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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 430 di lunedì 7 febbraio 2011

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 14,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 31 gennaio 2011.

I deputati in missione sono quarantasette.

Modifica nella composizione di una componente politica del gruppo parlamentare Misto.

PRESIDENTE. Comunica che il deputato Aurelio Salvatore Misiti ha dichiarato di dimettersi dalla componente politica Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud, continuando ad aderire al gruppo parlamentare Misto.

Discussione del disegno di legge di ratifica: Accordo di cooperazione culturale con il Governo della Repubblica Araba Siriana (A.C. 3994).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

FRANCO NARDUCCI (PD), Vicepresidente della III Commissione. In sostituzione del relatore, richiama il contenuto dell'Accordo in discussione, volto a rafforzare la cooperazione culturale italo-siriana, già avviata con l'Accordo bilaterale del 2 dicembre 1971, segnatamente attraverso lo scambio di mostre e la cooperazione nei settori della musica, della danza, del teatro e del cinema. Sottolineata quindi la rilevanza strategica del Paese contraente nello scacchiere mediorientale, auspica la sollecita approvazione del disegno di legge di ratifica in esame, precisando altresì che la V Commissione ha ritenuto di rinviare alla fase dell'iter in Assemblea l'espressione del parere di propria competenza.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

BEATRICE LORENZIN (PdL). Richiamata preliminarmente la centralità della Siria nella cultura occidentale e nello sviluppo delle tre grandi religioni monoteistiche, sottolinea la straordinaria importanza della cooperazione archeologica e filologica con tale Paese, da intendersi anche come strumento di politica estera volto alla pacificazione dell'area mediorientale e alla crescita dei flussi e degli interscambi commerciali. Nell'auspicare, inoltre, che l'Italia continui ad esercitare il suo rilevante e storico ruolo diplomatico nell'area del Mediterraneo e del Medio Oriente, sottolinea che la Siria, nonostante la particolarità del regime politico, si caratterizza per la pacifica convivenza delle locali comunità cristiane con la maggioranza islamica della popolazione.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Richiama il contenuto dell'Accordo in discussione, volto ad estendere la portata della cooperazione culturale italo-siriana a nuovi settori, prevedendo, tra l'altro, una più proficua collaborazione in campo artistico, letterario, teatrale e musicale. Sottolineato altresì come il rafforzamento delle già Pag. IVottime relazioni bilaterali tra i Paesi contraenti possa favorire il processo di democratizzazione della Repubblica Araba Siriana, preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di ratifica in esame.

FABIO PORTA (PD). Ritiene che la ratifica dell'Accordo in discussione costituisca un ulteriore importante fattore di accrescimento dell'influenza politica del nostro Paese sullo scenario internazionale attraverso la rilevanza della cooperazione culturale, intesa anche quale strumento di politica estera. Richiamati, quindi, gli aspetti salienti dell'Accordo con riferimento ai settori linguistico, archeologico, universitario e artistico, ne sottolinea le strategiche ricadute politiche e civili sull'intero quadrante regionale. Lamentati, inoltre, i ripetuti tagli apportati dal Governo agli stanziamenti destinati a finanziare le iniziative del Ministero degli affari esteri per la diffusione della lingua e della cultura italiane nel mondo, auspica una revisione della disciplina legislativa vigente in materia.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

FRANCO NARDUCCI (PD), Vicepresidente della III Commissione. Rinunzia alla replica.

GIACOMO CALIENDO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Sottolineata l'importanza dell'Accordo in discussione, anche in considerazione del rilevante ruolo della Siria nell'area mediorientale, auspica la sollecita approvazione del relativo disegno di legge di ratifica.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della proposta di legge: Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196 (A.C. 3921-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

PIER PAOLO BARETTA (PD), Relatore. Illustra i contenuti della proposta di legge in discussione, volta ad aggiornare la legge di contabilità e finanza pubblica in conseguenza dell'adozione del nuovo e stringente meccanismo europeo di coordinamento ex ante delle politiche economiche nazionali, in particolare attraverso l'introduzione del «semestre europeo», nel cui ambito è prevista la presentazione da parte degli Stati membri e la valutazione da parte della Commissione dell'Unione europea del programma di stabilità o di convergenza e del programma nazionale di riforma. Evidenziato, al riguardo, che il predetto programma di stabilità o di convergenza diviene il principale atto di programmazione nazionale, dà atto delle modifiche migliorative apportate al testo durante l'esame in sede referente, caratterizzatosi per il costruttivo rapporto tra maggioranza e opposizioni e per il proficuo lavoro svolto, evidenziando la rilevanza del provvedimento per una più incisiva partecipazione dell'Italia al processo di integrazione economica europea. Sottolineato, al riguardo, che la nuova architettura della governance dell'Unione rappresenta una straordinaria opportunità per gestire al meglio il delicato equilibrio tra le esigenze di risanamento della finanza pubblica e quelle di rilancio della crescita, ritiene che il provvedimento in esame concorra a configurare un'organica e moderna disciplina delle procedure di bilancio che assicuri il corretto contemperamento tra le competenze dei Governi nazionali e la sovranità dei Parlamenti.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

LINO DUILIO (PD). Richiamato il proficuo lavoro svolto da maggioranza e opposizioni in sede referente, che testimonia la disponibilità in particolare della sua parte politica ad un costruttivo confronto Pag. Vsulle regole, richiama i contenuti salienti della proposta di legge in discussione, sottolineando come la stessa persegua l'obiettivo di coordinare gli strumenti di finanza pubblica con gli orientamenti emersi in sede comunitaria al fine di allineare i documenti e le politiche di bilancio degli Stati membri dell'Unione europea. Rammentate quindi le disposizioni volte a tutelare l'autonomia e la sovranità del Parlamento nella decisione di bilancio, ne sottolinea il ruolo rilevante nella elaborazione delle linee guida da sottoporre al vaglio delle istituzioni comunitarie. Richiamate inoltre le disposizioni finalizzate al perseguimento della riduzione del debito e della spesa pubblica, ricordando in tal senso il contributo reso a suo tempo dal Ministro Padoa Schioppa, rammenta altresì le norme volte a monitorare lo stato di avanzamento delle riforme avviate e i prevedibili conseguenti effetti sulla crescita, la competitività e l'occupazione. Espresso quindi, anche a nome del suo gruppo, apprezzamento sul provvedimento in discussione, lamenta tuttavia la mancata previsione di una quota di risorse di bilancio riservate alla copertura finanziaria delle proposte di legge di iniziativa parlamentare. Preannunzia altresì la presentazione di emendamenti concernenti la disciplina della clausola di salvaguardia ed il ruolo dei disegni di legge collegati alla manovra finanziaria, segnatamente in tema di Patto di stabilità e crescita degli enti locali.

GIOACCHINO ALFANO (PdL). Ricorda che la proposta di legge in discussione è diretta ad aggiornare la legge di contabilità e di finanza pubblica n. 196 del 2009 al fine di armonizzare e allineare il sistema nazionale delle decisioni di bilancio alle nuove regole adottate dall'Unione europea in materia di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri e di avvio del semestre europeo, confermando la positiva azione dell'Esecutivo, in linea con il recepimento delle indicazioni europee, anche per quanto attiene all'esigenza del rafforzamento del controllo della spesa pubblica. Sottolinea, infine, il carattere innovativo del provvedimento in discussione, sul quale peraltro si registra un'ampia convergenza dei gruppi parlamentari, auspicando l'avvio delle necessarie riforme dei regolamenti parlamentari in relazione alle relative modifiche in materia.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Nel sottolineare come la tappa della costituzione dell'Unione monetaria europea abbia rappresentato il più rilevante fattore di stabilità nella politica economica internazionale, osserva che la riforma del patto di stabilità e crescita obbligherà innanzitutto i Paesi membri meno virtuosi ad aggiustamenti non solo del deficit ma anche del debito, con la previsione di sanzioni più efficaci. Precisa quindi che le modifiche introdotte al testo della legge n. 196 del 2009 sono la conseguenza di un nuovo meccanismo per il coordinamento ex ante delle politiche economiche nazionali introdotto dal Consiglio Ecofin e dall'avvio del semestre europeo. Richiama inoltre i contenuti salienti della proposta di legge in discussione, frutto del proficuo confronto tra i gruppi parlamentari svoltosi in sede referente, e segnatamente il coinvolgimento del Parlamento nell'esame di tutti i documenti rilevanti ai fini delle procedure di cui al semestre europeo, il coinvolgimento degli enti territoriali, una migliore definizione dei contenuti del programma nazionale di riforma e l'introduzione del fiscal rule, osservando che il recepimento delle regole comunitarie sarà possibile solo di fronte ad una sintonia di obiettivi e di strumenti tra Governo e Parlamento, in relazione alla quale preannuncia la completa disponibilità da parte del suo gruppo.

AMEDEO CICCANTI (UdC). Osserva che la proposta di legge in discussione apporta significative modifiche alla legge n. 196 del 2009, di cui richiama le principali finalità, a suo avviso riconducibili al versante interno dell'adeguamento istituzionale richiesto dai ritmi di finanza pubblica e dall'andamento dei conti pubblici. Pag. VISottolinea, al riguardo, che il provvedimento in esame è teso ad allineare le procedure nazionali di bilancio alla nuova governance economica europea, volta ad assicurare, attraverso l'introduzione del cosiddetto semestre europeo, il coordinamento ex ante delle politiche economiche e di bilancio di Paesi membri, in vista della stabilizzazione e della difesa del valore della moneta unica nonché della rigorosa applicazione del Patto di stabilità e crescita. Rileva inoltre che la proposta di legge in discussione persegue gli ineludibili e apprezzabili obiettivi programmatici di armonizzare i sistemi contabili dei differenti livelli di governo nonché la spesa pubblica nel comparto previdenziale con le regole europee volte a consentire la valutazione delle politiche nazionali nelle competenti sedi comunitarie prima che i singoli bilanci siano approvati dai Parlamenti degli Stati membri. Esprime infine apprezzamento per il recepimento da parte della Commissione di emendamenti originariamente presentati dal suo gruppo.

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Nel ringraziare il relatore e il presidente della V Commissione per il proficuo lavoro svolto, richiama gli aspetti salienti di un provvedimento volto ad adeguare gli strumenti di programmazione nazionale al nuovo meccanismo per il coordinamento comunitario preventivo delle politiche economiche e di bilancio degli Stati membri. Nel ritenere altresì che l'odierna discussione costituisca l'occasione per rendere più efficaci le procedure di bilancio interno, rafforzando il controllo della spesa e promuovendo la crescita del Paese senza aumentare la pressione fiscale, reputa opportuno che l'Esecutivo eviti scelte di politica economica basate sui tagli lineari, sottolineando peraltro la necessità di un reale coordinamento dei vari livelli di governo nella programmazione dei bilanci nazionali, anche alla luce della imminente approvazione di riforme a carattere federalista.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore rinunzia alla replica.

GIACOMO CALIENDO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Richiama il proficuo lavoro svolto nel corso dell'iter in Commissione, che ha consentito di migliorare il testo originario del provvedimento in discussione, con particolare riferimento alle tematiche concernenti la partecipazione dei Parlamenti nazionali al processo di formazione delle decisioni europee ed al conseguente coordinamento delle politiche di bilancio.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori (A.C. 52 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

MARILENA SAMPERI (PD), Relatore. Illustra i contenuti del testo unificato in discussione, rientrante nella quota spettante alle opposizioni, precisando che la relativa calendarizzazione in Assemblea è stata richiesta dal gruppo Partito Democratico anche per ovviare all'impossibilità, da parte della V Commissione, di esprimere un parere pienamente favorevole in assenza della relazione tecnica del Governo e della conseguente quantificazione degli oneri di spesa. Nel chiedere, al riguardo, chiarimenti al rappresentante dell'Esecutivo, sottolinea che il testo approvato all'unanimità dalla Commissione rappresenta una efficace sintesi tra le diverse proposte di legge abbinate, con l'obiettivo di ridurre significativamente il disagio dei figli di madri detenute attraverso la costruzione, tramite il piano carceri, di istituti a custodia attenuata, contraddistinti dallo status giuridico di istituti penitenziari ma dall'aspetto apparente Pag. VIIdi immobili di civile abitazione non dotati di apparati di sicurezza visibili dai bambini ospitati.

GIACOMO CALIENDO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Nell'assicurare che si attiverà presso il Governo per il sollecito invio della relazione tecnica, precisa che sono in corso i necessari accertamenti per valutare la praticabilità, anche finanziaria, delle soluzioni individuate nel testo unificato in discussione.

LORENZO RIA (UdC). Richiamate le complesse ed articolate criticità che caratterizzano il contesto carcerario e le loro deleterie ripercussioni psicofisiche sui figli delle detenute madri, sottolinea la necessità di individuare, per tali situazioni, soluzioni alternative alla detenzione in carcere, che giudica lesiva del diritto dei bambini ad un sano sviluppo nel corso dell'infanzia. Rammentati quindi i limiti attuativi delle più recenti modificazioni apportate alla disciplina vigente in materia, richiama i contenuti del testo unificato in discussione, osservando come la possibilità per le detenute di esercitare il ruolo di madre in una struttura protetta si ponga in linea con le finalità di rieducazione propria della pena. Manifesta quindi l'orientamento favorevole del suo gruppo al provvedimento in esame, auspicando che possano essere superate le difficoltà evidenziatesi in relazione alla copertura dei conseguenti oneri finanziari.

MANLIO CONTENTO (PdL). Sottolineata la difficoltà del rapporto esistente tra detenute madri e figli minori, manifesta apprezzamento per il compromesso raggiunto dalle diverse parti politiche nell'elaborazione del testo unificato in discussione, che consentirà di tutelare prioritariamente l'interesse del minore senza prevedere inopportuni automatismi, ma demandando al magistrato la valutazione del singolo caso concreto. Precisato, altresì, che il suo gruppo valuterà il contenuto degli emendamenti presentati, invita il Governo a tenere conto della reale incidenza finanziaria del provvedimento in esame, anche al fine di individuare idonee forme di copertura.

PIETRO TIDEI (PD). Sottolinea come il testo unificato in discussione si ponga in continuità con le modificazioni introdotte alla vigente disciplina penitenziaria, della quale rammenta criticità e limiti applicativi, e rappresenti nel contempo un provvedimento a sostegno delle famiglie al fine di riaffermarne il primato educativo, impedendo le deleterie ripercussioni sui figli derivanti dalla detenzione delle rispettive madri. Richiama quindi i contenuti del provvedimento in esame, del quale auspica l'approvazione, ritenendolo volto a perseguire un sistema penitenziario più civile ed umano; invita infine il Governo a stanziare adeguate risorse finanziarie per consentirne l'effettiva applicazione.

FULVIO FOLLEGOT (LNP). Richiamati gli aspetti salienti del testo unificato in discussione, con particolare riferimento alle disposizioni inerenti gli istituti a custodia attenuata per detenute madri e le case famiglia protette, ritiene che il provvedimento in esame contemperi in modo equilibrato l'esigenza di sicurezza con gli interessi dei figli minori, garantendo altresì il reinserimento sociale della donna in stato di detenzione.

DONATO RENATO MOSELLA (Misto-ApI). Espresso apprezzamento per il proficuo lavoro svolto dalla competente Commissione in sede referente, rileva, anche a nome della sua componente politica, che il testo unificato in esame concorre all'affermazione di un più elevato livello di civiltà ed umanità, lamentando in tal senso l'inerzia della maggioranza. Rammentate le inaccettabili condizioni in cui versano i figli minori delle detenute madri, richiama gli aspetti salienti del provvedimento in discussione, ribadendo la necessità dell'individuazione di un'idonea copertura finanziaria in modo da consentire una celere approvazione del testo unificato.

Pag. VIII

JEAN LEONARD TOUADI (PD). Richiamata la valenza costituzionale della tutela dei figli minori di detenute madri e la disciplina vigente in materia, evidenzia le gravi condizioni in cui versano le carceri italiane, sottolineando come il provvedimento in discussione rappresenti un importante tassello giuridico che consente al nostro Paese di adeguarsi alle legislazioni più avanzate in materia e di tenere fede agli impegni assunti in sede internazionale. Richiama quindi gli aspetti più qualificanti del testo unificato in discussione, in particolare il rafforzamento dell'istituto della detenzione domiciliare e la concessione di speciali permessi alle detenute madri, auspicandone una rapida approvazione.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Nell'esprimere, a nome del suo gruppo, apprezzamento per i contenuti del testo unificato in discussione, che giudica ispirato a criteri di solidarietà sociale e sensibilità civile, paventa il rischio della sua mancata approvazione qualora non venga individuata un'adeguata copertura finanziaria. Richiamato altresì il proficuo contributo del suo gruppo alla definizione di un giusto contemperamento tra la tutela dei diritti del soggetto minore e l'interesse alla sicurezza della collettività, attraverso l'introduzione di criteri che privilegiano il ruolo della magistratura di sorveglianza e forme alternative alla detenzione carceraria, auspica la sollecita approvazione del testo unificato in discussione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

MARILENA SAMPERI (PD), Relatore. Sollecita il Governo a presentare la relazione tecnica richiesta al fine di consentire la rapida approvazione del testo unificato in discussione.

GIACOMO CALIENDO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Ribadisce l'impegno ad attivarsi affinché si pervenga ad una sollecita trasmissione della relazione tecnica.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della proposta di legge: Inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell'ergastolo (A.C. 668 ed abbinata).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

CAROLINA LUSSANA (LNP), Relatore. Illustra il contenuto della proposta di legge in discussione, che esclude l'applicabilità del rito abbreviato per i delitti puniti con l'ergastolo, sottolineando la necessità di impedire che possa pervenirsi ad una indebita riduzione della pena edittale prevista per reati di grave disvalore sociale esclusivamente in base ad una scelta difensiva dell'indagato, in palese contraddizione con i principi dell'ordinamento penale. Richiamate quindi le criticità evidenziatesi durante l'esame in sede referente, prospetta l'eventuale presentazione di precipue proposte emendative, al fine di superare le perplessità sollevate dai rappresentanti di taluni gruppi, nell'auspicio di pervenire all'approvazione unanime del provvedimento in esame.

GIACOMO CALIENDO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Auspica che in sede di Comitato dei nove si pervenga ad una soluzione normativa che consenta l'approvazione unanime della proposta di legge in discussione, anche attraverso un'eventuale modifica all'articolo 438 del codice di procedura penale, che tenga conto delle fattispecie di reato non più punibili con la pena dell'ergastolo.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Giudicate condivisibili le finalità sottese alla proposta Pag. IXdi legge in discussione, reputa preferibile riformulare l'articolato introducendo una formulazione espressamente volta ad interdire l'accesso al rito abbreviato qualora siano perseguiti comportamenti puniti con l'ergastolo. Preannunzia quindi la presentazione di proposte emendative, volte anche a prevedere la possibilità che il giudice possa applicare una riduzione di pena equivalente a quella del rito abbreviato qualora dovesse pervenire ad una corrispondente qualificazione giuridica del fatto delittuoso differente da quella prospettata dal pubblico ministero. Manifesta quindi l'orientamento favorevole del suo gruppo sul provvedimento in discussione, qualora fossero apportate allo stesso le modifiche dinanzi prospettate.

DORIS LO MORO (PD). Nell'esprimere apprezzamento per il contenuto della proposta di legge in discussione, considerato che la disciplina vigente in materia di rito abbreviato risale alla legge n. 479 del 1999, ritiene necessaria un'ulteriore e più approfondita riflessione sull'istituto in questione, che sembra minare il rispetto dei principi di uguaglianza e del giusto processo garantiti dall'articolo 111 della Costituzione, ritenendo che la normativa prevista nel testo in discussione potrebbe anche recepire il senso proprio delle sentenze emesse dalla Corte costituzionale in materia.

LORENZO RIA (UdC). Ritiene che la proposta di legge in discussione contenga evidenti profili di illegittimità costituzionale, non garantendo il rispetto dei principi di uguaglianza e del giusto processo sanciti dall'articolo 111 della Costituzione e rimettendo sostanzialmente la decisione al potere di veto del pubblico ministero. Sottolineata, quindi, l'opportunità di una interpretazione evolutiva del concetto di ergastolo nel rispetto della valenza rieducativa della pena, evidenzia la natura meramente giustizialista del provvedimento in esame.

MANLIO CONTENTO (PdL). Premesso che le proposte emendative predisposte dal suo gruppo rispondono all'esigenza di recepire gli effetti di alcune pronunce della Corte costituzionale, giudica infondate le considerazioni critiche formulate in relazione ad una presunta impostazione giustizialista sottesa alla proposta di legge in discussione. Ritiene, infatti, una scelta pienamente legittima escludere la possibilità di ricorso al rito abbreviato in relazione ai reati puniti con l'ergastolo, che non compromette in alcun modo il sistema delle garanzie per l'imputato.

FULVIO FOLLEGOT (LNP). Sottolinea la rilevanza della proposta di legge in discussione, volta ad eliminare evidenti storture del sistema giudiziario ed a garantire maggiore sicurezza per i cittadini, evidenziando l'assoluta inopportunità del giudizio abbreviato per i reati di particolare allarme sociale puniti con la pena dell'ergastolo.

DONATELLA FERRANTI (PD). Sottolinea che la proposta di legge in discussione, nella sua attuale formulazione, presenta profili di illegittimità costituzionale, come evidenziato anche nel parere della I Commissione, lamentando peraltro l'assenza di un adeguato approfondimento nel corso dell'iter in sede referente. Giudica quindi non condivisibile il contenuto del provvedimento in esame, che non ritiene rispondente alle esigenze di maggior adeguatezza della pena rispetto ai reati commessi, atteso che il rito abbreviato può essere proficuamente adottato anche in presenza di delitti particolarmente gravi.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

CAROLINA LUSSANA (LNP), Relatore. Nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito all'iter del provvedimento, giudica infondate le dichiarazioni di esponenti dell'opposizione circa la sussistenza di eventuali profili di incostituzionalità del testo in discussione, come confermato, tra l'altro, da talune sentenze della Corte costituzionale.

Pag. X

GIACOMO CALIENDO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Giudicate infondate le critiche formulate dai deputati dell'opposizione circa i presunti profili di illegittimità costituzionale della proposta di legge in discussione, conferma la disponibilità del Governo a contribuire all'individuazione, in sede di Comitato dei nove, di una soluzione condivisa.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 8 febbraio 2011, alle 11.

(Vedi resoconto stenografico pag. 75).

La seduta termina alle 20,40.