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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 288 di martedì 23 febbraio 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

La seduta comincia alle 9,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono settantasei.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 1955, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 194 del 2009: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative (approvato dal Senato) (A.C. 3210).

Nella seduta del 22 febbraio 2010 è iniziata la discussione sulle linee generali.

DONATELLA FERRANTI (PD). Nel manifestare netta contrarietà al provvedimento d'urgenza in discussione, ne sottolinea il carattere fortemente disomogeneo e confuso, stigmatizzando, più in generale, l'eccessivo ricorso da parte del Governo della decretazione d'urgenza, che comprime inaccettabilmente le prerogative del Parlamento. Nel rilevare inoltre come lo slittamento di termini di scadenza in svariati ed eterogenei settori chiave dell'ordinamento denoti l'incapacità dell'Esecutivo di perseguire con coerenza gli obiettivi dallo stesso prefissati, esprime un giudizio fortemente critico sulle norme concernenti le clausole arbitrali, reputando viceversa necessario razionalizzare e contenere le spese sostenute dalle pubbliche amministrazioni, segnatamente per le consulenze, e contrastare l'insorgere di fenomeni di corruzione. Richiamato altresì il contenuto del decreto-legge in discussione, reputa gravemente insufficienti le politiche attuate dal Governo, con particolare riferimento all'amministrazione penitenziaria.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Lamentata la totale blindatura del provvedimento d'urgenza in esame sia in Commissione sia in Assemblea, con ciò alterando gli equilibri istituzionali dettati dalla Costituzione e ledendo le prerogative del Parlamento, esprime un giudizio fortemente negativo sul contenuto assolutamente eterogeneo del decreto-legge, sottolineando come esso preveda riaperture di termini che non possono essere fatte rientrare nel concetto di proroga, disponendo una dilatazione delle scadenze il cui effetto è peraltro già determinato. Giudicata inoltre vergognosa la mancanza di una corretta quantificazione delle risorse necessarie per far fronte alle nuove o maggiori spese, evidenzia come gli introiti derivanti dall'applicazione del cosiddetto scudo fiscale non conseguano l'obiettivo di sostenere adeguatamente il sistema delle imprese. Nell'auspicare infine che si possa svolgere un costruttivo confronto sulle proposte emendative presentate, recuperando così il ruolo proprio del Parlamento, preannunzia il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

MARIA GRAZIA GATTI (PD). Nell'ascrivere alla responsabilità della maggioranza e del Governo l'inaccettabile compressione dei tempi riservati al confronto parlamentare sul decreto-legge in discussione, lamentando segnatamente lo slittamento dell'esame dei provvedimenti d'urgenza per consentire la discussione del disegno di legge concernente il cosiddetto legittimo impedimento, esprime altresì riprovazione per le modalità improprie attraverso Pag. IVle quali il testo del decreto-legge si è abnormemente dilatato rispetto all'articolato sottoposto alla firma del Presidente della Repubblica. Nel merito, manifesta netta contrarietà alla prevista riapertura dei termini per il cosiddetto scudo fiscale, esprimendo forti perplessità non solo sulla sua opportunità ma anche sul gettito previsto, nonché sulle disposizioni concernenti emissioni industriali inquinanti e sicurezza nei luoghi di lavoro, segnatamente auspicando un ripensamento del Governo sulle norme in tema di esposizione dei lavoratori all'amianto. Sottolineato altresì come le disposizioni sul personale precario della scuola riproducano proposte già formulate dalla sua parte politica, stigmatizza gli ulteriori tagli lineari nella Pubblica amministrazione, esprimendo infine preoccupazione circa l'efficacia delle norme che sospendono l'esazione di tasse e tributi in zone colpite da calamità naturali.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Stigmatizzato il ricorso da parte dell'Esecutivo all'ennesimo provvedimento d'urgenza, paventa il rischio della posizione della questione di fiducia, che lederebbe gravemente le prerogative del Parlamento, auspicando al contrario che nel prosieguo dell'iter vengano apportate al testo del decreto-legge in esame le modifiche migliorative proposte dall'opposizione. Nel sottolineare, quindi, i palesi profili di illegittimità costituzionale presenti nel provvedimento, che reca peraltro numerose norme di carattere ordinamentale, esprime perplessità sulle disposizioni in materia di editoria, sull'assenza di adeguate misure di sostegno alle comunità montane, nonché sulla proroga di termini finanziari e deleghe legislative.

LINO DUILIO (PD). Nel sottolineare che il paventato ricorso alla posizione della ennesima questione di fiducia sul provvedimento d'urgenza in discussione sottrarrebbe al Parlamento la possibilità di apportare modifiche migliorative al testo, rileva come le reiterate proroghe dei termini determinino uno scadimento della legislazione, evidenziando la necessità di organiche riforme di settore. Richiamati altresì i più evidenti motivi di perplessità sui contenuti del decreto-legge in esame, segnatamente in tema di editoria e di proroga del cosiddetto scudo fiscale, auspica il ripristino delle funzioni proprie del Parlamento, preannunziando il voto contrario del suo gruppo sul provvedimento in discussione.

MICHELE VENTURA (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, manifesta la disponibilità dell'opposizione a ridurre drasticamente il numero delle proposte emendative da porre in votazione ed a garantire tempi certi per la conclusione dell'iter del provvedimento d'urgenza in discussione, ove il Governo rinunzi al paventato intendimento di porre la questione di fiducia.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Parlando sull'ordine dei lavori, si associa alle considerazioni svolte dal deputato Ventura ed alla disponibilità a ridurre sensibilmente il numero delle proposte emendative da porre in votazione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.

(Esame e votazione di questioni pregiudiziali)

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le questioni pregiudiziali Vietti n. 1, Bressa n. 2 e Borghesi n. 3.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Illustra la questione pregiudiziale Vietti n. 1, sottolineando come il decreto-legge in esame presenti profili di illegittimità costituzionale in quanto interviene su un complesso eterogeneo di materie per molte delle quali non sembrano ricorrere i requisiti di Pag. Vstraordinaria necessità ed urgenza di cui all'articolo 77 del Costituzione. Lamentato, inoltre, l'utilizzo improprio da parte del Governo della decretazione d'urgenza, che altera il fisiologico rapporto tra poteri legislativo ed esecutivo, ritiene che il provvedimento d'urgenza in esame violi anche il principio generale della ragionevolezza della motivazione, recando numerose disposizioni palesemente estranee all'oggetto ed in grado di interferire con le competenze proprie degli enti locali.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Illustra la questione pregiudiziale Bressa n. 2, sottolineando la necessità di tutelare la lettera e lo spirito della Carta costituzionale ed i principi propri di una democrazia parlamentare, costantemente violati dal Governo e dalla maggioranza. Rilevato, quindi, che il disinteresse dell'Esecutivo in riferimento ai richiami del Presidente della Repubblica e del Presidente della Camera compromette la qualità della democrazia, lamenta la ristrettezza dei tempi di esame del decreto-legge in sede di Commissioni, in palese violazione dell'articolo 72 della Costituzione, evidenziando inoltre la mancanza dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente prescritti.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Nell'illustrare la questione pregiudiziale Borghesi n. 3, denuncia l'abnorme ricorso da parte del Governo alla decretazione d'urgenza, in violazione delle prerogative dal Parlamento e dalle prescrizioni costituzionali, lamentando, in particolare, l'eterogeneità del contenuto del decreto-legge in esame, nonché la prevista modifica o abrogazione di disposizioni di rango secondario o recanti norme di delegazione legislativa. Richiamati i rilievi formulati al riguardo dal Comitato per la legislazione, ritiene che la ricorrente emanazione ad opera dell'Esecutivo di provvedimenti derogatori, transitori e contenutisticamente confusi, possa contribuire a favorire il dilagare di fenomeni di malaffare.

PIERGUIDO VANALLI (LNP). Nel giudicare innegabile che quello della decretazione d'urgenza sia diventato il principale strumento di produzione legislativa dei Governi, evidenzia che tale abuso, spesso accompagnato dal ricorso alla questione di fiducia, ha interessato tutte le maggioranze succedutesi negli ultimi anni. Rilevato, quindi, che l'omogeneità di materia può ritenersi intrinseca nei provvedimenti di proroga termini, ricorda che tale requisito è previsto dalla legge n. 400 del 1988 e non dalla Costituzione. Auspica infine, a nome del suo gruppo, la reiezione delle questioni pregiudiziali presentate.

MAURIZIO BIANCONI (PdL). Nel ritenere non pertinenti le censure mosse al decreto-legge in esame sotto il profilo della omogeneità del contenuto, rilevando come tale requisito non risulti fissato dalla Carta costituzionale, reputa parimenti infondate le argomentazioni secondo le quali il provvedimento d'urgenza risulterebbe privo dei requisiti di cui all'articolo 77 della Costituzione, oppure irragionevole quanto alle motivazioni o carente sotto il profilo della copertura finanziaria. Stigmatizzato il ricorso meramente strumentale da parte delle opposizioni all'istituto della questione pregiudiziale, ricorda l'elevato numero di decreti-legge omnibus varati dai precedenti Esecutivi di centrosinistra. Dichiara quindi il voto contrario del suo gruppo sulle questioni pregiudiziali presentate.

PRESIDENTE. Avverte che è stata ritirata la questione pregiudiziale Vietti n. 1.
Avverte altresì che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge le questioni pregiudiziali Bressa n. 2 e Borghesi n. 3.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Precisa che la questione pregiudiziale Vietti n. 1 non era stata ritirata.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Ritiene che la questione pregiudiziale Vietti n. 1 Pag. VIpossa intendersi posta in votazione unitamente alle altre questioni pregiudiziali.

PRESIDENTE. Precisa che sulle questioni pregiudiziali ha avuto comunque luogo un'unica votazione.
Avverte altresì che è immediatamente convocata la Conferenza dei presidenti di gruppo.

La seduta, sospesa alle 12,55, è ripresa alle 13,14.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Comunica che nel corso della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, essendo stata ribadita da parte dei gruppi di opposizione la disponibilità a ritirare la gran parte degli emendamenti secondo quanto già preannunciato in Aula, si è convenuto che nel pomeriggio, alle 16, si passerà all'esame e alla votazione degli emendamenti residui presentati al decreto-legge recante proroga termini, con l'intesa di pervenire al voto finale sul provvedimento entro le 13 di domani.
A partire dalla seduta di domani, sarà iscritto come terzo punto all'ordine del giorno l'esame del doc. IV-quater, n. 14.

La seduta, sospesa alle 13,15, è ripresa alle 16.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono settantanove.

GIANCARLO GIORGETTI (LNP), Presidente della V Commissione. Chiede una sospensione della seduta per consentire alle Commissioni di concludere i propri lavori.

PRESIDENTE. Accedendo alla richiesta formulata dal presidente della V Commissione, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 16,05, è ripresa alle 16,40.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

GIANCARLO GIORGETTI (LNP), Presidente della V Commissione. Chiede un'ulteriore sospensione della seduta per consentire al Comitato dei diciotto di valutare compiutamente un nuovo emendamento.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Nel lamentare i reiterati rinvii della seduta, sottolinea la necessità di fissare tempi certi per le opportune valutazioni relative alla copertura finanziaria delle proposte emendative presentate.

GIANCARLO GIORGETTI (LNP), Presidente della V Commissione. Sottolinea che l'ulteriore dilazione della ripresa dei lavori dell'Aula è finalizzata a recepire istanze rappresentate dalle opposizioni, che si sono tradotte nella presentazione di una proposta emendativa.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Auspica che alle 17,30 si proceda ad immediate votazioni.

GIUSEPPE CONSOLO (PdL). Lamenta il disordinato andamento dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Accedendo all'ulteriore richiesta del presidente della V Commissione, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 16,45, è ripresa alle 17,40.

Pag. VII

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

Modifica nella composizione di una componente politica del gruppo parlamentare Misto.

PRESIDENTE. Comunica che il deputato Antonio Gaglione, iscritto al gruppo parlamentare Misto, ha aderito alla componente politica Noi Sud-Lega Sud Ausonia.

Annunzio della nomina di un sottosegretario di Stato.

PRESIDENTE. Dà lettura della lettera inviata dal Presidente del Consiglio dei ministri nella quale si comunica che il dottor Francesco Belsito è stato nominato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Si riprende la discussione.

(Esame dell'articolo unico)

PRESIDENTE. Dà conto delle proposte emendative ritirate (vedi resoconto stenografico pag. 40).
Avverte altresì che le Commissioni hanno presentato l'articolo aggiuntivo 10-quinquies.0100: il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti è fissato per le 19.
Dà quindi conto delle proposte emendative dichiarate inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 40).

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza di differire il termine fissato per la presentazione di eventuali subemendamenti all'articolo aggiuntivo 10-quinquies.0100 delle Commissioni.

PRESIDENTE. Acquisito l'assenso del relatore per la I Commissione, avverte che il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti all'articolo aggiuntivo 10-quinquies.0100 delle Commissioni è differito alle 20.

MASSIMO POLLEDRI (LNP), Relatore per la V Commissione. Raccomanda l'approvazione dell'articolo aggiuntivo 10-quinquies.0100 delle Commissioni ed invita al ritiro delle restanti proposte emendative, sulle quali esprime altrimenti parere contrario.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo concorda.

ALBERTO FLUVI (PD). Precisa le ragioni per le quali, con il suo emendamento 1.55, si chiede la soppressione dei commi 1 e 2 dell'articolo 1.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Condivide le finalità dell'emendamento Fluvi 1.55, che dichiara di voler sottoscrivere, reputando inaccettabile ogni disposizione finalizzata a consentire il rientro di capitali illecitamente detenuti all'estero.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Fluvi 1.55.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Fluvi 1.55.

SIMONETTA RUBINATO (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 1.60, giudicando opportuna una maggiore trasparenza nelle operazioni di rientro di capitali gestite da intermediari finanziari.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Rubinato 1.60.

MASSIMO MARCHIGNOLI (PD). Richiama le finalità del suo emendamento 1.73, del quale auspica l'approvazione.

Pag. VIII

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Marchignoli 1.73.

ALDO DI BIAGIO (PdL). Nel ritenere doveroso tutelare gli interessi degli italiani residenti all'estero, prorogando le detrazioni fiscali per carichi di famiglia già previste a loro favore, insiste per la votazione del suo emendamento 1.70 e ne raccomanda l'approvazione.

MARCO FEDI (PD) e FRANCO NARDUCCI (PD). Dichiarano di voler sottoscrivere l'emendamento Di Biagio 1.70.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Di Biagio 1.70 e Nicco 1.206.

MARCO CARRA (PD). Richiama le finalità dell'emendamento Oliverio 1.39.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Oliverio 1.39.

GIUSEPPE RUVOLO (UdC). Illustra il contenuto del suo emendamento 1.205, che giudica di buonsenso.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Ruvolo 1.205.

GIANLUCA BENAMATI (PD). Insiste per la votazione del suo emendamento 1.63, finalizzato a garantire talune agevolazioni in materia di approvvigionamento di gas per i cittadini residenti nelle aree montane.

ROSA DE PASQUALE (PD). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Benamati 1.63.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Benamati 1.63.

MASSIMO ZUNINO (PD). Rileva che il suo emendamento 1.106 è volto a ripristinare taluni benefici a vantaggio delle popolazioni residenti nei territori montani.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Zunino 1.106.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Rileva che il suo emendamento 1.35 è volto ad estendere la sospensione dei versamenti tributari previsti dal comma 10 dell'articolo 1 anche ai soggetti titolari di reddito da lavoro e di pensione.

GIOVANNI LOLLI (PD). Sottolinea la necessità di equiparare il trattamento fiscale dei cittadini abruzzesi a quello di tutte le altre popolazioni colpite da eventi sismici.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nell'invitare il Governo a fornire sollecitamente risposte concrete ai cittadini colpiti dal sisma verificatosi in Abruzzo, dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Mantini 1.35.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Mantini 1.35.

MARIO TASSONE (UdC). Illustra le finalità del suo emendamento 1.22.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Tassone 1.22.

MAINO MARCHI (PD). Richiama le finalità del suo emendamento 1.53, del quale auspica l'approvazione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Marchi 1.53.

ANTONELLO SORO (PD). Nell'illustrare il contenuto del suo emendamento 1.38, del quale auspica l'approvazione, ricorda che lo stesso recepisce le istanze recate da un ordine del giorno approvato presso la XIII Commissione.

Pag. IX

SALVATORE CICU (PdL). Pur condividendo le finalità dell'emendamento Soro 1.38, ritiene che sarebbe più opportuno trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno.

ANTONELLO SORO (PD). Insiste per la votazione del suo emendamento 1.38.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Soro 1.38.

SIRO MARROCU (PD). Precisa che il suo emendamento 1.88 è di contenuto analogo all'emendamento Soro 1.38.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Marrocu 1.88, Poli 1.34 e Ciccanti 1.25.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le ragioni che lo inducono a proporre, con il suo emendamento 1.20, la soppressione dei commi 22 e 23 dell'articolo 1.

AMEDEO CICCANTI (UdC). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento Borghesi 1.20.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 1.20.

FRANCO CECCUZZI (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 1.32, invitando i relatori e il Governo a riconsiderare il parere espresso.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Ceccuzzi 1.32.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Richiama le finalità del suo emendamento 1.57, prospettandone una possibile riformulazione.

MASSIMO POLLEDRI (LNP), Relatore per la V Commissione. Ritiene di non poter accedere all'ipotesi di riformulare l'emendamento Vannucci 1.57, sul quale conferma il parere precedentemente espresso.

PRESIDENTE. Prende atto che l'emendamento Vannucci 1.57 è stato ritirato.

IVANO MIGLIOLI (PD). Illustra il contenuto dell'articolo aggiuntivo Quartiani 1.042, del quale auspica l'approvazione.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'articolo aggiuntivo Quartiani 1.042 e l'emendamento Ventura 2.75.

ANGELO ZUCCHI (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 2.16, del quale auspica l'approvazione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Zucchi 2.16.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra le motivazioni che lo inducono a proporre, con il suo emendamento 2.3, la soppressione del comma 5 dell'articolo 2.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 2.3.

MARIO TASSONE (UdC). Illustra le finalità sottese al suo emendamento 2.11, del quale auspica l'approvazione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Tassone 2.11.

ROBERTO RAO (UdC). Illustra le finalità del suo emendamento 2.12, identico all'emendamento Ferranti 2.22.

DONATELLA FERRANTI (PD). Richiama le ragioni per le quali reputa necessario approvare il suo emendamento 2.22.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Rao 2.12 e Ferranti 2.22.

Pag. X

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le motivazioni sottese all'emendamento Favia 2.6, interamente soppressivo del comma 8-septies dell'articolo 2.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Favia 2.6 e De Torre 4.3.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le motivazioni che lo inducono a proporre, con il suo emendamento 5.5, la soppressione del comma 4 dell'articolo 5 del decreto-legge in esame.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 5.5.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Ricorda che il suo emendamento 5.6 è volto ad evitare ulteriori aggravi di costi per gli utenti delle strutture aeroportuali in ritardo con la presentazione dei prescritti accordi di programma.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Borghesi 5.6 e Lenzi 6.8.

ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 6.10.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Miotto 6.10.

EUGENIO MAZZARELLA (PD). Richiama le motivazioni che lo inducono a proporre, con il suo emendamento 7.8, la soppressione del comma 4-bis dell'articolo 7 del decreto-legge in esame.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Mazzarella 7.8.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le ragioni che lo inducono a proporre, con il suo emendamento 7.71, la soppressione del comma 5-ter dell'articolo 7 del decreto-legge in esame.

ROSA DE PASQUALE (PD). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Borghesi 7.71, del quale condivide le finalità.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 7.71.

GIORGIO CLELIO STRACQUADANIO (PdL), Relatore per la I Commissione. Chiede di accantonare l'esame dell'emendamento Ghizzoni 7.73.

PRESIDENTE. Avverte che, non essendovi obiezioni, l'esame dell'emendamento Ghizzoni 7.73 deve intendersi accantonato.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le finalità sottese all'emendamento Favia 8.6, interamente soppressivo del comma 4-bis dell'articolo 8 del provvedimento d'urgenza in discussione.

ERMETE REALACCI (PD). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Favia 8.6.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Favia 8.6, Zeller 8.30, Libè 9.14 e Bressa 10-ter.1.

GIORGIO CLELIO STRACQUADANIO (PdL), Relatore per la I Commissione. Esprime parere favorevole sull'emendamento Ghizzoni 7.73, precedentemente accantonato.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo concorda.

MANUELA GHIZZONI (PD). Ringrazia il relatore e il Governo per il parere favorevole espresso sul suo emendamento 7.73.

VALENTINA APREA (PdL) e EUGENIO MAZZARELLA (PD). Dichiarano di voler sottoscrivere l'emendamento Ghizzoni 7.73.

Pag. XI

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento Ghizzoni 7.73.

PRESIDENTE. Rinvia alla seduta di domani il seguito del dibattito e la trattazione del restante argomento iscritto all'ordine del giorno.

Su un lutto del deputato Carmen Motta.

PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore del deputato Carmen Motta, colpita da un grave lutto: la perdita della madre.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 24 febbraio 2010, alle 9,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 72).

La seduta termina alle 20,05.