la volontà della maggioranza di aprire in Assemblea un serio confronto di merito sulle questioni meritevoli di approfondimento, auspicando la sollecita conversione in legge del provvedimento d'urgenza.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

PAOLA FRASSINETTI (PdL). Rilevato che il sistema universitario italiano è caratterizzato da un deficit profondo e da un elevato tasso di abbandono, osserva che il decreto-legge in discussione affronta i nodi problematici di maggiore urgenza, mentre la riforma strutturale dell'università è rinviata ad un successivo disegno di legge. Richiamati, quindi, i principali aspetti innovativi del decreto-legge, quali quelli riguardanti le commissioni giudicatrici ed il diritto allo studio dei capaci e meritevoli, che considera la norma cardine, giudica incomprensibili le manifestazioni di protesta recentemente svoltesi presso le università a fronte di un provvedimento che costituisce una prima inversione di rotta Pag. IVrispetto alle logiche clientelari, palesando una chiara volontà di rinnovamento e riqualificazione del sistema universitario.

EUGENIO MAZZARELLA (PD). Osserva che le disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in discussione presentate con enfasi eccessiva ed ingiustificata come la prima tappa di un'attività riformatrice volta a realizzare un'ineludibile messa in efficienza del sistema universitario, improntata al rigore nella gestione delle risorse finanziarie e alla valorizzazione del merito, disvelano, in realtà, la mancanza di una visione organica dei problemi dell'università e della ricerca, la soluzione dei quali richiederebbe, anzitutto, la consapevolezza della grave situazione di sottofinanziamento che caratterizza il settore. Manifestata quindi contrarietà, tra l'altro, alle norme concernenti lo svolgimento dei concorsi, che perseguono in maniera risibile e demagogica l'obiettivo di garantire, con il metodo del sorteggio, la trasparenza e la correttezza delle relative procedure, nonché il finanziamento per il solo 2009 degli interventi a favore del diritto allo studio, invita la maggioranza e il Governo ad evitare la delegittimazione - basata sulla combinazione di preconcetti, false informazioni e cattiva volontà di risolvere i problemi reali - di un comparto decisivo per lo sviluppo del Paese, preannunziando l'orientamento contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in discussione.

GABRIELLA GIAMMANCO (PdL). Rilevato preliminarmente che il confronto svoltosi al Senato e nella VII Commissione sul provvedimento d'urgenza in discussione ha rappresentato un significativo esempio di dialogo tra maggioranza ed opposizione, osserva che le disposizioni da esso recate, che giudica necessarie e non più rinviabili, sono finalizzate a contenere gli sprechi e le disfunzioni ampiamente diffuse nel sistema della formazione universitaria. Evidenzia, quindi, che le linee guida del Ministro Gelmini offrono significativi elementi di discussione per incidere sul processo riformatore dell'università, importante per il futuro del Paese e necessario per restituire centralità al ruolo dei giovani e superare i limiti di una società refrattaria a riconoscere il merito.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Lamentata preliminarmente l'impossibilità di procedere ad un compiuto dibattito in Commissione sul decreto-legge in discussione, che ritiene sia l'ennesimo esempio di una politica governativa fatta di slogan, attuata peraltro esclusivamente con la decretazione d'urgenza, evidenzia la necessità di realizzare una riforma organica del settore dell'istruzione universitaria, esprimendo un giudizio critico sulle disposizioni concernenti le commissioni esaminatrici, per la cui composizione avrebbe ritenuto preferibile ricorrere al meccanismo del sorteggio puro. Nel valutare inadeguate, quindi, le scelte dell'Esecutivo in materia di limiti al turn over del personale delle università e di svolgimento dei concorsi, ritiene che la minima correzione, pur apprezzabile, della riduzione dei fondi per il finanziamento ordinario delle università non sia sufficiente ad invertire una politica di tagli alle risorse per il settore dell'istruzione che giudica insostenibile. Nel preannunziare infine l'orientamento non favorevole del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in esame, auspica che il Governo abbandoni l'atteggiamento di chiusura al dialogo.

FRANCO NARDUCCI (PD). Richiamate preliminarmente le difficoltà che hanno caratterizzato l'esame in sede consultiva presso la III Commissione del provvedimento d'urgenza in discussione, giudica inadeguate le disposizioni previste dal decreto-legge per affrontare il problema della cosiddetta fuga di intelletti italiani, la cui soluzione richiederebbe interventi strutturali sul piano della formazione, della cooperazione con atenei stranieri e del coordinamento tra università ed imprese.

PAOLA GOISIS (LNP). Nell'osservare preliminarmente che il sistema di gestione delle università, ormai superato, postula l'esigenza di intervenire senza atteggiamenti strumentali o ideologici, ricorda che Pag. Vnell'attuale fase economica, pur rendendosi necessario un contenimento delle spese universitarie, il Ministro Gelmini ha saputo porre in esame una positiva politica, basata su scelte attente alle esigenze del settore, in un'ottica di allineamento agli standard europei. Ritiene quindi che, per conseguire una riforma in senso meritocratico che superi le criticità dell'attuale meccanismo di reclutamento della docenza, si debba abbandonare la prevalenza pubblica delle università e perseguire un sistema prettamente privatistico che garantisca comunque il diritto allo studio degli studenti meno abbienti. Nell'auspicare, infine, la riduzione del valore legale del titolo di studio quale strumento per garantire una maggiore concorrenza tra gli atenei, rileva che la riforma in discussione consentirà di conseguire il giusto obiettivo di una maggiore autonomia degli istituti universitari.

ELENA CENTEMERO (PdL). Nel sottolineare la necessità di rinnovare il sistema universitario nel senso di apportarvi maggiore qualità e trasparenza, reputa opportuno, in una prospettiva futura, progettare la realizzazione di un modello di istruzione che sappia offrire risorse utili a sostenere il sistema-Paese e puntare altresì ad una interazione sinergica tra la ricerca universitaria e l'indotto imprenditoriale, giudicando in tal senso rilevante investire sulla competitività dell'offerta formativa. Nel sottolineare altresì come il decreto-legge in discussione non costituisca una vera e propria riforma dell'istruzione universitaria, ma rechi disposizioni urgenti destinate a dispiegare efficacia di breve periodo e volte tra l'altro a tutelare più efficacemente il diritto allo studio, invita l'opposizione a non assumere su di esse posizioni pregiudizialmente contrarie, auspicando l'apertura di un confronto costruttivo tra tutte le parti politiche sui temi cruciali di una più vasta e profonda revisione del sistema universitario destinata a produrre effetti di lunga durata.

SALVATORE VASSALLO (PD). Rilevato preliminarmente come il Parlamento sia chiamato a discutere, per l'ennesima volta, un tema rilevante per lo sviluppo del Paese sull'onda dell'urgenza ed in relazione a situazioni contingenti, giudica non utile, e anzi controproducente, dipingere l'opposizione quale forza politica schierata a difesa dello status quo, attesa la vasta consapevolezza della necessità di riformare il sistema universitario e della ricerca al fine di adeguarlo agli standard che connotano gli altri Paesi. Ritiene quindi che il provvedimento d'urgenza in discussione, basato su una rappresentazione deformata della realtà, strumentalmente volta ad ingenerare l'idea che le risorse finanziarie destinate al settore si risolvano, in buona parte, in uno spreco di denaro pubblico, presenti, accanto a taluni elementi condivisibili, tra i quali l'asserita volontà di valorizzare il principio meritocratico, aspetti notevolmente ambigui e contraddittori. In particolare, reputata eccessiva l'enfasi con la quale sono state presentate le innovazioni concernenti le procedure di reclutamento, atteso il carattere non decisivo del metodo di selezione del corpo docente, giudica molto timidi i passi indietro dell'Esecutivo rispetto alle previsioni contenute nel decreto-legge n. 112 del 2008, evidenziando che la complessiva e drastica riduzione delle risorse con quest'ultimo disposta rischia di rendere concretamente impraticabili o comunque scarsamente efficaci anche le misure relative al diritto allo studio e alla riallocazione della spesa secondo parametri meritocratici. Auspica, infine, che nel prosieguo dell'esame possa svolgersi un dibattito serio e aperto al contributo delle forze politiche di opposizione, finalizzato al miglioramento del provvedimento d'urgenza.

MANUELA GHIZZONI (PD). Stigmatizzato preliminarmente il frequente ricorso da parte del Governo alla decretazione d'urgenza, esprime forte rammarico per le gravose limitazioni imposte al confronto parlamentare sul provvedimento d'urgenza in discussione, al quale non è stato possibile apportare alcuna modifica malgrado le perplessità manifestate, tra l'altro, dal Comitato per la legislazione quanto alla Pag. VIchiarezza del suo dettato, ed attorno al quale non sono peraltro state adeguatamente consultate le rappresentanze del mondo universitario. Pur concordando sulla necessità di riformare il sistema universitario, ma alla luce di un adeguato e ponderato confronto tra tutte le parti politiche, esprime perplessità sul complesso delle misure contenute nel decreto-legge in discussione che, seppure talvolta astrattamente condivisibili, appaiono in gran parte come meri intenti propagandistici in spregio della prassi parlamentare ed in alcuni casi eccessivamente rigorose, inique o contraddittorie rispetto al disposto di altri provvedimenti governativi. Nel sottolineare peraltro come talune disposizioni recate dallo stesso decreto-legge ricalchino proposte emendative già avanzate dall'opposizione e respinte dalla maggioranza durante l'esame di precedenti provvedimenti, manifesta preoccupazione per i forti tagli apportati alle spese destinate alla ricerca universitaria in una congiuntura economica che a suo giudizio richiederebbe una coraggiosa valorizzazione della medesima. Ribadisce infine il sostegno della sua parte politica agli insegnanti ed ai ricercatori universitari, ai quali va riconosciuto il merito dell'elevato livello della ricerca italiana.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

STEFANO CALDORO (PdL), Relatore. Rinunzia alla replica.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Ricordato in premessa che il Governo non intende colpevolizzare il sistema universitario italiano, precisa che il decreto-legge in discussione non reca una riforma organica del settore né del sistema di attribuzione delle risorse, ma costituisce un primo importante passo verso un complessivo processo di miglioramento di un comparto nevralgico per la vita del Paese. Ritiene quindi incongrui i rilievi formulati circa le disposizioni concernenti i limiti delle assunzioni per gli atenei meno virtuosi, che a suo avviso sono finalizzate a non introdurre ulteriori aggravi sui bilanci già in difficoltà e a prevedere una doverosa distinzione rispetto agli atenei più meritevoli, pur rivolgendo la necessaria attenzione a garantire il sistema della ricerca scientifica, per la cui delicata valutazione di qualità il Governo ha ritenuto opportuno ispirarsi ai parametri adottati a livello internazionale e a criteri di merito. Rilevato quindi che nell'introdurre modifiche al meccanismo di reclutamento dei docenti ordinari e associati si è inteso coniugare il coinvolgimento della comunità scientifica con l'esigenza di una maggiore trasparenza delle procedure, sottolinea lo sforzo del Governo per incrementare le risorse destinate a garantire il diritto allo studio universitario e conferma la disponibilità dell'Esecutivo a ricercare la più ampia condivisione tra le forze politiche in sede di attuazione delle disposizioni in esame.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea e conseguente aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunica la modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea ed il conseguente aggiornamento del programma, predisposti a seguito della odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo (vedi resoconto stenografico pag. 35).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 16 dicembre 2008, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 36).

La seduta termina alle 21,45.