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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 443 di mercoledì 2 marzo 2011

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 12,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono sessantaquattro.

Sull'ordine dei lavori.

FERDINANDO ADORNATO (UdC). Chiede che il Governo intervenga con urgenza presso l'ambasciatore iraniano e la comunità internazionale affinché siano immediatamente rilasciati due leader dell'opposizione in Iran, da sempre impegnati in prima persona nella conquista della libertà e della democrazia nel loro Paese.

Informativa urgente del Governo sull'uccisione del tenente Massimo Ranzani e sul ferimento di quattro militari italiani in Afghanistan.

PRESIDENTE. Comunica la prevista articolazione del dibattito (vedi resoconto stenografico pag. 2).

IGNAZIO LA RUSSA, Ministro della difesa. Nell'associarsi preliminarmente alle considerazioni svolte dal deputato Adornato, esprime, a nome del Governo, sentimenti di cordoglio e di partecipazione al dolore dei familiari del tenente Massimo Ranzani e rivolge un augurio di pronto ristabilimento ai quattro militari rimasti feriti a seguito dell'esplosione di un ordigno che ha colpito un veicolo blindato Lince nei pressi di Shindand, in Afghanistan, mentre rientrava da un'operazione pianificata di assistenza sanitaria alla popolazione locale. Nel fornire quindi una dettagliata ricostruzione della dinamica dei fatti, manifesta apprezzamento per la tempestività e l'efficacia delle operazioni di soccorso, ricordando che il Capo di Stato maggiore della difesa e la procura della Repubblica di Roma hanno avviato indagini per fare chiarezza sull'accaduto. Nel dare, quindi, conto degli ulteriori mezzi e materiali di cui è stato dotato il contingente italiano, al fine di garantirgli maggiore sicurezza, ribadisce la validità della missione in corso in Afghanistan che, in coerenza con il disposto dell'articolo 11 della Costituzione, è finalizzata alla pacificazione e alla stabilizzazione democratica del Paese, nonché al contrasto al terrorismo internazionale. Ritiene, pertanto, che si debba escludere qualsiasi ipotesi di ritiro unilaterale del contingente italiano e che si potrà porre termine alla missione, in linea con la strategia della NATO, allorché le autorità locali avranno raggiunto un adeguato livello di controllo del territorio.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

IGNAZIO LA RUSSA, Ministro della difesa. Nel rivolgere, infine, un deferente omaggio alla memoria del tenente Massimo Ranzani, auspica che tutti i militari impegnati in missioni all'estero possano avvertire il sostegno unanime delle forze politiche e della comunità nazionale.

SALVATORE CICU (PdL). Espressi sentimenti di cordoglio ai familiari del tenente Massimo Ranzani, reputa necessario Pag. IVassicurare ai militari impegnati nelle missioni internazionali il più ampio e condiviso sostegno del Parlamento, sottolineando altresì le ragioni strategiche sottese alla presenza del contingente italiano nel contesto afgano, segnatamente l'esigenza di aiutare la popolazione locale a riconquistare adeguati livelli di sicurezza e di pace. Nel ribadire, quindi, l'opportunità di sostenere la partecipazione italiana alla missione di stabilizzazione democratica dell'Afghanistan, rileva che la tempistica del graduale disimpegno in tali territori dipenderà dall'evoluzione del processo di democratizzazione del Paese e dal grado di formazione delle forze di polizia afgane.

FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Nell'esprimere preliminarmente, a nome del suo gruppo, cordoglio e vicinanza ai familiari del tenente Massimo Ranzani, manifesta la convinzione che il sacrificio di tanti connazionali e l'impegno della comunità internazionale debbano essere valutati alla luce del desiderio di libertà e democrazia del popolo afgano, pur rilevando l'esigenza di rispettare le opinioni di chi si dichiara contrario alla presenza italiana in quell'area. Nel prendere atto, comunque, delle crescenti difficoltà incontrate dalla missione internazionale in Afghanistan, ritiene che sia necessario delineare una nuova e più precisa strategia della predetta missione, prevedendo in particolare un aumento delle iniziative di carattere civile, a suo avviso più coerenti con l'obiettivo di portare la democrazia nel Paese asiatico.

EMANUELA MUNERATO (LNP). Nel ringraziare preliminarmente il Ministro per la sollecita informativa resa, si associa ai sentimenti di cordoglio ai familiari del tenente Massimo Ranzani e di solidarietà ai militari rimasti feriti. Sottolinea inoltre la necessità di intensificare gli sforzi per garantire maggiore sicurezza al contingente italiano operante in Afghanistan e di predisporre una graduale strategia di rientro dello stesso, in linea con le scelte della NATO.

FRANCESCO BOSI (UdC). Nell'esprimere, a nome del suo gruppo, sentimenti di cordoglio ai familiari del tenente Massimo Ranzani e di vicinanza agli altri militari italiani coinvolti nel grave attentato verificatosi in Afghanistan, rivolge un sentito ringraziamento a tutto il personale delle Forze armate impegnato nell'insidioso teatro afgano. Richiamate quindi le finalità e le problematiche sottese alla suddetta missione, segnatamente la difesa dei diritti fondamentali della persona e la garanzia di adeguati livelli di sicurezza, sottolinea la necessità di proseguire senza tentennamenti nella partecipazione ad un intervento internazionale finalizzato alla stabilizzazione del territorio afgano, onorando fino in fondo il sacrificio estremo dei caduti.

ALDO DI BIAGIO (FLI). Nel ringraziare il Ministro per l'informativa resa, esprime sentimenti di profondo cordoglio ai familiari del tenente Ranzani e di vicinanza ai militari feriti, invitando altresì le forze politiche a mettere da parte le critiche strumentali, le polemiche ed anche gli atteggiamenti retorici improntati ad un patriottismo di facciata. Sollecita quindi il Governo a prestare la massima attenzione agli sviluppi della situazione afgana, approfondendo il problema dei limiti operativi del meccanismo di sicurezza della missione italiana in quel teatro. Ribadisce infine il sostegno della sua parte politica ai tanti connazionali che, con senso del dovere, sono impegnati all'estero in nome della libertà e della democrazia.

AMERICO PORFIDIA (IR). Nell'esprimere profondo cordoglio e vicinanza ai familiari del militare ucciso in Afghanistan, manifesta, anche a nome del suo gruppo, sentimenti di rabbia e di sconcerto per l'ingente numero di vittime tra i militari italiani in missione all'estero e per il perdurare di una vera e propria situazione di guerra. Sottolineati quindi gli importanti risultati ottenuti dal contingente italiano in Afghanistan, giudica necessario il rientro parziale dello stesso, auspicando il sollecito compimento del processo di democratizzazione Pag. Vdel Paese. Invita pertanto il Governo ad attivarsi affinché nel 2014 siano effettivamente ultimate le operazioni di rientro dei nostri militari impegnati in quel teatro.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nell'esprimere, a nome del suo gruppo, sentimenti di cordoglio ai familiari del tenente Massimo Ranzani e rivolto un augurio di pronto ristabilimento ai militari feriti, ritiene la missione in Afghanistan ormai snaturata rispetto agli originari contenuti approvati dal Parlamento e non più conforme ai principi sanciti dalla Costituzione. Sottolineata quindi la necessità di predisporre una strategia di rientro del contingente italiano, avviando un più ampio confronto parlamentare in materia, reputa non condivisibile l'operato del Governo al riguardo, giudicando peraltro opportuno riequilibrare le risorse stanziate in ambito militare a favore degli interventi a sostegno della società civile.

DONATO RENATO MOSELLA (Misto-ApI). Nel ringraziare il Ministro per la ricostruzione dei fatti, esprime sentimenti di cordoglio e di vicinanza ai familiari del tenente Ranzani e rivolge un augurio di pronto ristabilimento agli altri militari feriti. Evidenzia, quindi, le crescenti difficoltà incontrate dalla missione italiana in Afghanistan, in ordine alle quali sollecita l'Esecutivo a garantire un miglior meccanismo di sicurezza alle nostre truppe impegnate nel processo di democratizzazione avviato nel Paese asiatico.

Sull'ordine dei lavori.

Intervengono sull'ordine del lavori i deputati LUCIANO AGOSTINI (PD), LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC), MASSIMO POLLEDRI (LNP), OLGA D'ANTONA (PD), RENATO FARINA (PdL), SOUAD SBAI (PdL) e GIACOMO CHIAPPORI (LNP).

La seduta, sospesa alle 13,45, è ripresa alle 18.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantatré.

Seguito delle comunicazioni del Governo ai sensi dell'articolo 2, comma 4, secondo periodo, della legge n. 42 del 2009, in relazione allo schema di decreto legislativo in materia di federalismo fiscale municipale.

Nella seduta del 1o marzo 2011 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione della risoluzione Cicchitto n. 6-00065.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)

KARL ZELLER (Misto-Min.ling.). Richiamate le ragioni politiche che da sempre inducono la sua parte politica a sostenere le iniziative volte ad introdurre la forma di Stato federalista, esprime condivisione e apprezzamento per i contenuti dello schema di decreto legislativo, nonché per il recepimento di numerose proposte migliorative del testo, come quella recante la clausola di salvaguardia e di raccordo con le autonomie speciali. Nel manifestare tuttavia rammarico per l'ennesimo ricorso alla questione di fiducia da parte del Governo, dichiara l'astensione della sua componente politica.

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Nell'evidenziare che la sua componente politica non ha obiezioni di principio sull'attuazione del federalismo, manifesta ferma contrarietà allo schema di decreto legislativo predisposto dal Governo, che, a suo avviso, non fornisce alcuna garanzia in ordine ai costi derivanti dalla riforma prospettata.

CARMELO LO MONTE (Misto-MpA-Sud). Richiamato il sostegno offerto dalla sua parte alla causa della riforma dello Pag. VIStato in senso federale, esprime dubbi e perplessità in merito alle problematiche sottese all'attuazione dei provvedimenti emanati dal Governo, segnatamente in relazione al reperimento delle risorse finanziarie da parte delle amministrazioni comunali. Dichiara quindi che la sua componente politica non parteciperà alla votazione sulla questione di fiducia, precisando che tale decisione deve intendersi come astensione sul merito dello schema di decreto legislativo predisposto dall'Esecutivo.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Reputa una grave e allarmante forzatura istituzionale la posizione della questione di fiducia con riferimento ad un provvedimento delegato sul quale non si è potuta perfezionare la procedura parlamentare, prevista dalla legge delega n. 42 del 2009, con l'espressione del parere della competente Commissione parlamentare. Espresse, quindi, severe critiche sul merito del decreto legislativo che, a suo avviso, non responsabilizzerà gli amministratori locali ed incrementerà la pressione fiscale, senza ridurre i trasferimenti erariali ai comuni né migliorare gli standard dei servizi pubblici locali, osserva che l'assenza di meccanismi volti a prevedere un conflitto di interessi tra locatori e conduttori renderà inefficace l'introduzione della cedolare secca sui contratti di affitto, beneficiando esclusivamente la rendita dei proprietari. Dichiara, infine, che la sua componente politica negherà la fiducia al Governo.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo, ritiene che la posizione della questione di fiducia derivi da evidenti divergenze interne alla maggioranza. Rilevato, altresì, che il decreto legislativo sul federalismo municipale non è altro che uno strumento per far recuperare agli enti locali le perdite derivanti dai tagli di risorse operati dal Governo, aumentando la pressione fiscale e riducendo l'autonomia impositiva dei predetti enti, invita la Lega Nord a non sostenere più l'attuale Esecutivo e a perseguire l'attuazione di un vero federalismo.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLI). Nel giudicare affrettata, confusa e dettata da meri interessi elettoralistici la modifica del sistema fiscale in senso federalista sostenuta dalla maggioranza, reputa gravemente inopportuno l'atteggiamento assunto al riguardo dal Governo che, anziché ricercare la condivisione delle opposizioni, ha proceduto ad inaccettabili forzature politiche e istituzionali. Manifestate altresì perplessità in ordine ai meccanismi perequativi e sanzionatori previsti dalla riforma in esame, paventa il rischio che dall'attuazione della medesima derivino l'aumento della spesa pubblica al Nord e della pressione fiscale al Sud, accentuando il divario tra il Mezzogiorno ed il resto del Paese. Rammentate altresì le proposte alternative presentate dalla propria parte politica e non accolte, giudica complessivamente sbagliato lo schema di decreto legislativo predisposto, dichiarando che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo e rivolgendo allo stesso ed alla maggioranza l'invito ad instaurare un confronto costruttivo sui temi sottesi ad una riforma in senso federale delle istituzioni repubblicane.

SILVANO MOFFA (IR). Nel manifestare apprezzamento per i contenuti di uno schema di decreto legislativo che affronta finalmente il tema della formazione della spesa pubblica conferendo autonomia e responsabilità fiscale e tributaria agli enti locali e superando il criterio della spesa storica, dichiara che il suo gruppo voterà convintamente la fiducia al Governo. Nel richiamare, quindi, la maggioranza e l'Esecutivo alla necessità di inserire la riforma della fiscalità municipale nel quadro di una più complessiva revisione dell'assetto istituzionale in senso federale, segnala il sopravvenuto vulnus alla rappresentatività della Commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale, la cui composizione non tiene conto della costituzione, presso i due rami del Parlamento, di nuovi gruppi parlamentari, Pag. VIIauspicando che tale anomalia possa essere sollecitamente sanata.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Richiamate le ragioni politiche e di merito che hanno indotto il suo gruppo ad esprimere un voto contrario sulla legge n. 42 del 2009, ritiene una forzatura prevedere il federalismo fiscale in uno Stato centralista come quello italiano in assenza di una preventiva riforma in senso federale del sistema istituzionale. Sottolineato, quindi, come lo schema di decreto legislativo predisposto dal Governo persegua in realtà un obiettivo meramente propagandistico, aumentando, tra l'altro, la pressione fiscale che grava in particolare sulle famiglie e sulle piccole imprese, manifesta un orientamento contrario al predetto provvedimento.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Sottolineata la portata storica e strutturale della riforma in chiave federalista del sistema fiscale, finalizzata tra l'altro al miglioramento dei servizi pubblici locali ed alla riduzione della spesa pubblica e della pressione fiscale, manifesta vivo apprezzamento per l'operato del Governo nella prosecuzione del percorso riformatore intrapreso. Nel giudicare meramente demagogiche e strumentali le argomentazioni sostenute dalle opposizioni sul merito della riforma, ribadisce la contrarietà del suo gruppo ad ogni ipotesi di intervento foriero di aumenti della pressione fiscale, rilevando come l'approvazione della riforma in esame segni il fallimento dei tentativi delle opposizioni di sovvertire l'esito del voto degli elettori. Giudicata altresì favorevolmente l'introduzione delle cedolare secca sugli affitti, nonché di meccanismi atti a far permanere sul territorio i proventi della tassazione e ridurre i fenomeni di evasione fiscale, ribadisce il sostegno del suo gruppo alla riforma in oggetto, richiamando l'impegno da tempo profuso dalla sua parte politica per la causa federalista.

PIER LUIGI BERSANI (PD). Nel ritenere che l'ennesimo ricorso del Governo alla posizione della questione di fiducia rappresenti, oltre che una umiliazione delle prerogative del Parlamento, un segnale della debolezza dell'Esecutivo, manifesta indignazione per i contenuti dello schema di decreto legislativo, a suo avviso riconducibili all'aumentato potere di pressione e di condizionamento della Lega Nord. Nel dichiarare che il suo gruppo non voterà la fiducia, osserva, nel merito, che il decreto legislativo sul federalismo municipale aumenterà la pressione fiscale e ridurrà, invece, l'autonomia fiscale e tributaria degli enti territoriali senza introdurre adeguati meccanismi di perequazione che assicurino l'uniformità sul territorio nazionale dei livelli essenziali della prestazioni. Nel rilevare altresì che il decreto legislativo in oggetto rafforzerà la rendita penalizzando le imprese, paventa il rischio che i provvedimenti varati dal Governo in attuazione della legge delega n. 42 del 2009 pregiudichino irrimediabilmente l'attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione.

MASSIMO ENRICO CORSARO (PdL). Nel ritenere che le critiche formulate dall'opposizione allo schema di decreto legislativo in materia di federalismo fiscale municipale siano dettate esclusivamente da pregiudizi ideologici, evidenzia la portata innovativa della riforma in esso prevista, volta in primo luogo a garantire equamente su tutto il territorio nazionale la fruizione dei servizi ineludibili, attraverso il riconoscimento di una effettiva autonomia e responsabilizzazione degli enti locali. Sottolineata, altresì, la valenza positiva del passaggio dai trasferimenti statali ad un sistema di tributi propri e di compartecipazioni, manifesta piena condivisione all'introduzione della cedolare secca sugli affitti, dalla quale conseguirà anche una diminuzione della pressione fiscale.

PRESIDENTE. Indíce la votazione per appello nominale sulla risoluzione Cicchitto Pag. VIIIn. 6-00065, sulla cui approvazione il Governo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti 607
Votanti 605
Astenuti 2
Maggioranza 303
Hanno risposto 314
Hanno risposto no 291

(La Camera approva - Deputati del gruppo Lega Nord Padania esibiscono vessilli e bandiere, che il Presidente invita a rimuovere - Dai banchi del gruppo Lega Nord Padania si grida reiteratamente: «Bossi!»).

Sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 20,20, è ripresa alle 20,22.

PRESIDENTE. Avverte che si intendono conseguentemente precluse le restanti risoluzioni presentate.

Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea e conseguente aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunica la modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea e il conseguente aggiornamento del programma predisposti a seguito della odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo (vedi resoconto stenografico pag. 45).

Sull'ordine dei lavori.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati SALVATORE MARGIOTTA (PD), DAVID FAVIA (IdV), LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP), CARLO CICCIOLI (PdL), MARIO CAVALLARO (PD) e ROBERTO GIACHETTI (PD).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Lunedì 7 marzo 2011, alle 11.

(Vedi resoconto stenografico pag. 49).

La seduta termina alle 20,40.