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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 234 di lunedì 19 ottobre 2009

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

La seduta comincia alle 16,05.

GREGORIO FONTANA (PdL), Segretario. Legge il processo verbale della seduta del 12 ottobre 2009.

Sul processo verbale.

Dopo un intervento del deputato ROBERTO GIACHETTI (PD), il processo verbale è approvato.

I deputati in missione sono cinquantacinque.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 134 del 2009: Disposizioni urgenti per garantire la continuità del servizio scolastico ed educativo per l'anno 2009-2010 (A.C. 2724-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

PAOLA PELINO (PdL), Relatore. Rilevato preliminarmente che nel corso dell'iter in sede referente si è registrato un confronto costruttivo tra maggioranza ed opposizione, illustra il decreto-legge in discussione, nel testo comprendente le modifiche introdotte in Commissione, che persegue l'obiettivo di garantire un'adeguata continuità lavorativa al personale precario della scuola, prevedendo specifici benefici economici e di carriera a favore degli insegnanti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e del personale ATA iscritto nelle graduatorie permanenti, già titolari di un incarico annuale nel precedente anno scolastico 2008-2009. Rileva, inoltre, che il comma 1 dell'articolo 1 del decreto-legge in esame prevede che i contratti a tempo determinato non possano in alcun caso trasformarsi in rapporti di lavoro a tempo indeterminato e consentire la maturazione di anzianità utile ai fini retributivi prima della immissione in ruolo. Auspica, infine, che si possa addivenire alla definitiva conversione in legge di un provvedimento molto atteso dal personale scolastico e particolarmente importante per gli operatori del settore.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

MARIA COSCIA (PD). Manifesta preliminarmente netta contrarietà alle scelte politiche compiute dal Governo nel settore dell'istruzione, fondate principalmente su indiscriminati tagli lineari che arrecano danni alla qualità dell'offerta formativa e destrutturano il complessivo assetto funzionale delle istituzioni scolastiche. Nel giudicare quindi inadeguato e insufficiente il provvedimento d'urgenza in discussione, che reca esclusivamente misure tampone e non affronta in modo strutturale il problema del precariato nel settore dell'istruzione, ricorda che il Governo Prodi aveva elaborato un piano teso al graduale assorbimento dei precari e al rilancio complessivo del sistema scolastico del Paese. Richiamato, infine, il positivo contributo fornito dal suo gruppo nel corso dell'iter in sede referente, preannunzia la presentazione di proposte emendative migliorative del testo.

GIULIANO CAZZOLA (PdL). Rilevato preliminarmente che il decreto-legge in Pag. IVdiscussione, il cui testo è stato migliorato durante l'iter in Commissione, ha necessariamente una portata parziale, essendo volto ad affrontare situazioni di emergenza ormai stratificatesi nel settore della scuola, evidenzia come mediante il provvedimento d'urgenza in esame il Governo abbia assicurato, anche per il predetto settore, gli stessi ammortizzatori sociali previsti per il lavoro privato.

ANITA DI GIUSEPPE (IdV). Sottolineata l'opportunità di investire nel settore dell'istruzione, ritiene che il Governo non garantisca le risorse necessarie al suo funzionamento, operando, al contrario, tagli indiscriminati che influiscono negativamente sulla qualità complessiva dell'offerta formativa. Giudicate, quindi, del tutto insufficienti le disposizioni recate dal decreto-legge in discussione, che, a suo avviso, viola le norme comunitarie in materia di lavoro ed il principio di parità di trattamento nel pubblico impiego, preannunzia la presentazione, da parte del suo gruppo, di proposte emendative migliorative del testo, invitando l'Esecutivo a reperire adeguate risorse per assicurare l'assunzione e la stabilizzazione del personale precario della scuola, come previsto dal piano triennale varato dal Governo Prodi.

MASSIMILIANO FEDRIGA (LNP). Nel lamentare preliminarmente l'impostazione scorretta sottesa agli interventi di esponenti dell'opposizione, rileva che l'OCSE ha evidenziato una profonda carenza dei livelli dell'offerta formativa della scuola italiana, caratterizzata da un numero eccessivo di insegnanti rispetto agli alunni, specie in alcune aree del Paese. Nel manifestare, inoltre, l'orientamento contrario del suo gruppo relativamente alle cosiddette graduatorie aperte, sottolinea la necessità di prevedere procedure di stampo meritocratico volte ad accertare la reale preparazione del personale docente.

IVANO MIGLIOLI (PD). Nel rilevare preliminarmente la grave emergenza che investe le strutture scolastiche del Paese, giudica preoccupante la realtà attuale inerente il loro funzionamento, ritenendo che le scelte compiute dall'Esecutivo abbiano penalizzato la qualità dell'offerta formativa, come confermato anche dai dati forniti dall'OCSE. Espresso quindi un giudizio fortemente critico su un provvedimento d'urgenza di portata limitata a fronte di discriminazioni tuttora esistenti, che non risolve il problema strutturale del precariato, ricorda che il precedente Governo Prodi aveva elaborato un piano triennale finalizzato al graduale assorbimento del predetto personale. Manifestato, infine, apprezzamento per il proficuo lavoro svolto nel corso dell'iter in sede referente, che ha condotto all'approvazione di alcune proposte emendative presentate dall'opposizione, auspica che il Governo non ricorra per l'ennesima volta alla questione di fiducia.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Richiamati alcuni episodi di mobilitazione posti in essere da lavoratori precari, con l'obiettivo di denunciare la disastrosa politica attuata dal Governo nel settore dell'istruzione, che compromette la fondamentale funzione sociale della scuola, segnatamente in talune aree del Paese, giudica irrealistiche le soluzioni ipotizzate dalla maggioranza per risolvere i problemi di numerosi lavoratori in difficoltà, attesi i pesanti tagli operati ai fondi stanziati per il suddetto comparto; lamenta, al riguardo, l'intendimento di privilegiare gli istituti privati, sulla base di un disegno pseudoculturale finalizzato allo smantellamento della scuola pubblica. Sottolineate inoltre le limitate garanzie e tutele di cui godono i lavoratori precari, evidenzia la pericolosità di tale situazione, in particolare nel settore dell'informazione privata.

ELENA CENTEMERO (PdL). Nel giudicare il provvedimento d'urgenza in discussione una soluzione concreta e tempestiva adottata dal Governo per superare le criticità emerse all'avvio dell'anno scolastico, sottolinea come l'Esecutivo abbia introdotto con tale decreto-legge misure attive di stabilizzazione del personale precario compatibili con l'obiettivo della razionalizzazione Pag. Vdella spesa pubblica, nell'ottica di promuovere la professionalità dei docenti anche attraverso il previsto avvio di un nuovo e più efficiente piano di reclutamento regionale. Nell'ascrivere altresì ai precedenti Governi di centrosinistra la responsabilità della definizione di un sistema farraginoso e inefficiente di reclutamento del personale docente, ribadisce i differenti principi sottesi alla prospettiva di riforma del sistema scolastico perseguita dall'Esecutivo di centrodestra.

ROSA DE PASQUALE (PD). Stigmatizza l'atteggiamento di chiusura al confronto da parte della maggioranza di centrodestra che, trincerandosi dietro esigenze di carattere economico, ha attuato una deleteria politica di tagli indiscriminati nel settore dell'istruzione, con una conseguente massiccia riduzione del personale e un forte scadimento della qualità dell'offerta formativa e della funzione sociale della scuola. Richiamate le positive misure varate dal precedente Esecutivo di centrosinistra nel settore, evidenzia talune incongruenze normative presenti nel testo in discussione, che auspica vengano corrette nel prosieguo dell'iter legislativo, segnatamente in materia di contratti del pubblico impiego e di tutela di talune categorie di lavoratori. Sottolinea inoltre come il provvedimento d'urgenza in discussione non preveda alcuno stanziamento a favore dei precari e crei una palese disparità di trattamento tra diverse tipologie di insegnanti non di ruolo.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Espresso un giudizio fortemente critico sulle linee guida della politica con cui il Governo intende riformare il sistema scolastico ed il relativo apparato amministrativo, manifesta netta contrarietà alle misure previste dal decreto-legge in discussione in relazione al personale precario, stigmatizzando altresì il mancato stanziamento di risorse aggiuntive per tale categoria di lavoratori del settore. Nel rilevare inoltre come l'adozione del decreto-legge in discussione ad anno scolastico già avviato abbia ingenerato ulteriore confusione, paventa il rischio che le relative disposizioni, a suo avviso di limitata efficacia, diano luogo ad un rilevante contenzioso amministrativo. Giudica infine inaccettabile la prevista abdicazione in materia della competenza dello Stato, con conseguente aggravamento delle funzioni demandate alle regioni.

MARIA ANNA MADIA (PD). Rilevato che il Governo non ha finora tenuto fede alla promessa di elevare le retribuzioni del personale docente, il quale è stato invece interessato, negli ultimi anni, da un processo di progressiva precarizzazione, sottolinea che i tagli lineari operati dall'Esecutivo hanno svilito la qualità dell'offerta formativa, determinando di fatto una serie di veri e propri licenziamenti. Nel ritenere quindi che il provvedimento d'urgenza in discussione, oltre a prevedere esclusivamente misure tampone, determini gravi discriminazioni tra diverse categorie di lavoratori, evidenzia la necessità di precisare con chiarezza se debba intendersi abrogato l'articolo 53 della legge n. 312 del 1980. Auspica infine che nel prosieguo del dibattito si possano superare le ambiguità tuttora presenti nel testo del decreto-legge in esame.

MARIA GRAZIA GATTI (PD). Richiamato il preoccupante andamento del tasso di disoccupazione, nonostante taluni timidi segnali di ripresa economica, lamenta la deleteria politica di tagli alle risorse del comparto istruzione attuata dal Governo, mettendo a repentaglio il posto di lavoro di numerosi precari del suddetto settore, la cui situazione è del tutto ignorata dal provvedimento d'urgenza in discussione che reca misure insufficienti, parziali e confuse ed affronta in maniera errata il problema del rapporto tra il numero dei docenti e quello degli alunni. Lamenta inoltre la lesione delle prerogative delle regioni in materia di istruzione e l'introduzione di discriminazioni tra diverse tipologie di lavoratori della scuola, con particolare riferimento al meccanismo di progressione della carriera, che darà peraltro origine ad un notevole contenzioso; evidenzia Pag. VIinfine la mancata previsione di un adeguato sistema di tutele per i lavoratori precari del comparto dell'istruzione.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC). Nel ritenere necessario procedere ad una significativa riforma del sistema scolastico, le cui disfunzioni vanno ascritte, a suo avviso, alla responsabilità di tutti gli Esecutivi succedutisi negli ultimi anni, ribadisce la necessità di attuare interventi organici volti, tra l'altro, a promuovere la professionalità dei docenti, l'autonomia scolastica e la libertà di scelta delle famiglie. Nel giudicare quindi il provvedimento d'urgenza in discussione una misura emergenziale di limitata efficacia, esprime l'insoddisfazione del suo gruppo per la politica del Governo in materia, che giudica miope e condizionata dai tagli lineari operati in sede di manovra finanziaria. Dichiara infine che il suo gruppo sospende responsabilmente il giudizio sulle misure in esame, auspicando un proficuo confronto sul tema tra Governo e opposizione.

GIULIO SANTAGATA (PD). Sottolinea come l'obiettivo sotteso al provvedimento d'urgenza in discussione non consista nel migliorare l'efficienza e la qualità dell'offerta formativa del sistema scolastico ma solo nel «fare cassa», come dimostra la politica di tagli indiscriminati dei posti di lavoro nel settore posta in essere dal Governo. Nel rilevare che le misure recate dal decreto-legge non delineano un futuro certo e chiaro per il personale precario della scuola, esprime forti perplessità con riferimento alle disposizioni di cui al comma 1 dell'articolo 1, che non rispondono a suo avviso a criteri di trasparenza e verità, paventando il rischio che le stesse ingenerino disparità di trattamento tra diverse tipologie di docenti non di ruolo nonché tra insegnanti ordinari e docenti di religione.

SIMONE BALDELLI (PdL). Nel sottolineare la complessità delle questioni sottese al precariato del personale docente nella scuola, segnatamente nel difficile contesto economico-finanziario attuale, ribadisce la volontà del Governo e della maggioranza di procedere ad una non più rinviabile opera di razionalizzazione, respingendo altresì le critiche rivolte da taluni rappresentanti dell'opposizione che ascrivono al Governo la responsabilità di un presunto licenziamento di massa. Auspica quindi un confronto proficuo tra maggioranza ed opposizione sui temi oggetto del provvedimento d'urgenza in discussione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della mozione Quartiani n. 1-00253: Iniziative in materia di cooperazione allo sviluppo.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 15 ottobre 2009.

PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata l'ulteriore mozione Boniver n. 1-00254 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, sarà discussa congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Nell'illustrare la sua mozione n. 1-00253, sottolinea l'alto tasso di povertà globale, che ritiene possa essere ulteriormente aggravato dalla recente crisi economica e finanziaria internazionale, e chiede al Governo di chiarire il proprio orientamento in merito alle iniziative in tema di cooperazione allo sviluppo da intraprendere per contrastare tale fenomeno, nonché al mantenimento degli impegni assunti al riguardo in sede internazionale dal nostro Paese, con particolare riferimento alle risorse specificamente destinate a tale finalità nella manovra di bilancio, che dovrebbero essere Pag. VIIstanziate a prescindere da eventuali impegni finanziari dei privati nel medesimo settore. Auspica, infine, un'ampia convergenza politica sulle tematiche oggetto dei documenti d'indirizzo in discussione.

MARCO MARSILIO (PdL). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.

PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.

SIMONE BALDELLI (PdL). Illustra la mozione Boniver n. 1-00254, dando atto all'opposizione dell'approccio costruttivo con cui ha inteso affrontare le rilevanti tematiche connesse alla cooperazione allo sviluppo. Nel rilevare altresì l'esigenza di concorrere a superare le drammatiche emergenze che interessano i Paesi più poveri, pur in presenza di una crisi economica che investe anche gli Stati maggiormente industrializzati, ricorda che il predetto documento di indirizzo impegna il Governo, tra l'altro, a promuovere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, un progressivo incremento dei fondi destinati alle politiche di aiuto allo sviluppo.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC). Nel condividere le finalità della mozione Quartiani n. 1-00253, sottolinea la drammaticità dei dati relativi alla fame nel mondo, al cui contrasto i Paesi più sviluppati ritiene debbano destinare maggiori risorse, a partire dal rispetto degli impegni assunti in occasione di vertici internazionali. Ricordato che un'adeguata politica di cooperazione allo sviluppo avrebbe ripercussioni anche sui flussi migratori, evidenzia la necessità che il Parlamento raggiunga la più ampia convergenza possibile nel chiedere all'Esecutivo la dovuta attenzione a tali tematiche.

MATTEO MECACCI (PD). Nel sottolineare il ruolo strategico del Parlamento nell'individuazione delle risorse da destinare alla cooperazione allo sviluppo alla vigilia della definizione della manovra di finanza pubblica, lamenta la riduzione degli stanziamenti per tale finalità operata negli ultimi anni, malgrado il dichiarato intendimento di promuovere attività ed iniziative nei Paesi in via di sviluppo allo scopo di prevenire i flussi migratori verso le nostre frontiere. Sottolineata la necessità di tener fede agli impegni assunti dall'Italia a livello internazionale, auspica un proficuo e rinnovato impegno del Governo nel sostenere le attività di promozione dello sviluppo economico-sociale internazionale.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Nel sottolineare che la posizione del Governo relativamente ai temi affrontati nei documenti di indirizzo in discussione è sostanzialmente analoga a quella dei presentatori degli stessi, evidenzia che, nonostante le note difficoltà di bilancio e le connesse esigenze di rigore nella gestione dei conti pubblici, l'Esecutivo intende mantenere alta l'attenzione sulle politiche di contrasto alla povertà globale ed onorare gli impegni assunti in ambito internazionale. Nell'auspicare quindi un'approfondita riflessione in Parlamento sulle modalità di attuazione delle strategie di aiuto allo sviluppo, ritiene che un deciso impulso alle politiche del Governo in tale settore potrà derivare da un'ampia convergenza parlamentare sulle tematiche oggetto delle mozioni in esame.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 20 ottobre 2009, alle 11.

(Vedi resoconto stenografico pag. 65).

La seduta termina alle 21,20.