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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 142 di lunedì 9 marzo 2009

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 14,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 26 febbraio 2009.

I deputati in missione sono quarantacinque.

Trasmissione dal Senato di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il disegno di legge n. 2263, di conversione del decreto-legge n. 4 del 2009, recante misure urgenti in materia di produzione lattiera e rateizzazione del debito nel settore lattiero-caseario.
Il disegno di legge è stato assegnato alla XIII Commissione in sede referente ed al Comitato per la legislazione, per il parere di cui all'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento.

Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea e conseguente aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunica la modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea ed il conseguente aggiornamento del programma predisposti a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 5 marzo 2009 (vedi resoconto stenografico pag. 1).

Sull'ordine dei lavori.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Giudica infondate le considerazioni svolte nella seduta del 26 febbraio scorso dal deputato Stracquadanio, che non ha correttamente inteso alcune dichiarazioni da lui rese alla stampa in tema di intercettazioni telefoniche.

Discussione della mozione Mecacci n. 1-00089: Iniziative per il rispetto dei diritti umani e delle libertà democratiche in Tibet.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata una nuova formulazione della mozione Mecacci n. 1-00089.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali della mozione.

MATTEO MECACCI (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00089 (Nuova formulazione), esprimendo apprezzamento per il proficuo lavoro svolto da molti deputati sia di maggioranza che di opposizione per riportare all'attenzione della politica estera la tutela dei diritti umani in Tibet. Richiama quindi i più recenti sviluppi della vicenda sino-tibetana, ricordando le delicate problematiche inerenti le relazioni politico-economiche con la Cina e rammentando l'intensa attività di sensibilizzazione svolta da istituzioni ed organizzazioni internazionali. Auspica quindi un fattivo impegno del Governo affinché possa essere consentito un trasparente Pag. IVmonitoraggio sul rispetto dei diritti umani in Tibet e sia individuata una soluzione condivisa per porre fine all'annosa disputa sino-tibetana, che a suo avviso non può prescindere dal riconoscimento dell'autorità del Dalai Lama e del Governo tibetano in esilio.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nell'auspicare preliminarmente l'adozione di iniziative condivise che consentano il superamento della grave situazione di marginalizzazione del nostro Paese nello scenario internazionale, sottolinea l'inaccettabile repressione subita dal popolo tibetano, invitando il Governo a ricercare una posizione comune in sede europea che garantisca un effettivo rispetto dei diritti umani fondamentali, nonché un'autentica autonomia culturale, politica e religiosa ai cittadini tibetani. Preannunzia, infine, il voto favorevole del suo gruppo sulla mozione Mecacci n. 1-00089 (Nuova formulazione).

BENEDETTO DELLA VEDOVA (PdL). Nel rivolgere un sentito ringraziamento al deputato Mecacci per la disponibilità dimostrata ad instaurare con il Governo un dialogo proficuo sulla questione tibetana, auspica un parere favorevole dell'Esecutivo sulla mozione in discussione ed un'ampia condivisione sulla medesima da parte della Camera. Sottolineata, quindi, la necessità di sostenere con prudenza ma con chiarezza la causa del popolo tibetano e del Dalai Lama, paventando il rischio di un loro deleterio isolamento politico, ribadisce al contempo l'opportunità di mantenere aperto il dialogo con la Cina, atteso l'interesse della medesima a proporsi positivamente alla comunità internazionale nella definizione dei più avanzati equilibri geopolitici.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali della mozione.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Ricordato che sin dal riacutizzarsi della crisi tibetana l'Esecutivo, che giudica condivisibile il documento di indirizzo in discussione, ha chiesto al Governo cinese di porre fine agli atti repressivi, richiama le fasi salienti delle trattative condotte da organizzazioni internazionali e dall'Unione europea con il Governo di Pechino, evidenziando la rigidità dimostrata da quest'ultimo. Nell'esprimere, quindi, preoccupazione per la situazione in atto nella regione autonoma del Tibet, attese anche le possibili tensioni in occasione del cinquantesimo anniversario dell'insurrezione nazionale tibetana contro l'amministrazione cinese, rileva che il Governo italiano, unitamente ai partner europei, sottolinea da sempre l'importanza del dialogo tra istituzioni cinesi e tibetane, auspicando che esso possa proseguire anche nell'interesse della Cina e della sua immagine internazionale.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Casini n. 1-00093 e Cirielli n. 1-00126: Misure a favore dell'efficienza e della funzionalità delle Forze armate.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Donadi n. 1-00127 e Fava n. 1-00128 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

FRANCESCO BOSI (UdC). Illustra la mozione Casini n. 1-00093 (Nuova formulazione), valutando preliminarmente che non è presente in Aula alcun rappresentante del Ministero della difesa. Sottolineando quindi il ruolo svolto dalle Forze armate italiane per il mantenimento della sicurezza e la salvaguardia dei diritti fondamentali Pag. Vdei popoli, stigmatizza i pesanti tagli operati al bilancio della difesa che, a suo avviso, penalizzeranno soprattutto i settori del reclutamento e dell'addestramento, essenziali per il mantenimento delle capacità operative del personale militare impegnato in difficili scenari internazionali. Nell'auspicare, infine, la convergenza di tutte le forze politiche sul documento di indirizzo in discussione, invita il Governo ad adoperarsi fattivamente affinché sia garantita l'assegnazione delle risorse per il comparto difesa.

GIUSEPPE MOLES (PdL). Illustra la mozione Cirielli n. 1-00126, esprimendo preliminarmente apprezzamento per gli sforzi compiuti dal Governo affinché i nostri militari possano assolvere nel migliore dei modi alle numerose missioni assegnate all'Italia, attesa la limitatezza delle risorse disponibili, anche alla luce della grave crisi economica in atto, che richiede grande capacità di selezione. Ricordato, quindi, che in tutti i contesti operativi vengono sempre apprezzate la professionalità, l'abnegazione e l'umanità che connotano l'operato dei militari italiani a contatto con le popolazioni civili vittime di conflitti, ritiene necessaria una riflessione su una possibile razionalizzazione degli impegni internazionali delle Forze armate, riconsiderando il volume di risorse assegnate al comparto difesa. Invita, altresì, l'Esecutivo a garantire al personale livelli di formazione ed addestramento adeguati, con il pieno riconoscimento della professionalità e specificità delle Forze armate, che assicuri loro prospettive di crescita e sostegno.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Illustra la mozione Donadi n. 1-00127, giudicando preliminarmente desolante il fatto che non è presente in Aula alcun rappresentante del Ministero della difesa. Nel ricordare quindi la progressiva professionalizzazione delle Forze armate e, nel contempo, la profonda diversificazione dei loro compiti tradizionali, con un impegno crescente soprattutto nel contesto internazionale, lamenta le costanti riduzioni di spesa operate nel settore della difesa, in particolare per quanto attiene al reclutamento e all'addestramento del personale. Invita quindi il Governo ad adoperarsi fattivamente affinché siano adeguatamente affrontate le questioni sollevate nell'atto di indirizzo, garantendo idonee risorse ad un comparto che rappresenta una potenzialità di sviluppo strategico per il Paese.

FRANCO GIDONI (LNP). Illustra la mozione Fava n. 1-00128, evidenziando che le Forze armate, alle quali sono attribuiti compiti delicati come la protezione dell'integrità del territorio nazionale rispetto a qualsivoglia minaccia esterna, costituiscono altresì uno strumento fondamentale della politica estera del nostro Paese, del quale traducono in pratica la vocazione alla pace mediante la partecipazione alle missioni internazionali, nel quadro delle alleanze di cui l'Italia è parte. Espressa quindi preoccupazione per gli effetti a medio e lungo termine dei tagli lineari recentemente apportati al bilancio del Ministero della difesa, che hanno imposto una contrazione quantitativa della consistenza della struttura militare, nonché una riduzione dei cosiddetti consumi intermedi, sottolinea l'esigenza di una revisione del modello di difesa nazionale che tenga realisticamente conto, da un lato, del posizionamento internazionale dell'Italia e, conseguentemente, di quanto il Governo e il Parlamento esigono dalle Forze armate e, dall'altro, degli attuali limiti finanziari, anche evitando duplicazioni di competenze. Ribadisce, altresì, che il suo gruppo è favorevole ad attribuire alle Forze armate - delle quali dovrebbero essere salvaguardati identità, tradizioni e legame con il territorio - il compito di concorrere, ove necessario, al mantenimento dell'ordine pubblico. Auspica, infine, che anche le altre forze politiche diano il loro sostegno alla mozione Fava n. 1-00128.

FRANCESCO SAVERIO GAROFANI (PD). Nel manifestare preliminarmente rammarico per il fatto che non è presente in aula alcun rappresentante del Ministero della difesa, sottolinea i pesanti tagli apportati Pag. VIdal Governo al bilancio del predetto Dicastero, che a suo avviso comprometteranno fortemente la sostenibilità del modello delle Forze armate, sia sul piano dell'operatività complessiva sia in termini di capacità di far fronte agli impegni assunti in sede internazionale dal nostro Paese nelle diverse aree di crisi; ritiene che tale situazione sia emblematica delle evidenti contraddizioni tra le scelte politiche dell'Esecutivo e le dichiarazioni di stampo propagandistico del Presidente del Consiglio, in particolare sul versante della sicurezza dei cittadini, al cui mantenimento le Forze armate non potranno contribuire a causa delle richiamate difficoltà. Ricordata quindi la necessità di operare comunque una razionalizzazione delle spese anche nel settore della difesa, manifesta la disponibilità della sua parte politica a collaborare, nel rispetto della centralità del Parlamento, alle scelte che potranno garantire alle Forze armate un ruolo adeguato, come previsto anche dalla Costituzione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Discussione della mozione Franceschini n. 1-00125: Misure di sostegno al reddito attraverso l'istituzione di un assegno mensile di disoccupazione e iniziative per un'organica riforma del sistema degli ammortizzatori sociali.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta odierna.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Donadi n. 1-00129, Vietti n. 1-00130 e Cicchitto n. 1-00131 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ENRICO LETTA (PD). Illustra la mozione Franceschini n. 1-00125, rilevando preliminarmente che le misure predisposte dall'Esecutivo per fronteggiare la crisi economica internazionale in atto - che determinerà, nei prossimi anni, un ulteriore incremento della disoccupazione, del quale risentiranno in maniera più drammatica i lavoratori atipici, sostanzialmente privi di ogni tutela - si sono palesate, nel complesso, tardive, inefficaci ed inique. Nell'evidenziare altresì l'assenza di una strategia condivisa di sostegno all'occupazione, i deleteri effetti prodotti dai ritardi nei pagamenti di lavori, forniture e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché la mancanza di un disegno organico di riforma degli ammortizzatori sociali, secondo le linee guida concordate tra Governo e parti sociali con il Protocollo del 23 luglio 2007, sottolinea, in coerenza con l'impostazione che connota gli appositi progetti di legge presentati dal Partito Democratico, l'esigenza di approntare, tra l'altro, misure che assicurino forme di tutela economica, mediante un assegno mensile di disoccupazione per i lavoratori esclusi, in caso di licenziamento, dall'accesso agli ammortizzatori sociali, la cui disciplina dovrebbe costituire oggetto di una revisione da attuare con il coinvolgimento delle parti sociali.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra la mozione Donadi n. 1-00129, della quale auspica l'approvazione, rilevando preliminarmente sia l'inadeguatezza delle misure adottate dal Governo per fronteggiare la grave crisi economica in atto sia l'esiguità delle risorse messe a disposizione dei settori produttivi maggiormente in difficoltà nonché per tutelare adeguatamente i lavoratori, in particolare quelli precari, la cui situazione occupazionale appare maggiormente a rischio. Nel ricordare quindi l'uso distorto della flessibilità dei contratti di lavoro, che sempre più spesso equivale ad una vera e propria precarietà della vita di numerosissime famiglie, sottolinea l'esigenza Pag. VIIdi varare una riforma organica degli ammortizzatori sociali e di garantire l'occupazione evitando la cassa integrazione, anche provvedendo, in via eccezionale, ad una rimodulazione dell'orario di lavoro e dei salari. Rilevata quindi la possibilità di reperire le risorse necessarie per attuare tali interventi anche attraverso la riscossione dei crediti fiscali vantati dallo Stato a seguito di operazioni di condono, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo anche alla mozione Franceschini n. 1-00125.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (PdL). Illustra la mozione Cicchitto n. 1-00131, giudicando pienamente condivisibili le scelte di politica economica operate dal Governo al fine di contrastare la gravissima crisi finanziaria che ha colpito l'economia internazionale, garantendo, al contempo, la stabilità dei conti pubblici. Espresso quindi apprezzamento per l'intendimento dell'Esecutivo di ampliare l'utilizzo degli strumenti esistenti per interventi puntuali a sostegno del reddito, anche in considerazione dei margini assai ridotti per il reperimento delle risorse, manifesta un orientamento contrario alla mozione Franceschini n. 1-00125. Invita infine il Governo ad adoperarsi fattivamente al fine di varare una riforma organica degli ammortizzatori sociali su base universalistica, riducendo il peso della previdenza sul sistema della fiscalità generale e superando la rigidità del mercato del lavoro; ritiene peraltro fondamentale attuare misure concrete ed incisive nel comparto del pubblico impiego.

MARIA GRAZIA GATTI (PD). Lamentato preliminarmente che per discutere di misure anticrisi l'opposizione è costretta a ricorrere allo strumento della mozione, atteso il reiterato ricorso dell'Esecutivo alla decretazione d'urgenza ed alla posizione della questione di fiducia, sottolinea la necessità di adottare con estrema sollecitudine iniziative volte ad assicurare un assegno mensile a tutti i lavoratori attualmente esclusi dal sistema degli ammortizzatori sociali. Invita, quindi, il Governo ad estendere a tutti i lavoratori le tutele della cassa integrazione previste nei casi di crisi temporanea e di sospensione del lavoro, nonché a procedere, con il coinvolgimento delle parti sociali, al varo di una riforma organica degli ammortizzatori sociali, prevedendo quale principale fonte di copertura degli oneri risultanti dai predetti provvedimenti il riavvio delle politiche anti-evasione.

SIMONE BALDELLI (PdL). Rilevato l'intendimento della maggioranza di non sottrarsi al confronto parlamentare su un tema di particolare importanza per il Paese, giudica condivisibile la necessità di una riflessione approfondita sul sistema degli ammortizzatori sociali e sui meccanismi di assistenza attiva del lavoratore, sottolineando peraltro l'opportunità di partire da dati certi e non da analisi infondate e talvolta superficiali. Nel ritenere, quindi, di carattere meramente assistenziale e del tutto estemporanee le misure recate dalla mozione Franceschini n. 1-00125, esprime, in particolare, forti perplessità sul criterio di reperimento delle risorse finanziarie previsto dal suddetto documento di indirizzo, sottolineando altresì la necessità di rendere più efficiente ed ispirata a criteri di meritocrazia la pubblica amministrazione. Manifestato, infine, apprezzamento per le misure di politica economica a sostegno del reddito varate del Governo, auspica che l'esame in Assemblea sui documenti di indirizzo in discussione sia connotato da un confronto di merito tra le forze politiche.

MARIA ANNA MADIA (PD). Rilevato che la mozione Franceschini n. 1-00125 è volta ad assicurare interventi emergenziali a sostegno del lavoro atipico, di cui vi è straordinaria diffusione nel nostro Paese, segnatamente tra i giovani e nella popolazione femminile, sottolinea che la flessibilità nel mondo del lavoro deve essere integrata con forme di tutela pubblica. Nel chiedere, quindi, chiarimenti al Governo sulla preannunciata chiusura nei confronti degli strumenti proposti dalla predetta Pag. VIIImozione, richiama le forme di copertura in essa previste per gli oneri derivanti dall'eventuale previsione di un assegno mensile per i disoccupati.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Nell'evidenziare preliminarmente il crescente numero di persone in difficoltà economiche, nonché la situazione di grave crisi delle imprese italiane, giudica inadeguati i provvedimenti adottati, al fine di contrastarla, dal Governo, il quale, tra l'altro, non prende nella dovuta considerazione i problemi dei lavoratori dell'indotto ed individua nel settore previdenziale l'ambito in cui intervenire, peraltro in maniera errata, per reperire risorse utili a risolvere una situazione di cui non si è riconosciuta per tempo la straordinaria gravità. Sottolineata quindi l'urgenza di procedere ad una organica riforma degli ammortizzatori sociali, ritiene che il legislatore dovrebbe mostrare lungimiranza e coraggio ed approvare la mozione Franceschini n. 1-00125, nonostante il parere contrario che sarà presumibilmente espresso dal Governo, il quale ha motivato in maniera non condivisibile la scelta di non introdurre l'assegno mensile di disoccupazione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

EUGENIA MARIA ROCCELLA, Sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori e per un richiamo all'articolo 24 del Regolamento, giudica inopportune ed incongrue le considerazioni svolte dal deputato Baldelli, il quale ha ricondotto l'inserimento della mozione Franceschini n. 1-00125 all'ordine del giorno della seduta odierna ad una gentile concessione della maggioranza anziché ad un precipuo diritto che l'opposizione ha fatto valere in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, dimostrando in tal modo scarsa onestà intellettuale.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 10 marzo 2009, alle 10,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 50).

La seduta termina alle 18,50.