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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 317 di mercoledì 5 maggio 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 16.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 3 maggio 2010.

I deputati in missione sono settantacinque.

Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 40 del 2010: Disposizioni urgenti tributarie e finanziarie in materia di contrasto alle frodi fiscali internazionali e nazionali, di potenziamento e razionalizzazione della riscossione tributaria, di destinazione dei gettiti recuperati al finanziamento di un Fondo per incentivi e sostegno della domanda in particolari settori (A.C. 3350-A).

Nella seduta del 4 maggio 2010 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento Dis. 1.1, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)

MARIO BACCINI (Misto-RRP). Rilevato che le misure recate dal provvedimento d'urgenza in esame sono state varate per recepire direttive europee e sostenere la ripresa economica del Paese, sottolinea i risultati positivi conseguiti grazie all'oculata azione del Governo e del Ministro Tremonti; dichiara quindi che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo.

SIEGFRIED BRUGGER (Misto-Min.ling.). Dichiara che la sua componente politica negherà la fiducia al Governo, ritenendo del tutto ingiustificato il ricorso a tale strumento parlamentare. Espresso quindi un giudizio critico sui contenuti del provvedimento d'urgenza in esame, che, di fatto, determina effetti positivi minimi, contingenti e non strutturali sullo sviluppo economico del Paese, ricorda la portata normativa delle proposte emendative migliorative del testo presentate nel corso dell'iter parlamentare.

DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Pur condividendo talune disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in esame, del quale tuttavia evidenzia la complessiva inadeguatezza e la scarsa efficacia, reputa assolutamente ingiustificata la decisione del Governo di ricorrere per l'ennesima volta alla posizione della questione di fiducia, che appare riconducibile esclusivamente alla volontà di celare dissidi interni alla maggioranza. Dichiara quindi il voto contrario della sua componente politica.

FERDINANDO LATTERI (Misto-MpA-Sud). Nel sottolineare che il decreto-legge in esame contiene condivisibili misure finalizzate al contrasto all'evasione fiscale e al sostegno della domanda, rileva tuttavia che si tratta di un provvedimento non equilibrato in relazione alle agevolazioni per lo sviluppo, che favoriranno prevalentemente le regioni del Nord. Dichiara, quindi, che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo, al quale chiede peraltro un maggiore impegno a favore del Mezzogiorno.

Pag. IV

ARTURO IANNACCONE (Misto-NS/LS Ausonia). Nel dichiarare che la sua componente politica confermerà la fiducia al Governo, ritiene che il decreto-legge in esame, in linea di continuità con i precedenti provvedimenti anticrisi adottati dall'Esecutivo, sia idoneo a contrastare la grave crisi in atto, tenendo sotto controllo i conti pubblici ed avviando opportune misure di sostegno in ambito sociale. Sottolineata inoltre la necessità di affrontare concretamente la questione meridionale, invita l'Esecutivo a prevedere meccanismi fiscali di vantaggio per il Sud ed a potenziarne la rete infrastrutturale, nonché a promuovere adeguate riforme istituzionali.

MASSIMO CALEARO CIMAN (Misto-ApI). Evidenziato il carattere propagandistico del decreto-legge in esame, che peraltro destina risorse inadeguate a sostegno dell'economia del Paese, nonostante la gravità della crisi economica e finanziaria in atto, giudica improrogabile varare una seria politica di interventi in favore delle fasce più deboli del mondo del lavoro e delle imprese, nonché delle famiglie in difficoltà, unitamente ad una più efficace lotta all'evasione fiscale. Dichiara quindi che la sua componente politica negherà la fiducia al Governo.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Espresso un giudizio negativo sul decreto-legge in esame, che non reca misure positive per il Paese, sottolinea che il ricorso alla posizione della questione di fiducia appare giustificato unicamente dall'esigenza di superare le divergenze esistenti all'interno della maggioranza. Stigmatizza inoltre le logiche clientelari e finalizzate al perseguimento di interessi particolari che ispirano le scelte del Governo, il quale, anche attraverso reiterati condoni, penalizza i cittadini onesti. Nel chiedere, infine, che il Presidente del Consiglio chiarisca in Parlamento come intenda superare le evidenti difficoltà della maggioranza, dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia all'Esecutivo.

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Stigmatizza il reiterato ed ingiustificato ricorso alla questione di fiducia da parte del Governo, che lede gravemente le prerogative del Parlamento, costretto ad approvare provvedimenti senza avere la possibilità di apportarvi i necessari miglioramenti. Ricordato altresì il limitato numero di proposte emendative presentate dal suo gruppo, nonché la disponibilità ad esaminare ed approvare il provvedimento in tempo utile per la sua conversione in legge, esprime un giudizio complessivamente critico sull'impianto del decreto-legge in esame, che valuta inadeguato a risolvere i gravi problemi dell'economia nazionale, per di più con lo stanziamento di insufficienti risorse a copertura delle limitate e microsettoriali misure in esso contenute. Sottolineata infine la necessità di definire un'organica politica industriale, tagliando la spesa improduttiva, rilanciando gli investimenti e sostenendo le piccole e medie imprese, dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Evidenziata preliminarmente la difficile situazione dei mercati internazionali, sottolinea come talune previsioni circa la presunta stabilità delle istituzioni comunitarie si siano dimostrate alla prova dei fatti eccessivamente ottimistiche. Richiama, quindi, l'importanza di tutelare adeguatamente il mondo del lavoro e la produzione manifatturiera nazionale dalla concorrenza sleale, in particolare di taluni Paesi orientali. Rivendica inoltre alla propria parte politica il merito di avere per prima creduto nella riforma in senso federale dell'assetto dello Stato, che appare ora la soluzione migliore per rendere più eque anche le istituzioni comunitarie e per sottrarre potere al sistema bancario. Ringraziato infine l'Esecutivo per l'efficace politica attuata che, unitamente al rigore nei conti pubblici, ha garantito la tenuta dell'economia nazionale, dichiara che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo.

ANDREA LULLI (PD). Espresso un giudizio complessivamente negativo sull'impianto del decreto-legge in esame, che Pag. Vdenota l'assenza di una politica industriale del Governo, reputa inadeguato lo stanziamento di risorse per sostenere i consumi e tardivo il perseguimento del pur condivisibile obiettivo del contrasto all'evasione fiscale, in relazione al quale ritiene opportuno reintrodurre le norme sulle tracciabilità dei pagamenti. Nel richiamare, quindi, il costruttivo contributo fornito dal suo gruppo nel corso dell'iter in Commissione, stigmatizza l'ennesima posizione della questione di fiducia da parte dell'Esecutivo, anche alla luce della disponibilità manifestata dall'opposizione a ridurre in modo significativo il numero delle proposte emendative presentate. Giudica, infine, necessario aumentare gli investimenti in innovazione e ricerca, prevedere misure a sostegno dei comuni, nonché intervenire in maniera incisiva a tutela dei lavoratori.

GIANFRANCO CONTE (PdL). Esprime apprezzamento per i risultati conseguiti grazie alla politica rigorosa, lungimirante e responsabile attuata dal Governo in relazione al necessario processo di risanamento dei conti pubblici e di rilancio del ciclo economico interno, che ha altresì garantito la coesione sociale nel delicato contesto della crisi economica internazionale, di cui evidenzia i recenti sviluppi tra i Paesi appartenenti alla zona Euro. Nel fornire quindi precisazioni in merito alle problematiche inerenti i rapporti tra i comuni e la società Tributi Italia, assicura che l'Esecutivo interverrà concretamente al fine di risolvere la questione delle cosiddette polizze assicurative dormienti. Dichiara, infine, che il suo gruppo confermerà con convinzione la fiducia al Governo.

La seduta, sospesa alle 17,10, è ripresa alle 17,15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sull'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, sulla cui approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
INDI
DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti e votanti 594
Maggioranza 298
Hanno risposto 322
Hanno risposto no 272
(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente precluse le restanti proposte emendative presentate.

(Trattazione degli ordini del giorno)

Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati GIOVANNI SANGA (PD), ANGELO CERA (UdC) e ERMETE REALACCI (PD).

STEFANO SAGLIA, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico e ALBERTO GIORGETTI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Accettano gli ordini del giorno Frassinetti n. 1, Romele n. 5, Libè n. 9, Di Biagio n. 15, Realacci n. 21, Favia n. 22, Mura n. 28, Monai n. 29, Bernardo n. 68 e Pagano n. 69.
Accettano, purché riformulati, gli ordini del giorno Pini n. 20, Di Pietro n. 26, Mattesini n. 62 e Carlucci n. 78.
Accolgono come raccomandazione, purché riformulati, gli ordini del giorno Pag. VIMadia n. 56, Sbrollini n. 57, Bossa n. 58, Schirru n. 59, De Pasquale n. 60 e Lovelli n. 61.
Invitano altresì al ritiro degli ordini del giorno Di Giuseppe n. 36, Evangelisti n. 38, Palomba n. 42, Scilipoti n. 43, Di Stanislao n. 44, Zunino n. 55 e Calvisi n. 63, che altrimenti non accettano; accolgono infine come raccomandazione i restanti documenti di indirizzo.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.

Modifiche nella composizione dell'ufficio di presidenza di un gruppo parlamentare e affidamento dei poteri attribuiti dal Regolamento nell'ambito dell'ufficio di presidenza del medesimo gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Comunica che il presidente del gruppo parlamentare Lega Nord Padania ha comunicato la nomina a vicepresidenti dei deputati Luciano Dussin, Manuela Dal Lago, Sebastiano Fogliato e Carolina Lussana (i deputati Dussin, Dal Lago e Lussana con funzioni vicarie) e a segretario amministrativo del deputato Claudio D'Amico. Ai deputati Dussin, Dal Lago e Lussana è stato inoltre affidato l'esercizio dei poteri attribuiti al presidente del gruppo in caso di assenza o impedimento del medesimo, secondo quanto previsto dall'articolo 15, comma 2, del Regolamento.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 6 maggio 2010, alle 9,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 27).

La seduta termina alle 19,05.