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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 299 di martedì 16 marzo 2010

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 9,10.

La Camera approva il processo verbale della seduta dell'11 marzo 2010.

I deputati in missione sono settantasette.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Constata l'assenza del rappresentante del Governo.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Ritiene che l'assenza del Governo possa determinare un'eccessiva compressione dei tempi previsti per la discussione del primo provvedimento iscritto all'ordine del giorno.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Invita il Presidente a stigmatizzare l'assenza del rappresentante del Governo.

PRESIDENTE. Sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 9,20, è ripresa alle 9,30.

Discussione del disegno di legge S. 1974, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 3 del 2010: Misure urgenti per garantire la sicurezza di approvvigionamento di energia elettrica nelle isole maggiori (approvato dal Senato) (A.C. 3243).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

RAFFAELLO VIGNALI (PdL). Vicepresidente della X Commissione. In sostituzione del relatore, illustra il disegno di legge di conversione in discussione, sottolineando la necessità, sottesa al relativo decreto-legge, di assicurare l'approvvigionamento di energia elettrica nelle isole maggiori, segnatamente per il prossimo triennio, in attesa della messa in esercizio delle nuove infrastrutture di potenziamento dei collegamenti elettrici con il continente e il rinforzo delle linee di trasporto interne al territorio insulare. Richiamati altresì i contenuti delle disposizioni introdotte nel testo nel corso dell'iter presso l'altro ramo del Parlamento, ricorda che la X Commissione ha ritenuto di non modificare ulteriormente il provvedimento d'urgenza in discussione, in considerazione della prioritaria esigenza di consentirne la conversione in legge nei termini costituzionalmente previsti, attesa la necessità di garantire la piena e tempestiva efficacia delle disposizioni in esame.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

PAOLO FADDA (PD). Nel ribadire il severo giudizio della sua parte politica riguardo all'abuso nel ricorso alla decretazione d'urgenza, dà atto all'Esecutivo di aver utilizzato, per la prima volta nel corso della legislatura, in modo corretto lo strumento del decreto-legge prevedendo la riduzione del costo della fornitura di energia elettrica nelle isole maggiori, anche attraverso la procedura di interrompibilità in attesa del completamento, entro il prossimo triennio, delle infrastrutture per l'interconnessione con le reti di approvvigionamento Pag. VIprovenienti dall'estero. Sottolineato, quindi, l'impegno unitario dei parlamentari di maggioranza e di opposizione eletti in Sardegna per affrontare le situazioni di grave crisi occupazionale presenti in tale area, come quella che interessa i lavoratori dell'Alcoa, giudica non più rinviabile un serio dibattito sul modo in cui contrastare la tendenza alla delocalizzazione dell'industria manifatturiera, anche con il contributo dell'Unione europea, auspicando che il Governo preveda interventi organici e condivisi, e non più di carattere emergenziale, per affrontare la drammatica crisi in atto; preannunzia, al riguardo, la presentazione di ordini del giorno.

ANTONIO MEREU (UdC). Espresso l'auspicio che le misure introdotte con il provvedimento d'urgenza in discussione trovino positivo riscontro in ambito comunitario, richiama le finalità e le problematiche sottese al medesimo decreto-legge, segnatamente rammentando i termini della delicata contingenza economica in atto in Sardegna, con preoccupanti ripercussioni sul piano occupazionale. Lamentata altresì una inaccettabile distanza tra le decisioni assunte in sede comunitaria e le criticità proprie del territorio sardo, auspica un fattivo intervento del Governo in tal senso, anche al fine di rilanciare la competitività della Sardegna e dell'intero Paese, sottolineando in particolare l'elevato costo di produzione dell'energia elettrica in Italia e le sue deleterie ricadute sul sistema produttivo. Richiamati infine i provvedimenti già adottati in materia anche dal precedente Esecutivo di centrodestra, rileva le criticità della rete elettrica nelle isole maggiori cui si rivolge il provvedimento d'urgenza in discussione, preannunziando che la sua parte politica vigilerà attentamente sulla relativa attuazione.

GABRIELE CIMADORO (IdV). Nel ringraziare il sottosegretario Saglia per la collaborazione costantemente assicurata durante l'esame in sede referente, ritiene che l'attuale delocalizzazione dell'industria manifatturiera sia attribuibile alla mancanza di infrastrutture e all'elevato costo del lavoro e dell'energia. Richiamata, quindi, la disponibilità di tutti i gruppi parlamentari ad affrontare il provvedimento d'urgenza in discussione per addivenire ad una soluzione condivisa del problema infrastrutturale ed energetico delle due isole maggiori, ascrivibile a suo avviso anche a responsabilità della classe politica locale, esprime perplessità sulle modifiche apportate al testo dal Senato, in particolare sulle disposizioni recate dagli articoli 2-bis e 2-quinquies, rilevando che il suo gruppo si riserva, alla luce del prosieguo del dibattito, di valutare se astenersi o esprimere un voto favorevole sul disegno di legge di conversione del decreto-legge in discussione.

MAURO PILI (PdL). Pur ritenendo il decreto-legge in discussione un importante passo in avanti per il futuro energetico della Sardegna, anche se temporaneo e limitato, ritiene necessario, al fine di giungere ad una soluzione strategica e definitiva della questione energetica della regione, un intervento definitivo e forte del Governo per smantellare la distorsione causata dal monopolio dell'operatore dominante, che strozza il mercato energetico dell'isola. Giudica, inoltre, indispensabile il perseguimento urgente di alcuni importanti obiettivi quali il raggiungimento di accordi bilaterali tra società elettriche e industrie sarde e il completamento degli interventi strutturali messi in campo dal Governo Berlusconi nel 2002, volti a definire l'approvvigionamento elettrico dell'isola, liberandola dal suo isolamento, in modo da risolvere definitivamente il futuro energetico della Sardegna.

ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD). Nel ritenere che il decreto-legge in discussione rientri nella logica del provvedimento ad hoc a scapito del mercato, della concorrenza e della trasparenza, atteso che reca l'ennesima previsione di vantaggi economici per determinati soggetti industriali i cui costi ricadranno sulla collettività, ne sottolinea il contrasto con la normativa nazionale ed europea in materia. Dichiara, quindi, Pag. VIIche i deputati Radicali non condividono le disposizioni recate dal decreto-legge in esame, evidenziando la necessità di sostenere i lavoratori con provvedimenti di carattere strutturale.

SALVATORE CICU (PdL). Rivolge preliminarmente un ringraziamento al Governo per la competenza e la tempestività dimostrate nell'emanare il decreto-legge in discussione, che consente di ridurre i costi per l'approvvigionamento energetico in Sardegna ed in Sicilia, peraltro in presenza di una grave crisi economica e occupazionale che investe, in particolare, il territorio del Sulcis; ritiene comunque necessario affrontare le problematiche strutturali connesse all'elevato costo dell'energia in Italia e all'eccessiva dipendenza del nostro Paese dall'estero.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Espressa forte preoccupazione per la situazione dell'Alcoa, nonché per le gravi ripercussioni per il distretto produttivo provinciale e per i relativi livelli occupazionali, lamenta l'eccessivo rigore delle autorità comunitarie nella valutazione delle misure inizialmente previste, riconoscendo quindi la necessità e l'urgenza delle disposizioni recate dal decreto-legge in discussione. Ritiene inoltre indispensabile che il Governo negozi tempestivamente, eventualmente anche con i vertici della predetta azienda, soluzioni di lungo periodo in grado di scongiurare il rischio della sua chiusura e di una conseguente grave crisi produttiva che potrebbe estendersi all'intero territorio sardo.

STEFANO ALLASIA (LNP). Manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo al decreto-legge in discussione, che si rende necessario per garantire, in attesa della realizzazione di soluzioni strutturali, la continuità dell'erogazione dell'energia elettrica nelle isole maggiori ed il contenimento dei relativi costi, ponendo in tal modo i presupposti per affrontare le gravi problematiche occupazionali che si registrano nelle medesime aree.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

ENZO RAISI (PdL), Relatore. Espresso apprezzamento per il proficuo e costruttivo confronto svoltosi sul provvedimento d'urgenza in discussione, rivolge un sentito ringraziamento a quanti sono intervenuti e richiama le problematiche relative alla compatibilità con l'ordinamento comunitario delle misure varate dal Governo per fronteggiare l'emergenza elettrica in atto nelle isole maggiori, sottolineandone la rilevanza a livello nazionale. Nel giudicare il decreto-legge in discussione lo strumento ultimo per adottare soluzioni non più ulteriormente differibili, auspica la più sollecita e condivisa approvazione del relativo disegno di legge di conversione.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo rinunzia alla replica e rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.

La seduta, sospesa alle 11,20, è ripresa alle 11,40.

Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 2 del 2010: Interventi urgenti concernenti enti locali e regioni (A.C. 3146-A).

Nella seduta dell'11 marzo 2010 si è conclusa la trattazione degli ordini del giorno.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

(Dichiarazioni di voto finale)

RENATO CAMBURSANO (IdV). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, richiama le disposizioni in materia finanziaria del relativo decreto-legge, sottolineando la gravosa situazione economica Pag. VIIIin cui versano da tempo gli enti locali di media entità a causa della politica dei tagli alle risorse ad essi destinate attuata dal Governo. Reputa altresì necessario introdurre opportuni temperamenti delle misure di contenimento dei conti pubblici per gli enti locali maggiormente virtuosi, onde contribuire al necessario riavvio del ciclo produttivo. Manifestata quindi preoccupazione per le paventate conseguenze dei tagli agli investimenti, esprime un giudizio critico sulle disposizioni ordinamentali recate dal decreto-legge in esame, stigmatizzando la condotta ondivaga e contraddittoria del Governo nell'emanazione di molteplici e non omogenei provvedimenti in materia.

LORENZO RIA (UdC). Stigmatizzato preliminarmente il reiterato ricorso da parte del Governo alla decretazione d'urgenza e alla posizione della questione di fiducia, che svilisce il ruolo del Parlamento impedendogli di discutere nel merito dei provvedimenti, sottolinea che la delicata tematica del riassetto complessivo degli enti locali oggetto del decreto-legge in esame avrebbe dovuto essere affrontata nel contesto di una riforma organica il più possibile condivisa. Nel sottolineare inoltre il carattere estemporaneo delle norme contenute nel provvedimento d'urgenza, lamenta la mancata volontà della maggioranza di affrontare la cruciale questione relativa al Patto di stabilità interno, dichiarando infine il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

MARIA PIERA PASTORE (LNP). Nel giudicare infondate e meramente strumentali le critiche formulate dall'opposizione relativamente alla compatibilità del decreto-legge in esame con la riforma dello Stato in chiave federalista, richiama l'attività svolta in tal senso dal Governo, esprimendo un giudizio fortemente critico sulla politica attuata nello stesso ambito dal precedente Esecutivo di centrosinistra. Reputate opportune le misure volte ad abolire gli organismi locali non funzionali e a ridurre la spesa pubblica locale, ricorda le iniziative poste in essere dalla sua parte politica per la semplificazione dell'apparato amministrativo statale, esprimendo apprezzamento per l'attività del Ministro Calderoli e del Viceministro Vegas. Dichiara infine il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Nel dichiarare con convinzione il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, stigmatizza la posizione della questione di fiducia sullo stesso da parte dell'Esecutivo, rilevando come il relativo decreto-legge, che giudica irresponsabile, non affronti la vera emergenza finanziaria e sociale del sistema delle autonomie locali. Sottolineata, quindi, l'importanza del ruolo svolto da comuni e regioni nel rilanciare l'economia nazionale, richiama il contenuto dell'ordine del giorno Franceschini n. 11, in relazione al quale auspica un serio impegno da parte del Governo, che, fino a questo momento, ha adottato solo provvedimenti di stampo centralista.

SILVANO MOFFA (PdL). Giudicate meramente strumentali le critiche rivolte dall'opposizione al provvedimento d'urgenza in esame, esprime apprezzamento per l'approccio graduale con il quale il Governo, e segnatamente il Ministro per la semplificazione, sta predisponendo la riforma in chiave federalista dello Stato e l'ammodernamento dell'apparato amministrativo. Rammentate le gravi criticità palesate dalle riforme delle autonomie locali varate dai precedenti Esecutivi di centrosinistra, nonché le linee guida del dibattito in corso sulla prospettiva di riforma delle province e degli enti locali, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, richiamando le principali misure recate dal relativo decreto-legge e i positivi effetti che dalle stesse deriveranno sul piano della razionalizzazione della spesa pubblica.

La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

Pag. IX

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 3146-A.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 29 del 2010: Interpretazione autentica di disposizioni del procedimento elettorale e relativa disciplina di attuazione (A.C. 3273) (Esame e votazione di questioni pregiudiziali).

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le questioni pregiudiziali Franceschini n. 1, Favia n. 2 e Vietti n. 3.

GIANCLAUDIO BRESSA (PD). Illustra la questione pregiudiziale Franceschini n. 1, sottolineando che il decreto-legge in esame, anche alla luce della sentenza n. 155 del 1990 della Corte costituzionale, ha portata innovativa, nonostante nel preambolo ne venga proclamata la natura interpretativa, e pertanto determina un'alterazione della parità di trattamento fra le liste ammesse. Nel ritenere, quindi, che il provvedimento d'urgenza, recando norme particolari e retroattive, si ponga in palese contrasto con i principi di uguaglianza e di ragionevolezza, richiama il divieto di adottare decreti-legge in materia elettorale, rilevando che il rispetto della Costituzione rappresenta un requisito irrinunciabile per la sua parte politica.

DAVID FAVIA (IdV). Illustra la sua questione pregiudiziale n. 2, esprimendo stupore e sdegno per l'adozione da parte del Governo di un provvedimento d'urgenza che giudica scandaloso nei contenuti e del tutto privo dei requisiti di cui all'articolo 77 della Costituzione. Nel sottolineare come le disposizioni da esso recate siano impropriamente qualificate di interpretazione autentica, ritiene assolutamente prevalente il rispetto delle regole a procedimento elettorale in corso sull'interesse di tutelare il favor electionis, stigmatizzando altresì le misure limitative adottate in tema di svolgimento della propaganda elettorale presso le emittenti radiotelevisive. Richiama quindi gli ulteriori profili di incostituzionalità del provvedimento d'urgenza, che reputa peraltro funzionale al perseguimento di mere ritorsioni politiche all'interno della maggioranza, dichiarando infine l'orientamento contrario del suo gruppo sul medesimo.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Illustra la questione pregiudiziale Vietti n. 3, sottolineando l'importanza del rispetto delle leggi in tema di diritti civili e politici. Rilevata, quindi, la violazione dell'articolo 122 della Costituzione, in quanto il decreto-legge invade l'ambito proprio della competenza legislativa regionale in materia elettorale, evidenzia l'incoerenza del titolo rispetto ai contenuti del provvedimento d'urgenza, atteso che si utilizza l'espressione «interpretazione autentica» per disposizioni a contenuto innovativo. Sottolinea, altresì, la violazione dell'articolo 72, comma 4, della Costituzione, che riserva al procedimento legislativo ordinario la materia elettorale, nonché dell'articolo 15 della legge n. 400 del 1988.

LUCIANO DUSSIN (LNP). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo sulle questioni pregiudiziali presentate, ribadisce la finalità di tutelare il favor electionis perseguita dal decreto-legge in discussione, che reputa interesse degno di tutela prevalente rispetto alla pedissequa osservanza di adempimenti meramente burocratici. Osservato infine come la notevole complessità del procedimento elettorale abbia dato adito ad artifici strumentalmente sfruttati da talune forze politiche, stigmatizza l'atteggiamento dell'opposizione, che reputa non adeguatamente improntato al rispetto dei valori democratici.

GIUSEPPE CALDERISI (PdL). Nel giudicare contraddittorie ed infondate le critiche rivolte dal gruppo del Partito Democratico ai presunti vizi di illegittimità costituzionale del provvedimento d'urgenza, emblematiche di una sudditanza politica e culturale nei confronti dell'Italia dei Valori, rileva che il decreto-legge ha carattere interpretativo e, nel pieno rispetto della Pag. XCostituzione, è volto a ripristinare la legalità violata rendendo effettivo l'esercizio dell'elettorato attivo e passivo. Lamentata, quindi, la campagna di informazione distorta che ha ribaltato la realtà dei fatti relativi alla presentazione delle liste elettorali, dichiara il voto contrario del suo gruppo sulle questioni pregiudiziali presentate.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge le questioni pregiudiziali Franceschini n. 1, Favia n. 2 e Vietti n. 3.

PRESIDENTE. Avverte che la discussione sulle linee generali avrà luogo in altra seduta.

La seduta, sospesa alle 13,15, è ripresa alle 16,05.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono settantacinque.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 1974, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 3 del 2010: Misure urgenti per garantire la sicurezza di approvvigionamento di energia elettrica nelle isole maggiori (approvato dal Senato) (A.C. 3243).

Nella parte antimeridiana della seduta si è svolta la discussione sulle linee generali.

Le Commissioni I e V hanno espresso i prescritti pareri.

(Esame dell'articolo unico)

PRESIDENTE. Avverte che la Presidenza non ritiene ammissibili gli articoli aggiuntivi Fugatti 2-sexies.010 e Fava 2-sexies.011 e 2-sexies.012.

Nell'anniversario del sequestro dell'onorevole Aldo Moro e dell'uccisione degli agenti della sua scorta.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Ricorda che ricorre oggi il trentaduesimo anniversario del tragico sequestro dell'onorevole Aldo Moro e del barbaro assassinio degli uomini della sua scorta.

PRESIDENTE. Si associa al ricordo del tragico evento richiamato dal deputato Compagnon.

Si riprende la discussione.

Intervengono sul complesso delle proposte emendative presentate i deputati SERGIO ANTONIO D'ANTONI (PD), SIRO MARROCU (PD), DELIA MURER (PD), ALBERTO TORAZZI (LNP) e ANTONIO BORGHESI (IdV).

ENZO RAISI (PdL), Relatore. Invita al ritiro di tutte le proposte emendative presentate, sulle quali esprime altrimenti parere contrario.

STEFANO SAGLIA, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Concorda.

ANDREA LULLI (PD). Ritira tutte le proposte emendative a sua prima firma, ad eccezione dell'emendamento 2-quinquies.10, motivando tale scelta con l'intendimento di facilitare una soluzione positiva alla vicenda dello stabilimento Alcoa.

RAFFAELLA MARIANI (PD). Ritira i suoi emendamenti 2-bis.1 e 2-ter.1.

GABRIELE CIMADORO (IdV). Insiste per la votazione dei suoi emendamenti 2-bis.2 e 2-quinquies.1.

Pag. XI

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Cimadoro 2-bis.2.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Sottolineata la necessità di sottoporre ad adeguati controlli l'operato dei commissari straordinari, richiama le motivazioni per le quali, con l'emendamento Lulli 2-quinquies.10, si chiede la soppressione dell'articolo 2-quinquies del decreto-legge in esame.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati ERMETE REALACCI (PD) e ANDREA LULLI (PD).

ALBERTO TORAZZI (LNP). Giudica impropri i rilievi critici formulati da taluni deputati dell'opposizione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Cimadoro 2-quinquies.1 e Lulli 2-quinquies.10.

SALVATORE MARGIOTTA (PD). Ritira tutti gli emendamenti da lui presentati, sottolineando la necessità di rendere più agevole l'utilizzo degli incentivi per le energie rinnovabili. Preannunzia quindi la presentazione di un ordine del giorno di analogo contenuto.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Fa proprio, a nome del suo gruppo, l'emendamento Fava 2-sexies.10, ritirato dai presentatori.

ALESSANDRO BRATTI (PD). Richiama le finalità dell'emendamento Fava 2.sexies.10, fatto proprio dal suo gruppo.

GIOVANNI FAVA (LNP). Nel richiamare le motivazioni sottese al ritiro del suo emendamento 2-sexies.10, ricorda che in materia è stata presentata un'apposita risoluzione di analogo contenuto.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Manifesta disponibilità a rinunziare all'intendimento di fare proprio l'emendamento Fava 2-sexies.10, ove il Governo preannunzi di voler accettare un ordine del giorno di analogo contenuto.

STEFANO SAGLIA, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Preannunzia l'orientamento favorevole del Governo all'ordine del giorno richiamato dal deputato Quartiani.

PRESIDENTE. Prende atto che il deputato Quartiani rinunzia a fare proprio l'emendamento Fava 2-sexies.10.

ALDO DI BIAGIO (PdL). Accede all'invito al ritiro del suo emendamento 2-sexies.15.

(Trattazione degli ordini del giorno)

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, invita il Governo a tenere conto del fatto che i presentatori degli emendamenti ritirati si aspettano un parere favorevole sugli ordini del giorno di analogo contenuto.

Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati FEDERICO TESTA (PD) e GIOVANNI FAVA (LNP).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Esprime perplessità sull'ammissibilità dell'ordine del giorno Fava n. 1.

STEFANO SAGLIA, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Accetta gli ordini del giorno Fava n. 1, Cimadoro n. 4, Leoluca Orlando n. 8, Lulli n. 12, Zunino n. 13, Pes n. 14, Federico Testa n. 16, Marrocu n. 17 e Fadda n. 18.
Accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Di Biagio n. 2, Germanà n. 3, Polledri n. 11, Fugatti n. 20 e Bratti n. 21.
Non accetta gli ordini del giorno Monai n. 9 e Vico n. 15. Pag. XII
Accoglie infine come raccomandazione i restanti documenti di indirizzo.

Intervengono i deputati ERMETE REALACCI (PD), ALDO DI BIAGIO (PdL), che accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 2, GABRIELE CIMADORO (IdV) e CARLO MONAI (IdV).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Monai n. 9.

Intervengono il deputato LUDOVICO VICO (PD) e il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico STEFANO SAGLIA, che accetta l'ordine del giorno Vico n. 15.

PRESIDENTE. Secondo le intese intercorse, rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.

Proposta di assegnazione a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge.

PRESIDENTE. Comunica che sarà iscritta all'ordine del giorno della seduta di domani l'assegnazione alla X Commissione in sede legislativa della proposta di legge n. 2624-B, recante disposizioni concernenti la commercializzazione di prodotti tessili, della pelletteria e calzaturieri.

In morte dell'onorevole Manfredi Bosco.

PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore dei familiari dell'onorevole Manfredi Bosco, recentemente scomparso.

Sull'ordine dei lavori.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati GIULIANO CAZZOLA (PdL) e PIERO FASSINO (PD).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 17 marzo 2010, alle 11.

(Vedi resoconto stenografico pag. 65).

La seduta termina alle 17,40.