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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 355 di martedì 20 luglio 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 11,30.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 15 luglio 2010.

I deputati in missione sono novanta.

Seguito della discussione dei disegni di legge: Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per il 2009; Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per il 2010 (A.C. 3593 e 3594).

Nella seduta del 19 luglio 2010 si è svolta la discussione congiunta sulle linee generali.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

La seduta, sospesa alle 11,35, è ripresa alle 12.

Sull'ordine dei lavori.

LUDOVICO VICO (PD). Chiede alla Presidenza di attivarsi presso il Governo in ordine alla preoccupante condizione in cui versano i lavoratori di numerosi impianti chimici impiegati nel ciclo di produzione del cloro e del PVC, preannunziando l'adesione della sua parte politica alla manifestazione di protesta in programma per oggi.

AMEDEO LABOCCETTA (PdL). Denunzia le gravissime dichiarazioni rese ieri dal deputato Granata, in qualità di vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia.

PRESIDENTE. Toglie la parola al deputato Laboccetta, rilevando che gli interventi sull'ordine dei lavori non possono essere utilizzati per censurare le dichiarazioni di altri parlamentari.

Si riprende la discussione.

(Esame degli articoli - A.C. 3593)

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli articoli da 1 a 5, l'articolo 6, con il relativo allegato 1, nonché gli articoli da 7 a 18, ai quali non sono riferiti emendamenti.

(Dichiarazioni di voto finale)

RENATO CAMBURSANO (IdV). Sottolineata la totale inadeguatezza delle risorse stanziate dall'Esecutivo per far fronte alla grave crisi economico-finanziaria, osserva che le misure varate dal Governo hanno determinato una diminuzione del prodotto interno lordo e dell'avanzo primario e un aumento del debito pubblico in un contesto di elevata pressione fiscale. Rileva infine che il rendiconto evidenzia un sensibile deterioramento Pag. IVdella finanza pubblica e, più in generale, una disastrosa situazione economica e sociale del Paese.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Nel ritenere che la crescente difficoltà di accedere ai dati relativi alla finanzia pubblica costituisca un rischio per la democrazia, sottolinea l'allarmante aumento della spesa pubblica, giudicando opportuna, a tale riguardo, una riduzione dei centri di spesa, ad esempio attraverso la diminuzione del numero dei comuni e l'abolizione delle province. Osserva, quindi, che il rendiconto evidenzia un andamento insostenibile dei conti pubblici, non corretto neppure dalla manovra economica all'esame della Camera, sottolineando la necessità di varare le indifferibili riforme strutturali, auspicabilmente con un'ampia maggioranza.

MASSIMO POLLEDRI (LNP). Evidenziato il complessivo miglioramento dei saldi di finanza pubblica, tra cui l'aumento delle entrate reso possibile dall'efficace strategia di contrasto all'evasione fiscale, richiama gli importanti risultati, anche in termini economici, conseguiti dalla ferma lotta condotta contro la criminalità organizzata; sottolinea quindi gli effetti positivi della prudente gestione dei conti pubblici da parte del Governo, il quale ha conseguito il rilevante obiettivo di mantenere la coesione sociale.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Sottolineati l'allarmante aumento della spesa corrente, la diminuzione delle entrate tributarie ed il consistente incremento dei residui attivi e passivi, osserva che il deterioramento della finanza pubblica è stato rilevato anche dalla Corte dei conti e giudica fallimentare, rispetto alle esigenze del Paese e agli impegni assunti, la politica economica dell'Esecutivo, caratterizzata peraltro da mancanza di trasparenza e di confronto. Nel considerare, inoltre, particolarmente gravi i tagli lineari operati dal Governo, evidenzia la necessità di una riforma fiscale volta a ridurre la tassazione sui redditi più bassi; dichiara infine con convinzione il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge in esame.

GABRIELE TOCCAFONDI (PdL). Nel sottolineare che l'approvazione in tempi rapidi del rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato e dell'assestamento di bilancio, unitamente alla manovra economica all'esame del Parlamento, rappresenta un segnale importante di tenuta dei conti pubblici italiani ottenuta grazie alla tenacia e al rigore dell'azione del Governo che ha adottato da sempre una politica economica responsabile di fronte alla crisi in atto, ricorda l'importante misura introdotta, consistente nella valorizzazione di strumenti che consentono un più efficace controllo parlamentare sui risultati di gestione amministrativa del bilancio e di valutazione della dirigenza pubblica. Dichiara pertanto il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame.

ROCCO GIRLANDA (PdL), Relatore. Rivolge un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito all'iter del provvedimento.

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge n. 3593.

Sull'ordine dei lavori.

ELISABETTA RAMPI (PD). Esprime solidarietà al Vicepresidente Bindi per le espressioni ingiuriose che le sono state rivolte ieri dal Presidente del Consiglio.

Si riprende la discussione.

(Esame degli articoli - A.C. 3594)

PRESIDENTE. Avverte che prima dell'inizio della seduta sono stati ritirati tutti gli emendamenti presentati.

Pag. V

FRANCO NARDUCCI (PD). Chiede che sia posto in votazione l'emendamento Di Biagio Tab. 6.1.

PRESIDENTE. Ritiene di non poterlo consentire, atteso che l'emendamento è stato ritirato prima dell'inizio della seduta.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli articoli 1, con le annesse tabelle, 2 e 3, con il relativo allegato 1, ai quali non sono riferiti emendamenti.

(Trattazione degli ordini del giorno)

GIUSEPPE VEGAS, Viceministro dell'economia e delle finanze. Accetta l'ordine del giorno Di Biagio n. 4 ed accoglie come raccomandazione, purché riformulati, i restanti documenti di indirizzo.

(Dichiarazioni di voto finale)

RENATO CAMBURSANO (IdV). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge in esame, stigmatizza i tagli indiscriminati operati dall'Esecutivo a danno di settori strategici del Paese, nonché la drammatica riduzione delle risorse del FAS.

MASSIMO POLLEDRI (LNP). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge in esame, lamenta l'aumento del limite massimo per l'emissione dei titoli pubblici, giudicando le disposizioni recate dal provvedimento contraddittorie con l'intento dichiarato dal Governo di ridurre il debito pubblico.

GABRIELE TOCCAFONDI (PdL). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame.

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge n. 3594.

La seduta, sospesa alle 13,25, è ripresa alle 16,05.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono ottantasette.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 102 del 2010: Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia (A.C. 3610-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

STEFANO STEFANI (LNP), Relatore per la III Commissione. Nell'illustrare il provvedimento d'urgenza in discussione, osserva che l'entità complessiva degli stanziamenti risulta in linea con i dati del primo semestre del 2010 e che resta confermato l'equilibrio tra le risorse erogate alla parte civile e a quella militare, sottolineando inoltre come il Fondo Missioni della legge finanziaria sia stato reintegrato sino all'ammontare richiesto. Per quanto di competenza della III Commissione, esprime forti perplessità in ordine ai risultati conseguiti ed al prosieguo del processo di democratizzazione dell'Afghanistan, ritenendo necessaria una riflessione circa una prossima exit strategy, attesa anche la delicatezza dei rapporti col confinante Pakistan. Richiamati i nodi problematici relativi alle missioni in atto in Iraq, Somalia, Libano e Stati balcanici, rammenta come il decreto-legge garantisce, tra l'altro, la continuità del contributo italiano alle iniziative promosse nell'ambito della politica di sicurezza e difesa comune dell'Unione europea, nonché ai progetti di cooperazione dell'OSCE.

SALVATORE CICU (PdL), Relatore per la IV Commissione. Illustra le parti di Pag. VIcompetenza della IV Commissione del provvedimento d'urgenza in discussione, soffermandosi sulle novità introdotte rispetto alle precedenti disposizioni di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali concernenti, in particolare, la necessità di riconoscere il giusto trattamento economico al personale impiegato nella predetta attività e adeguarne il relativo inquadramento giuridico. Richiamate quindi talune norme relative all'applicazione del codice penale militare, nonché alla copertura finanziaria degli oneri recati dal provvedimento, sottolinea che le autorizzazioni di spesa appaiono sostanzialmente in linea con quelle approvate nel precedente semestre, e che differenze più rilevanti si registrano in relazioni a variazioni dei contingenti italiani impegnati nelle missioni in Afghanistan, Libano, Kosovo e Somalia. Dà infine conto delle modifiche introdotte dalle Commissioni nel corso dell'iter in sede referente, ritenendo che nel prosieguo del dibattito si debba valutare la possibilità di soddisfare le condizioni poste dalla V Commissione attraverso un'ulteriore modifica del testo ovvero tramite l'accettazione, da parte del Governo, di uno specifico ordine del giorno; esprime infine l'auspicio che sulle misure in discussione si registri un'ampia convergenza tra le forze politiche.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Nel richiamare le attività svolte ed i risultati conseguiti nelle differenti aree geopolitiche di intervento militare e civile, rileva la delicatezza e la complessità delle problematiche inerenti la questione afghana, sottolineando la portata della Conferenza di Kabul nell'ambito del processo di democratizzazione di quel Paese, anche ai fini del futuro dispiegamento della partecipazione italiana alle missioni militari ed umanitarie in atto. Evidenziato altresì il proficuo e prolungato impegno del personale delle Forze armate e delle organizzazioni civili, cui rivolge un sentito ringraziamento, reputa una graduale transizione di funzioni in capo alle autorità afghane condizione necessaria e propedeutica rispetto ad una valutazione conclusiva della presenza in tale area.

FRANCESCO BOSI (UdC). Nel giudicare non condivisibile una visione eccessivamente pessimistica della missione NATO in Afghanistan che, pur non avendo portato ad un totale controllo del territorio, ha conseguito risultati positivi, sottolinea la necessità di aiutare economicamente le popolazioni ivi residenti per sottrarle all'ambito di influenza dei talebani, insegnando loro i valori della convivenza civile e del rispetto della dignità della persona. Evidenziata, quindi, l'importanza dell'attività di formazione delle Forze di polizia, auspica, in prospettiva, un adeguamento dei codici militari, giudicando indispensabile che il nostro Paese non rinunci alle missioni internazionali.

FEDERICA MOGHERINI REBESANI (PD). Espresso preliminarmente rammarico per l'assenza in Aula di esponenti del Ministero della difesa e del presidente della IV Commissione, denuncia che l'esame di periodici provvedimenti di rifinanziamento di missioni internazionali non consente una compiuta e complessiva valutazione degli obiettivi e delle strategie da adottare negli scenari di crisi, auspicando al riguardo l'approvazione di una legge quadro sulle missioni internazionali. Lamentati altresì i pesanti tagli delle risorse destinate alle politiche di cooperazione allo sviluppo adottati con il provvedimento d'urgenza in discussione, preannunzia la presentazione di emendamenti volti a ripristinare quanto meno i precedenti stanziamenti. Nel giudicare inoltre incoerente l'incremento del contingente militare in Afghanistan con il preannunziato intendimento di un suo progressivo ritiro a partire dal 2011, rileva che l'Esecutivo non ha in alcun modo chiarito la propria posizione sulla strategia militare della NATO in tale Paese, auspicando infine un'iniziativa politica e diplomatica del Governo italiano che consenta l'effettivo avvio della missione in Darfur.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Ricordata la rilevanza della Conferenza in atto a Pag. VIIKabul, evidenzia il costante incremento nell'impegno e nella spesa del nostro Paese per le missioni internazionali, a partire dagli anni Novanta, auspicando un sollecito esame delle varie proposte di legge quadro presentate in tale materia. Prospettata, quindi, l'opportunità di ridefinire le modalità dell'intervento italiano in Afghanistan, nell'ottica di un futuro disimpegno ed alla luce della crescente insicurezza che caratterizza quell'area, in ordine alla quale chiede che il Governo riferisca alla Camera, giudica contraddittorie le disposizioni recate dal provvedimento in discussione, che accentua l'impostazione militarista, preannunziando la presentazione di un ordine del giorno sulla questione del Darfur.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-MpA-Sud). Nell'esprimere, a nome della sua componente politica, apprezzamento per il provvedimento in discussione, in particolare per il contributo da esso recato alla stabilizzazione della pace e al contrasto al terrorismo internazionale, ritiene che la partecipazione italiana alle missioni all'estero rappresenti un elemento fondamentale della politica estera del nostro Paese ed un impegno consolidato nel tempo, giudicando al contempo necessario che il Parlamento offra il proprio incondizionato e responsabile sostegno. Rileva, altresì, che il decreto-legge in esame, sul quale preannunzia il voto favorevole della sua componente politica, appare pienamente in linea con gli obiettivi prefissati dal trattato di Lisbona, laddove concorre alla creazione di un servizio europeo per l'azione esterna a sostegno della pace nelle aree colpite dalla guerra e caratterizzate dalla diffusione di attività terroristiche.

GIUSEPPE FALLICA (PdL). Evidenziato che il provvedimento d'urgenza in discussione conferma l'impegno dell'Italia nella partecipazione alle missioni internazionali, sottolinea che il livello delle risorse stanziate risulta in linea con le autorizzazioni di spesa approvate nel precedente semestre. Richiamati quindi i nodi problematici relativi alla missione in Afghanistan, rileva che la riduzione del contingente italiano in Libano è riconducibile alla cessione del comando ad un ufficiale spagnolo, mentre la diminuzione della presenza italiana nei Balcani occidentali è correlata alla sostanziale stabilizzazione della situazione territoriale e alla necessità di potenziare l'attività politico-diplomatica. Sottolineata, infine, la rilevanza strategica della partecipazione italiana alle predette missioni, auspica il sostegno ampiamente condiviso del Parlamento al ruolo fondamentale svolto dalle nostre Forze armate in territori caratterizzati da gravi forme di instabilità.

FRANCO GIDONI (LNP). Nell'associarsi alle espressioni di apprezzamento per la cadenza semestrale del finanziamento previsto nel provvedimento d'urgenza in discussione, manifesta perplessità in merito al riconoscimento del Kosovo quale Stato indipendente e allo schieramento di militari italiani in Libano. Richiamate, quindi, le diverse missioni internazionali nelle quali sono impegnate le nostre Forze armate, evidenzia il carattere a suo avviso inconsueto della norma contenuta nel comma 3 dell'articolo 7 del provvedimento in discussione in merito alla prosecuzione delle missioni internazionali. Preannunzia, infine, il convinto sostegno del suo gruppo alla conversione in legge del decreto-legge in esame.

MARIO BARBI (PD). Nel reputare il provvedimento d'urgenza in discussione un atto di primaria importanza per la politica estera del Paese, giudica insoddisfacente e frammentario il dibattito parlamentare avviato periodicamente su decreti-legge inerenti il rifinanziamento di missioni internazionali, auspicando la sollecita approvazione di una legge quadro in materia. Nel confermare quindi il sostegno del suo gruppo alla partecipazione italiana alla predette missioni, orientata, tra l'altro, all'obiettivo dell'assistenza umanitaria e della tutela dei diritti umani, richiama gli aspetti di maggiore criticità recati dal decreto-legge in esame, segnatamente il taglio delle risorse destinate alla cooperazione Pag. VIIIallo sviluppo, manifestando peraltro preoccupazione per la riduzione del contingente italiano in Kosovo e nell'area dei Balcani occidentali. Nel richiamare infine taluni aspetti della complessa situazione afghana, invita il Governo ad attivarsi fattivamente per concorrere al rafforzamento dell'azione internazionale finalizzata alla stabilizzazione del territorio e alla ricostruzione politica e civile del Paese, sottolineando la necessità di avviare un'approfondita riflessione circa una prossima exit strategy.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 21 luglio 2010, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 54).

La seduta termina alle 18,55.