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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 341 di martedì 22 giugno 2010

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 14.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono novantadue.

Sull'ordine dei lavori.

SIMONE BALDELLI (PdL). Invita la Presidenza a tener conto dell'esigenza che i lavori delle Commissioni bicamerali si svolgano in orari tali da non sovrapporsi alle sedute dell'Assemblea.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Ricorda che l'orario di inizio dell'odierna seduta dell'Assemblea è stato tempestivamente comunicato al termine della riunione di ieri della Conferenza dei presidenti di gruppo.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Ritiene che alla ripresa dei lavori, dopo il decorso dei termini regolamentari di preavviso, le Commissioni eventualmente riunite verranno sconvocate e sarà peraltro possibile esaminare i provvedimenti all'ordine del giorno.

Seguito della discussione del disegno di legge: Individuazione delle funzioni fondamentali di Province e Comuni, semplificazione dell'ordinamento regionale e degli enti locali, nonché delega al Governo in materia di trasferimento di funzioni amministrative, Carta delle autonomie locali (A.C. 3118-A ed abbinate).

Nella seduta del 17 giugno 2010 è stato, da ultimo, approvato l'articolo 11.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

La seduta, sospesa alle 14,10, è ripresa alle 14,40.

(Esame dell'articolo 12)

DONATO BRUNO (PdL), Relatore. Raccomanda l'approvazione degli emendamenti 12.100 e 12.101 della Commissione; esprime altresì parere favorevole sull'emendamento 12.200 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) e parere contrario sui restanti emendamenti.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Concorda.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Donadi 12.1 ed approva l'emendamento 12.101 della Commissione.

DORIS LO MORO (PD). Richiama le motivazioni sottese all'emendamento Giovanelli 12.5, auspicando una riconsiderazione del parere espresso dal Governo e dal relatore.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Esprime parere favorevole sull'emendamento Giovanelli 12.5.

Pag. VI

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Giovanelli 12.5, dando atto al Ministro Calderoli della positiva interlocuzione instaurata, nella fattispecie, con l'opposizione.

DONATO BRUNO (PdL), Relatore. Concorda con il parere espresso dal rappresentante del Governo.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento Giovanelli 12.5.

DORIS LO MORO (PD). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'emendamento Favia 12.8.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Favia 12.8 e 12.10 e Donadi 12.12.

FRANCESCO BOSI (UdC). Richiama le ragioni per cui giudica opportuno sopprimere il comma 4 dell'articolo 12, come previsto dal suo emendamento 12.14, auspicando al riguardo una riconsiderazione del parere espresso dal Ministro.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli identici emendamenti Bosi 12.14 e Favia !2.15 ed approva l'emendamento 12.100 della Commissione.

RAFFAELLA MARIANI (PD). Esprime preoccupazione per la situazione di indeterminatezza conseguente alla prevista abolizione degli ATO.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento 12.200 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento).

PAOLO FONTANELLI (PD). Valutato positivamente l'accoglimento dell'emendamento Giovanelli 12.5, dichiara l'astensione del suo gruppo sull'articolo 12.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 12, nel testo emendato.

(Esame dell'articolo 13)

Intervengono sul complesso degli emendamenti presentati i deputati ANTONIO BORGHESI (IdV), MAURO LIBÈ (UdC), FABIO EVANGELISTI (IdV), PIERFELICE ZAZZERA (IdV) e GABRIELE CIMADORO (IdV).

PRESIDENTE. Avverte che il gruppo Italia dei Valori ha esaurito il tempo a sua disposizione: la Presidenza consentirà pertanto ai componenti del medesimo gruppo lo svolgimento di interventi della durata di un minuto da imputarsi al tempo fissato per gli interventi a titolo personale.

MASSIMO DONADI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza, alla luce della straordinaria rilevanza del provvedimento in esame, di concedere tempi ulteriori rispetto a quelli previsti dal contingentamento o, in subordine, di non attenersi ad un'interpretazione eccessivamente rigida delle disposizioni concernenti gli interventi a titolo personale.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Sottolineata la rilevanza del provvedimento in esame ed apprezzata la calendarizzazione dello stesso, concorda sull'opportunità di concedere un tempo meno ristretto al primo intervento del rappresentante del suo gruppo per consentire l'illustrazione degli emendamenti da porre in votazione.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dai deputati Donadi e Compagnon, chiede alla Presidenza, alla luce dei precedenti, di valutare la possibilità di concedere ai gruppi tempi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal contingentamento.

PRESIDENTE. Ricordato che la Presidenza ha già concesso un ampliamento dei Pag. VIItempi rispetto a quelli previsti nell'ambito del contingentamento, ritiene di non poter accedere alle richieste formulate dai deputati intervenuti.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Si rimette alle valutazioni del Presidente di turno in ordine all'opportunità di un'interpretazione flessibile delle disposizioni concernenti i limiti di tempo per gli interventi.

Intervengono ulteriormente sul complesso degli emendamenti presentati i deputati RENATO CAMBURSANO (IdV), DOMENICO SCILIPOTI (IdV), ANITA DI GIUSEPPE (IdV), GAETANO PORCINO (IdV), CARLO MONAI (IdV), IVAN ROTA (IdV), GIOVANNI PALADINI (IdV), FEDERICO PALOMBA (IdV) e SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV).

DONATO BRUNO (PdL), Relatore. Esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Concorda.

MARIO TASSONE (UdC). Illustra le ragioni per le quali giudica opportuno sopprimere l'articolo 13, recante delega al Governo per l'adozione della «Carta delle autonomie locali», come previsto dal suo emendamento 13.1.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Tassone 13.1.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Sottolineata la straordinarietà della delega prevista dall'articolo 13, richiama le finalità dell'emendamento Giovanelli 13.2.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Esprime contrarietà ai contenuti dell'articolo 13, del quale auspica la soppressione, giudicando eccessivamente ampia la delega al Governo ivi prevista e manifestando serie perplessità in ordine all'effettiva attuazione della medesima.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Giovanelli 13.2 e 13.3.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Richiama le finalità dell'emendamento Marchignoli 13.4.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Marchignoli 13.4.

LINO DUILIO (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 13.5, manifestando perplessità sul parere contrario espresso dal relatore e dal Governo.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Duilio 13.5.

DORIS LO MORO (PD). Espresso rammarico per la portata limitata delle misure concernenti le autonomie locali, che risulteranno peraltro sminuite nelle loro funzioni, manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo al provvedimento in esame.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 13.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede chiarimenti circa il mancato inserimento nel fascicolo stampato di una sua proposta emendativa riferita all'articolo 17, che peraltro era stata riformulata alla luce del parere espresso dalla V Commissione.

PRESIDENTE. Precisa che, alla luce di quanto previsto dall'articolo 123-bis del Regolamento, la proposta emendativa richiamata dal deputato Quartiani non è stata inserita nel fascicolo in quanto la V Commissione ha appurato essere priva di copertura finanziaria.

(Esame dell'articolo 13-bis)

DONATO BRUNO (PdL), Relatore. Esprime parere favorevole sull'emendamento Pag. VIII13-bis.200 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento), nonché sull'articolo aggiuntivo Giovanelli 13-bis.07, purché riformulato; esprime infine parere contrario sulle restanti proposte emendative.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Concorda.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva l'emendamento 13-bis.200 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) e l'articolo 13-bis, nel testo emendato.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra le finalità del suo articolo aggiuntivo 13-bis.01.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati ANTONIO RAZZI (IdV), FRANCESCO BARBATO (IdV), PIERFELICE ZAZZERA (IdV), CARLO MONAI (IdV), FEDERICO PALOMBA (IdV), GIOVANNI PALADINI (IdV), GABRIELE CIMADORO (IdV), SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV), RENATO CAMBURSANO (IdV) e ANITA DI GIUSEPPE (IdV).

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Nel constatare la scarsa incisività delle disposizioni concernenti la razionalizzazione delle province e delle prefetture, che denota una grave incapacità riformatrice della classe politica, ritiene che tale stato di cose contribuisca ad aumentare il clima dell'antipolitica.

SESA AMICI (PD). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'articolo aggiuntivo Borghesi 13-bis.01, ritenendo che il provvedimento in esame rappresenti un'occasione persa per definire in modo compiuto e più razionale le funzioni attribuite alle province.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Richiamata l'opportunità di procedere con decisione al taglio dei costi connessi al sistema delle province, lamenta la mancanza di volontà della maggioranza di contenere gli sprechi di denaro pubblico.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'articolo aggiuntivo Borghesi 13-bis.01.

AMEDEO CICCANTI (UdC). Illustra le finalità del suo articolo aggiuntivo 13-bis.02, precisando che il proprio gruppo ha presentato una proposta di legge di riforma costituzionale per modificare l'articolo 133 della Carta fondamentale e abolire le province.

FRANCESCO NUCARA (Misto-RRP). Dichiara di voler sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Ciccanti 13-bis.02, sul quale esprimerà voto favorevole.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati ROBERTO OCCHIUTO (UdC), ANTONIO DE POLI (UdC), GIAN LUCA GALLETTI (UdC) e ANGELO COMPAGNON (UdC).

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, constatata l'assenza del relatore, chiede una breve sospensione della seduta.

PRESIDENTE. Ritiene che l'Assemblea possa procedere nei suoi lavori.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati GIUSEPPE RUVOLO (UdC), MAURO LIBÈ (UdC), ANNA TERESA FORMISANO (UdC), TERESIO DELFINO (UdC) e FRANCESCO BOSI (UdC).

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta la perdurante assenza del relatore.

PRESIDENTE. Constata che il relatore è testé rientrato in Aula.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati RENZO LUSETTI (UdC), GABRIELLA MONDELLO (UdC), LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC), NUNZIO FRANCESCO TESTA (UdC), ARMANDO DIONISI (UdC), PAOLA BINETTI (UdC), LORENZO RIA (UdC), NEDO LORENZO POLI (UdC), ROBERTO RAO (UdC) e SALVATORE RUGGERI (UdC). Pag. IX

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'articolo aggiuntivo Ciccanti 13-bis.02.

DAVID FAVIA (IdV). Ricordata la proposta di legge costituzionale presentata dal suo gruppo per l'abolizione delle province, rileva che il provvedimento in esame non determinerà alcuna riduzione dei costi connessi al funzionamento delle stesse.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati MASSIMO DONADI (IdV), DOMENICO SCILIPOTI (IdV), ANTONIO BORGHESI (IdV), CARLO MONAI (IdV), FEDERICO PALOMBA (IdV), ANITA DI GIUSEPPE (IdV), IVAN ROTA (IdV), SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV), RENATO CAMBURSANO (IdV), ANTONIO RAZZI (IdV) e PIERFELICE ZAZZERA (IdV).

MAURO LIBÈ (UdC). Auspica che la maggioranza dia seguito quanto meno all'impegno di sopprimere le province inutili.

ETTORE PIROVANO (LNP). Lamenta l'eccessivo numero di dipendenti degli enti locali nelle regioni meridionali.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'articolo aggiuntivo in esame, ritenendo necessaria una modifica dell'articolo 133 della Costituzione per procedere ad una revisione delle circoscrizioni provinciali.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati ANGELO CERA (UdC) e AMEDEO CICCANTI (UdC).

ANTONELLO IANNARILLI (PdL). Nel giudicare inaccettabilmente demagogici gli interventi di taluni deputati dell'opposizione, ritiene che le attività svolte dalle province non siano inutili e non comportino sprechi di denaro pubblico.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati PIER FERDINANDO CASINI (UdC) e SILVANO MOFFA (PdL).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

Intervengono, altresì, per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati GIULIO CALVISI (PD), MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC), MAURIZIO BIANCONI (PdL) e ROBERTO GIACHETTI (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'articolo aggiuntivo Borghesi 13-bis.03.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Sottolinea l'incoerenza della maggioranza in relazione alle proposte normative volte ad abolire o razionalizzare le province.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati DAVID FAVIA (IdV), FRANCESCO BARBATO (IdV), FABIO EVANGELISTI (IdV), FEDERICO PALOMBA (IdV), MASSIMO DONADI (IdV), GIOVANNI PALADINI (IdV), GABRIELE CIMADORO (IdV), ANITA DI GIUSEPPE (IdV), IVAN ROTA (IdV), GAETANO PORCINO (IdV) e PIERFELICE ZAZZERA (IdV).

AMEDEO CICCANTI (UdC). Sottolinea come l'aumento del numero minimo di abitanti necessario per l'istituzione di province avrebbe assicurato un effettivo risparmio.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato PIERLUIGI MANTINI (UdC).

ORIANO GIOVANELLI (PD). Sottolinea come la maggioranza di centrodestra abbia Pag. Xdisatteso le promesse fatte in campagna elettorale in ordine al contenimento delle spese delle autonomie locali.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'articolo aggiuntivo Donadi 13-bis.06.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le finalità dell'articolo aggiuntivo Donadi 13-bis.08.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati DOMENICO SCILIPOTI (IdV), CARLO MONAI (IdV), DAVID FAVIA (IdV), SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV), GIOVANNI PALADINI (IdV), ANTONIO RAZZI (IdV), IGNAZIO MESSINA (IdV), FEDERICO PALOMBA (IdV), IVAN ROTA (IdV), ANITA DI GIUSEPPE (IdV) e FRANCESCO BARBATO (IdV).

AMEDEO CICCANTI (UdC). Reputa necessario procedere alla riduzione ed alla razionalizzazione delle strutture periferiche dei Ministeri.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'articolo aggiuntivo Donadi 13-bis.08, auspicando in alternativa una trasformazione del ruolo delle prefetture.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche respinge l'articolo aggiuntivo Donadi 13-bis.08 ed il subemendamento Lanzillotta 0.13-bis.07.1.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le finalità del subemendamento Favia 0.13-bis.07.2.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati DAVID FAVIA (IdV), FABIO EVANGELISTI (IdV), SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV), FRANCESCO BARBATO (IdV), FEDERICO PALOMBA (IdV), IGNAZIO MESSINA (IdV), ANITA DI GIUSEPPE (IdV), IVAN ROTA (IdV) e GIOVANNI PALADINI (IdV).

AMEDEO CICCANTI (UdC). Lamenta la mancata razionalizzazione del sistema degli uffici periferici della Pubblica amministrazione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge il subemendamento Favia 0.13-bis.07.2.

PRESIDENTE. Ricordato che alle 18,30 è prevista la trattazione del punto 2 all'ordine del giorno, rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del disegno di legge S. 2150, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 64 del 2010: Disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali (approvato dal Senato) (A.C. 3552).

(Esame e votazione di questioni pregiudiziali)

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le questioni pregiudiziali Donadi n. 1, De Biasi n. 2 e Vietti n. 3.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra la questione pregiudiziale Donadi n. 1, evidenziando anzitutto l'insussistenza, per le disposizioni recate dal decreto-legge n. 64 del 2010, dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza previsti dall'articolo 77 della Costituzione. Nel lamentare altresì l'eterogeneità delle norme contenute dal predetto provvedimento, giudica inappropriato il ricorso alla decretazione d'urgenza per procedere ad un'ampia delegificazione di uno specifico settore. Reputa inoltre le misure in materia di personale in contrasto con il dettato dell'articolo 33 della Costituzione, stigmatizzando infine la pervasiva invasione della potestà legislativa regionale, in violazione dell'articolo 117, terzo comma, della Carta fondamentale.

Pag. XI

ROBERTO ZACCARIA (PD). Illustra la questione pregiudiziale De Biasi n. 2, sottolineando preliminarmente come il reiterato ricorso allo strumento del decreto-legge sia divenuto una sorta di deprecabile abitudine per sostituire una parte preponderante dell'ordinaria produzione legislativa, peraltro accompagnata spesso dal ricorso alla questione di fiducia. Osserva quindi che il decreto-legge n. 64 del 2010 reca una grave lesione delle competenze delle regioni in materia di fondazioni lirico-sinfoniche, unitamente ad un eccesso di potestà normativa conferito al Ministero per i beni e le attività culturali. Evidenzia infine che il predetto provvedimento non presenta i requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente prescritti.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Illustra la questione pregiudiziale Vietti n. 3, sottolineando che il decreto-legge n. 64 del 2010, sebbene persegua condivisibili finalità di riorganizzazione del settore, risulta privo dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza previsti dall'articolo 77 della Costituzione ed appare lesivo della potestà legislativa regionale concorrente di cui all'articolo 117, comma terzo, della Carta fondamentale. Lamentata altresì la violazione dell'articolo 15 della legge n. 400 del 1988, reputa le disposizioni in materia di personale recate dal predetto provvedimento in evidente contrasto con il dettato dell'articolo 33 della Costituzione.

PAOLA GOISIS (LNP). A nome del suo gruppo, ritiene che non sussistano i rilievi di illegittimità costituzionale evidenziati nelle questioni pregiudiziali in esame, rilevando, tra l'altro, che il decreto-legge n. 64 del 2010 presenta i requisiti di straordinaria necessità ed urgenza previsti dall'articolo 77 della Costituzione. Sottolinea, quindi, che la finalità prioritaria del provvedimento è quella di garantire la piena operatività delle fondazioni lirico-sinfoniche.

PAOLA FRASSINETTI (PdL). Giudicate infondate le motivazioni addotte a sostegno delle questioni pregiudiziali presentate, richiama la portata normativa del decreto-legge n. 64 del 2010 e la sussistenza dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente previsti. Nel ritenere quindi del tutto strumentali i rilievi critici formulati dall'opposizione, dichiara il voto contrario del suo gruppo sulle questioni pregiudiziali in esame.

ARTURO IANNACCONE (Misto-Noi Sud LA-PLI). Dichiara il voto contrario della sua componente politica sulle questioni pregiudiziali in esame, ritenendo che il provvedimento d'urgenza sia volto a garantire l'efficienza e la piena operatività delle fondazioni lirico-sinfoniche.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge le questioni pregiudiziali presentate.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo.

LUISA BOSSA (PD). Informa l'Assemblea di aver iniziato, insieme ad altri parlamentari, uno sciopero della fame per protestare contro le inerzie che hanno finora impedito la soluzione della vicenda relativa ai lavoratori dell'azienda ex Eutelia, invitando il Governo ad attivare i tavoli già previsti.

Intervengono ulteriormente sull'ordine dei lavori i deputati ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD), che sollecita anche la risposta a suoi atti di sindacato ispettivo, STEFANO GRAZIANO (PD), MARIO LOVELLI (PD), che sollecita la risposta a suoi atti di sindacato ispettivo, e RITA BERNARDINI (PD).

Discussione del disegno di legge S. 2150, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 64 del 2010: Disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali (approvato dal Senato) (A.C. 3552).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

Pag. XII

EMERENZIO BARBIERI (PdL), Relatore. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, nel testo comprendente le modifiche introdotte dal Senato, volto a disciplinare il riassetto del settore delle fondazioni lirico-sinfoniche, i contributi allo spettacolo dal vivo, l'età pensionabile dei danzatori, il registro pubblico speciale per le opere cinematografiche e audiovisive, l'Istituto mutualistico artisti, interpreti, esecutori (nuovo IMAIE), l'impiego di lavoratori extracomunitari nel settore dello spettacolo, nonché i cosiddetti servizi aggiuntivi nei luoghi della cultura. Precisa, altresì, che il previsto riassetto delle predette fondazioni è demandato a regolamenti da adottarsi nel rispetto di criteri coerenti con i principi di tutela e valorizzazione professionale dei lavoratori, efficienza, economicità e sinergia tra le diverse strutture. Manifesta, infine, disponibilità a prendere in considerazione eventuali modifiche del testo compatibilmente con l'esigenza di consentire la sollecita conversione in legge del provvedimento d'urgenza in discussione.

SANDRO BONDI, Ministro per i beni e le attività culturali. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

LUCIANO CIOCCHETTI (UdC). Nel lamentare l'eccessiva ristrettezza dei tempi a disposizione della Camera per il dibattito sul provvedimento in esame, evidenzia come gli enti interessati dalle predette misure, pur ricoprendo un ruolo fondamentale per la cultura e le tradizioni del nostro Paese, siano divenuti nel tempo una fonte di spreco delle risorse pubbliche. Esprime quindi perplessità in ordine alla scarsa incisività delle disposizioni previste, che a suo avviso intervengono troppo blandamente sulla gestione di enti e fondazioni che, amministrati in maniera inappropriata, hanno visto diminuita in modo inaccettabile la produzione di eventi culturali e artistici. Manifesta quindi l'auspicio che nel prosieguo dell'iter possa registrarsi un clima costruttivo finalizzato all'accoglimento di talune proposte emendative migliorative di un testo eccessivamente sbilanciato ad intervenire sul fronte del personale degli enti lirico-sinfonici e poco sul versante dei loro manager.

PIERFELICE ZAZZERA (IdV). Nel sottolineare che il provvedimento d'urgenza in discussione si pone l'ambizioso obiettivo di riformare le fondazioni lirico-sinfoniche e dunque l'offerta culturale del Paese, rileva come lo stesso sia caratterizzato da tagli indiscriminati, che vanificano il condivisibile intento di procedere ad un utilizzo più trasparente delle risorse destinate agli enti interessati. Espresso inoltre dissenso per l'ennesimo ricorso allo strumento della decretazione d'urgenza e al metodo della delegificazione, attraverso atti di Governo che soffocano ogni possibile confronto parlamentare, evidenzia come il decreto-legge in esame intervenga pesantemente sul diritto del lavoro, attuando il blocco delle assunzioni e la decurtazione dei compensi derivanti dalla contrattazione integrativa. Auspica comunque che il provvedimento sia ancora modificabile, per renderlo condiviso da tutti, pur nella ristrettezza dei tempi a disposizione.

La seduta, sospesa alle 20,30, è ripresa alle 21,30.

I deputati in missione alla ripresa notturna della seduta sono novanta.

GIUSEPPE GIULIETTI (Misto). Ritiene preliminarmente che il Governo dovrebbe apportare adeguate modifiche al testo licenziato dal Senato, che, a suo avviso, contiene errori tecnici soprattutto in materia di contratti, al fine di evitare potenziali conflitti giudiziali ed extragiudiziali; lamenta altresì l'intendimento dell'Esecutivo di porre la questione di fiducia, impedendo così l'avvio di un confronto costruttivo tra le forze parlamentari. Sottolineata quindi la necessità di varare una legge quadro in materia di spettacolo e attività culturali senza operare tagli indiscriminati, osserva come alcuni rappresentanti del Governo reputino del tutto improduttive le risorse stanziate per la cultura; Pag. XIIIauspica infine che nel prosieguo dell'iter possano essere accolte talune proposte emendative migliorative del testo.

DAVIDE CAVALLOTTO (LNP). Nell'evidenziare le drammatiche condizioni economiche in cui versano le fondazioni lirico-sinfoniche italiane, delle quali richiama l'alto valore culturale ed il prestigioso patrimonio artistico, ritiene opportuno introdurre un sistema gestionale dei predetti enti più efficiente, che limiti gli sprechi di risorse pubbliche ed incentivi maggiormente gli investimenti privati. Richiama quindi taluni aspetti rilevanti del provvedimento d'urgenza in discussione, sottolineando in particolare la maggiore autonomia prevista per le fondazioni lirico-sinfoniche, che saranno dotate di strumenti amministrativi più adeguati.

RICARDO FRANCO LEVI (PD). Nel richiamare gli aspetti di maggiore criticità delle disposizioni recate da un decreto-legge che giudica inaccettabile e privo dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente prescritti, stigmatizza l'intendimento del Governo di intervenire su una materia riservata alla potestà legislativa concorrente, introducendo di fatto una delega senza alcuna limitazione. Sottolineata quindi l'importanza del settore delle fondazioni lirico-sinfoniche, ricorda i preoccupanti dati che confermano la situazione drammatica che caratterizza la gestione di tali istituzioni. Osservato infine che le misure contenute nel provvedimento d'urgenza in discussione non promuovono una maggiore efficienza nella conduzione dei teatri e non incentivano i contributi dei privati con strumenti di natura fiscale, paventa il rischio che il Governo intenda porre la questione di fiducia ed impedire al Parlamento di apportare modifiche migliorative al testo in esame.

ANITA DI GIUSEPPE (IdV). Pur condividendo l'esigenza di razionalizzazione e di rilancio del settore degli enti lirico-sinfonici, esprime forti perplessità sulle misure recate dal provvedimento d'urgenza in esame, evidenziando peraltro l'eccessiva compressione dei tempi concessi per il dibattito parlamentare e lamentando l'ennesimo ricorso alla decretazione d'urgenza. Rilevato altresì l'eccessivo controllo dello Stato, al quale saranno assoggettate le predette fondazioni, che a suo avviso andrebbero invece aperte ad un maggior intervento dei privati, giudica negativamente i rigidi vincoli introdotti in particolare nella gestione del rapporto di lavoro degli operatori del settore in oggetto, in contrasto peraltro con la politica adottata dall'Esecutivo, con ciò mostrando una grave disattenzione nei confronti della cultura, comparto fondamentale per la ricchezza e lo sviluppo del Paese.

LUISA BOSSA (PD). Sottolineato come con il provvedimento d'urgenza in esame, anziché procedere ad una riforma organica del settore dello spettacolo e delle attività culturali, si sia dato vita ad un intervento connotato da ingiustificati tagli di risorse alla cultura del nostro Paese, ritiene che il decreto-legge in discussione dovrebbe essere ritirato.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Nel sottolineare che la maggioranza appare interessata esclusivamente a tagliare gli stanziamenti ai comparti della cultura e dell'istruzione, ritiene che i rilievi circa i profili di incostituzionalità del provvedimento d'urgenza in discussione, sul quale esprime il giudizio negativo del suo gruppo, siano tali da lasciar prevedere che esso sarà dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale. Evidenziato altresì che la grave disattenzione manifestata dal Governo al settore in oggetto denota un assoluto disinteresse per la crescita culturale del Paese, ritiene opportuno introdurre una maggiore razionalizzazione degli enti lirici e sinfonici, ad esempio incentivando l'intervento dei privati, pur constatando l'assenza di misure in tale direzione nel decreto-legge in esame, che mortifica il lavoro e l'autonomia degli artisti e degli operatori del settore ed introduce pericolose forme di controllo Pag. XIVdello Stato nella gestione delle predette fondazioni.

DELIA MURER (PD). Pur condividendo la necessità di procedere ad una riforma organica del settore dello spettacolo e delle attività culturali, sottolinea come con il provvedimento d'urgenza in discussione, mediante la previsione di ingiustificati tagli di risorse, si neghi di fatto qualsiasi forma di autonomia gestionale e finanziaria delle fondazioni lirico-sinfoniche. Evidenziata, altresì, l'opportunità di una maggiore collaborazione tra pubblico e privato, al fine di una effettiva valorizzazione del predetto settore, esprime forti perplessità relativamente alle disposizioni concernenti il blocco del turn over, che appaiono particolarmente penalizzanti per i lavoratori dello spettacolo.

GABRIELE CIMADORO (IdV). Lamenta la chiusura della maggioranza al confronto sul decreto-legge in discussione, che ha impedito al suo gruppo, che condivide l'esigenza di razionalizzare il settore degli enti lirico-sinfonici, di fornire il proprio contributo a migliorare il predetto testo. Evidenzia quindi gli aspetti più controversi del provvedimento d'urgenza, che comprime l'autonomia degli enti in oggetto reintroducendo deprecabili forme di controllo statale sulla loro gestione, vincola in maniera eccessivamente rigida la gestione dei contratti di lavoro e decurta ulteriormente ed in maniera indiscriminata gli stanziamenti destinati a settori fondamentali per la vita e le tradizioni del Paese, quali l'istruzione e la cultura. Sottolinea infine come il Ministro Bondi abbia disatteso l'impegno, sancito da un apposito documento di indirizzo, di proporre una riforma del settore delle fondazioni lirico-sinfoniche con disegno di legge ordinario.

GIAMPAOLO FOGLIARDI (PD). Giudicati particolarmente gravi i tagli indiscriminati di risorse operati dal Governo in danno del settore della cultura, che costituisce uno straordinario patrimonio del Paese, osserva che il provvedimento d'urgenza in discussione reca misure di stampo centralistico lesive dell'autonomia degli enti locali e contraddittorie rispetto all'esigenza di favorire la compresenza di capitale pubblico e privato nelle fondazioni lirico-sinfoniche; lamentato inoltre che, anche a causa del blocco delle assunzioni, non è possibile garantire ai predetti enti adeguati organici di personale, invita il Governo a non ricorrere alla questione di fiducia e a recepire modifiche migliorative del testo in esame.

DAVID FAVIA (IdV). Nel manifestare la ferma convinzione che il provvedimento d'urgenza in discussione presenti evidenti profili di illegittimità costituzionale, ritiene che le misure in esso contenute confermino ancora una volta la volontà dell'Esecutivo di controllare l'opinione pubblica, comprimendo la libera espressione delle idee. Rileva altresì che le misure di razionalizzazione degli enti lirico-sinfonici non incentiveranno affatto l'ingresso dei privati nel settore e creeranno gravi difficoltà nella gestione dei contratti di lavoro. Lamenta infine il ricorso allo strumento del decreto-legge che comprime eccessivamente il dibattito, ritenendo che sarebbe stato preferibile riformare il settore della cultura tramite un disegno di legge ordinario.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione alla seduta di domani.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 23 giugno 2010, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 107).

La seduta termina alle 0,05 del 23 giugno 2010.