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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 5 febbraio 2009

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 5 febbraio 2009.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Balocchi, Berlusconi, Boffa, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brancher, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Conte, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, Donadi, Fallica, Fitto, Gregorio Fontana, Frattini, Gelmini, Gibelli, Gidoni, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Forgia, La Russa, Lazzari, Leone, Lo Monte, Lombardo, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Mazzocchi, Melchiorre, Meloni, Menia, Miccichè, Mogherini Rebesani, Molgora, Mussolini, Pescante, Prestigiacomo, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Scajola, Soro, Stefani, Tremonti, Urso, Vegas, Vito.

Annunzio di proposte di legge.

In data 4 febbraio 2009 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
CARLUCCI: «Modifica all'articolo 155-sexies del codice civile, in materia di ascolto dei figli minorenni nei procedimenti di separazione dei coniugi» (2154);
BIANCONI: «Disposizioni concernenti il trasporto gratuito dei cani guida dei ciechi o ipovedenti sui mezzi di trasporto pubblico e l'accesso dei medesimi nei luoghi pubblici o aperti al pubblico e nei luoghi di lavoro, nonché esenzione delle prestazioni veterinarie relative ai suddetti cani guida dall'imposta sul valore aggiunto» (2155);
BERRETTA e CATANOSO: «Disposizione concernente la classificazione, ai fini previdenziali e assistenziali, degli enti cooperativi che esercitano attività connesse o strumentali a quella agricola» (2156);
MIGLIOLI ed altri: «Disposizioni in materia di tutele sociali e di politiche attive per i lavoratori titolari di rapporti di lavoro non subordinato» (2157);
MIGLIOLI ed altri: «Misure di armonizzazione della disciplina in materia di lavoro flessibile» (2158).
Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

La proposta di legge CATANOSO ed altri: «Conferimento della qualità di forza di polizia al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, riconoscimento della qualità di "lavoro usurante" per le attività svolte dal personale appartenente al medesimo Corpo e delega al Governo per la riforma del trattamento economico del personale, per la riforma del servizio volontario, nonché per l'immissione del personale volontario nei ruoli» (1638) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Di Caterina e Patarino.

La proposta di legge GAROFANI ed altri: «Legge quadro sulla partecipazioneitaliana a missioni internazionali» (1820) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Beltrandi, Fioroni, Gaglione, Giacomelli, La Forgia, Laganà Fortugno, Migliavacca, Recchia, Rugghia, Sereni e Tocci.

Modifica del titolo di una proposta di legge.

La proposta di legge n. 1351, d'iniziativa dei deputati DE CORATO ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Introduzione dell'articolo 585-bis del codice penale, concernente il reato di omicidio volontario commesso a causa della guida in stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica, ovvero della guida senza patente».

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

IV Commissione (Difesa):
LO MONTE ed altri: «Norme sulla tutela della libertà e della dignità dei lavoratori militari e sulla tutela e la rappresentanza degli interessi economici e normativi del personale militare» (1886) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale) e XII.

VII Commissione (Cultura):
NICCO ed altri: «Disciplina della navigazione fluviale su imbarcazioni pneumatiche prive di motore» (1821) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), III, V, IX (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), X, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
LOLLI ed altri: «Disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione degli impianti sportivi» (1881) Parere delle Commissioni I, II, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VIII, X e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

XII Commissione (Affari sociali):
PALAGIANO ed altri: «Disposizioni concernenti la responsabilità professionale del personale sanitario nelle strutture ospedaliere e per il controllo della qualità del servizio sanitario» (2004) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), V, VI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
COMMERCIO e LOMBARDO: «Disposizioni per la realizzazione di un piano di interventi integrati per le persone non autosufficienti» (2016) Parere delle Commissioni I, V, VI, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
PALAGIANO ed altri: «Disposizioni per consentire l'impianto degli embrioni abbandonati giacenti presso i centri italiani di procreazione medicalmente assistita» (2058) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

XIII Commissione (Agricoltura):
REALACCI ed altri: «Norme per la valorizzazione dei prodotti alimentari provenienti da filiera corta a chilometro zero e di qualità» (1481) Parere delle Commissioni I, IV, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VIII (ex articolo 73,comma 1-bis, del regolamento), X, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Commissioni riunite II (Giustizia) e IX (Trasporti):
CARLUCCI: «Modifiche al codice di procedura penale, in materia di richiesta di giudizio abbreviato e di applicazione della pena su richiesta, e al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di sanzioni per talune violazioni» (2084) Parere delle Commissioni I e V.

Annunzio di una proposta di modificazione al regolamento.

In data 4 febbraio 2009 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di modificazione al regolamento d'iniziativa dei deputati:
BRESSA, SERENI, LANZILLOTTA, VASSALLO: «Articoli 14, 16, 16-bis, 23, 24, 25, 26, 39, 40, 69, 72, 77, 79, 81, 85, 86, 87, 92, 96, 96-bis, 96-ter, 113, 118, 123-bis, 124-bis, 130, 135-bis, 138, 138-bis, 143, 144: Norme in materia di costituzione dei Gruppi parlamentari, Giunta per il regolamento, Comitato per la legislazione, programmazione dei lavori, organizzazione del procedimento legislativo, prerogative dell'opposizione ed istituzione del Comitato per il controllo sulla spesa pubblica» (doc. II n. 9).

Sarà stampata, distribuita e trasmessa alla Giunta per il regolamento.

Trasmissioni dalla Corte dei conti.

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 3 febbraio 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la determinazione n. 1 del 2009, emessa dalla sezione stessa nell'adunanza del 23 gennaio 2009 relativa al programma dell'attività della sezione per l'anno 2009.

Questa documentazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 3 febbraio 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i farmacisti (ENPAF), per l'esercizio 2007. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 72).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 3 febbraio 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Cassa di previdenza ed assistenza tra i dipendenti dell'ex Ministero dei trasporti e della navigazione, per gli esercizi 2005 e 2006. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 73).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

Trasmissione dal Consiglio di Stato.

Il presidente del Consiglio di Stato, con lettera in data 4 febbraio 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 53-bis,comma 1, della legge 27 aprile 1982, n. 186, introdotto dall'articolo 20 della legge 21 luglio 2000, n. 205, il bilancio autonomo di previsione per l'anno 2009 del Consiglio di Stato e dei tribunali amministrativi regionali.

Questo documento è trasmesso alla II Commissione (Giustizia) e alla V Commissione (Bilancio).

Annunzio di progetti di atti comunitari e dell'Unione europea.

Il ministro per le politiche europee, con lettera in data 3 febbraio 2009, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 3 e 19 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, progetti di atti comunitari e dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
Tali atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
Nell'ambito dei predetti documenti, il Governo ha richiamato l'attenzione sul documento n. 5381/09 - Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle emissioni degli impianti industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento), che è assegnato in sede primaria alla VIII Commissione (Ambiente).

Trasmissione dal Garante del contribuente della regione Sicilia.

II Garante del contribuente della regione Sicilia, con lettera in data 26 gennaio 2009, ha trasmesso la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale riferita all'anno 2008, predisposta ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge 27 luglio 2000, n. 212, e successive modificazioni.

Questa documentazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Trasmissione dal Garante del contribuente della regione Emilia Romagna.

Il Garante del contribuente della regione Emilia Romagna, con lettera in data 30 gennaio 2009, ha trasmesso la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale riferita all'anno 2008, predisposta ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge 27 luglio 2000, n. 212, e successive modificazioni.

Questa documentazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

Nell'Allegato A ai resoconti della seduta del 19 novembre 2008, a pagina 3, seconda colonna, ventinovesima riga, deve leggersi: «quindicimila» e non: «ventimila» come stampato.

Nell'Allegato A al resoconto della seduta del 4 febbraio 2009, alla pagina 11, seconda colonna, sostituire l'ultima riga con la seguente: 9/1-00005/1 Zamparutti.

INTERPELLANZE URGENTI

A)

Iniziative in merito alla situazione di emergenza ambientale della Valle del Sacco e delle aree circostanti - 2-00288

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, del lavoro, della salute e delle politiche sociali, dell'economia e delle finanze e delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere - premesso che:
in data 13 gennaio 2009 presso la Commissione sanità della regione Lazio, il responsabile del dipartimento di epidemiologia dell'Asl RM/E ha reso noti i risultati condotti su un campione della popolazione residente a ridosso del fiume Sacco, nei comuni di Colleferro, Segni, Gavignano, Sgurgola e Morolo (nelle province di Roma e Frosinone) per accertare lo stato di contaminazione causato dai rifiuti tossici degli insediamenti industriali insistenti nella Valle del Sacco a partire dagli anni '50;
da quanto emerso risulta che circa cinquecento cittadini residenti a ridosso del fiume Sacco convivranno per tutta la loro vita con il betaesaclorocicloesano, una sostanza inquinante derivante dalla produzione di un potente insetticida, il lindano, bandito dal 2001;
secondo le proiezioni elaborate dal dipartimento di epidemiologia dell'Asl RM/E, il 55 per cento dei casi trattati dovrebbe risultare contaminato e in maniera praticamente irreversibile, dal momento che il betaesaclorocicloesano ha vita lunga, è solubile nei grassi, sembra ormai entrato nel ciclo alimentare e non viene metabolizzato dal corpo umano;
da quanto si apprende, la sostanza tossica può essere espulsa, nelle donne, solo mediante allattamento, ma mettendo di conseguenza a rischio la salute del bambino;
da quanto riferito emerge un quadro molto preoccupante, che prefigura un disastro ambientale non circoscrivibile alle sole sponde del fiume Sacco. Studi accreditati dimostrano che l'esposizione acuta al betaesaclorocicloesano oltre ad avere conseguenze gravi a carico del sistema nervoso, può provocare l'insorgenza di diabete, problemi alla funzionalità della tiroide e all'apparato riproduttivo;
malgrado il fiume Sacco attraversi la città di Ceccano tagliando letteralmente in due il centro storico della città, l'indagine epidemiologica commissionata dalla regione Lazio non è stata condotta sugli abitanti di Ceccano che sono stati esclusi dal monitoraggio;
secondo il programma di sorveglianza messo a punto dal dipartimento di epidemiologia dell'Asl RM/E, presso le Asl RM/G e di Frosinone verrà attrezzato uno sportello informativo e saranno organizzati incontri con i medici di base dell'area per fornire informazioni continue ed aggiornate sul livello di contaminazione del territorio;
presso la Asl RM/G sarà poi attivato un ambulatorio centralizzato per favorire i controlli periodici della popolazione e ciascuna persona analizzata riceverà informazionisul proprio stato di contaminazione e risposte individuali sui controlli effettuati;
nel 2005, la stessa zona è stato teatro di una moria indiscriminata di pesci e capi di bestiame con fortissime ripercussioni economiche per le aziende locali di allevamento e per tutto il territorio;
nello stesso anno, il Governo ha nominato quale commissario straordinario per l'emergenza della Valle del Sacco il Presidente della regione Lazio Piero Marrazzo, che a sua volta ha indicato quale sub commissario l'avvocato Luigi Di Palma -:
se non si intenda predisporre un programma sinergico (ambientale, sanitario, finanziario e alimentare) atto a verificare lo stato dell'emergenza al fine di limitare i rischi della contaminazione per la popolazione residente attraverso:
a) un monitoraggio costante dello stato di salute della popolazione interessata anche mediante azioni sanitarie mirate (controlli, test);
b) la sottoposizione ad appositi controlli e relativo monitoraggio anche degli abitanti della città di Ceccano dove, tra l'altro, si registra uno spaventoso aumento delle patologie tumorali;
c) la verifica della salubrità dei prodotti alimentari anche per mezzo di azioni specifiche che tengano in considerazione la provenienza dei prodotti e delle materie prime e la loro tracciabilità;
d) la previsione di azioni specifiche di indennizzo per la popolazione colpita dall'emergenza;
e) la verifica delle azioni finora intraprese dal commissario straordinario per l'emergenza della Valle del Sacco e dal subcommissario delegato con particolare attenzione al monitoraggio e controllo da parte delle autorità competenti Asl e Arpa effettuato sugli scarichi nel fiume Sacco e all'utilizzo delle risorse economiche stanziate per l'emergenza.
(2-00288)
«Iannarilli, Moffa, Vella, Germanà, Ghiglia, Tommaso Foti, Lorenzin, De Nichilo Rizzoli, Simeoni, Abrignani, Barbaro, Bocchino, Bonciani, Aracu, Landolfi, Mariarosaria Rossi, Calabria, Pelino, Dima, Castiello, Saltamartini, Di Virgilio, Biava, Porcu, Sammarco, Bertolini, Biancofiore, Giulio Marini, Holzmann, Pili, Cicu, Moles, Speciale, Mondello, Marinello, Scalera, Taglialatela, Moroni, Centemero, Vignali, Mannucci, Garofalo, Berruti, Ceroni, Mario Pepe (PdL), Caldoro, Carlucci, Aracri».
(29 gennaio 2009)

B)

Iniziative per il completamento del piano rifiuti della regione Calabria - 2-00289

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e per i rapporti con le regioni, per sapere - premesso che:
nonostante dieci anni di commissariamento e la spesa di somme ingenti, nella regione Calabria il sistema regionale di smaltimento dei rifiuti non è stato ancora completato;
nell'anno 2000 il servizio di smaltimento dei rifiuti nel bacino Calabria Sud - che comprende circa metà della popolazione calabrese e dei rifiuti prodotti complessivamente nella regione - è stato assegnato in concessione alla società Tec S.p.a., oggi controllata dalla multinazionale Veolia;
non è mai stata assegnata la concessione del servizio di smaltimento dei rifiutiper il bacino Calabria Nord e gli impianti inizialmente previsti sono stati successivamente sostituiti con il progetto di una nuova linea di termovalorizzazione da realizzare a Gioia Tauro, sede dell'impianto del sistema Calabria Sud;
la realizzazione di tale linea di termovalorizzazione è ancora allo stadio iniziale a causa delle continue sospensioni disposte dalle leggi regionali, dichiarate successivamente illegittime dalla Corte costituzionale;
il sistema di smaltimento dei rifiuti della regione Calabria è ai limiti del collasso proprio in ragione del fatto che non tutti gli impianti e le discariche previsti nel piano regionale dei rifiuti sono stati realizzati;
in questo quadro si registra anche la creazione di una grave situazione debitoria (oltre 80 milioni di euro) della concedente regione Calabria nei confronti della società concessionaria Tec S.p.a., con il rischio concreto che questa possa fallire e la sua attività venga sospesa, aggravando in tal modo l'attuale stato di crisi ambientale;
per scongiurare tale pericolo di recente ha preso il via un tavolo fra Tec S.p.a., il commissario per l'emergenza rifiuti e la regione Calabria, per la verifica di tutti i problemi che stanno mettendo a rischio il futuro della Tec S.p.a. e, di conseguenza, la prosecuzione del servizio di smaltimento rifiuti -:
quali iniziative, anche di carattere finanziario, intendano adottare - nell'ambito delle proprie competenze - al fine di accelerare il completamento del piano rifiuti della regione Calabria nonché di promuovere una rapida conclusione dei lavori del tavolo di verifica, scongiurando in tal modo l'aggravarsi dell'attuale stato di crisi ambientale nella regione le cui conseguenze sanitarie e sociali ricadrebbero inevitabilmente sui cittadini.
(2-00289)
«Tortoli, Santelli, Palmieri, Barani, Lisi, Stradella, Armosino, Germanà, Pizzolante, Di Cagno Abbrescia, Mondello, Ceroni, Berruti, Fallica, Mazzuca, Cicu, Scandroglio, Tommaso Foti, Ghiglia, Pili, Vella, Massimo Parisi, Bonciani, Stracquadanio, Migliori, Testoni, Boniver, Picchi, Toccafondi, Gioacchino Alfano, Traversa, Mazzoni».
(2 febbraio 2009)

C)

Presunte irregolarità nei rapporti di lavoro del Coni - 2-00274

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
è notizia di questi giorni che i carabinieri hanno trovato una situazione di illegalità nell'ambito del Coni;
in particolare vi sono stati rapporti di lavoro subordinati in regime di intermediazione tra la società economica del Coni e le federazioni;
è stata fatta dagli stessi militari una diffida, che imponeva l'immediata cessazione della somministrazione di manodopera in tali termini, ottemperata solo da due federazioni;
le fattispecie, quindi, sono divenute di penale rilevanza;
le sanzioni, pur essendo di pochi euro, vanno moltiplicate per il numero di lavoratori e per le giornate in cui è stato commesso l'abuso;
è in corso la campagna elettorale per il rinnovo dei vertici e gli interpellanti temono che questa potrebbe essere una manovra;
la responsabilità penale è personale quindi, in quell'ambito, le sanzioni devono essere consequenziali -:
se, in virtù dei poteri governativi di vigilanza sul Coni, risulti:
a) ad istanza di chi i carabinieri hanno iniziato i propri controlli;

b) quanti siano i lavoratori interessati;
c) per quanto tempo vi sia stato l'illecito;
d) chi affronterà i costi - in caso di un eventuale procedimento penale - tenendo conto della personalità della responsabilità penale;
e) in particolare, quali siano i costi subiti a causa di questo illecito da parte della federazione del calcio;
come intenda il Governo risolvere questo problema.
(2-00274)
«Brigandì, Comaroli, Vanalli, Bragantini, Negro, Lanzarin, Fogliato, Grimoldi, Goisis, Fugatti, Montagnoli, Rondini, Buonanno, Dal Lago, Fava, Portas, Salvini, Bonino, Torazzi, Chiappori, Forcolin, Nicola Molteni, Volpi, Allasia, Gidoni, Fedriga, D'Amico, Consiglio, Renato Farina, Maccanti, Pini».
(20 gennaio 2009)

D)

Iniziative del Governo per la cessazione dell'embargo contro Cuba - 2-00297

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
il 29 ottobre 2008 nell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, per la diciassettesima volta consecutiva, la comunità internazionale si è espressa contro l'embargo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba;
questo comportamento poteva apparire logico ed essere condivisibile all'epoca della guerra fredda quando la installazione di basi missilistiche Urss avrebbe concretamente minacciato la pace nel mondo: va ricordato il sospiro di sollievo che il mondo tirò in quell'occasione;
ora è un altro mondo. Gli Stati Uniti si pongono come guardiano della pace, ciò fa onore a tale Paese, e per ciò ha tutta la solidarietà degli interpellanti, e non solo;
ma quest'opera ha alcune falle che esponenti del Partito democratico hanno evidenziato nella proposizione di ordini del giorno quando è stato votato l'invio di nostre truppe alle «missioni di pace»: quando è stato fatto notare da altri che, se il fine delle missioni è far affermare la democrazia ed allontanare tentazioni di guerra, se il fine è anche e soprattutto l'aiuto ai popoli oppressi, la lotta contro la sofferenza e la morte di giovani, donne, perfino bambini, non si comprende perché non si faccia nulla per altre realtà pure presenti e bisognose, se possibile, in modo più pressante di tali interventi;
ci si chiede perché la guerra iniziata unilateralmente dagli Stati Uniti in Irak, per la supposizione che questo producesse armi chimiche, non sia cessata quando si è avvertito che tale supposizione era errata;
i detrattori degli Stati Uniti sostengono che vi siano differenti interessi soprattutto economici: in Irak c'è il petrolio, in Congo no;
l'embargo attuale, potrebbe essere la cartina al tornasole di tali teorie, e ciò è tanto sentito dall'Italia e dall'Europa che in sede di votazione all'Onu vi è stato voto contrario;
l'embargo deve cessare perché:
a) è anacronistico;
b) la democrazia non si può esportare, si può esportare solo una dittatura travestita da democrazia e falsamente riconosciuta come tale;
c) il comunismo è fallito nell'Urss per motivi economici, Cuba è la prova vivente della possibilità dell'esistenza del socialismo reale proprio perché oppressodall'embargo: occorre toglierlo perché solo così i cittadini cubani avranno un'evoluzione economica che porterà al capitalismo e solo allora si vedrà la reale possibilità dell'esistenza del socialismo in regime di libero mercato;
d) solo togliendo l'embargo si cancellerà l'idea che gli Stati Uniti vogliano fare di Cuba una propria colonia: infatti gli stessi appunti mossi a Cuba possono essere mossi alla Cina, ma non pare che vi sia embargo per quest'ultima nazione. Certo c'è una critica (ciò appartiene ad una naturale dialettica) che ben potrebbe effettuarsi nei confronti di Cuba senza affamarla;
e) vi sono evidentissime ragioni umanitarie;
f) il popolo cubano è pacifico e ben si guarda dal tenere una politica aggressiva nei confronti di alcuno; pretende solo una cosa che tutti pretendono: di essere padrone a casa propria;
g) infine l'apertura dei commerci renderebbe ancor più improbabili momenti aggressivi ed ogni iniziativa in tal senso sarebbe più facilmente verificabile -:
se condivida che l'embargo contro Cuba debba cessare;
in caso positivo, poiché è evidente che non è sufficiente il voto dell'Onu, se intenda intraprendere iniziative internazionali per far cessare il blocco economico-commerciale che colpisce in particolar modo i bambini e gli anziani dell'isola.
(2-00297)
«Brigandì, Comaroli, Fava, Caparini, Buonanno, Chiappori, Goisis, Fogliato, Callegari, Crosio, Rainieri, Vanalli, Togni, Simonetti, Guido Dussin, Barani, Peluffo, Maran, Rossomando, Martella, Andrea Orlando, Mogherini Rebesani, Recchia, Sarubbi, Mariani, Rossa, Lehner, Consolo, Cristaldi, Lamorte, Laboccetta».
(3 febbraio 2009)

E)

Vicenda del piccolo Gratian Gruia e problematiche relative all'accordo tra Italia e Romania del 9 giugno 2008 sulla cooperazione per la protezione dei minori romeni non accompagnati - 2-00283

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri degli affari esteri, della giustizia e dell'interno, per sapere - premesso che:
era stato portato a conoscenza dei Ministri interpellati il caso di Gratian Gruia con gli atti di sindacato ispettivo n. 4-01499, successivamente modificato, e n. 3-00283, che si richiamano;
successivamente ai fatti ivi riportati i genitori di Gratian Gruia (la madre Gruia Gratiela Maria e il padre Bogoevici Ionel Danile, entrambi decaduti dalla patria potestà ex procedimento numero 1839 del 2007 A.C. per maltrattamenti nei confronti di Gratian Gruia) hanno chiesto in Romania il riaffidamento del bambino;
il tribunale di Caras Severin ha dato loro ragione, parrebbe anche per la pressione che la famiglia Gruia risulta aver effettuato sul tribunale, nelle sentenze del 3 dicembre 2008 (http://portal.just.ro/InstantaDosar.aspx?idInstitutie = 115&d= MTE1MDAwMDAwMDAwMTAxNDE*) e del 23 dicembre 2008 (http://portal.just.ro/InstantaDosar.aspx?idInstitutie = 115&d = MTE1MDAwMDAwMDAwMTA1Mdk*);
un ulteriore ricorso da parte dell'autorità nazionale per la protezione dei minori verrà discusso in un'udienza fissata per il 3 febbraio 2009 a Timisoara;
nel frattempo Gratian Gruia risulta essere stato ricoverato per almeno 2 settimane presso il reparto pediatrico dell'ospedale regionale di Recita dove è stato accudito dalla madre;
il ricovero sarebbe stato disposto su pressione della stessa madre che avrebbe asserito che il bambino è stato contagiatoin Italia da virus HIV. In ospedale Gratian avrebbe già subito due volte le analisi del sangue il cui esito sarebbe stato negativo;
parrebbe inoltre che Gratian Gruia sia destinatario di una pensione per handicappati gravi elargita da amministrazioni della regione di Recita e decisa in un periodo in cui il bambino si trovava in Italia. Questa pensione sarebbe già incassata da familiari dello stesso Gratian;
in un notiziario della tv Stirile PRO TVV (http://stirileprotv.ro/stiri/social/soarta-unui-baietel-de-4-ani-provoaca-scandal-intre-romania-si-italia.html) è andato in onda un servizio in cui si ricostruisce la vicenda di Gratian in modo tale da far apparire l'Italia come un Paese interessato a dare in adozione i bambini romeni a famiglie italiane attraverso sentenze di decadimento della patria potestà dei genitori dei bambini;
va considerato che nella risposta all'interrogazione n. 4-01499 da parte del Ministero degli affari esteri si è affermato che il Governo italiano ha chiesto che venga data la possibilità ad esperti italiani di rendere visita al minore, che venga presa in considerazione l'ipotesi di trasferire il piccolo Gratian in una struttura sociale italiana operante in Romania e che il caso di Gratian Gruia ha il carattere di «test case» dei meccanismi di collaborazione bilaterale istituiti con l'accordo del mese di luglio 2008 tra Italia e Romania;
nessuna risposta alla summenzionata interrogazione è pervenuta dal Ministero della giustizia circa:
a) il fondamento della decisione del tribunale dei minori di Roma nel disporre l'espatrio di Gratian Gruia;
b) il mancato rispetto dell'articolo 3 dell'accordo tra il Governo italiano ed il Governo della Romania, firmato a Roma il 9 giugno 2008, sulla cooperazione per la protezione dei minori romeni non accompagnati presenti sul territorio nazionale che prevede un'accurata procedura di scambio di informazioni da parte dell'organismo centrale di raccordo per la tutela dei minori comunitari non accompagnati;
c) il mancato rispetto dell'articolo 3 della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo che prevede che «in tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza sia delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente» -:
se i Ministri interpellati siano a conoscenza dei fatti sopravvenuti dopo la prima risposta all'interrogazione parlamentare 4-01499 e sopra riportati;
quali iniziative il Ministro degli esteri intenda intraprendere in vista dell'udienza del 3 febbraio prossimo sul caso Gratian Gruia affinché il bambino non sia riaffidato alla famiglia di origine;
se e quali provvedimenti ispettivi da parte del Ministro della giustizia siano stati disposti presso il tribunale dei minorenni di Roma anche per accertare se si siano verificati casi analoghi a quello del piccolo Gratian e cosa intenda fare per assicurare che l'espatrio di minori avvenga nel più rigoroso rispetto delle garanzie e delle procedure stabilite dalle convenzioni internazionali e dai patti bilaterali;
se non ritengano i Ministri interpellati che il test case di Gratian Gruia sia tale da indurre a rivedere i meccanismi di collaborazione bilaterale istituiti con l'accordo dello scorso giugno tra Italia e Romania, bloccando dunque tutti i rimpatri ed in particolare la definizione dei protocolli attuativi.
(2-00283)
«Zamparutti, Agostini, Bersani, Boffa, Bonavitacola, Boniver, Castagnetti, Cazzola, Cirielli, Colucci, De Biasi, Della Vedova, Fogliardi, Franceschini, Froner, Gasbarra, Giammanco, Granata, Landolfi, Lorenzin, Marrocu, Martella, Nucara, Pecorella, Mario Pepe (PD), Perina, Pianetta,Piccolo, Soro, Sposetti, Maurizio Turco, Zaccaria, Berretta, Bertolini, Bossa, Carlucci, Cuperlo, Lehner, Marantelli, Mastromauro, Motta, Mussolini, Nannicini, Pes, Sbrollini, Scalera, Bernardini, Mecacci, Beltrandi, Farina Coscioni».
(27 gennaio 2009)

F)

Misure a favore dei lavoratori e delle imprese italiane operanti all'estero, anche in relazione alle proteste dei dipendenti della raffineria Lindsey Oil della Total di Grimsby in Gran Bretagna - 2-00296

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri degli affari esteri e del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per sapere - premesso che:
l'impresa italiana Irem si è aggiudicata un'asta come subcontractor dell'americana Jacobs, chiamata a sua volta dalla compagnia petrolifera francese Total per realizzare un impianto di desolforazione all'interno del cantiere della raffineria Lindsey Oil della Total di Grimsby, nel Lincolnshire in Gran Bretagna;
mercoledì 28 gennaio 2009 ha preso forma una protesta che ha coinvolto 500 dipendenti della Lindsey Oil amareggiati per l'arrivo di operai specializzati italiani e portoghesi, della società Irem, nel cantiere;
nei giorni successivi la protesta è andata intensificandosi ed espandendosi in altre aree come la Scozia, il Galles e l'Irlanda del Nord;
il sindacato britannico Tuc, che ha sollecitato e sostenuto la protesta dei lavoratori britannici, ha accusato la società Total di aver tagliato in modo scorretto i salari e di aver peggiorato le condizioni contrattuali e sindacali dei dipendenti, determinando l'ira di questi contro l'approdo nel cantiere di personale non britannico;
i lavoratori italiani della Irem, manodopera altamente specializzata, operante nel panorama internazionale nell'ambito della realizzazione di impianti chimici e petrolchimici per gasdotti e per la produzione di energia per conto di multinazionali, stanno subendo i riflessi di un'ondata di protesta dilagante che rischia di assumere dei toni xenofobi;
la protesta e la sua caratterizzazione discriminatoria mal si concilia con il clima di tolleranza e di liberalismo che ha sempre caratterizzato la Gran Bretagna, in quanto storicamente terra di approdo di emigranti;
l'azione dei sindacati, oltre ad essere inaccettabile sotto più profili, si manifesta come del tutto antistorica in quanto chiede al Governo britannico di violare regole fondamentali del sistema dell'Unione europea;
la linea portata avanti dai sindacati britannici si pone in netta contraddizione rispetto al sistema della libertà di circolazione dei lavoratori nell'ambito dell'Unione europea, all'impianto delle garanzie previste dall'ordinamento comunitario e alla libertà di impresa;
al contrario è indispensabile difendere il sistema di libera circolazione di imprese e di lavoratori che caratterizza l'Unione europea. In questo quadro vanno tutelate le imprese italiane attivamente impegnate all'estero con elevati livelli di produttività e con lavoratori caratterizzati da alti livelli di professionalità -:
quali ulteriori azioni intendano promuovere o sollecitare al fine di tutelare il diritto legittimo dei lavoratori e di imprese italiane ad operare senza ostacoli di alcuna natura nel rispetto degli impegni contrattuali e a non subire forme di antistorica discriminazione in un territorio dell'Unione europea.
(2-00296)
«Di Biagio, Cicchitto, Bocchino, Baldelli, Picchi, Saglia, Tremaglia,Saltamartini, Angeli, Cazzola, Vincenzo Antonio Fontana, Cristaldi, Bianconi, Pugliese, Nola, Calabria, Sbai, Mannucci, Paglia, Marsilio, Lamorte, Barani, Biava, Girlanda, Scandroglio, Granata, Ciccioli, Frassinetti, Beccalossi, Vignali, Lo Presti, Ravetto».
(3 febbraio 2009)

G)

Misure a favore dei piccoli azionisti Alitalia - 2-00291

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
il 21 gennaio 2009 dopo oltre sette mesi di silenzio e di totale impossibilità di qualunque atto da parte dei possessori di azioni si comunicava che dal 26 gennaio 2009 il titolo Alitalia sarebbe stato eliminato dal listino di Borsa;
la Borsa italiana ha poi effettivamente revocato dal 26 gennaio 2009 la quotazione dei titoli e delle obbligazioni convertibili;
tale revoca completa un iter avviato nel settembre 2008 con il commissariamento della società;
agli sportelli degli istituti di credito si risponde agli azionisti che il titolo Alitalia non esiste più;
questa vicenda è gravissima, senza precedenti in Italia e in Europa. Il titolo viene sospeso e mai più riammesso nel totale silenzio del Governo, della Consob, della Borsa e di tutte le altre organizzazioni di controllo e tutela messe in atto dopo i crack Cirio e Parmalat;
prima dell'estate il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro dell'economia e delle finanze, in occasione del via libera al decreto legge sulla liquidazione della cosiddetta bad company dichiararono solennemente che «nessun risparmiatore ci rimetterà un euro»;
dal 4 giugno 2008, data in cui la Consob dispose la sospensione della quotazione delle azioni dell'Alitalia Spa «in via cautelativa» e a «tutela del mercato per scongiurare il rischio di eventuali speculazioni» i possessori di azioni Alitalia non le hanno più potute negoziare, e non hanno neanche saputo nulla sul destino delle azioni in loro possesso;
oramai sono titoli di una società fallita che possiede solo qualche immobile e la somma versata da Cai; ma il commissario straordinario deve rispettare l'ordine di risarcimento: i primi ad essere rimborsati saranno i crediti di Stato, poi ci sono i dipendenti, poi le banche, dopo gli obbligazionisti, poi vengono i fornitori e solo per ultimi gli azionisti. Gli obbligazionisti e gli azionisti non hanno nessuna speranza di recuperare anche solo in parte il loro capitale;
gli oltre 40.000 piccoli azionisti Alitalia - tra i quali molti dipendenti della nostra ex-compagnia di bandiera che avevano ricevuto le obbligazioni al posto di voci del salario i cui titoli hanno un valore nominale di circa 300 milioni di euro - sarebbero stati salvaguardati dalla vendita ad Air France, secondo l'ipotesi originaria in seguito scartata dal Presidente del Consiglio dei ministri Berlusconi;
il Governo, sentita la commissione nazionale per le società e la borsa, ha fatto presente che gli aspetti salienti dell'offerta presentata da Cai - Compagnia aerea italiana Spa - in data 31 ottobre 2008, per l'acquisto di complessi di beni e contratti di Alitalia linee aeree italiane Spa, in amministrazione straordinaria e di altre società del gruppo Alitalia, sono stati resi noti al mercato dal commissario straordinario di Alitalia Spa, con comunicato stampa del 3 novembre 2008. In tale comunicato stampa nessun riferimento è stato fatto in ordine all'eventuale emissione,da parte di Cai, di warrant da scambiare con azioni od obbligazioni Alitalia Spa;
il Governo, per quanto concerne, invece, l'accesso ai benefici previsti dall'articolo 1, comma 343, della legge 266 del 2005 che ha istituito il fondo depositi dormienti, ha precisato che ai sensi dell'articolo 1, comma 345-decies, della citata legge, il Ministro dell'economia e delle finanze, con decreto di natura non regolamentare, determina il riparto del fondo tra i diversi beneficiari previsti dalla legge, precisando altresì che mentre per i depositi di somme di denaro il termine per il versamento al fondo è scaduto il 15 dicembre 2008, per assegni circolari non riscossi, polizze vita prescritte e strumenti finanziari il termine scadrà il 31 maggio 2009. Pertanto, considerato che soltanto dopo tale data sarà possibile determinare l'ammontare esatto delle risorse che affluiranno al fondo, conseguentemente sarà possibile dar corso alle successive operazioni solo dopo il 31 maggio 2009;
i fondi per eventuali risarcimenti devono dunque secondo il Governo arrivare unicamente dal trasferimento dei cosiddetti «conti dormienti» dalle banche allo Stato. Ma, da una parte, i fondi rimasti non rivendicati per oltre dieci anni si sono rivelati di ammontare limitato (solo 800 milioni di euro contro i 2 miliardi stimati dal Governo), dall'altra, le risorse del fondo depositi dormienti sono state dirottate verso altri utilizzi: risparmiatori vittime di frodi finanziarie, possessori di obbligazioni della Repubblica argentina, ricerca scientifica, carta acquisti (social card) ed infine azionisti Alitalia che hanno dunque una possibilità praticamente nulla di venire rimborsati;
il risultato di questa disastrosa operazione è davanti agli occhi di tutti: la nostra compagnia aerea venduta «per due soldi» ad Air France, che di fatto la controlla, l'aeroporto di Malpensa declassato, migliaia di lavoratori Alitalia e dell'indotto senza lavoro, miliardi di debiti a carico dei contribuenti italiani e migliaia di investitori che si ritrovano adesso non più titoli Alitalia, ma carta straccia e risparmi di una vita andati in fumo -:
in che modo il Governo intenda tutelare effettivamente gli oltre 40 mila piccoli azionisti Alitalia e quale bilancio tragga a conclusione dell'operazione Cai-Alitalia.
(2-00291)
«Di Pietro, Donadi, Evangelisti, Borghesi, Barbato, Cambursano, Cimadoro, Costantini, Di Giuseppe, Favia, Aniello Formisano, Giulietti, Messina, Misiti, Monai, Mura, Leoluca Orlando, Paladini, Palagiano, Palomba, Piffari, Pisicchio, Porcino, Razzi, Rota, Scilipoti, Zazzera».
(2 febbraio 2009)

H)

Iniziative ispettive nei riguardi della Corte d'appello di Milano in relazione alla vicenda di Eluana Englaro - 2-00286

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
da un esposto alla procura della Repubblica di Milano sulla vicenda di Eluana Englaro, presentato dagli avvocati Rosaria Elefante e Alfredo Granata, emerge un condensato di notizie su testimonianze non considerate, studi scientifici ignorati, circostanze sottovalutate;
i due legali offrono un quadro della vicenda Englaro che collide con le conclusioni della corte di appello di Milano, che autorizzava il distacco del sondino che mantiene in vita la giovane;
punto centrale dell'esposto sono le due condizioni poste dalla Corte di cassazione nella sentenza del 16 ottobre 2007 alla riapertura del caso, ossia l'irreversibilità dello stato vegetativo accertata dastudi scientifici internazionali e la volontà di Eluana stessa ricostruita in base ad elementi convincenti;
secondo i due avvocati, infatti, entrambi i pilastri della sentenza sarebbero molto deboli;
la corte d'appello, infatti, ha preso in considerazione un solo testo di letteratura scientifica internazionale risalente al 1994, trascurando testi molto più recenti ed aggiornati;
la sola relazione medica assunta è quella del medico della famiglia Englaro, che risale al febbraio 2002;
alcune testimonianze di persone assai vicine alla giovane smentiscono, infine, apertamente quanto dichiarato dalle sole tre voci citate nella sentenza, dichiarando di non avere mai sentito fare da Eluana ragionamenti come quelli citati dalla sentenza;
notizie di stampa affermano che la Englaro sia ancora in grado di deglutire e che quindi l'introduzione del sondino sarebbe semplicemente un espediente per realizzare con maggiore facilità l'idratazione e l'alimentazione, che sarebbero comunque perseguibili anche attraverso il semplice atto di imboccare il malato;
ad avviso degli interpellanti, nella vicenda in esame si riscontrerebbero, da un lato, la grave violazione di legge determinata da ignoranza o negligenza inescusabile, dall'altro, il travisamento dei fatti determinato da negligenza inescusabile;
è stata nominata una curatrice al fine di garantire un giusto processo e per avere un contraddittorio con il padre della giovane malata, che non c'è mai stato -:
se non intenda adottare iniziative ispettive ai fini dell'esercizio dei poteri di sua competenza.
(2-00286)
«Capitanio Santolini, Buttiglione, Adornato, Bosi, Cera, Ciccanti, Ciocchetti, Compagnon, De Poli, Delfino, Dionisi, Drago, Anna Teresa Formisano, Galletti, Libè, Mannino, Naro, Oppi, Pezzotta, Pisacane, Poli, Rao, Romano, Ruggeri, Ruvolo, Tabacci, Nunzio Francesco Testa, Vietti, Volontè, Zinzi, Brigandì».
(28 gennaio 2009)

I)

Misure a favore dei frequentanti il IX ciclo delle scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS) o i corsi biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico (Cobaslid) - 2-00293

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere - premesso che:
il tribunale amministrativo regionale del Lazio, con sentenza n. 10728/2008, ha disposto l'annullamento del decreto del direttore generale del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, direzione generale per il personale della scuola, del 16 marzo 2007, nella parte in cui l'articolo 3, comma 2, dispone che non è possibile spostare i 24 punti aggiuntivi spettanti per il conseguimento dell'abilitazione per la scuola di specializzazione per l'insegnamento secondario da una graduatoria a un'altra;
il tribunale amministrativo regionale del Lazio con sentenze n. 10809/2008 ha disposto l'annullamento del decreto del direttore generale del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, direzione generale per il personale della scuola, del 16 marzo 2007, nella parte in cui, in premessa, considera che «ai sensi dell'articolo 1, comma 607 della citata legge n. 296/06, dall'a.s. 2009/10 è consentito solo l'aggiornamento della propria posizione e il trasferimento ad altra Provincia, in posizione subordinata a tutte le fasce»;
il Direttore generale per il personale della scuola con la nota prot. n. AOODGPER 19451 del 28 novembre 2008 ha comunicato che è di prossima emanazione il provvedimento di integrazione e di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il biennio 2009/2011;
la Corte costituzionale, con sentenza n. 168/2004, si è già pronunciata sulla legittimità della legge n. 133 del 2001 che ha unificato la terza e la quarta fascia delle graduatorie permanenti;
l'articolo 5-bis, del decreto-legge n. 137 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, prevede l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dei docenti che hanno frequentato i corsi del IX ciclo presso le scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS) o i corsi biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico (COBASLID), o il primo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale delle classi di concorso 31/A e 32/A e di strumento musicale nella scuola media della classe di concorso 77/A o si sono iscritti nell'anno accademico 2007/2008 al corso di laurea in scienze della formazione primaria e ai corsi quadriennali di didattica della musica -:
se nel rispetto della giurisprudenza citata, che si è pronunciata contro la cristallizzazione delle posizioni dei docenti inseriti nelle graduatorie, intenda consentire ai ricorrenti gli spostamenti dei punteggi richiesti, e nel nuovo decreto di integrazione/aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il biennio 2009-2011 intenda prevedere la possibilità di spostare i punteggi da una graduatoria all'altra, ancorché già dichiarati in precedenza, e di trasferirsi da una provincia all'altra senza alcuna penalizzazione;
quali provvedimenti di propria competenza il Ministro interpellato intenda disporre per garantire l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dei docenti che si abiliteranno nel corrente anno accademico nella sessione primaverile o estiva presso le scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS), e di coloro che si sono abilitati a seguito della frequenza dei corsi previsti nel decreto-legge n. 97 del 2004 convertito con modificazioni dalla legge n. 143 del 2004 e di cui al decreto ministeriale n. 85 del 2005 e non si sono potuti inserire nel precedente aggiornamento delle graduatorie.
(2-00293)
«Antonino Russo, Sanga, Pes, Strizzolo, Sani, Siragusa, Bossa, Scarpetti, Ghizzoni, Rosato, Vico, Tempestini, Cardinale, Piccolo, Lolli, Tocci, Burtone, Touadi, Samperi, Capodicasa, Lucà, Naccarato, Nannicini, Coscia, Andrea Orlando, Melandri, Vannucci, Cuperlo, Fadda, Rugghia, Albonetti, Argentin, Concia, Sposetti, Villecco Calipari».
(3 febbraio 2009)

L)

Intendimenti del Governo in merito alla riforma del sistema fiscale, con particolare riferimento all'introduzione del quoziente familiare - 2-00295

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
le famiglie subiscono il peso maggiore della grave crisi economica in atto, devono, pertanto, essere sostenute sia dal punto di vista sociale che da quello politico;
il quoziente familiare ha un valore intrinseco determinante a maggior ragione se applicato in momenti di crisi, quale quello in atto, trattandosi di uno strumento fiscale ideato per porre al centro, come soggetto imponibile, non più l'individuo, ma il nucleo familiare, che permette di prendere adeguatamente in considerazione la diversa compagine numerica delle famiglie nell'ambito della tassazione del reddito;
nella prolusione al Consiglio permanente il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, ha evidenziato che: «Potrebbe essere questa l'occasione nella quale cominciare a sperimentare nel piccolo la logica del quoziente familiare»;
nell'arco della XVI legislatura sono stati adottati alcuni provvedimenti, come la social card e il bonus familiare, con la finalità di arrecare sollievo ai meno abbienti, ma è necessario evidenziare che non si è tenuto adeguatamente conto delle famiglie con figli a carico che rischiano di essere le più penalizzate soprattutto in questo periodo di crisi;
il Governo ha accolto, e la Camera dei deputati ha approvato, il 16 luglio 2008, la mozione presentata dall'Unione di Centro che recava l'impegno ad inserire tra gli obiettivi prioritari del Governo una complessiva riforma del sistema fiscale e l'introduzione del quoziente familiare -:
quali provvedimenti intenda intraprendere al fine di garantire la reale applicazione degli impegni assunti per una nuova fiscalità;
quali misure si intendano adottare per realizzare meccanismi meno farraginosi che consentano al cittadino di poter godere delle disposizioni già varate, le quali a causa delle complicazioni applicative e di modalità di accesso non rispettose del diritto alla privacy del cittadino, hanno limitato fortemente la loro fruizione.
(2-00295) «Delfino, Poli, Vietti».
(3 febbraio 2009)

M)

Iniziative in merito a presunte irregolarità al bilancio del Comune di Velletri - 2-00282

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il consiglio comunale di Velletri ha approvato in data 29 settembre 2008 la delibera n. 45, per un importo di euro 2.476.577,07: «riconoscimento debiti fuori bilancio articolo 194 del decreto legislativo n. 267 del 2000. Esercizio finanziario 2008»;
con delibera n. 25 del 20 settembre 2007 del commissario prefettizio, assunti i poteri del consiglio comunale, è stato approvato il bilancio consuntivo dell'Azienda speciale Velletri, relativo all'esercizio 2006 e in tale bilancio la spesa di funzionamento dell'Azienda speciale Velletri, per l'esercizio in questione, è risultata pari ad euro 2.449.961,00, oltre ad un rimborso di euro 300.000,00 per interessi sul finanziamento inerente l'anticipazione su crediti eseguita nel 2004;
con verbale del consiglio di amministrazione del 2008, l'Azienda speciale Velletri ha approvato il bilancio consuntivo per l'esercizio 2007, dichiarando una spesa di funzionamento (ricavi verso il comune di Velletri) pari ad euro 2.518.085;
con delibera n. 172 del 24 settembre 2008, l'amministrazione comunale di Velletri ha approvato la bozza del conto del bilancio, determinando un disavanzo per la gestione di competenza pari ad euro 2.120.383,29 e per la gestione finanziaria un disavanzo di euro 5.430,89. Detto disavanzo, risultato della gestione finanziaria, determinato con la bozza del conto del bilancio - esercizio 2007 (del. 172/08), è stato ripianato in sede di approvazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio (delibera di consiglio comunale n. 46 del 30 settembre 2008);
l'amministrazione del comune di Velletri, con proposta di deliberazione n. 57 del 15 settembre 2008, approvata dal consiglio comunale il 17 settembre 2008, avente ad oggetto «situazione finanziaria debitoria - presa d'atto e conseguenti indirizzi di natura finanziaria», ha riconosciuto che il comune di Velletri ha debiti certi, liquidi e esigibili per un importo di 27 milioni di euro ed usufruisce di una anticipazione di cassa per 11 milioni di euro;
il consiglio comunale di Velletri ha approvato in data 30 settembre 2008 la delibera n. 46 del 2008, riferita alla «Salvaguardia degli equilibri di bilancio». Con tale deliberazione sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio per un totale di euro 2.476.577,07. Il conseguente ed inerente finanziamento è stato acquisito attraverso l'assunzione di un mutuo cassa depositi e prestiti per euro 661.669,75 e per la differenza a carico diretto del comune di Velletri, con un ammortamento previsto per gli esercizi 2008, 2009 e 2010, inserito nel «documento pluriennale della salvaguardia degli equilibri di bilancio» (delibera 46/08);
l'articolo 194, comma 2, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, approvato con decreto legislativo n. 267 del 2000, prevede che per il pagamento l'ente può provvedere anche mediante un piano di rateizzazione, della durata di tre anni finanziari compreso quello in corso, convenuto con i creditori;
la deliberazione n. 45 del 2008, nella sua elaborazione ed assemblaggio e nelle sue allegazioni conterrebbe una serie di «difformità» ovvero «omissioni» ovvero «errori», ed in particolare:
a) dal totale dei debiti riconosciuti di euro 2.476.577,07, risultano convenute con i creditori (C.T.), e comunque solo in data successiva alla delibera, dilazioni per un importo di euro 980.571,80, di cui euro 161.206,00 nel 2008, euro 409.682,50 nel 2009 ed euro 409.682,50 nel 2010, mentre mancherebbero gli accordi con i creditori, per le rateazioni spalmate sugli esercizi 2009 e 2010, per rispettivi euro 748.604,93;
b) non risultano le coperture finanziarie richieste con nota giustificativa e dettagliata, riferita a spese obbligatorie che l'ufficio legale del comune di Velletri, sulla base di sentenze, dovrà affrontare in corso di anno, per euro 88.000;
c) l'Azienda speciale Velletri ha approvato, ad oggi, i bilanci consuntivi per gli esercizi 2006 e 2007, dai quali risultano spese di funzionamento da ribaltare a carico dell'ente comunale pari ad euro 2.449.961,00 per l'esercizio 2006 (da riportare sul bilancio comunale 2007) e euro 2.518.085 per l'esercizio 2007 (da riportare sul bilancio comunale 2008). Siccome dal bilancio consuntivo del comune, per l'esercizio 2007, sono state stanziate somme per soli euro 1.768.529,82, risulta non finanziata la spesa di funzionamento dell'Azienda speciale Velletri per un importo di euro 681.631,18, mentre per l'esercizio 2008, nel relativo bilancio di previsione comunale (anche dopo l'adozione dei provvedimenti di salvaguardia degli equilibri), poiché risulta stanziata la somma di euro 1.982.802,13, emerge un'ulteriore differenza non coperta di euro 535.282,87;
d) la circostanza in ordine alla quale l'amministrazione comunale fosse a conoscenza che l'Azienda speciale Velletri, con l'approvazione del proprio bilancio consuntivo 2006 (approvato anche dal commissario straordinario con delibera con poteri del consiglio comunale n. 25 del 20 settembre 2007) e del bilancio di esercizio 2007 (approvato dal consiglio di amministrazione e depositato presso il comune di Velletri) potesse rappresentare un ulteriore debito fuori bilancio, per un importo totale di euro 1.216.914,05, è appurata anche attraverso la richiesta del consigliere Rolando Cugini, in data 22 settembre 2008, protocollo n. 32168, nonché dalla risposta del direttore generale del comune di Velletri e nello stesso momento direttore generale dell'Azienda speciale Velletri, nella quale, solo in data 22 ottobre 2008, si dichiara sostanzialmente che i rapporti con l'Azienda speciale Velletri sono regolati da convenzioni e solo secondo queste ultime verranno adottati i provvedimenti economici compatibili con le disposizioni di cui agli articoli 42, 114 e 194 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali;
e) non risultano finanziate le fatture, emesse per maggiori oneri, dalla municipalizzata Volsca ambiente spa: fatt. n. 104 del 20 giugno 2006 di euro 309.426,68 per maggiori oneri anno 2005; fatt. n. 61 del 19 giugno 2007 di euro 1.157.606,44per maggiori oneri esercizio 2006; fatt. n. 85 del 31 luglio 2008 di euro 461.481,80 per maggiori oneri esercizio 2007. Secondo l'amministrazione comunale il mancato riconoscimento dei maggiori oneri subiti dalla società Volsca Ambiente spa è da attribuire alle generiche contestazioni del settore dirigenziale comunale. Ma così pare che non sia. Agli atti dell'amministrazione non risulta neppure alcuna contestazione legale (il comune è dotato del settore avvocatura) che entri nel merito del maggior credito richiesto dalla società Volsca ambiente spa e porti chiarimenti sulla presunta controversia;
al riguardo si osserva che l'articolo 194 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali elenca tassativamente i casi in cui è possibile procedere legittimamente al riconoscimento di debiti fuori bilancio in virtù del prescritto obbligo di copertura finanziaria nei procedimenti di spesa di cui agli articoli 191 e 193 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali ed 84, quarto comma, della Costituzione e, quindi, del principio volto a garanzia degli equilibri di bilancio: come rilevato dalla sezione autonomie della Corte dei conti, la norma prevede espressamente che debbano essere soddisfatte le due antitetiche esigenze, ossia la salvaguardia della funzionalità dell'ente per garantire i propri servizi oltreché l'obbligo di fronteggiare le proprie consistenze debitorie, ivi incluse quelle fuori bilancio ma riconosciute ex articolo 194 e seguenti prima dell'assunzione di nuove spese dovendo essere il bilancio attendibile;
appare evidente anche la violazione dell'articolo 194, comma 1, lettere a) e c), inerente la mancata deliberazione consiliare di cui all'articolo 193, comma 2, in riferimento alle sentenze esecutive ed alla copertura di disavanzi delle aziende attraverso ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile, di società di capitali costituite per l'esercizio di servizi pubblici locali: infatti la spa municipalizzata Volsca ambiente a totale capitale municipalizzato avrebbe ottenuto nel corso degli anni 2007-2008 decreti ingiuntivi esecutivi, nei confronti del comune di Velletri, per oltre 500.000 euro di cui non sembra esserci traccia;
per quanto riguarda la delibera n. 172 del 24 settembre 2008: «Approvazione della bozza del conto del bilancio - articolo 228 decreto legislativo 267 del 2000», dal conto di bilancio approvato risulta un disavanzo della gestione di competenza di euro 2.120.383,29 e un disavanzo della gestione finanziaria di euro 5.430,89. Con detto atto, l'amministrazione ha operato una riduzione dei residui passivi per euro 3.177.114,54 e di quelli attivi per euro 2.547.332,34. L'allegato D della delibera, risulta però completamente difforme, per descrizioni ed importi, rispetto alla comunicazione dirigenziale - settore OO.PP del 22 settembre 2008 prot. 1074;
a ulteriore conforto di quanto sostenuto, soccorre la richiesta del segretario generale e dell'assessore al bilancio inviata ai dirigenti comunali, in data 1o ottobre 2008, prot. 23. Con detta nota si chiede (a posteriori) ai dirigenti di verificare l'eventuale esistenza di impegni di spesa sulle eliminazioni impropriamente operate dal servizio finanziario;
a certificare tale stato di cose, incide l'esistenza della relazione a firma del sub commissario vicario prefettizio, dottoressa Maria Pia De Rosa, dell'agosto 2007, prot. 13168, avente ad oggetto la «deliberazione della sezione regionale della Corte dei conti - adunanza del 19 giugno 2007» con la quale vengono fissati gli obiettivi di risanamento dell'ente comunale e, tra le varie soluzioni prospettate è rinvenibile la decisione di estinguere i mutui in essere, non ancora utilizzati dall'ente, al fine di ridurre sensibilmente la quota di ammortamento annuale (si vedano le deliberazioni del commissario straordinario, assunti i poteri della giunta comunale nn. 132, 133, 134, 135, 136, 137, 138 e 139 del 2007, tradotte in proposta di deliberazione con l'assunzione dei poteri del consiglio comunale n. 18 del 26 maggio 2008, che risulta non più osservata dallanuova amministrazione). Talché nessuna riduzione della spesa è avvenuta per estinzione dei mutui sopra citati;
per quanto riguarda la citata deliberazione n. 46 del 30 settembre 2008, si osserva quanto segue:
a) sul documento di salvaguardia degli equilibri di bilancio, per l'esercizio 2008, non risulta imputata la quota di ammortamento dei mutui di circa 1.500.000, regolarmente riportata invece nel pluriennale 2009 per euro 1.577.484,53 e sul 2010 per euro 1.659.365,46;
b) con riferimento all'entrata, mancano e/o sono carenti, rispetto alle previsioni di bilancio, le dichiarazioni dei dirigenti;
c) non sono state eseguite le dovute correzioni di bilancio per le minori entrate relative alla tarsu arretrati, per circa almeno 840.000 euro. Ciò provocherà inevitabilmente l'adozione di un impegno di spesa senza la necessaria copertura finanziaria;
d) nella delibera, il consiglio comunale «prende atto (come da dichiarazioni dei dirigenti) che i programmi risultano in regolare attuazione», mentre esiste una nota a firma del sindaco, dell'assessore e del dirigente al bilancio che impone agli uffici il blocco degli impegni di spesa e quindi dei programmi;
e) in materia di maggiori entrate del Titolo 1 esistono due comunicazioni dirigenziali, la prima in data 18 settembre 2008 prot. 31724 e la seconda in data 22 settembre 2008 prot. 32046 le quali comunicazioni discordano sugli accertamenti ai fini ici-arretrati: la prima comunicazione conferma un importo di euro 742.802 (sorte: 87.801,61+ 655.000,00), la seconda comunica il nuovo importo di euro 1.401.104 (sorte: 87.801,61 + 1.306.656,81) mentre ai fini tosap (temporanea+permanente), la prima comunica euro 100.000 (80.000 + 20.000) e la seconda euro 141.281 (121.281,00+20.000);
f) contrariamente alle comunicazioni dirigenziali del 18 settembre 2008 e del 22 settembre 2008, che confermano ai fini tarsu un importo di euro 500.000, su richiesta avanzata dal consigliere comunale Rolando Cugini, in data 8 ottobre 2008, vengono forniti gli elenchi per gli accertamenti notificati e da notificare, che alla data del 30 settembre 2008, prevedono maggiori entrate per tarsu arretrata per complessivi euro 125.491, anziché euro 500.000 come riportato nelle comunicazioni più volte citate. Va inoltre preso atto delle gravemente discordanti comunicazioni dei responsabili amministrativi del procedimento, occupati presso l'Azienda speciale Velletri, sempre ai fini tarsu;
g) risultano mancanti comunicazioni circa il raggiungimento degli obiettivi per gli importi stanziati in bilancio;
h) l'assessore al bilancio si sarebbe sostituito fisicamente al dirigente del settore finanziario redigendo le comunicazioni amministrative di bilancio spettanti agli uffici (si veda il verbale del consiglio comunale del 29 e 30 settembre 2008);
i) con riferimento alle poste di bilancio riferite alla spesa, il comportamento è stato pressoché identico a quanto fatto per l'entrata. Più precisamente, non sono state inserite maggiori spese comunicate dai dirigenti, nonché e soprattutto sono state eliminate e/o ridotte le relative previsioni di bilancio rispetto alle comunicazioni in questione. Laddove non esistono comunicazioni dirigenziali riferite a riduzioni, eliminazioni e/o incrementi di spesa, si presume che ogni variazione apportata attraverso il documento degli equilibri si deve attribuire unicamente ad iniziativa dell'esecutivo. Per esempio, si segnala che sul documento degli equilibri, al pluriennale 2009, intervento 1010201 cap. 208020, è stata interamente eliminata la spesa di competenza del personale dipendente per euro 329.000 (vedi pagina 24 del Peg di variazione per gli equilibri), senza che esista una idonea documentazione dell'ufficio personale;
l) a conferma che le operazioni contabili sarebbero state eseguite al solofine di creare un virtuale equilibrio di bilancio, soccorre la verifica dei dati riassuntivi della gestione finanziaria e di competenza, riferiti sia al rendiconto dell'anno 2007, sia ai dati di competenza riferiti ai dati di competenza dell'esercizio 2008: dai suddetti documenti, risulta evidente che alla data del 9 settembre 2008 la gestione di competenza indicava un saldo passivo di euro 10.172.191, mentre la gestione finanziaria chiudeva con un saldo negativo di euro 9.515.152. Dagli stessi documenti, risalenti a data successiva, ma di pochi giorni, e più precisamente in data 25 settembre 2008, i saldi di chiusura diventano sulla gestione di competenza pari ad euro -415.306 e per la gestione finanziaria euro -287.639. Tale importante e gravosa operazione di revisione dei residui non risulta supportata da atti e/o documenti sottoscritti dai dirigenti dei vari settori;
l'articolo 193 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali pone il generale principio del pareggio di bilancio, diventato un'esigenza prioritaria dopo la riforma del sistema finanziario degli enti locali, sul quale vigila il consiglio dell'ente locale, compiendo periodiche ricognizioni al fine di verificare lo stato di realizzazione dei programmi ma anche di appianare eventuali situazioni di disavanzo. Prevede, inoltre, che ove l'organo consiliare non provvedesse ad adottare tutti i provvedimenti necessari al riequilibrio del bilancio, si applicherebbero i provvedimenti previsti dal medesimo testo unico in caso di mancata adozione del bilancio di previsione (articolo 142, comma 2). Dunque il prefetto dovrà provvedere alla conseguente emissione di decreto di nomina del commissario ad acta, che abbia i poteri di predisposizione di un provvedimento diretto al riequilibrio contabile dell'ente, da sottoporre, conseguentemente, al consiglio per l'approvazione definitiva;
in merito ai crediti liquidi ed esigibili vantati da terzi, con i quali il comune non avrebbe ancora sottoscritto alcun accordo, se non in via assolutamente presuntiva tant'è che mancano, in allegato alla documentazione delle deliberazioni comunali citate, le certificazioni di detti accordi transattivi, si rammenta l'obbligo per il comune di dichiarazione di dissesto con conseguente attivazione di una peculiare procedura di risanamento di dissesto (tribunale amministrativo regionale Campania Salerno sez. I, n. 461 dell'11 giugno 2002) -:
quali immediati provvedimenti si intendano prendere in relazione alle questioni evidenziate in premessa, in particolare verificando se sussistano i presupposti per il commissariamento e/o scioglimento degli organi dell'ente locale.
(2-00282) «Ciocchetti, Vietti».
(27 gennaio 2009)