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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 551 di venerdì 18 novembre 2011

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

La seduta comincia alle 9,50.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono quindici.

La seduta, sospesa alle 9,52, è ripresa alle 10.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

Discussione sulle comunicazioni del Governo.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle comunicazioni del Governo.

DARIO FRANCESCHINI (PD). Rivolge anzitutto un vivo e sentito ringraziamento, a nome della sua parte politica, al Presidente del Consiglio per avere deciso di spendere al servizio del Paese le proprie specifiche competenze e la propria credibilità internazionale, nonché per il tono sobrio e rispettoso delle dichiarazioni programmatiche, che contribuiscono al rasserenamento delle relazioni politiche dopo anni di deriva personalistica dell'incompleta transizione italiana al maggioritario, restituendo centralità alle istituzioni repubblicane. Preannunzia, quindi, che il suo gruppo accorderà con convinzione la fiducia al Governo assicurando allo stesso il proprio sostegno politico fino alla scadenza naturale della legislatura. Giudicate, infine, condivisibili le concrete misure proposte dal nuovo Esecutivo e lungamente attese dai mercati e dall'Europa, auspica il varo di riforme costituzionali indirizzate anche alla riduzione del numero dei parlamentari ed una parallela revisione dei Regolamenti parlamentari.

PIERGUIDO VANALLI (LNP). Rilevato che il Presidente Monti nelle sue dichiarazioni programmatiche non ha fatto alcun riferimento al federalismo fiscale, che costituisce un obiettivo prioritario per la sua parte politica, assicura che il suo gruppo assumerà un atteggiamento di leale opposizione al Governo.

ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Nel preannunziare che la sua parte politica accorderà la fiducia al Governo, del quale condivide le dichiarazioni programmatiche, manifesta particolare apprezzamento per il riconoscimento, da parte del Presidente del Consiglio, del valore costituzionale delle autonomie speciali.

GIUSEPPE GIULIETTI (Misto). Nel preannunziare che accorderà la fiducia al Governo, assicura che sosterrà provvedimenti volti a ridurre le disuguaglianze sociali, ad evitare le censure e i conflitti di interesse, nonché a liberare la RAI dal controllo dei partiti. Auspica, inoltre, lo stanziamento di fondi per scongiurare la chiusura del Museo della memoria di Sant'Anna di Stazzema.

MARIO PEPE (Misto-R-A). Sottolineata la particolare gravità della crisi economica internazionale, riconducibile all'assenza di norme globali che regolino la finanza, prospetta l'indifferibile necessità di varare Pag. IVurgenti riforme costituzionali e amministrative, preannunziando inoltre che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo.

ELIO VITTORIO BELCASTRO (Misto-NPSud). Nel preannunziare che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo, sottolinea la necessità di varare provvedimenti coraggiosi a favore del Mezzogiorno, anche attraverso meccanismi di fiscalità di vantaggio.

UGO MARIA GIANFRANCO GRIMALDI (Misto). Preannunzia che accorderà la fiducia al Governo, sottolineando tuttavia la necessità, anche economica, di rafforzare la coesione territoriale nel Paese attraverso la destinazione di cospicui investimenti allo sviluppo e all'infrastrutturazione del Sud.

MASSIMO DONADI (IdV). Nel preannunziare che il suo gruppo, pur non sentendosi parte di una maggioranza, accorderà la fiducia al Governo e valuterà il merito dei singoli provvedimenti che saranno presentati, rileva che le dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio contengono numerosi aspetti condivisibili, che auspica possano tradursi in misure concrete per sconfiggere i privilegi e per ridurre i costi della politica, anche attraverso l'abolizione degli enti inutili e la diminuzione del numero dei parlamentari, destinando le risorse disponibili ad un più efficace sistema di welfare ed allo sviluppo economico del Paese. Evidenzia, infine, la necessità di condurre una ferma lotta all'evasione fiscale.

GIAN LUCA GALLETTI (UdCpTP). Nel rilevare come la fase che si sta aprendo dovrà essere caratterizzata da un spirito di riconciliazione nazionale, sottolinea la necessità che si abbandoni la politica dei contrasti, anche aspri, e si persegua l'interesse generale, nella ferma convinzione che i necessari sacrifici debbono riguardare anzitutto che ha di più, in primis la classe politica. Nell'auspicare quindi che le prospettate riforme del settore previdenziale e del mercato del lavoro siano intese prioritariamente ad agevolare l'ingresso delle nuove generazioni nel mondo del lavoro, invita il nuovo Esecutivo ad attuare una riforma fiscale volta a rendere il sistema più equo, soprattutto nei confronti delle famiglie più numerose. Nel manifestare infine l'esigenza di snellire le strutture dello Stato, giudica condivisibili le dichiarazioni programmatiche del Presidente Monti e preannunzia che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo.

FABIO GAVA (Misto-LI-PLI). Nel condividere l'equilibrata impostazione data al nuovo Governo dal Presidente Monti, ritiene in particolare che la prospettata introduzione della patrimoniale garantisca quella maggiore equità da tutti auspicata. Annunzia pertanto l'ampia disponibilità e il convinto sostegno della sua componente politica al nuovo Esecutivo.

FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Nell'esprimere apprezzamento per le modalità di confronto dimostrate dal Presidente Monti con le forze politiche, sottolinea l'atteggiamento responsabile della maggioranza parlamentare e del Presidente del Consiglio dimissionario Berlusconi, rilevando, peraltro, l'ormai evidente stretta correlazione tra l'andamento dei mercati finanziari e la stabilità governativa. Nell'evidenziare inoltre l'esigenza di affrontare, in una situazione emergenziale, le delicate problematiche relative alla crescita e alla produttività del sistema economico, tenendo conto del ruolo rilevante della Banca centrale europea, preannunzia che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo, invitandolo ad un costante ed essenziale confronto con il Parlamento e le forze politiche, ed auspicando, infine, che dall'attuale esperienza governativa nasca un bipolarismo fisiologico di stampo europeista.

GIOVANNI FAVA (LNP). Evidenzia come la precisa scelta della Lega Nord di non votare la fiducia al nuovo Governo sia dovuta principalmente al fatto che quest'ultimo nasce grazie ad una sorta di Pag. Vcommissariamento della politica da parte del sistema economico; osserva quindi come nelle dichiarazioni programmatiche del Presidente Monti siano del tutto assenti indicazioni circa alcune delle soluzioni necessarie per il Paese, come ad esempio un più facile accesso al credito, una migliore regolamentazione degli scambi commerciali internazionali, in particolare con alcuni Paesi emergenti, ed infine una diversa concezione delle relazioni sindacali e delle politiche industriali.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP). Nel salutare il cambio di stagione auspicato e infine realizzato grazie ad un Governo che sarà sostenuto da un'ampia base parlamentare, assicura la piena disponibilità e il sostegno della sua parte politica per un lavoro comune, anche al fine di ridurre il rischio che la crisi economica internazionale si traduca in alti tassi di interesse. Ringraziato il Presidente della Repubblica per l'impegno generoso e fattivo volto a determinare una migliore condizione politica in termini di Governo e di sostegno parlamentare, rileva come la questione fiscale resti ancora il grave nodo da risolvere, insieme alla necessità di restituire credibilità alla politica e alla finanza pubblica del Paese.

ANTONIO BUONFIGLIO (Misto-FCP). Nel rivolgere un ringraziamento al Presidente della Repubblica per la serena e scrupolosa conduzione di una fase particolarmente complessa, manifesta apprezzamento per l'alta competenza e professionalità dei membri del Governo Monti, che invita a varare le riforme essenziali per il Paese, ritenendo che tale fase politica possa rappresentare l'occasione per la costituzione di un nuovo e più maturo bipolarismo.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

SEBASTIANO FOGLIATO (LNP). Nel rilevare che la linea della Lega Nord nei confronti del nuovo Governo non si basa su posizioni preconcette ma anzitutto sulle modalità poco trasparenti con le quali si è proceduto al cambio di maggioranza, evidenziando un ruolo non chiaro dei cosiddetti poteri forti, stigmatizza l'assenza di un dicastero per le riforme, sostituito da un Ministero per la coesione territoriale che lascia presagire un'inaccettabile ritorno dell'assistenzialismo nei confronti del Meridione. Nel prospettare inoltre l'esigenza di una maggiore attenzione al fondamentale settore agricolo, preannunzia che il suo gruppo non accorderà la fiducia al Governo, riservandosi di valutare nel merito i provvedimenti che riterrà condivisibili, in particolare se questi perseguiranno gli interessi del Nord.

VINCENZO D'ANNA (PT). Nel preannunziare che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo, che tuttavia non è suffragato dal consenso degli elettori, ma ha tratto origine da un'iniziativa del Presidente della Repubblica, auspica che il Ministro della salute si ricreda rispetto al suo precedente operato sulle riforme del sistema sanitario.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica vergognoso il riferimento alla figura ed al ruolo del Presidente della Repubblica operato dal deputato D'Anna.

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Nell'osservare come le recenti debolezze mostrate dalla moneta unica europea siano riconducibili alla fragilità del suo processo formativo, manifesta la convinzione che la grave crisi in atto potrà essere superata solo con un rafforzamento delle istituzioni comunitarie. Preannunzia quindi che voterà la fiducia al nuovo Governo.

RITA BERNARDINI (PD). In riferimento alle obiezioni sollevate in relazione alla nascita del Governo Monti, ricorda che negli ultimi sessanta anni sono state violate le regole più elementari della democrazia.

Pag. VI

GUGLIELMO PICCHI (PdL). Giudicata carente la parte delle dichiarazioni programmatiche inerente alla materia della politica estera, sottolinea la necessità di valorizzare il ruolo degli italiani all'estero al fine di rilanciare il Paese, anche attraverso l'attuazione di specifiche normative in materia.

GUIDO DUSSIN (LNP). Sottolineata la necessità di procedere ad interventi di carattere infrastrutturale e di sostegno in particolare alle giovani coppie, auspica che il nuovo Governo si adoperi per eliminare gli sprechi.

MICHAELA BIANCOFIORE (PdL). Nel preannunziare che voterà la fiducia al Governo, facendo seguito alla richiesta formulata in tal senso dal Presidente Berlusconi, rileva che il sostegno sarà subordinato alla effettiva tutela delle minoranze delle autonomie speciali, ritenendo le dichiarazioni programmatiche rese in materia non completamente esaustive.

FRANCESCA MARTINI (LNP). Nel giudicare ingiusta la formazione di un Governo non suffragato dal consenso degli elettori, al quale il suo gruppo negherà la fiducia, auspica che l'operato dell'Esecutivo non penalizzi ulteriormente le regioni del Nord, ma garantisca un'effettiva equità relativamente ai sacrifici necessari per risolvere la crisi economica in atto, unitamente al superamento degli sprechi che hanno caratterizzato il settore sanitario.

GIANCARLO LEHNER (PT). Rilevata preliminarmente la nascita di una Repubblica presidenziale non sostenuta dalla volontà popolare, esprime un giudizio critico sulla formazione del Governo, preannunziando tuttavia che, in linea con il suo gruppo, voterà la fiducia, condizionandola peraltro all'introduzione di misure volte ad assicurare il principio dell'equità, quali, ad esempio, la reintroduzione dell'ICI sulla prima casa anche per gli immobili di proprietà del Vaticano.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Nel precisare che la caduta del Governo Berlusconi non è stata la conseguenza della sfiducia parlamentare ma di eventi esterni, ritiene ingiustificata la formazione di un nuovo Esecutivo, il cui programma, in campo economico, ricalca sostanzialmente le misure già previste nella legge di stabilità. Esprime, quindi, un giudizio negativo su talune misure prospettate, segnatamente la reintroduzione dell'ICI sull'abitazione principale.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle comunicazioni del Governo ed avverte che sono state presentate le mozioni di fiducia Cicchitto n. 1-00763, Moffa n. 1-00764, Di Pietro n. 1-00765, Franceschini n. 1-00766 e Galletti n. 1-00767.
Avverte altresì che le mozioni Cicchitto n. 1-00763, Moffa n. 1-00764, Franceschini n. 1-00766 e Galletti n. 1-00767 recano un identico contenuto.

MARIO MONTI, Presidente del Consiglio dei ministri. Espressa gratitudine ai Presidenti Fini e Schifani per aver agevolato in modo costruttivo il percorso istituzionale delle consultazioni e dell'insediamento del nuovo Governo, rinnova i ringraziamenti al Presidente della Repubblica, rivolgendo altresì un rispettoso e cordiale pensiero al Presidente Berlusconi, il quale con senso di responsabilità istituzionale ha contribuito a favorire il passaggio di consegne a Palazzo Chigi. Nell'associarsi quindi agli apprezzamenti rivolti al dottor Gianni Letta, sottolinea l'impegno nazionale e il senso di servizio che caratterizzerà l'azione dell'Esecutivo, la cui durata sarà correlata alla fiducia accordata dal Parlamento, precisando che specifiche questioni sollevate nel corso del dibattito potranno essere approfondite in occasione delle comunicazioni dei Ministri presso le Commissioni parlamentari competenti per materia. Giudicata altresì inesistente la presunta contraddizione tra le Pag. VIIdecisioni già assunte nell'ambito del federalismo e la specifica tutela del principio della coesione territoriale, preannuncia che il Governo intende seguire il processo di attuazione del federalismo fiscale, considerando peraltro gli italiani all'estero una ricchezza per il Paese. Nell'apprezzare l'atteggiamento costruttivo delle forze politiche, considera di pura fantasia ed offensive le espressioni inerenti al conflitto di interessi e ai poteri forti rivolte alla compagine governativa, reputando peraltro necessario, pur in presenza di gravissimi vizi di funzionamento delle istituzioni finanziarie internazionali, stigmatizzare le responsabilità nazionali della crisi in atto correlate a decisioni assunte nel corso degli anni. Manifestata quindi indignazione per le accuse rivolte dalla società civile alla politica, giudica opportuno adoperarsi fattivamente al fine di accrescere la credibilità delle istituzioni, reputando del tutto prioritario rendere più incisivo il ruolo dell'Italia nel consesso europeo. Chiede, infine, a nome dell'Esecutivo, che siano poste in votazione le mozioni Cicchitto n. 1-00763, Moffa n. 1-00764, Franceschini n. 1-00766 e Galletti n. 1-00767.

PRESIDENTE. Conferma che, come richiesto dal Presidente del Consiglio, saranno poste in votazione congiuntamente le identiche mozioni Cicchitto n. 1-00763, Moffa n. 1-00764, Franceschini n. 1-00766 e Galletti n. 1-00767.

(Dichiarazioni di voto)

DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Nel manifestare apprezzamento per le dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio, segnatamente con riferimento ai provvedimenti in materia di rigore, crescita, equità, diminuzione dei costi della politica ed opportunità da offrire ai giovani ed alle donne, nonché per il riferimento alla centralità del Parlamento, dichiara che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo.

KARL ZELLER (Misto-Min.ling.). Sottolineata l'assoluta autorevolezza del nuovo Governo, il cui compito sarà principalmente quello di garantire equità nella distribuzione dei sacrifici necessari a superare la crisi economica in atto, dichiara che la sua componente politica accorderà la fiducia all'Esecutivo.

ARTURO IANNACCONE (Misto-NPSud). Nel manifestare apprezzamento per il gesto di responsabilità compiuto dal Presidente Berlusconi con le sue dimissioni, ritiene che sarebbe stato preferibile formare un Governo di solidarietà nazionale, sottolineando la necessità di interventi urgenti a favore del Mezzogiorno. Dichiara, infine, che la sua componente politica accorderà la fiducia all'Esecutivo.

FRANCESCO NUCARA (Misto-R-A). Nell'auspicare che il nuovo Esecutivo riservi particolare attenzione alle problematiche del Mezzogiorno, in un contesto di riequilibrio territoriale, economico, civile e sociale, manifesta condivisione per le dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio.

ADOLFO URSO (Misto-FCP). Manifestato apprezzamento per il riferimento a valori fondamentali come la coesione nazionale, nonché per il programma riformista e liberale che traspare dalle dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio, auspica che il Governo vari riforme strutturali che garantiscano maggiore rigore ed equità, anche attraverso le liberalizzazioni.

CARMELO LO MONTE (Misto-MpA-Sud). Evidenziata la necessità di affrontare la crisi in atto con l'unità delle forze politiche e sociali, manifesta condivisione per l'intervento del Presidente del Consiglio, che invita ad un particolare impegno per superare gli squilibri territoriali esistenti tra Nord e Sud del Paese. Dichiara, infine, che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo.

ROBERTO ANTONIONE (Misto-LI-PLI). Sottolineata la necessità di un Governo Pag. VIIIdi impegno nazionale che possa contare su un'ampia maggioranza parlamentare per superare la gravissima crisi in atto in tutta Europa, auspica che il lavoro del Parlamento per il bene comune del Paese possa svolgersi in una clima di sereno confronto, scevro da faziosità. Assicura, infine, un sostegno leale e convinto al Governo da parte della sua componente politica.

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Nel reputare che la nomina del nuovo Governo rappresenti un recupero della centralità del Parlamento ed un riscatto della politica, che si realizza soprattutto grazie alla decisiva azione del Presidente della Repubblica, esprime la convinzione che il Presidente Monti saprà svolgere adeguatamente il difficile compito che gli è stato affidato; dichiara pertanto che la sua componente politica accorderà con convinzione la fiducia all'Esecutivo.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Nel denunziare i macroscopici errori compiuti dal precedente Esecutivo, dichiara che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo, auspicando che lo stesso porti a compimento l'obiettivo di riscattare la credibilità internazionale del Paese e di ridare fiducia alle istituzioni, garantendo sicurezza economica e coesione sociale. Manifesta pertanto la disponibilità del suo gruppo ad un confronto con il nuovo Esecutivo sulle modalità chiare e trasparenti con le quali esso intende affrontare le delicate problematiche del Paese.

SILVANO MOFFA (PT). Richiamati i nodi nevralgici iniziali della grave crisi finanziaria e bancaria del 2008, che ha determinato rilevanti rivolgimenti politici in numerosi Paesi dell'eurozona, rivolge, a nome del suo gruppo, un sentito ringraziamento al Presidente del Consiglio uscente Berlusconi per la meritoria opera svolta e, altresì, per la non facile decisione assunta di rassegnare le dimissioni, pur in costanza del rapporto di fiducia con le Camere, al fine di favorire il superamento delle straordinarie e difficili condizioni di emergenza economica. Nel dichiarare, quindi, che la sua parte politica sosterrà il nuovo Esecutivo nella misura in cui verrà data attuazione agli impegni assunti dall'Italia in ambito europeo, auspica il rapido e pieno recupero di autorevolezza della politica, costretta ad un momentaneo passo indietro dalle eccezionali congiunture attraversate dal Paese, nonché il rafforzamento dell'integrazione politica degli Stati membri dell'Unione.

ITALO BOCCHINO (FLpTP). Esprime, a nome del suo gruppo, un sentito ringraziamento al Presidente Napolitano per il ruolo saggiamente svolto nel corso della recente crisi politica, nonché un apprezzamento per l'autorevolezza della soluzione individuata, consapevole che la scelta del professor Monti quale Presidente del Consiglio contribuirà a restituire credibilità al Paese e saprà traghettarlo con sobrietà fuori da questa difficile situazione, perseguendo esclusivamente gli interessi generali. Nell'esprimere la convinzione che il Paese possa ancora contare su fondamentali economici positivi, rileva l'esigenza di intervenire con incisività per ridurre l'accresciuto divario sociale, soprattutto a scapito del ceto medio, evidenziando l'opportunità di porre mano ad una seria riforma del settore previdenziale e del mercato del lavoro, con particolare attenzione all'introduzione di una maggiore tutela delle donne lavoratrici e dei giovani che cercano il primo impiego. Richiamata quindi l'opportunità di ridurre i costi della politica e della burocrazia, dichiara il convinto e costruttivo sostegno del suo gruppo al nuovo Esecutivo.

PIER FERDINANDO CASINI (UdCpTP). Invita tutte le forze politiche a rendersi consapevoli della necessità di un'assunzione di responsabilità che, al di fuori di ogni scontro ideologico, consenta di collaborare con il Governo, dei cui componenti sottolinea l'alto valore professionale, al fine di pacificare la Nazione e di instaurare nel Paese un clima di coesione Pag. IXcon il decisivo concorso delle parti sociali, anche compiendo necessarie scelte impopolari. Nel sottolineare altresì l'esigenza di riaffermare la centralità del ruolo del Parlamento, dichiara che il suo gruppo accorderà la fiducia all'Esecutivo, del quale condivide il complessivo progetto di politica economica ed europea, rivolgendo inoltre un ringraziamento al Presidente della Repubblica per lo scrupolo e l'intelligenza politica con cui ha sciolto un così delicato nodo istituzionale.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia al nuovo Esecutivo, giudicando le concrete misure prospettate nelle dichiarazioni programmatiche rese dal Presidente del Consiglio strumentali alla difesa di interessi forti e dannosi per la Nazione, particolarmente per il risparmio delle famiglie, per le tutele previdenziali, per l'efficienza ed il contenimento della spesa pubblica contro ogni assistenzialismo, nonché per l'attuazione efficace del federalismo. Lamentata, al riguardo, la soppressione del Ministero per le riforme, paventa il rischio che l'introduzione di un Dicastero per la coesione territoriale si traduca nella creazione di un dispendioso ente per il Mezzogiorno. Rivolto, quindi, un ringraziamento al Governo uscente, con particolare riferimento ai Ministri Bossi, Maroni e Calderoli, per la meritoria opera svolta, rivendica la coesione e il fattivo impegno profuso della sua parte politica a salvaguardia anzitutto delle imprese e delle famiglie italiane, nonché degli interessi del Nord del Paese. Nel rilevare, infine, l'assenza di un complessivo progetto di riforma dello Stato centralista nel programma del nuovo Governo, dichiara che la sua parte politica si atteggerà in Parlamento ad opposizione responsabile, non pregiudizialmente contraria ai provvedimenti di volta in volta varati dall'Esecutivo nell'interesse del Paese.

PIER LUIGI BERSANI (PD). Nel rivolgere un ringraziamento al Capo dello Stato per il ruolo svolto in questa fase, manifesta ampia condivisione per le considerazioni svolte dal Presidente del Consiglio, rivendicando la positività dell'azione svolta dalla propria parte politica in funzione di un cambio di Governo, nella ferma convinzione dell'estrema gravità della crisi che sta affrontando il Paese. Nel sostenere quindi che non sarà possibile accettare l'attribuzione a questo nuovo Esecutivo di responsabilità che spettano invece a chi ha governato negli ultimi anni, esprime apprezzamento per il realismo e la sobrietà che hanno caratterizzato i primi giorni da Presidente del Consiglio del senatore Monti. Osserva quindi che per restituire al Paese le prospettive di crescita necessarie nell'attuale difficile fase si impone una radicale riforma delle politiche fin qui attuate, abbandonando ogni forma di egoismo sociale e valorizzando invece pratiche di solidarietà, a partire da una seria risposta alla richiesta di integrazione dei figli dei migranti. Ritiene inoltre che la recente evoluzione politica registratasi in Italia sia la dimostrazione delle capacità sulle quali può ancora contare il nostro Paese; dichiara infine che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo, senza porre limiti temporali al suo operato.

ANGELINO ALFANO (PdL). Nel dichiarare che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo, stigmatizza tuttavia il peccato originale di un Esecutivo che non è sorretto da una forte legittimazione popolare, esprimendo gratitudine al Presidente Berlusconi per l'assunzione di un atteggiamento responsabile pur in presenza di un'ampia maggioranza parlamentare. Sottolineata quindi la pessima gestione della crisi dell'euro, che, a suo avviso, dovrebbe trasformarsi in una vera moneta comune in grado di tutelare gli interessi europei, reputa necessario istituire un'autorità politica sovranazionale in grado di difendere l'Europa dalle speculazioni internazionali, auspicando che l'attuale Esecutivo sia in grado di promuovere adeguate riforme al fine di eliminare le iniquità sociali e sollecitare la crescita del Paese. Nel ritenere quindi opportuno interrompere il Pag. Xconflitto tra le forze politiche, che, di fatto, ha impedito il corretto funzionamento delle istituzioni, precisa che la compagine governativa guidata dal Presidente Monti non rappresenta un Esecutivo delle larghe intese bensì una coalizione delle responsabilità, osservando come si sia solo temporaneamente rinunciato all'esercizio fondamentale del diritto di voto. Ricordati infine i positivi risultati conseguiti dal Governo Berlusconi, preannunzia l'orientamento contrario della sua parte politica all'introduzione di una tassa patrimoniale.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati MARCO PUGLIESE (Misto), DOMENICO SCILIPOTI (PT), PIPPO GIANNI (PT) e SOUAD SBAI (PdL).

PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sulle identiche mozioni di fiducia Cicchitto n. 1-00763, Moffa n. 1-00764, Franceschini n. 1-00766 e Galletti n. 1-00767.
(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI
INDI
DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti e votanti 617
Maggioranza 309
Hanno risposto 556
Hanno risposto no 61
(La Camera approva).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Martedì 22 novembre 2011, alle 17.

(Vedi resoconto stenografico pag. 64).

La seduta termina alle 15,25.