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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 469 di giovedì 28 aprile 2011

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 9,30.

EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD), Segretario. Legge il processo verbale della seduta di ieri.

Sul processo verbale.

Dopo un intervento del deputato RICARDO FRANCO LEVI (PD), il processo verbale è approvato.

I deputati in missione sono sessantasei.

Sull'ordine dei lavori.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Stigmatizzato il procrastinarsi della grave emergenza rifiuti nell'area di Napoli, divenuta ormai intollerabile a causa di un irresponsabile consociativismo politico, invita il Governo a dichiarare lo stato di emergenza per risolvere un problema che si ripercuote inesorabilmente sulla salute dei cittadini.

GIULIANO CAZZOLA (PdL). Stigmatizza l'affissione di manifesti recanti espressioni intimidatorie nei confronti di alcuni deputati del suo gruppo, ai quali si imputa la responsabilità di aver concorso all'approvazione della proposta di legge relativa alla cosiddetta prescrizione breve.

Discussione del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 19 aprile 2011.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

GABRIELE TOCCAFONDI (PdL), Relatore per la maggioranza. Nel ricordare che il Documento di economia e finanza per il 2011 costituisce il primo atto della nuova disciplina della contabilità pubblica, illustra gli aspetti salienti del testo in esame, articolato in tre sezioni, soffermandosi in particolare sulle innovazioni introdotte per adeguare l'ordinamento interno alle richieste dell'Unione europea connesse con il cosiddetto semestre europeo e con la strategia comunitaria di politica economica. Richiama quindi i principi ispiratori ai quali il Governo si è attenuto nell'assumere le scelte fondamentali di politica economica, anche alla luce delle nuove stime prudenziali sull'andamento tendenziale del prodotto interno lordo, rilevando che i dati relativi alle previsioni di finanza pubblica confermano la validità dell'azione condotta dall'Esecutivo, il quale ha inteso garantire un rigoroso risanamento dei conti pubblici quale presupposto indispensabile per uno sviluppo economico strutturale e duraturo. Ricordati inoltre i principali interventi delineati nel Programma nazionale di riforma, finalizzati, Pag. VItra l'altro, a favorire la competitività del sistema produttivo, evidenzia come il Documento in esame consentirà al Paese di affrontare con fiducia il semestre europeo, anche alla luce dell'ampia condivisione registratasi presso la V Commissione su talune problematiche, che auspica sia di buon auspicio in vista del varo di riforme condivise.

PIER PAOLO BARETTA (PD), Relatore di minoranza. Esprime un giudizio fortemente critico sui contenuti del Documento di economia e finanza, preannunziando la presentazione di una risoluzione alternativa predisposta dalla sua parte politica, della quale auspica l'approvazione. Osservato inoltre che il predetto Documento, decisivo per le prospettive economiche e sociali del Paese alla luce della nuova governance europea, appare deludente, privo di prospettiva strategica e del tutto inadeguato sui molteplici versanti del risanamento del debito pubblico, della politica fiscale, industriale e commerciale, nonché della riforma della pubblica amministrazione, ritiene che non sarà possibile un effettivo risanamento economico senza una consistente crescita economica ed una maggiore equità sociale.

AMEDEO CICCANTI (UdCpTP), Relatore di minoranza. Evidenziata l'incapacità del Governo di riformare la spesa pubblica secondo criteri selettivi, che ha determinato un costante incremento del debito pubblico, ritiene che il Documento di economia e finanza per il 2011 rappresenti un'occasione persa, non prevedendo le necessarie misure per contenere il disavanzo, per migliorare il saldo primario e per favorire la crescita economica. Ricorda inoltre che la Confindustria ha ravvisato l'inconsistenza delle misure predisposte dal Governo in materia di infrastrutture e trasporti.

ANTONIO BORGHESI (IdV), Relatore di minoranza. Sottolinea come il Documento di economia e finanza per il 2011, sostanzialmente inadeguato e poco chiaro, contenga un Programma nazionale di riforma che reca un insieme di misure basate di fatto su meri annunci e su interventi contraddittori, come nel settore dell'energia e in relazione alla più volte sbandierata riforma fiscale. Illustra quindi il programma alternativo predisposto dalla sua parte politica, basato principalmente su un maggiore contrasto all'evasione fiscale e sulla riduzione dei costi della politica.

BRUNO TABACCI (Misto-ApI). Nel lamentare l'assenza in Aula del titolare del Dicastero dell'economia e delle finanze, osserva che il Programma nazionale di riforma, recando misure generiche, modeste e prive di una visione complessiva della situazione del Paese, prospetta una rappresentazione non verosimile del quadro dell'economia e della finanza pubblica, a suo avviso ben lontana dalle drammatiche condizioni in cui versa l'Italia, che richiederebbero interventi strutturali anziché deplorevoli tagli lineari alla spesa pubblica e disuguaglianze legislative e fiscali. Preannunzia, pertanto, l'orientamento contrario del suo gruppo al Documento di economia e finanza.

MAINO MARCHI (PD). Nel ritenere che il Documento di economia e finanza abbia una connotazione solo formalmente innovativa, non contenendo politiche fiscali ed industriali adeguate e delineando uno scenario decisamente peggiore in termini di debito pubblico, ricorda che il suo gruppo ha presentato una proposta di rientro dal debito che pone invece al centro dell'attenzione la crescita e il controllo della finanza pubblica.

GIULIANO CAZZOLA (PdL). Sottolineato preliminarmente che il Documento di economia e finanza si iscrive nella nuova governance economica europea, in un quadro di più stretto coordinamento delle politiche economiche per la competitività e la convergenza degli Stati membri, osserva che da sempre in seno all'Unione europea la politica economica ha guidato la stessa integrazione politica consentendo straordinari sviluppi civili e democratici. Pag. VIIRespinte, quindi, le critiche rivolte al predetto Documento dall'opposizione, esprime invece apprezzamento per i suoi contenuti, volti a raggiungere il pareggio del bilancio per consentire avanzi primari che riducano gradualmente il debito pubblico.

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Richiamate le iniziative poste in essere dal Governo al fine di conseguire gli obiettivi di crescita, produttività ed occupazione, e dunque di pervenire al pareggio di bilancio nel 2014, segnatamente attraverso interventi in materia previdenziale e di lavoro, sottolinea la rilevanza della riforma dello Stato in senso federale allo scopo di garantire la stabilità economica del Paese.

SAVINO PEZZOTTA (UdCpTP). Nell'imputare alla politica attuata negli ultimi anni dal Governo, a suo avviso inadeguata a fronteggiare la crisi economica in quanto di stampo meramente emergenziale, l'impoverimento del tessuto produttivo e occupazionale del Paese, stigmatizza l'assenza di effettivi programmi di riforma e di intervento nel Documento di economia e finanza, che persegue unicamente l'obiettivo della stabilità finanziaria attraverso tagli orizzontali alla spesa pubblica, che aggraveranno le disuguaglianze sociali minando il tessuto democratico del Paese e deprimendo l'economia. Nel condividere, peraltro, le politiche di rigore economico-finanziario, ritiene che esse avrebbero dovuto essere perseguite attraverso misure, assenti nel Documento in esame, di detassazione degli utili reinvestiti dalle imprese, di fiscalità di vantaggio, di liberalizzazione di settori economici, di attenzione alla famiglia, di investimenti nella ricerca pubblica e privata, nonché attraverso un piano straordinario per l'occupazione giovanile e una seria politica energetica. Preannunzia, pertanto, il voto contrario del suo gruppo sulla risoluzione di maggioranza.

ANDREA LULLI (PD). Lamentata preliminarmente l'assenza in Aula del Ministro Tremonti, ricorda che il suo gruppo ha presentato un programma nazionale di riforma alternativo, esprimendo un giudizio critico sulla politica economica e fiscale attuata dal Governo, che appare inidonea a favorire la crescita dell'economia nazionale e lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili. Preannunzia, quindi, il voto contrario del suo gruppo sulla risoluzione di maggioranza.

MAURIZIO FUGATTI (LNP). Respinte le critiche rivolte dall'opposizione alla politica economica attuata dal Governo, ne rivendica, invece, i meriti, segnatamente la tenuta dei conti pubblici che, malgrado la difficile congiuntura, ha accresciuto la credibilità internazionale del Paese sui mercati finanziari e ha consentito di registrare un quadro macroeconomico sostanzialmente positivo, anche considerato il divario territoriale tra il Nord e il Sud d'Italia. Richiamata, quindi, la politica di difesa degli interessi economici nazionali da sempre perseguita dalla Lega Nord, ritiene non sempre condivisibili le scelte e gli indirizzi assunti in seno all'Unione europea, evidenziando i profili critici, segnatamente sul versante economico-finanziario, della partecipazione italiana alla missione militare in Libia.

ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD). Nell'evidenziare la mancanza nel Documento in discussione di politiche di contrasto alla povertà e la conferma dei tagli già operati ai fondi per le politiche sanitarie e sociali, che hanno compromesso i livelli essenziali di assistenza, manifesta forte preoccupazione per la dichiarata volontà del Governo di modificare il quarto comma dell'articolo 118 della Costituzione in materia di sussidiarietà.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Nel ritenere che l'assenza del Ministro Tremonti nel dibattito odierno sia riconducibile ai gravi dissidi interni alla maggioranza, conseguenza della debolezza della leadership manifestatasi ancora una volta in occasione della vicenda libica, denuncia il fallimento delle politiche economiche e di sviluppo dell'attuale Governo, che trovano Pag. VIIIconferma in un Documento di economia e finanza poco coraggioso ed assolutamente carente di misure concrete. Nel ribadire quindi che il risanamento dei conti pubblici non è stato affatto conseguito, come evidenziano i principali indicatori macroeconomici, sottolinea come gli obiettivi di competitività e crescita del Paese possano essere conseguiti solo mediante adeguati investimenti in formazione, istruzione, ricerca ed innovazione.

MARCO CALGARO (UdCpTP). Richiamati i principali obiettivi contenuti nel Documento di economia e finanza, nel quale non appaiono ben definiti i criteri da seguire per la riduzione del debito pubblico e per favorire la crescita economica del Paese, paventa il rischio che dall'attuazione del federalismo fiscale derivi un aumento della pressione fiscale.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

MARCO CALGARO (UdCpTP). Giudicata, inoltre, miope ed inefficace l'azione del Governo in materia di Welfare, istruzione e formazione, lamenta la mancata definizione di un'adeguata strategia per la liberalizzazione dei servizi di pubblica utilità e per lo sviluppo del Mezzogiorno. Manifesta, infine, l'orientamento contrario del suo gruppo sul Documento in esame.

MASSIMO BITONCI (LNP). Rilevata l'importanza del Documento di economia e finanza per il 2011 quale strumento cardine per la programmazione economica e finanziaria connessa con il semestre europeo, che impone un maggiore coordinamento delle politiche economiche dei singoli Stati membri, valuta positivamente le promettenti misure delineate nel Programma nazionale di riforma, che consentirà di ottenere crescita e sviluppo, unitamente ad una migliore competitività del sistema produttivo, grazie anche alla riduzione dello spreco di denaro pubblico dovuta all'introduzione del federalismo fiscale.

MARIO PEPE (PD). Ritiene che il Documento in discussione rappresenti un passo indietro rispetto alle stime marcoeconomiche formulate negli ultimi anni, non contenendo, tra l'altro, un incisivo piano per lo sviluppo del Mezzogiorno. Preannunzia, quindi, che esprimerà voto contrario sulla risoluzione di maggioranza.

ALBERTO FLUVI (PD). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal relatore di minoranza Baretta, manifesta preoccupazione per il perdurante fenomeno dell'evasione fiscale e per un'applicazione solo parziale del principio di progressività dell'imposizione sancito dall'articolo 53 della Costituzione; ritiene quindi necessario trasferire sulle rendite finanziarie una parte del carico fiscale che grava sui lavoratori e sulle imprese.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Nel ricordare che la sua parte politica valuta positivamente il nuovo contesto europeo di politica economica, che impone un maggiore coordinamento delle scelte dei singoli Stati membri nell'ottica di coniugare rigore e crescita economica, evidenzia come il Governo italiano non abbia saputo impostare un programma di riforme improntato al rigore, atteso che la riduzione delle spese non assume carattere strutturale. Evidenzia infine che le prospettive di crescita del nostro Paese sono estremamente ridotte anche a causa di una totale disattenzione mostrata dall'Esecutivo all'esigenza di investire convintamente in ricerca, sviluppo, istruzione ed infrastrutture.

FRANCO NARDUCCI (PD). Osserva che nella mutata congiuntura economica globale la proiezione internazionale dell'Italia e la valorizzazione delle competitività del sistema-Paese appaiono connessi al ruolo delle comunità italiane nel mondo, per il cui sostegno ritiene necessario un maggiore impegno del Ministero degli affari esteri e delle strutture diplomatiche e consolari. Stigmatizza in tal senso i tagli apportati dall'Esecutivo al bilancio del predetto Dicastero.

Pag. IX

ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD). Lamentato il mancato rispetto degli impegni precedentemente assunti dal Governo relativamente ad investimenti per il risanamento del dissesto idrogeologico e per conciliare il lavoro femminile con le esigenze della maternità, denunzia l'inadeguatezza delle scelte compiute dal centrodestra nei settori energetico ed ambientale.

FRANCESCO BOCCIA (PD). Giudica il Documento di economia e finanza per il 2011 inaccettabile e inattendibile, nonché espressione del fallimento politico della maggioranza, a suo avviso incapace di attuare politiche strutturali di sviluppo e di predisporre strategie economiche di rilancio del Paese. Nel lamentare quindi il peggioramento di tutti i principali dati macroeconomici, stigmatizza la politica economica e industriale del Governo, che ha anteposto l'obiettivo della stabilità finanziaria alle vere priorità del Paese, a suo avviso riconducibili allo sviluppo e alla crescita economica; stigmatizza in tal senso gli effetti depressivi prodotti dai tagli alla spesa pubblica stabiliti dal decreto-legge n. 78 del 2010.

ANTONIO BUONFIGLIO (FLpTP). Sottolineata la necessità di approvare il Documento di economia e finanza, che si inserisce nel nuovo contesto comunitario di coordinamento delle politiche economiche adottate dai singoli Stati membri, valuta peraltro negativamente le misure in esso contenute, che appaiono del tutto insufficienti a perseguire gli obiettivi di crescita e sviluppo del Paese. Ricordato quindi che il Piano di stabilità ipotizzato dall'Esecutivo imporrà manovre correttive e sacrifici i cui oneri si scaricheranno sulla prossima legislatura, lamenta la disorganicità del Programma nazionale di riforma, che non destina adeguate risorse ed incentivi agli investimenti, alla ricerca e alle infrastrutture, in particolare nel Mezzogiorno d'Italia, ancora gravato da un notevole divario rispetto al resto del Paese.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le risoluzioni Beltrandi n. 6-00077, Donadi n. 6-00078, Galletti n. 6-00079, Cicchitto n. 6-00080 e Franceschini n. 6-00081.
Dichiara chiusa la discussione.

PIER PAOLO BARETTA (PD), Relatore di minoranza. Nel ringraziare il sottosegretario Casero, lamenta l'assenza in Aula del Ministro dell'economia e delle finanze.

ANTONIO BORGHESI (IdV), Relatore di minoranza. Nel ritenere, a nome del suo gruppo, carente, inadeguato e poco trasparente il Documento di economia e finanza per il 2011, richiama le apprezzabili proposte alternative contenute nella relazione e nella risoluzione di minoranza presentata dal suo gruppo.

PRESIDENTE. Prende atto che il relatore per la maggioranza ed il relatore di minoranza, Ciccanti, rinunziano alla replica.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Nel ritenere infondate le argomentazioni critiche secondo le quali il Documento di economia e finanza non contiene misure efficaci per sostenere la crescita, ricorda i termini dell'attuale congiuntura economica mondiale, sottolineando la necessità di operare in chiave europea per sostenere la competizione innescata dalla imponente espansione delle economie emergenti, segnatamente nell'Asia Orientale. Evidenzia altresì l'opportunità di un'approfondita riflessione in sede europea sui temi della riduzione del debito, comprendendo fra di essi la sostenibilità del risparmio privato e del sistema bancario, anche a fronte dell'onerosità dell'imminente dismissione delle centrali nucleari di primo livello. Stigmatizzato quindi l'utilizzo strumentale e demagogico di differenti indicatori microeconomici ai fini della valutazione dello stato dell'economia del Paese, ribadisce l'intendimento del Governo di proseguire sulle strade delle riforme, segnatamente attuando il federalismo fiscale, modernizzando la pubblica amministrazione, rivedendo il sistema fiscale e investendo nella Pag. Xricerca scientifica e tecnologica. Accetta infine la risoluzione Cicchitto n. 6-00080.

(Dichiarazioni di voto)

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Stigmatizza preliminarmente l'assenza nel dibattito odierno dei titolari dei dicasteri economici, nonché del Presidente del Consiglio, a suo avviso rimarchevole proprio in considerazione della rilevanza delle nuove regole della governance europea. Osservato quindi che, per attuare le politiche economiche per la competitività e la convergenza richieste dalla nuova architettura economica e finanziaria dell'Unione europea, sarebbero necessarie forti misure di sostegno alla crescita e di risanamento dei conti pubblici, esprime netta contrarietà al Documento in discussione, che a suo avviso rinvia al futuro interventi invece indifferibili per affrontare la difficile congiuntura economica.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO (Misto-MpA-Sud). Nell'esprimere un giudizio nettamente critico sul Documento di economia e finanza per il 2011, che reputa carente di efficaci e convincenti misure volte a risanare il debito pubblico e a sostenere il necessario percorso riformatore e la crescita economica, lamenta la superficialità ed il sostanziale disinteresse evidenziatisi attorno a temi cruciali per il futuro del Paese, stigmatizzando in particolare la mancata previsione di adeguati interventi per il rilancio del Mezzogiorno. Invita pertanto il Governo ad impegnarsi maggiormente per colmare il gap infrastrutturale tra Nord e Sud, sostenendo per quest'ultimo un più efficace sistema creditizio e la promozione di una fiscalità di vantaggio, oltre allo sblocco dei fondi per le aree sottoutilizzate. Dichiara infine il voto contrario della sua componente politica sulla risoluzione Cicchitto n. 6-00080.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Evidenziato preliminarmente che le ottimistiche dichiarazioni del Ministro Tremonti appaiono drasticamente smentite dai drammatici dati macroeconomici contenuti nel Documento di economia e finanza per il 2011, sul quale esprime il giudizio fortemente critico della sua componente politica, osserva che gli stringenti vincoli imposti alla finanza pubblica dalla nuova governance europea porranno l'Italia nella necessità di affrontare dolorose manovre economiche che determineranno deleteri effetti depressivi. Richiamate, quindi, le proposte alternative contenute nella risoluzione di minoranza sostenuta dalla propria parte politica, stigmatizza l'irresponsabile immobilismo che caratterizza la politica economica del Governo, a suo avviso riconducibile ad inaccettabili ragioni di opportunismo politico.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Manifesta la contrarietà del suo gruppo al Documento di economia e finanza per il 2011, dal quale si evince che i conti pubblici non sono affatto in ordine, come attestato anche da autorità competenti in materia, e non sono stati raggiunti gli obiettivi di crescita. Osserva quindi che il Programma nazionale di riforma certifica di fatto il fallimento della politica economica e fiscale del Governo, nonché la totale inesistenza di una concreta e fattiva politica industriale. Nel richiamare altresì i dati che confermano, tra l'altro, il ritardo del Paese nel settore della ricerca e dello sviluppo e l'alto livello di evasione fiscale, dichiara il voto contrario del suo gruppo sulla risoluzione Cicchitto n. 6-00080.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP). Nell'esprimere riprovazione e sconforto per l'assenza nell'odierno dibatto del Ministro dell'economia e delle finanze nonché del Presidente del Consiglio, lamentando altresì la mancata nomina di un Ministro per le politiche dell'Unione europea, manifesta preoccupazione per la scarsa crescita del Paese rispetto agli altri partner europei e per la mancata previsione nel Documento in Pag. XIesame di efficaci strumenti per promuoverla e sostenerla. Giudicati altresì poco attendibili i dati relativi alla crescita del PIL ed alla dinamica del debito pubblico, reputa viceversa infondate le previsioni circa la preannunziata riduzione della pressione fiscale, sottolineando altresì la necessità di proseguire sulla strada delle liberalizzazioni. Nel ritenere quindi che le linee di politica economica prefigurate per il 2011 si discostino sensibilmente dalle linee programmatiche presentate dalla coalizione di centrodestra agli elettori, dichiara il voto contrario del suo gruppo sulla risoluzione Cicchitto n. 6-00080.

BRUNO CESARIO (IR). Nel richiamare gli aspetti salienti del Documento di economia e finanza per il 2011, soffermandosi in particolare sulle innovazioni introdotte per adeguare l'ordinamento interno alle richieste dell'Unione europea connesse con il semestre europeo, conferma il sostegno del suo gruppo alla politica economica attuata dal Governo, ritenendo che il rigoroso risanamento dei conti pubblici costituisca il presupposto indispensabile per il rilancio e lo sviluppo nazionale. Sottolineata quindi la necessità di ridurre il differenziale economico esistente fra le diverse aree del Paese, giudica opportuno rilanciare un piano straordinario per il Mezzogiorno utilizzando anche risorse europee; dichiara, infine, il voto favorevole della sua parte politica sulla risoluzione Cicchitto n. 6-00080.

GIAN LUCA GALLETTI (UdCpTP). Espresso un giudizio critico sull'iter scarsamente approfondito del Documento in esame, al quale non hanno preso parte i Ministri competenti per materia, evidenzia la grave situazione economica del Paese, caratterizzata da un debito pubblico particolarmente elevato, da una scarsa crescita e da un persistente divario tra Nord e Sud. Sottolineato, altresì, come le numerose riforme contenute nel Documento di economia e finanza appaiano confuse, generiche e di stampo propagandistico, rileva la necessità di procedere ad una revisione della spesa pubblica nonché all'adozione di misure a favore delle famiglie.

ALESSANDRO MONTAGNOLI (LNP). Nel ricordare che il Documento di economia e finanza per il 2011 costituisce il primo atto della nuova disciplina di contabilità pubblica, giudica le misure in esso contenute idonee a garantire la stabilità dei conti pubblici e la crescita del Paese, in linea con le richieste provenienti dall'Unione europea, richiamando altresì le iniziative poste in essere dal Governo al fine di ridurre la spesa pubblica e garantire la solidità finanziaria dei cittadini in un periodo di difficile congiuntura economica internazionale. Nell'invitare quindi l'Esecutivo a proseguire nella meritevole attività volta a rinnovare le istituzioni, in particolare attraverso il varo della riforma fiscale e l'efficace contrasto al fenomeno dell'evasione fiscale, sottolinea la rilevanza della riforma dello Stato in senso federale allo scopo di garantire il controllo dei conti pubblici e lo sviluppo nazionale; dichiara infine il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione Cicchitto n. 6-00080.

LINO DUILIO (PD). Nel rilevare come la politica economica attuata dal Governo si sia limitata a perseguire unicamente l'obiettivo del risanamento dei conti pubblici, a scapito della crescita e dell'equità, segnatamente attraverso una deleteria riduzione delle spese per investimenti, giudica generiche, eterogenee e modeste le finalità delineate nel Documento in esame, che determineranno effetti estremamente limitati e diluiti nel tempo. Dichiara, pertanto, il voto contrario del suo gruppo sulla risoluzione di maggioranza.

MARCO MARIO MILANESE (PdL). Osservato preliminarmente che il Documento di economia e finanza per il 2011 conferma le scelte di politica economica nazionale assunte in un quadro di più stretto coordinamento delle politiche economiche per la competitività e la convergenza degli Stati membri, richiama i principi ispiratori ai quali il Governo si è attenuto, segnatamente Pag. XIIgarantire la rigorosa stabilità dei conti pubblici quale presupposto indispensabile per uno sviluppo economico duraturo. Sottolineata quindi la necessità di varare al più presto una concreta riforma fiscale, affrontando nel contempo l'annosa questione meridionale, anche attraverso un oculato utilizzo dei fondi europei, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione Cicchitto n. 6-00080.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato MARCO BELTRANDI (PD).

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva la risoluzione Cicchitto n. 6-00080.

PRESIDENTE. Avverte che si intendono conseguentemente precluse le restanti risoluzioni presentate.
Avverte altresì che, secondo le intese intercorse, la trattazione dei restanti argomenti iscritti all'ordine del giorno, ad eccezione dello svolgimento di interpellanze urgenti, è rinviata ad altra seduta.

Calendario dei lavori dell'Assemblea, conseguente aggiornamento del programma ed annunzio della convocazione del Parlamento in seduta comune.

PRESIDENTE. Comunica il calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di maggio 2011 ed il conseguente aggiornamento del programma predisposti a seguito della odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, nonché la convocazione del Parlamento in seduta comune (vedi resoconto stenografico pag. 59).

Sull'ordine dei lavori.

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato MARCO BOTTA (PdL).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

Intervengono inoltre sull'ordine dei lavori i deputati ALDO DI BIAGIO (FLpTP), ALESSANDRO BRATTI (PD), ERMETE REALACCI (PD), SANDRO GOZI (PD), GIOVANNA MELANDRI (PD), MAURIZIO TURCO (PD), DANIELA SBROLLINI (PD) e SOUAD SBAI (PdL), alle cui considerazioni si associa il PRESIDENTE.

Svolgimento di interpellanze urgenti.

SALVATORE CICU (PdL). Illustra la sua interpellanza n. 2-01059, sulle iniziative di competenza in relazione all'aumento dei prezzi praticati dalle compagnie di navigazione per la Sardegna.

BARTOLOMEO GIACHINO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 69). - Replica il deputato SALVATORE CICU (PdL), che, pur esprimendo apprezzamento per l'impegno profuso dal sottosegretario con l'intervento presso l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, dichiara di non potersi ritenere soddisfatto della risposta, giudicando l'azione intrapresa dal Governo ancora non sufficiente a risolvere la problematica oggetto dell'atto ispettivo.

TERESIO DELFINO (UdCpTP). Illustra la sua interpellanza n. 2-01055, sui tempi per la formalizzazione della concessione ventennale alla società di gestione dell'aeroporto di Levaldigi di Cuneo.

BARTOLOMEO GIACHINO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 71). - Replica il deputato TERESIO DELFINO (UdCpTP), che, nel dichiararsi assolutamente insoddisfatto della risposta, manifesta sconcerto e indignazione per gli ingiustificabili ritardi da parte del Ministero dell'economia e delle finanze negli adempimenti burocratici necessari per formalizzare la concessione ventennale Pag. XIIIalla società di gestione dell'aeroporto di Levaldigi di Cuneo, scalo la cui rilevanza è in rapida ascesa anche grazie all'impegno economico profuso dagli enti locali interessati.

ENRICO LETTA (PD). Illustra l'interpellanza Peluffo n. 2-01060, sulle problematiche relative all'acquisizione delle aree dove si svolgerà l'Expo 2015 ed elementi in merito allo stato di avanzamento delle opere connesse con l'evento.

BARTOLOMEO GIACHINO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 75). - Replica il deputato VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO (PD), che, nel dichiararsi totalmente insoddisfatto della risposta, manifesta netta contrarietà all'operato del Governo e degli organi preposti alla gestione delle attività preparatorie dell'Expo 2015, segnatamente in ordine all'acquisizione ed alla successiva destinazione delle aree, al rispetto delle scadenze programmate ed alla disponibilità dei fondi stanziati, preannunziando la presentazione di un atto di indirizzo in materia ed invitando il Governo a presentare la relazione annuale sullo stato di avanzamento delle prescritte attività.

MARIALUISA GNECCHI (PD). Illustra la sua interpellanza n. 2-01041, sulle iniziative di competenza con riferimento alla procedura concorsuale bandita per il reclutamento di 175 dirigenti di seconda fascia dell'Agenzia delle entrate.

SONIA VIALE, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 83). - Replica il deputato MARIALUISA GNECCHI (PD), che, nel dichiararsi assolutamente insoddisfatta della risposta, ribadisce le ragioni che inducono a ritenere irrituali, eccessivamente discrezionali e contestabili le procedure seguite dall'Agenzia delle entrate per l'affidamento di incarichi dirigenziali e per la selezione del relativo personale, prospettandone la dubbia legittimità.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

ENZO RAISI (FLpTP). Illustra la sua interpellanza n. 2-01058, sulle iniziative di competenza in merito a presunte irregolarità da parte di esponenti del comando provinciale della Guardia di finanza di Bologna in relazione ad un intervento edilizio nel comune di San Lazzaro di Savena (Bologna).

SONIA VIALE, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 92). - Replica il deputato ENZO RAISI (FLpTP), che, nel ringraziare il sottosegretario per la risposta, si dichiara insoddisfatto per l'imbarazzante nota fornita dal comando provinciale della Guardia di finanza di Bologna, preannunziando l'intendimento di assumere ulteriori iniziative al fine di accertare le specifiche responsabilità in relazione alla grave vicenda oggetto dell'atto ispettivo.

PRESIDENTE. Avverte che lo svolgimento delle interpellanze Gava n. 2-01039, Mario Pepe (IR) n. 2-01047 e Carlucci n. 2-01053 è rinviato ad altra seduta.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Martedì 3 maggio 2011, alle 11.

(Vedi resoconto stenografico pag. 97).

La seduta termina alle 16,35.