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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 347 di lunedì 5 luglio 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 16,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 28 giugno 2010.

I deputati in missione sono cinquantatré.

Sull'ordine dei lavori.

WALTER VERINI (PD). Ricorda le forme di mobilitazione poste in essere da alcuni parlamentari a sostegno dei lavoratori dell'azienda ex Eutelia per ottenere dalla Presidenza del Consiglio l'immediata convocazione dei due tavoli già istituiti.

NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO (PD). Ricordati i reiterati atti di intimidazione perpetrati nei confronti di taluni amministratori pubblici della regione Calabria, invita il Governo ad attivarsi fattivamente al fine di garantire la legalità nel predetto territorio e l'incolumità dei soggetti interessati.

Assegnazione alla V Commissione dei disegni di legge relativi al rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2009 e all'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2010.

PRESIDENTE. Avverte che, a norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti disegni di legge sono assegnati alla V Commissione in sede referente, con il parere di tutte le altre Commissioni permanenti e della Commissione parlamentare per le questioni regionali:
«Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2009» (3593);
«Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2010» (3594).

Ricorda che il calendario dei lavori dell'Assemblea prevede che la discussione sulle linee generali di tali disegni di legge abbia inizio nella seduta di lunedì 19 luglio 2010. Le Commissioni dovranno pertanto concluderne l'esame in sede consultiva e in sede referente compatibilmente con i tempi previsti dal calendario per l'esame da parte dell'Assemblea.

Discussione della mozione Franceschini n. 1-00395: Risorse destinate al settore della difesa.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Casini n. 1-00402, Di Stanislao n. 1-00403, Cicu n. 1-00404 e Lo Monte n. 1-00405 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

Pag. IV

ANTONIO RUGGHIA (PD). Illustra la mozione Franceschini n. 1-00395, esprimendo forte preoccupazione per gli effetti devastanti che i tagli lineari posti in essere dall'Esecutivo determineranno sulla funzionalità e sull'efficienza del settore della difesa, anche a seguito delle misure contenute nella manovra economica attualmente all'esame del Senato. Invita, quindi, il Governo a consentire un adeguato dibattito parlamentare sul nuovo modello di difesa, la cui stringente urgenza ed attualità appare confermata dalla decisione del Presidente della Repubblica di convocare il Consiglio supremo di difesa, e a dare impulso a tutte le possibili sinergie al fine di accelerare la costruzione di uno strumento militare comune europeo.

ROBERTO RAO (UdC). Illustra la mozione Casini n. 1-00402, ricordando la meritoria attività svolta dalle Forze armate italiane al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e sostenere le organizzazioni internazionali impegnate nelle aree di crisi e nelle emergenze mondiali. Rilevato altresì il monito formulato dal Consiglio supremo di difesa circa la necessità di sostenere adeguatamente l'impegno militare profuso dal Paese, ritiene che la riduzione delle risorse destinate alla difesa non debba allontanare l'Italia dagli standard di sicurezza delle forze NATO, pur evidenziando l'esigenza di razionalizzare le spese ed eliminare eventuali sprechi. Invita, infine, il Governo a dare seguito agli impegni derivanti dall'approvazione di un precedente documento di indirizzo finalizzato, tra l'altro, a salvaguardare la capacità operativa di intervento dello strumento militare e ad ottimizzare la gestione del comparto nel suo complesso, nonché a predisporre un piano selettivo di investimenti, privilegiando i programmi di reclutamento e di addestramento del personale.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00403, invitando il Governo ad un approfondito confronto parlamentare circa l'attuale situazione del sistema della difesa, che necessita della definizione di un nuovo modello organizzativo, di congrue risorse finanziarie, nonché di una maggiore attenzione alla formazione e all'addestramento, anche in vista della creazione di uno strumento militare unico a livello europeo. Evidenziati, inoltre, i tagli di bilancio delle spese di esercizio che, oltre a compromettere la capacità operativa delle Forze armate, rischiano di avere gravi conseguenze anche sulla stessa sicurezza del personale, sottolinea l'azione meramente propagandistica svolta dall'Esecutivo in materia.

GREGORIO FONTANA (PdL). Illustra la mozione Cicu n. 1-00404, sottolineando la funzione fondamentale svolta dalle nostre Forze armate al fine di garantire la sicurezza del Paese, di contribuire fattivamente al mantenimento della pace internazionale e di collaborare nel controllo del territorio nazionale soprattutto in aree caratterizzate da elevati indici di criminalità organizzata. Rilevata altresì l'attenzione riservata dal Governo alla meritoria attività posta in essere dai nostri militari, pur nel quadro di una necessaria politica di rigore e di contenimento dei costi, auspica che sulle oggettive difficoltà presenti nel Paese non si manifestino strumentalizzazioni politiche che coinvolgano tale comparto. Invita, quindi, l'Esecutivo ad attivarsi fattivamente al fine di garantire che lo strumento militare nel suo complesso continui a disporre delle capacità necessarie per l'assolvimento dei compiti istituzionali, procedendo ad una riorganizzazione del settore volta ad assicurare adeguati livelli di finanziamento degli investimenti.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-MpA-Sud). Illustra la mozione Lo Monte n. 1-00405, ritenendo che i tagli lineari operati dall'Esecutivo nella manovra economica andrebbero sostituiti con tagli effettuati in modo selettivo, al fine di non penalizzare l'efficienza della struttura militare italiana. Sottolineata, quindi, la necessità di attuare una comune politica estera e di difesa nell'ambito dell'Unione europea, invita il Governo a verificare la possibilità di recuperare risorse per il Pag. Vmantenimento dell'efficacia dello strumento militare, con specifico riferimento all'addestramento del personale ed alla manutenzione dei mezzi, orientando gli investimenti ad un maggiore sostegno delle operazioni in corso.

PIER FAUSTO RECCHIA (PD). Nel reputare che la politica di contenimento della spesa pubblica, imposta dalla contingente crisi economica, non dovrebbe essere attuata chiedendo ulteriori sacrifici alla fasce più deboli della popolazione, sottolinea l'esigenza che il Governo si astenga dall'apportare ulteriori tagli lineari al settore della difesa, che ne comprometterebbero gravemente la funzionalità. Nel ritenere inoltre opportuno verificare, quale alternativa, la reale necessità di procedere con taluni programmi di acquisizione di armamenti, dalla cui rinuncia valuta possibile reperire notevoli risorse, conferma che il suo gruppo si dichiara disponibile ad affrontare senza posizioni preconcette una sessione parlamentare dedicata ad un approfondimento delle prospettive del modello di difesa e alla ridefinizione dei suoi obiettivi in relazione al ruolo del nostro Paese nel contesto occidentale.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Discussione del disegno di legge: Esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno (A.C. 3291-bis-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

ALFONSO PAPA (PdL), Relatore. Sottolineata preliminarmente l'esigenza di porre in essere misure per dare un'adeguata risposta al problema del sovraffollamento carcerario, ricorda che la formulazione originaria del disegno di legge, prima che l'Assemblea deliberasse lo stralcio degli articoli da 3 a 9, riguardanti la messa alla prova, era più ampia ed organica ed avrebbe avuto vigore fino ad una totale ridefinizione del piano carcerario. Illustra, quindi, i punti qualificanti del provvedimento in discussione, richiamando le principali modifiche apportate in sede referente, segnatamente con riferimento al carattere temporaneo e non più definitivo della misura riguardante l'esecuzione domiciliare dell'ultimo anno di pena detentiva. Evidenziato, altresì, il ruolo significativo assegnato al magistrato di sorveglianza ed al pubblico ministero, auspica una celere approvazione del disegno di legge che, lungi dall'essere un indulto mascherato, è volto a risolvere con senso di responsabilità il gravissimo problema delle carceri, anche in vista dell'estate.

PRESIDENTE. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

LANFRANCO TENAGLIA (PD). Richiamate le drammatiche condizioni in cui sono costretti a vivere i detenuti nel nostro Paese a causa dell'emergenza carceraria, parzialmente dovuta anche all'eccessiva durata dei processi, sottolinea che il suo gruppo, per senso di responsabilità, giudica positivamente l'attuale formulazione del testo del provvedimento, profondamente modificato rispetto all'impianto originario, anche a seguito dello stralcio degli articoli da 3 a 9 deliberato dall'Assemblea. Nel ritenere erroneo assimilare le predette disposizioni ad una sorta di indulto mascherato, esprime la ferma convinzione che le stesse debbano costituire il punto di partenza per una riforma strutturale dell'ordinamento penale e delle norme processuali del quale il Paese avverte fortemente l'esigenza, esprimendo rammarico per l'assenza di segnali in tale senso da parte del Governo.

Pag. VI

FEDERICO PALOMBA (IdV). Ricordato che il Governo non ha adottato alcuna misura organica a fronte del crescente aumento della popolazione penitenziaria, sottolinea l'inadeguatezza delle strutture carcerarie e la carenza di personale della polizia penitenziaria. Espresse, quindi, forti perplessità sulle disposizioni recate dal provvedimento in discussione, che giudica di portata limitata ed assolutamente non risolutivo, richiama il costruttivo contributo fornito dal suo gruppo nel corso dell'iter in Commissione in un'ottica di riduzione del danno, rilevando che la misura di esecuzione domiciliare dell'ultimo anno di pena detentiva non è più automatica ma soggetta a valutazione del giudice. Preannunzia, infine, che la propria parte politica si riserva di esprimere un giudizio più complessivo alla luce dell'eventuale accoglimento delle proposte emendative presentate.

ROBERTO RAO (UdC). Giudicato non comprensibile l'atteggiamento tenuto dal Governo in ordine alla calendarizzazione in Assemblea del provvedimento in discussione, in luogo del suo trasferimento in sede legislativa, reputa il medesimo disegno di legge una scelta condivisibile sebbene non risolutiva delle perduranti criticità palesate dal sistema carcerario in danno dei detenuti e del personale di polizia penitenziaria. Nel ritenere a tal fine che il provvedimento in discussione comprovi implicitamente l'insufficienza del cosiddetto piano carceri più volte preannunziato dal Governo e non ancora presentato, reputa necessario contenere la popolazione carceraria attraverso la riduzione degli eccessi sanzionatori riscontrati nel sistema penale ed attraverso un più ampio ed efficace ricorso alle misure alternative alla detenzione. Osservato infine come il disegno di legge in esame abbia un impatto molto limitato sulla platea penitenziaria, ne segnala talune ulteriori criticità, lamentando le carenze di univocità negli orientamenti manifestati dalla maggioranza. Auspica quindi il rinvio in Commissione del provvedimento al fine di migliorarne il testo e di ricercare su di esso il consenso di tutte le forze politiche.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-MpA-Sud). Sottolineata la necessità di una riforma organica volta a restituire coerenza ed armonia al sistema sanzionatorio e penitenziario, segnatamente attraverso la revisione del sistema delle misure alternative al fine di dare effettiva attuazione alla funzione rieducativa della pena, rileva il carattere parziale e transitorio del disegno di legge in discussione, ritenendo auspicabile un'ulteriore riflessione in Commissione per introdurre modifiche correttive che conferiscano al testo un carattere più strutturale.

PASQUALE CIRIELLO (PD). Richiamate le criticità di merito e di metodo emerse nel corso dell'iter in Commissione del disegno di legge in discussione, ne lamenta il progressivo svuotamento, manifestando forti perplessità in ordine al suo impatto sulle allarmanti emergenze provenienti dal mondo carcerario. Esprime quindi, a nome del suo gruppo, un giudizio critico sul provvedimento in esame, stigmatizzando l'incoerenza degli indirizzi di politica carceraria della maggioranza. Preannunzia pertanto la presentazione di proposte emendative responsabilmente volte al miglioramento tecnico del testo del disegno di legge, precisando che dalla disponibilità al confronto del Governo e della maggioranza dipenderà l'orientamento della propria parte politica al complesso del provvedimento.

RITA BERNARDINI (PD). Evidenziate le inaccettabili condizioni in cui versa l'intera comunità penitenziaria, che reputa addirittura disumane e incivili, sottolinea che l'elevato numero di suicidi non può considerarsi rientrare nella normalità, come da alcune parti si tende a sostenere. Richiamati quindi taluni appelli al rispetto delle Convenzioni internazionali provenienti da autorevoli istituzioni, che rimarcano l'esigenza di rispettare la dignità umana dei detenuti, evidenzia le pesanti contraddizioni della classe politica che, pur manifestando aperta ostilità verso Pag. VIInuove misure di clemenza, appare accettare la surrettizia amnistia rappresentata dall'alto numero di processi che non giungono a conclusione per decorrenza dei termini di prescrizione.

ENRICO COSTA (PdL). Richiamati i principi sanciti dall'articolo 27 della Costituzione, rammenta le gravi problematiche che affliggono la popolazione carceraria, segnatamente il sovraffollamento degli istituti di detenzione. Nel ritenere altresì che il provvedimento in discussione - di cui richiama i contenuti - si ponga nella direzione della realizzazione di un più dignitoso sistema carcerario, efficacemente volto alla rieducazione del condannato ed alla sicurezza della società, auspica che il piano carceri del Governo offra un valido contributo all'ammodernamento dell'edilizia penitenziaria. Ricordati altresì i passaggi salienti dell'iter in sede referente del disegno di legge in esame, auspica il rinvio del medesimo in Commissione e la sua approvazione in sede legislativa.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore rinunzia alla replica.

GIACOMO CALIENDO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Nel ricordare che il Governo, il quale ha sempre prestato la massima attenzione alle esigenze di maggior sicurezza dei cittadini, ha inteso, con il provvedimento in discussione, contemperare la necessità di migliorare le condizioni dei detenuti nelle carceri con l'esigenza di garantire la funzione rieducativa della pena, richiama taluni dati attestanti il reale andamento della popolazione carceraria, in relazione ai quali reputa che le disposizioni in esame si dimostreranno pienamente efficaci. Evidenziate quindi alcune iniziative assunte dall'Esecutivo, in particolare nel settore dell'edilizia penitenziaria, preannunzia l'assenso del Governo a che l'iter del provvedimento prosegua in Commissione in sede legislativa.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

MAURO PILI (PdL). Chiede che il Governo si attivi per consentire il rientro in Italia di una famiglia attualmente bloccata in Costa d'Avorio, non essendo stato ancora concesso il visto d'ingresso nel nostro Paese di una bambina ricevuta in adozione.

Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge.

PRESIDENTE. Comunica che sarà iscritto all'ordine del giorno della seduta di domani il trasferimento alla IX Commissione in sede legislativa del testo unificato delle proposte di legge n. 44 ed abbinate-B, recante disposizioni in materia di sicurezza stradale.

Organizzazione dei tempi di esame dei disegni di legge di ratifica.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per l'esame dei disegni di legge di ratifica iscritti all'ordine del giorno è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

Discussione del disegno di legge di ratifica: Accordo con il Governo della Repubblica del Sudan sulla promozione e reciproca protezione degli investimenti (A.C. 2252).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

RENATO FARINA (PdL), Relatore. Ricorda che l'Accordo in discussione è volto a creare una cornice giuridica favorevole per le società italiane operanti in Sudan, per lo più impegnate nei settori delle comunicazioni, dell'energia elettrica e dello sfruttamento petrolifero; sottolinea Pag. VIIIaltresì gli aspetti problematici inerenti le tematiche connesse al rispetto dei diritti umani nel predetto Paese.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

ENRICO PIANETTA (PdL). Richiamati gli importanti benefici che l'auspicabile approvazione dell'Accordo in discussione comporterà per le aziende italiane impegnate in Sudan, manifesta preoccupazione per il rispetto dei diritti umani nell'area, sottolineando l'inaccettabile situazione esistente in particolare nel Darfur, che a suo avviso impone alla comunità internazionale di intervenire.

MAURIZIO TURCO (PD). Sottolinea le difficoltà di conciliare gli interessi economici sottesi all'Accordo in discussione con i dichiarati intenti di apertura al dialogo ed alla diplomazia, considerata la natura inaccettabilmente autoritaria del Governo sudanese, alla cui responsabilità sono ascritte gravi violazioni dei diritti umani. Stigmatizza quindi le scelte economiche e geopolitiche del Governo, invitando quest'ultimo a tenere in maggiore considerazione il rispetto dei diritti inalienabili della persona.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Richiamata la drammatica evoluzione del conflitto interno esistente in Sudan, che impedisce il rispetto dei diritti umani in una regione dove anche le organizzazioni umanitarie incontrano difficoltà ad operare, sottolinea che il provvedimento in discussione, che tutela le attività economiche italiane nell'area, potrebbe fornire al Governo l'occasione per sollecitare l'Esecutivo del Paese africano a modificare il proprio deprecabile atteggiamento nelle aree più martoriate della Repubblica sudanese. Preannunzia infine che il suo gruppo intende presentare talune proposte emendative ed un ordine del giorno.

FRANCO NARDUCCI (PD). Richiamati i dati più significativi inerenti l'interscambio commerciale con il Sudan, sottolinea la rilevanza strategica dei potenziali investimenti italiani nel settore agricolo di tale Paese. Invita tuttavia l'Esecutivo ad impegnarsi per la stabilizzazione del Sudan, nonché per l'affermazione ed il rispetto dei diritti umani in tale Paese.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

RENATO FARINA (PdL), Relatore. Nel sottolineare che il Governo italiano non intende affatto ignorare le drammatiche condizioni esistenti in alcune aree del Sudan, reputa non veritiere talune affermazioni del deputato Maurizio Turco, atteso il proficuo impegno di organizzazioni come Comunione e liberazione nel predetto Paese africano.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Giudica improprie le considerazioni svolte in sede di replica dal relatore.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo rinunzia alla replica e rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del disegno di legge di ratifica: Accordo con il Governo della Repubblica di Belarus sulla cooperazione e la mutua assistenza amministrativa in materia doganale (A.C. 3498-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.

RENATO FARINA (PdL), Relatore. Illustra il contenuto del disegno di legge di ratifica in discussione, volto a predisporre gli strumenti per una seria cooperazione doganale tra Italia e Bielorussia, con particolare riferimento alla lotta contro il traffico illecito di stupefacenti.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

Pag. IX

ENRICO PIANETTA (PdL). Nel richiamare le finalità sottese all'Accordo in discussione, auspica che dalla sua attuazione derivino benefici effetti, segnatamente in termini di trasparenza dell'interscambio commerciale, a vantaggio delle imprese operanti in regime di legalità.

FRANCO NARDUCCI (PD). Nel condividere, a nome del suo gruppo, le finalità dell'Accordo in discussione, tra le quali richiama in particolare il contrasto al traffico di droga, sottolinea la necessità che il Governo italiano chiarisca la strategia che intende perseguire in sede internazionale per pervenire alla progressiva democratizzazione della Repubblica bielorussa.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Richiamati i connotati salienti del sistema produttivo bielorusso, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo al disegno di legge di ratifica in discussione, del quale auspica la tempestiva approvazione, pur ricordando il difficile processo di democratizzazione in atto in Bielorussia.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del disegno di legge di ratifica: Convenzione con il Governo della Repubblica di Slovenia per la manutenzione del confine di Stato (A.C. 3499-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.

FRANCO NARDUCCI (PD), Vicepresidente della III Commissione. In sostituzione del relatore, illustra gli aspetti più qualificanti dell'Accordo in discussione, resosi necessario a seguito dei recenti cambiamenti geopolitici intervenuti nell'area balcanica, richiamando in particolare l'esigenza di manutenzione del tracciato di confine tra Italia e Slovenia. Ricorda quindi le modifiche apportate al testo al fine di recepire le condizioni poste nel parere espresso dalla V Commissione.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

FABIO PORTA (PD). Sottolineata la rilevanza politica della Convenzione in discussione, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo al relativo disegno di legge di ratifica.

ENRICO PIANETTA (PdL). Nel condividere le considerazioni svolte dal vicepresidente della III Commissione, ricorda che la Slovenia è interessata all'ammodernamento della linea ferroviaria nell'ambito del corridoio 5 e dunque all'incremento delle opere nelle zone di confine; osserva quindi che la Convenzione in discussione mira a confermare e rafforzare le relazioni tra i Paesi contraenti.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel preannunziare l'orientamento favorevole del suo gruppo al disegno di legge di ratifica in discussione, auspica che i confini tra Italia e Slovenia non debbano più essere testimonianza del dramma della guerra.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il vicepresidente della III Commissione ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 6 luglio 2010, alle 12.

(Vedi resoconto stenografico pag. 55).

La seduta termina alle 20,20.