XVI LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 476 di lunedì 23 maggio 2011
Pag. IIIPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI
La seduta comincia alle 10.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 19 maggio 2011.
I deputati in missione sono quarantanove.
Discussione della proposta di legge: Norme per la tutela delle vittime di reati per motivi di omofobia e transfobia (A.C. 2802-A).
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 19 maggio 2011.
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
ENRICO COSTA (PdL), Relatore per la maggioranza. Illustra il contenuto della proposta di legge n. 2802-A, iscritta nel calendario tra gli argomenti in quota opposizione, richiamandone anzitutto il complesso iter in sede referente, conclusosi con il conferimento al relatore per la maggioranza del mandato a riferire in senso negativo sul provvedimento. Precisa, quindi, che la maggioranza dei componenti la Commissione non è pregiudizialmente contraria all'introduzione nell'ordinamento penale di norme contro l'omofobia e la transfobia, chiarendo altresì le riserve giuridiche che non hanno consentito di condividere le particolari soluzioni normative adottate nel testo della proposta di legge in discussione. Espresso comunque apprezzamento per la formulazione dell'emendamento Concia 1.10, che ha ampliato le categorie dei soggetti tutelati, osserva che la sua non corrispondenza al Trattato di Lisbona ne ha determinato la reiezione in Commissione.
ANNA PAOLA CONCIA (PD), Relatore di minoranza. Nel richiamare il contenuto di un testo alternativo che appare sostanzialmente analogo al testo unificato presentato nel corso del complesso iter in sede referente, ricorda la previsione di circostanze aggravanti da applicare nei confronti dei reati di omofobia e transfobia, nonché le finalità sottese alle proposte emendative a sua firma volte, tra l'altro, a migliorare il provvedimento e a venire incontro alla perplessità di natura costituzionale. Espresso quindi rammarico per l'atteggiamento di totale chiusura assunto dalla Commissione su una proposta di legge che intende tutelare talune minoranze esposte al pregiudizio e dare piena attuazione all'articolo 19 del Trattato di Lisbona, ricorda il monito del Presidente della Repubblica al fine di sollecitare il Parlamento a legiferare sull'allarmante fenomeno dell'omofobia, auspicando altresì la predisposizione di un testo ampiamente condiviso, nel quale si possano riconoscere tutte le forze politiche e l'intero Paese.
PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.
FLAVIA PERINA (FLpTP). Giudica evidentemente propagandistica e strumentale la contrarietà della maggioranza al provvedimento in discussione, esprimendo apprezzamento per le aperture manifestate dai Ministri della giustizia e per le pari Pag. IVopportunità, nonché per l'orientamento comunque favorevole dichiarato da esponenti del Popolo della Libertà. Auspica, quindi, che anche l'Italia, come altri Paesi europei, possa pronunciarsi chiaramente contro l'omofobia e la transfobia attraverso l'approvazione di una legislazione specifica, richiamando il recente autorevole intervento del Presidente della Repubblica contro ogni forma di discriminazione. Nel preannunziare, infine, il convinto voto favorevole del suo gruppo, osserva che un partito liberale di massa e laico non dovrebbe, per opportunismo politico, arroccarsi su posizioni di retroguardia proprie delle destre estreme.
GIORGIO CLELIO STRACQUADANIO (PdL). Nel ritenere che la libertà sessuale di ogni persona non debba essere oggetto di alcuna forma di aggressione, contesta le espressioni gratuitamente ingiuriose spesso usate nei confronti di donne militanti del Popolo della Libertà; rileva inoltre che la vigente normativa prevede opportunamente un'adeguata tutela contro qualsiasi forma di discriminazione e che sarebbe proprio di una concezione illiberale introdurre aggravanti penali riferite esclusivamente all'orientamento sessuale delle vittime di reati.
DONATELLA FERRANTI (PD). Nell'auspicare preliminarmente lo svolgimento di un ragionevole e pacato dibattito parlamentare sulla proposta di legge in discussione, richiama gli aspetti salienti di un provvedimento che, tra l'altro, mira ad introdurre l'inasprimento delle pene per determinati delitti riconducibili all'omofobia. Nel ricordare altresì le strumentali ragioni di contrarietà espresse dalla maggioranza nel corso dell'iter in sede referente, rileva, in particolare, come la scelta di aggravare determinati reati sia già presente nell'ordinamento giuridico, mentre appare sostanzialmente superata l'asserita questione dell'indeterminatezza della fattispecie penale. Ribadita quindi l'esigenza di una tutela rafforzata per le vittime dei reati di omofobia e transfobia, recependo in tal modo l'auspicio espresso in merito dal Presidente della Repubblica, sottolinea la necessità di dare piena attuazione ad alcuni diritti riconosciuti dalla Carta costituzionale e previsti dal Trattato di Lisbona.
LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdCpTP). Ritiene che il testo della proposta di legge in discussione sia irricevibile in quanto presenta evidenti profili di incostituzionalità, che hanno indotto il suo gruppo a presentare emendamenti soppressivi. Nel reputare comunque necessario contrastare ogni forma di violenza e discriminazione, non ritiene opportuno introdurre nell'ordinamento giuridico circostanze aggravanti legate esclusivamente all'orientamento sessuale delle vittime dei reati, che sarebbero connotate da eccessiva indeterminatezza.
BEATRICE LORENZIN (PdL). Nel condividere la necessità di contrastare più adeguatamente la crescente ondata di violenza originata da forme di intolleranza basate sugli orientamenti sessuali delle vittime, rileva la complessità di intervenire su un tema così delicato introducendo l'aggravante del reato di omofobia, che presenta diversi profili di criticità tecnica e giuridica. Nel manifestare quindi la ferma convinzione che per tutelare meglio le vittime dei predetti odiosi reati sia fondamentale individuare soluzioni normative ampiamente condivise, svincolate da ogni possibile influenza della propaganda elettorale, richiama l'importanza di prevedere opportune campagne di sensibilizzazione contro l'intolleranza e la cultura dell'odio, in particolare verso le donne.
MASSIMO POLLEDRI (LNP). Ritiene preliminarmente che lo Stato debba garantire i diritti di ogni persona umana, evitando una parcellizzazione delle categorie oggetto di tutela ed un'impropria estensione del concetto di omofobia, considerato, peraltro, che il raggiungimento della felicità è frutto unicamente di un percorso individuale di crescita e di equilibrio. Esprime, quindi, un giudizio negativo Pag. Vsulla proposta di legge in discussione, che presenta evidenti profili di incostituzionalità, con particolare riferimento agli articoli 3 e 25 della Carta fondamentale, preannunziando infine la presentazione da parte del suo gruppo di una questione pregiudiziale.
ROCCO BUTTIGLIONE (UdCpTP). Nel rilevare che il provvedimento in discussione assume pressoché esclusivamente un valore simbolico, esprime alcuni dubbi sulla reale tendenza all'aumento del numero dei reati dovuti ad un'ostilità preconcetta verso gli omosessuali, giudicando al riguardo di scarsa efficacia l'introduzione di un'aggravante specifica per i predetti reati. Evidenziati quindi taluni profili di incostituzionalità delle misure in esame, ricordando in particolare che l'ordinamento prevede già strumenti sanzionatori dei reati commessi per futili motivi, sottolinea come sia doveroso punire i comportamenti lesivi della dignità di tutte le persone evitando che l'omosessualità sia trasformata in una sorta di valore aggiunto.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Rilevato preliminarmente che l'oggetto del provvedimento in discussione attiene alla garanzia dei diritti inviolabili della persona come singolo e nelle formazioni sociali e contro inaccettabili forme di intolleranza, stigmatizza la posizione, a suo avviso ipocrita, di chi non ravvisa la necessità giuridica di apprestare una tutela penale differenziata e rafforzata per le vittime di atti delittuosi commessi per motivi di omofobia e transfobia. Nel richiamare quindi il contenuto della proposta di legge n. 2807 a prima firma Di Pietro, originariamente abbinata al provvedimento in esame, preannunzia la presentazione di specifiche proposte emendative da parte del suo gruppo, del quale manifesta l'orientamento comunque favorevole all'approvazione della proposta di legge in discussione. Nel dissentire infine nettamente dalle osservazioni del deputato Buttiglione, richiama l'ispirazione personalistica della Costituzione ricordando altresì il profilo filosofico di Emmanuel Mounier.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
ANNA PAOLA CONCIA (PD), Relatore di minoranza. Nel fornire alcune precisazioni in merito agli interventi svolti da taluni deputati, ricorda, tra l'altro, che la legge Mancino tutela le donne militanti del Popolo della Libertà oggetto di espressioni gratuite, rilevando altresì come il deputato Buttiglione sia stato censurato in ambito europeo per le innumerevoli frasi discriminatorie pronunciate nei confronti degli omosessuali.
PRESIDENTE. Prende atto che il relatore per la maggioranza ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Avverte altresì che sono state presentate le questioni pregiudiziali per motivi di costituzionalità Buttiglione n. 1, Bertolini n. 2 e Lussana n. 3, nonché la questione sospensiva Bertolini n. 1.
Rinvia quindi il seguito del dibattito ad altra seduta.
Sull'ordine dei lavori.
Interviene sull'ordine dei lavori il deputato JEAN LEONARD TOUADI (PD).
Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
PRESIDENTE. Comunica che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti il deputato Francesco Proietti Cosimi in sostituzione del deputato Antonio Rugghia, dimissionario.
Trasmissione dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
PRESIDENTE. Comunica che il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al Pag. VIciclo dei rifiuti, con lettera in data 19 maggio 2011, ha inviato la relazione territoriale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella regione Calabria.
La seduta, sospesa alle 12,30, è ripresa alle 15,05.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI
I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cinquantaquattro.
Seguito della discussione del disegno di legge S. 2665, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 34 del 2011: Disposizioni urgenti in favore della cultura, in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione, di razionalizzazione dello spettro radioelettrico, di moratoria nucleare, di partecipazioni della Cassa depositi e prestiti, nonché per gli enti del Servizio sanitario nazionale della regione Abruzzo (approvato dal Senato) (A.C. 4307).
Nella seduta del 17 maggio 2011 si è svolta la discussione sulle linee generali.
PRESIDENTE. Dà conto delle proposte emendative dichiarate inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 32).
ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Pone la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato.
ROBERTO GIACHETTI (PD). Chiede che il Ministro chiarisca in quale riunione del Consiglio dei Ministri sia stata autorizzata la posizione della questione di fiducia.
ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Ricorda che il Consiglio dei Ministri ha autorizzato la posizione della questione di fiducia il 19 maggio scorso.
RENATO CAMBURSANO (IdV). Giudica vergognosa la decisione del Governo di porre la questione di fiducia su un provvedimento d'urgenza che, tra l'altro, persegue l'obiettivo di vanificare l'imminente consultazione referendaria in tema di energia nucleare; lamenta inoltre la totale assenza di una politica industriale da parte dell'Esecutivo.
PIER PAOLO BARETTA (PD). Nel precisare che vi sarebbe stato il tempo necessario per esaminare nel merito il provvedimento d'urgenza, ritiene che il ricorso alla questione di fiducia sia motivato dall'esigenza di vanificare l'efficacia della consultazione referendaria in materia di energia nucleare.
GIAN LUCA GALLETTI (UdCpTP). Stigmatizzata l'ennesima questione di fiducia posta dal Governo, esprime forte preoccupazione per l'impossibilità del Parlamento di discutere temi fondamentali per il futuro del Paese, quali le politiche di approvvigionamento energetico.
CARMELO BRIGUGLIO (FLpTP). Stigmatizzato l'ennesimo ricorso alla questione di fiducia, alla luce della delicatezza delle materie trattate nel provvedimento d'urgenza in esame, manifesta forte preoccupazione per il degrado della vita istituzionale del Paese.
SIMONE BALDELLI (PdL). Ricordato che il ricorso alla questione di fiducia è una prassi utilizzata dai Governi di ogni colore politico, sottolinea che le disposizioni in materia di energia nucleare rappresentano una scelta chiara, che rende non più necessari, ma non elude affatto i quesiti referendari in materia; auspica infine una riforma delle procedure che consenta tempi certi per l'approvazione dei provvedimenti governativi.
Pag. VIIFEDERICO PALOMBA (IdV). Ritiene che la decisione del Governo di porre la questione di fiducia sia motivata unicamente dal timore di un probabile esito positivo della consultazione referendaria in tema di energia nucleare.
GIUSEPPE CALDERISI (PdL). Ribadisce che le scelte del Governo in materia di energia nucleare intervengono direttamente e senza sotterfugi sull'oggetto dei quesiti referendari, rendendoli di fatto inutili; sottolinea inoltre che le politiche energetiche dovranno essere discusse in futuro dal Parlamento.
PRESIDENTE. Avverte che, a seguito della decisione del Governo di porre la questione di fiducia, la Conferenza dei presidenti di gruppo è immediatamente convocata per l'organizzazione del seguito del dibattito.
La seduta, sospesa alle 15,25, è ripresa alle 15,45.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Comunica le determinazioni assunte a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo relativamente al prosieguo dell'iter del disegno di legge di conversione n. 4307 e all'articolazione dei lavori dell'Assemblea nella prossima settimana (vedi resoconto stenografico pag. 37).
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Martedì 24 maggio 2011, alle 13,45.
(Vedi resoconto stenografico pag. 38).
La seduta termina alle 15,50.