XVI LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 365 di mercoledì 4 agosto 2010
Pag. VPRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI
La seduta comincia alle 9,35.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
I deputati in missione sono sessantacinque.
Informativa urgente del Governo sui recenti scontri armati avvenuti al confine tra Libano e Israele.
PRESIDENTE. Comunica la prevista articolazione del dibattito (vedi resoconto stenografico pag. 1).
FRANCO FRATTINI, Ministro degli affari esteri. Richiamati i tragici fatti verificatisi al confine tra il Libano ed Israele, che hanno causato alcune vittime, rivolge un particolare ringraziamento al generale Bonfanti, vicecapo della missione Unifil, per l'impegno profuso per far cessare gli scontri e verificare la dinamica degli eventi. Ricordato quindi l'invito formulato dagli Stati Uniti e dalle istituzioni europee ad interrompere ogni azione militare, al quale l'Italia si associa, giudica i recenti scontri un fatto isolato, pur manifestando preoccupazione per la situazione di forte tensione e precarietà presente nel territorio oggetto dell'informativa. Sottolineata altresì la necessità di favorire l'impegno della comunità internazionale nel processo di stabilizzazione dell'area, condivide le opinioni espresse dal Ministro La Russa sulla missione Unifil, ritenendo la presenza italiana non a tempo indeterminato. Nel rilevare infine l'importanza della ri soluzione della questione palestinese, ricorda l'iniziativa politica da lui assunta per una visita nella striscia di Gaza che si terrà all'inizio di settembre con l'obiettivo di rafforzare i propositi dell'Amministrazione statunitense di far ripartire i negoziati di pace.
MARGHERITA BONIVER (PdL). Manifestata forte preoccupazione per le particolari dinamiche che hanno innescato gli scontri oggetto dell'informativa, che le forze Unifil non sono state in grado di evitare, pur confermando il giudizio positivo sull'operato del contingente italiano, richiama l'opportunità di approfondire il problema dei rapporti tra Libano ed Iran, che costituiscono un ostacolo per il processo di pace. Nel ritenere quindi che nel breve periodo non siano possibili sviluppi positivi senza una accelerazione dei negoziati di pace, in particolare tra Israele e Palestina, invita il Governo a proseguire nella condivisibile politica estera fin qui attuata in Medio Oriente.
PIERO FASSINO (PD). Nel ringraziare il Ministro per la tempestività dell'informativa resa, ritiene che i gravi scontri verificatisi nelle ultime ore, emblematici del clima di forte tensione che permane in Medio Oriente, confermino la validità della scelta di inviare una missione di peace keeping in Libano; sottolinea inoltre la necessità di intensificare gli sforzi per riavviare il negoziato di pace tra israeliani e palestinesi, auspicando che si pervenga Pag. VIquanto prima a colloqui diretti tra le parti che consentano, tra l'altro, di garantire il libero accesso a Gaza, in un contesto di sicurezza per lo Stato di Israele. Invita quindi il Governo ad attivarsi in tal senso, con l'obiettivo di favorire il processo di pacificazione e stabilizzazione dell'area mediorientale.
GIANPAOLO DOZZO (LNP). Nel ringraziare il Ministro Frattini per la puntuale informativa resa, ritiene che l'episodio che ha dato il via agli scontri in oggetto, nonché la reciproca attribuzione delle responsabilità, siano emblematiche della fragilità della tregua esistente in quell'area, che pone a serio rischio la sicurezza di tutto il Mediterraneo. Ricordato, quindi, come la sua parte politica abbia sempre espresso perplessità sull'invio di un contingente in Libano, ritiene che la missione italiana, attesa la strategicità da essa assunta, dovrebbe proseguire, pur ritenendo opportuno che il Parlamento vagli la possibilità di stabilire la data della sua conclusione. Pur confermando infine l'appoggio allo Stato di Israele, invita i suoi vertici a cambiare atteggiamento, abbandonando il ricorso alla forza come unico mezzo di risposta ad ogni provocazione.
LUCA VOLONTÈ (UdC). Nel ringraziare il Ministro Frattini per la tempestività dell'informativa resa, auspica che gli scontri verificatisi al confine tra il Libano e Israele rimangano un fatto isolato, ritenendo altresì che tali episodi denotino l'altissima tensione presente in Medio Oriente. Sottolineata quindi la necessità di un'approfondita riflessione sulla funzione politica da affidare alle forze di interposizione, esprime apprezzamento per l'iniziativa assunta dal Ministro al fine di mantenere viva l'attenzione della comunità internazionale sulla questione israelo-palestinese, rilevando infine l'incapacità della missione Unifil di contrastare efficacemente i rifornimenti di armamenti verso la fazione degli Hezbollah.
ITALO BOCCHINO (FL). Ringrazia preliminarmente il Ministro Frattini per l'informativa resa e per il lavoro diplomatico fin qui svolto, manifestando forte preoccupazione per l'accaduto, che evidenzia l'estrema fragilità della situazione dell'area mediorientale. Nel ritenere, quindi, che l'atteggiamento del gruppo Hezbollah e i suoi rapporti con l'Iran siano di ostacolo ad un rasserenamento del clima, giudica opportuno abbassare i toni dello scontro, per consentire la ripresa delle trattative di pace, invitando il Governo libanese ad isolare le forze estremiste presenti al suo interno. Nel rivolgere infine un ringraziamento ai militari italiani impegnati nella missione Unifil, il cui ruolo auspica sia rilanciato, sollecita il Governo a sostenere l'opportunità di incrementare la presenza della comunità internazionale nell'area per garantirne una maggiore stabilità e la ripresa dei negoziati di pace.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Espresso apprezzamento per la tempestività dell'informativa resa, giudica insufficiente la relazione svolta dal Ministro Frattini, ritenendosi peraltro sorpreso per l'enfatizzazione delle dichiarazioni pronunciate dal Ministro La Russa. Manifestata quindi preoccupazione per l'evoluzione della situazione nei territori oggetto dell'informativa, rileva che il rappresentante del Governo non ha menzionato i numerosi episodi di frizione tra le parti in causa che hanno preceduto gli ultimi scontri, stigmatizzando l'incoerente strategia di politica estera adottata da un Esecutivo che, tra l'altro, penalizza i settori riconducibili al Ministro degli affari esteri e riduce la presenza del nostro contingente nell'ambito della missione Unifil e nel teatro dei Balcani.
LUCIANO MARIO SARDELLI (Misto-Noi Sud LA-PLI). Nel ringraziare il Ministro per l'informativa prontamente resa, invita il Governo ad un ulteriore sforzo in sede europea, affinché si compia definitivamente quel percorso di pace necessario Pag. VIIe non più rinviabile, di cui sembrano essere unico arbitro gli Stati Uniti d'America.
La seduta, sospesa alle 10,25, è ripresa alle 10,35.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
Proroga del termine assegnato alla Commissione di indagine richiesta dal deputato Amedeo Laboccetta a norma dell'articolo 58 del Regolamento.
PRESIDENTE. Comunica che il termine per riferire all'Assemblea da parte della Commissione di indagine richiesta dal deputato Amedeo Laboccetta - a norma dell'articolo 58 del Regolamento - è stato prorogato al 15 ottobre 2010.
Seguito della discussione del disegno di legge S. 2262, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 103 del 2010: Disposizioni urgenti per assicurare la regolarità del servizio pubblico di trasporto marittimo (approvato dal Senato) (A.C. 3646).
Nella seduta del 30 luglio 2010 si è svolta la discussione sulle linee generali e sono state respinte le questioni pregiudiziali presentate.
(Esame dell'articolo unico)
Le Commissioni I e V hanno espresso i prescritti pareri.
Interviene sul complesso delle proposte emendative presentate il deputato SILVIA VELO (PD).
Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
Intervengono altresì sul complesso delle proposte emendative presentate i deputati ANTONIO BORGHESI (IdV), GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD), AMALIA SCHIRRU (PD) e LEOLUCA ORLANDO (IdV).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI
VINCENZO GAROFALO (PdL), Relatore. Invita al ritiro di tutti gli emendamenti presentati, esprimendo altrimenti parere contrario.
BARTOLOMEO GIACHINO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Concorda, evidenziando l'importanza delle disposizioni recate dall'articolo 1-bis del decreto-legge in esame.
FULVIO BONAVITACOLA (PD). Richiama le ragioni sottese alla soppressione della lettera b) del comma 1 dell'articolo 1, proposta con l'emendamento Meta 1.15.
CARLO MONAI (IdV). Ricorda che il suo emendamento 1.14, interamente soppressivo della lettera b) del comma 1 dell'articolo 1, è volto a ripristinare il principio di legalità della responsabilità degli amministratori delle società interessate.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Compagnon 1.13, Monai 1.14 e Meta 1.15.
CARLO MONAI (IdV). Illustra le finalità del suo emendamento 1.16.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Monai 1.16.
CARLO MONAI (IdV). Ritira i suoi emendamenti 1.22, 1.24 e 1.26.
Pag. VIIIFRANCESCO BARBATO (IdV). Rileva che il provvedimento d'urgenza in esame, contraddicendo l'esigenza di conferire maggiore moralità alla politica, è ispirato alla deprecabile logica di deresponsabilizzazione degli amministratori della società che gestirà Tirrenia.
GIANCARLO LEHNER (PdL). Evidenzia la scorrettezza di una citazione in latino fatta dal deputato Barbato.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Monai 1.28 e 1.30.
CARLO MONAI (IdV). Illustra le finalità del suo emendamento 1-bis.29.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Monai 1-bis.29.
CARLO MONAI (IdV). Illustra le finalità del suo emendamento 1-bis.47, del quale auspica l'approvazione per consentire al Governo di varare una organica riforma del settore dell'autotrasporto ispirata alla tutela della sicurezza sul lavoro.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Monai 1-bis.47.
(Trattazione degli ordini del giorno)
BARTOLOMEO GIACHINO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Montagnoli n. 1, Lovelli n. 10, Cazzola n. 11 e Toto n. 12 ed accetta i restanti documenti di indirizzo.
Intervengono i deputati VINCENZO GIBIINO (PdL), GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (PdL) e GIULIANO CAZZOLA (PdL), che accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 11.
(Dichiarazioni di voto finale)
CARLO MONAI (IdV). Sottolinea la criticità delle modalità con le quali il Governo ha gestito le procedure che hanno caratterizzato il bando di gara per la privatizzazione della società Tirrenia, in particolare la previsione della garanzia di una sostanziale impunità degli amministratori pubblici, che avrebbe dovuto essere espunta dal testo; nel manifestare inoltre forti perplessità sulle disposizioni concernenti il settore dell'autotrasporto, dichiara il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
ANGELO COMPAGNON (UdC). Nel giudicare inadeguato l'improprio ricorso da parte del Governo alla decretazione d'urgenza, ritiene condivisibili talune disposizioni in materia di trasporto aereo. Manifestate, inoltre, forti perplessità relativamente all'esenzione della responsabilità civile ed amministrativa per coloro che saranno chiamati a gestire la società Tirrenia, ringrazia il rappresentante del Governo per aver accettato l'ordine del giorno Enzo Carra n. 7, di cui è cofirmatario. Dichiara, infine, il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione.
ALESSANDRO MONTAGNOLI (LNP). Evidenzia la rilevanza del provvedimento d'urgenza in discussione, volto a favorire una positiva conclusione della vicenda relativa alla società Tirrenia e a dare risposte certe agli operatori del settore dell'autotrasporto, introducendo costi minimi di esercizio, che consentiranno, tra l'altro, una riduzione del sommerso. Nell'invitare, quindi, il Governo ad assumere, anche in ambito europeo, ulteriori iniziative a sostegno di tale comparto, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
MICHELE POMPEO META (PD). Nell'evidenziare l'eterogeneità e i forti limiti del provvedimento d'urgenza in esame, le cui disposizioni non appaiono risolutive Pag. IXdelle problematiche affrontate, manifesta perplessità per le notevoli criticità che caratterizzano le vicende relative alla privatizzazione della Tirrenia, che avrebbe dovuto essere oggetto di un processo di effettiva liberalizzazione. Dichiara, quindi, il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione.
SANDRO BIASOTTI (PdL). Nel manifestare perplessità per le pretestuose osservazioni formulate dai deputati dell'opposizione finora intervenuti, rileva l'attinenza delle disposizioni recate dal decreto-legge in materia di autotrasporto con quelle in tema di servizio pubblico marittimo; sottolinea quindi l'impegno profuso dal Governo, in particolare dal sottosegretario Giachino, a vantaggio delle associazioni di categoria del predetto comparto. Dichiara infine il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 3646.
Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.
Interviene sull'ordine dei lavori il deputato MASSIMO DONADI (IdV), al quale rende precisazioni il Ministro della giustizia ANGELINO ALFANO; intervengono altresì i deputati RITA BERNARDINI (PD), LEOLUCA ORLANDO (IdV), MARCO ZACCHERA (PdL) e MASSIMO POLLEDRI (LNP), nonché, per sollecitare la risposta ad un suo atto di sindacato ispettivo, il deputato GIANNI MANCUSO (PdL).
La seduta, sospesa alle 13,10, è ripresa alle 14.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantacinque.
Sull'ordine dei lavori.
EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD). Ricorda con affetto e gratitudine la figura di Elvira Sellerio, recentemente scomparsa, donna coraggiosa che visse la cultura come impegno civile scevro da ogni connotazione ideologica; esprime, quindi, a nome del suo gruppo, sentimenti di profondo cordoglio.
PRESIDENTE. Si associa al ricordo di Elvira Sellerio.
Discussione della mozione Franceschini n. 1-00416: Iniziative volte alla presentazione delle dimissioni da parte del sottosegretario di Stato Giacomo Caliendo.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 2 agosto 2010.
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali della mozione.
SESA AMICI (PD). Illustra la mozione Franceschini n. 1-00416, con la quale, a prescindere dalle indagini autonomamente condotte dalla magistratura, si chiedono, in modo non strumentale, le dimissioni del sottosegretario Caliendo, che rappresenterebbero un atto di responsabilità e rispetto della Costituzione, che viene gravemente violata, segnatamente all'articolo 18, da associazioni a carattere segreto che interferiscono con l'operato di istituzioni dello Stato. Invita, quindi, l'Assemblea ad esprimere un voto libero, in nome dei principi della democrazia e per riaffermare una concezione positiva della politica intesa come perseguimento del bene comune nel rispetto della legalità.
MAURIZIO PANIZ (PdL). Nel rilevare preliminarmente che il ruolo delle istituzioni dovrebbe essere svolto tenendo conto dell'esigenza primaria del rispetto dei principi di legalità e trasparenza, che non Pag. Xpossono essere considerati patrimonio esclusivo di una parte politica, giudica assolutamente infondate le accuse mosse al sottosegretario Caliendo, le quali peraltro si basano su meri sospetti e su generiche notizie di stampa e non su accertamenti effettuati dai competenti organismi giudiziari. Auspica quindi che la mozione in discussione sia respinta e che i deputati del gruppo Futuro e Libertà non rinneghino i valori che hanno finora sostenuto.
LEOLUCA ORLANDO (IdV). Nel richiamare il secondo comma dell'articolo 54 della Costituzione, rileva che la mozione in discussione non è volta ad esprimere un giudizio di merito, ritenendo assolutamente inconcepibile la permanenza in una carica di Governo di un esponente politico che risulta aver partecipato a riunioni finalizzate a condizionare l'operato di organi dello Stato. Preannunzia, quindi, con convinzione voto favorevole sulla mozione Franceschini n. 1-00416, che è stata sottoscritta anche dal suo gruppo.
PIERLUIGI MANTINI (UdC). Premesso che, in attesa dell'accertamento giudiziale delle specifiche responsabilità in relazione alle accuse mosse al sottosegretario Caliendo, al momento non emergono elementi di colpevolezza tali da consentire un giudizio compiuto di responsabilità politica per violazione del principio di etica pubblica, preannunzia l'astensione del suo gruppo sulla mozione in discussione; auspica altresì l'introduzione di regole deontologiche più forti per la politica e la magistratura e la predisposizione di un codice etico che disciplini in modo più stringente i conflitti di interesse. Invita, infine, il sottosegretario Caliendo ed il Presidente del Consiglio ad agire secondo coscienza.
NICOLA MOLTENI (LNP). Nel sottolineare che il suo gruppo non intende legittimare la richiesta formulata nella mozione in discussione, esprime piena fiducia e profonda stima nei confronti del sottosegretario Caliendo, confermando altresì il pieno sostegno al Governo, che invita a proseguire nella strada intrapresa per avviare le riforme non più rinviabili per il Paese, con particolare riferimento al federalismo fiscale; ritiene che altrimenti l'unica soluzione possibile sia rappresentata dalle elezioni anticipate e non da operazioni trasformistiche che determinerebbero l'unico effetto di fermare il cambiamento.
GIANCLAUDIO BRESSA (PD). Sottolinea che la mozione in discussione, lungi dall'ispirarsi ad una visione giustizialista, chiede al Parlamento un'assunzione di responsabilità politica alla luce della prioritaria esigenza di preservare le regole democratiche nell'esercizio di funzioni pubbliche. Evidenziata, inoltre, la gravità delle accuse mosse al sottosegretario Caliendo, sulla cui fondatezza dovrà pronunciarsi esclusivamente la magistratura, giudica irrinunciabile che egli rassegni le dimissioni dal proprio incarico governativo.
MANLIO CONTENTO (PdL). Richiamati taluni passaggi delle intercettazioni telefoniche che vedono il presunto coinvolgimento del sottosegretario Caliendo, delle quali confuta la rilevanza, ritiene pretestuose le asserite motivazioni di carattere politico poste a base della mozione in discussione, attesa l'infondatezza del quadro probatorio emerso nei confronti del predetto rappresentante del Governo.
ANDREA ORLANDO (PD). Osservato preliminarmente che l'odierna mozione di sfiducia non intende svolgere un processo al sottosegretario Caliendo, ma, al contrario, è volta a valutare l'opportunità che lo stesso rassegni le dimissioni dal suo incarico governativo, ritiene che l'istituzione da lui rappresentata non possa presenziare a convivi con gruppi di persone in grado di condizionare organi dello Stato. Pur rilevando, quindi, che compete solo alla magistratura valutare la posizione del rappresentante del Governo e le eventuali responsabilità penali nella vicenda della cosiddetta P3, manifesta preoccupazione per l'esistenza di soggetti, tra i quali anche Pag. XIalcuni pregiudicati, che in modo sistematico sembrano costruire relazioni e contatti allo scopo dichiarato di orientare decisioni di organi costituzionali e politici. Giudicato infine non condivisibile l'intervento svolto dal deputato Contento, sottolinea la necessità che la politica riacquisti la propria credibilità senza sottostare a pressioni esterne, reputando che tale vicenda denoti il fallimento politico dell'Esecutivo e della sua maggioranza.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali della mozione.
ANGELINO ALFANO, Ministro della giustizia. Nel giudicare meramente strumentale la mozione in discussione, in quanto basata su elementi probatori privi di rilevanza, ritiene che il sottosegretario Caliendo debba continuare a svolgere il proprio lavoro, atteso che non gli è imputabile alcuna violazione dei doveri d'ufficio. Sottolineato, altresì, che il rispetto del principio di legalità deve coniugarsi con quello della presunzione di innocenza, manifesta perplessità circa il preannunziato voto di astensione di taluni gruppi parlamentari. Esprime, infine, con convinzione, parere contrario sulla mozione Franceschini n. 1-00416.
ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando per un richiamo al Regolamento, giudica non veritiere le parole del Ministro Alfano, rilevando che l'odierna mozione di sfiducia è stata presentata quando il sottosegretario Caliendo non risultava ancora iscritto nel registro degli indagati.
La seduta, sospesa alle 15,35, è ripresa alle 17.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI
(Dichiarazioni di voto)
GIORGIO LA MALFA (Misto-RRP). Nel ritenere che non vi siano elementi oggettivi che giustifichino la richiesta di dimissioni del sottosegretario Caliendo ma che non sia neanche opportuno rinnovargli la fiducia mentre sono in corso le indagini giudiziarie, dichiara che i deputati repubblicani non prenderanno parte alla votazione della mozione in esame.
CARMELO LO MONTE (Misto-MpA-Sud). Nel ricordare la lealtà al Governo e, nello stesso tempo, l'autonomia di giudizio della propria parte politica, che auspica un maggiore impegno nei confronti del Mezzogiorno, dichiara l'astensione della sua componente politica sulla mozione in esame, in ossequio ad una visione garantista contraria ad ogni forma di giustizialismo.
ARTURO IANNACCONE (Misto-Noi Sud LA-PLI). Dichiara il voto contrario della sua componente politica sulla mozione Franceschini n. 1-00416, nella convinzione della lealtà istituzionale e della assoluta estraneità del sottosegretario Caliendo ai fatti ascrittigli. Nell'esprimere quindi contrarietà e riprovazione per i contenuti dello strumento di indirizzo presentato, lo ritiene un mero espediente propagandistico, adottato da una parte delle opposizioni, che reputa strumentalizzare infondate iniziative giudiziarie. Giudicato parimenti inaccettabile l'atteggiamento di altra parte delle opposizioni che ha preannunziato di astenersi su una mozione che ritiene in contrasto con il diritto dell'Esecutivo di governare, invita lo stesso ad attuare con rinnovata convinzione il patto sottoscritto con i propri elettori.
PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Dichiara l'astensione della sua componente politica sulla mozione in esame, precisando che tale scelta assume un valore strettamente politico quale assunzione di responsabilità verso le istituzioni, auspicando che l'esito, peraltro scontato, del dibattito odierno apra una nuova stagione politica, nella quale si pervenga alla consapevole riappropriazione della propria autonomia di giudizio da parte dei parlamentari.
Pag. XIIANTONIO DI PIETRO (IdV). Richiama le ragioni, di carattere prettamente politico, che hanno ispirato la presentazione della mozione in esame, nella quale si evidenzia l'inopportunità, per la credibilità delle istituzioni, che il sottosegretario Caliendo mantenga la sua carica, atteso che egli si è reso responsabile di gravissime interferenze su altri organi dello Stato, anche al fine di condizionare l'iter di vicende giudiziarie che lo riguardano direttamente. Invita, quindi, l'Assemblea ad un gesto di responsabilità e dignità, esprimendosi nel senso della sfiducia al sottosegretario Caliendo, che auspica sia propedeutica alle dimissioni dell'intero Governo.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FL). Dichiara che la sua parte politica sosterrà lealmente il Governo nell'attuazione del relativo programma e che, al di fuori di questo, non rinuncerà ad un confronto libero ed aperto. Nel ribadire il valore irrinunciabile del principio costituzionale di non colpevolezza, stigmatizza gli atteggiamenti strumentali e giustizialisti assunti da una parte delle opposizioni e da taluni organi di stampa, sottolineando altresì come le gravi ripercussioni sociali della crisi economica impongano alla politica di fornire una immagine di trasparenza, correttezza, legalità e meritocrazia. Nel ritenere che non sussistano i presupposti per chiedere le dimissioni del sottosegretario Caliendo, reputa tuttavia che spetti al Governo e allo stesso sottosegretario valutare l'opportunità di una temporanea sospensione delle deleghe conferitegli. Dichiara quindi l'astensione del suo gruppo sulla mozione Franceschini n. 1-00416.
PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Nel condividere le considerazioni svolte dal deputato Della Vedova, ritiene si debba rifiutare il giustizialismo come metodo di lotta politica ma anche qualsiasi minimalizzazione della questione morale; rileva quindi che l'astensione del suo gruppo sulla mozione in esame è frutto di una decisione seria e ponderata, auspicando che il dibattito odierno ponga le premesse per la creazione di un'area di responsabilità nazionale. Precisato, inoltre, che coloro i quali ricoprono cariche di Governo dovrebbero evitare discutibili frequentazioni che denotano una preoccupante disinvoltura, invita il Presidente del Consiglio a prendere atto del nuovo scenario politico ormai delineatosi all'interno del Parlamento, lungi da ogni intento di stampo trasformistico.
MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Nel ritenere che la mozione in esame sia un pretesto per muovere un attacco strumentale al Governo, che invita a proseguire nella strada delle riforme - tra le quali il federalismo fiscale - e nella proficua lotta, fin qui intrapresa, alla criminalità organizzata e ad ogni forma di illegalità, preannunzia che la propria parte politica respinge qualsiasi tentativo di fermare i positivi cambiamenti in atto e di tradire la volontà espressa dagli elettori. Dichiara, infine, il voto contrario del suo gruppo sul documento di indirizzo all'ordine del giorno.
DARIO FRANCESCHINI (PD). Nel sottolineare come la sua mozione n. 1-00416 non sia improntata a giustizialismo ma persegua l'obiettivo di ribadire i principi di legalità e di trasparenza, stigmatizza il giudizio espresso dal Ministro della giustizia sulle indagini concernenti, tra l'altro, il sottosegretario Caliendo, osservando comunque come la politica non possa attendere l'accertamento delle responsabilità penali. Giudicate inaccettabili le mancate dimissioni del sottosegretario Caliendo, ascrive alla maggioranza ed all'Esecutivo la responsabilità di aver demolito il senso dell'etica pubblica, dando vita ad un sistema basato sulla collusione tra politica ed affari e preservato dall'approvazione di inique leggi ad personam. Nel reputare quindi un atto di debolezza da parte del Presidente del Consiglio l'espulsione dell'ala Pag. XIIIdissidente del suo partito, giudica residuale ed instabile l'attuale maggioranza di Governo, che auspica concluda presto la propria esperienza politica, preannunziando iniziative della sua parte politica volte a modificare la vigente legge elettorale.
FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Stigmatizzato l'indiscriminato ricorso al giustizialismo come arma di lotta e di distruzione dell'avversario politico, determinando peraltro la crisi non risolta della sinistra italiana, ricorda le recenti vicende giudiziarie che hanno investito numerose giunte regionali di centrosinistra. Dichiara quindi con convinzione il voto contrario del suo gruppo sulla mozione in esame, ritenendo che il sottosegretario Caliendo debba mantenere il proprio incarico; stigmatizzata altresì la decisione di chi intende astenersi, manifesta disponibilità a raccogliere l'appello del Presidente della Repubblica ad avviare un dialogo sulle riforme istituzionali, reso tuttavia difficoltoso dalle posizioni di chi strumentalizza vicende giudiziarie per finalità politiche.
Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati RITA BERNARDINI (PD) e CHIARA MORONI (PdL).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge la mozione Franceschini n. 1-00416.
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Comunica che, secondo quanto stabilito a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 2 agosto scorso, l'Assemblea sarà convocata mercoledì 8 settembre, alle 17, per rendere noto il calendario del mese di settembre definito dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, che si riunirà a tal fine nella mattinata dello stesso giorno.
Costituzione dell'ufficio di presidenza di un gruppo parlamentare.
PRESIDENTE. Comunica che, con lettera in data odierna, il deputato Italo Bocchino ha reso noto che il gruppo parlamentare Futuro e Libertà. Per l'Italia ha proceduto alla elezione del suo ufficio di presidenza che risulta così composto: presidente, Italo Bocchino; vicepresidente vicario, Benedetto Della Vedova; vicepresidente, Giorgio Conte.
Modifica nella composizione della Giunta per le autorizzazioni.
PRESIDENTE. Comunica di aver chiamato a far parte della Giunta per le autorizzazioni il deputato Fulvio Follegot, in sostituzione di Matteo Brigandì, cessato dal mandato parlamentare.
Annunzio della sostituzione di un membro supplente del Comitato parlamentare per i procedimenti d'accusa.
PRESIDENTE. Comunica che, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del regolamento parlamentare per i procedimenti d'accusa, ha inserito nell'elenco di deputati ai fini delle eventuali sostituzioni di cui all'articolo 3, comma 3, del medesimo regolamento il deputato Nicola Molteni in luogo del deputato Fulvio Follegot.
Ordine del giorno della prossima seduta.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:
Mercoledì 8 settembre 2010, alle 17.
(Vedi resoconto stenografico pag. 82).
La seduta termina alle 18,30.