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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 217 di lunedì 21 settembre 2009

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 15,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 15 settembre 2009.

I deputati in missione sono cinquantadue.

Discussione della mozione Galletti n. 1-00202: Iniziative per la liberalizzazione dei servizi pubblici locali.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Borghesi n. 1-00233, Valducci n. 1-00234 e Sereni n. 1-00236 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Illustra la sua mozione n. 1-00202, invitando il Governo ad attuare una importante riforma strutturale prevista nel suo programma elettorale, ossia la promozione dei processi di liberalizzazione dei servizi pubblici locali, che appare fondamentale in un contesto internazionale segnato da una profonda recessione, al fine di ridurre i costi sostenuti dai cittadini, dalle famiglie e dalle imprese a causa di un sistema che tende a preservare le rendite monopolistiche acquisite nel tempo. Sottolineata, quindi, la necessità di addivenire ad una piena e netta separazione tra gli interessi delle proprietà dei servizi e la funzione regolatrice propria dei governi locali, evidenzia l'ambiguità della politica delle liberalizzazioni intrapresa dall'Esecutivo che, mediante le misure contenute nell'articolo 23-bis del decreto-legge n. 112 del 2008 e nell'articolo 61 del disegno di legge in materia di sviluppo delle imprese, compie di fatto un passo indietro sul piano della concorrenzialità. Auspica, infine, che in sede parlamentare si possa procedere ad una vera e propria riforma organica del settore dei servizi pubblici locali.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Illustra la mozione Borghesi n. 1-00233, sottolineando la complessità della materia riguardante i servizi pubblici locali, la cui riforma deve essere oggetto di un provvedimento compiuto ed organico che renda possibile un confronto approfondito. Rilevata, quindi, l'inadeguatezza delle iniziative finora adottate dal Governo in materia, osserva che la liberalizzazione dei servizi pubblici locali deve essere volta ad un aumento della competitività e dell'efficienza dei settori interessati riducendo i costi per i cittadini e per le imprese e garantendo maggiore trasparenza nei rapporti tra politica ed economia. Ricorda infine una proposta di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico, la cui approvazione sancirebbe il diritto di accesso all'acqua.

MARIO VALDUCCI (PdL). Illustra la sua mozione n. 1-00234, sottolineando la necessità di procedere ad una compiuta liberalizzazione dei servizi pubblici locali idonea a superare il palese conflitto di Pag. IVinteressi esistente tra ente affidante e soggetto gestore. Rilevato, altresì, che un importante passo in avanti è stato realizzato dal Governo mediante le misure contenute nell'articolo 23-bis del decreto-legge n. 112 del 2008, che ha individuato un primo criterio all'insegna della trasparenza e della efficienza in adesione ai principi comunitari, evidenzia che il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge, non ancora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, che, all'articolo 15, prevede nuove ed ulteriori disposizioni volte, tra l'altro, a rendere più stringente la possibilità per i comuni di disporre di gestioni in house.

MARCO CAUSI (PD). Illustra la mozione Sereni n. 1-00236, rilevando che gli interventi legislativi volti alla riforma dei servizi pubblici locali posti in essere nell'attuale legislatura prospettano soluzioni involutive rispetto all'esigenza di apertura dei mercati ed all'aumento della concorrenza. Evidenziato, quindi, che una reale liberalizzazione dei servizi pubblici locali non può prescindere da un'avanzata politica di regolazione degli stessi, attesa la necessità di garantire i livelli essenziali di prestazioni, osserva che il processo di privatizzazione non deve condurre al passaggio dal monopolio pubblico a quello privato.

LINDA LANZILLOTTA (PD). Esprime preliminarmente rammarico, nonché perplessità, per il grave ritardo registratosi nel nostro Paese in ordine al processo di liberalizzazione dei servizi pubblici locali, nonostante tale obiettivo sia apparentemente condiviso da tutti gli schieramenti politici. Ricordato quindi che tale situazione è in gran parte dovuta a tentativi di intervento legislativo scarsamente ambiziosi e ispirati ad una logica di compromesso e di tutela di interessi corporativi, auspica che la maggioranza, evitando il ricorso a provvedimenti d'urgenza blindati, affronti il tema della riforma dei servizi pubblici locali ispirandosi ad un modello basato sull'efficienza, la trasparenza ed il contenimento dei costi, che, mediante il meccanismo dell'assegnazione delle concessioni tramite gara, sappia tutelare l'interesse dei cittadini, evitando il costituirsi di posizioni di rendita.

FEDERICO TESTA (PD). Nell'ascrivere la responsabilità del fallimento dei vari tentativi di riforma della disciplina dei servizi pubblici locali non solo a resistenze di ordine clientelare ma anche alla constatata inadeguatezza delle logiche ispiratrici delle prospettate novelle, reputa necessario intraprendere un percorso riformatore del settore ispirato ad un approccio prettamente industriale, volto a distinguere diverse fattispecie di servizio pubblico ed a normare conseguentemente aspetti fondamentali quali la dimensione e la massa critica, il grado di integrazione con il territorio e la struttura del mercato di approvvigionamento. Ribadita altresì la necessità che la gara e la relativa procedura di evidenza pubblica costituiscano il principio ispiratore fondamentale di un condiviso percorso di riforma, auspica l'adozione di strumenti atti a garantire a cittadini ed imprese efficienza e trasparenza nella definizione dei costi dei servizi e delle prestazioni offerte.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della mozione Casini n. 1-00224: Iniziative per il rispetto dei diritti umani e del diritto di difesa in Russia.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

Pag. V

PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata l'ulteriore mozione Evangelisti n. 1-00231 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, sarà discussa congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ROBERTO RAO (UdC). Illustra la mozione Casini n. 1-00224, richiamando preliminarmente i passaggi principali della vicenda giudiziaria che vede coinvolti in Russia il magnate Khodorkovsky e il suo socio Lebedev, proprietari della compagnia petrolifera Yukos. Nell'adombrare quindi il sospetto che le accuse loro rivolte e le vicende processuali in corso siano motivate da ragioni prettamente politiche, ricorda le diverse iniziative assunte in sede internazionale per il rispetto dei diritti umani e del diritto di difesa in Russia, auspicando che anche il Governo italiano ed il Presidente del Consiglio, in virtù del rapporto privilegiato dallo stesso vantato nei confronti del leader russo Putin, sappiano attivarsi attraverso tutti i canali diplomatici disponibili per facilitare un esito positivo della vicenda.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00231, sottolineando la più ampia portata dell'analisi in essa svolta circa lo stato dei diritti umani in Russia rispetto alla mozione Casini n. 1-00224, sulla quale manifesta comunque l'orientamento favorevole del proprio gruppo. Osservato come, malgrado un riscontrato graduale avanzamento della democrazia e della tutela dei diritti umani nella Federazione russa, persistano ancora fondate preoccupazioni segnatamente in merito al rispetto della libertà di stampa e di opinione, come evidenziato tra l'altro dai rapporti dell'Unione europea e dalle relazioni presentate dai più autorevoli enti osservatori internazionali, ricorda le controverse vicende processuali legate ai casi Politkovskaja e Yukos, oltre ai vari episodi che hanno interessato attivisti ed esponenti della società civile russa. Auspica infine un condiviso consenso sul documento di indirizzo da lui presentato e la sua conseguente approvazione.

FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Sottolineato preliminarmente che qualsiasi iniziativa volta a sollecitare e garantire il rispetto dei diritti umani in ogni Stato estero deve essere accompagnata da politiche generali coerenti, richiama l'atteggiamento scorretto ed utilitaristico assunto dall'Occidente in occasione del crollo del comunismo in Unione Sovietica, allorquando, ignorandone le conseguenze, ha indirettamente contribuito alla instaurazione di una sorta di regime forte quale quello del leader russo Putin. Ricordati quindi i numerosi giornalisti assassinati in Russia e la tragedia del conflitto ceceno, sollecita un'unanime condanna di simili episodi e l'attuazione di una unitaria politica estera europea, in vista di un miglioramento dei rapporti tra NATO e Russia, auspicando a tal fine un ruolo più incisivo del Governo italiano e del Presidente del Consiglio, attesi i buoni rapporti che quest'ultimo vanta con il primo ministro russo Putin.

RENATO FARINA (PdL). Espressi, a nome del suo gruppo, apprezzamento e condivisione della mozione Casini n. 1-00224, manifesta altresì un orientamento favorevole, seppur con qualche perplessità, sulla mozione Evangelisti n. 1-00231, nella convinzione che non si possa separare l'amicizia con un popolo e un Governo dalla rivendicazione dei diritti fondamentali. Richiamata quindi l'evoluzione storica delle complesse vicende politiche della Russia, sottolinea la necessità di salvaguardare in ogni Paese i diritti umani fondamentali, ritenendo che il Governo italiano, anche in considerazione delle ottime relazioni bilaterali con la Federazione russa, assumerà le necessarie iniziative diplomatiche affinché il processo oggetto degli atti di indirizzo in discussione tenga pienamente conto dei diritti della difesa e si svolga in assoluta trasparenza.

MATTEO MECACCI (PD). Lamenta preliminarmente l'assenza di un rappresentante Pag. VIdel Governo competente per la materia affrontata dall'atto di indirizzo in discussione, anche in considerazione della rilevanza del dibattito, che costituisce una importante occasione per una riflessione parlamentare sull'evoluzione delle relazioni tra Italia e Russia negli ultimi anni. Esprime, quindi, preoccupazione per la politica estera condotta dal Governo italiano, che ha offerto legittimazione internazionale, sul piano politico-democratico, a Paesi che, come la Russia, stanno conoscendo involuzioni autoritarie con accenti nazionalisti e militaristi. Segnala, al riguardo, il ruolo attuale del nostro Paese nel presiedere il G8, richiamando i principi originariamente posti alla base di tale vertice internazionale. Pur riconoscendo la legittimità di importanti contratti stipulati da società italiane partecipate dallo Stato con Paesi che non rispettano pienamente i diritti umani e i principi democratici, invita il Governo ad attivarsi in tutte le sedi internazionali e diplomatiche per ottenere il rispetto di tali diritti e principi.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Chiede che il Governo riferisca alla Camera sull'incidente ferroviario verificatosi questa mattina a Milano, preannunziando in merito la presentazione di un atto di sindacato ispettivo.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo sulla questione sollevata.

Discussione della mozione Ghizzoni n. 1-00229: Misure a favore del personale precario della scuola.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Leoluca Orlando n. 1-00232, Centemero n. 1-00235, Capitanio Santolini n. 1-00237 e Lo Monte n. 1-00238 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

CATERINA PES (PD). Illustra la mozione Ghizzoni n. 1-00229, evidenziando la gravità degli effetti prodotti in particolare dal decreto-legge n. 112 del 2008 in ordine alla riduzione dei posti di lavoro del personale docente e del personale ATA, nonché sul piano della qualità dell'offerta formativa e del funzionamento delle scuole di ogni ordine e grado. Nel ritenere che i tagli operati comportino non solo un'incertezza per il futuro professionale dei lavoratori coinvolti ma anche una mancata continuità didattica negata a migliaia di studenti, evidenzia come le scelte compiute dall'attuale Governo siano foriere di conseguenze facilmente immaginabili sul futuro non solo educativo, ma anche sociale ed economico del Paese. Rilevato altresì che la scelta del Governo di ricercare accordi con le regioni per integrare con proprie risorse quelle già previste per l'indennità di disoccupazione appare come un tentativo di scaricare sugli enti locali i costi sociali dei tagli irresponsabilmente operati, auspica che l'Esecutivo predisponga un piano straordinario al fine di garantire continuità didattica ed autonomia, nel rispetto della legislazione nazionale.

LEOLUCA ORLANDO (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00232, manifestando Pag. VIIgrave preoccupazione per il più ampio licenziamento di massa nella storia della Repubblica previsto dai recenti interventi legislativi del Governo, che peraltro, in presenza di una difficile congiuntura economica, determineranno una riduzione di circa 130 mila unità nel personale docente della scuola pubblica. Segnala, al riguardo, come l'Esecutivo compia una operazione di stampo meramente contabile finalizzata al più ampio risparmio possibile, penalizzando l'offerta formativa pubblica a vantaggio di quella privata. Manifesta inoltre ferma contrarietà ai cosiddetti contratti di disponibilità, che ritiene costituiscano una soluzione di ripiego che determinerà gravi discriminazioni all'interno della categoria degli insegnanti. Nel ritenere quindi assolutamente inaccettabile la filosofia ispiratrice della politica scolastica perseguita dal Governo, segnala in particolare l'assenza di attenzione per gli alunni disabili; invita altresì l'Esecutivo a ritirare i provvedimenti adottati in materia e ad assumere iniziative finalizzate, tra l'altro, a garantire la stabilizzazione del rapporto di lavoro del personale precario della scuola.

FIORELLA CECCACCI RUBINO (PdL). Illustra la mozione Centemero n. 1-00235, rilevando che il problema dell'elevato numero di lavoratori precari nella scuola è dovuto principalmente ad erronee scelte di taluni Governi di centrosinistra, con particolare riferimento alla gestione delle graduatorie e all'istituzione di scuole di specializzazione per l'insegnamento. Richiamata quindi l'azione di razionalizzazione del settore avviata dall'attuale Esecutivo a partire dal varo del decreto-legge n. 112 del 2008 e proseguita con talune disposizioni in materia di attribuzione delle supplenze, sollecita il Governo a continuare nel percorso intrapreso, completando l'adozione del regolamento relativo alla formazione iniziale dei docenti, rendendo immediatamente operative le misure volte a risolvere la situazione dei precari e predisponendo un piano per l'immissione in ruolo dei docenti.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC). Nell'illustrare la sua mozione n. 1-00237, reputa necessario procedere ad una analisi obiettiva ed approfondita delle criticità palesate dal sistema scolastico a seguito dei molteplici interventi operati dal Governo, in parte anche condivisi dalla sua parte politica, ma che giudica privi di un coerente disegno strategico sottostante. Sottolineati quindi gli effetti destabilizzanti prodotti dal taglio delle risorse destinate alla scuola - segnatamente in relazione al personale docente ed ATA - con gravi ripercussioni sull'offerta didattica, ribadisce la necessità di incentivare l'autonomia scolastica, valorizzare la professionalità del corpo insegnante, promuovere il merito e garantire alle famiglie la libertà di scelta educativa. Auspica pertanto un confronto autentico e costruttivo con il Governo che sfoci nella introduzione di significativi correttivi dei provvedimenti recentemente varati.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Richiama un appello rivolto al Ministro della pubblica istruzione da una docente precaria di Catania, che ritiene emblematico della difficilissima situazione di un elevato numero di lavoratori della scuola, il cui posto di lavoro è a rischio a causa delle scelte dell'attuale Governo, basate su tagli indiscriminati che non tengono conto della fondamentale funzione sociale svolta dagli insegnanti.

MARIA LETIZIA DE TORRE (PD). Espresso un giudizio fortemente critico sul complesso delle misure varate dal Governo in tema di istruzione, che reputa ispirate ad una logica centralista e priva di una coerente strategia di fondo, richiama i contenuti del «Quaderno bianco» adottato dal Governo Prodi nel 2007 ed al quale si riferiscono le proposte avanzate dalla sua parte politica, segnatamente in relazione alla promozione dell'autonomia scolastica, alla valorizzazione del corpo docente e alle politiche di reclutamento, sottolineando, tra l'altro, la gradualità degli interventi ivi previsti e la loro condivisione ad opera delle parti sociali. Nel paventare gravi Pag. VIIIconseguenze sulla qualità dell'offerta formativa che deriverebbero dalla recente riforma, auspica che il Governo ne sospenda l'attuazione per definire insieme all'opposizione un condiviso percorso di revisione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Nel riservarsi di intervenire nel prosieguo del dibattito, precisa, in riferimento a precedenti osservazioni del deputato Mecacci, che il Governo è legittimamente rappresentato in Aula da qualsiasi suo esponente; rileva comunque che la necessità di procedere a sostituzioni deriva anche dal ridotto numero di componenti dell'attuale Esecutivo, i cui membri stanno peraltro facendo fronte, nella settimana in corso, a concomitanti impegni in ambito internazionale.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del disegno di legge di ratifica: Protocollo V della Convenzione sulla proibizione o limitazione dell'uso di alcune armi convenzionali (A.C. 2675 ed abbinata).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

FRANCO NARDUCCI (PD). Relatore. Sottolinea che il Protocollo in discussione rappresenta un importante provvedimento, che il Parlamento ha meritoriamente esaminato, volto a ridurre il più possibile i pericoli e gli effetti per le popolazioni civili dei residuati bellici esplosivi, mediante l'adozione di particolari misure, tra le quali richiama la limitazione dell'uso di talune armi convenzionali aventi effetti indiscriminati. Ricordato quindi come l'Italia si collochi all'avanguardia nella normativa che regola la produzione e la vendita di mine antiuomo, preannunzia la presentazione di un ordine del giorno che impegni il Governo a garantire l'annuale rifinanziamento di uno specifico fondo internazionale per lo sminamento.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Nel richiamare i contenuti del disegno di legge in discussione, ne sottolinea le differenze rispetto all'abbinata proposta di legge presentata dal deputato Sarubbi, auspicando una tempestiva definizione dell'iter di ratifica, che consentirebbe all'Italia di continuare ad interpretare un ruolo attivo ed autorevole nell'ambito della meritoria attività svolta in sede internazionale in tema di disarmo.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nell'evidenziare l'orientamento complessivamente favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di ratifica n. 2675, sottolinea, tuttavia, la differente dotazione finanziaria prevista, all'articolo 4, per l'attuazione del provvedimento rispetto alla copertura recata dall'abbinata proposta di legge Sarubbi n. 1076. Preannuncia, quindi, la presentazione da parte del suo gruppo di un ordine del giorno volto a garantire la continuità della copertura finanziaria anche per il biennio 2010-2011.

ANDREA SARUBBI (PD). Nel manifestare l'orientamento favorevole del suo gruppo al disegno di legge di ratifica in discussione, ritiene che il metodo seguito per addivenire alla sua approvazione susciti alcune perplessità, lamentando, in particolare, il ritardo con il quale il nostro Paese si appresta a ratificare il Protocollo relativo ai residuati bellici esplosivi, che affronta il grave problema degli ordigni inesplosi ed abbandonati.

MATTEO MECACCI (PD). Richiamata la finalità precipua del Protocollo oggetto Pag. IXdel disegno di legge di ratifica in esame, consistente nel ridurre l'impatto sulla popolazione civile dei residuati bellici esplosivi, osserva che il provvedimento si inserisce nell'ambito di rilevanti impegni assunti dall'Italia in sede internazionale, anche per la costituzione e l'implementazione di importanti organismi. Segnala, in proposito, il ritardo del Parlamento italiano nell'apportare ai codici penale e di procedura penale le modifiche che si rendono necessarie per attuare nel nostro Paese le sentenze della Corte penale internazionale.

RENATO FARINA (PdL). Esprime il convinto apprezzamento del suo gruppo sul disegno di legge in discussione, lamentando il ritardo con il quale il nostro Paese addiviene alla ratifica del relativo Protocollo. Sottolineata quindi la particolare rilevanza del Protocollo in esame, finalizzato alla protezione delle popolazioni civili attraverso la riduzione del potenziale pericolo costituito dai residuati bellici esplosivi, manifesta soddisfazione per la sostanziale condivisione evidenziata in merito da Governo e Parlamento.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore e il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Su un lutto del deputato Karl Zeller.

PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore del deputato Karl Zeller, colpito da un grave lutto: la perdita della madre.

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunica che il deputato Lorenzo Ria, già iscritto al gruppo parlamentare Misto, ha aderito al gruppo parlamentare Unione di Centro.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.

FRANCO NARDUCCI (PD). Chiede al Presidente della Camera di attivarsi presso il Governo per ottenere informazioni circa la richiesta di differimento del termine fissato al 31 agosto relativamente alla vicenda del rimborso dei piccoli azionisti Alitalia.

ANDREA SARUBBI (PD). Sollecita la risposta ad un atto di sindacato ispettivo da lui presentato.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 22 settembre 2009, alle 11.

(Vedi resoconto stenografico pag. 53).

La seduta termina alle 19,25.