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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 20 ottobre 2011

TESTO AGGIORNATO AL 24 OTTOBRE 2011

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 20 ottobre 2011.

Albonetti, Alessandri, Belcastro, Berlusconi, Bernini Bovicelli, Bindi, Bonaiuti, Bongiorno, Boniver, Bossi, Brambilla, Brugger, Brunetta, Buttiglione, Caparini, Carfagna, Casero, Catone, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Gianfranco Conte, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Delfino, Della Vedova, Donadi, Duilio, Fava, Fitto, Franceschini, Frassinetti, Frattini, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, Jannone, La Russa, Leone, Lo Monte, Lupi, Madia, Mantovano, Maroni, Martini, Melchiorre, Meloni, Miccichè, Migliavacca, Migliori, Misiti, Moffa, Mura, Nucara, Leoluca Orlando, Palumbo, Polidori, Prestigiacomo, Rampelli, Ravetto, Reguzzoni, Roccella, Romani, Romano, Rotondi, Saglia, Stefani, Strizzolo, Stucchi, Tabacci, Tenaglia, Tremonti, Vito, Volontè.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta)

Albonetti, Alessandri, Belcastro, Berlusconi, Bernini Bovicelli, Bindi, Bonaiuti, Boniver, Bossi, Brambilla, Brugger, Brunetta, Buttiglione, Caparini, Carfagna, Casero, Catone, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Gianfranco Conte, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, D'Ippolito Vitale, Dal Lago, Delfino, Della Vedova, Donadi, Duilio, Fava, Fitto, Franceschini, Frattini, Garavini, Gelmini, Genovese, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, Granata, Jannone, La Russa, Laboccetta, Leone, Lo Monte, Lupi, Madia, Mantovano, Marchi, Maroni, Martini, Mecacci, Melchiorre, Meloni, Messina, Miccichè, Migliavacca, Misiti, Moffa, Mura, Angela Napoli, Nucara, Andrea Orlando, Leoluca Orlando, Paolini, Polidori, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Roccella, Romani, Romano, Rotondi, Saglia, Stefani, Strizzolo, Stucchi, Tabacci, Tassone, Tenaglia, Tremonti, Vito, Volontè.

Annunzio di proposte di legge.

In data 19 ottobre 2011 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
SBROLLINI: «Modifiche agli articoli 71 e 73 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di introduzione del doppio voto di preferenza in favore di candidati di sesso diverso nell'elezione dei consigli comunali» (4697);
NARDUCCI: «Disposizioni per l'organizzazione e il funzionamento del Museo nazionale dell'emigrazione italiana» (4698);
SBAI: «Abrogazione dell'articolo 36 della legge 16 giugno 1939, n. 1045, concernente l'igiene e l'abitabilità degli equipaggi a bordo delle navi mercantili nazionali» (4699);
LO PRESTI: «Disposizioni concernenti l'utilizzazione dei crediti nei riguardi delle pubbliche amministrazioni da parte delle imprese per l'adempimento degli obblighi previdenziali e assicurativi» (4700);
SCALERA: «Disposizioni concernenti il cumulo tra l'indennità parlamentare e i vitalizi erogati ai consiglieri regionali cessati dalla carica» (4701);
PILI ed altri: «Modifiche all'articolo 29 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in materia di accertamento e riscossione delle imposte e di aggio dovuto all'agente della riscossione, nonché disposizioni concernenti la sospensione temporanea dei procedimenti esecutivi di riscossione nel caso di richiesta di dilazione e sospensione del pagamento» (4702).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a una proposta di legge.

La proposta di legge CAMBURSANO ed altri: «Disposizioni per il contrasto dell'evasione fiscale mediante l'individuazione delle persone fisiche che esercitano effettivo potere di gestione dei beni di società ed enti» (4615) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Boccia, Cimadoro, Donadi, Garavini, Messina, Palagiano, Palomba e Piffari.

Ritiro di una sottoscrizione ad una proposta di legge.

Il deputato Pes ha comunicato di ritirare la propria sottoscrizione alla proposta di legge:
VASSALLO ed altri: «Modifica dell'articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152, in materia di tutela dell'ordine pubblico e di uso di indumenti indossati per ragioni di natura religiosa o etnico-culturale» (3205).

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
I Commissione (Affari costituzionali):
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE PALAGIANO ed altri: «Disposizioni in materia di destinazione della quota dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche all'ammortamento del debito pubblico nel caso di mancata espressione della scelta da parte del contribuente» (4681) Parere delle Commissioni III e V.
VIII Commissione (Ambiente):
MORASSUT ed altri: «Disposizioni in materia di programmazione e finanziamento dell'edilizia residenziale pubblica, agevolazioni tributarie in favore dei soggetti operanti in tale settore, nonché disposizioni concernenti il patrimonio immobiliare degli enti pubblici previdenziali e misure per il sostegno del mercato delle locazioni» (4561) Parere delle Commissioni I, II, IV, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), X, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
XII Commissione (Affari sociali):

PEDOTO: «Disposizioni per la tutela della salute, per la sicurezza nell'erogazione delle cure e dei trattamenti sanitari e per la gestione del rischio clinico» (3806) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), V, VI, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali
Commissioni riunite II (Giustizia) e IV (Difesa):

MAURIZIO TURCO ed altri: «Delega al Governo per la riforma del codice penale militare di pace e per la riorganizzazione della giurisdizione militare» (4651) Parere delle Commissioni I, III, V, VII, XI e XII.

Trasmissione dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera in data 12 ottobre 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 68, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni, la relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia dell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, relativa all'anno 2010 (doc. CCVIII, n. 42).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali), alla V Commissione (Bilancio), alla VIII Commissione (Ambiente), e alla IX Commissione (Trasporti).

Trasmissioni dal ministro degli affari esteri.

Il ministro degli affari esteri, con lettera in data 18 ottobre 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 9 della legge 15 ottobre 1991, n. 344, la relazione sullo stato di attuazione della legge 26 dicembre 1981, n. 763, recante provvedimenti in favore dei profughi italiani, relativa all'anno 2010 (doc. CVI, n. 3).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla III Commissione (Affari esteri).

Il ministro degli affari esteri, con lettera in data 18 ottobre 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della legge 26 febbraio 1987, n. 49, la relazione previsionale e programmatica sull'attività di cooperazione allo sviluppo per l'anno 2012.

Tale relazione, allegata allo stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri).

Trasmissioni dal ministro dell'economia e delle finanze.

Il ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 18 ottobre 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 5, comma 1, del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, e successive modificazioni, la relazione sull'attività di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, relativa all'anno 2010 (doc. CCIX, n. 4).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla II Commissione (Giustizia) e alla VI Commissione (Finanze).

Il ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 18 ottobre 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 5, comma 1-ter, del decreto-legge 9 ottobre 2008, n. 155, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 190, la relazione sull'attuazione degli interventi volti a garantire la stabilità del sistema creditizio e la continuità nell'erogazione del credito alle imprese e ai consumatori, nell'attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali, aggiornata al 31 marzo 2011 (doc. CCXXXI, n. 6).

Tale documentazione - che sarà stampata - è trasmessa alla V Commissione (Bilancio) e alla VI Commissione (Finanze).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

La Commissione europea, in data 19 ottobre 2011, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell'ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune (COM(2011)625 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura). Tale proposta è altresì assegnata alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai finì della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 20 ottobre 2011;
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli (regolamento 0CM unica) (COM(2011)626 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura). Tale proposta è altresì assegnata alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 20 ottobre 2011;
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Relazione annuale 2010 sull'attuazione del regolamento (CE) n. 300/2008 che istituisce norme comuni per la sicurezza dell'aviazione civile (COM(2011)649 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla IX Commissione (Trasporti).

La proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio concernenti: sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) (COM(2011)627 definitivo); modifica del regolamento (CE) n, 73/2009 in ordine all'applicazione dei pagamenti diretti agli agricoltori per il 2013 (COM(2011)630 definitivo); e modifica del regolamento (CE) n. 1234/2007 in ordine al regime di pagamento unico e al sostegno ai viticoltori (COM(2011)631 definitivo), già trasmesse dalla Commissione europea e assegnate, in data 19 ottobre 2011, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alla XIII Commissione (Agricoltura), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), sono altresì assegnate alla medesima XIV Commissione ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre, per tutte le proposte, dal 20 ottobre 2011.

Comunicazione di nomine ministeriali.

La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 18 ottobre 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le comunicazioni concernenti il conferimento, ai sensi del comma 4 del medesimo articolo 19, dei seguenti incarichi di livello dirigenziale generale nell'ambito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che sono trasmesse alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla VIII Commissione (Ambiente):
all'architetto Ciriaco D'Alessio, l'incarico di provveditore interregionale per le opere pubbliche per il Veneto, il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia;
alla dottoressa Maria Margherita Migliaccio, l'incarico di direttore della direzione generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali, nell'ambito del dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali ed il personale.

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

DISEGNO DI LEGGE: RATIFICA ED ESECUZIONE DELL'ACCORDO EUROMEDITERRANEO NEL SETTORE DEL TRASPORTO AEREO TRA L'UNIONE EUROPEA E I SUOI STATI MEMBRI, DA UN LATO, E IL REGNO HASCEMITA DI GIORDANIA, DALL'ALTRO, CON ALLEGATI, FATTO A BRUXELLES IL 15 DICEMBRE 2010 (A.C. 4454)

A.C. 4454 - Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO DEL GOVERNO

Art. 1.
(Autorizzazione alla ratifica).

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare l'Accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Regno hascemita di Giordania, dall'altro, con Allegati, fatto a Bruxelles il 15 dicembre 2010.

A.C. 4454 - Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO DEL GOVERNO

Art. 2.
(Ordine di esecuzione).

1. Piena ed intera esecuzione è data all'Accordo di cui all'articolo 1, a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall'articolo 29 dell'Accordo stesso.

A.C. 4454 - Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO DEL GOVERNO

Art. 3.
(Entrata in vigore).

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

A.C. 4454 - Ordine del giorno

ORDINE DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
ad oggi in Giordania esistono più di diecimila medie e piccole imprese che dal basso sostengono la crescita del regno. La Giordania ha istituito una «Corporate Governance», una spina dorsale di leggi statali che hanno portato e stanno conducendo il governo giordano ad una economia rispettata all'estero nel commercio e nella politica, composto da un vasto sistema di banche qualificate che seguono le «Companies Act»; un sistema di gestione prudente ed un «Fair administrative» trasparente con un programma «knowledge management» che lavora per diffondere la conoscenza e rendere competenti i dipendenti di aziende sulle strategie e direzioni che stanno intraprendendo molti Paesi;
l'Italia è già presente in Giordania con più di 100 aziende, operanti in 17 settori merceologici ed è il suo secondo partner commerciale europeo dopo la Germania, esporta metalli e prodotti per l'industria orafa, strumenti elettrici e meccanici di uso comune, mentre importa per lo più metalli allo stato grezzo;
sul nuovo progetto delle energie rinnovabili da attuare nel 2012 un consorzio di imprese italiane e giordane costruiranno un impianto fotovoltaico: il più grande al mondo, con una capacità iniziale di 100 megawatt (MW) di energia elettrica, espandibile fino a 200 MW. Quest'ultimo incontro di imprese italo-giordane ha rafforzato la linea di cooperazione con il Medio Oriente;
l'accordo di liberalizzazione del trasporto aereo tra Unione europea e Giordania, fatto a Bruxelles il 15 dicembre 2010, prevede la libertà di operare servizi aerei da ogni città dell'Unione europea verso ogni città in Giordania e viceversa, libertà tariffaria, cooperazione fra le autorità nel settore della sicurezza aerea in termini di security e di safety, forte cooperazione in materia ambientale, misure a protezione del consumatore;
l'accordo, che prevede anche l'istituzione di un comitato congiunto con funzioni consultive, interpretative e applicative, sostituisce i numerosi accordi bilaterali tra gli Stati membri dell'Unione europea e la Giordania,

impegna il Governo

ad impegnarsi a mettere in campo iniziative atte ad aumentare la presenza commerciale italiana in Giordania, in quanto negli ultimi anni si è radicata un'apertura di interesse al mercato italiano su tutti i settori, dai beni d'investimento, a quelli di consumo ed intermedi, costituendo una strategica piattaforma di lancio del made in Italy.
9/4454/1. Di Stanislao, Evangelisti.

La Camera,
premesso che:
ad oggi in Giordania esistono più di diecimila medie e piccole imprese che dal basso sostengono la crescita del regno. La Giordania ha istituito una «Corporate Governance», una spina dorsale di leggi statali che hanno portato e stanno conducendo il governo giordano ad una economia rispettata all'estero nel commercio e nella politica, composto da un vasto sistema di banche qualificate che seguono le «Companies Act»; un sistema di gestione prudente ed un «Fair administrative» trasparente con un programma «knowledge management» che lavora per diffondere la conoscenza e rendere competenti i dipendenti di aziende sulle strategie e direzioni che stanno intraprendendo molti Paesi;
l'Italia è già presente in Giordania con più di 100 aziende, operanti in 17 settori merceologici ed è il suo secondo partner commerciale europeo dopo la Germania, esporta metalli e prodotti per l'industria orafa, strumenti elettrici e meccanici di uso comune, mentre importa per lo più metalli allo stato grezzo;
sul nuovo progetto delle energie rinnovabili da attuare nel 2012 un consorzio di imprese italiane e giordane costruiranno un impianto fotovoltaico: il più grande al mondo, con una capacità iniziale di 100 megawatt (MW) di energia elettrica, espandibile fino a 200 MW. Quest'ultimo incontro di imprese italo-giordane ha rafforzato la linea di cooperazione con il Medio Oriente;
l'accordo di liberalizzazione del trasporto aereo tra Unione europea e Giordania, fatto a Bruxelles il 15 dicembre 2010, prevede la libertà di operare servizi aerei da ogni città dell'Unione europea verso ogni città in Giordania e viceversa, libertà tariffaria, cooperazione fra le autorità nel settore della sicurezza aerea in termini di security e di safety, forte cooperazione in materia ambientale, misure a protezione del consumatore;
l'accordo, che prevede anche l'istituzione di un comitato congiunto con funzioni consultive, interpretative e applicative, sostituisce i numerosi accordi bilaterali tra gli Stati membri dell'Unione europea e la Giordania,

impegna il Governo

a continuare l'impegno volto ad aumentare la presenza commerciale italiana in Giordania, in quanto negli ultimi anni si è radicata un'apertura di interesse al mercato italiano su tutti i settori, dai beni d'investimento, a quelli di consumo ed intermedi, costituendo una strategica piattaforma di lancio del made in Italy.
9/4454/1.(Testo modificato nel corso della seduta).Di Stanislao, Evangelisti.

DISEGNO DI LEGGE: S. 2739 - MODIFICHE ALLO STATUTO DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE E QUATTORDICESIMO AUMENTO GENERALE DELLE QUOTE DERIVANTI DALLA RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO DEI GOVERNATORI DEL FONDO N. 66-2 DEL 15 DICEMBRE 2010 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 4589)

A.C. 4589 - Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 1.
(Accettazione degli emendamenti).

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato ad accettare gli emendamenti allo statuto del Fondo monetario internazionale, deliberati dal Consiglio dei Governatori del Fondo medesimo con la risoluzione n. 66-2 del 15 dicembre 2010, contenuti nell'Allegato alla presente legge.
2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è incaricato dell'esecuzione della presente legge e dei rapporti da mantenere con l'Amministrazione del Fondo monetario internazionale, conseguenti agli emendamenti di cui al comma 1.

A.C. 4589 - Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 2.
(Ordine di esecuzione).

1. Piena ed intera esecuzione è data agli emendamenti di cui all'articolo 1, comma 1, a decorrere dalla data della loro entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall'articolo XXVIII dello statuto del Fondo monetario internazionale, ratificato ai sensi della legge 23 marzo 1947, n. 132.

A.C. 4589 - Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 3.
(Aumento della quota).

1. In attuazione della risoluzione n. 66-2 del 15 dicembre 2010 del Consiglio dei Governatori del Fondo monetario internazionale, il Governo è autorizzato a provvedere all'aumento della quota di partecipazione dell'Italia al Fondo stesso da 7.882,3 milioni di diritti speciali di prelievo a 15.070 milioni di diritti speciali di prelievo.

A.C. 4589 - Articolo 4

ARTICOLO 4 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 4.
(Versamenti della quota).

1. Per i versamenti relativi all'aumento della quota di cui all'articolo 3, il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad avvalersi della Banca d'Italia, concedendo a tale Istituto le garanzie per ogni eventuale rischio connesso con i versamenti da esso effettuati o che venissero effettuati, a valere sulle sue disponibilità, in nome e per conto dello Stato.

A.C. 4589 - Articolo 5

ARTICOLO 5 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 5.
(Rapporti tra Ministero dell'economia e delle finanze e Banca d'Italia).

1. Alla regolazione dei rapporti derivanti dalla presente legge tra il Ministero dell'economia e delle finanze e la Banca d'Italia si provvede attraverso la vigente convenzione stipulata tra il Ministero dell'economia e delle finanze e la Banca d'Italia.

A.C. 4589 - Articolo 6

ARTICOLO 6 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 6.
(Copertura finanziaria).

1. Agli eventuali oneri derivanti dall'attivazione della garanzia dello Stato per i rischi di cui all'articolo 4 della presente legge si provvede a norma dell'articolo 31 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, con imputazione nell'ambito del programma «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno» della missione «Competitività e sviluppo delle imprese» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2011 e corrispondenti per gli anni successivi.

A.C. 4589 - Articolo 7

ARTICOLO 7 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 7.
(Entrata in vigore).

1. La presente legge entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

A.C. 4589 - Ordine del giorno

ORDINE DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
recentemente dopo il declassamento di Moody's sul rating italiano il Fondo monetario internazionale ha fotografato lo stato di salute dell'economia europea e lanciato l'allarme per Italia e Spagna: i punti di criticità comuni tra i due Stati sono innanzitutto «gli elevati costi degli interessi sul debito sovrano», insieme alle misure di risanamento dei conti pubblici e alle «aumentate tensioni sulle banche». Tre fattori che costituiranno «ostacoli ulteriori su una attività già modesta»;
in particolare, l'FMI giudica «deludente» la crescita italiana negli ultimi 20 anni a causa di riforme inadatte e incomplete, tasse troppo complesse e scarsa produttività del lavoro. Il direttore generale del Fondo monetario internazionale per l'Europa, Anthony Borges, ha precisato che il problema essenziale è la crescita e per questo «è importante che il governo per sostenerla dimostri la stessa determinazione che ha avuto per migliorare le finanze pubbliche»;
il cancelliere tedesco Angela Merkel ha annunciato che «la Germania è pronta a ricapitalizzare le sue banche», spiegando che su questo tema anche l'Unione europea deve prendere «decisioni in fretta»;
con il provvedimento in esame in sostanza l'Italia raddoppia la quota versata nell'FMI da 7882.3 milioni di DSP a 15.070 milioni di DSP affinché all'Italia spetti la quota del 3,16 per cento e un potere di voto pari al 3,016 per cento, rafforzando i poteri di intervento del Fondo e, riflettendo i cambiamenti intervenuti nell'economia mondiale, riequilibra la rappresentanza a favore dei Paesi emergenti e in via di sviluppo;
considerate le modifiche degli equilibri economici mondiali e le novità introdotte dal Trattato di Lisbona, che attribuisce personalità giuridica all'Unione europea,

impegna il Governo:

a farsi portavoce di una revisione più ampia delle modalità di funzionamento del Fondo monetario internazionale al fine di una riforma più incisiva, prendendo in considerazione le grandi novità dello scenario economico globale e del ruolo sempre più spiccato dei Paesi emergenti;
ad adoperarsi al fine di giungere ad una rappresentanza unitaria dell'Unione Europea all'interno del Fondo monetario internazionale;
a tenere in considerazione le criticità espresse dall'FMI sull'attuale situazione economica e sociale dell'Italia al fine di avere al suo interno un peso significativo non solo a livello quantitativo, ma anche qualitativo.
9/4589/1. Di Stanislao, Evangelisti.

DISEGNO DI LEGGE: S. 2741 - RATIFICA ED ESECUZIONE DEGLI SCAMBI DI NOTE TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E IL CONSIGLIO FEDERALE SVIZZERO RELATIVI ALLA MODIFICA DELLA CONVENZIONE PER LA NAVIGAZIONE SUL LAGO MAGGIORE E SUL LAGO DI LUGANO, CON ALLEGATI, DEL 2 DICEMBRE 1992, EFFETTUATI A ROMA IL 23 LUGLIO ED IL 24 SETTEMBRE 2010 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 4590)

A.C. 4590 - Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 1.
(Autorizzazione alla ratifica).

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare gli Scambi di Note tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio federale svizzero relativi alla modifica della Convenzione per la navigazione sul Lago Maggiore e sul Lago di Lugano, con allegati, del 2 dicembre 1992, effettuati a Roma il 23 luglio ed il 24 settembre 2010.

A.C. 4590 - Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 2.
(Ordine di esecuzione).

1. Piena ed intera esecuzione è data agli atti di cui all'articolo 1, a decorrere dalla data della loro entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dagli atti stessi.

A.C. 4590 - Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 3.
(Entrata in vigore).

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

DISEGNO DI LEGGE: S. 2742 - RATIFICA ED ESECUZIONE DELL'ACCORDO DI COOPERAZIONE IN MATERIA CULTURALE, SCIENTIFICA, TECNOLOGICA E NEI SETTORI DELL'ISTRUZIONE E DELL'INFORMAZIONE FRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA ED IL GOVERNO DELLO STATO DEL KUWAIT, FATTO A KUWAIT IL 7 DICEMBRE 2005 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 4591)

A.C. 4591 - Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO

Sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito:

PARERE FAVOREVOLE

A.C. 4591 - Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 1.
(Autorizzazione alla ratifica).

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare l'Accordo di cooperazione in materia culturale, scientifica, tecnologica e nei settori dell'istruzione e dell'informazione fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo dello Stato del Kuwait, fatto a Kuwait il 7 dicembre 2005.

A.C. 4591 - Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 2.
(Ordine di esecuzione).

1. Piena ed intera esecuzione è data all'Accordo di cui all'articolo 1 a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall'articolo 28 dell'Accordo stesso.

A.C. 4591 - Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 3.
(Copertura finanziaria).

1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a euro 242.460 per l'anno 2011, a euro 242.460 per l'anno 2012 e a euro 248.436 annui a decorrere dall'anno 2013, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2011-2013, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2011, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.
2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

A.C. 4591 - Articolo 4

ARTICOLO 4 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 4.
(Entrata in vigore).

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

A.C. 4591 - Ordine del giorno

ORDINE DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
a maggio, la situazione dei diritti umani in Kuwait è stata analizzata secondo l'Esame periodico universale delle Nazioni Unite. A settembre, il governo ha recepito 114 raccomandazioni, tra cui la richiesta di migliorare le condizioni per i lavoratori stranieri migranti, e ne ha rigettate altre 25, compresa una per l'attuazione di una moratoria sulle esecuzioni;
persone che avevano criticato il primo ministro hanno subito vessazioni e sono state perseguite. Lavoratori domestici migranti sono stati vittime di sfruttamento e abusi da parte dei datori di lavoro. Migliaia di Bidun residenti in Kuwait sono rimasti apolidi, ostacolandone così l'accesso all'assistenza sanitaria, all'istruzione e ad altri diritti. Sono state condannate a morte almeno tre persone. Fino ad oggi non ci sono state notizie di esecuzioni;
lo scorso febbraio, i Bidun del Kuwait hanno deciso di rompere un lungo silenzio e protestare. Ma soltanto 1000 degli oltre 100.000 presenti nel Paese hanno avuto il coraggio di scendere in piazza affrontando la brutalità della polizia e i commenti discriminatori e offensivi dei media e della gente. Grazie ai social network ora la loro presenza è cresciuta anche on line;
oggi, pertanto, essere apolidi, Bidun, in Kuwait significa non esistere. Nessun accesso ai servizi pubblici di istruzione e assistenza sanitaria, nessun impiego statale, nessun certificato di matrimonio, divorzio, nascita o morte, nessun documento d'identità, patente o passaporto, e di conseguenza niente cittadinanza. Molti Bidun risiedono nel Paese da tre generazioni, e alcuni sono figli dei martiri uccisi durante l'invasione irachena del Kuwait, eppure nessuno di loro è kuwaitiano, né possiede documenti;
il diritto internazionale vieta la privazione arbitraria della nazionalità e richiede ai paesi di considerare anche i «legami concreti ed effettivi» con un paese nel valutare richieste di nazionalità, tra cui i legami sociali, culturali ed economici che hanno stabilito nel tempo. Human Rights Watch ha recentemente dichiarato che il governo del Kuwait dovrebbe creare un meccanismo puntuale e trasparente che incorpora gli standard internazionali sui diritti umani. Il processo dovrebbe tener conto dei legami antichi e storici per il Kuwait e dovrebbe includere la possibilità di controllo giurisdizionale;
il diritto internazionale dei diritti umani richiede inoltre che i governi forniscano alcuni documenti civili per tutti i residenti, siano essi legali o illegali, compreso il diritto di un bambino di registrazione al momento della nascita, e il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia. Il governo del Kuwait dovrebbe garantire il diritto dei Bidun di avere una documentazione civile, compresi i certificati di nascita, di registrazione del matrimonio, certificati di morte, e documenti di viaggio;
l'Accordo in esame sottoscritto tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo dello Stato del Kuwait il 7 dicembre 2005 si inserisce nel percorso di progressivo rafforzamento delle relazioni bilaterali connotato, negli ultimi anni, dall'approfondimento dei rapporti politici ed economici;
l'accordo prevede la cooperazione nel campo della cultura e delle arti, nel settore dell'istruzione generale, nel settore dell'istruzione secondaria e della ricerca scientifica e tecnologica, nel settore dell'informazione andando incontro all'esigenza di stimolare iniziative specifiche in tali nuovi ambiti di cooperazione anche in risposta alle nuove esigenze provenienti dal Kuwait in settori considerati cruciali nelle relazioni internazionali;
l'Accordo si pone come stimolo al miglioramento della reciproca conoscenza e alla promozione dell'immagine dell'Italia all'estero;
non potrà esserci progresso e sviluppo in nessun settore se non vengono garantiti e rispettati tutti i diritti umani,

impegna il Governo

nell'ambito dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica, tecnologica e nei settori dell'istruzione e dell'informazione con il Governo dello Stato del Kuwait e al fine di rispettare appieno i principi e gli obiettivi che esso stabilisce, a sensibilizzare ulteriormente il Governo a recepire le richieste dei 106.000 Bidun apolidi che vivono in condizioni disagiate a cui sono negati i diritti fondamentali ed i loro diritti sociali ed economici, compresi i loro diritti all'istruzione, alla salute, e il lavoro.
9/4591/1. Di Stanislao, Evangelisti.

La Camera,
premesso che:
a maggio, la situazione dei diritti umani in Kuwait è stata analizzata secondo l'Esame periodico universale delle Nazioni Unite. A settembre, il governo ha recepito 114 raccomandazioni, tra cui la richiesta di migliorare le condizioni per i lavoratori stranieri migranti, e ne ha rigettate altre 25, compresa una per l'attuazione di una moratoria sulle esecuzioni;
persone che avevano criticato il primo ministro hanno subito vessazioni e sono state perseguite. Lavoratori domestici migranti sono stati vittime di sfruttamento e abusi da parte dei datori di lavoro. Migliaia di Bidun residenti in Kuwait sono rimasti apolidi, ostacolandone così l'accesso all'assistenza sanitaria, all'istruzione e ad altri diritti. Sono state condannate a morte almeno tre persone. Fino ad oggi non ci sono state notizie di esecuzioni;
lo scorso febbraio, i Bidun del Kuwait hanno deciso di rompere un lungo silenzio e protestare. Ma soltanto 1000 degli oltre 100.000 presenti nel Paese hanno avuto il coraggio di scendere in piazza affrontando la brutalità della polizia e i commenti discriminatori e offensivi dei media e della gente. Grazie ai social network ora la loro presenza è cresciuta anche on line;
oggi, pertanto, essere apolidi, Bidun, in Kuwait significa non esistere. Nessun accesso ai servizi pubblici di istruzione e assistenza sanitaria, nessun impiego statale, nessun certificato di matrimonio, divorzio, nascita o morte, nessun documento d'identità, patente o passaporto, e di conseguenza niente cittadinanza. Molti Bidun risiedono nel Paese da tre generazioni, e alcuni sono figli dei martiri uccisi durante l'invasione irachena del Kuwait, eppure nessuno di loro è kuwaitiano, né possiede documenti;
il diritto internazionale vieta la privazione arbitraria della nazionalità e richiede ai paesi di considerare anche i «legami concreti ed effettivi» con un paese nel valutare richieste di nazionalità, tra cui i legami sociali, culturali ed economici che hanno stabilito nel tempo. Human Rights Watch ha recentemente dichiarato che il governo del Kuwait dovrebbe creare un meccanismo puntuale e trasparente che incorpora gli standard internazionali sui diritti umani. Il processo dovrebbe tener conto dei legami antichi e storici per il Kuwait e dovrebbe includere la possibilità di controllo giurisdizionale;
il diritto internazionale dei diritti umani richiede inoltre che i governi forniscano alcuni documenti civili per tutti i residenti, siano essi legali o illegali, compreso il diritto di un bambino di registrazione al momento della nascita, e il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia. Il governo del Kuwait dovrebbe garantire il diritto dei Bidun di avere una documentazione civile, compresi i certificati di nascita, di registrazione del matrimonio, certificati di morte, e documenti di viaggio;
l'Accordo in esame sottoscritto tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo dello Stato del Kuwait il 7 dicembre 2005 si inserisce nel percorso di progressivo rafforzamento delle relazioni bilaterali connotato, negli ultimi anni, dall'approfondimento dei rapporti politici ed economici;
l'accordo prevede la cooperazione nel campo della cultura e delle arti, nel settore dell'istruzione generale, nel settore dell'istruzione secondaria e della ricerca scientifica e tecnologica, nel settore dell'informazione andando incontro all'esigenza di stimolare iniziative specifiche in tali nuovi ambiti di cooperazione anche in risposta alle nuove esigenze provenienti dal Kuwait in settori considerati cruciali nelle relazioni internazionali;
l'Accordo si pone come stimolo al miglioramento della reciproca conoscenza e alla promozione dell'immagine dell'Italia all'estero;
non potrà esserci progresso e sviluppo in nessun settore se non vengono garantiti e rispettati tutti i diritti umani,

impegna il Governo

nell'ambito dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica, tecnologica e nei settori dell'istruzione e dell'informazione con il Governo dello Stato del Kuwait e al fine di rispettare appieno i principi e gli obiettivi che esso stabilisce, a sensibilizzare ulteriormente il Governo ad uniformare la situazione interna relativa ai cosiddetti Bidun al regime internazionalmente osservato per la tutela degli apolidi.
9/4591/1. (Testo modificato nel corso della seduta).Di Stanislao, Evangelisti.

DISEGNO DI LEGGE: S. 2743 - RATIFICA ED ESECUZIONE DELL'ACCORDO TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA ED IL GOVERNO DEL GIAPPONE DI MUTUA ASSISTENZA AMMINISTRATIVA E COOPERAZIONE IN MATERIA DOGANALE, FATTO A ROMA IL 15 DICEMBRE 2009 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 4592)

A.C. 4592 - Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO

Sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito:

PARERE FAVOREVOLE

A.C. 4592 - Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 1.
(Autorizzazione alla ratifica).

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare l'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Giappone di mutua assistenza amministrativa e cooperazione in materia doganale, fatto a Roma il 15 dicembre 2009.

A.C. 4592 - Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 2.
(Ordine di esecuzione).

1. Piena ed intera esecuzione è data all'Accordo di cui all'articolo 1 a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall'articolo 19 dell'Accordo stesso.

A.C. 4592 - Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 3.
(Copertura finanziaria).

1. Per l'attuazione della presente legge è autorizzata la spesa di euro 15.846 annui a decorrere dall'anno 2011. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2011-2013, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2011, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.
2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

A.C. 4592 - Articolo 4

ARTICOLO 4 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 4.
(Entrata in vigore).

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

A.C. 4592 - Ordine del giorno

ORDINE DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
la Commissione europea ha recentemente pubblicato l'ultimo rapporto sulle barriere al commercio e agli investimenti, cui devono far fronte le imprese europee che vogliano orientarsi su mercati extra-UE;
si stima che entro il 2015 il 90 per cento degli scambi commerciali avverrà fuori dall'Unione europea. Aiutare le imprese europee ad avere un accesso più «rapido» ai mercati terzi è quindi uno dei principali obiettivi della politica commerciale europea;
il Giappone è il settimo mercato per importanza per quanto riguarda le esportazioni dell'UE, ma presenta ancora numerosi ostacoli alla libera circolazione dei beni e dei servizi stranieri. In particolare, rileva la Commissione, che, nel mercato degli appalti, limitato è ancora l'accesso al mercato giapponese; relativamente ai dispositivi medici è difficile la penetrazione nel mercato giapponese a causa dello scarso riconoscimento di standard internazionali e per i servizi finanziari persistono discriminazioni normative del governo giapponese soprattutto per quanto riguarda compagnie di assicurazione estere;
tutto questo comporta maggiori sforzi che devono essere indirizzati verso la riduzione della burocrazia doganale, la maggiore apertura dei mercati dei procurement pubblici, verso una maggiore protezione dei diritti di proprietà intellettuale,

impegna il Governo

a tenere in considerazione i rilievi della Commissione europea e valutare possibili soluzioni, anche all'interno della Commissione mista italo-nipponica prevista dall'Accordo, al fine di migliorare e regolarizzare in maniera efficiente i rapporti commerciali e gli investimenti con il Giappone.
9/4592/1. Di Stanislao, Evangelisti.

DISEGNO DI LEGGE: RATIFICA ED ESECUZIONE DELL'ACCORDO SUI TRASPORTI AEREI TRA IL CANADA E LA COMUNITÀ EUROPEA E I SUOI STATI MEMBRI, CON ALLEGATI, FATTO A BRUXELLES IL 17 DICEMBRE 2009 (A.C. 4564)

A.C. 4564 - Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO DEL GOVERNO

Art. 1.
(Autorizzazione alla ratifica).

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare l'Accordo sui trasporti aerei tra il Canada e la Comunità europea e i suoi Stati membri, con Allegati, fatto a Bruxelles il 17 dicembre 2009.

A.C. 4564 - Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO DEL GOVERNO

Art. 2.
(Ordine di esecuzione).

1. Piena ed intera esecuzione è data all'Accordo di cui all'articolo 1, a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall'articolo 23 dell'Accordo stesso.

A.C. 4564 - Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO DEL GOVERNO

Art. 3.
(Entrata in vigore).

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

A.C. 4564 - Ordine del giorno

ORDINE DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
il 2 marzo 2011 la Commissione Europea approva la risoluzione relativa al progetto di decisione del Consiglio e dei rappresentanti dei Governi degli Stati membri dell'Unione europea, riuniti in sede di Consiglio, concernente la conclusione dell'accordo sui trasporti aerei tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Canada, dall'altro;
la Commissione, pur considerando tale accordo tra i più ambiziosi in materia di trasporti aerei fra l'Unione europea e un partner mondiale di primo piano e valutandone positivamente ogni sua parte, rileva che sia meno esplicito al momento di riconoscere l'importanza della dimensione sociale. Mentre ambo le parti possono chiedere di convocare il comitato misto al fine di esaminare l'impatto dell'accordo sulla forza lavoro, l'occupazione e le condizioni lavorative, non vi è alcuna dichiarazione esplicita che «le opportunità create dall'accordo non vanno intese come lesive delle norme in materia di lavoro», né è richiesto al comitato misto di esaminare «l'impatto sociale dell'accordo in sede di attuazione e sviluppare risposte adeguate alle preoccupazioni che risultino fondate»;
l'interscambio commerciale tra Europa e Canada ha dimensioni ragguardevoli: 22,4 miliardi le esportazioni della UE in Canada e 17,8 miliardi di euro le esportazioni canadesi verso la UE nel 2009. Ma sono cifre in difetto sui trend di lungo periodo, in quanto fortemente condizionate dalla crisi finanziaria internazionale;
il Canada e l'Italia intrattengono rapporti commerciali forti ed in espansione. Il maggiore potenziale risiede nella promozione degli investimenti bilaterali nonché nei partenariati per l'innovazione e la tecnologia,

impegna il Governo:

nell'attuazione dell'Accordo in esame ad una maggiore consultazione e cooperazione nell'ambito della sicurezza, soprattutto alla luce dell'attuale situazione internazionale valutando misure di coordinamento e di una vera e propria valutazione del rischio;
a valutare la possibilità di rivolgersi al comitato misto, per promuovere il rispetto della pertinente legislazione internazionale in materia di diritti sociali, in particolare delle norme lavorative contenute nelle convenzioni fondamentali dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL 19301999), nelle linee guida dell'OCSE destinate alle imprese multinazionali (1976, riviste nel 2000) e nella Convenzione di Roma sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali del 1980, affinché il commercio internazionale contribuisca a rafforzare anziché a minare i diritti dei lavoratori.
9/4564/1. Di Stanislao, Evangelisti.

DISEGNO DI LEGGE: RATIFICA ED ESECUZIONE DELL'ACCORDO SULLO SPAZIO AEREO COMUNE TRA L'UNIONE EUROPEA E I SUOI STATI MEMBRI, DA UN LATO, E LA GEORGIA, DALL'ALTRO LATO, CON ALLEGATI, FATTO A BRUXELLES IL 2 DICEMBRE 2010 (A.C. 4565)

A.C. 4565 - Articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO DEL GOVERNO

Art. 1.
(Autorizzazione alla ratifica).

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare l'Accordo sullo spazio aereo comune tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e la Georgia, dall'altro lato, con Allegati, fatto a Bruxelles il 2 dicembre 2010.

A.C. 4565 - Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO DEL GOVERNO

Art. 2.
(Ordine di esecuzione).

1. Piena ed intera esecuzione è data all'Accordo di cui all'articolo 1, a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall'articolo 29 dell'Accordo stesso.

A.C. 4565 - Articolo 3

ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO DEL GOVERNO

Art. 3.
(Entrata in vigore).

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

A.C. 4565 - Ordine del giorno

ORDINE DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
l'accordo in esame permetterà di estendere alla Georgia le regole del mercato unico dei trasporti aerei in vigore nell'Unione europea e di creare condizioni quadro uniformi per tutti i vettori aerei dell'Unione europea e della Georgia. Si parte dal principio che l'apertura reciproca dei mercati permetterà la partecipazione di nuovi operatori sul mercato, l'utilizzazione di aeroporti finora sottoutilizzati e il consolidamento dei vettori aerei dell'Unione. Secondo le stime della Commissione europea, l'introduzione progressiva di uno spazio aereo comune tra l'Unione e la Georgia fin dal primo anno farebbe aumentare di 25.000 il numero dei passeggeri e genererebbe vantaggi per i consumatori per circa 17 milioni di euro;
ciò risponde all'esigenza di liberalizzare l'accesso al mercato, di creare nuove opportunità di investimento per gli Stati membri e di garantire pari diritti e opportunità ai vettori aerei sia dell'Unione europea sia georgiani;
l'Italia e la Georgia intrattengono rapporti economici di ottimo livello, con un alto grado di fiducia diffuso per il made in Italy. Secondo i dati ISTAT, l'interscambio con l'Italia nel 2010 è ammontato a 133,024 milioni euro, con un aumento del 9,5 per cento rispetto al 2009. Nel 2010 la bilancia commerciale ha segnato un saldo attivo per l'Italia pari a 93,562 milioni di euro (nel 2009 il saldo a nostro favore era stato pari a 53,836 milioni di euro);
il mercato georgiano offre interessanti opportunità commerciali e di investimento e il contesto georgiano rappresenta un terreno particolarmente fertile per la cooperazione economica tra Italia e Georgia anche in virtù della radicata tradizione di scambi commerciali e culturali tra i due Paesi,

impegna il Governo

a incrementare le forme di collaborazione con la Georgia in tutti i settori, puntando principalmente su agricoltura, energia, infrastrutture e telecomunicazioni, turismo, trasporti e logistica, ritenuti settori particolarmente promettenti.
9/4565/1. Di Stanislao, Evangelisti.

La Camera,
premesso che:
l'accordo in esame permetterà di estendere alla Georgia le regole del mercato unico dei trasporti aerei in vigore nell'Unione europea e di creare condizioni quadro uniformi per tutti i vettori aerei dell'Unione europea e della Georgia. Si parte dal principio che l'apertura reciproca dei mercati permetterà la partecipazione di nuovi operatori sul mercato, l'utilizzazione di aeroporti finora sottoutilizzati e il consolidamento dei vettori aerei dell'Unione. Secondo le stime della Commissione europea, l'introduzione progressiva di uno spazio aereo comune tra l'Unione e la Georgia fin dal primo anno farebbe aumentare di 25.000 il numero dei passeggeri e genererebbe vantaggi per i consumatori per circa 17 milioni di euro;
ciò risponde all'esigenza di liberalizzare l'accesso al mercato, di creare nuove opportunità di investimento per gli Stati membri e di garantire pari diritti e opportunità ai vettori aerei sia dell'Unione europea sia georgiani;
l'Italia e la Georgia intrattengono rapporti economici di ottimo livello, con un alto grado di fiducia diffuso per il made in Italy. Secondo i dati ISTAT, l'interscambio con l'Italia nel 2010 è ammontato a 133,024 milioni euro, con un aumento del 9,5 per cento rispetto al 2009. Nel 2010 la bilancia commerciale ha segnato un saldo attivo per l'Italia pari a 93,562 milioni di euro (nel 2009 il saldo a nostro favore era stato pari a 53,836 milioni di euro);
il mercato georgiano offre interessanti opportunità commerciali e di investimento e il contesto georgiano rappresenta un terreno particolarmente fertile per la cooperazione economica tra Italia e Georgia anche in virtù della radicata tradizione di scambi commerciali e culturali tra i due Paesi,

impegna il Governo

a continuare a incrementare le forme di collaborazione con la Georgia in tutti i settori, puntando principalmente su agricoltura, energia, infrastrutture e telecomunicazioni, turismo, trasporti e logistica, ritenuti settori particolarmente promettenti.
9/4565/1. (Testo modificato nel corso della seduta) Di Stanislao, Evangelisti.

INTERPELLANZE URGENTI

Elementi e iniziative in merito alla tutela della libertà religiosa, anche con riferimento alla situazione delle minoranze copte nell'ambito della transizione politico-istituzionale in Egitto - 2-01225; 2-01239

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
il 13 settembre 2011 il dipartimento di Stato Usa ha pubblicato il suo ultimo rapporto sulla libertà religiosa internazionale. Il rapporto, relativo al 2010, copre solo gli ultimi sei mesi dell'anno. Nella sua presentazione Michael H. Posner, vicesegretario dell'ufficio per la democrazia, i diritti umani e il lavoro, ha detto che tra i Paesi di particolare preoccupazione (Cpc - Countries of particular concern) figurano gli stessi del 2009: Birmania, Cina, Eritrea, Iran, Corea del Nord, Arabia Saudita, Sudan e Uzbekistan; ciononostante, vi sono anche altri Paesi in cui avvengono gravi violazioni della libertà religiosa, tra cui particolare apprensione suscita la situazione dei cristiani in Siria, dove l'instabilità e le violenze stanno portando a numerose violazioni dei diritti umani, così come Pakistan, Iraq, Vietnam ed Egitto sono altri Paesi individuati da Posner per le gravi offese alla libertà religiosa;
il rapporto cita diversi modi in cui la libertà religiosa è ostacolata: repressione attiva da parte delle autorità e impunità. In Paesi come Iran e Corea del Nord la religione è sotto stretto controllo, nell'ambito del più ampio tentativo di dominare la vita politica e sociale in generale. Altri Stati come l'Eritrea opprimono la gente, al punto tale che i credenti sono costretti a rinunciare alla propria fede o a lasciare il Paese. Talvolta la situazione è aggravata da gruppi estremisti come al-Qaeda, che nel 2010 ha invocato attacchi violenti contro le minoranze religiose in Medio Oriente. Nel 2010 vi sono stati attentati contro luoghi sacri e fedeli sunniti, sciiti, ahmadiyya e cristiani. Anche in Nigeria vi è stato un significativo aumento degli episodi di violenza contro cristiani e musulmani. Nel febbraio 2011 si è verificato un ulteriore caso di violenza che ha provocato circa 96 morti;
altri ostacoli alla libertà religiosa sono le leggi contro l'apostasia e la blasfemia. Queste leggi sono spesso utilizzate a discriminazione delle minoranze religiose. La blasfemia e la conversione dall'islam o apostasia può essere punita con la morte in Afghanistan, Iran, Pakistan e Arabia Saudita. Queste leggi sono anche spesso utilizzate in modo strumentale nell'ambito di contrasti personali o di controversie sulla proprietà immobiliare;
secondo il dipartimento di Stato, nel 2010 vi è stato un aumento o un mantenimento dei livelli di antisemitismo in ogni continente. Gli atti di questo tipo comprendono la profanazione di cimiteri, il diniego dell'Olocausto, la pubblicazione di un certo tipo di letteratura e anche di cartoni animati;
una serie di Paesi ha approvato o sta approvando leggi che restringono la libertà religiosa in ragione della necessità di proteggere la sicurezza nazionale. Alcuni Governi hanno posto restrizioni alle attività di gruppi che considerano pericolosi: nella sezione sulla Birmania, il rapporto osserva che il Governo ha continuato a monitorare gli incontri e le attività praticamente di ogni organizzazione religiosa. I gruppi religiosi, inoltre, sono tenuti a chiedere l'autorizzazione per poter svolgere qualsiasi evento pubblico di grandi dimensioni. Secondo il dipartimento di Stato, le autorità si sono spesso rifiutate di autorizzare la celebrazione delle feste tradizionali cristiane o islamiche; è anche difficile ottenere l'autorizzazione ufficiale per la costruzione di nuove chiese o luoghi di culto, e in alcuni casi persino la ristrutturazione di edifici esistenti viene bloccata. La censura di Stato ha continuato ad applicare le restrizioni sulla pubblicazione della Bibbia, del Corano e di altri testi cristiani e islamici; risulta anche che, nella promozione del buddismo, il Governo abbia affidato orfani e senzatetto ai monasteri buddisti, anziché a gruppi cristiani per sottrarli all'influenza dei missionari; inoltre, l'adesione o conversione al buddismo continua ad essere un obbligo non scritto per coloro che vogliono arrivare ai gradi più elevati del Governo;
passando alla Cina, il rapporto inizia osservando che solo i gruppi religiosi che rientrano tra le cinque associazioni religiose patriottiche ufficialmente riconosciute (buddista, taoista, musulmana, cattolica e protestante) sono autorizzati a svolgere funzioni religiose; altri gruppi, tra cui quelli protestanti o quelli cattolici fedeli al Vaticano, non possono registrarsi ed essere legali. In alcuni luoghi, le autorità hanno accusato i membri di gruppi non ufficiali di reati come lo svolgimento di attività religiose illegali o il disturbo della stabilità sociale. Il livello di rispetto del Governo per la libertà religiosa nelle leggi e nella pratica si è ridotto nel corso del periodo considerato. I leader musulmani della regione autonoma di Xinjiang Uighur e i religiosi buddisti tibetani hanno subito maggiori discriminazioni nel 2010. Coloro che vogliono entrare in un seminario ufficiale devono avere il sostegno della loro associazione religiosa patriottica. Inoltre, il Governo richiede agli studenti di dimostrare la loro «affidabilità politica» e impone che le questioni politiche siano anche oggetto di esame per tutte le scuole religiose; nel periodo coperto dal rapporto, le autorità hanno continuato a monitorare e talvolta a vessare sia i gruppi non registrati che quelli registrati. Un certo numero di leader religiosi e di fedeli è stato arrestato o condannato alla reclusione a causa delle loro attività religiose;
per quanto riguarda il Vietnam, il rapporto afferma che si è registrata una serie di violazioni della libertà religiosa. Per esempio, molti cattolici e protestanti affermano di essere stati discriminati nel fare domanda di lavoro nell'ambito dell'amministrazione pubblica. Una serie di credenti ha subito vessazioni o repressioni, soprattutto se appartenenti a gruppi privi del riconoscimento ufficiale. Tra le azioni prese dalle autorità figurano la cessazione forzata di riunioni religiose, la chiusura di chiese domestiche non registrate e pressioni sugli individui perché rinuncino alla loro fede religiosa. Vi sono stati gravi contrasti, nel gennaio del 2010, tra i parrocchiani della chiesa cattolica di Dong Chiem che protestavano contro la demolizione di una grande croce di cemento da parte della polizia. La folla di diverse centinaia di persone è stata attaccata dalla polizia, che ha usato gas lacrimogeni e ha picchiato circa una dozzina di individui. Secondo il rapporto, due settimane dopo un monaco cattolico è stato percosso dalla polizia fino a perdere i sensi, mentre cercava di accedere alla parrocchia vicina al luogo in cui è stata demolita la croce. Più tardi, a febbraio 2010, un gruppo di suore e di altri cattolici di Ho Chi Minh City si è recato in pellegrinaggio a quella parrocchia ed è stato fermato dalla polizia, che gli ha impedito l'accesso;
mentre il dipartimento di Stato afferma il suo continuo interesse nel difendere la libertà religiosa, la commissione Usa per la libertà religiosa internazionale ha espresso il suo disappunto per la mancata introduzione di altri Paesi nella lista di quelli di particolare preoccupazione (Cpc - Countries of particular concern), come, per esempio, Egitto, Iraq, Nigeria, Pakistan, Turkmenistan e Vietnam;
in particolare, a proposito dell'Egitto, la stampa internazionale riferisce di tragici episodi a Il Cairo e, dopo che una chiesa cristiana è stata distrutta da integralisti islamici, di una manifestazione di protesta dei copti che è stata funestata da gravissimi episodi di repressione armata, con l'uccisione di 24 persone;
il Premier Sharaf ha giudicato questa manifestazione non come esito delle crescenti persecuzioni, ma come provocazione di forze, non ben definite, che agirebbero contro la nuova primavera egiziana -:
se il Governo condivida le conclusioni cui è giunto il rapporto del dipartimento di Stato americano;
se, in particolare, a proposito della situazione in Egitto, sia in grado di fornire ulteriori notizie, anche con riferimento alla visione degli eventi fornita dal Premier egiziano;
quali iniziative, sia del Governo italiano sia di altri Paesi, siano in corso presso l'Onu e altre organizzazioni internazionali per tutelare la libertà religiosa, definita «madre di tutte le libertà» nella risoluzione unitaria Mazzocchi ed altri n. 6-00052 del 12 gennaio 2011;
quali siano gli orientamenti del Governo in merito all'impegno dell'Unione europea, in particolare di lady Ashton, a riguardo della libertà religiosa e contro la cristianofobia;
come il Governo stia procedendo presso i singoli Governi, in specie oggi quello dell'Egitto, per implementare l'impegno preso con la risoluzione Mazzocchi ed altri n. 6-00052, in particolare contro la cristianofobia.
(2-01225)
(Nuova formulazione) «Renato Farina, Garagnani, Angeli, Mottola, Centemero, Porcu, Mariarosaria Rossi, Bertolini, Di Centa, Stracquadanio, Razzi, Palmieri, Vignali, De Luca, Cesaro, Pagano, Vella, Lehner, Biancofiore, Zacchera, Pionati, Lanzarin, Soglia, Romele, Scandroglio, Polledri, Gottardo, Taddei, De Camillis, Aprea, Mussolini, Lupi, Paroli, Toccafondi, Pianetta, Volpi, Aracu».
(5 ottobre 2011)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
desta crescente preoccupazione l'inasprimento della situazione in Egitto, dove l'11 ottobre 2011 sono stati uccisi trentasei cristiani copti - mentre da notizie di stampa risultano più di 200 feriti - durante una manifestazione di protesta contro l'incendio di una chiesa, avvenuto la settimana precedente nella provincia di Assuan;
i manifestanti erano scesi in piazza anche per protestare contro il capo del Consiglio supremo della difesa, maresciallo Hussein Tantaui, accusato di non essersi impegnato a far rispettare i diritti dei cristiani egiziani - che in Egitto costituiscono attualmente circa il 10 per cento di una popolazione di 85 milioni di abitanti circa - da parte della maggioranza musulmana;
i Ministri degli affari esteri dell'Unione europea hanno in modo univoco espresso una forte condanna delle violenze esplose in Egitto contro i cristiani copti ed hanno chiesto alle autorità egiziane di agire per tutelare le minoranze religiose;
lo stesso Ministro interpellato ha dichiarato che in Egitto sarebbe già in corso un vero e proprio esodo di cristiani copti e, pur non avendo notizie certe sulle cifre, ha parlato di circa 100.000 cristiani che avrebbero già lasciato l'Egitto;
tali notizie destano preoccupazione anche alla luce del fatto che, durante le manifestazioni della cosiddetta primavera araba, erano state evidenziate da molti analisti politici alcune promettenti manifestazioni di riconciliazione religiosa, che lasciavano sperare in un nuovo Egitto, nel quale la minoranza copta avrebbe avuto gli stessi diritti della maggioranza musulmana;
tuttavia, ricominciati gli scontri a partire dal maggio 2011, l'esercito, elemento centrale della transizione politica, sembra tenere un atteggiamento ambiguo e incerto, più preoccupato di costruire nuove alleanze con le forze politico-religiose più tradizionaliste, la Fratellanza musulmana e forse le frange salafite, che non di garantire pari diritti alle minoranze religiose;
le prime elezioni politiche, dopo la caduta di Mubarak, dovrebbero tenersi il 28 novembre 2011, dopo una sospensione dell'attività parlamentare che risale a febbraio 2011;
vi è, pertanto, il fondato timore che il Governo di transizione, costituito dalla giunta militare, possa sfruttare gli scontri in atto quale pretesto per chiedere, da un lato, un rinvio della scadenza elettorale e, dall'altro, per accreditarsi quale unica istituzione atta a garantire la stabilità in un momento così delicato;
gli ultimi avvenimenti gettano un'ombra inquietante sui possibili esiti della cosiddetta primavera araba, almeno con riferimento all'Egitto, lasciando intravedere la possibilità di un'alleanza tra militari e forze religiose tradizionaliste che potrebbe tentare di instaurare un nuovo regime, a carattere fondamentalista, deludendo le molte aspirazioni di libertà e giustizia sollevate in questi mesi;
un simile esito appare, peraltro, da scongiurare anche alla luce dei sempre più delicati equilibri nell'area mediorientale, messa in eccezionale fibrillazione dalla situazione siriana, dalle tensioni tradizionali, ravvivate dalla richiesta di riconoscimento alle Nazioni Unite dello Stato palestinese, dall'attivismo di Ankara e dalla crisi del rapporto tradizionale turco-israeliano -:
quale sia la valutazione del Ministro interpellato sulla delicata transizione post-Mubarak e sui suoi possibili esiti in vista del passaggio importante delle elezioni del 28 novembre 2011;
quali iniziative urgenti abbia adottato o intenda adottare nelle opportune sedi internazionali al fine di utilizzare tutti gli strumenti politici e diplomatici per scongiurare, da un lato, il possibile rinvio della scadenza elettorale e ottenere, dall'altro, concrete rassicurazioni circa un'adeguata tutela delle minoranze copte.
(2-01239) «Tempestini, Ventura».
(18 ottobre 2011)

Iniziative per una corretta interpretazione della normativa sui livelli essenziali di tutela nella promozione e realizzazione dei tirocini formativi e d'orientamento - 2-01228

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere - premesso che:
il decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, «Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo», convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, dispone all'articolo 11 i livelli essenziali di tutela nella promozione e realizzazione dei tirocini formativi e d'orientamento;
la normativa stabilisce che i tirocini formativi e di orientamento non curriculari non possano avere una durata superiore a sei mesi, proroghe comprese, e possano essere promossi unicamente a favore di neo-diplomati o neo-laureati entro e non oltre dodici mesi dal conseguimento del relativo titolo di studio; nell'articolo vengono specificate alcune categorie protette (disabili, invalidi e altri);
la direzione generale per le politiche dei servizi e la direzione generale per l'attività ispettiva del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha emanato, in data 12 settembre 2011, la circolare n. 24, concernente: «articolo 11 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, livelli essenziali in materia di tirocini formativi: primi chiarimenti»;
la circolare, oltre a ribadire la competenza esclusiva delle regioni nella regolamentazione dei tirocini - stabilita dalla sentenza della Corte costituzionale n. 50 del 2005 -, amplia il campo di esclusione dell'articolo 11, specificando che non rientrano nella nuova normativa «i tirocini di cosiddetto reinserimento/inserimento al lavoro svolti principalmente a favore dei disoccupati, compresi i lavoratori in mobilità, e altre esperienze a favore degli inoccupati, la cui regolamentazione rimane integralmente affidata alle regioni, fermo restando, per quanto attiene la durata massima, il disposto di cui all'articolo 7, comma 1, lettera b)» del decreto ministeriale 25 marzo 1998, n. 142;
la Camera dei deputati ha approvato, in data 14 settembre 2011, l'ordine del giorno 9/4612/105, a prima firma dell'onorevole Madia, che impegna il Governo a promuovere un'intesa complessiva con le regioni in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano per l'individuazione dei livelli essenziali di tutela in materia dei tirocini formativi e di orientamento, secondo criteri che valorizzino il percorso formativo e di orientamento al lavoro del tirocinante, e impediscano un uso distorto e abusivo dello strumento dei tirocini;
l'ordine del giorno impegna, altresì, il Governo a promuovere, ferma restando la piena autonomia regionale in materia, la diffusione di buone pratiche adottate da alcune legislazioni regionali per l'adozione di tirocini che: creino un contatto diretto tra una persona in cerca di lavoro ed un'azienda allo scopo sia di permettere al tirocinante di acquisire un'esperienza per arricchire il curriculum, sia di favorire una possibile costituzione di un rapporto di lavoro con l'azienda ospitante; abbiano un contenuto formativo evidente e non siano utilizzati per funzioni meramente esecutive; non vengano attivati dalle aziende per sostituire i contratti a termine nei periodi di picco delle attività e non possono essere utilizzati per sostituire il personale dell'azienda nei periodi di malattia, maternità o ferie, né per ricoprire ruoli necessari all'organizzazione aziendale; siano realizzati da aziende in regola con la normativa sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e che non abbiano effettuato licenziamenti, fatti salvi quelli per giusta causa e fatti salvi specifici accordi sindacali con le organizzazioni provinciali più rappresentative nei 24 mesi precedenti l'attivazione del tirocinio e/o non avere procedure di cassa integrazione guadagni straordinaria o in deroga in corso per attività equivalenti a quelle del tirocinio;
nella stessa seduta dell'Assemblea della Camera dei deputati è stato accolto un altro ordine del giorno, n. 9/4612/106, a prima firma dell'onorevole Gatti, con il quale si impegna il Governo a inserire espressamente gli stranieri richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale nell'elenco dei soggetti esclusi dalle disposizioni contenute nell'articolo 11;
l'applicazione dell'articolo 11 ha già fatto sentire i suoi effetti; risulta agli interpellanti che diverse aziende toscane, nonostante la regione Toscana abbia promosso una propria normativa regionale e ignorando quanto disposto dalla circolare ministeriale, anche per l'incertezza normativa tuttora esistente sulla gerarchia delle fonti e, in particolare, sulla differenza tra tirocini formativi e tirocini di inserimento al lavoro, abbiano inizialmente bloccato i tirocini;
la regione Toscana intende promuovere ricorso alla Corte costituzionale avverso il suddetto articolo 11, in quanto in contrasto con la competenza legislativa esclusiva regionale in materia professionale, di cui all'articolo 117, commi terzo e quarto, della Costituzione;
nel frattempo, per ovviare a questa situazione di estrema confusione, la giunta regionale Toscana, «ritenuto che la disposizione dell'articolo 11 del citato decreto-legge n. 138 del 2011 sia limitata alla tipologia dei tirocini di formazione e orientamento e che sia opportuno individuare in via sperimentale, nelle more dell'approvazione della legge regionale in materia, altre tipologie di tirocinio destinate ai soggetti inoccupati e disoccupati, nonché a soggetti svantaggiati, per offrire loro un'esperienza formativa e l'opportunità di un inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro», ha deliberato, in data 3 ottobre 2011, l'integrazione della «Carta dei tirocini e stage di qualità in regione Toscana», la quale permette, fra le altre cose, l'accesso allo stagista ad un rimborso spese di 400 euro al mese, finanziato per metà da stanziamenti regionali;
a parte il caso appena citato, a più di due settimane dall'emanazione della circolare continua a sussistere nelle varie realtà regionali una situazione di confusione tra la normativa regionale, la normativa nazionale, che, di fatto, rischia di vanificare quanto disposto dalle regioni, e la circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che non trova ancora concreta applicazione. A farne le spese sono gli stagisti bloccati nei loro percorsi e le aziende che vorrebbero avvalersene -:
quali iniziative abbia adottato allo scopo di dare attuazione agli ordini del giorno n. 9/4612/105 e n. 9/4612/106, concernenti la definizione dei livelli essenziali di tutela per i tirocinanti e l'esclusione degli stranieri richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale dall'ambito di applicazione dell'articolo 11;
se, vista la situazione di estrema confusione provocata dalla coesistenza di diverse e contrastanti disposizioni normative, di differente livello gerarchico, relative alla disciplina dei tirocini, non intenda intervenire per chiarire, anche attraverso un'iniziativa urgente, anche normativa, le disposizioni più controverse del suddetto articolo 11, che sono in contrasto con le normative regionali vigenti e stanno provocando gravi disagi per l'attivazione dei tirocini.
(2-01228)
«Gatti, Madia, Miglioli, Gnecchi, Albini, Murer, Damiano, Bobba, Boccuzzi, Mosca, Bellanova, Vico, Genovese, Miotto, Concia, Cenni, Mattesini, Pollastrini, Pompili, Codurelli, Santagata, Giacomelli, Meta, Lulli, Mastromauro, Trappolino, Giorgio Merlo, Rossomando, Rigoni, Froner, Tocci, Bucchino, Sposetti, Brandolini, Agostini, Bressa, De Torre, Farinone, Fedi, Zampa».
(6 ottobre 2011)

Iniziative di competenza per la ricerca di un nuovo acquirente interessato a consolidare la filiera di produzione del polimero del cloruro di vinile (PVC) a Marghera (Venezia) e in Sardegna - 2-01214

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
la società Vinyls Italia, in amministrazione straordinaria, il 27 aprile 2010 ha avviato con un gara internazionale la vendita per l'acquisizione del ciclo del polimero del cloruro di vinile (pvc), il più importante della serie ottenuta da monomeri vinilici ed una delle materie plastiche di maggior consumo al mondo, che rappresenta il cuore della chimica italiana, il segmento più pregiato del comparto dopo varie controverse e contraddittorie vicissitudini, oggetto, tra l'altro, di numerose interrogazioni fin dal 17 maggio 2010;
nel corso di un incontro svoltosi presso il Ministero dello sviluppo economico, l'8 settembre 2011 i commissari straordinari di Vinyls Italia hanno presentato alle segreterie nazionali dei sindacati dei lavoratori le manifestazioni di interesse pervenute per gli stabilimenti di Porto Marghera e Porto Torres in risposta al bando pubblicato il 1o agosto 2011;
delle quattro offerte ricevute, due riguardano lo smontaggio e l'asportazione degli impianti di cloruro di vinile monomero (cvm) e di polimero del cloruro di vinile (pvc) presenti in entrambi i siti;
delle rimanenti due offerte, una prevede la produzione di oli vegetali, l'altra di energia da fonti rinnovabili; attualmente le valutazioni si concentrano su queste ultime due ipotesi;
l'offerta presentata per Marghera è quella ritenuta meritevole di maggiore attenzione, in quanto proviene dall'oleificio Medio Piave s.p.a. di Treviso, interessato a produrre oli vegetali da semi oleosi, garantendo l'assorbimento di tutti i dipendenti dello stabilimento Vinyls di Porto Marghera;
l'offerta presentata per Porto Torres, che proviene da Sgi Pv1, società costituita ad hoc e controllata al 100 per cento dalla Sardinia green island, riguarda la produzione di energie rinnovabili a Porto Torres;
il Ministero dello sviluppo economico ha annunciato nuovi incontri nei prossimi giorni con istituzioni locali, sindacati e imprese per analizzare in dettaglio tali offerte; appare, tuttavia, evidente che nessuna offerta riguarda la filiera del polimero del cloruro di vinile (pvc);
tutti i Paesi industrializzati ospitano impianti di produzione di polimero del cloruro di vinile (pvc); in Italia si contano circa 1.200 imprese trasformatrici che occupano oltre 24.000 addetti;
l'impiego del polimero del cloruro di vinile (pvc) nella produzione industriale può considerarsi pervasivo; moltissimi sono, infatti, i comparti che lo utilizzano: l'edilizia per produrre telai di porte e finestre, persiane avvolgibili, sedili per stadi; il settore degli imballaggi per tappi, contenitori per prodotti non alimentari come cosmetici e detersivi; il settore medicale per le sacche di plasma, blister per farmaci e altro; il settore dell'auto per tappetini, intelaiature dei finestrini e altro; e, inoltre, i settori dell'informatica, della telefonia, dell'abbigliamento, degli elettrodomestici, dei trasporti; con il polimero del cloruro di vinile (pvc) si producono anche le carte di credito;
se il polimero del cloruro di vinile (pvc) dovesse essere interamente importato, le imprese italiane subirebbero un aggravio dei costi di produzione e si assisterebbe a un ulteriore aumento del deficit della bilancia commerciale del nostro Paese;
inoltre, la distanza tra produttori e utilizzatori creerebbe maggiori difficoltà per l'introduzione di innovazioni di prodotto da parte delle imprese trasformatrici;
il consumo annuo di polimero del cloruro di vinile (pvc) in Italia è di circa 1 milione di tonnellate e, se venissero realizzati gli investimenti previsti negli accordi di programma di Porto Marghera e della Sardegna, la produzione italiana coprirebbe il 40 per cento circa del fabbisogno nazionale;
la dismissione del ciclo del cloro determina, inoltre, una minore integrazione nel sito e, quindi, un indebolimento dell'impianto di cracking di Marghera;
poiché il ciclo del cloro assorbe significative quantità di etilene, in mancanza di tali produzioni, l'equilibrio del cracking è destinato a peggiorare, pregiudicandone la sopravvivenza nel medio periodo, con gravi ripercussioni anche sui poli chimici di Ferrara, Mantova e Ravenna, approvvigionati via pipe-line da Marghera;
inoltre, il venir meno nel «condominio industriale» di importanti operatori comporta una riduzione della domanda dei servizi comuni e un conseguente incremento dei prezzi relativi, che significa, in sostanza, una perdita di competitività per l'intera area industriale;
la possibilità che vengano realizzati i progetti per la produzione di oli vegetali a Marghera e energia da fonti rinnovabili a Porto Torres è auspicabile, a patto che non si pregiudichi in ciascun sito la possibilità di riavviare le produzioni di cloruro di vinile monomero (cvm) e di polimero del cloruro di vinile (pvc);
il polimero del cloruro di vinile (pvc) assume un'importanza strategica per la competitività dell'intero sistema industriale, in particolare nell'attuale momento di estrema difficoltà che il Paese sta attraversando e per il fatto che Eni è proprietaria della parte a monte dell'intera filiera (produzioni di cloro e di dicloroetano) -:
quali impegni intenda assumere il Ministro interpellato per facilitare la ricerca di un nuovo acquirente interessato a consolidare l'intera filiera di produzione del polimero del cloruro di vinile (pvc) sia a Marghera che in Sardegna;
quali iniziative di competenza intenda assumere in alternativa e, in particolare, se ritenga necessario impegnare l'Eni a riavviare gli impianti di proprietà di Vinyls per cederli successivamente a un gruppo industriale interessato a tale investimento.
(2-01214)
«Vico, Lulli, Martella, Zunino, Scarpetti, Bellanova, Fluvi, Marco Carra, Misiani, Bordo, Naccarato, Gatti, Murer, Cenni, Albini, Mariani, Gianni Farina, Rampi, Bossa, Sbrollini, Narducci, Servodio, Sposetti, Strizzolo, Nannicini, Tenaglia, Siragusa, Sani, Pizzetti, Baretta, Tullo, Touadi, Melis, Duilio, Fadda, Froner, Mastromauro, Schirru, Tempestini, Pes».
(28 settembre 2011)

Iniziative per garantire la prosecuzione dei servizi forniti dalla rete degli uffici Ipr desk all'estero - 2-01237

D)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dello sviluppo economico e degli affari esteri, per sapere - premesso che:
la legge finanziaria per il 2004 (legge 24 dicembre 2003, n. 350) ha previsto una serie di misure volte a rilanciare la promozione all'estero e potenziare la tutela del made in Italy. Tra queste era inclusa l'istituzione da parte del Ministero delle attività produttive, ora Ministero dello sviluppo economico, di appositi uffici di consulenza e di monitoraggio per la tutela del marchio e delle indicazioni di origine e per l'assistenza legale alle imprese nella registrazione dei marchi e brevetti e nel contrasto alla contraffazione e alla concorrenza sleale (articolo 4, commi 74 e 75, della citata legge n. 350 del 2003);
con provvedimenti ministeriali successivi, sono stati istituiti presso la rete degli uffici dell'Istituto nazionale per il commercio estero (Ice) 14 uffici sinteticamente denominati Intellectual property rights desk (Ipr desk), proprio con l'obiettivo di offrire alle imprese italiane all'estero un insieme di servizi di assistenza e consulenza in materia di proprietà intellettuale;
gli Ipr desk sono stati attivati presso quei Paesi nei quali più intensa è la diffusione del fenomeno della contraffazione, sia sotto il profilo della produzione di beni contraffatti che di quello della loro distribuzione, ovvero nei seguenti Paesi: Cina, Taiwan, India, Corea del Sud, Vietnam, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Russia, Stati Uniti e Brasile;
la rete degli Ipr desk, sin dal momento della loro piena operatività, contribuisce a contrastare la sempre maggiore pervasività e pericolosità del fenomeno della contraffazione, offrendo specifici servizi di supporto alle imprese italiane, impegnate nel processo di internazionalizzazione;
la missione primaria degli Ipr desk è, infatti, quella di fornire alle imprese gli strumenti e le informazioni rilevanti per comprendere il sistema locale della proprietà intellettuale, nel suo complesso, e le principali problematiche ad esso legato, tramite, per esempio, la ricognizione della legislazione nazionale in materia di marchi e brevetti, di indicazioni di origine, copyright e design, inclusi gli aspetti contrattuali e la giurisprudenza rilevante;
gli Ipr desk, inoltre, nello svolgimento dell'attività di costante monitoraggio dei mercati esteri, sotto il profilo dell'evoluzione della legislazione locale in materia e delle azioni di prevenzione e contrasto alla contraffazione e alla concorrenza sleale messe in campo dalle autorità locali, hanno, altresì, il compito di segnalare al Ministero dello sviluppo economico quei procedimenti giudiziari in materia di tutela della proprietà intellettuale emblematici o rappresentativi di interessi diffusi, che, per la loro portata e implicazioni, possono costituire un precedente o un riferimento utile anche ad altre imprese italiane;
la recente approvazione del decreto-legge n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011, disponendo all'articolo 14, commi 17-27, la soppressione dell'Istituto nazionale per il commercio estero (Ice), senza prevedere un'adeguata disciplina transitoria che garantisca la collocazione immediata degli Ipr desk presso gli uffici delle rappresentanze diplomatiche, rischia di bloccare la prosecuzione dei servizi attualmente forniti dagli Ipr desk nei confronti delle imprese, se non addirittura di provocarne la chiusura;
negli ultimi quattro anni, la rete degli Ipr desk all'estero ha assistito gratuitamente circa 1.500 aziende, fornendo una validissima azione di protezione, difesa e supporto per i marchi italiani e dando il necessario sostegno nel contrasto alla contraffazione e alla concorrenza sleale -:
se i Ministri interpellati non intendano assumere le necessarie urgenti iniziative al fine di garantire la prosecuzione dei servizi forniti dalla rete degli Ipr desk all'estero, garantendone l'immediata collocazione presso gli uffici delle rappresentanze diplomatiche.
(2-01237) «Borghesi, Donadi, Cimadoro».
(18 ottobre 2011)

Attività di bonifica delle aree precedentemente destinate a siti militari nell'arcipelago de La Maddalena - 2-01227

E)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere - premesso che:
nel gennaio 2008 la Marina degli Stati Uniti ha lasciato, dopo trentacinque anni, l'isola de La Maddalena;
notizie di stampa riferiscono che tra giugno e settembre del 2007 la stessa Marina ha condotto la più grande operazione di pulizia di un fondale dalla seconda guerra mondiale a oggi, raccogliendo nelle acque de La Maddalena detriti e rifiuti per un totale di 550 tonnellate;
le unità del Naval sea systems command (Navsea) - reparto tecnico della Us Navy - che presero parte alle immersioni rivelano, stando ad un articolo di stampa (Sardegna 24, 2 ottobre 2011), quanto sia stata pesante - sotto il profilo ambientale - la presenza dei sottomarini e delle loro navi nelle acque dell'arcipelago;
l'enorme quantità di detriti è stata recuperata in un'area ristretta, limitata ai fondali della base e a una zona circostante poco più ampia;
le unità del Naval sea systems command (Navsea) riferiscono che l'intervento di bonifica da parte della Marina statunitense è stata una scelta autonoma, non essendoci tra Italia e Stati Uniti nessun accordo che lo prevedeva;
sempre la stampa riferisce che il totale dei detriti metallici raccolti e caricati sulle navi americane per lo smaltimento ammonta a 550 tonnellate, alle quali vanno aggiunte circa 100 tonnellate di piombi e catena e quasi 200 tonnellate di materiale per la navigazione e l'ormeggio;
il documento della US Navy riporta che ogni giorno i sommozzatori prelevavano dal sito dieci tonnellate di rifiuti, per un totale di 1.311 ore trascorse sul fondale e di 88 mila ore di lavoro complessivo;
oltre ai costi diretti, si riporta che il Naval facilities engineering command Atlantic ha assegnato un appalto di sei milioni di dollari ad imprese specializzate negli interventi sottomarini;
dopo l'avvio, nel giugno 2007, è stata necessario un ulteriore intervento di assistenza di sommozzatori di altre unità della Us Navy, di contractor privati e di una nave direttamente arrivata dagli Usa;
la bonifica si è rivelata sempre più complessa, tanto da far arrivare dagli Stati Uniti una nave costruita appositamente per i recuperi sottomarini, la Usns Grasp;
si è arrivati ad avere, come spiega il Naval sea systems command (Navsea), fino a «75 sommozzatori al lavoro in contemporanea, con l'assistenza di quattro gru su altrettante piattaforme»;
nei fondali marini, da quanto riporta la relazione e da quanto riporta la stampa, si è trovato di tutto: «dai cartellini plastificati dei marinai fino a blocchi d'acciaio del peso di due tonnellate e mezzo ciascuno»;
il 27 settembre 2007 la bonifica da parte della Marina militare statunitense giunge al termine;
l'estensione del fondale bonificato è pari a cinque ettari e mezzo;
successivamente, su sollecito della giunta della regione Sardegna, si è chiesto al Ministero della difesa italiano e al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di verificare le notizie riportate dal rapporto della Marina militare statunitense e di verificare e certificare da parte delle autorità italiane il buon esito della bonifica sul sito e l'avvenuto rispetto delle procedure previste dalla normativa nazionale ed europea per le bonifiche di tale entità dalle procedure di caratterizzazione allo smaltimento di tutti i rifiuti prelevati;
tale verifica e certificazione non è mai avvenuta e le riunioni intercorse tra il comune de La Maddalena, l'Arpas, la provincia di Olbia Tempio e le autorità di controllo della Marina militare italiana per verificare il buon esito e il completamento della bonifica non sono giunte a conclusioni in tal senso;
ad oggi, pertanto, non vi è alcuna certificazione di alcuna autorità italiana su come sia avvenuta tale bonifica;
anche la bonifica nell'area dell'ex arsenale della Marina militare de La Maddalena, poi trasformato nel conference center che avrebbe dovuto ospitare il G8, non è mai giunta a conclusione;
in data 27 maggio 2011 la procura di Tempio Pausania ha disposto il sequestro probatorio dei fondali antistanti l'ex arsenale della Marina militare de La Maddalena;
la decisione è stata presa in seguito al rapporto dei sommozzatori del nucleo dei carabinieri, su incarico della Corte dei conti di Roma, che indaga sui 45 milioni di euro spesi per le bonifiche in vista del G8 che si sarebbe dovuto svolgere nel 2009 nell'arcipelago de La Maddalena;
le risultanze peritali hanno portato al sequestro probatorio di 60 mila metri quadri di mare davanti al Main center de La Maddalena, nell'ex arsenale;
la decisione è stata presa in seguito a dubbi e sospetti sulle modalità di smaltimento, attività sottoposte all'epoca alla completa secretazione da parte della struttura di missione;
vi è anche l'ipotesi che non tutto il materiale pericoloso ricavato dalla demolizione dell'ex arsenale e dei moli (tra i quali, l'amianto), che la struttura di missione sostiene di aver regolarmente smaltito in diverse discariche non autorizzate, potrebbe non avere mai lasciato l'isola de La Maddalena;
a seguito di tali fatti, in data 7 giugno 2011, i deputati del Partito democratico hanno presentato un'interrogazione (la n. 4-12202), ancora senza risposta, per avere chiarimenti circa il ritardo della prosecuzione delle bonifica e per invitare il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a chiarire all'opinione pubblica e alle amministrazioni locali sull'attività di bonifiche già eseguite, a fronte delle risultanze puntuali emerse dalle attività di indagine della magistratura;
ad oggi si rende ancora più urgente dal Governo un chiarimento circa la quantificazione delle risorse necessarie per completare la bonifica -:
se risponda al vero quanto riportato dalla stampa circa l'attività di bonifica nell'area antistante l'Isola di Santo Stefano;
quale ruolo abbia esercitato il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nella bonifica dell'Isola di Santo Stefano;
quali siano le ragioni perché alcuna autorità italiana abbia verificato e certificato l'attività di bonifiche eseguite e disposte dalle autorità militari statunitensi;
quale sia stato il motivo che ha impedito che le bonifiche nell'area dell'ex arsenale giungessero a termine;
quante risorse, e in quali tempi e con quali modalità di erogazione, la protezione civile e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare intendano mettere a disposizione per il completamento di tale bonifica;
se il Governo non ritenga opportuno fare chiarezza su quanto esposto.
(2-01227)
«Pes, Calvisi, Maran, Sbrollini, Schirru, Rampi, Fadda, Marrocu, Maurizio Turco, Zamparutti, Mecacci, Melandri, Losacco, Scarpetti, Melis, Federico Testa, Narducci, Mazzarella, Tenaglia, Marantelli, Minniti, Cesare Marini, Mogherini Rebesani, De Biasi, Mariani, Ferranti, Realacci, Sani, Cuperlo, Merloni, Vassallo, Picierno, Graziano, Fiano, Martella, Soro, Verini, Cilluffo, Coscia, Peluffo, Livia Turco, Cavallaro, Bratti».
(6 ottobre 2011)

Intendimenti del Governo in merito ad eventuali cambiamenti del gruppo dirigente e ad un'eventuale nuova mission di Cinecittà Luce spa - 2-01205

F)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere - premesso che:
l'Istituto Luce è uno dei più grandi archivi cinematografici e fotografici d'Europa e conserva testimonianze relative a quasi un secolo di storia del nostro Paese, con milioni di metri di pellicola e oltre 3 milioni di immagini;
l'Istituto Luce è uno dei pochissimi archivi cinematografici al mondo a mettere gratuitamente a disposizione degli utenti attraverso internet il proprio patrimonio di filmati e immagini;
con la fusione fra Cinecittà holding e Istituto Luce, nel maggio 2009 è stata creata Cinecittà Luce spa, interamente partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze e in quella data sono stati nominati i nuovi organi societari;
oggi Cinecittà Luce spa rappresenta uno dei principali attori del settore cinematografico, opera a supporto dello sviluppo e della promozione del cinema italiano in Italia e all'estero e si distingue per la capacità di integrare diverse aree di attività, essenziale per affrontare in maniera competitiva il mercato globalizzato;
con i suoi 140 dipendenti, un patrimonio intellettuale, sociale e materiale di inestimabile valore, Cinecittà Luce spa si pone come fondamentale punto di riferimento dell'industria cinematografica italiana, centro di proposta, organizzazione e valorizzazione dei talenti e delle iniziative finalizzate a rendere il cinema italiano, in tutti i suoi comparti, all'altezza dell'importanza culturale e industriale che riveste;
numerosi illustri esponenti del mondo del cinema e della cultura italiana hanno più volte espresso il proprio apprezzamento verso l'operato di Cinecittà Luce spa;
la Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati ha più volte espresso un giudizio positivo sull'operato del gruppo dirigente di Cinecittà Luce spa, nominato dall'allora Ministro per i beni e le attività culturali, senatore Sandro Bondi;
si sono diffuse preoccupanti indiscrezioni relative a cambi al vertice del gruppo dirigente e a modifiche della mission e del ruolo di Cinecittà Luce spa;
gli interpellanti non hanno ricevuto notizie in sedi istituzionali né di eventuali cambiamenti del gruppo dirigente, né di un'eventuale nuova mission di Cinecittà Luce spa -:
quale riscontro concreto abbiano le indiscrezioni circolate finora circa il nuovo management e la nuova mission di Cinecittà Luce spa;
quale sia l'intendimento del Governo circa il futuro dell'attuale gruppo dirigente e della mission di Cinecittà Luce spa.
(2-01205)
«Carlucci, Zazzera, Giulietti, Granata, Perina, Barbieri, Pizzolante, Rivolta, Melandri, Capitanio Santolini, Angela Napoli, Barbaro, Frassinetti, Briguglio, Moroni, Di Biagio, Toto, Giorgio Conte, Bongiorno, Goisis, Grimoldi, Cavallotto, Lussana, De Biasi, Lolli, Cesare Marini, Sardelli, Milo, Ghizzoni, Cesa, Ruggeri, Scalera, Bertolini, Biasotti, Boniver, Centemero, Vessa».
(21 settembre 2011)