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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 169 di giovedì 30 aprile 2009

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 9,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono ottantatre.

Trasferimento a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge.

PRESIDENTE. Propone il trasferimento alla VII Commissione in sede legislativa della proposta di legge n. 1994, recante disposizioni per consentire la candidatura dell'Italia come Paese ospitante delle edizioni della Coppa del mondo di rugby negli anni 2015 e 2019.
(Così rimane stabilito).

Discussione del disegno di legge S. 733: Disposizioni in materia di sicurezza pubblica (Approvato dal Senato) (A.C. 2180-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al resoconto stenografico della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

JOLE SANTELLI (PdL), Relatore per la I Commissione. Rilevato preliminarmente che il disegno di legge in discussione reca un'articolata serie di risposte alla domanda di sicurezza dei cittadini al fine di tutelare tutti coloro che vivono e operano legalmente in Italia, illustra il contenuto delle disposizioni del provvedimento rientranti nella competenza della I Commissione, con particolare riferimento alla disciplina in materia di contrasto dell'immigrazione clandestina e della criminalità organizzata nonché di tutela dei soggetti più deboli. Ricorda inoltre che viene prevista una specifica regolamentazione del fenomeno relativo alle cosiddette associazioni di volontari per la sicurezza.

FRANCESCO PAOLO SISTO (PdL), Relatore per la II Commissione. Evidenzia preliminarmente il proficuo lavoro svolto in sede referente su un provvedimento finalizzato a delineare una serie articolata di riforme in materia di sicurezza pubblica, apportando importanti modifiche ai codici penale e di procedura penale, correlandoli altresì ad interventi di carattere prettamente amministrativo. Illustra, quindi, il contenuto del disegno di legge in discussione, per le parti rientranti nell'ambito di competenza della II Commissione, soffermandosi, in particolare, sulle modifiche al codice penale in tema di circostanze aggravanti nell'ipotesi di clandestinità e di minorata difesa, sulla reintroduzione del reato di oltraggio a pubblico ufficiale, sulle misure volte a modificare l'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario, nonché sulle norme in materia di responsabilità amministrativa degli enti e di contratti pubblici. Espresso, infine, un giudizio positivo sulle disposizioni recate dal provvedimento in esame, auspica che nel prosieguo dell'iter un'ampia convergenza parlamentare consenta di migliorare ulteriormente il testo originario.

GIACOMO CALIENDO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Nel rilevare preliminarmente Pag. IVche il disegno di legge in discussione completa l'azione del Governo in materia di sicurezza pubblica facendo seguito ad analoghi provvedimenti già approvati dal Parlamento, richiama le disposizioni volte a contrastare la criminalità organizzata, con particolare riferimento all'articolo 36-bis, che consente l'applicazione delle misure di prevenzione di natura patrimoniale indipendentemente dalla valutazione della pericolosità sociale del soggetto, nonché alle norme in materia di contrasto all'immigrazione clandestina, segnalando come non si possa far prevalere il valore costituzionale della solidarietà sul principio basilare del rispetto delle regole da parte di tutti i cittadini stranieri. Giudica, quindi, non condivisibili le polemiche sollevate al riguardo, osservando che la disciplina particolare recata per gli immigrati è volta ad assicurarne la piena integrazione nel tessuto sociale ed economico del Paese.

DORIS LO MORO (PD). Espressa la perplessità del suo gruppo sulle norme recate dal disegno di legge in discussione, che, a suo avviso, contraddicono i valori fondanti della nostra comunità, giudica non corretto discutere nuovamente sulle disposizioni relative alle cosiddette ronde e alla permanenza degli stranieri nei centri di identificazione ed espulsione. Sottolineato, quindi, il contributo costruttivo offerto dall'opposizione in sede referente su un provvedimento estremamente complesso, manifesta le forti contrarietà del suo gruppo sull'introduzione del reato di immigrazione clandestina, nonché sulle modifiche al testo unico sull'immigrazione che ledono la dignità dei soggetti stranieri presenti nel nostro territorio, quali, ad esempio, il versamento di un contributo per il rilascio del permesso di soggiorno o l'accesso a determinati servizi civili solo per chi è in regola con tale certificazione. Ritiene, infine, del tutto inaccettabile che gli enti locali possano avvalersi dell'azione di associazioni tra cittadini non armati al fine di collaborare con le Forze dell'ordine nel mantenimento della sicurezza pubblica.

MARIO TASSONE (UdC). Nel considerare preliminarmente le difficoltà da sempre connesse al bilanciamento tra i valori della tutela della persona umana e la potestà punitiva dello Stato in materia di immigrazione clandestina e di criminalità organizzata, stigmatizza la previsione di norme sulle cosiddette ronde, giudicando non risolutori l'inasprimento delle pene e la previsione di aggravanti. Segnala invece la necessità di interventi concertati a livello internazionale e di politiche, anche scolastiche, di integrazione, nonché di interventi più incisivi e tempestivi sui beni provenienti dalle attività illegali. Richiama, al riguardo, una propria proposta emendativa, in linea con i risultati dei lavori della Commissione antimafia, in ordine all'istituzione di un'agenzia specifica per la gestione e l'utilizzazione sociale dei beni sequestrati e confiscati. Auspica, quindi, il recepimento delle proposte emendative del suo gruppo nel prosieguo dell'esame del provvedimento.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nell'evidenziare preliminarmente il carattere repressivo e propagandistico del disegno di legge in discussione, recante norme in gran parte inefficaci, che si tradurranno esclusivamente in un peggioramento della qualità della vita dei cittadini migranti nel nostro Paese, il cui tasso di clandestinità è notevolmente accresciuto a seguito dell'approvazione della cosiddetta legge Bossi-Fini, richiama le nuove disposizioni in materia di cittadinanza e di riconoscimento dei figli per i migranti, che, prefigurando una violazione del diritto alla famiglia, contrastano con i dettami della fede cattolica, nonché con la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Nel sottolineare, infine, che l'aumento del tempo di permanenza nei centri di identificazione ed espulsione è finalizzato esclusivamente a celare i problemi di sicurezza pubblica causati dalla riduzione delle risorse destinate alle Forze dell'ordine, preannunzia la disponibilità a rivedere il proprio giudizio negativo sulle associazioni di cittadini impegnate nel controllo del territorio ove queste siano estese a zone a più alto tasso Pag. Vdi criminalità, in particolare nel Meridione.

ANNA ROSSOMANDO (PD). Contesta l'impostazione ideologica e metodologica del disegno di legge in discussione, che giudica di scarsa efficacia e fondato sulla cultura della repressione, atteso che indebolisce fortemente i diritti delle persone immigrate.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

ANNA ROSSOMANDO (PD). Manifestata, quindi, netta contrarietà all'introduzione del reato di immigrazione clandestina, che, oltre ad essere totalmente privo di effetti dissuasivi, determinerà un pesante aggravio del carico di lavoro del giudice di pace, considera iniqua la disposizione che sancisce la necessità di superare un test di conoscenza della lingua italiana per ottenere il permesso di soggiorno, senza che si offrano contestualmente strumenti adeguati per il suo apprendimento. Ribadisce, infine, la netta contrarietà del suo gruppo all'articolo relativo alle cosiddette ronde, rilevando che la tutela della sicurezza pubblica dovrebbe rimanere una funzione esclusivamente statale.

Commemorazione dell'onorevole Pio La Torre.

PRESIDENTE (Si leva in piedi e, con lui, l'intera Assemblea ed il rappresentante del Governo). Rilevato che ventisette anni fa venivano barbaramente assassinati, in un agguato mafioso, l'onorevole Pio La Torre ed il suo collaboratore Rosario Di Salvo, ritiene che il ricordo di tale tragico evento debba sostenere il comune impegno delle istituzioni nell'azione di contrasto della criminalità e trasmettere, in particolare alle generazioni più giovani, coraggio e fiducia nella pratica della trasparenza e della legalità. Richiama quindi il senso dello Stato e la passione civile che hanno connotato l'attività parlamentare dell'onorevole Pio La Torre, in onore del quale sarà apposta una targa commemorativa all'ingresso principale di Palazzo Montecitorio, affinché resti viva la consapevolezza del valore del sacrificio di tutte le vittime della mafia (Generali applausi).

Si riprende la discussione.

ROBERTO RAO (UdC). Si associa, anche a nome del suo gruppo, al ricordo dell'onorevole Pio La Torre, di cui sottolinea l'impegno nella lotta a tutte le mafie.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

ROBERTO RAO (UdC). Nel richiamare quindi i numerosi provvedimenti d'urgenza in materia di sicurezza pubblica varati per fronteggiare situazioni di emergenza, impedendo peraltro qualsiasi forma di dialogo in Parlamento, osserva che il disegno di legge in discussione appare esclusivamente destinato a sanare i dissidi interni alla maggioranza. Sottolinea inoltre che il suo gruppo, come già avvenuto in passato su altri temi delicati per il Paese, intende fornire un contributo costruttivo all'iter del disegno di legge in discussione, presentando proposte emendative ispirate a buon senso e scevre da ogni forma di demagogia. Evidenziata quindi l'opportunità di realizzare un miglior coordinamento dell'azione antimafia e di introdurre nuove disposizioni in materia di beni confiscati alle organizzazioni criminali, nonché vincoli più rigidi alla diffusione delle armi da taglio, giudica inaccettabili le cosiddette ronde di privati cittadini, che prefigurano una pericolosa delega a privati da parte dello Stato di attività per il mantenimento della pubblica sicurezza. Ritiene infine che le misure volte a rendere più difficile il riconoscimento dei figli naturali da parte dei cittadini stranieri, unitamente al più volte paventato obbligo di denuncia degli immigrati irregolari da parte dei medici, realizzino Pag. VIun quadro normativo fortemente contrario ai valori e ai principi della convivenza civile.

GIORGIO CLELIO STRACQUADANIO (PdL). Rilevato che il provvedimento in discussione è volto a contrastare l'ignobile ed inaccettabile traffico di persone operato da organizzazioni criminali che non hanno alcun rispetto della vita e della dignità umane, giudica opportuna l'iniziativa adottata dal Governo spagnolo che concede ammortizzatori sociali agli immigrati disoccupati, purché ritornino in patria. Nel ricordare, quindi, agli esponenti dell'opposizione che il fenomeno della clandestinità non può essere considerato normale, ritiene che l'Unione europea dovrebbe concorrere economicamente al pattugliamento di tutte le coste italiane.

GIANLUCA BUONANNO (LNP). Giudicando non condivisibili le politiche in materia di criminalità e di immigrazione attuate dal centrosinistra nelle precedenti legislature, con particolare riferimento al provvedimento di indulto alla cui approvazione concorse anche parte dell'attuale maggioranza, nonché ai tagli portati agli stanziamenti per il settore della sicurezza pubblica, ritiene necessario avviare un profondo cambiamento che, evitando ogni ipocrisia, si faccia carico delle domande di giustizia che vengono dal Paese.

La seduta, sospesa alle 11,45, è ripresa alle 12,15.

GUIDO MELIS (PD). Nel rilevare come il provvedimento in discussione sia estremamente complesso e disarticolato, emblematico del pessimo metodo legislativo adottato dal Governo, ricorda la proposta, avanzata dalla sua parte politica nel corso dell'iter in sede referente, di stralciare le inutili e persecutorie disposizioni inerenti l'immigrazione clandestina, che, a suo avviso, ledono diritti costituzionalmente riconosciuti. Manifesta, quindi, la forte contrarietà del suo gruppo all'introduzione del reato di immigrazione clandestina, nonché alle modifiche al testo unico sull'immigrazione, quali, ad esempio, la previsione del versamento di un contributo per il rilascio del permesso di soggiorno o la possibilità di contrarre matrimonio solo per chi è in regola con tale certificazione. Espresso, infine, un giudizio nettamente negativo sulle norme relative alle cosiddette ronde e sulle misure concernenti i centri di identificazione ed espulsione, sottolinea la necessità di assumere idonee iniziative volte alla regolarizzazione e alla piena integrazione sociale dei cittadini migranti nel nostro Paese.

DAVID FAVIA (IdV). Nel constatare come i contenuti del provvedimento in discussione risultino per lo più ispirati ad una logica meramente elettoralistica e ad una inaccettabile pregiudiziale avversione per i cittadini extracomunitari, frutto di una determinante influenza della Lega Nord sulle scelte e sulla sopravvivenza stessa del Governo e della maggioranza, lamenta l'eccessiva compressione dei tempi e delle modalità dell'esame svolto in sede referente, con pregiudizio delle prerogative dell'opposizione. Nel merito, espressa contrarietà per l'avvenuta reintroduzione delle disposizioni concernenti le cosiddette ronde e la permanenza nei centri di identificazione ed espulsione, contesta rispettivamente il mancato stanziamento di sufficienti risorse in favore delle Forze dell'ordine ed il palesato intendimento del Governo di non investire nell'integrazione dei cittadini extracomunitari, destinatari vieppiù di ulteriori disposizioni gravose che giudica nel complesso irragionevolmente discriminatorie e vessatorie.

GIULIO CALVISI (PD). Sottolineata la necessità di una nuova normativa in materia di contrasto all'immigrazione irregolare, ritenendo che la legge Bossi-Fini non preveda misure idonee in tal senso, manifesta forte preoccupazione per alcune disposizioni contenute nel provvedimento in discussione, che ledono la dignità dei soggetti stranieri presenti nel territorio nazionale e non mirano alla loro integrazione sociale. Auspica, quindi, che nel Pag. VIIprosieguo dell'iter parlamentare sia consentito, su un tema di tale rilevanza, un ampio e costruttivo dibattito tra tutte le forze politiche.

FRANCO NARDUCCI (PD). Nel giudicare il provvedimento in discussione ispirato ad una logica di mera demagogia pre-elettorale e fondato su un'inaccettabile equiparazione tra immigrazione e criminalità, paventa il rischio che l'azione condotta dal Governo possa contribuire ad instaurare una deleteria cultura del sospetto, della discriminazione e della repressione. Stigmatizzato, quindi, il reinserimento delle disposizioni concernenti le cosiddette ronde - che ritiene sostanziare una abdicazione dello Stato di diritto ed in ordine alle quali preannunzia iniziative della sua parte politica volte ad ottenerne il ritiro -, auspica lo stralcio di numerose altre misure in tema di immigrazione e cittadinanza, che ritiene configurino una grave violazione dei diritti fondamentali dell'uomo.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Evidenziata la rilevanza della materia oggetto del disegno di legge in discussione, manifesta forti perplessità su numerose misure in esso contenute, che contraddicono i valori fondanti della comunità nazionale, segnatamente con riferimento al disposto della lettera f) dell'articolo 45, che giudica inaccettabile e sul quale auspica un ripensamento da parte del Governo.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

SANDRO GOZI (PD). Nel ritenere che la politica del Governo in tema di immigrazione sia fondata su sentimenti di paura e pregiudizio verso i cittadini extracomunitari, giudica gravemente erronea nel merito la disposizione recata dal provvedimento in discussione concernente la proroga del trattenimento nei centri di identificazione ed espulsione, rilevando come questa alteri parzialmente la disciplina comunitaria sui rimpatri e susciti quindi forti dubbi sulla sua legittimità. Nel reputare altresì di carattere meramente populista le gravose disposizioni introdotte in tema di immigrazione, ritiene fortemente inefficace l'azione del Governo anche in relazione alla lotta alla prostituzione, constatando la mancanza di una organica strategia di fondo.

MARIA GRAZIA LAGANÀ FORTUGNO (PD). Nel sottolineare che il disegno di legge in discussione ha subito durante l'iter in Commissione significative modifiche ed integrazioni, che di fatto hanno reintrodotto misure di particolare gravità, esprime un orientamento fortemente contrario alle norme relative alle cosiddette ronde, nelle quali, soprattutto nelle regioni meridionali, saranno possibili infiltrazioni mafiose, e alla permanenza degli stranieri nei centri di identificazione ed espulsione. Lamenta, infine, la mancata previsione nel testo in esame di disposizioni migliorative della normativa attualmente vigente in materia di testimoni di giustizia.

RITA BERNARDINI (PD). Nel sottolineare le responsabilità assunte dalle varie forze politiche che nella scorsa legislatura approvarono il provvedimento di indulto, esprime indignazione per la corrispondente mancata assunzione di responsabilità in ordine alla strisciante amnistia provocata annualmente dalla prescrizione di numerosi processi e reati a causa dell'ingente arretrato che pregiudica l'esercizio efficiente della giustizia penale. Ribadita quindi l'urgenza di una efficiente riforma del sistema penale, giudica controproducenti le scelte del Governo di aumentare le pene ed il numero delle fattispecie penali. Reputato parimenti inefficace l'accordo stipulato con la Libia in termini di prevenzione dell'immigrazione clandestina, giudica inaccettabili le penalizzazioni inflitte ai cittadini immigrati extracomunitari, che costituiscono una irrinunciabile risorsa per l'economia del Paese. Espresso infine un giudizio fortemente critico sul provvedimento in discussione, preannunzia la presentazione di proposte emendative.

Pag. VIII

JEAN LEONARD TOUADI (PD). Nel sottolineare la disorganicità e l'eterogeneità che caratterizzano il provvedimento in discussione, contesta l'approccio esclusivamente punitivo dell'Esecutivo in materia di sicurezza, attesa la confusione tra gravi problemi sociali e questioni di ordine pubblico. Nell'osservare, quindi, che l'iperproduttività normativa del Governo in materia di sicurezza produce solo confusione e disorientamento, considera necessario, al fine di contrastare la clandestinità, effettuare una seria programmazione dei flussi nonché contrastare, anche attraverso la cooperazione internazionale, il traffico clandestino di immigrati, predisponendo una seria politica di integrazione dei cittadini migranti, segnatamente mediante la riqualificazione urbana e l'educazione alla legalità.

DONATA LENZI (PD). Nel sottolineare preliminarmente che un moderno Stato democratico basato sui principi di civiltà dovrebbe tutelare chiunque risiede sul proprio territorio, senza distinzione di nazionalità, ricorda che il Governo dovrebbe indirizzare la propria azione alla lotta contro il lavoro nero, sul quale si fondano l'illegalità diffusa ed il traffico di migranti clandestini. Espresso quindi un giudizio negativo sulla moltitudine di provvedimenti microsettoriali varati in materia di giustizia, che rendono praticamente impossibile realizzare una riforma organica di tale comparto ispirata a principi di certezza della pena, di maggiore efficienza e di celerità dei procedimenti, denuncia il carattere altamente discriminatorio delle disposizioni circa l'anagrafe ed il riconoscimento dei figli naturali, che ritiene colpiranno esclusivamente i soggetti più deboli, costituendo un ulteriore incentivo alla clandestinità.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

JOLE SANTELLI (PdL). Relatore per la I Commissione. Nel ritenere che l'illegalità dell'immigrazione clandestina debba essere un punto di partenza comune e condiviso, osserva che una buona politica di integrazione passa necessariamente dal contenimento del numero degli ingressi. Precisato, quindi, che la legge italiana, in ossequio alle convenzioni internazionali, permette alle donne clandestine di iscrivere i propri figli all'anagrafe, rileva che il disegno di legge in esame prevede l'obbligo di un documento regolare attestante il soggiorno nel nostro Paese al fine di contrarre matrimonio. Sottolinea, infine, che alla sicurezza dello Stato provvedono solo le forze dell'ordine, giudicando tuttavia opportuna una regolamentazione delle già esistenti associazioni volontarie che contribuiscono al presidio del territorio.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo rinunzia alla replica.
Avverte, altresì, che sono state presentate le questioni pregiudiziali per motivi di costituzionalità Soro n.1 e Di Pietro n. 2, che saranno esaminate in altra seduta, alla quale rinvia il seguito del dibattito.

Calendario dei lavori dell'Assemblea e conseguentemente aggiornamento del programma

PRESIDENTE. Comunica il calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di maggio e il conseguente aggiornamento del programma predisposti a seguito della odierna riunione della Conferenza dei Presidenti di gruppo (vedi resoconto stenografico pag. 48).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Lunedì 4 maggio 2009, alle 15.

(Vedi resoconto stenografico pag. 52).

La seduta termina alle 14.