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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 12 novembre 2009

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 12 novembre 2009.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Amici, Barbi, Bergamini, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Bongiorno, Boniver, Borghesi, Bossi, Brambilla, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Carfagna, Casero, Cesa, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cosentino, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, Donadi, Fitto, Frattini, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, Goisis, Jannone, La Russa, Leone, Lo Monte, Lombardo, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Antonio Martino, Mazzocchi, Melchiorre, Meloni, Menia, Miccichè, Migliavacca, Migliori, Milanato, Moles, Molgora, Nucara, Leoluca Orlando, Pescante, Prestigiacomo, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Saltamartini, Scajola, Soro, Stefani, Strizzolo, Stucchi, Tremonti, Urso, Vegas, Vito, Volontè.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Amici, Barbi, Bergamini, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Bongiorno, Boniver, Borghesi, Bossi, Brambilla, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Caparini, Carfagna, Casero, Cesa, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cosentino, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, Donadi, Renato Farina, Fitto, Frattini, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, Goisis, Jannone, La Russa, Leone, Lo Monte, Lombardo, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Antonio Martino, Mazzocchi, Melchiorre, Meloni, Menia, Miccichè, Migliavacca, Migliori, Milanato, Moles, Molgora, Nucara, Leoluca Orlando, Pescante, Prestigiacomo, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Saltamartini, Scajola, Soro, Stefani, Strizzolo, Stucchi, Tremonti, Urso, Vegas, Vito, Volontè.

Annunzio di proposte di legge.

In data 11 novembre 2009 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
MAURIZIO TURCO ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato alle dipendenze dei Ministeri della difesa e dell'interno, che ha svolto il proprio servizio presso gli enti e i reparti delle Forze armate e delle Forze di polizia a decorrere dal 1980, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico, ovvero da agenti contaminanti di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, nonché degli effetti e delle conseguenze derivanti dalle pratiche vaccinali e di profilassi a carico del personale civile e militare delle amministrazioni pubbliche e di quelli derivanti dall'impiego dei sistemi d'arma e dei materiali in dotazione alle Forze armate e alle Forze di polizia» (2912);
JANNONE: «Disposizioni per la vendita di alloggi di servizio del Ministero della difesa» (2913);
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE VIGNALI ed altri: «Modifica dell'articolo 68 della Costituzione, concernente le immunità dei membri del Parlamento» (2914);
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE BONIVER: «Modifica dell'articolo 68 della Costituzione, concernente le immunità dei membri del Parlamento» (2915);
MANCUSO: «Dichiarazione dell'interesse nazionale del Bioparco di Roma e dell'Acquario di Genova» (2916);
SOGLIA: «Disposizioni concernenti il sistema di protezione sociale e la tutela del lavoro discontinuo nel settore agricolo» (2917);
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE PANIZ: «Soppressione dello status giuridico di regione a statuto speciale e di provincia autonoma» (2918);
PANIZ: «Modifiche all'articolo 28 della legge 4 maggio 1983, n. 184, in materia di accesso dell'adottato alle informazioni sulla propria origine e sull'identità dei genitori biologici» (2919);
PANIZ: «Modifica all'articolo 2 della legge 24 aprile 1941, n. 392, in materia di ripartizione delle spese per il mantenimento degli uffici giudiziari tra i comuni componenti la circoscrizione giudiziaria» (2920);
PANIZ: «Modifiche all'articolo 3 del decreto-legge 15 aprile 2002, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n. 112, in materia di agevolazione della diffusione di farmaci generici» (2921);
GRANATA: «Ordinamento della professione di guida turistica» (2922);
PICCHI: «Modifiche agli articoli 36 e 109-bis del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, concernenti la nomina dei capi delle rappresentanze diplomatiche e la nomina al grado di ambasciatore» (2923);
VANALLI ed altri: «Abrogazione degli articoli 42, 43, 44 e 45 del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507, e attribuzione della competenza in materia di tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche alle province e ai comuni» (2924);
NASTRI: «Disposizioni in materia di impianti di riscaldamento e di condizionamento per incrementare il risparmio energetico» (2925);
BERRETTA: «Disposizioni tributarie e finanziarie in favore delle attività professionali» (2926).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

La proposta di legge JANNONE: «Disposizioni per la prevenzione e la cura del morbo di Alzheimer e delle patologie correlate» (313) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Aracu, Biancofiore, Garagnani, Osvaldo Napoli, Traversa e Zorzato.

La proposta di legge ZAMPARUTTI: «Modifiche all'articolo 12 del codice penale e all'articolo 730 del codice di procedura penale, in materia di riconoscimento delle sentenze penali straniere per l'applicazione della disciplina del reato continuato» (2133) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci e Maurizio Turco.

La proposta di legge VIGNALI ed altri: «Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese» (2754) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Vico.

La proposta di legge LA LOGGIA ed altri: «Modifica dell'articolo 689 del codice penale in materia di vendita o somministrazione di bevande alcooliche a minori o a infermi di mente» (2757) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Germanà.

La proposta di legge FRONER ed altri: «Disposizioni per l'incremento dell'utilizzo del gas metano per autotrazione» (2843) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Motta.

Assegnazione di un progetto di legge a Commissione in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, il seguente progetto di legge è assegnato, in sede referente, alla sottoindicata Commissione permanente:
IX Commissione (Trasporti):
MOTTA ed altri: «Disposizioni per lo sviluppo della mobilità ciclistica» (2759) Parere delle Commissioni I, V, VII, VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissioni dalla Corte dei conti.

La Corte dei conti - sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato - con lettera in data 11 novembre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20), la deliberazione n. 19 del 2009, emessa dalla sezione stessa nell'adunanza del 16 ottobre 2009, e la relativa relazione concernente il «Piano di completamento della bonifica e del recupero ambientale dell'ex sito industriale Bagnoli Coroglio».

Questa documentazione è trasmessa alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

Il Presidente della Corte dei conti, con lettera in data 11 novembre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 5, comma 3, del regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti:
la deliberazione n. 36/2009, adottata dalle sezioni riunite in sede di controllo nell'adunanza del 9 novembre 2009, concernente «Indirizzi e criteri di riferimento programmatico del controllo sulla gestione per l'anno 2010»;
la deliberazione n. 37/2009, adottata dalle sezioni riunite in sede di controllo nell'adunanza del 9 novembre 2009, recate il «Programma di lavoro delle sezioni riunite in sede di controllo per l'anno 2010».

Questa documentazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

Il ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, con lettera del 27 ottobre 2009, ha trasmesso una nota relativa all'attuazione data all'ordine del giorno CONTENTO ed altri n. 9/2320-A/9, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 20 maggio 2009, concernente la compatibilità delle norme sanitarie poste a carico delle stalle di sosta con il diritto all'iniziativa economica.

La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla XII Commissione (Affari sociali), competente per materia.

Trasmissione dal ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione.

Il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, con lettera del 30 ottobre 2009, ha trasmesso una nota relativa all'attuazione data all'ordine del giorno CASTELLANI ed altri n. 9/2468/31, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 giugno 2009, concernente la possibilità per i soggetti residenti in Abruzzo, ma che svolgono la propria attività lavorativa fuori dal territorio regionale, di godere della preferenza, con particolare riguardo per coloro che assistono familiari disabili, in caso di domanda di trasferimento presso le sedi abruzzesi.

La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali), competente per materia.

Trasmissione da Ministeri.

I Ministeri competenti hanno dato comunicazione di decreti ministeriali recanti variazioni di bilancio autorizzate ai sensi degli articoli 2, comma 4-quinquies, e 9-ter, comma 2, della legge 5 agosto 1978, n. 468, e dell'articolo 16, comma 16, della legge 22 dicembre 2008, n. 204.

Tali comunicazioni sono trasmesse alla V Commissione (Bilancio) e alle Commissioni competenti per materia.

Annunzio di provvedimenti concernenti amministrazioni locali.

Il Ministero dell'interno, con lettere in data 10 novembre 2009, ha dato comunicazione, ai sensi dell'articolo 141, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, dei decreti del Presidente della Repubblica di scioglimento dei consigli comunali di Pontecorvo (Frosinone), Sorisole (Bergamo), Portogruaro (Venezia) e Villafranca in Lunigiana (Massa Carrara).

Questa documentazione è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

Nell'Allegato A al resoconto della seduta del 10 novembre 2009, a pagina 3, seconda colonna, alla penultima riga, deve leggersi: «valutazione delle rimanenze per le imprese legate alla stagionalità e alla moda» e non: «valutazione delle rimanenze», come stampato.

DISEGNO DI LEGGE: RATIFICA ED ESECUZIONE DELLA CONVENZIONE EUROPEA PER LA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA, FATTA A STRASBURGO IL 13 NOVEMBRE 1987, NONCHÉ NORME DI ADEGUAMENTO DELL'ORDINAMENTO INTERNO (A.C. 2836-A)

A.C. 2836-A - Parere della I Commissione

PARERE DELLA I COMMISSIONE SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

NULLA OSTA

sugli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 2 e sugli emendamenti 3.100 e 3.101 delle Commissioni.

A.C. 2836-A - Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO E SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

Sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito:

PARERE FAVOREVOLE

sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

PARERE CONTRARIO

sull'articolo aggiuntivo 3.010 in quanto suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

sui restanti emendamenti.

A.C. 2836-A - Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLE COMMISSIONI IDENTICO A QUELLO DEL GOVERNO

Art. 1.
(Autorizzazione alla ratifica).

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987.

A.C. 2836-A - Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLE COMMISSIONI IDENTICO A QUELLO DEL GOVERNO

Art. 2.
(Ordine di esecuzione).

1. Piena ed intera esecuzione è data alla Convenzione di cui all'articolo 1, a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall'articolo 18 della Convenzione stessa.

A.C. 2836-A - Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLE COMMISSIONI

Art. 3.
(Modifiche al codice penale).

1. Al codice penale sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 544-bis, le parole: «per crudeltà o» sono soppresse;
b) l'articolo 544-ter è sostituito dal seguente:
«Art. 544-ter. - (Maltrattamento di animali). - Chiunque, senza necessità, ca giona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie, a comportamenti, a fatiche o a lavori non sopportabili per le sue caratteristiche etologiche, o somministra ad un animale sostanze stupefacenti o vietate ovvero lo sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute è punito con la reclusione da tre a quindici mesi o con la multa da euro 3.000 a euro 18.000.
La pena di cui al primo comma si applica altresì a chiunque sottopone un animale al taglio o all'amputazione della coda o delle orecchie, alla recisione delle corde vocali, all'asportazione delle unghie o dei denti ovvero ad altri interventi chirurgici destinati a modificarne l'aspetto o finalizzati a scopi non terapeutici.
Le pene sono aumentate della metà se dai fatti di cui al primo e al secondo comma deriva la morte dell'animale.
Le disposizioni del presente articolo non si applicano quando l'intervento chirurgico non terapeutico è eseguito da un medico veterinario per impedire la riproduzione dell'animale, per ragioni di medicina veterinaria ovvero nell'interesse dell'animale medesimo».

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE ALL'ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE

ART. 3.
(Modifiche al codice penale).

Al comma 1 sopprimere la lettera a).

Conseguentemente al medesimo comma, lettera b), capoverso, primo comma, dopo la parola: Chiunque, aggiungere le seguenti: per crudeltà o.
3. 2. Contento.

Al comma 1, dopo la lettera a), aggiungere la seguente:
a-bis)
all'articolo 544-bis, dopo le parole: «senza necessità,» è aggiunta la seguente: «volontariamente».

Conseguentemente, al medesimo comma, lettera b), capoverso, primo periodo, dopo le parole: «senza necessità,» è aggiunta la seguente: «volontariamente».
3. 25. Stefani, Luciano Rossi.

Al comma 1, lettera b), capoverso, primo comma, dopo la parola: comportamenti aggiungere le seguenti:, ivi compresi le condizioni di prolungato isolamento, l'esposizione agli agenti atmosferici e la detenzione in ambienti insalubri o comunque inadeguati al benessere dell'animale,
3. 20. Compagnon.

Al comma 1, lettera b), capoverso, primo comma, dopo la parola: trattamenti aggiungere le seguenti: o a condizioni.
3. 100. Le Commissioni.

Al comma 1, lettera b), capoverso, primo comma, dopo la parola: salute aggiungere le seguenti: come il prolungato isolamento e la detenzione in ambienti insalubri o comunque inadeguati al benessere dell'animale,
3. 21. Compagnon.

Al comma 1, lettera b), capoverso, secondo comma, dopo le parole: amputazione della coda aggiungere le seguenti:, ad eccezione dei cani allevati a scopo venatorio,
3. 8. Stefani, Luciano Rossi, De Angelis, Romele, Nola, Biava, Raisi, Compagnoni.

Al comma 1, lettera b), capoverso, sostituire l'ultimo comma con il seguente:
«Fermo restando quanto disposto dal secondo comma, la punibilità è esclusa quando l'intervento chirurgico è eseguito da un medico veterinario per scopi terapeutici o per impedire la riproduzione dell'animale ovvero per i casi stabiliti da apposito regolamento.»

Conseguentemente:
dopo il comma 1, aggiungere i seguenti:

2. Dopo l'articolo 19-ter delle disposizioni di coordinamento e transitorie del codice penale, di cui al regio decreto 28 maggio 1931, n. 60, è inserito il seguente:
«19-ter.1. - (Regolamento). - Il regolamento di cui al quarto comma dell'articolo 544-ter del codice penale è emanato con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto, n 400, sentita la Federazione nazionale degli Ordini dei veterinari italiani.»
3. Il regolamento di cui all'articolo 19-ter.1 delle disposizioni di coordinamento e transitorie del codice penale è adottato entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Lo schema di regolamento di cui al primo periodo è trasmesso alle Camere, ai fini dell'espressione dei pareri da parte delle Commissioni competenti per materia, che sono resi entro il termine di trenta giorni dalla data di trasmissione, decorso il quale il regolamento è emanato anche in mancanza dei pareri.

all'articolo 8, aggiungere, in fine, il seguente comma:
2. Le disposizioni introdotte dall'articolo 3 divengono efficaci il giorno successivo a quello dell'entrata in vigore del regolamento di cui all'articolo 19-ter.1 delle disposizioni di coordinamento e transitorie del codice penale, di cui al regio decreto 28 maggio 1931, n. 60, introdotto dal comma 2 del medesimo articolo 3.
3. 101.(nuova formulazione) Le Commissioni.

Al comma 1, lettera b), capoverso, sostituire l'ultimo comma con il seguente:
«La punibilità è esclusa quando l'intervento chirurgico è eseguito da un medico veterinario per scopi terapeutici o per impedire la riproduzione dell'animale».
3. 22. Ceccacci Rubino, Catanoso, Giammanco, Mancuso, Mannucci, La Loggia, Tortoli, Repetti.

Al comma 1, lettera b), capoverso, sostituire l'ultimo comma con il seguente:
«Fermo restando quanto disposto dal secondo comma, le disposizioni del presente articolo non si applicano quando l'intervento chirurgico non terapeutico è eseguito da un medico veterinario per impedire la riproduzione dell'animale, per ragioni di medicina veterinaria ovvero nell'interesse dell'animale medesimo, considerato con esclusivo benessere dell'animale».
3. 23. Contento.

Dopo l'articolo 3, aggiungere il seguente:
Art. 3-bis - (Disposizioni in materia di detenzione responsabile degli animati da compagnia) - 1. Al fine di garantire una corretta gestione e un'adeguata cura degli animali da compagnia, nonché di prevenire eventuali comportamenti aggressivi dei medesimi animali che possano arrecare danno all'incolumità pubblica, i proprietari e i detentori a qualunque titolo dei cani appartenenti alle razze a rischio di aggressività di cui all'allegato annesso all'ordinanza del Ministro della salute del 14 gennaio 2008, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 23 del 28 gennaio 2008, sono tenuti a frequentare appositi percorsi formativi organizzati da parte dei comuni, congiuntamente con le aziende sanitarie locali, stante l'ordinanza del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali del 3 marzo 2009, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 68 del 23 marzo 2009.
2. Al termine dei percorsi formativi previsti dal comma 1 è previsto un esame finale innanzi ad una commissione, ai fini del rilascio dì specifica attestazione denominata «patentino».
3. I componenti della commissione di esame di cui al comma 2, in numero di cinque, sono scelti tra soggetti provenienti dai settori etologico, veterinario-comportamentatista, psico-comportamentatista, veterinario-zooantropologico e animalista
4. Le regioni provvedono a emanare le norme necessarie per t'attuazione del presente articolo.
3. 010. Compagnon.

DISEGNO DI LEGGE: S. 1574 - ADESIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA AL PROTOCOLLO DI MODIFICA DELLA CONVENZIONE DEL 1976 SULLA LIMITAZIONE DELLA RESPONSABILITÀ IN MATERIA DI CREDITI MARITTIMI, ADOTTATO A LONDRA IL 2 MAGGIO 1996, NONCHÉ DELEGA AL GOVERNO PER LA SUA ATTUAZIONE (APPROVATO AL SENATO) (A.C. 2720)

A.C. 2720 - Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 1.
(Autorizzazione all'adesione).

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato ad aderire al Protocollo di modifica della Convenzione del 1976 sulla limitazione della responsabilità in materia di crediti marittimi, adottato a Londra il 2 maggio 1996, di seguito denominato «Protocollo».

A.C. 2720 - Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 2.
(Ordine d'esecuzione).

1. Piena e intera esecuzione è data al Protocollo, a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall'articolo 11 del Protocollo stesso.

A.C. 2720 - Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 3.
(Norme di delega sulla procedura concorsuale).

1. Entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo è delegato ad adottare, su proposta dei Ministri della giustizia e delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro degli affari esteri, uno o più decreti legislativi diretti all'attuazione della Convenzione del 1976 sulla limitazione della responsabilità in materia di crediti marittimi, di seguito denominata «Convenzione», come modificata dal Protocollo.
2. La delega di cui al comma 1 è esercitata, nell'ambito della disciplina delle procedure concorsuali vigenti nell'ordinamento italiano, nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi:
a) garantire la par condicio dei creditori, il rispetto del contraddittorio e la celerità della procedura;
b) attribuire la priorità, come consentito dall'articolo 6, paragrafo 3, della Convenzione, ai crediti per danni causati alle opere portuali, ai bacini ed alle vie navigabili sugli altri crediti menzionati al paragrafo 1, lettera b), del medesimo articolo 6;
c) prevedere l'obbligo della preliminare costituzione del fondo di limitazione a carico del soggetto che richiede il beneficio della limitazione;
d) disporre l'applicazione della nuova normativa sulla limitazione della responsabilità per crediti marittimi, come previsto dall'articolo 15 della Convenzione, in tutti i casi in cui una delle persone aventi il diritto di limitare la responsabilità presenta un'istanza di limitazione dinanzi ad un giudice della Repubblica, ovvero presenta istanza di revoca del sequestro di una nave o di altri beni o di liberazione di cauzione o altra garanzia;
e) prevedere specifiche norme procedurali volte a disciplinare:
1) le modalità della preventiva costituzione del fondo di limitazione al fine dell'ammissione alla procedura di limitazione e la possibilità di presentazione della relativa domanda anche anteriormente alla costituzione dello stesso fondo;
2) l'indicazione del giudice competente per la procedura di limitazione;
3) il contenuto della sentenza di apertura;
4) la formazione e verifica dello stato passivo;
5) la disciplina delle opposizioni;
6) la distribuzione del fondo;
f) disporre l'abrogazione espressa delle norme contrarie ed incompatibili.

PROPOSTA EMENDATIVA RIFERITA ALL'ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE

ART. 3.
(Norme di delega sulla procedura concorsuale).

Aggiungere, in fine, il seguente comma:
3. Gli schemi dei decreti legislativi previsti dal presente articolo sono trasmessi al Parlamento ai fini dell'espressione dei pareri da parte delle Commissioni competenti per materia, che sono resi entro il termine di trenta giorni dalla data di trasmissione, decorso il quale i decreti sono emanati anche in mancanza dei pareri. Qualora detto termine venga a scadere nei trenta giorni antecedenti alla scadenza del termine previsto dal comma 1, o successivamente, la scadenza di quest'ultimo è prorogata di sessanta giorni.
3. 1. Tidei.
(Approvato)

A.C. 2720 - Articolo 4

ARTICOLO 4 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 4.
(Entrata in vigore).

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

DISEGNO DI LEGGE: S. 1672 - RATIFICA ED ESECUZIONE DELL'ACCORDO DI COOPERAZIONE TRA LA COMUNITÀ EUROPEA E I SUOI STATI MEMBRI DA UN LATO, E LA CONFEDERAZIONE SVIZZERA, DALL'ALTRO, PER LOTTARE CONTRO LA FRODE ED OGNI ALTRA ATTIVITÀ ILLECITA CHE LEDA I LORO INTERESSI FINANZIARI, CON ATTO FINALE, PROCESSO VERBALE E DICHIARAZIONI, FATTO A LUSSEMBURGO IL 26 OTTOBRE 2004 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 2723)

A.C. 2723 - Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 1.
(Autorizzazione alla ratifica).

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare l'Accordo di cooperazione tra la Comunità europea e i suoi Stati membri da un lato, e la Confederazione svizzera, dall'altro, per lottare contro la frode ed ogni altra attività illecita che leda i loro interessi finanziari, con atto finale, processo verbale e dichiarazioni, fatto a Lussemburgo il 26 ottobre 2004.

A.C. 2723 - Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 2.
(Ordine di esecuzione).

1. Piena ed intera esecuzione è data all'Accordo di cui all'articolo 1 a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall'articolo 44 dell'Accordo stesso.

A.C. 2723 - Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 3.
(Entrata in vigore).

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

A.C. 2723 - Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
circa 55 mila lavoratori frontalieri occupati in Svizzera nei tre cantoni di frontiera Ticino, Vallese, Grigioni e residenti in Italia, ai sensi dell'articolo 1, dell'Accordo tra Italia e Svizzera del 3 ottobre 1974, sono soggetti per quanto riguarda salari, stipendi ed altri elementi facenti parte della remunerazione che ricevono in corrispettivo di un'attività dipendente all'imposizione fiscale soltanto in Svizzera;
una parte di circa il 40 per cento del gettito fiscale proveniente da tale imposizione, ai sensi degli articoli 2, 3 e 4 dello stesso Accordo, viene versata ogni anno al Ministero del Tesoro italiano quale compensazione finanziaria per le spese sostenute dai Comuni italiani di confine;
i lavoratori frontalieri per necessità devono detenere un conto corrente in Svizzera su cui far transitare il salario che ricevono mensilmente; nella stragrande maggioranza possiedono unicamente il reddito già sottoposto all'imposizione alla fonte e la casa d'abitazione in Italia, di conseguenza non hanno l'obbligo di procedere alla dichiarazione dei redditi in Italia,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di intraprendere adeguate iniziative al fine di garantire un trattamento non discriminatorio dei lavoratori italiani frontalieri in Svizzera.
9/2723/1.Volontè.

La Camera,
premesso che:
le disposizioni concernenti il rientro delle attività finanziarie e patrimoniali detenute fuori del territorio dello Stato introdotte dall'articolo 13-bis del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, prevedono che i capitali detenuti in Stati non appartenenti all'Unione europea debbano essere rimpatriati e debbano essere assoggettati ad imposta straordinaria con un'aliquota sintetica pari al 50 per cento per anno calcolata su un rendimento presunto del 2 per cento annuo per i cinque anni precedenti il rimpatrio;
nella confinante Confederazione Elvetica lavorano e hanno lavorato decine di migliaia di cittadini italiani, alcuni frontalieri, altri trasferiti in Svizzera con la volontà di rientrare in Italia una volta pensionati;
i lavoratori italiani in Svizzera non possono in nessun caso essere equiparati a coloro i quali hanno esportato volontariamente i propri capitali per eludere o evadere l'imposizione fiscale in Italia;
nei giorni scorsi, secondo alcune notizie apparse sulla stampa, 50 mila italiani che hanno riportato la residenza nel Paese di origine negli ultimi 5 anni si sono visti recapitare una lettera dell'Agenzia delle entrate che li invitava ad aderire allo scudo fiscale;
i versamenti effettuati dai lavoratori in Svizzera a fini previdenziali risulterebbero esclusi dalla possibilità di godere dello scudo fiscale, sarebbero soggetti ad un'imposta pari alla differenza tra l'aliquota versata in Svizzera e l'aliquota vigente in Italia e ad una multa che può arrivare fino al 200 per cento;
gli ottimi e consolidati rapporti tra Italia e Confederazione elvetica hanno portato, ad esempio, alla stipula della Convenzione del 1978 per evitare le doppie imposizioni sui redditi e sui patrimoni;
bisogna tener conto della preoccupazione dell'Associazione Bancaria Ticinese, che ha comprato numerosi spazi pubblicitari sui quotidiani italiani per spiegare che in Svizzera «il segreto bancario esiste ancora»,

impegna il Governo

a ricercare una soluzione condivisa con la Confederazione Elvetica ed il Canton Ticino in tema di rimpatrio delle attività finanziarie e patrimoniali che possa tutelare i lavoratori italiani in Svizzera e consentire il rientro dei capitali in Italia e il loro assoggettamento ad imposizione, senza minare il segreto bancario svizzero.
9/2723/2. Crosio, Cota, Alessandri, Allasia, Bitonci, Bonino, Bragantini, Brigandì, Buonanno, Callegari, Caparini, Chiappori, Comaroli, Consiglio, D'Amico, Dal Lago, Desiderati, Dozzo, Guido Dussin, Luciano Dussin., Fava, Fedriga, Fogliato, Follegot, Forcolin, Fugatti, Gidoni, Gibelli, Giancarlo Giorgetti., Goisis, Grimoldi, Lanzarin, Lussana, Maccanti, Laura Molteni, Nicola. Molteni, Montagnoli, Munerato, Negro, Paolini, Pastore, Pini, Pirovano, Polledri, Rainieri, Reguzzoni, Rivolta, Rondini, Simonetti, Stefani, Stucchi, Togni, Torazzi, Vanalli, Volpi.

La Camera,
premesso che:
le disposizioni concernenti il rientro delle attività finanziarie e patrimoniali detenute fuori del territorio dello Stato introdotte dall'articolo 13-bis del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, prevedono che i capitali detenuti in Stati non appartenenti all'Unione europea debbano essere rimpatriati e debbano essere assoggettati ad imposta straordinaria con un'aliquota sintetica pari al 50 per cento per anno calcolata su un rendimento presunto del 2 per cento annuo per i cinque anni precedenti il rimpatrio;
nella confinante Confederazione Elvetica lavorano e hanno lavorato decine di migliaia di cittadini italiani, alcuni frontalieri, altri trasferiti in Svizzera con la volontà di rientrare in Italia una volta pensionati;
i lavoratori italiani in Svizzera non possono in nessun caso essere equiparati a coloro i quali hanno esportato volontariamente i propri capitali per eludere o evadere l'imposizione fiscale in Italia;
nei giorni scorsi, secondo alcune notizie apparse sulla stampa, 50 mila italiani che hanno riportato la residenza nel Paese di origine negli ultimi 5 anni si sono visti recapitare una lettera dell'Agenzia delle entrate che li invitava ad aderire allo scudo fiscale;
i versamenti effettuati dai lavoratori in Svizzera a fini previdenziali risulterebbero esclusi dalla possibilità di godere dello scudo fiscale, sarebbero soggetti ad un'imposta pari alla differenza tra l'aliquota versata in Svizzera e l'aliquota vigente in Italia e ad una multa che può arrivare fino al 200 per cento;
gli ottimi e consolidati rapporti tra Italia e Confederazione elvetica hanno portato, ad esempio, alla stipula della Convenzione del 1978 per evitare le doppie imposizioni sui redditi e sui patrimoni;
bisogna tener conto della preoccupazione dell'Associazione Bancaria Ticinese, che ha comprato numerosi spazi pubblicitari sui quotidiani italiani per spiegare che in Svizzera «il segreto bancario esiste ancora»,

impegna il Governo

a ricercare una soluzione condivisa in tema di rimpatrio delle attività finanziarie e patrimoniali che possa tutelare i lavoratori italiani in Svizzera e consentire il rientro dei capitali in Italia e il loro assoggettamento ad imposizione.
9/2723/2.(Testo modificato nel corso della seduta).Crosio, Cota, Alessandri, Allasia, Bitonci, Bonino, Bragantini, Brigandì, Buonanno, Callegari, Caparini, Chiappori, Comaroli, Consiglio, D'Amico, Dal Lago, Desiderati, Dozzo, Guido Dussin, Luciano Dussin., Fava, Fedriga, Fogliato, Follegot, Forcolin, Fugatti, Gidoni, Gibelli, Giancarlo Giorgetti., Goisis, Grimoldi, Lanzarin, Lussana, Maccanti, Laura Molteni, Nicola. Molteni, Montagnoli, Munerato, Negro, Paolini, Pastore, Pini, Pirovano, Polledri, Rainieri, Reguzzoni, Rivolta, Rondini, Simonetti, Stefani, Stucchi, Togni, Torazzi, Vanalli, Volpi.

La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame reca la Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione tra la Comunità europea e i suoi Stati membri da un lato, e la Confederazione svizzera, dall'altro, per lottare contro la frode ed ogni altra attività illecita che leda i loro interessi finanziari;
le disposizioni tracciate nell'Accordo tra Unione europea e suoi Stati membri da una parte e Confederazione svizzera dall'altra, ha l'obiettivo di rafforzare le intese precedentemente stipulate nel settore dell'assistenza giudiziaria in materia penale, dell'assistenza amministrativa e della cooperazione più in generale,
stando all'articolo 13 del suddetto accordo la cooperazione dovrà essere tale da mettere i richiedenti nelle migliori condizioni di prevenire, individuare o reprimere ogni illecito;
alla luce delle disposizioni del provvedimento in esame e tenendo conto delle garanzie introdotte dalle intese bilaterali predisposte tra l'UE e la Svizzera,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di predisporre un tavolo tecnico o ulteriori iniziative al fine di chiarire e risolvere la situazione di molti cittadini italiani, residenti in Svizzera, iscritti al competente AIRE e contraddistinti dallo status di lavoratori transfrontalieri, che vivono situazioni di irrisolte criticità in materia di libera circolazione tra il territorio svizzero e quello italiano ed in materia fiscale, tali da comprometterne il corretto svolgimento delle attività lavorative.
9/2723/3.Di Biagio, Berardi, Picchi, Angeli.

La Camera,
premesso che;
a partire dal 1o giugno 2009 i lavoratori frontalieri italiani in Svizzera saranno soggetti alla trattenuta, in busta paga, dell'indennità speciale di disoccupazione da parte della Svizzera;
la legge 5 giugno 1997, n. 147, recante norme in materia di trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro, prevede che gli importi trattenuti ai lavoratori, come l'indennità speciale di disoccupazione, siano retrocessi dalla Svizzera e contribuiscano ad una gestione con contabilità separata dell'INPS che poi provvederà ad erogare le somme ai frontalieri rimasti disoccupati;
è emersa l'esigenza da parte delle organizzazioni sindacali di rinegoziare con la Svizzera la materia dei lavoratori frontalieri italiani, così come anche i rapporti di lavoro con San Marino e il Principato di Monaco;
non è chiaro se la gestione della contabilità separata INPS sia per l'esclusivo utilizzo dell'indennità di disoccupazione e se essa sopravviva all'accordo tra Italia e Svizzera reso esecutivo con decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1980, n. 90,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di intraprendere specifiche iniziative al fine di chiarire la posizione previdenziale in materia di disoccupazione per i lavoratori frontalieri italiani.
9/2723/4.Picchi.

La Camera,
premesso che:
preso atto che da parte svizzera sono state recentemente avanzate critiche all'Italia per l'applicazione del cosiddetto «scudo fiscale» ed in particolar modo che il Gran Consiglio del Canton Ticino ha minacciato riduzioni o ritardi nel trasferimento dei fondi legati ai ristorni fiscali dei lavoratori italiani frontalieri;
tenuto conto che ciò comporterebbe una crisi finanziaria per i comuni più prossimi alla frontiera per i quali tali trasferimenti rappresentano una importante voce di bilancio,

impegna il Governo

ad agire per tutte le vie diplomatiche possibili nell'ottica di ottenere da parte svizzera una puntuale osservanza degli accordi in essere, dal punto di vista fiscale, per il ristorno delle quote di competenza di lavoratori frontalieri ai comuni italiani.
9/2723/5.Zacchera.

DISEGNO DI LEGGE: S. 1769 - RATIFICA ED ESECUZIONE DELL'ACCORDO MARITTIMO TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA ED IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ARABA D'EGITTO, FATTO A ROMA IL 3 DICEMBRE 2008 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 2851)

A.C. 2851 - Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 1.
(Autorizzazione alla ratifica).

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare l'Accordo marittimo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica Araba d'Egitto, fatto a Roma il 3 dicembre 2008.

A.C. 2851 - Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 2.
(Ordine di esecuzione).

1. Piena ed intera esecuzione è data all'Accordo di cui all'articolo 1, a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall'articolo 15 dell'Accordo stesso.

A.C. 2851 - Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 3.
(Entrata in vigore).

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

DISEGNO DI LEGGE: S. 1770 - RATIFICA ED ESECUZIONE DEL PROTOCOLLO ADDIZIONALE ALLA CONVENZIONE DI ESTRADIZIONE TRA LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA ARGENTINA DEL 9 DICEMBRE 1987, FATTO A ROMA IL 31 MARZO 2003 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 2852)

A.C. 2852 - Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 1.
(Autorizzazione alla ratifica).

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare il Protocollo addizionale alla Convenzione di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica argentina del 9 dicembre 1987, fatto a Roma il 31 marzo 2003.

A.C. 2852 - Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 2.
(Ordine di esecuzione).

1. Piena ed intera esecuzione è data al Protocollo di cui all'articolo 1, a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall'articolo 2 del Protocollo stesso.

A.C. 2852 - Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 3.
(Copertura finanziaria).

1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a 4.470 euro annui a decorrere dall'anno 2009, si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma 1, della legge 4 giugno 1997, n. 170.
2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

A.C. 2852 - Articolo 4

ARTICOLO 4 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 4.
(Entrata in vigore).

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

A.C. 2852 - Ordine del giorno

ORDINE DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame, recante norme che tendono ad intensificare e a completare la cooperazione tra l'Italia e l'Argentina nell'applicazione della Convenzione di estradizione, sottoscritta tra le parti il 9 dicembre 1987, rappresenta una tappa fondamentale per la soluzione dell'esecuzione delle sentenze contumaciali, istituto ignorato dall'ordinamento giuridico argentino;
la via prescelta per la soluzione del problema si è sostanziata in una presa d'atto, da parte delle autorità argentine, circa la piena conformità della disciplina italiana del giudizio contumaciale alle garanzie del giusto processo e ai parametri internazionali in materia di diritti umani,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare provvedimenti, anche attuativi dei trattati internazionali, che assicurino e rispettino i requisiti minimi di difesa garantiti alla persona condannata, tenendo altresì conto delle condizioni economiche degli stessi, quindi garantendo l'accesso al gratuito patrocinio, qualora sussistano le condizioni di applicabilità.
9/2852/1. Angeli, Di Biagio.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative in merito alla crisi industriale riguardante la società Eutelia e quelle connesse, nonché la società Mahle - 2-00533 e 2-00534

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
i dati pubblicati recentemente dall'Ocse dipingono un'immagine apparentemente molto positiva dello stato dell'economia italiana a questo punto della crisi. Ma l'indicatore mostra i punti di svolta del ciclo stimati con riferimento all'output gap, cioè alla deviazione del livello dell'attività economica dal livello consistente con il pieno impiego. Dunque, può migliorare semplicemente perché è peggiorata la stima degli effetti della crisi sulla crescita di medio periodo. E per l'Italia la caduta del tasso di crescita potenziale nel 2010 è più ampia rispetto ad altri Paesi;
la crisi economica che ha colpito il Paese pesa ora soprattutto sul mondo del lavoro: nel nostro Paese il tasso di disoccupazione da gennaio a settembre 2009 è salito dal 6,8 per cento al 7,4 per cento, ed esso continuerà a salire nei prossimi mesi perché la reazione del mercato del lavoro si muove con ritardo rispetto al ciclo economico;
dall'inizio dell'anno ad ottobre sono state richieste 716 milioni di ore di cassa integrazione, più che quadruplicate rispetto al 2008. Ad ottobre il dato di crescita della cassa integrazione rispetto all'anno precedente è del 322 per cento e del 419 per cento per la sola ordinaria. Le domande di disoccupazione supereranno nell'anno in corso - secondo le previsioni dei sindacati - il numero di un milione per la prima volta in Italia;
innumerevoli sono le aziende in crisi, innumerevoli i licenziamenti che da mesi e mesi attanagliano migliaia di lavoratori in una situazione precaria e disperata; migliaia di famiglie che si ritrovano in brevissimo tempo senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e, soprattutto, senza un motivo valido al quale attribuire il nuovo stato di disoccupazione;
tra tante aziende in fallimento e in chiusura due sono all'ordine del giorno delle cronache di questi giorni: la multinazionale Mahle e la società Eutelia;
la multinazionale tedesca Mahle è presente in Italia con cinque stabilimenti: la Mahle Componenti Motori Italia, di La Loggia, che produce pistoni ed impiega 350 lavoratori; la fonderia di Saluzzo, che ne vede impiegati 250: la Glacier Vanderwell Italy, sita a Gardolo (Trento) e specializzata nella produzione di cuscinetti, che impiega 317 persone; la Mahle Filtrazione Industriale (ex Amalfiter), alle cui dipendenze lavorano 30 dipendenti dediti alla produzione di elementi filtranti, e la Mahle di Volvera (Torino), specializzata in valvole;
l'impegno della multinazionale Mahle a Volvera è iniziato nel 1998, dopo l'acquisto di una quota di capitale della Cica con lo scopo di farne uno stabilimento di punta del gruppo. Negli anni successivi lo stabilimento di Volvera è arrivato a produrre sino a sei milioni di valvole; il declino dello stabilimento ha avuto inizio nel 2004, con la decisione di trasferire la produzione in una nuova fabbrica, ubicata in Polonia; tale scelta, però, è stata accompagnata dalla promessa di sostituire tale attività con una più remunerativa;
le promesse, però, non sono state mai mantenute perché dal 2004 in poi le competenze dello stabilimento di Volvera sono andate sempre più dequalificandosi; si è provveduto poi a fondere la Mahle Valvole con l'unità commerciale della Mahle Valve Train Italia, che comprava altri tipi di prodotto degli stabilimenti Mahle nel mondo per rivenderli a Fiat;
nel 2006 è uscito definitivamente dall'azienda anche il vecchio proprietario ed il gruppo dirigente della Mahle Italia ne ha approfittato per svuotare lo stabilimento di Volvera della funzione chiave del commerciale, che veniva trasferito dall'Italia alla Germania. A tale decisione ha fatto riscontro l'indisponibilità dei vecchi clienti di comprare i prodotti della Mahle Valve Train Italia, stante il nuovo costoso packaging e il ricarico di prezzo aggiuntivo imposto dalla Germania;
nel 2008 la produzione di valvole di primo impianto si è ridotta al 30 per cento del totale delle vendite, mentre la restante parte è stata sostituita da ordini della Mahle Aftermarket GmbH, la criticità della situazione si è acuita con l'avvio della crisi internazionale, che ha spinto il gruppo a intraprendere una politica di riduzione dei costi, la quale prevedeva in un primo momento la diminuzione dei magazzini e della capacità produttiva, ed infine dei posti di lavoro; il sindacato e la direzione avevano intrapreso, a questo scopo, una lunga trattativa che aveva portato alla definizione di un piano industriale basato sul dimezzamento dei volumi di vendita; il piano prevedeva la messa in mobilità di quei lavoratori che, con la cassa integrazione, avrebbero raggiunto la pensione, e la disponibilità, per gli altri, ad effettuare dei distacchi presso lo stabilimento di La Loggia (in caso di loro necessità); era inoltre prevista la stipula di un contratto di solidarietà, con orario di lavoro per tutti i lavoratori rimasti; al momento della firma dell'accordo si è invece creata una rottura tra le parti a causa dell'annuncio del presidente Mahle Italia di presentare la procedura di cessazione dell'attività;
la Mahle di Volvera quindi chiuderà, licenziando 94 dipendenti. È la seconda multinazionale che la crisi spinge ad abbandonare Torino. Nel mese di giugno 2009 era toccato alla Dormer di Givoletto, azienda dell'indotto automotive di proprietà della svedese Sandvik, un altro centinaio di posti di lavoro persi. Trattative sono in corso con i sindacati per la Cma Canavera di Rocca Canavese, multinazionale Usa con 102 dipendenti in provincia di Torino, che ha annunciato la chiusura;
altra azienda fortemente in crisi (perlomeno apparentemente), è la società Eutelia-Agile spa che, nel corso degli anni, si è resa protagonista, tra l'altro, di vicende legate al fenomeno che potremmo definire «imprenditoria truffaldina»: cessioni lampo di intere aziende, trasformazioni da spa ad srl, manovre economico-finanziarie di assai dubbia natura;
a seguito della cessione della società Eutelia spa alla Agile srl, circa 2000 dipendenti sono costretti a vivere in condizioni lavorative insostenibili: stipendi non pagati, piano aziendale inesistente e mancanza di confronto con i lavoratori sono solo alcuni degli ingredienti oramai tristemente noti di realtà aziendali deviate purtroppo sempre più diffuse nel nostro Paese;
la storia dell'azienda è assai complessa: nel 1998 Eutelia nasce come Plug IT, un internet service provider locale; nel 2003-2004 Plug IT acquisisce Edisontel e dalla fusione delle due aziende nasce ufficialmente Eutelia spa; nel 2005 Eutelia acquisisce l'80 per cento di Nts-Freedomland, società quotata al nuovo mercato ed operante nel settore dei media e di internet ed il 71,5 per cento della piemontese Noicom, operatore di telecomunicazioni del nord-ovest; nel 2006 Eutelia entra nel mercato dell'information technology acquisendo le consociate italiane di Getronix (già Olivetti) e Bull. Aziende IT con un notevole bagaglio di competenze e professionalità, nonché circa 260 milioni di euro di commesse: questi ultimi acquisti sono avvenuti a quel che pare agli interroganti con l'esclusiva logica dell'insourcing e del taglio dei costi; nel 2007 Eutelia acquista C3 e Alpha Telecom del gruppo Tele2 e diventa rispettivamente leader italiano nei servizi e nelle soluzioni ITC e nella distribuzione di servizi telefonici prepagati in ben 11 paesi europei; nel mese di gennaio 2008, Eutelia, entra in Mobyland, nuovo operatore mobile polacco; nel mese di aprile dello stesso anno Eutelia richiede la cassa integrazione per 772 unità, dopo la contrattazione sindacale ottiene «contratti di solidarietà» per 2.200 lavoratori con possibilità di riduzione del 37 per cento delle ore lavorative a partire dal 1o luglio dello stesso anno; il 21 maggio 2008, un'ispezione della guardia di finanza finalizzata a verificare presunte irregolarità per decine di milioni di euro, ha portato il pubblico ministero ad emettere 10 avvisi di garanzia alcuni dei quali per associazione a delinquere, frode fiscale e falso in bilancio; nel settembre 2008 Eutelia sottoscrive un contratto di affitto con due liquidatori di Eda - Enterprise digital architets -, società di software che gestisce la rete speciale del Ministero dell'interno e viene usata dalla polizia di Stato e dall'Arma dei Carabinieri, con un portafoglio ordini da 220 milioni di euro. Due mesi dopo Eda viene dichiarata fallita dal tribunale ed il curatore fallimentare revoca il contratto di affitto perché presenta un canone troppo basso e dopo una gara l'affitto passa alla società Vitrociset, della famiglia Crociani, che paga 1,2 milioni di euro cioè sei volte quello che avrebbe dovuto pagare Eutelia;
in data 7 gennaio 2009, la società Eutelia spa, a seguito dell'incontro con le organizzazioni sindacali delle categorie metalmeccanici privati e telecomunicazioni presso il ministero dello sviluppo economico, dichiara esuberi strutturali per circa 2300 addetti nell'intera azienda, individuandoli come «perimetro Information Technology», cosiddetto «perimetro IT»;
nel maggio 2009 Eutelia avvia, senza confrontarsi al tavolo del ministero dello sviluppo economico, una procedura di trasferimento di ramo d'azienda IT per 1986 dipendenti ad una sua controllata lucana: Agile srl, azienda con 100 dipendenti e con un capitale sociale di 96.000 euro;
in data 3 giugno 2009 viene nominato legale rappresentante nonché presidente del consiglio di amministrazione di Eutelia spa il dottor Pizzichi Leonardo, già presidente del collegio sindacale dell'istituto di credito Monte dei paschi di Siena;
il 15 giugno 2009 Eutelia, pur convocata al tavolo di crisi del ministero dello sviluppo economico, insieme alle regioni interessate e le organizzazioni sindacali, non si presenta invocando ragioni di procedura in quanto società quotata in borsa valori ma nel contempo procede alla cessione di ramo d'azienda per 2160 dipendenti e contemporaneamente cede le sue quote a Omega; nella stessa data del 15 giungo 2009, infatti, risulta che con scrittura privata autenticata Eutelia trasferiva il ramo d'azienda It - comprensivo di circa 2160 dipendenti - ramo derivante dalle acquisizioni e successive fusioni in Eutelia spa di Getronics spa, Bull Italia spa e P.c. Station spa nell'anno 2006/2007; lo stato patrimoniale allegato all'atto di cessione evidenzia, tra le altre voci contabili, il passaggio ad Agile srl sia dell'intero ammontare del fondo di trattamento di fine rapporto relativo ai dipendenti trasferiti, sia dei debiti tributari di titolarità del cedente;
in data 15 giugno 2009 la società Agile srl, di proprietà al 100 per cento di Eutelia spa trasferiva la proprietà delle quote componenti il capitale sociale di euro 96.000,00 alla società Omega spa con sede legale in Roma viale Liegi, 44;
in data 15 giugno 2009 viene nominato amministratore unico il dottor Claudio Marcello Massa, già procuratore e legale rappresentante della società Omega spa;
il 9 luglio 2009, l'amministratore delegato di Agile e di Omega presenta, a parole, un progetto di «rete d'impresa» unitamente a Omnia Network; intanto Agile non riesce a rispondere a nuovi bandi di gara perché a quel che consta agli interpellanti non in possesso del documento unico di regolarità contributiva (Durc);
il 30 luglio 2009, da un comunicato sindacale si apprende che Omega assorbe un consorzio di 16 aziende e le società Phonemedia e Videonline 2, costituendo un gruppo di 8.206 dipendenti, di cui 6.239 a tempo pieno e che è controllata dalla Libeccio Srl, controllata a sua volta da due fondi mobiliari inglesi: Anglo corporate Management Ltd e Rest Form Ltd intanto Omnia network viene messa in liquidazione e si tira fuori dal progetto di «rete d'imprese»;
il 5 agosto 2009 Sebastiano Liori si dimette dalla carica di consigliere di amministrazione e vice presidente di Omnia network;
il 31 agosto Omnia network cede le partecipazioni delle controllate Omnia service center, Omnia group service e Vox2Web ai suoi dirigenti attraverso Alba Rental srl;
consta altresì agli interpellanti che in data 3 settembre 2009 l'amministratore unico di Agile s.r.l. dottor Claudio Marcello Massa, attraverso la e-mail aziendale - OS 01/2009 comunica a tutti i dipendenti che con i tempi tecnici di legge si stanno perfezionando le fusioni deliberate il 31 luglio 2009 che porteranno quale holding del gruppo il soggetto giuridico derivante dalle fusioni di Libeccio, Theia, Omega ed Agile. Parallelamente alle operazioni societarie, si procede ad una ristrutturazione generale organizzativa, in capo alla holding, che avrà impatto a cascata su tutte le società;
in data 22 ottobre 2009, la direzione di Agile srl ha comunicato, ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991, alle organizzazioni sindacali dei lavoratori che «stante il carattere strutturale delle eccedenze di personale non essendo allo stato prevedibile un incremento delle commesse e non essendo ipotizzabili soluzioni alternative al licenziamento quali la cassa integrazione guadagni ed i contratti di solidarietà» procede alla riduzione del personale di ben 1.192 unità su 1.880 -:
se il Ministro interpellato sia a conoscenza dei fatti suddetti;
quali iniziative intenda assumere il Governo, nell'ambito della sua attività di tutela del sistema produttivo e industriale italiano e della professionalità dei lavoratori, per salvaguardare lo stabilimento Mahle di Volvera, il quale, oltre a non essere mai stato costretto a ricorrere alla cassa integrazione per i suoi dipendenti, è l'unico in grado di produrre con alto valore aggiunto;
quali iniziative intenda assumere per far rientrare la decisione unilaterale assunta dalla direzione di Agile srl di licenziare 1.192 lavoratori;
quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo onde evitare che Eutelia, Agile, Omega e Phonemedia - aziende tutte interconnesse - possano trasferire all'estero i fondi relativi al tfr e quali tutele intendano attivare nei confronti dei 1.192 lavoratori che rischiano di rimanere senza lavoro e senza soldi.
(2-00533)
«Di Pietro, Donadi, Borghesi, Cambursano, Monai, Cimadoro, Evangelisti».

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri dello sviluppo economico e del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per sapere - premesso che:
a partire dal 2003 la famiglia Landi di Arezzo, da cui nasce Eutelia spa., sostenuta da diversi istituti bancari acquisisce diverse società nel campo delle Telecomunicazioni e dell'information technology, passando da circa 50 dipendenti a 2700;
la caratteristica comune di queste acquisizioni è che sono società in gravissima crisi finanziaria e con esuberi occupazionali;
tutte le cessioni avvengono a fronte di accordi sul saldo dei debiti da parte di chi vende e/o grandi valori immobiliari e di liquidità ceduti come garanzia futura;
ad esempio le acquisizioni delle attività di information technology da parte di Bull e Getronics (multinazionali che hanno lasciato il nostro Paese), a fronte di una spesa simbolica di 1 euro, hanno portato nelle casse dell'acquirente oltre 100 milioni di euro tra liquidità e proprietà immobiliari;
secondo le organizzazioni sindacali, nel corso del tempo il comportamento ricorrente della proprietà sarebbe stato quello di agire pesantemente nei confronti dei lavoratori annullando qualsiasi relazione sindacale, mettendo in discussione tutti gli accordi precedenti e, soprattutto, adottando misure durissime sul personale. Nel corso degli ultimi due anni, numerosi sarebbero stati i licenziamenti individuali, le dimissioni, i trasferimenti. Secondo le organizzazioni sindacali sarebbero state emesse diverse sentenze ai sensi dell'articolo 28 legge 20 maggio 1970, n. 300 (denunce per comportamento antisindacale) e recuperati decine di licenziamenti e trasferimenti forzati;
a quanto consta agli interpellanti, negli ultimi due anni la proprietà avrebbe azzerato tutta la liquidità attraverso fatture e spese elevate in gran parte verso società controllate dalla famiglia Landi. La sede di maggior pregio (valore 14 milioni di euro, acquisita con Bull) sarebbe stata trasferita nella cassaforte di famiglia (Finanziaria italiana);
nel corso del 2009, nonostante la stipula dell'accordo di solidarietà che ha portato risparmi per 40 milioni di euro all'azienda al fine di evitare i licenziamenti, Eutelia ha deciso di cedere tutto il ramo information technology ad Agile (che a sua volta è stata acquisita dal gruppo Omega Massa, Liori);
l'operazione è, ad avviso degli interpellanti, la conclusione di un percorso inteso a scaricare la situazione debitoria e i costi in un perimetro societario estraneo alla famiglia Landi. Complessivamente, sarebbero circa 100 milioni di euro i debiti pendenti tra tfr, fisco, Inps e fornitori;
l'operazione di acquisizione non sembrerebbe mostrare nessuna caratteristica industriale. Dal giorno dell'acquisizione i lavoratori non hanno avuto più regolarità nel pagamento degli stipendi e dei rimborsi (oggi sono in arretrato di 3 mesi) e tutti i clienti sono stati persi per mancanza di investimenti, certificazioni dei lavoratori e pagamento dei contributi, ai sensi del documento unico di regolarità contributiva;
l'attuale proprietà di Omega sarebbe riuscita nel contempo ad acquisire altre società fino ad arrivare a oltre 10.000 dipendenti, tutti senza stipendi e con difficoltà finanziarie evidenti. L'ultimo acquisto è stato la società Phonemedia (call center di 6.000 lavoratori circa, senza stipendio da diversi mesi);
sono stati avviati, nel mese di ottobre 2009, oltre 1.200 licenziamenti da Agile. Mentre non si comprende il futuro lavorativo dei 10.000 dipendenti del gruppo. Attualmente vi è una forte mobilitazione dei lavoratori che ha portato alla quasi totale occupazione delle sedi Agile;
nel corso dell'anno 2009 sono stati diversi gli atti di sindacato ispettivo, presentati da deputati del Partito democratico, alcuni dei quali senza risposta (in particolare, n. 4-02833 primo firmatario Nannicini); ad altri la risposta del Governo è stata quella di aver istituito un tavolo di crisi presso il Ministero dello sviluppo economico, il cui esito è stato il solo deterioramento della situazione generale;
la notte del 10 novembre 2009 c'è stata, nei locali occupati dello stabilimento romano di Eutelia, un'irruzione di un gruppo di guardie private guidate dall'ex amministratore delegato dell'azienda Samuele Landi -:
se il Governo sia informato analiticamente della vicenda degli assetti proprietari e industriali di Eutelia/Agile, secondo quanto delineato in premessa;
se non si intenda intervenire con urgenza per preservare le attuali numerose e significative commesse pubbliche che Eutelia/Agile e Phonemedia ancora detengono;
se non si intenda agire attraverso una nuova convocazione delle parti presso la presidenza del Consiglio dei ministri, bloccando nel frattempo le procedure di mobilità, affinché si prospetti una diversa strategia industriale per Eutelia/Agile capace di salvaguardare gli assetti occupazionali e un importante gruppo in un settore strategico come quello dell'information technology.
(2-00534)
«Soro, Sereni, Damiano, Rugghia, Madia, Gatti, Bellanova, Santagata, Codurelli, Berretta, Lulli, Brandolini, Ginefra, Andrea Orlando, Miglioli, Rampi, Gnecchi, Schirru, Mosca, Boccuzzi, Mattesini, Bobba, Vico, Peluffo, Esposito, Rossomando, Colombo, Morassut, Velo, Amici, Vaccaro, Coscia, Giachetti, Bachelet, Nannicini, Ceccuzzi».

Chiarimenti in merito alle decisioni dell'Enac con riferimento alla convenzione stipulata con la Sogeaal spa relativa all'ampliamento della aerostazione, della centrale tecnologica, della viabilità e del parcheggio auto dell'aeroporto di Alghero-Fertilia - 2-00531

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
in data 13 maggio 2009 il primo firmatario del presente atto presentava un'interrogazione al ministro interpellato su «problematiche inerenti alla convenzione stipulata dall'Enac con la Sogeaal spa relativa all'ampliamento della aerostazione, della centrale tecnologica, della viabilità e del parcheggio auto dell'aeroporto di Alghero-Fertilia» (n. 3-00520);
in tale interrogazione, relativamente al lungo contenzioso apertosi sulla vicenda, si metteva in rilievo come nel 2008 una commissione interna dell'Enac ad hoc istituita dall'ente avesse concluso i suoi lavori riconoscendo l'esistenza di una concessione dell'Enac in favore di Sogeaal sin dal 1995 e avesse altresì invitato l'ente a provvedere alla disposizione di uno specifico atto in tal senso, così da consentire a Sogeaal di difendersi nella causa civile intentatale da Air One (sub concessionaria di Sogeaal) davanti al tribunale di Chieti;
richiesto di sollecitare Enac ad adempiere ai suoi obblighi, il Governo, nella persona del sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti onorevole Mario Mantovani, rispondeva, nella seduta del 27 ottobre 2009, pronunciando testualmente le seguenti parole (a pagina 8 del resoconto): «Per pervenire alla risoluzione della problematica riscontrata, l'Enac ha disposto, con nota in data 21 ottobre 2009, inviata alla direzione aeroportuale di Alghero, l'adozione del provvedimento definitivo che formalizza la consegna alla Sogeaal dell'aerostazione dalla data della sua attivazione, comprendendo anche le aree sub-concesse dal gestore ad Air One»;
l'interrogante, nel prendere atto della risposta, si dichiarava soddisfatto, pur lamentando il lungo periodo di tempo intercorso e l'inspiegabile lunga resistenza di Enac a ottemperare a quanto formalmente richiestole dalla sua stessa commissione interna;
tuttavia, l'affermazione del Sottosegretario consegnata agli atti della Camera dei deputati, alla verifica pratica, è risultata e risulta non trovare riscontro nei fatti, non avendo Enac a tutt'oggi disposto alcunché, come si evince anche dal fatto che le notizie apparse sulla stampa locale non sono state smentite (ad esempio, «La Nuova Sardegna» del 1o novembre 2009) -:
quali spiegazioni il Ministro interpellato possa fornire circa quella che appare ed è di fatto una informazione priva di fondamento e se il Ministro interpellato intenda rendere ulteriori e più precisi elementi di risposta con riferimento alla problematica già posta con l'interrogazione n. 3-00520.
(2-00531) «Melis, Soro».

Elementi ed iniziative in relazione all'aggressione compiuta ai danni dei rappresentanti dell'associazione ambientalista «FareAmbiente» della Calabria avvenuta il 24 ottobre 2009 ad Amantea (Cosenza) - 2-00530

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
sabato 24 ottobre 2009 ad Amantea rappresentanti dell'associazione ambientalista «FareAmbiente» della Calabria erano stati invitati a partecipare alla trasmissione di Rai 3 «Ambiente Italia»;
il coordinatore regionale della Calabria di Fare Ambiente, dott. Antonio Iaconetti, accompagnato da una folta delegazione di aderenti locali all'associazione, avrebbe dovuto intervenire nella trasmissione, ma è stato aggredito, insieme ai suoi accompagnatori con calci e spintoni al grido di «fascisti»;
secondo gli aggressori i rappresentanti dell'associazione «Fare Ambiente» della Calabria non dovevano partecipare alla trasmissione in quanto non degni di rappresentare nessuno;
gli aggressori hanno proseguito con fare minaccioso, brandendo le aste di bandiere e striscioni, ed anche grazie a fischi, trambusto e musica ad altissimo volume hanno impedito che si svolgesse l'intervista da parte del conduttore televisivo;
Fare Ambiente, movimento ecologista europeo, è legalmente riconosciuto dal ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con apposito decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana;
gli interpellanti, nel condannare e stigmatizzare fermamente l'aggressione subita dagli aderenti all'associazione Fare Ambiente della Calabria, ritengono che sia un diritto sociale, civile e costituzionale, da parte della citata associazione, di partecipare a iniziative di informazione nonché di esprimere le proprie proposte nell'ambito di un confronto democratico -:
se sia a conoscenza dei fatti citati in premessa;
se siano stati individuati i responsabili dell'aggressione subita dagli aderenti dell'associazione «Fare Ambiente» della Calabria;
quali iniziative intenda intraprendere affinché aggressioni come quelle accadute ai danni degli esponenti di Fare Ambiente della Calabria non si verifichino più, al fine di consentire a tutti i soggetti interessati il diritto all'informazione e la partecipazione a momenti di confronto democratico, come diritto costituzionalmente sancito.
(2-00530)
«Iannaccone, Lo Monte, Commercio, Belcastro, Latteri, Lombardo, Milo, Sardelli, Brugger».