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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 272 di lunedì 25 gennaio 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

La seduta comincia alle 11,40.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 22 gennaio 2010.

I deputati in missione sono cinquantanove.

Annunzio di petizioni.

RENZO LUSETTI (UdC), Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).

Discussione del disegno di legge: Delega al Governo in materia di lavoro (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 1441-quater-C).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 22 gennaio 2010.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GIULIANO CAZZOLA (PdL), Relatore. Espresso apprezzamento per lo spirito costruttivo che ha caratterizzato l'iter in sede referente del disegno di legge in discussione, che è stato profondamente modificato dal Senato, manifesta disponibilità a valutare attentamente nel prosieguo del dibattito le proposte migliorative del testo eventualmente formulate dall'opposizione. Illustra, quindi, il contenuto del provvedimento, richiamando, in particolare, l'articolo 1, volto a prevedere la riapertura dei termini della delega al Governo per l'adozione di una disciplina sul pensionamento anticipato dei soggetti che svolgono lavori usuranti, l'articolo 33, che prevede una nuova disciplina della conciliazione e dell'arbitrato, che garantirà al lavoratore un'adeguata tutela in sede sia giudiziale sia stragiudiziale, e l'articolo 34, con il quale si razionalizzano ed unificano le procedure per l'impugnazione dei licenziamenti individuali e per la risoluzione di ogni tipo di rapporto di lavoro. Ritiene, inoltre, assolutamente ingiustificate le critiche rivolte alle norme in base alle quali l'obbligo decennale di istruzione previsto dalla legge finanziaria del 2007 può essere assolto nei percorsi di apprendistato.

PASQUALE VIESPOLI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Nel ringraziare il relatore e tutti i componenti l'XI Commissione per il proficuo lavoro svolto, esprime particolare apprezzamento per il clima di dialogo costruttivo che ha caratterizzato l'iter del provvedimento in sede referente, manifestando altresì la disponibilità del Governo ad un fattivo confronto di merito al fine di ricercare possibili punti di convergenza su un disegno di legge di fondamentale importanza. Giudicate inoltre condivisibili le norme relative al contratto di apprendistato, previsto nella cosiddetta legge Biagi ma non ancora attuato poiché necessita di un opportuno raccordo istituzionale e sociale, ritiene che tali disposizioni potranno favorire un percorso di formazione alternativo in grado di contrastare il fenomeno dell'abbandono scolastico e di favorire l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.

Pag. IV

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nel ritenere che nel disegno di legge in discussione vi siano taluni interventi condivisibili, seppure limitati, segnatamente quelli in materia di lavori usuranti, lamenta che il Governo mostra di non avere piena consapevolezza delle problematiche relative al mondo del lavoro, che postulano, tra l'altro, la necessità di rafforzare il sistema degli ammortizzatori sociali. Auspicato, quindi, un confronto parlamentare che tenga conto anche delle istanze dell'opposizione, esprime perplessità sull'articolo 50, in base al quale l'obbligo decennale di istruzione può essere assolto anche nei percorsi di apprendistato. Sottolineata, altresì la necessità di coniugare la flessibilità e la sicurezza nel mondo del lavoro in un contesto di dialogo sociale, nonché di varare una legge-quadro in materia di politiche attive del lavoro, ritiene che il provvedimento in esame non sia all'altezza degli obiettivi perseguiti dal Governo.

MASSIMILIANO FEDRIGA (LNP). Nel ringraziare i componenti l'XI Commissione per il proficuo lavoro svolto in sede referente, finalizzato, tra l'altro, ad analizzare le importanti modifiche apportate al testo nel corso dell'esame in Senato, ribadisce la disponibilità della maggioranza ad un sereno confronto di merito sul disegno di legge in discussione. Richiama, quindi, le misure più rilevanti recate dal provvedimento, soffermandosi, in particolare, sulle disposizioni inerenti i lavori usuranti ed il contratto di apprendistato, il quale, a suo avviso, potrà ottimizzare le peculiarità di ogni singolo soggetto coniugando il processo di istruzione con un graduale inserimento nel mondo del lavoro. Sottolineata, infine, la necessità di delineare una riforma complessiva della rappresentanza sindacale, ricorda le proposte emendative presentate dal suo gruppo, volte, tra l'altro, ad incentivare l'impiego di risorse umane interne nell'ambito degli enti locali ed a riorganizzare il casellario centrale degli impieghi, auspicando altresì una revisione dell'articolo 45 ed una maggiore attenzione alle legittime esigenze del personale marittimo.

CESARE DAMIANO (PD). Pur confermando il giudizio complessivamente negativo del suo gruppo sul provvedimento in discussione, esprime apprezzamento per il costruttivo lavoro svolto in Commissione, lamentando che il Governo ha abbandonato il metodo della concertazione e ha proceduto ad una profonda manomissione del Protocollo sul Welfare del 2007. Rilevato, quindi, che l'Esecutivo, anche attraverso una drastica riduzione delle risorse stanziate, ha compromesso importanti strumenti di tutela dei lavoratori e ha determinato disparità tra settore pubblico e privato, esprime perplessità sull'ulteriore proroga della delega in materia di lavori usuranti, nonché sull'articolo 8 del disegno di legge, che interviene negativamente sul tema della rappresentatività sindacale, e sul comma 7 dell'articolo 50, il quale stabilisce che l'obbligo decennale di istruzione previsto dalla legge finanziaria 2007 può essere assolto anche nei percorsi di apprendistato.

TERESIO DELFINO (UdC). Sottolineato l'atteggiamento costruttivo assunto dalla sua parte politica nel corso dell'iter in Commissione del provvedimento in discussione, del quale evidenzia la complessità, l'eterogeneità e la delicatezza dei temi affrontati, esprime apprezzamento per la modifica in senso migliorativo di talune controverse disposizioni. Nel ritenere complessivamente inadeguate le misure previste in materia di tutela dei lavoratori precari e di ammortizzatori sociali, giudica condivisibili le modifiche introdotte all'articolo 1 in tema di lavori usuranti, auspicando peraltro che il Governo vigili attentamente per evitare disparità di trattamento tra lavoratori che operano nelle medesime condizioni. Nel ritenere altresì opportuno approfondire il contenuto dell'articolo 4, in materia di vigilanza sanitaria sulle attività sportive, e dell'articolo 5, relativo alle sanzioni per chi utilizza il lavoro sommerso, manifesta netta contrarietà Pag. Valle misure contenute nell'articolo 8, del quale paventa le deleterie conseguenze in relazione alla tutela dei lavoratori da parte delle rappresentanze sindacali.
Giudicate quindi non necessarie le norme recate dall'articolo 50, in materia di apprendistato, preannunzia che l'orientamento del suo gruppo nella votazione finale dipenderà dalla possibilità di superare, nel prosieguo dell'iter, le criticità tuttora presenti nel provvedimento in esame.

MARIA COSCIA (PD). Sottolineata la gravità della disposizione recata dall'articolo 50, comma 7, che nei fatti diminuisce l'obbligo decennale di istruzione previsto dalla legge finanziaria per il 2007, rileva l'incapacità del Governo di individuare misure efficaci volte ad incentivare la frequenza scolastica dei giovani; giudica inoltre necessaria un'organica riforma del sistema dell'istruzione, segnatamente quella di grado superiore, che superi l'impianto enciclopedico-nozionistico e garantisca una formazione di ampio respiro culturale, adeguata ad un contesto lavorativo in continua evoluzione.

GIULIO SANTAGATA (PD). Ribadita la volontà di dialogo manifestata dalla sua parte politica sul provvedimento in discussione, lamenta il metodo legislativo seguito nel corso dell'iter, che ha stravolto l'iniziale spirito riformatore, appesantendo il testo con disposizioni che proseguono nella politica di indebolimento delle garanzie poste a difesa dei lavoratori. Nell'auspicare quindi maggiore chiarezza da parte dell'Esecutivo e della sua maggioranza in tema di mercato del lavoro, esprime perplessità sulle norme recate dall'articolo 2 in materia di riorganizzazione degli enti vigilati dai Ministeri del lavoro e della salute.

GIUSEPPE BERRETTA (PD). Sottolineata l'importanza del disegno di legge in discussione, ritiene che le norme in esso contenute penalizzino ancora una volta i lavoratori privi di opportune garanzie assicurative e previdenziali. Richiama, quindi, gli aspetti di maggiore criticità presenti nel testo, soffermandosi, in particolare, sulle disposizioni recate dagli articoli 32, 33 e 34, che, a suo avviso, saranno presumibilmente dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale. Preannunzia, infine, la presentazione, da parte del suo gruppo, di proposte emendative migliorative di un provvedimento manifesto che non tutela adeguatamente i lavoratori precari.

SIMONE BALDELLI (PdL). Manifestato apprezzamento per il confronto sereno e costruttivo che ha caratterizzato l'iter in sede referente del disegno di legge in discussione, che, tra l'altro, contiene importanti deleghe al Governo in materia di lavori usuranti e di ammortizzatori sociali, giudica ingiustificate e basate su un approccio meramente ideologico e pregiudiziale le critiche rivolte alle norme dell'articolo 50, in base alle quali l'obbligo di istruzione può essere assolto anche nel percorsi di apprendistato.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

GIULIANO CAZZOLA (PdL), Relatore. Nel respingere taluni rilievi critici formulati da esponenti dell'opposizione sulle disposizioni emanate dal Governo in materia di lavoro, esprime apprezzamento per l'operato dell'Esecutivo a seguito dell'emergenza economica in atto. Nel manifestare, infine, soddisfazione per il proficuo lavoro svolto in sede referente, ribadisce il giudizio positivo, in particolare, sulle norme inerenti il processo del lavoro ed il contratto di apprendistato, assicurando altresì che tale istituto non costituisce una nuova fattispecie.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede chiarimenti circa la disposizione regolamentare che consente al Governo di intervenire per replicare Pag. VIai deputati intervenuti nella discussione in una fase successiva del dibattito.

PASQUALE VIESPOLI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Nel precisare che il Governo non intende sottrarsi al confronto parlamentare, si riconosce nelle considerazioni svolte dal relatore e dal deputato Baldelli e respinge le critiche avanzate dal deputato Damiano, ribadendo la necessità che si apra una fase ulteriore verso la triennalità dell'utilizzo del contratto di apprendistato. Auspica infine che il prosieguo del dibattito arricchisca ulteriormente il provvedimento, volto ad affrontare e risolvere alcuni punti nodali in materia di lavoro, segnatamente sul terreno delle deleghe, del processo del lavoro e della riorganizzazione degli enti vigilati dai Ministeri del lavoro e della salute.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 14,35, è ripresa alle 15,35.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantuno.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Impedimento a comparire in udienza (A.C. 889 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 22 gennaio 2010.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

ENRICO COSTA (PdL), Relatore. Illustra il testo unificato in discussione, precisando come - all'esito di un proficuo dibattito in Commissione - lo stesso recepisca anzitutto l'impostazione del gruppo dell'UdC, nonché i contenuti di proposte di legge dei rappresentanti della maggioranza. Nel richiamare quindi l'esigenza di garantire l'equilibrato esercizio della giurisdizione e delle prerogative del Parlamento e del Governo, bilanciando puntualmente funzioni e poteri costituzionalmente garantiti in base al principio di leale collaborazione, sottolinea come il provvedimento in esame introduca una disciplina meramente transitoria in attesa di pervenire ad una definitiva sistemazione della materia attraverso una compiuta ed organica riforma costituzionale. Precisato altresì che la suddetta disciplina non introduce una forma di immunità, ma specifica la portata dell'istituto dell'impedimento a comparire già previsto dal codice di procedura penale, salva sempre la sospensione della decorrenza della prescrizione, auspica sul tema la prosecuzione di un dialogo fattivo e responsabile tra le forze politiche al fine di pervenire all'approvazione di un testo il più possibile condiviso.

MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Sottolinea che il testo unificato in discussione risponde unicamente all'esigenza di garantire l'immunità del Presidente del Consiglio fino al termine del mandato, provocando in tal modo un danno enorme alla macchina giudiziaria, rendendo, tra l'altro, il processo penale ingiusto e diseguale. Nell'esprimere altresì sconcerto per l'uso della Carta costituzionale da parte del Capo dell'Esecutivo come strumento di governo, rileva che, atteso che il legittimo impedimento è già previsto dall'ordinamento processuale vigente, il testo unificato in discussione ignora del tutto le indicazioni della Carta costituzionale, riproponendo gli stessi errori già compiuti con il cosiddetto lodo Alfano. Espressi inoltre rilievi critici all'articolo 1, ritenendo improprio il riferimento al concetto di sereno svolgimento delle funzioni di governo, Pag. VIIauspica che l'esame in Assemblea sia improntato ad un costruttivo confronto tra tutte le forze politiche.

DONATELLA FERRANTI (PD). Richiamata la disciplina dell'impedimento a comparire in udienza come prevista dalle vigenti disposizioni del codice di procedura penale, manifesta contrarietà - anche alla luce della giurisprudenza di legittimità in materia - ai contenuti innovativi del medesimo istituto recati dal testo unificato in discussione, che reputa sostanzialmente non compatibili con l'architettura della disciplina codicistica corrente e validamente introducibili nell'ordinamento solo attraverso una riforma di natura costituzionale. Nel lamentare altresì che l'automatismo del meccanismo previsto dal provvedimento in esame determina un inaccettabile svilimento del ruolo del giudice, producendo altresì incertezze sui tempi del processo ed introducendo una grave lesione del principio del contraddittorio, esprime l'orientamento contrario del suo gruppo al testo unificato in discussione, che reputa l'ennesima inaccettabile norma ad personam con cui si tende a tutelare interessi particolari.

ALFONSO PAPA (PdL). Nel sottolineare la forte valenza politica insita nella materia trattata dal testo unificato in discussione, che attiene all'esercizio delle funzioni di Governo ed è peraltro disciplinata nelle maggiori democrazie europee, rileva che la normativa in esame, impropriamente definita ad personam, mira invece ad assicurare la gestione normativa di fenomeni processuali che incidono sul regolare e sereno esercizio di prerogative connesse ad un mandato conferito dagli elettori, nell'ambito di un complessivo bilanciamento tra i poteri dello Stato.

ROBERTO RAO (UdC). Ricordato il significativo contributo fornito dal suo gruppo alla stesura del testo unificato in discussione, che trae origine dalla sentenza di illegittimità costituzionale sul cosiddetto lodo Alfano, sottolinea la necessità di definire un sistema di prerogative per le più alte cariche dello Stato al fine di non compromettere, in particolare, la piena funzionalità dell'Esecutivo, garantendo altresì un equilibrato esercizio della giurisdizione e delle competenze del Parlamento tramite la definizione di una disciplina transitoria e limitata nel tempo, in attesa dell'approvazione di un'organica legge costituzionale in materia. Manifestata quindi la disponibilità della propria parte politica a migliorare un provvedimento volto ad evitare il conflitto permanente tra magistratura e politica, auspica che il prosieguo del dibattito si svolga in un clima di fattiva collaborazione tra le forze parlamentari, ritenendo peraltro opportuno varare riforme condivise per rendere più efficiente il sistema giudiziario.

PASQUALE CIRIELLO (PD). Ritiene che il testo unificato in discussione costituisca un provvedimento ad personam, che tutela esclusivamente il Presidente del Consiglio - come evidenziato, tra l'altro, dal disposto del comma 7 dell'articolo 1 - senza tenere conto della recente sentenza n. 262 del 2009 della Corte costituzionale sul cosiddetto lodo Alfano; giudica pertanto il testo in esame viziato da evidenti profili di incostituzionalità.

ANNA ROSSOMANDO (PD). Rilevato che la vigente normativa disciplina già in maniera esaustiva i casi di legittimo impedimento a comparire in udienza, lamenta che con il testo unificato in discussione si ricorre impropriamente ad uno strumento processuale per introdurre una prerogativa non prevista dall'ordinamento al solo fine di tutelare interessi particolari; sottolinea inoltre che il provvedimento in esame, oltre a non presentare alcuna attinenza con le riforme necessarie per il settore della giustizia, si inscrive nel contesto di misure con cui si alimenta un costante conflitto tra poteri dello Stato.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Sottolineato che l'obiettivo del testo unificato in discussione appare quello di tutelare esclusivamente gli interessi del Presidente Pag. VIIIdel Consiglio, ricorrendo peraltro a giustificazioni non attendibili, atteso che il sereno svolgimento delle funzioni governative non è messo in discussione dalle vicende giudiziarie, evidenzia come il Presidente Berlusconi abbia spesso fatto ricorso a motivazioni non plausibili per sottrarsi al giudizio della magistratura. Stigmatizza infine il carattere retroattivo delle disposizioni in esame, che pone a rischio il completamento di numerosi processi in corso.

SESA AMICI (PD). Nel ribadire il giudizio negativo del suo gruppo sul testo unificato in discussione, in relazione al quale preannunzia ferma e decisa opposizione, sottolinea la necessità di una riforma organica della giustizia, non realizzabile con provvedimenti parziali ed affrettati. Ritiene, quindi, che l'istituto dell'impedimento a comparire in udienza avrebbe potuto essere disciplinato attraverso un corretto bilanciamento tra i poteri dello Stato, anziché tutelando esclusivamente interessi particolari, tenuto conto che il sereno svolgimento delle funzioni di governo non è un principio sancito nella Costituzione.

MANLIO CONTENTO (PdL). Sottolineato che l'opposizione, laddove contrasta ogni proposta di riforma della giustizia trincerandosi dietro l'apparente rilievo di un conflitto di interessi in capo al Presidente del Consiglio, non persegue il bene del Paese, che subisce la conseguenza della grave situazione del sistema giudiziario italiano, esprime vivo disappunto per il ruolo recentemente assunto dalla Corte costituzionale in riferimento alle scelte del legislatore. Stigmatizzati altresì taluni episodi di cattiva giustizia che hanno interessato alcuni esponenti politici, giudica opportuno l'obiettivo, perseguito dal provvedimento in discussione, di tutelare lo svolgimento del mandato del Presidente del Consiglio da impropri interventi della magistratura. Ricordato quindi che le disposizioni in esame sono volte ad eliminare ogni forma di arbitrio nelle decisioni relative alle condizioni in cui sussiste il legittimo impedimento, contribuendo a ridurre le occasioni di conflitto tra magistratura e politica, invita l'opposizione a compiere uno sforzo sulla via del dialogo, allo scopo di contribuire con senso di responsabilità ad avviare una grande stagione di riforme, per il bene del Paese.

ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI (PD). Rileva che l'efficienza della giustizia non è una priorità per la maggioranza, atteso che il testo unificato in discussione introduce una norma transitoria che complica le procedure ed allunga i tempi dei processo, non favorendo di conseguenza la competitività del Paese. Nel giudicare, quindi, il provvedimento in esame inutile, essendo l'istituto dell'impedimento a comparire già disciplinato dal codice di procedura penale, ed incostituzionale, poiché una presunzione ex lege di impedimento continuativo prefigura una prerogativa che contrasta con la Carta fondamentale, ne sottolinea le contraddizioni rispetto al cosiddetto processo breve recentemente approvato dal Senato. Manifesta, infine, la disponibilità del suo gruppo a collaborare costruttivamente ad una proposta volta a riformare il sistema della giustizia nell'interesse dei cittadini.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Rileva che il testo unificato in discussione presenta evidenti profili di illegittimità, atteso che introduce un impedimento totale e assoluto all'esercizio della sovrana funzione della giustizia di cui all'articolo 101 della Costituzione, non riconoscendo peraltro alcun margine di discrezionalità al giudice nella valutazione dei casi in cui ricorra il legittimo impedimento.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

FEDERICO PALOMBA (IdV). Nell'osservare, inoltre, che la modifica di prerogative previste dalla Carta fondamentale può essere eventualmente attuata unicamente con legge costituzionale, lamenta che il Presidente del Consiglio, facendo Pag. IXimpropriamente appello alla volontà popolare, tende ad acquisire inaccettabili forme di impunità, in violazione del principio secondo cui tutti i cittadini sono soggetti alla giurisdizione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

ENRICO COSTA (PdL), Relatore. Nel ringraziare i deputati intervenuti per il costruttivo contributo offerto al dibattito, che rispecchia le linee già emerse nel corso dell'esame del testo unificato in Commissione, auspica che sullo stesso si pervenga ad una convergenza tra le diverse forze politiche.

MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Espresso l'apprezzamento del Governo per il lavoro svolto in Commissione, che ha consentito di unificare proposte di legge provenienti da un arco parlamentare più ampio di quello della maggioranza, sottolinea la meritevole finalità, sottesa al provvedimento in discussione, di concorrere a ripristinare rapporti di serenità tra le istituzioni ed al loro interno, segnatamente raggiungendo un nuovo ed accettabile equilibrio tra l'esercizio della funzione di governo e quella della giurisdizione. Giudicato quindi il testo unificato in esame un buon punto di partenza, peraltro migliorabile, evidenzia il carattere transitorio della disciplina recata, in attesa di addivenire ad una organica riforma costituzionale della materia. Precisato altresì come il provvedimento in discussione non costituisca una legge ad personam e non introduca privilegi o immunità, reputa ragionevole e necessario che la definizione della fattispecie di impedimento a comparire non sia rimessa alla discrezionalità di un giudice, ma spetti al Parlamento. Auspica infine con forza l'approvazione del testo unificato in esame.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le questioni pregiudiziali per motivi di costituzionalità Franceschini n. 1 e Palomba n. 2.
Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Zamparutti n. 1-00263 e Piffari n. 1-00320: Iniziative per la difesa del suolo e del paesaggio e per la riqualificazione del patrimonio urbanistico ed edilizio.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 22 gennaio 2010.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Libè n. 1-00322 e Ghiglia n. 1-00323 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00263, volta ad incentivare il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio del Paese, espressione di una cattiva gestione del territorio, nonché di gravi carenze della politica edilizia degli ultimi sessant'anni. Giudica pertanto necessaria, anche a nome della componente politica radicale eletta nelle liste del Partito Democratico, una vera e propria inversione nella gestione del territorio, volta alla totale riconversione di risorse destinate alla messa in sicurezza dello stesso. Auspica, infine, che si pervenga alla definizione di uno strumento di indirizzo unitario sul quale il Governo possa esprimere parere favorevole.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Nell'illustrare la sua mozione n. 1-00320, richiama le dinamiche dello sviluppo urbanistico prodottosi nel Paese, lamentando la carenza della gestione del territorio ed ascrivendo la responsabilità delle criticità emergenti ai deprecabili fenomeni dell'abusivismo edilizio e dei successivi condoni. Espressa altresì contrarietà per la frammentarietà delle politiche edilizie perseguite Pag. Xsul territorio, data la mancanza di un efficiente coordinamento fra Stato, regioni ed enti locali, sottolinea la necessità di provvedere ad una significativa riqualificazione del patrimonio edilizio secondo il principio del risparmio e dell'uso efficiente del territorio. Richiama quindi il dispositivo della sua mozione n. 1-00320, evidenziando tra l'altro la necessità di definire una normativa rigorosa in tema di pianificazione e governo del territorio, anche incentivando la promozione della efficienza energetica, nonché di attuare un severo contrasto alle violazioni urbanistiche e all'abusivismo.

SIMONE BALDELLI (PdL). Nell'illustrare la mozione Ghiglia n. 1-00323, rileva come il dissesto idrogeologico italiano sia ormai diventato un evento naturale ricorrente, rendendo il territorio sempre più vulnerabile. Richiama dunque il dispositivo della mozione presentata dalla maggioranza, ritenendo, tra l'altro, che occorra impegnare il Governo a dotare delle opportune risorse pluriennali il piano nazionale straordinario per il rischio idrogeologico e a promuovere iniziative e normative di competenza che introducano disposizioni a favore della difesa del suolo, auspicando altresì che si pervenga ad una convergenza tra le forze politiche su un tema così delicato.

ROBERTO MORASSUT (PD). Sottolineata la rilevanza degli atti di indirizzo in discussione, attesa l'assenza di politiche organiche per la difesa del suolo, giudica indispensabile avviare celermente una politica nazionale per il governo del territorio. Nel considerare, quindi, obsoleta e disordinata la legislazione urbanistica vigente, ritiene urgente varare una riforma strutturale del settore, predisponendo politiche pubbliche finalizzate ad una crescita sana del territorio, evitando le gravi distorsioni esistenti. Constatato, altresì, il fallimento della politica ambientale del Governo, auspica una più efficiente tutela e salvaguardia del paesaggio nazionale.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Esprime perplessità in ordine al contenuto eterogeneo del dispositivo delle mozioni presentate da taluni esponenti di opposizione, ritenendo improprio accomunare i temi dell'efficientamento energetico e le problematiche di tutela del suolo e del paesaggio. Auspica pertanto che nel prosieguo del dibattito si pervenga ad un documento di indirizzo ampiamente condiviso da tutte le parti politiche.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del disegno di legge S. 1755: Disciplina sanzionatoria dello scarico di acque reflue (approvato dal Senato) (A.C. 2966).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 22 gennaio 2010.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GUIDO DUSSIN (LNP), Relatore. Sottolineato il clima costruttivo che ha caratterizzato l'iter in sede referente, illustra il contenuto del disegno di legge in discussione, volto a fornire un quadro di maggiori certezze giuridiche per i cittadini in caso di violazione delle norme che regolano lo scarico delle acque reflue industriali. Auspica, quindi, una celere approvazione del provvedimento, anche alla luce dell'ampia condivisione tra le forze politiche registratasi nel corso dell'esame al Senato.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Nel ringraziare il relatore per Pag. XIil proficuo lavoro svolto, sottolinea che il provvedimento in discussione è finalizzato a chiarire taluni dubbi interpretativi sulle norme vigenti in materia di limiti delle sostanze tossiche presenti nelle acque reflue.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Nell'auspicare l'approvazione del disegno di legge in discussione, preannunzia la presentazione, da parte del suo gruppo, di proposte emendative volte a prevedere un aggravamento delle sanzioni nei casi in cui azioni di inquinamento abbiano recato irreparabili danni alla salute pubblica.

ROBERTO MORASSUT (PD). Manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo al disegno di legge in discussione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

GUIDO DUSSIN (LNP), Relatore. Sottolinea il clima di condivisione registratosi nel corso della discussione sulle linee generali.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo rinunzia alla replica e rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD), al quale il PRESIDENTE rende precisazioni.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 26 gennaio 2010, alle 11.

(Vedi resoconto stenografico pag. 86).

La seduta termina alle 19,35.