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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 429 di giovedì 3 febbraio 2011

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 9.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono cinquantasei.

Informativa urgente del Governo sugli sviluppi della situazione in Egitto.

PRESIDENTE. Comunica la prevista articolazione del dibattito (vedi resoconto stenografico pag. 1).

FRANCO FRATTINI, Ministro degli affari esteri. Precisa preliminarmente che l'attività di politica estera del Governo negli ultimi giorni è focalizzata prevalentemente sull'evoluzione della difficile situazione nell'area del Mediterraneo ed in particolare dell'Egitto, garantendo peraltro adeguata assistenza ai nostri connazionali che attualmente si trovano in tale Paese. Dà quindi conto dei colloqui intercorsi con vari esponenti di Governi internazionali, segnatamente con il Vicepresidente egiziano, il quale ha chiesto il nostro sostegno circa la prospettiva di una transizione pacifica verso un nuovo assetto statuale dell'Egitto, che si sviluppi principalmente attraverso tre tappe che consentano di evitare il vuoto di potere ed il conseguente rischio di caos civile e di ricercare un dialogo con tutte le forze politiche; ciò per avviare un percorso condiviso di riforme, in particolare in vista delle prossime elezioni, che auspica si svolgano liberamente. Nell'esprimere quindi preoccupazione per i continui tumulti, condanna la violenta repressione delle manifestazioni contro il Presidente Mubarak ed evidenzia l'esigenza che l'Unione europea sappia sostenere con efficacia un'evoluzione democratica in Egitto senza interferenze di tipo paternalistico, scongiurando il rischio di derive fondamentaliste che pregiudichino il ruolo cruciale del Paese nordafricano nel Medio Oriente. Ritiene infine necessario un patto europeo per la sponda Sud del Mediterraneo, al fine di favorire in tale area l'affermazione di principi democratici, lo sviluppo economico e la sicurezza.

FIAMMA NIRENSTEIN (PdL). Nel ringraziare il Ministro per l'esaustiva informativa resa, esprime soddisfazione per le tempestive iniziative politiche assunte dal Governo italiano per la stabilizzazione democratica di un Paese strategico nel quadrante mediorientale e nell'area mediterranea. Nel richiamare, quindi, l'autoritarismo che sul versante interno ha contraddistinto il regime del Presidente Mubarak, al quale devono a suo avviso ricondursi le cause dei violenti atti di rivolta in corso, auspica una transizione democratica graduale del Paese in un clima di moderazione che scongiuri il rischio di una islamizzazione di stampo integralista del regime e assicuri all'Egitto la pace e la continuità nella politica estera. Auspica infine che l'Italia assuma nell'ambito dell'Unione europea un ruolo di guida di tale processo.

FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Sottolineata la gravità delle manifestazioni di protesta verificatesi in Egitto contro la mancanza delle libertà politiche, invita il Ministro degli affari esteri ad attivarsi per chiarire le effettive responsabilità del Governo Pag. VIegiziano. Auspica, altresì, le imminenti dimissioni del Presidente Mubarak, al fine di garantire la proficua prosecuzione del processo di democratizzazione del Paese, scongiurando il rischio che siano compromessi i complessivi equilibri dell'area mediorientale.

STEFANO STEFANI (LNP). Nel ringraziare il Ministro per l'informativa resa, richiama l'esigenza di mantenere alta l'attenzione circa l'evoluzione della difficile situazione in Egitto, anche in virtù degli stretti rapporti e degli interessi che legano l'Italia al Paese nordafricano, del quale evidenzia il ruolo cruciale nell'area del Mediterraneo, in particolare nella vicenda israelo-palestinese. Paventa quindi le negative conseguenze di pericolose derive fondamentaliste che potrebbero pregiudicare una pacifica transizione dell'Egitto verso un assetto democratico.

FERDINANDO ADORNATO (UdC). Nel ringraziare il Ministero degli affari esteri per le tempestive ed esemplari informative rese al Parlamento sui gravi e violenti rivolgimenti politici in atto in un quadrante geopolitico sinora connotato da autoritarismo interno ma anche da moderazione e affidabilità sul piano internazionale, auspica un più incisivo ruolo dell'Italia e dell'Unione europea nel favorire una transizione guidata dell'Egitto verso la democrazia, paventando il rischio di una radicalizzazione di segno fondamentalista dei movimenti politici di ispirazione musulmana in un Paese strategico per la pace e la stabilità dell'intera area mediorientale e del Mediterraneo.

ALESSANDRO RUBEN (FLI). Manifestata preoccupazione per i possibili sviluppi delle tensioni interne all'Egitto, di cui richiama il ruolo strategico e di frontiera nell'area del Mediterraneo, sottolinea le ripercussioni negative che tale situazione sta causando in termini di mancato riconoscimento della libertà religiosa, a scapito soprattutto delle comunità cristiane. Evidenzia, quindi, la necessità di avviare un'attenta analisi e una chiara strategia da parte dell'Unione europea e dell'Italia che consenta di interloquire adeguatamente con il Governo egiziano.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel manifestare la ferma convinzione che per garantire un'evoluzione democratica della crisi egiziana sia necessario che il Presidente Mubarak lasci il potere, esprime disappunto per il fatto che nell'informativa resa dal Ministro Frattini non vi sia stato alcun riferimento alla predetta ipotesi né alla sostanziale assenza di iniziativa della comunità internazionale, evidenziando così la superficialità dell'analisi svolta sulla crisi di molte aree del Mediterraneo. Nel condividere infine la necessità di avviare una transizione dell'Egitto verso la democrazia, auspica al riguardo una più netta presa di posizione dell'Italia.

SILVANO MOFFA (IR) Richiamata la drammaticità dei processi in atto nei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, dei quali sottolinea il differente livello di modernizzazione e di evoluzione sociale, ringrazia il Ministro per l'ampia informativa resa, auspicando l'avvio, in proposito, di un'adeguata riflessione del Parlamento. Invita, inoltre, il Governo ad attivarsi per rafforzare l'azione internazionale dell'Unione europea, finora caratterizzata da fragilità ideologica e politica.

MARCO CALGARO (Misto-ApI). Nel ritenere che dai gravi fatti verificatisi in Egitto possa conseguire il dilagare di regimi integralisti, sottolinea la necessità che l'Unione europea e l'intera comunità internazionale si attivino al fine di garantire la promozione dei diritti e l'affermazione della democrazia in tutti i Paesi dell'area mediterranea.

Svolgimento di interpellanze urgenti.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLI). Illustra l'interpellanza Bocchino n. 2-00948, concernente elementi in merito ai chiarimenti richiesti alle autorità di Santa Lucia Pag. VIIdal Ministro degli affari esteri circa la proprietà di un appartamento situato a Montecarlo.

MASSIMO ENRICO CORSARO (PdL). Illustra la sua interpellanza n. 2-00952, vertente sul medesimo argomento.

FRANCO FRATTINI, Ministro degli affari esteri. Risponde alle interpellanze (vedi resoconto stenografico pag. 20). - Replicano i deputati ITALO BOCCHINO (FLI), il quale rileva che il Ministro Frattini si è reso responsabile di un gravissimo sgarbo istituzionale prestandosi ad un'operazione di dossieraggio tesa a colpire il titolare della terza carica dello Stato, e MASSIMO ENRICO CORSARO (PdL), che, evidenziate le inesattezze insite nell'intervento del deputato Bocchino, sottolinea l'assoluta correttezza dell'operato del Ministro degli affari esteri.

TERESIO DELFINO (UdC). Illustra la sua interpellanza n. 2-00951, concernente informazioni sui lavori dell'autostrada Asti-Cuneo, con particolare riferimento all'ipotesi progettuale alternativa relativa al lotto 2.5.

BARTOLOMEO GIACHINO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 27). - Replica il deputato TERESIO DELFINO (UdC), il quale, nel ringraziare il sottosegretario, si dichiara sufficientemente soddisfatto della risposta, che giudica tuttavia non esaustiva, con particolare riferimento alla fattibilità e ai tempi dell'ipotesi progettuale alternativa sulla realizzazione del lotto 2.5 dell'autostrada Asti-Cuneo, manifestando altresì talune perplessità inerenti la valutazione di impatto ambientale riferita al lotto 2.6.

MARIO TASSONE (UdC). Illustra la sua interpellanza n. 2-00945, sulle iniziative per un'accoglienza adeguata dei lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura nella zona di Rosarno (Reggio Calabria).

MICHELINO DAVICO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 31). - Replica il deputato MARIO TASSONE (UdC), che, nel ringraziare il sottosegretario per l'ampia e articolata risposta, manifesta apprezzamento per le iniziative assunte dal Ministero, segnatamente l'istituzione di un tavolo tecnico presso la prefettura di Reggio Calabria cui partecipano le istituzioni sociali e i livelli di governo interessati, ritenendole tuttavia non risolutive delle problematiche richiamate nell'atto ispettivo.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Illustra l'interpellanza Di Pietro n. 2-00949, concernente gli orientamenti del Governo sulla vicenda della nomina del direttore della Asl di Monza e Brianza.

MICHELINO DAVICO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 38). - Replica il deputato SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV), che, nell'evidenziare l'inadeguatezza delle strutture periferiche del Ministero dell'interno nel contrastare fenomeni come quelli evocati nell'atto ispettivo, sottolinea l'esigenza che le nomine del settore della sanità siano improntate a criteri di trasparenza e non a logiche clientelari.

MARGHERITA ANGELA MASTROMAURO (PD). Illustra la sua interpellanza n. 2-00904, sugli orientamenti del Governo a favore del settore delle costruzioni, anche con riferimento alla problematica relativa ai ritardi nei pagamenti.

SONIA VIALE, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 42). - Replica il deputato MARGHERITA ANGELA MASTROMAURO (PD), che, nel dichiararsi insoddisfatta della risposta, a suo avviso inadeguata ed insufficiente, invita il Governo ad adottare iniziative per rendere meno rigide le modalità operative del patto di stabilità interno, segnatamente attraverso un piano di interventi volto a garantire lo sblocco dei pagamenti per le imprese con stati di avanzamento dei lavori approvati.

Pag. VIII

Per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo.

Intervengono per sollecitare la risposta a loro atti di sindacato ispettivo i deputati FABIO EVANGELISTI (IdV) e GIAMPAOLO FOGLIARDI (PD).

La seduta, sospesa alle 12,50, è ripresa alle 15,05.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cinquantasei.

Discussione di una domanda di autorizzazione ad eseguire perquisizioni domiciliari.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 31 gennaio 2011.

PRESIDENTE. Passa ad esaminare il doc. IV, n. 13-bis-A, relativo ad una domanda di autorizzazione ad eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti del deputato Berlusconi.
Avverte che la Giunta per le autorizzazioni propone di restituire gli atti all'autorità giudiziaria procedente.
Dichiara aperta la discussione.

ANTONIO LEONE (PdL), Relatore per la maggioranza. Ricorda che la Camera è chiamata a pronunciarsi con riferimento ad una domanda di autorizzazione ad eseguire una perquisizione domiciliare nei confronti del deputato Silvio Berlusconi presentata dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Milano. Sottolineata la necessità di verificare che nell'azione della magistratura non siano riscontrabili elementi di ingiusta persecuzione, che prefigurerebbero un'illegittima interferenza con il mandato parlamentare, ritiene che nel caso di specie non possa escludersi la sussistenza del fumus persecutionis, alla luce dell'omissione di qualsivoglia argomentazione circa la non ministerialità del reato, dei difetti di competenza rinvenibili e dei dubbi sull'effettiva utilità della perquisizione; la Giunta per le autorizzazioni propone, pertanto, a maggioranza, di deliberare che la Camera restituisca gli atti all'autorità giudiziaria procedente.

MARILENA SAMPERI (PD), Relatore di minoranza. Nel richiamare la vicenda oggetto delle indagini svolte dalla procura della Repubblica di Milano, giudica non riconducibili all'esercizio di funzioni istituzionali i comportamenti tenuti dal Presidente del Consiglio, che, tra l'altro, potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza dello Stato. Nell'esprimere quindi sdegno e riprovazione per lo scenario squallido e desolante delineato dagli atti di indagine, reputa opportuno che il deputato Berlusconi si sottoponga al giudizio dell'autorità procedente. Ritenuto altresì insussistente il ventilato carattere ministeriale dei fatti ascritti al Presidente del Consiglio, invita l'Assemblea a respingere la proposta della Giunta per le autorizzazioni, che reputa illegittima sia sul piano del merito sia dal punto di vista procedurale.

FEDERICO PALOMBA (IdV), Relatore di minoranza. Sottolineata preliminarmente la sussistenza della competenza territoriale del tribunale di Milano in relazione alla vicenda oggetto dell'odierna discussione, stigmatizza il comportamento irresponsabile del Presidente del Consiglio, che rischia di compromettere le relazioni diplomatiche del Paese. Espressa quindi preoccupazione per la decisione che sarà assunta dall'Assemblea sul documento in esame, ritiene opportuno che il Presidente Berlusconi possa essere processato per i reati a lui contestati.

PIERLUIGI MANTINI (UdC), Relatore di minoranza. Nel preannunziare, anche a nome del suo gruppo, voto contrario sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni, Pag. IXesprime una netta censura politica sui comportamenti del Presidente del Consiglio. Nel ritenere altresì che nella fattispecie non ricorrano gli estremi per configurare l'istituto del domicilio del parlamentare, giudica non applicabile la guarentigia prevista dal secondo comma dell'articolo 68 della Costituzione e quindi non necessaria l'autorizzazione dalla Camera. Nel reputare pertanto infondata la tesi sostenuta dal relatore per la maggioranza circa il carattere ministeriale della condotta riferita al deputato Berlusconi, paventa il rischio di un deleterio e lacerante conflitto istituzionale, giudicando non persecutoria la richiesta di perquisizione domiciliare avanzata dall'autorità giudiziaria.

MANLIO CONTENTO (PdL). Espresse perplessità sull'anomala accelerazione dei tempi giudiziari inerenti le richieste che riguardano il Presidente del Consiglio, stigmatizza l'utilizzo improprio di dati telefonici che, a suo avviso, interferisce con il diritto alla libertà e alla riservatezza circa la vita privata. Sottolineato altresì come ormai si sia demandato alle procure il giudizio morale sui parlamentari, manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo alla richiesta di autorizzazione ad eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti del deputato Berlusconi.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Nel ritenere la proposta della Giunta non adeguatamente motivata dal punto di vista regolamentare, non coerente con il disposto degli articoli 68 e 96 della Costituzione e non supportata da precedenti, evidenzia come la maggioranza abbia operato una forzatura lesiva di un corretto rapporto istituzionale.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando per un richiamo al Regolamento, ritiene che la Presidenza della Camera dovrebbe fornire chiarimenti circa le fondate e rilevanti questioni sollevate dal deputato Zaccaria.

PRESIDENTE. Rilevato che, in riferimento alle domande di autorizzazione ex articolo 68 della Costituzione, l'articolo 18 del Regolamento prevede solo che la Giunta possa proporne l'accoglimento o il diniego, precisa, anche sulla base dei precedenti, che la possibilità di restituire gli atti all'autorità giudiziaria deve ritenersi implicitamente contemplata tra i poteri della Camera ove quest'ultima non ravvisi la sussistenza dei presupposti per pronunciarsi nel merito.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Nel rimettersi alle determinazioni della Presidenza, precisa che i precedenti richiamati si riferiscono a decisioni della Giunta assunte all'unanimità e non appaiono pertanto assimilabili alla fattispecie oggetto dell'odierna discussione.

CARLO MONAI (IdV). Nel reputare giuridicamente infondata la proposta della Giunta per le autorizzazioni, atteso che lo stesso codice di procedura penale stabilisce che, nei casi di dubbia competenza, questa spetta sempre al giudice ordinario, evidenzia che un'eventuale approvazione della predetta proposta recherebbe un grave danno di immagine all'istituzione parlamentare.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP). Nel preannunziare il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni, che giudica pienamente coerente con il disposto dell'articolo 96 della Costituzione, lamenta la sussistenza di un vero e proprio fumus persecutionis nei confronti del Presidente del Consiglio. Ritiene, altresì, che nel caso di specie la competenza spetti legittimamente al giudice ordinario e dunque al tribunale dei ministri.

MAURIZIO TURCO (PD). Nel ritenere giuridicamente fondati gli atti trasmessi alla Camera dai magistrati milanesi, pur rilevando un abnorme uso di risorse giudiziarie, dichiara che i deputati radicali eletti nelle liste del Partito democratico voteranno contro la proposta della Giunta per le autorizzazioni. Denuncia quindi con forza l'esistenza di una lobby deviata di potere, Pag. Xemersa nel cosiddetto caso della loggia P3, costituita da magistrati, rappresentanti politici e istituzionali, in particolare lombardi di estrazione ciellina, che costituisce un grave pericolo per lo Stato di diritto. Ricorda quindi le battaglie dei radicali per l'introduzione della responsabilità civile dei magistrati.

JOLE SANTELLI (PdL). Nel ritenere vergognosa e di natura meramente politica la vicenda oggetto della domanda di autorizzazione esaminata dalla Giunta, evidenzia la gratuità e l'infondatezza delle accuse rivolte al Presidente del Consiglio, al fine di distruggere la sua credibilità, sottolineando altresì la strumentalità e la natura mediatica delle critiche dell'opposizione. Manifesta, infine, forte preoccupazione per il mancato rispetto dell'istituzione parlamentare che emerge da tale incresciosa situazione.

LANFRANCO TENAGLIA (PD). Nel rilevare come in una democrazia degna di tale nome vi siano taluni principi irrinunciabili, quali l'uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge, l'esistenza di una magistratura indipendente e l'impossibilità per chi detiene il potere di sottrarsi alla legge, sostiene con forza la totale infondatezza delle accuse di persecuzione giudiziaria rivolte alla magistratura milanese. Nel sottolineare quindi come il vero garantismo sia quello di chi affronta con serenità i propri giudici, considera illegittima la pronuncia della Giunta per le autorizzazioni, atteso che non si è di fronte ad alcuna fattispecie di reato ministeriale. Ritiene quindi che il Presidente del Consiglio verrà giudicato per i suoi gravi reati politici innanzitutto dagli elettori italiani.

DONATELLA FERRANTI (PD). Evidenziata l'infondatezza della richiesta di sottrarre il Presidente del Consiglio al giudizio del giudice naturale precostituito per legge, richiama l'inquietante dinamica dei fatti oggetto del procedimento giudiziario avviato dalla magistratura milanese, da cui si evince la natura non ministeriale dei reati ascritti. Ritiene, quindi, che il contenuto della proposta della Giunta svilisca il ruolo del Parlamento, in spregio del disposto regolamentare.

FRANCESCO PAOLO SISTO (PdL). Nel ribadire con forza l'esigenza di rispettare le garanzie dinanzi ad uno spropositato attacco mediatico che giustifica ogni mezzo di difesa, denunzia l'anomalia rappresentata da un Paese in cui il potere giudiziario tenta di sovvertire la volontà popolare ricorrendo ad accuse infondate come sostenuto dal capo della procura di Milano in riferimento alla presunta concussione. Nel reputare inutile la richiesta di autorizzazione alla perquisizione, nonché infondato il ricorso al rito immediato, che lo induce a giudicare tale indagine metodologicamente scorretta, dichiara che la sua parte politica agirà con competenza in difesa del Presidente del Consiglio.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione.
Ricorda altresì che a partire dalle 17,40 è prevista la ripresa televisiva diretta delle dichiarazioni di voto.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

La seduta, sospesa alle 16,55, è ripresa alle 17,40.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

(Dichiarazioni di voto)

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Richiamato preliminarmente il rilievo giuridico e politico della vicenda giudiziaria oggetto del documento in esame, reputa altamente censurabili i comportamenti privati del Presidente del Consiglio, a suo avviso lesivi dei doveri di onore e decoro che incombono sui titolari Pag. XIdi funzioni pubbliche. Dichiara, quindi, voto contrario sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni.

CARMELO LO MONTE (Misto-MpA-Sud). Nel ritenere inopportuno basare l'odierna decisione su considerazioni di carattere politico e morale, giudica infondata la tesi sostenuta dal relatore per la maggioranza circa la natura ministeriale del reato ascritto al Presidente del Consiglio. Dichiara, pertanto, il voto contrario della sua componente politica sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni.

BRUNO TABACCI (Misto-ApI). Giudicata sorprendente ed ingiustificata la repentina ed inopinata modifica dei contenuti della relazione definitiva approvata dalla Giunta per le autorizzazioni rispetto alla versione originaria, dichiara il voto contrario della sua componente politica sulla proposta della Giunta, esprimendo altresì la più netta riprovazione morale e la più severa censura politica per l'irresponsabile condotta pubblica e privata del Presidente del Consiglio, a suo avviso gravemente lesiva del corretto equilibrio istituzionale tra i poteri dello Stato.

ELIO VITTORIO BELCASTRO (IR). Denunziata la vera e propria persecuzione giudiziaria di cui è vittima il Presidente del Consiglio ad opera di una minoranza della magistratura, che, in modo strumentale ed irresponsabile, intende rovesciare un Esecutivo legittimato dal consenso degli elettori, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni; invita quindi il Presidente Berlusconi a proseguire nella sua attività di Governo al fine di varare le riforme economiche e sociali necessarie per il bene del Paese.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Manifesta anzitutto viva indignazione per l'ennesimo tentativo del Presidente del Consiglio di sottrarsi al giudizio dell'autorità giudiziaria, umiliando le istituzioni, segnatamente il Parlamento, a suo avviso sempre più piegato alla salvaguardia degli interessi personali del Premier. Giudicata, quindi, la relazione di maggioranza un atto prevaricante l'equilibrio istituzionale tra i poteri dello Stato, oltre che illegale e incostituzionale, ritiene spetti alla magistratura la decisione tecnica sull'individuazione dell'autorità giudiziaria competente. Respinte altresì nettamente le accuse di politicizzazione rivolte alla magistratura, richiama i diversi pronunciamenti della Corte costituzionale sulle numerose leggi ad personam promosse dal Governo. Nel ritenere inoltre ingiusta la decisione adottata dalla Giunta, invita i cittadini a prendere parte al referendum abrogativo della legge sul legittimo impedimento, dichiarato ammissibile dalla Corte di cassazione.

ANTONINO LO PRESTI (FLI). Dichiara che il suo gruppo esprimerà voto contrario sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni, ritenendo che il Presidente del Consiglio abbia il dovere e la necessità di difendersi in giudizio per dimostrare la propria estraneità ai fatti a lui contestati. Rileva inoltre che la stessa Giunta ha esaminato in modo incongruo e contraddittorio la documentazione pervenuta ed è venuta meno ai suoi doveri di obiettività e imparzialità, giudicando in particolare insussistenti le motivazioni addotte a sostegno della presunta natura ministeriale del reato ascritto al Presidente del Consiglio.

ROCCO BUTTIGLIONE (UdC). Manifestate preliminarmente perplessità in ordine alla ritualità della proposta della Giunta per le autorizzazioni ed alla pertinenza alle prerogative della Camera di una pronuncia inerente la competenza del giudice naturale, ritiene che, a fronte della plausibilità dell'ipotesi investigativa formulata, il Presidente del Consiglio abbia il dovere morale e politico di difendersi nel processo, per fare chiarezza su una vicenda che lede il prestigio e la credibilità del Paese. Nell'esprimere altresì rammarico e preoccupazione circa il profondo iato creatosi fra cittadini ed istituzioni, si associa alle considerazioni svolte dal relatore di minoranza Mantini, manifestando altresì riprovazione per l'indebita e Pag. XIIdisinvolta divulgazione delle risultanze delle intercettazioni; invita infine il Presidente del Consiglio a chiarire ogni addebito a suo carico oppure a rassegnare le dimissioni.

CAROLINA LUSSANA (LNP). Nel ritenere l'equilibrio tra i poteri la regola basilare di uno Stato democratico, rileva che la magistratura, per essere pienamente credibile, dovrebbe rispettare gli altri poteri istituzionali, in particolare se rappresentano l'emanazione della volontà popolare. Giudicata altresì condivisibile la tesi addotta a sostegno dell'incompetenza della procura di Milano, la quale, a suo avviso, dovrebbe rinviare gli atti oggetto del procedimento giudiziario in esame al tribunale dei ministri, lamenta la sussistenza di un vero e proprio fumus persecutionis nei confronti del Presidente del Consiglio. Espressa, quindi, preoccupazione per il clima che pervade il Paese, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni.

DARIO FRANCESCHINI (PD). Lamentata preliminarmente l'assenza del Presidente del Consiglio, esprime sdegno e riprovazione per la vicenda giudiziaria che lo riguarda, stigmatizzando il suo intendimento di difendersi dal processo e non nel medesimo, anche attraverso l'utilizzo della maggioranza parlamentare e l'approvazione di provvedimenti ad personam. Giudicate altresì risibili le argomentazioni sostenute dal relatore per la maggioranza, attribuisce alla condotta del Presidente Berlusconi il discredito del Paese nel contesto internazionale, paventando il rischio di deleterie e gravose ripercussioni per l'economia ed i cittadini. Espressa altresì preoccupazione per la ricattabilità della persona del Presidente del Consiglio, che invita a rassegnare le dimissioni, lamenta la conseguente paralisi del Governo e del Parlamento in una difficile congiuntura politico-economica.

MAURIZIO PANIZ (PdL). Sottolineata la necessità di preservare la sfera di riservatezza dei cittadini, ritiene che nel caso di specie sia stato gravemente violato il diritto alla privacy del Presidente del Consiglio, evidenziando peraltro la sistematica denigrazione, anche mediatica, posta in essere nei suoi confronti per meri intenti politici. Nel giudicare, inoltre, la magistratura milanese funzionalmente incompetente sulla vicenda oggetto del documento in esame, reputa necessario rinviare gli atti processuali al tribunale dei ministri, al fine di rispettare pienamente il dettato costituzionale.

PRESIDENTE. Ricordato che nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 31 gennaio scorso è stato stabilito che la votazione avrebbe avuto luogo alle 19, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 18,55, è ripresa alle 19.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva la proposta della Giunta per le autorizzazioni.

Elezione del segretario del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

PRESIDENTE. Comunica che il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha proceduto, nella seduta odierna, all'elezione del segretario. È risultato eletto il deputato Marco Giovanni Reguzzoni.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Lunedì 7 febbraio 2011, alle 14,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 87).

La seduta termina alle 19,05.