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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di martedì 14 settembre 2010

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 14 settembre 2010.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Barbi, Bergamini, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Bratti, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Carfagna, Casero, Colucci, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Donadi, Gianni Farina, Fava, Fitto, Franceschini, Franzoso, Frattini, Galati, Gelmini, Ghiglia, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Lanzarin, Leone, Lo Monte, Mantovano, Maroni, Martini, Melchiorre, Meloni, Miccichè, Migliavacca, Migliori, Nucara, Leoluca Orlando, Pecorella, Piffari, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Rigoni, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Sardelli, Stefani, Stucchi, Tabacci, Tremonti, Urso, Vegas, Vito, Zacchera.

Annunzio di proposte di legge.

In data 8 settembre 2010 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
CARLUCCI: «Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, in materia di lotta contro la pedofilia e di tutela dei minori nel processo penale» (3698);
CARLUCCI: «Disposizioni in favore dei giovani e delle giovani coppie per il recupero e il reimpiego del patrimonio immobiliare situato nei centri storici» (3699);
LENZI: «Disposizioni in materia di ineleggibilità e di incompatibilità tra il mandato parlamentare, gli incarichi di governo e cariche di amministratore locale» (3700).

In data 9 settembre 2010 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
NASTRI: «Disposizioni per lo sviluppo della filiera della pasta di alta qualità prodotta in Italia» (3701);
FARINA COSCIONI ed altri: «Istituzione dei registri di patologia riferiti a malattie di rilevante interesse sanitario» (3702).

In data 10 settembre 2010 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
NASTRI: «Disciplina dell'agricoltura biologica» (3704);
MIOTTO: «Differimento del termine per la presentazione della domanda di verifica del possesso dei requisiti previsti dall'articolo 1 del decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, al fine della prosecuzione dell'esercizio dell'attività di radiodiffusione sonora privata in ambito nazionale e locale» (3705).

Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di un disegno di legge.

In data 9 settembre 2010 è stato presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge:
dal ministro della salute:
«Istituzione del registro nazionale e dei registri regionali degli impianti protesici mammari, obblighi informativi alle pazienti, nonché divieto di intervento di plastica mammaria alle persone minori» (3703).

Sarà stampato e distribuito.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
I Commissione (Affari costituzionali):
CASINI ed altri: «Disposizioni in materia di nomina degli amministratori delle società e degli enti a partecipazione pubblica e di destinazione dei loro compensi» (3519) Parere delle Commissioni II, V, VI, XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali ;
GIDONI ed altri: «Trasformazione della "provincia di Belluno" in "provincia di Belluno-Dolomiti"» (3608).

II Commissione (Giustizia):
LULLI ed altri: «Disposizioni per la modernizzazione e la qualificazione degli ordini professionali nonché per favorire l'accesso delle nuove generazioni» (3581) Parere delle Commissioni I, V, VII, X (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

III Commissione (Affari esteri):
DI STANISLAO: «Modifiche alla legge 29 ottobre 1997, n. 374, in materia di messa al bando delle munizioni a grappolo» (3622) Parere delle Commissioni I, IV, V e X.

IV Commissione (Difesa):
CHIAPPORI ed altri: «Disposizioni in materia di affondamento di navi radiate dai ruoli del naviglio militare per il ripopolamento della fauna ittica e la promozione del turismo subacqueo» (3626) Parere delle Commissioni I, V, VII, VIII, IX e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

VI Commissione (Finanze):
BRUGGER e ZELLER: «Delega al Governo per la revisione del trattamento tributario della famiglia mediante l'introduzione del metodo del quoziente familiare» (14) Parere delle Commissioni I, V e XII.

XII Commissione (Affari sociali):
FARINA COSCIONI ed altri: «Norme in materia di prevenzione e contrasto dell'obesità grave e di abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi pubblici e privati e nei trasporti pubblici» (3631) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VIII, IX, X, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e VII (Cultura):
MELCHIORRE e TANONI: «Disposizioni per la tutela della toponomastica storica dei territori dell'Istria, del Quarnero e della Dalmazia» (3619) Parere delle Commissioni IV, V e VIII.

Commissioni riunite II (Giustizia) e XII (Affari sociali):
BUTTIGLIONE ed altri: «Modifica all'articolo 6 della legge 22 maggio 1978, n. 194, in materia di termini per l'interruzione volontaria della gravidanza» (3639) Parere della I Commissione.

Trasmissioni dalla Presidenza del Consiglio dei ministri

La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 27 agosto 2010, ha dato comunicazione, ai sensi dell'articolo 8-ter del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri con cui è autorizzato, in relazione a interventi da realizzare tramite contributi assegnati in sede di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, l'utilizzo delle economie di spesa realizzate dai soggetti sotto indicati:
comune di Montauro (Catanzaro), a valere sul contributo concesso per l'anno 2003, per ulteriori scavi archeologici nel complesso monumentale della Grancia di Sant'Anna (Catanzaro);
Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente, a valere sul contributo concesso per 1'anno 2005, per la realizzazione del progetto «Archivio fotografico storico - Sezione Libia»;
comune di Gubbio (Perugia), a valere sul contributo concesso per l'anno 2005, per il completamento dell'allestimento della raccolta delle memorie ubaldiane;
comune di Costigliole d'Asti (Asti), a valere sul contributo concesso per l'anno 2001, per opere di scavo archeologico necessarie alla prosecuzione dei lavori relativi all'intervento «Progetto di nuovo museo all'aperto. Inserimento d'arte contemporanea Labyrinth & Pleasure Garden di Jan Vercruysse».

Tali comunicazioni sono trasmesse alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 7 settembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 52, comma 4, lettera c), della legge 27 dicembre 2002, n. 289, la relazione della regione Liguria concernente l'attuazione degli adempimenti previsti dall'accordo del 14 febbraio 2002 tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, in materia di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e di indirizzi applicativi sulle liste di attesa, riferita all'anno 2009 (doc. CCI, n. 20).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla XII Commissione (Affari sociali).

La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 8 settembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 52, comma 4, lettera c), della legge 27 dicembre 2002, n. 289, la relazione della regione Puglia concernente l'attuazione degli adempimenti previsti dall'accordo del 14 febbraio 2002 tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, in materia di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e di indirizzi applicativi sulle liste di attesa, riferita all'anno 2009 (doc. CCI, n. 21).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla XII Commissione (Affari sociali).

Trasmissione dal ministro del lavoro e delle politiche sociali.

Il ministro del lavoro e delle politiche sociali, con lettere del 26 e del 30 luglio 2010, ha trasmesso due note relative all'attuazione data all'ordine del giorno PALADINI ed altri n. 9/3350-A/27, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 5 maggio 2010, in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro e, per la parte di propria competenza, alle mozioni REGUZZONI ed altri n. 1/00375, LULLI ed altri n. 1/00377, BORGHESI ed altri n. 1/00378, MISITI ed altri n. 1/00380, VIETTI ed altri n. 1/00382, accolte dal Governo ed approvate dall'Assemblea nella seduta del 10 giugno 2010, concernenti il rafforzamento del contrasto all'evasione contributiva e fiscale con particolare riferimento al settore del commercio ambulante.

Le suddette note sono a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare e sono trasmesse alla XI Commissione (Lavoro) competente per materia.

Trasmissione dal ministro degli affari esteri.

Il ministro degli affari esteri, con lettere del 29 luglio, del 3 e del 5 agosto 2010, ha trasmesso tre note relative all'attuazione data alle mozioni BONIVER ed altri n. 1/00338, MISITI ed altri n. 1/00379, TEMPESTINI ed altri n. 1/00381, VIETTI ed altri n. 1/00383, accolte dal Governo ed approvate dall'Assemblea nella seduta del 10 giugno 2010, concernenti iniziative per la tutela dei diritti umani a Cuba con particolare riferimento ai dissidenti politici e ai detenuti per reati di opinione, ed agli ordini del giorno SAGLIA ed altri n. 9/2041/1, riguardante il ricorso a forniture di produzione italiana nell'attuazione dell'articolo 9, comma 2, del Trattato di amicizia fra Italia e Libia, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 21 gennaio 2009, e CALVISI ed altri n. 9/2041/8, accolto come raccomandazione dal Governo nella medesima seduta dell'Assemblea, concernente l'ottenimento da parte del Governo libico di adeguate garanzie sul rispetto delle norme di diritto internazionale in materia di immigrazione.

Le suddette note sono a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare e sono trasmesse alla III Commissione (Affari esteri) competente per materia.

Trasmissione dal ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con lettere del 4 agosto 2010, ha trasmesso tre note relative all'attuazione data all'ordine del giorno DE ANGELIS ed altri n. 9/1634/7, e, per la parte di propria competenza, all'ordine del giorno MANTINI n. 9/1634/50, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea dell'8 ottobre 2008, concernenti l'introduzione del nuovo insegnamento «Cittadinanza e costituzione», e all'ordine del giorno DE PASQUALE ed altri n. 9/2561-A/82, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 27 luglio 2009, riguardante iniziative per la validità dell'abilitazione all'insegnamento e del diploma di specializzazione per il sostegno conseguiti dai docenti ammessi con riserva ai corsi speciali indetti dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ai sensi del decreto ministeriale n. 21 del 1985.

Le suddette note sono a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare e sono trasmesse alla VII Commissione (Cultura) competente per materia.

Trasmissione dal ministro del lavoro e delle politiche sociali e dal ministro della giustizia.

Il ministro del lavoro e delle politiche sociali e il ministro della giustizia, con lettera in data 1o settembre 2010, hanno trasmesso, ai sensi dell'articolo 39, comma 1, della legge 28 marzo 2001, n. 149, la relazione sullo stato di attuazione della medesima legge, concernente «Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori, nonché al titolo VIII del libro primo del codice civile» (doc. CCII, n. 1).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla II Commissione (Giustizia).

Trasmissione dal ministro della giustizia.

Il ministro della giustizia, con lettera in data 3 settembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19 della legge 30 giugno 2009, n. 85, la prima relazione - per la parte di sua competenza - sull'attività della banca dati nazionale del DNA e del laboratorio centrale per la medesima banca dati, riferita all'anno 2009 (doc. CCXXXV, n. 1).

Tale documentazione - che sarà stampata - è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla II Commissione (Giustizia).

Trasmissione dal ministro per i rapporti con il Parlamento.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 14 settembre 2010, ha trasmesso un voto, approvato dal consiglio regionale del Trentino-Alto Adige nella seduta del 15 giugno 2010, concernente la richiesta di abrogazione delle norme del codice della strada che prevedono la confisca e la messa all'asta delle autovetture.

Questa documentazione sarà trasmessa alla IX Commissione (Trasporti).

Annunzio di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee

Nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea del 3 luglio 2010, C. 179 del 31 luglio 2010, C. 209, del 14 agosto 2010, C. 221, e del 28 agosto 2010, C. 234, sono state pubblicate le seguenti sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee, relative a causa in cui la Repubblica italiana è parte o adottate a seguito di domanda di pronuncia pregiudiziale proposta da un'autorità giurisdizionale italiana, che sono inviate, ai sensi dell'articolo 127-bis del regolamento, alle sottoindicate Commissioni competenti per materia nonché alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
2010/C 179/14 Causa C-56/09: Sentenza della Corte (Seconda sezione) 20 maggio 2010 (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dalla commissione tributaria provinciale di Roma) - Emiliano Zanotti/Agenzia delle entrate - Ufficio Roma 2 (Libera prestazione dei servizi - Cittadinanza dell'Unione - Articoli 18 CE e 49 CE - Normativa nazionale in materia di imposte sui redditi - Diritto alla detrazione dall'imposta lorda a concorrenza di una percentuale fissa della totalità delle spese di istruzione - Corso universitario svolto in un altro Stato membro - Imposizione di un limite quantitativo - Detrazione entro il tetto massimo fissato per le tasse e i contributi versati per prestazioni analoghe fornite da università pubbliche nazionali - Imposizione di un limite territoriale - Detrazione entro il tetto massimo fissato per le tasse e i contributi versati per prestazioni analoghe fornite dall'università pubblica nazionale più vicina al domicilio fiscale del contribuente) (doc. LXXXIX, n. 108) - alla VI Commissione (Finanze);
2010/C 179/18 Causa C-138/09: Sentenza della Corte (Quarta sezione) 20 maggio 2010 (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal tribunale ordinario di Palermo) - Todaro Nunziatina & C. Snc/Assessorato del Lavoro e della Previdenza Sociale, della Formazione Professionale e dell'Emigrazione della regione siciliana (Rinvio) pregiudiziale - Aiuti di Stato - Decisioni della Commissione - Interpretazione - Aiuti concessi dalla regione siciliana alle imprese che stipulano contratti di formazione e lavoro o trasformano siffatti contratti in contratti a tempo indeterminato - Termine ultimo per la concessione degli aiuti - Vincoli di bilancio - Interessi di mora - Irricevibilità) (doc. LXXXIX, n. 109) - alla XI Commissione (Lavoro);
2010/C 209/09 Causa C-491/08: Sentenza della Corte (Quarta sezione) 10 giugno 2010 - Commissione europea/Repubblica italiana (inadempimento di uno Stato-Direttiva 92/43/CEE - Conservazione degli habitat naturali - Fauna e flora selvatiche - Siti di importanza comunitaria - Regime di protezione - Complesso turistico «is Arenas») (doc. LXXXIX, n. 110) - alla VIII Commissione (Ambiente);
2010/C 209/12 Causa C-140/09: Sentenza della Corte (Quarta sezione) 10 giugno 2010 (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal tribunale di Genova) - Fallimento Traghetti del Mediterraneo SpA/Presidenza del Consiglio dei ministri (Aiuti di Stato - Sovvenzioni versate ad un'impresa di trasporti marittimi investita di obblighi di servizio pubblico - Legge nazionale che prevede la possibilità di concedere acconti prima dell'approvazione di una convenzione) (doc. LXXXIX, n. 111) - alla IX Commissione (Trasporti);
2010/C 221/05 Cause riunite C-338/08 e C-339/08: Sentenza della Corte (Quarta sezione) 24 giugno 2010 (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dalla commissione tributaria regionale di Torino) - P. Ferrero e C. SpA/Agenzia delle entrate - Ufficio di Alba (C-338/08), General Beverage Europe BV/Agenzia delle entrate - Ufficio di Torino 1 (C-339/08) (Rinvio pregiudiziale - Direttiva 90/435/CEE - Nozione di «ritenuta alla fonte» - Applicazione di un prelievo del 5 per cento in occasione del versamento di dividendi e del «rimborso della maggiorazione dell'imposta a titolo di conguaglio» da parte di una controllata italiana alla sua società controllante con sede nei Paesi Bassi, in applicazione di una convenzione bilaterale) (doc. LXXXIX, n. 112) - alla VI Commissione (Finanze);
2010/C 221/06 Causa C-375/08: Sentenza della Corte (Seconda sezione) 24 giugno 2010 (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal tribunale di Treviso - Italia) - Procedimento penale a carico di Luigi Pontini, Emanuele Rech, Dino Bonora, Giovanni Forato, Laura Forato, Adele Adami, Sinergie sas di Rech & C., impresa individuale Forato Giovanni, Forato srl, Giglio srl, Impresa individuale Rech Emanuele, Ivo Colomberotto, Agenzia Veneta per i pagamenti in agricoltura - AVEPA, Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA), Agrirocca di Rech Emanuele, Asolat di Rech Emanuele & C. (Agricoltura - Organizzazione comune dei mercati - Carni bovine - Regolamento (CE) n. 1254/1999 - Contributi finanziari comunitari relativi ai premi speciali ai bovini maschi e ai pagamenti per l'estensivizzazione - Presupposti per la concessione - Calcolo del coefficiente di densità dei capi detenuti nell'azienda - Nozione di «superficie foraggera disponibile» - Regolamenti (CEE) n. 3887/92 e (CE) n. 2419/2001 - Sistema integrato di gestione e di controllo di taluni regimi di aiuti comunitari - Normativa nazionale che subordina l'erogazione dei contributi finanziari comunitari alla produzione di un titolo giuridico valido che giustifichi l'utilizzazione delle superfici foraggere dell'azienda) (doc. LXXXIX, n. 113) - alla XIII Commissione (Agricoltura);
2010/C 221/08 Causa C-423/08: Sentenza della Corte (Quarta sezione) 17 giugno 2010 - Commissione europea/Repubblica italiana (Inadempimento di uno Stato - Risorse proprie - Procedure dirette alla riscossione dei dazi all'importazione o all'esportazione - Inosservanza dei termini per l'iscrizione delle risorse proprie - Versamento tardivo delle risorse proprie relative a tali dazi) (doc. LXXXIX, n. 114) - alla VI Commissione (Finanze);
2010/C 221/11 Causa C-571/08: Sentenza della Corte (Terza sezione) 24 giugno 2010 - Commissione europea/Repubblica italiana (inadempimento di uno Stato - Direttiva 95/59/CE - Imposte diverse dall'imposta sul volume d'affari che gravano sul consumo dei tabacchi lavorati - Articolo 9, n. 1 - Libera, determinazione, da parte dei produttori e degli importatori, dei prezzi massimi di vendita al minuto dei loro prodotti - Normativa nazionale che impone un prezzo minimo di vendita al minuto delle sigarette - Giustificazione - Tutela della sanità pubblica) (doc. LXXXIX, n. 115) - alla VI Commissione (Finanze);
2010/C 221/17 Causa C-75/09: Sentenza della Corte (Quarta sezione) 17 giugno 2010 (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dalla commissione tributaria provinciale di Alessandria) - Agra Srl/Agenzia dogane ufficio delle dogane di Alessandria (Regolamento (CEE) n. 2913/92 - Codice doganale comunitario - Articolo 221, numeri 3 e 4 - Recupero dell'obbligazione doganale - Prescrizione - Atto perseguibile a norma di legge) (doc. LXXXIX, n. 116) - alla VI Commissione (Finanze);
2010/C 221/19 Causa C-98/09: Sentenza della Corte (Quarta sezione) 24 giugno 2010 (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal tribunale di Trani - Italia) Francesca Sorge/Poste Italiane Spa (Rinvio pregiudiziale - Politica sociale - Direttiva 1999/70/CE - Accordo quadro sul lavoro a tempo determinato - Clausola 8 - Indicazioni da includere in un contratto di lavoro a tempo determinato concluso per sostituire un lavoratore assente - Riduzione del livello generale di tutela offerto ai lavoratori - Interpretazione conforme) (doc. LXXXIX, n. 117) - alla XI Commissione (Lavoro);
2010/C 234/07 Causa C-334/08: Sentenza della Corte (Seconda sezione) 8 luglio 2010 - Commissione europea/Repubblica italiana (Inadempimento di uno Stato - Risorse proprie dell'Unione - Rifiuto di mettere a disposizione dell'Unione risorse proprie corrispondenti ad alcune autorizzazioni doganali illegittime - Forza maggiore - Comportamento fraudolento delle autorità doganali - Responsabilità degli Stati membri - Regolarità dell'iscrizione dei diritti accertati nella contabilità separata) (doc. LXXXIX, n. 118) - alla VI Commissione (Finanze);
2010/C 234/08 Causa C-393/08: Sentenza della Corte (Prima sezione) 1o luglio 2010 (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio - Emanuela Sbarigia/Azienda USL RM/A, comune di Roma, Assiprofar - Associazione Sindacale Proprietari Farmacia, Ordine dei Farmacisti della provincia di Roma (Legislazione nazionale che disciplina gli orari di apertura e i giorni di chiusura delle farmacie - Esenzione - Potere decisionale delle autorità competenti) (doc. LXXXIX, n. 119) - alla XII Commissione (Affari sociali);
2010/C 234/16 Causa C-35/09: Sentenza della Corte (Seconda sezione) 1o luglio 2010 (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dalla Corte suprema di cassazione) - Ministero dell'economia e delle finanze, Agenzia delle entrate/Paolo Speranza (Imposte indirette - Imposta sull'aumento del capitale sociale - Articolo 4, n. 1, lettera c), della direttiva 69/335/CEE - Normativa nazionale che impone la registrazione dell'atto di aumento del capitale sociale di una società - Obbligo solidale della società beneficiaria e del notaio - Mancanza di effettivo conferimento del capitale - Limitazione dei mezzi di prova) (doc. LXXXIX, n. 120) - alla VI Commissione (Finanze).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

La Commissione europea, in data 8 e 9 settembre 2010, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Conoscenze oceanografiche 2020 - Dati e osservazioni relativi all'ambiente marino per una crescita intelligente e sostenibile (COM(2010)461 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla VIII Commissione (Ambiente);
Documento di lavoro dei servizi della Commissione - Rete europea per l'osservazione e la raccolta di dati sull'ambiente marino - Valutazione d'impatto - Sintesi (SEC(2010)999 definitivo), che è assegnato in sede primaria alla VIII Commissione (Ambiente);
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulle attività del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione nel 2009 (COM(2010)464 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla XI Commissione (Lavoro);
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'applicazione della direttiva 2005/85/CE del Consiglio, del 1o dicembre 2005, recante norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato (COM(2010)465 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla I Commissione (Affari costituzionali).

Il ministro per le politiche europee, con lettera in data 9 settembre 2010, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 3 e 19 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
Tali atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
Nell'ambito dei predetti documenti, il Governo ha richiamato l'attenzione sui seguenti atti:
documento n. 12962/10 - progetto di regolamento della Commissione relativo al rifiuto dell'autorizzazione di un'indicazione sulla salute fornita sui prodotti alimentari diversa da quelle che si riferiscono alla riduzione del rischio di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini, che è assegnato in sede primaria alla XII Commissione (Affari sociali);
documento n. 12963/10 - Progetto di regolamento della Commissione relativo al rifiuto dell'autorizzazione di alcune indicazioni sulla salute fornite sui prodotti alimentari e facenti riferimento alla riduzione del rischio di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini, che è assegnato in sede primaria alla XII Commissione (Affari sociali).

Il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sulla Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio sull'Anno europeo dell'invecchiamento attivo 2012 (COM(2010) 462definitivo), già trasmesso dalla Commissione europea e assegnato in sede primaria alle Commissioni riunite XI (Lavoro) e XII (Affari sociali), il 7 settembre 2010.

Richiesta di parere parlamentare su una proposta di nomina.

Il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera in data 5 agosto 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 5, comma 1, del regolamento di cui al decreto del ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 21 maggio 2010, n. 123, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina del professor Bernardo De Bernardinis a presidente dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) (69).
Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 4 ottobre 2010.

Richieste di parere parlamentare su atti del Governo.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 19 luglio 2010, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 1, comma 3, e 3 della legge 7 luglio 2009, n. 88, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al decreto del ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali 9 aprile 2009, n. 82, di attuazione della direttiva 2006/141/CE per la parte riguardante gli alimenti per lattanti e gli alimenti di proseguimento destinati alla comunità e gli alimenti per lattanti e gli alimenti di proseguimento destinati alla comunità europea e all'esportazione presso paesi terzi (242).
Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla II Commissione (Giustizia), nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere i prescritti pareri entro il 24 ottobre 2010. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 4 ottobre 2010.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 20 luglio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, della legge 15 marzo 1997, n. 59, e dell'articolo 14, comma 21, lettera c), della legge 28 novembre 2005, n. 246, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante la rideterminazione delle risorse da attribuire dallo Stato alla regione Liguria a seguito delle modifiche intervenute nella classificazione della rete stradale di interesse nazionale (243).

Tale richiesta è assegnata, dal Presidente del Senato della Repubblica, d'intesa con il Presidente della Camera dei deputati, alla Commissione parlamentare per la semplificazione, che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 14 ottobre 2010.

Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 27 luglio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6-quinquies, comma 2, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, le richieste di parere parlamentare sui seguenti schemi di delibere del CIPE:
n. 83/2009, concernente «Fondo infrastrutture. Quadro aggiornato di dettaglio degli interventi da avviare nel triennio» (244);
n. 103/2009, concernente «Fondo infrastrutture. Assegnazione finanziamento per le piccole e medie opere nel Mezzogiorno» (245);
n. 121/2009, concernente «Fondo infrastrutture. Assegnazioni in vista della realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina» (246).

Tali richieste sono assegnate, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente) nonché, per le conseguenze di carattere finanziario, alla V Commissione (Bilancio), che dovranno esprimere i prescritti pareri entro il 4 ottobre 2010.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 3 agosto 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 2, commi 634 e 635, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e dell'articolo 26, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento per il riordino del Banco nazionale di prova per le armi da fuoco portatili e per le munizioni commerciali (247).

Tale richiesta è assegnata, dal Presidente del Senato della Repubblica, d'intesa con il Presidente della Camera dei deputati, alla Commissione parlamentare per la semplificazione, che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 14 ottobre 2010.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 3 agosto 2010, ha tramesso, ai sensi dell'articolo 2, commi 634 e 635, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e dell'articolo 26, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante riordino dell'Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione (248).

Tale richiesta è assegnata, dal Presidente del Senato della Repubblica, d'intesa con il Presidente della Camera dei deputati, alla Commissione parlamentare per la semplificazione, che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 14 ottobre 2010.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 5 agosto 2010, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 1, comma 3, e 3 della legge 4 giugno 2010, n. 96, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni sanzionatorie per le violazioni del regolamento (CE) n. 924/2009 relativo ai pagamenti transfrontalieri nella comunità (249).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla II Commissione (Giustizia) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea). Tali Commissioni dovranno esprimere i prescritti pareri entro il 24 ottobre 2010.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 6 agosto 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 7 luglio 2009, n. 88, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive (250).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente), nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea). Tali Commissioni dovranno esprimere il prescritto parere entro il 24 ottobre 2010. La richiesta è altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 4 ottobre 2010.

Il ministro del lavoro e delle politiche sociali e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 30 agosto 2010, hanno trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 5, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 103, la richiesta di parere parlamentare sullo schema del III piano biennale nazionale di azioni e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva (251).

Tale richiesta è assegnata, d'intesa con il Presidente del Senato della Repubblica, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 13 novembre 2010.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 2 settembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 4 giugno 2010, n. 96, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante recepimento delle direttive 2008/105/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque, e 2009/90/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 luglio 2009, che stabilisce, conformemente alla direttiva 2000/60/CE, specifiche tecniche per l'analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque (252).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente), nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea). Tali Commissioni dovranno esprimere il prescritto parere entro il 24 ottobre 2010.

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B  al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.

Sono pervenute alla Presidenza dai competenti Ministeri risposte scritte ad interrogazioni. Sono pubblicate nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

MOZIONI EVANGELISTI ED ALTRI N. 1-00424, ANTONIONE ED ALTRI N. 1-00430, PEZZOTTA ED ALTRI N. 1-00431, LO MONTE ED ALTRI N. 1-00432, TEMPESTINI ED ALTRI N. 1-00433 CONCERNENTI ADEMPIMENTI ED INIZIATIVE DELL'ITALIA NELL'AMBITO DEGLI «OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO» IN VISTA DEL VERTICE DELLE NAZIONI UNITE DEL 20-22 SETTEMBRE 2010

Mozioni

La Camera,
premesso che:
gli obiettivi di sviluppo del millennio (millennium development goals - mdg) delle Nazioni Unite sono otto obiettivi che tutti i 191 Stati membri dell'Onu si sono impegnati a raggiungere per l'anno 2015. La Dichiarazione del millennio delle Nazioni Unite, firmata nel settembre del 2000, impegna gli Stati a:
a) sradicare la povertà estrema e la fame;
b) garantire l'educazione primaria universale;
c) promuovere la parità dei sessi e l'autonomia delle donne;
d) ridurre la mortalità infantile;
e) migliorare la salute materna;
f) combattere l'hiv/aids, la malaria e altre malattie;
g) garantire la sostenibilità ambientale;
h) sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo;
a soli cinque anni dalla scadenza del 2015, fissata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite per il raggiungimento degli otto obiettivi di sviluppo del millennio, il Segretario generale Ban Ki-Moon ha invitato i leader mondiali a riunirsi in un summit a New York dal 20 al 22 settembre 2010 nel fermo intento di indurre i Governi nazionali a un'accelerazione nella strategia globale di lotta contro la povertà;
la reazione sull'attuazione della politica di cooperazione allo sviluppo 2008 migliora le informazioni relative alle iniziative di aiuto pubblico allo sviluppo finanziate dalla direzione generale per la cooperazione allo sviluppo. Per la prima volta il documento riporta l'investimento della cooperazione italiana per gli obiettivi di sviluppo del millennio per il periodo 2001 e 2007;
lo sforzo per il raggiungimento del primo obiettivo ha canalizzato il 35 per cento del totale delle risorse erogate dalla direzione generale per la cooperazione allo sviluppo per circa 1,7 miliardi di euro, mentre, a seguire, la lotta alle tre pandemie, sesto obiettivo, ha canalizzato il 26 per cento del totale. Tale cifra tiene conto anche dei contributi che la direzione generale per la cooperazione allo sviluppo ha esborsato a favore del fondo globale. Al terzo posto si trova il finanziamento dell'ottavo obiettivo, con il 18 per cento del totale. Infine, su un totale di quasi cinque miliardi di euro erogati dalla direzione generale per la cooperazione allo sviluppo dal 2001 al 2007, il 5 per cento è stato erogato per iniziative a favore della sostenibilità ambientale, settimo obiettivo;
nonostante lo sforzo fatto per aumentare la trasparenza, il dato aggregato su sette anni non permette di indicare le tendenze e le scelte strategiche fatte dalla cooperazione italiana nel corso degli ultimi sette anni. Infine, i dati non coprono la situazione più aggiornata per la direzione generale per la cooperazione allo sviluppo, fermandosi al 2007, e non consentono di valutare le conseguenze dovute al taglio del 56 per cento delle disponibilità della direzione generale per la cooperazione allo sviluppo sul finanziamento degli obiettivi del millennio dopo il 2008;
l'appuntamento Onu è stato al centro dell'agenda del semestre di presidenza spagnola dell'Unione europea. Gli Stati membri hanno discusso come affrontare il problema del mancato rispetto dell'impegno europeo per l'aiuto pubblico allo sviluppo che li avrebbe esposti alla perdita di credibilità durante l'Assemblea generale. Il disinvestimento dell'Italia in questa politica ha inciso negativamente sul risultato deludente complessivo dell'Europa, con il nostro Paese responsabile del 40 per cento dell'ammanco europeo;
altri Stati partner europei hanno affrontato la crisi economica, riducendo le spese a bilancio, ma facendo scelte differenti per la cooperazione allo sviluppo: o non hanno tagliato l'aiuto pubblico allo sviluppo, come la Gran Bretagna, o l'hanno ridotto senza pregiudicare il puntuale raggiungimento degli obiettivi quantitativi internazionali previsti per il 2015, come la Spagna;
gli Stati membri non avevano accettato gli impegni più vincolanti della proposta articolata in dodici punti della Commissione europea relativi alla quantità e alla qualità dell'aiuto, ma avevano raggiunto un compromesso sul sostegno per l'istituzione di una tassa sulle transazioni finanziarie. A fine giugno 2010, in Canada si doveva discutere circa la possibilità di approvare questa tassa internazionale, ma l'Italia ha affermato la sua contrarietà alla proposta e ha pregiudicato il compromesso tra i Capi di Governo dell'Unione europea;
gli appuntamenti internazionali relativi alla lotta alla povertà si sono intensificati nei mesi di giugno e luglio 2010 in previsione dell'appuntamento di settembre 2010 a New York, trasformandosi in nuove occasioni per rendere note alla comunità internazionale le inadempienze dell'Italia. Il G8 canadese ha riaffermato il suo impegno a garantire il pieno rifinanziamento al fondo globale per la lotta all'hiv/aids, tubercolosi e malaria, che a ottobre 2010 terrà la terza conferenza di rifinanziamento, ma non si sa quali saranno le prospettive del sostegno al fondo globale nel prossimo triennio, visto l'arretrato di almeno 260 milioni di euro;
il 2 luglio 2010 è stata adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite la risoluzione che realizzerà U.N. WOMEN, la nuova agenzia dell'Onu dedicata alla promozione dei diritti delle donne e all'uguaglianza di genere. L'11 luglio 2010 si è tenuto il vertice mondiale sull'istruzione per discutere i finanziamenti necessari per raggiungere il secondo obiettivo di sviluppo del millennio - l'istruzione universale. Nel 2009 il contributo italiano al principale fondo delle Nazioni Unite per la parità di genere è stato appena il 20 per cento di quello del 2008 e quello al fondo per l'istruzione globale è sceso del 70 per cento;
si stanno concludendo alcune conferenze di ricostituzione di fondi di sviluppo, come il fondo globale per l'ambiente, il fondo africano di sviluppo o l'Ida (International development association) della Banca mondiale, con richieste di aumento complessivo delle risorse finanziarie in risposta alle emergenze della crisi nei Paesi in via di sviluppo, ma l'Italia purtroppo si caratterizza tuttora, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, per le promesse finanziarie inevase, pari a circa 1,3 miliardi di euro verso i fondi di sviluppo;
nel corso del 2010 la posizione dell'Italia all'interno della comunità internazionale si è progressivamente indebolita, perché sono state sempre più certificate le varie inadempienze italiane per il rispetto degli obiettivi internazionali di lotta alla povertà. Il prossimo vertice delle Nazioni Unite sugli obiettivi del millennio e la conferenza di rifinanziamento del fondo globale (4 e 5 ottobre 2010) rischiano di essere appuntamenti forieri di ulteriore marginalizzazione del nostro Paese, se la posizione dell'Italia non sarà difesa dai massimi rappresentati del Governo con fatti concreti nuovi;
la crisi economica ha messo in evidenza la necessità di ripensare la struttura di governance a livello multilaterale anche economica, in modo da evitare per il futuro il ripetersi di crisi sistemiche. Se l'Italia intende partecipare legittimamente al dibattito sulla nuova governance multilaterale, che ormai va oltre la sola riforma del Consiglio di sicurezza, deve essere in grado di accreditarsi come un partner affidabile anche per i temi relativi alla cooperazione allo sviluppo,

impegna il Governo:

a partecipare al summit delle Nazioni Unite di New York del 20-22 settembre 2010 con un livello di rappresentanza che garantisca e difenda il ruolo dell'Italia, attraverso la partecipazione del Ministro degli affari esteri, affinché sostenga con forza e credibilità la posizione italiana rispetto agli obiettivi di sviluppo del millennio;
a produrre, entro la fine del 2010, un calendario dei livelli complessivi di aiuto pubblico allo sviluppo che l'Italia si impegna a raggiungere per il 2013, prima del termine della legislatura;
a provvedere al versamento del contributo dovuto al fondo globale per la lotta all'aids, tubercolosi e malaria entro fine settembre 2010, come annunciato nel corso del G8 dell'Aquila nel 2009;
a trasmettere al Parlamento, con la massima celerità, un documento che elenchi tutti gli impegni contratti in termini di cooperazione allo sviluppo con Paesi e organizzazioni multilaterali e specifichi gli impegni internazionali che potranno essere assolti nel corso del 2011, con le risorse messe a disposizione dalla manovra finanziaria del prossimo anno.
(1-00424)
«Evangelisti, Donadi, Leoluca Orlando, Di Stanislao».

La Camera,
premesso che:
la risoluzione conclusiva di dibattito n. 8-00085, approvata dalla III Commissione della Camera dei deputati il 29 luglio 2010, con parere favorevole del Governo, ha già fornito al Governo indirizzi e orientamenti in merito alla partecipazione italiana all'evento plenario di alto livello sugli obiettivi di sviluppo del millennio (hlpm), che avrà luogo a New York dal 20 al 22 settembre 2010, nonché su alcuni generali profili della cooperazione italiana allo sviluppo;
le organizzazioni della società civile italiana, in particolare attraverso la Campagna del millennio e la Coalizione per la lotta alla povertà - Gcap, sono attente e sensibili alla preparazione e ai negoziati del vertice, in quanto si fanno legittimamente interpreti degli impegni generosi che nel nostro Paese, a tutti i livelli, si producono nella lotta alla povertà;
il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio e la prosecuzione di una sempre più efficace azione per lo sviluppo da parte della comunità internazionale, anche oltre il 2015, costituiscono un imperativo etico per la comunità internazionale e sono indispensabili, peraltro, anche per contrastare le minacce che la povertà estrema e le gravissime sperequazioni fra Paesi del nord e del sud del mondo, ma sempre più spesso anche all'interno di singoli Paesi, pongono alla stabilità internazionale e a quella interna degli stessi Paesi avanzati, alla sicurezza del commercio mondiale e degli approvvigionamenti, in ultima analisi alla stessa prosperità dei Paesi del nord del mondo;
i rapporti del Segretario generale dell'Onu e dell'United nations development programme (Undp) sullo stato di avanzamento degli obiettivi di sviluppo del millennio indicano chiaramente come i successi e i progressi, dall'Assemblea del millennio del 2000, non siano mancati e indicano, altresì, come, negli anni a venire, occorra concentrare gli sforzi, in via prioritaria, in alcuni Paesi e aree geografiche che risultano più indietro rispetto agli obiettivi di sviluppo del millennio;
le posizioni dell'Unione europea per il vertice di New York sono state definite, per la prima volta, al massimo livello del Consiglio europeo, a Lussemburgo il 17 giugno 2010, con l'adozione di conclusioni, che, riprendendo quelle più analitiche adottate nei giorni immediatamente precedenti dal «Consiglio sviluppo», sottolineano, anzitutto, la necessità di focalizzarsi, da parte dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, sul raggiungimento di alcuni obiettivi di sviluppo del millennio, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo «off track», ovvero più indietro sulla strada degli obiettivi di sviluppo del millennio. Viene, altresì, evidenziata l'importanza della coerenza delle politiche per lo sviluppo (policy coherence for development), delle fonti innovative per il finanziamento dello sviluppo, della «governance democratica» e di un approccio agli obiettivi di sviluppo del millennio basato sui diritti (rights-based approach), punto, quest'ultimo, inserito su specifica proposta italiana;
il concetto di sviluppo è ormai caratterizzato dall'imperativo dell'onnicomprensività delle sue molteplici dimensioni e dei suoi molteplici attori. Questo rende sempre più premiante il profilo dell'aiuto pubblico allo sviluppo come leva e catalizzatore, in un'ottica di collaborazione pubblico-privato e nel mutuo interesse. Sta sempre più declinando la funzione classica dell'aiuto pubblico allo sviluppo, di variabile indipendente e spesso «drogante», perché suscettibile di creare dipendenza e di alimentare corruzione e sprechi;
sebbene in questa nuova ottica, l'aiuto pubblico allo sviluppo è unanimemente considerato, dall'Unione europea e sul piano internazionale, come una componente tuttora essenziale per accelerare, in modo prevedibile nel tempo, i processi di sviluppo, colmando le lacune più gravi che bloccano o frenano la crescita equa e sostenibile in molti Paesi e aree geografiche, attraverso il perpetuarsi di situazioni di gravissima discriminazione sociale e di emarginazione di fasce importanti della popolazione;
l'aiuto pubblico allo sviluppo è sempre più visto in funzione e nell'ambito di un mix di strumenti, attività e flussi finanziari che deve basarsi sulla responsabilità condivisa di tutti gli attori coinvolti, statali e non, pubblici e privati, del nord e del sud, perché i benefici degli obiettivi di sviluppo del millennio saranno globali,
in questo quadro l'Italia è attivamente impegnata nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili, in quanto pratica aberrante, violazione patente dei diritti umani fondamentali di donne e bambine e fortemente contraria ai principi che ispirano gli obiettivi di sviluppo del millennio,

impegna il Governo:

a partecipare attivamente e ad alto livello politico al vertice sugli obiettivi di sviluppo del millennio, mantenendosi in stretta sintonia con le posizioni espresse dalla società civile italiana, nella consapevolezza dell'urgenza di accelerare la corsa agli obiettivi di sviluppo del millennio, raccogliendo l'appello del Segretario generale delle Nazioni Unite, con uno sforzo collettivo e condiviso di tutta la comunità internazionale;
a mantenere orientata, in modo sempre più selettivo ed efficace, l'intera attività della cooperazione italiana verso gli obiettivi di sviluppo del millennio;
a essere parte attiva, nel corso del vertice e dei relativi negoziati sul suo documento finale, dell'impegno unitario dell'Unione europea, reso più coeso e rafforzato dal Trattato di Lisbona, a favore di una spinta decisiva verso un'agenda internazionale rinnovata, in cui la pace, la sicurezza e i diritti umani siano saldamente connessi con lo sviluppo equo, sostenibile e sempre più autosufficiente, perché mosso dalle capacità endogene dei nostri partner del sud del mondo;
a concorrere, in questo contesto, ad affermare definitivamente e poi a realizzare politiche di sviluppo che, sia sul piano bilaterale sia su quello multilaterale, siano basate sulla responsabilità reciproca di tutti gli attori;
a impegnarsi, in occasione del vertice e nei diversi contesti internazionali rilevanti per lo sviluppo (Unione europea, G8, G20, Ocse e Onu) per una rinnovata governance economica e finanziaria, più trasparente e inclusiva, meglio regolata e più capace di concorrere a quel contesto internazionale favorevole allo sviluppo, la cui urgenza è indifferibile per poter meglio fronteggiare crisi di differente natura, che pongono minacce inaccettabili al consolidamento ed all'estensione dei progressi ottenuti finora verso gli obiettivi di sviluppo del millennio;
a promuovere e sostenere, nel quadro della realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio, con particolare riferimento alla promozione della parità dei sessi e dell'autonomia delle donne e al miglioramento della salute materna, tutte le iniziative atte a far sì che la prossima assemblea generale delle Nazioni Unite adotti una risoluzione per la messa al bando a livello globale delle mutilazioni genitali femminili;
a programmare, compatibilmente con le esigenze di risanamento della finanza pubblica, le modalità e i tempi per onorare tutti gli impegni internazionali specificamente assunti dall'Italia in materia di sviluppo, in particolare relativamente alla Convenzione di Londra sulla sicurezza alimentare, al fondo globale per la lotta all'aids, alla tubercolosi e alla malaria, all'Aquila food security initiative e nei confronti di banche e fondi di sviluppo, nel contesto di un graduale piano di riallineamento dell'aiuto pubblico allo sviluppo italiano;
a proseguire nell'opera di razionalizzazione delle iniziative di cooperazione, mantenendo nel Ministero degli affari esteri il naturale fulcro di decisione politica e coordinamento, e a promuovere misure che favoriscano il rafforzamento e l'aggiornamento delle risorse umane disponibili per la cooperazione italiana, in linea con quanto raccomandato dall'Ocse all'Italia nel 2009, a seguito della peer review.
(1-00430)
«Antonione, Pianetta, Baldelli, Iannaccone, Sardelli, Biancofiore, Bonciani, Boniver, Renato Farina, Lunardi, Malgieri, Migliori, Moles, Osvaldo Napoli, Nicolucci, Nirenstein, Picchi, Zacchera».
(14 settembre 2010)
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)

La Camera,
premesso che:
sono passati dieci anni da quando i leader mondiali - e tra loro tutti i Capi di Stato e di Governo dei 27 Stati membri dell'Unione europea - adottarono la Dichiarazione del millennio, in cui si afferma che: «non risparmieremo i nostri sforzi per liberare i nostri simili, uomini, donne e bambini, dall'abbietta e disumanizzante condizione della povertà estrema, alla quale sono attualmente soggetti oltre un miliardo di esseri umani. Noi ci impegniamo a rendere il diritto allo sviluppo una realtà per ogni uomo e ogni donna e a liberare l'intero genere umano dalla necessità. In qualità di leader, pertanto, abbiamo un dovere verso tutti i popoli del pianeta, specialmente quelli più vulnerabili e, in particolare, verso le bambine e i bambini del mondo intero, ai quali appartiene il futuro»;
in particolare, gli obiettivi di sviluppo del millennio prevedono di: dimezzare la povertà estrema e la fame; raggiungere l'istruzione primaria universale; promuovere l'uguaglianza di genere; diminuire la mortalità infantile; migliorare la salute materna; combattere l'hiv/aids, la malaria e le altre malattie; assicurare la sostenibilità ambientale; sviluppare un partenariato globale per lo sviluppo;
tuttavia, i progressi verso gli obiettivi di sviluppo del millennio hanno fatto segnare un preoccupante rallentamento, dovuto alla combinazione di diversi fattori, che nel corso degli anni hanno di fatto assorbito le risorse e le attenzioni altrimenti destinate alla lotta alla povertà e al sottosviluppo, mettendone a rischio l'effettivo raggiungimento da qui a cinque anni;
la fame e la malnutrizione uccidono circa 6 milioni di bambini ogni anno: molti di questi bambini muoiono a causa di malattie curabili come diarrea, polmonite, malaria e morbillo, ma riuscirebbero a sopravvivere se l'organismo ed il sistema immunitario non fossero indeboliti da fame e malnutrizione;
secondo il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, «i progressi per dimezzare il numero delle persone che soffrono la fame nei Paesi in via di sviluppo entro il 2015 sono ancora molto lenti e la comunità internazionale è lontana dal raggiungere gli obiettivi e gli impegni stabiliti dal mdg e dal vertice mondiale»;
circa il 75 per cento delle persone povere e che soffrono la fame vivono nelle zone rurali dei Paesi in via di sviluppo. Una migliore alimentazione è alla base di migliori condizioni di salute, fa aumentare la frequenza scolastica, riduce la mortalità infantile e materna, dà la possibilità alle donne di avere maggiori strumenti di crescita, abbassa l'incidenza ed i tassi di mortalità da hiv/aids, malaria e tubercolosi;
rispetto all'impegno di ridurre la mortalità infantile sotto i cinque anni e la mortalità materna, di garantire l'accesso universale alla salute riproduttiva, nonché di arrestare la diffusione di hiv/aids, malaria e altre malattie, il rapporto «Azione per la salute globale - 2010 conto alla rovescia per gli obiettivi di sviluppo del millennio per la salute» conferma, infatti, che la situazione non è molto migliorata: ogni minuto una donna muore per complicazioni legate alla gravidanza e al parto; ogni giorno circa 29.000 bambini muoiono prima di aver compiuto i cinque anni, nella stragrande maggioranza dei casi per cause che potrebbero essere facilmente prevenute; ogni anno la tubercolosi, l'hiv/aids e la malaria uccidono oltre cinque milioni di persone, con un costo di milioni di dollari per le economie di Paesi già poverissimi;
i drammatici dati pubblicati nel rapporto rappresentano una violazione del diritto universale alla salute, che tutti gli Stati sono vincolati a rispettare;
a causa dell'ineguaglianza tra i sessi, le donne non sono in grado di migliorare le condizioni di vita delle proprie famiglie. Gli studi confermano che donne alfabetizzate hanno famiglie in migliori condizioni di salute. I loro bambini hanno una migliore nutrizione, sono meno soggetti a morire durante l'infanzia ed hanno maggiori probabilità di andare a scuola;
il summit ONU del 20-22 settembre 2010 sarà un'occasione fondamentale per fare il punto della situazione ed assicurarsi che, nonostante la crisi finanziaria ed economica attuale, gli obiettivi di sviluppo del millennio possano essere raggiunti;
tuttavia, secondo la Campagna del millennio delle Nazioni Unite, le misure concordate dal recente Consiglio europeo non sono ancora sufficienti per assicurare il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio entro la scadenza prefissata del 2015;
il Consiglio europeo, infatti, non ha proposto un piano di azione ambizioso ed efficace e non sostiene misure per garantire l'aumento della quantità dell'aiuto pubblico allo sviluppo fino allo 0,7 per cento del prodotto interno lordo;
a solo cinque anni al 2015, data concordata per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del millennio, il ritardo accumulato è preoccupante e risulta difficile il raggiungimento dell'obiettivo intermedio dello 0,56 per cento prodotto interno lordo/aiuto pubblico allo sviluppo entro il 2010;
rispetto a tale situazione il nostro Paese ha accumulato un ritardo nel rispetto degli impegni, risultando essere il fanalino di coda tra i Paesi europei: l'Italia si è impegnata a dare lo 0,7 per cento del prodotto interno lordo in aiuto pubblico allo sviluppo entro il 2015, ma dal rapporto Ocse del 2008 risulta ferma allo 0,19 per cento;
dunque, sebbene il nostro Paese abbia assunto e ribadito più volte in contesti internazionali tale impegno, le probabilità di raggiungerlo entro la scadenza prefissata appaiono molto scarse, stante l'attuale situazione,

impegna il Governo:

in vista del summit Onu del 20-22 settembre 2010:
a) a dare seguito all'impegno di giustizia e di equità preso in occasione della sottoscrizione della Dichiarazione del millennio attraverso un aumento delle risorse destinate all'aiuto pubblico allo sviluppo;
b) a sollecitare politiche più ambiziose da parte dei Paesi donatori dell'Unione europea che puntino a:
1) fissare criteri vincolanti per aggiungere l'obiettivo dello 0,7 per cento del prodotto interno lordo per l'aiuto pubblico allo sviluppo;
2) stabilire nuove scadenze per andare oltre gli obiettivi del 2015 ed eliminare completamente la fame e la povertà;
3) allocare il 20 per cento dell'aiuto pubblico allo sviluppo alla salute di base e all'educazione;
4) attribuire la giusta importanza alle questioni di genere e di salute riproduttiva nel rivedere i programmi-Paese;
5) documentare la coerenza tra le politiche di sviluppo e quelle migratorie, commerciali, finanziarie, ambientali e di sicurezza;
6) rendere pubblici gli accordi finanziari che regolano le azioni di supporto al bilancio dei Paesi in via di sviluppo e valutare i programmi medesimi, prima di rifinanziarli, assicurando che il sostegno al bilancio serva veramente a promuovere politiche sociali di qualità;
7) assicurare che le azioni rivolte ai Paesi in via di sviluppo servano a promuovere politiche di protezione sociale e che le politiche del Fondo monetario internazionale non indeboliscano la Fast track initiative for education e il criterio di avere almeno un insegnante ogni 40 alunni;
c) a sviluppare, con gli Stati membri dell'Oecd, le istituzioni finanziarie internazionali e i Paesi partner, modalità per colmare il gap finanziario che impedisce il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio;
d) a vigilare affinché sia assicurata una maggiore trasparenza degli aiuti e a sollecitare l'adozione di meccanismi di finanziamento innovativi e di fondi per combattere i cambiamenti climatici, addizionali alle risorse già stanziate per gli impegni verso l'aiuto pubblico allo sviluppo già esistenti;
e) a prestare attenzione affinché, nel quadro dell'obiettivo di «sradicare la povertà estrema e la fame», sia data una particolare priorità ai progetti e agli interventi riguardanti le zone rurali e all'agricoltura, in quanto rappresentano le chiavi di volta per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni, come sottolineato dal direttore generale della Fao;
f) a considerare, altresì, come preminenti i progetti volti a dare alle donne un migliore accesso alla terra ed al credito, promuovendo la parità tra i sessi al fine di contribuire alla riduzione della fame e della denutrizione più di ogni altro obiettivo di sviluppo del millennio.
(1-00431)
«Pezzotta, Casini, Cesa, Buttiglione, Adornato, Volontè, Compagnon, Ciccanti, Naro, Capitanio Santolini».
(14 settembre 2010)
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)

La Camera,
premesso che:
il superamento del divario tra il nord ed il sud del mondo rappresenta la grande sfida del ventunesimo secolo e la comunità internazionale è chiamata da tempo a raccogliere questa sfida;
eliminare la povertà estrema continua ad essere una delle maggiori preoccupazioni del nostro tempo. Porre fine a questa tragedia richiede lo sforzo congiunto di tutti: Governi e organizzazioni della società civile e del settore privato, in uno spirito di collaborazione per lo sviluppo più intensa ed efficace;
la crisi dei Paesi poveri fortemente indebitati è una crisi quasi tutta africana, che trascina Paesi intrappolati in una spirale di povertà che si autoalimenta, spesso coinvolti in conflitti sanguinosi, costretti ad affrontare enormi emergenze sanitarie, con una struttura economica fragile e spesso interamente dipendente dall'esportazione di poche materie prime dai prezzi calanti; una crisi che si fa fatica ad affrontare proprio perché non mette in allarme né i mercati finanziari, ad essa estranei, né i creditori, Paesi e istituzioni, rispetto ai quali il debito dei Paesi poveri è ben poca cosa;
contrastare le cause profonde dei conflitti, sostenere le azioni di mantenimento della pace, incoraggiare buon governo e politiche sociali atte a realizzare educazione, salute e pari opportunità per tutti, rompere il circolo vizioso della povertà estrema, che condanna ancora oggi centinaia di milioni di persone nel sub-continente a lottare per la sopravvivenza, sono gli obiettivi che si è imposta di perseguire la comunità internazionale nel settembre del 2000, in occasione del millennium road convocato dalle Nazioni Unite;
in suddetta occasione i leader mondiali si sono impegnati a liberare ogni essere umano dalla «condizione abbietta e disumana della povertà estrema» ed a «rendere il diritto allo sviluppo una realtà per ogni individuo», sottoscrivendo un programma di priorità dell'agenda internazionale, noto come millennium development goals e dal quale sono scaturiti otto obiettivi di sviluppo da realizzarsi entro il 2015;
i millennium development goals circoscrivono impegni precisi per la lotta alla povertà e vanno dagli interventi per il rafforzamento della cooperazione fra le Nazioni Unite e le organizzazioni regionali, alle politiche in favore di un sistema finanziario e commerciale multilaterale ed equo, dalla politica di esenzioni doganali al miglioramento dei programmi di condono del debito per i Paesi poveri;
i traguardi da raggiungere sono:
a) dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno e dimezzare la percentuale di persone che patiscono la fame;
b) assicurare entro il 2015 che in ogni luogo i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze siano in grado di completare un ciclo completo di istruzione primaria;
c) eliminare la disuguaglianza di genere nell'istruzione primaria e secondaria preferibilmente entro il 2005 e a tutti i livelli di istruzione entro il 2015;
d) ridurre di due terzi, tra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità infantile al di sotto dei cinque anni d'età;
e) ridurre di tre quarti, tra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità materna;
f) arrestare, entro il 2015, e invertire la tendenza alla diffusione dell'hiv/aids;
g) integrare i principi di sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi di sviluppo delle nazioni e arrestare la distruzione delle risorse ambientali;
h) espletare entro il 2015 una serie di interventi di sviluppo, principalmente in quattro aree: cooperazione allo sviluppo, debito estero, commercio internazionale, trasferimento delle tecnologie;
l'United nations development programme (Undp) stima che, qualora fossero raggiunti gli obiettivi di sviluppo del millennio, 500 milioni di persone si lascerebbero alle spalle l'estrema povertà, più di 300 milioni non soffrirebbero più per mancanza di cibo, 30 milioni di vite di bambini sotto i cinque anni sarebbero salvate, insieme a quelle di 2 milioni di madri, mentre 350 milioni di persone in meno sarebbero senza acqua potabile e 650 milioni di individui in più avrebbero accesso alla sanità di base;
nonostante i progressi realizzati ad oggi, ad oltre due terzi del cammino verso la fatidica data del 2015, gli obiettivi di sviluppo del millennio rappresentano ancora un traguardo lontano, raggiungibile solo grazie ad un'azione immediata e sostenuta di qui ai prossimi 5 anni;
in numerose sedi nazionali ed internazionali è stato più volte ribadito l'impegno di destinare lo 0,7 per cento del prodotto interno lordo alla cooperazione allo sviluppo. La media attuale tra tutti i Paesi donatori è purtroppo solo dello 0,23 per cento, che equivale a 56 miliardi di dollari all'anno;
stime della Banca mondiale e dell'Onu affermano che basterebbero 50 miliardi di dollari all'anno in più per realizzare gli obiettivi di sviluppo del millennio;
gli obiettivi di sviluppo del millennio dovrebbero ispirare l'azione di tutti gli enti, nazionali e internazionali, pubblici e privati, chiamati a gestire programmi in un quadro di rafforzamento della governance (liberalizzazione, partecipazione pubblica e democratizzazione, privatizzazione delle proprietà statali e assenza di corruzione, che dovrebbero portare allo sviluppo economico) e della capacità istituzionale;
gli obiettivi di sviluppo del millennio sanciscono la raggiunta consapevolezza, a livello internazionale, della necessità di adottare un approccio «olistico» alle politiche di sviluppo, traendo insegnamento dagli errori del passato, quando troppo spesso la mancanza di coordinamento tra enti erogatori e istituzioni riceventi ha generato episodi di corruzione, anche su larga scala, o di realizzazione di vere e proprie «cattedrali nel deserto», quali, ad esempio, edifici scolastici rimasti vuoti in assenza di vie di comunicazione adeguate che permettessero l'accesso degli alunni dai villaggi vicini. In effetti, gli obiettivi di sviluppo del millennio sembrano adottare un approccio allo sviluppo che non abbia più come obiettivo solo l'innalzamento del reddito della popolazione, ma anche il miglioramento delle condizioni di vita e di salute, soprattutto a partire dall'infanzia, generando speranza in un futuro migliore;
il rapporto 2008 sullo sviluppo umano evidenzia come, a un progresso rapido di alcuni Paesi verso questi obiettivi, abbia corrisposto un regresso notevole per altri. La situazione che emerge chiaramente dai dati è, quindi, quella di due gruppi di Paesi estremamente diversi tra di loro: quelli che hanno beneficiato dello sviluppo e quelli che sono stati lasciati indietro;
ad oggi sono falliti tutti gli impegni da parte dei Paesi donatori ad aumentare il livello dell'aiuto pubblico allo sviluppo, finalizzato al raggiungimento dei millennium development goals;
dal 20 al 22 settembre 2010 si terrà a New York la riunione di alto livello (hlpm) sugli obiettivi di sviluppo del millennio,

impegna il Governo:

ad individuare, nell'ambito della programmazione politico-finanziaria, soggetti, strumenti e metodi adeguati a contribuire alla realistica e sostenibile attuazione degli obiettivi di sviluppo del millennio entro la scadenza prestabilita;
a rispettare gli impegni assunti dal nostro Paese in sede di millennium road, adottando iniziative normative volte ad aumentare progressivamente gli stanziamenti dell'Italia per l'aiuto pubblico allo sviluppo in favore dei Paesi più poveri, al fine di destinarvi entro il 2011 lo 0,7 per cento del prodotto interno lordo;
ad attivarsi per dare alla cooperazione italiana adeguati mezzi e risorse per il raggiungimento degli obiettivi che il nostro Paese si è dato a livello internazionale ed a privilegiare il ruolo della società civile locale, indirizzando gli sforzi - tenendo in ogni caso in considerazione le situazioni di maggiore emergenza - verso realtà e progetti a maggior potenziale di successo;
ad individuare, in vista del prossimo appuntamento internazionale del 20 settembre 2010, le misure più efficaci per conseguire gli obiettivi previsti dal millennium round, anche concordando su queste tematiche una posizione comune a quella di altri Paesi dell'Unione europea.
(1-00432)
«Lo Monte, Commercio, Latteri, Lombardo, Misiti, Brugger».
(14 settembre 2010)
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)

La Camera,
premesso che:
a soli cinque anni dalla scadenza del 2015, fissata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite per il raggiungimento degli otto obiettivi di sviluppo del millennio, il Segretario generale Ban Ki-moon ha invitato i leader mondiali a riunirsi in un summit a New York dal 20 al 22 settembre 2010 per indurre i Governi nazionali ad un'accelerazione nella strategia globale di lotta contro la povertà, anche alla luce del fatto che la grave crisi economica globale degli ultimi anni ha reso ancora più difficile il raggiungimento degli obiettivi prefissati;
il 29 luglio 2010 la III Commissione della Camera dei deputati ha approvato all'unanimità, anche a seguito delle importanti audizioni svoltesi in seno al comitato permanente sugli obiettivi di sviluppo del millennio istituito presso la stessa Commissione, una risoluzione sulla partecipazione dell'Italia al millennium summit di settembre 2010, nella quale si mettevano in evidenza, tra le questioni prioritarie, quelle relative all'efficacia degli aiuti, alla credibilità dei Paesi donatori e ad una sempre più coerente ownership da parte dei Paesi beneficiari;
nel rapporto del Segretario dell'Onu all'Assemblea generale del febbraio 2010, e nel successivo rapporto sugli obiettivi di sviluppo del millennio del giugno 2010, Ban Ki-moon ribadisce che «le mancanze nell'attuazione degli obiettivi di sviluppo del millennio non dipendono dal fatto che sono irrealizzabili o dalla carenza di tempo ma dagli impegni non attuati, dall'inadeguatezza delle risorse e dalla mancata concentrazione su di essi», avvertendo che un eventuale fallimento nel raggiungere gli obiettivi che la comunità internazionale si è prefissata costituirebbe un «inaccettabile fallimento» e porterebbe a «un moltiplicarsi delle minacce nel mondo: instabilità, violenza, malattie epidemiche, degrado ambientale e crescita delle popolazioni in fuga»;
il quadro delineato nell'ultimo rapporto sullo stato di avanzamento degli obiettivi di sviluppo del millennio denota luci e ombre: a segnali incoraggianti sul versante della lotta alla povertà estrema e alla fame (soprattutto grazie allo sviluppo dell'economia cinese e del Sud Est asiatico), nonché nel campo sanitario e nell'accesso all'istruzione, corrispondono segnali preoccupanti, soprattutto nei Paesi molto poveri, nelle regioni prive di sbocco al mare, in quelle soggette a rischi naturali e in quelle colpite da conflitti interni;
per questi motivi Ban Ki-moon invita a trasformare il summit di settembre 2010 nell'occasione per rinnovare il patto tra tutti gli stakeholders, gli attori impegnati nel conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio, affinché si concordi, nel rispetto degli impegni da ciascuno assunti, per un'accelerazione che consenta di rispettare la data del 2015 fissata per il conseguimento degli otto obiettivi;
la stessa Commissione europea, proprio in vista del vertice delle Nazioni Unite di settembre 2010, ha adottato un «piano di azione comune in dodici punti» per accelerare i progressi verso la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio, con la finalità non solo di aumentare il livello degli aiuti, ma anche di migliorarne l'efficacia e la destinazione a beneficio dei Paesi e dei settori più bisognosi;
l'Italia segna ormai un gravissimo ritardo rispetto a numerosi impegni internazionali assunti - basti pensare all'annosa questione del versamento annuale della quota italiana al fondo globale per la lotta all'aids - al punto da incidere negativamente anche sul complessivo risultato dei Paesi europei nel loro complesso, con il nostro Paese responsabile del 40 per cento dell'ammanco europeo;
in vista dell'imminente vertice a New York è assolutamente necessario che l'Italia assuma un ruolo significativo, rilanciando non solo la nostra credibilità e affidabilità rispetto agli impegni assunti, ma, coerentemente alla tradizione del nostro Paese, sostenendo soluzioni innovative per il rispetto delle scadenze prefissate,

impegna il Governo:

a sostenere con forza, in occasione dell'imminente vertice delle Nazioni Unite sugli obiettivi di sviluppo del millennio, la proposta del Segretario generale Ban Ki-moon di un «nuovo patto tra tutti gli stakeholders» del processo di conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio, al fine di rafforzare l'impegno di ciascuno e accelerarne il conseguimento;
a sviluppare, a livello nazionale, europeo e internazionale, una riflessione non solo sul livello quantitativo degli aiuti, ma sull'aspetto qualitativo, proponendo forme di razionalizzazione e coordinamento tra le azioni dei diversi donatori e aumentando il monitoraggio degli interventi, l'analisi dei risultati e dell'impatto effettivo sullo sviluppo, al fine di innalzare l'ancora insufficiente grado di efficacia e di trasparenza dell'aiuto pubblico internazionale;
a sostenere le azioni che vanno nel senso di promuovere il superamento delle barriere protezionistiche e delle limitazioni all'effettivo accesso ai mercati dei prodotti dei Paesi meno sviluppati, il potenziamento dell'integrazione e degli scambi regionali per concorrere a rafforzare la strategia internazionale dell'«aiuto al commercio» (aid for trade);
a concentrare e rafforzare gli sforzi su alcuni specifici settori e obiettivi, nonché su alcuni Paesi, come suggerito dai rapporti del Segretario generale Ban Ki-moon e dal piano della Commissione europea in 12 punti, mantenendo da un lato la leadership e l'attenzione nel campo della sicurezza alimentare e dando seguito all'«Iniziativa de L'Aquila sulla sicurezza alimentare (AFSI)» e al «Partenariato globale sull'agricoltura e la sicurezza alimentare» e aumentando nel contempo il livello di aiuti nel campo della riduzione della mortalità infantile (obiettivo 4) e del miglioramento della salute materna (obiettivo 5), cui l'Italia ha destinato tra il 2001 e il 2007 solo l'1 per cento dei fondi e che appaiono, nelle analisi delle Nazioni Unite, tra gli obiettivi più difficili da conseguire ad oggi;
coerentemente con il piano in 12 punti proposto dalla Commissione europea, ad elaborare, anche in seno ai prossimi documenti di finanza pubblica, un piano di azione annuale, realistico e verificabile, inteso al raggiungimento, progressivo e graduale, di una percentuale di prodotto interno lordo destinata all'aiuto pubblico allo sviluppo secondo gli obiettivi europei stabiliti;
ad elaborare iniziative in tema di strumenti finanziari innovativi, tenendo nella giusta considerazione la riflessione svolta in occasione dell'esame di proposte per la tassazione delle transazioni finanziarie internazionali, superando l'obiezione espressa in Canada dal Governo italiano, che ha, di fatto, compromesso la possibilità di raggiungere un accordo.
(1-00433)
«Tempestini, Maran, Barbi, Quartiani, Amici, Sarubbi, Narducci, Pistelli, Mogherini Rebesani, Touadi».
(14 settembre 2010)
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)

MOZIONE CICCHITTO, FRANCESCHINI, REGUZZONI, CASINI, BOCCHINO, DONADI ED ALTRI N. 1-00423 CONCERNENTE INIZIATIVE PER L'ISTITUZIONE DI UNA CONFERENZA INTERPARLAMENTARE PER LA POLITICA ESTERA, DI DIFESA E SICUREZZA EUROPEA

Mozione

La Camera,
premesso che:
con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona l'Unione europea, istituendo l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune e un Servizio diplomatico europeo (Seae), nonché prevedendo la graduale definizione di una politica di difesa comune, vuole rafforzare significativamente la propria azione in materia di politica estera, di difesa e di sicurezza europea;
ciò sollecita la definizione anche delle forme di indirizzo e controllo parlamentare su una materia così strategica;
l'Assemblea parlamentare dell'Unione europea occidentale, istituita con il Trattato di Bruxelles e successive modificazioni, cesserà di esistere entro la primavera 2011, in conseguenza della decisione degli Stati membri di denunciare il Trattato;
l'Assemblea parlamentare dell'Ueo è stata fino ad oggi l'unica sede interparlamentare a riunire i rappresentanti dei Parlamenti dei Paesi dell'Unione europea e dei Paesi candidati, dei Paesi europei Nato non aderenti all'Unione europea, nonché, come «osservatori», dei rappresentanti dei Parlamenti della Russia, della regione caucasica e dei Balcani occidentali, aree di rilevanza cruciale per la sicurezza europea;
all'atto della denuncia del Trattato di Bruxelles, nella dichiarazione del 31 marzo 2010, gli Stati membri dell'Ueo - riconoscendo che l'Assemblea parlamentare ha contribuito allo sviluppo di una cultura europea della sicurezza e della difesa - hanno «incoraggiato il rafforzamento del dialogo interparlamentare in materia di politica di sicurezza e difesa comune (PSDC), includendovi anche i Paesi candidati all'ingresso nell'Unione e gli altri Stati interessati». Analoga posizione è stata successivamente assunta dagli Stati membri dell'Unione europea;
l'articolo 12, lettera f), del Trattato sull'Unione europea, come modificato dal Trattato di Lisbona, afferma che «i Parlamenti nazionali contribuiscono attivamente al buon funzionamento dell'Unione partecipando alla cooperazione interparlamentare tra Parlamenti nazionali e con il Parlamento europeo in conformità del protocollo sul ruolo dei Parlamenti nazionali nell'Unione europea»;
l'articolo 9 del primo protocollo allegato al Trattato di Lisbona dispone che «il Parlamento europeo e i Parlamenti nazionali definiscono insieme l'organizzazione e la promozione di una cooperazione interparlamentare efficace e regolare in seno all'Unione»;
sono stati attivati nel tempo più fori parlamentari settoriali in materia di politica estera e di difesa e sicurezza:
a) l'articolo 10 del primo Protocollo prevede che la Conferenza degli organi specializzati in affari comunitari (COSAC) «può altresì organizzare conferenze interparlamentari su temi specifici, in particolare per discutere su argomenti che rientrino nella politica estera e di sicurezza comune, compresa la politica di sicurezza e di difesa comune»;
b) semestralmente i presidenti delle Commissioni esteri dei Paesi dell'Unione europea, del Parlamento europeo e dei Paesi candidati si riuniscono nell'ambito della cosiddetta COFACC, organizzata e presieduta dal Parlamento nazionale del Paese che detiene la presidenza semestrale del Consiglio affari generali e con la partecipazione dell'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune;
c) il Parlamento che detiene la presidenza di turno dell'Unione europea già organizza analoghe riunioni semestrali dei presidenti delle Commissioni difesa dei Parlamenti dei Paesi membri, dei Paesi candidati, del Parlamento europeo;
d) anche la Commissione esteri del Parlamento europeo ha organizzato nel recente passato, pur senza una cadenza regolare, incontri interparlamentari su temi concernenti la politica estera e di sicurezza comune e la politica europea di sicurezza e difesa aperti alla partecipazione dei rappresentanti dei Parlamenti nazionali;
e) la stessa Commissione esteri del Parlamento europeo ha istituito al suo interno una sottocommissione per i problemi di difesa e sicurezza;
i formati sopra richiamati appaiono, per composizione e modalità di funzionamento, esposti ad un rischio di settorialità che riduce la possibilità di garantire un controllo interparlamentare PESC/PESD, adeguato alle sfide di sicurezza e di difesa con cui l'Europa è chiamata a misurarsi;
è opportuno perciò dare stabilità e continuità a quel «rafforzamento del dialogo interparlamentare» nelle materie della politica di sicurezza e di difesa comune, auspicato nella dichiarazione del Consiglio europeo del 31 marzo 2010, razionalizzando e unificando i fori di confronto interparlamentare in materia, garantendo al contempo una sufficiente rappresentatività e continuità;
appare, altresì, essenziale una sede che, sulla politica estera, di difesa e di sicurezza europea, associ in una comune responsabilità Parlamento europeo e Parlamenti nazionali;
il Senato francese ed altri Parlamenti europei si sono pronunciati in direzione analoga;
il Parlamento europeo ha promosso per il 28 settembre 2010 un convegno in materia, invitando rappresentanti dei 27 Paesi membri dell'Unione europea;
la Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea (CPPU) ha incaricato la Presidenza belga di presentare una proposta entro la prossima sessione dell'aprile 2011;
si ritiene opportuno che:
a) sia istituita una «Conferenza interparlamentare per la politica estera, di difesa e sicurezza europea», composta da delegazioni del Parlamento europeo, dei Parlamenti dei Paesi - membri e candidati - dell'Unione europea. La Conferenza può invitare delegazioni parlamentari di altri Paesi interessati;
b) alla Conferenza partecipino la Commissione affari esteri del Parlamento europeo e delegazioni parlamentari nazionali - contenute nella dimensione e rappresentative sia di maggioranza che di opposizione - costituite, di norma, da membri delle Commissioni per gli affari esteri, per la difesa e per gli affari europei;
c) la Conferenza si riunisca ordinariamente almeno 2 volte l'anno, co-presieduta dal Presidente della Commissione esteri dei Parlamento europeo e dal Presidente della Commissione esteri del Paese che esercita la presidenza semestrale dell'Unione europea. Può riunirsi straordinariamente in casi di necessità e urgenza e in occasione di scelte particolarmente delicate del Consiglio;
d) la Conferenza determini con proprio regolamento le modalità di funzionamento;
e) alle riunioni della Conferenza possa prendere parte l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, che, almeno due volte all'anno, riferisce personalmente linee e strategie della politica estera e di difesa;
f) la Conferenza, con sede a Bruxelles, disponga di strutture operative leggere e organizzi la propria attività in cooperazione logistica e operativa con il Parlamento europeo;
si auspica che analogo orientamento maturi presso tutte le istituzioni parlamentari interessate e sia in particolare sostenuto e recepito nella Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea,

impegna il Governo

a promuovere la proposta sopra indicata e, sulla base di essa, a favorire la ricerca della soluzione più efficace.
(1-00423)
(Nuova formulazione) «Cicchitto, Franceschini, Reguzzoni, Casini, Bocchino, Donadi, Dozzo, Fassino, Vitali, Cicu, Tempestini, Pianetta, Antonione, Volontè, Pistelli, Vernetti, Rigoni, Renato Farina, Gianni Farina, Stefani, Malgieri, Zacchera, Stucchi, Rugghia, Villecco Calipari, Arturo Mario Luigi Parisi, Barbi, Cesa, Mogherini Rebesani, Evangelisti, Gozi, Mecacci, Nirenstein, Galati, Bergamini, Formichella, Lo Monte».
(29 luglio 2010)