XVI LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 505 di mercoledì 20 luglio 2011
Pag. VPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI
La seduta comincia alle 10,05.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 15 luglio 2011.
I deputati in missione sono sessantasette.
Seguito della discussione delle mozioni Donadi n. 1-00670, Iannaccone n. 1-00676, Mosella n. 1-00677, Ghiglia n. 1-00678, Libè n. 1-00679, Bratti n. 1-00680 e Zamparutti n. 1-00681: Iniziative urgenti sull'emergenza rifiuti a Napoli.
Nella seduta del 5 luglio 2011 si è svolta la discussione sulle linee generali.
STEFANIA PRESTIGIACOMO, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Esprime parere favorevole sulla mozione Ghiglia n. 1-00678 e sulle parti motive dei restanti documenti di indirizzo; esprime altresì parere favorevole sul primo capoverso del dispositivo della mozione Donadi n. 1-00670 (Nuova formulazione), sul dispositivo della mozione Iannaccone n. 1-00676 (invitando al ritiro del primo capoverso), sul primo capoverso del dispositivo della mozione Mosella n. 1-00677, sul secondo capoverso, purché riformulato, del dispositivo della mozione Libè n. 1-00679, sul secondo capoverso del dispositivo, nonché sui capoversi terzo e quarto, purché riformulati, della mozione Bratti n. 1-00680 e sulla lettera c) del dispositivo della mozione Zamparutti n. 1-00681. Esprime infine parere contrario sulle restanti parti dei dispositivi dei medesimi documenti di indirizzo.
(Dichiarazioni di voto)
FRANCESCO BARBATO (IdV). Stigmatizzate preliminarmente le responsabilità politiche connesse alla gestione del ciclo dei rifiuti in Campania, rileva gli interessi economici connessi al mantenimento dello stato di emergenza nel predetto territorio, evidenziando altresì le misure efficaci già adottate dal comune di Napoli, con particolare riferimento al potenziamento della raccolta differenziata e alla realizzazione di efficaci impianti di compostaggio e stabilizzazione. Sottolinea, infine, le gravi inadempienze delle amministrazioni provinciali e regionali, nonché dell'Esecutivo, al fine di ricercare una soluzione definitiva all'emergenza rifiuti nel territorio campano.
DONATO RENATO MOSELLA (Misto-ApI). Nel ritenere il ricorso alla decretazione d'urgenza un approccio miope e inadeguato a gestire la grave situazione emergenziale dei rifiuti in Campania, auspica l'approvazione della sua mozione n. 1-00677, che impegna il Governo a presentare un disegno di legge organico in materia e ad indire una conferenza permanente sulla condizione dello smaltimento dei rifiuti nel Paese.
ANIELLO FORMISANO (IdV). Pur ringraziando il Ministro per il parere favorevole espresso sul primo capoverso del dispositivo della mozione Donadi n. 1-00670 (Nuova formulazione), giudica incomprensibile il parere contrario sulla Pag. VIrestante parte della stessa, rilevando altresì come i problemi interni alla maggioranza determineranno verosimilmente la decadenza del decreto-legge sull'emergenza rifiuti in Campania, le cui norme giudica dannose e pericolose per il predetto territorio. Espresso infine apprezzamento per la volontà del comune di Napoli di ricondurre in un ambito di ordinarietà la gestione del ciclo dei rifiuti, rilevando a tal fine la necessità di addivenire ad una leale collaborazione tra tutte le istituzioni, richiama le finalità sottese alla mozione presentata dal suo gruppo, della quale auspica l'approvazione.
LUIGI MURO (FLpTP). Espresso rammarico per i toni demagogici del dibattito sulle mozioni in esame, giudica doveroso affrontare la grave problematica della gestione dei rifiuti in Campania con maggiore serenità e attraverso la collaborazione di tutte le forze politiche, superando spinte localistiche ed interessi di parte. Richiama, quindi, i contenuti della mozione Libè n. 1-00679, sottoscritta anche dal suo gruppo, che, a suo avviso, propone soluzioni meritevoli di considerazione ad una problematica che ha assunto una dimensione nazionale.
ARTURO IANNACCONE (PT). Dichiara di non accettare l'invito al ritiro proposto dal Governo del primo capoverso del dispositivo della sua mozione n. 1-00676, ritenendo il decreto-legge presentato in materia dall'Esecutivo inadeguato a risolvere la drammatica situazione emergenziale in atto in Campania, che sta causando gravi disagi alla popolazione e danni di immagine all'intero Paese. Nel rilevare altresì che il Governo avrebbe dovuto intervenire in maniera tempestiva e compatta al fine di ricercare una soluzione definitiva alla grave problematica oggetto dei documenti di indirizzo in esame, stigmatizza le inadempienze e le responsabilità delle amministrazioni di centrosinistra nella suddetta vicenda, invitando peraltro l'Esecutivo a varare un nuovo decreto-legge in materia e a promuovere la convocazione di un tavolo istituzionale con la partecipazione di tutti gli enti locali interessati.
ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD). Sottolinea come dall'espressione del parere del Governo sulla sua mozione n. 1-00681 emerga chiaramente che l'Esecutivo non intende affatto risolvere la grave problematica della gestione dei rifiuti in Campania, rilevando altresì che le soluzioni proposte nella suddetta mozione consentirebbero una notevole riduzione del volume dei rifiuti da conferire in discarica, avviando pertanto a soluzione l'emergenza in atto nella predetta regione. Preannunzia infine che chiederà la votazione per parti separate della sua mozione n. 1-00681.
Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
NUNZIO FRANCESCO TESTA (UdCpTP). Nel richiamare le responsabilità diffuse connesse al problema strutturale dell'emergenza rifiuti in Campania, sottolinea l'illusoria convinzione del comune di Napoli di risolvere tale annosa problematica con il solo potenziamento della raccolta differenziata, rilevando altresì la necessità di addivenire ad una leale collaborazione tra tutte le istituzioni, con conseguente assunzione di responsabilità. Richiama, quindi, le finalità sottese alla mozione Libè n. 1-00679, della quale auspica l'approvazione, giudicando incomprensibile il parere contrario espresso dal Governo su taluni capoversi del dispositivo del medesimo documento di indirizzo.
MANUELA LANZARIN (LNP). Nel ribadire la chiara posizione del suo gruppo relativamente all'emergenza rifiuti in atto in Campania, tuttora irrisolta, che reputa sia dovuta ad anni di gestioni fallimentari di amministrazioni locali inefficienti, giudica improprio l'appello alla solidarietà da parte di altre aree del Paese, atteso che il problema riguarda esclusivamente la predetta regione e che sarebbe ingiusto chiedere di farsene carico ai cittadini del Nord, i quali, grazie ad anni di sacrifici e Pag. VIIdi saggio impiego delle risorse, hanno dimostrato di avere interesse ad una corretta tutela ambientale. Esprime infine la contrarietà della sua parte politica ad ogni soluzione che non sia basata principalmente sulla diretta responsabilizzazione degli amministratori locali.
MAURO LIBÈ (UdCpTP). Stigmatizzato il paradosso che si è determinato a seguito del mancato esame del decreto-legge sull'emergenza rifiuti in Campania, richiama le finalità sottese alla sua mozione n. 1-00679, sottolineando la necessità di condivisione e lungimiranza nelle scelte di un sistema di controlli trasparente e di una piena attuazione del piano di realizzazione degli impianti di termovalorizzazione, in grado di consentire un corretto funzionamento del sistema di gestione integrato dei rifiuti. Manifesta, infine, preoccupazione per la mancanza di senso di responsabilità evidenziata dal Governo, a fronte dell'atteggiamento corretto e disponibile dell'opposizione nella ricerca di una soluzione definitiva ad un problema che penalizza fortemente i cittadini campani.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI
ALESSANDRO BRATTI (PD). Ricorda preliminarmente che il Governo ha disatteso le promesse di risolvere in tempi rapidi l'emergenza rifiuti in Campania e che le misure fin qui adottate si sono dimostrate fallimentari, in particolare relativamente alla realizzazione di infrastrutture volte a rendere la predetta regione autosufficiente in materia di smaltimento dei rifiuti, nonché con riferimento alla mancata rimozione di quegli ostacoli di natura ordinamentale sulla qualificazione dei rifiuti urbani e speciali che avrebbe consentito il conferimento in altre regioni italiane di parte dei rifiuti accumulati in particolare a Napoli, reputando di stampo propagandistico le obiezioni sollevate dalla Lega Nord avverso tale soluzione. Nel ritenere quindi necessario individuare nuovi siti per la realizzazione di discariche ed avviare una seria politica di incentivazione della raccolta differenziata e del riciclaggio, accetta le riformulazioni proposte della sua mozione n. 1-00680, che chiede sia posta in votazione per parti separate.
Commemorazione dell'onorevole Remo Gaspari.
PRESIDENTE. (Si leva in piedi e, con lui, l'intera Assemblea ed i membri del Governo). Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, i sentimenti di cordoglio e di partecipazione al dolore dei familiari dell'onorevole Remo Gaspari, recentemente scomparso, del quale ricorda la figura di insigne esponente della Democrazia cristiana, che ricoprì, con onestà, equilibrio e coerenza, importanti incarichi parlamentari e di Governo, mantenendo sempre un profondo legame con l'Abruzzo, sua terra d'origine.
Nel preannunziare che domani la Camera sarà ufficialmente rappresentata alle esequie, che si svolgeranno nella cattedrale di Chieti, invita l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio (l'Assemblea osserva un minuto di silenzio).
Intervengono per associarsi al ricordo dell'onorevole Remo Gaspari i deputati ROCCO BUTTIGLIONE (UdCpTP), LANFRANCO TENAGLIA (PD), CLAUDIO SCAJOLA (PdL), GIUSEPPE CONSOLO (FLpTP), BRUNO TABACCI (Misto-ApI) e GIAMPIERO CATONE (PT).
Si riprende la discussione.
TOMMASO FOTI (PdL). Nel sottolineare come in sede di dibattito sulla questione rifiuti in Campania la sua parte politica abbia sostenuto con chiarezza l'esigenza di superare una gestione emergenziale che non responsabilizza le amministrazioni locali, richiama le misure straordinarie adottate dall'Esecutivo nel corso degli anni in tutte quelle regioni nelle quali si sono verificate situazioni di Pag. VIIIemergenza connesse alla raccolta dei rifiuti. Nel ricordare quindi che nel caso di Napoli è mancata la volontà politica dei responsabili locali, che non hanno attuato una seria pianificazione che mirasse principalmente alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per un corretto ciclo dei rifiuti, respinge le critiche di mancanza di solidarietà da parte della maggioranza nei confronti dei cittadini campani, anche alla luce dei notevoli fondi stanziati, che spesso sono stati irresponsabilmente mal utilizzati o addirittura sperperati. Auspica infine il ritiro della mozione Ghiglia n. 1-00678, alla luce dell'assenza di una reale volontà politica condivisa per risolvere tale emergenza, che viene utilizzata esclusivamente per fini propagandistici.
Intervengono ulteriormente per dichiarazione di voto i deputati FULVIO BONAVITACOLA (PD) e LUCIO BARANI (PdL).
PRESIDENTE. Prende atto che il Governo esprime parere contrario sui capoversi dei dispositivi delle mozioni Iannaccone n. 1-00676 e Libè n. 1-00679, di cui i presentatori non hanno accettato le riformulazioni proposte.
Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva la mozione Donadi n. 1-00670 (Nuova formulazione), limitatamente alla parte motiva e al primo capoverso del dispositivo. (Dai banchi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Unione di Centro per il Terzo Polo, Futuro e Libertà per il Terzo Polo e Italia dei Valori si grida reiteratamente: «Dimissioni!»).
ROBERTO GIACHETTI (PD). Sottolinea l'incongruenza del voto espresso dalla maggioranza rispetto al parere espresso dal Ministro dell'ambiente sulla mozione testè votata.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge la mozione Donadi n. 1-00670 (Nuova formulazione), limitatamente al secondo e terzo capoverso del dispositivo.
SILVANO MOFFA (PT). Ritira la mozione Iannaccone n. 1-00676.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva la mozione Mosella n. 1-00677, limitatamente alla parte motiva e al primo capoverso del dispositivo.
GENNARO MALGIERI (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica incongruo l'atteggiamento assunto da alcuni esponenti del Governo.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge la mozione Mosella n. 1-00677, limitatamente ai capoversi secondo e terzo del dispositivo.
AGOSTINO GHIGLIA (PdL). Ritira la sua mozione n. 1-00678.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva la mozione Libè n. 1-00679, limitatamente alla parte motiva e al quarto capoverso del dispositivo.
WALTER VELTRONI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, ribadisce l'incongruenza del comportamento di alcuni esponenti dell'Esecutivo, che dovrebbe indurre ad un gesto di responsabilità nazionale.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP). Parlando anch'egli sull'ordine dei lavori, ringrazia il Ministro Prestigiacomo per la libertà di giudizio mostrata in sede di espressione del parere sulle mozioni in esame, che affrontano un tema molto delicato, invitando l'Esecutivo a prendere atto del proprio fallimento.
GIAN LUCA GALLETTI (UdCpTP). Chiede alla Presidenza di attivarsi per chiarire l'inammissibile confusione istituzionale che sta caratterizzando il comportamento dell'Esecutivo.
Pag. IXMASSIMO DONADI (IdV). Ritiene grave e incomprensibile l'atteggiamento del Governo in occasione delle votazioni testè svoltosi, denunciando l'assenza di ogni interesse nel risolvere l'emergenza rifiuti a Napoli, che viene subordinata agli interessi strumentali della maggioranza.
PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Giudica necessario che il Ministro chiarisca le ragioni dell'incongruenza dei voti espressi rispetto ai pareri sulle mozioni.
LUCIANO DUSSIN (LNP). Respinge le accuse rivolte a maggioranza e Governo, che ritiene siano strumentali a celare le responsabilità dell'attuale sindaco di Napoli, che si sta dimostrando non in grado di far fronte alle esigenze della sua città.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge la mozione Libè n. 1-00679, limitatamente ai capoversi primo, secondo, terzo e quinto del dispositivo, ed approva la mozione Bratti n. 1-00680, limitatamente alla parte motiva e al secondo, terzo e quarto capoverso del dispositivo, nel testo riformulato.
DARIO FRANCESCHINI (PD). Sottolinea come la maggioranza ed il Governo abbiano ancora una volta votato contro il parere del Ministro Prestigiacomo, a suo avviso per uno scambio scellerato con la Lega Nord, in vista del voto sulla richiesta di arresto del deputato Papa.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge la mozione Bratti n. 1-00680, limitatamente al primo capoverso del dispositivo, approva la mozione Zamparutti n. 1-00681, limitatamente alla parte motiva e alla lettera c) del dispositivo, e respinge la restante parte del medesimo documento di indirizzo.
Sull'ordine dei lavori.
ALESSANDRA MUSSOLINI (PdL). Stigmatizza le gravi dichiarazioni rese nella seduta di ieri dal deputato Fiano in relazione alla figura di Benito Mussolini.
Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 94 del 2011: Misure urgenti in tema di rifiuti solidi urbani prodotti nella regione Campania (A.C. 4480).
MAURO LIBÈ (UdCpTP). Giudica indispensabile, alla luce dell'esito delle votazioni sulle mozioni testé avvenute, conoscere quali siano gli intendimenti del Governo sul seguito dell'iter del decreto-legge in esame.
AGOSTINO GHIGLIA (PdL), Relatore. Chiede, anche alla luce delle novità intervenute nell'atteggiamento di alcuni gruppi, il rinvio in Commissione del disegno di legge di conversione in esame.
Dopo un intervento contrario del deputato DARIO FRANCESCHINI (PD) e uno favorevole del deputato MARIO LANDOLFI (PdL), la Camera, con votazione elettronica senza registrazione di nomi, approva la proposta di rinvio in Commissione.
MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Respinte nettamente le insinuazioni, a suo avviso strumentali, del deputato Franceschini, ribadisce la chiara posizione del proprio gruppo sulla questione relativa all'emergenza rifiuti a Napoli.
ITALO BOCCHINO (FLpTP). Espressa contrarietà al rinvio in Commissione di un disegno di legge di conversione che non risolve l'emergenza rifiuti in Campania, rivolge un appello a tutte le forze politiche affinché non venga richiesta la votazione segreta sulla domanda di autorizzazione a eseguire la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del deputato Papa, su cui l'Assemblea sarà chiamata ad esprimersi nella parte pomeridiana della seduta.
Pag. XANTONIO DI PIETRO (IdV). Richiama la delicatezza della vicenda giudiziaria del deputato Papa, sulla quale la Camera si dovrebbe esprimere esclusivamente nella parte pomeridiana della seduta, quando si tratterà il relativo punto dell'ordine del giorno, senza alcuna strumentalizzazione politica di una materia sensibile, attinente ai diritti della persona umana.
FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Giudicato non condivisibile l'intervento svolto dal deputato Franceschini, ritiene vergognosi e strumentali gli atteggiamenti assunti da taluni esponenti dell'opposizione sulla vicenda che interessa il deputato Papa, reputando peraltro del tutto legittima la richiesta di voto segreto su una questione che attiene alla libertà di coscienza di ogni singolo deputato.
PRESIDENTE. Avverte che il disegno di legge di conversione n. 4480 si intende rinviato in Commissione; la Conferenza dei presidenti di gruppo ne stabilirà l'ulteriore calendarizzazione.
Modifica nella composizione di un gruppo parlamentare.
PRESIDENTE. Comunica che il deputato Francesca Cilluffo, proclamata in data 19 luglio 2011, ha aderito al gruppo parlamentare Partito Democratico.
Sull'ordine dei lavori.
Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati EMANUELE FIANO (PD) e ALESSANDRA MUSSOLINI (PdL)
La seduta, sospesa alle 13,15, è ripresa alle 15.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
LUDOVICO VICO (PD). Illustra l'interrogazione D'Antoni n. 3-01758, sui chiarimenti in merito ai tempi e alle modalità di attuazione del piano per il Sud.
RAFFAELE FITTO, Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 40). - Replica il deputato SERGIO ANTONIO D'ANTONI (PD), il quale, nel dichiararsi totalmente insoddisfatto della risposta, denunzia i reiterati tagli operati al Fondo per le aree sottoutilizzate, che hanno gravemente penalizzato il Mezzogiorno.
NUNZIO FRANCESCO TESTA (UdCpTP). Illustra la sua interrogazione n. 3-01759, sulle iniziative per la salvaguardia dei livelli occupazionali degli stabilimenti Alenia localizzati nella regione Campania.
MAURIZIO SACCONI, Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 42). - Replica il deputato NUNZIO FRANCESCO TESTA (UdCpTP), che manifesta forte preoccupazione per la situazione occupazionale dei lavoratori degli stabilimenti Alenia ubicati in Campania.
SIMONE BALDELLI (PdL). Illustra la sua interrogazione n. 3-01760, sulle iniziative per contrastare la disoccupazione giovanile e chiarimenti in merito ai tempi e ai contenuti della riforma del contratto di apprendistato.
MAURIZIO SACCONI, Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 44). - Replica il deputato GIULIANO CAZZOLA (PdL), che si dichiara soddisfatto della risposta, invitando il Governo a proseguire nell'azione intrapresa, Pag. XIanche in vista della predisposizione di un'organica riforma del settore dell'apprendistato.
PIPPO GIANNI (PT). Illustra la sua interrogazione n. 3-01761, sulle iniziative per la salvaguardia e la promozione del patrimonio culturale ed archeologico in Italia, con particolare riferimento al Mezzogiorno e alla Sicilia.
GIANCARLO GALAN, Ministro per i beni e le attività culturali. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 45). - Replica il deputato PIPPO GIANNI (PT), il quale, pur dichiarandosi soddisfatto della risposta, invita il Governo ad adottare adeguate iniziative in materia, anche avvalendosi di poteri sostitutivi nei confronti della giunta regionale siciliana, che giudica non all'altezza della situazione.
FRANCESCO BARBATO (IdV). Illustra l'interrogazione Di Pietro n. 3-01762, concernente misure per la continuità della produzione e la salvaguardia dei livelli occupazionali presso lo stabilimento Irisbus di Grottaminarda (Avellino).
ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 47). - Replica il deputato ANIELLO FORMISANO (IdV), che, nel giudicare la risposta basata su dati non veritieri, stigmatizza la mancanza di un affidabile impegno del Governo per la difesa dei livelli occupazionali, preannunziando ulteriori iniziative di controllo della propria parte politica.
GUIDO DUSSIN (LNP). Illustra l'interrogazione Reguzzoni n. 3-01763, sulle iniziative per l'assegnazione dei finanziamenti per la progettazione e la prosecuzione della realizzazione di tutti i tratti dell'asse alta velocità/alta capacità Verona-Venezia.
ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 49). - Replica il deputato GUIDO DUSSIN (LNP), che, nel dichiararsi soddisfatto della risposta, ribadisce la necessità di coinvolgere i cittadini residenti nei territori interessati alla realizzazione delle infrastrutture oggetto dell'atto ispettivo.
ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Rinunzia ad illustrare la sua interrogazione n. 3-01764, sui chiarimenti in merito all'avvio delle procedure per la risoluzione del contratto tra Sogin e Ansaldo nucleare Spa relativo all'impianto Itrec di Trisaia in provincia di Matera.
ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 50). - Replica il deputato ALDO DI BIAGIO (FLpTP), che, nel ringraziare il Ministro per la risposta, esprime forti dubbi sulla correttezza delle procedure di appalto adottate dalla Sogin, preannunziando al riguardo una attenta attività di vigilanza da parte del suo gruppo.
La seduta, sospesa alle 15,45, è ripresa alle 16.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI
I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantasei.
Discussione di una domanda di autorizzazione ad eseguire la misura cautelare della custodia in carcere.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Passa ad esaminare il documento IV, n. 18-A, relativo ad una domanda di autorizzazione ad eseguire la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del deputato Papa. Pag. XII
Avverte che la Giunta propone, a maggioranza, di concedere l'autorizzazione.
Dichiara aperta la discussione.
FEDERICO PALOMBA (IdV), Relatore. Ricorda che la Camera è chiamata a pronunciarsi in riferimento ad una domanda di autorizzazione ad eseguire la misura cautelare della custodia in carcere, avanzata, nell'ambito di un procedimento penale, dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli nei confronti del deputato Papa; nell'evidenziare altresì l'assenza di qualsiasi indizio di fumus persecutionis, la completezza e scrupolosità delle indagini svolte, la consistenza del quadro accusatorio, nonché il ricorrere dei presupposti richiesti dall'articolo 274 del codice di procedura penale, rileva che la Giunta propone, a maggioranza, di concedere l'autorizzazione richiesta.
LEOLUCA ORLANDO (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, evidenzia la gravità delle accuse mosse al deputato Papa, al quale chiede, anche in virtù del suo precedente ruolo di magistrato, di invitare l'Assemblea ad approvare la richiesta della Giunta con voto palese, preannunziando che il suo gruppo di esprimerà in modo da rendere riconoscibile il proprio voto favorevole.
MARILENA SAMPERI (PD). Ritiene che la Camera sia chiamata ad assolvere con rigore e responsabilità il grave compito di concedere o negare l'autorizzazione a sottoporre a misura cautelare il deputato Papa, atteso che, dalle indagini effettuate, è emersa una gravissima alterazione di relazioni istituzionali. Sottolinea altresì che l'esercizio di funzioni e ruoli finalizzato esclusivamente ad ottenere benefici personali da parte del deputato Papa si desume chiaramente dagli atti di un'inchiesta che appare condotta dalla magistratura con assoluta terzietà. Nel lamentare, inoltre, che il Governo non si è attivato con la dovuta efficacia per contrastare il dilagante fenomeno della corruzione, auspica che l'Assemblea conceda l'autorizzazione richiesta, per rispetto del dettato costituzionale e della dignità del Parlamento.
FRANCESCO PAOLO SISTO (PdL). Premesso che il magistrato responsabile delle indagini sul deputato Papa è lo stesso che in precedenza ha indagato sul deputato Margiotta, poi dimostratosi innocente, evidenzia come la sua parte politica, in quella occasione, ha dimostrato con coerenza di rispettare pienamente l'articolo 68 della Costituzione; invita quindi gli esponenti del Partito democratico ad assumere un atteggiamento in linea con le precedenti deliberazioni in tal senso. Sottolineato quindi che respingendo la richiesta della magistratura napoletana non si intende assolutamente bloccare il processo, evidenzia l'inutilità della misura della custodia cautelare in carcere richiesta nei confronti del deputato Papa, sottoposto ad intercettazioni nella sua qualifica di parlamentare, confermando così l'esistenza del fumus persecutionis. Rifiuta pertanto la logica dell'arresto preventivo quale meccanismo volto ad intimorire gli indagati (Commenti del deputato Giacomelli, che il Presidente richiama all'ordine per due volte). Invita infine l'Assemblea a respingere la richiesta di arresto del deputato Papa.
AMEDEO LABOCCETTA (PdL). Nel premettere che, dalla lettura degli atti processuali, risultano insussistenti i presupposti per richiedere l'arresto del deputato Papa, auspica che la questione venga affrontata con assoluta serenità, considerata la sua delicatezza.
ELIO VITTORIO BELCASTRO (PT). Ritiene che l'Assemblea non dovrebbe sostituirsi alla magistratura entrando nel merito dell'inchiesta ma limitarsi a valutare se sussista il sospetto di fumus persecutionis a carico del deputato Papa, a suo avviso vittima di misure persecutorie, alla luce dell'assoluta inutilità della richiesta di custodia cautelare avanzata a suo carico. Ritiene infine che l'Assemblea dovrebbe Pag. XIIIesprimersi, analogamente a quanto avvenuto in precedenti simili circostanze, respingendo la richiesta della Giunta.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione.
FEDERICO PALOMBA (IdV), Relatore. Sottolineato come le argomentazioni da lui sostenute trovino diretto fondamento negli atti giudiziari, ribadisce la richiesta previamente formulata, invitando l'Assemblea ad esprimersi secondo giustizia senza indulgere ad inaccettabili tentazioni corporativistiche.
(Dichiarazioni di voto)
DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Nel ritenere non ravvisabile nei fatti contestati al deputato Papa alcuna ipotesi di fumus persecutionis, dichiara il voto favorevole della sua componente politica sulla proposta della Giunta di autorizzare l'esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del predetto parlamentare.
MARIO PEPE (Misto-R-A). Nel reputare che le istanze cautelari concernenti il deputato Papa siano chiaramente ispirate ad un inaccettabile fumus persecutionis, ritiene che l'autorizzazione eventualmente concessa dalla Camera, lungi dal costituire un atto di riabilitazione mediatica della classe politica, infliggerebbe un gravissimo vulnus alla libertà della rappresentanza parlamentare.
PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Richiamata la cruciale rilevanza del voto dell'Assemblea sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni in discussione ai fini della tutela delle prerogative del Parlamento e dei diritti personali del deputato Papa, non giudica tuttavia sussistente alcuna ipotesi di fumus persecutionis. Nel ritenere, quindi, che non possa essere negata l'autorizzazione ad eseguire la misura cautelare richiesta senza violare il principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, dichiara il voto favorevole della sua componente politica sulla predetta proposta della Giunta.
IGNAZIO MESSINA (IdV). Reiterata la richiesta del suo gruppo alla Presidenza affinché venga apportata una modifica regolamentare volta ad interdire ad un deputato il voto su una domanda di autorizzazione che lo riguardi direttamente, giudica ultronee, infondate e non condivisibili le argomentazioni svolte dal deputato Sisto, ritenendo che l'istanza cautelare rivolta verso il deputato Papa sia suffragata da gravi indizi di colpevolezza e non viceversa ispirata ad un mero fumus persecutionis. Sottolineata altresì l'esigenza di dare corretta applicazione alle prerogative di cui all'articolo 68 della Costituzione, senza quindi indulgere nella difesa di indebiti privilegi corporativistici, ribadisce la volontà del proprio gruppo di consentire alla magistratura il pieno svolgimento dei suoi compiti, al fine di contrastare ogni fenomeno corruttivo, stigmatizzando l'atteggiamento opposto assunto da altri gruppi politici, anche in nome di una presunta libertà di coscienza.
ANTONINO LO PRESTI (FLpTP). Rilevato preliminarmente che non sono ravvisabili sospetti di fumus persecutionis nei confronti del deputato Papa, stigmatizza l'imminente richiesta di voto segreto sulla proposta della Giunta, dichiarando sulla stessa il voto favorevole del suo gruppo. Nel sottolineare che l'ordinamento italiano è fondato sulla separazione dei poteri e sull'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, osserva che, a fronte di un'ordinanza del giudice per le indagini preliminari limpida e coerente nelle motivazioni e di concreti e documentati dati testimoniali forniti alla Camera, la maggioranza, segnatamente la Lega Nord, assume posizioni contraddittorie e ondivaghe. Osserva, infine, che l'esasperato tatticismo manifestato dalla maggioranza in seno alla Giunta per le autorizzazioni ha impedito di percorrere strade alternative, quale quella delle dimissioni, che avrebbe consentito di non indebolire il prestigio del Pag. XIVParlamento salvaguardando al tempo stesso la dignità del deputato Papa.
SILVANO MOFFA (PT). Nel dichiarare che il suo gruppo ha depositato la richiesta di votazione segreta, stigmatizza il tentativo delle opposizioni di strumentalizzare la vicenda giudiziaria concernente il deputato Papa, sottolineando altresì come la difesa delle guarentigie riconosciute dalla Costituzione ai parlamentari non possa essere posta sullo stesso piano del contrasto pur condivisibile ad altre forme di privilegio ritenute comunemente inaccettabili. Evidenzia quindi la necessità che venga rispettato il principio costituzionale della presunzione di innocenza, salvaguardando il primato della libertà personale ed assicurando la più compiuta tutela di una libera rappresentanza parlamentare.
PIERLUIGI MANTINI (UdCpTP). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta, sottolinea la gravità e la pericolosità dei reati ascritti al deputato Papa, osservando che i fatti a lui contestati sono ampiamente documentati, l'ordinanza selettiva del giudice per le indagini preliminari coerentemente motivata e le esigenze di custodia cautelare sussistenti, segnatamente in riferimento al pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione degli illeciti penali. Ritenuta quindi la fattispecie in esame, anche per il contraddittorio iter parlamentare seguito, emblematica di una stagione politica, stigmatizza la diffusa caduta dell'etica pubblica e la pregiudiziale e strumentale lotta condotta da settori della politica e della società contro la magistratura.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta, sottolinea la coerenza e la trasparenza dell'atteggiamento della sua parte, rammentando in tal senso il contributo determinante fornito da due rappresentanti della Lega Nord nel corso dell'esame preliminare in Giunta. Stigmatizzato l'abusivo ricorso alla carcerazione preventiva ad opera di una parte della magistratura, osserva come l'eventuale concessione dell'autorizzazione all'arresto del deputato Papa non debba essere interpretata come anticipazione di una sentenza di condanna. Invitato quindi il Governo ad andare avanti sulla strada delle riforme, segnatamente quella della giustizia e della responsabilità dei magistrati, ritiene necessario, attraverso il voto favorevole del suo gruppo, dare un segnale al Paese contro inaccettabili e anacronistiche forme di privilegio, senza con ciò aderire ad atteggiamenti meramente demagogici. Giudica infine inaccettabile il clima di gogna mediatica strumentalmente alimentato dal Partito Democratico.
ALESSANDRO MARAN (PD). Nel ritenere non ravvisabile alcun intento persecutorio della magistratura requirente nei confronti del deputato Papa, del quale giudica non sostenibili le argomentazioni addotte durante l'audizione dinanzi alla Giunta, stigmatizza l'uso spregiudicato di funzioni pubbliche manifestando sconcerto, allarme e indignazione per l'intento di una maggioranza divisa al proprio interno di subordinare con strumentali bizantinismi, anche attraverso il ricorso al voto segreto, gli interessi generali alla tutela della posizione personale indifendibile del predetto deputato, in violazione del fondamentale principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Dichiara, quindi, il convinto voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta di concedere l'autorizzazione richiesta, che reputa pienamente legittima.
MAURIZIO PANIZ (PdL). Nel reputare la vicenda giudiziaria concernente il deputato Papa caratterizzata da un evidente fumus persecutionis, nonché da una strumentale spettacolarizzazione della relativa attività di indagine che ha peraltro comportato la violazione del segreto istruttorio, ritiene che la Camera non possa rimanere indifferente, ma debba esprimersi in difesa della guarentigie costituzionalmente riconosciuto al mandato parlamentare, tenendo separate le questioni Pag. XVinerenti l'accertamento della verità processuale da atteggiamenti meramente demagogici. Giudicata quindi eccessiva l'istanza cautelare in oggetto, nonché riconducibile ad inaccettabili rivalità personalistiche, paventa il rischio che l'eventuale autorizzazione all'arresto del deputato Papa infligga un irrimediabile vulnus alla presunzione di innocenza, sull'onda di un allarmante clima di gogna mediatica. Sottolineata quindi l'opportunità di non barattare il rispetto della libertà personale con il consenso elettorale, dichiara il voto contrario del suo gruppo sulla proposta della Giunta.
Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati CALOGERO MANNINO (Misto) e RITA BERNARDINI (PD).
ALFONSO PAPA (PdL). Nel dichiararsi innocente ed assolutamente estraneo nel merito alle accuse rivoltegli, si affida con serenità al giudizio dell'Assemblea. Evidenziata, inoltre, una palese incongruenza tra il contenuto degli atti delle indagini preliminari e le notizie diffuse dagli organi di stampa, lamenta l'impossibilità di esercitare compiutamente il proprio diritto di difesa, ribadendo con forza la propria convinzione che nei suoi confronti non sussistano i presupposti per l'adozione del provvedimento di custodia cautelare in carcere.
ANTONIO DI PIETRO (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, reitera la richiesta del suo gruppo di apportare una modifica al Regolamento della Camera volta ad impedire ad un deputato di votare su una richiesta di autorizzazione ad eseguire una misura cautelare che lo riguarda.
PIER FERDINANDO CASINI (UdCpTP). Parlando sull'ordine dei lavori, sottolineato l'alto livello del dibattito svolto, chiede ai gruppi richiedenti di rinunciare al voto segreto sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni.
DARIO FRANCESCHINI (PD). Nell'associarsi alla richiesta formulata dal deputato Casini, preannunzia che i deputati del suo gruppo si avvarranno di un accorgimento tecnico per rendere palese il loro voto, invitando i capigruppo della maggioranza a rinunciare anch'essi alla possibilità di avvalersi della segretezza del voto.
FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Nel ritenere che la delicatezza della decisione da assumere imponga che ogni parlamentare si esprima in piena libertà di coscienza, conferma la richiesta di voto segreto.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP). Nell'associarsi alla richiesta del deputato Casini, prende atto del differente intendimento manifestato dal deputato Cicchitto, che giudica rappresenti un'occasione perduta per onorare il rigore e la qualità che hanno caratterizzato il dibattito sul tema oggetto della imminente votazione.
FRANCESCO NUCARA (Misto-R-A). Dichiara voto contrario sulla proposta della Giunta, a prescindere dalle modalità con cui sarà chiamato ad esprimerlo.
MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Ribadisce che i deputati del suo gruppo si esprimeranno secondo coscienza, stigmatizzando le argomentazioni sostenute dai deputati Casini e Franceschini, che giudica strumentali.
GUIDO CROSETTO (PdL). Chiede chiarimenti circa possibili accorgimenti tecnici che rendono palese il voto segreto.
PRESIDENTE. Precisa di non essere a conoscenza di procedure con le quali si possa rendere palese il voto segreto.
Avverte altresì che, essendo stata formulata una richiesta in tal senso, alla quale la Presidenza ritiene di poter accedere, la votazione sulla proposta per la Giunta per le autorizzazioni avrà luogo a scrutinio segreto.
La Camera, con votazione segreta elettronica, approva la proposta della Giunta per le autorizzazioni.
Pag. XVISeguito della discussione delle mozioni Poli n. 1-00620, Di Stanislao n. 1-00622, Miotto n. 1-00626, Mosella n. 1-00630 e Reguzzoni n. 1-00682: Iniziative per l'incremento dei controlli relativi alle pensioni di invalidità.
Nella seduta del 18 aprile 2011 si è svolta la discussione sulle linee generali.
PRESIDENTE. Avverte che alla mozione Poli n. 1-00620 sono stati presentati gli emendamenti Farina Coscioni n. 1-00620/1 e n. 1-00620/2.
Ricorda che in data 19 aprile 2011 era stato presentato anche l'emendamento Farina Coscioni n. 1-00609/1, soppressivo del primo capoverso del dispositivo della mozione Reguzzoni n. 1-00609. In considerazione del successivo ritiro di tale mozione, il predetto emendamento è decaduto e contestualmente i firmatari del medesimo hanno presentato una nuova proposta emendativa, l'emendamento Farina Coscioni n. 1-00682/1, di analogo tenore, riferita alla nuova mozione Reguzzoni n. 1-00682.
Quanto alle modalità di esame degli emendamenti, conformemente alla prassi seguita in analoghe occasioni, se non vi sono obiezioni, si procederà dapprima all'esame e alla votazione degli emendamenti riferiti a ciascuna delle predette mozioni, previe eventuali dichiarazioni di voto sui singoli emendamenti, indi in sequenza al voto delle singole mozioni, preceduto da un'unica fase di dichiarazioni di voto riguardante l'insieme delle mozioni presentate.
La seduta, sospesa alle 18,40, è ripresa alle 19.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
PRESIDENTE. Prende atto di un accordo tra i gruppi nel senso di interrompere a questo punto i lavori dell'Assemblea.
Avverte che, non essendovi obiezioni, può rimanere così stabilito.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Giovedì 21 luglio 2011, alle 10.
(Vedi resoconto stenografico pag. 86).
La seduta termina alle 19,05.