XVI LEGISLATURA
COMUNICAZIONI
Missioni valevoli nella seduta dell'11 febbraio 2010.
Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Boniver, Bossi, Brambilla, Brancher, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cosentino, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, D'Alema, Donadi, Dozzo, Fitto, Franceschini, Frattini, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, Jannone, La Russa, Leo, Leone, Lo Monte, Lombardo, Lupi, Lusetti, Mantovano, Maroni, Martini, Mazzocchi, Mecacci, Melchiorre, Meloni, Menia, Miccichè, Migliavacca, Migliori, Molgora, Mura, Nucara, Leoluca Orlando, Pescante, Prestigiacomo, Ravetto, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Sardelli, Scajola, Stefani, Stucchi, Tabacci, Tremonti, Urso, Valducci, Vito.
Annunzio di proposte di legge.
In data 10 febbraio 2010 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
FAVA ed altri: «Disposizioni integrative della disciplina del contratto di soccida semplice» (3197);
POLI ed altri: «Disposizioni in favore delle famiglie delle vittime del disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009 e per il finanziamento dei lavori di ricostruzione» (3198);
BORGHESI ed altri: «Modifiche all'articolo 5 del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, e all'articolo 11 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, e altre disposizioni tributarie per favorire la crescita e la capitalizzazione delle piccole e medie imprese» (3199);
VACCARO: «Modifica all'articolo 7 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, in materia di sanzioni per la violazione degli obblighi di comunicazione da parte dell'ospitante e del datore di lavoro» (3200);
VACCARO: «Modifica all'articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di detrazione per le spese relative alla frequenza di asili nido» (3201);
RAZZI: «Istituzione del Fondo di solidarietà parlamentare per interventi non previsti da disposizioni legislative» (3202).
Saranno stampate e distribuite.
Trasmissione dal Senato.
In data 10 febbraio 2010 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge:
S. 1956. - «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla protezione civile» (approvato dal Senato) (3196).
Sarà stampato e distribuito.
Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.
A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
I Commissione (Affari costituzionali):
JANNONE: «Norme in materia di definizione transattiva dei crediti erariali derivanti da sentenze di condanna della Corte dei conti» (3091) Parere delle Commissioni II e V.
III Commissione (Affari esteri):
PICCHI e CARLUCCI: «Modifiche agli articoli 36 e 109-bis del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, concernenti la nomina dei capi delle rappresentanze diplomatiche e la nomina al grado di ambasciatore» (2923) Parere della I Commissione.
XI Commissione (Lavoro):
JANNONE: «Modifiche all'articolo 35 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, in materia di trasferimenti pubblici in favore dell'INPDAP a sostegno delle gestioni previdenziali» (3096) Parere delle Commissioni I e V.
XII Commissione (Affari sociali):
PICCHI e CARLUCCI: «Modifiche alla legge 13 maggio 1978, n. 180, in materia di accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori» (2927) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Commissioni riunite XI (Lavoro) e XII (Affari sociali):
DI STANISLAO: «Interventi per prevenire e contrastare il fenomeno del mobbing e lo stress psico-sociale sui luoghi di lavoro» (3050) Parere delle Commissioni I, V, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Trasmissioni dalla Corte dei conti.
La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 10 febbraio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i farmacisti (ENPAF), per l'esercizio 2008. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 167).
Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).
La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 10 febbraio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), per l'esercizio 2008. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 168).
Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).
Trasmissione dal ministro della difesa.
Il ministro della difesa, con lettere del 1o febbraio 2010, ha trasmesso tre note relative all'attuazione data alla risoluzione MOLES ed altri n. 7/00219, accolta dal Governo ed approvata dalla IV Commissione (Difesa) nella seduta del 17 dicembre 2009, riguardante la sostituzione del sopprimendo 91o Battaglione «Lucania» con altra struttura del Ministero della difesa o di altra amministrazione dello Stato, nonché, per la parte di propria competenza, agli ordini del giorno MECACCI ed altri n. 9/2765/1 ed EVANGELISTI ed altri n. 9/2765/2, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 ottobre 2009, concernenti la cooperazione tra l'Italia e la Repubblica di Moldova nel campo della difesa.
Le suddette note sono a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare e sono trasmesse alla IV Commissione (Difesa) competente per materia.
Trasmissione dal ministro degli affari esteri.
Il ministro degli affari esteri, con lettere del 2 febbraio 2010, ha trasmesso due note relative all'attuazione data alle risoluzioni NIRENSTEIN ed altri n. 7/00055, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 15 ottobre 2008, concernente la candidatura iraniana al Consiglio di sicurezza dell'ONU, e STEFANI ed altri n. 7/00227, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 26 novembre 2009, riguardante le relazioni bilaterali con la Repubblica di San Marino.
Le suddette note sono a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare e sono trasmesse alla III Commissione (Affari esteri) competente per materia.
Trasmissione dal ministro per i rapporti con le regioni.
Il ministro per i rapporti con le regioni, con lettera del 3 febbraio 2010, ha trasmesso una nota relativa all'attuazione data, per la parte di propria competenza, all'ordine del giorno ROSATO ed altri n. 9/2105/93, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 24 marzo 2009, riguardante l'apertura di un tavolo di negoziato con la regione Friuli-Venezia Giulia in merito all'assegnazione delle risorse, inclusive dei crediti pregressi, in base a quanto dettato dall'articolo del decreto legislativo n. 137 del 2007.
La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla V Commissione (Bilancio) competente per materia.
Trasmissioni dal ministro dell'economia e delle finanze.
Il ministro dell'economia e delle finanze, con lettere del 3 e del 5 febbraio 2010, ha trasmesso due note relative all'attuazione data all'ordine del giorno VIGNALI n. 9/2561-A/4, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 27 luglio 2009, riguardante la riassegnazione e l'erogazione delle somme perenti già impegnate a favore delle società finanziarie preposte alla gestione degli interventi di cui all'articolo 17 della legge n. 49 del 1985, e, per la parte di propria competenza, alle mozioni CAZZOLA, CAPARINI, COMMERCIO ed altri n. 1/00279 e PEZZOTTA ed altri n. 1/00280, accolte dal Governo ed approvate dall'Assemblea nella seduta del 24 novembre 2009, e FLUVI ed altri n. 1/00284, accolta in parte dal Governo ed approvata in parte dall'Assemblea nella medesima seduta, concernenti iniziative per il sostegno dei redditi da lavoro e da pensione.
Le suddette note sono a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare e sono trasmesse alle Commissioni V (Bilancio) e VI (Finanze) competenti per materia.
Il ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 5 febbraio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 14, del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, la relazione sullo stato dell'attività di riscossione al fine di verificare l'efficacia e l'efficienza dell'attività svolta da Equitalia Spa, aggiornata al 31 dicembre 2008 (doc. CCXIII, n. 2).
Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla VI Commissione (Finanze).
Il ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 5 febbraio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 15-bis, comma 2, della legge 4 febbraio 2005, n. 11, introdotto dall'articolo 7, comma 1, della legge 6 febbraio 2007, n. 13, la relazione - predisposta di concerto con il ministro per le politiche europee - relativa all'impatto finanziario derivante dagli atti e dalle procedure giurisdizionali e di precontenzioso con l'Unione europea, aggiornata al 30 giugno 2009 (doc. LXXIII, n. 3).
Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso a tutte le Commissioni permanenti.
Trasmissione dal ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione.
Il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, con lettera del 4 febbraio 2010, ha trasmesso una nota relativa all'attuazione data all'ordine del giorno LO PRESTI n. 9/1713-B/24, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 dicembre 2008, concernente iniziative volte al ripristino dell'erogazione dei fondi destinati alla contrattazione integrativa per l'anno 2009 delle pubbliche amministrazioni.
La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) competente per materia.
Trasmissione dal ministro della giustizia.
Il ministro della giustizia, con lettera in data 11 febbraio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 10 della legge 1o luglio 1977, n. 404, la relazione sullo stato di attuazione del programma di edilizia penitenziaria per l'anno 2009 (doc. CXVI, n. 2).
Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla II Commissione (Giustizia).
Trasmissione dalla Commissione di garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Il presidente della Commissione di garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, con lettera in data 8 febbraio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 13, comma 1, lettera n), della legge 12 giugno 1990, n. 146, e successive modificazioni, copia dei verbali delle sedute della Commissione relativamente al periodo compreso dal 24 settembre 2009 al 21 dicembre 2009.
Questa documentazione è trasmessa alla XI Commissione (Lavoro).
Trasmissione da un consiglio regionale.
Il presidente della regione Puglia, con lettera in data 9 febbraio 2010, ha trasmesso il testo di un voto, approvato dal consiglio regionale della Puglia nella seduta del 9 dicembre 2009, concernente la crisi del comparto agricolo.
Questa documentazione è trasmessa alla XIII Commissione (Agricoltura).
Comunicazione di nomine ministeriali.
La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 26 e 29 gennaio e 4 e 9 febbraio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le seguenti comunicazioni concernenti il conferimento, ai sensi dei commi 4 e 10 del medesimo articolo 19, di incarichi di livello dirigenziale generale, che sono trasmesse alla I Commissione (Affari costituzionali), nonché alle Commissioni sottoindicate:
alla V Commissione (Bilancio) le comunicazioni concernenti i seguenti incarichi nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze:
alla dottoressa Rosanna Mirabasso, l'incarico di direttore generale dell'ufficio centrale di bilancio presso il Ministero per i beni e le attività culturali, nell'ambito del dipartimento della Ragioneria generale dello Stato;
al dottore Antonio Musella, l'incarico di direttore generale dell'ufficio centrale di bilancio presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nell'ambito del dipartimento della Ragioneria generale dello Stato;
alla VII Commissione (Cultura) le comunicazioni concernenti i seguenti incarichi:
al dottore Nicola Borrelli, l'incarico di direttore della direzione generale per il cinema, nell'ambito del Ministero per i beni e le attività culturali;
al dottor Silvio Criscuoli, l'incarico di direttore della direzione generale per le risorse umane del Ministero, acquisti e affari generali, nell'ambito del dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, nell'ambito del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
alla IX Commissione (Trasporti) la comunicazione concernente il seguente incarico nell'ambito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti:
al dottor Francesco Nolè, l'incarico di direttore della direzione generale territoriale del Sud e della Sicilia, nell'ambito del dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici;
alla XII Commissione (Affari sociali) le comunicazioni concernenti i seguenti incarichi nell'ambito del dipartimento della gioventù della Presidenza del Consiglio dei ministri:
al dottor Massimiliano Vittiglio, l'incarico di coordinatore dell'ufficio I - «Gestione degli interventi finanziari per la gioventù e affari generali»;
al dottor Mauro Papi, l'incarico di coordinatore dell'ufficio II - «Gestione dei progetti di rilevanza comunitaria e politiche per la gioventù»;
al dottor Michele Giugliano, l'incarico di consulenza, studio e ricerca.
Richiesta di un parere parlamentare su atti del Governo.
Il ministro degli affari esteri, con lettera in data 29 gennaio 2010, integrata da successiva documentazione inviata in data 11 febbraio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 6 febbraio 1992, n. 180, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale di individuazione delle organizzazioni e degli enti di rilievo internazionale che possono essere destinatari dei contributi previsti dalla citata legge n. 180 del 1992, in materia di partecipazione dell'Italia alle iniziative di pace e umanitarie in sede internazionale (187).
Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla III Commissione (Affari esteri), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 3 marzo 2010.
Atti di controllo e di indirizzo.
Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.
INTERPELLANZE URGENTI
Iniziative di competenza del Governo volte a favorire una definizione, in via transattiva, del contenzioso relativo al crollo di un edificio avvenuto nel comune di Castellaneta (Taranto) il 7 febbraio 1985 - 2-00600
A)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
in data 7 febbraio 1985 crollava un edificio di sette piani per civili abitazioni nel comune di Castellaneta (Taranto), causando la morte di 34 persone;
mercoledì 26 luglio 2006, nella seduta n. 32 della Camera dei deputati, veniva presentata interpellanza urgente 2-00085 dal primo firmatario della presente interpellanza urgente (ed anche allora primo firmatario) e da altri trenta cofirmatari, con la quale si chiedeva all'allora Ministro dell'interno di intervenire con le più opportune iniziative per dare le risposte da tanti anni legittimamente attese dai familiari delle vittime;
in data 2 agosto 2006, tenutasi la discussione della predetta interpellanza urgente, dopo l'illustrazione del primo firmatario della presente interpellanza urgente, il professore Alessandro Pajno, Sottosegretario di Stato per l'interno, rispondeva avanzando l'ipotesi di un intervento legislativo mirato, che, «viste le ristrettezze di natura economica, consenta allo Stato di adottare misure finanziarie che rendano possibili, anche eventualmente, il conseguimento del ristoro da parte degli interessati»;
in data 25 settembre 2007, trascorsi infruttuosamente 13 mesi, con una nota del primo firmatario della presente interpellanza urgente si invitava il Sottosegretario Pajno a dare seguito a quanto dichiarato nella seduta del 2 agosto 2006;
il Sottosegretario Pajno faceva pervenire copia dell'atto n. 39-7/a 115 uff. V, inviato dal direttore dell'ufficio affari legislativi e relazioni parlamentari, dottor Magliozzi, al Ministro dell'economia e delle finanze;
in data 15 dicembre 2007, in occasione della discussione sul disegno di legge finanziaria, veniva accolto con parere favorevole del Governo un ordine del giorno del primo firmatario della presente interpellanza urgente, con il quale si impegnava il Governo a «rendersi promotore di un intervento legislativo mirato, che (...) consenta allo Stato di adottare misure finanziarie che rendano possibile il conseguimento del ristoro da parte degli interessati»;
con sentenza n. 248 del 2005 della corte di appello di Lecce in Taranto veniva chiamato in causa anche il ministero dell'interno, come da richiesta del comune di Castellaneta;
in data 11 gennaio 2008, con sentenza n. 127, il dottor Cavallone accoglieva l'eccezione dell'Avvocatura dello Stato, dichiarando la controversia di competenza del tribunale di Lecce;
riassunta dalle parti interessate la controversia dinanzi al tribunale di Lecce, ex articolo 50 codice di procedura civile, veniva fissata l'udienza per il 19 novembre 2009;
in quella data, però, i numerosi difensori delle parti avevano la sgradita sorpresa di constatare il già avvenuto rinvio d'ufficio, stabilito dal giudice istruttore, alla nuova udienza del 13 maggio 2010, in quanto, a dire di detto magistrato, «l'ingente carico dei proprio ruolo imponeva di differire le cause iscritte a ruolo in epoca più recente», quindi anche la n. 3494/2008 relativa al crollo di Castellaneta, non accorgendosi che tale controversia 3494/2008 riguardava la riassunzione di contenzioso per eventi risalenti al 7 febbraio 1985;
a seguito della citazione in giudizio del ministero dell'interno, la questione risarcimento danni potrebbe trovare favorevole soluzione, atteso che adesso, oltre al comune di Castellaneta, lo Stato è parte in causa e, quindi, dovrebbe esserci maggiore interesse alla definizione della controversia per il concorso di tre fattori positivi:
a) il comune non è più solo a sostenere l'enorme peso economico della vicenda (che determinerebbe automaticamente il dissesto del comune con conseguenze per tutti, anche per lo Stato);
b) il ministero dell'interno, per i più elementari principi di equità e di giustizia, non può ritenere di difendersi come un comune privato convenuto a giudizio, trincerandosi dietro cavilli processuali;
c) i familiari delle vittime del crollo hanno dichiarato di voler «conciliare» la controversia prendendo a base le somme riconosciute nella sentenza n. 428 del 2003 -:
se non ritenga di dover intervenire con le più opportune iniziative, eventualmente proponendo un atto di transazione da sottoscrivere dalle tre parti comune di Castellaneta, ministero dell'interno e gli aventi diritto al risarcimento, nel rispetto di quanto già da tempo il Governo ha stabilito con atti ufficiali, sia nella citata risposta all'interpellanza urgente n. 2-00085, sia con l'approvazione dell'ordine del giorno citato in premessa, per chiudere, nella maniera più equa, una vertenza che, proprio in questi giorni, celebra il suo triste 25o anniversario.
(2-00600)
«Patarino, Palumbo, Minasso, Di Virgilio, Dima, Scandroglio, Mancuso, Abelli, Bocciardo, De Corato, Catanoso, Taddei, Sammarco, Martinelli, Di Caterina, Castellani, D'Ippolito Vitale, Girlanda, Catone, De Luca, Barani, Bellotti, Nola, Castiello, Savino, Franzoso, Terranova, Vitali, Torrisi, Lazzari, Milanato, Cristaldi, Consolo, Porcu, Angela Napoli, Lisi, Scelli, Fucci, Lamorte, Antonio Pepe».
Misure di contrasto della criminalità organizzata in Calabria, con particolare riferimento all'imminente competizione elettorale - 2-00610
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri dell'interno e della giustizia, per sapere - premesso che:
l'escalation criminale che ha segnato l'anno appena concluso ha fatto registrare nel territorio calabrese uno stillicidio pressoché quotidiano di attentati e intimidazioni di stampo mafioso ai danni di amministratori pubblici, dirigenti e imprenditori, segno di un tentativo sempre più pernicioso e invasivo di condizionare il sistema politico e sociale di questa regione, che già detiene il ben poco invidiabile record italiano di amministrazioni comunali sciolte per mafia;
solo per il periodo che va da settembre a dicembre del 2009 a Reggio Calabria e provincia sono stati registrati 160 atti intimidatori, fra attentati al tritolo e colpi di pistola alle saracinesche dei negozi. Fra incendi alle attività commerciali e alle auto degli imprenditori. Solo 80 casi si sono verificati nel capoluogo (l'Espresso, «Dove comanda la mafia», 4 febbraio 2010);
il 3 gennaio 2010 ha segnato l'inizio della «tensione» e la bomba artigianale fatta esplodere davanti alla procura generale ha fatto scattare l'emergenza 'ndrangheta. Il 7 gennaio 2010 il Ministro dell'interno, Roberto Maroni, e il Ministro della giustizia, Angelino Alfano, arrivano nella città sullo Stretto per una riunione d'urgenza e lo stesso giorno viene ritrovato un ordigno rudimentale inesploso nel cortile dell'aula bunker. Il 21 gennaio 2010, in occasione della «giornata della legalità», organizzata dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Maria Stella Gelmini, mentre sono in visita in città il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e lo stato maggiore dell'antimafia, una soffiata fa ritrovare una macchina con armi ed esplosivo a poche centinaia di metri dal percorso che le autorità avrebbero effettuato per andare in aeroporto. Il 25 gennaio 2010, infine, la minaccia di morte al magistrato antimafia Giuseppe Lombardo, sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria: riceve una busta contenente un proiettile e un biglietto di minacce a lui e alla sua famiglia. («Escalation della 'ndrangheta...» - www.nerinagatti.com);
sono dei veri e propri «messaggi alle istituzioni», come sospetta il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, il quale parla di intimidazione della 'ndrangheta, di un avvertimento delle cosche «che reagiscono nervosamente alla cattura dei latitanti e all'aggressione dei patrimoni»;
proprio il giorno dell'ultimo «messaggio», giorno delle minacce al pubblico ministero Lombardo, coincide con l'inizio della requisitoria al processo «Testamento»;
l'indagine «Testamento», eseguita dalla squadra mobile reggina, svela gli affari delle potenti cosche dei Libri e dei Condello, ma soprattutto mette in luce la commistione della criminalità organizzata con imprenditori e amministratori comunali di Reggio Calabria. Nell'indagine è coinvolto un ex amministratore, nonché ex poliziotto (..), che sarebbe l'anello di congiunzione tra i clan ed i soldi pubblici («Escalation della 'ndrangheta...» - www.nerinagatti.com);
la prima parte della requisitoria del pubblico ministero Lombardo si esplica, in particolare, sui cosiddetti «reati fine», tra i quali le estorsioni: «L'edilizia - afferma Lombardo - è il settore strategico della cosca Libri e in questo processo, più volte, abbiamo toccato con mano cosa significhi essere soggetti a logiche di omertà». («Processo Testamento», martedì 19 gennaio 2010 in www.strill.it);
stando all'impianto accusatorio, il suddetto ex amministratore avrebbe consentito al capo locale di San Giorgio Extra, quartiere di Reggio Calabria, «di accreditarsi quale interlocutore privilegiato della pubblica amministrazione comunale nella gestione ed organizzazione di feste e mostre finanziate illegittimamente con denaro del comune»;
il 2 febbraio 2010, il pubblico ministero Giuseppe Lombardo, il magistrato della direzione distrettuale antimafia a cui nei giorni corsi era stata inviata una busta con un messaggio di morte e una cartuccia di fucile, concludendo la requisitoria nel processo «Testamento» e chiedendo complessivamente 89 anni di reclusione in tutto, si è occupato dell'associazione mafiosa soffermandosi sulle attività della famiglia Libri, sostenendo che esercitava «una pressione asfissiante nel territorio di Cannavò, anche per ciò che riguarda l'edilizia privata, costringendo i cittadini ad accettare le forniture da soggetti vicini alla famiglia, come Bruno Crucitti». E parlando di Crucitti, il pubblico ministero lo ha definito come «imprenditore della cosca che opera con la cosca e per la cosca» («Clan Libri, il pm chiede sei condanne», Gazzetta del Sud, 3 febbraio 2010);
Lombardo ha fatto anche un approfondimento su alcuni ex amministratori: «Le loro condotte - ha sostenuto - sono gravi perché questi si interessavano per fare avere dei benefici alla cosca Libri impegnata ad accrescere il potere e la visibilità tramite esponenti politici. I rapporti di (...) con (...) assicurano il salto di qualità che l'organizzazione criminale cercava», («Clan Libri, il pm chiede sei condanne», Gazzetta del Sud, 3 febbraio 2010);
«l'ultimo messaggio» allo Stato è probabilmente quello più pericoloso. Il lavoro di Lombardo e Galletta oltre alla cosche è andato a colpire quella zona grigia di gente che con la 'ndrangheta va a braccetto. Gli imprenditori, i professionisti, i politici che con la 'ndrangheta fanno affari e si scambiano favori. Quelle persone che della 'ndrangheta hanno bisogno per essere eletti o per avere agevolazioni e che poi proprio per questa loro commistione diventano ricattabili («Escalation della 'ndrangheta...» - www.nerinagatti.com);
si tratta, inequivocabilmente, di una situazione insostenibile che mina le basi stesse della convivenza civile e dello Stato di diritto, frutto di problemi endemici legati al sottosviluppo del Mezzogiorno, ma anche alla perversa deriva culturale di una società che non ha ancora trovato il coraggio e la forza di un rigetto definitivo ed inequivocabile della 'ndrangheta. «Quella che la gente nota a Reggio è una »mafia liquida« per usare il termine con il quale l'ex Presidente della commissione antimafia l'ha definita, per indicarne il »livello di pervasività« e la »pesantezza«» (l'Espresso, «Dove comanda la mafia», 4 febbraio 2010);
emerge, con sempre maggiore evidenza, un pericoloso sodalizio che si consolida intorno ad enormi interessi economici, che spaziano dal traffico internazionale di stupefacenti al racket, dal riciclo del denaro sporco in grandi attività imprenditoriali allo smaltimento abusivo dei rifiuti, tanto che «a Reggio le 'ndrine vogliono gestire direttamente le attività. Impongono la fornitura di materiali, i mezzi e gli uomini da impiegare. E ogni zona della città è divisa dai clan»;
nonostante un contesto così compromesso dalla violenza e dall'arroganza della criminalità organizzata, si assiste da alcuni anni ad una forte presa di coscienza da parte della società civile e della politica sana, grazie anche agli enormi sforzi fatti da magistratura e forze dell'ordine, che con mezzi insufficienti sono comunque riusciti a segnare importanti vittorie. Cresce, insomma, la consapevolezza che la mafia si può sconfiggere, ma soltanto se si riesce a opporre a essa un fronte compatto che non le consenta di fare breccia;
per ottenere questo risultato, però, non bastano la volontà e il coraggio di pochi, occorre soprattutto che lo Stato centrale si faccia garante di questo ambizioso e irrinunciabile obiettivo, mettendo a disposizione i mezzi e le risorse per combattere e vincere questa battaglia di libertà. Premessa imprescindibile, dunque, è il potenziamento delle forze dell'ordine e degli uffici giudiziari che operano sul territorio, la creazione di presidi di polizia nelle zone attualmente scoperte e l'avvio di una massiccia campagna a favore della legalità e della «cultura della legalità», intesa come primo strumento di lotta contro la criminalità organizzata e che punti soprattutto alla formazione dei più giovani -:
quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere, al fine tutelare la regolarità dei procedimenti di appalto ed impedire il controllo illegale del territorio, per contrastare la contiguità di esponenti delle istituzioni, del mondo degli affari e delle professioni con la criminalità organizzata e con il sistema di corruzione;
quali iniziative intendano adottare, in particolare, per garantire il regolare svolgimento delle procedure elettorali delle prossime elezioni regionali, la libera espressione del voto e impedire il coinvolgimento in esse di esponenti collusi con il sistema di illegalità e criminalità organizzata;
se il Governo non ritenga urgente e improcrastinabile, anche alla luce dei recenti fatti di Reggio Calabria, con la mobilitazione diretta dei Ministri interpellati, di agire in maniera efficace per contrastare la criminalità organizzata come una priorità - che come tale dovrebbe essere affrontata -, senza attendere l'ennesimo attentato o intimidazione prima di intervenire.
(2-00610)
«Leoluca Orlando, Messina, Di Stanislao, Zazzera, Barbato, Cambursano, Scilipoti, Razzi, Evangelisti, Favia, Porcino, Touadi, Zampa, Palomba, Luongo, Borghesi, Rota, Paladini, Cimadoro, Piffari, Di Giuseppe, Lo Moro, Monai, Donadi, Samperi, Vannucci, Zucchi, Palagiano, Pisicchio, Misiti, Laganà Fortugno, Vernetti, Porfidia».
Problematiche inerenti alle caratteristiche tecniche degli elicotteri utilizzati per le operazioni di elisoccorso - 2-00604
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
il sistema di emergenza-urgenza con l'utilizzo del numero unico 118 - nato nel 1992 con il decreto del Presidente della Repubblica 27 marzo 1992, «Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza» - è il risultato del lavoro congiunto Stato-regioni;
nel contesto del servizio 118 emergenza sanitaria, i servizi di elisoccorso in Italia sono organizzati su base regionale o provinciale;
la maggior parte dei servizi di elisoccorso è esercitata da società private di trasporto aereo, titolari del certificato di operatore aereo (coa) rilasciato dall'Enac, mediante appalto da parte del servizio sanitario pubblico (regione o azienda sanitaria locale);
in alcune regioni il servizio viene svolto dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sempre in convenzione con le aziende sanitarie locali o la regione;
per lo svolgimento di questi servizi gli elicotteri devono essere certificati in categoria A o equivalente ai sensi della Jar-Ops3 (Joint aviation requirements-operations, dal 2008 Eu-ops), sottoparte F, ovvero «Elicotteri plurimotori progettati con alcune prescrizione tecniche aggiuntive (Jar 27/29 o equivalenti) e con prestazioni che assicurano la capacità, se operati nei termini previsti dal manuale di volo, in caso di avaria al motore critico, di continuare il decollo e l'atterraggio o di interromperli e atterrare in sicurezza sull'elisuperficie da o per la quale si stanno effettuando le manovre»;
ciononostante, durante le operazioni di soccorso si registrano, purtroppo, numerosi incidenti dovuti all'impatto degli elicotteri con cavi non segnalati o non visibili. Tra gli ultimi e tra i più gravi, si ricorda quello avvenuto nell'agosto 2009 a Pieve di Cadore durante il quale un elicottero del servizio 118 emergenza sanitaria è precipitato sul Monte Cristallo dopo aver toccato i fili dell'alta tensione, causando la morte di quattro persone;
nel corso del 2007 la direzione generale degli armamenti aeronautici ha rilasciato il certificato di omologazione al sistema Loam (Laser obstacle avoidance & monitoring), sistema di controllo e monitoraggio della rotta del volo degli elicotteri, in grado di informare in tempo reale il pilota sulla natura, distanza e direzione di eventuali ostacoli, in particolare gli ostacoli di ridotte dimensioni, come i fili e i tralicci, che costituiscono un reale pericolo per la navigazione perché spesso, a causa dello scarso contrasto con lo sfondo, sono poco visibili e causano l'80 per cento degli incidenti;
a seguito dell'omologazione, la marina militare è la prima forza armata italiana che installerà sugli elicotteri Eh-101 il sistema Loam a seguito dell'accordo firmato dalla direzione generale degli armamenti aeronautici nell'ottobre 2006 -:
se le caratteristiche tecniche degli elicotteri da utilizzare per le operazioni di elisoccorso siano sempre monitorate e aggiornate con le più moderne tecnologie;
se non ritenga di promuovere ogni azione utile per l'inserimento del sistema Loam tra le caratteristiche richieste per gli elicotteri utilizzati per l'elisoccorso.
(2-00604)
«Bressa, Madia, Marantelli, Amici, Maran, Lenzi, Nicolais, Rossa, Letta, Mariani, Braga, Realacci, Sarubbi, D'Antona, Rosato, D'Alema, Peluffo, Pistelli, Livia Turco, Velo, De Torre, Margiotta, Levi, Morassut, Bratti, Colaninno, Baretta, Soro, Viola, Zampa, Zucchi, Vannucci, Gianni Farina, Tenaglia, Samperi, Gnecchi, Quartiani».
Iniziative per assicurare finanziamenti adeguati agli istituti scolastici e per la revisione della circolare del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca n. 9537 del 14 dicembre 2009 - 2-00613
D)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere - premesso che:
le scuole soffrono già da molti mesi una grave situazione finanziaria, dovuta, in particolare, alla massiccia riduzione di risorse operate dal Governo fin dal suo insediamento. La conseguente inadeguatezza delle risorse trasferite dallo Stato - che rappresentano la principale fonte di finanziamento delle istituzioni scolastiche - ostacola il normale funzionamento didattico, così come impedisce, ad esempio, regolarità nel pagamento degli stipendi ai supplenti (e, conseguentemente, ostacola la nomina dei sostituti dei docenti assenti), nella remunerazione del salario accessorio e del dovuto per gli esami di Stato ai docenti e nel saldo delle spese per le utenze, per gli appalti di pulizia e per le forniture di materiale didattico e di consumo. Attualmente, gli istituti scolastici vantano nei confronti del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca crediti per circa un miliardo di euro, accumulati negli anni, anticipando risorse per affrontare le citate spese obbligatorie sostenute per conto dello Stato. Sono, pertanto, assai numerosi gli istituti che hanno maturato un credito di centinaia di migliaia di euro, che, se non restituito, ne decreterà non solo il dissesto finanziario ma l'impossibilità di assolvere, nei fatti, alla propria funzione educativa, costituzionalmente prevista;
la legge di bilancio 2010, rispetto alla legge di assestamento 2009, ha ridotto gli stanziamenti dei capitoli destinati alle «competenze dovute al personale delle istituzioni scolastiche, con esclusione delle spese per stipendi del personale a tempo indeterminato e determinato» e al «funzionamento delle istituzioni scolastiche» (fondi istituiti con la legge finanziaria per il 2007 del Governo Prodi per sostenere l'autonomia scolastica e noti come «capitoloni»). Tali capitoli, presenti in ciascuno dei programmi riguardanti la scuola dell'infanzia, la scuola primaria, la scuola secondaria di primo e di secondo grado, sono stati decurtati per un ammontare complessivo di 226.838.243 euro, di cui 97.988.043 euro per il funzionamento e 128.850.200 euro per il personale, riportandoli ai livelli già gravemente inadeguati stabiliti nella legge di previsione del bilancio 2009;
la sofferenza finanziaria e la conseguente difficoltà di gestione degli istituti scolastici sono state ulteriormente aggravate dalla recente nota ministeriale (protocollo n. 9537 del 14 dicembre 2009) della direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio sulle «Indicazioni riepilogative per il programma annuale delle istituzioni scolastiche per l'anno 2010», con la quale il ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha dato istruzione alle scuole per la predisposizione dei bilanci 2010 e ha comunicato le risorse finanziarie cui possono fare affidamento per redigere i suddetti bilanci. Peraltro, si rileva negativamente che le scuole, tenute alla redazione dei propri bilanci entro il 15 dicembre, sono venute a conoscenza della suddetta circolare, e quindi delle risorse a loro disposizione, solo il 22 dicembre 2009;
detta nota che, ad avviso degli interpellanti in contrasto con la normativa vigente non fa riferimento a due «pilastri» dell'autonomia, quali il regolamento di contabilità e i «capitoloni», non si limita a confermare l'inadeguatezza delle risorse destinate alle supplenze e agli esami di Stato e l'assenza di quelle per il funzionamento didattico e amministrativo, ma modifica pesantemente la normativa per il finanziamento delle scuole (con particolare riferimento ai regolamenti vigenti disciplinati dal decreto ministeriale n. 44 del 2001 e dal decreto ministeriale 1o marzo 2007, n. 21), arrecando ostacoli al servizio e pregiudizio all'autonomia delle scuole;
essa, ad esempio, assume un indefinito «tasso d'assenteismo medio nazionale per tipologia di scuola» per attribuire eventuali risorse aggiuntive per le supplenze, la cui spesa è però vincolata ad un'autorizzazione del ministero. Tale «innovazione» burocratica renderà di fatto impossibile procedere alla sostituzione dei docenti in tempo reale (cioè secondo le esigenze delle classi che restano «scoperte») e alle scuole non resterà che distribuire in custodia i ragazzi nelle altre classi oppure anticiparne l'uscita. Agli interpellanti appare evidente che entrambi i rimedi - peraltro già in uso, ma destinati ad essere incrementati - danneggiano la qualità del servizio scolastico, oltre ad essere in contrasto con il diritto all'istruzione. Per quelle scuole che non rientreranno nel tasso fissato dal ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca è configurabile il rischio di non ottenere la necessaria copertura finanziaria nemmeno per le supplenze relative ad assenze lunghe, sulle quali il dirigente scolastico non ha discrezionalità. La disposizione prevista risulta oltremodo illogica se si considera che le scuole pagano anche i supplenti sui posti che si rendono liberi dal 1o gennaio di ogni anno e fino al termine delle lezioni (articolo 4, comma 3, della legge n. 124 del 1999). Peraltro, la citata previsione contraddice due recenti indicazioni dello stesso ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca: la prima (contenuta nella nota n. 3545 del 29 aprile 2009) ribadisce che: «va comunque assicurato l'ordinato svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento, giacché il diritto allo studio va in ogni caso garantito»; la seconda (prot. n. AOODGPER 14991 del 6 ottobre 2009) afferma la necessità di procedere alla nomina del personale a tempo determinato, «al fine primario di non incorrere in una sospensione della didattica nei riguardi degli allievi interessati»;
la circolare dispone, altresì, benché il regolamento di contabilità non lo preveda, che per coprire possibili «deficienze di competenza» (eventualità, peraltro, non prevista nelle norme di contabilità) la scuola utilizzi l'avanzo di amministrazione non impegnato, nel quale confluiscono anche i contributi provenienti dalle famiglie, dagli enti locali e dai privati. In genere, tale avanzo rappresenta un accantonamento destinato ad investimenti a medio termine o acquisti particolarmente onerosi (quali la realizzazione di laboratori). Tale decisione appare grave e iniqua, poiché dispone che al mancato finanziamento dello Stato - ad avviso degli interpellanti responsabile delle suddette «deficienze» e testimonianza diretta di un progressivo arretramento dello Stato nell'assolvere al suo mandato costituzionale - si provveda con le risorse provenienti da soggetti terzi e che sono già state finalizzate dalla programmazione della scuola stessa. La disposizione in parola rende sempre più concreto il rischio di una gestione secondo i principi del bilancio di cassa, che impedirebbe la possibilità di programmare le attività scolastiche, oltre ad ostacolare pesantemente le innovazioni introdotte dall'autonomia e dai «capitoloni»;
la nota del 14 dicembre 2009 impone anche il taglio del 25 per cento delle spese degli appalti alle ditte esterne che eseguono le pulizie, la sorveglianza e la manutenzione ordinaria. Tale sensibile riduzione di spesa, intercorsa a metà anno scolastico e riguardante anche i contratti in essere, impedirà adeguati livelli di pulizia nelle aule e nei bagni, oltre che determinare meno controlli negli edifici. L'effetto di tale norma è la riduzione del personale delle ditte appaltatrici in servizio e corrispondentemente un aumento dei carichi di lavoro del personale collaboratore scolastico statale, già ridotto per effetto dei tagli agli organici. Oltre ad un peggioramento complessivo del servizio, questa previsione determina, secondo gli interpellanti, una doppia esposizione sul versante della responsabilità giuridica del dirigente scolastico, costretto, da un lato, a rimettere in discussione con la ditta di appalto i termini del contratto stipulato e in corso di esecuzione e, dall'altro, a gestire la riduzione del servizio di pulizia e del servizio di vigilanza. Del resto, appare improprio il richiamo al regio decreto del 1923, che, all'articolo 11, stabilisce che, a fronte di una diminuzione, nel limite del 20 per cento nelle opere, lavori o forniture, l'appaltatore è tenuto ad assoggettarvisi. Al contrario, nel caso della scuola non c'è una diminuzione delle opere, ma una riduzione immotivata delle risorse che determina una corrispondente compressione delle prestazioni;
sempre la citata circolare impone che i crediti che gli istituti scolastici vantano nei confronti del ministero (prevalentemente spese già liquidate) non siano più parte attiva del bilancio, ma siano ascritti in un modulo «aggregato Z», con l'evidente intenzione di non restituirli più alle scuole. Si tratta di un miliardo di euro di fatto sottratto alle istituzioni scolastiche, che, nel quadro negativo dei trasferimenti dello Stato, non potranno garantire l'offerta formativa e saranno indotte a chiedere maggiori contributi alle famiglie per far fronte al funzionamento ordinario e ai disavanzi di bilancio determinati dagli insufficienti trasferimenti dello Stato: una richiesta, ad avviso degli interpellanti, assolutamente deprecabile, inaccettabile e lesiva del diritto costituzionale allo studio;
inoltre, la circolare in questione tace sulla copertura di voci di spesa obbligatorie e non programmabili, quali: le ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti; le indennità di funzioni superiori; i corsi di recupero; la terza area negli istituti professionali; i compensi ai revisori per le scuole capofila;
tale silenzio induce a ritenere che anche la copertura delle suddette spese possa essere posta in capo alle famiglie;
infine, come è noto al ministero, tutti i problemi segnalati sono stati ampiamente evidenziati e denunciati da centinaia di documenti approvati da diverse associazioni di scuole autonome e dai presidenti dei consigli di istituto di numerose scuole del Paese. Peraltro, la gravità della situazione finanziaria che colpisce gli istituti e quella che si configura come una mancanza di trasparenza nell'assegnare loro i fondi stanno allarmando non solo la comunità scolastica, ma tutto il Paese -:
se non ritenga urgente ed inderogabile, alla luce di quanto riportato in premessa, rivedere le indicazioni impartite con la nota n. 9537 del 14 dicembre 2009;
quali iniziative urgenti intenda adottare per incrementare i finanziamenti necessari al regolare funzionamento, ora ad avviso degli interpellanti pesantemente decurtati, e per soddisfare i crediti vantati dalle scuole nei confronti dello Stato, al fine di garantire la corretta attuazione dell'offerta formativa, l'ordinata programmazione da parte degli istituti scolastici, nel rispetto della loro autonomia, e la piena esigibilità del diritto all'istruzione da parte dei ragazzi e delle loro famiglie.
(2-00613)
«Ghizzoni, Bachelet, Coscia, Fioroni, De Pasquale, De Torre, De Biasi, Levi, Lolli, Mazzarella, Nicolais, Pes, Picierno, Rossa, Antonino Russo, Siragusa, Argentin, Benamati, Capano, Capodicasa, Carella, Marco Carra, Causi, Codurelli, D'Incecco, Froner, Gatti, Giacomelli, Grassi, Lovelli, Marchi, Pierdomenico Martino, Mastromauro, Mattesini, Melandri, Meta, Migliavacca, Mogherini Rebesani, Motta, Murer, Naccarato, Recchia, Rossomando, Rugghia, Sbrollini, Tidei, Tocci, Tullo, Vassallo».