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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 384 di lunedì 18 ottobre 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 15,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 12 ottobre 2010.

I deputati in missione sono cinquantaquattro.

Discussione del disegno di legge: Deleghe al Governo in materia di lavoro (Rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica, approvato, con modificazioni, dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 1441-quater-F).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GIULIANO CAZZOLA (PdL), Relatore. Illustra il contenuto del disegno di legge in discussione, limitatamente alla parti modificate dal Senato, ricordando che il provvedimento, collegato alla manovra di finanza pubblica, è stato rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica. Rilevato quindi l'intendimento della Commissione di non apportare ulteriori modifiche al testo, preannunzia che è in corso la predisposizione di appositi ordini del giorno volti a recepire le condizioni contenute nel parere della IV Commissione e le osservazioni formulate dal Comitato per la legislazione. Nel dare altresì conto delle principali modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento agli articoli 2, 30, 31, 32 e 50, sottolinea come il Governo e la maggioranza, in tema di conciliazione ed arbitrato secondo equità, abbiano seguito le autorevoli indicazioni contenute nel messaggio del Capo dello Stato, il quale evidenziava la necessità di garantire la libera volontà del lavoratore all'atto della sottoscrizione della clausola compromissoria. Auspica, infine, la sollecita approvazione di un provvedimento importante e fortemente atteso dal mondo del lavoro.

MAURIZIO SACCONI, Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

CESARE DAMIANO (PD). Nel ribadire che il suo gruppo auspica un'ulteriore modifica del provvedimento in discussione, sul quale esprime un giudizio complessivamente negativo, ne sottolinea l'eterogeneità dei contenuti, non condividendo la filosofia ispiratrice basata su forme di lavoro sempre più flessibili ed insicure e minori tutele per il lavoratore, che compromettono inevitabilmente anche la competitività del Paese. Considerato, quindi, pericoloso ed ambiguo il criterio di rappresentatività territoriale delle organizzazioni sindacali, manifesta radicale dissenso riguardo alle modifiche introdotte dal Senato in materia di arbitrato, che non rispondono alle sollecitazioni del Presidente della Repubblica, presentano profili di dubbia legittimità costituzionale, e rappresentano un passo indietro rispetto al testo licenziato dalla Camera a seguito dell'approvazione di un emendamento presentato dal suo gruppo.

Pag. IV

ALDO DI BIAGIO (FLI). Richiamato l'iter complesso, articolato e politicamente sofferto del provvedimento in discussione, collegato alla manovra di finanza pubblica, esprime apprezzamento per il lavoro svolto dalla XI Commissione. Nel ritenere, quindi, che le modifiche introdotte nel corso dell'ultima lettura al Senato rispondano adeguatamente ai rilievi formulati dal Capo dello Stato e siano informate a buon senso e ragionevolezza, con particolare riferimento alla tutela del lavoratore in tema di composizione stragiudiziale delle controversie di lavoro, auspica la sollecita approvazione di un disegno di legge molto atteso dagli operatori del settore. Sottolineata infine la disponibilità manifestata dal Governo ad accettare specifici atti di indirizzo in ordine alla riorganizzazione di taluni enti vigilati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ritiene che le questioni connesse alla tutela del lavoro femminile possano più opportunamente essere trattate in provvedimenti vertenti su materie affini.

RENZO LUSETTI (UdC). Osservato preliminarmente come l'azione politica del Governo sia in grave ritardo rispetto alle attese provenienti dal Paese, come confermato anche dalla mancata approvazione della riforma universitaria, rileva il travagliato iter di un disegno di legge complesso ed eterogeneo, che introduce profondi cambiamenti nel mondo del lavoro. Nel ricordare altresì le modifiche apportate al testo dall'altro ramo del Parlamento, nonché il messaggio formulato dal Presidente della Repubblica in merito al tema della conciliazione e dell'arbitrato secondo equità, sottolinea la necessità di recepire tali rilievi e di fornire risposte concrete, in particolare in tema di lavori usuranti e modernizzazione della pubblica amministrazione. Nel ritenere, infine, il disegno di legge in discussione migliorato rispetto all'originaria formulazione, richiama alcuni aspetti critici di un provvedimento che non garantisce maggiori tutele ai soggetti più deboli, preannunziando che il suo gruppo si riserva di esprimere nel prosieguo del dibattito una valutazione complessiva, anche alla luce del recepimento delle proposte emendative presentate al fine di migliorare il testo in esame.

GUIDO BONINO (LNP). Ricordato preliminarmente il contenuto dei rilievi formulati dal Capo dello Stato nel messaggio di rinvio alle Camere del provvedimento in discussione, ritiene che le modifiche apportate durante l'ultima lettura del Senato abbiano introdotto adeguati correttivi che rafforzano la tutela del lavoratore, particolarmente con riferimento alla sottoscrizione di clausole compromissorie per la definizione stragiudiziale delle controversie di lavoro, all'applicazione della normativa recata in materia di vittime del dovere al personale militare impiegato su unità navali che sia deceduto o abbia contratto infermità invalidanti a seguito di esposizione all'amianto, nonché alle modalità e ai termini per l'impugnazione dei licenziamenti individuali. Auspica, quindi, la sollecita approvazione del disegno di legge in esame.

VINCENZO ANTONIO FONTANA (PdL). Nel richiamare gli aspetti salienti del disegno di legge in discussione, del quale auspica la sollecita approvazione senza ulteriori modifiche, anche alla luce del consenso manifestato da ampi settori delle parti sociali, giudica inspiegabili le obiezioni sollevate in ordine alla nuova disciplina introdotta in materia di conciliazione ed arbitrato, che appare rispettosa dei diritti fondamentali dei lavoratori; ritiene inoltre che il Governo, nell'esercizio delle deleghe ad esso conferite, potrà definire proficuamente delicate questioni attinenti, tra l'altro, ai lavori usuranti, agli ammortizzatori sociali ed agli incentivi all'occupazione. Sottolinea infine che il provvedimento in esame consentirà di ammodernare importanti settori del mondo del lavoro, migliorando altresì il clima sociale del Paese.

MARIALUISA GNECCHI (PD). Richiama il complesso iter parlamentare del provvedimento in esame, che è stato oggetto di un rinvio alle Camere, a suo avviso Pag. Vpienamente giustificato anche dall'elevata eterogeneità del testo, da parte del Presidente della Repubblica, nel pieno rispetto di prerogative che non sono mai state soggette ad abusi, come evidenziato da numerosi precedenti. Osserva quindi che le deleghe al Governo previste nel testo intervengono su un ampio spettro di argomenti concernenti il settore del lavoro, introducendo un complesso di misure, anche di carattere previdenziale, altamente disorganiche che, non riconoscendo la centralità del lavoro costituzionalmente sancita, pongono a serio rischio la certezza del diritto. Ritiene infine che le modifiche apportate nel corso dell'ultima lettura al Senato non abbiano in alcun modo migliorato il disegno di legge in discussione, contribuendo così ad alimentare il senso di sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Nell'esprimere un giudizio fortemente critico sul provvedimento in discussione, che reputa comportare una deleteria novellazione della materia lavoristica, ritiene che il Governo non sia stato capace di interpretare correttamente le istanze provenienti dal mondo del lavoro e le problematiche inerenti l'occupazione. Richiamati quindi i contenuti del disegno di legge in esame, giudica le modifiche introdotte dall'altro ramo del Parlamento sostanzialmente elusive dei motivi sottesi al rinvio presidenziale alle Camere, stigmatizzando la volontà dell'Esecutivo di deregolamentare rilevanti istituti di diritto del lavoro. Nel sottolineare quindi come a suo avviso persistano rilevanti criticità nel testo normativo in discussione, segnatamente in tema di accesso alle procedure stragiudiziali e di impugnazione dei licenziamenti individuali, manifesta tra l'altro contrarietà ai contenuti dell'articolo 20 del disegno di legge in esame.

PAOLA PELINO (PdL). Sottolineata la rilevanza delle misure contenute nel provvedimento in discussione con il quale, a suo giudizio, si avvia una importante riforma del mondo del lavoro, evidenzia il positivo coinvolgimento delle parti sociali e dei diversi gruppi parlamentari nella redazione del testo in esame. Richiamate, quindi, le delicate questioni affrontate, tra le quali ricorda quelle relative ai lavori usuranti, agli ammortizzatori sociali e agli incentivi all'occupazione, ritiene che il Governo e la maggioranza, in tema di conciliazione e di arbitrato secondo equità, abbiano seguito pienamente le indicazioni contenute nel messaggio del Presidente della Repubblica. Auspica, infine, la sollecita approvazione del disegno di legge, senza ulteriori modifiche.

ELISABETTA RAMPI (PD). Nel rilevare che il disegno di legge in discussione conferma la volontà del Governo di operare un ridimensionamento della tutela dei diritti dei lavoratori, colpendo i soggetti più deboli, senza peraltro introdurre misure efficaci a tutela dell'occupazione e per favorire la ripresa, sottolinea che il provvedimento presenta evidenti profili di incostituzionalità, non recependo i rilievi formulati dal Capo dello Stato nel messaggio di rinvio alle Camere, come risulta evidente dalla stesura dell'articolo 31. Espressa infine preoccupazione per il clima sociale diffuso nel Paese, auspica che nel prosieguo del dibattito si possa modificare radicalmente il testo approvato dal Senato.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

GIULIANO CAZZOLA (PdL), Relatore. Nel ritenere che l'attuale formulazione del provvedimento in discussione, successiva al messaggio di rinvio del Capo dello Stato, sia assolutamente rispettosa dei diritti dei lavoratori, segnatamente con riferimento alla necessità di garantire la libera volontà di questi ultimi all'atto della sottoscrizione della clausola compromissoria, ringrazia tutti coloro che hanno contribuito all'iter del disegno di legge in esame.

MAURIZIO SACCONI, Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Nel rivolgere preliminarmente un sentito ringraziamento Pag. VIalla XI Commissione per il proficuo lavoro svolto, sottolinea che il disegno di legge in esame appare ispirato ad una scelta di sussidiarietà a favore delle parti sociali. Rilevato, inoltre, che le disposizioni in tema di arbitrato risultano conformi ai principi generali dell'ordinamento nazionale e di quello comunitario, preannunzia che il Governo procederà ad un riordino organico della disciplina in materia di lavoro attraverso l'emanazione di un apposito testo unico. Auspica, infine, la definitiva approvazione del provvedimento in discussione, ritenendo che alcune specifiche istanze prospettate nel corso del dibattito potranno essere recepite in sede amministrativa, eventualmente previo accoglimento di appositi ordini del giorno.

PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata la questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità Lenzi n. 1 e rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Esposito n. 1-00437, Delfino n. 1-00439 e Ghiglia n. 1-00442: Iniziative volte alla realizzazione della linea ferroviaria alta velocità/alta capacità Torino-Lione.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Misiti n. 1-00454 e Allasia n. 1-00457 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

STEFANO ESPOSITO (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00436, evidenziando la valenza strategica della realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, quale asse decisivo per i collegamenti europei. Espresso, quindi, l'auspicio che si possa pervenire all'adozione di un documento di indirizzo unitario, invita il Governo ad assumere iniziative che garantiscano un primo stanziamento di risorse per la realizzazione delle opere previste dal piano strategico approvato dalla provincia di Torino e dalla regione Piemonte.

MAURO LIBÈ (UdC). Illustra la mozione Delfino n. 1-00439, sottolineando come, anche alla luce delle recenti gravi difficoltà del sistema produttivo, la realizzazione di grandi e moderne infrastrutture quale la nuova tratta ferroviaria Torino-Lione appaia una priorità ormai irrinunciabile per consentire alle imprese italiane di essere competitive e per garantire uno sviluppo economico ecocompatibile. Nel reputare quindi del tutto fuori luogo l'opposizione alla realizzazione della predetta opera, che a suo avviso prende spunto da motivazioni anacronistiche e da incomprensibili pregiudizi, auspica che il Governo e tutte le forze politiche si impegnino affinché sia pienamente riconosciuta la valenza strategica dell'asse ferroviario Torino-Lione.

ROBERTO TORTOLI (PdL). Nell'illustrare la mozione Ghiglia n. 1-00442, sottolinea il valore strategico prioritario attribuito dalla sua parte politica alla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, nell'ottica di una più ampia e sistemica politica di ammodernamento infrastrutturale del Paese. Richiamate quindi le ingenti risorse stanziate dal Governo per coprire le spese di realizzazione dell'opera, paventa il rischio che talune prese di posizione meramente demagogiche ed allarmistiche possano rallentare l'attuazione del previsto cronoprogramma, mettendo a repentaglio l'erogazione dei finanziamenti stanziati dall'Unione europea. Nel ribadire quindi il convinto sostegno della sua parte politica al tempestivo avvio della cantierizzazione dell'opera, che avrebbe anche positive ricadute sul piano occupazionale, si associa all'auspicio che sia approvato un documento di indirizzo unitario.

Pag. VII

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-MpA-Sud). Illustra la sua mozione n. 1-00454, evidenziando preliminarmente il grave ritardo nella realizzazione di linee ferroviarie ad alta velocità nel meridione d'Italia. Sottolinea quindi l'importanza strategica dell'asse ferroviario Torino-Lione, in relazione alla cui realizzazione il nostro Paese registra un grave ritardo, anche a causa delle scelte compiute dal Governo, che auspica si impegni affinché sia rispettato il cronoprogramma previsto, attraverso lo stanziamento di adeguate risorse finanziarie e il superamento degli ostacoli frapposti dalle comunità locali mediante campagne di informazione sulla realizzazione dell'opera.

GIORGIO MERLO (PD). Nel ribadire il convinto sostegno della sua parte politica alla realizzazione della tratta ferroviaria Torino-Lione, esprime apprezzamento per la disponibilità manifestata dalla maggioranza all'approvazione di un documento di indirizzo unitario, auspicando il superamento di posizioni pregiudizialmente contrarie. Giudicato infatti inaccettabile l'atteggiamento strumentale e non costruttivo che ha caratterizzato talune manifestazioni di dissenso, paventa il rischio della vanificazione del progetto, invitando l'Esecutivo e la maggioranza ad una maggiore chiarezza ed incisività nell'attuazione delle programmate attività esecutive. Espresso altresì apprezzamento per il proficuo lavoro svolto dall'osservatorio appositamente istituito, auspica la più ampia convergenza parlamentare sugli obiettivi previsti dal dispositivo della mozione Esposito n. 1-00437.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

BARTOLOMEO GIACHINO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Espresso l'auspicio che sulla necessità della realizzazione di grandi infrastrutture si riscontri la più ampia convergenza possibile tra le forze politiche, rileva come l'esigenza di un recupero di competitività del sistema produttivo italiano, anche alla luce della recente grave crisi economica, abbia indotto il Governo ad assumere talune importanti decisioni, quale ad esempio l'individuazione di grandi aree logistiche nel Nord del Paese, per il cui successo si rende indispensabile realizzare la strategica tratta ferroviaria Torino-Lione, della quale richiama i vantaggi più rilevanti. Ricorda quindi tutti i passaggi che hanno portato alla predisposizione di un progetto preliminare della predetta opera e le soluzioni individuate per superare le difficoltà sollevate dalle comunità locali e dalle associazioni ambientaliste in Val di Susa, attribuendo le principali responsabilità nel ritardo dell'opera all'opposizione strumentale di talune forze politiche dell'estrema sinistra.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Capitanio Santolini n. 1-00394, Zampa n. 1-00361, Di Giuseppe n. 1-00367, Mussolini n. 1-00371 e Mosella n. 1-00453: Iniziative a tutela dei minori stranieri non accompagnati.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Misiti n. 1-00455 e Iannaccone n. 1-00456 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC). Nell'illustrare la sua mozione n. 1-00394, richiama gli allarmanti dati concernenti la critica situazione dei minori stranieri non accompagnati presenti nel Paese, sottolineando la preoccupante crescita del fenomeno negli ultimi anni ed il suo disomogeneo Pag. VIIIimpatto sul territorio nazionale. Rammentate altresì le problematiche inerenti lo status dei predetti minori allorché raggiungono la maggiore età, segnatamente in relazione al difficoltoso conseguimento del permesso di soggiorno ed al mancato accesso ai fondi per il rimpatrio, ricorda le linee salienti del piano d'azione presentato dalla Commissione europea, nonché le necessarie iniziative volte a prevenire l'abbandono di tali minori nonché la loro tratta ad opera della criminalità organizzata. Invita pertanto il Governo ad armonizzare la propria azione ai principi sanciti in materia dagli ordinamenti sovranazionali, nonché ad intensificare le attività finalizzate all'identificazione dei predetti soggetti, stanziando adeguate risorse a favore degli enti locali interessati al fenomeno.

SANDRA ZAMPA (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00361 (Nuova formulazione), lamentando l'assenza del rappresentante del Governo competente per materia, oltre che il disinteresse dimostrato dall'Esecutivo per una problematica di particolare rilevanza quale la drammatica situazione in cui si trovano i minori stranieri non accompagnati, che spesso rischiano di essere sfruttati dalla criminalità organizzata, come evidenziato dall'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza. Invita, dunque, il Governo a garantire ai minori stranieri non accompagnati uno status giuridico in grado di poterli maggiormente tutelare e ad adoperarsi affinché ogni intervento che influisca sulla loro condizione sia adottato in armonia con la normativa dell'Unione europea e con le indicazioni del Consiglio d'Europa in materia.

ANITA DI GIUSEPPE (IdV). Lamentata anzitutto la scarsa attenzione mostrata dal Governo ad una problematica importante come quella della tutela dei minori stranieri non accompagnati presenti nel nostro Paese, illustra la sua mozione n. 1-00367 (Ulteriore nuova formulazione); ricorda altresì che si tratta di un fenomeno in considerevole aumento e che i comuni dovrebbero essere dotati di risorse finanziarie sufficienti per affrontarlo, favorendo l'inserimento sociale dei predetti minori. Invita pertanto il Governo, a nome del suo gruppo, ad assumere le necessarie iniziative volte alla tutela dei minori stranieri non accompagnati, in particolare ponendo in essere un più efficace e costante monitoraggio per valutare gli aspetti quantitativi relativamente alle presenze e agli allontanamenti dai centri di prima accoglienza, nonché valutando la possibilità di rilasciare il permesso di soggiorno anche ai minori stranieri che abbiano compiuto la maggiore età ed iniziato un percorso di integrazione sociale nel nostro Paese.

ALESSANDRA MUSSOLINI (PdL). Illustra la sua mozione n. 1-00371, auspicando l'adozione di un documento di indirizzo unitario che affronti, tra l'altro, il problema dell'identificazione dei minori stranieri non accompagnati, anche mediante lo stanziamento di adeguate risorse finanziarie. Ricordato, quindi, il notevole lavoro svolto in materia dalla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, evidenzia la necessità di concedere ai suddetti minori il permesso di soggiorno, al fine di garantire il loro inserimento nel tessuto sociale del Paese.

DONATO RENATO MOSELLA (Misto-ApI). Illustra la sua mozione n. 1-00453, giudicando indispensabile un quadro di interventi che garantiscano una maggiore protezione dei minori stranieri non accompagnati presenti nel nostro Paese, fenomeno che ha origini storiche e che impone continue verifiche ed interventi più specifici. Invita, pertanto, il Governo ad adottare iniziative normative finalizzate ad una standardizzazione delle procedure già previste, in modo da ottenere un'azione più strutturata ed incisiva, a promuovere la definizione di elevati standard di accoglienza e protezione nel rispetto del principio del superiore interesse del minore, nonché a promuovere una riforma normativa che persegua lo scopo Pag. IXfondamentale di assicurare l'integrazione dei minori nella comunità italiana.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-MpA-Sud). Illustra la sua mozione n. 1-00455, sottolineando la rilevanza della problematica relativa ai minori stranieri non accompagnati, che auspica formi oggetto di un documento di indirizzo unitario. Invita, quindi, il Governo a stanziare adeguate risorse finanziarie per consentire ai comuni e alle regioni interessate di garantire una effettiva tutela ai suddetti minori, assicurando agli stessi l'integrazione nel tessuto sociale del Paese e il rilascio del permesso di soggiorno al compimento della maggiore età.

DORIS LO MORO (PD). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Zampa, sottolinea la drammatica attualità del fenomeno oggetto delle mozioni in discussione, spesso colpevolmente ignorato, ricordando recenti episodi che hanno visto come protagonisti minori giunti in Italia alla ricerca di un futuro migliore.

JEAN LEONARD TOUADI (PD). Sottolineato come la problematica dei minori stranieri non accompagnati rappresenti un aspetto molto delicato del fenomeno dell'immigrazione, evidenzia la necessità di consolidare gli obiettivi del millennio relativi alla lotta alla povertà, di attivare più incisive forme di cooperazione con i Paesi meno sviluppati e di dare piena attuazione alla Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia. Invita, pertanto, il Governo ad assumere le necessarie iniziative per garantire piena tutela ai suddetti minori.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato ROBERTO GIACHETTI (PD).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 19 ottobre 2010, alle 11,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 67).

La seduta termina alle 20,40.