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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di martedì 27 ottobre 2009

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 27 ottobre 2009.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Angeli, Antonione, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brancher Brugger, Brunetta, Bucchino, Buonfiglio, Capitanio Santolini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cosentino, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, Donadi, Fedi, Fitto, Frattini, Galati, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Lupi, Mantovano, Maran, Maroni, Martini, Melchiorre, Meloni, Menia, Migliavacca, Molgora, Moffa, Narducci, Nucara, Leoluca Orlando, Pescante, Pianetta, Porta, Prestigiacomo, Ravetto, Razzi, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Scajola, Soro, Stefani, Stucchi, Tremonti, Urso, Vegas, Vito, Zacchera.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta)

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Angeli, Antonione, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Bongiorno, Bossi, Brambilla, Brancher, Brugger, Brunetta, Bucchino, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Capitanio Santolini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cosentino, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, Donadi, Fedi, Fitto, Gregorio Fontana, Frattini, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leo, Leone, Lo Monte, Lupi, Mantovano, Maran, Maroni, Martini, Melchiorre, Meloni, Menia, Migliavacca, Molgora, Moffa, Narducci, Nucara, Leoluca Orlando, Pescante, Pianetta, Porta, Prestigiacomo, Ravetto, Razzi, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Scajola, Soro, Stefani, Stucchi, Tremonti, Urso, Vegas, Vito, Zacchera.

Annunzio di una proposta di legge.

In data 26 ottobre 2009 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa del deputato:
BELLOTTI: «Istituzione dell'ente "Consorzio Italia" per il commercio delle produzioni italiane sui mercati nazionale ed estero» (2855).

Sarà stampata e distribuita.

Assegnazione di progetti di legge a Commissione in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alla sottoindicata Commissione permanente:

II Commissione (Giustizia):
SORO ed altri: «Norme per la tutela delle vittime di reati per motivi di omofobia e transfobia» (2802) Parere della I Commissione;
DI PIETRO ed altri: «Modifiche alla legge 13 ottobre 1975, n. 654, e al decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205, per il contrasto dell'omofobia e della transfobia» (2807) Parere della I Commissione.

Annunzio della pendenza di un procedimento giudiziario ai fini di una deliberazione in materia di insindacabilità.

Con lettera pervenuta in data 21 ottobre 2009, il deputato Gianluca Pini ha rappresentato alla Presidenza - allegando la relativa documentazione - che è pendente nei suoi confronti un procedimento civile presso l'autorità giudiziaria di Forlì (atto di citazione del signor Ellero Morgagni) per fatti che, a suo avviso, concernono opinioni espresse nell'esercizio delle sue funzioni parlamentari, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

Tali atti sono stati assegnati alla competente Giunta per le autorizzazioni.

Trasmissioni dalla Corte dei conti.

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 22 ottobre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Ente nazionale di previdenza ed assistenza della professione infermieristica (ENPAPI), per gli esercizi dal 2004 al 2007. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 131).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

La Corte del conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 26 ottobre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Ente nazionale di assistenza e previdenza per i pittori, gli scultori, i musicisti, gli scrittori e gli autori drammatici (ENAPPSMSAD), per l'esercizio 2008. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 132).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 26 ottobre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'EUR SpA, per gli esercizi 2007 e 2008. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 133).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissioni dal ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione.

Il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, con lettera del 12 ottobre 2009, ha trasmesso una nota relativa all'attuazione data all'ordine del giorno CAZZOLA n. 9/2320-A/1, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 20 maggio 2009, concernente l'adozione di iniziative normative volte a consentire l'allineamento dell'età pensionabile di vecchiaia delle lavoratrici dipendenti della pubblica amministrazione.

La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla XI Commissione (Lavoro) competente per materia.

Il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, con lettera in data 21 ottobre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30 della legge 28 ottobre 1970, n. 775, la relazione sullo stato della pubblica amministrazione, per l'anno 2008 (doc. XIII, n. 2-ter).
Al suddetto documento sono allegati: la rilevazione sui distacchi e permessi sindacali retribuiti e sulle aspettative e permessi sindacali non retribuiti, prevista dall'articolo 50, comma 3, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, comprensiva del monitoraggio della spesa per le prerogative sindacali nel settore pubblico, previsto dall'articolo 12 della legge 4 marzo 2009, n. 15, riferita all'anno 2008; la rilevazione sulle aspettative e permessi per funzioni pubbliche elettive, prevista dall'articolo 50, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, riferita all'anno 2008; e un rapporto sull'ICT (Information and communication technology) nella pubblica amministrazione.
Il documento, che sarà stampato quale allegato - ai sensi dell'articolo 16 della legge 29 marzo 1983, n. 93 - alla relazione previsionale e programmatica per l'anno 2010 (doc. XIII, n. 2), è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali), alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

Trasmissione dal ministro dell'interno.

Il ministro dell'interno, con lettera del 13 ottobre 2009, ha trasmesso una nota relativa all'attuazione data, per la parte di propria competenza, all'ordine del giorno LOMBARDO ed altri n. 9/1972/34, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 14 gennaio 2009, concernente iniziative volte alla riapertura della casa da gioco di Taormina.

La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) competente per materia.

Trasmissione dal ministro degli affari esteri.

Il ministro degli affari esteri, con lettere del 14 e del 19 ottobre 2009, ha trasmesso due note relative all'attuazione data alla risoluzione conclusiva NARDUCCI ed altri n. 8/00050, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 21 luglio 2009, concernente il processo di razionalizzazione della rete degli uffici all'estero, e alle mozioni MARAN ed altri n. 1/00140, PIANETTA ed altri n. 1/00209, VIETTI ed altri n. 1/00210, EVANGELISTI ed altri n. 1/00215, accolte dal Governo ed approvate dall'Assemblea nella seduta del 14 luglio 2009, riguardanti iniziative volte a sostenere il processo di riconciliazione nazionale in Somalia.

Le suddette note sono a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare e sono trasmesse alla III Commissione (Affari esteri) competente per materia.

Trasmissione dal ministro dell'economia e delle finanze.

Il ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 22 ottobre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 5, comma 16, del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, la prima relazione sulle attività svolte e sui risultati conseguiti dalla Cassa depositi e prestiti Spa, relativa all'anno 2008 (doc. CCXX, n. 1).
Questo documento - che sarà stampato - è stato trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla VI Commissione (Finanze).

Richieste di parere parlamentare su atti del Governo.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 23 ottobre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, le richieste di parere parlamentare sugli schemi di decreto del Presidente della Repubblica recanti:
regolamento concernente la revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei (132);
regolamento concernente norme sul riordino degli istituti tecnici (133);
regolamento concernente norme sul riordino degli istituti professionali (134).

Tali richieste sono assegnate, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla VII Commissione (Cultura), che dovrà esprimere i prescritti pareri entro il 26 novembre 2009. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro l'11 novembre 2009.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 23 ottobre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 7 luglio 2009, n. 88, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2006/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2006, relativa alle macchine e che modifica la direttiva 95/16/CE relativa agli ascensori (135).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla X Commissione (Attività produttive) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere il prescritto parere entro il 6 dicembre 2009. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 16 novembre 2009.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 23 ottobre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 7 luglio 2009, n. 88, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2006/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2006, che modifica la direttiva 1999/62/CE relativa alla tassazione a carico di autoveicoli pesanti adibiti al trasporto di merci su strada per l'uso di alcune infrastrutture (136).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere il prescritto parere entro il 6 dicembre 2009. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 16 novembre 2009.

Il ministro della difesa, con lettera in data 22 ottobre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 9, comma 7, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale concernente il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2008 (137).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla IV Commissione (Difesa), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 16 novembre 2009.

Il ministro della difesa, con lettera in data 22 ottobre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 2, comma 629, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale recante regolamento per l'attuazione del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale militare (138).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla IV Commissione (Difesa), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 16 novembre 2009. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 6 novembre 2009.

Il ministro dello sviluppo economico, con lettera in data 23 ottobre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico per l'anno 2009, relativo a contributi da erogare ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (139).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla X Commissione (Attività produttive), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 16 novembre 2009.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 26 ottobre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 7 luglio 2009, n. 88, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2007/45/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 settembre 2007, che reca disposizioni sulle quantità nominali dei prodotti preconfezionati, abroga le direttive 75/106/CEE e 80/232/CEE del Consiglio e modifica la direttiva 76/211/CEE del Consiglio (140).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla X Commissione (Attività produttive) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere il prescritto parere entro il 6 dicembre 2009. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 16 novembre 2009.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 26 ottobre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 7 luglio 2009, n. 88, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/68/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 settembre 2008, relativa al trasporto interno di merci pericolose (141).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regola mento, alla IX Commissione (Trasporti) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere il prescritto parere entro il 6 dicembre 2009. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 16 novembre 2009.

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE ED INTERROGAZIONI

Iniziative di competenza nei confronti di Ferrovie dello Stato per garantire il diritto alla mobilità e alla continuità territoriale nella regione Sicilia - 2-00367 e 3-00728

A) Interpellanza ed interrogazione

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
il diritto alla continuità territoriale si colloca nell'ambito della garanzia dell'uguaglianza sostanziale dei cittadini e della coesione di natura economica e sociale e si traduce nella capacità di garantire un servizio di trasporto che non penalizzi cittadini residenti in territori meno favoriti;
il servizio di trasporto è un servizio di interesse economico generale e si configura come elemento essenziale del diritto alla mobilità sancito dall'articolo 16 della Costituzione;
lo Stato deve farsi garante in concreto della continuità territoriale per un principio di equità e per garantire il diritto alla mobilità a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro dislocazione geografica, e, quindi, in particolare di fronte allo svantaggio dell'insularità;
nella Regione Sicilia, ed in particolare nell'area dello Stretto di Messina, si sta registrando una graduale ma costante riduzione del servizio universale di trasporto viaggiatori a lunga percorrenza, del servizio di trasporto regionale e del servizio di trasporto merci conseguente alle politiche aziendali dal gruppo Ferrovie dello Stato, alcune delle quali già poste in essere, altre preannunciate;
le suddette strategie aziendali si traducono nella mancanza di ammodernamento dei servizi, della flotta navale ed anche di manutenzione e di investimenti nella rete, al contrario di quanto il gruppo ha progettato e già in parte realizzato nel resto d'Italia: ciò avrà come diretta conseguenza l'aumento del divario in termini di infrastrutture e di servizi tra il Nord ed il Sud e dunque una riduzione dei flussi di traffico passeggeri e merci da e verso il Sud con un progressivo calo della redditività dei servizi ferroviari, già considerato alla base delle suddette strategie aziendali;
tutto ciò si traduce altresì in una vertenza di natura occupazionale: nel solo territorio della provincia di Messina negli ultimi dieci anni il numero dei lavoratori occupati da Ferrovie dello Stato è diminuito da 5000 a 1700;
il sistema dei trasporti ferroviari in Sicilia rischia un ulteriore ridimensionamento derivante dai tagli disposti dalla legge finanziaria alle risorse già previste nel piano triennale 2007-2009, che ammontano a circa 256 milioni in meno per Trenitalia e circa 317 per Rfi, che potrebbe provocare un'inammissibile ed iniqua situazione di distaccamento della Sicilia dal continente;
le conseguenze di tali riduzioni sono già visibili: la divisione cargo di Ferrovie dello Stato ha annunciato la volontà di dismettere parte del servizio merci da e per la Sicilia ed in particolare, a partire dal 1o marzo 2009, sono già stati dismessi gli scali merci Messina centrale e Pace del Mela con gravi conseguenze per le attività produttive e commerciali che ruotano intorno ad essi;
la scelta del ridimensionamento del servizio cargo in Sicilia, che prevede l'utilizzo di un unico scalo operativo a Catania con il conseguente dirottamento del traffico merci su gomma, risulta essere in contrasto rispetto alla riconosciuta necessità di decongestionare la rete stradale, con tutti i benefici derivanti i termini di sicurezza stradale e di riduzione delle emissioni inquinanti;
molto problematica risulta anche la gestione della Direzione navigazione di Rfi poiché, anche in questo caso, è in atto un'operazione di progressiva dismissione delle navi: delle navi ferroviarie considerate in esercizio la nave «Sibari» è stata definitivamente disarmata, le navi «Scilla» e «Rosalia» sono periodicamente ferme poiché sottoposte a verifiche e a lavori di riparazione e non si hanno notizie dell'avanzamento dei lavori sulla nave «Logudoru»;
per quanto attiene al servizio universale passeggeri, è stata più volte esplicitata la strategia aziendale di Trenitalia volta a privilegiare lo sviluppo del trasporto passeggeri cosiddetto redditizio e a non supportare i treni che generano perdite il cui primato in negativo è detenuto proprio dalle tratte ferroviarie che hanno origine a Palermo o a Siracusa e, via Messina, sono dirette verso Torino o verso Venezia;
inoltre, per quanto riguarda il servizio di traghettamento veloce passeggeri nell'area dello Stretto di Messina, gravi sono i disagi che registrano quotidianamente i pendolari delle due sponde che attraversano lo stretto per ragioni di lavoro o di studio poiché al momento sono state ridotte ulteriori corse giornaliere e non è ancora attivo il servizio della cosiddetta metropolitana del mare;
il compito delle Ferrovie dello Stato è quello di proporre gli interventi, le priorità e le fasi temporali di realizzazione dei piani aziendali, mentre la scelta su di essi spetta al Governo nel suo ruolo di azionista unico del gruppo e, dunque, di decisore strategico -:
quali siano le azioni che il Governo, nella sua qualità di azionista unico del gruppo Ferrovie dello Stato, intende porre in essere in relazione alle scelte di politica aziendale che incidono negativamente sui diritti alla mobilità e alla continuità territoriale nella Regione Sicilia;
quali siano gli elementi che il Ministro interpellato intende inserire nel nuovo contratto di programma con le Ferrovie dello Stato al fine di ripristinare in Sicilia i livelli dell'offerta utili garantire un servizio di trasporto rispondente agli standard qualitativi e quantitativi richiesti;
se e quali investimenti il Governo intenda supportare ed in caso positivo quali saranno i tempi per la realizzazione affinché la Sicilia possa avere un servizio di trasporto passeggeri, di trasporto merci, di navigazione e di traghettamento nell'area dello Stretto efficiente, sostenibile ed equo rispetto a quello di cui usufruiscono i cittadini nel continente.
(2-00367)
«Garofalo, Briguglio, Germanà, Stagno d'Alcontres».

GAROFALO, LA LOGGIA, PAGANO, STAGNO D'ALCONTRES, VINCENZO ANTONIO FONTANA, GIBIINO, MINARDO, SCALIA, TORRISI, CATANOSO, GRANATA, GERMANÀ, GIAMMANCO, FALLICA, LO PRESTI, TERRANOVA, GRIMALDI, BRIGUGLIO, CRISTALDI, MARINELLO e MISURACA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
i deputati nazionali nella doverosa rappresentanza delle istanze dei cittadini e delle proprie comunità d'origine, ritengono assolutamente urgente l'intervento del Governo sulle problematiche di mobilità e sviluppo innescate da Ferrovie dello Stato in Sicilia e, in particolare nell'area dello Stretto;
tali aree, lungi dall'essere considerate strategiche in termini trasportistici, subiscono invece da anni una imperdonabile politica di disimpegno da parte dei vertici del gruppo Ferrovie dello Stato che sta gravemente compromettendo le potenzialità di sviluppo del territorio e l'indiscutibile diritto dei siciliani ad una mobilità efficiente, rafforzata dal principio della continuità territoriale dovuta dallo Stato alle popolazioni insulari;
in una contingenza temporale di particolare criticità che dovrebbe accentuare l'impegno infrastrutturale in favore delle aree del Mezzogiorno, e della Sicilia in particolare, assistiamo invece ad una politica di dismissione con gravi ricadute sulle potenzialità di crescita economica e sociale del territorio, sull'occupazione e sull'ambiente;
nell'ultimo decennio, infatti, l'arretratezza del sistema trasportistico ferroviario in Sicilia, con servizi non efficienti e, quindi, poco competitivi, e l'assenza di strategie di investimento adeguate, ha causato una drastica contrazione di entrambi i flussi di passeggeri (-30 per cento) e merci (-40 per cento), in favore di un accresciuto traffico gommato, con le immaginabili conseguenze negative in termini di congestione stradale, emissioni inquinanti, riduzione del livello di sicurezza;
conseguentemente a quanto summenzionato, nello stesso periodo Ferrovie dello Stato è passata, solo nella provincia di Messina, da 5.000 a 1.700 occupati nel settore, innestando, in un'area già provata da alti tassi di disoccupazione, un considerevole aumento della conflittualità sociale;
la riduzione graduale, ma costante, del servizio di trasporto viaggiatori sia a lunga percorrenza che regionale e quella del trasporto merci, la mancanza di ammodernamento dei servizi di trasporto in riferimento a quanto summenzionato, la scarsità di ammodernamento dei servizi e della flotta navale, l'inadeguata manutenzione e l'insufficienza di investimenti nella rete - al contrario di quanto il gruppo Ferrovie dello Stato ha progettato e già in parte realizzato nel resto d'Italia - ha come diretta conseguenza l'aumento del divario in termini di infrastrutture e di servizi tra il Nord ed il Sud e, dunque, una riduzione dei flussi di traffico passeggeri e merci da e verso il Mezzogiorno, una imperdonabile perdita in termini di competitività delle aree, una negativa incidenza sui flussi turistici, un progressivo ulteriore calo della redditività dei servizi ferroviari, già considerato alla base delle suddette strategie aziendali di smobilitazione;
Messina come già accennato, è il territorio più colpito dalla smobilitazione del gruppo Ferrovie dello Stato, senza fra l'altro un'efficiente possibilità di mobilità per persone e merci, rappresentata nelle altre principali province siciliane di Catania e Palermo dal trasporto aereo;
la divisione cargo di Ferrovie dello Stato già dal 1o marzo 2009 ha infatti dismesso gli scali merci di Messina Centrale e Pace del Mela, con gravi conseguenze per le attività produttive e commerciali che si avvalevano di tali snodi;
inoltre la riduzione del traffico ferroviario siciliano e dei treni a lunga percorrenza da e per il continente comporta la diminuzione delle attività di Bluvia, che conseguentemente è stata costretta a diminuire le corse delle navi traghetto, mettendo a rischio ulteriori 600 posti di lavoro in città;
la contrazione del servizio di attraversamento dello Stretto continua a causare notevoli disagi non soltanto alle migliaia di pendolari che quotidianamente si spostano sulle due sponde e che non possono ancora usufruire del servizio di metropolitana del mare, ma anche a tutti gli utenti di Trenitalia che, qualora non venisse ripristinato il collegamento marittimo per tutti i treni, sarebbero costretti ad interrompere il viaggio sullo Stretto con una conseguente ovvia disaffezione al trasporto ferroviario e ulteriori decrementi in termini di utilizzo dello stesso;
la recente decisione di sospendere l'operatività della terza nave a servizio della movimentazione dei treni di lunga percorrenza da e per la Sicilia ha causato, lo scorso 19 giugno 2009, a ben 5 convogli passeggeri provenienti dal continente, fino a 4 ore e mezza di ritardo unicamente per attraversare lo Stretto di Messina;
lo sviluppo del nostro territorio e della nostra comunità passano imprescindibilmente da un sistema intermodale in cui coniugare in modo efficiente, sostenibile ed equo rispetto al resto del continente, il trasporto di passeggeri e merci, la navigazione e il traghettamento nell'area dello Stretto. In tale quadro di insieme le Ferrovie dello Stato occupano un ruolo strategico che va potenziato e razionalizzato e assolutamente non ridimensionato in una sterile ottica di miope redditività temporanea;
è necessario accelerare la realizzazione di opere ferroviarie particolarmente strategiche per la Sicilia sugli assi di mobilità di maggiore traffico Palermo-Messina-Catania e, in particolare, il raddoppio della Patti-Castelbuono; la realizzazione della tratta Giampilieri-Fiumefreddo; la tratta ad alta velocità Catania-Palermo, l'unica prevista in Sicilia; e al tempo stesso occorre apportare migliorie alla rete che si estende da Agrigento a Siracusa al fine di renderla maggiormente usufruibile e facilmente collegabile con le altre provincie della Regione;
in particolare gli esecutivi nazionale e regionale devono pretendere dai vertici di Ferrovie dello Stato il rispetto degli impegni già inseriti nel contratto di programma Rfi - Governo 2007-2011 e vigilare affinché venga attuata una politica di investimenti tale da colmare il deficit infrastrutturale attuale;
tutto ciò non è assolutamente ammissibile anche per la generalizzata violazione del diritto dei cittadini siciliani, e dell'intero Mezzogiorno, ad un servizio di trasporto statale verso il resto del Paese, reso efficiente e confortevole con investimenti costanti e tecnologie adeguate. La situazione di cui sopra è pertanto inaccettabile per un Governo responsabile e attento, che non può e non deve assistere indifferente, ma ha l'obbligo di risposte concrete verso i cittadini;
le scelte fino ad ora attuate da Ferrovie dello Stato, secondo gli interroganti, rendono l'intero gruppo complice del ritardo di sviluppo delle aree del Sud Italia e dell'accrescersi del divario con le regioni settentrionali e con il resto d'Europa, sempre più difficilmente colmabile in futuro -:
come il Governo, nel suo ruolo di azionista unico del gruppo Ferrovie dello Stato e di decisore strategico, ritenga opportuno intervenire in modo risolutivo per assicurare servizi di mobilità uniformi in tutto il territorio nazionale;
quali misure si ritenga di adottare al fine di risolvere le problematiche emerse e le conseguenze che ne sono derivate. (3-00728)

Iniziative di competenza nei confronti di Ferrovie dello Stato per garantire un adeguato servizio intercity, con particolare riferimento alla tratta Firenze-Roma - 3-00511

B) Interrogazione

CECCUZZI, TRAPPOLINO e MATTESINI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 16 della Costituzione, sancendo che «Ogni cittadino può circolare (...) liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale», salvo deroga imputabile a motivi di sanità e sicurezza, configura il diritto alla mobilità, ponendo conseguentemente in capo allo Stato l'onere di costituire le condizioni di diritto e di fatto ad esso conseguenti;
un sistema di mobilità pubblica moderna ed efficiente rappresenta un obiettivo strategico per la costruzione di politiche tese a promuovere sviluppo sostenibile, strategie di crescita economica e di progresso sociale, migliori condizioni di tutela della salute dei cittadini, nell'ottica e nel rispetto degli accordi del protocollo di Kyoto e del programma di riduzione di gas dannosi dell'Unione europea. Il trasporto su rotaia produce, infatti, il 92 per cento in meno di anidride carbonica rispetto alle automobili e 88 per cento in meno rispetto all'aereo;
secondo i dati resi noti dal Censis nel mese di marzo 2008, sono più di 13 milioni i pendolari in Italia (pari al 22,2 per cento della popolazione residente). Un dato cresciuto fra il 2001 e il 2007 del 35,8 per cento, pari ad un incremento di 3,5 milioni di persone. Secondo l'indagine Istat, il treno viene utilizzato dal 14,8 per cento dei pendolari, cioè più di 1,9 milioni di persone, per spostarsi in ambito locale e metropolitano, come unico mezzo di trasporto o in combinazione con altri mezzi;
l'offerta di servizi per i pendolari è basata essenzialmente sul trasporto pubblico regionale su ferro, finanziato dalle regioni, e dall'interazione con i treni intercity, che, sulle lunghe percorrenze di carattere interregionale, rappresentano, per altro, l'unico mezzo disponibile presso molte stazioni capoluogo di provincia o con un bacino di area vasta, anch'esso interregionale;
nei mesi scorsi Trenitalia ha provveduto al taglio di numerosi treni intercity ed eurocity su tutto il territorio nazionale. I tagli hanno causato, di fatto, gravi disagi e disservizi nei confronti, soprattutto, degli utenti pendolari;
nel 2009 si sono prodotti ulteriori disagi per i viaggiatori, dal momento che il servizio utilizzato dai pendolari, con l'effettiva introduzione delle linee e dei treni ad alta capacità, in particolar modo sulla direttrice Nord-Sud Milano-Napoli di Trenitalia, è stato spostato dalle linee «veloci» a quelle «lente». È entrato a regime, infatti, un modello duale di trasporto ferroviario: l'alta velocità per i treni eurostar e quella bassa, che riguarderà essenzialmente i pendolari con il trasporto regionale e non potrà conseguentemente ricomprendere tutti i bisogni di trasporto universale;
secondo quanto reso noto dalle associazioni sindacali del settore, con l'avvio dell'alta velocità sono stati, infatti, penalizzati moltissimi servizi per i viaggiatori dei treni regionali, che rappresentano l'80 per cento del totale, e svantaggiati i pendolari, che rappresentano il 90 per cento dell'utenza di chi utilizza frequentemente il treno come mezzo di trasporto;
secondo l'ultimo rapporto redatto, nelle scorse settimane, dal Coordinamento dei pendolari e di Federconsumatori, raggiunge una media di 100 ore all'anno il ritardo accumulato da ogni viaggiatore;
il 24 febbraio 2009 è stata approvata dalla Commissione IX (trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei deputati, una risoluzione, presentata a prima firma Meta - Ceccuzzi (n. 8-00033), che impegna, tra l'altro, il Governo:
a) a rendere disponibili quanto più tempestivamente possibile le risorse previste dal decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, per gli investimenti del gruppo Ferrovie dello Stato e per la stipula dei nuovi contratti di servizio dello Stato e delle regioni con Trenitalia, relativi ai servizi ferroviari di trasporto pubblico;
b) ad intraprendere tutte le iniziative che assicurino, per gli anni 2010 e 2011, l'attuale frequenza e gli stessi tempi di percorrenza del servizio intercity tra Firenze e Roma, garantendone il passaggio sulla tratta strategica direttissima Firenze-Roma, fino a quando non verrà effettuato l'ammodernamento ed il quadruplicamento della linea ferroviaria; tale garanzia dovrà esplicarsi anche mediante accordi con Trenitalia che assicurino che la stessa Trenitalia non possa retrocedere tali treni sulla linea lenta e prevedendo, quando ciò accada, cospicue penali da rifondere allo Stato ed ai passeggeri;
c) ad intraprendere tutte le iniziative atte a confermare le attuali fermate del servizio eurostar ed intercity presso le stazioni di Arezzo, di Chiusi e di Orvieto;
d) a non operare ulteriori tagli di risorse per scongiurare il rischio di marginalità di alcuni territori e a tutelare il diritto alla mobilità dei milioni di pendolari nel nostro Paese;
e) ad assicurare maggiori finanziamenti alle regioni, affinché queste ultime, attraverso lo strumento dei «contratto dei servizi» con Fs o con gestori privati, possano adeguare il materiale rotabile attualmente dedicato al trasporto regionale, che non ha le caratteristiche tecniche per raggiungere velocità di crociera pari o superiori ai 200 km/ora necessarie per transitare nelle linee ad alta velocità senza arrecare disturbo al resto del traffico;
in sede di esame della risoluzione Meta - Ceccuzzi sono stati uditi i comitati pendolari di «Terni» e «Roma - Firenze», che hanno illustrato le numerose criticità del servizio, trovando piena comprensione, condivisione e sostegno in tutti i deputati della Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati;
nonostante la risoluzione di cui sopra che contiene precisi impegni per il Governo, secondo quanto emerge da indiscrezioni, Trenitalia, in difformità da quanto votato dal Parlamento, starebbe lavorando su ulteriori tagli ai treni intercity utilizzati dai pendolari dal mese di giugno 2009, con particolare riferimento alla tratta Firenze - Roma, che raccoglie ogni giorno un vastissimo bacino d'utenza interregionale, coinvolgendo migliaia di persone che utilizzano il mezzo di trasporto prevalentemente per motivi di lavoro e di studio;
tali soppressioni verrebbero ad annullare, di fatto, la totale offerta di mobilità presente su tali territori, che risulterebbero sprovvisti, in fasce orarie strategiche e di punta, dell'unico mezzo di trasporto pubblico funzionale alle necessità dei pendolari e della popolazione locale;
stando alle dichiarazioni rese il 21 aprile 2009 dall'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, nel 2008 il gruppo ha ottenuto «un utile netto tra i 15 ed i 20 milioni di euro», un risultato del quale gli interroganti non possono che rallegrarsi e dal quale non possono che desumere che i tagli ipotizzati per i treni intercity non derivino dalla mancanza di risorse;
in data 21 aprile 2009, il Ministro interrogato ha ammesso che «il trasporto universale (ferroviario) va migliorato, perché non è all'altezza di altri tipi di servizi, come ad esempio quello fornito da Freccia rossa», annunciando interventi da parte del suo dicastero e del Governo per «cambiare il rapporto fra Stato, regioni e Ferrovie» -:
quali provvedimenti ed iniziative urgenti intenda assumere affinché venga data piena attuazione alla risoluzione Meta - Ceccuzzi, giungendo quanto prima alla stipula di precisi impegni contrattuali tra lo Stato e Trenitalia per il servizio intercity, che riguarda tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento alla tratta Firenze - Roma;
se non ritenga scorretta la condotta di Trenitalia, qualora il gestore avesse effettivamente operato per tagliare alcuni treni sulla tratta Firenze - Roma, in palese contrasto con gli indirizzi assunti dal Parlamento con la risoluzione Meta - Ceccuzzi. (3-00511)

Problematiche inerenti alla convenzione stipulata dall'Enac con la Sogeaal spa relativa all'ampliamento della aerostazione, della centrale tecnologica, della viabilità e del parcheggio auto dell'aeroporto di Alghero-Fertilia - 3-00520

C) Interrogazione

MELIS. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in data 6 luglio 2000, l'Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile) stipulava con la Sogeaal spa una convenzione per realizzare l'ampliamento dell'aerostazione, della centrale tecnologica, della viabilità e del parcheggio auto dell'aeroporto di Alghero-Fertilia;
tale convenzione prevedeva al punto 4 dell'articolo 11: «le opere realizzate e collaudate verranno consegnate dal soggetto contraente al ministero dei trasporti e della navigazione, che ne assumerà la titolarità mediante loro iscrizione nel demanio dello Stato (....) per l'assegnazione in uso gratuito all'Ente e per la successiva consegna da parte di quest'ultimo alla società di gestione aeroportuale in qualità di concessionaria della gestione di aeroporto»;
prevedeva, inoltre, che, al fine di non penalizzare l'operatività aeroportuale, «fino al trasferimento definitivo delle opere il soggetto contraente, d'intesa con l'Ente, e previa verifica agibilità, al fine di assicurare la continuità del pubblico servizio, potrà utilizzare in tutto o in parte le opere realizzate»;
di conseguenza, a seguito della conclusione parziale delle opere e della prevista dichiarazione di agibilità, le attività svolgentesi nella vecchia aerostazione sono state trasferite sin dal 24 giugno 2003 nel nuovo corpo in allestimento;
in data 22 dicembre 2005, il direttore ad interim dello scalo di Alghero, dottor Carlo Luzzatti, rilevava l'inesistenza di uno specifico atto concessorio nei confronti della Sogeaal spa avente per oggetto i beni occupati dalla Air one e destinati da questa a banchi di check-in; di ciò il direttore ad interim dava notizia all'agenzia del demanio;
in data 15 maggio 2006, su istanza di concessione della Sogeaal spa, l'allora direttore pro tempore dello scalo, nelle more del certificato di collaudo, emanava un provvedimento di concessione dell'intera aerostazione, con decorrenza 1o giugno 2006;
tuttavia, per il periodo giudicato «scoperto» (2002-2006) l'agenzia del demanio, a seguito degli atti trasmessi dalla direzione aeroportuale nel 2005, chiedeva alla Sogeaal spa il rimborso di somme a questa corrisposte dalla Air one, pari a circa euro 849.852;
sull'intera vicenda si esprimeva il 30 settembre 2008 una commissione incaricata dall'Enac;
tale commissione, dopo un accurato esame degli atti, rilevava:
a) come l'autorizzazione della Sogeaal spa allo svolgimento del servizio di handling fosse stata in realtà sancita sin dal 1995 da un provvedimento (n. 124870 del 10 maggio 1995) nel quale detta società veniva autorizzata (ai sensi e per gli effetti dell'articolo 38 del contratto nazionale) all'anticipata occupazione di beni ed aree necessari all'espletamento del servizio di handling;
b) come tale provvedimento condizionasse l'attività all'applicazione di convenzioni di concessione di linea all'epoca stipulate con le compagnie di navigazione aerea e vincolasse il concreto esercizio a preventivi accordi di subconcessione tra le parti;
c) come tale atto prevedesse anche il subentro della Sogeaal spa nei beni in uso alla Ati spa;
d) come esistesse verbale di constatazione di occupazione dei beni redatto dalla locale direzione aeroportuale in data 11 febbraio 1999 (con espressa menzione dei banchi check-in all'epoca concessi in subconcessione da Sogeaal spa ad Alitalia);
e) come esistesse altro verbale, in data 24 maggio 2003, con il quale la direzione aeroportuale, in considerazione dell'entrata in funzione della nuova aerostazione, riprendeva in consegna dalla Sogeaal spa i beni di cui sopra, accertati in specifico verbale di consistenza dell'11 febbraio 1999;
la commissione accertava altresì:
f) l'esistenza di un provvedimento (n. 709 del 29 maggio 2002), col quale la direzione aeroportuale autorizzava Sogeaal spa alla subconcessione in favore di Air one, frattanto subentrata alla Alitalia, di aree demaniali per servizio di handling in subconcessione (rinnovata con note successive agli atti della commissione);
g) l'esistenza di una nota (n. 01779 del 9 dicembre 2004) indirizzata al dipartimento economia, nella quale la direzione aeroportuale, nel trasmettere tabelle relative ai corrispettivi applicati da Sogeaal spa al vettore Air one, faceva espresso riferimento ai canoni relativi ai banchi check-in;
h) l'esistenza di una nota in data 12 aprile 2005 (n. 00445), nella quale la direzione aeroportuale comunicava a Sogeaal spa come l'accoglimento della richiesta di rinnovo della subconcessione, con decorrenza 29 maggio 2005, risultasse subordinata alla definizione dei rapporti conflittuali con Air one;
pertanto, la commissione concludeva stabilendo:
a) che l'autorizzazione della Sogeaal spa allo svolgimento del servizio di handling era stata certamente sancita dal provvedimento di anticipata occupazione del 1995;
b) che il rapporto di subconcessione Sogeaal spa -Air one, con decorrenza 2002 era ampiamente provato agli atti;
c) che - forse anche per effetto degli spostamenti degli uffici dovuti ai lavori in corso - sembrava «potersi ragionevolmente concludere che in tale situazione (...) sia sfuggito il passaggio formale (articolo 11 della Convenzione lavori stipulata in data 6 luglio 2000)», ma che ciò «nulla ha comportato dal punto di vista sostanziale in merito all'effettiva occupazione ed esercizio dell'aerostazione da parte della Sogeaal»;
la commissione invitava, dunque, l'Enac a comunicare subito, «a tutela dell'Ente», l'esito di quanto emerso all'agenzia del demanio «per le necessarie azioni di competenza»; ciò che a tutt'oggi non risulta avvenuto, con gravi ripercussioni sugli interessi di Sogeaal spa e sull'intero assetto dell'aeroporto di Alghero-Fertilia;
successivamente la Corte dei conti apriva sull'intera vicenda un procedimento, ciò che rende ancora più urgente l'intervento del Ministro interrogato -:
se le notizie sopra riassunte risultino anche al ministero delle infrastrutture e dei trasporti e, ove lo fossero, quali atti immediati il Ministro interrogato intenda adottare, anche sollecitando l'Enac a dare corso senza ulteriori ritardi alla sanatoria del contenzioso con l'agenzia del demanio;
se non ritenga opportuno fornire rapidamente a Sogeaal spa l'atto amministrativo conclusivo previsto dalla commissione Enac, onde consentire alla società di gestione dell'aeroporto di Alghero di difendersi nella causa intentatale da Air one per la restituzione dei canoni, attualmente pendente presso il tribunale di Chieti. (3-00520)

Iniziative per provvedere alla copertura finanziaria dell'ordinanza dichiarativa dello stato di emergenza in relazione alle eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito il Friuli Venezia Giulia l'8 e il 9 agosto 2008 - 2-00139

D) Interpellanza

Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
l'8 agosto 2008 in Friuli Venezia-Giulia, sulle zone litoranee di Grado, Lignano e del golfo di Trieste, si è abbattuto un tornado che ha provocato la morte di due turisti norvegesi e ingenti danni a persone e cose: decine di feriti, scoperchiamento dei tetti degli edifici, sradicamento di alberi, rovina di automobili, natanti e camper di incolpevoli turisti;
la regione Friuli Venezia-Giulia ha chiesto la dichiarazione di calamità naturale ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 24 febbraio 1992, n. 225 per i comuni colpiti di Aquileia, Carlino, Duino Aurisina, Fiumicello, Grado, Latisana (ove il locale ospedale ha dovuto chiudere quattro sale operatorie e sgomberare il reparto di ostetricia-ginecologia a causa della distruzione del tetto), Lignano Sabbiadoro, Marano Lagunare, Monfalcone, Muzzana, Palazzolo, Precenicco, Ronchis, Staranzano, Terzo di Aquileia, San Canzian, Torviscosa, Trieste;
il dipartimento nazionale della protezione civile pare abbia predisposto lo schema dell'ordinanza prevista dall'articolo 5 della citata legge prevedendo la necessità di una copertura finanziaria, richiesta al ministero dell'economia e delle finanze, di 30 milioni di euro;
nondimeno, la predetta copertura finanziaria per 30 milioni di euro, pare che non tenga conto dei danni subiti dai privati ai loro beni mobili registrati;
andrebbe, invece, garantita l'uguaglianza dei cittadini che, nei casi di calamità naturale, anche nel recente passato hanno beneficiato di contributi per il ristoro di tali specifici danni: così in Friuli Venezia-Giulia per i danni dell'alluvione del 29 agosto 2003 nella zona Canal del Ferro-Valcanale (si veda la legge regionale del Friuli Venezia-Giulia n. 1 del 2005), o come occorso in altre regioni (per esempio, nell'alluvione del 14-17 settembre 2006 in Liguria ed altre);
è opportuno di tutelare l'immagine turistica delle importanti località balneari colpite, che sono meta di sempre maggiori flussi turistici internazionali -:
quando e come si intenda provvedere alla copertura finanziaria necessaria per l'emanazione dell'ordinanza dichiarativa dello stato di calamità naturale per il tornado dell'8 agosto 2008;
se non si ritenga di dover garantire, eventualmente d'intesa con la regione Friuli Venezia-Giulia, un indennizzo soddisfacente a favore dei privati anche per i danni ai loro beni mobili registrati.
(2-00139) «Monai».

DISEGNO DI LEGGE: S. 1773 - CONVERSIONE IN LEGGE, CON MODIFICAZIONI, DEL DECRETO-LEGGE 18 SETTEMBRE 2009, N. 131, RECANTE ULTERIORE RINVIO DELLE CONSULTAZIONI ELETTORALI AMMINISTRATIVE NELLA PROVINCIA DI L'AQUILA (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 2775-A)

A.C. 2775-A - Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO

Sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito:

PARERE FAVOREVOLE

A.C. 2775-A - Articolo unico

ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE

1. Il decreto-legge 18 settembre 2009, n. 131, recante ulteriore rinvio delle consultazioni elettorali amministrative nella provincia di L'Aquila, è convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.
2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE NEL TESTO DEL GOVERNO

Articolo 1.

1. Nella provincia di L'Aquila, le elezioni del presidente della provincia, del consiglio provinciale, dei sindaci e dei consigli comunali, da tenersi nell'autunno del 2009 ai sensi dell'articolo 6, comma 3, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, sono rinviate al turno annuale ordinario di elezioni amministrative del 2010. Il mandato dei relativi organi è prorogato fino allo svolgimento delle elezioni di cui al periodo precedente.

Articolo 2.
(Entrata in vigore).

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

A.C. 2775-A - Modificazioni della Commissione

MODIFICAZIONI APPORTATE DALLA COMMISSIONE

All'articolo 1 è inserita la seguente rubrica: «Ulteriore rinvio delle consultazioni elettorali amministrative nella provincia di L'Aquila».

Dopo l'articolo 1 è inserito il seguente:
«Art. 1-bis. - (Anticipazione di termini del procedimento elettorale per lo svolgimento delle elezioni amministrative del 2010). - 1. Le elezioni dei presidenti delle province, dei consigli provinciali, dei sindaci e dei consigli comunali si svolgono, limitatamente al turno annuale ordinario del 2010, tra il 15 marzo ed il 15 giugno.
2. In occasione delle elezioni di cui al comma 1, il termine indicato dall'articolo 2 della legge 7 giugno 1991, n. 182, e successive modificazioni, è anticipato al 24 gennaio e, in deroga a quanto previsto dall'articolo 53, comma 3, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, le dimissioni del presidente della provincia e del sindaco presentate tra il 1° ed il 21 gennaio 2010 diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di due giorni dalla loro presentazione al consiglio».

Nel titolo sono aggiunte, in fine, le parole: «e anticipazione di termini del procedimento elettorale per lo svolgimento delle elezioni amministrative del 2010».

A.C. 2775-A - Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
il terribile sisma che ha colpito il 6 aprile 2009 il territorio della provincia di L'Aquila ha causato anche numerosi problemi relativi all'ordinario accesso dei cittadini ai seggi elettorali, collocati in zone della città ora pericolanti o inaccessibili per motivi di sicurezza;
circa un terzo della popolazione aquilana risulta attualmente sfollata in alcuni comuni della costa adriatica o in altri comuni distanti dal capoluogo;
nelle scorse elezioni europee ha partecipato al voto una percentuale assai bassa di votanti rispetto alla media registrata nelle altre tornate elettorali,

impegna il Governo

ad adottare le misure necessarie, anche straordinarie, per garantire ai cittadini di L'Aquila, in particolare, e dei comuni colpiti dal terremoto in generale, il fondamentale diritto al voto in condizioni di parità di accesso, come prescritto dalla Costituzione.
9/2775-A/1. Mantini, Tassone, Mannino.

La Camera,
premesso che:
superata la prima emergenza post-terremoto, l'Abruzzo e la provincia di L'Aquila in particolare, si trovano ad affrontare la delicata fase della ricostruzione; sei mesi dopo il sisma, la situazione resta difficilissima: L'Aquila conta ancora 7 mila persone in tenda, 20 mila collocati sulla costa e 12 mila cittadini in hotel; il centro storico della città risulta inagibile al 78 per cento; la situazione dei beni culturali lesionati dal terremoto resta sostanzialmente quella del 6 aprile scorso; 16.500 lavoratori in cassa integrazione e 1.500 piccole e medie imprese della «zona rossa» praticamente ancora ferme da aprile;
a fronte di questa fase ancora emergenziale che la città di L'Aquila sta affrontando, con il decreto-legge in esame si rinviano le consultazioni elettorali amministrative nella provincia di L'Aquila;
accanto a ciò si aggiunge l'emergenza università e il problema degli alloggi nella città di L'Aquila, per i numerosissimi studenti fuori sede;
al momento gli unici posti letto a disposizione dell'Ateneo sono i 212 all'interno della Reiss Romoli. Il rettore ha dichiarato la necessità di 8.000 posti letto per gli studenti fuori sede; a fronte di tale esigenza bisogna dare il via alla costruzione di Map (moduli abitativi provvisori) e Mar (moduli abitativi removibili) da destinare ai giovani universitari;
anche in considerazione dei numerosissimi studenti fuori sede, andrebbe valutata, tra l'altro, la possibilità di utilizzare per gli alloggi per studenti i diversi milioni di euro bloccati dal Cipe per la casa dello studente;
l'urgenza coinvolge quindi anche l'università stessa, che rischia in questo modo di perdere iscritti e di essere declassata ad ateneo di serie B per mancanza di frequentanti e nuove matricole. Peraltro mancano non solo gli alloggi ma anche le mense, le aule studio e i collegamenti;
se l'Università di L'Aquila poteva contare su 6.000 studenti immatricolati nell'anno 2008/2009, ad oggi, per l'anno accademico 2009/2010, gli immatricolati sono 3.000: la metà;
lo stesso rettore dell'Università aquilana ha sottolineato nei giorni scorsi come la diminuzione di iscrizioni potrebbe essere molto più contenuta «se ci fossero servizi adeguati (....) tra cui anche quello del riconoscimento agli studenti dello status di sfollati»,

impegna il Governo

stante la mancanza di sufficienti strutture abitative per gli studenti dell'Ateneo aquilano, a riconoscere loro lo status di sfollati affinché possano accedere ai moduli abitativi provvisori senza oneri, nonché usufruire delle agevolazioni economiche al fine di alleggerire la condizione attuale.
9/2775-A/2. Di Stanislao.

La Camera,
premesso che:
il decreto-legge n. 131 permetterà di accorpare verosimilmente al 28 marzo (la data ufficiale sarà stabilita dal decreto formale da parte del Ministero dell'interno) tutte le consultazioni elettorali in un unico giorno, comprese le elezioni che avrebbero dovuto tenersi nel mese di novembre a L'Aquila e in Abruzzo e che, purtroppo, per il terremoto che si è determinato, si è ritenuto opportuno rinviare alla primavera;
tale decisione appare opportuna al fine di una razionalizzazione delle spese che lo Stato deve affrontare per lo svolgimento delle elezioni regionali ed amministrative;
appare verosimile che nei prossimi giorni potrebbero intervenire dimissioni da parte dei presidenti di regione e di provincia o da parte dei sindaci;

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative affinché le dimissioni del presidente della regione, della provincia e del sindaco, presentate tra il 1o novembre 2009 e il 21 gennaio 2010, siano efficaci ed irrevocabili dopo due giorni dalla loro presentazione al consiglio, e comunque ad accorpare eventuali ulteriori consultazioni elettorali alla data individuata come election day nel periodo che va dal 15 marzo al 15 giugno 2010.
9/2775-A/3.Evangelisti, Di Pietro, Donadi, Borghesi, Favia.

TESTO UNIFICATO DEI PROGETTI DI LEGGE: ASCIERTO E BERTOLINI: ISTITUZIONE DEL «GIORNO DELLA MEMORIA DELLE VITTIME DI NASSIRIYA E DI TUTTI I MILITARI E CIVILI ITALIANI CADUTI IN MISSIONI INTERNAZIONALI» (A.C. 139-549-2799-2850-A)

A.C. 139 ed abb. - Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO E SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

Sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito:

NULLA OSTA

Sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

PARERE FAVOREVOLE

sull'emendamento 1.1 con la seguente condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:

Dopo le parole: della ricerca inserire le seguenti:, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica,.

Ulteriore parere della V Commissione

NULLA OSTA

sull'emendamento 1.10.

PARERE CONTRARIO

sul subemendamento 0.1.10.2, in quanto suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura.

A.C. 139 ed abb - Articolo unico

ARTICOLO UNICO DEL TESTO UNIFICATO DELLA COMMISSIONE

1. La Repubblica riconosce il 12 novembre, anniversario della strage di Nassiriya del 2003, in cui trovarono la morte diciannove connazionali, quale «Giorno della memoria delle vittime di Nassiriya e di tutti i militari e civili italiani caduti in missioni internazionali».
2. In occasione del «Giorno della memoria delle vittime di Nassiriya e di tutti i militari e civili italiani caduti in missioni internazionali» possono essere organizzati convegni, incontri e dibattiti e promosse iniziative per rammemorare l'esempio di coraggio e di abnegazione dei militari e civili italiani caduti in missioni internazionali e per ricordare il valore e la natura del loro sacrificio ai giovani delle scuole di ogni ordine e grado e, in particolare, delle scuole secondarie di secondo grado.
3. Il «Giorno della memoria delle vittime di Nassiriya e di tutti i militari e civili italiani caduti in missioni internazionali» è considerato solennità civile ai sensi dell'articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260. Esso non determina riduzioni dell'orario di lavoro degli uffici pubblici né, qualora cada in giorni feriali, costituisce giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54.
4. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE ALL'ARTICOLO UNICO DEL TESTO UNIFICATO

ART. 1.

All'emendamento 1. 10. della Commissione, comma 2, sostituire le parole: possono organizzare cerimonie commemorative e celebrative e possono favorire con le seguenti: organizzano cerimonie commemorative e celebrative e promuovono.
0. 1. 10. 2. Bosi, Cirielli, Vietti.

All'emendamento 1. 10. della Commissione, dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
2-bis. In occasione della celebrazione della Giornata di cui al comma 1, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, premia i venti migliori lavori artistici, composizioni, riflessioni, realizzati da venti studenti delle scuole superiori, ciascuno in rappresentanza di una regione italiana, ed aventi ad oggetto il tema della promozione della pace, della fratellanza e della cooperazione fra i popoli.
0. 1. 10. 1. Amici, Bressa, Naccarato, Rugghia.

All'emendamento 1. 10. della Commissione, dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
2-bis. In occasione della celebrazione della Giornata di cui al comma 1, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, premia i venti migliori lavori realizzati da studenti degli istituti superiori di secondo grado, ciascuno in rappresentanza di una regione italiana, ed aventi ad oggetto i temi del sacrificio dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, della fratellanza e della cooperazione fra i popoli. I lavori possono consistere in saggi, componimenti e rappresentazioni artistiche.
0. 1. 10. 1.(Testo modificato nel corso della seduta). Amici, Bressa, Naccarato, Rugghia.
(Approvato)

Sostituirlo con il seguente:

1. La Repubblica riconosce il 12 novembre quale «Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace», considerata solennità civile ai sensi dell'articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260. Essa non determina riduzioni dell'orario di lavoro degli uffici pubblici né, qualora cada in giorno feriale, costituisce giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54.
2. Le amministrazioni pubbliche, in occasione della Giornata di cui al comma 1, possono organizzare cerimonie commemorative e celebrative e possono favorire, in particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, la promozione e l'organizzazione di studi, di convegni e di momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione su quanto accaduto e sul valore del sacrificio dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace.
3. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
4. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Conseguentemente, sostituire il titolo con il seguente: Istituzione della «Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace».
1. 10. La Commissione.
(Approvato)

Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
2-bis. In occasione della celebrazione del Giorno di cui al comma 1, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca premia i venti migliori lavori artistici, composizioni, riflessioni, realizzati da venti studenti delle scuole superiori, ciascuno in rappresentanza di una regione italiana, ed aventi ad oggetto il tema della promozione della pace, della fratellanza e della cooperazione tra i popoli.
1. 1. Amici, Bressa, Naccarato, Rugghia.

A.C. 139 ed abb. - Ordine del giorno

ORDINE DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
la celebrazione in tutto il territorio nazionale della «Giornata del ricordo dei caduti nelle missioni internazionali per la pace» è prevista per il giorno 12 novembre, una data simbolo che ha segnato profondamente tutta la Nazione. Mercoledì 12 novembre 2003 alle ore 10,40, ore 8,40 italiane, la sede dei carabinieri a Nassiriya viene distrutta;
un giorno impresso nella memoria di tutti gli italiani, e non solo, che è stato scelto come simbolo per ricordare e commemorare tutte le vittime delle missioni internazionali per la pace;
bisogna tenere vivo il ricordo come ammonimento e come impegno a costruire un mondo e una realtà migliori evitando che questa giornata scada nel puro e semplice anniversario facendolo divenire vuota ritualità;
la politica e le istituzioni devono tenere alta la guardia con un profilo da alimentare quotidianamente con esempi positivi dai quali i giovani e la comunità nazionale possano attingere per tenere acceso e vivo il senso di una memoria proiettata a costruire il nostro futuro su basi solide dal punto di vista etico e civile;
il Governo deve alimentare la nuova giornata della memoria nell'arco dei 365 giorni dell'anno, e non solo celebrarla nel giorno del 12 novembre, solo così potremmo veramente fare onore e dare il giusto valore a chi ha dato la propria vita per il nostro Paese e sostegno a chi ha portato e sta portando la pace nei territori di missione e dare un esempio ai nostri giovani;
bisogna realizzare all'interno delle scuole con i giovani iniziative affinché vengano alimentati e tenuti vivi elementi importanti come il sistema identitario e valoriale della nostra Nazione,

impegna il Governo:

ad attivare iniziative concernenti il ricordo e la memoria dei caduti nelle missioni di pace nelle scuole di ogni ordine e grado al fine di affermare in termini culturali e di maturità una memoria progressiva, individuale e collettiva e che tengano vivi nei giovani il valore e l'identità della nostra Nazione;
a promuovere tutte le iniziative tese al reperimento delle risorse per la messa in campo di progetti rivolti a giovani e studenti affinché si possano praticare principi e finalità presenti nella legge.
9/139 ed abb./1.Di Stanislao.

La Camera,
premesso che:
la celebrazione in tutto il territorio nazionale della «Giornata del ricordo dei caduti nelle missioni internazionali per la pace» è prevista per il giorno 12 novembre, una data simbolo che ha segnato profondamente tutta la Nazione. Mercoledì 12 novembre 2003 alle ore 10,40, ore 8,40 italiane, la sede dei carabinieri a Nassiriya viene distrutta;
un giorno impresso nella memoria di tutti gli italiani, e non solo, che è stato scelto come simbolo per ricordare e commemorare tutte le vittime delle missioni internazionali per la pace;
bisogna tenere vivo il ricordo come ammonimento e come impegno a costruire un mondo e una realtà migliori evitando che questa giornata scada nel puro e semplice anniversario facendolo divenire vuota ritualità;
la politica e le istituzioni devono tenere alta la guardia con un profilo da alimentare quotidianamente con esempi positivi dai quali i giovani e la comunità nazionale possano attingere per tenere acceso e vivo il senso di una memoria proiettata a costruire il nostro futuro su basi solide dal punto di vista etico e civile;
il Governo deve alimentare la nuova giornata della memoria nell'arco dei 365 giorni dell'anno, e non solo celebrarla nel giorno del 12 novembre, solo così potremmo veramente fare onore e dare il giusto valore a chi ha dato la propria vita per il nostro Paese e sostegno a chi ha portato e sta portando la pace nei territori di missione e dare un esempio ai nostri giovani;
bisogna realizzare all'interno delle scuole con i giovani iniziative affinché vengano alimentati e tenuti vivi elementi importanti come il sistema identitario e valoriale della nostra Nazione,

impegna il Governo

a promuovere tutte le iniziative tese al reperimento delle risorse per la messa in campo di progetti rivolti a giovani e studenti affinché si possano praticare principi e finalità presenti nella legge al fine di attivare iniziative concernenti il ricordo e la memoria dei caduti nelle missioni di pace nelle scuole di ogni ordine e grado al fine di affermare in termini culturali e di maturità una memoria progressiva, individuale e collettiva e che tengano vivi nei giovani il valore e l'identità della nostra nazione.
9/139 ed abb./1.(Testo modificato nel corso della seduta). Di Stanislao.