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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 207 di giovedì 23 luglio 2009

Pag. III

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 9,10.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono sessantanove.

Trasferimento a Commissioni in sede legislativa di progetti di legge.

PRESIDENTE. Propone il trasferimento alla IV Commissione in sede legislativa del testo unificato delle proposte di legge n. 141 ed abbinate, recante disposizioni per l'ammissione dei soggetti fabici all'impiego nelle Forze armate e di polizia.
(Così rimane stabilito).

Propone altresì il trasferimento alla VII Commissione in sede legislativa del disegno di legge n. 2434, recante riconoscimento della personalità giuridica alla Scuola per l'Europa di Parma.
(Così rimane stabilito).

Sull'ordine dei lavori.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Segnala nuovamente le inusuali modalità di votazione seguite nel corso dell'iter in sede referente del disegno di legge di conversione n. 2561-A, che ritiene abbiano determinato una distorsione sul piano dell'applicazione del Regolamento e della prassi parlamentare, nonché una probabile violazione dell'articolo 72 della Costituzione. Rilevato, inoltre, che il Governo si accinge presumibilmente a porre la questione di fiducia su un maxiemendamento che includerebbe anche significative modifiche del testo licenziato dalle Commissioni, invita il Presidente della Camera a procedere ad una ulteriore verifica al riguardo.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Esprime forte preoccupazione, a nome del suo gruppo, per le inusuali modalità con le quali si è proceduto in sede referente all'esame del disegno di legge di conversione n. 2561-A; stigmatizza, quindi, la probabile decisione del Governo di ricorrere ancora una volta alla posizione della questione di fiducia su un maxiemendamento che risulterebbe peraltro formulato in modo difforme dal testo licenziato dalle Commissioni riunite. Auspica pertanto un intervento del Presidente della Camera a tutela del Parlamento, le cui prerogative vengono lese ancora una volta.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Ritiene che la Presidenza della Camera debba tutelare le prerogative del Parlamento a fronte della probabile posizione della questione di fiducia da parte del Governo su un testo significativamente diverso da quello licenziato dalle Commissioni.

PRESIDENTE. Ricordato che ai presidenti di Commissione è affidato un certo margine di discrezionalità circa le procedure da seguire per garantire che l'esame in Assemblea dei provvedimenti legislativi possa iniziare nei tempi previsti, ribadisce che, ove dovesse concretizzarsi l'ipotesi prospettata dai deputati intervenuti, la Presidenza procederà ad un'attenta valutazione del maxiemendamento del Governo, Pag. IVcon particolare riferimento al suo grado di concordanza con il testo licenziato dalle Commissioni.

Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 78 del 2009: Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali (A.C. 2561-A).

Nella seduta del 22 luglio 2009 è iniziata la discussione sulle linee generali.

CHIARA BRAGA (PD). Esprime severe critiche e gravi preoccupazioni sull'ennesimo decreto-legge omnibus adottato con intenti soprattutto propagandistici e strumentali, in assenza dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente prescritti e sulla cui conversione il Governo porrà probabilmente la questione di fiducia, espropriando così il Parlamento delle proprie prerogative e dopo aver già impedito l'approfondimento del dibattito in Commissione con la inusuale votazione riassuntiva di un «pacchetto» di importanti proposte emendative. Manifestate, quindi, forti perplessità sulla reale efficacia del piano casa varato dal Governo, che persegue effetti-annuncio senza venire incontro alle esigenze delle famiglie realmente in condizioni di disagio abitativo, formula seri rilievi critici sulle disposizioni varate in ambito energetico e su quelle concernenti il Patto di stabilità interno, ritenendo le prime lesive delle competenze del Ministero dell'ambiente e degli enti locali in ordine alla tutela del territorio e le seconde pregiudiziali per i comuni più virtuosi. Nel considerare, altresì, sconcertanti le disposizioni approvate con riferimento agli eventi sismici verificatisi in Abruzzo, sulle quali la stessa maggioranza aveva espresso serie perplessità, giudica inadeguate le norme sulla riqualificazione energetica degli impianti, prospettando, inoltre, l'opportunità di stralciare dal provvedimento in esame, che ritiene complessivamente tardivo ed insufficiente, le norme sul cosiddetto scudo fiscale e in materia previdenziale. Rileva, infine, l'anomalia di un «allegato» alla finanziaria il cui esame si svolge prima dell'approvazione del DPEF.

SIMONE BALDELLI (PdL). Chiede, ai sensi dell'articolo 44 del Regolamento, la chiusura della discussione sulle linee generali.

Sulla richiesta di chiusura della discussione sulle linee generali intervengono i deputati ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD), contro, e MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP), a favore.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per le votazioni elettroniche.

La seduta, sospesa alle 10, è ripresa alle 10,20.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva la richiesta di chiusura della discussione sulle linee generali.

PRESIDENTE. Ricorda che, essendo stata deliberata la chiusura della discussione sulle linee generali, ha ancora facoltà di parlare un deputato tra gli iscritti non ancora intervenuti per ciascuno dei gruppi che ne facciano richiesta.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Sottolineata la necessità di affrontare in modo responsabile ed equilibrato la grave crisi finanziaria in atto, come affermato anche dal Governatore della Banca d'Italia nel corso dell'audizione sul DPEF al Senato, ritiene opportuno avviare su tali problematiche un proficuo confronto parlamentare, esprimendo peraltro un giudizio negativo sul complesso dei provvedimenti sinora varati dal Governo in materia economica. Lamentata, quindi, la preoccupante forzatura regolamentare posta in essere presso le Commissioni riunite V e VI, emblematica dell'uso spregiudicato delle regole da parte Pag. Vdella maggioranza, auspica che la riforma della sessione di bilancio possa rappresentare un'occasione per riflettere sulle modalità procedurali inerenti il lavoro parlamentare. Nel reputare, infine, sostanzialmente insufficienti e contraddittori gli interventi delineati nel decreto-legge omnibus in discussione, soffermandosi, in particolare, sul deleterio ripristino del pagamento delle tasse per i cittadini abruzzesi, invita l'Esecutivo ad adoperarsi fattivamente al fine di adottare provvedimenti organici corredati dallo stanziamento di adeguate risorse finanziarie.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nel giudicare il provvedimento d'urgenza in discussione di stampo propagandistico e di limitato impatto macroeconomico, lamenta che le risorse stanziate sono inadeguate ad affrontare la grave crisi economica in atto, nonché sensibilmente inferiori alla media degli altri Paesi industrializzati.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nel ritenere, quindi, che per una ripresa effettiva dell'economia sia necessario aumentare i redditi da lavoro e da pensione, destinare risorse pubbliche alla riconversione ecologica dell'economia, rafforzare la coesione sociale, nonché migliorare il sistema di welfare, reputa inopportune le misure di riduzione fiscale generalizzata, stigmatizzando il mancato sostegno al consumo dei percettori dei redditi più bassi. Manifestato, altresì, per ragioni di metodo e di merito, l'orientamento nettamente contrario del suo gruppo al decreto-legge in discussione, rileva che l'articolo 25 reca disposizioni gravemente penalizzanti per le popolazioni abruzzesi colpite dai recenti eventi sismici.

PRESIDENTE. Prende atto che i relatori rinunziano alla replica.

ALBERTO GIORGETTI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Nell'esprimere stupore per i rilievi formulati dai rappresentanti dell'opposizione in merito alle procedure seguite nel corso dell'esame in sede referente presso le Commissioni, sottolinea come quest'ultimo si sia svolto in un lasso di tempo del tutto congruo ed abbia consentito un sensibile miglioramento del testo del provvedimento d'urgenza in discussione, anche attraverso il recepimento di numerose proposte emendative dell'opposizione cui il Governo non si è mostrato pregiudizialmente contrario. Richiamate talune delle misure contenuto nel decreto-legge in esame, segnatamente in tema di strumenti anticrisi, giochi e condono PREU, rileva la sostanziale tenuta delle entrate, evidenziando la funzionalità dei predetti provvedimenti in ordine al reperimento di risorse finanziarie, in coerenza con le scelte strategiche già perseguite dall'Esecutivo, al pari di quanto predisposto per garantire l'accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese. Pur riconoscendo la non esaustività delle misure recate dal decreto-legge, segnatamente in tema di energia, invita le forze dell'opposizione a collaborare con il Governo con proposte che si dimostrino compatibili con l'equilibrio dei conti pubblici; assicura tuttavia che l'Esecutivo nell'immediato futuro utilizzerà opportunamente le risorse disponibili per tutelare le categorie sociali più deboli dalle prevedibili ripercussioni della recessione economica in atto.

(Esame dell'articolo unico)

La I Commissione ha espresso il prescritto parere.

PRESIDENTE. Dà conto delle proposte emendative dichiarate inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 26).

Intervengono sulle proposte emendative presentate i deputati MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP) e IVANO STRIZZOLO (PD).

Pag. VI

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Intervengono, altresì, sulle proposte emendative presentate i deputati BRUNO TABACCI (UdC), RENATO CAMBURSANO (IdV), EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD), AMEDEO CICCANTI (UdC), SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV), LAURA FRONER (PD) e FRANCESCO BARBATO (IdV).

ANTONIO BORGHESI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, ritiene che i richiami rivolti dal Presidente di turno al deputato Barbato non siano rispettosi della libertà di espressione dei parlamentari.

PRESIDENTE. Precisa di essersi attenuto allo scrupoloso rispetto delle disposizioni regolamentari.

GIULIO CALVISI (PD). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento sul complesso delle proposte emendative in calce al resoconto della seduta odierna.

PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.

SIMONE BALDELLI (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, nello stigmatizzare le gravi affermazioni rese dal deputato Barbato, ritiene che giustamente la Presidenza abbia richiamato il suddetto deputato a non usare espressioni sconvenienti e non rispettose della dignità del Parlamento.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, rileva che devono intendersi ritirate tutte le ulteriori richieste di intervento dei deputati del suo gruppo sul complesso delle proposte emendative presentate.

La seduta, sospesa alle 13,30, è ripresa alle 15,15.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono settanta.

Approvazione in Commissione.

PRESIDENTE. Comunica che nella riunione odierna le Commissioni riunite III e IV hanno approvato, in sede legislativa, la proposta di legge n. 2602, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali.

Si riprende la discussione.

Interviene sul complesso delle proposte emendative presentate il deputato LUCA GIORGIO BARBARESCHI (PdL).

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Parlando sull'ordine dei lavori, sottolinea l'approfondito dibattito svoltosi nel corso dell'iter in sede referente del provvedimento in discussione.

PRESIDENTE. In considerazione della preannunciata volontà del Governo di presentare un emendamento interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 78 del 2009, nonché dell'intenzione di porre su di esso la questione di fiducia, ritiene necessario sospendere la seduta per quindici minuti.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Rilevato che il Governo non ha ancora manifestato ufficialmente la volontà di porre la questione di fiducia, ritiene si debba procedere nell'esame delle proposte emendative presentate o, in alternativa, rinviare in Commissione il testo del provvedimento d'urgenza.

FRANCO CECCUZZI (PD). Invita la Presidenza a garantire che il testo del maxiemendamento che il Governo intende presentare sia rispettoso del lavoro svolto nel corso dell'iter in sede referente.

Pag. VII

MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Ricorda che in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo il Presidente si era impegnato a garantire che l'eventuale posizione della questione di fiducia avrebbe avuto ad oggetto il testo licenziato dalle Commissioni.

PRESIDENTE. Avverte che il Governo ha presentato un emendamento interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, preannunziando l'intenzione di porre la questione di fiducia sull'approvazione del medesimo. Auspica al riguardo che il Ministro dell'economia e delle finanze, dopo le valutazioni della Presidenza conseguenti al vaglio di ammissibilità del suddetto emendamento, chiarisca all'Assemblea le motivazioni sottese alla presentazione dello stesso.
Sospende pertanto la seduta.

La seduta, sospesa alle 15,35, è ripresa alle 16.

PRESIDENTE. Ricorda che il Governo ha presentato un emendamento interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, che riproduce il testo approvato dalle Commissioni in sede referente, con alcune modifiche ed integrazioni; dà quindi conto delle parti che, a seguito del vaglio di ammissibilità operato dalla Presidenza, devono intendersi espunte dall'emendamento, rilevando che in tal modo quest'ultimo risulta sostanzialmente aderente al testo approvato dalle Commissioni, il cui lavoro istruttorio è stato quindi salvaguardato. Osserva peraltro che anche in questo caso, come in precedenti occasioni, si è determinato, rispetto al testo originario del decreto-legge, un consistente ampliamento dell'intervento normativo, richiamando i rilievi formulati in materia dal Capo dello Stato.
Sottolineato altresì che il reiterato ricorso alla presentazione di maxiemendamenti ed alla posizione della questione di fiducia accentua le difficoltà del procedimento legislativo, ritiene che per il futuro sia necessaria una riflessione di carattere generale sulla prassi instauratasi relativamente alla conversione dei decreti-legge, con l'obiettivo di pervenire ad una regolamentazione che assicuri il corretto svolgimento del rapporto tra Governo e Parlamento nel procedimento legislativo.

GIULIO TREMONTI, Ministro dell'economia e delle finanze. Ricordato preliminarmente che il testo del maxiemendamento presentato dal Governo al provvedimento in esame ripropone sostanzialmente il testo approvato in sede referente dalle Commissioni di merito, salvo talune modifiche, di carattere prevalentemente soppressivo, introdotte per omogeneità con la normativa nazionale e comunitaria, esprime condivisione per le osservazioni testè rese dalla Presidenza della Camera e ringrazia tutti coloro che hanno contribuito all'iter del suddetto provvedimento.

ANTONELLO SORO (PD). Sottolineato preliminarmente che il testo sul quale il Governo ha manifestato l'intenzione di porre la questione di fiducia si discosta sostanzialmente da quello approvato nel corso dell'esame in sede referente, ritiene che tale scelta denoti un'assoluta mancanza di rispetto nei confronti delle forze politiche di opposizione, alle quali viene impedito, di fatto, di esercitare il proprio ruolo, espropriando il Parlamento delle sue prerogative, pur in assenza di atteggiamenti di tipo ostruzionistico. Rilevato altresì che, a suo avviso, il ricorso alla questione di fiducia è riconducibile alle palesi contraddizioni esistenti all'interno della maggioranza, invita la Presidenza ad intervenire per garantire il pieno rispetto del dettato costituzionale.

MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Giudicato anomalo l'iter del decreto-legge n. 78 del 2009, che reca una manovra di bilancio anticipata, introdotta in un testo dal carattere altamente eterogeneo, nonostante i rilievi del Presidente Napolitano circa la qualità della legislazione, stigmatizza il reiterato ricorso alla questione di fiducia e l'atteggiamento del Governo, che apportando modifiche al testo approvato Pag. VIIIin sede referente, ha dimostrato di non rispettare neanche il lavoro svolto proficuamente dalle Commissioni. Esprime quindi soddisfazione per le considerazioni espresse dalla Presidenza circa l'ordinato svolgimento del processo legislativo.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Stigmatizzato l'ennesimo ricorso da parte del Governo alla questione di fiducia, peraltro non ancora ufficialmente annunciata in Aula dallo stesso, giudica oltremodo oltraggioso nei confronti del Parlamento che il preannunciato intendimento dell'Esecutivo riguardi un testo sostanzialmente difforme da quello licenziato dalle Commissioni, con ciò minando la credibilità di quanto concordato in precedenza e senza alcun rispetto per il lavoro istruttorio svolto in quella sede.

SIMONE BALDELLI (PdL). Giudica fuori luogo i rilievi critici formulati dalle opposizioni in ordine al maxiemendamento presentato dal Governo, atteso che la Presidenza, attraverso il vaglio di ammissibilità dello stesso, ha sostanzialmente garantito il rispetto del lavoro svolto dalle Commissioni di merito. Nel rilevare che anche altri precedenti Governi hanno fatto ricorso alla questione di fiducia su maxiemendamenti, ricorda che il suo gruppo ha presentato una proposta di modifica del Regolamento a tale riguardo, sulla quale auspica un confronto costruttivo in Parlamento.

ROBERTO COTA (LNP). Rilevato che il ricorso alla questione di fiducia è motivato dall'elevato numero di proposte emendative presentate e dall'esigenza di fornire risposte immediate e concrete ai settori produttivi colpiti dalla crisi, assicurando loro un più agevole accesso al credito, ritiene che le determinazioni assunte dalla Presidenza abbiano garantito il pieno rispetto del ruolo del Parlamento.

GIANCARLO GIORGETTI, Presidente della V Commissione. Ritiene necessaria una sospensione della seduta di circa due ore, anche per accedere alla richiesta delle opposizioni di disporre di un tempo congruo per prendere visione del testo del maxiemendamento presentato dal Governo.

La seduta, sospesa alle 16,35, è ripresa alle 18,40.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Pone la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento Dis 1.1 del Governo, nel testo dichiarato ammissibile, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione.

SERGIO ANTONIO D'ANTONI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, stigmatizza l'atteggiamento del Governo, il quale, con un colpo di mano dettato da pressioni provenienti dal mondo bancario, ha vanificato il lavoro svolto dalle Commissioni di merito sulla materia oggetto dell'articolo 2 del decreto-legge in esame. Lamenta quindi l'impossibilità di esaminare compiutamente in sede referente le disposizioni recate dall'articolo 5.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta che alle Commissioni riunite V e VI non è stato consentito di esaminare compiutamente il maxiemendamento presentato dal Governo, con conseguente lesione delle prerogative parlamentari.

PRESIDENTE. Ricorda che la consolidata prassi di inviare il testo dei maxiemendamenti alle Commissioni di merito allorché viene preannunziata la posizione della questione di fiducia tende a soddisfare un'esigenza di conoscibilità del testo e non si conclude con alcuna deliberazione; osserva quindi che per tale ragione la Presidenza ha ritenuto congruo il tempo assegnato alle Commissioni riunite V e VI per l'esame dell'emendamento Dis. 1.1 del Governo.
Avverte altresì che la Conferenza dei presidenti di gruppo è immediatamente convocata.

Pag. IX

La seduta, sospesa alle 18,50, è ripresa alle 19,05.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Comunica che la Conferenza dei presidenti di gruppo si è testé riunita per definire l'organizzazione del dibattito conseguente alla posizione della questione di fiducia sull'approvazione dell'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione n. 2561-A.
Poiché la questione di fiducia è stata posta alle 18,40 di oggi, la votazione per appello nominale avrà inizio alla stessa ora di domani; le dichiarazioni di voto avranno inizio domani alle 17,30, con ripresa televisiva diretta.
Lunedì 27 luglio si procederà all'illustrazione degli ordini del giorno e all'espressione del parere da parte del Governo; a partire dalle 16,30, con prosecuzione notturna, seguiranno le relative votazioni.
Martedì 28 luglio, intorno alle 13, avrà luogo la votazione finale del disegno di legge di conversione, previe dichiarazioni di voto con ripresa televisiva diretta.
Il termine per la presentazione degli ordini del giorno è fissato per le 12 di domani.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Venerdì 24 luglio 2009, alle 17,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 67).

La seduta termina alle 19,10.