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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 284 di mercoledì 17 febbraio 2010

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 10,10.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono settantacinque.

Sostituzione di un componente della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare dell'OSCE.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare dell'OSCE il senatore Mauro Del Vecchio, in sostituzione del senatore Carlo Pegorer, dimissionario.

Sull'ordine dei lavori.

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Sottolineata la situazione di dissesto idrogeologico che interessa vaste aree della Sicilia, invita il Governo a predisporre piani organici per la difesa del suolo.

DORIS LO MORO (PD). Giudica opportuno che il Governo preveda, nell'ambito del decreto-legge n. 195 del 2009, interventi immediati per far fronte alla situazione di dissesto idrogeologico della Calabria.

FRANCESCO NUCARA (Misto-RRP). Lamenta la scarsità di risorse, peraltro spesso male utilizzate, a disposizione della regione Calabria per fronteggiare l'annosa situazione di dissesto idrogeologico, auspicando che il Governo, nel suo complesso, si faccia carico del problema.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Rileva che il Dipartimento della protezione civile è prontamente intervenuto per fronteggiare la situazione emergenziale verificatasi nei giorni scorsi in Sicilia e Calabria, sottolineando l'esigenza di porre in essere interventi strutturali di medio e lungo termine di prevenzione e difesa del suolo. Preannunzia inoltre l'intendimento di recarsi nelle zone più colpite da fenomeni di dissesto idrogeologico e di riferire alla Camera circa l'adozione di eventuali misure urgenti.

Discussione del disegno di legge S. 1956, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 195 del 2009: Cessazione dell'emergenza rifiuti in Campania, avvio della fase post emergenziale in Abruzzo e disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei ministri e alla Protezione civile (approvato dal Senato) (A.C. 3196-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

AGOSTINO GHIGLIA (PdL), Relatore. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, che reca, tra l'altro, misure volte a fronteggiare tra diverse fattispecie emergenziali, segnatamente il sisma in Abruzzo, la fase di transizione connessa con la conclusione dell'emergenza rifiuti in Campania e la realizzazione di interventi urgenti diretti a Pag. VIrimuovere le situazioni di rischio idrogeologico. Dà quindi conto delle modifiche apportate dalla Commissione al testo approvato dal Senato, ricordando in particolare le disposizioni finalizzate a conferire maggiore efficienza al Dipartimento della protezione civile, alla Croce rossa italiana ed al Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Richiamata inoltre l'attenzione prestata dal Governo alla grave situazione di rischio idrogeologico di vaste aree del Paese, ringrazia il sottosegretario Bertolaso, che ha assiduamente partecipato ai lavori di Commissione pur in un momento particolarmente delicato, in relazione al quale gli esprime piena ed incondizionata solidarietà.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Espresso preliminarmente apprezzamento per la presenza in Aula del sottosegretario Bertolaso, manifesta netta contrarietà al provvedimento d'urgenza in discussione, ritenendo che lo stesso presenti molteplici profili di illegittimità costituzionale, segnatamente in quanto molte norme in esso contenute risultano prive dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, nonché in contrasto con le prescrizioni di cui alla legge n. 400 del 1988. Nel merito, lamentata la prevista proroga e reiterazione di disposizioni eccezionali o transitorie, stigmatizza la surrettizia introduzione di norme volte ad ampliare la composizione del Governo. Nel contestare altresì il diffuso ricorso da parte dell'Esecutivo alla gestione commissariale, che ha condotto, tra l'altro, ad una abnorme ridefinizione del ruolo e delle funzioni della Protezione civile, con grave pregiudizio nella gestione del denaro pubblico, denuncia i diffusi ed inaccettabili fenomeni di corruzione oggetto di indagine da parte della magistratura.

RAFFAELLA MARIANI (PD). Stigmatizzata l'ennesima prevaricazione delle prerogative parlamentari operata dal Governo con il decreto-legge in esame, nonché l'eccessivo ricorso alla decretazione d'urgenza, esprime forti rilievi critici sull'elevato numero di gestioni commissariali previste e sull'incremento ingiustificato della produzione normativa emergenziale, spesso finalizzata a creare corsie preferenziali volte a superare le procedure ordinarie con l'esclusivo fine di favorire taluni soggetti o imprese. Nel riconoscere quindi il contributo fornito nella gestione di talune emergenze dalla Protezione civile, giudica non condivisibili le disposizioni riguardanti la cessazione dell'emergenza rifiuti in Campania ed il riassetto della struttura del Dipartimento della Protezione civile, richiamando i rischi connessi ad un irrazionale ricorso allo strumento della deroga alle norme ordinarie.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

RAFFAELLA MARIANI (PD). Sottolineata, quindi, l'inadeguatezza delle risorse per far fronte al dissesto idrogeologico del Paese, auspica l'introduzione di opportune modifiche del provvedimento in esame nel prosieguo dell'iter.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Espresso apprezzamento per la fattiva partecipazione del sottosegretario Bertolaso all'iter del provvedimento d'urgenza in discussione, stigmatizza l'avvenuto travalicamento dei compiti istituzionali e dei limiti funzionali della Protezione civile, lamentando l'abnorme ricorso a deroghe e norme eccezionali da parte dell'Esecutivo nelle situazioni e nei campi più disparati. Manifesta quindi l'orientamento contrario del suo gruppo al decreto-legge in esame, che giudica in larga parte incostituzionale e disomogeneo. Nel denunciare altresì l'inaccettabile intreccio di interessi meramente privati e l'esercizio di funzioni pubbliche nelle attività poste in essere dall'Esecutivo in materia, ritiene che il sottosegretario Bertolaso avrebbe dovuto e dovrebbe opporsi all'abnorme ampliamento degli ambiti di competenza della Pag. VIIProtezione civile, che - a suo avviso - ne ha gravemente snaturato il ruolo, con pregiudizio anche per gli enti locali, reputando necessaria in tal senso una compiuta revisione delle competenze dei soggetti istituzionalmente coinvolti.

ERMETE REALACCI (PD). Nel ritenere necessaria una condivisa gestione delle attività istituzionalmente demandate alla Protezione civile, pur esprimendo un giudizio sostanzialmente positivo sull'operato svolto negli anni dal sottosegretario Bertolaso, manifesta l'orientamento critico della sua parte politica sul merito del decreto-legge in discussione, reputando insufficienti talune misure, seppur condivisibili, e giudicando tra l'altro non comprensibili le disposizioni in materia di gestione commissariale o straordinaria; preannunzia, al riguardo, la presentazione di proposte emendative da parte del suo gruppo. Ribadita inoltre la disponibilità della propria parte politica a valutare adeguate proposte per razionalizzare le procedure ordinarie relative all'affidamento degli appalti per la realizzazione delle opere pubbliche, sottolinea la necessità di non ricorrere ad un abnorme utilizzo di strutture e procedure eccezionali, che reputa idoneo a favorire inaccettabili fenomeni di corruzione e malaffare.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Nell'esprimere forte riprovazione per le modalità seguite nell'iter parlamentare del decreto-legge in discussione, manifesta netta contrarietà ai contenuti del medesimo che, oltre a presentare inequivocabili profili di illegittimità costituzionale, sanciscono a suo avviso inaccettabili prassi deviate nell'assolvimento di compiti e funzioni istituzionalmente demandati a soggetti pubblici. Denunciato, quindi, il tentativo del Governo di espropriare la pubblica amministrazione dei propri poteri conferendoli a soggetti esterni in modo da aggirare le attività di controllo istituzionalmente preposte, lamenta l'abnorme ricorso dell'Esecutivo ad inadeguate procedure di affidamento di appalti per la realizzazione di opere pubbliche, che si prestano all'infiltrazione di attività illecite. Nel ricordare come la sua parte politica abbia già precedentemente paventato il rischio di inaccettabili commistioni tra funzioni pubbliche ed interessi privati, ascrive le stesse comunque alla responsabilità politica del sottosegretario Bertolaso, reputando conseguentemente necessarie le sue dimissioni e preannunziando una iniziativa in tal senso da parte del suo gruppo.

PRESIDENTE. Ritiene di dover sospendere la seduta, attesa la momentanea indisponibilità, dovuta a concomitanti impegni, dei rappresentanti del Governo ad essere presenti in Aula.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Giudica ingiustificata l'assenza di rappresentanti del Governo, atteso che l'impedimento del sottosegretario Brancher, pur comprensibile, era ampiamente prevedibile.

PRESIDENTE. Precisa che la Presidenza non può che prendere atto della momentanea assenza del rappresentante del Governo.

La seduta, sospesa alle 12,45, è ripresa alle 12,55.

DONATA LENZI (PD). Nel manifestare un orientamento contrario al provvedimento d'urgenza in discussione, esprime, in particolare, una valutazione negativa circa l'ampliamento delle competenze del Dipartimento della protezione civile ad eventi dal carattere assolutamente non emergenziale, cui consegue una grave sottrazione di risorse alle reali emergenze del Paese; stigmatizza inoltre l'abuso delle procedure straordinarie posto in essere da diversi Governi, che invita il legislatore a correggere, anche attraverso una complessiva riforma della Pubblica amministrazione. Evidenziata altresì la necessità di mantenere separate le funzioni di responsabilità della Protezione civile da qualsiasi ruolo di carattere politico, sottolinea come il meccanismo delle deroghe prefigurato dall'Esecutivo contrasti con le funzioni di controllo poste a garanzia di tutti i cittadini. Ritiene quindi che la gestione dei Pag. VIIIgrandi eventi debba essere distinta da quella delle emergenze, destinando al contempo adeguate risorse al superamento della grave situazione di dissesto idrogeologico del Paese.

ANTONINO SALVATORE GERMANÀ (PdL). Evidenziata l'efficacia con cui il Governo ha affrontato gravi emergenze come quelle relative al sisma che ha colpito l'Abruzzo e la situazione dei rifiuti in Campania, sottolinea la necessità di prevedere interventi urgenti a favore delle aree, segnatamente della Calabria e della Sicilia, interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico, ricordando che con la legge finanziaria per il 2010 sono state stanziate adeguate risorse da destinare a tale finalità. Osserva inoltre che il provvedimento d'urgenza in discussione sancisce il pieno riconoscimento della professionalità che ha caratterizzato l'operato del Dipartimento della protezione civile e del sottosegretario Bertolaso.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Espressa preoccupazione per lo stravolgimento del ruolo e delle funzioni della Protezione civile, il cui buon nome ritiene sia stato infangato dall'attuale Governo, che ne ha fatto un uso affaristico e propagandistico, auspica che il sottosegretario Bertolaso rassegni al più presto le proprie dimissioni. Evidenziato inoltre il cattivo utilizzo delle risorse impiegate nella gestione emergenziale dei rifiuti in Campania, peraltro sottratte alla ordinaria disciplina degli appalti pubblici, con conseguente danno anche per la salute dei cittadini, ritiene che il modello di società che ispira l'azione della maggioranza e del Governo sia funzionale a garantire gli interessi di taluni speculatori e politici dediti al malaffare.

SIMONE BALDELLI (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza a verificare il contenuto dell'intervento del deputato Barbato, il quale, a suo avviso, ha reso affermazioni diffamatorie.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Evidenzia il contenuto eterogeneo del provvedimento d'urgenza in discussione, come rilevato anche dal Comitato per la legislazione, sottolineando che la prassi di apportare consistenti modifiche ai decreti-legge nel corso del loro iter parlamentare equivalga sostanzialmente ad un aggiramento delle prerogative attribuite in materia al Presidente della Repubblica. Ricorda quindi il richiamo dello stesso Presidente Napolitano circa un uso distorto della decretazione d'urgenza che essendo sempre meno collegata alla sola gestione delle emergenze, generalmente demandata alle ordinanze di Protezione civile, appare divenuta uno strumento normativo ordinario, aggirando in tal modo i vincoli previsti dalla Costituzione. Lamenta infine il progressivo e improprio allargamento delle competenze del Dipartimento della protezione civile alla gestione di eventi che non presentano alcun carattere emergenziale, eludendo, tra l'altro, l'esercizio delle funzioni di controllo proprie della Corte dei conti.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione al prosieguo della seduta.

La seduta, sospesa alle 14,05, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

NUNZIA DE GIROLAMO (PdL). Illustra la sua interrogazione n. 3-00915, sugli elementi in merito ai tassi di assenteismo del personale della pubblica amministrazione, con riguardo alle recenti iniziative del Governo in materia.

RENATO BRUNETTA, Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 46). - Replica il deputato NUNZIA DE GIROLAMO (PdL), che, nel ringraziare il Ministro per l'esaustiva risposta, manifesta apprezzamento per l'attenzione Pag. IXdimostrata dal Governo alla trasparenza ed all'efficienza della pubblica amministrazione.

FERDINANDO LATTERI (Misto-MpA-Sud). Illustra la sua interrogazione n. 3-00916, sulle iniziative per la dichiarazione dello stato di calamità per il territorio dei Nebrodi (Messina) e misure per far fronte al dissesto idrogeologico in tale area geografica.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 48). - Replica il deputato FERDINANDO LATTERI (Misto-MpA-Sud), che dichiara di non potersi ritenere pienamente soddisfatto della risposta, auspicando un intervento definitivo da parte del Governo volto a risolvere lo stato di estremo degrado idrogeologico del territorio dei Nebrodi.

MARCO CAUSI (PD). Illustra la sua interrogazione n. 3-00917, sulle iniziative in relazione agli eventi calamitosi che hanno recentemente colpito la provincia di Messina, con particolare riferimento allo stanziamento di risorse adeguate per la prevenzione del rischio idrogeologico.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 50). - Replica il deputato SERGIO ANTONIO D'ANTONI (PD), che, nel dichiararsi insoddisfatto della risposta, giudica propagandistiche le dichiarazioni del Governo, sottolineando la necessità di immediati interventi di messa in sicurezza del territorio.

ANTONIO RAZZI (IdV). Illustra l'interrogazione Di Pietro n. 3-00918, sulle iniziative di competenza del Governo in relazione alle ispezioni presso le sedi estere dei patronati, con particolare riferimento a quello dell'Inca Cgil di Zurigo.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 51). - Replica il deputato ANTONIO DI PIETRO (IdV), che ritiene assolutamente inefficacie l'azione del Governo per tutelare i diritti dei cittadini italiani residenti all'estero e per prevenire ulteriori truffe ai loro danni come quella posta in essere dall'Inca Cgil di Zurigo.

ALESSANDRO MONTAGNOLI (LNP). Illustra l'interrogazione Cota n. 3-00919, sui tempi per la realizzazione delle infrastrutture di alta velocità/alta capacità nel Nord Italia.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 53). - Replica il deputato ALESSANDRO MONTAGNOLI (LNP), il quale, nel dichiararsi parzialmente soddisfatto della risposta, invita il Governo a definire tempi certi per la realizzazione delle opere oggetto dell'atto ispettivo, fondamentali, tra l'altro, per la piena riuscita dell'Expo 2015.

SAVINO PEZZOTTA (UdC). Illustra la sua interrogazione n. 3-00920, sugli orientamenti del Governo in materia di politiche per l'immigrazione.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 55). - Replica il deputato SAVINO PEZZOTTA (UdC), il quale si dichiara assolutamente insoddisfatto della risposta, che giudica burocratica rispetto ad un fenomeno che, nella fattispecie evocata nell'atto ispettivo, ha visto la morte di un giovane egiziano.

La seduta, sospesa alle 15,40, è ripresa alle 16,05.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono settantaquattro.

Si riprende la discussione.

ANDREA MARTELLA (PD). Espressa, a nome del suo gruppo, netta contrarietà al merito del decreto-legge in discussione Pag. Xnonché al reiterato ed indebito ricorso da parte del Governo a procedure e provvedimenti emergenziali in deroga alla normativa ordinaria, giudica non sufficiente l'avvenuto stralcio di talune disposizioni nel corso dell'iter in sede referente, reputando necessario rivedere profondamente la disciplina concernente il potere di ordinanza e la gestione commissariale. Sottolineata altresì l'esigenza di fare al più presto chiarezza in merito alle vicende giudiziarie che vedono coinvolto anche il sottosegretario Bertolaso, ne richiede le dimissioni dal vertice della Protezione civile.

GABRIELE CIMADORO (IdV). Stigmatizzati preliminarmente i fenomeni di corruzione e speculazione oggetto di indagine da parte della magistratura, ritiene che il sottosegretario Bertolaso sia politicamente responsabile dell'improprio utilizzo della struttura del Dipartimento della protezione civile; formula altresì forti rilievi critici sul diffuso ricorso da parte dell'Esecutivo alla gestione commissariale.

GIOVANNI LOLLI (PD). Espressa forte riprovazione per le indiscrezioni riportate dagli organi di stampa in relazione alle indagini che vedono coinvolta la Protezione civile, segnatamente in riferimento al sisma che ha colpito l'Abruzzo, stigmatizza il progressivo snaturamento del suddetto Dipartimento, ascrivibile anche alla sua indebita politicizzazione ad opera dell'Esecutivo. Sottolineata la necessità di rivedere la normativa sui grandi eventi nonché le procedure ordinarie concernenti l'affidamento degli appalti per la realizzazione delle opere pubbliche, esprime netta contrarietà ai contenuti del decreto-legge in discussione e alle linee guida della politica governativa nella gestione della Protezione civile e delle emergenze alla medesima demandate.

LEOLUCA ORLANDO (IdV). Ritiene che al decreto-legge in discussione sia sottesa una logica volta a garantire le posizioni di taluni soggetti appartenenti ad un sistema che si basa sull'illegalità diffusa e che trae origine dall'anomala equiparazione, prevista dalla normativa vigente, dei grandi eventi alle situazioni di carattere emergenziale. Sottolinea, quindi, che il complesso meccanismo di deroghe alle procedure ordinarie, anche in tema di pubblici appalti, configura un'inaccettabile violazione delle disposizioni costituzionali e la mortificazione del libero mercato, generando dilagante corruzione. Evidenziato, infine, il palese conflitto di interessi riconducibile al sottosegretario Bertolaso, ritiene necessario che lo stesso rassegni le dimissioni.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Nel giudicare la Protezione civile un patrimonio del Paese, riconosce al sottosegretario Bertolaso, al quale esprime personale stima, il merito di aver superato forme di frammentazione e autoreferenzialità e di aver contribuito a garantire efficienza a tale struttura. Nel ritenere, quindi, necessario analizzare le cause delle distorsioni e delle degenerazioni che hanno caratterizzato la funzione della Protezione civile, anche al fine di evitare una sua indiscriminata delegittimazione e di confermare l'esigenza che il condivisibile obiettivo dell'efficienza sia perseguito senza derogare alla normativa vigente, reputa ispirata a buon senso la decisione di stralciare dal decreto-legge in discussione la norma relativa alla privatizzazione della predetta struttura.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Esprime, infine, un giudizio fortemente negativo sul provvedimento d'urgenza, a meno che non vengano modificate le disposizioni che prevedono di estendere i poteri straordinari alla gestione dei grandi eventi ed al Piano carcerario.

GAETANO PORCINO (IdV). Manifesta la netta contrarietà del suo gruppo al decreto-legge in discussione, sottolineando come l'utilizzo distorto del meccanismo Pag. XIdelle ordinanze e della legislazione d'urgenza, progressivamente consolidatisi quali strumenti elettivi dell'attività del Governo e della Protezione civile, rappresenti una costante violazione della Costituzione, qualora non riguardi situazioni prettamente emergenziali. Stigmatizzato inoltre l'eccessivo ricorso alle gestioni commissariali, in particolare nello smaltimento dei rifiuti, che prevarica le competenze delle autonomie locali, evidenzia la necessità di garantire un adeguato sistema di controllo sull'attività della pubblica amministrazione.

TOMMASO GINOBLE (PD). Sottolineato l'approccio superficiale, confuso ed arrogante sotteso alle disposizione recate dall'articolo 16, successivamente espunto dal decreto-legge, rileva che il reiterato ricorso alle ordinanze di protezione civile anche in relazione a situazioni non emergenziali espropria il Parlamento delle sue prerogative. Manifesta, quindi, netta contrarietà al provvedimento d'urgenza in discussione, sul piano formale e dei contenuti, invitando la maggioranza ed il Governo a modificarne il testo.

DAVID FAVIA (IdV). Nel richiamare gli aspetti di maggiore criticità delle disposizione recate dal decreto-legge in discussione, del quale auspica il ritiro, ritiene che lo stesso presenti molteplici profili di illegittimità costituzionale, segnatamente in quanto molte norme in esso contenute risultano prive dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, rilevando altresì la mancata definizione della relativa copertura finanziaria. Evidenziate inoltre le deleterie conseguenze che sarebbero derivate dall'attuazione dell'articolo 16, successivamente espunto dal testo del provvedimento, giudica necessario rivedere l'intera struttura e le competenze del Dipartimento della protezione civile, che, a suo avviso, dovrebbe concorrere alla gestione delle attività di prevenzione ed occuparsi prioritariamente degli eventi di carattere emergenziale, senza peraltro ricorrere reiteratamente allo strumento delle ordinanze.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta l'assenza in Aula dei rappresentanti della Commissione.

PRESIDENTE. Precisa di essersi attivata affinché la Commissione di merito sia rappresentata in Aula.

ETTORE ROSATO (PD). Sottolineata la rilevanza del sistema di protezione civile per la sicurezza del Paese, evidenzia come il provvedimento d'urgenza in discussione non affronti compiutamente le reali problematiche esistenti all'interno di tale sistema, rendendolo meno efficace e trasparente, come si evince, tra l'altro, dalle disposizioni contenute nell'articolo 17, che di fatto accentra competenze che sarebbero dovute spettare più appropriatamente alle regioni e agli enti locali, disattendendo in tal modo i principi propri del federalismo. Nel considerare, inoltre, assolutamente immutata la professionalità del sottosegretario Bertolaso, ritiene che sia da ascriversi al Governo la responsabilità di averne politicizzato il ruolo e le competenze.

CARLO MONAI (IdV). Nel giudicare condivisibili unicamente le disposizioni del decreto-legge in esame concernenti l'avvio della fase post-emergenziale nel territorio della regione Abruzzo, esprime sconcerto per l'abnorme ridefinizione del ruolo e delle funzioni della Protezione civile, snaturata in una sorta di agenzia d'affari per le grandi opere ed i grandi eventi. Sottolineati, quindi, i principali punti critici del provvedimento, tra i quali la previsione di scudi giudiziari e la cancellazione del controllo preventivo della Corte dei conti, manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo al decreto-legge in discussione.

SALVATORE MARGIOTTA (PD). Stigmatizzata l'ennesima prevaricazione delle prerogative e del ruolo del Parlamento operata dal Governo con l'adozione del decreto-legge in discussione e con il possibile ricorso alla questione di fiducia, pur esprimendo un giudizio sostanzialmente Pag. XIIpositivo sull'operato del sottosegretario Bertolaso nella gestione dell'emergenza rifiuti in Campania, ritiene che in tale territorio permangono talune problematicità difficilmente superabili, segnatamente la scelta di provincializzare la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, che, tra l'altro, ne pregiudica la speditezza e l'efficienza. Giudicata, inoltre, fortemente criticabile la compressione dei diritti fondamentali dei cittadini prodotta dalla norma di cui al comma 5 dell'articolo 3, ritiene che la gestione dei grandi eventi debba essere distinta da quella delle emergenze, considerato l'ormai palese travalicamento dei compiti istituzionali e dei limiti funzionali della Protezione civile.

SESA AMICI (PD). Stigmatizzata l'assenza dei deputati della maggioranza, che rende impossibile un costruttivo confronto parlamentare, manifesta l'orientamento nettamente contrario del suo gruppo al decreto-legge in discussione, che giudica di stampo propagandistico, segnatamente con riferimento all'articolo 16. Nell'esprimere, quindi, perplessità sulle modalità di copertura - a danno del Fondo per le aree sottoutilizzate - degli oneri finanziari recati dal provvedimento, che peraltro presenta molteplici profili di illegittimità costituzionale, non condivide l'abnorme ampliamento delle competenze della Protezione civile ad eventi dal carattere non emergenziale, auspicando al riguardo l'introduzione di opportune modifiche al decreto-legge. Stigmatizza, infine, l'ennesimo ricorso dell'Esecutivo alla decretazione d'urgenza, nonché alla probabile posizione della questione di fiducia, gravemente lesive delle prerogative del Parlamento.

ROBERTO RAO (UdC). Espresse preliminarmente perplessità su talune misure recate dal decreto-legge in discussione, nonché sul reiterato ricorso alla decretazione d'urgenza in assenza dei requisiti costituzionalmente prescritti, manifesta soddisfazione per le modifiche apportate al testo nel corso dell'iter in sede referente. Giudicate peraltro pienamente condivisibili le disposizioni volte a fronteggiare le fattispecie emergenziali inerenti il sisma in Abruzzo ed il problema dei rifiuti in Campania, ritiene necessario riconoscere la professionalità che ha caratterizzato l'operato del Dipartimento della protezione civile, sottolineando altresì l'opportunità di non ricorrere ad un abnorme utilizzo di procedure eccezionali. Auspica infine che nel prosieguo del dibattito possano essere superati gli elementi di forte criticità tuttora presenti nel testo.

La seduta, sospesa alle 20,15, è ripresa alle 21,15.

I deputati in missione alla ripresa notturna della seduta sono settantaquattro.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede chiarimenti circa l'orario di inizio della seduta di domani che, secondo quanto risulta da notizie di agenzia, sarebbe diverso da quello stabilito dalla Conferenza dei presidenti di gruppo.

PRESIDENTE. Precisa che la seduta di domani inizierà alle 10.

CARMEN MOTTA (PD). Lamentati gli inequivocabili profili di illegittimità costituzionale del decreto-legge in discussione, che giudica anche di dubbia opportunità politica, esprime una valutazione negativa circa l'ampliamento delle competenze della Protezione civile ad eventi non emergenziali, rilevando che l'utilizzo abnorme dello strumento dell'ordinanza, peraltro sottratto al controllo preventivo della Corte dei conti, espropria il Parlamento delle sue prerogative. Nel manifestare, quindi, forti perplessità sulle disposizione recate dall'articolo 17, nonché sulle modalità di copertura degli oneri finanziari recati dal provvedimento, richiama le proposte emendative presentate dal suo gruppo, auspicando che esse siano approvate nel prosieguo dell'iter e che il Governo non ricorra alla questione di fiducia.

LORENZO RIA (UdC). Nel riconoscere la serietà e l'impegno che hanno caratterizzato Pag. XIIIl'operato del sottosegretario Bertolaso, evidenzia come il decreto-legge in discussione abbia di fatto sancito una radicale trasformazione del sistema di protezione civile, mediante un anomalo ampliamento delle sue competenze ad eventi di carattere assolutamente non emergenziale; osservato altresì che l'abnorme ricorso allo strumento delle ordinanze altera i vincoli posti dalla Costituzione in materia di gerarchia delle fonti, stigmatizza la surrettizia introduzione nel testo del provvedimento d'urgenza di norme volte ad ampliare la composizione del Governo, manifestando altresì forti perplessità relativamente alle disposizioni concernenti il sistema carcerario.

EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD). Espresse alcune perplessità sulle considerazioni svolte dal sottosegretario Bertolaso in merito all'inchiesta avviata dalla magistratura sulle presunte attività illecite connesse all'operato della Protezione civile, richiama le principali ragioni di contrarietà ad un provvedimento d'urgenza che presenta profili di incostituzionalità, soffermandosi, in particolare, sull'equiparazione della gestione dei grandi eventi a quella delle emergenze, sulle misure recate dall'articolo 14 e sulla potestà di intervento del Dipartimento della protezione civile in materia di beni culturali, comparto che, a suo avviso, risulta fortemente penalizzato dalle scelte di politica economica compiute dal Governo.

PASQUALE CIRIELLO (PD). Rilevato che il decreto-legge in discussione si inscrive in una strategia di progressivo smantellamento delle strutture amministrative pubbliche, lamenta l'abnorme ricorso allo strumento dell'ordinanza di protezione civile anche in riferimento ad eventi privi di qualsiasi carattere emergenziale, che determina un sostanziale aggiramento delle norme poste a garanzia della legalità e della trasparenza delle procedure, unitamente ad un inaccettabile stravolgimento della gerarchia delle fonti. Ritiene inoltre che i poteri attribuiti al sottosegretario Bertolaso si traducano in una deleteria confusione tra le funzioni di indirizzo politico e quelle di gestione amministrativa.

TINO IANNUZZI (PD). Espresso un giudizio fortemente negativo sulle disposizioni recate dal decreto-legge in discussione, sottolinea la necessità di chiarire le competenze del Dipartimento della protezione civile, lamentando l'improprio ricorso a procedure straordinarie e allo strumento delle ordinanze nella gestione dei grandi eventi, che, a suo avviso, lede le prerogative del Parlamento.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

TINO IANNUZZI (PD). Nel ritenere quindi condivisibile superare la fase commissariale per l'emergenza rifiuti in Campania, giudica contraddittorie e del tutto strumentali le norme recate, in particolare, dall'articolo 13, atteso che tali misure violano le competenze degli enti locali in materia e non tengono in debita considerazione le gravi criticità che investono la situazione del ciclo dei rifiuti nella predetta regione.

GUIDO MELIS (PD). Rileva che il Dipartimento della protezione civile si configura ormai come strumento di intervento ordinario per la gestione di eventi privi di qualsiasi carattere emergenziale, operando in deroga alle procedure previste dalla vigente normativa in tema di appalti e favorendo, in tal modo, il verificarsi di casi di corruzione; ritiene inoltre che il Governo, invocando strumentalmente le legittime esigenze di efficienza, intende in realtà smantellare le strutture amministrative pubbliche per sostituirle con organismi privati che agiscono al di fuori di ogni controllo.

GIANPIERO BOCCI (PD). Nel giudicare irresponsabili le disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in discussione, sottolinea la necessità di riconsiderare i metodi e le procedure utilizzati dalla Protezione Pag. XIVcivile per garantire maggiore trasparenza con riguardo ad incarichi, appalti e risorse. Stigmatizzato, quindi, lo sconsiderato ricorso alle ordinanze, ritiene necessario limitare la discrezionalità del Presidente del Consiglio con riferimento alla dichiarazione dello stato di emergenza. Richiamata, altresì, la proposta di legge presentata dal suo gruppo volta ad impedire l'equiparazione tra emergenza e grandi eventi, a fissare regole precise per l'emanazione di ordinanze, nonché ad evitare casi di corruzione e malaffare, manifesta forte contrarietà al decreto-legge, segnatamente al comma 5 dell'articolo 3, auspicando che venga modificato nel prosieguo dell'iter.

CHIARA BRAGA (PD). Stigmatizzata la ristrettezza dei tempi riservati all'iter del decreto-legge in discussione, ritiene che le modifiche opportunamente introdotte nel testo non consentano di superare le criticità presenti nel provvedimento d'urgenza, segnatamente nelle disposizioni recate dagli articoli 14, 15 e 17, alcune delle quali presentano evidenti profili di illegittimità costituzionale e daranno adito a contenziosi con gli enti locali; richiamati quindi gli effetti negativi derivanti da un indiscriminato ricorso alle ordinanze di protezione civile, reputa necessario superare l'impropria equiparazione tra grandi eventi e situazioni di emergenza. Giudica infine particolarmente gravi le norme concernenti il sistema carcerario previste dall'articolo 17-ter.

GIULIO CALVISI (PD). Nel ritenere che le attuali vicende giudiziarie in corso confermino l'impropria filosofia sottesa al modello di gestione della protezione civile adottato dal Governo, esprime forti perplessità sullo stato dei lavori inerenti la programmazione del G8 a La Maddalena, rilevando la necessità che il predetto Dipartimento non si sostituisca agli altri organi istituzionali e non operi quale strumento di propaganda del Presidente del Consiglio dei ministri. Sottolineato quindi l'uso distorto delle ordinanze e il deleterio meccanismo delle deroghe prefigurato dall'Esecutivo, che, di fatto, eludono l'esercizio delle funzioni di controllo proprie della Corte dei conti, osserva che l'eventuale accoglimento di alcune specifiche proposte emendative presentate dal suo gruppo potrà condizionare favorevolmente l'atteggiamento della sua parte politica nel prosieguo del dibattito e superare le riserve espresse sul provvedimento d'urgenza in discussione.

GERO GRASSI (PD). Nell'assicurare che l'atteggiamento del suo gruppo è scevro da ogni pregiudizio ideologico, esprime una valutazione negativa sul decreto-legge in discussione, che giudica confuso ed eccessivamente eterogeneo, sottolineandone i profili di illegittimità costituzionale. Rilevato, quindi, che il Governo, invocando presunte emergenze, persegue l'obiettivo di aggirare la normativa vigente e svilire il ruolo del Parlamento, ritiene che i poteri attribuiti al sottosegretario Bertolaso configurino un'impropria confusione tra funzioni di indirizzo politico e di gestione, auspicando che l'Esecutivo ritiri almeno le parti del provvedimento più mortificanti dello Stato di diritto.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione alla seduta di domani.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 18 febbraio 2010, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 143).

La seduta termina alle 0,05 del 18 febbraio 2010.